“Il Consiglio comunale dei ragazzi….” Un Progetto per le bambine e i bambini, per i ragazzi e le ragazze tra intenzioni e scelte Premessa L’Amministrazione comunale di Cento, con questo progetto, intende impegnarsi nelle intenzioni e nelle scelte affinché la città di Cento e la comunità sociale riconosca ad ogni cittadino la possibilità di sentirsi parte attiva nella vita del nostro Comune, promuovendo e valorizzando la partecipazione alle scelte e il benessere delle persone. L’iniziativa del “Consiglio Comunale dei ragazzi” ha un’origine datata nel tempo e che, ispirandosi alla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (ONU 1989), ha voluto tradurre in una dimensione concreta ed attuativa la stessa Convenzione. A livello nazionale è stata fatta una “traduzione in azioni” dei principi basilari della Convenzione ONU attraverso il documento “Costruire città amiche delle bambine e dei bambini (2004 Unicef – Centro Ricerca Innocenti), all’interno del quale, con semplicità e chiarezza vengono indicati gli aspetti sui quali è necessario un impegno concreto al fine di attuare la Convenzione Onu, e più in generale promuovere una migliore qualità di vita per tutti i cittadini. Il documento dell’Unicef indica i nove passi per l’azione affinché le città realizzino una politica attenta e in ascolto attraverso: 1. La partecipazione delle bambine e dei bambini promuovere un coinvolgimento attivo dei bambini nelle questioni che li riguardano; ascoltare le loro opinioni e tenerle in considerazione nei processi decisionali 2. Un quadro legislativo amico delle bambine e dei bambini assicurare un intervento legislativo e un quadro di norme e procedure che promuovano e proteggano sistematicamente i diritti dell'infanzia 3. Una strategia per i diritti dell'infanzia in città sviluppare una strategia completa e dettagliata, un'agenda per la costruzione di una Città amica delle bambine e dei bambini fondata sulla Convenzione 4. Una unità di intervento per un meccanismo di coordinamento per i diritti dell'infanzia sviluppare strutture permanenti di governo locale per assicurare un'attenzione prioritaria alla prospettiva dei bambini 5. Una valutazione e un'analisi dell'impatto sull'infanzia attuare un processo sistematico per analizzare l'impatto sull'infanzia di leggi, politiche e prassi - prima, durante e dopo l'attuazione 6. Un bilancio dedicato all'infanzia assicurare un impegno adeguato di risorse e un'analisi finanziaria a favore dell'infanzia 7. Un regolare rapporto sulla condizione dell'infanzia in città assicurare un monitoraggio e una raccolta di dati sulla condizione dei bambini e dei loro diritti 8. La diffusione di una conoscenza sui diritti dell'infanzia assicurare la conoscenza dei diritti dell'infanzia da parte di adulti e bambini 9. Un'istituzione indipendente per l'infanzia sostenere le Organizzazioni non governative e le istituzioni indipendenti sui diritti umani un garante o un commissario per l'infanzia - per promuovere i diritti dei bambini Inoltre, questo anno 2013 è stato proclamato dalla Commissione Europea “Anno Europeo dei Cittadini”, per celebrare i diritti dei cittadini europei e rendere più consapevole la popolazione comunitaria delle possibilità relative al proprio status. In questa cornice di riferimento e con questo documento, si intende presentare una proposta di partecipazione democratica e coinvolgimento attivo dei bambini e dei ragazzi alla vita della nostra cittadina, avviando, per la prima volta sul nostro territorio, l’esperienza del Consiglio Comunale dei Ragazzi, promossa a livello nazionale e sostenuta anche dall’ANCI. Il Consiglio Comunale dei ragazzi Il Consiglio Comunale dei ragazzi, si ispira alla importante convinzione che una città attenta ai bisogni dei bambini e dei ragazzi possa rispettare e riconoscere maggiormente le esigenze di tutti i cittadini. L'Amministrazione Comunale intende favorire in modo positivo il rapporto che i "cittadini di minore età" hanno con la loro città e l'ambiente in cui vivono. La realizzazione di ciò avverrà proponendo questa nuova forma di