Stampato in proprio Il rattoppo sportivo Di Paolo Canazza Che cos’abbia in mente l’amministrazione comunale per salvaguardare l’impiantistica sportiva cittadina, francamente, è un mistero. Sono sotto gli occhi di tutti le condizioni critiche in cui versano molti impianti novaresi: tetti che lasciano trafilare acqua al primo forte acquazzone, insufficiente tenuta termica di serramenti e vetrate, terreni da gioco poco curati o da rifare, spogliatoi fatiscenti, aree verdi trasandate, tribune poco accoglienti… e l’elenco potrebbe andare avanti. Se si esula dall’aspetto meramente tecnico, appare di per sé evidente che il progressivo deterioramento degli impianti, a livello biecamente economico (e di bilancio), faccia perdere di valore a dei beni che sono di proprietà pubblica. Quando gli impianti furono dati in gestione privata tramite bando pubblico ad alcune realtà sportive nel 2008, venne chiaramente previsto nelle convenzioni redatte che la manutenzione straordinaria rimaneva a carico dell’amministrazione. Vien da pensare che forse già allora si pensava di procrastinare il problema. Fatto è che le casse del Comune appaiono desolatamente vuote per affrontare dei piani di recupero ingenti come quelli adesso necessari. Si è ventilata da parte dell’amministrazione l’ipotesi di prolungare il periodo di concessione delle strutture agli attuali gestori a fronte dell’esecuzione da parte degli stessi delle necessarie opere di adeguamento. Tacendo del fatto che già faticano a provvedere alla manutenzione ordinaria, ma come si può pensare che piccole realtà, quasi tutte ASD, riescano a sopportare costi rilevanti di messa a norma o risistemazione di importanti strutture che non producono reddito, ben sapendo che, avendo le ASD forma giuridica semplice, l’unico loro responsabile è il presidente e quindi un privato cittadino che mai, dico mai, metterebbe a repentaglio le proprie finanze per progetti finanziari in perdita? Delle due l’una: o il Comune decide di prendere in mano la situazione, coinvolgendo più società sportive (preferibilmente in pool) nella gestione delle strutture e attivandosi nel contempo con mezzi straordinari a studiare dei piani di intervento attraverso un uso concertato e sinergico dell’istituto del credito sportivo. Oppure decida di dismettere le strutture prima che cadano in pezzi e divengano pericolose e inutilizzabili (nonché un costo) per la collettività. L’una strada non esclude l’altra ma, per cortesia, si operi una scelta: risparmiamo ai cittadini novaresi, sportivi o no, lo spettacolo di ruderi mascherati da impianti sportivi disseminati per l’intera città. Boschi: 'Non giudicatemi per le forme'. tranquilla è la sostanza che ci preoccupa e per questo siamo molto preoccupati. GabrielSozzani@twitter Brera scuola di musica miopia o presbiopia? Quello che sta accadendo intorno alla gestione del Civico Istituto Musicale Brera ha contorni poco nitidi. Quest’Amministrazione ci ha abituato: quando si tratta di prendere in mano le problematiche culturali cittadine, si produce in soluzioni degne di una tragicommedia. È, probabilmente, un problema di visione, di ottiche e diottrie... Facciamo il punto della situazione. L'Istituto Brera, storicamente rilevante nel panorama musicale nazionale e ricco di tradizione, dotato di una biblioteca che serve studiosi di tutta Europa, di un patrimonio proprio, di un nuovissimo Auditorium, di un corpo docenti in parte stabile, di una scuola di danza che sforna talenti, improvvisamente diventa un peso insostenibile per il centrosinistra novarese. Il contributo che il Comune elargisce per il suo funzionamento si riduce praticamente allo zero, di fatto inflazionando ogni attività didattica. L'intento è chiaro e dichiarato almeno nella premessa e, ad un orecchio ben educato, può anche suonare armonico: chiudere per "individuare un nuovo modello organizzativo snello e adeguato ai tempi, dedicando le risorse esclusivamente alle funzioni didattiche e divulgative". A chi invece comincia a conoscere le balle che questa giunta ci propina quotidianamente sorgono una serie d’inquietudini neanche tanto velate. Poniamo alcune questioni. un costo non più sostenibile e che bisogna fare delle scelte e quindi azzerare i finanziamenti. Gentilmente, ci potrebbe spiegare quale sarà l'economia per l'Amministrazione dato che dovrà comunque garantire i diritti occupazionali (e salariali) dei