La Roa Agosto 2014

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®
N. 97 - Anno 33
AGOSTO 2014
Segreteria e Redazione: CANALE - Via Roma, 57 - Tel. 0173.978228 Fax 0173.979717 • “Poste Italiane S.p.A.
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Direttore Responsabile CARLO GRAMAGLIA - Realizzazione e Stampa: Publialba sas - Corso M. Coppino, 9 - 12051 ALBA (CN)
Registrazione Tribunale di Alba n. 406/83 - Periodico ORDINE DEI CAVALIERI DI SAN MICHELE DEL ROERO
(fondato nel 1982) - Rogito Notaio Toppino 25 novembre 1982
“Buon Lavoro” ai signori Sindaci
C
onsiderando i rapporti cordiali e
sempre improntati alla collaborazione reciproca tra i Sindaci Roerini e l’Ordine dei Cavalieri di San Michele
del Roero, rivolgo un
cordialissimo saluto alle
amministrazioni comunali impegnate nel difficile compito di gestire i
comuni Roerini.
In passato tutti i Sindaci
hanno fatto parte integrante del nostro Ordine
divenendo nostri soci.
Rivolgo quindi, a coloro
che non ne fanno ancora
parte, un cordiale invito
ad inserire tra i loro programmi la data di sabato 13/12/2014 nella quale é prevista l’investitura presso il centro culturale “Chiesa di San Giovanni” a Canale.
Il nostro territorio ha
necessità urgente ed impellente di migliorare e
progredire in tutti i settori culturali ed economici. Nell’arco del trentennio di vita dell’Ordi-
UNESCO
Dopo dieci anni di incontri il paesaggio vinicolo
delle Langhe-Roero e Monferrato, è stato inserito nell’elenco del Patrimonio dell’Unesco: “Cinquantesimo sito Italiano Inserito nella Word
Heritage List”. Raggruppa 29 comuni delle province di Cuneo, Asti ed Alessandria.
Porterà sicuramente il 30% di aumento del turismo nei primi cinque anni dal riconoscimento.
Il riconoscimento è una vera opportunità di rilancio della economia del nostri territori, è stato
detto nel convegno del Castello di Grinzane, sabato 28 giugno, alla presenza di sindaci, vignaioli, autorità istituzionali, giornalisti, per il battesimo di questo premio. Al convegno, erano presenti Luciano Bertello coordinatore dei relatori,
insieme al Senatore Tomaso Zanoletti, Giovanni
Tesio, Carlo Cerrato, Angelo Gaja, Paolo Perone
ed Henri Coumoul.
c.gr.
(segue a pagina 10)
Patrocinio della CASSA
DI RISPARMIO DI BRA S.P.A.
CENA DELLE TINCHE
Il Gran Maestro cav. Carlo Rista.
ne molti risultati sono
stati raggiunti a seguito
di fattive collaborazioni
con le amministrazioni
comunali quali convegni, iniziative tutte tese
a valorizzare ed a riqualificare il territorio
ed i prodotti locali, non
disdegnando concrete
azioni finalizzate ad incentivare il turismo.
L'invito che rivolgo é soprattutto quello di operare con serenità, dimenticando gli eventuali
conflitti elettorali, con
l’unico intendimento di
fare l’interesse del proprio territorio in funzione della fiducia accordata dai cittadini.
Il nostro Ordine dichiara sin da ora la massima
disponibilità a dare il
proprio apporto per realizzare tutti i vari programmi che insieme valuteremo, programmeremo ma soprattutto realizzeremo a favore del nostro
stupendo territorio.
RingraziandoVi per la
collaborazione che certamente vorrete accordarci, con amicizia e
stima.
Vi saluto cordialmente.
Carlo Rista
É stata una magnifica serata, la cena delle tinche,
a ceresole d’alba, organizzata anche quest’anno
dal Segretario dell’Ordine, Cav. Giuseppe Piumatti, nel cortile della sua abitazione, con alle
spalle il Santuario della Madonna del Pilone.
Il Gran Maestro e tutti i commensali, ringraziano il collega Giuseppe con la Signora, le figlie, i
generi ed altri collaboratori, tutti impegnati per
la preparazione ed il servizio eccellente, per tutta
la serata.
c.gr.
NUOVO IBAN DELL’ORDINE:
CRB - Cassa di Risparmio Bra - filiale Canale
IT 62X0609546060000180136563
XIV° CONCORSO ENOLOGICO
DEL ROERO 2014
Cinquantasei ditte vinicole sono state premiate
con pergamene e ruote d’oro per il XIV° concorso enologico del Roero 2014. Sono stati degustati, da una giuria di tecnici e maestri ONAV, capeggiati dal Cav. Armando Cordero, 227 campioni di vino del Roero nel giorni 10-11-12 giugno
2014. Due aziende vinicole sono state premiate
con pergamene ed una ruota d’oro, 12 ditte con
due ruote d’oro; 41 ditte con tre ruote d’oro.
Una cantina con 4 ruote d’oro ed il titolo di "vignaiolo dell’anno 2014."
c.gr.
