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Giornale di Vimercate
AGRATE
Martedì 15 aprile 2014
35
CERIMONIA La copia della Carta fondamentale consegnata ai neo 18enni dal pm Alessandra Dolci
La Costituzione dalle mani del magistrato antimafia
(tlo) Una lezione di Diritto Costituzionale e storia della Costituzione concentrata in pochi minuti. Era
Alessandra Dolci, magistrato della
Procura di Monza, l’ospite d’onore
della cerimonia per la consegna di
una copia della Carta Costituzionale a tutti i ragazzi agratesi che
compiono 18 anni. Sostituto procuratore, Alessandra Dolci è stata
anche in prima linea nella lotta
all’’Ndrangheta collaborando direttamente con la Direzione distrettuale antimafia di Milano e riuscendo, con l’operazione «Infinito»
a far condannare 119 persone affiliate alla malavita organizzata.
«Sono emozionata e onorata di
poter essere qui oggi per consegnare la Costituzione - ha esordito perchè per me è come la Bibbia.
I neo 18enni che hanno ottenuto in dona la Costituzione
Una carta nata dal sacrifico di persone che hanno lottato e spesso
sono morte per la nostra libertà, i
nostri diritti. A voi ragazzi, quindi,
spetta il compito di fare in modo
che quel sacrificio non sia stato
vano, difendendola e facendo in
modo che alcuni principi di equità
ed eguaglianza vengano applicati
fino in fondo». Il magistrato ha
quindi invitato i giovani agratesi a
studiare, leggere, informarsi per costruirsi un senso critico che consenta loro di giudicare l’operato di
chi ci governa. «Da tempo si discute
di modificare alcune parti della Costituzione - ha concluso - Prima di
farlo, però, pensiamoci bene». A lei
il compito di consegnare a tutti i
neo 18enni del paese una copia
della carta Costituzionale e della
bandiera italiana.
Ecco i nomi dei ragazzi presenti
alla cerimonia: Valerio Amati, Silvia Baccichet, Marta Balbinot,
Giorgia Brambilla, Simone Brambillasca, Sara Brioschi, Marco Col-
naghi, Elisa Colombo, Giovani Colpiani, Daniele Simone Comasini,
Mauro Cunegatti, Ilaria Depari, Rosa Federico, Veronica Ferrini, Marco Fittipaldi, Annalisa Galbiati,
Giulia Gaviraghi, Stefania Gaviraghi, Andrea Gelain, Davide Gervasoni, Alice Grasso, Alessandro
Leggieri, Manuel Manno, Nicolò
Maria Mapelli, Lorenzo Mariani,
Luca Marzano, Tamara Mattavelli,
Giorgia Mazzocato, Edoardo Missaglia, Daniele Nava, Laura Nava,
Stefano Orsi, Jacopo Parma, Francesco Pisani, Greta Porta, Matteo
Pozzani, Luca Quinto, Andrea Radaelli, Stefano Sala, Arwa Shebl,
Martina Stabile, Federico Tresoldi,
Amanda Vaghini, Lorenzo Vescovi,
Filippo Villa.
La cerimonia è stata accompagnata dalle esibizione della Schola
Cantorum di Agrate, della Corale di
Omate e dei giovani dell’associazione «Le Note».
.
Amica del premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi
Agrate ha una cittadina in più,
è l’attivista birmana Su Su Nway
Sala consigliare gremita per il conferimento del Gelso d’oro
alla donna incarcerata per anni dal regime del suo Paese
(tlo) Una sala piena che per quasi un’ora ha
ascoltato in religioso silenzio un racconto
di ingiustizie, soprusi, violenze, ma anche
di coraggio e speranza. Un momento che
gli agratesi accorsi giovedì pomeriggio
nella sala del Consiglio comunale attendevano da quasi sei anni. Da quell’ottobre
del 2008 quando l’allora sindaco Adriano
Poletti decise di conferire la cittadinanza
onoraria a Su Su Nway, birmana, attivista
per i diritti civili, incarcerata dal regime
totalitario del suo paese.
E proprio dal carcere la donna, molto
vicina alla più nota Premio Nobel per la
pace Aung San Suu Kyi, aveva appreso
del conferimento ella cittadinanza onoraria. Una scelta non causale, ispirata
anche dalla vicinanza di Agrate alla Birmania, paese in cui operò per quasi tutta
la sua vita il beato padre Clemente Vismara. Solo da pochi mesi Su Su Nway ha
ottenuto il passaporto e la scorsa settimana ha quindi potuto abbracciare
idealmente tutti gli agratesi. A lei il sin-
daco Ezio Colombo ha consegnato il
«Gelso d’oro», riservato ai cittadini benemeriti. «Su Su Nway e anche il marito
sono due delle persone coraggiose che
hanno sfidato, pagandolo sulla propria
pelle, uno dei regimi dittatoriali più feroci», ha spiegato il primo cittadino prima
di cederle la parola. L’attivista per i diritti
civili ha parlato per quasi un’ora, rivolgendosi in particolare ai tanti ragazzi presenti in sala per ritirare la copia della
Costituzione italiana, consegnata ogni
anno ai neo 18enni.
«In questo momento nel mio cuore ci
sono due sentimenti - ha esordito Su Su
Nway - Il primo è la gioia d fare parte di
una bella comunità come quella di Agrate,
dove tutti i diritti civili sono assicurati. Il
secondo sentimento è invece la sofferenza
per chi ancora oggi è in prigione per
motivi politici». L’attivista ha poi ripercorso il suo calvario, passato per la condanna, nel 2008, a 12 anni di carcere.
Carcere duro, fatto di privazioni, fisiche e
psicologiche. Su Su Nway non ha però
mollato e dal 2011, con il cambio di
regime, ha ottenuto la libertà. Incominciando a lavorare per migliorare le condizioni di vita del suo popolo e in particolare i contadini. «A voi giovani vorrei
dire di studiare e lavorare affinché tutte le
opportunità e i diritti di cui godete non
vadano perse - ha concluso - Siete molto
fortunati. Una democrazia va protetta attraverso la tutela dei diritti». Parole accolte con un lungo applauso a cui è
seguito al cerimonia di consegna della
benemerenza.
Su Su Nway era arrivata in paese ad
inizio settimana, ospite del sindaco Colombo. Mercoledì scorso ha incontrato gli
alunni delle scuole medie, mentre giovedì
mattina ha potuto visitare la casa natale di
padre Clemente, in via Ferrario. Domenica ha infine preso parte ad alcune manifestazioni della rassegna «Culturando»
prima di partire, con la promessa di tornare presto nella sua Agrate.
