Leggi Dialogo - Dialogo del Torrino

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D ialogo
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N 248 - Giugno 2014 - Anno XXIX
GIORNALE PARTECIPATO DI ROMA TORRINO
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I NUOVI SANTI PONTEFICI
EDITORIALE
Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II
Due papi santi
testimoni
della misericordia
- di Gualtiero Sabatini esta grande in piazza S. Pietro, nella domenica della Divina Misericordia, il 27 aprile scorso, Papa Francesco ha
elevato alla gloria degli altari due suoi predecessori Angelo
Giuseppe Roncalli, Giovanni XXIII ( 1958-1963) e Karol Wojtyla, Giovanni Paolo II ( 1978-2005).
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Tra lo sventolio di migliaia di bandiere, un milione di persone, provenienti
da ogni parte del mondo, ha partecipato
a questo evento che si può senz’altro definire storico, un evento che ha coinvolto
non solo i credenti, ma tutti quegli uomini di buona volontà che hanno conosciuto e amato, per la loro semplicità e
spontaneità questi due grandi pontefici.
Durante l’omelia così si è espresso
Papa Francesco: “ … San Giovanni XXIII e
San Giovanni Paolo II hanno avuto il coraggio di guardare le ferite di Gesù, di toccare le sue mani piagate e il suo costato
trafitto. Non hanno avuto vergogna della
carne di Cristo, non si sono scandalizzati
di Lui, della sua croce; non hanno avuto
vergogna della carne del fratello, perché
in ogni persona sofferente vedevano
Gesù. Sono stati due uomini coraggiosi,
pieni della paressia dello Spirito Santo, e
hanno dato testimonianza alla Chiesa e al
mondo della bontà di Dio, della sua misericordia … “.
Alla suggestiva cerimonia ha partecipato anche il Papa emerito Benedetto XVI,
accolto da un grande applauso della folla al suo ingresso sul sagrato della Basilica vaticana.
Di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II,
s’è molto parlato
nel corso di questi
anni, non solo per
rivivere quello che
hanno fatto e lasciato al mondo intero, ma soprattutto
per quel rinnovamento e cambiamento che hanno
portato nella storia
della Chiesa e della
società stessa.
Come non ricordare le parole e
i tanti gesti da veri testimoni della misericordia che in periodi storici diversi e differenti tra loro, questi due Vescovi di
Roma, hanno offerto, incontrando sia
persone umili sia parlando ai potenti del
mondo.
Un pontefice, nato in un paesino del
bergamasco, Sotto il Monte, ebbe il coraggio di convocare un Concilio Ecumenico nel lontano 1962, che al momento
dell’elezione il 28 ottobre del 1958, fu definito addirittura un papa di transizione;
ma per la gente era diventato il “Papa Buono” per il suo modo di fare da vecchio curato di campagna, e l’altro, il primo vicario di Cristo, salito al soglio di Pietro il 16
ottobre 1978, nato a Wadowice, in Polonia, una Terra sempre martoriata, che
ha fatto crollare muri e barriere ideologiche, ha saputo annunciare il messaggio di
Gesù in ogni angolo del pianeta, mettendo sempre al primo posto l’uomo.
Ci piace concludere con la definizione che Papa Francesco ha fatto dei
due papi: “ … San Giovanni XXIII è stato
per la Chiesa un pastore, una guida-guidata, guidata dallo Spirito Santo. Questo è stato il suo grande servizio alla
Chiesa; per questo a me piace pensarlo
come il Papa della docilità allo Spirito
Santo. San Giovanni Paolo II è stato il Papa
della famiglia. Così lui stesso, una volta,
disse che avrebbe voluto essere ricordato,
come il Papa della famiglia. Mi piace sottolinearlo, mentre stiamo vivendo un
cammino sinodale sulla famiglia e con le
famiglie, un cammino che sicuramente
dal Cielo lui accompagna e sostiene … “.
Gualtiero Sabatini
DIREZIONE:
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FINITO DI STAMPARE
NEL MESE DI GIUGNO
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Stadio della Roma e l’area di Tor di Valle
- di Francesco De Noia* -
ella riqualificazione dell’area di
Tor di Valle, con la realizzazione
dello stadio ed altro, il consorzio delle
società dovrà realizzare 700 milioni di
Euro di infrastrutture pubbliche, che, a
mio parere, dovranno essere destinate
a servizi per la mobilità, l’ambiente e lavoro per i residenti nel territorio.
In quell’ansa del Tevere l’area naturale di pregio naturalistico ed ambientale può essere riqualificata e bonificata per renderla fruibile ai cittadini. E’ attuale, pertanto, quanto contenuto nell’Ordine del Giorno del 2005
sul tema di quella zona del Municipio:
un Atto che avevo presentato ed illustrato al Consiglio municipale e che venne approvato all’unanimità. L’obiettivo
era, ed è, favorire la fruibilità delle aree
verdi e golenali del fiume e degli impianti ricreativi-sportivi nel contesto
territoriale tra via Ostiense ed il Tevere, mediante l’istituzione di un Parco
Fluviale ”Tevere / Tor diValle” con infrastrutture adeguate ed interconnesse
con il territorio attraverso la realizza-
N
zione del progetto già esistente, di trasformazione/unificazione della Via del
Mare – Via Ostiense, da Viale Marconi al Gra, completando lo svincolo con
il Ponte della Magliana e rotatorie/svincoli alle intersezioni di Via di Decima e
Vitinia, con relativi accessi verso il Tevere e il nuovo Ponte sul Tevere. Dovrebbero poi essere realizzati attracchi
per l’approdo dei battelli di servizio pubblico di navigazione, dell’esistente Linea
PonteMarconi-OstiaAntica, in prossimità
della confluenza del RioVallerano e
nelle zone Magliana e Vitinia/Mezzocammino; e un’area banchina con arenile attrezzata per zona relax, punto di
ristoro e sosta
Inoltre l’Amministrazione Comunale e la Regione dovrebbero impegnare
risorse e strategie per trasformare il trenino Roma-Lido in una vera Metropolitana (Piramide-Ostia e prolungamento a Torvajanica).
