Politecnico di Milano. Scuola di Ingegneria Industriale e dell’Informazione. Corso di Analisi e Geometria 1 Docente: Federico Lastaria 9. Integrali di linea di prima specie (Integrali di densit`a lungo cammini non orientati) Dicembre 2014 Indice 1 Integrali di linea di prima specie 2 1.1 Elemento di lunghezza di una curva parametrizzata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 1.2 Definizione di integrale curvilineo non-orientato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 2 Alcune interpretazioni dell’integrale curvilineo 3 2.1 Interpretazione fondamentale: l’integrale di una densit`a di massa `e la massa totale . . 3 2.2 La lunghezza di una curva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 2.3 Baricentri di linee . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 2.4 Carica totale su un filo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 2.5 Area di una superficie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 3 Invarianza di un integrale di linea di prima specie per riparametrizzazione 5 3.1 Formula del cambio di variabile nell’integrale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 3.2 Invarianza per riparametrizzazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 4 Esercizi 8 1 1 Integrali di linea di prima specie 1.1 Elemento di lunghezza di una curva parametrizzata Una curva parametrizzata nello spazio R3 `e una funzione C [a, b] −→ R3 t 7−→ C(t) = (x(t), y(t), z(t)), t ∈ [a, b] Dunque, C assegna a ogni istante t ∈ [a, b] un punto C(t) nello spazio R3 . Supponiamo che C sia di classe C 1 , cio`e che le sue componenti x(t), y(t), z(t) siano derivabili, con derivata continua, sull’intervallo [a, b]. Il vettore C 0 (t) = (x0 (t), y 0 (t), z 0 (t)) `e il vettore tangente o vettore velocit` a istantanea della curva C in t. Il sostegno di una curva C `e l’immagine Im C della funzione C, cio`e l’insieme di tutti i punti C(t), al variare di t in [a, b]: Sostegno di C = Im C = {C(t) ∈ R3 , t ∈ [a, b]} Il modulo (o la lunghezza) di un vettore v = (v1 , v2 , v3 ) in R3 `e, per definizione, q |v| = v12 + v22 + v32 In particolare, se C 0 (t) = (x0 (t), y 0 (t), z 0 (t)), abbiamo p |C 0 (t)| = x0 (t)2 + y 0 (t)2 + z 0 (t)2 L’elemento di lunghezza della curva C `e ds = |C 0 (t)| dt = p x0 (t)2 + y 0 (t)2 + z 0 (t)2 dt Noi non daremo una definizione rigorosa dei simboli ds o dt, anche se ci`o si potrebbe fare. Ma sar` a utile dare loro un nome, perch´e sono espressioni che compariranno sotto il segno di integrale. Una curva parametrizzata C si dice semplice se `e iniettiva. 1.2 Definizione di integrale curvilineo non-orientato Sia ora f = f (x, y, z) una funzione reale continua definita (almeno) sul sostegno della curva C, ossia una funzione il cui dominio includa il sostegno della curva C. (In generale f sar`a una funzione definita su un aperto U di R3 contenente il sostegno della curva). Definizione 1.1 L’integrale di linea (o curvilineo) di prima specie di f lungo la curva C `e Z Z b f ds = f (C(t)) |C 0 (t)| dt (1.1) a C Z = b f (x(t), y(t), z(t)) p x0 (t)2 + y 0 (t)2 + z 0 (t)2 dt a Z Dunque, l’integrale curvilineo di prima specie f (x, y, z) ds si ottiene formalmente: C 1) sostituendo al posto di x, y, z rispettivamente x(t), y(t), z(t); 2) sostituendo al posto dell’elemento di lunghezza ds della curva C l’espressione p x0 (t)2 + y 0 (t)2 + z 0 (t)2 dt 3) integrando su [a, b]. 