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nfrastrutture
tilities
efficienza energetica
di Amedeo Paulone
L’Esperienza di Sirti
nell’Efficientamento Energetico
Profilo di Sirti
Sirti è la società italiana leader nell’ingegneria, nel settore impiantistico, nel
facility management e nella realizzazione di reti e sistemi di telecomunicazioni. Sirti ha una storia e un’esperienza di più di 90 anni maturata nei
settori sopra elencati e ha, nella propria profonda competenza tecnica, un
punto di forza basilare che le consente di fornire ai propri clienti soluzioni
di elevato contenuto tecnologico e in
molteplici segmenti di mercato.
Sirti è presente sullo scenario internazionale fino dagli anni Settanta e attualmente opera attivamente nei seguenti Paesi e aree geografiche:
t -JCJB
t 2BUBS
t "SBCJB4BVEJUB
t 6"&
t 4DBOEJOBWJB
t 4QBHOB
L’azienda annovera fra i propri clienti i principali operatori del mondo delle Telecomunicazioni, le Pubbliche
Amministrazioni Locali e Nazionali,
il gruppo Ferrovie dello Stato e grandi Corporates, tutti soggetti che necessitano di realizzare e/o mantenere asset strategici, spesso particolarmente energivori e con caratteristiche peculiari del settore di riferimento in termini di tipo e modalità di consumo dell’Energia. Per questi, e in particolare per il mondo delle Telecomunicazioni, Sirti ha sviluppato soluzioni di Efficientamento
Energetico ponendosi come partner
capace di analizzare tutte le problematiche e proporre soluzioni “su misura”, sia sotto il profilo tecnologico, che sul piano della convenienza
economica.
Sirti ha una struttura operativa capillarmente distribuita sul territorio
nazionale, pronta a intervenire con
tempestività ed efficacia e in grado
di gestire i progetti nel più rigoroso rispetto dei tempi di realizzazione definiti. Con 4.000 dipendenti, operanti
in Italia e all’estero, e con una struttura operativa diffusa in modo capillare,
Sirti propone soluzioni smart e sostenibili in un contesto che richiede elevata competenza tecnologica, realizzativa e di processo.
Strategie per
l’efficientamento
energetico nelle TLC
L’esperienza di Sirti è sorta e si è accresciuta a partire dal mondo delle
Telecomunicazioni e, in virtù di questa sua storia, ha sviluppato nel tempo
una profonda conoscenza di tutta l’impiantistica asservita ai sistemi di TLC:
sistemi di alimentazione, di condizionamento, di sicurezza fisica e logica.
Le modalità di funzionamento e di utilizzo dei sistemi di alimentazione sono
tipici e devono garantire:
t "GåEBCJMJUË
t 'VO[JPOBNFOUPPSFTV
t 4 U B C J M J U Ë E F J Q B S B N F U S J E J
erogazione.
Le centrali di TLC e, per estensione, i
Data Centre costituiscono centri particolarmente energivori per diversi
motivi:
t FMFWBUPDPOTVNPEJFOFSHJBQFSNFtro quadrato;
t DPOTVNPDPTUBOUFQFSMJOUFSBHJPSnata (per la maggior parte gli apparati sono attivi H24);
t OFDFTTJUËEJEJTTJQBSFJMDBMPSFQSPdotto, al fine di mantenere le condizioni ideali di funzionamento, mediante l’utilizzo di sistemi di raffrescamento, a loro volta energivori.
Questo comporta che la bolletta
energetica dei siti di TLC, e dei Data
Centre in particolare, sia molto onerosa e incida sensibilmente sui costi operativi degli Operatori. Pertanto,
proposte che abbattano tali consumi,
facendo anche ricorso ad applicazioni sostenibili dal punto di vista ambientale, con quel che ne consegue
in termini di ottenimento di Titoli di
Efficienza Energetica (TEE), sono ben
accolti.