Può essere opportuno prevedere: una nuova fermata della Metro Piramide-Litorale, tra le esistenti fermate
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Officine della Metro; - l’accessibilità, a
piedi o in bicicletta, dalle zone della Magliana mediante gli esistenti ponticelli di
attraversamenti di servizio sul fiume; la bonifica del Collettore fognario exconsortile del Fosso del Torrino.
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APRIAMO LA PALESTRA!
- di Paolo Patriarchi -
a ASD Roma Eur Torrino sport, nasce
dalla convergenza di interessi e finalità di realtà dell’associazionismo sportivo e culturale romano, con attività
pluriennale svolta per la promozione
sportiva a tutti i livelli e rivolta a tutte le
fasce di età della popolazione interessata. Questa attività si è sviluppata e
consolidata nel tempo soprattutto nei
quartieri in cui insiste la palestra di via
del Fiume Giallo. Pur dovendo fronteggiare l’incuria e l’abbandono in cui versa
l’impianto, che il Comune avrebbe dovuto affidare integro alla nostra gestione,
quali regolari vincitori del bando di assegnazione, abbiamo fatto partire la gara
di aggiudicazione dei lavori di ristrutturazione. Lo abbiamo fatto interamente
L
a nostre spese per poter contare sull’apertura, anche se parziale, il prima
possibile e comunque non oltre settembre 2014.
La ASD ha l’intento di riunire tutte le
proprie forze e le proprie esperienze per
la gestione e per il progressivo miglioramento delle strutture dell’Impianto sportivo di Fiume Giallo. Li affiancano i
maggiori Enti di Promozione Sportiva
(AICS – Libertas –UISP –CSI) in cui molti
dirigenti del Consorzio ricoprono direttamente anche incarichi di responsabilità.L’obiettivo dell’associazione sportiva
è di rispondere professionalmente alla
crescente domanda di strutture e servizi
per la soddisfazione delle esigenze diffuse del benessere fisico e psichico, oltre
che sociale e relazionale, in forte crescita nella città di Roma. L’impianto
sportivo pubblico, la sua piena utilizzazione e la sua effettiva fruibilità da parte
della cittadinanza a cui si rivolge, non
può prescindere dal contesto sociale, urbanistico e relazionale e dalle dinamiche del bacino di utenza potenziale del
territorio su cui l’impianto sportivo insiste. Stiamo parlando quindi di un impianto dedicato alle famiglie, inserito nel
tessuto di vita del quartiere. Aperto alle
scuole ed alle associazioni. Un posto
dove non si accede solo con un badge
ma dove si viene principalmente a portare idee e contributi che possano garantire la tranquillità economica e la
piena fruibilità degli spazi.
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Il Casale di viale Città d’Europa
- di Genesio Pino -
l 10 Maggio scorso, con l’associazione “Contaminazioni” ed altre realtà del territorio, abbiamo organizzato un appuntamento per dare
un futuro a uno splendido resto del passato rurale del nostro territorio: il Casale di viale Città
d’Europa, e lo abbiamo fatto proprio davanti al
Casale. Molti i cittadini convenuti e anche il presidente del municipio Andrea Santoro. Da tutti abbiamo ricevuto spunti, suggerimenti o
ascoltato esigenze che si hanno sul quadrante.
Un po’ di storia non fa male. Originariamente
concesso per anni al Consorzio come sua sede
operativa, chiuso il Consorzio è tornato alla gestione del Comune, nel tempo è stato destinato, ma solo nei progetti sulla carta, a sedi ope-
I
rative di strutture del Municipio, e da qualche
anno in completo abbandono e degrado, oggetto
di saltuari occupazioni e di atti vandalici. Non
possiamo permettere ancora un tale spreco di
spazi e degrado del sito, il progetto di “Contaminazioni” vuole essere un punto di partenza
di un percorso partecipativo che vedrà coinvolti
tutti i cittadini nella scelta e attivazione di servizi capaci di soddisfare le reali esigenze del quartiere. Il Casale è un posto magico, immerso nel
verde che potrebbe accogliere bambini, giovani, famiglie, anziani e associazioni del quartiere, la sua vocazione naturale è quello di essere
destinato per attività ludico-ricreativeculturali. Tutto questo ad oggi è ancora un so-
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gno che vorremmo assieme a voi far diventare
realtà. Una realtà che non sia più un bene pubblico non fruibile alla cittadinanza, ma da restituire alla cittadinanza. Io slogan di questa campagna è “Il Casale deve tornare ai Cittadini” la
finalità di tutte le associazioni, cittadini, CdQ è
quello di vivere i nostri territori, I territori che abitiamo sono il nostro luogo. Li viviamo e non ci
rassegniamo all’idea di doverci semplicemente
dormire. O di doverli attraversare rinchiusi
dentro l’abitacolo di un’ automobile, e anche per
questo abbiamo intenzione di creare nel casale anche una ciclofficina, come punto di riferimento per gli utenti sempre più numerosi di una
mobilità ecologica, economica e scanzonata!
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Incontro al “Civico 9”
- di Carlo Mazzanti -
l 26 marzo si è svolto al Centro “Elsa
Morante” un affollato incontro tra il Presidente del IX Municipio Santoro, coadiuvato dall’Assessore all’Ambiente Stazi, i comitati di quartiere e altre associazioni che hanno partecipato alla giornata di pulizia per il decoro urbano, che
si è svolta recentemente nei vari quartieri
del nostro Municipio. Sono state molte
le associazioni e i cdq premiati per l’eccellenza del lavoro svolto con la collaborazione di molti cittadini desiderosi di
vedere puliti i luoghi, dove le persone vivono e si incontrano. Tra le associazioni e i comitati premiati, non poteva mancare il nostro comitato di quartiere “Torrino Decima” che, come testimoniano
anche i vari servizi fotografici (che potete
trovare sul sito www.cdqtd.it) è stato fatto un eccellente lavoro, in particolare negli spazi verdi di Decima.
