Da Toscani agli eroi Hellas Tutti i vip dicono cin-cin

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Malesani: il prossimo anno vengo qui da espositore
VERONA - Tutti dicono cin-cin. Dall'attore Neri Marcorè ai miti dell'Hellas
scudettato, dal fotografo Oliviero Toscani all'ex campione del canottaggio Rossano Galtarossa, tutti volti noti avvistati ieri, al Vinitaly. Ore io, Marcorè è ospite
della Regione Marche, si parla di contraffazione e di grandi marchi da tutelare:
«Purtroppo usano pure la fantasia, come
il "Valpolicella" che diventa `Vinoncella",
fa quasi sorridere ma è un problema. Apprezzo molto i vini veneti, a Conegliano
c'è un mio amico che fa il rappresentante
e mi tiene sempre aggiornato sulle vostre
annate. Ricordo quando fui ospite della
prima notte bianca di Verona, era il 2007,
bel clima: qui c'è una grande cultura vinicola e bere senza esagerare significa rendere omaggio a questo regalo divino».
Un omaggio è quello di Masi Agricola,
che presenta il suo «Recioto Angelorum
ori the rocks», foglie di basilico, ghiaccio
e amarena sciroppata per «rivitalizzare
un vino ch'è confinato alla fine dei pasti e
così risulta invece fresco e bevibile anche
d'estate». Prodotti autoctoni su cui Oliviero Toscani si diverte a spiazzare gli intervistatori: «Io e i vini veronesi? Come siete
campanilisti... Il vino buono lo sanno fare tutti, anche gli asini!». Con il fotografo
milanese si va nel padiglione Toscana per
un dibattito a 360 gradi sul vino, conduce
Selvaggia Lucarelli e tra gli ospiti c'è anche l'oste veneziano Mauro Lorenzon:
«Consiglio? Bere più con la pancia che col
palato, la digeribilità di un bicchiere è
Si parla di noi
specchio della sua qualità. E meglio i vini
più alcolici, seppur con moderazione, perché hanno meno anidride solforosa».
Prima di pranzo lo stand della Regione
Veneto pullula di flash e richieste d'autografi. Brindano i campioni dell'Hellas dello scudetto. Capitan Tricella: «Eravamo
un gruppo di persone molto diverse ma
estremamente intelligenti». Piero Farina:
«Eravamo la squadra degli scarti delle
grandi società e abbiamo meritato di vincere doppiamente, perché già allora nei
confronti della Juve gli arbitri avevano
un occhio di riguardo». Emiliano Mascetti: «Briegel? Tutti mi dicevano che era finito eppure mi sembrava che corresse più
dei ragazzini». A proposito di Hellas, a Vinitaly si vede pure il bomber di oggi, Luca Toni. Mentre l'ex tecnico di Verona e
Chievo, Alberto Malesani, arriva allo
stand della Camera di Commercio e confida che «d'anno prossimo potrei essere qui
anch'io in veste di espositore». Malesani,
la cui azienda vitivinicola è già attiva, vinse il primo derby in A, sponda Hellas, e
della stracittadina di sabato scorso dice:
«Il Verona ha meritato. Quest'anno la
squadra è frizzante come un Franciacorta, avrei voluto riportarla io in serie A e
da veronese ringrazio Mandorlini». Prima e dopo Malesani, il brindisi delle ragazze del calcio femminile (Fortitudo e
Agsm), della Scaligera Basket e della Calzedonia Volley. Quindi il già citato Galtarossa, padovano, ex campione del canottaggio: «Sono figlio di un veneto che ancora oggi si fa il vino da solo, fin da piccolo aiutavo nella vendemmia e anche prima delle Olimpiadi di Londra bevevo
sempre un buon bicchiere a ogni pasto».
Lì vicino, sempre al padiglione 5, ecco gli
chef del Team Venezia, che a novembre su una nave Msc - proporranno la Crociera del Baccalà, e oggi al Vinitaly ringraziano «le aziende che ci supportano». Un po'
come la francese Florence Guyot, cognome storico dello champagne con «tanti
clienti veneti», lei che ricrea nel suo
stand l'atmosfera di un teatro art-noveau
con due jazzisti dal vivo. Sono pochi metri, da lì al padiglione Sicilia, dove la cooperativa Cantine Settesoli presenta «le
nuove annate 2013 dal vigneto più gran de d'Europa, 6mila ettari in un unico terreno, a Menfi, nella bellissima terra di
Agrigento».
M atteo Sorio
(d RIPRODUZIONE PISERVUT4
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