Di contro va tenuto conto delle esigenze di ritorno dell’investimento che tipicamente deve essere contenuto in periodi abbastanza stretti (2-4 anni), per
rendere il piano proposto accettabile
anche dal punto di vista della sostenibilità finanziaria.
Caratteristiche degli
interventi
Nel seguito verranno delineate le linee guida e i principali risultati degli interventi realizzati con l’obiettivo di incidere sui consumi energetici
di Operatori di TLC e gestori di Data
Centre.
Qualsiasi intervento parte da un’analisi preventiva della situazione del sito su cui si va a operare, in termini
di consistenza degli impianti, modalità di funzionamento, individuazione
di situazioni anomale, ecc. Si procede poi alla individuazione di potenziali
proposte di efficientamento, definendole in termini di impegno tecnicoeconomico (a partire da quelle a basso
impatto per poi procedere con quelle
più articolate e “costose”), risparmio
energetico ottenibile, ritorno degli investimenti. In maggior dettaglio:
Pre-audit
t 4PQSBMMVPHPQSFMJNJOBSF
t "OBMJTJEFJQSPDFTTJFEFMMFBUUJWJUË
svolte;
37
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tilities
efficienza energetica
t .BQQBUVSBEFMMFBSFFWBMVUB[JPOF
degli strumenti di misurazione.
Audit
t %FTDSJ[JPOFEFMQSPDFTTPEJDPOTVmo dell’energia;
t -JTUBEJB[JPOJEBJOUSBQSFOEFSFQFS
migliorare i livelli di efficienza;
t "OBMJTJ EJ GBUUJCJMJUË UFDOJDB FE
economica:
- Sostituzione di dispositivi con
altri più efficienti;
- Interventi sulle modalità di generazione e conversione dell’energia (cogeneratori, impianti
fotovoltaici, ecc);
- Interventi sulla rete di distribuzione (trasformatori, cavi con
minori dispersioni, dispositivi di
accensione e spegnimento automatici, ecc).
Post-Audit
t 1JBOJåDB[JPOFEJFWFOUVBMJB[JPOJEJ
correzione;
t *NQMFNFOUB[JPOF EFHMJ JOUFSWFOUJ
individuati;
t .POJUPSBHHJP EFMMFGGJDBDJB EFHMJ
interventi.
A valle dell’Audit Energetico si ottengono tipicamente le seguenti situazioni sullo stato di fatto:
t 4JUVB[JPOJTQFDJåDIFEFMTJUPEPWVte a:
- Collocazione geografica;
- Caratteristiche dell’impiantistica utilizzata;
- Consumo anomalo contingente,
eventualmente dovuto a guasti o
a non conformità;
- Consumo anomalo dovuto a come il sito sia cresciuto nel tempo, spesso in modo non pianificato dal punto di vista dell’utilizzo dell’energia, con interventi
successivi e stratificati che hanno portato a caricare i componenti in modo non efficiente.
t 4JUVB[JPOJ DBSBUUFSJTUJDIF EFJ TJUJ
TLC:
- Il consumo per alimentazione
apparati TLC è costante durante il giorno e nel corso dell’anno;
- Il consumo per l’alimentazione dei sistemi di CDZ ha picchi
nel corso delle ore più calde del-
38
la giornata e durante i mesi estivi e costituisce una parte molto
elevata del fabbisogno globale.
Concentrando l’attenzione sui Data
Center e sugli elementi che costituiscono le principali fonti di assorbimento energetico, questi sono caratterizzati da installazioni con potenze elettriche elevate (si parla di armadi con potenze dell’ordine di 3-5
kW/m2), che quindi necessitano, oltre che di potenza elettrica per l’alimentazione degli apparati, anche
di ingenti potenze da impiegarsi nel
raffreddamento per controbilanciare la produzione del calore che avviene nelle sale. Generalmente il raffreddamento delle sale apparati, data
center, server farm, avviene mediante condizionatori ad acqua refrigerata, generata da gruppi frigoriferi raffreddati ad aria posti all’esterno degli edifici.
