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CONSORZIO IRRIGAZIONI CREMONESI
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ASSEMBLEA DEL 13 DICEMBRE 2014
COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE: Riferisce il Presidente, in ordine alla passata Stagione
Irrigua ed ai principali eventi che hanno caratterizzato l’anno 2014.
ANDAMENTO DELLA STAGIONE IRRIGUA: il 2014 sarà certamente ricordato come un anno
singolarmente ricco di pioggia, caduta un po’ ovunque, troppo spesso in periodi critici, sia per
l’agricoltura sia per il territorio. La percezione di un anno piovoso non è però sufficiente nel valutarne l’entità e soprattutto nel ragionare
sull’andamento delle stagioni. Per questo,
abbiamo elaborato i dati rilevati nelle nostre
Camperìe, limitando l’indagine al 1987, anno
in
cui,
come
abbiamo
ricordato
nell’Assemblea del dicembre 2013, è stato
accertato un improvviso e considerevole mutamento del clima europeo, con un aumento
della temperatura media di ben 1,5 gradi
centigradi! Questo dato - cortesemente messo a disposizione dal ch.mo prof. Luigi Mariani, dell’Università Statale di Milano – giustifica il limitare l’analisi al 1987, da considerare anno di svolta che ha aperto un nuovo ciclo climatico, almeno sino a quando non emergeranno dati nuovi a tale scala di osservazione. Nel nostro piccolo, dunque, abbiamo molto semplicemente analizzato i dati delle Camperìe, che raccolgono il valore com1.800
MILLIMETRI TOTALI DI PIOGGIA IN CIASCUNA CAMPERIA DAL 1987 AL 2014
1987
1988
1.600
1989
1990
1991
1992
1.400
1993
1994
1995
1996
1.200
1997
1998
1999
1.000
2000
2001
2002
2003
800
2004
2005
2006
600
2007
2008
2009
2010
400
2011
2012
2013
200
2014
media 1987‐2014
media 2000‐2014
0
1
2
3
4
5
6
7
8
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plessivo della pioggia caduta nelle ventiquattro ore, producendo il seguente grafico:
È immediato notare che, in termini di pioggia complessiva caduta nell’anno in ciascuna Camperìa,
il 2014 (linea rossa) è secondo soltanto al 2010 (linea arancione), che però non resterà memorabile
come l’attuale, per un motivo che si intravede analizzando questi due anni soltanto:
300,0
MILLIMETRI MENSILI DI PIOGGIA IN CIASCUNA CAMPERIA 2010 E 2014
250,0
200,0
2010
150,0
2014
100,0
50,0
0,0
I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII
3
5
7
9
11
1
Nel 2010 (linea blu), le piogge sono state particolarmente abbondanti in maggio e tra agosto e novembre, con una distribuzione, nella seconda metà dell’anno, più uniforme rispetto al 2014, quando
abbiamo subìto elevate intensità di pioggia in gennaio, in febbraio, in luglio ed in novembre; in questi due ultimi mesi si sono verificate anche piene significative e prolungate nei grandi fiumi.
A questo proposito c’è anche da segnalare un dato per noi assai eloquente: per tutto il 2014, quindi
anche nella Stagione Irrigua, lo scarico della traversa sul fiume Adda, la cosiddetta gàveta, ha mantenuto le quattro paratoie sempre aperte, cosa mai accaduta nella nostra storia, a testimonianza della
singolare abbondanza di acqua nell’Adda.
Con i dati a nostra disposizione, possiamo proporre altre considerazioni, semplici ma per noi significative, anche se la pioggia cumulata nelle ventiquattrore, non produce il dato dell’intensità per
tempi brevi o brevissimi, assai interessante dal punto di vista idrologico.
