NEOWEB - NEOLOY

NEOWEB ® - NEOLOY
sistema di stabilizzazione tridimensionale dei terreni
Innovativo sistema di stabilizzazione tridimensionale dei terreni per applicazioni in
ingegneria civile e delle infrastrutture viarie, realizza una struttura semi rigida ad
elevata portanza con qualunque materiale inerte granulare, anche di tipo riciclato, per
aumentare le prestazioni e la durata delle soluzioni diminuendone al contempo i
costi economici, i tempi di realizzazione e l’impatto ambientale globale.
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IL SISTEMA DI
STABILIZZAZIONE
TRIDIMENSIONALE
DEI TERRENI
Innovativo sistema di stabilizzazione
tridimensionale dei terreni per applicazioni in
ingegneria civile e delle infrastrutture viarie che
realizza una struttura semi rigida ad elevata
portanza con qualunque materiale inerte
granulare, anche di tipo riciclato, per aumentare
le prestazioni e la durata delle soluzioni
diminuendone al contempo i costi economici, i
tempi di realizzazione e l’impatto ambientale
II
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INDICE
INTRODUZIONE
pag.
1
IL MECCANISMO DI CONFINAMENTO
pag.
5
pag.
7
– pag.
8
Dimensioni del materiale inerte per il riempimento
NEOLOY UN POLIMERO NANOTECNOLOGICO
CARATTERISTICHE TECNICHE
CONFRONTO TRA LE VARIE TECNOLOGIE
pag. 10
Geogriglie
pag. 10
Sistema di stabilizzazione 3D Neoweb®
pag. 11
VANTAGGI DEL SISTEMA NEOWEB®
pag. 12
Tecnici
pag. 12
Realizzativi
pag. 13
Ambientali
pag. 14
Gestionali
pag. 14
Economici
pag. 15
Abrasione dell’inerte
pag. 15
Drenaggio
pag. 16
CAMPI DI APPLICAZIONE
pag. 17
Strutture pavimentate
pag. 17
Strutture non pavimentate
pag. 17
III
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Sovrastrutture ferroviarie
pag. 17
Piazzali, aree portuali, protezione gasdotti
pag. 18
Piazzali e piste aeroportuali
pag. 18
Piccoli lavori
pag. 18
pag. 19
FINITURA SUPERFICIALE
A) Strade pavimentate
pag. 19
B) Strade non pavimentate drenanti
pag. 20
C) Piazzali e parcheggi
pag. 20
LA PROGETTAZIONE
pag. 21
Esempio di calcolo
pag. 21
pag. 29
POSA IN OPERA
pag. 30
Fasi di posa
CERTIFICAZIONI ED ACCREDITAMENTI
pag. 33
Certificazioni
pag. 33
Accreditamenti
pag. 33
pag. 35
CASE HISTORY
IV
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INTRODUZIONE
L’obiettivo principale della progettazione stradale è quello di realizzare delle
sovrastrutture in grado di possedere l’adeguata resistenza alle sollecitazioni esterne
per l’intera vita utile di progetto.
Per conservare nel tempo la funzionalità del sistema occorre porre particolare
attenzione alla qualità, alla migliore combinazione e allo spessore dei componenti.
Il sistema di stabilizzazione Neoweb® consente di realizzare una struttura
tridimensionale semi rigida utilizzando qualsiasi materiale granulare disponibile in
sito, anche di tipo riciclato.
In tal modo è possibile realizzare infrastrutture in aree prima precluse a causa dei
ridotti valori di portanza del terreno di sottofondo basandosi su una tecnologia di
confinamento tridimensionale che permette di elevare le caratteristiche tecniche del
materiale granulare di riempimento.
L’applicazione di un carico, su una superficie non rinforzata, comporta, se esso
supera un determinato limite, l’innesco di un meccanismo di rottura caratterizzato
dalla formazione di superfici di scorrimento ben definite che, partendo dall’impronta
di carico, si sviluppano fino a livello del piano campagna.
Il raggiungimento del carico limite comporta un collasso di tipo fragile,
accompagnato da ulteriori cedimenti e da eventuali rigonfiamenti nelle zone
circostanti.
Carico limite
Tali fenomeni assumono un’importanza cruciale nel campo dell’ingegneria civile in
generale e nelle applicazioni riguardanti le infrastrutture viarie in particolare, non
bisogna infatti dimenticare che l’obiettivo principale della progettazione di tali opere
è quello di realizzare delle sovrastrutture in grado di possedere l’adeguata resistenza
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alle sollecitazioni esterne dovute a carichi statici (piazzali, parcheggi) o dinamici
(strade e ferrovie) per l’intera vita utile di progetto.
Per conservare nel tempo la funzionalità del sistema occorre porre particolare
attenzione alla qualità dei componenti, ed ai loro spessori cercando di realizzare la
migliore combinazione possibile, tenendo conto di tutti i fattori coinvolti.
Per garantire i risultati richiesti e superare i problemi prima citati si propone un
innovativo sistema di stabilizzazione tridimensionale dei terreni in grado di
rispondere efficacemente non solo alle necessità tecniche ed economiche
(normalmente considerate) ma anche a quelle di tipo realizzativo ed ambientale
contenendo il più possibile l’utilizzo di risorse e gli impatti connessi con la
realizzazione delle opere.
Il principio di funzionamento del sistema di stabilizzazione tridimensionale dei
terreni di seguito proposto, è semplice e contemporaneamente efficace in quanto si
basa sul concetto di confinamento laterale rigido del materiale di riempimento.
Applicando un carico esterno su un materiale granulare confinato si osserva che esso
tende ad espandersi verso l’esterno.
Se la struttura che lo confina ha una rigidezza sufficiente a contrastare l’espansione
laterale, si rileverà un netto miglioramento dei parametri geotecnici e meccanici del
materiale di riempimento.