Qui sopra, Su
Su Nway con
il magistrato
Alessandra
Dolci. In alto
l’attivista birmana e il
pubblico ministero con il
sindaco Ezio
Colombo e il
suo predecessore
Adriano Poletti
TERRITORIO Via libera al Piano di governo, con il voto favorevole, a sorpresa, anche dalla minoranza di centrodestra
Approvato il nuovo Pgt «verde» che piace anche alle opposizioni
(tlo) Agrate ha un nuovo strumento di governo del territorio.
Mercoledì scorso il Consiglio comunale ha licenziato il Pgt, approvato definitivamente. E, a
sorpresa, la maggioranza di centrosinistra ha incassato il voto
favorevole di tutte le forze di
opposizione. Una votazione
inattesa: se infatti ci si poteva
attendere il via libera dal gruppo
di Forza Agrate, che aveva già
votato favorevolmente al documento di piano (uno dei do-
cumenti che compone il Pgt), ha
stupito che ad alzare la mano
per dire sì al Piano nel suo
complesso siano stati anche i
quattro consiglieri di «Per Agrate» e l’esponente dell’Udc Cesare Comasini, che precedentemente avevano invece espresso voto contrario. In particolare
il nuovo Pgt prevede un sostanziale congelamento del numero di abitanti rispetto al precedente Piano, e un ampliamento della quota di territorio co-
munale inserita nel Parco del
Molgora (al cui interno saranno
consentite soltanto edificazioni
strumentali alle attività agricole), che arriverà fino a 28%, per
un totale di più di 3 milioni di
metri quadrati. Operazione questa che di fatto impedisce anche
un’eventuale futura saldatura tra
gli abitati di Agrate e Omate.
Previsti di contro incentivi significativi per favorire il recupero dei centri storici, a partire
dalle corti. E ancora un’area per
edilizia economico popolare,
lungo via Lecco dove verranno
realizzati 70 alloggi. In località
Morosina il Pgt prevede, inoltre,
la realizzazione di una casa di
riposo. E ancora il documento
pianifica un aumento della rete
ciclabile, che passerà dagli attuali 15 ai 38 chilometri complessivi, compredenti anche la
ciclopedonale che verrà realizzata che lungo lo storico viale
Trivulzio, che collega Omate ad
Agrate, che l’Amministrazione
intende acquisire completamente dal privato. «Sono molto contento del lavoro svolto e della
proposta di Piano - ha commentato l’assessore all’Urbanistica Luigi Riccio - Il voto favorevole di tutto il Consiglio
Comunale, anche delle opposizioni, rafforza la convinzione
della positività e del valore delle
politiche urbanistiche contenute
nel Pgt, e questo per me ed
ovviamente per l'Amministrazione comunale, è un motivo di
grande soddisfazione». Poco
chiare le motivazioni che hanno
spinto il centrodestra al voto
favorevole. se infatti a margine
del Consiglio di mercoledì scorso il capogruppo di «Per Agrate»
Rosario Mancino ha parlato di
un Pgt ben fatto nel suo complesso, dall’altro lato Comasini
ha invece motivato io giudizio
positivo con un fatto tecnico
legato all’approvazione delle
controdeduzioni alle osservazioni presentate dai privati.
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spesa sostenuta per acquistare
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i conseguenti problemi di trasporto, peso, ingombro e non
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Giornale di Monza
SANITÀ E SALUTE
Martedì 15 aprile 2014
29
IL CASO Tra le finaliste del test per i due posti fissi all’Asl ci sono una ex dipendente, una sua amica e la tesista dell’esaminatrice
Le ostetriche protestano: «Concorso anomalo»
Le escluse si sono presentate in viale Elvezia: «Presenteremo un esposto per chiedere di fare chiarezza»
(pey) Si erano presentate in
modalità di svolgimento del’esame».
Al test si erano iscritti in
1077, ma meno della metà si è
poi presentato giovedì scorso
al PalaDesio per svolgere la
prova: un test di trenta domande a risposta multipla
con un punteggio minimo di
21 risposte esatte e con una
penalità per
ogni crocetta
errata.
«Il risultato
è sconcertante
- hanno detto
le ragazze - Su
quasi cinquecento persone
solo in sette
hanno superato la prova. E di
queste una è
stata dipendente di Asl e un’altra è una
sua amica».
Non solo, carte alla mano,
le ragazze sollevano dei dubbi anche sui risultati di una
terza concorrente che ha avuto come professoressa relatrice della sua tesi di laurea
una dei membri della commissione valutatrice al concorso di Asl. Per questo motivo, le ragazze si sono presentate di fronte alla sede di
viale Elvezia venerdì mattina,
durante la seconda fase del
concorso, la prova pratica:
485 da tutta Italia alla prova
scritta per il concorso di due
posti di ostetrica a tempo indeterminato per i consultori
dell’Asl di Monza e Brianza.
Ma solo in sette hanno passato il test, di cui cinque con il
massimo dei voti. E tra quelle
che hanno azzeccato trenta
risposte giuste
su trenta ci sono anche una
ex dipendente
di Asl, una sua
stretta amica, e
una ragazza
che ha avuto
come relatrice
di laurea proprio una delle
esaminatr ici
del concorso.
A lanciare
dubbi su irregolarità e favoritismi nel concorso pubblico
sono state le circa quaranta
giovani ostetriche che venerdì mattina hanno protestato
con in mano lo striscione «no
ostetriche no parti» di fronte
alla sede dell’azienda sanitaria in viale Elvezia 2: «Ci
sentiamo prese in giro - ha
detto Valentina, tra le candidate che venerdì hanno
protestato - Adesso stiamo
pensando di presentare un
esposto agli organi competenti per fare chiarezza sulle
Erano arrivate in
485 da tutta
Italia.
Per l’azienda
sanitaria «è tutto
regolare»
CON GLI STRISCIONI DI PROTESTA
Le ostetriche che venerdì mattina hanno manifestato davanti alla sede dell’Asl Mb in viale Elvezia: erano
tra le 485 che hanno partecipato al concorso per i due posti fissi nei consultori della Brianza
«Anche i risultati della seconda prova confermano i
nostri dubbi: le stesse tre persone hanno superato la prova
con un punteggio elevato» ha
detto Valentina. Non solo: «I
nostri dati anagrafici sono
stati ritirati su una cartolina
che non è stata né sigillata e
né imbustata. Inoltre sulla
cartolina con il nominativo
c’era lo stesso numero del
codice a barre presente sul
foglio d’esame: era quindi
possibile riconoscere gli autori dei test», hanno detto
Valeria e Angela. Non solo,
l’estrazione della busta contente l’esame è slittata di
quattro ore. La sorteggiata è
stata la numero 2, ma il contenuto delle altre due buste
non è mai stato letto secondo
quanto riferito dalle candidate. Tante, troppe ombre, secondo le giovani che sono
rimaste a protestare di fronte
ad Asl fino a mezzogiorno,
quando una delegazione di
tre ostetriche è stata ricevuta
dal commissario straordinario di Asl, Matteo Stocco:
«Durante l’incontro non ab-
biamo assolutamente ottenuto le risposte alle nostre
domande - ha riferito una
delle ragazze - Abbiamo chiesto di visionare dei documenti dell’esame e ci è stato negato». La delegazione infatti
avrebbe chiesto di vedere le
risposte esatte alla prova
scritta, di controllare le due
prove non estratte rimaste
imbustate, e di avere chiarimenti su alcuni scatoloni
non aperti contenti i test
avanzati.