Osservando il grafico che mostra le piogge tra il 1987 ed il 2014, è evidente la notevole diversità
delle precipitazioni nel comprensorio, avendo ordinate le Camperìe ordinate da Ovest ad Est: tra
Spino d’Adda e Torre de’ Picenardi, distanti, in linea d’aria, quasi cento chilometri, c’è una ridu-
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zione media di pioggia di circa 300 mm, con massima che supera i 700. Il fatto porta a comprendere
una delle difficoltà di gestione della rete e dell’importanza degli scarichi intermedi: quando infatti si
verifica una pioggia durante la Stagione Irrigua, alcune zone rimangono bagnate a sufficienza ed altre esigono che l’Irrigazione continui al massimo regime. La rete quindi rischia di sbilanciarsi, con
tempi di riassetto che possono superare i tre giorni: la disponibilità degli scarichi intermedi attutisce
questo effetto e consente, salvo casi eccezionale, una buona flessibilità.
Ma l’osservazione più importante si sintetizza nel seguente grafico:
1.300,0
2010
2014
2014
2013
2012
1.100,0
2011
2002
2013
2010
2009
900,0
2009
2008
2000
2007
mm 902 ‐ MEDIA 2000/2014
2006
2005
mm 815 ‐ MEDIA 1987/2014
2004
2003
700,0
2002
2001
2000
1999
500,0
1998
1997
1996
1995
300,0
1994
1993
1992
1991
1990
100,0
1989
1988
1
1987
‐100,0
Al fianco del 2010, caratterizzato dal massimo valore di pioggia annuale caduta nel Comprensorio
nei 28 anni osservati, dopo il 2000 ci sono altri cinque anni tra i più piovosi. Così, tra il 1987 ed il
2014, calcoliamo un valore medio di 815 mm/anno, che sale a ben 902 mm/anno considerando il
periodo successivo dal 2000. Questo non è un dato che ci consente di affermare, senza grandi pretese, che il valore comunemente utilizzato nel nostro territorio per definire la pioggia media annua
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dell’ordine dei 700 mm/anno è certamente non più attuale: è oggi più realistico parlare di 850 ÷ 900
mm/anno: lasciamo a chi ne ha facoltà e capacità di avanzare ipotesi e teorìe.
A confermare la singolare abbondanza di acqua, come di consueto, lasciamo la parola ai grafici della Regolazione del lago di Iseo e di Como.
Evidente l’esondazione del Lario alla fine di novembre, che non ha però portato un grande scompiglio tra la popolazione che ne ha sofferto, probabilmente grazie ad una nuova e più diffusa conoscenza e coscienza dei positivi effetti della Regolazione, che attenua grandemente i disastri del lago,
anche se non li può, né li potrà evitare sempre e comunque. Sulle rive del lago di Como sembra respirarsi un’aria nuova, tra i diversi e numerosi soggetti che sul lago e del lago vivono, a significare
l’ottimo lavoro svolto da tutti, a cominciare dal nostro Consorzio dell’Adda, nel discutere e con-
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frontarsi a viso aperto, piuttosto che chiudersi, ciascuno nel proprio àmbito, ed attendere ogni evento per puntare il dito: un segnale positivo che può essere d’esempio in tante altre realtà italiane, anche della nostra Irrigazione.
L’abbondanza di acqua, in questi ultimi anni assai frequente, ha portato anche un effetto purtroppo
consueto e nefasto: l’allentarsi dell’attenzione politica e sociale sui problemi creati dagli anni scarsi,
che portano guai certamente meno dirompenti di frane ed inondazioni, ma, per noi come per tanti
altri, comunque portatori di gravi difficoltà e danni.
