Depositato presso AIFA in data 29 agosto 2014 Materiale distribuito unitamente ad RCP, contenente informazioni su classe, prezzo e regime di fornitura. 427IT14PR06996-01 Volume 7, Numero 1, Settembre 2014 Cod. L3763 GIORNALE ITALIANO di Abatacept nel trattamento dell’artrite reumatoide in Italia: Progetto SuSTAin – analisi del valore di un Programma di Somministrazione Territoriale del farmaco Analisi del valore di un Programma di Somministrazione Territoriale di Abatacept M.I. Famà • U. Ecari • A. Afeltra • B. Capuano • G. Carlino • N. Carrozzo • A. Gattamelata • B. Kroegler • M. Lo Vullo • U. Massafra • A. Migliore • G. Minisola • M. Muratore • R. Perricone • L. Quarta • N. Santoro • C. Scioscia • F. Sensi • G. Vicario Giornale Italiano di Health Technology Assessment Volume 7, Numero 1, Settembre 2014 ISBN 978 88 6756 117 9 ISSN 2035-3510 Redazione Elena Bernacchi Sara di Nunzio Claudio Oliveri Produzione Loredana Biscardi Via Decembrio, 28 20137 Milano © 2014 Springer Healthcare Italia S.r.l. Giornale Italiano di Health Technology Assessment. Registrazione del Tribunale di Milano n. 262 del 24 aprile 2008 www.springerhealthcare.it Direttore Responsabile: Giuliana Gerardo Finito di stampare nel mese di settembre 2014 da GECA Srl (San Giuliano Milanese - Mi) Pubblicazione fuori commercio riservata alla Classe Medica Tutti i diritti sono riservati, compresi quelli di traduzione in altre lingue. Nessuna parte di questa pubblicazione potrà essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o per mezzo di apparecchiature elettroniche o meccaniche, compresi fotocopiatura, registrazione o sistemi di archiviazione di informazioni, senza il permesso scritto da parte di Springer Healthcare Italia. Springer Healthcare Italia è disponibile al riconoscimento dei diritti di copyright per qualsiasi immagine utilizzata della quale non si sia riusciti a ottenere l’autorizzazione alla riproduzione. Nota Springer Healthcare Italia: nonostante la grande cura posta nel compilare e controllare il contenuto di questa pubblicazione, Springer Healthcare Italia non sarà ritenuto responsabile di ogni eventuale utilizzo di questa pubblicazione nonché di eventuali errori, omissioni o inesattezze nella stessa. La presente pubblicazione non è una pubblicazione peer reviewed. Tutte le opinioni espresse nella presente pubblicazione rispecchiano quelle degli Autori e non necessariamente quelle di Springer Healthcare Italia. L’eventuale uso dei nomi commerciali ha soltanto lo scopo di identificare i prodotti e non implicano suggerimenti all’utilizzo. Ogni prodotto menzionato deve essere usato in accordo con il Riassunto delle Caratteristiche di Prodotto fornito dalle Case Produttrici. Si ringrazia BMS per il contributo non condizionato fornito per la realizzazione della presente pubblicazione. BMSCAA7669 Abatacept nel trattamento dell’artrite reumatoide in Italia: Progetto SuSTAin – analisi del valore di un Programma di Somministrazione Territoriale del farmaco Analisi del valore di un Programma di Somministrazione Territoriale di Abatacept M.I. Famà • U. Ecari • A. Afeltra • B. Capuano • G. Carlino • N. Carrozzo • A. Gattamelata • B. Kroegler • M. Lo Vullo • U. Massafra • A. Migliore • G. Minisola • M. Muratore • R. Perricone • L. Quarta • N. Santoro • C. Scioscia • F. Sensi • G. Vicario Abstract Background To evaluate the benefits of the Programme SuSTAin in terms of patients’ adherence to treatment and reduction of costs. Methods SuSTAin is a free Support Programme, provided to Rheumatoid Arthritis (RA) patients and Clinical Centers. Its value has been assessed in terms of treatment adherence and quality of life. Activities and costs have been assessed through the SuSTAin administrative database. Results From November 2010 to February 2013, 828 infusions (at patient’s home or in dedicated Infusional Centers) have been provided to patients enrolled in SuSTAin, with a decrease in time spent to reach the Clinical Center and visit waiting time, evaluated about 150 minutes per Patient per infusion. We valued transfer and waiting time per infusion, and Patients save on average about 30 Euros of costs for transfer and about 52 Euros for working hours. Data showed that 65% of Patients need to be transferred with the help of a Caregiver, so