Applicando tale principio è possibile realizzare infrastrutture in aree caratterizzate da
ridotte prestazioni portanti semplicemente realizzando un opportuno confinamento di
un qualunque materiale granulare.
Il materiale granulare da impiegare può essere quello disponibile in sito, oppure
materiale inerte proveniente dalla fresatura di una pavimentazione esistente o ancora
materiale di riciclo proveniente dalla triturazione degli sfabbricidi. L’unica
caratteristica richiesta è che sia di tipo granulare non coesivo.
Le applicazioni tipiche del sistema di stabilizzazione tridimensionale dei terreni
Neoweb® riguardano la realizzazione di sovrastrutture stradali, ferroviarie, la
realizzazione di piazzali e tutti quei casi in cui vi sia la necessità di costruire delle
sovrastrutture su terreni caratterizzati da scarsi valori della capacità portante o quando
è possibile/richiesto realizzare delle finiture drenanti e/o senza l’utilizzo di bitume o
cemento (es. zone soggette a vincolo).
Il sistema di stabilizzazione e consolidazione qui proposto consente di realizzare una
struttura tridimensionale semi rigida utilizzando un qualunque materiale granulare
disponibile in sito, anche di tipo riciclato o meno granulare.
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In tal modo è possibile realizzare infrastrutture in aree prima precluse a causa di
problematiche tecniche (ridotta portanza del sottofondo), economico/realizzative
(difficoltà di reperire in prossimità del cantiere l’inerte adeguato), ambientali
(mancanza di cave/discariche, zone con vincoli), il tutto basandosi su una tecnologia
di confinamento tridimensionale che consentendo di elevare le caratteristiche
geotecniche del materiale granulare di riempimento può compensare le scarse
prestazioni del sottofondo, o consentire di utilizzare qualsiasi materiale inerte (anche
riciclato) già presente in sito (evitandone così anche lo smaltimento).
Tale tecnologia permette inoltre di realizzare strade non pavimentate e drenanti
idonee per le zone con vincoli paesaggistici (parchi, riserve, etc.).
Il sistema di stabilizzazione tridimensionale dei terreni, si basa sul meccanismo del
confinamento laterale che consente di agire contemporaneamente sulle caratteristiche
del materiale di riempimento, incrementandole, e sull’andamento delle tensioni
trasmesse agli strati di terreno sottostante, diminuendole.
In tal caso si ottiene infatti il duplice effetto di riduzione (di più del 30 %)
dell’intensità delle tensioni trasmesse allo strato di sottofondo (non rinforzato) e di
riduzione della profondità di influenza del carico (di circa il 50 %), come mostrato
nella figura seguente.
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L’applicazione di un carico concentrato (es. ruota auto/camion) ad un terreno genera
un bulbo di tensione che si propaga in profondità ed in ampiezza entro il terreno (non
rinforzato).
Rilevando lo stato di tensione è possibile individuarne/tracciarne l’andamento
dell’intensità nel volume (di materiale non rinforzato) interessato.
Applicando il medesimo carico sul sistema Neoweb® si osserva:
 l’assenza del picco tensionale corrispondente all’area rossa ed arancione
(riduzione delle tensioni di più del 30 %);
 la diffusione del carico su un’area maggiore, pari a 1,5 – 2,5 volte l’ampiezza
dell’area non rinforzata;
 la riduzione sia dell’intensità delle tensioni riscontrabili, sia della profondità
massima interessata in questo caso pari a 0,4 – 0,6 volte la profondità
interessata nel caso non rinforzato.
L’utilizzo di tale soluzione innovativa consente quindi di risolvere sia diverse
problematiche di tipo tecnico, quali una ridotta portanza del materiale di sottofondo,
o la capacità di sopportare carichi (ciclici) di elevata intensità dovuti al traffico per
periodi prolungati, sia problematiche relative a diversi aspetti: da quelle
economico/realizzative quali la difficoltà di reperire, in prossimità del cantiere, del
materiale inerte adeguato, a quelle ambientali inerenti ad esempio alla realizzazione
di viabilità in zone soggette a vincoli di tipo paesaggistico, o ancora la mancanza di
cave/discariche in prossimità del sito.
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IL MECCANISMO DI CONFINAMENTO
Il meccanismo di confinamento attuato dal sistema di stabilizzazione proposto è il
risultato di un’azione tridimensionale descritta nel suo complesso dal seguente
schema:
Il transito di un autoveicolo esercita una pressione pari al carico su ruota. Il carico
viene trasmesso istantaneamente al materiale granulare di riempimento che tende a
reagire con un’espansione laterale verso l’esterno.
La struttura tridimensionale
del sistema di stabilizzazione
Neoweb® si oppone a tale
espansione con la formazione
di una tensione anulare
proporzionale alla rigidezza
dello specifico materiale di
cui è costituito (Neoloy), ed
alla tensione sollecitante.
Un ulteriore contributo al confinamento del materiale presente nella cella interessata
dal passaggio del veicolo, viene fornito dalle strutture (celle) contigue (a quella
sollecitata), queste non sono soggette all’azione diretta del carico ma sono comunque
sollecitate dall’azione di espansione, tramite la formazione di una tensione radiale
proporzionale alla spinta passiva.
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Pertanto al transito del carico esterno (veicolo) si realizza la formazione di una
macrostruttura ad elevata rigidezza (effetto soletta semi rigida), in grado di attenuare
la trasmissione delle sollecitazioni verso il terreno di sottofondo (vedi pag. prec.) e di
consentire il transito di carichi più elevati a parità di parametri di portanza/resistenza
del sottofondo e del materiale di riempimento.
L’effetto globale di tutti i fenomeni dovuti alla presenza di stabilizzazione ed al
meccanismo del confinamento laterale tramite cui opera, si possono riassumere,
almeno in via approssimativa, con un aumento del CBR del materiale interessato dal
sistema di stabilizzazione.