suoi dipendenti? I soldi che non entreranno più nelle casse del Brera e che servivano a pagare questi stipendi, non verranno in ogni modo risparmiati. E di fatti l'Amministrazione si rimangia la parola e stanzia, a posteriori, una cifra congrua a tale adempimento. Incompetenza? Miopia? Altra domanda: l'assessore Paola Turchesi, dichiara che ci troviamo di fronte ad una grave situazione debitoria e che non sia presente un piano industriale di gestione. A noi non risulta che l'Istituto sia circondato da creditori ma che goda di un bilancio in sostanziale pareggio e che un piano triennale di gestione esista. Per ora ci fermiamo qui e vi risparmiamo le dietrologie anche se qualcuno, in città, tra i più informati, comincia a farsi un'altra idea. Presbiopia? Il contributo messo a disposizione dell'Istituto serve quasi esclusivamente a pagare gli stipendi dei tre docenti di ruolo (vincitori di concorso) a tutti gli effetti dipendenti comunali, e di una collaboratrice scolastica, anch'essa Ve r r à i l t e m p o i n c u i i n q u a d r a t a a t e m p o inforcheremo le lenti giuste indeterminato. intanto, fiato sul collo. Quando l'assessore Paola M5S Novara Turchelli dichiara: il Brera ha Il PGTU dal medico Di Marco Calgaro (Estratto da una lettera pubblica indirizzata alla Amministrazione di Novara) All’interno del PGTU presentato per Novara, sarebbe stata a nostro avviso necessaria e utile alla discussione, anche per far capire meglio a tutti l’urgenza e la necessità di un diverso modello di traffico urbano. Ricordiamo che lo scorso ottobre 2013 la IARC ha classificato il particolato PM10 come cancerogeno di classe 1, esattamente come l’amianto, ed indipendentemente dalle sostanze che esso possa trasportare. Già nel 2012 stessa classificazione era toccata ai motori diesel. La riduzione da voi programmata del 10% dell’ “inquinamento atmosferico“, é espressa in modo troppo generico e non si comprende su quali parametri é stata e verrà calcolata. Si tratta di valutazioni che andavano fatte con le nostre autorità sanitarie, chiedendo anche il loro aiuto: ma sembra che ciò non sia avvenuto. È noto come Novara sfori abbondantemente i limiti di legge per gli inquinanti atmosferici, ed è pertanto doveroso il rientro entro tali limiti. Per donne in gravidanza, bambini ed anziani i limiti di legge dovrebbero essere diversi, cosa che é impossibile mettere in pratica. Crediamo che si possano chiedere sacrifici e cambiamenti delle abitudini dei cittadini se si spiega loro come questi salvino concretamente la vita delle persone e tutelino i loro figli. Nulla si dice, nei Piani particolareggiati, circa le centraline di monitoraggio dell’aria, ancora insufficienti a Novara per numero e loro funzionalità. Dal 2015 diverrà obbligatorio riferirsi al PM2,5 e non più al PM10: come ci si sta attrezzando a Novara? A livello generale, l’intero Piano , che vorrebbe mettere al primo posto la riduzione dell’inquinamento appare molto debole. Si afferma che il blocco sistematico della circolazione é poco efficace e poco sostenibile. Dissentiamo da tale affermazione. L’esperienza, ormai di molti anni, di Milano con l’istituzione dell’area C, ora in fase di ulteriore ampliamento, dimostra il contrario. In tutte le città tedesche da quest’anno non possono circolare i diesel Euro 3 . Incentivi sono previsti per chi passa ad Euro 6. Ricordiamo che un diesel Euro3 inquina come 40 auto a benzina Euro3. Occorre avere il coraggio di limitare, certo con gradualità, la circolazione e/o di sottoporla a pedaggi. Il Piano particolareggiato della sosta potrà forse ridurre un po’ il traffico nelle zone centrali e paracentrali della città ma, nell’ottica di cui sopra, appare troppo poco e non ben fatto in quanto : 1)Occorrerebbe, accanto alla classica determinazione di ZTL e Centro storico, cominciare a delineare quelle che in Germania, da anni, sono le Umweltzone, cioè delle zone ambientali protette di città in cui si può circolare solo con veicoli che superino determinati standard emissivi. Tali zone non coincidono con le ZTL ma vengono stabilite in base alla densità abitativa, alla presenza di scuole, di ospedali, di verde pubblico, etc. e normalmente sono molto più ampie di una classica ZTL che da noi si riduce praticamente al solo Centro storico. 