calculated benefits in terms of time and working hours savings should be extended to them. Published data showed improved adherence to abatacept (Orencia®), at an average compliance of 99% and up to 100% in some cases, when activities are performed at Patient’s home, compared with a 93% when activities are performed at Clinical Centers. Conclusions SuSTAin represents a valuable support to treatment management for RA patients, improving both their adherence to therapy and quality of life. M.I. Famà () Programme Manager Domedica S.r.l., Viale Regina Margherita 37, 00918 Roma, Italy Tel. +39 06 3246711, Cell. +39 345 2810907, Fax +39 06 99334176 e-mail: [email protected] B. Kroegler, R. Perricone UOC Reumatologia, Policlinico Tor Vergata, Roma, Italy U. Ecari Medical Director Domedica S.r.l., Roma, Italy G. Minisola Past President della Società Italiana di Reumatologia; Divisione di Reumatologia, Ospedale “San Camillo”, Roma, Italy A. Afeltra, M. Lo Vullo UOC Medicina Clinica e Reumatologia, Università Campus Bio-Medico, Roma, Italy B. Capuano Ospedali Riuniti, Foggia, Italy G. Carlino Ambulatorio di Reumatologia, Poliambulatorio Territoriale AUSL LE/2, Lecce, Italy N. Carrozzo Ambulatorio di Reumatologia, Distretto di San Severo, ASL Foggia, Foggia, Italy A. Gattamelata UOC Reumatologia, Sapienza Università di Roma, Roma, Italy Introduzione L’artrite reumatoide (AR) è una poliartrite infiammatoria cronica, disabilitante e progressiva, a carico delle articolazioni sinoviali. U. Massafra, A. Migliore UOS Reumatologia, Ospedale San Pietro Fatebenefratelli, Roma, Italy M. Muratore, L. Quarta UO Reumatologia, Ospedale “A. Galateo”, San Cesario di Lecce (LE), Italy N. Santoro Reumatologia Universitaria, Foggia, Italy C. Scioscia Reumatologia, Università degli Studi di Bari, Bari, Italy F. Sensi Divisione di Reumatologia, Ospedale “San Camillo”, Roma, Italy G. Vicario Direzione Regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria, Regione Lazio, Italy Giornale Italiano di Health Technology Assessment (GIHTA) - Volume 7, Numero 1, Settembre 2014 1 M.I. Famà et al. Il picco di incidenza della patologia si rileva nella quinta decade di vita, benché siano disponibili evidenze di un esordio anche più tardivo della malattia [1]. Gli studi epidemiologici sull’AR, considerati nel loro insieme, riportano, a seconda dell’etnia, del sesso e della latitudine, valori altamente diversificati di prevalenza (da 0,33% a 6,8%) e di incidenza (da 12 a 1200 ogni 100.000 abitanti) [2-9]. Limitatamente all’Europa, l’AR sembra essere più frequente nelle popolazioni del Nord Europa; nelle popolazioni del bacino del Mediterraneo sembra essere meno severa e con meno frequenti manifestazioni extra-articolari. Per quanto riguarda l’Italia, diversi studi confermano una bassa prevalenza di AR. Cimmino et al. hanno evidenziato, in un’indagine epidemiologica condotta nel comune di Chiavari, una prevalenza nella popolazione generale dello 0,33% (0,13% nel sesso maschile e 0,51% nel sesso femminile) [9]. Salaffi et al., in una valutazione del 2005, hanno riportato una prevalenza di AR in Italia dello 0,46% [10]. In ogni caso, è stata dimostrata una maggiore prevalenza nel sesso femminile, con un rapporto uomo/donna di circa 1:4, per un totale di circa 410.000 pazienti con AR [11,12]. Per quanto attiene alla disabilità, si stima che circa l’80% dei soggetti con AR presenti disabilità a 20 anni dall’esordio della malattia [13]. L’AR è progressiva, con fasi di riacutizzazione e peggioramento. Secondo i dati del Rapporto Sociale dell’Associazione Nazionale Malati Reumatici (ANMAR), il 22,7% dei pazienti lavoratori interpellati ha dichiarato che è stato costretto a modificare la propria attività lavorativa a causa della patologia: il dato è direttamente proporzionale alla durata della malattia e al relativo grado di evoluzione, raggiungendo il 30,1% tra coloro che hanno avuto diagnosi di AR da più di 10 anni; più del 10,4% di questi soggetti è stato costretto a cambiare lavoro. C’è poi una considerevole percentuale di lavoratori che hanno riportato episodi di ripetuta assenza dal lavoro a causa della malattia: il 35% tra i soggetti di età inferiore ai 44 anni e il 43,6% tra i soggetti di età compresa tra 44 e 65 anni che hanno segnalato di