Una semplice verifica dell’azione di confinamento esercitata dal sistema Neoweb® è
quella di eseguire un test in laboratorio per la valutazione del CBR.
La prova CBR consiste nel misurare la pressione massima da esercitare sul campione
in esame per far penetrare di 2,5 mm in 2 minuti un pistone cilindrico di 20 cm2 e nel
rapportare questa pressione con il valore ottenuto da un materiale standard composto
da graniglia e pietrischetto.
Confinando della sabbia, di CBR variabile dal 5% al 10%, con il sistema Neoweb®
ed eseguendo la prova CBR è possibile ottenere un incremento da 2,5 a 5 volte quello
iniziale.
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Come riscontrato da numerose prove di laboratorio, tale incremento del CBR può
variare, a seconda del tipo di terreni, da 2,5 a 5 volte il valore iniziale del CBR; di
tale incremento si può tenere conto, con l’utilizzo di opportuni coefficienti di
sicurezza, in fase di dimensionamento della sovrastruttura, come descritto nel
capitolo relativo alla progettazione del sistema di stabilizzazione.
DIMENSIONI DEL MATERIALE INERTE PER IL RIEMPIMENTO
Le dimensioni dell’inerte da utilizzarsi per il riempimento della struttura
tridimensionale Neoweb devono rispettare un rapporto con lo spessore del pannello,
devono essere al massimo pari a circa un terzo dell’altezza o dello spessore della
cella mentre come dimensioni minime la granulometria inferiore della sabbia 0,2 mm.
Tipologia Neoweb
altezza/spessore [cm]
5,0
7,5
10
12
15
20
Diametro massimo inerte
per il riempimento [cm]
1,5
2,5
3,0
4,0
5,0
6,5
Tabella riepilogativa delle dimensioni dell’inerte in funzione dello spessore
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NEOLOY UN POLIMERO NANOTECNOLOGICO - CARATTERISTICHE
TECNICHE
I polimeri normalmente utilizzati in campo ingegneristico presentano un
comportamento reologico complesso, suddivisibile in:
- comportamento elastico: caratterizzato da un legame biunivoco tra sforzi e
deformazioni, in cui l’energia accumulata viene interamente restituita in fase di
scarico.
Tale stato consente di definire un valore del modulo di elasticità, che è unico in
caso di linearità o variabile con l’entità della deformazione in caso di non
linearità, e di presentare una stabilità dimensionale sotto l’azione ripetuta di
carichi statici e cicli dinamici;
- comportamento plastico: caratterizzato da un campo di deformazione di tipo
permanente (tra cui rientra anche il creep), che fa perdere la stabilità dimensionale
della struttura
Poiché il sistema di stabilizzazione Neoweb® si attiva creando un’azione di
confinamento laterale è essenziale che il materiale possegga un marcato
comportamento elastico sia quando sottoposto a carichi statici che soprattutto quando
sottoposto a carichi dinamici/ciclici (come quelli dovuti al traffico).
I polimeri presenti sul mercato sono tutti soggetti ad azioni di tipo viscoso che
tendono ad amplificarsi sia al passare del tempo (creep) sia quando sottoposti ad
azioni di carico di tipo dinamico/ciclico.
L’idea è stata quella di sviluppare un nuovo tipo di materiale composito in grado di
unire le prestazioni positive dei vari polimeri che lo compongono e limitarne al
contempo le caratteristiche negative.
La ricerca ha interessato un periodo di sette anni, prima di rendere disponibile la lega
polimerica Neoloy™.
Il Neoloy™ è ottenuto impiegando una particolare tecnologia composita che permette
di combinare la soluzione di ALLOY con le nano fibre di poliestere, in tal modo
vengono esaltate le prestazioni strutturali del poliestere, tra cui il migliore
comportamento in campo viscoso (basso creep), con l’ALLOY che ne esalta la
risposta elastica, ne incrementa il valore del modulo elastico, la stabilità dimensionale
nel tempo e ne mantiene inalterate le prestazioni in un ampio intervallo di
temperatura (- 60°C ÷ + 60°C).
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Il comportamento meccanico del Neoloy™ è evidenziato nel seguente grafico, dove
viene riportato lungo l’asse delle ascisse il numero di cicli di carico impressi al
sistema e lungo l’asse delle ordinate viene riportato l’allungamento, suddiviso in
campo elastico e campo plastico.
Le successioni di curve riportano i cicli di carico e scarico a cui è stato soggetto il
sistema Neoweb® realizzato con il Neoly™ e un sistema analogo per forma e
dimensione ma realizzato in HDPE.
A parità di sollecitazione è possibile osservare come il sistema Neoweb® sia in grado
di accumulare una percentuale minima di deformazione plastica, che risulta ridotta a
circa il 20% rispetto a quella del sistema in HDPE.
Ricordiamo che nell’azione di confinamento l’accumulo di deformazione plastica
comporta un’eccessiva deformazione della struttura con totale perdita della funzione
di confinamento laterale e quindi dell’azione di consolidamento/stabilizzazione.
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SOVRASTRUTURE STRADALI: confronto tra varie tecnologie utilizzate
Nella
realizzazione
delle
sovrastrutture è sempre più
diffuso l’impiego di numerosi
materiali geosintetici tra cui i
geotessili (tessuti o non tessuti), e
le geogriglie. Essi permettono di
svolgere
principalmente
le
funzioni
di
separazione,
filtrazione e rinforzo dei terreni.
(inerte qualsiasi)
La funzione rinforzo viene
esercitata dai geotessili tessuti e/o
dalle geogriglie. Il sistema di
stabilizzazione proposto, porta
una considerevole innovazione in questo campo poiché permette di svolgere
un’azione di rinforzo tridimensionale (stabilizzazione del materiale granulare di
riempimento) che è totalmente assente con i geotessili tessuti, e molto limitata (pochi
cm) con le geogriglie a causa della loro conformazione (materiale bidimensionale).