In merito alla questione Asl
ha poi riferito attraverso un
comunicato che: «La Direzione generale ha risposto a
tutte le domande della delegazione». Inoltre: «Alla specifica richiesta circa la presenza in graduatoria di una
dipendente di Asl, è stato
confermato che una candidata ha avuto un rapporto di
lavoro a tempo determinato
conclusosi a settembre. La direzione aziendale ha operato
nel rispetto della normativa
vigente e nella trasparenza
degli atti amministrativi».
Nuove azioni di protesta, però, sono previste per martedì,
quando nella sede di Asl si
svolgerà l’ultima prova orale
del concorso dove si presenteranno le sei persone che
venerdì hanno passato la prova pratica.
IN OSPEDALE
Sabato dedicato
ai diabetici
(cnm) Sarà un sabato
intenso per l’Associazione diabetici di
Monza e Brianza.
Si incomincia alle
14.30 nell’aula A al secondo piano di Villa
Serena dell’ospedale
San Gerardo con la
conferenza dal titolo
«Il rinnovo e il rilascio
della patente per diabetici».
La dottoressa Monassita Greci, responsabile del servizio di
Medicina legale dell’Asl e il dottor Guido
Altomonte, specialista diabetologo della
Commissione medica
patenti, illustreranno
il decreto legislativo
che riguarda le «Attuazioni delle direttive
comunitarie concernenti la patente di guida per diabetici». A
seguire, alle 15.30, si
terrà l’assemblea ordinaria dei soci.
.
I genitori hanno adottato qualche variante per attualizzarli
(ciy) L’otto è stato un numero
fortunato questa settimana
al reparto Maternità del San
Gerardo. Martedì 8 aprile
Roberta Rossini ha dato alla
luce il piccolo Leonardo Bariola Bon di tre chili e 400
grammi, per la gioia del papà
Andrea Bariola Bon, primo
figlio della coppia di Triuggio. Sempre l’8 è nata, con un
peso di tre chili, Caterina
Maria Palma Costa. I genitori Simone Costa e Lucia
Boerci, di Milano, hanno
spiegato: «Caterina è un nome che ci piaceva, Maria come la Madonna e Palma come la sua nonna, che è molto
buona e noi volevamo una
bimba buona». Cecilia Confalonieri ha aperto gli occhi
mercoledì. Pesa due chili e
500 grammi ed è la primogenita di Antonella Di Giacomo e Pietro Confalonieri,
di Lissone. Raggiunge invece
le due sorelline Michelle e
Carolina, di quattro e due
anni, il piccolo L aurent
Martinelli, nato il 9 aprile
con un peso di quattro chili e
380 grammi. La famiglia di
Monza è composta da Eleonora Milanova e Massimo
Martinelli. Ha origini polacche Marta Klyk, mamma di
Jacopo Roberto Oggioni,
nato di tre chili e 950 grammi. Il suo papà è Paolo Oggioni e la famiglia vive a
Bellusco. Per i giovani Silvia
Crippa e Francesco Calmi,
di Cesano Maderno, Victoria Calmi è la prima figlia,
arrivata il 9 aprile con un
Sono nati tanti bei bambini
che portano il nome dei nonni
Cecilia Confalonieri
BELLA FAMIGLIOLA
Victoria Calmi con mamma Silvia Crippa e papà
Francesco Calmi
Giulia Attivissimo
Pascale Casaletto
peso di tre chili e 500 grammi. Giovedì 10 è stata la volta
di Pascale Casaletto, di tre
chili e 400 grammi, che va a
raggiungere nella sua casa di
Merate la sorellina Nicole, di
ventun mesi, e il papà Alfredo Casaletto. «Abbiamo
ingentilito i nomi dei nonni,
che si chiamano Pasquale e
Nicola, rendendoli adatti a
due bambine» racconta la
mamma Angela Fratantuono. Lorenzo Sala alla nascita, il 10 aprile, pesava
quattro chili e 160 grammi. Si
allarga così la famiglia monzese composta da mamma
Alessandra Mistò, papà Luca Sala e dai fratellini Christian di cinque anni e mezzo
e Mattia di diciannove mesi.
Giovedì è nata infine Giulia
Attivissimo, con tanti capelli
e con un peso di due chili e
640 grammi. Per Roberta
Morrone ed Emanuele Attivissimo, di Milano, è la prima figlia. Infine un benvenuto anche a Edoardo Beccia di Brugherio nato all’ospedale di Vimercate.
Lorenzo Sala
Caterina Maria Palma Costa con papà Simone Costa e mamma Lucia Boerci
Laurent Martinelli
Edoardo Beccia di Brugherio
Leonardo Bariola Bon
Jacopo Roberto Oggioni
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LIMBIATE
Martedì 15 aprile 2014
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CASO INTERNAZIONALE L’uomo fermato dalla Polizia su richiesta dei colleghi spagnoli
Presunto omicida arrestato in via Curiel
(bfh) E’ accusato di essere l’omicida
di una donna spagnola di 58 anni,
ma quando martedì scorso la Squadra Mobile di Milano l’ha tratto in
arresto in un appartamento di via
Curiel 5, al Villaggio Giovi, il trentenne pachistano Khuram Riaz
non ha opposto alcuna resistenza.
L’ordine di cattura internazionale
dell’uomo era stato spiccato da un
giudice di Alicante, in Spagna, su
richiesta della Guardia Civil: secondo la ricostruzione degli investigatori spagnoli, infatti, il tren-
tenne sarebbe l’assassino di Alicia
Zambrana Torregrosa, una nota ex
consigliera comunale socialista di
Lorca, poco distante da Alicante.
L’omicidio era avvenuto il 14 febbraio scorso nell’appartamento della donna, che viveva da sola dopo la
separazione dal marito. Il corpo
senza vita venne ritrovato legato sul
divano, con il volto coperto e insanguinato ed evidenti segni di violenza; il macabro ritrovamento della poveretta, 58enne separata con
tre figli, è avvenuto in un appar-
tamento nei pressi della spiaggia di
Muchavista (Alicante) grazie alla
sorella. La vittima era stata eletta
nel 1995 nelle file del Psoe, Partito
Socialista Operaio Spagnolo, nel
consiglio comunale di Lorca.
