CORDOLI IN CALCESTRUZZO FIBRORINFORZATO IN SOLETTE DA PONTE PER L’APPLICAZIONE DI BARRIERE ANTIRUMORE Achille Devitofranceschi1, E. Luzzo2, Alberto Meda3, Zila Rinaldi3, Francesca Simonelli3, Davide Tironi4 1 Anas s.p.a. – Direzione Progettazione Autostrade per l’Italia s.p.a. 3 Università degli Studi di “Tor Vergata” Roma 4 CMC Cooperativa Muratori e Cementisti Ravenna 2 SOMMARIO La possibilità di realizzare cordoli in calcestruzzo fibrorinforzato, senza armature tradizionali, da utilizzare in solette da ponte esistenti è stata investigata con una serie di prove in scala reale. In particolare, i cordoli studiati sono finalizzati all’applicazione di barriere antirumore. La soluzione proposta permette di velocizzare la realizzazione dei cordoli e della successiva applicazione di montanti delle barriere antirumore, con vantaggi non solo economici ma anche legati ad una limitata interruzione del traffico. Sono stati analizzati due casi studio: il viadotto di attraversamento del torrente Orba presso Novi Ovada e i viadotti esistenti sulla strada SS 121 Palermo – Lercara Friddi nel territorio compreso fra Bolognetta e Vicari. In laboratorio sono stati realizzati provini riproducenti parte della soletta esistente dei ponti oggetto dello studio. Successivamente è stato realizzato il cordolo in calcestruzzo fibrorinforzato, seguendo le fasi reali di cantierizzazione. Dopo l’installazione del montante, si è provveduto ad applicare un carico orizzontale come prescritto dalle normative, fino al collasso della struttura. I risultati hanno mostrato l’efficacia della soluzione proposta ed i vantaggi ottenibili rispetto ad una soluzione tradizionale in calcestruzzo armato. FRC SUPPORTS FOR SOUND BARRIERS ON BRIDGE SLABS SUMMARY The possibility of making side beams in bridge decks with fiber reinforced concrete is investigated herein. Particularly attention is paid on the reconstruction of side beams in existing bridge decks for the application of anti-noise barriers. The proposed solution allows speeding up the construction phases, with several advantages related to a reduction of the costs and the traffic interruption. Two case studies have been investigated: the viaduct over river Orba in Novi Ovada and the existing viaducts on SS 121 Palermo – Lercara Friddi in the area between Bolognetta and Vicari. Full scale specimens have been prepared for laboratory tests with the aim of reproducing part of the existing bridge deck. Eventually, the side beam in fiber reinforced concrete has been cast, simulating all the in situ construction phases. After the installation of the barrier fixing system, a horizontal load has been applied according to the design codes. The load has been increased up to the system failure. The results have shown the effectiveness of the proposed solution and the advantages with respect to a traditional solution in reinforced concrete. 1. INTRODUZIONE La realizzazione di cordoli laterali in solette da ponte esistenti è una problematica che recentemente è stata oggetto di analisi e studi non solo dal punto di vista della sicurezza statica ma anche in relazione ad aspetti economici e tecnologici. La costruzione di nuovi cordoli laterali o la sostituzione di cordoli esistenti è spesso legata alla necessità di installare sistemi di contenimento, quali ad esempio le barriere di sicurezza o antirumore. Viene qui presentata una nuova tecnologia per la realizzazione di cordoli laterali basata sull’utilizzo di calcestruzzi fibrorinforzati ad elevate prestazioni, in modo da eliminare l’armatura tradizionale. L’adozione di tale tecnologia consente di ridurre sensibilmente i tempi di costruzione, con il primario vantaggio di limitare le interruzioni al traffico. Una volta preparato il supporto, si può, infatti, gettare il calcestruzzo