L’affidabilità del sito in termini di alimentazione elettrica e di raffreddamento sono i driver fondamentali che
guidano le scelte progettuali; un guasto al sistema di alimentazione elettrica o al sistema di raffreddamento costituisce un danno economico e di immagine elevatissimo, che quindi va assolutamente evitato.
Le caratteristiche di affidabilità del
sito in termini elettromeccanici sono
inquadrate secondo lo Standard TIA
942 dal livello TIER:
TIER I:
Architettura base con singoli sistemi di alimentazione di energia elettrica e frigorifera e singole linee di
alimentazione elettrica e di acqua
refrigerata.
TIER II:
Architetture con doppi sistemi di
alimentazione di energia elettrica e frigorifera, ma singole linee di
alimentazione elettrica e di acqua
refrigerata.
TIER III:
Architetture con doppi sistemi di
alimentazione di energia elettrica e frigorifera, e doppie linee di
alimentazione elettrica e di ac-
qua refrigerata. Gli apparati IT sono alimentati da un solo sistema di
alimentazione.
TIER IV:
Architetture con doppi sistemi di
alimentazione di energia elettrica e
frigorifera e doppie linee di alimentazione elettrica e di acqua refrigerata. Gli apparati IT sono alimentati
simultaneamente da due sistemi di
alimentazione.
Più alto è il livello TIER, maggiore è
l’affidabilità del Data Center. Occorre
pertanto tener conto, all’interno di un
progetto di efficientamento energetico, di queste esigenze di affidabilità,
che sono ovviamente primarie rispetto
a qualsiasi intervento. Dal punto di vista dell’efficienza energetica, il parametro di valutazione primario è il PUE
(Power Usage Effectiveness); matematicamente il PUE è il rapporto tra la
potenza elettrica totale assorbita dal
sito fratto la potenza elettrica assorbita dai soli apparati IT e TLC:
PUE =
Totale Potenza elettrica sito
Totale Potenza elettrica apparati
È chiaro che più efficienti sono gli impianti (condizionamento, illuminazione, alimentazione elettrica), più basso è il valore di PUE; il limite inferiore
del PUE è per sua definizione pari a 1,
mentre valori auspicabili del PUE devono attestarsi sotto il 2. Attualmente,
il Data Centre con il PUE più basso a
livello mondiale risulta essere il D.C.
di Yahoo, che presenta un valore di
1,08.
Tenendo conto delle suddette premesse e obiettivi, gli interventi effettuati
nell’ambito dell’efficientamento dei
locali TLC prevedono tipicamente 3
aree principali di attività:
1. Efficientamento del comparto
condizionamento;
2. Efficientamento dei sistemi di
illuminazione;
3. Efficientamento del sistema di produzione della potenza elettrica e
della potenza frigorifera.
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efficienza energetica
Efficientamento
del comparto
condizionamento
In questa categoria ricadono:
1. Inserimento, ove le condizioni ambientali lo consentono, del free cooling diretto;
2. Sostituzione dei gruppi frigoriferi con modelli più recenti ed
efficienti;
3. Ottimizzazione della distribuzione
idraulica dell’acqua refrigerata.
Free cooling diretto
Consiste nel dotare le sale TLC di sistemi di immissione dell’aria esterna
e di espulsione dell’aria dell’ambiente interno in modo da raffreddare le
sale utilizzando l’aria esterna, se questa è sufficientemente bassa; chiaramente a seconda della collocazione
geografica del sito varierà il numero di
giornate all’anno in cui è sfruttabile il
free cooling. In caso di utilizzo del free
cooling si ha, a pari potenza frigorifera generata, una riduzione dell’assorbimento della potenza elettrica dell’ordine dell’80% con tempi di pay back
dell’ordine di 3 anni per installazioni
al nord Italia.