Sulle prime si pensò a un omicidio per furto, ma immediatamente la polizia spagnola verificò che le
porte e le finestre della casa erano
prive di segni di effrazione. Le indagini si orientarono, dunque, nel
ristretto giro di amicizie della donna e dopo pochi giorni confluirono
sul giovane pachistano, che ad Alicante faceva l’operaio edile.
Il giudice istruttore di Alicante ha
emesso un mandato d’arresto europeo lo scorso 6 marzo, in seguito
al quale la Questura di Milano ha
iniziato le ricerche di Riaz. In seguito a una breve indagine svolta
dalla Squadra Mobile sulla base di
indicazioni fornite dalle Autorità
spagnole attraverso il Servizio per la
Cooperazione Internazionale di Polizia, è stato localizzato in un alloggio di fortuna si to al numero 5 di
via Curiel.
Al momento Riaz è detenuto a
San Vittore in attesa dell’estradizione verso la Spagna.
Khuram Riaz
.
IN MANETTE IN DUE
Commemorazione del ventennale del genocidio
Si scagliano
contro i militari
Rwanda, le toccanti
testimonianze
dei sopravvissuti
(peo) «Ho visto strade e un fiume
pieno di cadaveri». Neanche
provando a immaginare i peggiori orrori e le più indicibili
sofferenze si riuscirebbe ad avere una vaga idea di quanto ha
provato la popolazione rwandese durante il genocidio dei
Tutsi. Le testimonianze dei sopravvissuti ascoltate in villa
Mella sabato scorso, in occasione del ventennale del massacro, pesano come macigni e
lasciano interdetti. Chi potrebbe
sopportare di assistere allo sterminio della propria famiglia e di
subire insopportabili atrocità
per ben cento giorni? Nel 1994
Jean Claude aveva 14 anni: ha
visto uomini armati di machete
tagliare la testa al padre e al
nonno, è scappato prima con la
mamma e il fratellino, si è nascosto sotto cadaveri di bambini, ha giurato di essere Hutu
sapendo che se fosse stato scoperto sarebbe finito in una fossa
piena di cadaveri e molte altre
volte si è trovato a un passo dalla
morte. Ma è sopravvissuto, vive
da due anni in Italia e sabato ha
Nel Paese africano opera da anni
l’associazione limbiatese Variopinto,
siglato anche un gemellaggio
tra il Comune e la città di Huye
raccontato la sua storia, per non
dimenticare.
Grazie alla sua grande forza e
al suo talento, Yolande Mukagasana ha raccontato l’orrore
indicibile e come è riuscita a
sopravvivere. Nel 1994 aveva un
marito, tre figli di 13,14 e 15
anni, una piccola clinica. Il genocidio le ha portato via tutto
ma l’immenso dolore provato
non l’ha annientata: ha deciso
di non stare zitta. «Noi siamo
vittime del genocidio ma voi
siete vittime della disinformazione - ha avvertito - di quello
che è successo non vi hanno
detto la verità. Ho denunciato la
Francia perché non si è dissociata da quanto avvenuto, i
miei amici mi consigliavano di
stare zitta ma non si può uc-
(brs) Stavano litigando furiosamente tra
I due sopravvissuti che hanno portato la loro testimonianza e il console Luciano Longo
cidere una morta, non potevo
rinunciare a dire la verità».
La scrittrice ha poi spiegato
che i massacri dei Tutsi nella ex
colonia belga sono iniziati ben
prima del 1994. «I genocidi sono
pianificati - ha accusato Yolande
- non sono conseguenze di un
evento accaduto spontaneamente. Ci sono stati massacri
nel 1959, nel Natale 1963: in
quegli anni i Tutsi sono stati
deportati da varie regioni. Il genocidio era già iniziato nel 1992,
lo aveva denunciato una suore
bergamasca ma è stata uccisa.
Altri massacri ci sono stati nel
1973 ma sono passati sotto silenzio e mai puniti».
Ora però il Rwanda tenta di
guardare avanti, alla riconciliazione, cercando di ricostruire
un’unità nazionale basata sulla
sua storia autentica. «Dopo il
genocidio eravamo disperati ha ammesso la scrittrice - dovevamo dotarci di una carta costituzionale e lo stiamo facendo,
il Rwanda era un Paese pieno di
prigioni, poi è stata abolita la
pena capitale e dopo un po’ di
tempo ho capito che era giusto».
Oggi il Rwanda è in crescita e
la popolazione è per il 70 per
cento femminile, le donne sono
presenti ad ogni livello del potere. «Abbiamo fatto passi giganteschi, venite a vederlo, ci
sono molti occidentali ma ancora pochi italiani» ha esortato
infine Mukagasana, sorridendo.
Dal 6 aprile al 1 luglio 1994,
un milione di persone sono sta-
te vittime di un orrendo massacro. Vent’anni dopo è tempo
di guardare avanti ma avendo
ben chiaro in mente quanto è
accaduto. Villa Mella ha avuto
l’onore di ospitare la Giornata
della memoria del genocidio organizzata dalla Diaspora rwandese in Italia. Il legame tra la
città e questo Paese dell’Africa
orientale, si è consolidato nel
tempo grazie all’associazione
Variopinto, impegnata nella zona di Huye (ex Butare) con progetti di sostegno alla scuola e al
lavoro. Un’amicizia che si è tradotta in un gemellaggio caldeggiato dal sindaco Raffaele de
Luca e la sua giunta, che darà
l’avvio a proficue occasioni di
scambio e confronto.
Eleonora Piscitelli
t
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Egr. Sig.
Direttore Responsabile
“Giornale di Desio”
In riferimento all'articolo: «Ricciardi:
“Schieppati è incompatibile”» (vs. edizione
dell’8 aprile c.a., pagina 26), intimo alla
S.V. di pubblicare immediatamente ed
integralmente la presente rettifica ai sensi
della L. n. 47/1948 art. 8 e successive
modificazioni (e dunque in testa di pagina,
con il medesimo rilievo tipografico e i
medesimi caratteri per sopratitolo, titolo e
testo, e senza commento).
Il titolo del pezzo e quanto scritto dall’articolista (“Ricciardi ha lanciato in settimana la sua ennesima invettiva contro le
anomalie dell’Amministrazione comunale.
parte di un procedimento amministrativo in
seguito ad un ricorso straordinario presentato al Presidente della Repubblica e
notificato anche al Comune di Limbiate.