essersi assentati dal lavoro nell’ultimo mese prima dell’indagine [14]. Alcuni studi hanno dimostrato che la sopravvivenza migliora grazie a una diagnosi precoce e all’impiego di nuovi e più aggressivi regimi terapeutici antireumatici [15]. Il trattamento farmacologico dell’AR si basa sull’utilizzo di molecole a effetto sintomatico [farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e corticosteroidi] e principi attivi che rallentano la progressione della malattia (disease modifying antirheumatic drugs, DMARD). Tra i DMARD biologici sono disponibili gli anti-TNFα come adalimumab, etanercept e infliximab, e biologici con diverso meccanismo d’azione come abatacept, rituximab e tocilizumab. Abatacept è 2 indicato in combinazione con metotressato nel trattamento di pazienti affetti da AR di grado da moderato a severo non responsivi a precedenti trattamenti con DMARD. Le terapie biologiche hanno cambiato la storia delle malattie reumatiche, assicurando livelli elevati di efficacia e sicurezza. Tuttavia, anche nell’ambito di questo tipo di trattamento permangono aree di insoddisfazione, legate per lo più alle modalità di somministrazione. I farmaci biologici hanno due diverse modalità di somministrazione: alcuni sono somministrati per via sottocutanea, altri per via infusiva. A oggi, abatacept prevede la somministrazione per via infusiva ogni 28 giorni. Questa modalità di somministrazione richiede che il paziente si rechi con una certa periodicità al Centro di Reumatologia per effettuare la somministrazione del farmaco. Se da una parte questa modalità di somministrazione necessita dello spostamento del paziente al Centro di Reumatologia, dall’altra consente di monitorare il paziente rispetto alla sua aderenza alla terapia ed eventuali eventi avversi. Per migliorare la qualità di vita dei pazienti e supportarli nella gestione della terapia, in Italia è attivo dal 2010 il Programma SuSTAin (Servizio di Somministrazione Territoriale di Abatacept), un programma di assistenza nato dalla collaborazione tra Domedica (Roma, Italy) e Bristol-Myers Squibb (Roma, Italy) per la somministrazione territoriale del farmaco abatacept; il Programma è attualmente attivo in due Regioni – Lazio e Puglia – e prevede la somministrazione presso il domicilio del paziente o presso Centri Infusionali dislocati sul territorio in modo da limitare gli spostamenti dei pazienti affetti da AR. I soggetti affetti da AR in cura con abatacept ricevono informazioni sul Programma SuSTAin presso il Centro di Reumatologia responsabile della loro terapia. L’adesione è totalmente gratuita e consente al paziente di avere accesso a diverse risorse messe a disposizione da Domedica (Roma, Italy): un Contact Centre dedicato, una rete di infermieri specializzati nella gestione della terapia e un team di reumatologi. Il reumatologo, che rimane sempre il punto di riferimento del paziente per tutti gli aspetti terapeutici, individua i pazienti che ritiene eleggibili per il Programma SuSTAin e questi, su base volontaria e gratuita, possono aderire. Il Contact Centre è il primo punto di contatto e di supporto per il paziente: chiamando il numero verde dedicato il paziente (o eventualmente il caregiver) parla con operatori specializzati di Domedica (Roma, Italy) per avere informazioni sul Programma (es. modalità per aderire, Centri di Reumatologia che hanno aderito ecc.), organizzare un’infusione, o spostare il giorno e l’orario di un’infusione precedentemente organizzata. Il Contact Centre garantisce il rispetto dei livelli di servizio offerti dal Programma e ha periodicamente contatti con Giornale Italiano di Health Technology Assessment (GIHTA) - Volume 7, Numero 1, Settembre 2014 Abatacept nel trattamento dell’artrite reumatoide in Italia: Progetto SuSTAin il paziente per rilevare eventuali esigenze e monitorare l’andamento del Programma; inoltre, gestisce la rendicontazione puntuale delle attività svolte dai reumatologi e dagli infermieri e organizza il calendario infusivo dei pazienti. Il paziente inserito nel Programma SuSTAin beneficia di un infermiere a lui dedicato, specializzato nella gestione della terapia. L’infermiere effettua ogni 28 giorni la somministrazione del farmaco a domicilio del paziente o presso Centri Infusionali dedicati. In questo