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Associazione Nazionale dei Formatori Insegnanti Supervisori
Via S. Alessio, 38 - 37129 Verona
A.N.F.I.S.
www.anfis.eu
Tel. + 39 045.51.16.171 - Fax +39 045.21.09.233
Al Ministro dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca
Prof.ssa Stefania Giannini
Chiar.ma Prof. ssa Giannini,
Le scrivo per formularle, a nome dell'Associazione che rappresento, i più sinceri auguri di
buon lavoro e per sottoporle alcune riflessioni che ci stanno molto a cuore.
Quello che Lei ha assunto è un incarico molto difficile, denso di aspettative per chi – come
noi insegnanti – è fortemente deluso e amareggiato da anni di svalutazione del ruolo e di
marcato disinvestimento di risorse a favore della scuola.
La Sua esperienza al vertice di un prestigioso Ateneo Le ha certamente permesso di conoscere
a fondo i problemi del mondo accademico. Del pari complessi, tuttavia molto diversi, sono quelli
del mondo della scuola: dalle Sue prime dichiarazioni da Ministro alla stampa, comprendiamo che
Lei si rende perfettamente conto della duplicità del Suo mandato, Scuola e Università.
Per questo ci permettiamo di rivolgerle un accorato appello affinché il Suo Ministero ponga
la scuola in testa alle priorità di cui occuparsi.
In particolare, fra tutti gli ordini scolastici, quello della scuola secondaria ci pare quello
maggiormente in sofferenza. L'educazione preuniversitaria e la formazione superiore tecnica e
professionale sono, infatti, fra gli snodi fondamentali per uno sviluppo diffuso, inclusivo, capace
di promuovere benessere, occupazione, stabilità sociale ed economica.
E fra tutti i fattori che possono dare nuovo impulso, la formazione degli insegnanti, il loro
ruolo, le loro possibilità di sviluppo professionale sono gli aspetti più critici e strategici
su cui intervenire.
Per svolgere appieno la propria insostituibile funzione sociale la Scuola non ha solo bisogno di
strutture e procedure efficienti. Sono ben noti i problemi concernenti l'edilizia scolastica, il
deficit tecnologico di molte strutture, il bisogno di maggiore rapidità ed efficacia dei processi
decisionali e delle norme di funzionamento e – non ultima – la necessità di adeguare i contenuti
e forse la durata dei percorsi scolastici.
E' nostra convinzione che per funzionare "bene" la Scuola abbia soprattutto bisogno di
insegnanti competenti, motivati e capaci di orientare e di orientarsi nell’arduo compito
educativo e formativo. Per questo siamo molto preoccupati per la discriminazione degli attuali
percorsi per la formazione iniziale degli insegnanti: attivi e stabilmente funzionanti quelli per
formare insegnanti della scuola primaria e dell'infanzia; in permanente stato di confusione,
precarietà ed instabilità quelli per formare gli insegnanti di scuola secondaria (a nostro giudizio, i
PAS – Percorsi Abilitanti Speciali – non sono una soluzione idonea dal punto di vista formativo).
Crediamo, tuttavia, di non averle fin qui detto nulla di particolarmente nuovo: sono quasi
quindici anni, dall’istituzione delle Scuole di Specializzazione per l'Insegnamento Secondario, nel
lontano 1999, che alla formazione iniziale degli insegnanti secondari non è stato riservato alcun
trattamento davvero incisivo e risolutivo. Riteniamo che il non aver stabilizzato questo
imprescindibile canale di formazione iniziale sia un atto di grave irresponsabilità nelle politiche di
gestione della scuola.
Tuttavia, vorremmo dire di più.
A.N.F.I.S. – Soggetto qualificato per la formazione degli insegnanti – prot.MIUR n. AOODGPER7099 del 26.7.2010
Associazione Nazionale dei Formatori Insegnanti Supervisori
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Vi è una distinzione, secondo noi fondamentale e troppe volte sfuggita all'attenzione della
politica scolastica, da esplicitare. Ci pare, infatti, assolutamente necessario distinguere fra le –
giuste – decisioni da assumere nella scuola in materia di lavoro e occupazione, da quelle
da adottare come scelte politiche per l'educazione e la formazione.
È vero che entrambi i campi agiscono, nella scuola, su fattori condivisi – in particolare, sul
personale docente –, tuttavia le due materie rispondono a principi e criteri differenti.
Ci riferiamo, ad esempio, alle motivazioni che nel recente passato hanno ispirato molte scelte
di politica scolastica: dall’aumento degli studenti per classe, alla riduzione dell’orario scolastico;
dal blocco del turnover ex lege Fornero alle proposte ventilate circa l’aumento dell’orario “frontale”
– e non, ci teniamo a precisare, “di servizio” – dei docenti; per arrivare , infine, alla proposta di
riduzione a quattro anni della scuola secondaria di secondo grado. Tutte scelte nate nel sospetto
di una comune convergenza verso la riduzione dei costi del capitolo “di spesa” acceso al
personale della scuola. Non si tratta qui solo di “risparmi”, bensì di pesanti effetti sulla qualità del
servizio educativo, operati senza solide motivazioni educative e didattiche.