Risulta così possibile incrementare le caratteristiche geotecniche e la rigidezza del
materiale di riempimento in modo da realizzare una struttura con comportamento
semi rigido al passaggio del carico.
LIMITAZIONI
Geogriglie
Le
geogriglie
sono
strutture
bidimensionali
che sono in grado di
svolgere
un’adeguata
azione di rinforzo e
stabilizzazione dei terreni
qualora
vengano
ad
interagire
con
del
materiale di adeguata
granulometria.
Il loro corretto impiego
comporta l’uso di un
inerte di buone caratteristiche meccaniche e granulometriche tali da risultare
proporzionali alla dimensione della maglia, mentre e il valore dello spessore massimo
di confinamento è di 40 mm; laddove è necessario che l’effetto di confinamento
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interessi spessori ≥ di 40 mm sarà quindi necessario utilizzare più strati di geogriglia
(con ovvi oneri economici e realizzativi).
Sistema di stabilizzazione 3D Neoweb®
Il sistema di stabilizzazione proposto è
un sistema tridimensionale e lo
spessore di confinamento viene
valutato come somma tra l’altezza
propria della struttura e l’altezza
determinata
con
le
analoghe
considerazioni sviluppate per le
geogriglie.
Pertanto considerando che l’altezza
minima della struttura è di 50 mm (ma
può arrivare fino a 200 mm) si avrà
un’altezza
minima
della
zona
pienamente confinata che sarà pari a
50 mm più il valore dell’altezza
influenzata dalla dimensioni dell’inerte.
Considerando che le aperture degli elementi che compongono la struttura hanno
dimensioni superiori (di 2-3 volte) alle maglie di una geogriglia ne consegue la
possibilità di utilizzare inerti di dimensioni superiori e, anche grazie a ciò, uno
spessore totale di confinamento non eguagliabile dalle tecnologie di rinforzo
attualmente disponibili.
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VANTAGGI DEL SISTEMA NEOWEB®
Il sistema di stabilizzazione tridimensionale dei terreni proposto permette di
realizzare molteplici vantaggi sotto diversi aspetti, sia nel caso si realizzino strutture
pavimentate (in C.B. o cls), sia strutture non pavimentate es. con finitura drenante in
inerte (zone a vincolo). I numerosi vantaggi possono riassumersi per i vari aspetti in:
TECNICI
1) Carrabilità immediata, la superficie è in grado di sopportare i carichi di
progetto non appena riempita.
2) Nessuna necessità di attesa per presa o indurimento della superficie (es. misto
cementato o misto a calce).
3) Riduzione del fenomeno di abrasione del riempimento (calo volumetrico della
sovrastruttura, vedi pagg. 15-16).
4) Realizzazione di una piastra carrabile ed se necessario anche drenante.
5) Superficie con elevata permeabilità (pari a quella del materiale di
riempimento).
6) Non è necessario realizzare cordoli laterali di contenimento.
7) Non è necessario realizzare giunti di dilatazione.
8) Non è necessario regimentare le acque di scorrimento superficiale.
9) Per strutture/superfici non pavimentate non è necessario realizzare cunette e/o
opere accessorie per la regimentazione delle acque quali caditoie o tombini di
attraversamento.
10) Riduzione degli spessori della sovrastruttura, da computarsi in funzione delle
caratteristiche del sottofondo, con valori che possono essere anche del 50%.
11) Riduzione degli spessori di pavimentazione bituminosa o in cls.
12) Incremento del modulo degli strati stabilizzati di un valore variabile tra 3 a 5
volte a seconda della qualità del riempimento.
13) Incremento dei valori di capacità portante da tre volte a cinque volte, in
funzione della qualità del riempimento usato e una riduzione delle tensioni a
livello del sottofondo del 50%.
14) Possibilità di sopportare carichi d'intensità superiore.
15) Il polimero nanotecnologico Neoloy™ con cui è realizzato il sistema di
stabilizzazione Neoweb® è in grado di mantenere le prestazioni originarie a
lungo termine, anche quando sottoposto a carichi elevati e/o di tipo ciclico, ciò
perché tale polimero possiede un campo elastico molto elevato ed elevate
caratteristiche di stabilità dimensionale in un ampio campo di temperature (- 60°C
÷ + 60°C).
16) L’utilizzo della struttura tridimensionale in un particolare polimero
nanotecnologico permette di ridurre il valore della deformazione permanente
(incluso il creep), calcolato su una vita di progetto di 100 anni, ad un valore di 2,5
contro un fattore di 10 del HDPE.
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17) La struttura 3D non sviluppa solo un’azione di confinamento laterale dell’inerte
ma consente di mantenere il valore della compattazione nel tempo e riduce
l’azione dell’abrasione. In tal modo è possibile mantenere per lungo tempo
l’efficienza della sovrastruttura e di ridurre il periodo di manutenzione
previsto per lo strato di sottofondo;
18) Aumento della vita utile della pavimentazione (materiale certificato/garantito
per una vita utile di 75 anni).
19) Circolazione continua dell'aria in maniera all'interno della massa della
pavimentazione, ciò accelera nel caso di strade non pavimentate il processo di
scioglimento della neve o del ghiaccio ed evita formazione di lastre.
20) Nel caso di strutture non pavimentate la permeabilità del materiale inerte
consente l’infiltrazione diffusa delle acque, ne permette il deflusso non
superficiale riducendo di conseguenza sia il ruscellamento superficiale sia il
pericoloso effetto acqua-planning.