partecipazione che non riguarda soltanto i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze, anche le loro famiglie, la scuola, l'organizzazione dei tempi, la qualità degli spazi. Si tratta di un progetto, politicamente ambizioso attraverso il quale gli adulti sono invitati ad "ascoltare" e a "tradurre" concretamente i suggerimenti dei bambini e dei ragazzi. Le finalità: Il modello, proposto dal nostro progetto, si chiama Consiglio dei Ragazzi perché composto da bambini e bambine, ragazzi e ragazze che “danno consigli” al Sindaco. Non vuole assomigliare al Consiglio comunale e quindi non ne imita le modalità di costituzione, le strutture e le procedure. Il Consiglio dei ragazzi vuole essere una risposta a quanto previsto dall’articolo 12 della Convenzione e quindi lo strumento adeguato attraverso il quale il sindaco chiede la loro opinione. Lo scopo principale del CCR è quello di “consigliare” il Sindaco, raccogliendo i bisogni e le proposte e riflettendo sulle scelte che li riguardano direttamente. Il Consiglio ha quindi come obiettivo la realizzazione di propri progetti e di progetti condivisi con il Sindaco e con la Giunta, offrendo contributi per cambiare la città per renderla più adatta alle esigenze dei più piccoli. I bambini e i ragazzi hanno anche l’impegno di segnalare al sindaco quello che non funziona, che non va bene dal loro punto di vista nella città e di proporre modifiche. Si evidenziano, pertanto, le finalità in due ambiti principali: * In ambito educativo: - porre le basi e sperimentare l’esercizio della cittadinanza attiva; - sviluppare le capacità di confronto libero e plurale, di negoziazione e gestione dei conflitti; - conoscere la Costituzione italiana. * In ambito sociale: promuovere il rispetto dei diritti e dei doveri; contribuire alla qualità della vita della comunità. L’ organizzazione del Consiglio Il Consiglio sarà composto da circa 18/20 ragazzi di 4° e 5° della scuola primaria e delle classi della scuola secondaria di I° grado dei quattro Istituti Comprensivi del Comune di Cento. Ogni Istituto Comprensivo sarà rappresentato da due bambini, un maschio e una femmina della scuola primaria e da due ragazzi (1 ragazza e 1 ragazzo) della scuola secondaria di I° grado. I bambini e i ragazzi eletti rimarranno in carica per due anni scolastici. Tale organizzazione, apparentemente complessa, assicura una rappresentanza eterogenea (per età e per genere) ed un ricambio annuale di consiglieri. La prima seduta del C.C.R. verrà programmata nella seconda metà di novembre (indicativamente in prossimità della giornata della Convenzione dei diritti dei bambini e degli adolescenti); quelle successive si svolgeranno in un pomeriggio infrasettimanale dalle 14.30 alle 16.30 circa, solitamente con frequenza ogni tre settimane presso una sede comunale: il calendario verrà consegnato alle famiglie e agli insegnanti con la convocazione per la prima seduta. Dopo ogni seduta, verrà inviato ad ogni componente del Consiglio il verbale dell’incontro e il programma di lavoro per l’incontro successivo. Anche gli insegnanti riceveranno, per conoscenza, tali materiali. Il CCR stilerà un proprio Regolamento/Statuto di funzionamento interno Le elezioni si svolgeranno nel mese di novembre in tutte le scuole, elettori sono tutti gli alunni destinatari del progetto. Come si lavora Partendo dalla Carta dei Diritti dei bambini e delle bambine, i consiglieri coinvolgeranno i compagni di classe per individuare quali argomenti portare alla attenzione del Consiglio focalizzando l’attenzione in modo particolare sul diritto alla partecipazione dei bambini e dei ragazzi alla vita della comunità (di cui il consiglio dei ragazzi è espressione). Il lavoro del CCR si basa su una modalità di progettazione partecipata delle proposte: si predilige il lavoro in piccolo gruppo a cui fa seguito sempre un momento assembleare per la condivisione e il confronto. Ogni argomento viene trattato attraverso una fase di analisi, di confronto delle opinioni e dei punti di vista e di formulazione di ipotesi e proposte concrete di fattibilità. Il