Alla riunione, dopo gli interventi del
Presidente Santoro e dell’Ass. Stazi, ci
sono stati numerosi interventi per rappresentare le necessità che i residenti
chiedono per una vita normale. Il Presidente ha fatto presente le note difficoltà finanziare nelle quali si trova il Comune
di Roma e ha fatto appello ai cittadini di
collaborare.
A titolo personale, il redattore di questo articolo, ha fatto presente che nella
zona edificata dal Consorzio Torrino
Collinare, come da convenzione fatta a
suo tempo con il Comune di Roma, esistono varie “aree di servizio”, ora di proprietà del Comune, che non sono utilizzate e che sono lasciate nel totale ab-
I
bandono; nella stessa area del consorzio
esistono varie zone verdi con piante di
alto fusto, da tempo completamente abbandonate per quanto riguarda la potatura degli alberi e che sono potenziale
fonte di rischio per i frequentatori per improvvisi cedimenti di grossi rami.
Un maggiore approfondimento dei
problemi del quartiere Torrino/Decima
si è svolto il 29 marzo presso il Centro
anziani di Decima al quale sono intervenuti il Presidente del nostro Municipio
A. Santoro e il direttivo del Comitato di
quartiere. In quel contesto sono stati toccati i temi più importanti vecchi e nuovi. Il nuovo è rappresentato dal progetto recentemente presentato alla stampa
per la realizzazione del nuovo stadio della Roma che, se sarà realizzato, creerà notevoli problemi al nostro quartiere e forse qualche beneficio. Per il vecchio, e
purtroppo di molto vecchio, sembra
che sia stato deciso solo lo spostamento del mercato bisettimanale da Piazza
Tarantelli all’attigua area, realizzata inizialmente per il parcheggio delle roulotte.
Speriamo che la disastrosa situazione
finanziaria del nostro Comune sia presto
risolta e che i Municipi abbiano la possibilità di fare almeno gli interventi più
necessari e urgenti. Per quanto riguarda
la viabilità c’è stato un generico impegno
per l‘asfaltatura delle strade di grande comunicazione del quartiere.
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Il sentiero ciclopedonale per il Tevere
- di Fabio Leti -
erso la fine del mese di aprile, approfittando anche del clima temperato e
delle festività intercorse, il movimento ciclabile Pedalando Uniti è finalmente riuscito nella realizzazione di un’opera a lungo desiderata e necessaria, così come era
stata preannunciata nella 1° conferenza sul
Tevere ciclabile, organizzata da Torrino Cultura nell’autunno dello scorso anno in questo quartiere.
Con l’insostituibile contributo, operativo e tecnico di Luciano Di Vico, presidente dei volontari del Parco degli Acquedotti dell’Appia Antica, la regia di Lorenzo Sturlese nel coinvolgimento del-
V
l’autorità municipale (in particolare l’Assessore all’Ambiente Stazi che ha assicurato la collaborazione dell’Ama), l’inesauribile energia di Mario Girolami, la generosità di Carmelo Cantaro e poi Roberto
Mieli, Roberta, Ennio, Margherita, Lalla, Sabina e tanti altri che almeno per un po’
hanno affiancato la squadra di volontari,
inquadrata nei ranghi di Civico9, per
realizzare un sentiero ciclabile che finalmente collegasse la dorsale Tevere Sud, con
il retrostante abitato del Torrino. La parte
più ardua dell’intera impresa, che è ancora
in corso di realizzazione e perfezionamento, è sicuramente consistita nella rea-
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lizzazione di una rampa che colmasse il dislivello tra il parco di via Calcutta (mantenuto nel decoro con un’encomiabile opera di manutenzione da parte dell’associazione dei residenti “Via Calcutta si fa bella”) e il “ponticello” della ferrovia RomaLido, che dopo poche decine di metri conduce al diroccato Torrino di Vallura (da recuperare) e la pista ciclabile che corre lungo tutto il corso ubano del Tevere. In una
nuova conferenza sul Tevere ciclabile, prevista per la mattinata dell’8 giugno al centro didattico del vivaio Hobbyflora l’opera e la sua esecuzione verranno presentate
ai cittadini.
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L'OPINIONE SPORTIVA
Sportivi col “capo bianco per antico pelo”
- di Bruno Filippone onfido molto nell’indulgenza benevola del Sommo Poeta, Dante, e nella generosa tolleranza dell’immensa pletora dei suoi estimatori di ogni tempo e paese, se oso scimmiottarLo citando, con riverenza e rispetto, uno dei versi più emblematici e significativi della Sua celeberrima Divina Commedia.
L’input di cotanto ardire deriva dalla supposizione, secondo
cui il solo parlarne del
nostro più illustre Poeta,
possa in qualche modo
stuzzicare l’interesse degli agnostici nei confronti dei capolavori della letteratura italiana, dedicando, così, un po’
del loro tempo per scoprire e valutare la figura
e l’opera del nostro
“Vate” per antonomasia.
Ciò premesso, va sottolineato il fatto che, in
questi ultimi decenni,
caratterizzati da eccezionali scoperte scientifiche e tecnologiche che
hanno rivoluzionato i
tradizionali canoni comportamentali della vita
moderna, un impetuoso e travolgente “tsunami” di baldanzosi
“giovani della terza età”,
continua ad invadere il
proscenio delle attività sportive amatoriali, stravolgendo regole esistenziali che sembravano scolpite nella roccia e refrattarie a qualsiasi tipo di cambiamento.
Sono i soggetti ormai maturi, in maggioranza col “capo
bianco per antico pelo”, ma dotati ancora di tanta vitalità e versatilità meritevoli di rispetto e di ammirazione per
l’intelligente e salutare impiego del loro tantissimo tempo
libero.
Il caso non può e non deve stupire più di tanto, perché è noto ormai da tempo che l’età media dell’uomo moderno si è notevolmente allungata ed il tenore di vita, nonostante viviamo una tremenda crisi economica e finanziaria, è alquanto cambiato. Inoltre, talune conquiste sociali, hanno migliorato le condizioni generali, consenten-
C
do anche alle cosiddette “categorie meno abbienti” di praticare quelle attività sportive che in gioventù, per una ragione o per l’altra, non era stato mai possibile nemmeno
avvicinarsi, come il Tennis, il Nuoto, le Palestre, il Footing,
il Running ed altro.