2 (1.2) Esempio 1.2 Sia C l’arco di curva (elica cilindrica) di equazioni parametriche x = cos t y = sin t 0 ≤ t ≤ 2π C(t) = z=t Z Calcolare z ds. C Soluzione. Qui f (x, y, z) = z e p p √ ds = x0 (t)2 + y 0 (t)2 + z 0 (t)2 dt = (− sin t)2 + (cos t)2 + 12 dt = 2 dt Dunque Z z ds = Z2π √ √ t 2 dt = 2 2 π 2 0 C 2 Alcune interpretazioni dell’integrale curvilineo Vediamo ora alcune importanti interpretazioni dell’integrale di linea di prima specie. Negli esempi seguenti, prenderemo in considerazione una curva parametrizzata semplice e il suo sostegno (che si pu` o pensare, in termini fisici, come un filo). Dimostreremo pi` u avanti che il risultato a cui si arriva calcolando l’integrale di linea di prima specie non dipende da come si parametrizza il filo, n´e da quale orientazione si fissi su di esso. (Invarianza dell’integrale di linea di prima specie rispetto alle riparametrizzazioni). 2.1 Interpretazione fondamentale: l’integrale di una densit` a di massa ` e la massa totale Z Sia C una curva parametrizzata semplice. L’integrale di linea di prima specie f (x, y, z) ds C Z Z f ds b f (C(t)) |C 0 (t)| dt = (2.1) a C Z = b f (x(t), y(t), z(t)) p x0 (t)2 + y 0 (t)2 + z 0 (t)2 dt (2.2) a `e un limite di somme del tipo n X f (Pi∗ ) ∆si i=1 dove ∆si `e la lunghezza di un piccolo archetto della curva C e Pi∗ `e un punto scelto (in modo arbitrario) su di esso. Non importa quale punto Pi∗ si scelga, perch´e il segmentino di lunghezza ∆si `e cos`ı piccolo che, su di esso, la funzione f si pu` o pensare costante. Pensiamo che il sostegno della curva C sia l’idealizzazione di un filo e che la funzione f rappresenti una densit` a lineare di massa. Questo significa che la massa ∆mi di un piccolo archetto di lunghezza ∆si `e data da ∆mi = f (Pi∗ ) ∆si (2.3) Allora l’integrale Z f (x, y, z) ds C si interpreta come la massa totale del filo la cui densit`a lineare di massa `e f . 3 (2.4) 2.2 La lunghezza di una curva La lunghezza di una curva si pu` o vedere come un integrale di linea di prima specie: precisamente, `e la massa totale quando la densit` a di massa `e la funzione costante uguale a 1. Definizione 2.1 Sia C [a, b] −→ R3 t 7−→ C(t) = (x(t), y(t), z(t)), t ∈ [a, b] una curva parametrizzata di classe C 1 . La lunghezza di C `e Z b Z ds = |C 0 (t)| dt (2.5) p (2.6) a C b Z = x0 (t)2 + y 0 (t)2 + z 0 (t)2 dt a Si noti che la definizione ha senso anche se la curva C non `e semplice (cio`e non `e iniettiva). Ad esempio, C pu` o essere la curva C(t) = (cos t, sin t), con t ∈ [0, 4π]. Questa curva C non `e semplice (`e la circonferenza percorsa due volte) e la sua lunghezza `e 4π (due volte la lunghezza della circonferenza). 2.3 Baricentri di linee C Sia [a, b] −→ R3 , t 7−→ C(t) = (x(t), y(t), z(t)), una curva parametrizzata semplice. Pensiamo al sostegno di C come a una linea materiale nello spazio, ossia come alla idealizzazione di un filo. Supponiamo che la densit` a lineare di massa del filo sia espressa da una funzione λ = λ(x, y, z). Definizione 2.2 Il baricentro, o centro di massa, G della linea C `e il punto le cui coordinate sono date da R R R y λ(x, y, z) ds z λ(x, y, z) ds x λ(x, y, z) ds xG = CR , yG = CR , zG = CR (2.7) λ(x, y, z) ds λ(x, y, z) ds λ(x, y, z) ds C C C Se la densit` a di massa λ `e