(segue a pagina 8)
Cultura
Sommario
•Eventi
pag 1
•Cultura
da pag 2 a pag 7
•Roero
da pag 8 a pag 10
•Spazio Aperto
da pag 11 a pag 15
•Varie
pag 16
2
Gran Maestro
CARLO RISTA
Direttore Responsabile
CARLO GRAMAGLIA
[email protected]
Ufficio stampa
DANTE MARIA FACCENDA
[email protected]
Tesoriere
FEDERICO PRUNOTTO
[email protected]
Segreteria
GIUSEPPE PIUMATTI
[email protected]
Foto
Beppe Malò, Ivana Binello,
Severino Marcato, Paolo Destefanis
Hanno Collaborato
Carlo Rista, Carlo Gramaglia,
Dante Maria Faccenda,
Vittorio Magliano, Ivana Binello,
Roberto Ambrosio,
Gianni Gallino, Armando Cordero,
Paolo Destefanis, Adriana Riccomagno
Padre Enrico Grasso, Filippo Franciosi,
Marco Nota, Giuseppe Piumatti,
Davide Castello, Umberto Casale,
Paolo Rosso.
Redazione
C.so M. Coppino, 9 - Alba (CN)
Realizzazione e stampa digitale
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LA ROA è depositata nelle Biblioteche Nazionali italiane
di Roma, Firenze, Torino, Cuneo, sezione depositi
periodici di interesse culturale (Legge 106/2004)
ROERO TERRA PREDILETTA
Il Roero è una terra prediletta, sia come paesaggio, ricco di verde, che come prodotti di eccellenza. Molto è il verde, tanti i boschi, belle le colture. Nessun territorio ha tante torri, castelli, rocche e collegamenti con strade di paese in paese.
Le produzioni di frutta ed ortaggi sono tante: dagli asparagi alle fragole, dalle pesche ai carciofi,
dalle noci e nocciole all’uva da tavola e da vino.
Il Roero possiede tre vini DOCG: Roero, Roero Arneis, e Moscato d’Asti e di Santa Vittoria;
ha una serie di altri vini DOC quali il Barbera
d’Alba, il Nebbiolo, il dolcetto, la Favorita, ed il
Birbet ed altri vini ancora.
Perché non riunire i sindaci dei paesi roerini e
vedere, uniti, come si potrebbe fare per la valorizzazione dei prodotti, dei centri turistici, dei castelli alle torri e rocche?. Un marchio depositato
e registrato, “Made Roero”, potrebbe raggruppare anche i tartufi, le bellezze panoramiche ed i
vini che si producono, compresa la gastronomia.
Compito dei Cavalieri di San Michele, potrebbe
essere quello di lanciare l’idea, e collaborare, naturalmente, con i centri che ne traessero benefici.
Ci sono già precedenti con i disciplinari dei vini
roerini, del vino Moscato Santa Vittoria e da altre
cose.
Carlo Gramaglia
LE DELIBERE
Verbale del Consiglio Reggente: 7/05/2014
• SITUAZIONE FINANZIARIA: viene approvata la situazione finanziaria
• RENDICONTO ASSEMBLEA ANNUALE: la presenza
dei cavalieri è stata migliore dello scorso anno, ma
ancora scarsa. I presenti alla cena erano 101. Buona
è stata la esibizione dei ballerini che hanno allietato la serata. Occorre proporre per l’Assemblea una
data che non coincida con la manifestazione “CANTÉ
J EUV”
• GITA IN ALSAZIA BRUXELLES: è tutto definito: i
partecipanti sono una quarantina.
• CAMMINATA DI CERESOLE: si effettuerà domenica
8 giugno. Il segretario Piumatti espone brevemente il
programma: ritrovo presso la sua abitazione al Santuario Madonna del Pilone di CERESOLE per le ore
17,00. Accompagnati da un cavaliere locale ci sarà la
camminata di circa due ore su un percorso boschivo.
• FESTA D’ESTATE: si terrà come stabilito presso
l’azienda NEGRO di Sant’Anna di Monteu Roero. La
ditta Barbero predisporrà il catering.
• QUOTE CAVALIERI: sono una decina i cavalieri che
devono ancora versare la quota associativa, di cui
505 effettivi, 15 amici dell’Ordine e 61 ad honorem.
• BANDO ENOLOGICO: sono state spedite dalla segreteria un centinaio di lettere ai produttori del territorio. Le degustazioni da parte della commissione
avverranno il 11-12-13 giugno.
• CONVEGNO SU INTERNET: il cavaliere FACCENDA illustra la iniziativa sull’emergenza Internet.
Scartata la prima ipotesi di tenere gli incontri del
Convegno a Bra per la presenza di analoghe iniziative già in atto, gli incontri sul tema dell’emergenza
internet si terranno a CANALE il 17 ottobre p.v. con
la presenza del cav. Bruno Geraci e dell’autore del
libro edito dalla Regione Piemonte sull’argomento,
dott. Gianmaria Depaulis. Il programma prevede nella
mattinata l’incontro con i ragazzi delle scuole medie
dei plessi scolastici di Canale, Montà, San Damiano
d’Asti, Priocca e Govone, presso il salone parrocchiale. Stante la notevole adesione ci saranno due sessioni di lavoro: la prima con i plessi scolastici più lontani,
la seconda per il plesso di Canale. In serata ci sarà
l’incontro con genitori, educatori, operatori sociali o
presso la ex chiesa di San Giovanni o ancora presso il
salone parrocchiale. Il cavaliere Fissore Mauro chiede
che vengano coinvolti anche gli altri comuni del Roero, ma il cavaliere Faccenda assicura che l’iniziativa
potrà essere in seguito “esportata” anche presso altri
plessi scolastici che ne facciano richiesta.
