N. 2 2° semestre 2014 EXALLIEVI Don Bosco o n g i n e B San 105° convegno Annuale Spediz. in A. P. - Art. 2 comma 20/c - Legge 662/96 - Filiale di Torino 28 settembre 2014 il direttore Una nuova primavera Carissimi ex-allievi, ormai tutti riconoscono che, con l’elezione di Papa Francesco, stiamo vivendo nella Chiesa una “nuova primavera”. Il succedersi delle persone, nell’ottica della fede, è sempre un’opportunità dello Spirito Santo per intercettare le esigenze dei nostri tempi, per suggerire nuove strade di evangelizzazione, senza rinnegare quelle precedenti, per guardare al futuro con speranza, per costruire un mondo sempre più “evangelico” dove il bene possa vincere sul male, dove l’indifferenza sia sostituita dalla solidarietà e dalla carità. Anche la nostra Congregazione Salesiana ha avuto il suo momento di rinnovamento al vertice nell’ultimo Capitolo Generale 27 attraverso l’elezione del nuovo Consiglio Generale e del decimo successore di don Bosco don Angel Fernandez Artime. A far parte di questa equipe, che per i prossimi 6 anni guiderà la Congregazione, è stato chia- 2 san benigno notizie 2-2014 mato anche don Stefano Martoglio ispettore dell’ICP, Piemonte-Valle d’Aosta-Lituania, fino a maggio 2014. A succedergli è stato nominato don Enrico Stasi che ricopriva l’incarico di direttore dell’Istituto Edoardo Agnelli, cresciuto all’Oratorio S. Luigi di Torino, il secondo oratorio fondato da don Bosco dopo Valdocco. E potremmo continuare l’elenco se pensiamo che ogni nuova nomina lascia un posto vacante che va rimpiazzato. È il gioco “delle obbedienze” dietro cui si nasconde “la volontà di Dio”. Anche senza essere religiosi possiamo dire che ciascun cristiano ha le sue piccole o grandi obbedienze che, vissute con fede, tracciano il cammino che Dio ha preparato per noi. Quante volte ci siamo chiesti “Cosa desidera Dio da me? Cosa mi sta dicendo Dio in questa situazione particolare della mia vita?” Per evitare di dare risposte errate occorre sempre un cammino di discernimento fatto di alcuni passi. Il primo è certamente quello di mettersi in ascolto della vita, delle situazioni, delle aspettative delle persone. Dio ci parla attraverso la vita, le persone che ci pone accanto e le vicende della storia. Il secondo è la lettura della realtà con gli occhi della fede. Occorre interpretare i fatti e le situazioni, per comprenderli meglio. Don Bosco intervistato, al termine della sua vita, da un giornalista sul segreto del suo successo rispose: “Sono sempre andato avanti come il Signore mi ispirava e le circostanze esigevano”. Si tratta di una lettura della realtà che attinge al vangelo e al carisma. Il terzo è mettersi in cammino individuando un traguardo verso cui orientarsi e specificandone le varie tappe. Il tutto può sembrare artificioso, in realtà ogni volta che scegliamo e decidiamo facciamo, consciamente o inconsciamente, tutti questi passaggi. Come cristiani dobbiamo farli sempre “in compagnia di Dio”! Lo Spirito Santo soffia ancora nella Chiesa, nella Congregazione, nella vita di ciascuno di noi; non vanifichiamo la sua opera con una vita abitudinaria senza slancio ed entusiasmo. Le parole di questo canto allo Spirito siano per tutti un augurio che diventi realtà: “Soffia, vento che hai la forza di cambiare, fuori e dentro me, questo mondo che ora gira, che ora gira attorno a Te. Soffia proprio qui fra le case, nelle strade della mia città. Tu ci spingi verso un punto che rappresenta il senso del tempo, il tempo dell’unità”. Questo anno bicentenario della nascita di don Bosco che è appena iniziato possa essere per tutta la Famiglia Salesiana una nuova Pentecoste, sulle ali dello Spirito Santo e del carisma salesiano! Don Vincenzo Caccia IL SALUTO DEL PRESIDENTE Un cordiale saluto a tutti Voi. Quattro anni fa mi trovavo a scrivere il mio primo articolo con mille dubbi ed incertezze poi man mano ho scoperto che il modo migliore per mandare un saluto alle persone con cui si condividono valori ed ideali è scrivere