secondo caso l’infusione è supervisionata da un reumatologo e più somministrazioni possono essere effettuate contemporaneamente. La somministrazione del farmaco avviene in luoghi diversi a seconda della Regione in cui il programma è attivo: nel Lazio, viste le caratteristiche logistiche della Regione e in particolare della città di Roma, dov’è concentrata la maggior parte dei pazienti laziali inseriti nel Programma SuSTAin, per rispondere maggiormente alle esigenze dei pazienti le infusioni avvengono al domicilio del paziente, mentre in Puglia presso Centri Infusionali dedicati, dislocati sul territorio per minimizzare gli spostamenti e sotto la supervisione di un reumatologo. In Puglia, per i pazienti con difficoltà a raggiungere il Centro Infusionale, su indicazione del reumatologo di riferimento è possibile prevedere l’infusione al domicilio del paziente. Il farmaco viene ritirato presso le farmacie territoriali o presso le farmacie ospedaliere direttamente dai pazienti o dall’infermiere di Domedica (Roma, Italy), opportunamente delegato dal paziente, in modo da fornire un servizio completo ai pazienti stessi e ridurre al minimo gli spostamenti e le difficoltà logistiche del paziente e del caregiver. Scopo del presente lavoro è fornire una valutazione del Programma SuSTAin in termini di valore per i pazienti e i Centri di Reumatologia. fici per i pazienti e i Centri di Reumatologia che aderiscono al Programma SuSTAin. Metodi La presente ricerca consiste in uno studio di valutazione dei benefici per i pazienti e i Centri di Reumatologia che aderiscono al Programma SuSTAin. Fonte dei dati Per descrivere l’entità delle attività assistenziali erogate nell’ambito del Programma SuSTAin e i benefici che ne derivano, si è provveduto all’analisi del database che gestisce tutta la complessa logistica del Programma assistenziale. I dati analizzati si riferiscono al periodo compreso tra l’11 novembre 2010 (data di ingresso del primo paziente) e il 28 febbraio 2013. All’interno di questo database vengono registrati tutti i dati anagrafici del paziente e del caregiver, se presente, le informazioni relative al piano terapeutico, alle attività erogate e ai risultati dei questionari di soddisfazione periodicamente somministrati al paziente. L’analisi del database SuSTAin e la raccolta dei dati sono effettuate da Domedica (Roma, Italy) aggregando le informazioni in maniera del tutto anonima. Tramite l’analisi dei servizi compresi nel Programma vengono identificate le variabili chiave per descriverne in maniera quantitativa le attività. Parametri considerati Obiettivo Le variabili analizzate sono: 1. tipologia della casistica (età, sesso, Centro di Reumatologia di provenienza e luogo di infusione all’interno del Programma); 2. tempo di permanenza nel Programma; 3. volume di attività erogate per paziente. L’avvento dei farmaci biologici ha avuto un impatto rilevante sul trattamento dell’AR, consentendo a molti pazienti di ottenere miglioramenti significativi della loro condizione clinica. Abatacept, farmaco biologico infusivo, viene somministrato a intervalli di 28 giorni con una durata dell’infusione di circa 30 minuti, in assenza di premedicazioni e di particolari precauzioni post-infusione. Tali caratteristiche consentono l’avvio di un servizio di somministrazione territoriale del farmaco (domiciliare e ambulatoriale) con l’obiettivo di migliorare l’accessibilità alle cure, l’aderenza ai piani terapeutici e la qualità di vita dei pazienti, liberandoli dai vincoli logistici derivanti dalla necessità di effettuare l’infusione presso il Centro di Reumatologia, nonché di aumentare l’aderenza al trattamento. La presente ricerca si propone di valutare i bene- Il volume di attività viene analizzato calcolando il numero di infusioni effettuate per ogni paziente nell’ambito del Programma SuSTAin. Per ogni paziente è possibile calcolare la distanza dal Centro di Reumatologia avendo l’indirizzo esatto del suo domicilio, ipotizzando quest’ultimo come punto di partenza e arrivo e scegliendo sempre, in modo conservativo, il tratto più breve segnalato dal motore di ricerca. Partendo dai chilometri effettuati è possibile valorizzarli in termini economici come costi di carburante e pedaggi, utilizzando le tabelle dell’Automobile Club