rinforzato eliminando i tempi di posa dell’armatura. Inoltre, grazie alle elevate resistenze che il calcestruzzo utilizzato sviluppa alle brevi stagionature, si può procedere all’installazione dei supporti poche ore dopo il getto. Altro vantaggio, legato all’assenza di armatura tradizionale, è costituito dalla possibilità di installare gli ancoraggi dei supporti (dopo le realizzazione del getto) senza avere interferenze con le barre di armatura. Al fine di verificare l’efficacia della soluzione proposta, è stata eseguita una serie di prove sperimentali in dimensioni reali, simulanti l’azione più gravosa su questo tipo di struttura, legata allo svio del veicolo. Le prove hanno mostrato l’efficacia della soluzione proposta ed hanno permesso le prime installazioni sulla rete viaria. 461 2. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI Vengono qui presentate le indagini sperimentali funzionali alle verifiche del rifacimento dei cordoli dei viadotti esistenti sulla strada SS 121 Palermo – Lercara Friddi nell’itinerario compreso fra Bolognetta e lo svincolo Manganaro. I viadotti esistenti ricadenti in questo tratto, per i quali si è previsto il riammodernamento, subiranno interventi di tipo globale e locale; fra quest’ultimi anche il rifacimento dei codoli bordo ponte per l’installazione delle nuove barriere di sicurezza. Per la decina di viadotti oggetto del riammodernamento la geometria dei nuovi cordoli è variabile sia in termini di larghezza che di altezza, in generale lo schema di rifacimento è quello indicato in Figura 1. Tra le diverse tipologie di geometria la più rappresentativa presenta un altezza di 340 mm e larghezza pari a 520 mm. Al fine di collegare efficacemente il cordolo con la soletta esistente è stata prevista la realizzazione di radici mediante carotatura della soletta esistente. Si è inoltre previsto di aggiungere una serie di armature all’intradosso della soletta in modo da incrementare la resistenza nelle zone a momento negativo, che risultava, generalmente, essere inadeguata rispetto ai carichi di progetto. In Figura 2 è mostrato il dettaglio delle armature della soletta con il cordolo in calcestruzzo fibrorinforzato. Si può notare come nel cordolo non sia presente nessuna armatura. 3. INDAGINE SPERIMENTALE Al fine di verificare l’efficacia della soluzione proposta è stata prevista una campagna sperimentale su provini in scala reale. I campioni sono stati realizzati in laboratorio, simulando le varie fasi realizzative di cantiere e le caratteristiche dei materiali esistenti e previsti. Sono inizialmente state gettate le solette, sono poi state predisposte le radici mediante l’esecuzione di carote di 120 mm di diametro esterno e 150 mm di profondità ed infine è stato gettato il cordolo in calcestruzzo fibrorinforzato. In Figura 3 sono mostrate le diverse fasi realizzative dei campioni da testare. Sono state eseguite in totale 6 prove. Il calcestruzzo fibrorinforzato utilizzato per realizzare i cordoli è caratterizzato da una resistenza media a compressione, misurata su cubi, di 102 MPa. Il materiale è stato caratterizzato a trazione mediante prove a flessione su provini non intagliati (Figura 4). Figura 1. Geometria generica dei cordoli fibrorinforzati Figura 2. Dettaglio dei cordoli in calcestruzzo fibrorinforzato 462 Figura 3. Fasi realizzative dei campioni di laboratorio Figura 4. Prove a flessione sul calcestruzzo fibrorinforzato 463 Figura 5. Sistema di prova Filo F7 Cella di carico Figura 6. Strumentazione del sistema di prova La situazione di carico più gravosa per i cordoli è quella legata al carico orizzontale, dovuto allo svio del veicolo, agente sul montante del sistema di contenimento. Nella progettazione del sistema di prova si è quindi fatto riferimento a questa condizione di carico. La parte