Inquadrato in quest’ottica, il fenomeno potrebbe essere
catalogato ed archiviato come un benefico e salutare processo di emancipazione
e crescita civile, già conquistata nei paesi più
evoluti dell’intero pianeta. Tuttavia, la cautela è d’obbligo perché
spesso la disinformazione e la supervalutazione delle proprie risorse energetiche e fisiche possono creare problemi seri.
Infatti, per chi segue
da vicino l’attività fisicomotoria degli sportivi
cosiddetti “anziani”, non
è affatto difficile cogliere la disinvoltura e l’approssimazione di costoro, pronti sempre ad
esaltarsi nel raggiungimento di un qualsivoglia
successo, anche effimero, da sacrificare sull’altare del proprio orgoglio
personale.
La mina vagante che beccheggia sinistramente sulle onde
agitate di questa enorme marea di atleti anziani, è rappresentata dal fatto che è statisticamente e scientificamente
provato, fin dai tempi di Ippocrate ed Esculapio, che il recupero del potenziale energetico consumato dal corpo umano, è molto più lento e difficoltoso nell’anziano che nel
giovane, ma, purtroppo, molto spesso sono in tantissimi
a scordarsene.
Nel complesso, però, il giudizio complessivo sereno ed
obiettivo di questo stato di cose non può essere che positivo ed il merito va attribuito a tutti coloro i quali vogliono
continuare ad essere protagonisti nella gestione della propria esistenza e non semplici ed evanescenti comparse manovrate dal burattinaio di turno.
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PASTORALE
In memoria di Suor Adriana
- di Massimo Talamona iamo nelle mani di Dio; per questo la vita è bella perché è un dono che esce dalle sue mani; tutti gli esseri
umani sia in vita che in morte rendono questa testimonianza e questa testimonianza è vera e buona quando è
vissuta nella fede in Dio creatore della vita ed in Gesù
Cristo redentore del mondo.
Suor Maria Adriana è stata per tutti noi con la sua vita
e ora con la sua morte un segno efficace di questa presenza operante dell’Amore di Dio che “plasma le sue
creature” ed in particolare l’essere umano l’opera buona
per eccellenza deturpata dal peccato ma riedificata nel
perdono per una bellezza infinita.
Di questo amore di Dio Suor Maria Adriana ci ha
trasmesso l’aspetto legato al suo essere donna perciò
come vergine, sposa e madre.
Perché per essere pronti a ricevere Cristo e vivere l’incontro con lo Sposo occorre la purezza del cuore e del
corpo; anche la donna che non è chiamata alla vita consacrata è così che si prepara a ricevere lo sposo nel sacramento del Matrimonio.
Solo in questo amore si diventa veramente madri ed
è questa maternità che abbiamo imparato dalla nostra
sorella; Gesù lo aveva detto ai suoi: non c’è nessuno che
avendo lasciato tutto per seguire me non riceva il centuplo quaggiù e la vita eterna. Per quante persone Suor
Maria Adriana è stata madre!
Personalmente posso testimoniare che questi anni da
Parroco hanno trovato in Suor Maria Adriana una autentica sorella e madre perciò un conforto ed un sostegno
alla mia vocazione e missione in questa parrocchia.
Facciamo tesoro dunque di questa Grazia che il Signore ci ha fatto, seguiamo l’indicazione che Suor Maria
Adriana ci ha lasciato e perseveriamo sulla via dei consigli evangelici: povertà, castità/verginità e obbedienza è
S
questa la via della verità e della vita, la via che Cristo ha
tracciato per noi e in noi è la via della santità chi segue
questa via è beato perché ha scelto la parte migliore che
nessuno ci può togliere. Ora suor Maria Adriana è pienamente in questa comunione di vita e verità e con noi
prosegue lungo le strade del mondo per la salvezza del
mondo.
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PASTORALE
Cara Suor Adriana
- testimonianze e ricordi uor Maria Adriana amava fare le sorprese e l’ha fatta anche
con la sua morte improvvisa. Non riuscivamo a crederci che
avesse raggiunto la casa del Padre così repentinamente. E non
è stato facile dire subito: “Signore sia fatta la tua volontà”. Con
Sant’Agostino diciamo: “Signore non diciamo perché ce l’hai
tolta, ma grazie per avercela donata”.
C’eravamo sentite per telefono la sera precedente parlando e
scherzando come sempre e nulla faceva presagire che sarebbe
stata l’ultima. Era una donna forte, coraggiosa, attiva che non
ha mai voluto piangersi addosso; una religiosa che ha vissuto
il suo dono al Signore sempre con fedeltà, generosità, entusiasmo. Non si è risparmiata in nulla fino alla fine. Lascia un carissimo ricordo in tutti noi. Amava la sua famiglia, la famiglia religiosa, la comunità parrocchiale dedicando tutta la sua vita ai
piccoli, ai giovani, agli adulti, agli anziani, che ha incontrato
nelle varie comunità dove l’obbedienza la chiamava. Sarebbe
lungo elencare qui i tantissimi luoghi dove ha svolto la sua missione. Ultima sua lunga tappa è stata nella parrocchia Mater
Ecclesiae dove si è sentita inserita. Ha donato tutta la sua vita
perché “Gesù fosse conosciuto, amato e servito da tutti”, come
diceva il Beato Pietro Vigne, nostro fondatore. Ha promosso
l’adorazione al SS.mo Sacramento e ha cercato di suscitare tanto amore a Gesù Eucarestia ovunque ha svolto la sua missione.
Ora che è nel regno dei beati le chiediamo di guardare a noi
e di darci una mano intercedendo per tutti tante grazie del Signore, dalla Vergine SS.ma, dal Beato Pietro Vigne e da tutti i
Santi.
Suor Lucia
S
***
i ho conosciuta per la prima volta all'età di 7 anni in occasione
della preparazione alla Prima Comunione e subito ti ho voluto bene. Nel corso del tempo il nostro legame si è rafforzato sempre di più e fra noi non c'è mai stato bisogno di tante
parole , bastava uno sguardo per comprenderci.
