Corte dei conti Sezioni riunite per la Regione Autonoma della Sardegna PARIFICA DEL RENDICONTO GENERALE DELLA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA PER L’ESERCIZIO FINANZIARIO 2013 PARTE II Relatore Referendario Roberto Angioni Magistrati responsabili di specifici approfondimenti: Consigliere Marcia Maria Paola Consigliere Valeria Mistretta Consigliere Lucia d’Ambrosio Consigliere Valeria Motzo Impostazione grafica: Sig.ra Simona Murgia Sig.ra Daniela Scardigli SOMMARIO PARTE II ................................................................................................................ 273 APPROFONDIMENTI MONOTEMATICI .................................................................... 273 CAPITOLO X ........................................................................................................... 275 LA GESTIONE DEI FONDI COMUNITARI NELL’ESERCIZIO FINANZIARIO 2013 ...... 275 I. GLI EFFETTI FINANZIARI IN SEDE DI CHIUSURA DEL P.O.R. SARDEGNA 2000-2006..... 283 1. Il P.O.R. 2000-2006 Sardegna (CCI n. 1999 IT 16 1 PO 010). ................................... 283 II. IL MONITORAGGIO SULLO STATO DI AVANZAMENTO DEI PROGRAMMI COMUNITARI 20072013. .................................................................................................................. 297 1. I Programmi operativi 2007-2013 ........................................................................... 297 2. Criticità del Monitoraggio finanziario ........................................................................ 299 3. Irregolarità riscontrate ed entità delle decertificazioni ................................................ 303 CAPITOLO XI ......................................................................................................... 305 I DEBITI COMMERCIALI ........................................................................................ 305 1. Iniziative adottate dall’Amministrazione regionale per accelerare il pagamento del debito commerciale ....................................................................................................... 305 CAPITOLO XII ........................................................................................................ 317 LA RILEVAZIONE DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI NELL’AMBITO DELLA REGIONE, CON PARTICOLARE ATTENZIONE AL FUNZIONAMENTO DEL CONTROLLO INTERNO DI GESTIONE ......................................................................................... 317 A. Evoluzione normativa ........................................................................................... 317 B. I controlli interni nella regione ............................................................................... 322 CAPITOLO XIII ...................................................................................................... 337 L’AVVOCATURA REGIONALE .................................................................................. 337 CAPITOLO XIV ....................................................................................................... 347 RICOGNIZIONE ALL’INDAGINE DELLE SUL INIZIATIVE ASSUNTE QUADRO DEGLI ORGANISMI DALLA REGIONE IN ESITO PARTECIPATI DI CUI ALLA DELIBERA DELLA SEZIONE DI CONTROLLO N. 52/2013 ........................................ 347 CAPITOLO XV......................................................................................................... 391 LA SPESA SANITARIA REGIONALE E LE INIZIATIVE DI RAZIONALIZZAZIONE E RIORDINO DELLA RETE. ........................................................................................ 391 1. L’incidenza finanziaria del fabbisogno della Sanità nei bilanci regionali ....................... 391 2. Le risorse assegnate dalla regione agli Enti del Servizio Sanitario Regionale ................ 392 3. La gestione economica. I risultati di esercizio delle Aziende ...................................... 396 4. La rete ospedaliera e le dotazioni di posti letto. ....................................................... 409 5. L’adozione degli atti aziendali da parte delle Aziende ................................................ 416 6. La riorganizzazione della rete territoriale ................................................................ 419 7. Il sistema informativo sanitario integrato regionale SISaR ........................................ 424 PARTE II APPROFONDIMENTI MONOTEMATICI All’interno della parte II della presente relazione vengono approfondite alcune tematiche già oggetto di specifiche indagini sulla gestione da parte della Sezione di controllo della Corte dei conti per la Regione Sardegna. Nell’ambito di ciascun capitolo, effettuato rinvio alle relazioni di volta in volta approvate a seguito di adunanza pubblica, vengono messe in rilievo le maggiori criticità riscontrate. 273 Capitolo X CAPITOLO X LA GESTIONE DEI FONDI COMUNITARI NELL’ESERCIZIO FINANZIARIO 2013 Consigliere Maria Paola Marcia Introduzione. Considerazioni finanziarie generali. Per effetto della strategica importanza economico-sociale riconosciuta all’attuazione della programmazione comunitaria, gli interventi finanziati con entrate di provenienza comunitaria (o cofinanziati con fondi regionali o statali) sono esclusi dall’obbligo del rispetto dei limiti del patto di stabilità interno, proprio al fine di assicurare un virtuoso ambito di effettiva manovrabilità delle risorse del bilancio . Si consideri, però, che l’acquisizione dei finanziamenti europei è condizionata strettamente dal grado di attuazione degli interventi programmati ed avviene, salve le somme a titolo di acconti, solo a seguito dell’ accoglimento della richiesta di pagamento da parte della Commissione europea corredata dalla rendicontazione delle spese, ovvero a titolo di rimborso. Pertanto il grado di realizzazione dell’entrata comunitaria risulta correlato non solo alla capacità/velocità attuativa degli interventi di spesa, ma anche al superamento del vaglio di regolarità da parte della Commissione europea. A tali fini nell’esercizio 2013 l’analisi delle risultanze finanziarie complessive relative alle entrate e alle spese di fonte comunitaria presenta particolari criticità, segnalando una insufficiente capacità di entrata e di spesa, tali da comportare il rischio della perdita dei finanziamenti e la penalizzazione delle finalità di miglioramento strutturale sottostanti alle programmazioni comunitarie. Si consideri, infatti, che nell’esercizio 2013 a fronte di 320,4 milioni di euro stanziati in sede previsionale, appostati nei titoli II (contributi e trasferimenti d parte corrente dell’Unione europea) e IV (riscossione di crediti e trasferimenti in conto capitale), le entrate comunitarie accertate in realtà ammontano a soli 81,2 milioni di euro, mentre i versamenti si riducono ad appena 2,1 milioni di euro, determinando un carico di residui attivi pari a 79 milioni di euro. Si consideri, ulteriormente, che anche nell’esercizio precedente si erano prodotti residui attivi su tale tipologia d’entrata pari a 623,2 milioni di euro. A fine esercizio 2013 i Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 275 Capitolo X residui totali ammontano a 375,6 milioni di euro, ma la loro effettiva acquisizione è condizionata dall’esito positivo delle procedure sopradescritte. ENTRATE PER FONTE - COMPETENZA 2013 Fonte Titolo I 6.587.733.488,09 5.527.913.518,83 1.059.819.969,26 0,00 0,00 0,00 0,00 UE 0,00 0,00 0,00 0,00 6.272.804.000,00 6.587.733.488,09 FR 240.000,00 0,00 0,00 0,00 320.158.004,98 170.865.891,06 133.943.851,14 36.922.039,92 UE 168.763.441,71 19.993.774,48 2.113.389,70 17.880.384,78 489.161.446,69 190.859.665,54 136.057.240,84 54.802.424,70 FR 72.976.626,90 157.959.318,09 148.902.766,12 9.056.551,97 AS 110.000,00 0,00 0,00 0,00 UE 71.548,42 71.548,42 71.548,42 0,00 9.056.551,97 73.158.175,32 158.030.866,51 148.974.314,54 FR 7.170.000,00 12.518.258,51 12.518.258,51 0,00 AS 517.745.729,56 281.593.704,38 190.923.142,16 90.670.562,22 UE 151.654.565,16 61.136.937,31 3.900,00 61.133.037,31 676.570.294,72 355.248.900,20 203.445.300,67 151.803.599,53 FR 550.000.000,00 0,00 0,00 0,00 AS 0,00 0,00 0,00 0,00 UE 0,00 0,00 0,00 0,00 550.000.000,00 0,00 0,00 0,00 FR 134.790.886,51 108.662.259,75 99.445.785,37 9.216.474,38 AS 4.743.433,31 4.042.228,31 1.859.446,97 2.182.781,34 UE 0,00 0,00 0,00 0,00 139.534.319,82 112.704.488,06 101.305.232,34 11.399.255,72 FR 0,00 0,00 0,00 0,00 AS 0,00 0,00 0,00 0,00 UE 0,00 0,00 0,00 0,00 Totale 0,00 0,00 0,00 0,00 Totale Titolo VI Totale Titolo 0 Totale generale FR 7.037.981.513,41 6.866.873.324,44 AS 842.757.167,85 456.501.823,75 326.726.440,27 129.775.383,48 UE 320.489.555,29 81.202.260,21 2.188.838,12 79.013.422,09 8.201.228.236,55 7.404.577.408,40 Totale 276 5.527.913.518,83 1.059.819.969,26 AS Totale Titolo V Residui comp. 6.272.804.000,00 Totale Titolo IV Versamenti FR Totale Titolo III Accertamenti AS Totale Titolo II Prev. finali 5.788.780.328,83 1.078.092.995,61 6.117.695.607,22 1.286.881.801,18 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo X Fonte FR AS Titolo I UE Totale FR AS Titolo II UE Totale FR AS Titolo III UE Totale FR AS Titolo IV UE Totale FR AS Titolo V UE Totale FR AS Titolo VI UE Totale FR AS Titolo 0 UE Totale FR AS Totale generale UE Totale ENTRATE PER FONTE - RESIDUI 2013 Residui al Accertamenti Versamenti Residui comp. 1/1/2013 1.835.244.199,59 1.634.081.973,79 903.144.424,93 730.937.548,86 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1.835.244.199,59 1.634.081.973,79 903.144.424,93 730.937.548,86 0,00 0,00 0,00 0,00 410.960.842,37 387.736.416,84 68.987.134,81 318.749.282,03 96.029.420,16 96.021.906,97 58.695.800,50 37.326.106,47 506.990.262,53 483.758.323,81 127.682.935,31 356.075.388,50 107.596.251,10 69.248.485,22 1.622.533,79 67.625.951,43 14.460.793,17 14.460.793,17 0,00 14.460.793,17 0,00 0,00 0,00 0,00 122.057.044,27 83.709.278,39 1.622.533,79 82.086.744,60 36.817,52 35.898,64 4.584,02 31.314,62 1.663.052.975,81 1.329.253.749,00 67.105.255,19 1.262.148.493,81 527.204.389,88 527.204.154,19 267.889.277,44 259.314.876,75 2.190.294.183,21 1.856.493.801,83 334.999.116,65 1.521.494.685,18 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 66.031.651,60 55.999.934,23 45.877.988,34 10.121.945,89 1.193.872,30 1.193.872,30 1.159.272,75 34.599,55 0,00 0,00 0,00 0,00 67.225.523,90 57.193.806,53 47.037.261,09 10.156.545,44 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 2.008.908.919,81 1.759.366.291,88 950.649.531,08 808.716.760,80 2.089.668.483,65 1.732.644.831,31 137.251.662,75 1.595.393.168,56 623.233.810,04 623.226.061,16 326.585.077,94 296.640.983,22 4.721.811.213,50 4.115.237.184,35 1.414.486.271,77 2.700.750.912,58 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 277 Capitolo X Parallelamente sul fronte della spesa si evidenziano inadeguate capacità di impegno (81,4 milioni di euro su 320,8 milioni di euro stanziati) e di pagamento (appena 31,9 milioni di euro). In particolare, l’analisi delle strategie di spesa è sintomatica dei limiti d’intervento finanziario che alcuni cruciali settori subiscono per effetto delle difficoltà attuative in esame, ci si riferisce alle strategie “educazione”, “economia”, “crescita reti infrastrutturali”, fortemente penalizzate da evidenti lentezze operative. 278 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo X Strategia STRATEGIA 01ISTITUZIONALE Fonte FR 26.357.622,11 1.886.041,67 184.823.149,25 4.612.210,78 1.317.672,03 3.294.538,75 1.324.342.878,84 1.110.980.584,05 883.086.971,70 227.893.612,35 FR 243.404.049,05 239.992.658,34 105.917.849,35 134.074.808,99 AS 190.226.398,70 69.205.617,31 33.663.392,44 35.542.224,87 UE 64.112.695,93 28.248.899,03 12.112.957,90 16.135.941,13 497.743.143,68 337.447.174,68 151.694.199,69 185.752.974,99 FR 47.190.776,28 46.362.090,58 21.696.803,16 24.665.287,42 AS 9.609.620,03 3.229.273,78 599.718,01 2.629.555,77 UE 5.176.771,79 2.878.820,67 804.120,95 2.074.699,72 61.977.168,10 52.470.185,03 23.100.642,12 29.369.542,91 FR 442.759.033,13 420.616.546,55 145.929.557,12 274.686.989,43 AS 95.000.118,65 76.437.914,94 38.943.987,70 37.493.927,24 UE 5.137.031,85 3.460.683,94 101.472,88 3.359.211,06 542.896.183,63 500.515.145,43 184.975.017,70 315.540.127,73 FR 3.581.765.513,18 3.563.490.349,34 3.076.018.624,95 487.471.724,39 AS 109.233.657,45 90.860.968,93 26.735.119,22 64.125.849,71 UE 5.612.565,06 105.497,52 30.850,77 74.646,75 3.654.456.815,79 3.102.784.594,94 551.672.220,85 TOTALE STRATEGIA 04 AMBIENTE E TERRITORIO TOTALE STRATEGIA 05 SERVIZI ALLA PERSONA TOTALE STRATEGIA 06 ECONOMIA 24.471.580,44 44.605.964,06 UE TOTALE STRATEGIA 03 PATRIMONIO CULTURALE 879.883.258,00 Residui competenza 200.127.493,16 Pagamenti AS TOTALE STRATEGIA 02 EDUCAZIONE SPESA - COMPETENZE* Stanziamenti Impegni complessivi finali 1.094.913.765,53 1.080.010.751,16 3.696.611.735,69 FR 286.617.408,63 267.494.381,03 144.006.673,88 123.487.707,15 AS 32.076.737,61 17.222.948,43 6.991.920,27 10.231.028,16 UE 27.646.319,07 25.603.274,05 16.171.983,59 9.431.290,46 TOTALE STRATEGIA 07 FR CRESCITA DELLE AS RETI INFRASTRUTTURALLI UE TOTALE 346.340.465,31 310.320.603,51 167.170.577,74 143.150.025,77 364.076.339,67 340.033.889,43 242.709.641,03 97.324.248,40 327.525.177,52 137.904.617,39 12.051.614,22 125.853.003,17 28.322.014,52 16.498.783,93 1.367.953,42 15.130.830,51 719.923.531,71 494.437.290,75 256.129.208,67 238.308.082,08 FR 968.423.548,15 363.541.652,29 319.310.281,20 44.231.371,09 AS 83.986.227,51 83.985.534,71 83.985.534,71 0,00 UE 0,00 0,00 0,00 0,00 1.052.409.775,66 447.527.187,00 403.295.815,91 44.231.371,09 STRATEGIA 08 SOMME NON ATTRIBUIBILI TOTALE FR 7.029.150.433,62 AS 892.263.901,53 6.321.542.318,72 4.935.472.688,69 1.386.069.630,03 505.204.497,60 204.857.328,24 300.347.169,36 UE 320.830.547,47 81.408.169,92 31.907.011,54 49.501.158,38 TOTALE STRATEGIE 8.242.244.882,62 6.908.154.986,24 5.172.237.028,47 1.735.917.957,77 *Dati rilevati alla data del 10/05/2014. I dati definitivi, esposti nelle tabelle di cui al cap. VIII par. 2.2., presentano marginali differenze. Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 279 Capitolo X 280 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo X SPESA - RESIDUI Strategia STRATEGIA 01ISTITUZIONALE Fonte 723.803.535,86 378.353.557,25 345.449.978,61 AS 59.192.668,80 26.341.387,18 32.851.281,62 UE 54.138.046,30 54.134.977,32 4.241.598,95 49.893.378,37 883.635.065,39 837.131.181,98 408.936.543,38 428.194.638,60 FR 433.616.042,27 375.713.327,86 192.294.352,87 183.418.974,99 AS 231.079.382,56 211.651.789,78 72.425.356,98 139.226.432,80 UE 104.967.140,37 104.967.140,37 24.357.163,02 80.609.977,35 769.662.565,20 692.332.258,01 289.076.872,87 403.255.385,14 FR 48.315.577,35 40.392.042,61 28.115.249,68 12.276.792,93 AS 62.362.389,81 61.395.587,82 6.796.047,66 54.599.540,16 UE 2.888.018,25 2.888.018,25 1.316.975,53 1.571.042,72 113.565.985,41 104.675.648,68 36.228.272,87 68.447.375,81 FR 547.350.049,05 501.553.004,80 265.378.281,51 236.174.723,29 AS 611.493.794,81 609.084.709,56 65.609.800,29 543.474.909,27 UE 82.811.165,28 82.805.518,81 12.611.450,23 70.194.068,58 1.241.655.009,14 1.193.443.233,17 343.599.532,03 849.843.701,14 FR 780.779.651,95 734.076.286,08 612.106.832,52 121.969.453,56 AS 100.494.619,18 89.458.892,48 23.718.155,32 65.740.737,16 UE 25.026.140,08 25.026.140,08 12.134.522,17 12.891.617,91 TOTALE STRATEGIA 05 SERVIZI ALLA PERSONA TOTALE STRATEGIA 06 ECONOMIA Residui dei residui 60.324.854,90 TOTALE STRATEGIA 04 AMBIENTE E TERRITORIO Pagamenti 769.172.164,19 TOTALE STRATEGIA 03 PATRIMONIO CULTURALE Impegni complessivi FR TOTALE STRATEGIA 02 EDUCAZIONE Residui iniziali 906.300.411,21 848.561.318,64 647.959.510,01 200.601.808,63 FR 651.598.725,16 517.237.319,69 149.293.494,96 367.943.824,73 AS 103.082.472,49 92.323.310,11 13.032.950,17 79.290.359,94 UE 57.857.438,69 812.538.636,34 462.822.445,98 57.857.438,69 667.418.068,49 403.880.895,68 6.567.509,14 168.893.954,27 154.510.152,64 51.289.929,55 498.524.114,22 249.370.743,04 640.587.163,68 639.676.492,86 71.828.553,00 567.847.939,86 TOTALE FR STRATEGIA 07 CRESCITA DELLE AS RETI INFRASTRUTTURALI UE TOTALE 80.635.194,18 80.635.194,18 34.998.051,90 45.637.142,28 1.184.044.803,84 1.124.192.582,72 261.336.757,54 862.855.825,18 FR 102.901.802,77 92.883.950,43 49.040.199,62 43.843.750,81 AS 13.611.381,80 10.661.467,01 9.329.338,62 1.332.128,39 UE 0,00 0,00 0,00 0,00 116.513.184,57 103.545.417,44 58.369.538,24 45.175.879,20 FR 3.796.556.458,72 3.389.540.363,01 1.829.092.121,05 1.560.448.241,96 AS 1.823.036.059,23 1.773.444.918,42 289.081.589,22 1.484.363.329,20 UE TOTALE STRATEGIE 408.323.143,15 408.314.427,70 96.227.270,94 312.087.156,76 6.027.915.661,10 5.571.299.709,13 2.214.400.981,21 3.356.898.727,92 STRATEGIA 08 SOMME NON ATTRIBUIBILI TOTALE Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 281 Capitolo X Conclusivamente, il modesto avanzamento procedurale dei progetti finanziati con fondi europei non consente o rallenta la presentazione delle domande di pagamento/riconoscimento alla Commissione europea: in tal modo trovano giustificazione i ridottissimi indici di versamento delle entrate al bilancio regionale, secondo quanto si ricava dalle tabelle e dai grafici precedenti. 282 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo X I. GLI EFFETTI FINANZIARI IN SEDE DI CHIUSURA DEL P.O.R. SARDEGNA 200020061. 1. IL P.O.R. 2000-2006 SARDEGNA (CCI N. 1999 IT 16 1 PO 010). 1.1. E’ stato approvato con decisione Commissione europea C (2000) 2359 dell’8 agosto 2000, modificato più volte fino alla versione definitiva approvata con decisione C (2007) 1991 del 30 aprile 2007, e aveva previsto un investimento complessivo di 4.669,367 milioni di euro, dei quali 1.946,229 di co-finanziamento comunitario così ripartito per fondo2: 1.155,926 milioni di euro per il F.E.S.R. (59,4%); 357,214 milioni di euro per il F.S.E. (18,3%); 406,078 milioni di euro per il F.E.O.G.A. – orientamento (20,9%); 27,011 milioni di euro per lo S.F.O.P. (1,4%); La strategia del P.O.R. Sardegna era indirizzato a perseguire gli obiettivi prioritari individuati dal Quadro comunitario di sostegno, adottato per le regioni italiane rientranti nell’obiettivo 13, come il superamento del tasso di crescita medio dell’Unione Europea (da 1 La gestione della programmazione con co-finanziamenti comunitari di cui al P.O.R. Sardegna 2000-2006 è stata oggetto di varie indagini di controllo sulla gestione (art. 3, commi 3° e 6°, della legge n. 20/1994 e s.m.i.) svolte dal presente Ufficio istruttore e concluse con specifiche deliberazioni da parte dalla Sezione di controllo della Corte dei conti per la Regione autonoma della Sardegna: * n. 50/2007 del 15 febbraio 2007, “controllo successivo e monitoraggio sullo stato di attuazione dei fondi strutturali in Sardegna (POR 2000-2006), con rilevazione delle irregolarità” (vds. http://www.corteconti.it/controllo/regioni_enti_locali/gestione_finanziaria/archivio_dal_1999_al_2007/delibera_50 _2007_sardegna/); * n. 20/07 del 17 aprile 2008, “controllo successivo sullo stato di attuazione dei fondi strutturali in Sardegna (POR 2000-2006) con particolare riguardo al FSE; con rilevazione delle irregolarità” (vds. http://www.corteconti.it/controllo/regioni_enti_locali/gestione_finanziaria/archivio_dal_2008_al_2010/delibera_20 _2008_sardegna/index.html); * n. 27/2009/PRS del 30 giugno 2009, “aggiornamento dello stato di attuazione dei fondi strutturali in Sardegna (POR 2000-2006), con rilevazione delle irregolarità e delle sospette frodi, delle azioni di rettifica e recupero intrapresi. Verifica delle misure adottate dalle Autorità del POR Sardegna” (vds. http://www.corteconti.it/controllo/politiche_comunitarie/irregolarita_frodi/delibera_27_2009_sardegna/); * n. 19/2011/PRS del 28 marzo 2011, “Indagine sulle risultanze finanziarie POR Sardegna 2000-2006 e del Fondo FEOGA e sulle misure di investimento nelle aziende agricole. Rilevazione irregolarità, recuperi ed effetti della decertificazione della spesa irregolare” (vds. http://www.corteconti.it/export/sites/portalecdc/_documenti/controllo/sardegna/2011/delibera_19_2011_e_allegat o.pdf). La materia ha avuto ampia trattazione nell’ambito delle relazioni di parifica del rendiconto generale della Regione autonoma della Sardegna (art. 10 del D.P.R. n. 21/1978 e s.m.i.) nel corso degli ultimi anni: * deliberazione Sez. controllo Corte dei conti per la R.A.S., 21 giugno 2012, n. 56/2012/PARI, parifica rendiconto generale R.A.S. 2011 (vds. https://servizi.corteconti.it/bdcaccessibile/ricercaInternet/doDettaglio.do?id=363721/06/2012-SRCSAR); * * deliberazione Sez. controllo Corte dei conti per la R.A.S., 28 giugno 2013, n. 55/2012/PARI, parifica rendiconto generale R.A.S. 2012 (vds. https://servizi.corteconti.it/bdcaccessibile/ricercaInternet/doDettaglio.do?id=288128/06/2013-SRCSAR). 2 Art. 3 del P.O.R. Sardegna approvato con decisione Commissione europea C (2000) 2359 dell’8 agosto 2000. 3 Il regolamento CE n. 1260/1999 del Consiglio. Lo strumento europeo di sostegno straordinario per le regioni rientranti nell’obiettivo 1 è individuato nell’ambito di quanto previsto dal regolamento del Consiglio n. 1260/99/CE del 21 giugno 1999, recante disposizioni generali sui Fondi strutturali, che ha provveduto, in primo luogo, a ridefinire gli obiettivi generali (concentrati in tre rispetto ai precedenti sei) del nuovo Quadro comunitario di sostegno (Q.C.S.), individuati nella promozione dello Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 283 Capitolo X ottenere entro il quarto anno) ed il perseguimento della coesione economico-sociale delle aree interne dell’Isola, secondo i fondamentali principi della concentrazione (attivazione di un numero limitato e significativo di obiettivi e misure), integrazione (interventi integrati nel territorio interessato), decentramento ed individuazione della responsabilità di attuazione degli interventi programmati, verificabilità dei risultati (azione di monitoraggio raccordata alla valutazione in itinere). Il P.O.R. Sardegna si articolava in sei assi prioritari, corrispondenti ad ampie aree tematiche ed un ulteriore asse per l’assistenza tecnica (VII): I. valorizzazione delle risorse naturali; II. valorizzazione delle risorse culturali; III. valorizzazione delle risorse umane; IV. sistemi locali di sviluppo; V. VI. miglioramento della qualità delle città, delle istituzioni locali e della vita associata; reti e nodi di servizio; assistenza tecnica. P.O.R. Sardegna – Ripartizione misure e fondi (in milioni di euro) ASSI PRIORITARI I - risorse naturali NUMERO PARTECIPAZIONE MISURE U.E. 9 520,628 COSTO COSTO TOTALE PUBBLICO 1.041,26 1.072,51 II - risorse culturali 4 189,774 379,548 III - risorse umane 13 283,872 567,744 379,548 567,744 IV- sistemi locali di sviluppo 21 610,495 1.220,99 1.983,34 V - città 3 116,74 233,48 233,118 VI - reti e nodi servizio 4 218,059 436,118 436,118 VII - assistenza tecnica 1 6,661 13,322 13,322 61 1.946,23 3.892,46 4.685,70 TOTALE Le modalità procedurali, la tempistica, i criteri amministrativi, finanziari e tecnici per l’attuazione della strategia e degli assi prioritari del P.O.R. Sardegna sono stati esplicati nel Complemento di programmazione, documento che sviluppa in dettaglio le 61 misure in cui si articolavano i medesimi assi, individuando per ciascun intervento le caratteristiche necessarie (valutazione ex ante, indicatori di sorveglianza, categorie dei beneficiari finali, piano finanziario, ecc.). sviluppo e dell’adeguamento strutturale delle regioni che presentino ritardi rispetto alla media europea (obiettivo 1) nella promozione della riconversione economico-sociale delle aree con difficoltà strutturali (obiettivo 2) e nella promozione dell’adeguamento e dell’ammodernamento delle politiche e dei sistemi di istruzione, formazione ed occupazione (obiettivo 3) nonché dai regolamenti nn. 438/2001 e 2355/2002 recanti le modalità attuative per quanto riguarda – soprattutto – i sistemi di controllo e di gestione dei contributi concessi. 284 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo X Nel corso degli anni il P.O.R. Sardegna 4 e il relativo Complemento di programmazione5 sono stati revisionati e rimodulati in diverse occasioni, in particolare per risolvere incoerenze tra gli obiettivi del Quadro comunitario di sostegno (Q.C.S.) e quelli del P.O.R. 1.2. La chiusura finanziaria. Alla Commissione Europea è stata notificata, con nota C.R.P. prot. n. 1681 del 23 febbraio 2012, la versione consolidata del Rapporto finale di esecuzione (RFE) del POR Sardegna 2000-2006 da parte dell’Autorità di gestione. Si riportano di seguito i dati finanziari conclusivi con i relativi allegati. P.O.R. SARDEGNA 2000-2006 al 30 giugno 2009 (per assi)* ASSE CONTRIBUTO TOTALE IMPEGNI PAGAMENTI CAPACITÀ CAPACITÀ IMPEGNO PAGAMENTO 1 - Risorse 1.056.164.520,00 1.301.171.438,33 1.208.249.296,28 123,2% Naturali 2 - Risorse 379.723.372,00 421.288.271,75 380.970.863,71 110,9% Culturali 3 - Risorse 716.997.130,00 779.980.579,45 714.644.508,28 108,8% Umane 4 - Sistemi Locali 1.201.947.663,00 1.369.923.390,87 1.193.400.972,55 113,9% di Sviluppo 5 - Città 371.902.000,00 522.636.534,86 407.909,611,17 140,5% 6 - Reti e nodi di 430.540.000,00 503.917.922,63 402.600.968,64 117,0% servizio 7 - Assistenza 23.450.000,00 23.288.533,69 23.274.775,27 99,3% Tecnica TOTALE 4.180.724.685,00 4.591.832.469,54 4.331.050.993,92 109,8% FONTE: Rapporto Finale di Esecuzione – R.F.E. *Elaborazione su dati Monitweb, R.F.E., approvazione Comitato di Sorveglianza del 16 giugno 2010. 114,4% 100,3% 99,6% 99,3% 109,7% 93,5% 99,2% 103,6% P.O.R. SARDEGNA 2000-2006 al 30 giugno 2009 (per fondi)* FONDO COSTO PROGRAMMATO FESR FSE COSTO AMMESSO IMPEGNI PAGAMENTI CAPACITÀ CAPACITÀ IMPEGNI/COSTO PAGAMENTI/COSTO AMMESSO AMMESSO 2.600.980.000 3.426.820.412,98 2.972.693.474,00 2.761.119.189,70 86,7% C80,6% 744.428.000 788.862.940,26 706.609.348,16 702.818.644,29 89,6% 89,1% 87,6% 78,3% 87,2% 84,6% 58,5% 82,3% FEOGA 770.535.914 970.176.044,51 850.343.234,70 820.670.685,70 SFOP 64.780.771 79.406.550,99 62.186.412,68 46.442.504,23 TOTALE 4.180.724.685 5.265.265.948,74 4.591.832.469,54 4.331.050.993,92 *Elaborazione su dati Monitweb, R.F.E., approvazione Comitato di Sorveglianza del 16 giugno 2010. Quanto ai pagamenti/erogazioni ricevuti (accreditati) dalla Commissione europea (quota comunitaria) e dallo Stato (quota nazionale) risulta il seguente prospetto. 4 La prima versione del P.O.R. è stata approvata dalla Commissione europea con decisione C (2000) 2359 dell’8 agosto 2000, successivamente – in seguito alla riprogrammazione di metà percorso – con decisione C (2004) 5191 del 15 dicembre 2004, poi con decisione C (2005) 4820 dell’1 dicembre 2005, infine con decisione C (2007) 1991 del 30 aprile 2007. 5 La prima versione del Complemento di programmazione è stata approvata con deliberazione Giunta regionale n. 47/38 del 21 dicembre 2000, quella attualmente vigente è stata approvata dal Comitato di sorveglianza nella seduta del 21 dicembre 2004 e notificato alla Commissione europea il 2 marzo 2005, ulteriormente modificata con procedura scritta del Comitato di sorveglianza notificata alla Commissione europea il 2 dicembre 2005 e, infine, ancora modificata ed integrata con decisione del Comitato di sorveglianza dell’1 febbraio 2006. Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 285 Capitolo X Pagamenti ricevuti Quota comunitaria 1.903.909.909,92 Quota statale 1.372.099.738,09 TOTALE 3.346.157.288,01 1.3. Nell’ambito del P.O.R. Sardegna 2000-2006 sono stati finanziati n. 31.006 progetti mentre quelli oggetto di rinuncia da parte del beneficiario ovvero revocati dalle Autorità POR sono n. 1.560, ma per questi ultimi non è dato rinvenire per quale importo finanziario complessivo. Di seguito si riferisce il quadro completo dei progetti rispettivamente finanziati, oggetto di rinuncia da parte del beneficiario in corso d’opera, oggetto di revoca nei confronti del beneficiario, irregolari e sospesi per effetto di procedure contenziose. Progetti non conclusi: revocati – irregolari - sospesi Asse I II III IV V VI VII POR Fondo Numero di progetti finanziati Numero di progetti oggetto di rinuncia o revocati Fesr Fse Feoga Totale Fesr Fse Totale Fesr Fse Totale Fesr Fse Feoga Sfop Totale Fesr Fse Totale Fesr Fse Totale Fesr Totale Fesr Fse Feoga Sfop Totale 1.054 364 167 1.585 452 199 651 543 6.680 7.223 5.580 610 13.730 187 20.113 935 46 981 262 3 265 188 188 9.022 7.902 13.897 187 31.006 21 2 0 23 5 2 7 25 190 215 66 44 1141 23 1.274 21 0 21 20 0 20 0 0 158 238 1141 23 1.560 Numero di progetti irregolari e/o sospesi a causa di procedure giudiziarie o amministrative 1 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1 0 2 In corso di attuazione del programma POR il 35,58% del contributo totale programmato (4,180 miliardi di euro) è stato, inoltre riversato sui cosiddetti progetti coerenti di I e II fase per un importo pari a 1.487.830.000,00 euro, in seguito alla rimodulazione degli 286 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo X interventi intervenuta nel 2008, da registrarsi alquanto tardiva rispetto alla tempistica del POR. La rimodulazione della programmazione inizialmente assunta è certamente attribuibile alle numerose difficoltà/impossibilità di realizzazione intervenute, in gran parte dovute a difettosa capacità programmatica di partenza. Inoltre, sul livello di spesa complessiva così come certificata e richiesta dalle Autorità regionali in sede di chiusura del POR pesa l’incognita della quota di spesa sostituita per effetto delle decertificazioni, la quale interessa interventi non tempestivamente programmati, bensì inseriti ex novo in sede di chiusura del Programma, per i quali si discute ancora in sede comunitaria circa la loro ammissibilità a finanziamento, poichè, invece, potrebbero determinare l’irreversibile perdita dei finanziamenti. Ulteriormente si deve rammentare che sulla spesa oggi ancora oggetto di procedura per il riconoscimento finale di ammissibilità, graveranno i tagli conseguenti al tasso di errore nel senso che “l’ammontare finanziario del tasso di errore finale determinerà i tagli alle quote di cofinanziamento europeo e statale, che saranno apportati in sede di saldo finale con la correlata riduzione della compartecipazione finanziaria al POR” (dalla relazione alla Corte dei conti del Certificatore indipendente, v. capitolo IV, paragrafo 5). Con riguardo al complesso degli investimenti inizialmente programmati, i progetti coerenti di I e di II fase hanno costituito oltre il 35,58% della spesa totale (con deliberazione n. 36/36 del 12 luglio 2008 la Giunta regionale aveva provveduto all’aggiornamento del relativo quadro). P.O.R. SARDEGNA 2000-2006 - PROGETTI COERENTI FONDO FESR COSTO PROGRAMMATO 2.600.980.000 IMPORTO INCIDENZA COMPLESSIVO PROGETTI PROGETTI COERENTI SU POR COERENTI SARDEGNA 1.224.610.000 47,08% RISORSE LIBERATE E REINVESTITE 1.083.090.000 FEAOG 770.535.914 44.930.000 5,83% 47.400.000 FSE * 744.428.000 209.000.000 28,07% 14.080.000 SFOP 64.780.771 9.290.000 14,34% 10.300.000 TOTALE 4.180.724.685 Fonte: dati R.A.E. 1.487.830.000 35,58% 1.154.870.000 1.4. La validazione da parte della Commissione europea e gli effetti finanziari. Secondo quanto reso noto dall’Autorità di gestione (nota C.R.P. prot. n. 2433 del 10 aprile 2014), dopo la conclusione del periodo gestionale del POR Sardegna 2000-2006 è Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 287 Capitolo X stato avviato un confronto da parte dell’Autorità di gestione con la Commissione europea ai fini della validazione di interventi e programmi. Riguardo gli interventi rientranti nei finanziamenti FESR, la Commissione europea ha inviato in data 12 marzo 2013 la proposta di chiusura del POR Sardegna 2000-2006 con l’indicazione di possibili correzioni finanziarie, proposta non accolta dall’Autorità di gestione con nota prot. n. 3008 del 14 maggio 2013. In seguito all’analisi delle controdeduzioni, si è svolta a Bruxelles in data 26 marzo 2014 una specifica audizione dell’Autorità di gestione presso i competenti Servizi (D.G. Audit) della Commissione Europea e continuano le valutazioni in contraddittorio. Con nota prot. 3906 del 13 giugno 2014 il Direttore generale del CRP ha comunicato che “attualmente si è in attesa che la Commissione Europea finalizzi il verbale dell’audizione a seguito del quale saranno formalizzate le eventuali rettifiche finanziarie”. L’Autorità di gestione si è riservata di comunicare alla Corte dei conti “la chiusura della procedura, ancora in atto, e le conclusioni finali”. Per quanto concerne il FSE, la Direzione generale Occupazione della Commissione europea ha comunicato la chiusura e il calcolo del saldo finale (nota prot. n. 1909614 del 5 giugno 2013). 288 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo X POR Sardegna 2000-2006, chiusura interventi FSE Per quanto concerne il FEOGA, la Direzione generale Agricoltura (DG Agri) della Commissione europea ha comunicato l’aggiornamento del calcolo del pagamento del pagamento finale con nota prot. ARES (2012) 1234554 del 18 dicembre 2012. Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 289 Capitolo X POR Sardegna 2000-2006, chiusura interventi FEOGA Per quanto riguarda lo SFOP, non è tuttora pervenuta la proposta di chiusura da parte della Commissione europea: la tabella seguente riporta i dati disponibili presso l’Autorità di gestione e non possono essere considerati definitivi. 290 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo X POR Sardegna 2000-2006, chiusura interventi SFOP Si evidenzia in merito ai fondi FEOGA un taglio concordato di euro 59.055.855,08 e pagamenti comunitari riconosciuti pari a euro 345.055.792,66, corrispondenti al 96,38% di quanto programmato. In relazione ai fondi FSE, emergono un taglio pari a euro 30.603.341,44 e pagamenti comunitari riconosciuti pari a euro 672.215.302,85, corrispondenti al 90,30% di quanto programmato. Per quanto sopra esposto, non sono disponibili dati di analoga natura riferiti ai fondi FESR e ai fondi SFOP. Emerge, allo stato, una prima e necessariamente sommaria valutazione critica concernente la non completa fruizione dei fondi comunitari previsti nel P.O.R. Sardegna 2000-2006, palesata da tagli concordati fra Commissione europea e Soggetto responsabile del programma (Regione autonoma della Sardegna), indice di sensibili deficit nel campo della programmazione e della gestione. Non si dispone di valutazioni ex post sull’efficacia degli interventi finanziati con il P.O.R. Sardegna 2000-2006 nel contesto economico-sociale isolano. 1.5. Irregolarità e frodi. Le problematiche dei recuperi e delle decertificazioni. Va precisato che, a termini di normativa regolamentare Comunitaria, qualora insorga qualsiasi fatto di qualsiasi natura che renda impossibile la prosecuzione dell’intervento Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 291 Capitolo X sostenuto con i fondi comunitari, sorge l’obbligo del recupero del contributo erogato, in particolare quando si tratti di sospetto di “irregolarità” o “frode” 6. 1.5.1 Sul piano sanzionatorio, la Convenzione affida a ciascun Stato membro il compito di adottare le misure necessarie per sanzionare le condotte fraudolente con sanzioni penali effettive, proporzionate e dissuasive, anche con la privazione della libertà personale nei casi più gravi. In ogni caso, il Soggetto responsabile dell’attestazione del piano avente sostegno comunitario è tenuto a recuperare la somma erogata7. L’azione di recupero viene gestita a livello di bilancio regionale dal Responsabile di Misura/Linea e può avvenire tramite escussione di polizza fidejussoria, attraverso compensazione o emanazione di appositi provvedimenti di richiesta di rimborso. 3.2. Qualora l’irregolarità riguardi una spesa già certificata alla Commissione europea, la fattispecie è compiutamente disciplinata dalle procedure previste dai regolamenti comunitari e il Responsabile di Misura/Linea ha la facoltà di scegliere tra due opzioni, in base a quanto previsto dalle stesse disposizioni comunitarie (COCOF 10/002/02EN versione finale 17/03/2010): a) la prima opzione prevede: 6 Per irregolarità si intende, ai sensi dell’art. 1, par. 2 del Regolamento CE 2988/95 del Consiglio del 18 dicembre 1995, qualsiasi violazione alle norme comunitarie posta in essere da un operatore economico (attraverso qualsiasi comportamento, anche omissivo, intenzionale o colposo6) che arrechi o possa determinare un pregiudizio al bilancio dell’Unione Europea, attraverso la diminuzione o la soppressione di entrate provenienti da risorse proprie percepite direttamente per conto delle Comunità, ovvero una spesa indebita. Perché vi sia irregolarità dev’esservi violazione di normativa (comunitaria o nazionale) comunque posta a tutela degli interessi finanziari dell’U.E. Accanto alla nozione di irregolarità è possibile rinvenire quella di frode, lesiva degli interessi finanziari dell’U.E., contenuta nella Convenzione del 1995, elaborata in base all’art. K.3 del trattato sull’UE, relativa alla tutela degli interessi finanziari comunitari. L’art. 1, par. 1, lett. a) definisce frode qualsiasi condotta dolosa (anche omissiva) relativa: a) all'utilizzo o alla presentazione di dichiarazioni o di documenti falsi, inesatti od incompleti cui consegua l’illecita percezione di fondi UE ovvero l’illegittima diminuzione di risorse destinate o gestite al livello UE; b) alla mancata comunicazione di un'informazione in violazione di un obbligo specifico cui conseguano gli stessi effetti; c) alla distrazione di fondi UE per finalità diverse da quelle per cui essi sono stati inizialmente concessi ovvero alla distrazione di un beneficio lecitamente ottenuto. 7 La contabilità dei recuperi è prevista dall’art. 61 del Regolamento (CE) n.1083/2006 e, secondo quanto previsto dal Manuale delle Autorità di Certificazione della programmazione comunitaria Sardegna 2007-2013, dev’essere tenuta a cura dell’Autorità di Certificazione sulla base delle notifiche effettuate dai competenti Responsabili di Linea. Infatti, il Responsabile di Misura/Linea attesta periodicamente all’Autorità di Certificazione l’avanzamento della spesa attraverso la compilazione di un’apposita scheda di certificazione molto articolata, allegandovi l’elenco delle operazioni. L’attestazione di spesa è il documento base per l’attività di verifica effettuata dall’Autorità di Certificazione, finalizzata alla elaborazione e successiva trasmissione delle certificazioni della spesa e delle domande di pagamento intermedie e di saldo finale (art 61 del Regolamento (CE) n.1083/2006). Con l’attestazione di spesa il responsabile di Misura/Linea comunica all’Autorità di Certificazione la presenza di eventuali spese irregolari in precedenza certificate. Qualora l’irregolarità riguardi spese non ancora certificate alla Commissione Europea, si attiva la procedura di comunicazione, procedura che non coinvolge l’Autorità di Certificazione, se non a titolo meramente informativo. 292 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo X • il Responsabile di Misura/Linea può scegliere, in via cautelativa, di eliminare dalla attestazione di spesa l’intervento oggetto di irregolarità anche prima di effettuare il recupero; • in tal caso l‘Autorità di Certificazione deduce l'importo in questione dalla successiva domanda di pagamento presentata alla Commissione ovvero, se l'importo dedotto è insufficiente, rimborsa la differenza all’Unione europea; • il recupero verrà poi gestito a livello di bilancio regionale dal Responsabile di Misura/Linea e potrà avvenire tramite escussione della polizza fidejussoria, attraverso compensazione o rideterminazione degli importi oggetto di delega (nel caso di opere pubbliche) o emanazione di appositi provvedimenti di richiesta di rimborso; b) la seconda opzione prevede: • il Responsabile di Misura/Linea avvia la procedura di recupero e ne da comunicazione, al più tardi con la successiva attestazione di spesa, all’Autorità di Certificazione perché possa compilare gli allegati previsti dal format della domanda di pagamento e iscrivere l’importo nel registro dei recuperi; • dopo il recupero, l‘Autorità di Certificazione restituisce gli importi relativi ai pagamenti irregolari recuperati, maggiorati degli interessi di mora, deducendo l'importo in questione dalla successiva “dichiarazione delle spese e domanda di pagamento” presentata alla Commissione ovvero, se l'importo dedotto è insufficiente, rimborsa la differenza all’Unione europea. L’opzione prescelta nella quasi totalità dei casi è la prima, definita decertificazione. E’ opportuno evidenziare che si tratta della modalità operativa largamente utilizzata in Italia e nel resto dell’Unione europea. A fronte della velocizzazione impressa per questa via alle richieste di pagamento formulate alla Commissione (già “ripulite” della quota di spesa irregolare) l’adozione delle operazioni di decertificazione comporta, però, l’obbligo di realizzare gli interventi con fondi nazionali e/o regionali, con indubbi significativi riflessi negativi di carattere finanziario. in tali termini, detti interventi gravano del tutto sul bilancio regionale e nazionale per effetto delle minori entrate a valere sul bilancio comunitario, ovvero diversamente da quanto era stato già programmato. 1.6. Irregolarità, frodi, decertificazioni e recuperi nel POR Sardegna 2000-2006. Dalla banca dati SIDIF (Sistema Informativo delle Irregolarità e Frodi comunitarie) attivata dalla Corte dei conti presso la centrale Sezione Affari comunitari e internazionali, si ricava un quadro aggiornato degli effetti finanziari relativi ai programmi comunitari che interessano la Sardegna discendenti dalla spesa “irregolare”, quale risulta nella sede Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 293 Capitolo X comunitaria OLAF (Ufficio europeo per la lotta anti-frodi), a cui sono pervenute le relative dichiarazioni di decertificazione da parte dell’Autorità di gestione del POR Sardegna 20002006. Nonostante le operazioni di decertificazione, gli importi da recuperare permangono elevati, restando, qualora inevasi, a carico del Soggetto gestore del programma comunitario, come di seguito sintetizzato: *fondo FESR: n. 22 casi, per un importo di spesa irregolare pari a euro 84.626.825,52 e un importo ancora da recuperare di euro 25.930.192,90 (di cui euro 8.855.176,00 di fondi comunitari); *fondo FSE: n. 18 casi, per un importo di spesa irregolare pari a euro 1.136.436,00 e un importo ancora da recuperare di euro 478.675,00 (di cui euro 146.369,00 di fondi comunitari); *fondo FEOGA: n. 177 casi, per un importo di spesa irregolare pari a euro 20.682.721,00 e un importo ancora da recuperare di euro 3.752.683,00 (di cui euro 143.546,00 di fondi comunitari); *fondo SFOP: n. 1 caso, per un importo di spesa irregolare pari a euro 1.411.987,00 interamente recuperato. POR Sardegna 2000-2006 - fondi FESR, casi irregolarità, decertificazioni, recuperi 294 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo X POR Sardegna 2000-2006 - fondi FSE, casi irregolarità, decertificazioni, recuperi POR Sardegna 2000-2006 - fondi FEOGA, casi irregolarità, decertificazioni, recuperi Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 295 Capitolo X POR Sardegna 2000-2006 - fondi SFOP, casi irregolarità, decertificazioni, recuperi 296 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo X II. IL MONITORAGGIO SULLO STATO DI AVANZAMENTO DEI PROGRAMMI COMUNITARI 2007-2013. 1. I PROGRAMMI OPERATIVI 2007-2013 La programmazione sostenuta da co-finanziamenti comunitari per il periodo 2007-2013 si sostanzia in tante programmazioni quante sono i fondi comunitari coinvolti: FESR, FSE, PSR, FEP. Inoltre, vi è un coinvolgimento con i piani operativi nazionali di settore PAR FAS, PON FAS, POin FAS. 1.1. Il PO FESR Il Programma operativo regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale (PO FESR)8 è il documento di programmazione mediante cui la Regione ha pianificato le risorse disponibili del Fondo per il periodo 2007-2013. Il POR individua la strategia di sviluppo9 per accrescere la competitività del sistema produttivo isolano e punta sulla diffusione dell’innovazione, la valorizzazione delle risorse naturali e culturali e la riduzione della dipendenza energetica dalle fonti di origine fossile (olio combustibile, carbone, ecc.). Il Programma beneficia di 1.701.679.413 di euro, di cui 680.671.765 euro provenienti dal FESR. 1.2. Il PO FSE Il Programma operativo regionale del Fondo sociale europeo (PO FSE) 10 è il documento di programmazione mediante il quale la Regione ha programmato per il periodo 2007-2013 le risorse disponibili del Fondo Sociale Europeo, finalizzate al rafforzamento della coesione economica e sociale, attraverso un miglioramento delle possibilità di occupazione e di impiego. Il PO FSE è stato elaborato coerentemente agli orientamenti strategici, alle 8 La strategia di sviluppo regionale è articolata in sette Assi o Priorità di intervento: Asse I - Società dell’informazione; Asse II - Inclusione, servizi sociali, istruzione e legalità; Asse III – Energia; Asse IV - Ambiente, attrattività naturale culturale e turismo; Asse V - Sviluppo urbano; Asse VI – Competitività; Asse VII - Assistenza tecnica. 9 Il PO definisce anche le modalità di attuazione del Programma, indicando le principali Autorità e Organismi che avranno il compito di sorvegliare e gestire la sua attivazione ed è accompagnato da tre allegati: la Valutazione Ex ante, la Valutazione ambientale strategica (V.A.S.) e le Pari Opportunità in Sardegna. Il POR FESR viene attuato attraverso i criteri di ammissibilità e di selezione delle operazioni, approvati dal Comitato di Sorveglianza. 10 La strategia di sviluppo regionale è articolata in sei Assi o Priorità di intervento: Asse I - Adattabilità; Asse II - Occupabilità; Asse III – Inclusione sociale; Asse IV - Capitale umano; Asse V – Trasnazionalità e Interregionalità; Asse VI - Assistenza tecnica. Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 297 Capitolo X previsioni del Quadro strategico nazionale e ai regolamenti comunitari in tema di politica di coesione. Il Documento strategico regionale (DSR) e il Piano regionale di sviluppo (PRS) hanno contribuito a dare una dimensione locale al documento e ad individuare le priorità e gli obiettivi da raggiungere nel corso della programmazione 2007-2013. Il PO Sardegna FSE 2007 - 2013 definisce anche le modalità di attuazione del Programma, indicando le principali Autorità e Organismi che avranno il compito di sorvegliare e gestire la sua attuazione. Il programma beneficia di 729.291.176,00 euro (Decisione comunitaria C (2007) 6081 del 30 novembre 2007). 1.3. Il PSR Il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2007/2013 della Regione Sardegna definisce le strategie, gli obiettivi e gli interventi per il settore agricolo, agro-industriale e forestale e per lo sviluppo rurale dell’Isola per il periodo di programmazione 2007/2013. Le risorse destinate al finanziamento degli interventi sono pari a euro 1.292.253.805, di cui 574.899.000 provenienti dal Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Regionale (Regolamento CE 1698/2005 del 20 settembre 2005). 