È questa condizione, “essere parte” di
un procedimento amministrativo (e non
necessariamente “contro” il Comune),
quella che configura l’incompatibilità di cui
al comma 1 punto 4 dell’articolo 63 del
citato TUOEL. E, lungi dal “fare oggetto di
aspre critiche, di pungente ironia e simili”
(tale il significato per estensione di “strale”)
il consigliere in questione, mi sono avvalso
della facoltà, riconosciuta dalla legge a
qualsiasi elettore, di chiedere al Consiglio
Comunale di adottare le delibere previste
dalla procedura di cui all’articolo 69 del
Questa volta a fare da bersaglio ai suoi
strali è Schieppati, che secondo Ricciardi
dovrebbe essere subito allontanato dal
Consiglio”) sono gravemente lesivi della
mia dignità. Io ho indirizzato al Consiglio
Comunale un’istanza, prevista dal comma
7 dell’articolo 69 del D.lgs. 18 agosto 2000
n. 267 (Testo Unico sull’Ordinamento degli
Enti Locali) e non un’”invettiva”. In questa
istanza, lungi dal “lanciare” un “discorso
polemico concitato e violento”, o una “frase o espressione accusatoria, oltraggiosa
e simili” (questi i significati correnti di
“invettiva”) ho sottoposto all’attenzione del
Consiglio un fatto rilevabile da una determinazione di un funzionario comunale,
vale a dire che Schieppati da diversi anni è
.
TUOEL. Nel corso di questa procedura,
dopo che il Consiglio gli avrà contestato la
situazione di incompatibilità, il consigliere
potrà dimostrare, eventualmente, come
prevede la legge, di aver aderito all’invito a
rimuovere tale incompatibilità.
Che “secondo Ricciardi [il consigliere
Schieppati] dovrebbe essere subito allontanato dal Consiglio” è quindi un’affermazione la cui paternità è da ascrivere
esclusivamente all’articolista, ma non è in
alcun modo desumibile dal testo della mia
istanza.
Avverto che in caso di inadempienza,
anche parziale, adirò le vie legali.
Distinti saluti.
Salvatore Ricciardi
loro, ma all’arrivo dei Carabinieri che
erano intervenuti per sedare gli animi,
i due stranieri si sono scagliati anche
contro i militari. A finire in manette due
cittadini pakistani, G. E., 49 anni e A.
M., di 21, entrambi residenti in città.
I due che erano ubriachi fradici,
avrebbero iniziato a litigare per futili
motivi.
Le loro urla però avevano attirato
l’attenzione di alcune famiglie residenti nello stesso palazzo. Nonostante
il passare di svariati minuti, gli animi,
anzichè calmarsi, sembravano infuocarsi ancora di più, con urla che risuonavano per buona parte dello stabile. Tutto quel baccano aveva destato
preoccupazione in un residente che ha
allertato la centrale operativa del 112.
«Intervenite subito perchè due stranieri stanno litigando pesantemente» ha detto il vicino di casa all’operatore.
In una manciata di minuti sul posto
sono intervenuti i Carabinieri della stazione limbiatese per sedare gli animi.
Ma alla vista dei militari, i due pakistani, entrambi in evidente stato di
ebbrezza, anzichè calmarsi, ad un tratto si sarebbero «coalizzati» prendendosela con gli uomini in divisa.
L’alterco è però durato poco. Gli
stranieri sono stati subito immobilizzati. Per entrambi sono scattate le manette con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale.
Dopo aver trascorso una notte in
camera di sicurezza, le due persone
fermate sono state accompagnate al
Tribunale di Milano e processate con il
rito direttissimo.
COMUNICAZIONE
On line il nuovo sito internet
dell’Amministrazione comunale
(bfh) Ha fatto il suo esordio il nuovo sito
internet comunale. L'Amministrazione
ha voluto, infatti, creare una home page
più chiara e ordinata alla lettura, inserendo sotto alla testata alcuni «bottoni» dedicati alle informazioni che
maggiormente vengono richieste dagli
utenti, quali gli orari degli uffici comunali, la modulistica, i numeri utili.
«L'obiettivo di queste migliorie grafiche
– commenta l'assessore alla Comunicazione, Daniele Lodola – è proprio
legato alla necessità di rendere meglio
accessibile il sito internet, attraverso la
riorganizzazione del menù principale,
così da mettere in evidenza i servizi
offerti al cittadino all'interno dell'Ente,
ufficio per ufficio, e da collocare a
portata di mano la modulistica».
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non sono percepibili ad occhio nudo o al gusto, ma che
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i conseguenti problemi di trasporto, peso, ingombro e non
produce rifiuti.
44
Giornale di Seregno
BARLASSINA
Martedì 15 aprile 2014
UNA SCULTURA IN CENTRO
La 39enne si è spenta giovedì scorso
Addio al dolce sorriso di Desirèe
«Era il sole, bella e simpatica»
(ggc) «Desy era il sole. Bella,
simpatica, generosa. Non riesco ancora a capacitarmi del
fatto che non ci sia più».
E’ stato così, con una manciata di parole commosse, che
Ottavio Parravicini ha voluto
ricordare la figlia D esirèe,
spentasi giovedì a soli 39 anni
dopo aver lottato contro un
male terribile. Parravicini ora
abita con la sua famiglia a
Cogliate ma è nato, cresciuto e
conosciuto in paese, dove fino
a dodici anni fa gestiva insieme
al fratello una ditta specializzata nella realizzazione di articoli per i mobili. «Poi mi sono
ammalato – ha spiegato – e mi
sono dedicato alla pittura. Desy
ha fatto da modella per alcune
mie opere: è sempre stata bellissima».
Intelligente e curiosa, Desirèe era una forza della natura:
«Faceva l’impiegata in un’azienda che produce cosmetici –
ha proseguito il papà - Amava il
suo lavoro, non vedeva l’ora di
finire le chemioterapie per tornare al suo impiego. Dinamica,
energica, non la potevi fermare». E anche Ottavio è stato
un fiume in piena nel ripercorrere i momenti più belli
vissuti con la sua Desy, «una
ragazza indipendente, che non
si lasciava ingabbiare dalle
convenzioni secondo le quali a
una certa età una donna deve
sposarsi e avere dei figli. Lei
viveva intensamente, senza
permettere a nessuno di limitarla. Ha avuto delle rela-
Regalo di Borghi
per piazza Cavour
(cbi) I lavori sono iniziati nei giorni
scorsi e ora piazza Cavour si prepara
ad accogliere una scultura realizzata
proprio per lei da un barlassinese doc,
l’artista Claudio Borghi.
L’opera, pensata e voluta per essere
installata nel cuore del paese, sarà
infatti donata al Comune dallo scultore, che ha voluto mettere la sua
creatività al servizio della cittadinanza.
«Si è instaurata una collaborazione tra
le varie realtà del territorio che è stata
straordinaria per realizzare qualcosa
di permanente» ha commentato soddisfatta il sindaco Anna Maria Frontini. Per questo nelle scorse settimane
alcune piante sono state tolte dal lato
sinistro della piazza (sul lato dei bar)
per fare spazio al prezioso regalo, che
dovrebbe essere pronto in tempo per
l’arrivo dell’estate. A carico del Municipio solo una parte delle spese del
materiale, insieme ad alcuni sponsor.