T
Gli anni mi hanno cambiata e gli studi universitari mi hanno
allontanata da Roma, ma quando ritornavo sapevo di trovarti in chiesa e mi bastava un tuo abbraccio per ritrovare quella serenità che avevo da bambina.
Non sono mai venuta a sapere dei tuoi problemi di salute perché eri sempre serena e non ti sei mai lamentata.
Suor Adriana ...Una grande donna...Una grande Suora che ho
avuto l'onore di conoscere e di amare .
Fabiana
***
uor Adriana, rimarrai sempre nei nostri cuori per la tua fede
incrollabile, per il canto e la musica che hai suonato all'organo
animando la messa per lunghi anni. Sotto la tua apparenza
burbera si nascondeva un cuore d'oro. Non ti dimenticheremo mai come non dimenticheremo mai le tue bellissime composizioni di fiori sull'altare.
Ora dal cielo guarda noi ed i bambini di Prima Comunione e
prega per noi come noi facciamo per te.
Bianca
S
Padre nostro
croce immolata stelo d’amore
vestita del corpo di Cristo
crocifisso e risorto
a riscatto del male
bianco sepolcro divelto da forza divina
hai liberato il mondo dal peccato
padre nostro e figlio immortale
perenne sorgente vita e amore
potente dio vincitore sulle tenebre
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gloria alleluja canta il creato
proclama e loda il tuo santo nome
tue magnificenze senza fine
ogni mente sulle labbra
invoca la tua preghiera.
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PASTORALE
UnTitolo
appello
diai
prova,
politici
verifica
cattolici
- di Massimo
- di ...............
Talamona
--
“La nostra patria per noi sono i nostri villaggi, i nostri altari, le nostre tombe, tutto ciò che i nostri
padri hanno amato prima di noi. La nostra patria è
la nostra fede, la nostra terra, il nostro re … Ma la
loro patria cos’è per loro? Voi lo capite?...Loro
l’hanno nel cervello, noi la sentiamo sotto i nostri
piedi …”
pre più “fatto” e per questo ultimamente sempre più insoddisfatto.
Oggi la forma più alta di solidarietà consiste nel
tornare ad educare l’umano nell’uomo ed un politico cattolico in questo dovrebbe vedere il suo
primo impegno personale e pubblico.
e la nuova laicità alla quale anche noi in Italia vogliamo
adeguarci è quella espressa dalla “carta della laicità”
francese c’è poco da stare allegri e fiduciosi per il prossimo
futuro né potremo come cattolici accontentarci che i politici che si professano tali si impegnino per un governo che
destini più fondi alla scuola pubblica (cioè di Stato) o,
bontà loro, anche a quella privata (cioè cattolica e non
solo), o come si dice, cerchi di investire di più sulla cultura
perché la questione è proprio su una diversa concezione di
uomo ed il progetto culturale che ne segue: chi è l’uomo?
individuo animale, macchina da lavoro o creatura di Dio
che cresce e si sviluppa nella relazione naturale con un
padre e una madre ed un popolo cui appartiene?
Avere a cuore il “bene comune” è impossibile senza riconoscere che l’unico bene che accomuna tutti non ha
nulla a che vedere con qualcosa pensato dai nostri cervelli
e poi elaborato nei nostri progetti ma va sorpreso dentro il
nostro cuore come ricerca condivisa a partire da una eredità consegnataci come dote amorevole da fruttificare; è
questo il compito educativo del quale ognuno di noi, in
quanto essere umano adulto, deve sentirsi moralmente impegnato verso chi è più giovane se si vuole evitare che
l’educazione diventi una catena di montaggio o un allevamento in batteria di polli tutti uguali e tutti destinati a diventare funzioni di sistemi sempre più complessi e perfetti
a scapito di un uomo sempre meno misterioso cioè animato e perciò ridotto alla dimensione funzionale e sem-
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GIUGNO 2014
PASTORALE
La teologia cattolica e l’evoluzionismo
- di Francesco Baldieri -
a teologia cattolica in relazione all’evoluzionismo è un argomento
difficile da trattare per il lessico specialistico implicato ed anche per la complessità delle argomentazioni che queste due discipline hanno sviluppato.
Ancora più difficile è poi esporre come
le due discipline siano in accordo od almeno come non si contraddicano a vicenda, attraverso una sintesi che risulti, non solo precisa, ma anche semplice e chiara soprattutto per le incomprensioni dei decenni passati.
Nell’intento di trattare comunque
questo argomento é opportuno iniziare riallacciandosi alle nozioni che si apprendono nella scuola media superiore, anche per facilitare il dialogo tra genitori e figli in relazione ad un insegnamento scolastico sostanzialmente laico. Ebbene, ogni volta che una cellula, unità elementare del corpo di ogni
essere vivente, si moltiplica, il suo patrimonio genetico deve essere replicato per poter essere trasmesso alle cellule progenie. La duplicazione molecolare, o mitosi, è il processo attraverso
cui viene anche prodotta la copia del
DNA contenuto nella cellula madre:
ognuno dei quattro componenti base
del DNA della cellula figlia deve occupare la medesima posizione che
occupa nel DNA della cellula materna,
scegliendola in una gamma di circa 3,2
miliardi di posizioni (questo valore
numerico è riferito alla cellula del corpo umano). Benché il sistema di copiatura sia eccellente ed altrettanto lo
siano i relativi processi di correzione
biologica, qualche errore di posizionamento avviene ugualmente: si stima
che in media, per ogni atto riproduttivo, solo un componente, su un milione di posizionamenti realizzati, risulta
inserito nel posto sbagliato. Questo errore si perpetua ovviamente nella progenie della cellula figlia. La maggioranza
di tali “errori” ha spesso conseguenze
insignificanti, ma può accadere che
qualcuno di essi favorisca la stessa ri-
L
produzione cellulare e, più in generale, la sopravvivenza dell’organismo in
cui si trova questa nuova cellula; in tal
caso questo organismo viene ad essere favorito rispetto a tutti gli altri organismi della sua specie esenti dall’”errore”, portando via via alla scomparsa
degli individui più svantaggiati; alla fine
tutta la specie avrà pertanto le caratteristiche dell’individuo iniziale che
era portatore di quell’errore. Questo è
il meccanismo dell’evoluzione che ha
fatto passare dai primi esseri unicellulari alle molteplici specie oggi esistenti. Esso è in linea con il principio dell’entropia poiché si tratta, come si è visto, di trasformazioni irreversibili spontanee che conducono ad un maggior disordine finale (in termini di diversificazione delle specie molecolari); è
d’altra parte altamente improbabile
che l’errore si ripeta nel verso contrario e, pertanto, la nuova specie non può
fatalmente che trasformarsi di nuovo o
perire, qualora vengano a mutare le
condizioni ambientali in cui essa si era
diffusa.