1.4. Il PO FEP Il Programma operativo del Fondo europeo per la pesca (PO FEP) è stato approvato dalla Commissione europea il 19 dicembre 2007. E’ il documento di programmazione nazionale che attua le misure finanziate col Fondo Europeo per la Pesca, lo strumento finanziario comunitario per la promozione dello sviluppo sostenibile di questo settore. La dotazione del Fondo per l’Italia è pari a 424.342.854, il 75% è destinato alle regioni che rientrano nell’obiettivo Convergenza, il restante 25% è destinato alle altre regioni, tra cui la Sardegna. Il programma, coerentemente con gli indirizzi indicati nel Piano strategico nazionale - che fissa priorità, obiettivi e risorse finanziarie da destinare al settore - e con le disposizioni contenute nei regolamenti comunitari, contiene le modalità attuative del FEP. In particolare descrive le linee strategiche generali, gli obiettivi globali e specifici; gli assi prioritari e le misure; il piano di finanziamento e le disposizioni di attuazione. Alcune misure sono gestite direttamente dall’Amministrazione centrale, altre sono a diretta gestione regionale, altre ancora sono co-gestite a livello centrale e regionale. 1.5. Il Piano di Azione Coesione Il "Piano di azione coesione per il miglioramento dei servizi pubblici collettivi al sud" è il frutto di un percorso condiviso. Per accelerare la spesa dei fondi strutturali disponibili per il periodo 2007-2013 e rilanciare – nel segno della qualità e dell’efficienza – i Programmi in ritardo di attuazione, lo Stato italiano, le Istituzioni europee e alcune Regioni 298 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo X hanno individuato 5 priorità di intervento su cui concentrare le risorse: istruzione, agenda digitale, occupazione, servizi di cura e sistema dei trasporti/rete ferroviaria. La Regione Sardegna ha destinato al Piano di azione coesione circa 395 milioni di euro: 340,3 provenienti dal cofinanziamento nazionale del Programma Operativo FESR 2007-2013 e circa 54,2 milioni dal POR FSE. Tali risorse verranno impiegate per il miglioramento delle infrastrutture di trasporto (reti ferroviarie, grande viabilità stradale, porti), dei servizi di cura, dell’istruzione e per l’Agenda digitale e per l’occupazione. Il Piano è il risultato del lavoro congiunto del Centro Regionale di Programmazione, dell’Assessorato del Lavoro e degli altri Assessorati che gestiscono risorse comunitarie. Nell’ambito della priorità sistema dei trasporti/rete ferroviaria in Sardegna i progetti relativi alle reti ferroviarie sono finalizzati alla velocizzazione e alla messa in sicurezza della rete esistente, all’intermodalità dei sistemi di trasporto e al completamento delle linee metropolitane di superficie (circa 133 milioni di euro). Le infrastrutture del porto industriale di Cagliari assorbono risorse per 11 milioni. La grande viabilità stradale finanzia opere per quasi 79 milioni di euro: si tratta dell’ampliamento della SS Sassari-Olbia nella tratta di collegamento con l'aeroporto di Olbia, dell'eliminazione delle intersezioni a raso e della riqualificazione dell’asse attrezzato urbano della SS 554. Nel Piano di azione coesione regionale sono previsti 35 milioni per i “servizi di cura”, intervenendo nelle aree più svantaggiate con azioni di adeguamento delle Case della Salute e con progetti di domotica. La Regione punta a migliorare, inoltre, le condizioni di vita delle persone disabili, anziane e/o disagiate e la qualità della vita dei loro familiari. La Sardegna alle due priorità “Agenda digitale” e “istruzione” ha riservato 54,2 milioni provenienti dal PO FSE e quasi 83 milioni del PO FESR. L’obiettivo è accrescere l’efficacia delle didattica attraverso la riqualificazione delle strutture scolastiche e l’introduzione di tecnologie innovative. Gli interventi con Agenda digitale puntano ad azzerare il digital divide e a moltiplicare le opportunità offerte a cittadini e imprese: l’accesso alla banda larga entro il 2013 e alla rete ultraveloce entro il 2020. La priorità “occupazione” mira soprattutto alla creazione di opportunità di lavoro per i lavoratori svantaggiati e molto svantaggiati, alla promozione di nuova imprenditorialità, al sostegno di settori strategici quali il turismo e il commercio, al rilancio di aree industriali in crisi. 2. CRITICITÀ DEL MONITORAGGIO FINANZIARIO Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 299 Capitolo X Passando alle problematiche della realizzazione e dell’avanzamento finanziario, si è osservato che i risultati raggiunti in termini di spesa alla chiusura del primo periodo di attuazione della programmazione comunitaria 2007-2013 (primo biennio 2007-2009 e successivo biennio 2010-2011 per la conclusione degli interventi) non potevano essere ritenuti soddisfacenti. I sensibili ritardi nelle procedure di selezione dei beneficiari finali e nell’attuazione degli interventi da proporre per le successive ammissioni a rimborso comunitario hanno denotato le più volte richiamate carenze di accorte selezioni degli obiettivi e valide programmazioni. Conseguentemente dalle Autorità di gestione, previa approvazione in sede comunitaria, sono stati modificati i piani finanziari, in particolare quello del PO FESR, (delibera Giunta regionale 23 dicembre 2011 n. 53/31) con una netta diminuzione della quota UE – e conseguente crescita della quota nazionale – in diversi Assi proprio per evitare le conseguenze dell’incombente disimpegno automatico11. In conseguenza, ai fini di referto sul rendiconto regionale, appare fondamentale verificare i livelli di attuazione e l’efficacia dei singoli programmi interessati dal sostegno comunitario 2007-2013. 2.1. Dagli atti acquisiti dalle Autorità regionali, risulta che al 31 dicembre 2013 il PO FESR vedeva finanziati n. 1.727 progetti per un importo complessivo di risorse programmate pari a 1.432,9 milioni di euro (105% dei fondi in programma), le risorse impegnate sono pari a 1.134,2 milioni di euro (83% dei fondi in programma), mentre le spese effettive ammontano a 856,2 milioni di euro (63% dei fondi in programma), di cui 784,8 milioni di euro certificate. 2.2. Al 31 dicembre 2013 il PO FSE vedeva risorse programmate pari a 675.053.206,00 euro, risorse impegnate pari a 660.436.078,00 euro (97,83% dei fondi in programma), spese effettuate pari a 505.626.417,83 di euro (74,90% dei fondi in programma), mentre le spese certificate ammontano a 468.457.132,90 euro (69,40% dei fondi in programma), importo superiore di quasi 20 milioni di euro rispetto a quanto necessario per il target N+2. 11 La Commissione procede al disimpegno automatico della parte di un impegno di bilancio connesso ad un programma operativo che non è stata utilizzata per il prefinanziamento o per i pagamenti intermedi o per la quale non le è stata trasmessa una domanda di pagamento ai sensi dell'articolo 86 entro il 31 dicembre del secondo anno successivo a quello dell'impegno di bilancio nell'ambito del programma, salvo l'eccezione di cui al paragrafo 2 (art. 93, del regolamento CE/1083/2006). Ulteriore casistica specifica è sintetizzata in http://www.dps.tesoro.it/documentazione/docs/uver/normativa/Disimpegno%20automatico.pdf 300 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo X Programmazione FESR al 31 dicembre 2013 PROGRAMMAZIONE FSE AL 31 DICEMBRE 2013 IMPEGNI FSE AL 31 DICEMBRE 2013 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 301 Capitolo X PAGAMENTI FSE (SPESE EFFETTIVAMENTE SOSTENUTE DAI SOGGETTI BENEFICIARI) AL 31 DICEMBRE 2013 Si deve evidenziare che la Commissione europea (note ARES n. 3719540 del 13 dicembre 2013 e n. 395007 del 18 febbraio 2014) ha interrotto i termini di pagamento, ai sensi dell’art. 91 del Regolamento generale fondo FSE, riguardo le domande di ottobre e dicembre 2013 a causa delle carenze riscontrate in precedente missione di audit riguardanti sia attività di competenza dell’Autorità di gestione (sistemi informatizzati di contabilità, sorveglianza e informativa finanziaria) che attività proprie dell’Autorità di Audit (procedure di controllo). 2.3. E’, inoltre, risultato che al 31 dicembre 2013 il PSR vedeva risorse programmate pari a 1.271,4 milioni di euro (99,00% dei fondi in programma), risorse impegnate pari a 1.060,6 milioni di euro (82,56% dei fondi in programma), mentre le spese effettuate ammontano a 840,7 milioni di euro (65,43% dei fondi in programma). Di seguito si espongono i dati finanziari resi disponibili da sito ufficiale della Regione, aggiornati al 31.12.2013 esposti per Assi (v. elenco pag. 17), mentre non si dispone degli stati di avanzamento finanziario degli ulteriori programmi “minori” con fondi comunitari. 302 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo X 3. Irregolarità riscontrate ed entità delle decertificazioni Nell’ambito dell’attuazione del PO FESR sono state riscontrate (nota C.R.P. prot. n. 2263 del 4 aprile 2014) n. 14 irregolarità, per un importo complessivo pari a euro 11.027.914,65, relative a violazioni della disciplina degli appalti (decreto legislativo n. 163/2006 e s.m.i.), interamente oggetto di decertificazione. Nell’ambito dell’attuazione del PO FSE sono state riscontrate (note Direzione gen.le Ass.to reg.le Lavoro prot. n. 13616 del 2 aprile 2014 e prot. n. 17230 del 29 aprile 2014) irregolarità per un importo complessivo pari a euro 1.303.425,29, determinate, in particolare, dall’interpretazione della complessa normativa sui “costi ammissibili”. Deve segnalarsi, in proposito, un positivo elemento di discontinuità rispetto alla precedente programmazione comunitaria 2000-2006, che ha consentito la forte riduzione delle spese considerate irregolari e, conseguentemente, decertificate: “le verifiche amministrativocontabili vengono infatti espletate sul 100% delle operazioni/progetti prima della presentazione della domanda di pagamento ovvero della certificazione della spesa alla Commissione Europea, in concomitanza della gestione dell’intervento, al contrario della Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 303 Capitolo X precedente programmazione dove veniva garantito il controllo rendicontale alla chiusura del progetto”. La modifica delle procedure di controllo ha portato alla riduzione a percentuali minimali delle spese irregolari decertificate rispetto a quelle complessive (circa 0,28% delle spese certificate al 31 dicembre 2013, pari a euro 468.457.139,90). Nell’ambito dell’attuazione del PSR è stata riscontrata una sola “irregolarità” in senso tecnico, per la quale è stata effettuata da Agea – Servizio contenzioso comunitario12 l’escussione delle relative due polizze fidejussorie, e alcune richieste di restituzione per errori amministrativi, riduzioni ed esclusioni per un importo complessivo di euro 2.906.410,44, dei quali euro 2.309.980 già recuperati (euro 596.430,29 devono essere ancora recuperati). 12 Si deve ricordare che per la Sardegna l’Organismo pagatore è rappresentato dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura – Agea. 304 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XI CAPITOLO XI I DEBITI COMMERCIALI Consigliere Valeria Mistretta 1. INIZIATIVE ADOTTATE DALL’AMMINISTRAZIONE REGIONALE PER ACCELERARE IL PAGAMENTO DEL DEBITO COMMERCIALE Come illustrato nella relazione relativa al rendiconto 2012 13, a seguito dell’entrata in vigore del decreto legge n. 35 dell’8 aprile 2013, convertito nella legge n. 64 del 6 giugno 2013, che detta disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali, l’Amministrazione regionale aveva svolto una ricognizione dei debiti di parte capitale certi liquidi ed esigibili alla data del 31 dicembre 2012, ovvero dei debiti di parte capitale per i quali sia stata emessa fattura o richiesta equivalente di pagamento entro il predetto termine, al fine di una successiva esclusione di tali pagamenti dai vincoli del patto di stabilità interno. Già in precedenza l’Amministrazione aveva iniziato una ricognizione per dare attuazione a quanto disposto del decreto legislativo n. 192 del 9 novembre 2012 che impone una tempistica rigida per il pagamento dei debiti commerciali derivanti da transazioni concluse a decorrere dal 1° gennaio 2013. Il sistema contabile della Regione consente di rilevare la fase della liquidazione del debito, che coincide con il momento nel quale il credito viene riconosciuto e certificato dall’Amministrazione e quindi diviene esigibile il relativo pagamento. I debiti commerciali (art. 2 D.L. n. 35/2013). Dal 20 al 31 dicembre 2012 erano stati liquidati debiti commerciali per un totale di 129 fatture e per un ammontare complessivo di 1.746.661,15 euro, di cui 1.097.233,44 euro sul titolo I (parte corrente) e 649.427,71 sul titolo II (parte capitale). La Ragioneria regionale, con nota prot. n. 15817 del 3 maggio 2013, evidenziava i risultati della ricognizione, operata sulla base dei dati certificati dalle Direzioni generali circa il debito pregresso – comprensivo dei trasferimenti in favore degli Enti Locali e di altri debiti 13 Capitolo 11 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 305 Capitolo XI in favore di enti o società controllati o partecipati – maturato al 31 dicembre 2012 ai sensi del D.L. 35 e non ancora pagato alla data di entrata in vigore del decreto stesso (9 aprile): Complessivo debito sui residui in conto 205.000.000,00 di cui debito commerciale: 12.000.000,00 capitale* Complessivo debito sui residui di parte 182.000.000,00 di cui debito commerciale: 4.000.000,00 corrente* Totale 387.000.000,00 16.000.000,00 *comprensivo dei trasferimenti in favore degli enti locali e di altri debiti in favore di enti o società controllati o partecipati, maturato al 31/12/2012 ai sensi del DL 35 e non ancora pagato alla data di entrata in vigore dello stesso DL (9 aprile) Infine, l’analisi dei dati contabili presenti a sistema circa i pagamenti già effettuati per l’assolvimento del debito commerciale pregresso, maturato al 31 dicembre 2012, aveva consentito di rilevare i seguenti importi: debito commerciale già pagato al 9 aprile 2013: sul titolo I - 242 fatture - 14.777.000 euro sul titolo II – 38 fatture - 1.470.000 euro. Successivamente, con la nota n. 1764 del 20 gennaio 2014, la Ragioneria precisava che per ciò che concerne il debito di parte corrente maturato dall'Amministrazione regionale al 31.12.2012 ai sensi del D.L. 35/2013 - comprensivo del debito derivante da transazioni commerciali contratte dalla medesima Amministrazione e di quello derivante da trasferimenti ad altri soggetti - alla data del 10 gennaio 2014 non era ancora stato completato il monitoraggio per certificare il grado di assolvimento del debito scaduto di parte corrente come censito ad aprile 2013 (pari a circa 182 milioni di euro) o per aggiornarne l'entità, così come avvenuto in riferimento al debito in conto capitale e ai relativi pagamenti. Con la stessa nota, in relazione al debito dell’Amministrazione regionale derivante dalle transazioni commerciali, la Ragioneria regionale rappresentava che fin dagli ultimi mesi dell'esercizio 2012 aveva collaborato per la messa a punto e l'implementazione sul sistema informatico di nuove funzionalità, che consentissero il caricamento e la tracciabilità delle fatture di debito commerciale e/o delle richieste equivalenti di pagamento con il relativo scadenzario; tale implementazione era stata resa disponibile e operativa da gennaio 2013. Nella stessa nota veniva illustrata la situazione al 31.12.2013, distintamente per i capitoli di parte corrente e di parte capitale, riferita alle fatture o richieste equivalenti di pagamento rilevate tramite il sistema informatico regionale. 306 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XI Totale pagamento fatture esercizio 2013 (su residui e competenze) N. fatture Totale liquidato Media gg. ricevimento fattura/quietanzamento 7.420 353.580.378,41 68 di cui - transazioni commerciali 2012 e precedenti (corrente e capitale) Titolo N. fatture Tot. Liquidato Media gg ricevimento fattura/quietanzamento 1* 1803 66.760.485,33 92 2** 643 51.524.622,02 79 Totale 2.446 118.285.107,35 88 * di cui euro 16.529.929,73, per un totale di 435 fatture pervenute al 31/12/2012 ** di cui euro 3.665.626,69, per un totale di 83 fatture pervenute al 31/12/2013 - transazioni commerciali competenza 2013 (corrente e capitale) Medi gg ricevimento fattura/quietanzamento 1* 4603 194.450.563,20 58 2** 371 40.844.707,86 57 Totale 4.974 235.295.271,06 58 * di cui euro 725.912,27, pagati su riassegnazione di somme perente per un totale di 55 fatture pervenute al 31/12/2012 ** di cui euro 635.181,29, pagati su riassegnazione di somme perente per un totale di 7 fatture pervenute al 31/12/2012 Titolo N. fatture Tot. Liquidato Per quanto concerne il debito di parte capitale maturato dall'Amministrazione regionale al 31.12.2012, derivante sia da transazioni commerciali dell'Amministrazione sia da trasferimenti ad altri soggetti (Enti locali e altri soggetti pubblici o privati), la direttiva Presidenziale n. 3745 del 29 maggio 2013 e la successiva deliberazione della Giunta regionale n. 22/40 del 17 giugno 2013 avevano disposto che le direzioni generali provvedessero tempestivamente e prioritariamente all'assolvimento dei relativi pagamenti. Nel ricordare che l'art. 1, commi 7 e 8, del D.L. 35/2013 ha consentito alle regioni di liberare spazi finanziari sul patto di stabilità interno 2013 finalizzandoli all'assolvimento del debito in questione, la Direzione generale della Ragioneria ha altresì precisato di aver adottato al proprio interno le misure organizzative idonee a conferire priorità alla lavorazione dei provvedimenti di liquidazione e pagamento del predetto debito scaduto e, in tale ottica, ha richiesto periodicamente - tra luglio e novembre - con varie note … indirizzate alle competenti direzioni generali di attestare il debito scaduto al 31.12.2012 - sia già pagato che ancora da pagare - con le connesse motivazioni, fornendo le indicazioni operative necessarie e la modulistica utile per le relative certificazioni di spesa. Di seguito le ulteriori informazioni comunicate dalla Ragioneria sempre nella nota n. 1764. Sintesi dei dati certificati dalle Direzioni generali al 30 giugno 2013 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 307 Capitolo XI - Da pagare: 149.511.859,84 (spesa interamente soggetta alle limitazioni del patto di stabilità) - Pagato 157.074.068,80 ( di cui 149.500.493,63 entro il patto di stabilità) Sintesi dei dati certificati dalle Direzioni generali 31 agosto 2013 -Da pagare: 78.948.939,59 (spesa interamente soggetta alle limitazioni dei patto dì stabilità) -Pagato: 244.434.774,00 (di cui 220.434.773,95 entro il patto di stabilità) Nella finanziaria regionale per il 2013, approvata con la legge n. 12 del 23 maggio 2013, al comma 13 dell’articolo 5 è stabilito che È autorizzata nell'anno 2013 la spesa di euro 6.000.000 quale onere in conto interessi per l'assolvimento del debito commerciale in essere in capo all'Amministrazione regionale e agli enti appaltanti per opere assistite da finanziamento regionale; la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente in materia di credito, definisce il relativo programma d'intervento (UPB S08.01.007). La presente autorizzazione di spesa, qualora si acceda alla linea di credito di cui agli articoli 2 e 3 del decreto legge 8 aprile 2013, n. 35 (Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali), è utilizzata per far fronte alla copertura dei relativi oneri. Dai dati di chiusura del bilancio regionale si rileva la seguente situazione riguardo al predetto stanziamento: UPB S08.01.007 Spese generali per mutui, prestiti obbligazionari, anticipazioni di cassa, riscossioni e cessione dei crediti Capitolo SC08.0140 Debito commerciale Stanziamento iniziale Variazioni Stanziamento Finale Impegnato Complessivo C/Competenza Economie Residui passivi competenza 6.000.000,00 -5.000.000,00 1.000.000,00 0,00 1.000.000,00 0,00 Con la legge regionale 5 novembre 2013, n. 31, avente ad oggetto “Bilancio di previsione per l'anno 2013: incremento del fondo per la riassegnazione di somme perente”, nel bilancio della Regione per l'anno 2013 il fondo per la riassegnazione dei residui perenti iscritto in conto dell'UPB S08.01.004 (Cap. SC08.0045) è stato incrementato di 75.170.000 euro, a seguito della verifica dell'incapienza del fondo perenzioni, necessario ad assolvere il debito scaduto (sia in riferimento alla spesa capitale che a quella corrente). 308 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XI Con la deliberazione n. 49/13 del 26 novembre 2013, la Giunta regionale dava mandato all’Assessore della Programmazione di ripartire gli ulteriori spazi finanziari disponibili e quelli eventualmente liberati per effetto dell’articolo 1, comma 7, del D.L. n. 35/2013, a seguito dell’acquisizione da parte della Direzione generale del bilancio della certificazione di tutte le Direzioni generali dell’avvenuto pagamento di tutto il debito in conto capitale scaduto al 31.12.2012, e di adeguare, qualora necessario, i plafond di spesa in termini di competenza finanziaria e di competenza euro compatibile assegnati alla Presidenza e agli Assessorati. Di conseguenza, la Direzione generale del bilancio ha provveduto a disporre le relative nettizzazioni di spesa sul patto di stabilità (art. 1, commi 7 e 8, del D.L. 35/2013) ripartendo gli ulteriori spazi finanziari tra le diverse Direzioni generali. La nota della Ragioneria riporta quindi i dati riepilogativi del debito di parte capitale maturato al 31.12.2012 e dei relativi pagamenti secondo le certificazioni e gli aggiornamenti delle competenti Direzioni generali, in base alle quali il debito stesso è risultato assolto nella sua totalità. Sintesi dei dati al 31.12.2013, aggiornati e certificati dalle Direzioni generali: Complessivo debito in conto capitale scaduto al 31.12.2012 e interamente pagato al 31.12.2013: euro 302.360.618,86, di cui 277.412.314,27 entro il patto dì stabilità. Una tabella del sito del MEF, intitolata “Regioni – Spazi finanziari in deroga al patto di stabilità interno” riporta, per la Sardegna, un totale di spazi finanziari utilizzati in deroga, pari, in totale, a 290.421.438 euro. In relazione ai pagamenti dei debiti in conto capitale scaduti al 31.12.2012 e interamente pagati al 31.12.2013, un documento della Ragioneria regionale datato 22 gennaio 2014 riportava i dati di seguito esposti, quale resoconto dell’attività 2013. Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 309 Capitolo XI IMPORTO DEI MANDATI DI PAGAMENTO DESCRIZIONE DELLA TIPOLOGIA DI SPESA Trasferimenti in conto Trasferimenti in conto Beni immobili Trasferimenti in conto Beni mobili Prodotti informatici Trasferimenti in conto capitale a enti locali capitale ad altri soggetti capitale a imprese capitale a enti dell'Amministrazione centrale Altre spese in conto capitale 207.540.213,38 51.431.723,53 28.481.131,45 11.011.919,41 2.415.702,39 1.446.001,51 19.436,71 14.490,48 TOTALE COMPLESSIVO 302.360.618,86 8.928.457,17 di cui transazioni commerciali Dati Ragioneria regionale TEMPI MEDI DI PAGAMENTO AFFERENTI A TRANSAZIONI COMMERCIALI PAGATE NELL'ESERCIZIO 2013 Titolo 1 - Spese correnti N° Fatture 6.406 Importo Liquidazione 261.211.049,03 Media giorni trascorsi* 67,35 2 - Spese in C/C capitale 1.014 92.369.329,88 70,90 Totale complessivo 7.420 353.580.378,91 67,84 TEMPI MEDI DI PAGAMENTO DELLE FATTURE AFFERENTI A TRANSAZIONI COMMERCIALI CONCLUSE A DECORRERE DAL 1/1/2013 (art. 3, comma 1 del D.Lgs. 192/2012 - lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali) Importo Media giorni Titolo N° Fatture Liquidazione trascorsi* 1 - Spese correnti 4.603 194.450.563,20 57,78 2 - Spese in C/C capitale 371 40.844.707,86 57,05 Totale complessivo 4.974 235.295.271,06 57,73 TEMPI MEDI DI PAGAMENTO DELLE FATTURE AFFERENTI A TRANSAZIONI COMMERCIALI CONCLUSE SINO AL 31/12/2012 (art. 3, comma 1 del D.Lgs. 192/2012 - lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali) Importo Media giorni Titolo N° Fatture Liquidazione trascorsi* 1 - Spese correnti 1.803 66.760.485,83 92 2 - Spese in C/C capitale 643 51.524.622,02 79 Totale complessivo 2.446 118.285.107,85 88 *Media Giorni Trascorsi= media semplice dei giorni solari ottenuti dalla differenza tra giorni ricevimento fattura e data di quietanza del mandato di pagamento In merito ai giorni ricevimento fattura, l'Amministrazione regionale fa riferimento a quanto previsto dall'Art. 4, comma 2, lettere a,b,c,d del D. Lgs 231/2002 come modificato dal D. Lgs. 192/2012 (fonte: Ragioneria regionale) 310 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XI Con nota del 16 aprile 2014, prot. n. 9822, la Ragioneria regionale ha fornito il seguente aggiornamento relativo ai pagamenti al 31 marzo 2014 afferenti alle transazioni commerciali: TITOLO NUMERO FATTURE IMPORTO MANDATO MEDIA GG RICEVIMENTO FATTURA/QUIETANZA 1 1050 37.287.916,20 48,14 2 175 11.265.618,54 56,25 1225 48.553.534,74 49,35 Totale complessivo Riguardo ai dati sopra riportati la Ragioneria regionale ha precisato che “nell’importo sono stati considerati tutti i mandati disposti al 31.3.2014 mentre per la media sono stati considerati i mandati quietanzati alla stessa data”. La citata nota della Ragioneria regionale ha fornito, altresì, il dettaglio dei dati con riferimento all’anno di provenienza della fattura: TITOLO/ANNO PERVENIMENTO FATTURA Titolo 1 1050 37.287.916,20 2012 5 299,87 2013 217 21.307.293,92 2014 828 15.980.322,41 Titolo 2 175 11.265.618,54 2013 47 5.246.359,94 2014 128 6.019.258,60 Totale complessivo 1225 48.553.534,74 NUMERO FATTURE IMPORTO MANDATO I dati sopra esposti, come rappresentato dalla Ragioneria, sono stati rilevati dal sistema contabile Sibar-Sap opportunamente implementato per la rilevazione del debito scaduto derivante da transazioni commerciali. Si rileva che i restanti debiti di parte corrente e di parte capitale - non derivanti da contratti di forniture, somministrazioni, appalti o incarichi professionali - non risultano ancora essere stati trattati a sistema con l’introduzione di un apposito scadenzario. Per i forti ritardi riscontrati nell’utilizzo delle risorse appositamente destinate, un approfondimento appare necessario con riferimento ai pagamenti del debiti sanitari, che impongono una più articolata ricognizione sul territorio per il numero considerevole degli enti coinvolti. Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 311 Capitolo XI I debiti sanitari (art. 3 D.L. n. 35/2013) La Ragioneria regionale, nella nota prot. n. 15817 del 3 maggio 2013, aveva comunicato che l’Assessorato della Sanità non aveva ancora completato la ricognizione del debito pregresso delle AA.SS.LL. e degli altri Enti del Servizio Sanitario Nazionale ai sensi dell’art. 3 del D.L. 35/2012. A distanza di un anno circa dalla prima comunicazione in materia, i dati forniti dalla Ragioneria con la nota del 16 aprile 2014, prot. n. 9822, non tengono conto del debito commerciale degli Enti del Servizio Sanitario. Da una tabella pubblicata nel sito Internet del Ministero dell’Economia e delle Finanze, aggiornata al 26 febbraio 2014, intitolata “Anticipazioni finanziarie: importi non utilizzati”, risulta un’assegnazione finanziaria per la Sardegna pari a 159.728.000 euro non utilizzati; da un’altra scheda, intitolata “Regioni – Risorse assegnate e disponibili per il pagamento dei debiti sanitari nel 2013”, che riporta lo stesso importo di 159.728.000 euro, si deduce che l’anticipazione ministeriale è stata assegnata alla Sardegna per il pagamento dei debiti sanitari. Dalla stessa tabella si rileva, altresì, che nessun atto è pervenuto dalla Regione. A seguito di richiesta istruttoria, la Direzione generale dell’Assessorato della Programmazione, con nota 2894 del 16 aprile 2014, ha comunicato di essersi fatta carico delle prescrizioni di cui al comma 4 dell'articolo 3 del D.L. n. 35/2013, considerato che lo stesso attribuiva congiuntamente al Presidente e al "responsabile finanziario" la sottoscrizione dell'istanza di accesso all'anticipazione di liquidità a valere sulle risorse della "Sezione per assicurare la liquidità per pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili degli enti del Servizio Sanitario Nazionale". Detta istanza è stata inviata al Ministero dell’Economia e Finanze il 30 maggio 2013, alla luce delle seguenti valutazioni: 1. il Decreto direttoriale del Ministero dell'economia e finanze - Ragioniere Generale dello Stato - del 16 aprile 2013 aveva fissato, tra l'altro, una riserva di euro 159.728.000,00 a favore della Regione Autonoma della Sardegna. La misura, ad avviso della Direzione generale, scaturiva da una stima di RGS del debito commerciale del SSR sardo e non da comunicazioni formali della stessa Direzione generale; 2. un comportamento omissivo da parte dei due responsabili regionali avrebbe precluso l'effettiva erogazione di liquidità, nel caso l'istruttoria in corso l'avesse giustificata. La nota della Direzione generale della programmazione precisa ancora che, successivamente, il Governo regionale, non trovando riscontro alla misura del debito commerciale delle Aziende sanitarie sarde ipotizzato dalla RGS, aveva rappresentato agli organi ministeriali che il quantum effettivamente sussistente sarebbe stato soddisfatto con 312 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XI fondi regionali, senza ricorrere alla forma di indebitamento prevista dall'articolo 3 del D.L. 35/2013 per non gravare il bilancio con i connessi oneri finanziari. Si osserva che la quantificazione era stata effettuata in via d’urgenza sulla base dei dati contenuti nel NSIS (Nuovo Sistema Informativo Sanitario) del Ministero della Salute al fine di provvedere alla ripartizione dei primi 5 miliardi messi a disposizione per il pagamento del debito commerciale tra tutte le Regioni e tale motivazione, con le poste di riferimento e le percentuali, è chiaramente esplicitata nel decreto direttoriale del Ministero dell’Economia del 16 aprile 2013. Con successiva nota del 28 aprile 2014 l’Assessorato della Programmazione ha precisato che la misura del debito commerciale delle Aziende sanitarie sarde è stata certificata dai Direttori generali delle medesime in esito alla procedura avviata dalla Direzione generale della sanità, tramite il Servizio programmazione sanitaria e economico finanziaria e controllo di gestione e che alla data di emanazione del Decreto direttoriale del Ministero dell’economia e finanze – Ragioniere Generale dello Stato - del 16 aprile 2013 non era ancora possibile quantificare con esattezza se eventuali limiti alla liquidità regionale avrebbero potuto impedire l’assolvimento degli obblighi di accelerazione del pagamento dei debiti commerciali. Pertanto, l’Amministrazione Regionale ritenne di non doversi precludere l’accesso al beneficio previsto dal comma 1 dell’articolo 3 e formalizzò l’istanza di cui al comma 4. Era, infatti, di tutta evidenza, almeno per la scrivente Direzione, che avrebbero potuto essere imputati all’Amministrazione i mancati assolvimenti del debito, conseguenti la non effettuata tempestiva richiesta di liquidità. Le lettere a), b) e c) del successivo comma 5 inquadravano, invece, gli adempimenti propedeutici all’erogazione dell’anticipazione. A tal fine l’Amministrazione avviò l’istruttoria, che si concluse con: • le certificazioni dei direttori generali delle ASL …; • la verifica che l’effetto combinato delle regolari devoluzioni di cassa del Ministero dell’economia e il mancato innalzamento della competenza eurocompatibile della Regione dovuta all’inerzia governativa in relazione all’attuazione delle disposizioni del comma 5bis dell’articolo 11 del citato D.L. 35/2013 - avrebbero generato una disponibilità di cassa utile per l’assolvimento dei debiti commerciali delle Aziende sanitarie sarde. Di conseguenza, l’Amministrazione regionale non attuò le disposizioni del citato comma 5 e fece venir meno automaticamente, stante l’esplicita previsione normativa, le condizioni per l’accesso all’anticipazione, valutando anche la possibile illegittimità dei connessi oneri finanziari, in assenza di una documentata necessità di ricorrere a detta provvista finanziaria. Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 313 Capitolo XI L’Assessorato della Sanità ha comunicato, con nota pervenuta alla Sezione di controllo in data 18 aprile 2014, che le Aziende avevano provveduto all’accreditamento nella piattaforma elettronica per la gestione telematica del rilascio delle certificazioni predisposta dal MEF e ne hanno dato comunicazione all’Assessorato. Successivamente, l’Assessorato aveva chiesto alle Aziende sanitarie l’elenco dei debiti certi, liquidi ed esigibili maturati al 31.12.2012. L’elenco prodotto dalle Aziende viene sintetizzato nella seguente tabella. ELENCO DEI DEBITI CERTI, LIQUIDI ED ESIGIBILI DELLE AZIENDE SANITARIE AL 31/12/2012 Azienda Debiti certi, liquidi ed esigibili non ancora pagati Pagati dal 9/04/2013 Totale complessivo ASL 1 42.473.839,40* 19.653.842,76 62.127.682,16 ASL 2 20.013.945,71 4.839.386,99 24.853.332,70 ASL 3 2.214.785,96 4.569.882,79 6.784.668,75 403.721,87 403.721,87 ASL 4 ASL 5 4.626.252,45 4.055.834,61 8.682.087,06 ASL 6 - 509.662,77 509.662,77 ASL 7 - 1.407.213,88 1.407.213,88 ASL 8 849.700,95 16.444.199,63 17.293.900,58 BROTZU 7.855.380,33 15.766.090,43 23.621.470,76 AOU SS 6.942.135,32 2.047.903,81 8.990.039,13 AOU CA 86.558,91 8.822.788,09 8.909.347,00 85.062.599,02 78.520.527,63 163.583.126,65 TOTALE situazione riferita a luglio 2013 *esclusi i pagamenti su acconti a fornitori Con nota del 23 luglio 2013 l’Assessorato aveva altresì chiesto alle Aziende di specificare i debiti ceduti dal creditore e i tempi medi di pagamento del debito commerciale del 2012. Con riferimento a quest’ultima informazione è stato evidenziato che le Aziende hanno indicato dati non omogenei e, pertanto, non confrontabili, di conseguenza l’Amministrazione regionale sta provvedendo all’implementazione nel sistema informativo Areas - Amc di una reportistica uguale per tutte le Aziende. 314 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XI Tempi medi pagamento determinati a ottobre 2013 ASL 1 120 ASL 2 123 ASL 3 65 ASL 4 65 ASL 5 56 ASL 6 18 ASL 7 60 ASL 8 63 AO BZ 120 AOU SS 30 AOU CA 72 La situazione debitoria delle Aziende era stata, quindi, rappresentata all’Assessorato della Programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio al fine di fornire gli elementi utili per le valutazioni da effettuare in merito all’eventuale necessità di ricorrere all’apposita linea di credito a valere sulla specifica sezione del fondo di cui all’art. 1, comma 10, del D.L. n. 35/2013. Con nota n. Programmazione, 25631 del l’Assessore 10 della ottobre Sanità 2013, aveva indirizzata richiesto un all’Assessorato intervento della normativo finalizzato a un’integrazione di risorse di circa euro 111.000.000, sottolineando che la disponibilità e la tempestiva erogazione delle stesse, dovrebbero garantire il rispetto dei tempi di pagamento da parte delle Aziende, con conseguente riduzione / azzeramento del debito commerciale. Con successiva nota n. 29906 del 26 novembre 2013, indirizzata al Presidente della Regione e all’Assessore della Programmazione, l’Assessore della Sanità aveva reiterato la precedente richiesta evidenziando che: - la disponibilità di tali risorse e la possibilità di tempestiva erogazione delle stesse avrebbero dovuto garantire il rispetto dei tempi di pagamento da parte delle Aziende, con conseguente riduzione / azzeramento del debito commerciale; - tale soluzione avrebbe consentito di evitare il ricorso all’indebitamento limitando l’onere degli interessi a carico del bilancio regionale; - per la copertura del DDL si sarebbero potuti utilizzare i risparmi derivanti dalla effettiva capacità di impegno dei capitoli soggetti alla disciplina del patto di stabilità, rispetto all’ammontare complessivo degli stanziamenti del bilancio 2013, senza oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale. Contestualmente, al fine di assicurare liquidità al sistema sanitario, il Servizio della Programmazione Sanitaria, Economico Finanziaria e Controllo di Gestione aveva effettuato Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 315 Capitolo XI le erogazioni mensili a favore delle Aziende, trasferendo circa il 96% delle risorse assegnate nel bilancio 201314. Si osserva però che solo con la legge regionale n. 40 del 30 dicembre 2013 sono state assegnate al Fondo sanitario regionale ulteriori risorse pari ad euro 115.000.000 (a favore del fondo di cui al capitolo SC05.0001 relativo alla spesa sanitaria di parte corrente indistinta). Tali risorse sono state ripartite tra le Aziende sanitarie secondo quanto previsto dalla L.R. n. 10/2006 sulla base dei criteri definiti dalla DGR 45/17 del 12 novembre 2012 (recante criteri per il riparto delle risorse destinate al finanziamento indistinto del Servizio Sanitario Regionale negli anni 2012, 2013 e 2014 tra le Aziende sanitarie. Approvazione provvisoria) e dalla successiva DGR n. 51/4 del 28 dicembre 2012 (approvazione definitiva della precedente delibera a seguito dell’acquisizione del parere favorevole da parte della competente Commissione consiliare) con la deliberazione n. 9/10 del 5 marzo 2014. In tale delibera, peraltro, non vi è alcun accenno al debito commerciale. Al 31 marzo 2014 la situazione dei debiti sanitari certi, liquidi ed esigibili al 31.12.2012 risulta essere la seguente: ASL 1 ASL 2 ASL 3 ASL 4 ASL 5 ASL 6 ASL 7 ASL 8 AOB AOU SS AOU CA TOTALE Debiti certi liquidi ed esigibili Debiti certi liquidi ed esigibili al al 31/12/2012 non ancora 31/12/2012 non ancora estinti estinti al 31/03/2014 al 31/07/2013 704.390,601 42.473.839,40 6.010.884,692 20.013.945,71 348.383,743 2.214.785,96 0 0 0 4.626.252,45 0 0 0 0 0 849.700,95 2.568.855,434 7.855.380,33 0 6.942.135,32 2.336 86.558,91 9.634.850,46 85.062.599,03 1 Per far fronte a tale debito sono stati erogati euro 1.000.000, per i quali risulta disposto il relativo pagamento in data 9.04.2014. 2 L’Azienda, contattata per le vie brevi, ha assicurato di essere in grado di far fronte al pagamento del debito con la rimessa ordinaria del mese di aprile 2014. 3 Stante l’esiguità dell’importo e la rilevanza delle erogazioni trasferite a marzo e aprile 2014, si ritiene che alla data odierna la somma sia stata interamente pagata. 4 Per far fronte a tale debito sono stati erogati euro 3.000.000, per i quali risulta disposto il relativo pagamento in data 9.04.2014. Sulla base di una prima stima comunicata dalla Direzione generale della Sanità nel maggio 201415 risulta che al fine di garantire il rispetto dei tempi medi di pagamento, il fabbisogno di liquidità per l’anno 2014 ammonti a complessivi (ulteriori) euro 98.116.000 14 Come dichiarato nella nota prot. n. 29906 del 23 novembre 2013. Nota prot. 1131 del 19/05/2014 indirizzata al Presidente della Regione ed all’Assessore della Programmazione, trasmessa alla Sezione del controllo della Corte dei conti in allegato alla comunicazione prot. 15436 del 12/06/2014 della Direzione generale della Sanità. 15 316 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XII CAPITOLO XII LA RILEVAZIONE DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI NELL’AMBITO DELLA REGIONE, CON PARTICOLARE ATTENZIONE AL FUNZIONAMENTO DEL CONTROLLO INTERNO DI GESTIONE Consigliere Valeria Mistretta Il sistema dei controlli interni è stato nel tempo perfezionato e adeguato a un processo evolutivo che richiede sempre più informazioni, trasparenza, legalità, in ragione del principio del coordinamento della finanza pubblica. Le disposizioni normative intervenute negli ultimi anni, che di seguito si richiamano brevemente, hanno previsto per le Regioni l'obbligo di adottare specifici strumenti di verifica della situazione finanziaria e di dotarsi di appositi organi di controllo interno. A. EVOLUZIONE NORMATIVA A.1. Decreto legislativo n. 286/1999 Con il decreto “Riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti di monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell’attività svolta dalle amministrazioni pubbliche” è stato rivisto il sistema che disciplinava i controlli interni, previsto dal decreto legislativo n. 29/93. L’articolo 1 individua per il settore pubblico, nell’ambito dei principi generali del controllo interno, quattro tipologie di controlli: Controlli di regolarità amministrativa e contabile; Controllo di gestione; Valutazione della dirigenza; Controllo strategico. L’attività di valutazione e controllo strategico è svolta da strutture che rispondono direttamente agli organi di indirizzo politico-amministrativo. L’articolo 6 definisce la valutazione e il controllo strategico rapportando l’esercizio dei poteri di indirizzo all’effettiva attuazione delle scelte contenute nelle direttive ed altri atti di indirizzo politico. L’attività si esercita attraverso l’analisi, preventiva e successiva, della congruenza tra le missioni affidate dalle norme, gli obiettivi prescelti, le scelte operative effettuate e le risorse umane, finanziarie e materiali assegnate. Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 317 Capitolo XII Il controllo di gestione e l’attività di valutazione dei dirigenti sono svolti da strutture e soggetti che rispondono ai dirigenti posti al vertice dell’unità organizzativa interessata. Al controllo interno di regolarità amministrativa e contabile provvedono gli organi di revisione quali gli Uffici di ragioneria e i Servizi ispettivi e tale tipo di controllo non comprende verifiche in via preventiva se non nei casi previsti dalla legge. In base all’articolo 4 ai fini del controllo di gestione ciascuna amministrazione pubblica definisce le unità responsabili della progettazione e della gestione; le unità organizzative a livello delle quali si intende misurare l’efficacia, l’efficienza e l’economicità dell’azione amministrativa; gli obiettivi gestionali e i soggetti responsabili; le modalità di rilevazione e ripartizione dei l’economicità; la costi; gli frequenza indicatori di specifici rilevazione per delle misurare l’efficacia, informazioni. Con l’efficienza riferimento e alle amministrazioni regionali la legge quadro di contabilità contribuisce a delineare l’insieme degli strumenti operativi per le attività di pianificazione e controllo. Decreto legislativo n. 150/2009 Il decreto legislativo n. 150/2009 “Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni” prevede che le amministrazioni sviluppino il Ciclo di gestione delle performance articolato secondo gli obiettivi che si intendono raggiungere, i valori attesi di risultato e i rispettivi indicatori. A tal fine vengono istituiti organismi indipendenti di valutazione della performance, di cui ogni amministrazione, singolarmente o in forma associata, deve dotarsi in sostituzione dei servizi di controllo interno, comunque denominati, previsti dal decreto legislativo n. 286/1999. A tali organismi il decreto legislativo n. 150 citato assegnava, tra le altre, le attività di controllo strategico di cui all'articolo 6 del decreto legislativo n. 286 del 1999, con il compito di riferire direttamente all'organo di indirizzo politico-amministrativo. L’art. 74 ”Ambito di applicazione” con preciso riferimento alle Regioni a statuto speciale afferma che le disposizioni del decreto legislativo n. 150/2009 si applicano in quanto compatibili con le attribuzioni previste dagli statuti e dalle relative norme di attuazione. Decreto legge n. 138/2011 L’art. 14 del decreto “Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo” (convertito con modificazioni dalla legge 14 settembre 2011, n. 148) ha disposto che le Regioni debbano adeguare ai fini del coordinamento della finanza pubblica i rispettivi ordinamenti a diversi parametri tra i quali l’istituzione, a decorrere dal 1° gennaio 2012, di un Collegio dei revisori dei conti, introducendo un controllo – vigilanza sugli andamenti 318 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XII complessivi della finanza dell’ente, in vista del coordinamento della finanza pubblica, in raccordo con le Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti. Decreto Legislativo 149/2011 L’art. 1 del decreto “Meccanismi sanzionatori e premiali relativi a regioni, province e comuni” prevede per le Regioni l’obbligo di redigere una “relazione di fine legislatura regionale”, sottoscritta dal Presidente della Giunta regionale, certificata dagli organi di controllo interno dell’ente e trasmessa poi alla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti. Nella relazione tra l’altro, devono essere descritti in dettaglio il sistema e gli esiti dei controlli interni. Decreto legge n. 174/2012 Nel decreto legge n. 174/2012 “Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012” (convertito con modificazioni dalla legge n. 213/2012) si considera l’art. 1 (Rafforzamento della partecipazione della Corte dei conti al controllo sulla gestione finanziaria delle regioni), comma 6: Il presidente della regione trasmette ogni dodici mesi alla sezione regionale di controllo della Corte dei conti una relazione sulla regolarità della gestione e sull'efficacia e sull'adeguatezza del sistema dei controlli interni adottato sulla base delle linee guida deliberate dalla sezione delle autonomie della Corte dei conti entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. La relazione è, altresì, inviata al presidente del consiglio regionale. La disposizione, come osservato dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 39/2014, deve intendersi nel senso che le linee guida non riguardano il sistema dei controlli interni, ma la relazione annuale16. La Sezione delle Autonomie della Corte dei conti ha, quindi, approvato con la delibera n. 5 dell’11 febbraio 2013 le linee guida per il 2012, con allegato uno schema di relazione in forma di questionario a risposta sintetica per agevolarne l’inserimento informatico e con la delibera n. 9/2014 le linee guida per la relazione relativa al 2013. 16 La Corte costituzionale ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 1, c. 6 in quanto “ben lungi dal sovrapporsi all’ambito competenziale preservato dal parametro invocato, costituisce istituto funzionale a garantire quel raccordo tra controlli interni ed esterni, finalizzati a garantire il rispetto dei parametri costituzionali e di quelli posti dal diritto dell’Unione europea (ex plurimis, sentenze n. 267 del 2006, n. 181 del 1999, n. 470 del 1997, n. 29 del 1995), estensibili anche alle autonomie speciali (sentenze n. 60 del 2013 e n. 179 del 2007)”. Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 319 Capitolo XII Decreto legislativo n. 33/2013 Il provvedimento “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”, in vigore dal 20 aprile 2013, inquadra i principi generali sulla trasparenza e gli obblighi di pubblicazione da parte delle pubbliche amministrazioni riguardo all’organizzazione e alle attività, all’uso delle risorse pubbliche, alle prestazioni offerte e ai servizi erogati. Contiene, inoltre, precise indicazioni sulla vigilanza ai fini dell’attuazione delle disposizioni ed eventuali sanzioni. Con riferimento ai controlli, l’art. 31 precisa che le pubbliche amministrazioni pubblicano, unitamente agli atti cui si riferiscono, i rilievi non recepiti degli organi di controllo interno, degli organi di revisione amministrativa e contabile e tutti i rilievi ancorché recepiti della Corte dei conti, riguardanti l'organizzazione e l'attività dell'amministrazione o di singoli uffici. Analogamente, l’art. 22 regola gli “Obblighi di pubblicazione dei dati relativi agli enti pubblici vigilati, e agli enti di diritto privato in controllo pubblico, nonché alle partecipazioni in società di diritto privato”. A.2. Il sistema dei controlli interni adottato dalla Regione Sardegna è basato essenzialmente su quanto dispone la legge regionale n. 31/199817 “Disciplina del personale regionale e dell’organizzazione degli uffici della Regione”, in particolare agli articoli 8, 9, 10, 11 e 65. L’art. 8 distingue tra direzione politica e direzione amministrativa. L’art. 9 disciplina le diverse competenze della Giunta regionale, del Presidente e degli Assessori, dei Direttori generali e dei Direttori dei servizi. L’art. 10 tratta in modo specifico del Controllo interno di gestione, secondo quanto riportato di seguito integralmente: 1. Il controllo interno di gestione risponde alle seguenti finalità: a) verificare la rispondenza dei risultati dell'attività amministrativa alle prescrizioni e agli obiettivi stabiliti in disposizioni normative, negli atti di programmazione e nelle direttive emanate, secondo le loro competenze, dalla Giunta regionale, dal Presidente della Giunta, dagli Assessori e dagli organi di amministrazione degli enti; b) valutare, tenendo in considerazione anche il grado di soddisfazione degli utenti, la funzionalità degli uffici dell'Amministrazione e degli enti, l'efficacia, l'efficienza e l'economicità nella gestione delle risorse attribuite ai dirigenti e la rispondenza delle determinazioni organizzative da essi adottate ai criteri indicati nell'art. 4, fornendo 17 E successive modifiche e integrazioni. 320 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XII anche elementi utili per l'adozione delle misure previste nei confronti dei responsabili della gestione; c) fornire gli elementi conoscitivi necessari al fine di collegare l'esito dell'attività di valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati all'allocazione annuale delle risorse. 2. Per l'attuazione del controllo interno di gestione è istituito un apposito ufficio che opera in posizione di autonomia presso l'Assessorato competente in materia di organizzazione e personale e dispone di una distinta dotazione organica. 3. L'ufficio: a) stabilisce annualmente, tenuto conto delle priorità eventualmente indicate dalla Giunta regionale, il piano delle rilevazioni dei costi, delle attività e dei prodotti, individuando le aree e le attività da sottoporre a controllo e gli specifici indicatori di efficacia, efficienza ed economicità da rilevare, nonché definendo i parametri e gli indici di riferimento da utilizzare nella valutazione comparativa dell'efficienza, dell'efficacia e dell'economicità dell'azione degli uffici dell'Amministrazione e degli enti; b) rileva ed elabora i dati occorrenti per il controllo di gestione; a tal fine l'ufficio ha accesso ai documenti amministrativi, può richiedere alle direzioni generali, ai servizi e alle altre unità organizzative, oralmente o per iscritto, qualsiasi atto o notizia e può effettuare accertamenti diretti; c) riferisce periodicamente i risultati dell'attività di controllo ai competenti organi di direzione politica, ai fini della verifica dello stato di attuazione degli obiettivi programmati, ed ai dirigenti delle strutture sottoposte al controllo, affinché questi abbiano gli elementi necessari per valutare l'andamento della gestione degli uffici di cui sono responsabili; d) redige entro il 30 aprile di ogni anno un referto di sintesi sui risultati dell'attività di controllo e lo trasmette al Presidente della Giunta, che sottopone il referto alla valutazione della Giunta e ne invia copia per conoscenza al Consiglio regionale. Con l’art. 11 si definiscono le procedure per la composizione della Commissione preposta alla direzione dell’ufficio del controllo interno. L’art. 65, comma 4, stabilisce che le procedure negoziali per la contrattazione integrativa devono prevedere che, prima della definitiva sottoscrizione dei contratti integrativi, la compatibilità dei relativi costi con i vincoli di bilancio sia accertata dall'ufficio del controllo interno di gestione di cui all'art. 10. Con riferimento a quanto disposto in materia di controllo interno, si richiamano le seguenti delibere della Giunta regionale: Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 321 Capitolo XII Delibera n. 22/18 del 21 luglio 2003, che approva le linee guida per il controllo interno di gestione dell’Amministrazione e degli Enti, ritenute valide nei limiti della nuova disciplina e dell’attesa riforma dei controlli. Delibera n. 22/19 del 21 luglio 2003 di approvazione delle linee di indirizzo per la valutazione delle prestazioni dirigenziali, che contiene il richiamo all’avvenuta istituzione dell’Ufficio del controllo interno di gestione operativo dal 1° settembre 2002. Delibera n. 46/20 del 16 novembre 2011 che approvava il disegno di legge n. 340 “Norme sull’organizzazione degli uffici e del lavoro e sulla trasparenza amministrativa. Modifiche alla legge regionale 13 novembre 1998, n. 31”. Si evidenzia che con detto disegno di legge si intendeva armonizzare l’ordinamento del personale e degli uffici regionali alla luce dei principi generali contenuti del decreto legislativo n. 150/2009 sopra citato. In particolare, in materia di controlli, si prevedeva l’istituzione di un Organismo indipendente di valutazione della prestazione organizzativa e dei risultati (OIV), unico per il personale dell'Amministrazione, delle agenzie e degli enti strumentali. La proposta è decaduta per il cambio della legislatura. In seguito sono intervenute le seguenti delibere: Delibera n. 27/45 del 19 giugno 2012, integrata con la n. 28/10 del 26 giugno 2012, con la quale si adotta l’atto di indirizzo nei confronti degli Assessorati regionali al fine dell’applicazione anche agli enti e alle agenzie regionali nonché agli organismi societari partecipati e/o controllati dalla Regione della normativa statale volta a razionalizzare la composizione degli organi di controllo e/o di revisione delle società. Delibera n. 13/2 del 19 marzo 2013, integrata con la n. 22/14 del 17 giugno 2013, in merito agli adempimenti connessi alla predisposizione del Piano triennale di prevenzione della corruzione (legge n. 190/2012), Piano triennale della performance e Programma triennale per la trasparenza e per l’integrità (d.lgs. n. 150/2009). Delibera n. 3/7 del 31 gennaio 2014 con la quale ai sensi della legge n. 190/2012 e del d.lgs. n. 33/2013 è approvato il Piano triennale per la prevenzione della corruzione 2014/2016 e i documenti allegati, tra i quali il Programma triennale per la trasparenza e l’integrità 2014/2016. B. I CONTROLLI INTERNI NELLA REGIONE In base all’attuale organizzazione amministrativa (L.R. n. 31/1998) 18, le strutture deputate a compiti di controllo sono inserite in diversi Assessorati. 18 L’Amministrazione regionale è articolata in Presidenza, 12 Assessorati, 26 Direzioni Generali suddivise in Servizi e Settori. Ai sensi della legge regionale n. 31/1998 le funzioni di indirizzo politico-amministrativo sono riservate alla Giunta regionale, al Presidente e agli Assessori secondo le rispettive competenze. Spetta ai dirigenti 322 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XII Nella Presidenza sono collocati: la Direzione generale di Ragioneria con 5 Servizi di cui : un Servizio primo di controllo della spesa un Servizio secondo di controllo della spesa che si occupano di controllo dei provvedimenti di spesa, registrazione degli impegni, emissione dei mandati di pagamento provenienti dagli Assessorati e collaborazione nell’analisi e monitoraggio dei flussi di spesa e dei dati della contabilità integrata, finanziaria ed economico patrimoniale; l’Ufficio ispettivo che svolge compiti di controllo di II livello in riferimento a: ispezioni presso l’amministrazione e gli enti, volte ad accertare la regolare applicazione delle leggi e dei regolamenti e la regolarità amministrativo-contabile, nonché l’adeguata e corretta utilizzazione del personale e l’andamento generale dell’ufficio sottoposto a ispezione; inchieste e ispezioni di carattere straordinario che si renda necessario effettuare in determinati uffici dell’Amministrazione e degli enti; la Direzione generale della programmazione unitaria e della statistica regionale (Servizio dell'Autorità di Audit e dei supporti direzionali, Servizio della programmazione unitaria, studi, monitoraggio e valutazione, Servizio della statistica regionale), istituita presso la Presidenza con legge regionale n. 3 del 7 agosto 2009, che, tra le numerose funzioni come da Decreto del Presidente della Regione n. 85 del 18 giugno 2013, cura il monitoraggio sull’attuazione dei programmi e predispone report di sintesi per gli organi di direzione politica e per gli uffici competenti, al fine di valutare la congruenza degli interventi rispetto al documento unitario di programmazione e agli indirizzi del Presidente. Nella Direzione generale è collocato il Servizio della Statistica regionale che, tra gli altri compiti, gestisce i flussi informativi e contabili per il rapporto interno di gestione, verifica lo stato di attuazione dei programmi operativi e cura i rapporti con l’Ufficio di controllo interno di gestione. Supporta l’Autorità di Audit nell’adempimento delle proprie funzioni, come da regolamenti comunitari e normativa nazionale per i programmi FESR, FSE, FAS e per la Cooperazione Territoriale Europea. Con la Deliberazione della Giunta regionale n. 12/6 del 5 marzo 2013 sono state attribuite le funzioni di Autorità di Audit (AdA) al Servizio dell’Autorità di Audit e dei supporti direzionali per il Programma Operativo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (PO FESR) e per il Programma Operativo del Fondo Sociale Europeo (PO FSE) della programmazione 2007/2013. L’Autorità di Audit è responsabile, ai sensi del Regolamento dell’Amministrazione e degli Enti l’adozione degli atti e la gestione finanziaria, tecnica e amministrativa attraverso autonomi poteri di spesa, di organizzazione delle risorse e di controllo. I Direttori generali, a loro volta, affidano la gestione dei programmi operativi ai Direttori dei servizi. Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 323 Capitolo XII (CE) 1083/2006, della verifica dell’efficace funzionamento del sistema di gestione e di controllo. Inoltre, rappresenta uno dei principali interlocutori della Commissione europea in materia di controlli e garanzie rispetto all’affidabilità dei Sistemi di gestione e controllo (SIGECO) dei fondi strutturali. Nell’Assessorato degli Affari generali, personale e riforma della Regione è incardinato l’Ufficio di controllo interno di gestione con le funzioni di controllo strategico, controllo di gestione, supporto alla valutazione dei dirigenti e contrattazione integrativa. Nell’Assessorato della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio con compiti di monitoraggio e analisi della finanza regionale, Autorità di pagamento FERS, monitoraggio delle risorse assegnate agli enti locali, Patto di stabilità, partecipazioni azionarie, è presente il Centro regionale di programmazione (C.R.P.), il soggetto tecnico che predispone gli atti programmatici della Regione quali il Documento di programmazione economico-finanziaria, il Piano generale di sviluppo, i Piani di rinascita e i relativi programmi di intervento, dopo un processo complesso di analisi e verifica interna ed esterna all’Amministrazione regionale che coinvolge tutti gli Assessorati ed il Partenariato devono contribuire al processo di istituzionale ed economico e sociale. Anche gli Enti, Agenzie e Società regionali razionalizzazione delle politiche regionali tramite il ciclo di pianificazione, programmazione e controllo, come più volte rappresentato dagli atti di indirizzo e dalle direttive impartite con diverse delibere dalla Giunta regionale19: - n. 34/15 del 18 agosto 2011 (Predisposizione di un piano di indicatori); - n. 28/10 del 26 giugno 2012 (Organi di controllo e di revisione); - n. 35/24 del 28 agosto 2012 (Indicazioni nell’ambito del Rapporto di gestione 2011); - n. 3/7 del 31 gennaio 2014 che nell’ambito della programmazione triennale sulla trasparenza, ribadisce che gli enti sono sottoposti alle direttive impartite dalla Giunta regionale, sulla cui attuazione vigila l’assessorato competente attraverso un controllo preventivo sui programmi, bilanci, regolamenti interni, pianta organica, stato giuridico e trattamento economico del personale, nonché valutando la congruità dei risultati raggiunti in termini di efficacia, efficienza ed economicità. Per maggior chiarezza si riporta la tavola seguente con le tipologie di controllo svolte ai vari livelli, gli atti e i documenti che costituiscono il Ciclo della governance all’interno della Regione. 19 Oltre a quanto disposto in materia dalle leggi regionali 23-8-1995 n. 20 Semplificazione e razionalizzazione dell'ordinamento degli enti strumentali della Regione e di altri enti pubblici e di diritto pubblico operanti nell'ambito regionale, e 15-5-1995 n. 14 Indirizzo, controllo, vigilanza e tutela sugli enti, istituti ed aziende regionali. 324 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XII CICLO DELLA GOVERNANCE TIPOLOGIA CONTROLLO Strategico Direzionale AZIONE/DOCUMENTO ENTITÀ Programma elettorale Coalizione Programma di Governo Presidente Programma regionale sviluppo (PRS) Giunta Progetti-schede-allegato tecnico PRS Giunta/CRP/Programmazione DAPEF Giunta Progetti-schede-allegato tecnico DAPEF Giunta/CRP/Programmazione Legge finanziaria-Bilancio per UPB Giunta/CRP/Programmazione Allegato tecnico - Bilancio per capitolo Giunta/Programmazione Budget economico Controllo interno di gestione Indirizzi Assessore Programma operativo annuale (POA) Direttore generale Obiettivi gestionali operativi (OGO) Direttore di servizio Procedimenti gestori Direttore di servizio Verifica periodica stato di attuazione OGO Direttore generale Interventi correttivi Direttore generale/Direttore servizio Verifica periodica stato di attuazione POA Assessore Rendiconto Generale DG Ragioneria/DG Enti locali Rapporto di gestione Controllo interno di gestione Valutazione corrispondenza obiettivi/risultati Presidente/Giunta Valutazione prestazioni dirigenziali Superiore gerarchico Fonte: Ufficio controllo interno di gestione Nel quadro fin qui delineato merita osservazioni l’Ufficio di controllo interno presso l’Assessorato degli Affari generali, sia per la scelta organizzativa della Regione, sia per le modalità operative adottate dall’Organismo. Tanto si evidenzia in vista della revisione della richiamata legge regionale n. 31 del 1998 L’Ufficio di controllo interno di gestione, in funzione dal 2002, è stato istituito, ai sensi dei citati articoli 10 e 11 della legge regionale n. 31/1998, presso l’Assessorato degli Affari Generali, Personale e Riforma della Regione in posizione di autonomia e previo espletamento della procedura ad evidenza pubblica. La norma dispone che alla direzione dell’Ufficio sia preposta una commissione di tre esperti, uno dei quali con funzione di presidente ma, di fatto, la direzione è stata affidata a due commissari tramite la stipula di un contratto individuale di lavoro della durata di quattro anni, rinnovato nel 2006 e nel 2010, rispettivamente con le delibere di Giunta regionale n. 23/24 del 30 maggio 2006 e n. 30/23 del 3 agosto 2010. Nel settembre 2014 scadrà, quindi, la seconda proroga. L’Ufficio di controllo ha evidenziato che in assenza di alcuni istituti introdotti da normative nazionali ritenuti non immediatamente applicabili alla Regione Autonoma della Sardegna, ha sempre inteso utilizzare le nuove metodologie, ancorché non espressamente previste dalla normativa regionale, allorquando esse non fossero apertamente in contrasto con la stessa. Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 325 Capitolo XII Infatti, seppure non immediatamente applicabili, sono sempre stati comunque considerati: - il D.lgs. n. 286/1999, quale cornice generale di riferimento del controllo interno in senso ampio; - il D.lgs. n. 150/2009, quale linea guida in ambito di valutazione delle prestazioni dirigenziali; - le indicazioni tecnico-metodologiche elaborate e formalizzate dalla Commissione per la valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle Amministrazioni Pubbliche, CIVIT, ridenominata nel 2012 Autorità Nazionale AntiCorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche - A.N.AC. Ai fini del monitoraggio della performance considera inoltre: l’art. 2 della legge regionale n. 11/2006 Norme in materia di programmazione, di bilancio e di contabilità che definisce il Programma regionale di sviluppo (PRS) attraverso la determinazione delle strategie e degli obiettivi generali e specifici che la Regione intende perseguire per lo sviluppo economico e sociale e le principali linee progettuali che si intendono adottare per il conseguimento degli obiettivi nonché i risultati attesi. L'elenco dei progetti d'intervento definiti è poi trasmesso dalla Giunta al Consiglio regionale con un separato allegato tecnico costituito da schede riepilogative con i risultati attesi, le risorse necessarie con le relative fonti di finanziamento e i soggetti responsabili dell'attuazione; l’art. 3 della legge regionale n. 6/2012 (legge finanziaria 2012, c. 3) che prevede per i dirigenti responsabili di linea una riduzione del trattamento di risultato per il mancato utilizzo delle risorse comunitarie nei termini previsti che comporti il disimpegno automatico da parte dell'Unione europea delle risorse assegnate. Ai fini del monitoraggio contabile: l’art. 61 della legge regionale n. 11/2006 che prevede la contabilità economico-patrimoniale ed economico-analitica. In particolare il comma 2 specifica che “La Regione adotta un sistema di contabilità economico-analitica al fine di consentire le rilevazioni utili per l'effettuazione del controllo interno di gestione”. La data per l’entrata a regime della contabilità economica, iniziata in via sperimentale nel 2007, è stata ripetutamente rinviata. Da ultimo la legge regionale n. 14/2010 Misure di adeguamento del bilancio 2010 e modifiche e integrazioni alla legge regionale 2 agosto 2006, n. 11 ha stabilito che le disposizioni riguardanti la contabilità economica si applicano "in via definitiva dalla data di entrata in vigore della legge di riforma 326 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XII della contabilità economica medesima ispirata ai principi di armonizzazione dei bilanci pubblici e di coordinamento della finanza pubblica di cui alla legge 31 dicembre 2009, n. 196 (Legge di contabilità e finanza pubblica)”. Organizzazione L’Ufficio di cui fanno parte, oltre ai due esperti, undici dipendenti regionali (8 di categoria D, 3 di categoria C), è suddiviso nelle seguenti tre Aree funzionali: Budget, controllo e monitoraggio finanziario; Ciclo della performance; Contrattazione integrativa e attività amministrative generali. Sono previste, inoltre, altre funzioni trasversali interne all’Ufficio quali: Segreteria generale; Gestione informatica; Gestione del sito web; Gestione della formazione interna; Sicurezza dei lavoratori È organizzato con una struttura cosiddetta “a matrice” e si rapporta a ciascuna Direzione generale dell’Amministrazione regionale con un collegamento continuo garantito da almeno un referente specializzato per argomento e materia nel settore preposto. Ciò permette un sistema operativo interconnesso tra le attività dell’Ufficio (la gestione dei programmi operativi annuali - P.O.A.; il monitoraggio finanziario; il monitoraggio del costo del lavoro; il budget economico; la redazione del Rapporto di gestione di ciascuna Direzione Generale) e delle Direzioni generali, fornendo sia un supporto tecnico- metodologico specifico ai progetti decisionali sia un sistema omogeneo di monitoraggio. Attività Attività istituzionali Attività di consulenza e assistenza Monitoraggio delle performance Monitoraggio finanziario Budget economico e monitoraggio dei costi Contrattazione integrativa Supporto alle direzioni in tema di controllo interno, attraverso il referente Redazione del rapporto annuale di gestione Direzioni lavori del progetto SIBAR e SIBEAR Attività generale al progetto SIBAR e SIBEAR Assistenza in materia di contabilità economica Impianto e gestione della contabilità economico-analitica a controllo budgetario Le attività costituenti il ciclo della performance seguono un preciso iter temporale che alla fase della pianificazione fa seguire la fase del monitoraggio. Di seguito si espone il calendario delle due fasi. Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 327 Capitolo XII DATA ATTIVITÀ Fase di Pianificazione Dicembre/gennaio 15 febbraio 15 marzo Definizione bozza del Programma Operativo Annuale e degli Obiettivi Gestionali Operativi Trasmissione del POA completo (comprensivo di indirizzi strategici e OGO) da parte della D.G. Caricamento degli OGO in Sap/PS da parte del Referente Trasmissione schede OGO Sap/PS (entro un mese dalla trasmissione del POA le schede degli OGO devono essere stampate da Sap/PS sottoscritte e inviate) ATTORI Realizzata da Con/Verso Direzioni generali Ufficio Direzioni generali Direzioni generali Direzioni generali Controllo di coerenza POA/OGO 15 aprile Controllo documentale e di merito con le disposizioni che regolano la sua definizione Ufficio Rilascio e blocco degli OGO su Sap/PS Pubblicazione del Piano delle Performance Fase di monitoraggio 15 luglio 30 luglio 30 settembre 15 ottobre 30 ottobre 31 gennaio Caricamento dei dati consuntivi (al 30 giugno) in SAP/PS ai fini del primo monitoraggio. Estrazione dei dati di monitoraggio 15 gg. dopo le scadenze programmate (15 luglio.) Produzione del Report /1° monitoraggio al 30/06. Trasmissione del Report di monitoraggio (Ufficio) alla Giunta regionale e Direzioni generali entro 30 gg. dalla scadenza programmata. Termine ultimo per eventuale rimodulazione del POA o di singoli OGO. Caricamento dei dati consuntivi (al 30 settembre) in SAP/PS ai fini del secondo monitoraggio. Estrazione dei dati di monitoraggio 15 gg. dopo le scadenze programmate (15 ottobre). Produzione del Report/2° monitoraggio al 30/09. Trasmissione del Report di monitoraggio (Ufficio) alla Giunta regionale e Direzioni generali entro 30 gg. dalla scadenza programmata. Consuntivazione OGO esercizio precedente. Direzioni generali Realizzata da Con/Verso Direzioni generali Ufficio Direzioni generali Direzioni generali Ufficio Direzioni generali Verifica del grado di conseguimento dei risultati monitorati in corso d'anno e a fine periodo. 15 febbraio Produzione del Report consuntivo al 31/12. 30 marzo Analisi delle evidenze oggettive e statistiche ai fini della pubblicazione della Relazione della performance. 30 aprile Rapporto di gestione. Ufficio Direzioni generali Fonte: Ufficio del controllo interno di gestione Monitoraggio contabile. La normativa prevede l’utilizzo di tre sistemi contabili: la contabilità finanziaria, la contabilità economico-patrimoniale e la contabilità analitica. 328 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XII - Il monitoraggio finanziario. L’Ufficio predispone report periodici frutto di elaborazione della banca dati di Sap, ottenibili mediante l’uso del modulo di Business Objects denominato Sap/BO (Cruscotti direzionali). L’adozione del sistema informativo Sap permette che l’informazione sia fornita istante per istante e qualunque utente può interrogare il sistema e soddisfare le proprie necessità informative in modo autonomo. Il monitoraggio finanziario classifica: le entrate per titolo, per categoria economica, per assessorato e per direzione generale; le spese per strategia, per funzione obiettivo, per assessorato e per direzione generale. Il sistema consente l’analisi particolareggiata dei fenomeni finanziari fino al livello di massimo dettaglio operativo. - La contabilità economico-patrimoniale viene aggiornata, prevalentemente, mediante utilizzo delle scritture di liquidazione generate dalla contabilità finanziaria. Infatti, il sistema adottato dal SIBAR prevede quale elemento di connessione tra i due sistemi quello della fase della liquidazione, riconoscendo il momento in cui una spesa si traduce in un costo gestionale. In sintesi quando si effettua una liquidazione in contabilità finanziaria, il sistema, in via automatica, genera una registrazione in partita doppia in contabilità economico- patrimoniale. Le rilevazioni della contabilità economico-patrimoniale avvengono a cura della Direzione generale della Ragioneria generale e, a loro volta, costituiscono la base per l’alimentazione della contabilità economico-analitica che, invece, avviene a cura dell’Ufficio di controllo, unitamente alla predisposizione del budget economico. - Il budget economico costituisce l’insieme dei costi di gestione e di funzionamento che l’Amministrazione regionale prevede di sostenere nell’anno, considerando le risorse umane, strumentali e finanziarie necessarie al conseguimento degli obiettivi prefissati. - La contabilità economico-analitica rappresenta il sistema di rilevazione dei valori economici a consuntivo e consente un raffronto con i valori di budget. I dati del consuntivo sono, perlopiù, determinati dalle liquidazioni generate in sede di contabilità finanziaria (nella fase successiva all’impegno e precedente al pagamento) dagli acquisti di beni gestiti attraverso la procedura acquisti mediante il modulo Sap/MM20 e dalle buste paga per la liquidazione dei salari e degli stipendi. 20 Il modulo di gestione degli acquisti di beni e servizi è entrato in funzione a partire dal 2014 per i soli acquisti di beni materiali. Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 329 Capitolo XII Il sistema è basato sul criterio di imputazione al centro di responsabilità che ha effettivamente impiegato i fattori produttivi e non al centro che ha effettuato l'acquisto. Ciò determina il problema dei costi indiretti (prevalentemente, riconducibili alle spese sostenute dal Servizio Provveditorato e dal Servizio Tecnico degli Enti Locali) quali gli affitti degli immobili, il costo delle utenze, delle pulizie, della guardiania, etc., che vengono attribuiti/ripartiti sulla base di parametri di imputazione. Attraverso il monitoraggio infrannuale è possibile intervenire con azioni correttive. La reportistica, ingegnerizzata dalla società Accenture sulla base delle indicazioni dell’Ufficio, consente di analizzare e verificare a sistema gli obiettivi di spesa e permette di rilevare gli avanzamenti mensili. Lo strumento del budget, unitamente alla contabilità economico-analitica e alla contabilità economico-patrimoniale, integrati nel più ampio sistema Sibar, si riconduce alla previsione legislativa di cui agli artt. 61 e 69 della legge regionale n. 11/2006. Considerato che quanto disposto con il d.lgs. 118/2011 entrerà a regime dal 2015, con delibera di Giunta regionale n. 17/18 del 13 maggio 2014 è stato adottato, in via sperimentale per il 2014, il budget economico predisposto dall’Ufficio di controllo interno al quale, contestualmente, è stato demandato il compito di portare a compimento la fase di sperimentazione adeguando le procedure, i sistemi e gli schemi contabili in uso. Rapporto di gestione Il Rapporto di gestione che l’Ufficio predispone annualmente espone l’analisi dei risultati finanziari del Bilancio di Previsione e del Rendiconto generale della Regione Sardegna, predisposto dalla Direzione generale della Ragioneria. A differenza del Rendiconto generale, il quale evidenzia elementi di natura contabile in merito all’utilizzo delle risorse finanziarie e monetarie assegnate ai responsabili preposti alla loro gestione, il Rapporto di Gestione è finalizzato a fornire informazioni sull’attività complessivamente svolta dalle varie strutture in vista del conseguimento degli obiettivi programmati e del consumo di risorse correlato. Nel rapporto di Gestione sono incluse: una dettagliata analisi sulla procedura di redazione del budget economico e sulle risultanze dell’esercizio; le risultanze della contabilità economico-analitica; la misurazione del costo-lavoro per centro di costo e l’analisi dei trasferimenti erogati dall’Amministrazione regionale ad enti locali, imprese, famiglie, aziende sanitarie, enti regionali, persone giuridiche e private che costituiscono il volume più rilevante delle spese dell’esercizio. I dati relativi ai trasferimenti risultano estratti dal modulo Sap-FI. Il rapporto di gestione è costituito da una relazione generale, da un allegato specifico sull’analisi finanziaria e dagli allegati (13) riferiti ai rapporti di gestione della Presidenza e degli Assessorati articolati per singola direzione generale. 330 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XII Secondo quanto evidenziato dall’Ufficio di controllo interno “il termine previsto dalla norma di riferimento21 per la redazione del documento non considera i tempi tecnici occorrenti per la predisposizione del rendiconto generale della Direzione generale della Ragioneria Generale. La predisposizione del Rapporto di gestione con dati contabili certi è, infatti, fondamentale per una corretta informazione interna ed esterna.” Il documento è sottoposto alla valutazione della Giunta regionale, in merito alla coerenza con le enunciazioni dell’art. 10 della legge regionale n. 31/1998, che ne prende atto con deliberazione, evidenziandone, talora, aspetti critici e/o prevedendo integrazioni al contenuto dei report. Si riportano gli estremi delle delibere nel triennio: - Rapporto di Gestione 2010 – Delibera di Giunta regionale n. 33/29 del 10 agosto 2011. - Rapporto di Gestione 2011 - Delibera di Giunta regionale n. 35/24 del 28 agosto 2012. - Rapporto di Gestione 2012 - Delibera di Giunta regionale n. 31/21 del 30 luglio 2013. Contrattazione integrativa Ai sensi dell’art. 65 della legge regionale n. 31/1998, l’Ufficio deve accertare la compatibilità dei costi per la contrattazione integrativa con i vincoli di bilancio. Nel corso dell’ultimo triennio l’attività è stata caratterizzata, prevalentemente, dall’analisi delle problematiche scaturite dall’attuazione delle disposizioni in materia di progressioni professionali all’interno delle categorie del personale dell’Amministrazione regionale, contenute nell’Accordo sulle progressioni professionali sottoscritto il 10 novembre 2009 22. Particolarmente complessa è stata la contrattazione integrativa degli Enti e delle Agenzie regionali in considerazione delle specificità delle funzioni svolte e delle diversità organizzative degli enti soppressi e accorpati. Di seguito le tabelle 2011/2013, fornite dall’Ufficio di controllo di gestione, relative alla certificazione dei contratti dell’Amministrazione centrale regionale, del Corpo Forestale, degli Enti e delle Agenzie regionali. 21 Il 30 aprile di ogni anno (art. 10 della L.R. n. 31/1998). Tale accordo veniva sottoscritto a seguito della certificazione della Corte dei Conti, espressa con deliberazione n.75/2009 del 5 novembre 2009, sull’attendibilità dei relativi costi e sulla compatibilità dei medesimi con gli strumenti di programmazione finanziaria. 22 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 331 Capitolo XII CONTRATTI CERTIFICATI 2011 Ente Ipotesi contrattuale Esito verifiche ENAS CCIL 10/12/2010 Certificato ERSU CA CCIL 29/12/2010 Certificato CONSERV. COSTE LAORE AREA ENAS AGENZIA REG. LAVORO ARGEA ERSU SS ERSU SS AMM. CENTRALE AGRIS SARDEGNA PROMOZIONE CCIL 22/12/2010 CCIL 3/3/2011 CCIL 9/3/2011 CCIL 11/4/2011 CCIL 28/2/2011 CCIL 11/5/2011 CCIL 8/9/2011 CCIL 6/10/2011 CCIL 3/10/2011 CCIL 4/10/2011 CCIL 19/10/2011 Certificato Certificato Certificato Certificato Non certificato Certificato Non certificato Certificato Certificato Certificato Certificato CFVA CCIL 7/11/2011 Certificato ENAS ARGEA LAORE ERSU CA ERSU SS ISRE AREA CONSERV. COSTE AGENZIA REG. LAVORO CCIL 21/10/2011 CCIL 21/10/2011 CCIL 19/10/2011 CCIL 8/11/2011 CCIL 8/11/2011 CCIL 20/10/2011 CCIL 9/11/2011 CCIL 18/10/2011 CCIL 14/11/2011 Certificato Certificato Certificato Certificato Certificato Certificato Certificato Certificato Certificato Fonte: Ufficio controllo interno di gestione CONTRATTI CERTIFICATI 2012 Ente Ipotesi contrattuale Esito verifiche AGENZIA REG. LAVORO CCIL 7/12/2012 Certificato AGENZIA REG. LAVORO CCIL 13/2/2012 Certificato LAORE CCIL 24/4/2012 Certificato AGENZIA REG. LAVORO ENAS CONSERV. COSTE CCIL 23/4/2012 CCIL 11/6/2012 CCIL 6/12/2012 Certificato Certificato Certificato Fonte: Ufficio controllo interno di gestione CONTRATTI CERTIFICATI 2013 Ente Ipotesi contrattuale ERSU SS CCIL 20/12/2012 CFVA CCIL 27/2/2013 CFVA CCIL 15/3/2013 AREA CCIL 21/2/2013 AGRIS CCIL 13/3/2013 LAORE CCIL 19/5/2013 AGENZIA REG. LAVORO CCIL 28/5/2013 ENAS CCIL 4/7/2013 AMM. CENTRALE CCIL 8/7/2013 LAORE CCIL 8/10/2013 CFVA CCIL 15/10/2013 AGRIS CCIL 29/10/2013 ERSU SS CCIL 7/11/2013 CFVA CCIL 10/12/2013 ENAS CCIL 26/11/2013 Fonte: Ufficio controllo interno di gestione 332 Esito verifiche Presa d'atto Presa d'atto Presa d'atto Non certificato Certificato Certificato Certificato Certificato Certificato Certificato Certificato Certificato Certificato Certificato Certificato Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XII Sistemi informativi La Regione Autonoma della Sardegna si è dotata del Sistema informativo di base dell'Amministrazione regionale (SIBAR) al fine di migliorare l’efficienza, l’interoperabilità, la trasparenza e il controllo dell’azione amministrativa mediante la gestione automatizzata del protocollo e dei flussi documentali. Il progetto SIBAR si inserisce negli interventi previsti nell’Accordo di programma Quadro (APQ) in materia di Società dell’Informazione stipulato tra Stato (MEF, MIT e CNIPA) e Regione nel 2004. Il SIBEAR costituisce il sistema applicato agli Enti e alle Agenzie regionali. Nel primo gruppo che ha preso parte alla realizzazione del sistema figurano. Ente/Agenzia Sottosistema Ente Foreste Sardegna SIBEAR SCI EFS Agenzia per la gestione e l'erogazione degli aiuti in agricoltura SIBEAR SCI ARGEA Agenzia per la ricerca scientifica, la sperimentazione e l'innovazione tecnologica nei settori agricolo, agroindustriale e forestale SIBEAR SCI AGRIS Agenzia per l'attuazione dei programmi regionali in campo agricolo e per lo sviluppo rurale SIBEAR SCI LAORE Sardegna Promozione SIBEAR SCI SPRO Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Sardegna SIBEAR SCI ARPAS L’utilizzo del sistema applicativo sviluppato dalla Regione Sardegna è stato utilizzato, sperimentalmente, dalla Regione Lombardia. Con la deliberazione di Giunta regionale n. 28/25 del 17 luglio 2013 è stato approvato il Protocollo d’intesa tra le due Regioni (durata fino al 31 dicembre 2016 salvo proroghe), in base al quale è stato concesso alla Regione Lombardia il riuso dell’intero applicativo SIBAR-SIBEAR al fine di rendere operativi i loro sistemi secondo quanto previsto dalle nuove norme in tema di armonizzazione contabile (D.lgs. 118/2011 e D.P.C.M. del 28.12.2011). Osservazioni conclusive Premesso che la validità del funzionamento dell’Ufficio di controllo interno della Regione è oggetto di una specifica indagine ancora in corso da parte della Sezione di controllo23, si prende atto che la mancata adozione di specifiche norme regionali volte a rendere applicabili 23 Delibera di programma n. 13/2014/INPR. Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 333 Capitolo XII regole e metodologie adottate in ambito statale non ha impedito all’Ufficio di controllo interno di identificare ed attuare alcune azioni propositive orientate ai nuovi criteri nazionali. Sul punto l’Ufficio ha proposto la seguente riflessione “da più parti, si ritiene auspicabile che sia la Giunta Regionale ad adottare regole particolari volte a disciplinare la materia del controllo e della valutazione definendo, in via formale, fasi, tempi e modalità operative. Ciò risulterebbe di grande importanza e di facile attuazione. Infatti, la normativa regionale in vigore detta regole sufficientemente generali da consentire significative personalizzazioni del sistema, anche nell’ottica delle riforme nazionali. Tra i vantaggi di questa soluzione, si ravvisa quello di poter sperimentare le nuove regole garantendo una maggiore elasticità nella loro modificazione, nel caso in cui si dovessero riscontrare criticità in corso d’attuazione. D’altra parte, la gestione delle performance è notoriamente caratterizzata da livelli crescenti di approfondimento in ordine temporale e dovrebbe poter disporre di strumenti di aggiustamento successivi per far fronte alle difficoltà emerse nel corso delle esperienze realizzate e la sua disciplina non dovrebbe essere irrigidita oltre un certo limite dalle norme giuridiche. Ciò potrebbe essere attuato, convenientemente, attraverso la regolamentazione della materia attraverso indirizzi, linee guida e criteri operativi stabiliti dalla Giunta Regionale.” Questa Corte condivide la necessità che le attività di controllo siano regolamentate quanto prima anche in ambito regionale prevedendo un indispensabile adeguamento dinamico alla normativa nazionale, ma non ritiene che ciò possa essere di competenza esclusiva della Giunta, in quanto le prospettate ragioni di celerità ed elasticità non possono far venire meno l’esigenza che il Consiglio regionale approvi una legge organica di riforma, che aggiorni quanto stabilito nel lontano 1998, anche in considerazione delle necessarie modifiche da apportare per armonizzare le contabilità pubbliche alle nuove regole imposte dagli accordi comunitari in riforma del SEC 95. La riforma del sistema dei controlli non può, inoltre, prescindere da una riorganizzazione dell’Amministrazione regionale che superi la frammentazione e la sovrapposizione dei controlli all’interno di diversi Assessorati, come sopra evidenziato, non funzionale all’efficienza della gestione. A tale scopo si ritiene, inoltre, non più differibile la costituzione del Collegio dei revisori, al quale le recenti norme nazionali attribuiscono numerosi compiti. Inoltre non appare condivisibile quanto affermato dall’Ufficio di controllo interno24, secondo il quale “l’attività di controllo interno di gestione nei confronti degli enti e delle agenzie regionali non può essere svolta da un organismo regionale, in quanto si tratta di un insieme di attività volte a supportare le decisioni manageriali. Tale tipo di supporto può essere utilmente svolto soltanto da un ufficio interno allo stesso ente o agenzia. Pertanto, 24 Nota dell’Ufficio di controllo interno di gestione prot. n. 308 del 10 aprile 2014. 334 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XII recependo le indicazioni in merito, numerosi organismi regionali hanno già provveduto ad attivare la propria funzione di controllo interno. Ad oggi sono in atto le analisi e le valutazioni volte a definire il miglior raccordo tra le metodologie adottate dall’Ufficio con quelle dei singoli enti e agenzie”. Secondo questa prospettazione dell’Ufficio di controllo, ribadita dalle controdeduzioni di cui alla nota prot. 497 del 13 giugno 2014, ogni organismo dovrebbe avere un proprio organo di controllo interno, che riferisce esclusivamente al vertice dell’Agenzia o dell’Ente. Tale ricostruzione implicherebbe, tuttavia, una moltiplicazione di strutture deputate al controllo, con personale dedicato e conseguentemente sottratto ai compiti propri dell’organismo; inoltre, non risulta funzionale al controllo da parte della Regione nei confronti di Agenzie e Enti che ne costituiscono diretta emanazione e dipendono per il loro funzionamento dal suo bilancio. Consentire che questi organismi sfuggano a un controllo organico da parte della Regione stessa, in considerazione di una presunta loro attività manageriale, non risponde ai principi di corretta amministrazione e non rispetta le indicazioni della Giunta contenute nelle delibere sopra richiamate. Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 335 Capitolo XIII CAPITOLO XIII L’AVVOCATURA REGIONALE Referendario Roberto Angioni In via istruttoria si è richiesto, sia alla Giunta regionale sia alla Direzione Generale degli affari legali, una relazione sull’organizzazione dell’Avvocatura regionale e sullo stato del contenzioso nell’anno 2013, ritenendosi che le modalità organizzative dell’Avvocatura e l’ampiezza del contenzioso esistente abbiano un’importanza spesso trascurata nell’analisi gestionale degli enti pubblici ed invece rilevanti sotto diversi punti di vista. Anzitutto l’attività amministrativa, nella sua dimensione dinamica, assume purtroppo fisiologicamente rilievo anche sotto l’aspetto patologico, quando, dopo la conclusione del procedimento, per motivi non certo preventivabili e comunque non preventivati, la funzione amministrativa non sia risultata adeguata alla tutela degli interessi pubblici o sia comunque necessario far fronte a contenziosi di vario genere e natura. L’esistenza del contenzioso rispecchia dunque la quantità oltre che la qualità dei provvedimenti amministrativi adottati e l’incisività dell’azione dell’amministrazione. Inoltre anche la tutela dei beni affidati agli enti pubblici passa spesso attraverso gli strumenti legali che l’amministrazione è in grado di attivare. Non si deve infine trascurare, specialmente per gli enti di consistenti dimensioni, il profilo del risparmio che l’attività legale interna consente di conseguire rispetto alle spese ben più gravose da affrontare per il ricorso a professionalità esterne specialmente per l’assistenza in sede giudiziaria. Al contempo l’amministrazione trae indubbio vantaggio dall’organizzazione di una propria avvocatura interna per via della conoscenza dell’apparato amministrativo da parte dei propri legali interni, nonché per la versatilità e per l’immediatezza dei rapporti, specie se si tengono presenti gli stringenti termini processuali che specialmente nell’ambito delle vertenze amministrative impongono spesso (quasi sempre) un’azione (o reazione) pressoché immediata da parte dell’ente. Per questi motivi l’organizzazione efficiente dell’avvocatura è in grado da un lato di assicurare un valido supporto, preventivo o successivo, all’azione dell’amministrazione e nel corso del suo svolgimento, e dall’altro di conseguire un risparmio di spesa rispetto al contenzioso, che, entro certi limiti, deve ritenersi un fenomeno inevitabile legato alla gestione amministrativa. Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 337 Capitolo XIII Per i diversi motivi sopra indicati la legislazione degli ultimi anni ha operato notevoli aperture in favore dell’istituzione e della regolamentazione delle avvocature pubbliche, per altro adeguandosi in larga parte in termini di contenuto a principi che per lungo tempo era stata la sola giurisprudenza a dover affermare, stante l’assenza di una disciplina specifica di settore. Non esistendo uno statuto proprio delle avvocature pubbliche è opportuno esaminare, se pur brevemente, i principi affermati per via giurisprudenziale e le scarne previsioni di legge che si occupano della materia, al fine di verificare l’aderenza dell’Avvocatura regionale a tali principi. Lasciando da parte l’Avvocatura dello Stato, per la quale valgono regole e principi particolari, l’organizzazione per via normativa delle avvocature pubbliche è stata tradizionalmente limitata alle avvocature degli enti di particolare rilievo, quali ad esempio l’Inpdap o l’Inps, mentre nessun principio organizzativo era stato in passato mai direttamente previsto dal legislatore per le avvocature degli enti locali. Per tale motivo i dati essenziali della regolamentazione delle avvocature degli enti locali sono stati nel tempo definiti attraverso l’interpretazione giurisprudenziale, a partire dalle poche previsioni disciplinanti la peculiare figura dell’avvocato dipendente. Queste si limitavano, originariamente, al solo art.3 del RDL 1575/1933, vigente sino a pochi mesi addietro, il quale statuiva l’incompatibilità dell’esercizio della professione forense “…con qualunque impiego o ufficio retribuito con stipendio sul bilancio dello Stato, delle province, dei comuni…”.Eccezione a tale principio veniva disposta poco oltre dalla medesima norma per “gli avvocati ed i procuratori degli uffici legali organicamente istituiti come tali presso gli enti di cui allo stesso secondo comma, per quanto concerne le cause e gli affari inerenti all’ufficio cui sono addetti. Essi sono iscritti in un elenco speciale annesso all’albo”. Partendo dal dato normativo esaminato è stato affermato che “Ai fini dell’iscrizione nell’elenco speciale annesso all’albo degli avvocati, l’art.3, ultimo comma lett. b r.d.l.1578/33 richiede che presso l’ente pubblico esista un ufficio legale costituente un’unità organica autonoma, e che coloro i quali sono ad esso addetti esercitino con libertà ed autonomia le loro funzioni di competenza, con sostanziale estraneità all’apparato amministrativo, in posizione di indipendenza da tutti i settori previsti in organico e con esclusione di ogni attività di gestione” (Cass.Civ.Sez.Un.18 aprile 2002 n.5559; il principio è stato da ultimo ribadito anche da Corte Cost.n.91/2013, nello stesso senso, tra le altre, Cass.S.U.n.3733/2002 e S.U.n.10367/1998, Sez.Lav.n.11529/2013, S.U.ord.24689/2010; analogo principio è stato ripetutamente confermato anche dalla giurisprudenza univoca del Consiglio Nazionale Forense, vedi tra tutte, la deliberazione 28 novembre 2003 n.364).Anche la giurisprudenza amministrativa ha fatto applicazione dei 338 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XIII medesimi principi (Si vedano al riguardo, a titolo esemplificativo, le pronunce Consiglio di Stato n.6023/2004, TAR Molise n.1/2002 e TAR Sicilia n.1029/2005 e, più recentemente, Consiglio di Stato n.730/2012, TAR Basilicata n.100/2012, TAR Lombardia 1144/2014). Alla luce di tali interpretazioni giurisprudenziali si è affermata: - la necessità della creazione di una struttura organica autonoma; - l’illegittimità della sottoposizione gerarchica ad un direttore generale, salvo che esplichi, quale avvocato dirigente, le sole funzioni di coordinamento dell’attività legale; - l’esclusione da qualsiasi attività di gestione, salve le attività di natura amministrativa che siano strettamente inerenti allo svolgimento degli affari legali (si pensi al pagamento delle spese di registrazione delle sentenze o al disbrigo di istruttorie legate ad una proposta di transazione); - l’incompatibilità di forme di rilevamento automatico della presenza in ufficio; - la necessità di assicurare la mobilità del legale per esigenze legate all’esercizio delle proprie funzioni; - l’interruzione del rapporto processuale in caso di cessazione del rapporto di lavoro del legale costituito in giudizio; - l’incompatibilità con l’esercizio dell’attività libero-professionale, anche per i dipendenti in regime di part-time; - l’illegittimità dell’affidamento al legale dipendente regionale delle vertenze di enti e società partecipate; - l’assoggettamento del legale interno al potere disciplinare del Consiglio dell’Ordine di appartenenza. Quanto all’organizzazione amministrativa, la necessità di salvaguardare l’autonomia e l’indipendenza della posizione del professionista dipendente (e dunque anche del legale) è per legge affermato, implicitamente, dall’art.69 comma 11 del D.Lgs.165/200125, che rimanda all’applicazione delle leggi professionali, ed esplicitamente dall’art.2, comma 3, del D.Lgs.2 febbraio 2006 n.30, il quale, testualmente, prevede che: “L'esercizio dell'attività professionale in forma di lavoro dipendente si svolge secondo specifiche disposizioni normative che assicurino l'autonomia del professionista”. 