Sconfitta da un male inguaribile, la giovane donna era figlia
del barlassinese Ottavio Parravicini, «viveva intensamente»
zioni, ma non appena si accorgeva di sentirsi oppressa
preferiva tornare single».
Una donna dal carattere forte, che ha dimostrato tanta
tenacia anche nei momenti
della malattia: «Nel 2010 si è
ammalata di un tumore, ma poi
è guarita – ha proseguito il
padre, con la voce spezzata
dalla sofferenza - Ad agosto del
2013 avvertiva dei dolori intercostali, ma inizialmente
pensavamo che non fosse nulla
di grave. Invece a novembre
l’amara scoperta: il tumore era
andato in metastasi. Da allora
per cinque mesi si è aggrappata
alla vita con tutte le sue forze.
Poi, giovedì sera, se ne è andata». I funerali sono stati ce-
lebrati sabato pomeriggio nella
chiesa parrocchiale in piazza
Cavour. Le navate erano gremite di amici e parenti, tutti
arrivati per salutarla un’ultima
volta.
Monica Gregis
CAI
SORRIDENTE
Un’immagine
sorridente della
39enne Desirèe
Parravicini,
scomparsa giovedì scorso dopo
aver lottato contro un terribile
male. Accanto
l’uscita del feretro dalla chiesa
parrocchiale in
piazza dopo le
esequie
Una settimana tra mare e natura
alla scoperta del Peloponneso
(cbi) Si chiuderanno il prossimo mar-
tedì 29 le iscrizioni alla settimana tra
mare e natura in Grecia organizzata
dalla sezione cittadina del Cai. La
gita e il trekking in Peloponneso, tra
la penisola di Mani e il golfo di
Messina, si terrà dal 20 al 28 settembre. Il programma dettagliato
può essere ritirato in sede, in largo
Diaz 5, dove si ricevono anche le
iscrizioni ogni martedì e venerdì
dalle 21 alle 23.
INIZIATIVE Per il terzo anno i genitori degli alunni hanno tinteggiato corridoi e sistemato porte
Mamme e papà imbianchini a scuola per un giorno
(cbi) Tute bianche e pennelli, ma
anche fogli di giornali per coprire
le finestre, trabattelli, barattoli di
vernice, martelli e chiodi. L’obiettivo? Uno solo: trasformarsi in imbianchini per un giorno e ripulire
le scuole, portando una ventata di
freschezza con una semplice passata di rullo.
E’ stata una mattinata decisamente «produttiva» quella di cui,
sabato, si sono resi protagonisti
una ventina di mamme e papà di
alunni barlassinesi. Sono stati loro, infatti, a rispondere all’appello
lanciato dai genitori del Consiglio
d’istituto per impegnarsi ancora
una volta a sistemare parte del
plesso elementare e quello delle
medie. L’iniziativa è giunta alla
sua terza edizione e quest’anno è
stata promossa anche con la collaborazione del Comitato genitori.
Dalle 8 di mattina e fino a pomeriggio inoltrato «abbiamo tinteggiato uno dei corridoi, un’aula
al piano inferiore e ci siamo concentrati su piccoli interventi di
manutenzione a porte e infissi» ha
spiegato Fabiola Pozzoli, presi-
dente del Consiglio d’istituto. Il
Comune ha messo a disposizione
teli, coperture, pennelli e vernici
mentre ogni genitore è arrivato
armato di altro materiale (i trabattelli sono stati prestati). «Abbiamo lavorato sabato in concomitanza con “Puliamo il nostro
paese” per creare una sorta di
giornata del senso civico. Mentre i
nostri figli erano impegnati nei
parchi, noi ci siamo dedicati al
luogo dove studiano. Per noi la
collaborazione è la base del vivere
civile» ha concluso Pozzoli.
GUANTI, RASTRELLI E CESTE: IL VERDE RINASCE CON «PULIAMO IL NOSTRO PAESE»
(cbi) Sono stati più di cento i
gia e la tutela degli spazi
pubblici. Quattro i gruppi e
tre i punti di ritrovo e di
lavoro: parco ex tiro a segno,
parco Arcobaleno e quello
militare. Se il Comune ha
messo a disposizione scope,
cesti e sacchi per la raccolta,
i partecipanti hanno aggiunto entusiasmo e attenzione,
soprattutto per far sparire
dai polmoni verdi aperti a
tutti i rifiuti più ingombranti,
come materassi e tv. Al termine, nel cortile della scuola
media, il concittadino Carlo
Gaviraghi ha offerto un gustoso rinfresco.
grandi e piccini barlassinesi
che, sabato mattina, armati
di guanti, rastrelli e palette si
sono dedicati a far rinascere
alcune delle aree verdi del
paese, partecipando con entusiasmo all’ormai tradizionale iniziativa verde «Puliamo il nostro paese».
La manifestazione, organizzata dal Comune in collaborazione con scuola, Comitato genitori e alcune associazioni di volontariato, è
stata ancora una volta un
successo e ha saputo promuovere i valori dell’ecolo-
ORARIO ESTIVO
Rifiuti, cambio regole
(cbi) Arriva la bella stagione e, come
ormai d’abitudine, cambia l’orario per
la raccolta rifiuti. Da inizio mese e fino
al 31 ottobre i sacchi e i contenitori per
la raccolta di scarti secchi, verde, plastica e lattine, vetro e carta andranno
infatti esposti solo dopo le 19 della sera
precedente alla raccolta stessa.
In vigore rimane quindi l’ordinanza
dello scorso anno con cui l’Amministrazione ha anticipato l’esposizione
dei sacchi di un’ora, per evitare il via
vai dei negozianti dai propri esercizi
per questa operazione. Nulla cambia
invece per la frazione umida: i contenitori vanno esposti solo dopo le
20.30.
.
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IN ASSISE SI È CONSUMATA LA ROTTURA DEFINITIVA TRA IL PRIMO CIT
t
LA RISPOSTA Non ha alcuna intenzione di fare marcia indietro. R
I NUOVI MEMBRI DEL CDA
Gatti tira dritto: «Ritornare su
(bvl) Nominati venerdì l’altro, i
nuovi membri del Consiglio di
amministrazione della «Scola» si
riuniranno nei prossimi giorni
per la prima riunione. Cinque in
tutto, due già presenti nel Cda
guidato da Peppino Crippa,
quindi l’avvocato Aldo Perego in
odore di presidenza ed il dottor
Alberto Mapelli. Gli altri tre sono
«new entry»: Maria Rosa Elena
Motta scelta dalla Lista Gatti, lo
psicologo Salvatore Panzera in
quota «Besana viva» di Flaviano
Romanò e Giuliano Villa, ex
presidente della farmacia comunale, proposto da «Insieme per
Besana»
Il geometra presenta la lista con l’amico Ratti e attacca: «Forse i lumbar
(bvl) «Davanti ad una mozione a
UNITI
Il sindaco Vittorio Gatti e
l’ex assessore, attuale
coordinatore
di Forza Italia
Carlo Ratti.