Sostituzione dei gruppi frigoriferi
Lasciando inalterato tutto il sistema di
condizionamento, in caso di impianti obsoleti, vale la pena di sostituire
i gruppi frigoriferi con modelli recenti
la cui efficienza può arrivare a essere
superiore del 25% rispetto ai modelli
sostituiti. Questi risultati si ottengono
grazie all’impiego di nuovi fluidi refrigeranti e nuova componentistica.
Ottimizzazione della distribuzione
idraulica
Generalmente nei locali TLC con installati elevati carichi elettrici, il raffreddamento avviene mediante circolazione di acqua refrigerata. La portata d’acqua nei sistemi tradizionali
è costante e pari alla portata massima di progetto; ciò vuole dire che in
condizioni di carico frigorifero ridotto
(stagione invernale e/o installazione di
apparati IT per una potenza inferiore
a quella di progetto) la portata d’acqua risulta eccessiva. Poiché la circolazione dell’acqua richiede un dispendio energetico, nel caso di carichi parziali si ha uno spreco di energia per
pompaggio. Per evitare questi sprechi
si impiegano circuiti a portata variabile realizzati con pompe dotate di inverter e valvole terminali a 2 vie invece che a 3 vie. Il risparmio energetico ottenibile con l’inserimento di questi componenti è dell’ordine del 60%
sull’energia di pompaggio.
Figura 1 – Configurazione impiantistica con free cooling
Controsoffitto
Serranda di
espulsione
T. amb = 23°C
CDZ
On a regime
ridotto
RACK
Sotto Pavimento
T est < 17°C
Efficientamento dei
sistemi di illuminazione
Le possibilità di risparmio energetico
per gli impianti di illuminazione delle
sale prevede:
1. Sistemi di controllo luci con sensori di presenza e PLC di gestione;
2. Introduzione di corpi illuminanti
con tecnologia LED.
I sistemi di controllo luci con sensori
di presenza permettono di spegnere le
luci quando non c’è presenza di personale in sala. Il risparmio così ottenibile è duplice e legato alla riduzione di
consumo di energia elettrica delle luci e della diminuzione della potenza
frigorifera richiesta, essendo venuta a
mancare la dissipazione di energia in
ambiente dovuta alle luci accese inutilmente. L’introduzione di corpi illuminanti LED in sostituzione dei corpi illuminanti fluorescenti permette, a
pari flusso luminoso, una diminuzione di assorbimento elettrico del 65%.
Illuminazione
pubblica
Il parco lampade dell’illuminazione pubblica della maggior parte dei
Comuni italiani ha un’epoca di realizzazione, o dell’ultimo ammodernamento, risalente a qualche decennio
fa, e risulta quindi nella maggior parte
dei casi obsoleto con necessità di interventi di riqualificazione e/o messa a
norma. Molti punti luce utilizzano ancora lampade a vapori di mercurio ad
alta pressione, il cui impiego è iniziato negli anni ’60.
La sempre maggiore necessità di risparmio da parte dei Comuni (l’illuminazione pubblica costituisce una voce
importante del bilancio di un Comune)
e le leggi nazionali e regionali in vigore in materia di inquinamento luminoso, spingono un numero sempre maggiore di Amministrazioni Pubbliche a
effettuare interventi di riqualificazione
dell’impianto di illuminazione pubblica, mirati all’efficientamento energetico, oltre che alla messa a norma di
39
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efficienza energetica
pali, sostegni e linee elettriche che lo
necessitano.
Le nuove tecnologie consentono di intervenire su più aspetti che volgono
tutti allo stesso obbiettivo; al risparmio energetico:
t 3JEV[JPOFEFMOVNFSPPEFMMBQPtenza degli apparecchi illuminanti
a parità di prestazioni;
t 3JEV[JPOF EFJ DPTUJ EJ HFTUJPOF F
manutenzione;
t 3JEV[JPOFEFMMBQPUFO[BBTTPSCJUB
nelle diverse ore di funzionamento
dell’impianto.