costante, il baricentro si chiama anche centroide. In questo caso, semplificando il fattore costante λ al numeratore e al denominatore delle formule (2.7) e ricordando Z che ds = L `e la lunghezza della curva C, ricaviamo per le coordinate del centroide le seguenti C espressioni: xG = 1 L Z x ds yG = 1 L C 2.4 Z y ds C zG = 1 L Z z ds (2.8) C Carica totale su un filo Supponiamo che su un filo siano presenti cariche elettriche e sia λ la densit`a lineare di carica sul filo. Allora la quantit` a di carica ∆Q presente su un piccolo tratto di filo di lunghezza (positiva) ∆s `e ∆Q = λ(P ) ∆s dove P `e un qualunque punto sul tratto di filo. Allora, se il filo `e sostegno di una curva parametrizzata Z C, l’integrale λ ds si interpreta come la quantit`a totale di carica elettrica sul filo. C 4 2.5 Area di una superficie Se C `e una curva nel piano (x, y) e f (x, y) > 0 per ogni punto (x, y) sul sostegno della curva, possiamo Z intepretare l’integrale f ds come l’area della superficie la cui base `e il sostegno di C e la cui altezza, C sul punto (x, y) della curva, `e f (x, y). Z Figura 1: L’integrale f ds `e l’area della figura tratteggiata, al di sopra dela curva C. C 3 Invarianza di un integrale di linea di prima specie per riparametrizzazione Ora enunciamo e dimostriamo in modo rigoroso il fatto che l’integrale di linea di prima specie lungo una curva non cambia se si riparametrizza la curva, anche magari cambiandone l’orientazione. Questo `e ovvio, se si pensa al significato di tale integrale come massa totale, o come lunghezza, o come carica totale. Cominciamo con il ricordare la formula del cambio di variabile nell’integrale. 3.1 Formula del cambio di variabile nell’integrale Torniamo a studiare il cambio di variabili in un integrale definito (di Riemann). (Il teorema seguente `e gi` a stato dimostrato; ne riportiamo qui l’enunciato per comodit`a). f Teorema 3.1 (Cambio di variabili negli integrali definiti) Sia [a, b] −→ R una funzione contiϕ nua sull’intervallo [a, b] (a < b) e sia [α, β] −→ [a, b] una funzione biunivoca con derivata continua su un intervallo [α, β] (α < β). Allora: Z ϕ(β) Z β f (x)dx = ϕ(α) α Distinguiamo esplicitamente i due casi possibili. 5 f (ϕ(t))ϕ0 (t)dt (3.1) 1) Se ϕ `e crescente (cio`e ϕ0 (t) ≥ 0, ϕ(α) = a e ϕ(β) = b), si ha: Z b Z β f (x)dx = f (ϕ(t))ϕ0 (t)dt (ϕ(α) = a, ϕ(β) = b) a (3.2) α Z 0 2) Se ϕ `e decrescente (cio`e ϕ (t) ≤ 0, ϕ(α) = b e ϕ(β) = a), ricordando che Z b − f (x)dx, si ha: a f (x)dx = b a Z b Z β f (ϕ(t))ϕ0 (t)dt f (x)dx = − (ϕ(α) = b, ϕ(β) = a) (3.3) α a Si vede allora subito che i due casi (ϕ crescente o decrescente) si possono riassumere, oltre che nella forma (3.1), anche nel modo seguente: b Z Z β f (ϕ(t)) |ϕ0 (t)| dt f (x)dx = a (3.4) α Infatti, quando ϕ0 (t) ≥ 0 si ha |ϕ0 (t)| = ϕ0 (t) e quindi la (3.4) si riduce alla (3.2), mentre se ϕ0 (t) ≤ 0 si ha |ϕ0 (t)| = −ϕ0 (t), e si ottiene la (3.3). 