Presenteranno la loro lista
mercoledì
s
dir poco ignobile cosa avrei dovuto fare? Interpellare chi ha
denigrato per anni una casa di
riposo per me amministrata
molto bene?».
Non ha alcuna intenzione di
tornare sui suoi passi il sindaco
Vittorio Gatti.
«Revocare le nomine? Neanche per idea...», puntualizza.
Rivendica poi il compito, assegnato al primo cittadino dallo
statuto della fondazione di Brugora, di scegliere i membri del
Cda e non nasconde la voglia di
dar pan per focaccia ai leghisti
insita nel decreto firmato venerdì.
«Forse il Carroccio mi ha contattato prima di redigere la mozione? Non credo proprio - ha
affermato Gatti - Dopo averne
preso visione, ho preferito evitare ulteriori sconquassi a danno della “Scola” ed ho proceduto
.
«SCOLA», L’ULTIMA BEFFA
HA NOMINATO IL CDA SENZA AVVISARE GLI ALLEATI. IN ASSISE UNA MOZ
(bvl) Il sindaco ha fatto di testa sua
TOCCATA QUOTA 6 CANDIDATI
e venerdì l’altro ha nominato il
nuovo Consiglio di amministrazione della fondazione «Scola».
Tre giorni più tardi la notizia è
arrivata all’orecchio della sua ormai ex si dovrebbe dire - maggioranza che ora vuole la sua testa.
Tanto da arrivare ad approvare d’accordo con l’opposizione (gli unici
a mettersi di traverso, abbandonando i lavori, sono stati i pidiellini
Vito Adone ed Alberto Alfieri) - una
mozione per ottenere la revoca del
decreto firmato da
Vittorio Gatti.
E’ nel corso della
seduta del Consiglio comunale di
lunedì sera che si è consumata la
Mauri in pista
con Angelo Riva
Cereda: «Abbiamo
appreso la notizia
un’ora fa.
Verificherò la
validità dell’atto»
(bvl) E’ una campagna elettorale a dir
poco affollata quella che si sta sviluppando in città. Negli ultimi giorni si è
aggiunto un nuovo candidato alla poltrona di sindaco: il capogruppo di «Progetto persona» in Consiglio comunale,
nonché ex sindaco Antonio Mauri ha
sciolto le riserve annunciando la discesa in
campo della
sua squadra. La
pres entazione
ufficiale di lista
e del suo candidato sindaco
si è svolta ieri
pomeriggio, lunedì, nell’ambito di una conferenza stampa.
Il candidato è
Angelo Casati
(nella foto) ex dipendente comunale
dell’ufficio Ragioneria.
Siamo così arrivati a quota sei candidati, un numero record per il comune:
oltre alla new entry si contano Sergio
Cazzaniga per il centrosinistra unito ed
il grillino Marco Corbella. C’è poi l’ampio ventaglio del centrodestra: Alcide
Riva, Vittorio Gatti e Flaviano Romanò.
.
rottura definitiva tra il primo cittadino (assente per motivi di lavoro, ndr) ed i consiglieri che con
lui, nel 2009, avevano conquistato
il governo della città. La goccia
che ha fatto traboccare il proverbiale vaso è la casa di riposo di
Brugora, già pomo della discordia
nel 2011, quando l’alleanza Pdl,
Lega nord ed Udc
era arrivata sull’orlo di una fine
anticipata dell’avventura amministrativa.
Una beffa doppia quella del
primo cittadino:
la designazione
del Cda oltre a
non essere stata
annunciata ai
«suoi» - dopo il loro parere, condiviso anche dall’opposizione, di
IL COORDINATORE CARLO RATTI NEL MIRINO
«Un terzo ha tentato di indirizzare i voti»
(bvl) Il leghista Emanuele Pozzoli
Il vice coordinatore forzista Diego Crippa
telefonate civetta ai consiglieri di
maggioranza.
Omissioni a parte, si è subito capito che nel mirino della maggioranza era finito il coordinatore besanese di FI Carlo Ratti.
«Un soggetto terzo ha contattato i
miei consiglieri - ha sottolineato
Crippa, svelando uno strappo difficilmente ricucibile con il compagno
di partito - per indirizzare il loro voto
l’ha indicato come «terza persona», il
forzista Diego Crippa quale «soggetto terzo», senza svelarne l’identità. Una sorta di eminenza grigia che
avrebbe tentato di controllare l’andamento della seduta del Consiglio
comunale di lunedì sera - con particolare riguardo alla mozione presentata dal Carroccio e dedicata alla
casa di riposo di Brugora - attraverso
.
sula mozione. Se il sindaco avesse
avuto delle direttive da impartire,
avrebbe dovuto parlarne con il capogruppo. Non è così che funzionano
le cose».
Seduto in prima fila, l’ex assessore
ha fatto spallucce. «Sono il coordinatore di Forza Italia - ha detto alla
cronista - è normale contattare i
rappresentanti dell’Assise. Che c’è di
strano?».
Giornale di Carate
25
Martedì 15 aprile 2014
CASA DI RIPOSO ANCORA NELLA BUFERA
A lato un’immagine dell’ingresso della casa di riposo «Giuseppina Scola» di Brugora, finita nella bufera
nuovamente con la mozione firmata dalla Lega nord e la nomina a sorpresa da parte del sindaco Vittorio
Gatti del nuovo Consiglio di amministrazione. Nomina completata venerdì, senza alcuna comunicazione ai
colleghi di Assise. Lunedì sera, in Villa Borella, maggioranza ed opposizione (assente per motivi di lavoro il
primo cittadino, ndr) hanno votato all’unanimità una mozione per la revoca delle nomine, davanti alla
quale Gatti ha fatto spallucce: «Ritornare sui miei passi? Neanche per sogno» ha garantito. Si è consumata
così la rottura definitiva tra il sindaco ed i consiglieri che con lui avevano vinto le elezioni nel 2009
.
TTADINO E LA SUA EX MAGGIORANZA
Rivendica i suoi poteri e non nasconde lo sgambetto all’indirizzo della Lega nord
ui miei passi? Neanche per sogno...»
rd mi hanno interpellato prima di presentare un documento ignobile sulla fondazione?»
con il rinnovo delle cariche, nel
segno della continuità gestionale perché credo che ciò che è
stato compiuto in questi anni sia
un ottimo risultato».
«Sono stati confermati Mapelli e Perego. Peppino Crippa ha
chiesto di lasciare ed ho rispettato la sua decisione - ha continuato - Io mi sento a posto con
la mia coscienza; sia dal punto
di vista formale che sostanziale
ho agito correttamente. Se qual-
cuno pensa il contrario, ne risponderò sul terreno politico,
non certo su quello giuridico».