Italia (ACI). I tempi di attesa sono invece calcolati raccogliendoli direttamente dai pazienti: a ognuno di loro è stato richiesto dal Contact Centre nel momento di ingresso nel Programma. Es- Giornale Italiano di Health Technology Assessment (GIHTA) - Volume 7, Numero 1, Settembre 2014 3 M.I. Famà et al. casa. Dall’inizio del Programma al 28 febbraio 2013, l’attività effettuata in termini di numero di infusioni somministrate ai pazienti in Programma è di 828 infusioni (Tab. 2), di cui 562 in Puglia e 266 nel Lazio. Per questi pazienti effettuare le infusioni nel Programma SuSTAin, calcolando il tempo legato allo spostamento e all’attesa che avrebbero avuto al Centro di Reumatologia, permette di risparmiare più di 150 minuti a paziente per 60 50 N. pazienti sendo una dichiarazione del paziente, in alcuni casi il dato può essere non del tutto esatto (una percentuale considerevole di pazienti non ha voluto dichiarare questo dato). Con i dati dei tempi di attesa è possibile calcolare – unitamente al tempo di infusione – i costi di parcheggio sostenuti dai pazienti. Calcolato il risparmio in termini di tempo per ogni singolo paziente, si ipotizza come questo possa essere considerato – per i pazienti lavoratori – come tempo non perso in prestazioni lavorative e valorizzato economicamente secondo le tabelle Istat. La stessa considerazione viene fatta per i caregivers: il 65% dei pazienti si muove solo se accompagnato e il caregiver è sempre un lavoratore [dati raccolti dal Contact Centre di Domedica (Roma, Italy)]. Infine, il tempo dell’infusione, non avvenendo più presso i Centri di Reumatologia, è un tempo che la struttura può riallocare in altre attività. 7 40 Maschi 30 4 46 20 28 10 0 Misurazione della compliance Lazio Risultati Benefici per i pazienti Al 28 febbraio 2013, 85 pazienti sono gestiti nell’ambito del Programma SuSTAin. Di questi, 11 sono di sesso maschile e 74 di sesso femminile, 53 residenti nella Regione Puglia e 32 nella Regione Lazio (Fig. 1). I pazienti provengono da 11 diversi Centri di Reumatologia, 5 nel Lazio e 6 in Puglia (Tab. 1); le caratteristiche demografiche di questi pazienti sono riportate nelle Figure 2 e 3. In media, i pazienti inseriti nel Programma hanno 58 anni di età e sui 61 pazienti che hanno dichiarato la loro situazione lavorativa solo 19 lavorano e alcuni effettuano anche lavori particolarmente usuranti (es. 2 braccianti agricoli). Inoltre, il 65% dei pazienti si muove solo se accompagnato da un caregiver, perché non automunito, invalido o particolarmente stanco dopo l’infusione per affrontare da solo il ritorno a Puglia Figura 1 Pazienti del Programma per Regione. Tabella 1 Provenienza dei pazienti del Programma Lazio AO Campus Biomedico AO Policlinico Umberto I AO San Camillo – Forlanini AO Tor Vergata Ospedale San Pietro Fatebenefratelli Totale 32 4 8 6 5 9 Puglia AO Policlinico di Bari Ospedale di Gagliano del Capo Ospedale Melli Ospedale Miulli Ospedale Riuniti Ospedale San Cesario Totale 53 16 5 1 1 14 16 Totale complessivo 85 35 31 30 25 N. pazienti La compliance viene misurata per ogni singolo paziente; nel database si registra la data in cui viene effettuata l’attività infusiva ed è quindi possibile calcolare sia il numero di infusioni effettuate sia la compliance, confrontando la distanza delle infusioni di ogni singolo paziente con i 28 giorni, che sono il riferimento da scheda tecnica. Nei casi in cui il paziente ha manifestato problemi di salute che hanno causato il posticipo dell’infusione (es. febbre), il calcolo della compliance è ripartito non tenendo conto del ritardo generato da problemi di salute. 4 Femmine 20 17 17 15 14 10 5 0 5 1 25-35 anni 35-45 anni 45-55 anni 55-65 anni 65-75 anni 75-85 anni Figura 2 Età dei pazienti del Programma. Giornale Italiano di Health Technology Assessment (GIHTA) - Volume 7, Numero 1, Settembre 2014 Abatacept nel trattamento dell’artrite reumatoide in Italia: Progetto SuSTAin Disoccupato infusione, tempi che risparmiano anche i loro caregivers (Fig. 4). Per i caregivers, qualora la somministrazione avvenga al domicilio, si somma anche il risparmio dei tempi di infusione, stimato in 60 minuti, portando il risparmio di tempo del caregiver a circa 210 minuti per ogni infusione. Per quantificare il tempo risparmiato da