L’impiego di lampade a LED permette, a parità di potenza installata e
prestazioni (efficienza luminosa, resa cromatica, fattore di utilizzazione,
ecc.), un aumento dell’interdistanza
tra i punti luce (riduzione dei punti luce installati rispetto alle lampade a scarica quali vapori di mercurio
o vapori di sodio ad alta pressione),
o una riduzione di potenza a parità
di interdistanza, con riduzioni significative di potenza e quindi del consumo di energia elettrica dell’ordine
del 40-50%.
Tali apparecchi hanno inoltre una vita media maggiore rispetto alle lampade a scarica, consentendo anche una
riduzione dei costi di manutenzione.
Infatti un’altra voce che concorre alla composizione della spesa sostenuta
dalle Amministrazioni Pubbliche per
l’illuminazione pubblica, oltre al puro costo dell’energia elettrica, è proprio la manutenzione, con una incidenza che può arrivare anche al 40%
della spesa per il consumo di energia elettrica, in funzione della vetustà
dell’impianto.
L’aggiunta di un sistema di telecontrollo e telegestione centralizzata dell’illuminazione pubblica, in grado di monitorare i parametri di funzionamento di
ciascun punto luce e di rilevarne lo stato, consente un’ulteriore riduzione dei
costi per interventi di manutenzione; in
tal modo questi possono essere effettuati solo quando necessari e solo sui
punti luce che lo richiedono.
Il vantaggio di un sistema di gestione centralizzato in grado di agire su
40
ogni singolo punto luce o su gruppi
di essi è duplice, in quanto consente
di gestire nel vero senso della parola
l’impianto di illuminazione pubblica,
modificandone, facilmente e in qualunque momento, i parametri (profili
di accensione/spegnimento e intensità luminosa) in funzione dell’orario, delle diverse aree (residenziali,
aree di maggior circolazione, centri
storici, ecc.), rendendo attivo un impianto che fino a poco tempo fa era
puramente passivo e consentendo un
ulteriore risparmio di energia elettrica del 20-30%.
Anche interventi su apparecchi esistenti, ad esempio con lampade SAP
(sodio ad alta pressione), possono garantire riduzioni dei consumi modificando l’intensità luminosa nelle diverse ore di funzionamento, grazie all’impiego di regolatori di flusso centralizzati in grado di regolare il flusso su
gruppi di lampade.
Come per tutti gli interventi orientati
all’efficientamento energetico, anche
per quelli sugli impianti di illuminazione l’investimento iniziale viene ripagato nel tempo grazie al risparmio
economico ottenuto a seguito dell’intervento. Di seguito viene brevemente
descritto un intervento di riqualificazione proposto per un Comune con circa 1.300 punti luce e vengono riportati i dati di risparmio energetico attesi
e i relativi tempi di ritorno economico
dell’investimento (pay-back).
Intervento in un
Comune della provincia
di Milano
Come esempio classico si riporta di seguito l’esperienza relativa a
un Comune nella provincia di Milano
per il quale è stato sviluppato lo studio per la riqualificazione dell’impianto di illuminazione pubblica finalizzata all’efficientamento energetico.
L’intervento è sostanzialmente costituito dalle seguenti attività:
t 4PTUJUV[JPOFBQQBSFDDIJJMMVNJOBOti esistenti e obsoleti con altrettanti apparecchi a LED;
t 3JRVBMJåDB[JPOFFPTPTUJUV[JPOFEJ
pali e sostegni obsoleti;
t "EFHVBNFOUP OPSNBUJWP EFJ QVOti luce (in conformità a LR 17/00)
e conseguente ammodernamento
tecnologico;
t *OTUBMMB[JPOFEJVOTJTUFNBEJUFMFcontrollo e telegestione centralizzata con comunicazione tra apparecchi illuminanti e apparati centrali
di sistema in radio frequenza.