come se lo si facesse ad un amico. Eccomi allora qui a dirvi grazie amici per questa bella esperienza che mi avete dato la possibilità di vivere. Sono stato molto fortunato ad avere vicino delle persone che hanno avuto fiducia in me e si sono prodigate per mille cose: permettetemi di ringraziare tutti. Sono stati quattro anni intensi con gli impegni di preparazione al 2015, bicentenario della nascita del nostro santo fondatore, e soprattutto la peregrinazione dell’urna di Don Bosco. Ogni anno poi abbiamo voluto darci un obbiettivo utile e devo dire che la vostra risposta è sempre stata molto generosa e, anche per questo, voglio ringraziarvi di cuore. Finisco questo mandato con una grande soddisfazione: quella di essere riuscito a far restaurare, proprio per merito della vostra generosità, la statua della Madonna Ausiliatrice dell’istituto. La relazione del lavoro effettuato, scritta dalla persona che ha realizzato l’intervento, ha evidenziato quanto fosse necessario e la professionalità con cui è stata eseguito il restauro. Non mi resta che salutarvi, chiedere scusa se in qualche occasione ho deluso le vostre aspettative, ricordandovi l’appuntamento del nostro convegno annuale del 28 settembre. Lamberto Vezzetti 3 san benigno notizie 2-2014 L’OPINIONE L’opinione Don Matteo Mi è ritornata la voglia di parlare di politica. D’altronde non è che ne manchino i motivi. Iniziamo da don Matteo (Renzi). Del quale si possono dire cose buone e cattive. Proprio come sul personaggio televisivo, che può piacere o essere decisamente antipatico. Idem per il contorno (cast televisivo o ministri, che possono andare dagli imbranati tipo capitano Anceschi, ai buffoni come Frassica o a persone realmente serie). A dire il vero, Renzino in partenza non mi è andato giù. Chi gli ha mai detto di diventare premier? Per la terza volta infatti i cittadini avevano votato uno e ne era uscito un altro. Gli elettori di destra avevano votato Berlusconi e si son trovati Monti; gli elettori di sinistra avevano votato Bersani e si son trovati Letta; elettori e non elettori... si son trovati Renzi (... poi dicono che uno di Marco Notario non va più a votare). Però, dopo le Europee, devo riconoscere di dover cambiare rotta nei miei giudizi. In un certo senso, anche se indirettamente, queste elezioni sono state la legittimazione popolare di Renzi e quindi bisogna accettarla. Se lo ha capito persino Grillo... Quanto al suo governo non mi sbilancio. Di buono c’è che vedo che ‘sto giovane ci mette entusiasmo. E se sarà proprio Lorenzi il Magnifico a fare le riforme che i vecchioni della politica in secoli di discussione non hanno fatto, tanto di cappello. Poi ci sono gli 80 euro che sono una cosa buona e non mi permetto certo di dire che rappresentano un’elemosina: meglio di niente, un pieno di benzina mensile omaggio dello Stato. Ma è pur vero che, conti alla mano, le tasse sono tutt’altro che diminuite e la ripresa e l’occupazione sono a di là da venire. Quanto allo staff ministeria- le resto in ulteriore attesa. Anche qui vedo tanti giovani che impazzano. Da “anziano” che conosce i suoi polli rimango sempre scettico sui fuochi fatui di certi ragazzotti. Non perché uno è giovane è automaticamente in gamba. Come neppure se è donna (già, la menata delle quote rosa! Se una donna è valida la voto, quote o non quote. Se non vale, perché deve essere in quota?). Intanto, per quel che vedo nel ministero che più mi interessa, quello della Pubblica Istruzione, trovo molta faciloneria e sbandamenti. Ci ritornerò a anno scolastico avviato, perché qui non è che abbiamo incominciato molto bene. Concludo questo trafiletto ricordando una frase di Paolo VI, che dovrebbe scuotere i politici dalle loro magagne e noi dal nostro qualunquismo: “La (vera) politica è la forma più alta di carità”. Burocrazia Quello che però urta ancora di più della politica, è l’arroganza dei cosiddetti manager e soprattutto la ostinazione dei burocrati. Un politico è incapace? Non lo votiamo e se