Adesso pure le pulci hanno la tosse!

Adesso pure le pulci hanno la tosse!
“Generale Pappalardo, ha visto, adesso anche le pulci hanno la tosse. Durante i lavori del Congresso
Nazionale UIL-PA/Corpo Forestale dello Stato, il Coordinatore Generale, Massimiliano Violante, ha
affrontato, tra i tanti, lo spinoso problema della riorganizzazione delle funzioni del Corpo Forestale dello
Stato prevista dal DDL N. 1577 "Riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche" presentato dal
Governo ed in discussione alle Commissioni parlamentari.
Tale provvedimento prevede la delega al Governo finalizzata a riordinare le funzioni di polizia di
tutela ambientale e del territorio, nel campo della sicurezza e nel settore agroalimentare, riorganizzando
quelle del Corpo Forestale dello Stato con l'eventuale assorbimento delle stesse in altre forze di
polizia.
In poche parole il Governo vuol farsi autorizzare dal Parlamento a cancellare il Corpo Forestale
dello Stato con un colpo di spugna.
«Che il Governo, in un'ottica di semplificazione e di efficienza, si interroghi anche su quale modello
di Sicurezza debba dotarsi il Paese è legittimo ed anche opportuno, e in questo caso - afferma Violante sono certo che il CFS non voglia sottrarsi alla discussione. Ritengo tuttavia che la soppressione del Corpo
non risolva il problema, né comporti un grosso risparmio per lo Stato, visto che la spesa più consistente
deriva dal costo degli stipendi del personale. E quello purtroppo non lo si può sopprimere».
«Dopo che proprio un Governo di Sinistra - sottolinea Violante – quello di D’Alema, ha elevato a
rango di quarta forza armata l'Arma dei Carabinieri, Polizia e Carabinieri restano in concorrenza sul
territorio nei compiti di polizia generalista, in una oserei dire scandalosa sovrapposizione. Queste
sarebbero le sovrapposizioni da eliminare e le funzioni da riorganizzare. Diverso è il discorso del Corpo
Forestale dello Stato, che ha una specifica collocazione tra le Forze di Polizia per la sua alta
specializzazione in settori che altri non hanno, quale la difesa del patrimonio agro-forestale, la tutela
dell'ambiente, del paesaggio e degli ecosistemi, soprattutto in aree rurali e montane dove spesso è l'unico
presidio».
«Quello che occorre, quindi, al nostro Paese è una unica forza di polizia a competenza
generalista, lasciando ad altri, come CFS e GdF, servizi specifici, che comportano particolari competenze
tecniche. Ciò che ci fa più male - conclude Violante - è che questo Governo, non avendo la forza di
intervenire sugli intoccabili, va a toccare l'anello debole del Comparto Sicurezza, quello più piccolo. E' una
storia già vista: duri con i deboli e deboli con i forti».
Generale, che ne pensa?”.
“Ammiraglio, ha ragione Lei, adesso anche le pulci hanno la tosse. Innanzitutto questo Violante mi
deve spiegare che vuol dire polizia generalista. Non esistono le polizie generaliste, ma le polizie a
competenza generale.
Ribadisco che in ogni Paese democratico non esiste una sola forza di polizia a competenza generale,
ciò in quanto oltre alla sicurezza dei cittadini esiste anche l’interesse, di rilevanza costituzionale, della
salvaguardia delle libere istituzioni democratiche. Con un solo corpo di polizia e con la crisi attuale, io non
mi affiderei del tutto ad un Capo della Polizia che gestisce tutto.
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Come Violante ha detto, il Corpo forestale dello Stato è una specialità e solitamente le specialità
vengono inserite in un Corpo di polizia a competenza generale. Per esempio, la polizia stradale è una
specialità della Polizia di Stato.
I costi elevati non sono legati agli stipendi del personale, ma alle lunghe catene di comando e
logistiche che nascono nel momento in cui un corpo diventa autonomo, con segreterie, macchine per i
dirigenti e incarichi che si moltiplicano. Così in strada, come accade oggi, ci vanno quattro gatti.
Io vedo la seguente riforma:
- Polizia di stato, che assorbe la polizia penitenziaria, che diviene una sua specialità;
- Arma dei carabinieri, sparsa sul territorio, che assorbe il Corpo Forestale dello Stato. Sono certo che i
forestali saranno più che fieri di far parte di un glorioso corpo dello Stato. Un po’ meno i loro dirigenti,
che perdono macchina e autista.
Le polizie locali sarebbero assorbite dall’Arma, i cui comandanti di stazione avrebbero il duplice
compito di osservare le direttive dei Sindaci e le leggi dello Stato. In tal modo, si abbattono i clientelismi
politici, con sindaci che fanno ciò che vogliono dei poliziotti municipali, nominando gli amici degli amici.
Al fine di evitare sovrapposizioni, il territorio verrebbe diviso fra Arma dei carabinieri e Polizia di
Stato, anche per dare modo ai cittadini di verificare chi opera e funziona meglio.
E’ venuto il tempo della meritocrazia. Lo stipendio, che deve essere più adeguato alle funzioni che si
svolgono, deve essere però guadagnato”.
Palermo, ottobre 2014
Detto l’Ammiraglio
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