• PROPOSTA DEL CAVALIERE ROSA VALERIO PER
EXPO 2015: il cav. Rosa avanza la proposta di presentare in occasione di EXPO 2015 il nostro territorio
con tutte le sue peculiarità, storia, ambiente, prodotti.
La proposta è da approfondire
• INCONTRO CON I CONFRATELLI DI ROVIGO: si
effettuerà il 17, 18 e 19 settembre secondo un programma che verrà dettagliato e presentato al Consiglio.
• GESTIONE MANIFESTAZIONI: il Gran Maestro
sottolinea che le manifestazioni sponsorizzate e supportate dall’Ordine ricevono dai Cavalieri il contributo
deciso dal Consiglio, mentre l’organizzazione, la pubblicizzazione, la gestione è a cura del proponente la
manifestazione stessa. Tutti concordano. A questo
proposito il cav. Davide CASTELLO illustra il programma della manifestazione organizzata dal C.L.A.M.S.,
con il contributo dell’Ordine a MONTEU ROERO l’11
maggio p.v. per riscoprire le tradizioni del Roero.
• PREMIO FEDELTA’ AL ROERO: l’argomento è già
stato affrontato nell’ultima Assemblea, ma è necessario regolamentare il premio stesso. Il Gran Maestro
pone all’attenzione del Consiglio alcuni punti per un
nuovo regolamento che si sintetizzano in: a) il premio
è triennale; b) è dato a personaggi in vita, non “ad
memoriam” c) è aperto ai tutti i cavalieri, come deciso
in Assemblea che è sovrana d) le motivazioni devono
essere essenzialmente la benemerenza per il territo-
rio. L’accordo su tutti i punti è unanime
• CONSIGLIO REGGENTE DI LUGLIO: si terrà, come
deciso in passato, alla SAGRA DI SAN MICHELE. Un
pullman porterà i partecipanti nella località partendo
da Canale alle ore 17 per essere colà per le 18,30.
Mentre le signore visiteranno con guida l’Abbazia, i
cavalieri terranno il Consiglio. Seguirà la cena presso
il refettorio dell’Abbazia.
• GRIGLIATA A MADONNA DEI BOSCHI: si terrà domenica 27 luglio. É una manifestazione nuova, ma
interessante. Il Gran Maestro ne sollecita la partecipazione.
• VARIE ED EVENTUALI: Il direttore responsabile cav.
Carlo GRAMAGLIA rende edotti i partecipanti relativamente alla riunione recentemente avvenuta finalizzata ad iniziative migliorative riferite al nostro periodico.
Tale riunione è perfettamente riuscita. Il Gran Maestro
rende edotto il Consiglio sui dati finanziari attuali
rapportati al budget di inizio d’anno. Tutto risulta in
regola con quanto previsto con la sola aggiunta delle
spese riferite al Convegno su Internet (€ 2.000,00).
Si delibera un contributo a favore della biblioteca comunale di VEZZA D’ALBA.
verbale del Consiglio Reggente: 4/06/2014
Dopo il saluto e l’augurio di buon lavoro del Gran
Maestro ai sindaci neoeletti ed a quelli riconfermati,
si passa all’esame dei vari argomenti all’ordine del
giorno.
SITUAZIONE FINANZIARIA: viene approvata la situazione finanziaria
GITA IN ALSAZIA / BRUXELLES: ottimamente riuscita.
• FESTA D’ESTATE: si terrà come stabilito presso
l’azienda NEGRO di Sant’Anna di Monteu Roero.
• BANDO ENOLOGICO: effettuate le degustazioni
l’11, il 12 ed il 13 giugno, le premiazioni avverranno in
occasione della Fiera del Pesco di Canale a fine luglio.
• CONVEGNO SU INTERNET: il cavaliere FACCENDA,
illustrata ancora una volta la iniziativa sull’emergenza Internet, informa che già hanno aderito 360 alunni
delle locali scuole.
• PROPOSTA DEL CAVALIERE ROSA VALERIO PER
EXPO 2015: sulla proposta del cav. Rosa già avanzata
e discussa nel Consiglio Reggente del mese di Maggio di presentare in occasione di EXPO 2015 il nostro
territorio con tutte le sue peculiarità, storia, ambiente,
prodotti
• Il cavaliere Cosentino informa di avere ottenuto il
patrocinio di “expo 2015” per il “roero music fest”.
Viene fissata una riunione di commissione
• NUOVO STEMMA E DISTINTIVO: il cavaliere Faccenda informa che il gruppo di esperti ha elaborato il
nuovo distintivo dell’Ordine che è stato commissionato alla ditta LO PIPARO di Torino per n. 300 esemplari.
Il nuovo distintivo potrà essere venduto ai cavalieri
che ne faranno richiesta al prezzo di € 5,00.