ne va. Ma se un manager è incapace? O resta e rovina ulteriormente o se ne va con una buona uscita stratosferica. (In Cina, 4 san benigno notizie 2-2014 L’OPINIONE per la verità, se ha fallito, la buona uscita gliela danno fucilandolo). Ancor di più mi turba il burocrate. Che è in genere una persona intelligente: per questo sembra lo faccia ulteriormente apposta a romperti le scatole. Cito anche qui una massima, il principio di Peter. “Ogni dipendente (competente) viene progressivamente promosso a livelli più alti (dove lui non è competente) fino a raggiungere il più alto grado di incompetenza” A proposito di competenza Vi ricordate della donna delle pulizie di Bari che ha ramazzato le cosiddette opere d’arte moderna credendole spazzatura? Ministro della Cultura subito! Genny ‘a Carogna Facciamo alcuni passi indietro 1991. 300.000 Alpini a Genova e la città è un sogno. Poi arrivano i no global e ci scappa il morto. 27-4-2014. Un milione di persone a Roma per la canonizzazione dei due papi e tutto è ordinatissimo. Due settimane prima, antagonisti e centri sociali spaccano tutto e la capitale è messa a ferro e fuoco. Naturalmente si arrestano a Venezia, per terrorismo, quattro scalzacani di Serenissimi per via di un trattore addobbato da carro di carnevale. Passa una settimana (3 maggio) e un simpatico signore, dal significativo soprannome di “ ‘a Carogna”, tatuato come un quadro di Picasso e seduto a water sulle transenne (cosa che sarebbe vietata ai comuni mortali) detta legge allo stadio, tratta con le autorità e decide se continuare o no la partita. L’Italia si fa prendere per i fondelli a livello internazionale per il caso marò o per i conti europei, ma al suo interno tratta con ultrà, delinquenti e mafiosi. E un serafico ministro dell’Interno “inizia a pensare di utilizzare forse per alcuni casi e per un certo periodo magari dal prossimo anno il Daspo...”. Siamo il paese delle interpretazioni delle leggi, dei cavilli, del però-ma-forse-certo che... E ce lo teniamo. Madri... coraggio Qualcuno mi deve ancora spiegare come fanno certe mamme moderne a girare con la carrozzina, il cane, il bambino per mano, il carrello della spesa e contemporaneamente parlare ancora al cellulare stretto tra la spalla e l’orecchio della testa piegata a mo’ di allucinante tortura cinese. (che non sono le cantanti). Poi arrivarono l’Irpef e l’Ilor. L’Ilor divenne ICI e poi IMU e mini-IMU. Da allora ho perso il conto. Irap, Irpeg, Ires, Tarsu, Tares, Tari, fino all’improponibile ultimo IUC. Ma, come diceva sempre il mio saggio sergente degli alpini, prendi il tuo mulo, “tira... e TASI”. Dalle stelle alle stalle (P.S.) Avevo chiesto alla redazione di posticipare la stampa del giornalino a dopo il 13 luglio nella speranza di parlare bene dell’Italia ai mondiali di calcio. Il 24 giugno invece era già tutto finito. Amen. Paga al solito l’allenatore, l’unico galantuomo, che non ha colpa se il goleador viziato di turno non sa tirare una palla in porta (magari imparassimo anche qui dai Tedeschi). Vinciamo una volta e siamo eroi di carta. Poi diventiamo... “brandelli”, e i leoni si rivelano ranocchie. Siamo fregati persino negli spot. Tutte quelle pubblicità sugli eroici Azzurri... mi immagino le ditte che han dovuto correre ai ripari per cambiarle. E a proposito di spot, vedasi a fianco. Tasse Tanto per andare in bellezza, facciamo un esercizio di Italiano e ripassiamo tutte le sigle delle tasse che abbiamo subito in questi anni. Mi ricordo la Vanoni e l’Iva 5 san benigno notizie 2-2014 AUGURI Don Enrico Stasi NUOVO SUPERIORE DELLA CIRCOSCRIZIONE SPECIALE PIEMONTE, VALLE D’AOSTA e lituania Don Stasi è nato a Taranto (Italia) il 10 ottobre 1966. Entrato nel 1985 nel noviziato salesiano di Monte Oliveto (Pinerolo), ha emesso la prima professione religiosa l’8 settembre 1986 e i voti perpetui l’8 agosto 1992 a Valdocco (Torino), città nella quale ha anche ricevuto l’ordinazione presbiterale il 15 giugno 1996. Dopo essere stato catechista della