Troppo spesso si è fatta confusione di principi, di criteri e di scelte. Ci teniamo a sottolineare
che se è vero che il soggetto al centro delle politiche scolastiche è il cittadino, la persona che cresce e
deve essere formata, è altrettanto vero che lo snodo decisivo attraverso cui passa l'efficacia
educativa e formativa è l'insegnante. Se leggerà la versione digitale di questa corrispondenza
La preghiamo di dedicare un minuto alla visione di questo video di straordinaria efficacia
emotiva 1, non a caso realizzato in occasione della Giornata mondiale dell’insegnante 2013 dai colleghi
nordeuropei, che lavorano in ben altre condizioni professionali e di contesto.
L’insegnante rappresenta – a nostro parere – la più importante delle risorse di cui la scuola
dispone. La più importante, certamente, e, nello stesso tempo, anche quella sulla quale gli
investimenti degli ultimi anni sono stati fatti in modo più inefficace e inefficiente.
Servono, dunque, investimenti mirati e capaci di generare valore. Non solo più denaro,
quanto piuttosto più risorse e meglio utilizzate: meno sprechi, meno processi, alla prova dei fatti,
inefficaci, più investimenti nelle persone e nelle loro competenze.
Qualunque responsabile di sistemi complessi è a conoscenza del fatto che la più grande risorsa
a disposizione di qualsiasi organizzazione, è costituita dalle persone che fanno parte del gruppo.
Ciò sembra non valere per la Scuola.
Sembra non ci si voglia rendere conto che migliori insegnanti formano migliori studenti,
migliori cittadini, migliori professionisti. Sembra non ci si voglia rendere conto che se si vuole
disporre di migliori insegnanti è necessario investire decisamente nella loro formazione
iniziale e nel loro sviluppo professionale: una esigenza, quest’ultima, sancita da ormai
numerosissimi atti dell’Unione Europea – si leggano gli ultimi rapporti Eurydice – e
assolutamente necessaria per agganciare l’Italia ai migliori esempi di efficacia nelle politiche
educative in Europa. Sembra non si voglia capire che spendere per la scuola non significa, se si
ha cura poi di controllarne i risultati, spendere "a fondo perduto", ma piuttosto investire in
futuro, sviluppo e progresso sociale. E non deve spaventare la difficoltà di trovare “numeri”
che diano conto in modo diretto del valore assoluto di questo tipo di investimenti.
La Finlandia raggiunge i risultati che sono sotto gli occhi di tutti nelle competenze dei suoi
studenti (dati OCSE-Pisa) non per caso, da molti anni ha adottato scelte precise: ha fissato, nelle
decisioni di governo in materia di politica scolastica e del lavoro, una priorità assoluta per
l’educazione. I “numeri” OCSE-Pisa ne sono solo una conseguenza. Quel che veramente ha
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cambiato il corso delle cose in Finlandia è stato il coraggio politico, la lucidità nello scegliere di
dare chiare priorità, il non temere di “spendere” per avere di più, avendo ben chiara l’idea che in
queste materie non di “spesa”, ma di “investimento” si tratta.
Come Associazione abbiamo una serie di proposte da sottoporle: vorremmo poterne
discutere con Lei in un incontro da tenersi a Sua discrezione appena possibile.
Le chiediamo di non limitarsi, in materia di politiche per l’educazione e la formazione, al
confronto con i sindacati, ma di aprirsi al dialogo con le Associazioni che rappresentano la scuola.
La nostra – siamo dal 2010 soggetto qualificato dal MIUR per la formazione degli insegnanti –
rappresenta una realtà di docenti con una formazione specifica di formatori, che da oltre quindici
anni collaborano con l'Università nella formazione iniziale degli insegnanti.
In questa prospettiva di apertura al mondo associativo della scuola Le chiediamo di dare
tempestiva attuazione, con gli opportuni atti, all’art. 2 comma 3 del Decreto Ministeriale
10 febbraio 2004, che ha istituito il Forum nazionale delle Associazioni dei docenti e dei
dirigenti della scuola , riaprendo al più presto la possibilità, mai più offerta dopo il 2004, per le
Associazioni di insegnanti di entrare a far parte di questo importante organismo, che
diversamente rischia di rimanere un organo circoscritto e chiuso a pochi soggetti.
Formulando quindi l’auspicio di poterla incontrare presto, Le rinnovo, a nome di tutti gli
insegnanti associati all’ANFIS, il nostro migliore augurio di Buon Lavoro e i nostri più
cordiali saluti.
Verona, 23 febbraio 2013
Prof. Riccardo Scaglioni
Presidente ANFIS
(Associazione Nazionale Formatori Insegnanti Supervisori)
www.anfis.eu
[email protected]
tel.+39 329 6422306
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