25 L’art.69, comma 11 del d.lgs. 165/2001 prevede che: Nell’attesa di una organica normativa nella materia, restano ferme le norme che disciplinano, per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche, l'esercizio delle professioni per le quali sono richieste l'abilitazione o l'iscrizione ad ordini o albi professionali. Il personale di cui all'articolo 6, comma 5, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni ed integrazioni, può iscriversi, se in possesso dei prescritti requisiti, al relativo ordine professionale. Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 339 Capitolo XIII Recentemente il legislatore è intervenuto in via diretta sulla regolamentazione delle avvocature pubbliche introducendo una norma speciale per l’esercizio delle funzioni in forma associata mediante l’art. 2, comma 12, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria per il 2008)26, nonché con la disciplina di carattere generale contenuta nella legge di riforma della professione forense n. 247 del 31.12.2012. In particolare l’art. 2, comma 6, della legge professionale, prevede, a certe condizioni, la possibilità dello svolgimento dell’attività forense mediante rapporto di lavoro subordinato o contratti di collaborazione27; l’art. 15, comma 1, lettera b) dispone, come già accadeva secondo la vecchia legge professionale, la necessità di istituire ed aggiornare presso ciascun consiglio dell’ordine un elenco speciale degli avvocati dipendenti dagli enti pubblici; l’art. 19 comma 1 lett. d) prevede la cancellazione dell’avvocato pubblico dipendente dall’elenco speciale quando venga a cessare il rapporto d’impiego28. La previsione oggi di maggior rilievo è peraltro l’art. 23 della stessa legge professionale, espressamente rubricato Avvocati degli Enti Pubblici29, che codifica le prerogative di autonomia ed indipendenza delle avvocature pubbliche, l’esclusività della prestazione in favore dell’ente di riferimento, la necessità dello stabile incardinamento del legale in un ufficio legale appositamente costituito per l’esercizio della sola attività legale, la necessaria previsione di un trattamento economico adeguato alla prestazione professionale svolta, il mantenimento del potere disciplinare del consiglio dell’ordine di appartenenza. 26 L’art. 2, comma 12, della legge 244/2007 prevede che: “Gli enti locali di cui all'articolo 2 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, possono istituire, mediante apposite convenzioni, da stipulare ai sensi dell'articolo 30 del medesimo testo unico, uffici unici di avvocatura per lo svolgimento di attività di consulenza legale, difesa e rappresentanza in giudizio degli enti convenzionati. 27 L’art. 6, comma 12, della legge 247/2012, testualmente dispone che “…È comunque consentita l'instaurazione di rapporti di lavoro subordinato ovvero la stipulazione di contratti di prestazione di opera continuativa e coordinata, aventi ad oggetto la consulenza e l'assistenza legale stragiudiziale, nell'esclusivo interesse del datore di lavoro o del soggetto in favore del quale l'opera viene prestata….” 28 Dispone l’art. 17, comma 9, che: “La cancellazione dagli albi, elenchi e registri è pronunciata dal consiglio dell'ordine a richiesta dell'iscritto, quando questi rinunci all'iscrizione, ovvero d'ufficio o su richiesta del procuratore generale :..d) per gli avvocati dipendenti di enti pubblici, di cui all'articolo 23, quando sia cessata l'appartenenza all'ufficio legale dell'ente, salva la possibilità di iscrizione all'albo ordinario, sulla base di apposita richiesta”. 29 A mente dell’art. 23: 1. Fatti salvi i diritti acquisiti alla data di entrata in vigore della presente legge, gli avvocati degli uffici legali specificamente istituiti presso gli enti pubblici, anche se trasformati in persone giuridiche di diritto privato, sino a quando siano partecipati prevalentemente da enti pubblici, ai quali venga assicurata la piena indipendenza ed autonomia nella trattazione esclusiva e stabile degli affari legali dell'ente ed un trattamento economico adeguato alla funzione professionale svolta, sono iscritti in un elenco speciale annesso all'albo. L'iscrizione nell'elenco è obbligatoria per compiere le prestazioni indicate nell'articolo 2. Nel contratto di lavoro è garantita l'autonomia e l'indipendenza di giudizio intellettuale e tecnica dell'avvocato. 2. Per l'iscrizione nell'elenco gli interessati presentano la deliberazione dell'ente dalla quale risulti la stabile costituzione di un ufficio legale con specifica attribuzione della trattazione degli affari legali dell'ente stesso e l'appartenenza a tale ufficio del professionista incaricato in forma esclusiva di tali funzioni; la responsabilità dell'ufficio è affidata ad un avvocato iscritto nell'elenco speciale che esercita i suoi poteri in conformità con i princìpi della legge professionale. 3. Gli avvocati iscritti nell'elenco sono sottoposti al potere disciplinare del consiglio dell'ordine. 340 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XIII Ulteriori interventi normativi hanno avuto ad oggetto profili retributivi 30 e previdenziali31, avendo diritto i legali interni alle competenze professionali liquidate in loro favore da provvedimenti giudiziari secondo la legge professionale e diritto ai compensi professionali riconosciuti in loro favore dall’amministrazione di appartenenza ai sensi delle previsioni dell’art. 27 CCNL Comparto enti Locali o dell’art. 37 CCNL della Dirigenza32. Da ultimo è necessario segnalare quanto disposto dall’art. 11, comma 8 bis, del d.l.8 aprile 2013, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2013 n. 64, il quale prevede che: Ai fini del contenimento della spesa pubblica, gli uffici legali delle Regioni sono autorizzati ad assumere gratuitamente il patrocinio degli enti dipendenti, delle agenzie regionali e degli organismi istituiti con legge regionale per l'esercizio di funzioni amministrative delle Regioni medesime. La Direzione Generale dell’Area Legale ha risposto alla richiesta istruttoria con la pervenuta con prot.n. 2057 del 7.3.2014.La Direzione ha comunicato di esser istituzionalmente incaricata delle funzioni di Avvocatura, di esser preposta alla difesa dell’Amministrazione presso le giurisdizioni costituzionale, ordinaria, amministrativa, contabile e tributaria e di svolgere attività di consulenza giuridica e legale, mediante la 30 La criptica e discutibile previsione dell’art. 1, comma 457 della legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità 2014), dispone: A decorrere dal 1º gennaio 2014 e fino al 31 dicembre 2016, i compensi professionali liquidati, esclusi, nella misura del 50 per cento, quelli a carico della controparte, a seguito di sentenza favorevole per le pubbliche amministrazioni ai sensi del regio decreto-legge 27 novembre 1933, n. 1578, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 gennaio 1934, n. 36, o di altre analoghe disposizioni legislative o contrattuali, in favore dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, ivi incluso il personale dell'Avvocatura dello Stato, sono corrisposti nella misura del 75 per cento. Le somme provenienti dalle riduzioni di spesa di cui al presente comma sono versate annualmente dagli enti e dalle amministrazioni dotate di autonomia finanziaria ad apposito capitolo di bilancio dello Stato. La disposizione di cui al precedente periodo non si applica agli enti territoriali e agli enti, di competenza regionale o delle province autonome di Trento e di Bolzano, del Servizio sanitario nazionale. 31 L’art. 1, comma 208, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria 2006) dispone che: “Le somme finalizzate alla corresponsione di compensi professionali comunque dovuti al personale dell'avvocatura interna delle amministrazioni pubbliche sulla base di specifiche disposizioni contrattuali sono da considerare comprensive degli oneri riflessi a carico del datore di lavoro”. La norma è stata ritenuta legittima dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 33/2009. 32 A mente dell’art. 27 CCNL per il personale del comparto Enti Locali del 14.9.2000: “Gli enti provvisti di Avvocatura costituita secondo i rispettivi ordinamenti disciplinano la corresponsione dei compensi professionali, dovuti a seguito di sentenza favorevole all’ente, secondo i principi di cui al regio decreto legge 27.11.1933 n. 1578 e disciplinano, altresì, in sede di contrattazione decentrata integrativa la correlazione tra tali compensi professionali e la retribuzione di risultato di cui all’art. 10 del CCNL del 31.3.1999. Sono fatti salvi gli effetti degli atti con i quali gli stessi enti abbiano applicato la disciplina vigente per l’Avvocatura dello Stato anche prima della stipulazione del presente CCNL”. Previsione del tutto analoga si trova nel CCNL area della dirigenza del 23.12.1999, il cui art. 37 prevede che: “Gli enti provvisti di Avvocatura costituita secondo i rispettivi ordinamenti disciplinano la corresponsione dei compensi professionali, dovuti a seguito di sentenza favorevole all’ente, secondo i principi di cui al regio decreto legge 27.11.1933 n. 1578 valutando l’eventuale esclusione, totale o parziale, dei dirigenti interessati, dalla erogazione della retribuzione di risultato. Sono fatti salvi gli effetti degli atti con i quali gli stessi enti abbiano applicato la disciplina vigente per l’Avvocatura dello Stato anche prima della stipulazione del presente CCNL”. Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 341 Capitolo XIII redazione di pareri scritti o intervenendo in riunioni convocate per la risoluzione di questioni complesse che necessitano la partecipazione di diverse componenti. L’attività di patrocinio è svolta da otto funzionari avvocati, un dirigente avvocato e tre dirigenti avvocati cassazionisti. Nonostante la Direzione chiarisca di esser incardinata nell’apparato della pubblica amministrazione, i profili organizzativi riportati 33 e l’esame delle competenze attribuite alla Direzione34 lasciano intendere il rispetto dell’autonomia professionale e dell’indipendenza richiesto dalla natura delle prestazioni: a capo della struttura si trova infatti un avvocato abilitato al patrocinio davanti alle magistrature superiori come previsto ai sensi dell’art.28 della legge regionale 13 novembre 1998, n. 31, il quale svolge funzioni di coordinamento in connessione con i vertici dell’Amministrazione35; le eventuali attività amministrative espletate sono solo quelle strettamente connesse all’esercizio delle attività latu sensu defensionali dell’amministrazione e non vengono segnalate ingerenze nella gestione degli affari legali. Altresì rispettoso del ruolo e delle funzioni dell’Avvocatura è risultato, nel 2013, il limitato ricorso ad incarichi esterni, affidati solo in affiancamento ad un legale interno e per controversie di speciale o particolare rilevanza o per le quali si siano poste concrete ragioni di opportunità che giustificavano il ricorso ad avvocati del libero foro. Risultano in particolare conferiti n.6 incarichi esterni per giudizi dinanzi alla Corte Costituzionale, n.1 incarico per l’impugnazione di un arbitrato di particolare rilievo e difficoltà (controversia Tuvumannu-Tuviscxeddu), n. 1 incarico in materia di cabotaggio marittimo, n. 1 incarico in procedura arbitrale, tutti affidati a professori universitari; n. 3 incarichi ad avvocati del foro di Cagliari, in due casi per la prosecuzione nel grado d’appello di vertenze ad essi già affidate nei precedenti gradi di giudizio, ed in un caso in conseguenza dell’attività già prestata in via stragiudiziale in favore dell’amministrazione. Sono stati infine conferiti incarichi all’Avvocatura distrettuale dello Stato, per via dei potenziali conflitti di interesse, per quattro cause civili ed un procedimento penale. Tutti gli incarichi sono stati conferiti direttamente dalla Giunta regionale con specifica deliberazione, con la quale è stato altresì approvato il preventivo di spesa, vincolante per il professionista. 33 La direzione si articola nei seguenti servizi: 1) Affari generali; 2) Affari legali di giurisdizione ordinaria; 3) Affari legali di giurisdizione amministrativa; 4) Affari legislativi e BURAS. 34 Oltre alle specifiche attività di difesa in giudizio e consulenza legale e giuridica all’apparato burocratico, la Direzione partecipa, se richiesta, alle attività di recupero crediti anche mediante ingiunzioni di pagamento ai sensi del R.D. 14 aprile 1910, n.639, ed alle procedure di transazione giudiziale ed extragiudiziale. 35 Il Direttore Generale dell’Area Legale segnala che: …l’assegnazione delle cause viene effettuata sulla base di una programmazione che tiene conto dei ristretti tempi processuali e delle diverse tipologie di controversie, per far sì che la ripartizione dei carichi di lavoro avvenga secondo criteri di logicità e coerenza”. 342 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XIII Non è stato chiarito se, per l’affidamento di tali incarichi sia stato acquisito o meno anche il parere dell’Avvocato direttore generale, la cui necessità sarebbe opportuno fosse espressamente prevista in via regolamentare36. Sebbene alla luce di quanto sopra descritto si debba rilevare, in linea di principio, l’adeguamento fattuale ai principi che regolano l’attività delle avvocature pubbliche, risulta invece assolutamente necessario porre rimedio alla segnalata carenza assoluta di regolamentazione dell’attività e dell’organizzazione dell’Avvocatura regionale, carenza in grado, di per sé stessa, di far venir meno, in qualsiasi momento, l’autonomia e l’indipendenza della funzione, nel concreto non garantita da alcuna disposizione37. In particolare tale rilievo di garanzia dell’autonomia professionale non può essere attribuito all’art.47 della già citata legge regionale n.31/1998, recante una disciplina generale riferibile all’esercizio delle attività professionali 38 svolte alle dipendenze della Regione, previsione per la verità maggiormente aderente alle attività tecnico- ingegneristiche, Tale disciplina infatti non tiene conto delle prerogative di autonomia ed 36 L’art. 47 della legge regionale 31/1998 si limita infatti a prevedere che” ..il ricorso a professionisti esterni è ammesso esclusivamente in caso di motivata impossibilità dell’Amministrazione di provvedere adeguatamente con proprio personale”, disposto che lascerebbe intendere come inderogabile l’acquisizione del parere del responsabile della struttura, in quanto tecnicamente in grado, a differenza della Giunta, di valutare la possibilità e l’opportunità che l’Avvocatura non gestisca direttamente la lite. 37 Gli unici profili organizzativi per i quali si rinviene una disciplina di massima sono quelli, del tuto pleonastici, indicati dall’art. 46 della legge regionale n. 31/1998, secondo il quale ”L’Amministrazione e gli enti possono costituire rapporti di lavoro a tempo parziale … escluso il personale dirigenziale … e gli avvocati addetti agli uffici legali dell’Amministrazione e degli enti” (sul punto vedasi Cass., Sez. Unite, Ordinanza interlocutoria n. 24689 del 06/12/2010); 38 Prevede l’art. 47 legge regionale n. 31/19998: “1. Le attività per cui è richiesta l'iscrizione in albi professionali sono svolte, nell'Amministrazione e negli enti, da dipendenti in possesso dei relativi titoli professionali e di iscrizione all'albo o abilitati da specifiche previsioni di legge. 2. Le attività vanno svolte nel rispetto delle norme, anche deontologiche, che regolano la professione. 3. Per l'accesso ai posti in pianta organica il cui compito principale o esclusivo è l'esercizio di attività professionali sono necessari l'iscrizione all'albo e l'esercizio effettivo dell'attività professionale per almeno tre anni. 4. La cancellazione dall'albo comporta la risoluzione del rapporto d'impiego. La sospensione dall'albo per motivi disciplinari comporta la sospensione dall'impiego per lo stesso periodo, salva la facoltà dell'amministrazione di irrogare altre sanzioni disciplinari. 5. L'attività è svolta dal singolo professionista con piena responsabilità personale, nel rispetto delle direttive impartite, con carattere di generalità, dalla Giunta o dal suo componente preposto al ramo dell'Amministrazione, ovvero dagli organi di amministrazione degli enti. 6. Direttive specifiche possono essere impartite dal professionista gerarchicamente sovraordinato, che in tal caso assume solidalmente la responsabilità per l'attività condotta secondo tali direttive. 7. Il professionista che non condivida le direttive specifiche impartitegli può essere dispensato, su sua motivata richiesta, dal singolo incarico professionale. Qualora non venga dispensato, la responsabilità professionale incombe sul professionista sovraordinato. 8. Il ricorso a professionisti esterni è ammesso esclusivamente in caso di motivata impossibilità dell'Amministrazione o dell'ente di provvedere adeguatamente con proprio personale. 9. Nell'Amministrazione e negli enti si applicano le norme in materia di incentivi recate dall'articolo 18, commi 1 e 1 bis, della Legge 11 febbraio 1994, n. 109, come modificato dall'articolo 6, comma 13, della Legge 15 maggio 1997, n. 127. I criteri per il riparto degli incentivi sono determinati con deliberazioni della Giunta regionale o dei consigli di amministrazione degli enti”. Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 343 Capitolo XIII indipendenza proprie della specifica funzione del professionista legale nonché della sua sottoposizione a regole professionali e deontologiche ulteriori rispetto a quelle del pubblico impiegato ed al potere disciplinare dell’Ordine degli Avvocati di appartenenza. La necessità dell’adozione di una disciplina organizzativa specifica e del riconoscimento dei tratti di specialità della prestazione forense svolta in forma dipendente per un ente pubblico è oggi imposta non solo e non tanto dalle generali previsioni dell’art. 69 comma 11 del D.Lgs. 165/2001e dell’art. 2, comma 3 del D.Lgs.2 febbraio 2006 n. 30, applicabili anche alle regioni ad autonomia speciale in quanto previsioni di carattere generale in materia di pubblico impiego, quanto dall’art. 23 della legge professionale forense n. 147/2012, nella parte in cui quest’ultimo prevede, regolando aspetti sottratti alle discipline regionali e riservate al legislatore statale, che all’avvocato pubblico sia assicurata l’autonomia e l’indipendenza necessaria allo svolgimento della professione ed un trattamento economico adeguato alle funzioni svolte. Ma anche, per quanto attiene nello specifico alla Regione Sardegna, dalle stesse disposizioni, rimaste inattuate quanto ai professionisti funzionari avvocati, dell’art. 58 della stessa legge regionale n. 31/1998, secondo il quale: Per le figure professionali che, in posizione di elevata responsabilità, svolgono compiti di direzione o che comportano l'iscrizione ad albi professionali ….sono stabilite discipline distinte nell'ambito del contratto di comparto. Si deve in conclusione segnalare alla Regione l’opportunità che provveda quanto prima a regolamentare l’attività dell’Avvocatura ed i profili professionali dei propri dipendenti avvocati in coerenza con il dettato della legge professionale forense e con le stesse previsioni regionali. Con riferimento allo stato del contenzioso, al di là del contenzioso costituzionale cui è stato dedicato approfondito esame, sono stati indicati dalla Direzione Generale degli Affari legali i seguenti dati: Contenzioso amministrativo: sono stati trattati nel 2013 n.285 ricorsi davanti al TAR Sardegna, di cui 159 attivati negli anni precedenti; sono state tenute, complessivamente, 437 udienze. A questi si aggiungono 5 ricorsi trattati presso il TAR Lazio e n. 62 nanti il Consiglio di Stato, di cui 43 instaurati nel 2013. Contenzioso Civile, lavoristico e tributario: sono state trattate complessivamente nuove 132 cause, delle quali: 113 presso tribunali della regione; n.2 presso il Tribunale di Roma; 13 nanti la Corte di Cassazione in Roma; n.1 nanti il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche; 1 nanti il Tribunale Regionale delle Acque; n. 2 nanti le Commissioni tributarie di Sassari. 344 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XIII A tali procedimenti deve essere sommato il numero, certo ben più consistente sulla base stimabile in base ai dati del 2013, delle vertenze in corso dagli anni precedenti. Contenzioso Penale: l’Avvocatura regionale ha seguito per la costituzione di parte civile nell’interesse dell’Amministrazione n.3 procedimenti di cui uno presso la Corte d’Appello di Cagliari, uno presso il Tribunale di Oristano, uno presso il Tribunale di Sassari. Per quanto attiene all’attività stragiudiziale, non sono stati conferiti dalla Direzione Generale dell’Area Legale nell’anno 2013 incarichi di collaborazione coordinata e continuativa o di consulenza a legali esterni, mentre è risultata in aumento l’attività consulenziale dell’Avvocatura, che ha reso in via formale 75 pareri in forma scritta oltre ai numerosissimi pareri resi in via informale. La stessa Direzione riporta invece di non esser stata mai contattata dagli assessorati in caso di affidamento di incarichi di consulenza legale a professionisti esterni operati direttamente dalle strutture amministrative, circostanza che depone per la sostanziale disapplicazione delle cogenti previsioni dell’art. 6-bis, comma 1, della legge regionale n. 31/1998, secondo il quale “L'Amministrazione, le agenzie e gli enti, per obiettivi e progetti specifici attinenti alle competenze loro attribuite dall'ordinamento, possono conferire ad esperti, la cui competenza risulti adeguatamente documentata, incarichi individuali per prestazioni di elevata professionalità, quando la complessità o la straordinarietà dei problemi da risolvere richiede conoscenze ed esperienze eccedenti le normali competenze del personale dell'Amministrazione conferente e questa abbia preliminarmente accertato l'impossibilità di farvi fronte con le risorse professionali presenti al suo interno”. Alla luce del dato normativo infatti solo la previa acquisizione della disponibilità dell’Avvocatura interna potrebbe legittimare il ricorso a consulenti legali esterni da parte degli assessorati, dovendosi far riferimento, al fine di valutare la possibilità o l’impossibilità di far fronte all’esigenza di risolvere problemi di particolare complessità o straordinarietà, alla struttura regionale nel suo complesso. Anche con riferimento a quanto riportato in ordine alle procedure seguite per eventuali transazioni si sono riscontrati alcuni profili di criticità. Ferme restando la specifica competenza della Giunta regionale in ordine alle liti attive e passive, rinunce e transazioni, secondo le previsioni dell’art.4, lettera q) della legge regionale 7.1.1977 n.139, quest’ultima ha assunto al riguardo indirizzi interpretativi ai sensi 39 Ai sensi di tale previsione la Giunta regionale delibera in materia di liti attive e passive, rinunce e transazioni; Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 345 Capitolo XIII dell’art. 8 della medesima legge regionale n. 1/1977, con la deliberazione n. 13/16 del 30.4.2002. In particolare, dopo aver premesso la procedura da seguirsi per la promozione o la resistenza in giudizio secondo quanto indicato dall’art. 24 della legge regionale n. 31/199840 la Giunta ha chiarito che devono esser sottoposte al suo esame, oltre che le liti attive e passive, anche le rinunce (per quanto attiene anche ai crediti anche parziali)41, e le transazioni sia giudiziali che extragiudiziali. Specifica poi l’atto di indirizzo che “….le proposte alla Giunta, relative agli argomenti predetti vengano contestualmente trasmesse all’area legale della Presidenza per l’espressione, ove già non acquisito, del relativo parere. Quest’ultimo sarà comunicato dall’Area Legale della Presidenza alla Direzione generale della Presidenza stessa ed all’Assessorato proponente ai fini della proposizione dell’argomento all’iscrizione all’Ordine del Giorno della Giunta medesima”. Orbene, se tale procedura risulta rispettata con riferimento alle liti pendenti, non lo stesso viene riferito in ordine alle transazioni extragiudiziali, per le quali non meno rilevante è il ruolo dell’Area Legale, chiamata istituzionalmente a svolgere una più che opportuna funzione consultiva anche sulle transazioni extragiudiziali, ma solo saltuariamente e facoltativamente, in via di fatto, chiamata a svolgerlo. Oltre alla sostanziale disapplicazione dell’indirizzo correttamente assunto dalla Giunta regionale, si deve segnalare l’opportunità che lo stesso venga integrato con l’individuazione di idonei criteri che limitino l’intervento della Direzione dell’Area Legale a quelle vertenze stragiudiziali di certo valore o comunque di particolare rilievo, anche in termini di ripetitività. 40 Essenzialmente il direttore generale propone motivatamente alla Giunta, acquisito il parere della Direzione Generale dell’Area legale, di deliberare la promozione o la resistenza alle liti. Qualora la richiesta non sia corredata del prescritto parere questo potrà esser richiesto direttamente dalla Giunta. 41 Si deve ritenere che il testo intendesse, più opportunamente, le rinunce, anche parziali, al credito. 346 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XIV CAPITOLO XIV RICOGNIZIONE DELLE INIZIATIVE ASSUNTE DALLA REGIONE IN ESITO ALL’INDAGINE SUL QUADRO DEGLI ORGANISMI PARTECIPATI DI CUI ALLA DELIBERA DELLA SEZIONE DI CONTROLLO N. 52/2013 Consigliere Valeria Motzo Nel mese di giugno 2013, con la delibera n. 52, la Sezione regionale di controllo ha approvato gli esiti dell’indagine svolta sul sistema delle partecipazioni regionali. La relazione conclusiva ha evidenziato un quadro particolarmente complesso, in larga parte deficitario, in relazione al quale le Direzioni Generali interessate sono state invitate a comunicare, ai sensi dell’art. 3, comma 6, della L. n. 20/1994, entro sei mesi dalla data di ricevimento della relazione conclusiva, le misure consequenziali adottate. A questo proposito la Sezione di controllo, con la delibera n. 13 del 25 febbraio 2014, ha inserito nel programma di attività per il 2014, la Ricognizione delle iniziative assunte dalla Regione in esito all’indagine sul quadro degli organismi partecipati della Regione di cui alla delibera della Sezione di controllo n. 52/2013. La Direzione Generale della presidenza, la Direzione Generale degli affari generali e della società dell’informazione, la Direzione Generale degli enti locali, la Direzione Generale del lavoro, la Direzione Generale dei trasporti e il Centro regionale di programmazione hanno tempestivamente dato conto delle iniziative assunte a seguito dei rilievi mossi a conclusione dell’indagine di cui si è detto. Nessuna comunicazione è pervenuta dall’Assessorato della pubblica istruzione, dall’Assessorato dell’industria pur essendo tali organi politici incaricati della gestione e del controllo di svariate partecipazioni. Con riferimento al gestore unico del servizio idrico integrato in Sardegna, Abbanoa S.p.A., si precisa che seppure nella tabella n. 1 l’Assessorato dei lavori pubblici figura nella colonna Assessorato deputato al controllo, il controllo analogo nei riguardi della predetta società è attribuito all’Autorità d’Ambito. La presente analisi ha come punto di partenza le criticità emerse in occasione dell’indagine sul Quadro degli organismi partecipati della Regione, e si sviluppa avendo riguardo alle Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 347 Capitolo XIV iniziative correttive assunte dalla Regione a livello strutturale dell’intero comparto e a livello dei singoli organismi partecipati; come tale offre un quadro particolarmente significativo del fenomeno essendo, oltretutto corredata di dati ed informazioni aggiornate al 31 dicembre 2013. La Direzione Generale degli affari generali, personale e riforma della Regione ha preliminarmente dato atto42 che i rilievi mossi dalla Sezione di controllo nella relazione conclusiva sul Quadro degli organismi partecipati della Regione impongono l’avvio di una serie di interventi strutturali da parte della Regione destinati a riordinare il comparto delle partecipazioni. Secondo la predetta Direzione, infatti, seppure i successivi interventi della Corte Costituzionale (e del legislatore statale L. n. 147/2013) hanno in parte modificato il panorama normativo di riferimento, risultano confermati e consolidati la gran parte dei rilievi espressi dalla Sezione di controllo nella predetta relazione. La stessa Direzione Generale, pertanto, d’intesa con la Direzione Generale della presidenza, ha ritenuto opportuno predisporre una proposta di delibera della G.R. al fine di dare avvio ad un intervento legislativo di riordino della materia e nel contempo fornire agli Assessorati puntuali indirizzi in materia di gestione e controllo degli organismi partecipati. La proposta di delibera della G.R. predisposta dalla Direzione Generale degli affari generali, personale e riforma della Regione non è stata ad oggi ancora sottoposta all’esame degli organi politici. Allo stato si tratta di un atto non definitivo su i cui contenuti futuri non vi è certezza (considerato anche il recente avvio di una nuova legislatura). La Direzione Generale della presidenza ha comunicato43 che tale proposta è in fase di discussione e condivisione con gli Assessorati regionali interessati al fine di addivenire ad un testo finale del documento da sottoporre all’attenzione degli organi politici. Tale proposta conserva però una notevole importanza in quanto si da’ atto per la prima volta della necessità di interventi di riordino complessivo del comparto delle partecipazioni regionali e dell’urgenza di affrontare e risolvere le maggiori criticità riscontrate dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti. 42 43 Nota del 20.1.2014 prot. n. 287. Nota del 5.2.2014 prot. n. 3165. 348 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 ORGANISMI PARTECIPATI DELLA REGIONE SARDEGNA N. 1 2 3 4 5 6 7 8 Denominazione SO.GEA.AL S.p.A. SOGAER S.p.A. GEASAR S.p.A. SO.GEA.OR. S.p.A. SAREMAR S.p.A. ARST S.p.A. Fase 1 S.r.l. Sfirs S.p.A. 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 Hydrocontrol S.r.l. S.T.L. S.p.A. Consorzio S.A.R. S.r.l. Sardegna Ricerche BIC Sardegna S.p.A. IGEA S.p.A. Carbosulcis S.p.A. Fluorite Silius S.p.A. Fluorsid S.p.A. Intex S.p.A. Janna S.r.l. Nuova Min. Silius S.p.A. Progemisa S.p.A. Sigma Invest S.p.A. Sipas S.p.A. Sotacarbo S.p.A. Abbanoa S.p.A. Fondaz. Teatro Lirico Ca Consorzio Forgea Fondazione Giorgio Asproni Fondazione Parodi Fondazione Sardegna Film 31 AssociazioneTecnostrutturaT ecnostruttura Assessorato deputato al controllo Misura partecipaz. regionale Trasporti Trasporti Trasporti Trasporti Trasporti Trasporti Presidenza 80,20% 0,72% 1,53,% 3,36% 100,00% 100,00% 100,00% Esercizio attività aeroportuale Alghero e attività connesse Esercizio attività aeroportuale Cagliari e attività connesse Esercizio attività aeroportuale Olbia e attività connesse Esercizio attività aeroportuale Oristano e attività connesse Esercizio trasporti marittimi Esercizio trasporto pubblico locale Ricerca promozione sviluppo progetti farmaceutici Programmazione 100,00% Concorre, in attuazioni dei piani, programmi ed indirizzi della Regione Autonoma della Sardegna, allo sviluppo economico e sociale del territorio Presidenza Presidenza Presidenza Presidenza Programmazione Industria Industria Industria Industria Industria Industria Industria Industria Industria Industria Industria Lavori Pubblici Pubblica Istruzione Pubblica Istruzione Pubblica Istruzione Pubblica Istruzione Pubblica Istruzione 100,00% 100,00% 75,28% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 0,00% 99,99% 49,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 50,00% 14,50% 9,60% 50,80% 100,00% attivo attivo attivo in liquidazione attivo attivo attivo attivo in liquidazione in liquidazione in liquidazione attivo attivo attivo attivo in liquidazione in in in in in recesso liquidazione attivo liquidazione liquidazione liquidazione liquidazione attivo attivo attivo attivo attivo attiva attiva Utile o perdita di esercizio 2011 2012 2013 351.796,00 337.521,00 2.110.373,00 -1.443.372,00 2.523.438,66 -2.693.699,38 0,00 -2.372.402,00 4.907.669,00 2.416.414,00 20.053,00 -1.703.376,00 115.051,14 0,00 bilancio non approv. 504.404,00 -7.040.920,03 bilancio non approv. -223.919,00 -2.583,00 -33.109,00 0,00 8.463,00 -10.434.406,00 -25.091.589,00 -1.902.212,35 6.042.392,00 -110.764,00 -1.337.382,00 -44.085,17 -123.370,26 -69.229,95 -160.867,00 4.886,00 -12.581.191,00 2.571.852,00 13.740,00 12.567,00 -266,00 -49.556,00 0,00 -10.733,00 -2.614.369,31 -42.195.160,00 -849.982,00 0,00 146.178,00 716.497,00 -608.654,00 -1.271.382,00 -37.397,00 -121.129,00 -353.700,08 -167.198,00 1.310,00 -11.587.246,00 111.014,00 -45.745,00 bilancio non approv. 2.806.188,00 -60.274,00 -11.484.415,00 365.871,45 bilancio non approv bilancio non approv. -10.676,00 0,00 bilancio non approv. -11.523.472,90 bilancio non approv. bilancio non approv. bilancio non approv. bilancio non approv. bilancio non approv. -147.135,00 bilancio non approv. approv. bilancio non approv. approv. n.d. 29.511,00 -47.857,00 4,76% attiva 0,00 0,00 0,00 Lavoro, form. Prof. 55,39% Attività di promozione, progettazione, realizzazione e gestione di attività finalizzate allo sviluppo dell’occupazione e dell’imprenditorialità in Sardegna attivo -1.218.571,00 1.922,00 9.126,00 attivo 409.500,00 626.711,00 58.915,00 Lavoro, form. Prof. In. Sar. S.p.A. 33 Sardegna IT S.r.l. Affari Generali 100,00% 34 Bastogi S.p.A. ? ? 35 36 37 38 39 Brioschi S.p.A. Fondazione C. Nivola Fondazione Giuseppe Dessì Fondazione Maria Carta Fondazione S. Cambosu Fondazione Stazione dell’Arte di Ulassai Osservatorio Interregionale sulla Cooperazione allo Sviluppo ? ? 41 Ricerca per il controllo sistemi idrici Sviluppo turistico territoriale Servizio agrometeorologico Promozione assistenza nuove tecnologie Sviluppo d'Impresa Interventi di tutela e ripristino ambientale Attività mineraria Attività mineraria Attività industriale ciclo del fluoro Attività di promozione nuove iniziative imprenditoriali nel centro Sardegna Gestione linee comunicazione dati Attività mineraria Attività di ricerca geologico mineraria e nel settore della geo-scienza Attività di assistenza e di supporto finanziario alle imprese Società di investimenti programma alimentare sardo Ricerca Scientifica Applicata Gestione Servizio idrico integrato Diffusione arte musicale Conservazione e valorizzazione patrimonio geominerario Attività culturale e ricreativa Attività di promozione della cultura e arte sarda Attività di promozione cinematografica in Sardegna attivo o in liquid. Attività di studio e ricerca su sistemi formativi e del lavoro delle Regioni e delle Provincie autonome 32 40 Oggetto sociale Fornitura servizi e prestazioni informatiche Servizi integrati per la gestione, la valorizzazione e la conservazione delle opere e degli oggetti d’arte Attività di sviluppo integrato di grandi aree urbane nessuna notizia nessuna notizia 227.026,03 30.301,08 222.923,22 -5.627,55 -169.449,00 -18.970,00 bilancio non approv. bilancio non approv. bilancio non approv. Capitolo XIV 350 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XIV BANCA DATI DEGLI ORGANISMI PARTECIPATI DELLA REGIONE Dalla relazione sul Quadro degli organismi partecipati della Regione del. n. 52/2013. 1. La banca dati delle partecipazioni regionali che la Regione ha attivato dalla fine del 2012 (per realizzare questo risultato la Regione ha dovuto procedere ad un vero e proprio censimento degli organismi partecipati), non dialoga con gli altri sistemi informativi regionali alimentandosi esclusivamente con i dati vidimati ed inseriti dai singoli Assessorati. Con particolare riguardo ai dati finanziari è emerso che a tutt’oggi la Regione non dispone di un sistema informativo che prelevi e aggreghi i dati direttamente dal bilancio regionale. Ciò incide sull’affidabilità e completezza dei dati raccolti, essendo possibili errori e ritardi nell’inserimento da parte delle singole Direzioni Generali. E’ una riprova di tale anomalia la situazione paradossale riferibile ad alcune società partecipate (Bastogi S.p.A. e Brioschi S.p.A.) delle quali a tutt’oggi la Regione non dispone di alcuna utile informazione e sulle quali, dunque, non è in grado di svolgere alcuna attività di indirizzo e controllo. La bozza di delibera della G.R. predisposta dalla Direzione Generale degli affari generali evidenzia che in occasione dell’indagine condotta dalla Corte dei conti è emerso che la banca dati delle partecipazioni regionali (cfr. punto 1), soprattutto con riferimento ai dati finanziari, presenta dei disallineamenti tra i dati vidimati e inseriti dai singoli Assessorati e quelli presenti nel sistema informativo contabile della Regione. Poiché tale situazione di incertezza ha delle ripercussioni sull’intera governance degli organismi partecipati, la bozza di delibera prevede il necessario avvio di un processo di reingegnerizzazione del sistema informativo delle partecipate regionali affinchè il medesimo sia allineato al sistema informativo contabile della Regione nonché maggiormente rappresentativo delle informazioni più importanti dell’intero comparto. A questo proposito la Direzione Generale enti locali e finanze ha invitato tutte le Direzioni Generali competenti44 - considerato che la Corte dei conti nell’indagine sul Quadro degli organismi partecipati della Regione ha rilevato ancora una volta che la banca dati delle partecipazioni regionali si presenta lacunosa non essendo disponibili per tutti gli organismi partecipati i dati completi relativi ai trasferimenti finanziari, ai risultati d’esercizio conseguiti, alla spesa sostenuta, alla composizione e ai costi degli organi di amministrazione e controllo….e che gli importi dei trasferimenti finanziari …non sempre coincidono con quelli comunicati dall’Assessorato regionale del bilancio – di provvedere all’inserimento e conseguente vidimazione dei dati mancanti relativi alle partecipazioni di propria competenza, nonché all’aggiornamento e alla vidimazione dei dati già inseriti. Con nota del 13/06/2014, prot. n. 10287 la Direzione generale dei Beni culturali ha precisato che le fondazioni Asproni, Parodi, Nivola, Dessì, Carta, Cambosu, Stazione dell’arte di Ulassai, inserite nella tabella della pagina precedente, non sono organismi partecipati. La 44 Nota del 28.2.2014 prot. n. 8724. Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 351 Capitolo XIV Regione interviene esclusivamente a sostegno della attività istituzionale attraverso un contributo annuale. Secondo la predetta Direzione generale gli unici organismi al cui fondi di dotazione partecipa la Regione sono la Fondazione Teatro Lirico di Cagliari e la Fondazione Sardegna Film Commission. CONCLUSIONI La Corte dei conti deve evidenziare: che ancora oggi, come risulta dalla tabella n. 1, non si ha alcun elemento informativo sulla partecipazione della Regione nelle società Bastogi S.p.A. e Brioschi S.p.A.; che nella piattaforma Amministrazione trasparente, presente nel sito istituzionale della Regione, il numero delle partecipazioni regionali è salito da 35, così come evidenziato nel mese di giugno 2013 dalla Sezione di controllo nella relazione sul Quadro degli organismi partecipati della Regione e confermato dalla Direzione Generale degli affari generali nella nota del 20.1.2014 prot.n. 287, a 41. Dell’esistenza dei 6 nuovi organismi in vario modo riconducibili alla Regione, seppure certamente preesistenti all’indagine della Sezione di controllo, si è avuta notizia solo ora; che dall’esame della nota del 10.3.2014, prot. n. 7043, trasmessa dalla Direzione Generale dell’industria nell’ambito degli adempimenti preliminari alla verifica del rendiconto regionale per il 2013, è emersa per la prima volta la partecipazione della Regione in un’altra società, la SA.R.IND S.r.l., in liquidazione, di cui non si dispone di alcun elemento informativo ad eccezione che la stessa è stata trasferita dalla SFIRS alla Regione nel 2013. La Corte dei conti, pertanto, deve ancora una volta invitare la Regione a concludere con la massima urgenza la ricognizione del quadro completo delle partecipazioni regionali indispensabile per un’effettiva governance del comparto, anche in relazione alle ingenti risorse finanziarie di cui lo stesso annualmente beneficia. 352 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XIV OBBLIGHI DI INFORMAZIONE E TRASPARENZA Dalla relazione sul Quadro degli organismi partecipati della Regione del. n. 52/2013. 2. Non risulta ad oggi che la Regione abbia rispettato gli obblighi di informazione e trasparenza contenuti nel D.L. 6/07/2011, n. 98, convertito con la L. 15/07/2011, n. 111, ai quali si sono aggiunti quelli recentemente introdotti dall’art. 22 del D.Lgs. n. 33 del 14.3.2013. In particolare, la Regione deve tenere, aggiornare e pubblicare l’elenco delle società di cui detiene quote di partecipazione anche minoritarie, con l’indicazione della misura della partecipazione, delle funzioni svolte dagli organismi partecipati, e con una rappresentazione grafica che evidenzi i rapporti intercorrenti tra ciascun organismo e l’Amministrazione regionale. Per ogni organismo partecipato devono poi essere pubblicati i dati relativi ai risultati conseguiti negli ultimi tre esercizi e agli incarichi di amministratore conferiti con i relativi trattamenti economici. Alla luce delle criticità riscontrate dalla Sezione di controllo (cfr. punto 2), la bozza di delibera della G.R. predisposta dalla Direzione Generale degli affari generali in esame prevede che ogni organismo partecipato debba approvare un regolamento che fissi, in conformità con la L.R. n. 31/1998 e con il D.Lgs. n. 165/2001, i principi per il reclutamento del personale e per il conferimento degli incarichi. Tali regolamenti devono essere pubblicati nel sito istituzionale dell’organismo partecipato. Analogamente, è prevista l’approvazione e la pubblicazione di un regolamento volto a disciplinare l’esecuzione in economia di lavori e l’acquisizione di beni e di servizi. In relazione all’assolvimento degli obblighi di trasparenza previsti dall’art. 22 del D.Lgs. n. 33/2013, la proposta di delibera prevede che, in attesa dell’allestimento della pagina web nel sito istituzionale della Regione, ogni organismo partecipato dovrà pubblicare sul proprio sito istituzionale le seguenti informazioni: a) le quote di partecipazione alla propria compagine sociale indicandone per ognuna la misura; b) le funzioni svolte dall’organismo partecipato, con una rappresentazione grafica che evidenzi i rapporti intercorrenti tra ciascun soggetto che compone la compagine sociale, evidenziando in maniera particolare il ruolo dell’Amministrazione regionale; c) i dati relativi ai risultati economici conseguiti negli ultimi tre esercizi e agli incarichi di amministratore conferiti con i relativi trattamenti economici. A questo proposito la Direzione Generale degli affari generali ha comunicato 45 che con l’implementazione della piattaforma web Amministrazione trasparente presente nel sito istituzionale, la Regione si è allineata alle disposizioni nazionali in materia di trasparenza. 45 Nota del 20.1.2014 prot. n. 287. Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 353 Capitolo XIV CONCLUSIONI La Corte dei conti deve evidenziare che per alcuni organismi partecipati in vario modo dalla Regione, non sono presenti nella predetta piattaforma web, tutte le informazioni che per ragioni di trasparenza dovrebbero essere diffuse e rese pubbliche. Manca poi, per tutti gli organismi partecipati, la rappresentazione grafica dei rapporti intercorrenti tra gli stessi e l’Amministrazione regionale. La Corte dei conti deve, pertanto, invitare la Regione con la massima urgenza ad ottemperare correttamente agli obblighi di pubblicità e trasparenza e ricordare, che ai sensi dell’art. 22 del D.Lgs. n. 33/2013, la mancata o incompleta pubblicazione dei dati impedisce all’Amministrazione regionale di erogare agli organismi partecipati somme a qualsiasi titolo. 354 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XIV VALUTAZIONE SULL’OPPORTUNITA’ DI MANTENERE LE PARTECIPAZIONI Dalla relazione sul Quadro degli organismi partecipati della Regione del. n. 52/2013. 