A questo proposito, devo accennare ad una realtà che suscita crescente preoccupazione, della quale
già più volte se n’è parlato anche in questa Assemblea, e che ora sta giungendo alla sua definizione:
il Deflusso Minimo Vitale (DMV). Dal 2005 la Regione Lombardia, varando il Piano di Tutela
dell’Uso delle Acque (PTUA), ha messo in moto il meccanismo che porterà, nel 2015, a stabilire i
valori di portata che devono essere presenti nei fiumi con priorità assoluta, dunque a prescindere da
qualsivoglia esigenza, costante o estemporanea. Credo sia immediato la seguente esemplificazione:
una derivazione da un fiume, per qualsivoglia uso, può disporre dell’acqua esclusivamente se nel
fiume stesso ve n’è disponibile oltre la portata del Deflusso Minimo Vitale, che nel fiume deve
sempre essere presente in quel punto. Se pensiamo ai tanti anni scarsi ed ai tanti fiumi che, d’estate,
si presentano quasi asciutti, si può immediatamente comprendere quanto questa regola sia dirompente, soprattutto per l’Agricoltura! L’applicazione del DMV non coinvolge soltanto l’Agricoltura
irrigua, della cui importanza è inutile qui scrivere, ma anche la produzione di energia idroelettrica
che però può trovare anche dei vantaggi, installando, come sta avvenendo ovunque, nuovi impianti
che sfruttino il salto delle tante traverse fluviali sulle quali il DMV dovrà costantemente transitare.
La più penalizzata - in modo pesante se non, in alcuni casi, drammatico - sarà principalmente
l’Agricoltura e dunque è dal mondo agricolo e dalle loro associazioni che ci attendiamo la massima
attenzione, soprattutto nel prossimo anno, quando dovrà essere presa la decisione definitiva. Devo
però evidenziare un diffuso atteggiamento irresponsabile in coloro che, gestori di derivazioni da
fiumi che in estate si presentano spesso quasi asciutti, credono sia impossibile il dover vedersi costretti a ridurre la portata derivata, se non anche chiudere la derivazione, in favore del fiume, immaginando di rispondere con la solita prospettiva della rivolta dei propri utenti . . . atteggiamento semplicemente distruttivo! Al DMV, obbligo che la legge dello Stato ha previsto dal 1989 (!), si deve
rispondere attrezzandosi al meglio - per non dire che ci si doveva attrezzare iniziando ancor prima
del 2005! – non soltanto per rendere il più efficienti possibile i sistemi di distribuzione, ma anche
per far sì che il DMV portasse al più adeguato equilibrio tra esigenze ambientali e produttive e, per
queste ultime, ad una disciplina comune e condivisa in ciascun corso d’acqua. Torna alla mente il
prezioso lavoro che i nostri grandi predecessori cremonesi seppero condurre per realizzare la Rego-
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lazione del lago di Iseo, dalla quale ottennero l’altrettanto vitale gestione consortile del fiume regolato, eliminando i privilegi, se non a volte gli abusi, di chi stava a monte delle nostre derivazioni. Il
deflusso Minimo Vitale, in senso opposto ma con analogo effetto rispetto alla Regolazione, deve richiamare tutti gli utenti dell’acqua di ogni fiume ad una comune disciplina condivisa, affinché il
nuovo vincolo gravi equamente su tutti, a condizione che gli ultimi si facciano sentire là dove si
puote e per tempo!
Un tempo che sta per scadere.
L’anno prossimo, la Regione dovrà decidere definitivamente il valore da assegnare al Deflusso Minimo Vitale in ogni sezione dei fiumi, su molti dei quali – Adda ed Oglio sub-lacuali compresi – dal
2010 si stanno conducendo imponenti Sperimentazioni, a cura e spese dei Concessionari, il cui obiettivo finale è di definire il valore della portata di DMV che sia il migliore ma giustificato compromesso tra le diverse esigenze. Nonostante quasi sei anni di lavoro, nel nostro caso di ottima qualità, la Sperimentazione pare trovare oggi nuovi ostacoli dalla stessa Regione, per i quali il reclamare l’attenzione di tutti, soprattutto del mondo agricolo, diventerà presto questione grave ed urgente.