ogni paziente in termini di spostamento si calcola la distanza dello stesso dal Centro di Reumatologia dove si sarebbe dovuto recare per effettuare l’infusione. Calcolando gli spostamenti in termini di chilometri effettuati dai pazienti emerge che nel Lazio il paziente più distante dal proprio Centro di Reumatologia risparmia per ogni infusione 300 km A/R, mentre in Puglia 387 km A/R, distanza che infatti si annulla se nell’ambito del Programma l’infusione è effettuata al domicilio e che tendenzialmente tende a 2 Impiegato/operaio 15 Pensionato 15 Casalinga 25 Non dichiarato 24 Altro 4 0 5 10 15 20 N. pazienti 25 30 Figura 3 Professione dei pazienti del Programma. Tabella 2 Numero di infusioni effettuate ai pazienti del Programma ID paziente Regione Infusioni ID paziente Regione Infusioni ID paziente Regione Lazio Infusioni 9 01 Puglia 29 29 Puglia 16 57 02 Puglia 26 30 Puglia 16 58 Lazio 10 03 Puglia 27 31 Puglia 14 59 Puglia 5 Lazio 7 04 Puglia 27 32 Puglia 15 60 05 Puglia 27 33 Puglia 14 61 Lazio 10 06 Puglia 7 34 Lazio 7 62 Puglia 9 07 Puglia 23 35 Lazio 13 63 Puglia 8 08 Lazio 22 36 Lazio 13 64 Puglia 1 09 Lazio 0 37 Lazio 0 65 Puglia 2 10 Lazio 23 38 Lazio 0 66 Puglia 7 11 Lazio 19 39 Lazio 8 67 Puglia 2 12 Puglia 18 40 Puglia 13 68 Puglia 7 13 Puglia 10 41 Puglia 13 69 Lazio 2 14 Puglia 21 42 Lazio 5 70 Puglia 8 15 Puglia 7 43 Lazio 8 71 Puglia 0 16 Puglia 7 44 Lazio 12 72 Puglia 5 17 Puglia 2 45 Lazio 13 73 Lazio 3 18 Puglia 2 46 Lazio 9 74 Puglia 6 19 Puglia 1 47 Lazio 0 75 Puglia 5 20 Puglia 1 48 Lazio 12 76 Puglia 5 21 Puglia 19 49 Lazio 6 77 Puglia 5 22 Puglia 20 50 Lazio 15 78 Puglia 3 79 Lazio 3 23 Puglia 7 51 Lazio 11 80 Puglia 2 24 Puglia 18 52 Lazio 11 81 Puglia 0 25 Puglia 14 53 Lazio 2 82 Puglia 1 26 Puglia 19 54 Puglia 10 83 Lazio 0 27 Puglia 17 55 Lazio 11 84 Puglia 1 28 Puglia 19 56 Lazio 2 85 Puglia 1 Giornale Italiano di Health Technology Assessment (GIHTA) - Volume 7, Numero 1, Settembre 2014 5 M.I. Famà et al. 55 Sì 13 No 17 Dato non pervenuto 0 10 20 30 40 50 60 N. pazienti Figura 4 Pazienti del Programma con caregivers ridursi se l’infusione è effettuata presso un Centro Infusionale Domedica (Roma, Italy). In media, per recarsi presso il Centro Clinico ed effettuare le infusioni i pazienti si spostano per 89 km (andata e ritorno), con il 20% dei pazienti che effettua più di 150 km (Fig. 5). Ipotizzando una velocità media di percorrenza di circa 60 km/h, velocità che tiene conto del traffico e dei limiti urbani, in media ogni paziente risparmia 90 minuti di spostamento a infusione (andata e ritorno). Inoltre, poiché il 65% dei pazienti ha un caregiver, lo stesso tempo è risparmiato anche da quest’ultimo. Il tempo che ogni paziente risparmia comprende anche l’attesa al Centro di Reumatologia. Le infusioni nell’ambito del Programma SuSTAin, sia che avvengano al domicilio del paziente o presso i Centri Infusionali, riducono a zero l’attesa. Diversamente, presso i Centri di Reumatologia, in alcuni casi i pazienti devono attendere anche più di 2 ore (Fig. 6), con un’attesa media stimata in circa 60 minuti. Come nel caso dello spostamento, anche per l’attesa, qualora sia presente un caregiver, il tempo è risparmiato anche da quest’ultimo. Lo spostamento di ogni singolo paziente può essere valorizzato in termini sia di tempo risparmiato, sia di costi non sostenuti (es. benzina, pedaggi, parcheggi). Sommando tutti gli elementi descritti, in media per ogni infusione si risparmiano circa 30 euro di costi di spostamento. Il calcolo viene effettuato valorizzando i chilometri secondo la tabella ACI e considerando come vettura di riferimento una FIAT Panda 2012 1.2 – 69 CV con circa 20.000 km, calcolando gli effettivi costi di pedaggio se sostenuti e considerando i costi di parcheggio ipotizzando un costo medio di 1 euro per singola ora. Nel caso del paziente pugliese, che per recarsi al Centro di Reumatologia percorre circa 387 km A/R, il risparmio per lo spostamento per le infusioni a oggi effettuate nel Programma SuSTAin è di 2400 euro. Il tempo risparmiato dai pazienti e dagli eventuali caregivers per lo spostamento e l’attesa può essere valorizzato anche in termini di prestazioni lavorative non perse. Per valorizzare economicamente il tempo risparmiato dai pazienti vengono considerati