A stupire il sindaco, anche
«Insieme per Besana», a «braccetto» con la maggioranza nell’approvazione del documento
anti-Gatti di lunedì.
«Se il gruppo d’opposizione
non era d’accordo con la nomina - ha chiesto polemico perché allora mi ha fornito il
nome del suo candidato?».
Insomma, il crack con colleghi di Giunta e parte dei consiglieri è ormai insanabile tanto
che - salvo cambiamenti dell’ultima ora - Vittorio Gatti con
l’amico di sempre Carlo Ratti
presenterà la sua lista domani
sera, mercoledì, alle 21, in Villa
Filippini. Tra i candidati, anche
un nome assai noto in città: l’ex
comandante della caserma dei
carabinieri di via San Camillo
Gregorio Frisina.
DEL SINDACO
ZIONE PER SPINGERLO ALLA REVOCA
prorogare il mandato del presidente Peppino Crippa e colleghi
fino all’insediamento della nuova Giunta - è arrivata un paio
d’ore in anticipo
sulla prima convocazione dell’Assise, fissata
per venerdì sera.
Assise durante la
quale si sarebbe
dovuta discutere
la mozione della
Lega nord dedicata proprio alla
«Scola». Sarebbe, perché poi i lavori sono stati sospesi per l’uscita
dall’aula della minoranza, davanti
ad un secondo documento sempre firmato Carroccio con ad oggetto il capogruppo di «Insieme
per Besana» Luigi Pirovano (vedi
box sotto).
Lunedì, i consiglieri sono tornati di nuovo sugli scranni per
continuare la discussione.
«Un’ora fa - ha
affermato basito il
vice sindaco Davide Cereda - ho
scoperto quanto
fatto da Gatti. Ora,
nonostante ormai
sia successo, mi riservo di verificare
la validità dell’atto
per poi contestarlo.
Se avrò torto, mi prenderò la palla
sul muso... Nel luglio del 2011
avevamo adottato, sindaco compreso, un regolamento che attribuiva poteri al Consiglio comunale sulla “Scola”. E’ vero che,
come sottolinea la segretaria comunale, questo può aver valore
solo d’indirizzo, ma credo vin-
Il lumbard
Emanuele Pozzoli:
«Ha fatto l’unica
cosa di cui è
capace: non esserci»
(bvl) Che i lumbard besanesi non avessero
alcuna reale intenzione di far decadere il
capogruppo d’opposizione Luigi Pirovano ma che puntassero invece ad una
sonora quanto metaforica scoppola «vendicativa» si era capito già venerdì, durante
la prima convocazione del Consiglio comunale, conclusa anzitempo proprio per
la mozione sull’argomento della Lega
nord. Lunedì è divenuto palese con l’uscita programmata, al momento della votazione, dei consiglieri di maggioranza,
con i soli rappresentanti del Carroccio
rimasti in aula, ben consapevoli di andare
sotto al momento della votazione davanti
ai membri di «Insieme per Besana» tutti
seduti ai loro posti. Ed infatti, la mozione
non è passata.
colasse Gatti almeno sul piano
morale».
Il lumbard ha poi introdotto la
mozione, protocollata il 27 gennaio scorso «a dimostrazione delle
nostre convinzioni, perché allora i
giochi politici in vista delle elezioni non erano ancora stati fatti.
Per noi però è una questione che
prescinde da tutto».
«Lo spirito dell’iniziativa, nonostante le ultime novità - ha continuato - rimane valido. Da una
parte non siamo convinti del carattere totalmente privato dell’ente. Dall’altra chiediamo che il Cda
verifichi se le irregolarità da noi
segnalate, a partire dai minialloggi
abusivi certificati da una sentenza
del Tar, sono reali. Se fosse così,
bisogna chieder conto a chi ha
preso certe decisioni, a chi aveva il
compito di controllare. A questi
tocca pagare, non agli anziani
ospiti. Nessuno vuole far chiudere
la casa di riposo - ha chiarito - ma
il problema c’è: se qualcuno si
dovesse fare male, chi ne risponderebbe?».
Dopo cinque minuti di pausa
con annessa riunione tra i capigruppo, il Consiglio ha votato
all’unanimità una nuova mozione,
in parte ricalcante quella dei lumbard, per chiedere formalmente al
sindaco di tornare sui suoi passi.
«Ci sono tanti modi per rinominare il Cda - ha affermato Cereda - dal ragionamento ai mezzi
giudiziari».
«Da oltre un mese, noi avevamo
sostenuto la medesima posizione:
scegliere il Consiglio d’amministrazione dopo le elezioni», gli ha
dato man forte Sergio Cazzaniga,
candidato sindaco del centrosi-
nistra.
Seguito a ruota dal capogruppo
della Lista Gatti Diego Crippa e
dal leghista Emanuele Pozzoli.
«Gatti oggi è riuscito a fare l’unica cosa di cui è capace; non
esserci», ha tuonato il lumbard.
«Sono rimasto scioccato - la
chiosa di Crippa - Nessuno ha
avvisato il gruppo di maggioranza».
IN AULA Nessuna intenzione di far decadere Pirovano: «Solo una reazione ai loro giochi elettorali»
Il Carroccio e la scoppola metaforica all’avversario
A far scattare la ripicca di Davide Cereda e compagni è stata la richiesta avanzata il 5 marzo scorso dal gruppo d’opposizione al segretario comunale, per ottenere chiarimenti sulla presunta incompatibilità tra l’incarico professionale del
vice sindaco (è responsabile dell’Ufficio
tecnico nel Comune di Cesano Maderno,
ndr) e quello politico in città, secondo
quanto disposto dalla legge sull’incompatibilità approvata dal Governo Monti.
Una mossa chiaramente elettorale per i
leghisti «arrivata proprio da Pirovano che,
con le sue assenze, è il più attaccabile
dell’Assise ed ora fa la vittima. Non potevate che aspettarvi una nostra reazione»
ha tuonato Emanuele Pozzoli.
A poco sono valse le spiegazioni dello
stesso capogruppo e del candidato sindaco Sergio Cazzaniga («abbiamo agito
con discrezione per avere risposte certe»)
perché Cereda ha schiacciato sull’acce-
leratore, ricordando sarcasticamente la
lettera inviata in Procura da un sedicente
Peppino Pressi e le uscite del primo cittadino «che non vede l’ora di togliersi di
dosso una cimice, quale io sarei per lui».
Ha poi dato lettura in aula dell’interrogazione dell’opposizione («Io non ho
nulla da nascondere» ha precisato) e della
risposta della segretaria comunale, per
mettere la parola fine sulla questione:
«non sussiste incompatibilità».
Il capogruppo di «Insieme» Luigi Pirovano
.
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