Al termine del primo triennio di sperimentazione, nel 2012, la Regione ha imposto di proseguire per
il secondo triennio 2013/2015. Nel maggio del 2014 ha anche provveduto ad approvare delle nuove
Linee Guida sulle ‘Sperimentazioni DMV’ alle quali ha voluto dare efficacia … retroattiva! Potete
immaginare l’effetto dirompente su attività in essere dal 2010 e destinate a chiudersi nel 2015! Tra
mille contatti e proteste, siamo ora in attesa che la Regione accolga le osservazioni del Consorzio
dell’Adda e del Consorzio dell’Oglio, titolari delle rispettive Sperimentazioni, nelle quali si chiede
soprattutto … ragionevolezza! Analoghe se non identiche osservazioni e richieste, secondo accordi
recentemente stretti, sono presentate dagli altri titolari di tutte le Sperimentazioni in Lombardia, con
la speranza che i pubblici amministratori si rendano ben conto delle dimensioni del problema e degli interessi coinvolti.
La retroattività delle nuove Linee Guida non è, tra l’altro, il solo problema nato con questa intempestiva nuova disciplina e dunque la partita non soltanto è apertissima, ma oggi assai più problematica
di quanto poteva apparire cinque anni fa, quando si cominciava ad impostare le attività delle Sperimentazioni.
Per quanto ci possa riguardare, cercheremo, come sempre abbiamo fatto, di coinvolgere le parti sociali locali, nei soli limiti delle nostre possibilità, anche se mi pare che il problema sia certamente
evidente e conosciuto, tanto da attendersi azioni, da parte degli enti preposti, che, sino ad oggi, non
vediamo.
Per sostenere il più possibile l’attività di Sperimentazione, che studia in ogni particolare l’ambiente
del fiume, abbiamo fatto uno sforzo in più, co-finanziando, assieme al Consorzio di bonifica Muzza
– Bassa Lodigiana, il progetto ‘Valorizzazione del corridoio ecologico del fiume Adda’, sostenuto
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anche dal contributo di Fondazione CARIPLO e curato dal Consorzio dell’Adda. Di questo lavoro
oggi consegno la pubblicazione conclusiva, presentata in un convegno a Montanaso Lombardo
(LO) lo scorso 28 ottobre, non soltanto per rendicontarne il prezioso contenuto, ma anche per dare a
tutti voi un’idea di quali e quanto qualificati studi si stiano svolgendo sui nostri fiumi: non mi pare
ragionevolmente ipotizzabile che la Regione non ne tenga conto come meritano!
Una speranza che non può essere delusa è che nella decisione finale, che sarà assunta l’anno prossimo, veda il costruttivo coinvolgimento di tutte le realtà del territorio, a cominciare da quelle che,
con l‘acqua dei fiumi, produce il cibo per Nutrire il pianeta con l’energia per la vita, per parafrasare il motto di EXPO 2015!
Restiamo su questo argomento soltanto per informare che, per migliorare l’efficienza della distribuzione, continua il processo di eliminazione delle bocche cosiddette ‘alla Cremonese’ - inventate dal
Condominio Pallavicino nel XVI secolo e palesemente inefficienti, rispetto alle attuali esigenze di
precisione ed affidabilità della misura – sostituendo i vecchi manufatti con moderni misuratori a risalto. Nel 2014 se ne sono state trasformate altre 4; ora ne restano soltanto 4 rispetto alle 274 complessive. Ogni anno, qualora non vi siano altri lavori particolarmente impegnativi, le rimanenti bocche alla Cremonese subiranno la stessa sorte. In futuro, sempre procedendo con gradualità, si potrà
iniziare a sostituire anche le bocche a stramazzo con i risalti, ottenendo la stessa precisione di misura ma un’efficienza più costante ed un minor impegno di manutenzione.