• PREMIO FEDELTA’ AL ROERO: il Gran Maestro
pone all’approvazione del Consiglio i punti per un
nuovo regolamento già presentati nell’ultimo Consiglio che si sintetizzano in: a) il premio è triennale; b)
è dato a personaggi in vita, non “ad memoriam” c) è
aperto ai tutti i cavalieri, come deciso in Assemblea
che è sovrana d) le motivazioni devono essere essenzialmente la benemerenza per il territorio. L’accordo
su tutti i punti è unanime.
• EVASIONE CONTRIBUTI: viene sottoposta al Consiglio la richiesta del sig. Vaudano Presidente del
Museo di arte contadina di Cisterna di contribuire al
trasporto ed al montaggio di una macchina tipografica d’epoca e di gran valore donata al Museo.
• SEGNALAZIONE NUOVI CAVALIERI: il Gran Maestro riferisce sulla necessità di procedere fin d’ora
alla segnalazione di nuovi cavalieri da “investire” a
fine anno e legge il nominativo di una ventina di candidabili ai quali si potranno aggiungere i dieci nuovi
sindaci del Roero ed invita i consiglieri presenti ad
attivarsi in merito.
• VARIE ED EVENTUALI: il Gran Maestro propone di
aderire ad ALBA FESTIVAL con una quota di soci sostenitori: il costo è di 100,00 €. L’accordo è unanime.
Giuseppe Piumatti
Cultura: viaggio
3
I CAVALIERI DEL ROERO IN BELGIO
Dal Diario di Bordo di un’indimenticabile esperienza. 15 -20 maggio 2014
Non è possibile comprimere
nell’esiguo
spazio consentito su La
Roa un diario di bordo
traboccante di episodi
e soprattutto emozioni
raccolte nel peregrinare di meraviglia in
meraviglia da Nancy
ad Anversa, da Bruxelles a Gand, a Bruges, a
Waterloo per terminare nell’incanto di quel
libro di fiabe nordiche
che è la città di Colmar.
Sarà compito dei nostri
esperti accompagnatori Giuseppe e Delfina
pubblicare, come han-
du Roi…
Ci sentiamo minuscola parte di un’immensa
no promesso, il diario
completo,
narrativo
e fotografico, quale
prezioso ricordo per i
fortunati gitanti. Qui
è d’obbligo, tuttavia
estrarne almeno i passi
riferiti al luogo prestigioso e alla tradizionale cerimonia che ci
hanno più emotivamente coinvolti.
« … SABATO 17
MAGGIO - Bruxelles
Le prime foto ricordo
della mattinata sono
nel Parco Heysel, sotto
il luccichio delle nove
sfere d’acciaio dell’Atomium; ma subito ci portiamo alla Grand Place
dove è un crescendo di
stupore ed ammirazione mentre lo sguardo
percorre il perimetro
di questo sontuoso patrimonio dell’umanità dell’Unesco con le
pittoresche Case delle
Corporazioni, la sequenza degli splendidi
palazzi gotici e rinascimentali, gli spettacolari
Hotel de Ville e Maison
moltitudine dalle lingue e dai costumi più
disparati che affolla la
piazza. Una breve incursione nelle vie laterali ci fa incontrare il
famoso Manneken-Pis,
quel bronzeo e grazioso
bimbetto che si esibisce disinvoltamente nel
fare la pipì e che oggi
indossa uno degli ottocento costumi del suo
guardaroba.
Ma il colmo dell’ammirazione lo raggiungeremo poco dopo di fronte
alle svettanti torri laterali della Cattedrale di
San Michele e Santa
Gudula che dominano la piazza antistante:
l’impatto visivo della
facciata principale è
veramente impressionante; ma un crescendo
di stupore ci coglierà
durante la visita guidata all’interno di questo
affascinante
gioiello gotico ricco anche
di splendidi elementi
quattrocenteschi, rinascimentali e barocchi.
Occorrerebbe ben altro
tempo per ammirare,
come meritano, le magnifiche vetrate policrome, l’altare in alabastro, il barocco pulpito
sontuoso, gli intarsi in
legno, il monumentale
organo maggiore a nido
di rondine, le numerose
sculture, le nobili sepolture a partire da quelle
dei duchi di Brabante
… Anche l’udito ha di
che stupirsi per i regolari rintocchi delle campane maestose e per le
deliziose note del carillon della torre sud.
LA CERIMONIA
Padre Claude Castiau
parla correntemente il
francese, l’olandese e
anche l’italiano avendo
studiato presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma ed avendovi conseguito due
lauree: in Teologia e in
Storia della Chiesa. Persona disponibile e determinata ad un tempo, egli
è il Decano, vale a dire
il massimo responsabile della più importante
e prestigiosa cattedrale
belga dove ci ha accolti
con cordiale affabilità e
simpatia, consentendoci una partecipazione
attiva alla Messa vespertina del sabato 17
maggio.
Il nuovo presbiterio
della Cattedrale di San
Michele e Santa Gu-
dula, situato sotto la
crociera e rialzato di
alcuni gradini rispetto
al resto della chiesa,
accoglie i Cavalieri
del Roero elegantemente in divisa, disposti in semicerchio a
far corona all’altare in
pietra e ai Celebranti:
il reverendo Decano
e un suo reverendo
Collaboratore. Svolge
mansioni di cerimoniere, lettore e traduttore il cavaliere Dante
Faccenda.