Il sottofondo teologico(*) in cui
deve essere inserito questo quadro attuale dell’evoluzionismo, non può che
essere la Sacra Scrittura, frutto –in
pari misura- di uno scrittore umano e
dello Spirito Santo (vedi Dei Verbum).
Poiché essa è stata scritta in ebraico più
di 2500 anni fa (per le parti che interessano questa argomentazione) occorre
farne l’esegesi; occorre cioè comprendere cosa abbiano inteso dire gli
autori che utilizzavano un modo di
esprimersi ed una lingua più antica di
2500 anni. Il versetto interessato è questo “In principio Dio creò il cielo e la
terra“ (Gn 1,1). Il verbo che noi utilizziamo nella traduzione biblica del termine ebraico bârâ’ è creare; esso è utilizzato 48 volte nell’Antico testamento ed ha sempre Dio come soggetto,
precisando così che la “creazione” è di
sua esclusiva appartenenza. Tuttavia per
la Bibbia Dio crea con la sua Parola (E
Dio disse... Gn 1) o con la sua Sapienza
(Pr 8,22-31), indicando così che l’operare di Dio nella creazione non è frutto di un’azione fabbricatrice ed ordinatrice di Dio stesso. La “creazione”
non implica la categoria dell’azione (Dio
creando non opera), ma quella della relazione; Tommaso, rifacendosi alla logica aristotelica, lo chiarisce infatti
proprio in questi termini, implicando
coma la creazione stabilisca univocamente la relazione di dipendenza della creatura da Dio creatore. Perciò la
creazione non è un’«operazione materiale» di Dio, per sua natura immutabile, ma implica specificatamente la
dipendenza stessa dell’essere creato in
rapporto al principio che lo fonda. Ulteriormente le parole “cielo e terra”, indicando due estremi, nel linguaggio
ebraico implicano la totalità, ovvero
tutto ciò che esiste. Nella creazione non
c’è un prima e un poi, un prima della
creazione e un dopo la creazione:
non c’è pertanto un tempo «vuoto»,
pronto a ricevere la creazione. Il tempo, infatti, è una caratteristica delle cose
e perciò non esiste prima di esse, ma
è creato con esse. Pertanto quando si
precisa che “in principio Dio creò” la
“totalità” non si vuole dire che il mondo è stato creato nel “tempo”, ma che
il “tempo” ha avuto inizio con le stesse cose create. In altre parole il tempo
é parte della totalità. Dunque per la
Bibbia il mondo non è eterno, ma ha
avuto un inizio “temporale”.
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GIUGNO 2014
PASTORALE
Queste affermazioni appartengono
dunque all’ordine della fede cristiana
e naturalmente non appartengono all’ordine della scienza o della filosofia;
non possono dunque essere verificate
scientificamente e non sono razionalmente attingibili nella loro totalità,
pur non essendo in contraddizione
con la scienza e con la filosofia. Tuttavia, a partire da quanto si osserva in natura, con riferimento all’evoluzionismo illustrato più sopra, si può dedurre come Dio abbia lasciato che la vita
del mondo si svolgesse secondo le
leggi date da Lui e che queste abbiano
agito secondo il proprio essere; in altre parole Dio è la Causa prima che
opera nelle e per mezzo delle causa secondarie. Più esattamente si può dedurre che Dio ha voluto un mondo in
evoluzione in cui, sotto l’azione delle
cause naturali, ci fosse il passaggio dal
“meno perfetto” al “più perfetto”, dalla materia non vivente alla vita, dapprima unicellulare e poi a forme di vita
via via più complesse e diversificate. Le
cause naturali hanno dunque agito secondo la loro natura imperfetta, lasciando spazio alla casualità ed all’aleatorietà: si sono così sviluppate perfino delle strutture vegetali od animali, attraverso mutazioni dannose o senza significato, destinate poi ad una estinzione più o meno rapida. Il processo
evolutivo può dunque essere sia contingente sia necessario, secondo che
Dio ha stabilito che sia. Nell’uno e nell’altro caso, esso è sotto la guida provvidenziale di Dio e raggiunge il fine che
egli ha stabilito. Ma la causalità divina
e la sua azione di guida dell’ordine
creato non sono attingibili dalla scienza. Lo scienziato perciò non può né affermarle né negarle. Può soltanto constatare che il processo evolutivo dei viventi, nonostante mutazioni genetiche non sempre favorevoli e, anzi, dannose, nonostante eventi disastrosi e distruttivi, va verso il «meglio», producendo esseri viventi sempre più complessi e diversificati: riflettendo su questo fatto, si può allora affermare che il
processo evolutivo si svolge secondo un
«disegno» e persegue un «fine».