Un processo sempre in movimento è costituito dal periodico rinnovo della dotazione delle macchine
operatrici, strumento essenziale per mantenere alta la nostra produttività, sia nella manutenzione ordinaria che nella straordinaria, così da mettere il personale nelle condizioni di poter lavorare al meglio in tutti i periodi dell’anno, anche per opere di grande impegno. Desidero citare l’acquisto del
nuovo escavatore ‘ragno’, che va a sostituire il precedente che compie ormai quattordici anni e
6.630 ore di funzionamento. S’è per questo acceso un nuovo mutuo - che ne sostituisce uno concluso e che si giova del contributo in conto interessi della cosiddetta legge ‘Nuova Sabatini’ - con il
quale si son potuti acquistare anche una nuova barca fresante, una fresa posteriore (cosiddetta ‘taro’) ed un gruppo elettrogeno da 30 kw. Mezzi efficienti e personale qualificato e disponibile sono
le nostre prime risorse, dalle quali traiamo la capacità di realizzare interventi che, se eseguiti con
ditte esterne, avrebbero costi insostenibili e, mi permetto anche di affermare, qualità non pari alla
nostra!
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Non mancano i problemi burocratici che paiono ormai cronici, quale, ad esempio, quello che grava
sulla centrale idroelettrica di Mirabello-Ciria, alla quale il GSE ha negato, nel 2013, l’accesso ai
contributi alla produzione di energia rinnovabile. Impugnata questa decisione al TAR Lazio ed in
attesa che si pronuncia in tempi come al solito non prevedibili, s’è proceduto, per cercare di salvare
il salvabile, ad inoltrare una nuova domanda, questa volta a nome del Consorzio, purtroppo ricevendo un altro preavviso di rigetto! Stiamo lavorando per cercare di superare questo nuovo ostacolo. Un altro nuovo impianto che pare sia vicino alla meta dell’autorizzazione alla costruzione è la
centrale idroelettrica prevista sulla traversa in Adda, che ne sfrutterà il salto, mediamente prossimo
ai cinque metri. La Concessione all’Uso dell’acqua è stata rilasciata ed ora è in fase di istruttoria
l’Autorizzazione Unica, che porterà al completamento delle autorizzazioni prescritte. La speranza è
di poter avviare la produzione entro il 2015, annunciato quale ultimo anno dell’attuale regime di
contribuzione delle fonti di energia rinnovabile, sebbene già con sensibili riduzioni degli importi.
Un obiettivo che perseguiamo da tempo e che si profila ormai come raggiungibile è la realizzazione
di un’area di sosta per le automobili a Tombe Morte di Genivolta. Grazie al progetto sviluppato dalla Provincia di Cremona – Settore Ambiente e co-finanziato dalla Fondazione CARIPLO, all’inizio
del prossimo anno potremo acquistare l’area, di 7.860 metri quadrati, vicina al nostro sito, dove realizzeremo un ‘parcheggio ecologico’, come lo abbiamo voluto chiamare a significare che sarà
un’area dove potranno sostare le automobili, ma priva di pavimentazione e ricca di vegetazione.
Soddisferemo finalmente la necessità di imporre le regole che oggi pochi rispettano e che vedono
circolare veicoli motorizzati d’ogni tipo lungo le piste ciclabili, nonostante la segnaletica di divieto,
ed anche nelle nostre aree di residenza del personale od operative, rese accessibili dalle stesse ciclabili. La mancanza di un’area dove sistemare le numerose autovetture che raggiungono Tombe Morte, soprattutto nella bella stagione e nei week end, crea una situazione ormai insostenibile e spesso
foriera di incomprensioni, battibecchi se non anche liti. Quando sarà disponibile l’area, potremo
chiudere l’accesso alla zona dove già oggi il traffico è limitato dalla segnaletica, così da costringere
tutti al suo rispetto.