3. Il legislatore statale ha previsto espressamente (L. n. 244/2007, art. 3, commi 27, 28,29) per tutte le Pubbliche Amministrazioni, da un lato, il divieto di costituire società aventi per oggetto la produzione di beni e servizi non strettamente necessarie al perseguimento delle proprie finalità istituzionali, ovvero di assumere o mantenere direttamente partecipazioni, anche di minoranza, in tali società, dall’altro, che il mantenimento delle partecipazioni esistenti debba essere autorizzato con specifica delibera motivata che dia conto dell’esistenza dei descritti presupposti. La Regione Sardegna non ha ancora effettuato una valutazione complessiva con riguardo all’opportunità di mantenere le partecipazioni detenute o, alternativamente, di sciogliere o alienare gli organismi partecipati, alla luce dell’aderenza dell’oggetto sociale alle funzioni istituzionali della Regione e della convenienza economica. Risulta, infatti, ampiamente decorso il termine di 45 giorni fissato dalla delibera della G.R. n. 11/1 del 26.2.2013 per la messa a punto da parte della Presidenza e dei singoli Assessorati di un piano di dismissione/conservazione delle partecipazioni in essere. In occasione della predisposizione del predetto piano la Regione dovrà anche considerare che il comparto delle partecipazioni regionali nel 2011, a fronte di trasferimenti di risorse regionali pari ad euro 304.936.653,19, ha fatto registrare una perdita complessiva di euro -19.038.424,45 (cfr. importi risultanti dalla relazione sulla verifica del rendiconto regionale 2012 del. n. 55/2013). L’indagine condotta dalla Sezione di controllo sul comparto delle partecipazioni regionali ha evidenziato (cfr. punto 3) che la Regione Sardegna, pur avendo previsto, con delibera della G.R. n. 11/1 del 26.2.2013, che entro 45 giorni dalla stessa la Presidenza e i singoli Assessorati avrebbero dovuto mettere a punto un piano di dismissione/conservazione delle partecipazioni in essere, non ha ancora effettuato una valutazione complessiva con riguardo all’opportunità di mantenere le partecipazioni detenute o, alternativamente, di sciogliere o alienare gli organismi partecipati, alla luce dell’aderenza dell’oggetto sociale alle funzioni istituzionali della Regione e della convenienza economica. A tale proposito, la proposta di deliberazione della G.R. formulata dalla Direzione Generale degli affari generali contiene una serie di indicazioni per la predisposizione da parte dell’esecutivo regionale di un disegno di legge destinato ad individuare il percorso per la razionalizzazione degli organismi partecipati tenendo conto dell’andamento dell’attività degli stessi e della rispondenza degli obiettivi conseguiti, quali risultanti dai prescritti rendiconti/reports, con gli indirizzi e le direttive regionali. Secondo la predetta proposta di delibera, il disegno di legge dovrà indicare il soggetto deputato alla predisposizione del Piano di razionalizzazione, il termine entro il quale dovrà essere presentato, ed il soggetto istituzionale (Giunta o Consiglio regionale) che lo dovrà approvare. Si prevede, inoltre, che la Regione potrà partecipare direttamente ad organismi di diritto privato, con assunzione della totalità del capitale o di quote di maggioranza o minoranza, solo quando ciò si renda necessario per il perseguimento di un interesse di rilievo regionale. La partecipazione dovrà essere decisa negli atti di programmazione generale della Regione in Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 355 Capitolo XIV funzione degli obiettivi in tale sede individuati e formalizzata mediante legge regionale. In quell’occasione dovranno anche essere indicati gli oneri a carico del bilancio regionale e le relative risorse. Accogliendo i rilievi più volte mossi dalla Sezione regionale di controllo, la proposta in esame prevede che potranno essere effettuate erogazioni di risorse regionali a favore del comparto delle partecipazioni solo nell’ambito di rapporti contrattuali di servizio o di prestazioni rese a fronte di specifici affidamenti. Più in particolare, con riguardo ai singoli organismi partecipati, si rileva quanto segue. Valutazione sull’opportunità di mantenere la partecipazione nella società Fase1 S.r.l. Successivamente all’approvazione degli esiti dell’indagine di controllo successivo sulla gestione della società partecipata integralmente dalla Regione Fase1 S.r.l. (cfr. delibera della Sezione regionale di controllo n. 1/2014), la Direzione Generale della presidenza ha predisposto una bozza di deliberazione contenente gli indirizzi per la dismissione della predetta società. In data 14.2.2014, la Giunta regionale con delibera n. 6/5 ha riconosciuto che i profili dell’attività di Fase 1 che le consentirebbero di sostenersi finanziariamente (sperimentazione e sviluppo dei progetti farmaceutici), benché di indubbio rilievo, non risultano strategici e strettamente necessari al perseguimento delle finalità istituzionali della Regione. Si è ritenuto, quindi, necessario avviare una procedura di dismissione delle quote della società che dovrà con ogni evidenza favorire sia la tutela degli interessi patrimoniali dell’Ente sia il più agevole collocamento di un bene non facilmente commerciabile e che tenga altresì conto della manifestazione di interesse formulata dall’Azienda Ospedaliera Brotzu e dei possibili benefici per il sistema sanitario sardo oltre che dell’interesse generale allo sviluppo del sistema regionale della ricerca. Peraltro, deve essere evidenziato che con delibera della G.R. n. 8/10 del 27.2.2014, ritenuto opportuno, prima di procedere ad avviare i procedimenti tesi alla dismissione della partecipazione medesima, di dovere effettuare ulteriori approfondimenti, è stato deciso di ritirare la citata delibera della G.R. n. 6/5 del 14.2.2014. con nota del 13/06/2014, prot. n. 13910, la Direzione generale della Presidenza ha comunicato di avere riproposto all’attenzione della Giunta regionale l’ipotesi di dismissione della partecipazione regionale nella società con nota dell’8/04/2014, prot. n. 9572. Valutazione sull’opportunità di mantenere la partecipazione nella società IGEA S.p.A. La Direzione Generale dell’industria, nell’ambito degli adempimenti istruttori preliminari alla verifica del rendiconto regionale per il 2013, ha comunicato 46: 46 Nota del 10.3.2014 prot. n. 6879. 356 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XIV che con la delibera della G.R. n. 53/77 del 20.12.2013 è stato approvato il testo del disegno di legge regionale concernente la trasformazione dell’IGEA in Agenzia regionale e l’istituzione dell’ARBAM – Agenzia regionale per la bonifica e l’esercizio delle attività residuali delle aree minerarie dismesse o in via di dismissione. Successivamente, la Giunta regionale con delibera n. 1/42 del 17.1.2014 ha ritirato il disegno di legge approvato in precedenza; che in data 15.1.2014 il Consiglio regionale con la procedura di cui all’art. 102 del Regolamento consiliare, ha approvato la L.R. n. 4 Istituzione dell’Agenzia regionale per la bonifica e l’esercizio delle attività residuali delle aree minerarie dismesse o in via di dismissione con un testo in parte diverso rispetto a quello precedentemente approvato dalla Giunta regionale.; che in relazione alla L.R. n. 4/2014 è in atto la procedura di impugnazione davanti alla Corte Costituzionale su iniziativa del Governo. Valutazione sull’opportunità di mantenere la partecipazione nella società SO.GE.A.AL. S.p.A. La Direzione Generale dei trasporti ha comunicato 47 che è stata presentata all’attenzione della Giunta regionale una proposta di deliberazione avente ad oggetto l’avvio delle procedure di collocazione sul mercato di parte della quota di partecipazione azionaria regionale nel capitale sociale di SO.GE.A.AL. S.p.A.. 47 Nota del 9.1.2014 prot. n. 252. Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 357 Capitolo XIV CONCLUSIONI La Corte dei conti deve ribadire l’urgenza, evidenziata anche nella proposta di delibera della G.R. redatta dalla Direzione Generale degli affari generali di cui si è già detto, di dare attuazione a quanto stabilito con la delibera della G.R. n. 11/1 del 26.2.2013 e, quindi, di predisporre un piano di conservazione/dismissione che, con riguardo a tutti gli organismi del comparto, consideri l’aderenza delle attività svolte con i fini istituzionali della Regione alla luce anche: dei risultati conseguiti negli ultimi esercizi in termini di efficacia, efficienza ed economicità; degli utili e delle perdite maturate negli ultimi esercizi; del divieto per la Regione, ai sensi dell’art. 6, comma 19, del D.L. n. 78/2010 e dell’art. 18, comma 42, della L.R. n. 12/2011, di effettuare trasferimenti di risorse a vantaggio delle società partecipate che abbiano registrato perdite negli ultimi tre esercizi; degli obblighi di derivazione comunitaria di tutela della concorrenza che impediscono di trasferire risorse ad organismi costituiti secondo i modelli civilistici per far fronte agli oneri di funzionamento e, quindi, al di fuori di rapporti contrattuali di servizio. 358 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XIV CONTROLLO ANALOGO SUGLI ORGANISMI IN HOUSE Dalla relazione sul Quadro degli organismi partecipati della Regione del. n. 52/2013. 4 Con riferimento alle attività di indirizzo e controllo che la Regione è tenuta a svolgere nei riguardi delle società in house è stato riscontrato che in alcuni casi la Regione non ha posto in essere alcuna attività riconducibile al modello del controllo analogo (caso SAREMAR) e che in modo diffuso: il controllo preliminare non ha riguardato tutte le tipologie di atti per i quali è previsto (cfr. Delibera della G.R. n. 17/32 del 27.4.2010), che il controllo strategico non è stato svolto con il rispetto delle forme e dei termini previsti, che il controllo di gestione non ha accertato l’efficacia, l’efficienza ed economicità dell’azione posta in essere dagli organismi partecipati. Ritiene la Sezione di controllo che sia assolutamente urgente e non più procrastinabile, anche in considerazione delle ingenti risorse finanziarie regionali di cui il comparto delle partecipazioni beneficia annualmente, pari ad Euro 310.285.196,74 nel 2012, che la Regione svolga ordinariamente le dovute attività di controllo analogo nel rispetto delle forme contemplate da ultimo nella Delibera della G.R. n. n. 42/5 del 23/10/2012. Nella già citata proposta di delibera della G.R. predisposta dalla Direzione Generale degli affari generali è stato posto l’accento sulla circostanza che la recente indagine dalla Sezione regionale di controllo sul comparto delle partecipazioni regionali …ha fatto emergere una situazione di criticità del complessivo sistema di gestione e controllo degli organismi partecipati dalla Regione a cui occorre porre rimedio (cfr. punto 4). Considerato che sul tema del controllo analogo ed, in particolare, su quello strategico e di gestione, …la Corte dei conti ha constatato una situazione deficitaria pressochè in tutti gli Assessorati48, la Direzione Generale degli affari generali ha ritenuto necessario prevedere nella proposta di delibera della Giunta regionale, con ciò facendo finalmente chiarezza sulla materia: che sia individuato, per ciascun organismo partecipato, l’organo regionale deputato al controllo e all’esercizio delle prerogative di socio. Il criterio attributivo di tali competenze si baserà sull’affinità tra l’attività prevalente dell’organismo e la materia di competenza della struttura deputata al controllo; che nello statuto degli organismi partecipati per i quali si rende necessario il controllo analogo siano introdotte specifiche disposizioni che ne rendano concreto l’esercizio; che la Regione preliminarmente individui le linee di indirizzo per le politiche aziendali degli organismi partecipati; che l’organismo partecipato presenti annualmente, entro le scadenze previste nella delibera della G.R. n. 42/5 del 23.10.2012, un Piano degli obiettivi misurabili mediante la definizione di indicatori e di target; 48 Nota del 20.1.2014 prot. n. 287. Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 359 Capitolo XIV che per obiettivo si intende il risultato che si vuole raggiungere, per indicatore, lo strumento utilizzato per misurare i progressi ottenuti nel perseguimento dell’obiettivo, per target, il livello atteso di performance misurato attraverso uno o più indicatori; che il Piano degli obiettivi, così predisposto, sia assimilabile al Programma operativo annuale di cui all’art. 9, L.R. n. 31/98 (vigente per gli Enti e le Agenzie regionali); che insieme al predetto Piano, ed entro le prescritte scadenze, sia presentato anche il Budget economico-finanziario annuale; che per rendere più efficace il controllo della Regione sulla gestione l’organismo partecipato si debba dotare di un altrettanto efficace sistema di controllo interno di gestione che il controllo dell’organismo preliminare in house di presuppone, obblighi di da un lato, l’assolvimento comunicazione e, da dall’altro, parte l’obbligo dell’Amministrazione regionale di rispettare una precisa procedura che, dopo il parere tecnico della Direzione Generale competente, si deve concludere con un formale ed espresso atto di indirizzo vincolante dell’organo politico; che a completamento delle attività di controllo deve essere svolta un’attività di monitoraggio, individuandosi anche la struttura regionale a cui farà capo questa procedura, tesa a raccogliere le informazioni sui dati numerici raggiunti dagli indicatori di volta in volta ritenuti significativi per la valutazione complessiva dell’operato degli organismi partecipati. Più in particolare, con riguardo ai singoli organismi partecipati, si rileva quanto segue. Il controllo analogo nei confronti della società in house Sardegna It. La Direzione Generale degli affari generali, struttura amministrativa deputata a svolgere il controllo analogo nei riguardi della società in house Sardegna It, ha comunicato49 che nei riguardi del predetto organismo in house non è stato possibile avviare, neppure nel 2013, il controllo strategico e di gestione (il Piano degli obiettivi per il 2013 – presentato a ottobre 2013 anziché a febbraio 2013 – non è stato approvato) in quanto da un lato mancano precise e puntuali linee strategiche e d’indirizzo emanate dalla Regione riguardo gli obiettivi e i target che la società deve perseguire nell’esecuzione delle proprie azioni, mentre dall’altro lato si è rilevato che nei casi in cui la società ha comunque inviato i documenti necessari ad effettuare tali tipi di controllo (come nel caso del Piano degli Obiettivi 2013) questi ultimi, oltre ad essere influenzati da tale carenza, non presentavano gli elementi minimi necessari per potere misurare le performance della società sulla base di elementi effettivamente misurabili. 49 Nota del 20.1.2014 prot. n. 287. 360 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XIV A tale proposito la stessa Direzione Generale nel predisporre la proposta di delibera della Giunta regionale già illustrata, ha ritenuto opportuno prevedere che il Piano degli obiettivi che l’organismo in house deve predisporre annualmente contenga anche gli indicatori e i target per misurare le performance realizzate. Il controllo analogo sulla società Fase 1 S.r.l. La Direzione Generale della presidenza ha comunicato50 che nelle more del futuro assetto di Fase1 la società viene assoggettata a controllo analogo da parte del competente Servizio di questa Direzione. A tale proposito la predetta Direzione ha evidenziato che, in occasione della verifica degli obiettivi programmati per il 2013 e del grado di raggiungimento di quelli fissati per il 2012, la Direzione Generale della sanità ha rilevato il mancato o il parziale raggiungimento di alcuni obiettivi nonché la previsione di altri obiettivi che per loro natura e caratteristiche non possono essere inseriti tra quelli propri della società. Sulla base di tali evidenze, e considerata l’insussistenza di immediate esigenze di cassa, la Direzione Generale della presidenza ha ritenuto di non dovere erogare alla società il contributo per il 2013 (pari ad euro 1.500.000,00), chiedendo nel contempo alla stessa società l’invio di una relazione sulle attività svolte e sull’impiego delle risorse finanziarie già trasferite. Tale relazione è attualmente all’esame dell’ufficio deputato al controllo. Attività di indirizzo e controllo nei riguardi della società IN.SAR. S.p.A. La Direzione Generale del lavoro, deputata al controllo sulla società IN.SAR. S.p.A., ha comunicato51: di avere svolto il controllo preliminare sul bilancio di esercizio chiuso al 31.12.2012 con un utile pari ad Euro 1.922,00; di avere verificato (controllo strategico) la coerenza complessiva dell’attività sociale svolta nel 2013 con le direttive impartite dall’organo politico attraverso un’analisi preventiva e consuntiva degli obiettivi affidati e realizzati ed una valutazione degli scostamenti prodotti rispetto ai target previsti nel Piano degli obiettivi 2013 (presentato il 21.10.2013); di avere accertato (controllo di gestione), attraverso l’utilizzo di indicatori quantitativi e qualitativi, che le performance gestionali della società e, quindi, i risultati raggiunti sono coerenti con i fattori produttivi impiegati. 50 51 Nota del 5.2.2014 prot. n. 3165. Nota del 12.12.2013 prot. n. 56012. Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 361 Capitolo XIV Il controllo analogo sulla società SAREMAR S.p.A. La Direzione Generale dei trasporti ha comunicato52 le iniziative assunte in accoglimento dei rilievi contenuti nella relazione conclusiva sul quadro degli organismi partecipati della Regione (delibera della Sezione di controllo n. 52/2013). Con riferimento all’accertata assenza di attività riconducibile al modello del controllo analogo sulla SAREMAR S.p.A., la delibera della G.R. n. 40/17 dell’1.10.2013 ha previsto che risulta assolutamente urgente e non più procrastinabile che la Regione svolga ordinariamente le dovute attività di controllo analogo anche sulla società SAREMAR S.p.A. nelle more della compiuta definizione del processo di privatizzazione. A tal fine sono stati approvati i necessari adeguamenti dello Statuto societario. La Direzione Generale dei trasporti ha informato la società dei principali adempimenti e limitazioni cui la medesima è soggetta, sia con riguardo alle previsioni contenute nella delibera della G.R. n. 42/5 del 23.10.2012 (in materia di controllo analogo sugli organismi in house), sia con riguardo alla disciplina vincolistica vigente. La medesima Direzione, per meglio chiarire gli adempimenti conseguenti all’assoggettamento al controllo analogo, ha tenuto un’apposita riunione tecnica con la stessa società. Il controllo analogo sulla società ARST S.p.A. La Direzione Generale dei trasporti ha comunicato53 che con riguardo ai vincoli e alle limitazioni vigenti in materia di reclutamento del personale degli organismi in house, la società ARST S.p.A. ha adottato il Regolamento interno per il reclutamento del personale. La stessa Direzione ha, inoltre, precisato che prendendo atto delle osservazioni contenute nella deliberazione della Corte relativamente al controllo analogo svolto dalla Regione, ha proceduto ad un’analisi critica della propria impostazione delle attività rientranti in tale ambito al fine di recepire le considerazioni della medesima Corte per le quali non sia necessario un intervento a livello extra assessoriale. Il controllo analogo sulla società SFIRS S.p.A. La Direzione del Centro Regionale di Programmazione ha comunicato54 che nel corso del 2013 è continuata l’attività di controllo analogo nei confronti della società SFIRS S.p.A.. In particolare, sono stati oggetto di controllo preventivo la proposta di bilancio per l’esercizio 2014 e la richiesta di autorizzazione al rinnovo di 20 contratti di collaborazione di cui 19 finalizzati alla realizzazione di progetti cofinanziati con risorse UE; che la società ha presentato il Piano degli obiettivi per il triennio 2013-2015; 52 Nota del 9.1.2014 prot. n. 252. Nota del 9.1.2014 prot. n. 252. 54 Nota del 27.1.2014 prot. n. 553. 53 362 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XIV che la società ha presentato le relazioni finali sui principali affidamenti con descrizione delle attività svolte e degli obiettivi raggiunti. Il controllo analogo sulla società BIC S.p.A. La Direzione del Centro Regionale di Programmazione ha comunicato 55 che l’ufficio preposto allo svolgimento del controllo analogo nei riguardi della società BIC S.p.A. ha proceduto nel corso del 2013 al controllo preliminare dei principali atti societari. In particolare, sono stati oggetto di controllo la proposta di bilancio e la proposta di budget per il 2014. In data 16.5.2013 la società ha presentato una relazione tecnico-amministrativa relativa alle principali attività svolte dalla società nel corso dell’esercizio 2012. Il controllo analogo sulla società IGEA S.p.A. La Direzione Generale dell’industria, nell’ambito degli adempimenti istruttori relativi alla verifica del rendiconto regionale per l’anno 2013, ha comunicato 56 che la società IGEA S.p.A. riceve affidamenti da parte, oltre che dell’Assessorato dell’industria, anche di quello dell’ambiente e della pubblica istruzione e che, pertanto, ad oggi non è stata ancora individuata la struttura amministrativa deputata allo svolgimento del controllo analogo in modo esclusivo. La predetta Direzione Generale ha, peraltro, esaminato il bilancio di esercizio 2012, predisponendo una relazione per l’organo politico in cui sono state evidenziate una serie di criticità. A seguito del parere reso dell’Area Legale, il bilancio è stato approvato in data 28.10.2013 con una perdita pari ad euro 2.614.369,31. La medesima Direzione ha anche provveduto a predisporre, alla luce della perdita presunta che la società dovrebbe presentare per il 2013, pari ad euro 11.523.472,90, una relazione istruttoria per l’organo politico in merito all’assemblea convocata dall’Amministratore Unico per il 17 e 20 dicembre 2013 riguardante Operazioni sul capitale sociale ai sensi dell’art. 2447 c.c.; in alternativa scioglimento e messa in liquidazione della società e nomina del liquidatore, i cui esiti, peraltro, non sono stati portati a conoscenza della Direzione Generale medesima. La Direzione Generale dell’industria ha anche precisato che la società IGEA S.p.A. non ha fornito le informazioni richieste in materia di contenimento delle spese per l’acquisto, manutenzione ed esercizio del parco auto (art. 5, commi 2, 3 e 4 del D.L. n. 95/2012 convertito con la L. n. 135/2012), né in ordine alla procedura di dismissione degli immobili di proprietà della società. 55 56 Nota del 27.1.2014 prot. n. 553. Nota del 10.3.2014 prot. n. 6879. Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 363 Capitolo XIV CONCLUSIONI La Corte dei conti deve ribadire le osservazioni formulate nella relazione conclusiva sul quadro degli organismi partecipati della Regione (del. n. 52/2013). Si deve, infatti, evidenziare che il controllo analogo sugli organismi in house presuppone necessariamente l’assolvimento da parte di ciascun organismo, nei termini previsti dalla delibera della G.R. n. 42/5 del 23.10.2012, di precisi obblighi di comunicazione. Deve essere, pertanto, chiaro a tutti gli organismi in house che gli atti soggetti a controllo preventivo, prima che sia concluso il procedimento per la loro adozione, devono essere comunicati alla struttura assessoriale competente per essere espressamente approvati (è stato eliminato il silenzio assenso). E’ evidente che portare ad esecuzione gli atti da sottoporre a controllo preventivo senza la previa autorizzazione regionale, oltre a costituire un comportamento da valutare in occasione della revoca/rinnovo dell’incarico conferito all’organo amministrativo, potrebbe fare emergere responsabilità per eventuali danni all’Erario che ne fossero derivati. Dall’altro lato, è bene evidenziare, che la Regione è tenuta a svolgere il controllo preventivo sugli atti trasmessi dagli organismi in house, concludendo la procedura di controllo, al termine dell’istruttoria tecnica, con provvedimenti espressi di approvazione o rigetto. Anche con riguardo al controllo strategico e di gestione vi sono precisi obblighi di comunicazione che gli organismi in house sono tenuti a rispettare al fine di consentire alla Regione lo svolgimento delle attività di controllo. Preliminarmente, però, la Regione deve fornire agli organismi in house puntuali direttive ed indirizzi sull’attività di gestione da svolgere. Se la Regione non definisce preventivamente le linee di indirizzo cui gli organismi in house devono conformare la propria attività, è preclusa in radice la possibilità di svolgere le dovute attività di controllo. Le comunicazioni cui sono tenuti gli organismi in house devono avvenire nel rispetto di determinati contenuti e scadenze temporali. Infatti, il Piano annuale degli obiettivi, da trasmettere entro il mese di febbraio, deve contenere anche l’indicazione dei parametri/indicatori che consentano di verificare il grado di raggiungimento degli obiettivi stessi. La Regione, dal canto suo, una volta ricevuto il Piano, accompagnato dal budget annuale, deve svolgere un controllo effettivo, che non si riduca ad una mera presa d’atto, sulla conformità degli obiettivi programmati con gli indirizzi regionali già dati e sulla congruità delle risorse finanziarie di cui si programma l’utilizzo. La relazione annuale sull’attività svolta nell’esercizio precedente, da trasmettere entro il mese di marzo, deve essere oggetto di un’attenta ed effettiva verifica da parte delle 364 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XIV strutture assessoriali competenti concernente la realizzazione degli obiettivi programmati, gli scostamenti verificatisi in rapporto alle risorse impiegate, i costi sostenuti. I risultati di tali analisi consentiranno, se rapportate ad un congruo arco temporale, di verificare anche la convenienza del mantenimento della partecipazione. E’, pertanto, inutile che gli organismi in house trasmettano le relazioni sulle attività svolte se poi sulle stesse la Regione non svolge alcuna approfondita analisi anche al fine dell’adozione di idonee misure correttive. In ogni caso il controllo sull’efficacia, efficienza ed economicità dell’azione svolta dagli organismi in house dovrebbe precedere l’assegnazione di nuove risorse a carico del bilancio regionale. Degli esiti di tale controllo sarebbe opportuno che annualmente si desse conto in un’apposita relazione da sottoporre all’assemblea elettiva analogamente a quanto previsto per gli Enti e le Agenzie regionali dall’art. 2, comma 3, della L.R. n. 14/1995. Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 365 Capitolo XIV SPESA PER IL PERSONALE SPESA PER INCARICHI DI STUDIO E DI CONSULENZA SPESE DI RAPPRESENTANZA E PER SPONSORIZZAZIONI Dalla relazione sul Quadro degli organismi partecipati della Regione delibera n. 52/2013. 5 La necessità di applicare anche agli organismi partecipati della Regione le norme statali in materia di reclutamento e spesa per il personale in quanto principi di coordinamento della finanza pubblica, è stata più volte evidenziata dalla Sezione di controllo in occasione delle indagini svolte sulle gestioni e delle verifiche condotte sul rendiconto regionale per il 2010 e il 2011. Peraltro alcuni organismi partecipati, contrariamente alla normativa vigente che gli impone il rispetto degli stessi vincoli che in materia di assunzioni, spesa per il personale, incarichi per consulenze, si applicano all’Amministrazione regionale, hanno incrementato tra il 2011 e il 2012 la spesa per il personale. Tale condotta si pone in contrasto con gli specifici obblighi che impongono all’Amministrazione regionale controllante di contenere tale voce di spesa corrente anche per la redazione di un bilancio consolidato. E’ evidente, quindi, che la Regione Sardegna non si è attivata concretamente procedendo a puntuali verifiche sul rispetto di tali norme di coordinamento della finanza pubblica ed indirizzando gli organismi partecipati verso comportamenti conformi all’ordinamento vigente. A tale proposito si evidenzia che nel 2012 (cfr. importi risultanti dalla relazione di verifica sul rendiconto regionale 2012 del. n. 55/2013) la spesa per il personale complessiva sostenuta dagli organismi partecipati è stata pari ad euro 194.637.696,5 a cui deve essere sommata la spesa per consulenze che nello stesso anno ha raggiunto il ragguardevole importo di euro 4.379.232,44. Nessuna riduzione è stata poi operata dagli organismi partecipati sulle spese di rappresentanza (relazioni pubbliche, convegni, mostre e pubblicità) che nel 2012 (cfr. importi risultanti dalla relazione di verifica sul rendiconto regionale 2012 del. n. 55/2013) hanno superato l’importo di 17 milioni di euro. Spesa per il personale e per incarichi esterni. Normativa statale e regionale. L’art. 1, comma 557, della L. n. 296/2006, come sostituito dall’art. 14, comma 7, del D.L. n. 78/2010, convertito con la L. n. 122/2010, ha previsto che le autonomie regionali, ai fini del concorso al rispetto degli obiettivi di finanza pubblica assicurano la riduzione delle spese per il personale, al lordo degli oneri riflessi a carico delle amministrazioni e dell’IRAP, con esclusione degli oneri relativi a rinnovi contrattuali, garantendo il contenimento della dinamica retributiva e occupazionale, con azioni da modulare nell’ambito della propria autonomia e rivolte, in termini di principio, ai seguenti ambiti prioritari di intervento: a) riduzione dell’incidenza percentuale delle spese di personale rispetto al complesso delle spese correnti, attraverso parziale reintegrazione dei cessati e contenimento della spesa per il lavoro flessibile; b) razionalizzazione e snellimento delle strutture burocratico-amministrative, anche attraverso accorpamenti di uffici con l’obiettivo di ridurre l’incidenza percentuale delle posizioni dirigenziali in organico; 366 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XIV c) contenimento delle dinamiche di crescita della contrattazione integrativa, tenuto anche conto delle corrispondenti disposizioni dettate per le amministrazioni statali. I successivi commi 557bis e 557ter hanno previsto che: 1. costituiscono spese di personale anche quelle sostenute per i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, per le somministrazioni di lavoro, per il personale di cui all’art. 110 del D.Lgs. n. 267/2000, nonché per tutti i soggetti a vario titolo utilizzati, senza estinzione del rapporto di lavoro di pubblico impiego, in strutture e organismi variamente denominati partecipati o comunque facenti capo all’Ente; 2. in caso di mancato rispetto del comma 557 si applica il divieto di cui all’art. 76, comma 4, del D.L. n. 112/2008, convertito con modificazioni dalla L. n. 133/2008 ovvero il divieto di procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale, ivi compresi i rapporti di collaborazione continuata e continuativa e di somministrazione. A seguito delle modifiche apportate al panorama normativo dalla L. n. 147/2013 (legge di stabilità 2014), ai sensi dell’art. 3bis, comma 6, del D.L. n. 138/2011, convertito con la L. n. 148/2011, le società affidatarie in house adottano criteri e modalità per il reclutamento del personale e per il conferimento degli incarichi nel rispetto dei principi di cui all’art. 35 del D.Lgs. n. 165/2001, oltre ad essere soggette ai vincoli assunzionali e di contenimento delle politiche retributive vigenti nei riguardi dell’ente controllante, ai sensi dell’art. 18, comma 2bis, del D.L. n. 112/2008, convertito con la L. n. 133/2008. Il predetto art. 18 prevede, infatti, l’estensione agli organismi partecipati delle disposizioni che stabiliscono a carico delle amministrazioni controllanti obblighi di contenimento degli oneri contrattuali e delle altre voci di natura retributiva o indennitaria e per consulenze. Tra queste norme di contenimento della spesa devono essere ricordate quelle di cui all’art. 9, comma 28, del D.L. n. 78/2010, convertito con la L. n. 122/2010, riguardanti l’introduzione di stringenti limiti al ricorso ad assunzioni a tempo determinato, a collaborazioni coordinate e continuative, a contratti di formazione-lavoro, alla somministrazione di lavoro, e quella contenuta nell’art. 6, comma 7, del medesimo D.L. n. 78/2010, contenente limiti alla spesa per gli incarichi di studio e consulenza (recentemente modificati con il D.L. n. 101/2013, convertito con la L. n. 125/2013). Tali norme di contenimento della spesa costituiscono disposizioni di principio ai fini del coordinamento della finanza pubblica. La Regione Sardegna con la L.R. n. 6/2012, art. 3, comma 10, ha stabilito che gli Enti, le Agenzie e le Aziende regionali nonché le società a totale partecipazione regionale concorrono alla realizzazione degli obiettivi del patto di stabilità interno attraverso: a) il contenimento dei costi di funzionamento della struttura; Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 367 Capitolo XIV b) il raggiungimento del pareggio di bilancio negli enti che adottano la contabilità economica; c) il raggiungimento del pareggio della gestione di competenza negli enti che adottano la contabilità finanziaria. Con delibera della G.R. n. 48/23 dell’11.12.2012 relativa al Piano assunzioni 2010-2012. Adeguamento agli indirizzi legislativi di contenimento della spesa e al regime limitativo delle assunzioni, la Regione ha previsto che le società a totale partecipazione regionale concorrono alla realizzazione degli obiettivi del patto di stabilità interno attraverso, tra l’altro, il contenimento dei costi di funzionamento della struttura, e che, al fine di determinare la capacità assunzionale della Regione deve essere considerata anche la spesa per il personale sostenuta dalle predette società. Con successiva delibera n. 20/8 del 22.5.2013 la Giunta regionale ha stabilito che al fine di accertare il rispetto del rapporto tra spese correnti e spese per il personale, che deve essere inferiore al 50%, ai sensi dell’art. 76, comma 7, del D.L. n. 112/2008, convertito con la L. n. 133/2008, vengano computate nell’ambito delle proprie spese di personale anche quelle sostenute dagli Enti/agenzie…individuati nella delibera della G.R. n. 48/23/2012…facendo salvi tutti gli altri vincoli e limiti previsti dalla legge che ciascun Ente, Agenzia e società a totale partecipazione regionale dovrà autonomamente considerare per determinare la propria capacità assunzionale. Nella proposta di delibera della G.R. predisposta dalla Direzione Generale degli affari generali57, alla luce delle osservazioni formulate dalla Sezione di controllo (cfr. punto 5) si è ritenuto opportuno prevedere: che al personale degli organismi a totale partecipazione pubblica o di controllo si applica il regime limitativo delle assunzioni e le regole di contenimento della spesa cui è tenuta l’Amministrazione controllante, nonché i criteri e le modalità per il reclutamento del personale e per il conferimento degli incarichi coerenti con i principi vigenti per la Pubblica Amministrazione che per la Regione Sardegna sono contenuti nella L.R. n. 31/1998; che anche gli organismi a partecipazione pubblica devono farsi parte diligente nel compartecipare alla riduzione della spesa pubblica osservando i principi in materia di finanza pubblica previsti per gli enti pubblici cui fanno riferimento; che gli stessi organismi dovranno raggiungere l’obiettivo di un contenimento della spesa per il personale e per gli incarichi esterni pari almeno al 5%. 57 Nota del 20.1.2014 prot. n. 287. 368 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XIV Spese di rappresentanza e per sponsorizzazioni. Normativa statale e regionale Il D.L. n. 78/2010, all’art. 6, commi 8, 9, 11, introduce specifiche norme finalizzate alla riduzione dei costi degli apparati amministrativi. In particolare, stabilisce: al comma 8 che a decorrere dall'anno 2011 le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della Pubblica Amministrazione, come individuate dall'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) ai sensi del comma 3 dell'articolo 1 della legge 31 dicembre 2009, n. 196 incluse le autorità indipendenti, non possono effettuare spese per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità' e di rappresentanza, per un ammontare superiore al 20 per cento della spesa sostenuta nell'anno 2009 per le medesime finalità; al comma 9, che a decorrere dall'anno 2011 le Amministrazioni Pubbliche inserite nel conto economico consolidato della Pubblica Amministrazione, come individuate dall'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) ai sensi del comma 3, dell'articolo 1, della Legge 31 dicembre 2009, n. 196, incluse le autorità indipendenti, non possono effettuare spese per sponsorizzazioni; al comma 11, che le società inserite nel conto economico consolidato della Pubblica Amministrazione, come individuate dall'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) ai sensi del comma 3, dell'articolo 1, della Legge 31 dicembre 2009, n. 196, si conformano al principio di riduzione della spesa per studi e consulenze, per relazioni pubbliche, convegni, mostre e pubblicità, nonché per sponsorizzazioni. Non vi è dubbio che le richiamate norme di contenimento delle spese di rappresentanza e per sponsorizzazioni, in quanto espressione di principi di coordinamento della finanza pubblica, debbano essere applicate anche dagli enti territoriali regionali e dalle società inserite nel conto economico consolidato della Pubblica Amministrazione partecipate dai predetti enti. In tal senso la Sezione di controllo si è già espressa in occasione dello svolgimento dell’attività consultiva non condividendo, pertanto, la scelta del legislatore sardo di avere autorizzato con la L.R. 18 marzo 2011, n. 10, art. 2, comma 6, negli Enti Locali della Sardegna, puntuali deroghe alla descritta normativa vincolistica statale qualora le spese in questione siano finanziate con somme trasferite dal bilancio regionale, compreso il fondo unico. Tali contraddittorie iniziative avevano condotto ad una valutazione particolarmente severa da parte della Sezione di controllo che in occasione della verifica sul rendiconto regionale per il 2011 non aveva mancato di rimarcare che la normativa regionale non progredisce nella prospettiva di adeguamento ai principi della normativa statale cui si riconosce valore di coordinamento della finanza pubblica nazionale e comunitaria (cfr. delibera n. 56/2012). Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 369 Capitolo XIV In tempi più recenti l’Amministrazione regionale, al fine di contenere le spese di rappresentanza e per sponsorizzazioni, ha disposto all’art. 3, comma 37, della L.R. 15 marzo 2012 n. 6 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione - legge finanziaria 2012), che negli enti, agenzie, aziende regionali nonché nelle società a totale o prevalente partecipazione regionale, è vietato l’uso di fondi pubblici, ancorché allocati in capitoli di bilancio per le pubbliche relazioni o per fondi di rappresentanza, per l’acquisto di regali o gadget e per l’invio di comunicazioni augurali. Inoltre, con la delibera della G.R. n. 27/39 del 19/09/2012 (Razionalizzazione del parco auto degli enti, delle Agenzie, e dei vari organismi societari e non partecipati e/o controllati dalla Regione. Atto di indirizzo), conformandosi alle direttive impartite dal Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 6 dell’11/05/2010 e n. 6/11 del 28/03/2011, il Presidente della Regione Sardegna ha incaricato gli Assessorati, ciascuno per i propri organismi di riferimento, di fornire precisi indirizzi al fine della riduzione delle autovetture di servizio e di una ottimizzazione dell’uso di quelle in dotazione attraverso il ricorso alla modalità del car sharing. Più in particolare, con riguardo ai singoli organismi partecipati, si rileva quanto segue. Controllo sulla spesa per il personale sostenuta dalla società in house Sardegna It. La Direzione Generale degli affari generali ha comunicato58 di avere espresso pareri favorevoli all’acquisizione di personale o alla proroga della durata di contratti a tempo determinato solo nei casi conformi alle disposizioni legislative e soprattutto quando ciò avveniva con una riduzione complessiva di personale della pianta organica della società (cessazioni superiori alle proroghe). Con riguardo al mancato svolgimento di un controllo preliminare sugli incarichi di consulenza, così come accertato dalla Sezione di controllo nell’indagine sul quadro degli organismi partecipati della Regione (cfr. punto n. 5), la Direzione Generale degli affari generali ha precisato che tale tipo di controllo non è stato svolto in quanto la società non ha mai comunicato l’intenzione di effettuare tale forma di acquisizione di servizi professionali. La stessa Direzione Generale ha, peraltro, evidenziato di volere effettuare, per l’esercizio 2013, un controllo a campione sulle procedure di selezione del personale e di acquisizione dei servizi di consulenza verificando prioritariamente se sono state rispettate le prescrizioni contenute nella delibera della G.R. n. 42/5 del 23.10.2012 relative al controllo preventivo. 58 Nota del 20.1.2014 prot. n. 287. 370 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XIV Controllo sulla spesa per il personale sostenuta dalla società Fase 1 S.r.l. La Direzione Generale della presidenza ha precisato59 che in tema di costi del personale l’ufficio controllante ha costantemente ribadito alla società (da ultimo con nota prot. n. 2169 del 27.1.2014) che le società a totale partecipazione pubblica sono assoggettate al regime limitativo delle assunzioni e alle regole di contenimento della spesa cui è tenuta l’amministrazione controllante e che pertanto anche la copertura delle funzioni vacanti di Fase 1 deve necessariamente avvenire nel rispetto di tali limiti. 59 Nota del 5.2.2014 prot. n. 3165 . Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 371 PERSONALE DEGLI ORGANISMI PARTECIPATI E RELATIVA SPESA N. Denominazione Unità di personale a tempo indeterminato in servizio Unità di personale a tempo determinato in servizio Spesa per il personale (senza studi/consulenze) Nuove assunzioni a tempo indeterm.to Nuove assunzioni a tempo determinato 2012 2013 2012 2013 2012 2012 2013 2012 2013 258 143 190 19 168 2.144 6 38 0 0 0 49 28 220 444 94 0 0 0 0 0 0 0 20 1.402 226 3 260 n.d. 193 16 168 2.155 6 37 0 0 0 49 29 210 432 94 0 0 0 0 0 0 0 19 1.382 223 3 1 2 31 0 24 17 16 1 0 0 0 0 0 55 1 0 0 0 0 0 0 0 1 0 65 0 0 1 n.d. 27 0 33 18 7 1 0 0 0 2 0 56 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 52 25 2 0 0 32 104 6 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5 0 0 3 n.d. 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 6 1 0 0 0 0 17 3 0 0 0 0 0 0 29 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 8 46 0 1 n.d. 0 0 n.d. 18 2 0 0 0 0 2 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 8 67 0 Studi e consulenze affidate 2012 1 2 3 4 5 6 7 8 9 100 011 112 1 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 SO.GEA.AL S.p.A. SOGAER S.p.A. GEASAR S.p.A. SO.GEA.OR. S.p.A. SAREMAR S.p.A. ARST S.p.A. Fase 1 S.r.l. Sfirs S.p.A. Hydrocontrol S.r.l. S.T.L. S.p.A. Consorzio S.A.R. S.r.l. Sardegna Ricerche BIC Sardegna S.p.A. IGEA S.p.A. Carbosulcis S.p.A. Fluorite Silius S.p.A. Fluorsid S.p.A. (recesso) Intex S.p.A. Janna S.r.l. Nuova Min. Silius S.p.A. Progemisa S.p.A. Sigma Invest S.p.A. Sipas S.p.A. Sotacarbo S.p.A. Abbanoa S.p.A. Fondaz. Teatro Lirico Cagliari Consorzio Forgea Fondazione Giorgio Asproni Fondazione Parodi Fondazione Sardegna Film Commission Tecnostruttura Associazione In. Sar. S.p.A. Sardegna IT S.r.l. Bastogi S.p.A. Brioschi S.p.A. Fondazione Nivola Fondazione G. Dessì Fondazione Maria Carta Fondazione S. Cambosu Fondazione Stazione Arte Ulassai Osservatorio Interr. Cooper. Sviluppo TOTALE 0 20 133 5.605 0 0 20 127 5.423 9.647.689,00 6.938.285,00 11.169.830,00 62.916,00 10.953.014,12 83.895.648,00 614.007,14 3.873.404,00 0,00 0,00 00,0 2.640.144,00 1.442.007,00 13.047.294,00 23.838.477,00 3.092.059,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 24.049,00 821.951,00 58.258.171,00 13.979.000,00 58.258.171,00 136.538,00 23.184,00 0 24 0 18 238 217 2013 9.404.278,00 n.d 11.408.252,00 65.671,00 10.048.073,33 83.037.555,00 394.245,00 3.560.712,00 0,00 0,00 0,00 2.642.934,00 1.449.192,00 11.738.939,00 21.064.244,00 3.712.457,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 738.412,00 57.437.516,00 14.098.920,00 138.330,00 82.589,00 1.207.914,00 6.902.886,86 1.292.366,00 6.820.925,31 252.568.468,12 239.135.610,64 0 0 1 N. 0 0 n.d. 0 4 4 20 18 1 0 2 7 88 44 9 4 0 2 1 4 4 8 0 2 6 6 27 3 0 11 0 0 0 13 1 3 5 22 185 11 118 103 291 2013 Costi 281.995,03 495.777,00 563.794,00 27.692,00 85.000,00 76.320,00 136.361,94 232.471,00 9.360,00 0,00 8.320,00 105.052,58 687.236,00 299.949,00 223.781,00 44.374,75 0,00 34.694,00 24.960,00 26.412,52 17.756,80 147.233,79 0,00 136.267,00 254.140,00 254.140,00 65.594,00 29.357,00 9.727,00 180.093,00 479.827,47 4.683.546,88 N. 0 n.d. n.d. 0 5 2 9 20 1 0 4 n.d. 7 23 10 3 Costi 1 1 7 3 4 0 1 8 6 2 118.054,00 n.d 344.341,00 27.536,00 75.510,00 32.235,00 28.493,90 458.485,00 9.980,49 0,00 9.629,00 94.065,33 82.721,76 92.684,00 95.604,00 14.690,57 0,00 43.514,00 24.960,00 377.471,78 42.288,00 93.719,00 0,00 70.289,00 115.700,00 154.786,00 8.812,00 3 22.910,00 3 20 58.263,52 481.254,90 143 2.977.998,25 N. Denominazione SPESE DI RAPPRESENTANZA E PER SPONSORIZZAZIONI SOSTENUTE DAGLI ORGANISMI PARTECIPATI Spesa per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità Spesa per sponsorizzazioni 2011 2012 2013 2011 2012 9.035.591,40 16.581,92 9.066.352,89 0,00 0,00 n.d. 5.629.444,85 4.955.073,24 7.000,00 10.005,20 3.812.330,00 3.253.589,00 2.889.413,00 3.500,00 4.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 29.259,29 1.271.591,74 202.203,81 3.890,00 3.900,41 37.464,00 41.040,00 65.156,00 0,00 0,00 4.095,00 8.220,43 3.812,79 0,00 0,00 3.455,00 375,00 0,00 1.500,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 455.904,00 263.421,00 446.735,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 3.439,13 7.232,30 0,00 0,00 0,00 16.455,00 15.553,00 0,00 0,00 3.000,00 1.500,00 5.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1.930,00 0,00 0,00 0,00 0,00 17.165,00 129.572,00 6.300,00 0,00 0,00 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 SO.GEA.AL S.p.A. SOGAER S.p.A. GEASAR S.p.A. SO.GEA.OR. S.p.A. SAREMAR S.p.A. ARST S.p.A. Fase 1 S.r.l. Sfirs S.p.A. Hydrocontrol S.r.l. S.T.L. S.p.A. Consorzio S.A.R. S.r.l. Con. Sar. Ricerche In. Sar. S.p.A. BIC Sardegna S.p.A. IGEA S.p.A. Carbosulcis S.p.A. Fluorite Silius S.p.A. Fluorsid S.p.A. Intex S.p.A. Janna S.r.l. Nuova Min. Silius S.p.A. Progemisa S.p.A. Sigma Invest S.p.A. Sipas S.p.A. Sotacarbo S.p.A. Abbanoa S.p.A. Associazione Tecnostruttura Fondaz. Teatro Lirico Cagliari Consorzio Forgea Fondazione Giorgio Asproni 31 Fondazione Sardegna Film Commission 32 Fondazione Parodi 33 SardegnaIt. S.r.l. 34 Bastogi S.p.A. 35 Brioschi S.p.A. 36 Fondazione Costantino Nivola 37 Fondazione Giuseppe Dessì 38 Fondazione Maria Carta 39 Fondazione Salvatore Cambosu 40 Fondazione Stazione dell’Arte Ulassai 41 Osservatorio Interr. Cooper. Sviluppo TOTALE 67.886,00 0,00 0,00 367,94 0,00 0,00 0,00 7.530,00 22.747,98 18.163,76 10.728.944,05 17.689.268,73 285,00 2013 0,00 n.d 4.000,00 0,00 0.00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 37.273,09 0,00 0,00 0,00 13.448.277,78 14.390,00 19.405,61 4.000,00 Capitolo XIV CONCLUSIONI I dati riportati nelle tabelle che precedono evidenziano una riduzione complessiva della spesa per il personale sostenuta dagli organismi partecipati nell’esercizio 2013 rispetto alla corrispondente spesa dell’anno 2012. Si è passati, infatti da euro 252.568.468,12 nel 2012 ad euro 239.135.610,64 nel 2013. E’ pur vero che a quest’ultimo importo deve essere ancora aggiunta la spesa per il personale sostenuta da tutte le Fondazioni regionali, ad oggi non ancora comunicata, ma è prevedibile comunque che il trend in riduzione sia confermato. Peraltro, dalla predetta tabella emerge che alcuni organismi partecipati hanno incrementato tra il 2012 e il 2013 la spesa per il personale. Tra questi organismi deve essere segnalata in modo particolare la società Fluorite di Silius S.p.A. che pur essendo in liquidazione dal 18 maggio 2009 ha incrementato la propria spesa per il personale da euro 3.092.059,00 nel 2012 ad euro 3.712.457,00 nel 2013. Tale condotta non può che essere valutata negativamente a fronte di specifici obblighi che impongono all’Amministrazione regionale controllante di contenere tale voce di spesa corrente. Anche sul fronte delle nuove assunzioni a tempo indeterminato e determinato si deve evidenziare una notevole contrazione nel 2013 (11 a tempo indeterminato e 103 a tempo determinato) rispetto all’esercizio 2012 che, invece, aveva registrato, rispettivamente, n. 185 e n. 118 nuove assunzioni. Anche in questo caso i dati complessivi del 2013 dovranno essere aggiornati non appena perverranno tutti quelli delle Fondazioni regionali. Con riguardo agli incarichi di consulenza, pur non disponendo ancora di tutti i dati delle Fondazioni regionali, sembrerebbe che nell’esercizio 2013 il numero di tali incarichi si sia notevolmente ridotto scendendo al di sotto della metà di quello registrato nel 2012 (si è passati da n. 291 consulenze affidate nel 2012 a n. 143 affidate nel 2013), anche se per un importo ancora considerevole pari ad euro 2.977.998,25, importo più che ragguardevole se rapportato alla spesa per il personale sostenuta complessivamente nel medesimo anno dagli organismi partecipati in misura pari ad euro 239.135.610,64. A questo proposito deve essere evidenziato che, contrariamente alla vigente disciplina che impone il contenimento della spesa per consulenze, alcuni organismi, tra cui SFIRS S.p.A. e SardegnaIt S.r.l., hanno incrementato nell’esercizio 2013 tale voce di spesa. Merita poi una particolare attenzione la società Nuova Mineraria Silius S.p.A. che pur essendo in 374 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XIV liquidazione dal 28 luglio 2006 ha fatto registrare un incremento della spesa per incarichi di consulenza da euro 26.412,52 nel 2012 ad euro 377.471,78 nel 2013. Con nota del 13/06/2014 prot. n. 3906 la Direzione del Centro regionale di programmazione ha precisato che tra gli incarichi di consulenza affidati dalla S.F.I.R.S. s.p.a. figurano anche i contratti di collaborazione a progetto per l’attuazione di progetti cofinanziati dall’Unione Europea. Dalle tabelle emerge che complessivamente le spese di rappresentanza sostenute nel 2013 dagli organismi partecipati dalla Regione Sardegna, pari nel 2012 ad euro 17.689.268,73, si sono ridotte raggiungendo l’importo, ancora particolarmente elevato, di euro 13.448.277,78. La Corte dei conti nel prendere atto dei risultati raggiunti deve invitare la Regione Sardegna a proseguire nello svolgimento delle necessarie attività di indirizzo e, soprattutto, di verifica del rispetto delle norme di contenimento della spesa da parte degli organismi in vario modo partecipati dalla stessa Regione. E’ evidente che la sede ideale per la realizzazione delle predette verifiche resta per gli organismi in house l’ambito delle attività di controllo analogo ed in particolare il controllo preliminare sulle nuove assunzioni, a tempo determinato ed indeterminato, e sull’affidamento delle consulenze (cfr. delibera della G.R. n. 17/32 del 27/04/2010, delibera della G.R. n. 42/5 del 23/10/2012). Deve, infine, essere ulteriormente ribadito che, alla luce della normativa vigente e delle esigenze di governance dell’intero comparto, non è più giustificabile che la Regione non disponga in tempo reale di puntuali informazioni riguardanti l’ammontare della spesa per il personale sostenuta dagli organismi partecipati, il numero dei dipendenti in servizio, le nuove assunzioni effettuate e gli incarichi di consulenza affidati. Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 375 Capitolo XIV COMPOSIZIONE E COSTI DEGLI ORGANI DI AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO Dalla relazione sul Quadro degli organismi partecipati della Regione del. n. 52/2013. 6 In un numero considerevole di organismi partecipati i consigli di amministrazione risultano composti da più di tre membri. Secondo la Corte Costituzionale (cfr. sent. N. 229/2013) le norme statali che hanno introdotto una riduzione del numero dei componenti i predetti organi collegiali intervengono nella materia dell’ordinamento civile su cui lo Stato ha potestà legislativa esclusiva. Pertanto, in occasione del primo rinnovo dei consigli di amministrazione non ancora scaduti la Regione deve verificare il rispetto delle norme statali e dei principi che la stessa Giunta regionale ha introdotto (delibera della G.R. n. 39/17 del 26.9.2012 con cui è stato previsto che l’organo di amministrazione sia di regola monocratico). Dalla relazione sul Quadro degli organismi partecipati della Regione del. n. 52/2013. 7 L’art. 6, comma 6, del D.L. n. 78/2010 convertito con la L. n. 122/2010, prevede che a decorrere dal primo rinnovo dell’organo collegiale nelle società inserite nel conto economico consolidato della Pubblica Amministrazione, nonché nelle società possedute direttamente o indirettamente in misura totalitaria dalle Amministrazioni Pubbliche, il compenso di cui all’art. 2389, 1 comma, del codice civile, spettante ai componenti degli organi di amministrazione e controllo sia ridotto del 10%. La Regione deve, pertanto attivarsi affinchè in occasione del primo rinnovo degli organi collegiali degli organismi dalla stessa partecipati in misura totalitaria o di controllo, sia rispettato l’obbligo di riduzione dell’ammontare dei compensi. Alla luce delle osservazioni mosse dalla Sezione di controllo (cfr. punti 6 e 7) sul mancato rispetto della normativa statale in materia di composizione e costi degli organi di amministrazione e controllo degli organismi partecipati, la proposta di delibera della G.R. predisposta dalla Direzione Generale degli affari generali, i cui contenuti sono già stati in parte illustrati, ha richiamato la delibera della G.R. n. 39/17 del 26.9.2012 che ha previsto la trasformazione dei Consigli di amministrazione in organi monocratici. Con riguardo, invece, alla riduzione dei compensi spettanti all’organo di amministrazione la proposta di delibera in esame ha previsto che a tutti gli organi di amministrazione debba essere applicata una percentuale di riduzione dei compensi pari al 10% e che ad ogni Assessorato competente alla gestione e controllo dell’organismo partecipato spetti la verifica dell’effettiva riduzione. Più in particolare, con riguardo ai singoli organismi partecipati, si rileva quanto segue. Organo di amministrazione della società in house Sardegna It La Direzione Generale affari generali ha comunicato60 che la trasformazione dell’organo amministrativo da collegiale ad organo monocratico ha comportato un risparmio di oltre 60 Nota del 20.1.2014 prot. n. 287. 376 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XIV 111.000,00 Euro all’anno a cui si sommano le economie per la riduzione degli emolumenti dell’Amministratore Unico di oltre il 10% (pari a circa 28.000,00 Euro all’anno). Organi di amministrazione e controllo della società Fase 1 S.r.l. La Direzione Generale della presidenza ha comunicato61 che l’organo di amministrazione della società Fase 1 S.r.l. è fin dall’origine monocratico e che in occasione dell’ultimo rinnovo (delibera della G.R. n. 32/26 del 24.7.2012) il relativo compenso è stato ridotto del 10%. Con riguardo all’organo di controllo la medesima Direzione ha precisato che la Giunta regionale in ottemperanza a quanto previsto dalla delibera n. 27/45 del 19.6.2012, all’atto del rinnovo dell’organo, ha sostituito il collegio composto da tre componenti effettivi e da due supplenti, con un revisore unico (delibera della G.R. n. 38/14 del 18.9.2013). Organo di amministrazione della società SAREMAR S.p.A. La Direzione Generale dei trasporti ha comunicato62 che con delibera della G.R. n. 40/17 del 01.10.2013 si è proceduto al rinnovo dell’organo di amministrazione della società SAREMAR S.p.A., prevedendo la sostituzione del Consiglio di amministrazione con un Amministratore Unico ed approvando le necessarie modifiche statutarie. La predetta delibera ha anche previsto che il compenso annuo dell’Amministratore, omnicomprensivo nella misura pari alla retribuzione fissa e di posizione dei Direttori Generali dell’Amministrazione regionale, sia ridotto del 10% in linea con le misure sulla razionalizzazione e il contenimento dei costi dell’apparato amministrativo previsti dalla normativa vigente. Organi di amministrazione e controllo della società ARST S.p.A. La Direzione Generale dei trasporti ha comunicato63 che con deliberazioni nn. 24/32 del 27.6.2013 e 31/2 del 30.07.2013 la Giunta regionale ha proceduto al rinnovo degli organi di amministrazione e controllo di ARST S.p.A. prevedendo la nomina di un Amministratore Unico in luogo del consiglio di amministrazione e ha disposto le conseguenti modifiche dello Statuto. Con deliberazione n. 53/62 del 20.12.2013 la Giunta regionale è poi intervenuta in ordine al trattamento economico dell’Amministratore Unico di ARST S.p.A.. A questo proposito deve essere evidenziato: che la delibera della G.R. n. 24/32 del 27.06.2013 ha anche previsto: che il compenso da corrispondere all’Amministratore Unico sia determinato in misura c.d. mista, ovvero sia costituito da una componente fissa, di cui si dispone la riduzione del 10% in linea con i principi di contenimento della spesa 61 Nota del 05.02.2014 prot. n. 3165. Nota del 09.01.2014 prot. n. 252. 63 Nota del 09.01.2014 prot. n. 252. 62 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 377 Capitolo XIV pubblica, e da una componente variabile, pari al 30% della componente fissa, ancorata al grado di raggiungimento degli obiettivi annuali; che il compenso da corrispondere all’organo di controllo, composto da tre componenti effettivi, di cui uno Presidente, e da due supplenti, ai sensi della delibera della G.R. n. 15/22 del 29.03.2013, sia pari ad euro 24.000,00 per la carica di presidente e ad euro 16.000,00 per la carica di componente; che la delibera della G.R. n. 31/2 del 30.07.2013 ha previsto di rafforzare l’attività di controllo svolta dal Collegio sindacale attraverso l’aggiunta di un revisore legale dei conti a cui spetta un compenso annuo pari a quello previsto per la carica di Presidente del Collegio sindacale; che la delibera della G.R. n. 53/62 del 20.12.2013, sul presupposto che risulta impossibile parametrare il compenso degli amministratori al grado di raggiungimento degli obiettivi in quanto i vincoli nascenti dal patto di stabilità impediscono il trasferimento di risorse certe all’inizio di ogni annualità e, quindi, l’individuazione a priori di specifici obiettivi annuali da raggiungere, ha modificato la componente variabile della retribuzione spettante all’Amministratore Unico di ARST S.p.A.. In particolare, è stato inopinatamente previsto che tale componente può variare da un minimo garantito del 20% della componente fissa fino ad un massimo del 30% in proporzione alla percentuale di raggiungimento degli obiettivi eventualmente assegnati. Con nota del 13/06/2014 prot. n. 6643, la Direzione generale dell’Assessorato dei trasporti ha precisato che il compenso annuo dell’Amministratore Unico conseguente alla predetta delibera della Giunta regionale n. 53/2013 può arrivare al massimo a euro 118.287,00 annui, contro euro 101.100,00 spettanti al componente con funzioni di Presidente nella precedente composizione dell’Organo. Organi di amministrazione e controllo della società SFIRS S.p.A. La Direzione del Centro Regionale di Programmazione ha comunicato64: che con delibera della G.R. n. 22/44 del 17.6.2013 si è proceduto al rinnovo del Consiglio di amministrazione della società riducendo il numero dei componenti da tre a cinque ed il compenso ad essi spettante nella misura del 10%; che con la medesima delibera la Giunta regionale ha disposto il rinnovo dell’organo di controllo composto da tre componenti effettivi, di cui uno Presidente, e da due supplenti ed ha rinviato alla delibera della G.R. n. 15/22 del 29.3.2013 per la determinazione dei compensi. 64 Nota del 27.1.2014 prot. n. 553. 378 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XIV Organi di amministrazione e controllo della società BIC S.p.A. La Direzione del Centro Regionale di Programmazione ha comunicato 65 che con delibera del 24.7.2013 n. 29/14 la Giunta regionale ha proceduto a rinnovare gli organi di amministrazione e controllo della società BIC S.p.A. Il primo si compone di tre membri, il secondo di tre membri effettivi, di cui uno Presidente, e di due supplenti. Con la medesima delibera è stata anche stabilita una riduzione del 10% dei compensi spettanti all’organo di amministrazione e fatto un espresso richiamo, con riguardo alla quantificazione dei compensi spettanti all’organo di controllo, alla delibera della G.R. n. 15/22 del 29.3.2013. CONCLUSIONI Quanto appena illustrato e i dati contenuti nella tabella che segue consentono di trarre le seguenti considerazioni: l’amministrazione degli organismi partecipati della Regione Sardegna ha comportato un costo complessivo pari, rispettivamente, ad euro 2.917.976,76 nel 2012 e ad euro 2.409.139,70 nel 2013; l’attività di controllo e revisione degli organismi partecipati della Regione Sardegna ha comportato un costo complessivo pari, rispettivamente, ad euro 1.411.190,71 nel 2012 e ad euro 1.380.698,71 nel 2013; pur non essendo ancora disponibili i dati di tutte le Fondazioni regionali, si deve constatare per l’esercizio 2013 una consistente riduzione dei costi degli organi di amministrazione e controllo in ossequio alla normativa statale vigente ed alle conseguenti delibere assunte dalla Giunta regionale; i predetti risparmi, conseguenti alla riduzione oltre che del numero dei componenti degli organi di amministrazione e controllo anche dei relativi compensi, non hanno riguardato la società SardegnaIt S.r.l. che registra un incremento dei costi per entrambi gli organi; si devono esprimere forti dubbi di legittimità sulla delibera della G.R. n. 53/62 del 20.12.2013 con la quale la parte della retribuzione dell’Amministratore Unico dell’ARST S.p.A., inizialmente determinata in misura variabile in base al raggiungimento degli obiettivi programmati (massimo il 30% della componente fissa), e per tale motivo sottratta alla disciplina vincolistica di contenimento del 10%, è stata sganciata dal 65 raggiungimento di corresponsione del qualsiasi 20% obiettivo della garantendosi retribuzione fissa. comunque Tali la perplessità Nota del 27.1.2014 prot. n. 553. Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 379 Capitolo XIV permangono anche alla luce dei chiarimenti forniti dalla Direzione generale dei trasporti con nota n. 6643/2014. Deve, infatti, evidenziarsi che l’attribuzione di compensi agli amministratori degli organismi in house, da determinare sulla base dei risultati conseguiti, presuppone necessariamente un’effettiva verifica da parte della Regione in termini di controllo strategico e di gestione dell’attività svolta dall’organismo stesso, al pari della valutazione che l’Amministrazione è tenuta a svolgere, ai fini della corresponsione della retribuzione di risultato, nei riguardi del personale dirigenziale interno. Verifica che sembrerebbe proprio nel 2013 non esservi stata anche alla luce di quanto comunicato dalla Direzione Generale dei trasporti con nota del 15.5.2014, prot. n. 5688, con la quale si è precisato che la società non è stata destinataria nel 2013 di specifiche linee di indirizzo strategico da parte della Regione e che il Piano degli obiettivi per il 2013 è stato trasmesso dalla società solo nel mese di dicembre 2013; in alcuni organi di amministrazione e di controllo risultano presenti componenti che ricoprono cariche elettive. Tale circostanza impone l’immediata verifica da parte della Regione del rispetto dell’art. 5, comma 5, del D.L. n. 78/2010, convertito con la L. n. 122/2010, secondo cui al titolare di cariche elettive che ricopre qualsiasi incarico, inclusa la partecipazione ad organi collegiali, può essere corrisposto esclusivamente il rimborso spese e gli eventuali gettoni di presenza da assegnare non possono superare l’importo di 30 Euro a seduta; con riguardo al rinnovo dell’organo di amministrazione della società BIC S.p.A., avvenuto con delibera della G.R. n. 29/14 del 24.7.2013, si esprimono dubbi sulle ragioni che hanno condotto alla disapplicazione dell’indirizzo espresso con la precedente delibera della G.R. n. 39/17 del 26.9.2012 (con cui si sollecitava la trasformazione degli organi di amministrazione delle società partecipate in organi monocratici) e al, conseguente, mantenimento di un organo di amministrazione collegiale composto da tre membri di cui due dipendenti dell’Amministrazione regionale. Il richiamo alla peculiarità e alla trasversalità dell’attività societaria, che renderebbero necessaria l’adeguata rappresentanza dei diversi soggetti interessati, appare contraddittorio stante la partecipazione totalitaria della Regione al capitale sociale. 380 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 ORGANI DI AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO Organo di amministrazione N. Denominazione organismo partecipato 1 2 3 4 5 6 7 SO.GEA.AL S.p.A. SOGAER S.p.A. GEASAR S.p.A. SO.GEA.OR. S.p.A. SAREMAR S.p.A. ARST S.p.A. Fase 1 S.r.l. 8 2012 n. comp.ti compenso 3 10/6 10 2 5/3 5 1 151.774,14 283.586,35 290.000,00 0,00 64.753,00 303.300,00 68.599,91 cariche elettive n. comp.ti NO NO NO NO SI NO NO 3 6 8 2 3 5/1 1 5 (1° sem.) 3 ( 2°sem.) 1 1 1 3 5 (1° sem.) 3 ( 2°sem.) 1 1 1 1 5 1 1 1 1 5 1 9 4 15.494,00 0,00 25.000,00 30.000,00 47.268,00 30.987,00 77.685,00 167.049,00 3.540,00 Sfirs S.p.A. 5 232.160,00 SI 9 10 11 12 Hydrocontrol S.r.l. S.T.L. S.p.A. Consorzio S.A.R. S.r.l. Sardegna Ricerche 1 1 1 3 0,00 0,00 20.800,00 174.932,00 NO NO NO NO 13 BIC Sardegna S.p.A. 3 14 IGEA S.p.A. 15 Carbosulcis S.p.A. 16 Fluorite Silius S.p.A. 17 Fluorsid S.p.A. (recesso) 18 Intex S.p.A. 19 Janna S.r.l. 20 Nuova Min. Silius S.p.A. 21 Progemisa S.p.A. 22 Sigma Invest S.p.A. 23 Sipas S.p.A. 24 Sotacarbo S.p.A. 25 Abbanoa S.p.A. 26 Fondaz. Teatro Lirico Cagliari 27 Consorzio Forgea 28 Fondazione Giorgio Asproni 29 Fondazione Parodi 30 Fondazione Sardegna Film Comm. 31 Associazione Tecnostruttura 32 In. Sar. S.p.A. 33 SardegnaIt. S.r.l. 34 Bastogi S.p.A. 35 Brioschi S.p.A. 36 Fondazione Costantino Nivola 37 Fondazione Giuseppe Dessì 38 Fondazione Maria Carta 39 Fondazione Salvatore Cambosu 40 Fondazione Stazione Arte Ulassai 41 Osservatorio Interr. Coop. Svilup. TOTALE 101.670,00 NO 3 3/1 1 66.302,00 59.409,00 70.785,00 NO SI 1 4 1 1 1 1 5 3/4 9 7 34.604,00 0,00 25.000,00 30.000,00 85.800,00 30.987,00 73.000,00 172.573,00 0,00 38.984,00 NO SI 5 0,00 NO 5 3 3 183.030,00 355.927,36 NO SI 3 3/1 2.917.976,76 Organo di controllo 2013 NO NO NO SI NO SI 2012 cariche elettive n. comp.ti 133.817,94 n.d. 265.000,00 0,00 53.355,00 216.803,00 68.599,92 NO n.d. NO NO n.d. NO NO 3 5 3 3 3 4 3 184.923,00 NO 62.400,00 0,00 20.800,00 174.932,00 NO NO NO NO 86.533,33 52.000,00 51.992,00 61.464,00 compenso n. comp.ti 77.985,65 97.652,51 59.000,00 0,00 29.050,00 152.631,00 12.548,00 NO NO NO NO NO NO SI 3 n.d. 3 3 3 4 3/1 69.618,36 n.d. 59.000,00 0,00 29.050,00 147.219,00 62.950,73 NO n.d. NO NO n.d. NO SI 3 129.763,00 NO 3 134.106,00 NO 3 0 3 3 36.799,92 0,00 9.588,86 17.293,00 SI NO SI 3/1 0 3 3 36.583,23 0,00 8.490,58 40.000,00 NO NO SI SI 3 35.802,00 NO 3 26.812,08 NO NO NO 3 4 3 62.130,00 60.974,00 48.030,58 NO NO 3 3 3 70.815,00 64.793,00 32.775,40 NO NO 6.352,00 47.832,00 17.500,00 17.807,00 28.342,96 19.558,00 48.662,00 254.456,00 6.817,00 3.613,00 NO SI 3 3 3 3 3 3 3 3/4 2 1 SI NO NO NO SI NO SI 31.424,00 181.399,92 366.672,59 2.409.139,70 2013 cariche elettive 3 3 3 3 3 3 3 3/4 2 1 compenso NO NO NO NO NO NO compenso 12.290,00 46.292,01 17.500,00 17.680,00 33.378,00 27.605,00 47.652,00 253.311,00 6.136,00 4.416,91 NO 1 6.907,99 NO 1 16.000,00 NO SI/NO 3 3 101.683,00 22.411,24 NO SI 3 3 80.864,41 35.360,00 1.411.190,71 cariche elettive SI NO NO NO NO NO NO NO 1.380.698,71 381 TRASFERIMENTI DI RISORSE FINANZIARIE A CARICO DEL BILANCIO REGIONALE Dalla relazione sul Quadro degli organismi partecipati della Regione del. n. 52/2013. 8 Con riferimento ai trasferimenti di risorse finanziarie a carico del bilancio regionale è stato riscontrato che una parte considerevole degli stessi è stata disposta dalla Regione al di fuori di rapporti contrattuali di servizio e che consistenti risorse sono state trasferite a favore di società partecipate che hanno fatto registrare ingenti perdite di esercizio. La Corte dei conti deve richiamare l’attenzione della Regione sulla necessità di rispettare: - il divieto, ai sensi dell’art. 6, comma 19, del D.L. n. 78/2010 e dell’art. 18, comma 42, della L.R. n. 12/2011, di effettuare trasferimenti di risorse a vantaggio delle società partecipate che abbiano registrato perdite negli ultimi tre esercizi; - il divieto, espressione del principio di derivazione comunitaria di tutela della concorrenza, di trasferire risorse ad organismi costituiti secondo i modelli civilistici per far fronte agli oneri di funzionamento e, quindi, al di fuori di rapporti contrattuali di servizio. A questo proposito, recependo le osservazioni più volte formulate dalla Sezione di controllo, la proposta di delibera della G.R. predisposta dalla Direzione Generale degli affari generali66, di cui si è già dato ampiamente conto, ha previsto che non potranno essere eseguiti trasferimenti di risorse in favore del comparto delle partecipate regionali se non in relazione ad attività svolte in esecuzione di specifici contratti di servizio o comunque di affidamenti regionali. Con nota dell’8.4.2014 prot. n. 2640, la Direzione Generale dell’Assessorato della programmazione e del bilancio ha comunicato l’entità delle risorse regionali trasferite nell’esercizio 2013 agli organismi partecipati dalla Regione. Tali importi sono stati determinati avendo riguardo per ogni organismo partecipato, all’ammontare complessivo dei mandati di pagamento registrati sul sistema informativo SAP/SCI. 66 Nota del 20.1.2014 prot. n. 287. N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 Denominazione SO.GEA.AL S.p.A. SOGAER S.p.A. GEASAR S.p.A. SO.GEA.OR. S.p.A. in liquidazione SAREMAR S.p.A. ARST S.p.A. Fase 1 S.r.l. Sfirs S.p.A. Hydrocontrol S.r.l. in liquidazione S.T.L. S.p.A. in liquidazione S.A.R. S.r.l. in liquidazione Sardegna Ricerche In. Sar. S.p.A. BIC Sardegna S.p.A. IGEA S.p.A. Carbosulcis S.p.A. Fluorite Silius S.p.A. in liquidazione Fluorsid S.p.A. recesso Intex S.p.A. in liquidazione Janna S.r.l. Nuova Min. Silius S.p.A. in liquidazione Progemisa S.p.A. in liquidazione Sigma Invest S.p.A. in liquidazione Sipas S.p.A. in liquidazione Sotacarbo S.p.A. Abbanoa S.p.A. Fondaz. Teatro Lirico Cagliari Consorzio Forgea Sardegna It S.r.l. Associazione Tecnostruttura Fondazione Giorgio Asproni Fondazione Sardegna Film Commission Bastogi S.p.A.. Brioschi S.p.A. Fondazione Parodi Fondazione Costantino Nivola Fondazione Giuseppe Dessì Fondazione Maria Carta Fondazione Salvatore Cambosu Fondazione Stazione Arte Ulassai Osservatorio Interr. Cooper. Sviluppo TOTALE TRASFERIMENTI REGIONALI A FAVORE DEGLI ORGANISMI PARTECIPATI - TRIENNIO 2011/2013 2011 2012 Contratti di Contratti di Ad altro titolo Utile o perdita Ad altro titolo Utile o perdita servizio servizio 0,00 120.000,00 351.796,00 0,00 38.335,08 -2.372.402,00 0,00 0,00 337.521,00 0,00 0,00 4.907.669,00 0,00 128.070,48 2.110.373,00 0,00 8.070,48 2.416.414,00 0,00 0,00 1.443.372,00 0,00 0,00 20.053,00 0,00 3.842.075,89 2.523.438,66 4.147.540,98 10.426.654,09 -1.703.376,00 91.767.770,40 41.037.513,97 -2.693.699,38 67.332.037,94 60.859.532,30 115.051,14 0,00 4.160.000,00 0,00 0,00 1.440.000,00 0,00 0,00 61.581.454,31 504.404,00 0,00 58.612.441,57 -7.040.920,03 0,00 0,00 -223.919,00 0,00 0,00 12.567,00 0,00 0,00 -2.583,00 0,00 0,00 -266,00 0,00 550,20 -33.109,00 0,00 2.309,68 -49.556,00 0,00 15.610.000,00 0,00 380.300,00 11.747.264,00 0,00 0,00 412.763,20 -1.218.571,00 0,00 3.365.149,79 1.922,00 0,00 5.742.798,92 8.463,00 0,00 4.044.150,69 -10.733,00 0,00 12.925.570,36 -10.434.406,00 0,00 17.070.010,85 -2.614.369,31 0,00 30.000.000,00 -25.091.589,00 0,00 18.770.000,00 -42.195.160,00 1.692.658,70 1.488.000,00 -1.902.212,35 2.437.981,61 2.369.586,34 -849.982,00 0,00 0,00 6.042.392,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -110.764,00 0,00 0,00 -608.654,00 0,00 0,00 -1.337.382,00 0,00 0,00 -1.271.382,00 0,00 0,00 -44.085,17 0,00 0,00 -37.397,00 0,00 0,00 -123.370,26 0,00 0,00 -212.129,00 0,00 0,00 -69.229,95 0,00 0,00 -353.700,08 0,00 0,00 -160.867,00 0,00 0,00 -167.198,00 0,00 0,00 4.886,00 0,00 0,00 1.310,00 0,00 8.424.976,18 -12.581.191,00 0,00 26.477.700,77 -11.587.246,00 0,00 10.116.130,91 2.571.852,00 0,00 8.971.187,38 111.014,00 0,00 270.000,00 13.740,00 241.250,00 -45.745,00 0,00 15.516.319,67 409.500,00 0,00 11.216.896,90 626.711,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 28.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 558.110,00 146.178,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 100.000,00 0,00 120.986,29 227.026,03 30.301,08 93.460.429,10 211.476.224,09 -169.449,00 -39.617.362,34 2013 Contratti di servizio 0,00 0,00 0,00 0,00 14.659.310,99 83.286.369,83 0,00 2.480.198,52 10.984,80 0,00 0,00 163.646,02 4.967.499,61 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 22.267.807,87 0,00 Ad altro titolo 0,00 60.500,00 188.204,91 0,00 1.072,90 27.300.246,24 0,00 51.153.856,25 0,00 0,00 329,16 19.372.893,87 4.284.245,86 4.578.816,04 10.416.057,51 18.920.344,32 525.193,10 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 63.886.069,10 6.514.732,92 167.770,30 236.367.636,21 -18.970,00 -62.563.000,61 Bil. non approv. Bil. non approv. 2.806.188,00 -60.274,00 -11.484.415,00 365.871,45 0,00 Bil. non approv Bil. non approv. -10.676,00 0,00 9.126,00 Bil. non approv. -11.523.472,90 Bil. non approv. Bil. non approv. 0,00 283.537,09 Bil. non approv Bil. non approv Bil. non approv -147.135,00 Bil. non approv Bil. non approv n.d. 29.511,00 -47.857,00 58.915,00 0,00 500.000,00 716.497,00 36.971,58 222.923,22 -5.627,55 74.297.860,53 Utile o perdita Bil. non approv Bil. non approv 127.835.817,64 208.190.841,15 Bil. non approv. -19.287.721,45 La Direzione del Centro Regionale di Programmazione, con nota del 13/06/2014, prot. n. 3906, ha precisato che dei trasferimenti operati a favore delle società S.F.I.R.S. s.p.a. e BIC Sardegna s.p.a. una parte considerevole, rispettivamente 51.milioni di euro e 0,5 milioni di euro, sono destinati alla costituzione di fondi da erogare sotto forma di contributi alle imprese. La Direzione generale dell’Assessorato del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale con nota prot. n. 23463 del 16/06/2014 ha comunicato che il trasferimento di risorse in favore della società partecipata INSAR non è riferibile a spese di gestione e funzionamento ma riguarda incentivi da erogare ai destinatari finali del Progetto Promuovidea a valere su risorse POR Sardegna FSE 2007-2013; tali risorse non sono dunque destinate all’INSAR ma unicamente ai soggetti beneficiari delle azioni (disoccupati, inoccupati e percettori di ammortizzatori sociali). Capitolo XIV CONCLUSIONI Dall’esame dei dati contenuti nella tabella che precede emerge che la Regione ha continuato ad operare consistenti trasferimenti in favore degli organismi partecipati al di fuori di un rapporto contrattuale di servizio; tali risorse nel 2012 sono state pari ad euro 236.367.636,21 e ad euro 208.190.841,15 nel 2013, riducendosi in termini percentuali nella misura del 12%. Di tale anomalia la Sezione di controllo si era già avveduta in occasione della verifica sul rendiconto regionale del 2011. Pertanto, in questa sede, richiamando l’attenzione della Regione, si deve ribadire “l’incongruenza costituita dall’assegnazione di vari contributi di finanziamento da parte del socio unico Regione in favore di organismi costituiti secondo i modelli civilistici societari, considerando debitamente che tali fatti potrebbero anche contravvenire al sistema comunitario di tutela della concorrenza, alterando le regole del mercato in quanto rappresenterebbero impropri regimi di aiuto, ormai non consentiti” (cfr. delibera n. 56/2012). Tale perdurante stato di cose non può che suscitare forti preoccupazioni per le possibili procedure di infrazione che potrebbero essere avviate dalla Comunità Europea con gravi ripercussioni non solo per la Regione ma per le stesse società alle quali potrebbero essere imposti ingenti oneri di restituzione. La suesposta tabella evidenzia, inoltre, che una parte consistente dei predetti trasferimenti operati dalla Regione al di fuori di rapporti contrattuali di servizio, sono stati destinati ad organismi partecipati in perdita o addirittura in stato di liquidazione, contravvenendo ai limiti di cui alla normativa statale e regionale vigente. Considerato che accanto ai descritti trasferimenti di risorse operati dalla Regione ad altro titolo, si devono aggiungere euro 127.835.817,64 per contratti di servizio, il comparto degli organismi partecipati risulta beneficiario nel 2013 di trasferimenti complessivi per euro 336.026.658,79 con un incremento dell’8% rispetto all’ammontare trasferito nell’esercizio 2012 pari ad euro 310.665.496,74. Peraltro, deve essere evidenziato che il medesimo comparto nel 2012, a fronte del predetto trasferimento di risorse complessivo pari ad euro 310.665.496,74, aveva fatto registrare una perdita complessiva nel medesimo anno pari ad euro 62.563.000,61. Analoghe considerazioni potranno essere svolte per il 2013 quando si disporrà di tutti i dati relativi ai risultati di esercizio maturati al 31.12.2013. Quanto appena illustrato dovrà essere considerato dalla Regione in occasione della predisposizione del piano di dismissione/conservazione degli organismi partecipati, di cui alla Delibera della G.R. n. 11/1 del 26.2.2013, evidenziando, ai fini del mantenimento delle partecipazioni, la convenienza economica e l’aderenza dell’oggetto sociale con le finalità istituzionali della Regione. 384 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XIV PROCEDURE LIQUIDATORIE IN CORSO Dalla relazione sul Quadro degli organismi partecipati della Regione del. n. 52/2013. 9 Con riguardo agli organismi partecipati in liquidazione, la Sezione di controllo ha richiamato l’attenzione della Regione sulla necessità di curare con diligenza ogni utile iniziativa per concludere in modo efficace nell’immediato futuro le procedure liquidatorie in essere, alcune delle quali avviate fin dall’anno 2000, evitando, così, inutili pregiudizi all’Erario. La proposta di delibera della G.R. già ampiamente richiamata67 ha previsto che il disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale che sarà predisposto sulla base degli indirizzi contenuti nella stessa proposta di delibera dovrà prevedere, alla luce di quanto segnalato dalla Sezione di controllo (cfr. punto 9) anche le regole per la conclusione delle procedure liquidatorie in capo agli organismi che risultano in tale stato. Con riferimento alle procedure liquidatorie in corso si rappresenta quanto segue. Stato delle procedure liquidatorie di Hydrocontrol S.r.l., Consorzio S.A.R., S.T.L. S.r.l. In considerazione dei rilievi mossi dalla Sezione di controllo nella relazione conclusiva sul quadro degli organismi partecipati della Regione (delibera n. 52 del 17.6.2013), la Direzione Generale della presidenza ha fornito un aggiornamento sullo stato delle procedure liquidatorie riguardanti Hydrocontrol S.r.l., Consorzio S.A.R., S.T.L. S.r.l.. Con riguardo alla società Hydrocontrol S.r.l., in liquidazione dal 6.12.2007, è stato comunicato68: che con atto notarile del 24.1.2014 la proprietà immobiliare della società è stata trasferita alla Regione Sardegna; che il Ministero dell’Istruzione nel mese di novembre 2013 ha corrisposto alla società il saldo dovuto per la commessa AQUATEC per un importo pari ad euro 431.707,14; che il medesimo Ministero a saldo della commessa SIGLA, a fronte di un credito pari ad euro 205.477,62, ha erogato la somma di euro 165.073,54 al netto di euro 40.404,69 per compensazione dell’ultima rata di finanziamento agevolato ancora dovuta dalla società al MIVE69; che è ancora in corso la vertenza con la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Funzione Pubblica, per un credito reciprocamente vantato da entrambe le parti collegato al Programma Operativo Multiregionale 940022/I/1 – FSE - Sottoprogramma PASS Formazione Funzionari della P.A. PASS 2 ID 289. A tale proposito è stato precisato che il liquidatore ha ricevuto il 31.1.2014 un decreto ingiuntivo con il quale la Presidenza del Consiglio ha intimato alla società il pagamento 67 Nota del 20.01.2014 prot. n. 287. Nota del 05.02.2014 prot. n. 3165 e nota del 10.3.2014 prot. n. 6575. 69 Nota del 13.06.2014 prot. n. 13910. 68 385 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XIV delle somme dovute (pari ad euro 194.024,49) e che allo stesso è stata fatta opposizione; che sono ancora pendenti i contenziosi con gli ex dipendenti della società che chiedono di essere inquadrati tra il personale regionale e ai quali il liquidatore ha recentemente notificato la nota dell’Assessorato del personale prot. n. 26508 del 31.10.2013 secondo cui la norma (art. 6, comma 8, della L.R. n. 2/2007) non definisce un diritto soggettivo perfetto in capo ai richiedenti in possesso dei requisiti per l’inquadramento, ma lo subordina al rispetto delle norme vigenti in materia di assunzioni e compatibilmente con le disponibilità di bilancio e di dotazione organica….Allo stato, quindi, non sussistono le condizioni di base per gli inquadramenti richiesti; che permanendo l’esigenza di portare a termine la gestione liquidatoria, la Giunta regionale ha dato mandato (delibera della G.R. n. 29/16 del 24.7.2013) di verificare la sussistenza delle condizioni per procedere alla fusione di Hydrocontrol per incorporazione in altra società, ai sensi dell’art. 2501 del c.c., individuando la società incorporante prioritariamente tra le società in liquidazione interamente partecipate dalla Regione la cui durata residua si ipotizzi superiore a quella di Hydrocontrol; che nelle more di questo eventuale passaggio, su cui l’Assessorato dell’industria ha sollevato specifiche riserve, si è comunque operato per ridurre i costi di gestione della liquidazione nominando un sindaco unico in luogo del collegio sindacale previa modifica statutaria in tal senso (assemblea dei soci del 16.12.2013). Con riguardo al Consorzio S.A.R., in liquidazione dal 21.11.2005, la Direzione Generale della presidenza ha comunicato70: che non è stato possibile finora chiudere la gestione liquidatoria a causa di contenziosi tuttora pendenti con ex dipendenti; che la G.R. con delibera n. 9/6 del 12.2.2013 ha dato mandato alla Direzione Generale della presidenza di verificare le condizioni per procedere alla fusione del medesimo Consorzio per incorporazione in altra società in liquidazione regionale interamente partecipata dalla Regione e facente capo all’Assessorato dell’industria; che con successiva delibera della G.R. n. 42/16 del 16.10.2013 è stata individuata la SIGMA INVEST S.p.A. in liquidazione quale società incorporante dando mandato ai liquidatori di porre in essere tutti gli atti necessari alla fusione; che tale operazione è attualmente in corso di realizzazione – sono state acquisite a titolo gratuito le quote degli altri soci, operazione questa propedeutica alla fusione con procedura semplificata ex art. 2505 c.c.; 70 Nota del 05.02.2014 prot. n. 3165 e nota del 10.3.2014 prot. n. 6575. 386 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XIV che in data 4 aprile 2014 si sono svolte le assemblee straordinarie delle società S.A.R. s.r.l. in liquidazione e SIGMA INVEST s.p.a in liquidazione che hanno deliberato la predetta fusione.71 In relazione alla società S.T.L. S.r.l., in liquidazione dal 18.12.2006, la Direzione Generale della presidenza ha precisato72: che non sono stati definiti i contenziosi con gli ex amministratori (la prossima udienza davanti al Giudice del lavoro è fissata per il 6.2.2015); che la società ha promosso un’azione di responsabilità nei confronti dell’organo amministrativo e di controllo per gli asseriti pregiudizi che la società ritiene di avere subito a causa della loro condotta; che la gestione liquidatoria prosegue pressochè senza costi di gestione, anche a seguito della trasformazione di S.T.L. da S.p.A. a S.r.l. e dell’abolizione del collegio sindacale. Stato delle procedure liquidatorie di Fluorite di Silius S.p.A., INTEX S.p.A. La Direzione Generale dell’industria nell’ambito degli adempimenti istruttori preliminari alla verifica del rendiconto regionale per il 2013 ha comunicato 73 che nelle more dell’affidamento della concessione del sito minerario di Genna Tres Montis ad un soggetto individuato mediante procedura ad evidenza pubblica, il Servizio attività estrattive dell’Assessorato dell’industria ha affidato con apposita convenzione alla società Fluorite di Silius S.p.A., in liquidazione dal 18.5.2009, l’attività di custodia e di messa in sicurezza del predetto sito. Pertanto, la procedura liquidatoria si potrà concludere solo al momento dell’affidamento della concessione mineraria. La gara è stata espletata ed è stato individuato il nuovo concessionario. Attualmente il progetto dell’aggiudicatario è all’esame del SAVI (Servizio regionale della sostenibilità ambientale, valutazione impatti e sistemi informativi ambientali). La stessa Direzione Generale ha anche comunicato che per favorire la definizione della procedura liquidatoria la Regione, con L.R. n. 41 del 30.12.2013, ha previsto un incentivo per il personale della società che richieda la risoluzione del rapporto di lavoro entro il 31.12.2014. Con riguardo alla società INTEX S.p.A., in liquidazione dal 29.9.2000, la Direzione Generale dell’industria ha comunicato (sempre con la medesima nota) che si sta dando esecuzione alla delibera della G.R. n. 52/26 del 10.12.2013 Società partecipata regionale INTEX S.p.A. in liquidazione. Atto di indirizzo per la chiusura della liquidazione e, quindi, si sta procedendo all’acquisizione al patrimonio regionale dell’immobile di proprietà della società al fine di addivenire all’estinzione della società con la successiva cancellazione della stessa dal Registro delle imprese e al riversamento alla Regione dell’attivo societario come previsto nel bilancio finale di liquidazione approvato nel 2013. 71 Nota del 13.06.2014 prot. n. 13910. Nota del 05.02.2014 prot. n. 3165 e nota del 10.03.2014 prot. n. 6575. 73 Nota del 10.03.2014 prot. n. 6879. 72 387 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XIV Stato delle procedure liquidatorie di Nuova Mineraria Silius S.p.A., Progemisa S.p.A., Sigma Invest S.p.A., SIPAS S.p.A. La Direzione Generale dell’industria nell’ambito degli adempimenti istruttori preliminari alla verifica del rendiconto regionale per il 2013 ha comunicato 74 che gli uffici stanno esaminando le strade legittimamente percorribili dal punto di vista civilistico e della normativa comunitaria per addivenire alla chiusura delle procedure liquidatorie nel minor tempo possibile. La tabella esposta nella pagina seguente rappresenta per ciascuna delle società in liquidazione i trasferimenti erogati dalla Regione nel triennio 2010/2012 e gli oneri sostenuti da tali società per la retribuzione del personale e dei liquidatori. CONCLUSIONI La Corte dei conti deve richiamare l’attenzione della Regione sulla necessità di proseguire le iniziative assunte per concludere in modo efficace nell’immediato futuro le procedure liquidatorie in corso evitando, così, inutili pregiudizi all’Erario. Incombe, infatti, sulla Regione il dovere di curare con diligenza ogni possibile soluzione che consenta la definizione delle procedure liquidatorie che si trascinano da anni con ingenti costi per il bilancio regionale. Ai liquidatori, solo negli anni 2012 e 2013, sono stati corrisposti compensi pari, rispettivamente, ad euro 297.976,00 e ad euro 293.413,00. 74 Nota del 10.3.2014 prot. n. 6879. 388 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 ORGANISMI PARTECIPATI IN LIQUIDAZIONE N. Denominazione Data in cui l'organismo è stato posto in liquidazione Trasferimenti a carico del bilancio regionale realizzati durante lo stato di liquidazione 2011 2012 2013 Compensi corrisposti al liquidatore 2011 2012 2013 Spesa per il personale eventualmente sostenuta durante la liquidazione 2011 2012 2013 1 Hydrocontrol S.r.l. 06/12/2007 0,00 0,00 10.984,80 0,00 0,00 62.400,00 0,00 0,00 0,00 2 S.T.L. S.p.A. 18/12/2006 0,00 0,00 0,00 14.446,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 3 Consorzio S.A.R. S.r.l. 21/11/2005 0,00 0,00 329,16 17.333,34 20.800,00 20.800,00 0,00 0,00 0,00 4 Fluorite Silius S.p.A. 18/05/2009 3.112.078,00 4.807.568,00 5.492.692,71 56.160,00 70.785,00 61.464,00 2.112.693,00 3.092.059,00 3.712.457,00 5 Intex S.p.A. 29/09/2000 0,00 0,00 0,00 34.604,00 34.604,00 15.494,00 0,00 0,00 0,00 6 Nuova Min. Silius S.p.A. 28/07/2006 0,00 0,00 0,00 25.000,00 25.000,00 25.000,00 0,00 0,00 0,00 7 Progemisa S.p.A. 01/08/2008 0,00 0,00 0,00 30.000,00 30.000,00 30.000,00 0,00 0,00 0,00 8 Sigma Invest S.p.A. 19/10/2004 0,00 0,00 0,00 7.800,00 85.800,00 47.268,00 0,00 0,00 0,00 9 Sipas S.p.A. 06/12/2000 0,00 0,00 0,00 30.987,00 30.987,00 30.987,00 23.023,00 24.049,00 0,00 10 SO.GE.A.OR 24/5/2011 0,00 0,00 69.987,00 62.916,00 65.671,00 11 SA.R.IND S.r.l. 26/02/2013 TOTALE 0,00 3.112.078,00 4.807.568,00 5.504.006,67 0,00 216.330,34 297.976,00 293.413,00 0,00 2.205.703,00 3.179.024,00 3.778.128,00 Capitolo XV CAPITOLO XV LA SPESA SANITARIA REGIONALE E LE INIZIATIVE DI RAZIONALIZZAZIONE E RIORDINO DELLA RETE. Consigliere Lucia d’Ambrosio 1. L’INCIDENZA FINANZIARIA DEL FABBISOGNO DELLA SANITÀ NEI BILANCI REGIONALI 75 Come già osservato in numerose occasioni dalla Sezione regionale di controllo , l’incidenza del fabbisogno della Sanità sul complesso dei bilanci regionali è particolarmente elevata ed in aumento negli ultimi esercizi. La manovra di bilancio regionale si attesta su 12,158 miliardi di euro nel 2009, su 9,799 miliardi di euro nel 2010, su 10,034 miliardi di euro nel 2011, su 9,190 miliardi di euro nel 2012 e su 8,242 miliardi di euro nel 201376. La manovra complessiva al netto delle partite di giro e delle somme a copertura del disavanzo, risulta di 8,391 miliardi di euro nel 2009, di 7,866 miliardi di euro nel 2010, di 8,203 miliardi di euro nel 2011, di 8,121 miliardi di euro nel 2012 e di 7,552 miliardi di euro nel 2013. Si deve evidenziare che gli stanziamenti finali di competenza dell’Assessorato della Sanità rappresentano circa il 40% della manovra complessiva lorda e oltre il 40% della manovra netta (45% nel 2011, 47% nel 2012 e 48% nel 2013). Gli impegni di competenza dell’Assessorato sono oltre il 50% degli impegni totali. I pagamenti di competenza sono oltre il 60% del totale dei pagamenti della Regione. 75 La Sezione regionale di controllo si è ampiamente interessata del comparto Sanità. Si richiamano al riguardo le relazioni in esito a specifiche indagini approvate con delibere nn. 23/2011/SSR, 25/2012/SSR, 97/2012/SSR, 17/2014/SSR e 29/2014/SSR. 76 Comprensivi delle somme a copertura del disavanzo e delle partite di giro. 391 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV Rapporto tra spesa complessiva RAS e spesa dell’Assessorato della Sanità (competenza) ANNI STANZIAMENTO FINALE IMPEGNATO PAGATO Totale RAS Totale Assessorato % Totale RAS Totale Assessorato % Totale RAS Totale Assessorato % 2008 10.742.459 3.771.284 35,11 7.503.487 3.183.230 42,42 5.597.402 2.717.676 48,55 2009 12.158.856 3.577.089 29,42 8.049.528 3.151.093 39,15 5.705.789 2.767.308 48,50 2010 9.799.132 3.723.724 38,00 7.178.835 3.633.297 50,61 5.219.156 3.095.180 59,30 2011 10.034.620 3.633.077 36,21 7.259.659 3.528.500 48,60 5.172.531 3.037.016 58,71 2012 9.190.495 3.790.038 41,24 7.180.440 3.692.101 51,42 5.151.540 3.154.084 61,23 2013 8.242.245 3.622.290 43,95 6.674.913 3.509.569 52,58 5.172.237 3.080.316 59,55 Migliaia di euro Elaborazione Corte dei conti-Sezione controllo Sardegna su dati Rendiconto RAS 2007 - 2013. Rapporto tra spesa complessiva netta RAS e spesa dell’Assessorato della Sanità (competenza) IMPORTI AL NETTO DELLE PARTITE DI GIRO E DELLE SOMME A COPERTURA DEL DISAVANZO ANNI Stanziamento finale Impegnato Pagato Totale RAS Totale Assessorato % Totale RAS Totale Assessorato % Totale RAS Totale Assessorato % 2008 9.029.000 3.771.284 41,77 6.602.913 3.183.230 48,21 4.760.338 2.717.676 57,09 2009 8.391.000 3.577.089 42,63 6.668.284 3.151.093 47,25 4.831.392 2.767.308 57,28 2010 7.866.197 3.723.724 47,34 7.057.364 3.633.297 51,48 5.136.617 3.095.180 60,26 2011 8.203.978 3.633.077 44,28 7.137.018 3.528.500 49,44 5.102.686 3.037.016 59,52 2012 8.121.490 3.790.038 46,67 6.919.480 3.692.101 53,36 4.954.633 3.154.084 63,66 2013 7.552.711 3.622.290 47,96 6.562.209 3.509.569 53,48 5.101.607 3.080.316 60,38 Migliaia di euro Elaborazione Corte dei conti-Sezione controllo Sardegna su dati Rendiconto RAS 2007 - 2013. 2. LE RISORSE ASSEGNATE DALLA REGIONE AGLI ENTI DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE Passando all’esame del flusso di finanziamenti all’interno del Servizio Sanitario Regionale, il sistema prevede che la Giunta Regionale approvi annualmente i criteri di riparto del Fondo Sanitario Regionale tra le Aziende77, previa acquisizione del parere della 77 Cfr. art. 26 della L.R. n. 10 del 2006 “Finanziamento del servizio sanitario regionale”. 1. Il finanziamento del servizio sanitario regionale è assicurato dal Fondo sanitario regionale, costituito dai fondi assegnati alla Regione o da questa acquisiti ai sensi della normativa vigente, nonché, ove presenti, dalla quota regionale di partecipazione alla spesa sanitaria e dai fondi regionali destinati a finanziare eventuali livelli integrativi di assistenza definiti a livello regionale. 392 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV competente commissione del Consiglio regionale, e successivamente provveda, in coerenza con la Deliberazione CIPE di approvazione del riparto del Fondo Sanitario Nazionale e con la propria deliberazione di approvazione dei criteri di riparto, ad attribuire le risorse alle Aziende del Servizio Sanitario Regionale. Recentemente il legislatore regionale, con legge approvata in data 17 ottobre 2012 (art. 8), ha disposto che “La Giunta regionale individua i criteri per il riparto del Fondo sanitario regionale con riferimento ad un periodo temporale non inferiore al biennio, sentita la Commissione consiliare competente in materia di sanità. Nella definizione dei criteri relativi alle ASL si tiene conto dei livelli essenziali di assistenza e di: a) popolazione residente, tenuto conto delle caratteristiche demografiche rilevanti ai fini dei bisogni di assistenza; b) variabili di contesto, con particolare riferimento alle caratteristiche infrastrutturali del territorio, alla variabilità demografica stagionale e ai fenomeni di spopolamento; c) fabbisogno di assistenza tenuto conto della domanda di prestazioni e della rete dei servizi e presìdi; d) obiettivi assistenziali e funzioni di coordinamento assegnati alle ASL dalla programmazione regionale." Nelle relazioni allegate alle deliberazioni n. 23 del 2011 e n. 97 del 2012 la Sezione di controllo ha illustrato le procedure di riparto degli ultimi esercizi, censurandone i sistematici ritardi e affermando quanto segue: … i procedimenti descritti per il periodo dal 2007 al 2012 evidenziano una delle principali anomalie del sistema, consistente nella sistematica ritardata quantificazione ed erogazione delle risorse rispetto agli esercizi finanziari cui le risorse si riferiscono. Con riguardo al bilancio regionale la descritta frammentazione temporale delle assegnazioni da parte della RAS non può non far emergere perplessità in ordine al rispetto assicurato ai principi finanziari generali di annualità e competenza. Con riguardo alle Aziende, il ritardo con cui si provvede alla prima attribuzione delle risorse (a fine esercizio, se non addirittura ad esercizio già concluso) si ripercuote inevitabilmente sulle dinamiche della corretta programmazione finanziaria da parte di queste ultime, affievolendone la necessaria responsabilizzazione verso una corretta programmazione della spesa. Gli Enti, infatti ricevono solo ad esercizio ormai avviato o, addirittura, concluso, non solo le risorse, ma anche gli indirizzi gestionali in un circolo vizioso che non può che aggravare le condizioni che determinano il disavanzo. 2. La Giunta regionale individua ogni anno, sentita la Commissione consiliare competente in materia di sanità, i criteri per il riparto annuale del Fondo sanitario regionale tra le ASL tenuto conto dei livelli essenziali di assistenza e sulla base di: a) popolazione residente, tenuto conto delle caratteristiche demografiche rilevanti ai fini dei bisogni di assistenza; b) variabili di contesto, con particolare riferimento alle caratteristiche infrastrutturali del territorio, alla variabilità demografica stagionale e ai fenomeni di spopolamento; c) fabbisogno di assistenza tenuto conto della domanda di prestazioni e della rete dei servizi e presidi; d) obiettivi assistenziali e funzioni di coordinamento assegnati alle ASL dalla programmazione regionale. 