Il momento dell’Offertorio vede snodarsi l’ordinato ed elegante corteo di tutti
i cavalieri che, dal
centro della navata
principale, si recano
a consegnare al Celebrante oltre al pane ed
al vino per la Consacrazione, lo stemma
dell’Ordine, diversi
prodotti tipici della
nostra terra ed un’offerta il denaro.
Al termine della funzione il Gran Maestro,
cavaliere Carlo Rista,
dopo aver rivolto al
Celebrante e a tutti gli
astanti, parole di vivo
ringraziamento per la
squisita accoglienza,
tratteggia brevemente
il nostro Roero ed il
nostro Ordine; procede quindi, con cerimonia essenziale ma
dignitosa quanto si
conviene, all’investitura, honoris causa, a
Cavaliere dell’Ordine
di San Michele del
Roero del Reverendo
Decano, Père Claude
Castiau che volentieri
accetta ed apprezza.
Numerosi sono stati i gesti di simpatica
cortesia che l’illustre
Decano ci ha dedicato fin dalla prima
accoglienza e, durante la cerimonia, nel
tradurne in italiano i
passaggi più significativi, nello spiegare
brevemente ai fedeli che gremivano la
chiesa chi eravamo
ed il significato della nostra presenza ed
infine, nel concederci
l’onore di cenare con
noi in un tipico ristorante locale; opportuna occasione, questa,
per il Gran Maestro
di rinnovargli ancora
una volta un cordiale
ed affettuoso ringraziamento da parte di
tutto l’Ordine per la
gradita ospitalità ..».
Dante Maria Faccenda
Cultura
4
CONOSCERE LA CITTA' DI RHO
Un folto e vivace gruppo di cavalieri dell’Ordine di San Michele del
Roero si è formato nella
città lombarda di Rho
per iniziativa del cav.
Antonio Toppino, roerino d.o.c., originario di
Castellinaldo.
Non solo, ma negli anni,
quel nucleo “rhoerino”
ha attirato molti altri
simpatizzanti dell’hinterland milanese che,
conosciuto ed apprezzato il nostro Roero, hanno chiesto ed ottenuto
l’investitura a Cavalieri
del nostro Ordine. Persone tutte di eccellenti
qualità umane e professionali, esemplarmente
assidue alle nostre manifestazioni nonostante
la distanza.
Ospitiamo quindi volentieri il seguente loro
contributo. (dmf)
Invitato dagli amici
“Cavalieri del Roero”,
scrivo alcuni aspetti e
percorsi della città di
Rho, che ha vissuto negli ultimi cento anni
un’evoluzione straordinaria. Rho diventa città
nel 1932.Manifesta un
intenso territorio agricolo nell’anno 1920 e
seguenti; enorme raffineria di petrolio con
forte sviluppo industriale e artigianale dopo il
secondo
dopoguerra,
elevato progresso commerciale nel 2005 con
la costruzione del nuovo
polo fieristico di Milano. Rho conserva anche
profonda cultura civile
e religiosa che ricorda
diversi secoli passati di
epoca romana.
L’imponente mole del
Santuario dell’Addolo-
RECENSIONI
Venerdì, 6 giugno scorso,
alle ore 21, nel sontuoso, neoclassico Salone d’Ercole del
castello di Racconigi è stata
presentata la più recente opera del nostro Cavaliere Don
Umberto Casale, docente di
Teologia fondamentale presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose della
Facoltà di Teologia di Torino. L’evento, sotto il
patrocinio del nostro Ordine, della Biblioteca di
Racconigi, dell’Associazione Terre dei Savoia e
della Cartolibreria Clerici, ha visto al tavolo dei
relatori, oltre naturalmente all’Autore stesso, la
professoressa Luisa Perlo nelle vesti di moderatrice e lo scrittore Giovanni Bonavia.
Si tratta di uno studio ampio ed articolato che
guida un lettore non distratto lungo tre itinerari
del “Bello” a partire dalla filosofia greca antica,
attraversando quindi l’Antico e il Nuovo Testamento, per seguire infine le orme dei più grandi
pensatori della grande filosofia e teologia orientale e occidentale, da Agostino a Tommaso d’Aquino, da Kierkegaard a Dostoevskij e Balthasar,
fino a Ratzinger Papa, studioso e teologo eccelso.
Bella e consolante l’idea che emerge dalla lettura
e sa illuminare di spirituale ottimismo: le due vie
della Bellezza e della Verità conducono a quella
dell’amore che punta agli orizzonti dell’Amore
più grande.
Un profilo bio-bibliografico dell’Autore è comparso sul n.92, pag.4 de La Roa di Agosto 2013
Umberto Casale, PERCORSI DELLA BELLEZZA - PER UN’ESTETICA TEOLOGICA,
Lindau, Torino 2014, pagg. 335, € 28,00 dmf
rata risale al 1510 (S.
Carlo Borromeo e Arch.
Pellegrino
Tibaldi,
1527-1594).
Fondato dal Padre Giorgio Maria Martinelli,
aderente al Santuario,
esiste il celebre Collegio degli Oblati, luogo
e scuola di formazione
rigorosa del clero nonché sosta di Cardinali e
Vescovi.