Sul fronte più immateriale ma ugualmente importante, segnalo l’adesione alle Giornate FAI di Primavera, tra il 21 ed il 23 marzo scorsi, che hanno visto il nostro palazzo visitato da oltre ottocento
persone, che hanno potuto ammirare le strumentazioni e gli uffici storici, la cui sistemazione s’è
completata nel precedente febbraio. Nell’àmbito di questo evento, a Tombe Morte domenica 23
marzo, s’è colta l’occasione per inaugurare il monumento all’ing. Bruno Loffi, posto all’inizio del
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canale a lui dedicato: un gesto che vuole testimoniare la riconoscenza che il Consorzio riconosce a
questo suo grande direttore.
In attività parallele ad EXPO_2015, il Consorzio ha aderito ad un progetto URBIM ‘La civiltà
dell'acqua in Lombardia’, volto a chiedere il riconoscimento dell’UNESCO per alcuni siti rilevanti
della rete di irrigazione e di bonifica della regione: la nostra opera di presa del canale Pietro Vacchelli, a Merlino (LO), ed il sito di Tombe Morte non potevano certo mancare!
La spesa ammonta a tremilacinquecento Euro, distribuiti tra il 2014 ed il 2015.
Per quanto riguarda le attività - rimandando i dettagli, come di consueto, all’Assemblea del prossimo giugno - per primo segnalo la nuova realtà che proprio in questi giorni inizia a svolgersi nelle
nostre aree presso l’opera di presa del canale Pietro Vacchelli e Merlino (LO): l’incubatoio della
Provincia di Cremona. Lo scorso ottobre, abbiamo sottoscritto una Convezione con la Provincia di
Cremona e l’associazione sportiva dilettantistica Spinning Club Italia, per ospitare l’incubatoio /
avvannotteria, destinato al programma ‘Marmo_Adda’, il cui scopo è di salvare la specie trota
Marmorata dell’Adda in pericolo di estinzione. I tempi degli accordi, come spesso accade, sono poco compatibili con i fenomeni naturali, cosicché s’è dovuto agire in fretta per essere pronti nel momento cruciale della raccolta delle uova, compreso tra i primi di dicembre e metà gennaio, anticipando inevitabilmente ‘le carte’ necessarie, tra Autorizzazione paesaggistica, Concessione all’Uso
ed allo Scarico dell’acqua, quest’ultima in quantità modestissime, dell’ordine di 0,1 l/s. Trattandosi
di impianto che persegue fini istituzionali della Pubblica Amministrazione, confidiamo nella sollecita condivisione dei pubblici uffici coinvolti. Nel frattempo, quanto realizzato mantiene oggi ufficialmente il carattere di provvisorietà, ma già se ne possono immaginare gli sviluppi futuri, che potrebbero rendere ancor più importante questa iniziativa che già mi permetto di considerare ‘altro fiore all’occhiello’ del nostro Consorzio Irrigazioni Cremonesi.
Come già ho detto, nell’Assemblea che esaminerà il conto consuntivo di quest’anno, nel prossimo
giugno, forniremo i dettagli delle cose fatte e confido di poter dare qualche notizia positiva in più e
qualche timore in meno.
Oggi proponiamo un bilancio preventivo che posso giudicare lusinghiero, riuscendo a ridurre il costo del servizio di due punti percentuali nonostante il momento storico di oppressiva e persistente
crisi economica mondiale e, purtroppo, particolarmente grave nel nostro Paese.
A tutti rivolgo il mio ringraziamento per la costante attenzione alle vicende ed agli interessi di questo ente, il cui impegno è costantemente rivolto all’incremento dell’Irrigazione Cremonese, laddove,
nel termine ‘incremento’, con il passare degli anni e la modifica della società, si son visti compren-
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dere molti significati, nuovi e, a volte, assai impegnativi, nessuno dei quali escluso dalla nostra attenzione.
Auguro a tutti cordiali auguri per le prossime festività natalizie.
Cremona, 13 dicembre 2014
Il Presidente
Umberto Brocca
*** *** ***