21) Elimina, per le pavimentazioni drenanti, le problematiche derivanti dalle
immissioni dalle acque di scorrimento superficiali dalle strade secondarie
(drenanti) in quelle principali con i relativi trasporti e sedimentazioni di
materiale solido nelle sedi stradali principali eliminando quindi i pericoli ad esso
connessi nonché i problemi e gli oneri di interventi di manutenzione
d’emergenza.
22) Riduce sensibilmente l’assorbimento di calore rispetto alle pavimentazioni in
conglomerato bituminoso rendendo più confortevole il transito pedonale.
23) Il Neoloy è in grado di mantenere le prestazioni originarie a lungo termine, riduce
drasticamente il campo plastico consentendo di avere una struttura ad elevata
stabilità dimensionale nel tempo, anche sotto l’azione di carichi ciclici e per un
ampio range di temperature.
REALIZZATIVI
1. Elevata produttività/velocità di posa: si possono posare anche 1.000 m2 al giorno
con una squadra di 4 persone.
2. Uso di personale locale senza necessità di qualifica particolare.
3. Posa con macchine operatrici tradizionali usate dalle imprese per i lavori
stradali (camion, ruspa/escavatore e rullo).
4. Riduzione dei volumi di scavo.
5. Riduzione dei trasporti pari ai volumi di terreno non scavato e da non riportare.
6. Riduzione dei tempi di realizzazione (meno scavo, meno trasporto, meno riporto
e compattazione).
7. Riduzione dei tempi, degli oneri di trasporto e di posa in opera grazie ai minori
volumi da movimentare.
8. Possibilità di realizzare la pavimentazione direttamente sul piano di campagna
(previa compattazione e stesa di un semplice geotessile di separazione).
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AMBIENTALI
1) Utilizzo di materiale inerte qualsiasi disponibile in sito.
2) Riduzione dei volumi di materiale da scavare, trasportare e smaltire in discarica
con conseguenti riduzioni degli oneri economici e degli impatti ambientali di tali
operazioni.
3) Riduzione dei volumi di materiale arido di cava da utilizzare con conseguenti
riduzioni degli oneri economici e degli impatti ambientali connessi alle
operazioni di estrazione, trasporto (cava-cantiere), movimentazione e posa in
opera.
4) Possibilità di utilizzo di materiali presenti in sito es. provenienti dal recupero e
demolizione della vecchia pavimentazione presenti nelle vicinanze.
5) Possibilità di riutilizzo dei materiali provenienti dalle demolizioni edili
(sfabbricidi) opportunamente triturati.
6) Grande riduzione dell’uso di risorse (materiale prime, energia, territorio).
7) Diminuzione dell’utilizzo, e del numero, di cave e discariche necessarie con
conseguente riduzione della perdita di territorio e della sua qualità.
8) Sostenibilità ambientale ed economica derivante dalla riduzione dei volumi di
scavo e di riempimento, dalla riduzione del numero di mezzi richiesti per il
trasporto e la posa in opera dei volumi di materiali che comportano una
riduzione delle emissioni di CO2 e di altri gas di scarico inquinanti.
9) Grande riduzione degli impatti ambientali dovuti all’inquinamento
atmosferico, scarti industriali, rumori, perdita di territorio, di qualità e
complessità ambientale.
10) Nel caso di strutture non pavimentate (drenanti) consente l’infiltrazione delle
acque meteoriche e quindi il rifornimento dell'acqua nelle falde, rendendo la
soluzione adatta ad interventi in zone tutelate dal punto di vista ambientale.
11) Elimina la necessità del trattamento e dello smaltimento delle acque
superficiali (strade necessario e/o richiesto).
12) Consente laddove necessario e/o richiesto l'eventuale raccolta e riciclo delle
acque piovane con una progettazione adeguata di eventuali sotto servizi.
13) Riduce gli eventuali costi di trattamento delle acque meteoriche rispetto a
pavimentazione in asfalto poiché non sono presenti componenti di tipo oleoso.
14) Riduce sensibilmente l'assorbimento del calore (fino a 30° C in meno)
rispetto ad una normale pavimentazione in asfalto fondamentale per zone
pedonali e residenziali.
15) Coerenza di questa tecnologia con una visione ecosostenibile.
GESTIONALI
1. Superficie in grado di accumulare volumi d'acqua ciò garantisce in caso di eventi
meteorici molto intensi l'immissione in fognatura di portate minori in tempi più
lunghi, limitando in tal modo i picchi di portata.
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2. Netta riduzione dei costi degli interventi di manutenzione e maggiore facilità di
realizzazione degli stessi.
3. Mantiene le caratteristiche estetiche, fisiche e meccaniche nel tempo necessitando
solo di una semplice manutenzione ordinaria.
4. Notevole riduzione dell'assorbimento di calore (fino a 30°C in meno) rispetto ad
una tradizionale pavimentazione in c.b. garantendo un miglio confort nelle zone
pedonali e residenziali (soprattutto nei periodi caldi).
5. Diminuzione degli interventi di manutenzione conseguenti all’aumento della vita
utile della pavimentazione.
6. Eliminazione dell’immissione di materiale solido (trasportato dalle acque di
scorrimento superficiale), dalle strade laterali realizzate con pavimentazione
drenante, in tal modo si riducono di conseguenza sia tutte le situazioni di pericolo
sia le operazioni di manutenzione connesse con tale, ben nota, problematica.
ECONOMICI
1) Riduzione dei costi, grazie alla possibilità di utilizzo di materiale granulare (non
coesivo) disponibile in sito, per la realizzazione della fondazione granulare.
2) Riduzione dei volumi di materiale arido di cava da utilizzare con le conseguenti
riduzioni degli oneri economici ed ambientali connessi alle operazioni di
estrazione, trasporto e posa in opera.
3) Riduzione del consumo delle sedi viarie esistenti dovuto al transito di un minore
numero di mezzi pesanti necessari per la costruzione delle nuove infrastrutture.
4) Riduzione dei tempi e degli oneri di trasporto e di posa in opera grazie ai minori
volumi da movimentare.