Nel Collegio trova posto
una rara biblioteca con
la presenza di libri e documenti centenari.
In centro città domina
la storica Chiesa parrocchiale San Vittore, nata
nel 1844 che esprime ritratti e spazi importanti
della storia locale.
Nell’anno 1908 nasce la
Biblioteca Popolare di
Rho, fonte inesauribile
di eccellenti tradizioni e
numerosi ragguagli.
La data di nascita della
biblioteca indica la difficile vita e i pesanti impegni che alcuni cittadini hanno affrontato per
dare possibilità alla cittadinanza di avvicinarsi
ad una migliore cultura.
Ma la città di Rho offre
anche nel settore trasporti notevoli comodità. Stazione delle linee
ferroviarie Milano-Torino e Milano-Domodossola (Francia e Svizzera), terminale delle linea
n.1 della metropolitana
milanese. Raccordi con
l’intero sistema autostradale nazionale.
Non pochi sono gli edifici storici e di pregio:
Palazzo Visconti, Palazzo Crivelli, Villa Burba,
Villa Simonetta-Scheiber, Casa Magnaghi.
Il territorio di Rho ha
presentato e presenta un robusto contesto
industriale nazionale.
Qualche nome: Grace,
Citterio, Montedison,
Facchini. La vicinanza
con Milano trasmette
ricchezza di idee, di lavoro, di ricerche alla popolazione rhodense che
si gode la gioia di vivere
nella città di Rho.
Termino sicuro che le
suddette brevi notizie
non sono complete, per
cui chiedo scusa e comprensione ai lettori.
Giulio Maggioni
UN CONVEGNO DI GRANDE
ATTUALITA’ ORGANIZZATO
DAI CAVALIERI DEL ROERO
Da un’idea del nostro cavaliere Bruno Geraci,
già redattore capo di Rai 3, presidente del Co.Re.
Com., docente, tra l’altro, di Strategie della Comunicazione in tre Università statunitensi, è nata
la proposta di un convegno su uno degli argomenti più attuali e scottanti che riguardano soprattutto
il mondo adolescenziale, ma non soltanto.
In realtà la molla che ha messo immediatamente
in moto la Commissione Giovani e la Commissione Cultura del nostro Ordine è stata la lettura
del libro di Giammaria De Paulis
FACEBOOK: GENITORI ALLA RISCOSSA
Vademecum per non smarrire i propri
figli online
A cura del Consiglio Regionale
del Piemonte e del Co.Re.Com.
Un accattivante ed attualissimo libro che presenta
“non solo una panoramica completa ed aggiornata dei pericoli connessi all’uso di Face-book da
parte dei minori, ma anche gli strumenti utili per
educare i ragazzi ad un uso corretto e consapevole del social network”. Si dice infatti che usare
Facebook significa portare un miliardo di sconosciuti sulla porta di casa.
SOCIAL NETWORK: OPPORTUNITA' E
PERICOLO
Questo il titolo del convegno che si terrà a Canale
Venerdì, 24 ottobre 2014 a Canale.
La mattinata vedrà radunarsi nel salone del Cinema parrocchiale, in due momenti successivi
di due ore ciascuno, 500 studenti di terza media
delle scuole di Canale, Vezza, Montà, Sommariva
Perno, Corneliano, Priocca, Govone, Santa Vittoria, Cinzano.
La conduzione sarà a cura del già citato Bruno
Geraci e dello stesso autore del libro, Giammaria
De Paulis, web manager presso la Cykel Software
Web Agency, dottore di ricerca in Scienze della
Comunicazione, docente presso università ed enti
di formazione, e brillante animatore.
Il “taglio” giovanile della mattinata sarà di dialogo e aperto confronto senza concedere sconti alla
illustrazione delle gravissime insidie dei social
network quando usati in modo spericolato o anche soltanto ingenuo.
La sera, alle ore 21,00 nel Centro Culturale San
Giovanni, gli stessi Geraci e De Paulis, insieme
ad uno psicologo, ad un ufficiale della Polizia
Postale ed altri relatori esperti di comunicazione
nel web, offriranno a genitori, docenti, educatori
e pubblico in genere, una carrellata di utili riflessioni sul tema e risposte a domande e quesiti.
Lungi dal voler demonizzare i social network, che
sono un potentissimo strumento di comunicazione, il convegno ha come obiettivo quello di far
comunque acquisire coscienza dei seri pericoli
che vi sono insiti.
Dante Maria Faccenda
Cultura
Il titolo “MADE in Roero” o, per i cultori
della lingua italiana, “Prodotto nel Roero”,
è inteso nel senso più completo di “prodotto Roero”. Questa definizione comprende
da un lato i prodotti di questo territorio
forte e omogeneo, dall’altro il territorio
stesso, che di per sé un prodotto da comunicare al mondo.
Tra Torino e le Langhe, delimitato a sud
est dal fiume Tanaro, a Nord Ovest dalle
Rocche, nell’alta pianura che discende
verso il Po, il territorio comprende completamente 24 Comuni, compresi Bra e la
parte Nord di Alba, quella che si trova oltre il fiume Tanaro. Si estende per oltre
400 kmq a Nord Est della Provincia di Cuneo compreso il Comune di Cisterna, che
si trova nella Provincia di Asti, ed è abitato
da circa 90.000 abitanti.