3.2 Invarianza per riparametrizzazione Sia C [a, b] −→ R3 t 7−→ C(t) = (x(t), y(t), z(t)), t ∈ [a, b] 1 una curva parametrizzata (di classe C ) e sia f una funzione definita sul sostegno di C. Ricordiamo che l’integrale di linea di prima specie di f lungo C `e dato da Z Z b f ds = f (C(t)) |C 0 (t)| dt (3.5) a C Z = b f (x(t), y(t), z(t)) p x0 (t)2 + y 0 (t)2 + z 0 (t)2 dt (3.6) a Ora riparametrizziamo la curva C. Questo significa che consideriamo un cambio di parametro ϕ [α, β] −→ [a, b] (3.7) 1 dove ϕ `e una funzione biunivoca di classe C . Se chiamiamo t il parametro su [a, b] e τ (si legge ‘tau’) il parametro su [α, β], scriveremo t = ϕ(τ ), o pi` u semplicemente t = t(τ ) (3.8) γ La curva [α, β] −→ R3 che si ottiene come composizione di ϕ e C γ = C ◦ ϕ, γ(τ ) = C(ϕ(τ )) si chiama riparametrizzazione di C mediante ϕ: C [a, b] R3 ϕ γ =C ◦ϕ [α, β] 6 (3.9) Diremo che la curva γ = C ◦ ϕ e la curva C sono equivalenti. Se ϕ0 (τ ) > 0 (per ogni τ ∈ [α, β]) si dice che C e γ hanno la stessa orientazione. Se invece ϕ0 (τ ) < 0, si dice che hanno orientazioni opposte. Teorema 3.2 Siano C e γ due curve parametrizzate equivalenti (non importa se con la stessa orientazione oppure no): C [a, b] R3 ϕ γ =C ◦ϕ [α, β] Sia f una funzione continua sul loro (comune) sostegno. Allora Z Z f ds = f ds (3.10) γ C Dimostrazione. Per la regola di derivazione della funzione composta, applicata a γ(τ ) = C(ϕ(τ )), si ha d [C(ϕ(τ )] = C 0 (ϕ(τ )) ϕ0 (τ ) (3.11) γ 0 (τ ) = dτ Si ha allora: Z Z β f ds = f (γ(τ )) |γ 0 (τ )| dτ Per definizione di integrale curvilineo. α γ Z β f (C(ϕ(τ ))) |C 0 (ϕ(τ ))| |ϕ0 (τ )| dτ = Per la (3.11). α Z = b f (C(t)) |(C 0 (t)| dt Per la formula (3.4) del cambio di variabili: t = ϕ(τ ). a Z = f ds Per definizione di integrale curvilineo. C Per la formula (3.4) di cambiamento di variabile nell’integrale, l’ultimo integrale scritto `e uguale a Z β Z b f (C(ϕ(τ ))) |(C 0 (ϕ(τ ))| |ϕ0 (τ )| dτ = f (C(t)) |(C 0 (t)| dt (3.12) α a 2 In particolare, la lunghezza di una curva parametrizzata (porre f = 1) non dipende dal modo in cui la si parametrizza. 7 4 Esercizi Esercizio 4.1 Calcolare la lunghezza della circonferenza di raggio R. Soluzione. Una parametrizzazione della circonferenza di raggio R `e t ∈ [0, 2π] γ(t) = (x(t), y(t)) = (R cos t, R sin t), Il vettore tangente `e γ 0 (t) = (−R sin t, R cos t), il cui modulo `e p |γ 0 (t)| = R2 sin2 t + R2 cos2 t = R Quindi la lunghezza della circonferenza `e data da: Z 2π Z |γ 0 (t)| dt = 0 2π R dt = 2πR 0 Esercizio 4.2 Calcolare la lunghezza della curva parametrizzata γ(t) = (e2t , 2et , t), t ∈ [0, 1]. Qual `e la massa totale del sostegno della curva, se la sua densit` a lineare di massa `e costante e uguale a δ? Soluzione. La lunghezza della curva `e Z Z 1 Z 1p Z 1 1 ds = |γ 0 (t)| dt = 4e4t + 4e2t + 1 dt = (2e2t + 1) dt = e2t + t 0 = e2 γ 0 0 0 Se la densit` a lineare di massa δ `e costante, la massa totale `e data dall’integrale Z Z δ ds = δ ds = δ · Lunghezza = δ e2 γ γ Esercizio 4.3 Calcolare la lunghezza dell’elica cilindrica γ(t) = (a cos t, a sin t, bt), t ∈ [0, 2π] (4.1) Soluzione. Il vettore tangente `e γ 0 (t) = (−a sin t, a cos t, b) e il suo modulo `e |γ 0 (t)| = p p a2 sin2 t + a2 cos2 t + b2 = a2 + b2 Allora la lunghezza dell’elica `e data dall’integrale Z 2π Z 2π p p |γ 0 (t)| dt = a2 + b2 dt = 2π a2 + b2 0 0 Pu` o essere suggestivo arrivare a questo risultato anche con considerazioni geometriche, che presentiamo brevemente. L’elica `e avvolta su un cilindro, le cui direttrici sono rette parallele all’asse z. 8 Se tagliamo il cilindro lungo la direttrice passante per il punto (a, 0, 0) e lo srotoliamo su un piano, l’elica diventa la diagonale di un triangolo rettangolo (perch´e la terza componente z(t) = bt dipende