5) Risparmio nella necessità di realizzare cordoli laterali di contenimento.
6) Risparmio nella necessità di realizzare i giunti di dilatazione.
7) Risparmio nella regimentazione delle acque di scorrimento superficiale.
8) Per superfici non pavimentate risparmio nella realizzazione di cunette e/o opere
accessorie quali caditoie o tombini.
9) Risparmio per riduzione degli spessori di pavimentazione bituminosa o in cls.
10) Risparmio dovuto all’aumento della vita utile della pavimentazione.
11) Risparmio dovuto al mancato smaltimento di eventuale materiale fresato
pienamente riutilizzabile all’interno del Neoweb®.
Oltre a tutti i vantaggi sopra citati il sistema di stabilizzazione proposto consente di
risolvere anche due problematiche cui spesso è soggetto il materiale inerte costituente
una fondazione stradale: l’abrasione dell’inerte ed il drenaggio.
Abrasione dell’inerte
Il materiale granulare di una fondazione è soggetto al fenomeno naturale
dell’abrasione. Si tratta di una perdita di massa indotta dai carichi esterni che tendono
a far urtare fra di loro le particelle di inerte.
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Impiegando il sistema di stabilizzazione proposto il materiale granulare di
riempimento, pur essendo sottoposto ai carichi dinamici ripetuti nel tempo, verrà
interessato solo in maniera minima dall’azione di urto in quanto il sistema consente il
confinamento e quindi riduce notevolmente la possibilità di abrasione tra gli elementi
di inerte. Ne consegue una ridotta perdita di massa e quindi un mantenimento nel
tempo degli spessori di progetto.
Rinforzata con Neoweb®
Non rinforzata
Drenaggio
Il sistema di stabilizzazione tridimensionale viene normalmente impiegato a diretto
contatto con il terreno di sottofondo. Deve quindi essere in grado di sviluppare la
propria azione di stabilizzazione anche in condizioni di totale o parziale saturazione.
Tuttavia, al fine di evitare la nascita di sovrappressioni interstiziali indesiderate, il
sistema è dotato di una serie di fori e canalizzazioni studiate appositamente per
permettere la libera circolazione dei fluidi che possono eventualmente interessare o
essere contenuti nel volume di materiale confinato nel sistema di stabilizzazione.
Densità superficiale 610% di canalizzazioni
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CAMPI DI APPLICAZIONE
Grazie alle sue caratteristiche di efficacia, modularità e semplicità di realizzazione il
sistema di stabilizzazione tridimensionale Neoweb® si presta ad essere utilizzato in
diverse tipologie di lavori da quelli di grandi dimensioni (soprattutto nel campo delle
infrastrutture viarie) fino a quelli di piccole dimensioni (es. lavori privati) e per una
vasta tipologia di applicazioni come mostrato nella seguente tabella:
LAVORI
TIPOLOGIE DI APPLICAZIONI
Strade pavimentate
 Strutture con pavimentazioni flessibili in
conglomerato bituminoso;
 Rifacimento di sovrastrutture ammalorate;
 Pavimentazioni autostradali;
 Rinforzo base rilevati stradali;
 Opere in trincea
 Pavimentazioni ad alta permeabilità;
 Rampe di svincoli, rotatorie;
Strade non pavimentate
 Strade di cantiere e di servizio;
 Pavimentazioni permeabili in ghiaia;
 Strade di accesso temporaneo e
d’emergenza (protezione civile);
 Viabilità all’interno di zone con vincoli
paesaggistici/ambientali (riserve naturali,
parchi archeologici etc.);
Sovrastrutture ferroviarie
 Confinamento del sotto ballast per nuove
costruzioni ferroviarie;
 Rifacimento del ballast esistente;
 Rinforzo base rilevati ferroviari;
 Piazzali di parcheggio e di servizio (es.
zone di deposito merci);
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Piazzali, aree portuali, protezione
di gasdotti
 Piazzali intermodali;
 Piazzali container, terminal, aree di
deposito e stoccaggio;
 Aree di parcheggio bus;
 Protezione di serbatoi e gasdotti,
oleodotti;
 Rinforzo al piede di muri di sostegno;
 Rampe di varo imbarcazioni;
Piazzali e piste aeroportuali
 Bonifiche e rinforzo dei sottofondi di piste
di aeroporti;
 Fuoripista aeroportuali;
 Bretelle di collegamento aeroportuali;
 Piazzali di sosta aeronavi;
 Piazzole adibite ad eliporto;
 Piazzali di stoccaggio merce.
Piccoli lavori
 Viabilità (pavimentata e non), a servizio di
aree private (es. lottizzazioni);
 Piazzali (pavimentati e non) per posteggio
veicoli leggeri e pesanti;
 Strade non pavimentate drenanti in aree
rurali o zone soggette a vincolo;
 Allargamenti delle
pavimentate e non;
sezioni
stradali
 Vie pedonali e/o piste ciclabili all’interno
di parchi e giardini.
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FINITURA SUPERFICIALE
Per le sue peculiari caratteristiche tecniche il sistema Neoweb® trova applicazione
nella realizzazione di pavimentazioni stradali, nella realizzazione di piazzali e
ovunque vi sia la necessità di costruire sovrastrutture su terreni caratterizzati da scarsi
valori della capacità portante, adattandosi in maniera ottimale alle varianti di
progetto, il Neoweb® permette di realizzare sia strade, piazzali e parcheggi
pavimentate che non pavimentate e drenanti.
A) Strade pavimentate
Il sistema Neoweb® si adatta perfettamente alle strutture stradali
pavimentate sia rifinite con le classiche pavimentazioni
bituminose che con le tradizionali pavimentazioni in cls o con
rivestimento in mattonelle autobloccanti.