2) Il Piano particolareggiato della sosta proposto non premia sufficientemente le auto meno inquinanti: metano ed elettrico, attualmente non pagano la sosta, mentre, con il nuovo piano, beneficerebbero solo di uno sconto sull’abbonamento, forse fino al 50%. E’ troppo poco ed é un ritornare indietro. Occorre incentivare il più possibile l’uso di auto e miniauto a metano ed elettriche. Dal lato opposto il Piano non penalizza sufficientemente chi pretende di parcheggiare con motori Diesel, e con auto di grossa cilindrata ( SUV e quant’altro ): questi dovrebbero pagare molto di più. 3) Il trasporto via navette dai parcheggi d’interscambio é solo, puramente enunciato. Si dice che verranno utilizzate le risorse derivanti dalle soste a pagamento ma sembra mancare del tutto un piano, anche economico. 4) E’ dimostrato che la riduzione della velocità a 30 Km/h riduce la formazione di Ozono, particolarmente presente d’estate. Di nuovo ciò vale soprattutto per i motori diesel. Insistiamo per la creazione di zone della città con obbligo di velocità a 30 Km/h 5) Le stazioni di rifornimento sono fonti emissive di benzene e richiamo di traffico veicolare. Perché l’amministrazione non si fa promotrice di eventi dimostrativi sulle novità in tema di moto, scooter, auto e miniauto elettriche o ibride, in collaborazione con le case automobilistiche ed i concessionari? Perché non si fa formazione ad elettrauto e meccanici e non si incentiva il “ Retrofit “ e cioè la conversione di vetture, magari un po’ vecchie, in cui il vecchio motore viene sostituito con kit omologati elettrici? Che attenzione pone l’amministrazione alle possibilità offerte dall’Europa? Genova e Firenze si sono aggiudicate nel 2013 un finanziamento europeo da 106.000 €uro, nell'ambito del Programma UE per l’Energia Intelligente (CIP-IEE 2012), che servirà a mettere in piedi un sistema di noleggio di scooter elettrici, sulla scia del bike sharing. Certo occorre creatività e spirito di iniziativa . Grazie dell’attenzione. Il Fiduciario Il democristiano Renzi, fiduciario della BCE e terzo capo del Governo del Presidente, con il suo accordo col nanetto, ha assestato un poderoso calcio nelle terga a Nicky Vendola e al suo mini-partito SEL (Sinistra Ecologia Libertà), che viceversa proponeva senza successo al PD di costituire un governo di centro-sinistra. SEL, per rifarsi di questa cocente sconfitta e per scongiurare la sua definitiva scomparsa come partito, tenta ora una rimonta disperata a livello internazionale con la proposta di una lista:" L'altra Europa con Tsipras" per le prossime elezioni europee del 25 maggio p.v. Di che si tratta? Molti si chiederanno: "Tsipras chi?". Tsipras è il giovane capo del partito greco Siriza, che contrasta con successo la pericolosa ascesa dei partiti neo-nazisti in Grecia. Ebbene, la pensata di SEL è di sfruttare a livello europeo a suo uso e consumo il successo di Tsipras e di acquistare così a Bruxelles quella visibilità e quel prestigio, che in Italia non è mai riuscita a ottenere. Con questa lista, SEL propone di mantenere l'Euro e modificare l'Unione Europea in favore dei popoli. Con quali forze? Con quale credibilità? Il popolo greco, travolto dalla politica della BCE e della troika, in Italia un Comitato di Liberazione Nazionale -un CLN di storica memoria- con l'obiettivo di difendere la Costituzione Italiana contro il Trattato di Maastricht, base della UE. Concludiamo dicendo che , secondo noi, per liberarci dalla morsa della BCE e della finanza internazionale, l'Italia deve rifiutare le sirene genziane e vendoliane, deve fare marcia indietro full steam, uscire dall'Euro e dalla UE, e riacquistare così la propria sovranità economica, finanziaria e politica. Non è facile, ma è l'unico modo per uscire dal disastro. ha la nostra piena solidarietà, come anche l'azione di Tsipras e di Siriza in Grecia. Ma il progetto di SEL " L'altra Europa con Tsipras" è solo e semplicemente un Libro dei Sogni, un progetto velleitario, destinato inevitabilmente a illudere i cittadini europei disperati e in definitiva a portare acqua al mulino della BCE e della finanza internazionale. Dobbiamo anche ricordare che, in contemporanea e ad opera di altre forze F.T. della cosiddetta sinistra, è sorta un'altra iniziativa "Sinistra no euro", che si propone proprio l'opposto, cioè di creare Attenzione ci troviamo sempre al venerdì dalle ore 21.00 In piazza Sacro Cuore 5. (zona viale Roma) Come sempre a Novara
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