Constatato che la teologia cattolica
non é pertanto in contraddizione con
la versione attuale della teoria di brano affatto avere qualcosa in comune
Charles Darwin del 1859 e che il pun- con le peculiarità intellettuali dell’uomo
to finale dell’evoluzionismo è l’uomo moderno.
attuale, occorre porre l’attenzione su
In definitiva quest’uomo ha delle
quest’ultimo. Si constata così che l’es- “caratteristiche spirituali” che trascendono
sere umano, unico tra tutte le creatu- la materia, perché è capace di pensarre, può dare senso all’immenso sforzo la, di valutarla e di modificarla; è capacreativo dell’evoluzione dei viventi. ce di farle compiere con la cultura, l’arCol suo corpo egli esprime e riassume te, la scienza e la tecnica quello che essa,
l’universo materiale in tutta la sua bel- lasciata a sé stessa, non sarebbe affatto
lezza e perfezione, ma è anche in gra- capace di compiere; è capace di unido di dare un senso alla realtà materiale, versalizzare la materia che è sempre sinin quanto, con la sua intelligenza ne golare (non esiste un gatto «universale»,
scopre la ricchezza, la perfezione, la ma tutti i gatti esistenti sono
bellezza e la può porre a vantaggio di altri esseri umani con
le scoperte scientifiche e le invenzioni tecnologiche. Pascal esprime perfettamente questo OMEOPATIA INTERNAZIONALE - FITOTERAPIA
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della natura; ma è
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te. Non c’è biso***
gno che tutto l’uniAUTOANALISI
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verso si armi per
schiacciarlo: un vaGLICEMIA - COLESTEROLO - TRIGLICERIDI
pore, una goccia
***
d’acqua basta a ucAUTOANALISI DELLE URINE
ciderlo. Ma, anche
***
se l’universo lo
schiacciasse, l’uoINTOLLERANZE ALIMENTARI
mo sarebbe ancor
più nobile di chi lo
TEST RAPIDO DI I° LIVELLO (METODO WOLL)
uccide, perché sa
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di morire e conosce
la superiorità dell’universo su di lui;
l’universo invece
non ne sa niente».
In definitiva le caal
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ratteristiche mate- dal
riali utili alla sopravvivenza, le qua- DOMENICA E FESTIVI
li emergono da un SECONDO TURNI IMPOSTI
errore genetico trasmesso ad una proViale Beata Vergine del Carmelo, 73/75
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PASTORALE
Giornata per la Vita
l 2 febbraio 2014 la Chiesa ha celebrato la XXXVI Giornata per la Vita con il tema “Generare Futuro” sensibilizzando sul valore e l’unicità di ogni vita dal concepimento alla morte naturale. Papa Francesco all’aperture della XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù ha definito i figli “La pupilla dei
nostri occhi… Che ne sarà di noi se non ci prendiamo cura
dei nostri occhi? Come potremo andare avanti?” ed ha esortato tutti alla custodia della vita, ricordando che generare ha
in sé il germe del futuro.
Il figlio si protende verso il domani fin dal grembo materno, accompagnato dalla scelta provvida e consapevole di un
uomo e di una donna che si fanno collaboratori del Creatore. Ogni figlio è volto del “Signore amante della vita”
(Sap11,26), dono per la famiglia e per la società. Generare la
vita è generare il futuro anche e soprattutto oggi, nel tempo
della crisi; da essa si può uscire mettendo i genitori nella condizione di realizzare le loro scelte e i loro progetti.
Il movimento della Vita romano anche quest’anno si è prodigato in 120 Parrocchie per la raccolta dei fondi a sostegno
di una grande opera di assistenza alle mamme in difficoltà. L’associazione di volontariato opera dal 1985 a sostegno delle donne o delle coppie incerte di fronte ad una gravidanza difficile o inattesa, aiutandole a superare quegli ostacoli che potrebbero impedire l’accoglienza di una nuova vita e rendere
una maternità difficile. Fino ad oggi il movimento della Vita
romano ha aiutato 13.000 donne non solo con assistenza medica e visite specialistiche in strutture sanitarie ad essa collegate ma ha potuto garantire assistenza coadiuvandosi con servizi territoriali, case famiglia e consultori familiari, fornendo ge-
I
«particolari») e di formare concetti generali (il gatto) che si applicano a tutti i
soggetti di una specie. Giovanni Paolo
II afferma che «con l’uomo ci troviamo
dinanzi a una differenza di ordine ontologico, dinanzi a un salto ontologico».
Papa Wojtyla spiega anche che tale discontinuità ontologica non si oppone alla
continuità fisica delle evidenze evoluzionistiche sul piano della fisica e della
chimica, perché si tratta di ordini diversi
del sapere: più precisamente l’ordine
scientifico e quello filosofico-teologico.
Il momento del passaggio dall’ambito
materiale a quello spirituale non è e non
può essere oggetto dell’osservazione
scientifica, anche se quest’ultima scopre
neri di prima necessità per il neonato. La nostra Parrocchia quest’anno ha contribuito all’iniziativa del movimento della Vita
raccogliendo offerte per 1.200 euro.
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sperimentalmente «una serie di segni
molto preziosi sulla specificità dell’essere
umano»: in particolare tali segni sono,
ad esempio, la sua capacità di progettare il futuro, la sua autocoscienza, la sua
capacità di simbolizzazione e quindi di
parlare usando un linguaggio simbolico,
di esprimersi mediante raffigurazioni pittoriche di uomini e di animali. «L’esperienza del sapere metafisico, della coscienza di sé e della propria riflessività,
della coscienza morale, della libertà e anche l’esperienza estetica e religiosa
sono invece di competenza dell’analisi
e della riflessione filosofica. La teologia
coglie per contro il senso ultimo secondo
il disegno del Creatore che con il suo Spi-
rito (in ebraico Ruah) ha ulteriormente
dotato il corpo materiale dell’uomo, frutto della selezione evoluzionista, di
un’anima spirituale.
La teologia cattolica aggiunge ancora che in realtà questo punto finale dell’evoluzione (l’attuale uomo moderno),
non è però un vero “punto finale”, poiché con la sua natura materiale (frutto
dell’evoluzione) e spirituale (l’anima
spirituale avuta da Dio) l’uomo è destinato ad essere divinizzato attraverso
l’opera di Cristo…ma questo è un altro
capitolo della teologia.
* G. De Rosa, Evoluzione dei viventi e Fede Cristiana,
La Civiltà Cattolica, 2006 (IV) pp.127-137.