comunità Santo Domenico Savio di Valdocco (19962001), ha coperto lo stesso incarico nella casa di Torino-Valsalice (2001-2006), dove è poi stato direttore (2006-2012). Dal 2013 è stato direttore della comunità dell’Agnelli a Torino. Ha conseguito la Licenza in Teologia Pastorale presso lo Studentato Teologico della Crocetta-Torino 1996. Don Stefano Martoglio PRIMO CONSIGLIERE PER LA NUOVA REGIONE MEDITERRANEA Don Stefano Martoglio, ex-ispettore della nostra circoscrizione Speciale Piemonte e Valle d’Aosta, si dovrà prendere cura della regione denominata “mediterranea”. È frutto di di una delibera dello stesso CG27, nell’ambito della riconfigurazione della presenza salesiana in Europa. La nuova regione è costituita dalla Circoscrizione Italia centrale, dalla circoscrizione Piemonte e Valle d’Aosta, dalle ispettorie italiane LombardoEmiliana, meridionale, Nord Est, Sicilia; da Medio Oriente, Portogallo e dalle ispettorie spagnole: Spagna centro Nord-est e Spagna Mediterranea. AD ENTRAMBI GIUNGANO LE FELICITAZIONI E LA NOSTRA PREGHIERA PER L’IMPEGNO ASSUNTO 6 san benigno notizie 2-2014 AUGURI Don Angel Fernàndez Artime Il 10° successore di don Bosco 1. Qual è il suo sogno? Il mio sogno è che la nostra Congregazione possa mantenere il carisma che lo Spirito Santo suscitò in don Bosco e si distingua per una opzione preferenziale per tutti i giovani, specialmente per gli ultimi. ll Capitolo Generale 27 ha eletto come nuovo Rettor Maggiore e X Successore di Don Bosco Don Ángel Fernández Artime, fino ad ora Ispettore dell’Argentina. L’elezione è avvenuta alle ore 10:20, al primo scrutinio. Un lungo e caloroso applauso ha accolto la proclamazione ufficiale. Don Ángel Fernández Artime, 53 anni, è nato il 21 agosto 1960 a Gozón-Luanco, nelle Asturie; è diventato salesiano il 3 settembre 1978 ed è stato ordinato sacerdote il 4 luglio 1987. Originario dell’Ispettoria di León, è stato Delegato di Pastorale giovanile, Direttore della scuola di Ourense, e dal 2000 al 2006, Ispettore. Nel 2009 è stato nominato Ispettore dell’Argentina Sud; in virtù di questo suo ruolo ha anche avuto modo di conoscere e collabo- rare personalmente con l’allora arcivescovo di Buenos Aires, card. Jorge Mario Bergoglio, oggi Papa Francesco. Ha conseguito la Laurea in Teologia Pastorale e la Licenza in Filosofia e Pedagogia. «Mi abbandono nel Signore e chiediamo a Don Bosco e a Maria Ausiliatrice che ci accompagni e mi accompagni nella fraternità dei salesiani e con la Congregazione, e con fede accetto». Sono state queste le parole, pronunciate in spagnolo da don Angel Fernández Artime. Subito dopo aver accettato il nuovo Rettor Maggiore ha ricevuto l’abbraccio di ogni Capitolare Come “nuovo” Don Bosco ci affidiamo alla sua guida E lo affidiamo alla Maestra di Don Bosco: Maria Ausiliatrice. Auguri Don Ángel! 2. A chi ha pensato appena eletto? Ho pensato a don Bosco che mi chiamava a mettermi davanti e mi raccomandai a lui perché sentivo che era qualcosa di magnifico e di sovrumano, superiore alle forze che uno può sentire. 3. Questa chiamata è più il peso di una grande responsabilità o una grande gioia? Dopo qualche momento di incertezza e di percezione di quanto poteva essere tremendo il peso, ciò che prevalse fu una grande gioia Insieme ad ogni fratello della Congregazione, insieme stiamo scrivendo questa pagina così bella in questo momento della nostra storia. 4. Com’è stata la sua infanzia? La mia infanzia è stata quella di un bambino molto semplice e sereno, in un villaggio del nord della Spagna, un paesino sul mare, di pescatori: cresciuto in una famiglia molto sana, dove l’affetto era sincero, con vincoli affettivi 7 san benigno notizie 2-2014 AUGURI che mi hanno permesso di crescere con una grande sicurezza affettiva 5. Com’è nata la sua vocazione salesiana? Due cose. Prima di tutto sono cresciuto nel cuore di una famiglia felice. Un ambiente cristiano sobrio e genuino, dove Dio era presente, in cui la devozione a Maria era viva. E poi ho potuto studiare dai Salesiani. Lasciai così il mio villaggio, conobbi i salesiani e fui molto colpito da come i salesiani trattavano me e i miei compagni, questo destò il desiderio di provare con i salesiani una scelta di vita che prometteva felicità. 