solo i pazienti che attualmente svolgono un’attività lavorativa e si valorizza il tempo risparmiato con la retribuzione oraria del lavoro contenuta nelle Tabelle Istat 2010 (retribuzione media oraria). La stessa valorizzazione viene applicata per i pazienti accompagnati da un caregiver. In totale, a oggi il risparmio calcolato in termini di prestazioni lavorative ammonta a più di 31.000 euro per i caregivers e a 12.000 euro per i pazienti, con un risparmio medio per infusione di circa 52 euro. Al costo per gli spostamenti, per i pazienti che non hanno l’esenzione, potrebbe aggiungersi il costo del ticket per la prestazione. Prendendo come riferimento il costo del ticket nel Lazio (23 euro a prestazione), il paziente che nell’anno esegue 13 infusioni (ossia ha una compliance vicina al 100%) dovrà spendere circa 300 euro/anno di ticket per prestazioni sanitarie. I benefici per i pazienti non sono solo di tipo quantitativo, ma anche qualitativo. Ai pazienti che hanno aderito al Pro- 30 N. pazienti 25 28 60-120 minuti 15 17 5 19 30-60 minuti 15-30 minuti 10 8 5 19 15 0-15 minuti 8 19 Dato non pervenuto 0 0-30 km 30-50 km 50-100 km Figura 5 Distanza A/R dal Centro Clinico. 6 8 > di 120 minuti 24 20 100-150 km N. pazienti Oltre i 150 km Figura 6 Tempi di attesa. Giornale Italiano di Health Technology Assessment (GIHTA) - Volume 7, Numero 1, Settembre 2014 Abatacept nel trattamento dell’artrite reumatoide in Italia: Progetto SuSTAin gramma SuSTAin nel Lazio nel periodo compreso tra gennaio 2011 e dicembre 2012, sono state somministrate delle interviste di profondità promosse e coordinate dall’Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio (ASP Lazio) e realizzate da antropologhe esperte del settore. Le interviste hanno permesso di esplorare tre principali ambiti di riflessione: la malattia dal punto di vista del paziente (illness), le risorse terapeutiche connesse all’AR e la percezione di questi servizi da parte dei pazienti, i percorsi terapeutici messi in atto da soggetti con AR, inclusa la gestione domestica della salute. Dalle interviste è emerso che il Programma SuSTAin ha permesso ai pazienti di gestire meglio l’attività lavorativa; potendo scegliere giorni e orari in cui svolgere l’infusione (es. la sera o nei week-end) e non essendoci tempi di attesa, molti di questi pazienti hanno potuto ridurre il numero di ore di permesso precedentemente richieste. Inoltre, per molti pazienti è stato possibile riscoprire un’autonomia perduta: poter gestire la terapia senza l’ausilio di un parente o un amico che li accompagni in ospedale. Per molti, poi, questo servizio è stato un modo per semplificare l’iter di cura non essendo prevista un’impegnativa tra un’infusione e l’altra, con la necessità di un’ulteriore visita dal medico curante. Benefici per i Centri di Reumatologia I benefici derivanti dal Programma SuSTAin per i Centri Clinici sono quantificabili in un aumento della compliance dei pazienti e in una riduzione degli accessi dei pazienti per attività che possono essere svolte al domicilio o in altri luoghi di cura. In media, i pazienti del Programma sono stati infusi ogni 28,3 giorni vs i 28 giorni previsti dalla scheda tecnica, con una compliance del 99%. Nel Lazio, dove le infusioni avvengono al domicilio, la compliance dei pazienti in Programma arriva al 100%. I pazienti inseriti nel Programma hanno dichiarato, di contro, di essere infusi presso i Centri di Reumatologia ogni 30 giorni circa (compliance 93%). Inoltre, i Centri di Reumatologia, non dovendo gestire le infusioni presso i Centri, hanno gestito 828 accessi in meno, liberando le risorse dei Centri dedicate a questa attività per un totale complessivo di 828 ore (calcolando il tempo medio di attività infusiva di circa 60 minuti). siva e invalidante della patologia incide pesantemente anche sui costi dell’assistenza sociosanitaria. Aumentare l’aderenza terapeutica dei pazienti permette di rallentare la progressione della malattia; occorre quindi facilitare l’accesso alle cure dei pazienti affinché si eviti l’abbandono della terapia o comunque un’aderenza non ottimale alla stessa. Le terapie biologiche hanno cambiato la storia delle malattie reumatiche, assicurando livelli elevati di efficacia e sicurezza. Tuttavia, anche nell’ambito di questo