Dall’analisi dello stato di fatto è emersa la necessità di una riqualificazione dell’impianto attraverso la sostituzione dei circa 980 apparecchi illuminanti con lampade a vapori di mercurio esistenti, ricadenti tra gli oltre 1300 punti luce totali, con altrettanti apparecchi con diversa tecnologia di ultima generazione (apparecchi
Figura 2 – Corpi illuminanti presenti in ogni area e la potenza nominale impegnata attuale
Area
Area A
Area B
Area C
Area D
Area E
Area F
Area G
Area H
Totale
P.ti luce
170
149
155
66
126
109
63
144
982
kW installati
20.96
17.98
16.42
7.11
13.74
9.71
7.56
15.06
108.54
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efficienza energetica
a LED), rispondenti alle normative vigenti e nel rispetto delle leggi regionali LR 17/2000 e LR 38/2004. Sono
individuate le posizioni dei punti luce
da sostituire suddividendoli in aree di
intervento omogenee (aree residenziali, aree industriali, centro storico, aree
periferiche, ecc.), in modo da condurre lo studio su aree/vie tipiche da
prendere a campione. Di seguito è il
dettaglio del numero dei corpi illuminanti presenti in ogni area e la potenza nominale impegnata attuale.
La suddivisione in aree omogenee risulta utile, oltre che alla programmazione degli interventi, anche ai fini della
scelta delle diverse soluzioni di gestione
dell’impianto, attraverso l’individuazione di programmi e di profili di accensioni, spegnimenti e regolazione più idonei
alla natura e alle caratteristiche delle
diverse aree (aree periferiche, aree centrali, aree residenziali, aree industriali,
ecc., che sottostanno per legge a livelli di illuminamento minimi differenti).
categoria illuminotecnica, a sua
volta definita dalla norma UNI EN
13201-2, è stata ipotizzata una
classificazione sulle vie campione
prese in esame. In funzione di questa classificazione e categorie illuminotecniche corrispondenti, per
ogni via campione è stato effettuato un calcolo illuminotecnico preliminare. Tali verifiche sono risultate
necessarie per l’individuazione delle tipologie degli apparecchi illuminanti principali (caratteristiche geometriche e soluzione ottimale in termini di ottica/fotometria e potenza).
Successivamente i risultati sono stati estesi per similitudine a tutta l’illuminazione pubblica oggetto di intervento, riuscendo così a formulare la proposta di riqualificazione
dell’impianto.
Sistema di gestione
e telecontrollo
A implementazione dell’impianto
e nell’ottica di ottenere il maggior
risparmio energetico, viene inoltre proposto un sistema di gestione e telecontrollo (controllo remoto). La scelta della soluzione tecnologica, a causa della condizione delle linee elettriche, tra le quali alcune ancora aeree, è caduta su un
sistema di gestione e telecontrollo
Ipotesi e
considerazioni
Non essendo disponibile una
Classificazione Stradale sul territorio comunale, definita dalla norma
UNI 11248:2012 in funzione del
tipo di traffico, e propedeutica alla
identificazione della corrispondente
punto-punto con comunicazione in
radio frequenza (RF).
Un sistema di gestione come quello proposto consente un monitoraggio dei consumi e delle modalità di
funzionamento dell’impianto e conseguenti prestazioni, modificabili in
ogni momento intervenendo non sul
campo, bensì sulla programmazione
del sistema dalla postazione di supervisione. Il sistema di regolazione e telecontrollo può essere integrato in un contesto più ampio di
gestione degli interventi di manutenzione, nell’ottica di ottimizzazione dei costi di manutenzione. Il
sistema di telecontrollo è in grado
di riportare la diagnosi del funzionamento dell’impianto e l’eventuale allarmistica a un NOC (Network
Operating Center) presso il quale risiederà la postazione di supervisione (PC workstation) da cui può essere alimentata la pianificazione
della manutenzione.