6. Come direttore e poi come ispettore ha incontrato difficoltà? La vita conosce sempre difficoltà, ma la mia vita salesiana fino ad oggi non è stata segnata tanto dalle difficoltà quanto dalle possibilità che mi hanno dato come salesiano di stare nel mondo dei giovani. Pensare con i giovani, sognare con i giovani. 7. La Famiglia Salesiana è presente in tutti i continenti. Come si può conservare l’unità e l’identità? Questa è una delle sfide più importanti che dobbiamo affrontare. È molto importante garantire la comunione e la comunione viene garantita dalla partecipazione di tutti al tronco comune che è don Bosco e il carisma e il Rettor Maggiore è il nesso di comunione di tutta la famiglia salesiana. 8. È innegabile una crisi di vocazioni. Quale sarà il volto della Congregazione Salesiana nel secolo XXI? Quando parliamo di crisi di vocazioni dobbiamo pensare prima di tutto che il mondo è molto più grande di dove abitiamo noi. Le vocazioni fioriscono con molta forza anche in questo momento nel continente asiatico e africano ed emergono in America Latina. Incontrano molte più difficoltà in Europa, più nell’Europa occidentale che nell’Europa dell’Est. La Congregazione nel secolo ventunesimo sarà senza dubbio molto piena di vita, magari cambierà un po’ il colore della pelle, parlerà altre lingue. Ma il Signore continua e continuerà a chiamare in tutte le parti del mondo. 9. Quali sono oggi i “territori di missione” prioritari? Alcune opere poco significative in un posto possono essere molto significative in un altro. Il criterio che sempre ci garantisce è questo: dove stanno i giovani che hanno più bisogno di noi è là che vogliamo dare le risposte che più sono necessarie alla loro vita concreta. 10. A quali figure della storia salesiana si sente più vicino? Certamente il Signore Gesù domina la mia vita, però il mio grande amore e la mia passione è don Bosco. Quando penso a don Bosco mi commuovo, E ora come Rettor Maggiore gli chiedo che il mio cuore assomigli sempre più al suo. Tratto dal ‘Bollettino Salesiano’ Venerdì 2 maggio serata di riflessioni di Mons. Edoardo Cerrato su ‘Don Bosco Padre e Amico dei giovani’ intervallate da proiezioni di fotografie della venuta dell’urna di Don Bosco realizzati dall’ex allievo Marchetto Flavio a cui va il nostro GRAZIE. 8 san benigno notizie 2-2014 INCONTRI EX di 50 – 40 - 30 anni fa Perché non incontrarsi? Possiamo ritrovarci a S.Benigno a festeggiare domenica 28 settembre 2014? Vi aspettiamo tutti, magari con le vostre consorti e figli… Cercheremo di farvi contattare da qualche compagno! Grazie se ci facilitate, comunicando in portineria (0119824311) o a Don Lacchia (3346269240) un recapito telefonico. 1964 Baima-Besquet-Griga Giancarlo, Barra Bruno, Beria Giuseppe, Bertholin Romeo, Bertolino Giovanni, Bionaz Dario, Bracco Gianfranco, Busa Angelo, Chapellu Livio, Defilippi Pier Domenico, Dellerba Franco,Delmastro Giovanni Battista, Demarchi Claudio, Enrico Gianfranco, Ferrero Antonio, Francesio Giuliano, Garrone Mario, Gazzola Franco, Guglielmo Mario, Landra Mario, Maino Matteo Rolando, Marta Pietro, Mattioda Aldo, Naretto Giovanni, Nemour Giandomenico, Ocleppo Luigi, Ollearo Ezio, Orso-Manzonetta Dario, Parola Alberto, Peiretti Giuseppe, Racca Filippo, Rizzante Mario, Salto Giuseppe, Simontacchi Albino, Sofia Giuseppe , Tarello Ildo, Tibi Emilio. 