Storicamente il Roero è un territorio che
inizia a prendere forma già prima dell’anno 1000, attraverso donazioni dell’imperatore alla Diocesi di Asti, che ne manterrà il
controllo, attraverso i propri castellani,
fino alla fine del XIII secolo, quando iniI filari di Roero Arneis e la Torre di Corneliano
ziano a emergere diverse famiglie nobiliari, prima fra tutte quella dei Roero alla
quale è stato successivamente donato.
Oggi bisogna recuperare questa identità
territoriale e presentarsi al mondo forti di
una storia condivisa.
Punto di forza del Roero è innanzi tutto il
territorio, forte di paesaggi che comprendono zone boscose ancora naturali, delimitate nella parte superiore dalle caratteristiche Rocche, e vigneti che alternati a zone
agricole con produzione mista arrivano
fino al Tanaro e alle Langhe. Ogni Comune ha poi il suo castello, la sua torre, il suo
edificio importante all’interno di centri
storici di valore e ben recuperati negli ultimi decenni ed è ricco di testimonianze
storico-artistiche, della vita civile e religiosa, ma anche della vita comune in piccola scala, che racconta la filiera dei prodotti agricoli principali, come la fragola, le
pesche e il vino. Sono proprio questi prodotti enogastronomici a rappresentare un
altro punto di forza, prime fra tutti le numerose eccellenze, come i vini (Arneis,
Favorita, Roero, Barbera..), la pera Madernassa e la trifula bianca del Roero, una tra
le migliori all’interno della denominazione “Tartufo Bianco d’Alba”.
Sono questi, in sintesi, i punti di forza del
Roero, da pubblicizzare sotto un marchio
unico, il “MADE in Roero” appunto, che
faccia conoscere nel mondo questo territorio interessante. Questo marchio deve diventare riconoscibile, sinonimo di eccellenza e tipicità territoriale. L’obiettivo infatti è quello di arrivare a creare l’associazione Roero-eccellenza nella mente del
pubblico, ricollegandosi anche a quelli che
sono i punti di forza del made in Italy riconosciuti nel mondo: forte territorialità, alta
5
“MADE in Roero”
Vigneti di Roero Arneis
qualità ed eccellenza artigiana. Questi elementi, che hanno fatto la fortuna di altri
settori economici, come quelli della moda
e del design, possono essere in qualche
modo ritrovati, seppur declinati diversamente, anche nel nostro territorio.
Bisogna prendere i migliori rappresentanti
di questa eccellenza, partendo innanzi tutto dall’enogastronomia che in questi anni
sta godendo di un successo internazionale
sempre maggiore (basti pensare che il turismo enogastronomico nelle zone individuate per la tutela Unesco è più che raddoppiato negli ultimi 10 anni).
Questi prodotti possono diventare la base che attesta la
reale eccellenza della produzione locale. In questo modo
il marchio “MADE in Roero”
inizia a riempirsi di significato
e, a patto di essere pubblicizzato in maniera attenta e competente, diventa veramente un
attestato di qualità.
Una volta creato correttamente il marchio,
in nuovi prodotti che man mano verranno
presentati beneficeranno dell’eccellenza
dimostrata da quella prima scelta.
Attenzione però, perché un marchio è un
oggetto estremamente delicato: una volta
creata una reputazione di eccellenza, ogni
nuovo prodotto deve rispettare quegli stessi standard. Basta un solo errore, un prodotto di qualità inferiore venduto come
eccellente, per far perdere credibilità non
solo a quel prodotto, ma a tutto il marchio,
vanificando quanto fatto fino ad allora.
Se utilizzato correttamente però, è uno
strumento molto forte di promozione e conoscibilità a livello internazionale. La
prossima Expo 2015, tutta incentrata sulle
eccellenze enogastronomiche italiane, è il
miglior trampolino di lancio che si possa
immaginare: fondamentale è però riuscire
a comunicare ai visitatori che verranno dirottati sul nostro territorio che non ci sono
solo le Langhe, ma anche il Roero, che
può dare prodotti di altissimo livello. I
prodotti enogastronomici devono però essere solo una parte dell’offerta, che deve
completarsi con gli altri aspetti già citati,
come quelli storici. Non va dimenticato infatti che nei loro viaggi in Italia i turisti
apprezzano moltissimo i millenni di storia
che il nostro Paese ha; recuperare le storie
e i monumenti locali e pubblicizzarli verso
l’esterno sarebbe un ulteriore grande punto di forza.
Non va dimenticata poi la grande occasione che ci si presenta: l’ingresso dei “Paesaggi vitivinicoli Langhe-Roero e Monferrato” nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità, come sancito dall’Unesco nella riunione di Doha, Quatar il 22 giugno. I motivi che hanno portato a tale successo han-
no le loro radici proprio nella peculiarità
dei nostri territori, in cui un’attività produttiva specifica, quella della coltivazione
della vite, ha plasmato il paesaggio naturale, dandogli un aspetto e una bellezza unici. Le colline coltivate a vite riassumono
secoli di lavoro e di storia, in cui l’azione
dell’uomo non può essere distinta da quella della natura. Ed è proprio questa “filiera” che l’Icomos (il comitato tecnico
dell’Unesco) prima e l’Assise mondiale
dell’Unesco poi, hanno deciso di premiare, dopo un primo rinvio nel 2012 a cui ha
fatto seguito una riduzione del numero di
Comuni candidati (da 70 a 29).