laterale di soletta, ove è situato il cordolo, risulta essere a sbalzo e, a causa del carico orizzontale agente sul sistema di contenimento, soggetta ad un momento negativo costante. Il sistema di prova utilizzato è mostrato in Figura 5. La soletta viene vincolata “a sbalzo” mediante l’applicazione di un carico trasversale di 4000 kN (2 martinetti idraulici da 2000 kN) agenti su un traversa in acciaio (HE 300 B). Il carico orizzontale è applicato utilizzando un martinetto idraulico da 4000 kN. Il punto di carico è posto ad una altezza pari a 960 mm dalla superficie di estradosso del cordolo, come previsto in progetto. Il carico è stato applicato ad una traversa in acciaio rappresentante il sistema di fissaggio della barriere antirumore. Una serie di trasduttori potenziometrici a filo e di LVDT è stata utilizzata per misurare gli spostamenti del provino mentre una cella di carico è stata utilizzata per la misura del carico orizzontatale (Figura 6). 464 Il comportamento dei sei provini sottoposti a prova è stato simile, per cui vengono di seguito presentati i risultati di una singola prova. In Figura 7 è mostrata la curva carico orizzontale – spostamento del punto di carico. In Figura 8 è riportato il carico massimo ottenuto in ciascuna delle 6 prove eseguite. Figura 7. Provino 1: carico orizzontale – spostamento Facendo riferimento alla prova 1 (Figura 7), in prossimità di un livello dai carico di 45 kN si è avuta la prima fessurazione, con una serie di fessure verticali che si sono aperte all’estradosso della soletta, tra il cordolo ed il punto di vincolo ed una fessura orizzontale all’interfaccia tra cordolo e soletta (Figura 9). In corrispondenza del carico massimo (75 kN) si è sviluppata una fessura dallo spigolo della soletta (Punto A, Figura 10), legata all’innalzamento del cordolo rispetto alla soletta. A Figura 10. Dettaglio dello stato fessurativo a 75 kN Figura 8. Carico massimo ottenuta in ciascuna prova Figura 9. Panorama fessurativo: carico di 45 kN ! In Figura 11 e Figura 12 è mostrato il panorama fessurativo in corrispondenza del carico massimo in ciascuna delle prove eseguite. Si può notare come il meccanismo di rottura sia risultato simile in tutti i casi. Il valor medio del carico massimo è risultato pari uguale a 71.5 kN. Il valore caratteristico, valutato secondo le indicazioni dell’Eurocodice 0, è risultato uguale a 60.2 kN. Figura 11. Panorama fessurativo in corrispondenza del carico massimo – prove 1 e 2 465 Figura 12. Panorama fessurativo in corrispondenza del carico massimo – prove 3, 4, 5 e 6 CONCLUSIONI I risultati hanno mostrato l’efficacia della soluzione proposta nel garantire una adeguata capacità portante del sistema. Durante la compagna di prove sono stati inoltre evidenziati i vantaggi dell’utilizzo del calcestruzzo fibrorinforzato nelle varie fasi di cantierizzazione. BIBLIOGRAFIA [1] EN 1990 Eurocode – Basis of structural design [2] CNR DT-204, “Istruzioni per la Progetta- zione, l’Esecuzione ed il Controllo di Strut- ture di Calcestruzzo Fibrorinforzato, Con- siglio Nazionale delle Ricerche, 2006. [3] fib Model Code for Concrete Structure 2010. Federation Internationale du beton. 2013. [4] Martinola, G., Meda, A., Plizzari, G.A., Rinaldi, Z. Strengthening and repair of RC beams with fiber reinforced concrete. Cement and Concrete Composites. Volume 32, Issue 9, October 2010, Pages 731-739. [5] Meda, A., Riva, P., Mostosi, S. Shear strengthening of r/c beam with high performance fiber reinforced cementitiuos composite jacketing. ACI Structural Journal. In press. RINGRAZIAMENTI Si ringrazia la società Bolognetta per aver finanziato la ricerca e la società Tecnochem Italiana per aver fornito il calcestruzzo fibrorinforzato utilizzato nelle prove. 466
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