1974 I e II e III MECCANICI III MECCANICI: Avanzato Dario, Baima Domenico, Bertolone-Ballarin Pietro, Budello Giuseppe, Dalessio Daris, Lesbo Leandro, Lesbo Valter, Ozzello Antonio, Perron Renzo, Serra Claudio, Vota Giampiero 9 san benigno notizie 2-2014 INCONTRI 1974 I e II e III ELETTRO III ELETTRO: Arvat Mauro, Battuello Bruno, Bisacca Giovanni, Boido Giorgio, Borghesio Mauro, Carra GianCarlo, Costa Stefano, Fontana Aurelio, Gardetto Giuseppe, Lesca Arturo, Marchello Sergio, Mattioda Mauro, Peretto Pier Luigi, Seren-Bernardone Mauro, Sibona Silvio 1984 III MECCANICI 1984 III ELETTRO 10 san benigno notizie 2-2014 17 maggio 2014 Festa di Maria Ausiliatrice 17 maggio 2014 11 san benigno notizie 2-2014 NEWS Intervista a Don Mario Juricevic rato 6 anni dopo di che ho fatto il lettore alla S. Messa per 4 anni. Come è stata la tua infanzia? Grazie a Dio sono nato in una famiglia cristiana che mi ha dato delle buone fondamenta per la vita. Purtroppo una parte della mia infanzia è stata segnata dalla guerra in Bosnia-Herzegovina e Croazia, durante la quale tutti e due i miei genitori sono entrati nell’esercito Croato. Per riempire il tempo libero, seguendo l’esempio del mio fratello Darijo, mi sono inserito nel gruppo dei ministranti nella mia parrocchia. Il mio servizio all’altare è du- 12 san benigno notizie 2-2014 Come è nata la vocazione salesiana? All’inizio della scuola superiore (CFP) mi sono inserito nella mia parrocchia nel gruppo dei giovani dai 15 ai 18 anni. Gli incontri si svolgevano ogni venerdì sera dopo la Santa Messa, guidati dal viceparroco. Passando gli anni i viceparroci cambiavano, ogni anno ne veniva un altro e anche noi “cambiavamo” con loro. Verso la fine della scuola superiore è arrivato nuovo viceparroco, don Antonio ČUtura, con il quale ho fatto amicizia e ho iniziato un cammino più spirituale, più profondo. Lui ha compiuto il primo passo e mi ha fatto la proposta vocazionale, sebbene io all’inizio non fossi molto d’accordo. Colloquio dopo colloquio dentro di me è cresciuto quel seme di senape della vocazione che all’inizio non fu subito quella salesiana. Ero in ricerca dell’identità vocazionale, dove potevo realizzarla. Dopo un lungo tempo di ricerca e molti colloqui e consigli di don Antonio, che era un sacerdote diocesano, mi sono indirizzato verso i salesiani. Quali esperienze apostoliche hai realizzato finora? Potrei dire che la mia prima più forte esperienza pastorale fu a Catania, in Sicilia, dove sono andato durante l’estate 2007, mentre ero in noviziato a Pinerolo, con gli altri novizi salesiani. Un’altra bella esperienza pastorale fu il secondo anno di tirocinio a Rijeka, in Croazia, dove ero responsabile del Centro Giovanile, dell’oratorio e della formazione degli animatori. Il tempo libero lo passavo con i ragazzi nella nostra scuola salesiana. Quali sono state le difficoltà incontrate? Mah, sicuramente una delle difficoltà fu quella di superare la barriera della lingua, cioè imparare l’italiano ahahah…. Che cosa ti sembra più interessante e positivo nell’esperienza a San Benigno? Sicuramente la cosa più bella è la mia comunità salesiana nella quale ogni confratello la rende interessante a suo modo e la arricchisce con la sua presenza. Seconda cosa sono i ragazzi del CFP con i quali mi trovo veramente bene. Siccome rispondo a questa intervista mentre siamo in piena estate ragazzi non posso non dire che in questo momento l’esperienza più bella a San Benigno sono tutti questi ragazzi, gli animatori, i coordinatori. RICORDIAMO Quali sono i tuoi progetti per il prossimo futuro? Quest’ anno ho finito il secondo anno della specializzazione in Teologia Pastorale alla Università Pontificia Salesiana a Torino – Crocetta e adesso mi tocca cominciare a scrivere la tesi e quindi questo è uno dei miei futuri progetti e spero di cominciare a realizzarlo il più presto possibile. Quali consigli ti senti di dare a chi sentisse il desiderio della vita salesiana e/o sacerdotale? Il mio consiglio è di non avere paura, di caricarsi di coraggio e mettersi in cammino insieme con Gesù, Maria e Don Bosco. Non siamo noi che scegliamo Gesù, è Gesù che vi chiama e quindi se Lui vi chiama vi darà anche la forza per superare le fatiche e tutti gli ostacoli che magari troverete durante il cammino. Nella Bibbia si trova 365 volte la frase: “Non temere”. Come se Dio ci dicesse ogni giorno di essere coraggiosi