3. Il riparto del Fondo sanitario regionale è altresì effettuato, per le specifiche funzioni assistenziali assegnate, a favore delle altre aziende e istituti pubblici di cui al comma 3 dell'articolo 1. 393 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV Considerata la condizione dei bilanci degli Enti del SSR, strutturalmente ormai deficitaria, sembrerebbe indispensabile provvedere alle dotazioni finanziarie degli stessi enti tempestivamente e secondo le cadenze temporali contemplate dalle procedure di bilancio, anche al fine di programmare solo la spesa dotata di copertura finanziaria. I criteri per il riparto del Fondo Sanitario Regionale Anno 2012, 2013 e 2014 sono stati definitivamente approvati dalla Giunta regionale con deliberazione n. 51/4 del 28 dicembre 2012. La Direzione generale della Sanità ha precisato78 che nel giugno/luglio 2013, erano state comunicate alle Aziende sanitarie le assegnazioni provvisorie sulla base di una stima effettuata con riferimento alla quota percentuale di risorse assegnate con il riparto del fondo sanitario effettuato nell’anno 201279, con l’obiettivo di assicurare certezza nella programmazione delle risorse e di fornire alle Aziende un quadro programmatorio di riferimento ancorché temporaneo, in attesa della definiva ripartizione. Ha dichiarato, inoltre, che la necessaria liquidità è stata garantita in corso d’anno tramite attribuzioni mensili pari a circa il 92,5% delle risorse assegnate nel bilancio 2013. Con DGR n. 50/23 del 3 dicembre 2013 sono state definite le assegnazioni 2013 alle varie Aziende del SSR per un totale complessivo di euro 2.979.982.166,84 (fondi regionali 2013), al netto delle spese dirette regionali, del finanziamento ARPAS, delle entrate proprie delle Aziende sanitarie, e della mobilità, provvedendo alla ripartizione delle stesse tra le varie Aziende Sanitarie. Successivamente, la legge regionale 30 dicembre 2013, n. 40 ha autorizzato per l’anno 2013 l'ulteriore stanziamento di euro 115.000.000 per il finanziamento indistinto della spesa sanitaria di parte corrente nell’esercizio 2013. Inoltre dopo l’adozione della DGR n. 50/23 ulteriori interventi hanno variato lo stanziamento dell’UPB S05.01.001 (capitoli SC05.0001 e SC05.0016).80 Conseguentemente le risorse finali destinate nel bilancio regionale 2013 al finanziamento indistinto della spesa sanitaria di parte corrente nell’esercizio 2013 da ripartire e assegnare a favore delle Aziende Sanitarie sono passate da euro 2.979.982.166,84 a euro 3.090.159.961,0681. La Giunta regionale ha attribuito dette risorse alle Aziende con DGR n. 9/10 del 5 marzo 2014. 78 Con nota n. 15436 del 12 giugno 2014. Con note nn. 16851, 16852, 16853, 16854, 16855, 16856, 16857, 16858, 16859, 16860, 16861 del 27.06.2013 e con la successiva nota di rettifica n. 17694 del 3.07.2013. 80 In particolare si evidenziano l’adozione della legge regionale 11 dicembre 2013, n. 35 e l’espressione dell’Intesa CSR n. 181 del 19 dicembre 2013 che quantifica in euro 68.787.405 il saldo della mobilità passiva interregionale 2013. In base a tale Intesa si deve necessariamente destinare la quota pari a euro8.787.405 stanziata sull’UPB S05.01.001 (capitolo SC05.0001) al conguaglio del saldo della mobilità passiva interregionale per l’anno 2013, ancora dovuto al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Infine il pay back relativo all’esercizio 2013 versato a favore della Regione al 31.12.2013 è pari a euro 20.836.868,69. 81 Tale finanziamento di euro 3.090.0159.961,06 non comprende: le spese dirette regionali (euro 6.514.895,93); il finanziamento dell’ARPAS (euro 13.000.000); i ricavi propri convenzionali delle aziende sanitarie (euro 45.917.138) e la mobilità infraregionale ed interregionale. 79 394 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV Assegnazioni 2013 – Ripartizione alle Aziende DGR 50/23 del 2013 DGR 9/10 del 2014 Variazione % ASL 1 497.930.671,52 514.615.564,02 16.684.892,50 3,35 ASL 2 212.794.524,11 228.500.000,00 15.705.475,89 7,38 ASL 3 271.472.412,24 306.117.200,00 34.644.787,76 12,76 ASL 4 92.778.277,27 92.733.091,49 -45.185,78 -0,05 ASL 5 263.797.568,46 253.783.241,43 -10.014.327,03 -3,80 ASL 6 137.247.684,81 137.941.928,68 694.243,87 0,51 ASL 7 199.038.693,89 212.528.500,00 13.489.806,11 6,78 ASL 8 877.640.270,47 910.022.021,57 32.381.751,10 3,69 AOU Cagliari 139.291.706,68 135.572.813,87 -3.718.892,81 -2,67 AOU Sassari 123.609.150,97 124.350.600,00 741.449,03 0,60 AO Brotzu Cagliari 164.381.206,42 173.995.000,00 9.613.793,58 5,85 2.979.982.166,84 3.090.159.961,06 110.177.794,22 3,70 Totale Elaborazione Corte dei conti-Sezione controllo Sardegna su dati DGR. Dal raffronto tra l’esercizio 2012 e l’esercizio 2013 emerge che la Regione Sardegna ha assegnato alle Aziende per il 2013 una somma sostanzialmente invariata rispetto al quella assegnata nel 2012, in quanto la differenza di 57.160.369 euro è sovrapponibile al risparmio IRAP. In merito l’Assessorato della Sanità82 ha, infatti, dichiarato che “La ripartizione di cui alla sopracitata delibera consente di perseguire l’equilibrio del sistema sanitario nel suo complesso, in assenza di incrementi di costi a carico delle Aziende sanitarie, in quanto l’assegnazione definitiva per l’anno 2013 è pari a quella del 2012 se si considera il risparmio IRAP (pari a circa 59 milioni di euro). Eventuali perdite di bilancio dovranno essere coperte con risorse da reperire a carico del bilancio regionale.” Assegnazioni Regionali 2012 e 2013 ASL 1 2012 DGR 15/30 del 2013 523.909.050,86 -9.293.486,84 -1,77 ASL 2 232.784.471,77 212.794.524,11 228.500.000,00 -4.284.471,77 -1,84 ASL 3 310.859.196,58 271.472.412,24 306.117.200,00 -4.741.996,58 -1,53 ASL 4 94.644.293,99 92.778.277,27 92.733.091,49 -1.911.202,50 -2,02 ASL 5 259.366.131,11 263.797.568,46 253.783.241,43 -5.582.889,68 -2,15 ASL 6 135.930.012,10 137.247.684,81 137.941.928,68 2.011.916,58 1,48 ASL 7 221.354.744,93 199.038.693,89 212.528.500,00 -8.826.244,93 -3,99 ASL 8 922.063.150,77 877.640.270,47 910.022.021,57 -12.041.129,20 -1,31 AOU Cagliari 137.416.154,33 139.291.706,68 135.572.813,87 -1.843.340,46 -1,34 AOU Sassari 127.366.591,77 123.609.150,97 124.350.600,00 -3.015.991,77 -2,37 AO Brotzu Cagliari 178.763.393,42 164.381.206,42 173.995.000,00 -4.768.393,42 -2,67 Totale 3.147.320.330,24 2.979.982.166,84 3.090.159.961,06 -57.160.369,18 Elaborazione Corte dei conti-Sezione controllo Sardegna su dati delibere della Giunta regionale. -1,82 82 2013 DGR 50/23 del DGR 9/10 del 2013 2014 497.930.671,52 514.615.564,02 Variazioni Differenza % Con nota del 17 aprile 2014. 395 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV 3. LA GESTIONE ECONOMICA. I RISULTATI DI ESERCIZIO DELLE AZIENDE L’equilibrio economico finanziario delle Aziende del SSR, che costituisce il principale obiettivo delle Aziende stesse e dell’Amministrazione regionale83, dovrebbe essere realizzato principalmente attraverso il contenimento dell’incremento dei costi della produzione, in particolare attraverso la riduzione dei costi per l’acquisto di beni e servizi, della spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera e della spesa per il personale. Con specifico riguardo agli obiettivi assegnati ai Direttori generali delle Aziende della Regione, si ricorda preliminarmente che la Giunta regionale, con D.G.R. n. 50/35 del 21 dicembre 2012, aveva rimarcato la validità pluriennale degli obiettivi assegnati per il 2011 con D.G.R. n. 30/60 del 12 luglio 2011, affermando in particolare che l’obiettivo economico riferito al livello complessivo dei costi della produzione (riduzione dell’incidenza del riequilibrio calcolato sulla spesa storica) era valido anche per il 2012, sia pure con modalità semplificate in ragione dello stato di avanzamento dell’anno, ovvero valutando l’andamento dei costi della produzione rispetto al 2011. 84 Successivamente si è reso necessario integrare gli obiettivi dell’anno 2012 con quelli introdotti con la deliberazione della Giunta regionale n. 24/43 del 27 giugno 2013 concernente “Azioni volte al perseguimento dell’efficienza del Servizio Sanitario Regionale”, che, prendendo atto del ridimensionamento delle risorse assegnate con la legge finanziaria regionale 2013, ha dato avvio ad un’attività di razionalizzazione e contenimento della spesa che si estrinseca in sei azioni (ottimizzazione dell’utilizzo dei posti letto per acuti; ottimizzazione dell’impiego del personale; ottimizzazione dell’organizzazione dei servizi; ottimizzazione della gestione delle procedure di gara; ottimizzazione della qualità dei flussi informativi; definizione procedure approvazione degli atti aziendali) a cui corrispondono una serie di obiettivi. Con DGR n. 33/37 dell’8 agosto 2013 la Giunta ha, inoltre, assegnato ai Direttori generali obiettivi specifici per il 2013. Tra gli obiettivi economico-gestionali relativi a specifiche voci di costo individuati dalla Giunta regionale con DGR n. 33/37 primaria importanza assumono gli obiettivi di blocco della crescita del costo del lavoro, per effetto della sospensione dei rinnovi dei contratti del personale dipendente e delle convenzioni con il personale convenzionato; di contenimento della crescita del costo per l’acquisto di beni e servizi, per effetto della manovra disposta con il d.l. 95/2012, convertito con l. 135/2012; di contenimento del costo dell’assistenza farmaceutica per effetto delle manovre disposte a livello nazionale e regionale. La valutazione del grado di raggiungimento degli obiettivi 83 Del quale la Sezione di controllo ha accertato il mancato conseguimento negli ultimi esercizi. Cfr. Relazioni allegate alle Deliberazioni n. 23/2011/SSR, 97/2012/SSR e 55/2013/PARI. 84 Saranno valutate positivamente le Aziende che registreranno costi pari o inferiori a quelli del 2011 e negativamente le Aziende che registreranno incrementi pari o superiori all’1%. 396 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV economici si baserà sul confronto tra i costi della produzione 2012 e 2013 al netto degli ammortamenti, che derivano da scelte di anni precedenti, e degli accantonamenti tipici di esercizio. L’obiettivo verrà considerato conseguito secondo le seguenti modalità: raggiunto pienamente da parte delle aziende che registreranno costi della produzione 2013 pari o inferiori a quelli del 2012; non raggiunto da parte delle aziende che registreranno costi della produzione 2013 con un incremento rispetto al 2012 pari o superiore al 1%; raggiunto parzialmente da parte delle aziende che registreranno incrementi dei costi della produzione tra il 2012 ed il 2013 in misura variabile tra i due estremi sopra indicati. Con riferimento all’obiettivo del contenimento dell’incremento dei costi della produzione, dall’esame delle scritture riepilogative provvisori) trasmesse dalla Regione (modelli CE degli esercizi 2010/2013 (dati 85 ) ed elaborate dall’ufficio di controllo, emerge un andamento dei costi della produzione in tendenziale aumento: dal 2010 al 2011 si è registrato un incremento dei costi del 2,8%; dal 2011 al 2012 un ulteriore incremento del 1,32%. L’incremento provvisorio dal 2012 alla chiusura del IV Trimestre 2013 è pari al 1%. In merito all’affidabilità dei dati relativi al IV trimestre in rapporto ai dati definitivi, deve osservarsi che dall’esame degli andamenti degli esercizi 2010, 2011 e 2012 emergono scostamenti in aumento dell’1-2% circa tra il totale dei costi della produzione al IV trimestre e il totale definitivo. La tabella che segue riassume l’evoluzione del valore della produzione e dei costi della produzione del complesso delle Aziende del SSR negli ultimi esercizi, evidenziando l’andamento delle principali voci di costo e del risultato complessivo della gestione operativa.86 85 La Direzione generale della Sanità dell’Assessorato ha trasmesso, con nota del 18 aprile 2014, i modelli CE e SP 2012 e CE 2013 IV trimestre. In merito ai modelli trasmessi ha specificato che: “I modelli CE e SP consuntivi 2012 non contengono un dato definitivo in quanto la procedura di controllo prevista dall’art. 29 della L. R. n. 10 del 2006 non si è ancora conclusa. In particolare sono ancora in corso i controlli sui bilanci di esercizio 2012 delle ASL n. 1 di Sassari, n. 2 di Olbia, n. 3 di Nuoro e n. 8 di Cagliari. ... Per quanto riguarda i modelli SP 2012 si forniscono i singoli modelli aziendali, il modello 000 compilato dall’Assessorato e il modello consolidato secondo le istruzioni ministeriali di cui al DM 15.06.2012.Con riferimento all’esercizio 2013 i modelli CE e SP consuntivi non sono ancora disponibili e nessun bilancio di esercizio è stato adottato dalle aziende sanitarie, pertanto - al momento - il dato più aggiornato è quello indicato nei modelli CE 4° trimestre 2013 che sono stati conferiti al sistema NSIS a febbraio 2014 in data antecedente alla DGR 9/10 del 05.03.2014 concernente l’attribuzione alle aziende sanitarie regionali delle risorse destinate al finanziamento indistinto della spesa sanitaria di parte corrente per l'esercizio 2013 e alla nota n. 7887 del 21.03.2014 con cui lo scrivente ha confermato alle aziende sanitarie l’applicazione delle aliquote IRAP ridotte previste dalla L. R. n. 12 del 2013.Conseguentemente l’ufficio ha provveduto a rielaborare i dati contenuti nei modelli che si stanno trasmettendo modificando l’importo delle voci AA0030 e YA0020 indicando nelle stesse le attribuzioni massime (al lordo delle premialità) della suddetta DGR e l’IRAP presunta ridotta calcolata ai sensi della L. R. n. 12/2013. La sommatoria dei dati dei modelli delle singole aziende e del modello 000 compilato dall’Assessorato (Dirette regionali) confluisce nell’ultima colonna della tabella denominata “Totale aziende” e il risultato in essa riportato è costituito da una perdita di esercizio di € -21.538.000,00 da intendersi ancora presunta in quanto i ricavi e i costi non sono definitivi e che non dovrebbe comportare alcun onere a carico del bilancio regionale 2015 (nonché 2014 in caso di assestamento della manovra finanziaria 2014-2016) in quanto tale disavanzo è inferiore al totale degli ammortamenti al netto delle sterilizzazioni indicati nei CE . 86 Data dalla differenza tra valore e costi della produzione. 397 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV Valore della produzione e costi della produzione 2010/2013 (IV Trim) VOCE CE A.1) Contributi in conto esercizio 2010 2.988.004 2011 3.054.436 A.2) Rettifica contributi c/esercizio per destinazione ad investimenti A.3) Utilizzo fondi per quote inutilizzate contributi vincolati di esercizi precedenti A.4) Ricavi per prestazioni sanitarie e sociosanitarie a rilevanza sanitaria 2012* Scostamento 2012/2013* IV 2013* 3.289.497 3.216.570 -10 0 0 0 -2,22% -100,00% 53.547 47.251 34.820 28.027 -19,51% A.5) Concorsi, recuperi e rimborsi 11.699 9.157 9.860 8.242 -16,41% A.6) Compartecipazione alla spesa per prestazioni sanitarie (Ticket) 27.615 28.708 29.021 29.204 0,63% 9.271 14.883 13.816 16.207 17,31% 0 0 9.954 8.410 -15,51% -2,37% A.7) Quota contributi c/capitale imputata all'esercizio A.8) Incrementi delle immobilizzazioni per lavori interni A.9) Altri ricavi e proventi Totale valore della produzione B.1) Acquisti di beni B.2) Acquisti di servizi B.3) Manutenzione e riparazione (ordinaria esternalizzata) B.4) Godimento di beni di terzi B.5) Personale del ruolo sanitario B.6) Personale del ruolo professionale B.7) Personale del ruolo tecnico 3.090.136 3.154.435 3.386.958 3.306.660 485.642 493.762 486.134 517.180 6,39% 1.360.665 1.378.936 1.403.785 1.382.103 -1,54% 56.033 71.193 71.322 71.968 0,91% 27.640 33.417 35.438 35.261 -0,50% 956.159 962.500 967.026 976.599 0,99% 4.125 3.789 3.513 3.484 -0,83% 115.058 110.624 109.182 109.652 0,43% B.8) Personale del ruolo amministrativo 73.388 73.528 73.997 74.459 0,62% B.9) Oneri diversi di gestione 18.925 20.604 18.427 17.341 -5,89% 2.470 1.776 1.872 2.306 23,18% B.11) Ammortamento dei fabbricati 19.875 21.416 22.482 26.558 18,13% B.12) Ammortamenti altre immobilizzazioni materiali 26.792 26.521 26.479 26.865 1,46% 1.102 399 374 438 17,11% -10.034 -3.522 -7.514 -3 -99,96% 21.125 20.106 44.892 45.924 2,30% Totale costi della produzione 3.158.965 3.215.049 3.257.409 3.290.135 1,00% Differenza tra Valore e Costi della Produzione -68.829 -60.614 129.549 16.525 B.10) Ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali B.13) Svalutazione immobilizzazioni e crediti B.14) Variazione delle rimanenze B.15) Accantonamenti tipici dell'esercizio Migliaia di euro - Valori comprensivi delle voci “diretta regionale” e “INRCA” (fino al 2012). Elaborazione Corte dei conti-Sezione controllo Sardegna su dati CE regionali 2010, 2011, 2012 e 2013 IV Trimestre (dati 2012 e 2013 provvisori). Il differenziale negativo delle voci “Valore della produzione” e “Costi della produzione” è pari a -68,829 milioni di euro nel 2010 e a -60,614 milioni di euro nel 2011. Nel 2012 il 398 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV differenziale delle due voci è pari a 129.149 milioni di euro; alla chiusura del IV Trimestre 2013 è pari a 16,525 milioni di euro. I modelli CE regionali (a consuntivo) espongono una perdita, comprensiva delle voci “diretta regionale” e “INRCA”, pari a 56,054 milioni di euro nel 2007, a 160,403 milioni di euro nel 2008, a 262,501 milioni di euro nel 2009, a 178,964 milioni di euro nel 2010 e a 154,509 milioni di euro nel 2011. Il risultato di esercizio 2012 – vista la rilevante entità di risorse integrative assegnate alle Aziende - è positivo.87 Il IV trimestre 2013 chiude con una perdita provvisoria di 21,538 milioni di euro, secondo i dati verificati dall’Ufficio di controllo; con una perdita provvisoria di 11,613 milioni di euro secondo quanto comunicato dalla Regione con nota prot. n. 15436 in data 12 giugno 2014. I dati provvisori NSIS CE Consuntivo 2013 comunicati dall’Assessorato con nota 15860 del 19/06/2014 espongono una perdita di 11,374 milioni di euro. Risultati di esercizio 2010/2013 IV Trimestre VOCE CE 2010 2011 2012* IV 2013* TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE (A) 3.090.136 3.154.435 3.386.958 3.306.660 TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE (B) 3.158.965 3.215.049 3.257.409 3.290.135 TOTALE PROVENTI E ONERI FINANZIARI (C) -1.405 -726 -6.248 -6.457 TOTALE PROVENTI E ONERI STRAORDINARI (E) -21.120 -6.160 -27.132 -4.629 RISULTATO PRIMA IMPOSTE (A - B +/- C +/- D +/- E) -91.354 -67.500 96.169 5.439 87.610 87.009 86.132 26.977 -178.964 -154.509 10.037 -21.538 (Dato comunicato in data 12 giugno 2014) -11.613 (Dato comunicato in data19 giugno 2014) -11.374 TOTALE IMPOSTE E TASSE UTILE O PERDITA DI ESERCIZIO Migliaia di euro Valori comprensivi delle voci “diretta regionale” e “INRCA” (fino al 2012). Elaborazione Corte dei conti-Sezione controllo Sardegna su dati CE regionali 2010, 2011, 2012 e 2013 IV Trimestre (dati 2012 e 2013 provvisori). 87 La disponibilità netta da assegnare alle Aziende per il 2012 – fissata con DGR n. 15/30 del 29 marzo 2013 per un totale complessivo di euro 3.147.320.330,24 (fondi regionali 2012) - è data da euro 2.751.141.353,90 di Fabbisogno indistinto teorico netto e da ulteriori risorse per euro 396.178.976,34 a carico del bilancio regionale 2012 in c/residui, di cui euro365.001.127,30 sul capitolo SC05.001 “Finanziamento delle spese correnti delle Aziende ex art. 38 dlg 446/1997”. In merito, si ricorda che la Sezione regionale di controllo ha più volte osservato con riguardo ad analoghe assegnazioni integrative effettuate per il 2010 e per il 2011 per importi più ridotti - che dette risorse, anche alla luce della circostanza che le Delibere di assegnazione sono state adottate ad esercizio scaduto, dovrebbero configurarsi quale prima copertura delle perdite già realizzatesi. 399 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV La perdita (al netto degli interessi di computo e degli ammortamenti) effettivamente coperta dalla RAS ammonta a 33,798 milioni di euro nel 2007, 146,832 milioni di euro nel 2008, a 239,108 milioni di euro nel 2009, a 138,003 milioni di euro nel 2010 (oltre al finanziamento integrativo di 104,789 milioni di euro) e a 118,391 milioni di euro nel 2011 (oltre al finanziamento integrativo di 149,926 milioni di euro) 88. La tabella che segue riassume i risultati di esercizio delle Aziende del SSR al IV Trimestre 2013.89 Nell’esame dei risultati provvisori 2013 (positivi per alcune Aziende) occorre considerare che si tratta di dati relativi al IV Trimestre suscettibili di modifiche, soprattutto in termini di incremento dei costi, in sede di chiusura definitiva dei bilanci di esercizio. Dati al 17/04/2014 TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE (A) TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE (B) TOTALE PROVENTI E ONERI FINANZIARI (C) TOTALE PROVENTI E ONERI STRAORDINARI (E) RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (A B +/- C +/- D +/- E) TOTALE IMPOSTE E TASSE UTILE O PERDITA DI ESERCIZIO UTILE O PERDITA DI ESERCIZIO (Dati RAS al 19/06/2014 -Provvisori) Elaborazione Corte dei conti – Sezione controllo ASL 5 OR ASL 4 LA ASL2 OL ASL1 SS DIR. REG. 317.185 316.300 97.650 96.109 262.195 266.145 0 -2.676 -659 -395 -364 -659 0 5.820 -1.075 -845 77 -1.610 0 1.266 5.180 -355 1.254 -6.219 0 0 5.167 -3.901 1.994 3.187 3.095 -3.450 882 373 2.233 -8.452 0 418 3.187 -3.450 373 6 AOU CA AO BZ REGIONE 239.461 232.547 AOU SS 540.787 542.665 ASL 8 CA VOCE CE 74.716 74.716 ASL 7 CB TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE (A) TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE (B) TOTALE PROVENTI E ONERI FINANZIARI (C) TOTALE PROVENTI E ONERI STRAORDINARI (E) RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (A B +/- C +/- D +/- E) TOTALE IMPOSTE E TASSE UTILE O PERDITA DI ESERCIZIO UTILE O PERDITA DI ESERCIZIO (Dati RAS al 19/06/2014 -Provvisori) ASL 6 SA Dati al 17/04/2014 VOCE CE ASL 3 NU Risultati di esercizio delle Aziende – IV Trimestre 2013 143.84 8 137.31 7 223.20 3 225.64 5 945.92 6 928.42 9 186.03 0 188.17 8 129.56 5 133.52 2 146.09 4 148.56 2 3.306.66 0 3.290.13 5 5 -258 -1.056 -366 -23 -6 -6.457 -968 -2.457 -2.673 8 -709 -197 -4.629 5.568 -5.157 13.768 -2.506 -4.689 -2.671 5.439 1.414 4.154 2.130 -7.287 6.225 7.543 2.178 -4.684 34 -4.723 1.626 -4.297 26.977 -21.538 0 -892 3.091 -1.187 -5.927 -3.489 -11.374 Sardegna su dati CE 2013 IV Trim (provvisori). 88 Cfr. Relazione allegata alla Deliberazione n. 97 del 2013, Capitolo III. I dati dei modelli CE IV trimestre non sono ancora disponibili nella versione definitiva. In data 19 giugno 2014 la Direzione generale sanità ha trasmesso alcuni dati aggiornati desunti dall’analisi degli ultimi dati disponibili sul sistema NSIS dei modelli di rilevazione ministeriale CE consuntivi 2013. 89 400 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV Dall’esame comparativo tra i dati del IV Trimestre 2013 e quelli del IV Trimestre 2012 emerge, inoltre, che molte Aziende hanno incrementato i costi della produzione. Particolarmente elevati appaiono gli incrementi dei costi della A.O. Brotzu e della AOU di Cagliari. ASL1 SS ASL2 OL ASL 3 NU ASL 4 LA ASL 5 OR 74.716 542.665 232.547 316.300 96.109 266.145 74.716 528.115 230.876 308.721 94.919 254.031 TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE 2013 IV Trim TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE 2012 IV Trim % VARIAZIONE 4,77% REGIONE 1,25% AOU CA 2,45% AOU SS 0,72% AO BZ VOCE CE 2,76% ASL 6 SA % VARIAZIONE ASL 8 CA TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE 2013 IV Trim TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE 2012 IV Trim ASL 7 CB VOCE CE DIR. REG. Costi della produzione delle Aziende – IV Trimestre 2012 e 2013* 137.317 225.645 928.429 188.178 133.522 148.562 3.290.135 140.330 220.303 917.485 180.461 128.701 142.521 3.225.184 4,24% 2,01% -2,15% 2,42% 1,19% 4,28% 3,75% *Dati provvisori Elaborazione Corte dei conti – Sezione controllo Sardegna su dati CE IV Trimestre 2012 e IV Trimestre 2013. Con riguardo agli obiettivi di contenimento della spesa per il personale si riscontra che il costo per il personale che nel 2004 ammontava a circa 1,028 miliardi di euro (dato acquisito dal verbale del Tavolo tecnico Stato-Regione in data 23 marzo 2010), negli esercizi successivi ha registrato una costante crescita, fino a pervenire nel 2013 ad un incremento di oltre il 13% rispetto al costo del 2004. La spesa per il personale al IV Trimestre 2013 si attesta, infatti, su 1.164.194.000 al netto dell’IRAP (pari a quasi 22 milioni di euro). 401 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV Costi per il personale 2009-IV trimestre 2013 B.5) Personale del ruolo sanitario B.6) Personale del ruolo professionale B.7) Personale del ruolo tecnico B.8) Personale del ruolo amministrativo TOTALE Variazione 2012/2013 Variazione 2011/2012 976.599 0,99% 0,47% 3.513 3.484 -0,83% -7,28% 110.624 109.182 109.652 0,43% -1,30% 73.528 73.997 74.459 0,62% 0,64% 1.117.167 1.148.730 1.150.441 1.153.718 1.164.194 0,91% 0,28% 2009 2010 2011 2012* 931.726 956.159 962.500 967.026 3.933 4.125 3.789 110.613 115.058 70.895 73.388 2013* Dati in migliaia di euro *Dati provvisori Elaborazione Corte dei conti-Sezione controllo Sardegna su dati CE Regionali 2007-2013. Ai costi per il personale devono aggiungersi quelli per le consulenze, le collaborazioni, i rapporti di lavoro interinale e le altre prestazioni di lavoro sanitarie e non sanitarie. Ne discende un quadro di spesa in significativo ulteriore incremento. Si osserva, infatti, che, nonostante l’esigenza di contenimento di dette tipologie di spesa e di risparmio generale, tali voci di costo hanno registrato negli ultimi anni una costante evoluzione, passando da 64,445 milioni di euro nel 2008, a 63,360 milioni di euro nel 2009, a 78,552 milioni di euro nel 2010, a 89,641 milioni di euro nel 2011. Dal 2012 la spesa in esame appare in riduzione: si passa da 75,585 milioni di euro a fine 2012 a 66,123 milioni di euro alla chiusura del IV Trimestre 2013. 402 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV ANNO 2009 2010 2011 VOCE CE REGIONE Costi per consulenze, collaborazioni e interinali - 2009-IV trimestre 2013 B02405 - B.2.A.14) Consulenze, Collaborazioni, Interinale e altre prestazioni di lavoro sanitarie e sociosanitarie 43.244 B02595 - B.2.B.2) Consulenze, Collaborazioni, Interinale e altre prestazioni di lavoro non sanitarie 20.116 Totale Consulenze, collaborazioni, ecc 63.360 B02405 - B.2.A.14) Consulenze, Collaborazioni, Interinale e altre prestazioni di lavoro sanitarie e sociosanitarie 54.121 B02595 - B.2.B.2) Consulenze, Collaborazioni, Interinale e altre prestazioni di lavoro non sanitarie 24.401 Totale Consulenze, collaborazioni, ecc 78.522 B02405 - B.2.A.14) Consulenze, Collaborazioni, Interinale e altre prestazioni di lavoro sanitarie e sociosanitarie 63.154 B02595 - B.2.B.2) Consulenze, Collaborazioni, Interinale e altre prestazioni di lavoro non sanitarie Totale Consulenze, collaborazioni, ecc B02405 - B.2.A.14) Consulenze, Collaborazioni, Interinale e altre prestazioni di lavoro sanitarie e sociosanitarie 2012* B02595 - B.2.B.2) Consulenze, Collaborazioni, Interinale e altre prestazioni di lavoro non sanitarie Totale Consulenze, collaborazioni, ecc B02405 - B.2.A.14) Consulenze, Collaborazioni, Interinale e altre prestazioni di lavoro sanitarie e sociosanitarie IV 2013* B02595 - B.2.B.2) Consulenze, Collaborazioni, Interinale e altre prestazioni di lavoro non sanitarie Totale Consulenze, collaborazioni, ecc 26.487 89.641 50.992 24.593 75.585 44.878 21.245 66.123 Dati in migliaia di euro *Dati provvisori Elaborazione Corte dei conti-Sezione controllo Sardegna su dati CE Regionali 2007-2013. Per quanto concerne la spesa farmaceutica complessiva, quale risultante dai modelli CE consuntivo, nel periodo 2009/2013 (IV Trimestre) si registra un incremento globale del 1,97%. Il dato provvisorio del 2013 evidenzia un incremento della spesa farmaceutica complessiva dell’ 1,39% rispetto all’esercizio precedente, determinato in particolare da un incremento dei costi per acquisto di prodotti farmaceutici (ed emoderivati) solo in parte compensato dalla significativa riduzione della spesa per la farmaceutica convenzionata (6,60%). Si consideri, inoltre, che non si tratta di dati definitivi. 403 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV Spesa farmaceutica complessiva – Anni 2009 – IV Trim. 2013* VOCE CE B.1.A.1) Acquisto Prodotti farmaceutici (ed emoderivati) B.2.A.2.1) Acquisti servizi sanitari per farmaceutica convenzionata Totale 2011* 2012* IV 2013* Scost. Scost. 2011/2012 2012/2013 2009 2010 233.340 258.545 261.662 255.797 285.080 -2,24% 11,45% 341.578 347.970 333.294 322.450 301.176 -3,25% -6,60% 574.918 606.515 594.956 578.247 586.256 -2,81% 1,39% Migliaia di euro *Dati provvisori Elaborazione Corte dei Conti-Sezione controllo Sardegna su dati CE consuntivo anni 2009-2013. Il rapporto tra il totale delle due componenti della spesa farmaceutica e il totale dei costi della produzione, quali risultanti dai CE, oscilla tra il 18% e il 19% circa. Rapporto tra spesa farmaceutica complessiva e costi della produzione 2009-2013* Inc. 2009 Inc. 2010 Inc. 2011 Inc. 2012 Inc. 2013 IV Trim. 7,58% 8,35% 8,14% 7,85% 8,66% 11,10% 11,24% 10,37% 9,90% 9,15% Totale 18,68% 19,59% 18,51% 17,75% 17,82% Totale costi della produzione (B) 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% VOCE CE B.1.A.1) Acquisto Prodotti farmaceutici (ed emoderivati) B.2.A.2.1) Acquisti servizi sanitari per farmaceutica convenzionata Migliaia di euro *Dati provvisori Elaborazione Corte dei Conti-Sezione controllo Sardegna su dati CE consuntivo anni 2008-2013. Nel 2010 la spesa farmaceutica complessiva risultava in aumento rispetto al 2009 e agli esercizi precedenti in tutte le Aziende della Regione. Dall’esame dei dati del 2011 emergeva, invece, una riduzione della spesa farmaceutica complessiva rispetto al 2010 in numerose Aziende. Nel 2012 la spesa farmaceutica complessiva si riduceva in tutte le Aziende tranne che nella ASL 1 di Sassari e nella ASL 3 di Nuoro. Dall’esame dei dati al IV trimestre 2013, emerge che la spesa farmaceutica complessiva è nuovamente in aumento nella Asl n. 2 di Olbia, nella Asl n. 3 di Nuoro, nella ASL 5 di Oristano, nella ASL 7 di Carbonia, nella ASL 8 di Cagliari, nella A.O.U. di Cagliari, nella A.O.U. di Sassari e nell’A.O. Brotzu. 404 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV ASL 5 OR 46.807 2010 536 101.149 42.594 55.858 16.146 47.935 2011 523 98.959 41.863 54.236 16.415 48.158 2012* 401 98.991 39.501 55.640 15.318 46.859 IV Trim 2013* 523 97.298 40.566 55.830 15.150 47.459 ANNI REGIONE ASL 4 LA 14.512 AOU CA 52.216 AOU SS ASL 3 NU 39.673 AO Brotzu ASL2 OL 96.714 ASL 8 CA ASL1 SS 2.362 ASL 7 CB 2009 ASL 6 SA ANNI DIR. REG. Spesa farmaceutica complessiva delle Aziende – Anni 2009 – 2013* 2009 29.741 41.653 196.944 10.045 21.547 22.667 574.918 2010 31.085 42.145 213.149 11.415 22.471 21.992 606.515 2011 30.195 41.057 207.195 10.545 25.264 20.498 594.956 2012* 27.880 39.011 202.210 10.064 24.101 18.208 578.247 IV Trim 2013* 26.883 39.839 204.267 12.332 25.137 20.972 586.256 Migliaia di euro *Dati provvisori Elaborazione Corte dei Conti-Sezione controllo Sardegna su dati CE consuntivo anni 2009-2013. Quanto al rispetto dei limiti di spesa fissati dal legislatore nazionale, secondo le risultanze dei dati elaborati dalla Corte dei conti – Sezione delle Autonomie90 la Regione Sardegna non ha rispettato i tetti programmati per la spesa farmaceutica complessiva nel 2009, nel 2010, nel 2011 e nel 2012. Dall’esame dei dati AIFA al 30 aprile 2014 emerge il mancato rispetto dei tetti anche nel 2013.91 Si sottolinea che la Regione Sardegna è, tra tutte le Regioni e Province autonome, quella nella quale negli ultimi anni si è registrata la più alta incidenza della spesa farmaceutica complessiva netta sul FSR. Con specifico riguardo alla spesa farmaceutica ospedaliera (che registra i consumi di medicinali distribuiti o somministrati all’interno delle strutture ospedaliere e nella continuità ospedale-territorio), si ricorda che la Sezione regionale di controllo ha approvato, nel corso del 2013, le Relazioni conclusive di verifica delle misure correttive adottate dai Presidi 90 Deliberazione n. 17/SEZAUT/2010/FRG, Deliberazione n. 6/SEZAUT/2011/FRG e Deliberazione n. 14/SEZAUT/2012/FRG. 91 Incidenza della spesa farmaceutica complessiva sul FSR 18,7% (tetto 14,85%); incidenza della spesa farmaceutica ospedaliera 4,9% (tetto 3,5%); incidenza della spesa farmaceutica territoriale 13,9% (tetto 11,35%). 405 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV ospedalieri “Binaghi” e “Marino” (ASL 8), “Sirai” (ASL 7) e “Ozieri” (ASL 1) e dalle rispettive Aziende per adeguarsi alle osservazioni e raccomandazioni formulate dalla Sezione regionale di controllo a seguito di quattro indagini di controllo92 miranti non solo alla ricostruzione dei flussi della spesa farmaceutica ospedaliera all’interno dei vari Presidi, ma anche all’analisi delle fasi di acquisizione, consegna, conservazione, somministrazione, scarico e gestione dei beni e prodotti farmaceutici e delle relative rimanenze 93 ed ha affermato quanto segue. Dalle verifiche effettuate, compresi gli accessi disposti presso i Reparti, emerge un significativo livello di adeguamento della Dirigenza dei Presidi e delle rispettive Aziende alle raccomandazioni già formulate dalla Corte dei conti nelle precedenti indagini. Si è passati da una situazione di mancanza di documenti di carattere regolamentare o d’indirizzo in ordine ai compiti e alle responsabilità connesse all’acquisizione, conservazione, custodia e distribuzione/somministrazione dei beni farmaceutici in capo agli operatori (ovvero risultava impossibile individuare il responsabile), all’adozione di Regolamenti aziendali che ora individuano compiti e responsabilità del Coordinatore infermieristico (consegnatario per debito di vigilanza responsabile di carico, scarico e inventari), del Direttore della Struttura (tenuto a vigilare e a controllare il corretto svolgimento dell’attività del coordinatore), del Farmacista (consegnatario per debito di custodia e tenuto alla resa del conto). Si è passati da una situazione di a) mancata conoscenza dei flussi di consumi nei Reparti, b) assenza di procedure (cartacee o informatizzate) atte a rilevare i consumi dei beni ricevuti, c) mancata registrazione delle giacenze e di omessa tenuta di inventari, ad una situazione nella quale è ora possibile conoscere – sia pure con approssimazioni e ritardi temporali come nel caso di scarichi c.d. massivi – non solo i dati dei beni farmaceutici distribuiti dalla Farmacia ai Reparti, ma anche i dati contabili dei consumi di ciascun reparto, unitamente ai dati contabili sui beni scaduti e alla rilevazione di quelli in giacenza. In particolare i Direttori delle Aziende e dei Presidi hanno assicurato che: - in tutte le Strutture/Reparti dei Presidi oggetto di indagine sono stati chiaramente attribuiti compiti e responsabilità di gestione dei beni farmaceutici e sono state predisposte adeguate misure di custodia di tali beni pubblici; - in tutte le Strutture si è attualmente in grado di pervenire ad una ricostruzione attendibile dei flussi dei consumi effettivi di beni farmaco-sanitari e sono state implementate procedure che favoriscono una oculata programmazione dei consumi futuri; - in tutte le Strutture, con riguardo ai beni farmaco-sanitari, è effettuata una sistematica rilevazione delle “giacenze” e degli “scaduti”; - in quasi tutte le Strutture è effettivamente e sistematicamente utilizzata la procedura “armadio farmaceutico virtuale” sul Sistema SISaR (in alcune effettuando lo scarico a paziente e in molte altre con lo scarico massivo, seppure non sempre tempestivo). Dette affermazioni hanno trovato puntuale riscontro in sede di accertamento diretto effettuato dalla Corte dei conti presso le Farmacie ospedaliere e alcuni Reparti. La Corte dei conti ha rilevato che, trattandosi di procedure che richiedono un processo di graduale e progressivo adeguamento, si dovrà proseguire assicurando il necessario perfezionamento e il maggiore coinvolgimento degli operatori “resistenti al cambiamento”. Indispensabile a tal fine appare il superamento delle difficoltà e criticità riscontrate dagli operatori nell’utilizzo in concreto del modulo “armadietto di Reparto” sul SISaR 92 V. deliberazioni n. 15/2012 (Presidio Ospedaliero Binaghi Cagliari), n. 14/2012 (Presidio Ospedaliero Marino Cagliari), n. 13/2012 (Presidio Ospedaliero Carbonia), n. 16/2012 (Presidio Ospedaliero Ozieri). 93 Adunanza pubblica del 16 aprile 2013. 406 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV e l’implementazione all’interno di detto modulo di tutti i necessari correttivi e miglioramenti tecnologici a cura dell’Azienda fornitrice del Sistema, della Società in house SardegnaIT e dell’Amministrazione Regionale. La Sezione ha osservato che il pieno ingresso generalizzato a regime delle nuove misure organizzative in tutti i Presidi ospedalieri delle Aziende contribuirà a facilitare la realizzazione delle politiche di controllo e contenimento dei costi, perseguite dall’Amministrazione regionale e dettate alle Aziende. La Sezione regionale di controllo, nel corso del 2014 94, ha approvato, inoltre, la Relazione conclusiva di verifica delle misure correttive adottate dalla Regione e dalle Aziende del SSR per adeguarsi alle osservazioni e raccomandazioni formulate dalla Sezione regionale di controllo a seguito dell’indagine di carattere generale sulla spesa farmaceutica ospedaliera 95 , formulando le valutazioni che seguono. Dall’istruttoria effettuata nei confronti della Regione, della Società SardegnaIT e delle Aziende del SSR emerge che si sta progressivamente passando da una situazione di carenza di adeguate misure di custodia dei beni sanitari nelle Strutture/Reparti alla previsione di strumenti di sorveglianza e controllo; da una situazione di assoluta carenza di conoscenza in merito ai consumi dei Reparti (e in alcuni casi addirittura di incompleta conoscenza con riguardo al distribuito dalla Farmacia ai Reparti), di mancata registrazione delle giacenze (a inizio e fine esercizio) e di omessa tenuta di inventari, nella quale si partiva dal presupposto che tutti i beni distribuiti dalla Farmacia ai Reparti fossero consumati, ad una situazione nella quale è possibile conoscere – sia pure con approssimazioni, imprecisioni e ritardi temporali più o meno significativi (soprattutto nel caso di scarichi c.d. “massivi”) – non solo i dati del distribuito dalla Farmacia ai Reparti, ma anche i consumi dei Reparti, le giacenze, gli scaduti, i resi. Si è passati, inoltre, da una situazione nella quale i Direttori dei Reparti ospedalieri dichiaravano che i compiti e le responsabilità connesse all’acquisizione, conservazione, custodia e distribuzione/somministrazione dei beni farmaceutici erano attribuite a tutti gli operatori (ovvero a nessuno), all’adozione di indirizzi e/o atti (in molti casi specifici Regolamenti aziendali) che individuano compiti e responsabilità del Coordinatore infermieristico, del Direttore della Struttura, e del Farmacista ospedaliero. In merito la Sezione sottolinea che la puntuale configurazione dei ruoli, dei compiti e delle responsabilità di tutti gli operatori coinvolti nel processo di distribuzione dei prodotti farmaceutici consentirà finalmente sul piano fattuale che il Responsabile della Farmacia sia in grado di conoscere e documentare non solo le movimentazioni dei beni dalla Farmacia ai Reparti, ma anche i percorsi interni ai Reparti fino all’utilizzo/somministrazione ai pazienti, indirizzando altresì la gestione verso canoni di correttezza, trasparenza e regolarità amministrativo-contabile (si veda in merito il parere adottato dalla Sezione con deliberazione n. 5/2014/PAR). Si prende atto, inoltre, del fatto che a seguito delle raccomandazioni di questa Sezione è stata svolta da parte del Team Operativo di SardegnaIT una puntuale attività di informazione/formazione a vantaggio degli operatori all’interno delle Strutture ospedaliere di tutte le Aziende del SSR. E’ possibile, pertanto, riscontrare un apprezzabile livello di adeguamento da parte della Regione e degli Enti del SSR alle raccomandazioni formulate dalla Sezione della Corte dei conti con la Relazione allegata alla Deliberazione n. 25 del 2012, pur dovendosi tener conto del differente livello di utilizzazione delle procedure nelle varie Strutture dei Presidi e delle Aziende del SSR. La circostanza che lo “scarico a paziente” sia attualmente limitato ad alcuni Reparti di alcune Aziende e che, in molte Strutture sia effettuato solo lo “scarico massivo” – spesso con significativi ritardi – è indicativa di un inevitabile processo di graduale e progressivo adeguamento delle procedure, che dovrà essere proseguito e via via 94 95 V. relazione approvata con deliberazione n. 17/2014. V. relazione approvata con deliberazione n. 25/2012/SSR. 407 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV migliorato anche attraverso un maggiore coinvolgimento degli operatori “resistenti al cambiamento”. Indispensabile a tal fine appare il superamento delle difficoltà e criticità riscontrate dagli operatori nell’utilizzo in concreto del modulo “armadietto di Reparto” sul SISaR e l’implementazione all’interno di detto modulo di tutti i necessari correttivi e miglioramenti tecnologici a cura dell’Azienda fornitrice del Sistema, della Società in house SardegnaIT e dell’Amministrazione Regionale. In merito, va osservato che il pieno ingresso generalizzato a regime di tali misure organizzative contribuirà a facilitare la realizzazione delle politiche di controllo e contenimento dei costi, perseguite dall’Amministrazione regionale e dettate alle Aziende. Infatti, sono evidenti i vantaggi che possono essere assicurati per effetto dell’utilizzo dell’ “armadietto di Reparto” nei Reparti/Unità Operative, nella direzione di disporre di adeguate informazioni sui flussi di distribuzione e consumo che consentano non solo di monitorare l’evoluzione dei consumi nel tempo ma anche di effettuare le necessarie e opportune comparazioni (tra Reparti nel Presidio, tra Presidi nell’Azienda, e tra Aziende nella Regione). Per contenere e ridurre i costi dei beni sanitari è, infatti, fondamentale conoscere con la massima precisione possibile i consumi effettivi, poter distinguere tra distribuito e consumato, monitorare le giacenze, controllare il volume degli scaduti, in altre parole raggiungere un significativo grado di certezza in merito al fatto che tutto ciò che si acquista è somministrato ai pazienti, è utilizzato per i pazienti e non dimenticato in qualche magazzino fino ad inevitabile scadenza, gettato tra i rifiuti speciali o sottratto per utilità personali. E’ certamente importante che si pervenga ad una riduzione dei costi, ma è fondamentale innanzitutto essere certi che tutto ciò che si spende vada a beneficio dei pazienti. Dall’esito delle odierne verifiche sembrerebbe che – finalmente – sia stia cominciando ad andare in una direzione più adeguata alle esigenze di conoscenza, monitoraggio e controllo dei flussi di spesa da tempo segnalate da questa Sezione. In sede di disamina delle relazione sui bilanci d’esercizio di ciascuna Azienda, potranno essere ulteriormente svolte le opportune verifiche. In detta sede è emerso in particolare che la spesa farmaceutica ospedaliera degli Enti del SSR si è ridotta in modo significativo negli ultimi esercizi. Spesa farmaceutica ospedaliera 2011/2013 – Distribuzione per ASL ASL Anno 2011 Anno 2012 Scostamento (2012-2011) Anno 2013 Scostamento 2013-2012 Scostamento (2013-2011) -5,09% -28,79% ASL 1 11.889.857,89 8.921.293,46 -24,97% 8.467.304,61 ASL 2 6.349.722,70 5.685.109,53 -10,47% 5.811.264,54 2,22% -8,48% ASL 3 8.208.745,15 7.034.677,39 -14,30% 5.571.298,26 -20,80% -32,13% ASL 4 1.393.286,07 1.296.456,57 -6,95% 1.197.867,46 -7,60% -14,03% ASL 5 5.281.001,41 5.754.402,79 8,96% 5.344.497,68 -7,12% 1,20% ASL 6 2.326.998,07 1.627.722,57 -30,05% 1.727.690,92 6,14% -25,75% ASL 7 4.576.768,80 3.982.826,14 -12,98% 3.780.345,04 -5,08% -17,40% ASL 8 28.011.461,13 23.974.825,59 -14,41% 25.131.798,09 4,83% -10,28% AO BROTZU 6.164.205,42 5.564.820,05 -9,72% 6.228.260,69 11,92% 1,04% AOU SS 6.791.787,93 3.924.145,93 -42,22% 4.219.439,36 7,53% -37,87% AOU CA 6.477.192,68 6.004.080,54 -7,30% 5.749.782,22 -4,24% -11,23% 87.471.027,24 73.770.360,56 -15,66% 73.229.548,87 -0,73% -16,28% RAS Fonte: RAS - Assessorato Sanità La riduzione è stata presumibilmente determinata dal concorso di più fattori: 408 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV - la piena entrata a regime del progetto “tracciabilità del farmaco” con il conseguente progressivo miglioramento della rilevazione dei consumi dei farmaci in ambito ospedaliero (Flusso CMO) e dell’attendibilità delle rilevazioni effettuate; - la fissazione di “tetti” a livello nazionale per la spesa farmaceutica ospedaliera; - l’utilizzazione dell’applicativo “armadietto di reparto”. Detti strumenti di monitoraggio e controllo dei consumi sono stati certamente determinanti nel favorire maggiore attenzione da parte degli operatori al controllo della spesa farmaceutica ospedaliera. 4. LA RETE OSPEDALIERA E LE DOTAZIONI DI POSTI LETTO. Come illustrato in una precedente indagine della Sezione di controllo 96, nel Piano di rientro, riqualificazione e riorganizzazione del Servizio sanitario regionale 97 del luglio 2007 si evidenziava una dotazione di “posti letto” del complesso delle strutture sanitarie aventi sede in Sardegna (considerando la rete dei presidi pubblici e privati) con standard superiori a quelli nazionali (determinati in 4,5 posti letto per ogni 1.000 abitanti 98 ), con una media regionale di 4,7 posti letto ogni mille abitanti. Pertanto, in attuazione di quanto previsto dal Piano di rientro, la Giunta, con DGR n. 72/26 del 19 dicembre 2008, prevedeva l’obiettivo di pervenire ad una offerta complessiva di 7.102 posti letto, di cui 6.075 per acuti e 1.027 post-acuzie. 99 Dalla lettura della relazione illustrativa della situazione dei posti letto della Rete Ospedaliera della Sardegna e della tabella relativa alla situazione nel 2010, trasmessa nel luglio 2012 dalla Direzione generale della Sanità100, risultava un totale di 6.988 posti letto proveniente da flussi HSP 2010 (o di 6.865 risultante da rilevazione diretta delle Aziende). 96 Relazione approvata con deliberazione n. 23 del 2011. V. piano, pag. 32. 98 Nella materia della razionalizzazione della rete ospedaliera v. legge 28.12.1995 n. 549, art. 2, e l. 18.9.2001 n. 357, convertito in l. n. 405 del 2001, art. 3 e, successivamente, l’intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005, art. 4, con cui si erano determinati gli standard nazionali di 5,5 posti letto per mille abitanti a 4,5. 99 La parte del Piano relativa al riordino della rete ospedaliera è stata, tuttavia, successivamente invalidata dal TAR per la mancata consultazione della Conferenza per la programmazione sociale e socio-sanitaria. 100 Con nota n. 0018161 del 13 luglio 2012 nell’ambito dell’istruttoria relativa al controllo sull’attività di indirizzo e sul finanziamento degli Enti del Servizio Sanitario Regionale da parte della Regione Autonoma della Sardegna (2010-2011). 