CCR sarà coadiuvato da alcune figure adulte che avranno il ruolo di “facilitatori”. Il ruolo del facilitatore è di "facilitazione" delle relazioni, dello sviluppo del lavoro, della partecipazione di tutti i ragazzi aiutandoli ad esprimere il proprio pensiero autonomamente, stimolandoli senza sostituirsi a loro e, nel mediare i desideri e le aspettative, conducendoli alla formulazione di proposte meditate. Attraverso la modalità di lavoro del piccolo gruppo sarà utile attivare un “laboratorio di progetto” per realizzare entro la fine dell’anno scolastico almeno un PROGETTO, scelto tra quelli proposti dai consiglieri. Inoltre si potranno organizzare dei Forum (assemblee), per discutere e approfondire, anche con l’aiuto di esperti, i temi che ai ragazzi stanno più a cuore. Alla fine dell’anno scolastico si potrà prevedere una grande Manifestazione Finale, dove si potranno incontrare tutte le classi partecipanti ai forum. Il rapporti con gli amministratori Il Consiglio dei ragazzi è un organo consultivo che fornisce un punto di vista diverso, “altro” all’amministratore adulto. Nasce per volontà della Amministrazione ed è quindi doveroso che possa avere un diretto rapporto con gli Amministratori. A seconda degli argomenti che tratta, il Consiglio dei bambini e dei ragazzi può chiedere di incontrare i vari assessori o i dirigenti dell’Amministrazione. Almeno una volta l’anno il Consiglio Comunale dei Ragazzi incontra il Consiglio comunale, al quale illustra il lavoro svolto e al quale presenta le proposte, le idee e le richieste. Naturalmente non tutte le richieste dei bambini potranno essere accolte, ma è fondamentale che si prendano in considerazione e si ascoltino le loro esigenze. Il Consiglio Comunale dei Ragazzi e la Scuola Il Consiglio dei ragazzi è come una moneta a due facce. Una è la faccia politica di cui abbiamo appena parlato: è il dialogo delicato e speciale fra il sindaco e i bambini mediato dagli operatori adulti. L’altra è la faccia pedagogica. Della parte pedagogica si prende cura la scuola e consiste nel rapporto fra i bambini e i ragazzi che partecipano al Consiglio e i loro compagni di classe o di scuola. Le modalità di questo dialogo e la sua ampiezza le decide la scuola stessa incaricando un insegnante della sua organizzazione. I Consiglieri non sono tenuti a rappresentare nessuno, per cui non debbono sentirsi portatori di messaggi altrui, ma certamente le loro idee devono poter essere arricchite da quelle dei loro compagni. Altrettanto certo è che anche solo due ragazzi di una scuola possono portare al suo interno un dibattito vivo e attuale sulla città e sui diritti dei bambini. Si consiglia quindi alle scuole coinvolte di mettere nel loro POF questa esperienza come “Una esperienza di educazione alla democrazia”. I contenuti potranno essere: Educazione alla Cittadinanza e Costituzione: conoscenza dei diritti e dei doveri civili, conoscenza dell’istituzione comunale, costruzione del senso di legalità e di responsabilità. Educazione linguistica: interagire in modo collaborativo in una discussione, formulare domande, fornire spiegazioni ed esempi, esprimere la propria opinione in modo chiaro e pertinente. Storia, geografia, scienze: sviluppare atteggiamenti di curiosità e interesse, assumere comportamenti responsabili e sostenibili, osservare, leggere e analizzare il territorio e le relazioni tra l’ambiente e l’uomo, utilizzare le conoscenze per comprendere problemi ecologici e culturali. L’esperienza del CCR si propone di creare una serie di situazioni educative nelle quali i bambini e ragazzi si sentano protagonisti attivi e responsabili del proprio apprendimento. Si forniscono pertanto occasioni: - che stimolino la curiosità e la voglia di conoscere, - che favoriscono l’ascolto e la libera espressione tra coetanei, - che aiutano a diventano consapevoli delle proprie potenzialità. L’attività sarà proposta sotto forma di laboratorio per meglio coinvolgere gli alunni, favorire la progettualità e l’apprendimento collaborativo tra pari.
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