e andare avanti. E ai genitori lascerei un pensiero di don Bosco che dice: “Quando un giovane lascia la sua famiglia per diventare sacerdote, Gesù prende il suo posto nella sua famiglia”. GRAZIE a tutti coloro che hanno rinnovato l’adesione all’associazione ex-allievi. Ricordiamo che la quota sociale è 20,00 euro (10,00 euro per i familiari) Pierre O. Fasanì… a 10 anni dalla morte Timido, un po’ introverso ma gentile e altruista, Pierre Octave ci teneva al proprio cognome “savoiardo”, perché nella Savoia era nato, anche se i genitori erano ambedue italianissimi. Forse il suo francese contribuiva a dare un tocco artistico al cognome. Due salesiani coadiutori sono all’origine della sua vocazione salesiana e della sua vocazione artistica. Uno fu Sebastiano Concas maestro degli scultori in legno, che lo iniziò ai segreti dell’intarsio e dell’intaglio. Pier Octave approdò a S. Benigno Canavese nel 1945. Affascinato da Don Bosco ci resterà fino alla morte avvenuta nel 2004. A S. Benigno che era allora un ‘internato’ divenne assistente di studio, di laboratorio, di cortile e di camerata. Quando era libero si fiondava all’oratorio per l’assistenza, la catechesi e il calcio che era la sua passione del tempo libero. Organizzava tornei e faceva da arbitro autorevole e imparziale., o discuteva di calcio con i ragazzi che ne ammiravano la competenza. Ma giocava anche volentieri e i giovani avevano un bel da fare a ‘marcarlo’: con quel fisico asciutto, atletico e scattante li ‘scartava’ con una facilità da manuale. E i portieri temevano, quando il gioco si svolgeva nei pressi della loro area, la sua micidiale rovesciata che chiamavano ‘alla Parola’ dal calciatore della Juve. Impossibile non accennare al resto dell’attività salesiana di Fasanì: l’animazione dei 13 san benigno notizie 2-2014 RICORDIAMO gruppi, allora chiamati ‘compagnie’, la recita di sketch o quella più impegnativa di operette, con relativi canti e musica. Il nostro tra le altre cose imparò a suonare il flauto traverso ed entrò a far parte della banda dell’istituto. Quando, in un incidente stradale, scomparve il maestro Concas, nel 1963, fu lui a raccoglierne l’eredità. Nel 1958 aveva conseguito il diploma all’istituto Statale d’arte a Perugia. L’anno 1979 costitui nella sua vita di artista una vera svolta. Il Comune gli affidò la ’Torre del ricetto’ come atelier e per l’esposizione personale permanente. Fu un grande riconoscimento. Così la torre divenne Torre Fasanì. Da lì uscirono i capolavori di Fasanì come “l’Apocalisse”, la ‘”Via Crucis’, “il Cristo delle Genti” (m 7x3) esposta alla mostra del Concilio Vaticano II nel 1962, un Cristo che si incarna nella città tentacolare moderna, la quale nella frenesia delle sue costruzioni, dei suoi affari, dei suoi scandali tende a dimenticare Dio. Un Cristo le cui lunghe braccia vogliono riabbracciare un mondo che va perdendosi. Fasanì fu anche scultore: il suo ultimo lavoro fu proprio il bronzo di una “Madonna con Bambino’, terminato nell’anno della sua morte. Ma il nostro è ricordato come il pittore del “bois Brulé”, una tecnica da Lui inventata. Gli effetti di questa tecnica hanno sorpreso e meravigliato critici d’arte e galleristi che iniziarono a contenderselo. La città, la natura, la Bibbia, la persona, la Madonna, il Cristo : questi i suoi temi. Ma noi, pur ammirando le sue opere artistiche, vogliamo ricordarlo, a 10 anni dalla sua dipartita, come maestro di vita, come amico schietto, fedele, tanto legato ai suoi ex-allievi di cui condivideva sogni e successi e che gli sono stati sempre vicino con affetto e riconoscenza apprezzandone la giovialità, abilità, la fede semplice, trasparente e insieme profonda. GRAZIE, MAESTRO! Come si vota in base al regolamento (articolo 24 e seguenti): • Non essendoci candidature specifiche per l’elezione del presidente, esso verrà scelto tra i consiglieri eletti. • Elezioni dei consiglieri, sulla scheda con l’elenco dei candidati consiglieri ogni votante può esprimere da 1 a 9 