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GIUGNO 2014
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Giovedì ore 18.00
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S. Messe Feriali
ore 8.00 - 18
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BATTESIMI
· DICEMBRE 2013 ·
8 Andrea Mucciarone di Marcello e Budano Francesca
8 Marta Mucciarone di Marcello e Budano Francesca
8 Giulia De Marzo di Valerio e Abbate Cecilia
8 Patrizio Leopardi di Alessandro e La Sanna Fabiana
· FEBBRAIO 2014 ·
2 Giulia Persico di Francesco e Pagonello Anna Angela
8 Stefano Carfì di Daniele e Busia Alessandra
14 Leonardo Saccone di Marco e Taballione Alessandra
APRILE
6 Tommaso Polegri di Paolo e Simona Rosati
20 Richard Rigutto di Fabrizio e Antonella Soddimo Levratti
20 Viola Santececca di Stefano e Alessia Grammatico
21 Elisa Amici di Giorgio e Margherita Canu
27 Tommaso Puggioni di Roberto e Alessandra Marzulli
27 Veronica Turitto di Pierpaolo e Raffaella Rasconi
MAGGIO
4 Alice Rocca di Claudio e Paola Di Costanzo
4 Mirko Bettarelli di Fabrizio e Sabrina De Mico
10 Sara Cecilia di Paolo e Federica Russo
11 Martina Quagliariello di Luca e Clara Proietti
11 Francesca Di Pascale di Francesco e Cinzia Da Martino
11 Elisabetta Corarelli di Massimiliano e Francesca Di Giovanni
18 Lorenzo Flamini di Luca e Francesca Romana Ramacciotti
18 Sara Mosetti di Osvaldo e Francesca Marasco
25 Ginevra Catapano di Giovanni e Cristina Gubinelli
SABATO 21
ORE 8.30 – 20.00: VIA FIUME BIANCO, 46 – TORRINO SUD TEL. 06/5298025.
ORE 8.30 – 20.00: VIA OSLO, 15 – TORRINO, TEL. 06/52277371.
DOMENICA 22 GIUGNO
ORE 8.30 – 20.00: VIA FIUME BIANCO, 46 – TORRINO SUD TEL. 06/5298025.
ORE 8.30 – 20.00: VIA OSLO, 15 – TORRINO, TEL. 06/52277371.
SABATO 28 GIUGNO
ORE 8.00 – 22.00: V.LE BEATA VERGINE DEL CARMELO, 73 – MOSTACCIANO
TEL. 06/5291633.
DOMENICA 29 GIUGNO
ORE 8.00 – 22.00: V.LE BEATA VERGINE DEL CARMELO, 73 – MOSTACCIANO
TEL. 06/5291633.
LUGLIO
SABATO 5
ORE 8.30 – 20.00: VIA DELLA TECNICA, 217 – EUR, TEL. 06/5923725.
DOMENICA 6 LUGLIO
ORE 8.30 – 20.00: VIA DELLA TECNICA, 217 – EUR, TEL. 06/5923725.
SABATO 12 LUGLIO
ORE 8.00 – 22.00: V.LE BEATA VERGINE DEL CARMELO, 73 – MOSTACCIANO
TEL. 06/5291633.
DOMENICA 13 LUGLIO
ORE 8.00 – 22.00: V.LE BEATA VERGINE DEL CARMELO, 73 – MOSTACCIANO
TEL. 06/5291633.
SABATO 19 LUGLIO
ORE 8.30 – 20.00: VIA CAMILLO SABATINI, 130 – TORRINO, TEL. 06/5295222.
DOMENICA 20 LUGLIO
ORE 8.30 – 20.00: VIA CAMILLO SABATINI, 130 – TORRINO, TEL. 06/5295222.
SABATO 26 LUGLIO
ORE 8.30 – 20.00: VIALE EUROPA, 78 – EUR, TEL. 06/5925509.
DOMENICA 27 LUGLIO
ORE 8.30 – 20.00: VIALE EUROPA, 78 – EUR, TEL. 06/5925509.
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ORARIO CONTINUATO 8.30 – 20.00* DAL LUN. AL VEN.:
VIA CAMILLO SABATINI, 130 – TORRINO, TEL. 06/5295222.
VIA DEL PIANETA GIOVE, 68 – TORRINO NORD, TEL. 06/5297523.
VIA FIUME BIANCO, 46 – TORRINO SUD, TEL. 06/5298025.
VIA OSLO, 15 – TORRINO, TEL. 06/52277371.
PIAZZALE CINA, 60 – TORRINO, TEL. 06/5202794.
FARMACIA DIURNA
ORARIO CONTINUATO 8.00 – 22.00 DAL LUN. AL SAB. :
V.LE BEATA VERGINE DEL CARMELO, 73
- MOSTACCIANO, TEL. 06/5291633.
ESEQUIE
Dicembre 2013
6 Kalpic Sdenka
8 Respucci Elisa
12 Boaretto Rodolfo
13 Di Natale Giovanni
16 Carducci Maria
29 Oprorolla Liliana
30 Proietti Renato
31 Farace Fiorentina
Gennaio 2014
2 Terenzi Fernando
8 Riccardi Giovanni
12 Antimi Carlo
15 Frasca Emanuela
20 Bendatti Alessandro
20 Nannicini Elena
23 Cannone Nadia
25 Grossi Livia Maria
31 Mattioni Angela
Febbraio 2014
1 Ungaro Giacinto
5 Caloja Suor Maria Adriana
15 Russo Rosa
16 Sardoni Aldo
anni
92
90
55
80
82
87
75
77
71
47
88
55
57
92
47
86
94
77
80
74
74
21 Brunetti Consuelo
Marzo 2014
5 Massari Giuseppe
11 Cattaro Luisa
15 Salvatori Marcello
17 Martini Roberto
18 Ruiv Giovanna
20 Paulin Dione
23 Impurostrich Maria Concetta
Aprile 2014
2 Partipilo Luigi
3 Ceccantoni Pasqualina
13 Cingolani Furlo
22 Cecconi Marisa
25 Bonifallo Angelo
Maggio 2014
1 Maffia Elvira
10 Parisio Bruno
12 Serino Carolina
25 Cavignoli Gasparino
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