Di seguito sono riportate delle sezioni tipo con due classiche applicazioni del
Neoweb® nelle pavimentazioni stradali rifinite con manto bituminoso o con
conglomerato cementizio/autobloccanti:
Sotto vengono riportate alcune immagini di lavorazione nella realizzazione di
autostrade (pavimentazione bituminosa) e di pavimentazioni con autobloccanti in cls.
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B)
Strade non pavimentate drenanti
Spesso per varie esigenze tecniche relative a vincoli paesaggistici
ambientali, motivi economici etc. è necessario realizzare strade
non pavimentate ma nel contempo drenanti, per garantire la
buona regimentazione delle acque piovane.
Anche in questi casi il Neoweb® permette di realizzare l’opera senza
dover applicare ulteriori accorgimenti, con la possibilità di utilizzare
per la finitura graniglie colorate, per ottenere molteplici effetti
estetici. Ecco alcuni esempi di colorazioni “siciliane”:
Perlato
Sicilia
Bianco
Sicilia
Rosso
Castellammare
Colorato
mix
Melange
Nero
Basalto
Grigio
Mediterraneo
Per quanto concerne la realizzazione di camminamenti pedonali, si suggerisce di
usare una finitura con graniglia fine (3÷4 mm o 4÷6 mm).
A fianco viene riportato una sezione con il
Neoweb® nelle pavimentazioni con finitura
drenante; sotto sono riportate alcune foto
delle fasi di lavorazione relative alla
realizzazione di tale tipologie di strade.
(1)
C) Piazzali e parcheggi
Nella realizzazione di parcheggi e piazzali l’impiego del
sistema Neoweb® permette di realizzare in poco tempo opere
immediatamente fruibili ed idonee alle varie esigenze di
progetto.
Anche per queste tipologie di applicazioni si possono adottare sia soluzioni
pavimentate che non: a tal proposito si rimanda ai precedenti paragrafi A) e B).
(1) L’inerte può essere di qualsiasi tipologia purché di tipo granualre, tuttavia se si vuole garantire una buona
permeabilità (importante per garantire che la strada e/o il piazzale siano drenanti) la quantità di materiale fino (<
0,5 mm) non dovrebbe superare il 10÷15%.
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LA PROGETTAZIONE
Il sistema di stabilizzazione proposto viene rigorosamente dimensionato da un
apposito software di calcolo sviluppato per eseguire il calcolo di una struttura
pavimentata (asfalto, cemento, autobloccanti ecc..) o non pavimentata.
Vi sono due metodologie di calcolo adottabili, la prima, più rigorosa e complessa fa
riferimento alla pubblicazione:
“DESIGN OF NEOWEB GEOCELL REINFORCED BASES” inerente alle
ricerche condotte da: Prof. Jie Han, Xiaoming Yang e Robert L. Parsone,
Department of Civil Enviromental and Architectural Engineering the University
of Kansas USA; Prof. Dov Leshchinsky Department of Civil and Enviromental
Engineering The University of Delaware USA.
Il metodo di progettazione segue inoltre le indicazioni AASHTO 1993
opportunamente modificate per tenere conto del sistema di stabilizzazione 3D, per
tale motivo è essenziale definire i parametri relativi al sottofondo, alle caratteristiche
dei materiali di riempimento, alle condizioni della pavimentazione e ai carichi
applicati (carico massimo per asse, numero di veicoli al giorno transitanti, categoria
della strada, vita utile).
Vi è poi una seconda metodologia di calcolo, più semplificata, odottabile basata sullo
studio:
“Subgrade Improvement Factors (SIF) Utilizing Neoweb Reinforcement System”
condotto dal Prof. Karpurapu Rajagopal Professor & Head of department of
Civili Engineering Indian - Institute of Technology Madras, Chennai, India.
Tale metodologia di calcolo è di più semplice e veloce applicazione della precedente,
ed inoltre richiede la conoscenza di un minor numero di parametri.
A titolo illustrativo si riporta di seguito un esempio di dimensionamento di una strada
pavimentata flessibile mediante le metodologie di calcolo precedentemente illustrate.
Esempio di calcolo:
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dove
Tipologia:
Vita utile:
TGM
PVP
strada principale
30 anni
6.080
5%
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POSA IN OPERA
Il sistema di stabilizzazione Neoweb® viene facilmente posato con qualunque
condizione climatica e di temperatura. Viene usualmente posto in aderenza alla
superficie del sottofondo che deve essere preventivamente ricoperta da un idoneo
geotessile con funzione di filtro separatore.
L’installazione non richiede l’uso di personale specializzato né di particolari
macchinari, il materiale viene disimballato e aperto in direzione ortogonale all’asse
stradale.
Il sistema di stabilizzazione Neoweb® viene mantenuto aperto da normali picchetti in
acciaio o legno della lunghezza di 60 cm che verranno asportati una volta eseguito il
riempimento.
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Il riempimento avviene con un escavatore o una pala meccanica avendo l’accortezza
di non superare per l’altezza da cui si lascia cadere il materiale un valore di 100 cm,
mentre lo spessore è quello previsto dal progetto. La compattazione avviene per strati
di 20 cm avendo l’accortezza di verificare l’esistenza di un franco di materiale
granulare (da definire in funzione del progetto) tra il sistema e il compattatore (min. 5
÷ 7 cm di materiale non compattato).
Fasi di posa
1. verificare che il piano di posa sia compattato e privo di buche o avvallamenti,
la posa può essere eseguita anche in condizioni di pioggia;
2. stesa del geotessile con funzione di filtro separazione;
3. posa dei picchetti (legno o acciaio) di fissaggio ai bordi del sistema con passo
21 o 25 cm in funzione della disposizione dei pannelli rispetto all’asse stradale;
4. stesa del sistema Neoweb® sulla superficie da rinforzare con leggero debordo
rispetto alla linea dei picchetti;
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5. fissaggio dei diversi moduli usando le graffettatrici pneumatiche (pressione
operativa 2,1 – 3,9 BAR o 30 – 55 PSI) con graffette galvanizzate da 13 mm;
5A
5B
5C
6. riempimento del sistema con metodo manuale o meccanico iniziando dalla
zona perimetrale e procedendo verso il centro;
6A
31
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6B
6C
7. asportazione dei picchetti precedentemente fissati;
8. compattazione.