tipo di trattamento permangono aree di insoddisfazione, legate per lo più alle modalità di somministrazione. Infatti, come nel caso di abatacept, diversi farmaci biologi devono essere somministrati per via infusiva da professionisti sanitari esperti. Ciò richiede frequenti spostamenti al Centro di Reumatologia, con la difficoltà per molti pazienti di essere distanti dal Centro e di doversi muovere con l’aiuto di un caregiver. Tra i biologici infusivi, abatacept è somministrato a intervalli di 28 giorni con una durata dell’infusione di circa 30 minuti e in assenza di premedicazione e di particolari precauzioni post-infusione. Tali caratteristiche rendono possibile la somministrazione territoriale del farmaco e hanno pertanto consentito l’avvio del Programma SuSTAin, portando a una compliance dei pazienti in Programma del 99% e generando un risparmio economico per gli stessi. Ai benefici economici si aggiunge per il paziente in Programma un rapporto più facile con la propria terapia, in cui lui è il protagonista del proprio percorso di cura: può organizzare le infusioni in maniera autonoma, non essendo necessario un caregiver che lo accompagni, può svolgere le infusioni nei tempi che più rispondono alle sue esigenze di vita (la sera, nei week-end ecc.), limitando i disagi per questi soggetti che devono convivere con una malattia cronica e invalidante. Inoltre, non dovendo gestire le infusioni i Centri di Reumatologia possono riallocare le proprie risorse per dedicarsi ad attività a più alto valore aggiunto. I risultati di questa ricerca mostrano come l’esperienza SuSTAin, ancorché preliminare, si configuri per la Reumatologia come un esempio di servizio innovativo per i pazienti e i Centri di Reumatologia, poiché per i pazienti inseriti nel Programma aumenta la qualità di vita e i Centri registrano un aumento dell’aderenza al trattamento da parte dei pazienti. Bibliografia Discussione e conclusioni L’AR è una patologia cronica grave che genera, in numerosi pazienti, un’importante disabilità con riduzione della qualità e della durata di vita. Le manifestazioni cliniche della malattia portano a disabilità nell’80% dei casi. La natura progres- 1. Alamanos Y, Drosos AA. Epidemiology of adult rheumatoid arthritis. Autoimmun Rev 2005;4:130-6 2. Gabriel SE. The epidemiology of rheumatoid arthritis. Rheum Dis Clin North Am 2001;27:269-81 3. Symmons DP, Barrett EM, Bankhead CR, et al. The incidence of rheumatoid arthritis in the United Kingdom: results from the Norfolk Arthritis Register. 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Registrazione del Tribunale di Milano n. 262 del 24 aprile 2008 www.springerhealthcare.it Direttore Responsabile: Giuliana Gerardo Finito di stampare nel mese di settembre 2014 da GECA Srl (San Giuliano Milanese - Mi) Pubblicazione fuori commercio riservata alla Classe Medica Tutti i diritti sono riservati, compresi quelli di traduzione in altre lingue. Nessuna parte di questa pubblicazione potrà essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o per mezzo di apparecchiature elettroniche o meccaniche, compresi fotocopiatura, registrazione o sistemi di archiviazione di informazioni, senza il permesso scritto da parte di Springer Healthcare Italia. Springer Healthcare Italia è disponibile al riconoscimento dei diritti di copyright per qualsiasi immagine utilizzata della quale non si sia riusciti a ottenere l’autorizzazione alla riproduzione. 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BMSCAA7669 Depositato presso AIFA in data 29 agosto 2014 Materiale distribuito unitamente ad RCP, contenente informazioni su classe, prezzo e regime di fornitura. 427IT14PR06996-01 Volume 7, Numero 1, Settembre 2014 Cod. L3763 GIORNALE ITALIANO di Abatacept nel trattamento dell’artrite reumatoide in Italia: Progetto SuSTAin – analisi del valore di un Programma di Somministrazione Territoriale del farmaco Analisi del valore di un Programma di Somministrazione Territoriale di Abatacept M.I. Famà • U. Ecari • A. Afeltra • B. Capuano • G. Carlino • N. Carrozzo • A. Gattamelata • B. Kroegler • M. Lo Vullo • U. Massafra • A. Migliore • G. Minisola • M. Muratore • R. Perricone • L. Quarta • N. Santoro • C. Scioscia • F. Sensi • G. Vicario
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