lineamente da t) i cui cateti sono la circonferenza rettificata - di lunghezza 2πa - e l’altezza dell’elica, che `e uguale a 2πb. Dunque la sua lunghezza `e p p (2πa)2 + (2πb)2 = 2π a2 + b2 Esercizio 4.4 Calcolare la lunghezza della curva che `e grafico della funzione √ x ∈ [0, 1] y = x3 , Soluzione. Il grafico pu` o essere visto come il sostegno della curva parametrizzata √ x(t) = t, y(t) = t3 , t ∈ [0, 1] Il vettore tangente `e 1, 3√ t 2 la cui lunghezza `e r 9 1+ t 4 La lunghezza del grafico `e √ 3/2 1 Z 1r 9 4 2 8 13 13 − 8 9 13 3/2 1 + t dt = · = 1+ t ( ) −1 = 4 9 3 4 27 4 27 0 0 Esercizio 4.5 Calcolare la lunghezza della cicloide: γ(t) = (R(t − sin t), R(1 − cos t)), t ∈ [0, 2π] (4.2) Figura 2: La cicloide `e la curva descritta da un punto di una circonferenza di raggio a quando la circonferenza rotola, senza strisciare, sull’asse delle x. Soluzione. Si ha: q √ √ |γ (t)| = R2 (1 − cos t)2 + R2 sin2 t = R 2 1 − cos t 0 9 Ricordando la formula di bisezione r 1 − cos t t = sin 2 2 t ∈ [0, 2π] abbiamo: Z Lunghezza = 2π Z √ √ R 2 1 − cos t dt = 2R 0 0 2π sin 2π t t dt = 2R −2 cos = 8R 2 2 0 Z (3x − y + z) ds, dove C `e la curva Esercizio 4.6 Calcolare l’integrale (curvilineo di prima specie) parametrizzata C(t) = (3t, 4t − 1, t + 5), con t ∈ [0, 2]. C Soluzione. La curva parametrizzata `e un segmento di retta, il cui elemento di linea ds `e uguale a p p √ ds = x0 (t)2 + y 0 (t)2 + z 0 (t)2 dt = 32 + 42 + 12 dt = 26 dt La funzione f (x, y, z) = 3x − y + z, ristretta lungo la curva C, `e f (x(t), y(t), z(t)) = (3(3t) − (4t − 1) + (t + 5)), t ∈ [0, 2] Quindi l’integrale da calcolare `e Z Z 2 Z 2 p √ √ (3x − y + z) ds = (3(3t) − (4t − 1) + (t + 5)) 32 + 42 + 12 dt = (6t + 6) 26 = 24 26 C 0 0 Esercizio 4.7 Trovare le coordinate del baricentro della semicirconferenza γ di equazioni parametriche: x(t) = R cos t, y(t) = R sin t, t ∈ [0, π] (4.3) pensata come un filo di densit` a lineare costante. Soluzione. Per motivi di simmetria, il baricentro si deve trovare sull’asse delle y. Le sue coordinate (x, y) sono date, per definizione, da: Z Z 1 1 x= x ds, y= y ds L γ L γ dove L `e la lunghezza della curva. Nel nostro caso L = πR e ds = R dt. Quindi: Z π Z 1 R π x= R cos t R dt = cos t dt = 0 πR 0 π 0 Z π Z 1 R π 2 y= R sin t R dt = sin t dt = R πR 0 π 0 π 10 Esercizio 4.8 Si consideri la curva r, nello spazio tridimensionale R3 , di equazioni parametriche: r(t) = t2 i + 2 cos t j + 2 sin t k, t ∈ [0, π]. Si dimostri che la curva `e semplice (cio`e iniettiva). Si calcoli la massa totale del filo costituito dall’immagine della curva r, nell’ipotesi che la densit` a lineare di massa sia √ δ(x, y, z) = x. Soluzione. Per dimostrare che la curva `e iniettiva, basta osservare che la sua prima componente x(t) = t2 `e una funzione iniettiva sull’intervallo [0, π]. Si ha r˙ (t) = 2t i − 2 sin t j + 2 cos t k, t ∈ [0, π], e quindi: |˙r(t)| = La funzione δ(x, y, z) = √ p p 4t2 + 4 = 2 t2 + 1, t ∈ [0, π]. x, ristretta alla curva r(t) = (t2 , 2 cos t, 2 sin t), `e data da: √ p δ(x(t), y(t), z(t)) = x(t) = t2 = |t| = t (|t| = t perch´e t ∈ [0, π]). Quindi la massa totale `e data dal seguente integrale curvilineo: Z π Z πp Z π p p 2 δ(r(t)) |˙r(t)| dt = x(t) 2 t + 1 dt = 2t t2 + 1 dt 0 0 = 2h 3 0 t2 + 1 3/2 iπ 0 11 = 2h 3 π2 + 1 3/2 i −1
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