preferenze. Ai candidati giovani, sono riservati 2 posti nel futuro consiglio, a prescindere delle preferenze avute. In caso di parità di preferenze prevale il candidato più anziano d’età. • In caso di elezione alla carica di Presidente, decade la candidatura di consigliere a beneficio del primo dei non eletti. • Votazione per delega. Ogni associato può delegare un altro associato ad esprimere il proprio voto, mediante delega scritta e firmata. Ogni associato può essere portatore di una sola delega • Votazioni per posta. Il voto può essere espresso per posta con le seguenti modalità: la scheda elettorale contenente la lista stampata sulla rivista va ritagliata e compilata con le preferenze, quindi va chiusa e sigillata in una busta bianca priva di ogni segno di riconoscimento. La busta contenente la scheda va quindi rinchiusa in un’altra busta per la spedizione, indirizzata alla commissione elettorale. Su questa seconda busta è obbligatorio scrivere le generalità e l’indirizzo del mittente. Ricordiamo che i votanti devono risultare in regola con la quota associativa del 2014 COMMISSIONE ELETTORALE: Notario Piero, Germanetti Giuseppe 14 san benigno notizie 2-2014 NOTIZIE DI CASA NOSTRA DEFUNTI Migliasso Fabrizio, ex ’79 di Volpiano – Francescano, custode della Porziuncola di Assisi Mamma di Perardi Alessandro di Cuorgnè Moglie di Bertolotti Isidoro di Volpiano Papà di Piovanelli Marco di Cuorgnè Mamma di Cucciatti Piergiacomo di Noasca Bighinzoli Antonio di Varallo Pombia, ex 46 NASCITE Febo nipote di Caravino Giovanni di Forno Canavese MATRIMONI Brunetti Giancarlo e consorte di S.Benigno TRAGUARDI ECCEZIONALI Don Nicola Faletti, 80 anni di professione salesiana e 70 anni di sacerdozio Don Ervino Bruna, 60 anni di professione salesiana e 50 di sacerdozio Don Silvio Mantelli, 50 anni di professione religiosa CONGRATULAZIONI Biga Lorenzo, ex di Volpiano, maresciallo dei corazzieri del Quirinale, per la nascita del figlio Giuseppe e per l’onorificenza di Cavaliere conferita dal presidente della repubblica per meriti di servizio. SCHEDA elezione consiglio exallievi e revisori dei conti Unione di San Benigno Canavese Consiglio Ex-allievi Bianco Diego, ex ‘83 S.Benigno D’Introna Fabio, ex 87 Volpiano Torasso Gianpaolo, ex ’81 Chivasso Cagnardi Paolo, ex ’87 S.Benigno Francone Michele, ex ‘66 Brandizzo Turchetto Tiziano, ex ’84 S.Benigno Coha Marco, ex ’09 Feletto Notario Silvano, ex ‘84 S.Benigno Vezzetti Lamberto, ex ‘84 Volpiano Cassetta Enrico, ex ‘81 S.Benigno Rabino Marco, ex ’81 S.Benigno Dellerba Franco, ex ‘64 S.Benigno Sacco Santino, ex ’82 S.Benigno 15 san benigno notizie 2-2014 105° Convegno Annuale Domenica 28 settembre 2014 Ore 9,00 • ARRIVI - SALUTI • Al tavolo della segreteria: rinnovo tesseramento Ore 9,15 • Omaggio ai salesiani defunti presso il cimitero Ore 10,00 •Nella cappella dell’Istituto: Assemblea annuale Ore 11,00 • Santa Messa Ore 12,15 • Gruppo fotografico - Rinfresco Ore 12,30 • Pranzo sociale • In particolare festeggeremo gli ex degli anni: 1954 - 1964 -1974 - 1984 Per motivi organizzativi si rende indispensabile la prenotazione al PRANZO entro il 15 settembre 2014, telefonando alla portineria dell’istituto (tel. 0119824311) o utilizzando la cartolina di prenotazione. GRAZIE DELLA COLLABORAZIONE I dati degli associati e dei simpatizzanti che ricevono “San Benigno Notizie” vengono utilizzati esclusivamente per l’invio della pubblicazione e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo. Sono custoditi nel nostro archivio, garantendo la massima riservatezza. Ogni associato o simpatizzante può richiederne la rettifica o la cancellazione. (Legge 31-12-1996 n. 675) Periodico trimestrale – Direttore responsabile Silvano Notario – Stampa: Higraf - Mappano – Autorizz. Trib. di Torino n° 3470 del 20-12-1984 – Piazza Guglielmo da Volpiano, 2 – Tel. 011.98.24.310 – 10080 S. Benigno C.se (TO) San Benigno, 28 settembre 2014 16 san benigno notizie 2-2014
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