Dati di risparmio
attesi
Dalla tabella di Figura 3 si può facilmente notare come con la sola sostituzione punto-punto degli apparecchi esistenti a vapori di mercurio con
altrettanti apparecchi a LED si è potuto ottenere, a parità di prestazioni
Figura 3 – Consistenza parco lampade comunale più obsoleto da sostituire
Note: (1) Potenza totale assorbita comprensiva delle perdite dei vari componenti quali reattori, alimentatori, ecc.
VAPORI DI
MERCURIO HG
Tipologia
TOTALE
Potenza
nominale
(W)
Potenza
lorda
(W)
50
Numero
lampade
Potenza totale
lampade HG (W)
Potenza unitaria lorda
equivalente con
tecnologia a led (kW)
Potenza totale
equivalente con
tecnologia a led (kW)
62
95
5890
40
3800
80
92
177
16284
50
8850
125
137
702
96174
75
52650
250
262
7
1834
110
770
400
412
0
0
981
kW 120,18
Efficienza
(lm/W)
30
kW 66,07
41
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efficienza energetica
Figura 4 – Calcolo risparmio energetico atteso
Potenza
POTENZA INSTALLATA
Consumo
En. Elettrica
Costo
Energia
Costo
Manutenzione
Totale costi
nominale
lorda
kWh/anno
Euro/kWh
kW
kW
11,5h/gg *
365 gg/anno
0,16
(dato disponibile dalla amministraz. Pubblica)
Ill. Pubblica
Lampade a vapori di mercurio HG
108,545
120,18
504.459,85
Rimanente parco lampade a vapori
di sodio AP
56,295
61,92
259.928,09
Potenza totale installata attuale
164,84
181,32
764.387,94
€ 122.302,07
€ 55.971,48
€ 178.273,55
Potenza nuova installazione
59,463
66,07
277.328,83
Invariata
56,30
61,92
259.928,09
115,758
127,99
Potenza totale installata attuale
Nuovo Totale installato
537.256,91
€ 85.961,11
€ 16.791,44
€ 102.752,55
Risparmio atteso
227.131,02
36.340,96
39.180,04
€ 75.521,00
Incremento 20% con telegestione
272.557,23
43.609,16
39.180,04
€ 82.789,19
illuminotecniche, una riduzione della potenza installata da 120 kW a 66
kW, equivalente a una riduzione del
45%.
A fronte della riduzione di potenza
viene calcolato nella tabella di Figura
4 il risparmio atteso di energia elettrica in kWh/anno (circa 227.000
kWh annuo) e risparmio economico equivalente (36.000 € circa), incrementabile almeno di un ulteriore
20% (tot. 43.000 €) con l’impiego
di un sistema di telegestione che ne
modifichi i profili di accensione/spegnimento e dimmerazione.
Calcolo risparmio
energetico
Tempi di ritorno economico dell’investimento
Per questi 980 apparecchi illuminanti si aggiunge inoltre il risparmio legato
alla sostanziale assenza di manutenzione, quantificabile in circa 40 € a punto
luce sulla base dei dati resi disponibili dall’amministrazione pubblica sul costo sostenuto per la manutenzione, per
un totale di circa 39.000 €. Ne deriva un risparmio totale annuo pari a circa 82.000 €, pari a circa il 45% della spesa sostenuta dal Comune prima
dell’intervento di riqualificazione.
L’intervento di riqualificazione sopra
descritto porta a un costo di realizzazione di circa 750.000 €. Essendo
tali interventi finanziati dal risparmio energetico ne consegue che l’investimento iniziale per la realizzazione dell’intervento viene ripagato in un
tempo praticamente pari a 10 anni:
t *OWFTUJNFOUPé
t 3JTQBSNJPBOOVPBUUFTPé
t 1BZCBDL
anni.
Amedeo Paulone è Direttore divisione “Grandi Clienti” di Sirti S.p.a
42