97 409 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV Posti letto – Anno 2010 - Ripartizione Teorica PL Provincia TOTALI DA HSP Parametro 3,7*1000 ab Sassari DA PL/1000 2010 PL TOTALI rilevazione PL TEORICI DIFF. Parametro 3,7*1.000 ab PL/1.000 diretta PL TEORICI DIFF. 1.566 4,64 1.248 318 1.551 4,6 1.248 303 Olbia-Tempio 355 2,25 584 -229 355 2,25 584 -229 Nuoro 495 3,08 595 -100 495 3,08 595 -100 Ogliastra 188 3,24 214 -26 202 3,48 214 -12 Oristano 586 3,52 615 -29 603 3,63 615 -12 Medio Campidano 186 1,82 379 -193 186 1,82 379 -193 Carbonia Iglesias 422 3,25 480 -58 386 2,97 480 -94 Cagliari 3.190 5,66 2.084 1.106 3.087 5,48 2.084 1.003 Totale Regione 6.988 4,17 6.199 789 6.865 4,10 6.199 666 Fonte: RAS – Assessorato Sanità Alla luce del disposto dell’art. 15 del D.L. 6 luglio 2012, n. 95 (convertito in L. 7 agosto 2012 n. 135) che prevede una ulteriore riduzione dello standard dei posti letto ospedalieri, da 4 per 1.000 abitanti a 3,7 per 1.000 abitanti (comprensivi di 0,7 posti letto per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie) 101 , la dotazione complessiva dei posti letto della Regione Sardegna avrebbe dovuto attestarsi, invece, su 6.199 posti letto. Il 17 ottobre 2012 il Consiglio regionale ha approvato, come si è detto, la legge concernente “Disposizioni urgenti in materia sanitaria connesse alla manovra finanziaria” (L.R. 7 novembre 2012, n. 21). Tra gli interventi volti alla razionalizzazione e riduzione della spesa, l’art. 4 “Rete ospedaliera” prevede la ristrutturazione della rete ospedaliera regionale sulla base dei 101 “… sulla base e nel rispetto degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera fissati, entro il 31 ottobre 2012, con regolamento approvato ai sensi dell'articolo 1, comma 169, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, previa intesa della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, nonché tenendo conto della mobilità interregionale, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano adottano, nel rispetto della riorganizzazione di servizi distrettuali e delle cure primarie finalizzate all'assistenza 24 ore su 24 sul territorio adeguandoli agli standard europei, entro il 31 dicembre 2012, provvedimenti di riduzione dello standard dei posti letto ospedalieri accreditati ed effettivamente a carico del servizio sanitario regionale, ad un livello non superiore a 3,7 posti letto per mille abitanti, comprensivi di 0,7 posti letto per mille abitanti per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie, adeguando coerentemente le dotazioni organiche dei presidi ospedalieri pubblici ed assumendo come riferimento un tasso di ospedalizzazione pari a 160 per mille abitanti di cui il 25 per cento riferito a ricoveri diurni. La riduzione dei posti letto è a carico dei presidi ospedalieri pubblici (per una quota non inferiore al 50 per cento) del totale dei posti letto da ridurre ed è conseguita esclusivamente attraverso la soppressione di unità operative complesse. Nelle singole regioni (e province autonome), fino ad avvenuta realizzazione del processo di riduzione dei posti letto e delle corrispondenti unità operative complesse, e' sospeso il conferimento o il rinnovo di incarichi ai sensi dell'articolo 15 septies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni. Nell'ambito del processo di riduzione, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano operano una verifica, sotto il profilo assistenziale e gestionale, della funzionalità delle piccole strutture ospedaliere pubbliche, anche se funzionalmente e amministrativamente facenti parte di presidi ospedalieri articolati in più sedi, e promuovono l'ulteriore passaggio dal ricovero ordinario al ricovero diurno e dal ricovero diurno all'assistenza in regime ambulatoriale, favorendo l'assistenza residenziale e domiciliare … “ 410 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV seguenti criteri: a) tasso di ospedalizzazione massimo di 170 per mille abitanti, fermo restando il vincolo complessivo a livello di azienda sanitaria non superiore a 160 per mille abitanti; b) ricoveri diurni pari ad almeno il 20 per cento del tasso di cui alla lettera a), fermo restando il vincolo complessivo a livello di azienda sanitaria non inferiore al 25 per cento; c) tasso di utilizzazione dei posti letto pari ad almeno il 65 per cento in ragione annua, fermo restando il vincolo complessivo a livello di azienda sanitaria di almeno il 75 per cento.102 103 La tabella che segue riassume le dotazioni dei posti letto e del relativo tasso di occupazione aggiornati al 2012.104 102 Art. 4 - “1. La ristrutturazione della rete ospedaliera regionale risponde ai seguenti criteri: a) dotazione di posti letto non superiore a 3,7 per 1.000 abitanti, di cui 3 per acuti e 0,7 per riabilitazione e lungo degenza post acuzie; b) riduzione dei posti letto a carico dei presidi ospedalieri pubblici per una quota non inferiore al 50 per cento del totale dei posti letto da ridurre; fino all'avvenuta realizzazione del processo di riduzione dei posti letto e delle corrispondenti unità operative complesse, è sospeso il conferimento o il rinnovo degli incarichi ai sensi dell'articolo 15 septies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 (Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell'articolo 1 della L. 23 ottobre 1992, n. 421), e successive modificazioni; c) tasso di ospedalizzazione inferiore a 160 ricoveri per 1.000 abitanti di cui il 25 per cento riferito a ricoveri diurni; d) tasso di utilizzazione di posti letto non inferiore al 75 per cento in ragione annua: tale tasso è calcolato in proporzione al numero di giorni settimanali di funzionamento della struttura; e) istituzione di camere a pagamento e di spazi per l'esercizio della libera professione intra moenia per una quota di posti letto compresa tra il 5 per cento e il 10 per cento, non calcolata nell'indice di 3 posti letto per acuti; f) previsione, nel rispetto dei criteri stabiliti nelle lettere a), b), c), d) ed e), della partecipazione al sistema sanitario di strutture private, favorendo la parziale riconversione dei posti letto oggi esistenti in posti letto di riabilitazione e lungo degenza post acuzie. 2. L'autorizzazione alla rimodulazione, all'ampliamento o alla trasformazione dei posti letto in strutture ospedaliere esistenti è rilasciata a condizione che le strutture possiedano i requisiti minimi e ulteriori previsti dalla normativa vigente, applicando per le stesse i criteri di verifica utilizzati per le nuove strutture. 3. Nell'applicazione dei criteri previsti nel comma 1 si tiene conto dei dati demografici e socio-economici della Regione, delle caratteristiche del territorio, delle infrastrutture e della rete viaria; in ogni caso i criteri sono correlati con l'esigenza di assicurare livelli minimi di assistenza in tutto il territorio regionale. 4. I criteri di cui al comma 1 non si applicano ai seguenti ospedali di: Ozieri, Bosa, Alghero, Tempio Pausania, Ghilarza, Sorgono, Isili, Muravera, La Maddalena.” 103 Per i piccoli ospedali si applicano i seguenti criteri (art. 6, comma 1): “a) tasso di ospedalizzazione massimo di 170 per mille abitanti, fermo restando il vincolo complessivo a livello di azienda sanitaria non superiore a 160 per mille abitanti; b) ricoveri diurni pari ad almeno il 20 per cento del tasso di cui alla lettera a), fermo restando il vincolo complessivo a livello di azienda sanitaria non inferiore al 25 per cento; c) tasso di utilizzazione dei posti letto pari ad almeno il 65 per cento in ragione annua, fermo restando il vincolo complessivo a livello di azienda sanitaria di almeno il 75 per cento”. 104 Tramessa in data 8 maggio 2013 dalla Direzione Generale Sanità dell’Assessorato, che aveva comunicato che “la Giunta regionale non ha ancora dato attuazione alle disposizioni di riordino della rete ospedaliera di cui alla L.r. n. 21 del 7 novembre 2012 recante “Disposizioni urgenti in materia sanitaria connesse alla manovra finanziaria e modifica di disposizioni legislative sulla sanità”; sono però attualmente attivi gruppi di lavoro preso l’Assessorato che stanno provvedendo ad elaborare, sulla scorta delle indicazioni dell’organo politico, gli atti necessari.” 411 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV NUORO LANUSEI ORISTANO SANLURI CARBONIA 150.492 159.103 57.349 163.678 101.178 128.402 464 329 419 161 524 168 328 51 89 32 78 27 63 18 70 972 553 361 497 188 587 186 398 2,4 3,1 3,3 3,6 1,8 3,1 AOU SS SASSARI OLBIA Posti letto RAS – Tassi di occupazione 2012 Residenti 1° gen. 2012 327.751 pl ordinari 921 pl diurni pl totali 114.686 92.674 117.273 41.380 99.285 48.038 79.557 n. accessi diurni 11.813 18.520 7.794 25.399 1.852 17.947 6.265 14.917 TO PL ordinari 72,58 67,72 77,17 76,68 70,42 51,91 78,34 66,45 TO PL diurni 46,33 41,62 48,71 65,13 13,72 56,97 69,61 42,62 BROTZU INRCA 545 512 38 5.876 4.826 1.050 pl diurni 190 92 72 2 784 702 82 pl totali 1.657 637 584 40 6.660 5.528 1.132 5,31 4,1 pl ordinari 549.893 1.637.846 pl x 1000 ab n. GG degenza ord. 343.197 146.924 152.518 8.942 1.488.457 81.154 22.930 17.365 803 226.759 TO PL ordinari 64,09 73,86 81,61 64,47 69,40 TO PL diurni 85,43 49,85 48,24 80,30 57,85 n. accessi diurni da spending review 1467 Residenti 1° gen. 2012 REGIONE di cui privati 243.983 di cui pubblici n. GG degenza ord. AOU CA 4,7 CAGLIARI pl x 1000 ab Fonte: RAS – Assessorato Sanità 412 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 6.060 Capitolo XV Il tasso di occupazione medio regionale dei posti letto ordinari risulta essere nel 2012 del 69,4%. Il tasso medio di occupazione dei posti letto diurni è più basso (57,85%). 105 Particolarmente bassi risultano i tassi medi di occupazione dei posti letto delle ASL di Oristano106, Cagliari107 e Carbonia. In data 18 aprile 2014 l’Assessorato ha comunicato che “allo stato attuale la L.R. n. 21 del 7 novembre 2012 recante “Disposizioni urgenti in materia sanitaria connesse alla manovra finanziaria e modifica di disposizioni legislative sulla sanità” non ha ancora trovato applicazione. ... L’art. 7 della succitata legge prevede che con deliberazione della Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, devono essere approvate le Direttive per le aziende sanitarie locali, l'Azienda ospedaliera Brotzu e le aziende ospedaliero-universitarie per l'attuazione degli interventi previsti nell'articolo 4 in materia di ristrutturazione della rete ospedaliera. ... in data 4 ottobre 2013 è stata presentata in Giunta con nota n. 2030 la proposta di delibera avente ad oggetto “L.R. n. 21/2012, art. 4 “Rete ospedaliera” Direttive per le Aziende sanitarie locali, l’azienda ospedaliera Brotzu e le Aziende ospedaliero – Universitarie per l’attuazione degli interventi e per la conseguente ridefinizione dell’assistenza territoriale” che a tutt’oggi è ancora in discussione.” La Giunta ha ritenuto di dover perseguire l’obiettivo della ristrutturazione della rete ospedaliera, peraltro esplicitato dagli artt. 4 e 7 della L.R. n. 21/2012, che porti alla dotazione di posti letto pari a 3 posti per acuti ogni mille abitanti e 0,7 posti per post acuti ogni mille abitanti e che tale obiettivo dovrà essere raggiunto in un lasso temporale di medio periodo. Al riguardo si rileva che “in data 27 giugno 2013 è stata adottata la Deliberazione di Giunta n. 24/43 con la quale sono state individuate le azioni da porre in essere per permettere di pervenire gradualmente al perseguimento dell’efficienza del Servizio sanitario regionale. Con riferimento alla ristrutturazione della rete ospedaliera, l’azione 1) si pone l’obiettivo della ottimizzazione dell’utilizzo dei posti letto per acuti prevedendo per il settore pubblico la disattivazione dei posti letto “improduttivi” ossia di quei posti letto che rimangono vuoti per un numero significativo di giorni all’anno, fino a decurtarne il numero ad un livello tale da garantire un tasso di occupazione annuo a livello aziendale non inferiore ad almeno il 75% per cento, in linea con quanto previsto dalla L.R. 21/2012. In attuazione della DGR 24/43 i Direttori generali delle Aziende sanitarie hanno 105 Nel 2010 risultavano rispettivamente pari al 68,29% e al 54,91%. Crf. Relazione allegata alla deliberazione n. 97 del 2012: “Dall’esame dei prospetti trasmessi dalla ASL di Oristano risulta che il dato è influenzato dal basso tasso di occupazione dei posti letto del P.O. Mastino di Bosa (in particolare dell’Ostetricia Ginecologia) e della chirurgia generale del P.O. Delogu di Ghilarza.” 107 Crf. Relazione allegata alla deliberazione n. 97 del 2012: “Dall’esame dei dati trasmessi dalla ASL di Cagliari emerge che il dato medio è pesantemente influenzato dal ridotto tasso di occupazione dei posti letto in moltissime strutture private, in quanto tutti i Presidi ospedalieri dell’Azienda (con esclusione del Microcitemico) registrano, invece, tassi di occupazione molto superiori alla media indicata (fra il 70 e l’80% circa).” 106 413 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV provveduto a trasmettere agli Uffici una relazione indicante le operazioni effettuate in applicazione delle disposizioni contenute nella succitata azione 1), indicando per ogni disciplina l’atto o gli atti di programmazione regionale autorizzativi dei posti letto da tenere attivi. Con la medesima delibera è stata data alle Aziende Ospedaliero Universitarie che svolgono, oltre che attività di assistenza anche attività di ricerca e didattica, la possibilità di stipulare apposite convenzioni con le Aziende Sanitarie al fine di garantire il corretto svolgimento delle attività di formazione nei casi in cui i tassi di occupazione determinassero il permanere di un numero di posti letto non sufficiente all’accreditamento di alcuni corsi di studio.” La Direzione Generale Sanità dell’Assessorato ha, inoltre, trasmesso la tabella che segue riepilogativa delle dotazioni dei posti letto aggiornate al 2013.108 pl diurni pl totali pl + 1000 ab CARBONIA SANLURI ORISTANO LANUSEI NUORO OLBIA 163.079 100.624 127.958 333 399 157 485 158 299 51 80 32 78 27 60 18 70 477 184 545 176 369 2,4 3 3,2 3,3 1,7 2,9 AOU CA 551.077 di cui privati 4,4 365 di cui pubblici 522 REGIONE 914 CAGLIARI pl ordinari 57.321 442 pl + 1000 ab Residenti 1° gen. 2013 158.314 863 pl diurni pl totali 152.445 INRCA pl ordinari 329.551 BROTZU Residenti 1° gen. 2013 AOU SS SASSARI Posti letto RAS 2013 1.640.369 1.371 483 484 5.474 4.519 943 4.921 195 56 66 733 652 93 1.148 1.566 539 4,82 550 6.207 5.171 1.036 6.069 3,8 N.B. :Il tasso di occupazione attualmente non è disponibile: potrà essere calcolato non appena saranno resi disponibili i dati necessari quali le giornate di degenza e il numero di accessi. Fonte: RAS – Assessorato Sanità 108 L’Assessorato precisa che “I dati riportati, per quanto riguarda i posti letto pubblici (da flussi ministeriali HSP 12), sono da intendersi provvisori in quanto il caricamento deve essere effettuato entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello di riferimento. Per tale ragione l’Assessorato ha attivato i percorsi di controllo in merito all’esattezza dei dati di cui trattasi. Per quanto riguarda invece i posti letto dei Privati accreditati (da flussi ministeriali HSP 13), il cui caricamento viene effettuato direttamente dalle Strutture, si è tenuto conto dei posti letto rilevati dagli Uffici a seguito dei provvedimenti autorizzativi e di accreditamento.” 414 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV Dal confronto tra i dati 2012 e i dati 2013 si evince che “in linea con la previsione della L. 135/2012, il numero dei posto letto attivi è in diminuzione, sebbene permanga uno sbilanciamento a favore dei posti letto per acuti che si ritiene possa essere superato solo a seguito della riorganizzazione della rete ospedaliera, la cui bozza di delibera è in discussione in Giunta.” Nella tabella che segue è rappresentata la situazione dei posti letto che scaturisce dall’applicazione della DGR 24/43 come rielaborata dagli Uffici dell’Assessorato tenendo conto del dato proposto dalle Aziende e dalla necessità di realizzare un tasso di occupazione di posti letto a livello aziendale non inferiore al 75%. 109 Posti letto RAS 2012 e 2013 DGR 24/43 2013 - azione 1 PROVINCE PL (*) PL PRIVATI (Rilevazione Uffici) Sassari 1.238 120 DATI 2013 PL TOTALI (A) PL da HSP12 ANNO 2013 PL PRIVATI (Rilevazion e Uffici) 1.358 1316 120 PL TOTALI DIFFERENZ (B) A (B-A) 1.436 78 Olbia 342 342 365 365 23 Nuoro 435 435 477 477 42 Lanusei 115 66 181 118 66 184 3 Oristano 331 189 520 356 189 545 25 Sanluri 161 161 176 176 15 Carbonia 320 320 369 369 49 Cagliari 1.834 661 2.495 1994 661 2.655 160 Totale 4.776 1.036 5.812 5171 1.036 6.207 395 Fonte: RAS – Assessorato Sanità Come si evince dalla tabella il numero dei posti letto che dovrebbe scaturire dall’applicazione dei criteri previsti dalla DGR 24/43, pari a n. 5.812, risulta essere inferiore al numero di posti letto da spending review (n. 6.069) in ragione del fatto che per poter attivare gli ulteriori posti letto di post acuzie è necessario approvare l’atto di programmazione della rete ospedaliera. Per quanto riguarda gli erogatori privati la Direzione generale Sanità ha affermato 110 che “è in atto il percorso di accreditamento istituzionale teso a garantire la qualità dell’assistenza ed a riparametrare il numero dei posti letto in base alla produzione” e ha 109 La ratio di tale provvedimento è quello di ridurre l’eccesso di posti letto per acuti attraverso la decurtazione di quelli “improduttivi”, per consentire l’incremento di quelli per post acuti secondo i parametri nazionali. 110 Con nota trasmessa in data 17 aprile 2014. 415 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV trasmesso la tabella che segue con la situazione aggiornata dei posti letto (che confronta i dati rilevati al 31.12.2013 dai flussi ministeriali HSP13 con i dati rilevati dagli Uffici sulla base dei provvedimenti autorizzativi e di accreditamento adottati negli anni 2011 e 2013), precisando che i posti letto sono in riduzione rispetto al 31.12.2011 nella misura di n. 216 e che “i posti letto non più attivi sono rientrati nella disponibilità della RAS”. Posti letto Case di Cura RAS 2012 e 2013 P.L. rientrati nella disponibilità della RAS Flussi ministeriali HSP 13 Situazione al 31.12.2011 Situazione al 31.12.2013 Sassari 120 120 120 0,00 Lanusei 66 80 66 -14,00 Oristano 189 189 189 Azienda Lay N° provvedimento 0,00 DET. N. 1555 DEL 19/12/2013 159 264 99 Sant'Anna 70 70 70 Città di Quartu 43 53 40 210 210 210 0,00 Villa Elena 73 73 73 0,00 Decimo 96 70 70 Polispecialitica S. Elena 110 123 99 Totale Cagliari 761 863 661 -202,00 1.136 1.252 1.036 -216,00 Sant'Antonio Totale complessivo -165,00 0,00 DET. N. 1113 DEL 10/10/2013 DET. N. 894 DEL 13/07/2012 DET. N. 1279 DEL 12/11/2013 -13,00 0,00 -24,00 Fonte: RAS – Assessorato Sanità La Direzione Sanità ha precisato che “si sta provvedendo a dare indicazioni alle Strutture Private affinché le stesse aggiornino il numero dei posti letto sulla base dei provvedimenti di accreditamento rilasciati dagli Uffici.” 5. L’ADOZIONE DEGLI ATTI AZIENDALI DA PARTE DELLE AZIENDE In merito alle procedure per l’adozione da parte delle Aziende del SSR dei nuovi atti Aziendali, la Direzione generale della Sanità ha riferito quanto segue: “Con deliberazioni n. 33/21 del 31 luglio 2012 (approvazione preliminare) e n. 43/12 del 31 ottobre 2012 (approvazione definitiva) sono state approvate le linee guida per la redazione degli atti aziendali delle aziende del sistema sanitario e indicazione delle priorità per il controllo di gestione. 416 Tra dicembre 2012 e la prima metà di gennaio 2013 sono pervenuti Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV all’Assessorato regionale della Sanità gli atti Aziendali di alcune Aziende. Con nota del Direttore generale della Sanità, prot. n. 1247 del 16.1.2013, è stato comunicato alle Direzioni generali delle aziende sanitarie l’esito negativo dell’istruttoria preliminare degli atti presentati, sollecitando l’inoltro degli atti aziendali mancanti e delle integrazioni o modificazioni di quelli già presentati entro il 20.2.2013.” Con DGR n. 3/16 del 22 gennaio 2013 concernente “Termini per l'emanazione delle direttive per le aziende sanitarie regionali per l'attuazione degli interventi di ristrutturazione della rete ospedaliera di cui alla L.R. n. 21/2012” la Giunta regionale ha disposto che “i termini di cui all’art. 7, comma 1, della L.R. n. 21 del 7 novembre 2012, previsti per l'approvazione delle direttive per le aziende sanitarie regionali per l'attuazione degli interventi finalizzati alla ristrutturazione della rete ospedaliera, previsti nell'articolo 4 della medesima legge, decorreranno a partire dalla data di adozione, in sede di Conferenza StatoRegioni del regolamento dedicato alla “Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, in attuazione dell’art. 1, comma 169, della legge 30 dicembre 2004, n. 311” e dell’articolo 15, comma 13, lettera c), del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135”. Con deliberazione n. 15/34 del 29 marzo 2013 concernente “L.R. n. 10/2006, art. 9, comma 3. Espressione del parere sulle proposte degli atti aziendali delle aziende sanitarie” la Giunta regionale ha ricordato che il punto 6 “Verifica regionale degli atti aziendali” degli allegati 1 e 2 della D.G.R. n. 43/12 del 31 ottobre 2012, avente ad oggetto “Linee guida per la redazione degli atti aziendali delle aziende del sistema sanitario” impone la valutazione congiunta degli atti di tutte le aziende sanitarie regionali. Ciò al fine di monitorare: la compatibilità del dimensionamento delle strutture complesse e semplici (dipartimentali) con gli standard nazionali in materia; relativamente all’ambito territoriale della ASL 1–SS, la compatibilità degli atti delle aziende ivi operanti (ASL 1 e AOU–SS); relativamente all’ambito territoriale delle ASL 8, la compatibilità degli atti delle aziende ivi operanti (ASL 8, AOU-CA, AO-Brotzu). Si sottolinea che la predetta delibera evidenziava la necessità, ai fini di tale valutazione congiunta, che tutte le aziende sanitarie rispettassero i tempi previsti per la presentazione dell’atto aziendale; che le aziende sanitarie operanti negli ambiti territoriali delle ASL 1 e 8 sviluppassero in modo coordinato i rispettivi atti, al fine di evitare incongruenze e incompatibilità. La Direzione generale Sanità dichiara che “l’esigenza di effettuare un esame congiunto di tutti gli atti aziendali, è stata pertanto considerata una condizione insuperabile per garantire il rispetto dei parametri e principi organizzativi indicati dalle norme, compreso lo stesso articolo 9 della L.R. n. 10/2006, che vanno ben oltre il singolo atto aziendale poiché rivolte prioritariamente alla funzionalità del complessivo Sistema Sanitario Regionale. 417 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV Al fine di rendere coerente la presentazione degli atti aziendali con le disposizioni normative vigenti, la Giunta regionale, con deliberazione n. 24/43 del 27 giugno 2013 concernente “Azioni volte al perseguimento dell’efficienza del Servizio Sanitario Regionale” ha emanando apposita direttiva volta a: 1. ottimizzazione dell’utilizzo dei posti letto per acuti; 2. ottimizzazione dell’impiego del personale; 3. ottimizzazione dell’organizzazione dei servizi; 4. ottimizzazione della gestione delle procedure di gara; 5. ottimizzazione della qualità dei flussi informativi; 6. definizione procedure approvazione degli atti aziendali. In particolare l’azione 6 ha previsto che al fine di poter procedere nel percorso di definizione degli atti aziendali, i Direttori avrebbero dovuto procedere alla revisione di questi ultimi apportando le modifiche derivanti dall’istruttoria di valutazione richiamata nella D.G.R. n. 15/34 del 29 marzo 2013 e dalla applicazione delle azioni previste e trasmettere i nuovi atti aziendali all’Assessorato della Sanità entro il 1° settembre 2013.” Tale previsione è stata ribadita con la deliberazione della Giunta regionale n. 33/37 dell’8 agosto 2013 concernente “Obiettivi dei Direttori generali delle Aziende Sanitarie Regionali anno 2013” nella parte in cui è stato disposto che l’obiettivo connesso all’azione 6, indicatore 1, si intende raggiunto al 100% nel caso in cui l’atto aziendale venga presentato all’Assessorato della Sanità entro il 1° settembre 2013. La Direzione generale Sanità precisa che “Con successiva nota, a settembre 2013 è stato precisato che con le disposizioni di cui alle DGR 24/43 e 33/37 del 2013 l’esecutivo regionale ha inteso definire un percorso di approvazione concertato tra Assessorato e Direttori Generali, prevedendo uno step intermedio (l’invio dell’atto all’Assessorato), propedeutico alla devoluzione dell’atto alla Giunta regionale secondo le disposizioni di cui all’art. 9 della L.R. n. 10/2006. E’ stato ribadito che tale fase di concertazione si rendeva necessaria al fine di consentire una analisi congiunta degli atti di tutte le aziende sanitarie regionali, secondo quanto previsto dagli allegati 1 e 2 della deliberazione della Giunta regionale n. 43/12 del 31.10.2012, finalizzata a valutare la compatibilità del dimensionamento delle strutture complesse e semplici dipartimentali con gli standard nazionali in materia; relativamente all’ambito territoriale della ASL 1–SS, la compatibilità degli atti delle aziende ivi operanti; relativamente all’ambito territoriale delle ASL 8, la compatibilità degli atti delle aziende ivi operanti .” Conseguentemente sono stati calendarizzati gli incontri con le Aziende sanitarie e ospedaliere che si sono susseguiti fino al mese di novembre. A seguito di tali incontri, e delle valutazioni e indicazioni formulate dall’Assessorato della Sanità, la Giunta regionale ha proceduto all’approvazione delle deliberazioni concernenti l’AO Brotzu, le AA.SS.LL. di 418 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV Nuoro, Sassari, Sanluri e Carbonia, le AA.OO.UU. di Sassari è Cagliari 111. Restano da approvare gli atti aziendali di Olbia, Lanusei, Oristano e Cagliari. La Direzione generale Sanità precisa, inoltre, che con nota n. 498 del 21 marzo 2014 l’Assessore della Sanità ha comunicato l’avvio di una procedura di valutazione della congruenza degli atti aziendali delle Aziende Sanitarie agli indirizzi di programmazione dettati dalla legge regionale n. 21 del 7 novembre 2012 e dell’art. 15 del D.L. 6 luglio 2012 n. 95 convertito con legge 7 agosto 2012 n. 135, con particolare riferimento alla definizione e al rispetto degli standard, qualitativi, strutturali e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera. 6. LA RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE TERRITORIALE Per quanto concerne le iniziative di riordino della rete territoriale regionale, la Giunta regionale, con DGR n. 19/29 del 14 maggio 2013 e con DGR n. 53/59 del 20 dicembre 2013, ha provveduto ad effettuare una ricognizione dell’offerta di assistenza territoriale ed in particolare delle attività di assistenza sanitaria svolte presso le residenze sanitarie assistenziali (RSA), gli hospice e le strutture di riabilitazione globale e a stabilire le azioni di breve e medio periodo atte a riordinare gli ambiti in parola al fine di rendere applicabile, in un percorso di modificazione graduale dello status quo, la riorganizzazione dell’offerta dell’assistenza territoriale, in coerenza con quanto deciso negli atti di programmazione della nuova rete ospedaliera. Per quanto concerne specificatamente le Residenze Sanitarie Assistite (RSA), la Direzione Sanità ha precisato112 che “Per quanto riguarda la distribuzione territoriale delle RSA, attualmente accreditate e programmate, è emerso che vi è una presenza fortemente disomogenea delle stesse nel territorio isolano. Si è rilevato comunque che i servizi da queste forniti siano integrati con le altre attività di assistenza offerte nel territorio alla 111 Con DGR n. 1/39 del 17.01.2014 concernente l’approvazione atto aziendale Azienda dell'Azienda ospedaliera "Brotzu". n. 4/7 del 5.02.2014 concernente “Indirizzi in merito all'applicazione dell'atto aziendale Azienda Sanitaria Locale n. 3 di Nuoro”; n. 4/30 del 5.2.2014 concernente “Indirizzi in merito all’applicazione dell’atto aziendale Azienda Sanitaria Locale di Sassari”; n. 4/8 del 5.02.2014 concernente “Indirizzi in merito all'applicazione dell'atto aziendale Azienda Sanitaria Locale di Sanluri”; n. 4/9 del 5.02.2014 concernente “Indirizzi in merito all’applicazione dell’atto aziendale Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari”; n. 4/10 del 5.02.2014 concernente “Indirizzi in merito all'applicazione dell'atto aziendale Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari”; n. 4/11 del 5.02.2014 concernente “Indirizzi in merito all'applicazione dell'atto aziendale Azienda Sanitaria Locale di Carbonia”. 112 Con nota del 17 aprile 2014. 419 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV medesima categoria di pazienti, come ad esempio l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI). Quest’ultima è stata notevolmente potenziata negli ultimi anni. Pertanto nonostante il parametro regionale di posti letto di RSA sia pari a 38,8 per mille abitanti over 65 anni, e quindi inferiore a quello nazionale pari a 42,7, si è ritenuto opportuno, nelle more della ridefinizione della rete ospedaliera, confermare il numero di posti letto attualmente operativi ed autorizzati, in quanto l’assistenza è garantita dal servizio ADI. Al fine di evitare aumenti di spesa si è stabilito che l’eventuale autorizzazione/accreditamento di nuovi posti letto, sempre e comunque entro i limiti di cui alla programmazione riportata nella dgr 6/63 del 25.2.2003, potrà avvenire solo a seguito della determinazione di risparmi di spesa operati nella definizione della nuova rete ospedaliera ed in coerenza con i bisogni che ne discenderanno.” Posti letto RSA autorizzabili a seguito della ridefinizione rete ospedaliera Posti letto stabiliti pop.res. DGR 6/63 Posti letto Accreditati Posti letto Pubblici Programmati ASL 1 337.237 66.368 950 214 120 340 54 728 222 ASL 2 157.859 27.255 360 180 40 40 260 100 ASL 3 160.677 32.929 470 0 140 40 180 290 ASL 4 57.965 11.963 220 40 144 184 36 ASL 5 166.244 37.043 380 90 310 70 ASL 6 102.409 21.234 360 0 80 280 ASL 7 129.840 25.992 360 240 240 120 ASL 8 563.180 103.203 1.250 611 1.011 239 Totale 1.675.411 325.987 4.350 1.375 2.993 1.357 Totale posti letto accreditati e programmati Posti letto RSA autorizzabili con definizione rete ospedaliera Popolazione ISTAT 2011 ultra 65 enni Posti letto programmati RSA POR FESR Popolazione residente Dati Istat 2011 Posti letto Privati Programmati ASL (Allegato n.2 DGR 53/59 del 20 dicembre 13) 220 80 400 524 960 134 Fonte: RAS – Assessorato Sanità Nell’intento di definire il quadro relativo alla situazione delle autorizzazioni rilasciate nel tempo e di poter procedere all’elaborazione di una nuova programmazione, la Giunta ha stabilito che, per quanto riguarda le strutture RSA per le quali sia stato rilasciato il parere di compatibilità entro il 31 dicembre 2004, la richiesta di autorizzazione all’esercizio, che presuppone l’ultimazione dei lavori di realizzazione, dovrà essere presentata entro 12 mesi dall’approvazione della presente deliberazione. In caso contrario si procederà alla revoca del parere di compatibilità ed i relativi posti letto potranno essere disponibili per nuove richieste di autorizzazione, nei limiti disposti dalla DGR 19/29 del 2013, da rilasciarsi per il medesimo bacino d’utenza e da allocarsi nella medesima ASL in cui erano programmati. 420 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV Per quanto concerne le strutture Hospice si ricorda che la Giunta, con D.G.R. n. 71/18 del 16 dicembre 2008, relativa alla definizione degli indirizzi in materia di Centri Residenziali per Cure Palliative – Hospice, aveva stabilito che il fabbisogno ottimale per la Regione Sardegna utile ad assistere anche i malati non oncologici in fase avanzata e terminale sia di almeno 0,6/10.000 residenti. La situazione attuale è la seguente: Posti letto Hospice accreditati e programmati Posti letto Hospice Accreditati Posti letto Hospice programmati Totale Hospice posti letto/pop.ne rapporto 0,6/10.000 ASL Popolazione residente Dati Istat 2011 ASL 1 337.237,00 *6 0 20 ASL 2 157.859,00 *18 18 10 ASL 3 160.677,00 *6 16 10 ASL 4 57.965,00 8 8 3 ASL 5 166.244,00 *8 0 10 ASL 6 102.409,00 0 6 ASL 7 129.840,00 10 8 ASL 8 563.180,00 43 43 34 Totale 1.675.411,00 53 109 101 10 10 56 * POR FESR 2007/2013 Fonte: RAS – Assessorato Sanità Per quanto attiene i posti letto indicati nella colonna “accreditati” la Direzione generale Sanità ha specificato113 che “nella stessa sono riportate sia le strutture che hanno ottenuto l’accreditamento definitivo ai sensi della D.G.R. n. 47/42 del 31 dicembre 2010 così come integrata dalla D.G.R. n. 37/10 del 6 settembre 2011, che quelle in regime di accreditamento provvisorio in possesso dei requisiti previsti dalla D.G.R. n. 25/6 del 13 giugno 2006 per i nuclei dedicati a malati terminali e altri pazienti ad alta intensità assistenziale a totale carico del SSN.”114 113 Con nota del 17 aprile 2014. Tali nuclei vengono considerati nuclei Hospice ai soli fini della ricognizione di cui trattasi, poiché qualora a seguito della conclusione della procedura di accreditamento definitivo dovesse rilevarsi che porzioni del totale dei posti letto sopra indicati siano da inquadrarsi diversamente (in quanto le strutture non sono in possesso dei requisiti stabiliti dalla D.G.R. n. 47/42 del 31 dicembre 2010 così come integrata dalla D.G.R. n. 37/10 del 6 settembre 2011), tali porzioni del totale di posti letto si renderanno disponibili per nuove richieste di autorizzazione da rilasciarsi per il medesimo bacino d’utenza e da allocarsi nella medesima ASL in cui erano programmati. 114 421 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV La Direzione Sanità ha, inoltre, dichiarato115 che “ ... nelle more della definizione della rete regionale delle cure palliative, la Giunta ha ritenuto opportuno confermare la previsione sopra indicata, specificando che non potranno essere autorizzati/accreditati ulteriori posti letto, fatta eccezione per gli eventuali posti letto che si renderanno disponibili al termine della procedura di accreditamento definitivo attualmente in corso, comunque in misura non superiore al parametro dello 0,6 posti letto ogni 10.000 abitanti. L’attuale distribuzione risulta essere non perfettamente rispondente ai parametri esclusivamente numerici legati alla popolazione, però si rileva che la stessa garantisce il servizio a vantaggio di tutta la popolazione regionale. Si riscontra inoltre che sono stati accreditati posti letto hospice in misura superiore ai parametri nazionali per cui si renderà necessario, una volta terminato il procedimento di accreditamento definitivo, attivare, con il coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali, un apposito percorso finalizzato alla redazione di eventuali parametri di valutazione miranti a ricondurre il numero totale dei posti letto totali a quello previsto dalla normativa vigente.” La rete delle strutture di Riabilitazione Globale, invece, era stata definita con D.G.R. n. 19/1 del 23 marzo 2008, che aveva individuato le strutture pubbliche e private transitoriamente accreditate, le tipologie di prestazioni effettuabili presso ognuna di esse e aveva definito il numero tendenziale, su base provinciale, dei posti necessari a soddisfare il fabbisogno di assistenza riabilitativa, per i regimi residenziali e semiresidenziali, da parte delle strutture pubbliche e private. La stessa D.G.R. n. 19/1 aveva stabilito che, ai soli fini del rilascio di nuovi accreditamenti per strutture territoriali, era consentito il superamento fino ad un massimo del 10% dei limiti di fabbisogno programmato, al fine di assicurare un'efficace competizione tra le strutture accreditate e una più equilibrata distribuzione dell’offerta sul territorio. La tabella che segue riporta i dati dell’allegato A della DGR n. 19/1 del 28 marzo 2008 relativi alla programmazione tendenziale al 2010. 115 Con nota del 18 aprile 2014. 422 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV Posti letto Riabilitazione - Programmazione tendenziale 2010 ASL Riabilitazione Riabilitazione Riabilitazione Riabilitazione Socioglobale ciclo disabili disabili Socio-riabilitativo globale ciclo riabilitativo continuativo psichici psichici diurno continuativo residenziale alta intensità continuativa diurna ASL 1 30 ASL 2 (0) ASL 3 10 15 (40) 60 120 10 20 (20) 30 ASL 4 65 (5) 15 20 (30) 27 18 (50) 30 ASL 5 30 15 (5) 15 ASL 6 5 10 (5) 15 ASL 7 15 ASL 8 10 Totale 45 (100) 110 (10) 20 80 (50) 40 (5) 10 (40) 50 62 (160) 138 (20) 25 (110) 160 300 (370) 345 Nota: tra parentesi i valori relativi alla ripartizione transitoria per il 2008, ove differenti da quelli tendenziali. Fonte: RAS – Assessorato Sanità La tabella che segue riassume, invece, l’attuale situazione dei posti letto di riabilitazione globale accreditati. Posti letto Riabilitazione – Situazione al 2013 Disabili psichici diurno Disabili psichici continuativo Semiternato Diurno a valenza socio riabilitativa 215 Residenziale socio riabilitativa Riabilitazione Semiresidenziale 130 ASL 1 Diurno Socio riabilitativo per persone con disabilità in situazione di gravità Riabilitazione Residenziale Residenziale Estensiva ASL Residenziale Intensiva (Allegato n. 5 alla Delib.G.R. n. 53/59 del 20.12.2013) ASL 2 ASL 3 70 55 ASL 4 20 125 ASL 5 45 15 20 ASL 6 40 ASL 7 240 130 ASL 8 222 299 55 8 88 682 844 55 8 88 Totale 45 15 10 40 0 10 Fonte: RAS – Assessorato Sanità L’offerta di posti attualmente accreditati, essendo superiore alla previsione della D.G.R. n. 19/1, appare certamente sufficiente a soddisfare la domanda di prestazioni di riabilitazione globale. Poiché la regione Sardegna è storicamente caratterizzata da una forte presenza di strutture riabilitative rispetto ad altre strutture assistenziali, la Giunta ha ritenuto che non potessero essere accolte nuove richieste di autorizzazione/accreditamento. 423 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV Al contrario, terminato il percorso di accreditamento della rete dovrà essere attivato un apposito percorso di valutazione dell’impatto della conversione/disattivazione dei posti letto di cui trattasi con il coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali per ricondurre il numero dei posti attivi a quello stimato nella D.G.R. n. 19/1 del 28 marzo 2008. Per quanto attiene le strutture che erogano prestazioni di assistenza specialistica in regime ambulatoriale, ivi comprese quelle riabilitative, di diagnostica strumentale e di laboratorio, la Giunta regionale ha provveduto a stabilire indicatori per l’autorizzazione alla loro realizzazione con DGR n. 22/24 del 17 giugno 2013. In merito la Direzione Sanità ha dichiarato116 che si è operato “al fine di garantire la libera scelta, da parte dell’utente, tra le strutture eroganti prestazioni sanitarie, e per consentire la distribuzione omogenea delle prestazioni assistenziali in tutto il territorio regionale. I valori di riferimento che individuano i volumi massimi autorizzabili, in termini di numero di prestazioni annue per abitante, sono stati determinati sulla base dei parametri di accreditamento117 e della stima sulla spesa sanitaria privata media nazionale (out of pocket).118 È stato inoltre posto un temine temporale di validità ai parere di compatibilità, pari a mesi 12, al fine di evitare che volumi di prestazioni autorizzate non siano realizzati, in quanto si ritiene di fondamentale importanza, per garantire il diritto di libera scelta dell’assistito, che la produzione una volta autorizzata sia effettivamente realizzata in un lasso di tempo considerato accettabile.” 7. IL SISTEMA INFORMATIVO SANITARIO INTEGRATO REGIONALE SISAR La Regione Autonoma della Sardegna ha avviato nel 2008 un piano di trasformazione dei sistemi informativi afferenti al Sistema Sanitario Regionale attraverso un insieme di strumenti programmatici e di azioni progettuali volto a realizzare un sistema informativo sanitario integrato tra la Regione e la rete delle 11 Aziende del SSR, che fosse funzionale all’esercizio a livello regionale di efficaci funzioni di programmazione, organizzazione e controllo. Il progetto mirava a superare la mancanza di correlazione tra processi e sistemi informatici di governo dei processi sanitari e tra processi e sistemi di servizio/erogazione di 116 Con nota del 18 aprile 2014. Si riportano di seguito i parametri stabiliti: 1. Diagnostica per immagini: 2 prestazioni/abitante; 2. Diagnostica di laboratorio: 11 prestazioni/abitante; 3. Fisiokinesiterapia: 4 prestazioni/abitante; 4. Specialistica ambulatoriale: 8 prestazioni/abitante. 118 L’Assessorato specifica che non è stabilito un parametro per gli studi professionali singoli ed associati in quanto i medesimi sono esclusi dall’applicazione delle regole sull’autorizzazione alla realizzazione, così come previsto dall’art. 5, comma 2, L.R. n. 10/2006 e recepito dalla D.G.R. n. 13/17 del 4.3.2008. 117 424 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV prestazioni sanitarie e a rendere omogeneo il patrimonio applicativo ed informativo a disposizione degli attori del Sistema Sanitario Regionale in termini di copertura informatica, di tecnologie utilizzate e di grado di integrazione all’interno dei principali processi di erogazione dei servizi socio sanitari, con lo scopo di favorire il raggiungimento congiunto dei livelli essenziali di assistenza e dell’equilibrio economico-finanziario del sistema. Tutte le componenti applicative del Sistema informativo sono state integrate all’interno di un'unica piattaforma informatica, comune e condivisa tra tutti i soggetti coinvolti nel progetto (H-ERP AREAS). La Sezione regionale di controllo ha approvato, nel corso del 2014 119, la Relazione conclusiva dell’indagine sullo Stato di attuazione del Progetto SISaR – Sistema Informativo Sanitario Integrato Regionale - negli esercizi 2011, 2012 e 2013, formulando le valutazioni che seguono. La Sezione - fatte salve ulteriori considerazioni che potranno essere formulate solo a seguito del completamento delle procedure di collaudo - deve in questa sede sottolineare che emergono inconfutabilmente gravi carenze e criticità sia nella fase di studio preliminare della fattibilità del Progetto, sia nell’elaborazione del bando di gara, del capitolato e del disciplinare, sia nella fase della valutazione dell’offerta tecnica dell’aggiudicatario. Appare evidente la iniziale sottovalutazione dell’impatto negativo che la necessità di uniformare i processi di un gran numero di soggetti differenti, le carenze delle dotazioni tecnologiche delle Aziende, le difficoltà di gestire le migrazioni dati, la necessità di personalizzare i vari applicativi, l’esigenza di formare un enorme numero di unità di personale, il bisogno di modificare intere categorie di procedure, ecc., avrebbero determinato sulla tempistica di realizzazione del Progetto e sui relativi costi. Altrettanto evidente risulta la sottovalutazione dei vincoli futuri che avrebbe comportato l’accettazione di una offerta in massima parte costituita da applicativi e moduli già sviluppati da ENGINEERING, forniti alla Regione sotto forma di licenza d’uso illimitato, con la clausola che software e “codice sorgente” relativi a detti applicativi e moduli erano e restavano di proprietà di ENGINEERING. Discendono necessariamente da detta scelta, infatti, sia tutti i successivi affidamenti diretti (con procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara) alla RTI aggiudicataria del SISaR di servizi estensivi e di nuovi contratti, sia la necessità per la Regione di ricorrere al fornitore SISaR per la gestione ed evoluzione di tutte le parti del SISaR concesse in licenza d’uso, per ragioni di privativa industriale e tutela dei diritti esclusivi del produttore. L’unica possibilità di affrancamento sarebbe, infatti, costituita dalla progressiva sostituzione dei suddetti moduli mediante nuove forniture affidate con gara pubblica. La Sezione deve sottolineare, inoltre, che, sebbene l’istallazione e la configurazione per l’uso sia stata pressoché portata a termine dal fornitore con riguardo a tutti i Sistemi, Moduli e Applicativi, sul piano dell’utilizzo in concreto del Sistema da parte delle Aziende, nonostante gli indubbi passi avanti compiuti, resta ancora molto lavoro da fare. A fine 2013, infatti, emerge ancora una situazione complessiva di implementazione ed utilizzo degli applicativi e dei moduli incompleta e non omogenea nelle diverse realtà aziendali. Molti applicativi non vengono ancora in concreto utilizzati. Emerge la necessità che nel breve periodo la Regione si adoperi tempestivamente nella direzione di assicurare che gli interventi di assistenza tecnica necessari per la risoluzione dei frequenti problemi tecnici e operativi 119 V. relazione approvata con deliberazione n. 29/2014/SSR. 425 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013 Capitolo XV (malfunzionamenti, blocchi, errori, ecc.) segnalati dalle Aziende siano realmente tempestivi, adeguati alle necessità degli operatori e tali da garantire in concreto l’effettiva utilizzabilità dei Sistemi. Nel medio periodo è auspicabile che la Regione preveda e programmi la realizzazione di tutte le attività necessarie a favorire il miglioramento dell’affidabilità e maturità globali del Sistema Informativo regionale, affinché sia assicurato un adeguato livello di prestazioni del Sistema nel suo complesso e migliorata la capacità del Sistema stesso di evitare il verificarsi di malfunzionamenti ed errori. Emerge, inoltre, l’assoluta necessità di ulteriori significativi interventi di affiancamento e formazione del personale delle Aziende, in assenza dei quali appare difficile pervenire alla piena utilizzazione di tutte le potenzialità del Sistema informativo impiantato. In merito si segnala che dalla separata istruttoria condotta con specifico riguardo all’utilizzazione del modulo “Armadietto di reparto” del Sistema AMC è emerso che l’attività di informazione/formazione a vantaggio degli operatori all’interno delle Strutture ospedaliere di tutte le Aziende del SSR svolta da parte del Team Operativo di SardegnaIT ha avuto un ruolo fondamentale nel favorire il progressivo miglioramento del livello di utilizzazione dello strumento nei vari Presidi Ospedalieri. E’ auspicabile, ulteriormente, che la Regione si faccia carico di pervenire ad accordi centralizzati valevoli per tutte le Aziende in merito alle modalità di erogazione eventuali giornate di assistenza o formazione extra-contratto, prevedendo tariffe “calmierate” per tutte le attività non espressamente contemplate dal contratto originario. Emerge, infine, la necessità di adeguare le dotazioni informatiche di molte Aziende e di proseguire nell’attività di realizzazione di collegamenti in fibra ottica che consentano di superare la lentezza del sistema determinata dalla limitata banda disponibile per il collegamento di alcune sedi ai sistemi centrali. 426 Verifica rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna – Esercizio Finanziario 2013
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