Istruzioni più complete e dettagliate, saranno fornite, all’inizio delle lavorazioni, dal
tecnico della NTA che istruirà il personale e fornirà uno specifico manuale di posa.
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CERTIFICAZIONI ED ACCREDITAMENTI
Certificazioni
Il sistema di stabilizzazione tridimensionale dei terreni Neoweb® è dotato di
numerose certificazioni europee ed internazionali di seguito riportate, e viene
prodotto dalla P.R.S. Mediterranean LTD.
Il NeoWeb™ è marcato CE (1488-CPD-0099) in conformità
della Direttiva EU 89/106/EEC.
Il Neoweb® è un prodotto realizzato da P.R.S. Mediterranean
LTD operante con sistema gestionale conforme agli standard
ISO 9001:2008 (emesso da IQC Group RVA Certificato No.
12763).
Il Neoweb® è dotato delle ulteriori certificazioni:
 Quality Control Testing Report – TRI/Environmental (Certificato No. E232601-07);
 GOST R – Mark of Conformità per Russian Standards Institute – Federal
Agency for Technical Regulating and Metrologi, Russia (Certificato POCC IL
AE83.H07573);
 Certificate of 3D Cellular Confinement System Product Compliance
Gazpromsert Certification Body, Gazprom, Russia (Certificato No. !O00.
IL.1101.H00019).
Accreditamenti
Il sistema di stabilizzazione dei terreni Neoweb® è stato oggetto di molti studi e
sperimentazioni in sito da parte dei principali enti universitari, istituti geotecnici e
agenzie governative dei trasporti (stradali e ferroviarie) in diverse parti del mondo,
ricordiamo come esempi






Facoltà di ingegneria civile dell’università Kansas State - Kansas (U.S.), della Colombia,
Delaware (U.S.) e Clausthal (Germania);
Dipartimento di stato sui trasporti (DOTs) negli Stati Uniti (U.S.);
RZhD Russian Railways;
KOAC – NPC istituto di sperimentazione e certificazione (Olanda);
Istituto nazionale di ricerca “National Research Institute” (Giappone);
Associazione americana ferroviaria “Association of American Railroads” (AAR).
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Gli studi condotti hanno confermato l’effetto di stabilizzazione apportato dal sistema
Neoweb® nell’incrementare la capacità portante, nel ridurre i cedimenti e nella
riduzione degli spessori richiesti alla sovrastruttura.
Di seguito vengono riportate le referenze scientifiche di maggior rilievo:
[1] Emersleben, A. e Meyer, N. “Bearing Capacity Improvement of Gravel Base
Layers in Road Constructions using Geocells” International Association for
Computer Methods and Advances in Geomechanics, Goa, India.
[2] Han, J., Xiaoming, Y., Leshchinsky, D., Parsons, R.L. “Behavior of GeocellReinforced Sand Under a Vertical Load”, Submitted to Geosynthetics Committee (AFS70).
[3] Kief, O., e Rajagopal, K. “Three Dimensional Cellular Confinement System
Contribution to Structural Pavement Reinforcement.” Geosynthetics India ’08, Hyderabad,
India.
[4] Meyer, N “Mechanical Behavior of Geocell Reinforced Soils”, Synthetic Materials in
Geotechnics, Congress, Technical University Clausthal.
[5] Meyer, N “Plate Load Tests and Stress Distribution Measurements During the
Reconstruction of the Road K 27”, Technical University Clausthal Test Report.
[6] Pokharel, S.K., Han J., Leshchinsky, D., Parsons, R.L., Halahmi, I.
“Experimental Evaluation of Influence Factors for Single Geocell-Reinforced
Sand, Transportation Research Board (TRB) Annual Meeting, Washington, D.C.,
January 11-15.
[7] Pokharel, S.K., Han, J., Parsons, R.L., Qian, Y., Leshchinsky, D., and Halahmi,
I. “Experimental Study on Bearing Capacity of geocell-reinforced bases.
Proceedings of the 8th International Conference on the Bearing Capacity of
Roads, Railways and Airfields, Champaign, Illinois.
[8] Van Gurp, C.A.P.M., Westera, G.E. “Geogrid Trial Road Base NL 2008”, KOACNPC,
Final Report.
[9] Yuu, J., Han, J., Rosen, A., Parsons, R. L., Leshchinsky, D. “Technical Review
of Geocell-Reinforced Base Courses over Weak Subgrade” The First Pan
American Geosynthetics Conference & Exhibition proceedings (GeoAmericas),
Appendix VII, Cancun, Mexico.
[10] Han, J., Yang, X.M., Leshchinsky, D., and Parsons, R.L. (2008). Behavior of
Geocell-Reinforced Sand under a Vertical Load. Journal of Transportation
Research Board, 2045, 95-101.
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CASE HISTORY
Il sistema Neoweb® per la stabilizzazione tridimensionale dei terreni è stato utilizzato
con successo in una vasta serie di applicazioni in tutto il mondo , come si può
evincere dai case history riportati nel presente allegato:
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VANTAGGI ECONOMICI
inserire vantaggi economici generali e con riferimento al caso specifico
STRADE PAVIMENTATE MANUTENZIONE TRATTI DOVE NON HA SENSO
FRESARE ED RIUTILIZZARE IL C.B. DEMOLITO PER REALIZZARE ALTRA
PAVIMENTAZIONE MA RICICLARE IN SITU
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