Il ruolo dei Cavalieri del Roero, vale la
pena ricordarlo, è sempre stato un ruolo di
primo piano nella l’inserimento del Roero
come parte dei paesaggi del vino, fin dalle
Vezza d’Alba, il baricentro geometrico del Roero
prime proposte per le Langhe partite dal
Presidente della Provincia Costa al Sindaco di Alba Rossetto; in particolare era stato
esplicitamente chiesto dai delegati dei Cavalieri di inserire il Roero. Dopo alcune
incertezze in fase di elaborazione della
proposta dettate dai timori delle eventuali
ripercussioni negative che la tutela Unesco
avrebbe potuto portare, l’incontro decisivo
del 6 dicembre 2011 a Torino, grazie anche
e soprattutto all’intervento dell’allora Assessore Regionale Alberto Cirio, ha garantito l’inserimento del nome “Roero” a fianco delle Langhe, con l’ormai famoso trattino che ha unito due territori con valenze
ambientali diverse ma integrabili. Il passo
successivo, ancora possibile, è ampliare la
tutela oggi concessa inserendo la core
zone dell’Arneis, già progettata e definita
per l’Assise di San Pietroburgo, ma non
inserita a causa di problemi di tempo; bisogna rinnovare il nostro impegno affinchè tra pochi anni la zona Langhe-Roero
sia adeguatamente riconosciuta nelle sue
due componenti, non solo nel nome ma
anche nella sostanza delle importanti caratteristiche del territorio. Territorio che,
nel caso del Roero, racchiude già un altro
sito Unesco: il “Castello di Pollenzo”.
La dicitura Langhe-Roero, inoltre, offre lo
spunto per un’altra riflessione: se da un
lato è vero che questi due territori hanno
ciascuno la propria tipicità, dall’altro sono
assolutamente integrati e devono lavorare
insieme per sfruttare al meglio tutte le sinergie che possono venirsi a creare. Ecco
un’ulteriore prova dell’importanza di creare un marchio “Roero” forte e riconosciuto, che si possa affiancare a quelle “Langhe” già conosciute e apprezzate dal pubblico internazionale. Il Roero non deve
essere da meno, ne ha le potenzialità e
adesso, grazie all’inserimento del proprio
nome tra i siti del Patrimonio Mondiale
dell’Umanità, anche l’occasione. L’importante è non lasciarsela scappare.
Valerio Rosa
Cultura
6
“La Roa” siamo noi
Sin dalla sua nascita nell’ormai lontano
1982, l’Ordine dei Cavalieri di San Michele
del Roero ha suscitato
prima la curiosità e poi
l’attenzione degli organi
di stampa locali, i quali
hanno spesso ospitato
volentieri gli interventi
del Gran Maestro Carlo Rista e dei suoi più
stretti collaboratori, ma
poi, nel 1982, da una
geniale idea del giornalista Carlo Gramaglia, è
nata “la roa”, che è diventata subito l’organo
ufficiale di informazione dell’Ordine e che,
ormai da ventidue anni,
esce regolarmente quattro volte all’anno (più
alcuni sporadici supplementi): il prossimo anno
la rivista dovrebbe uscire con la dicitura N. 100
- ANNO 34.
Negli ultimi anni, accanto alla classica versione cartacea, se n’è
affiancata una digitale in un sito che, nato
prima timidamente, è
cresciuto poi nel tempo
tecnicamente e qualitativamente, grazie anche
all’apporto di giovani
molto preparati venuti a
portare, e ben vengano,
linfa nuova al nostro datato ordine cavalleresco.
In tutti questi anni molti
sono i cavalieri che hanno contribuito di volta
in volta a riempire le
sedici pagine della pubblicazione, ma mi limito
a citarne alcuni per tutti,
quelli che si sono particolarmente distinti per
la regolarità e per la ricchezza culturale dei loro
scritti.
In primis il Gran Maestro Carlo Rista, che in
prima pagina, nel suo
articolo di apertura, ha
sempre fatto con grande
passione il punto sullo
stato di salute dell’Ordine.
Seguono, ovviamente
citati in ordine puramente casuale, Carlo
Gramaglia, direttore responsabile della rivista,
dotato della capacità di
spaziare con la sua cultura giornalistica nel
campi più diversi; Dante
Maria Faccenda, impegnato sulle tematiche
ambientali e sul tema
dei rapporti tra scuola e
territorio; Paolo Stacchini, profondo conoscitore della storia dei ventitré comuni del Roero,
Valerio Rosa, esperto
dell’aspetto architettonico del paesaggio roerino.
Altri collaboratori hanno affrontato, di volta
in volta, i temi più svariati, parlando della produzione agricola, della
viticultura, della gastronomia.
Altri interventi di rilievo sono stati dedicati
ai concorsi: concorsi di
laurea, concorsi fotogra-
fici, concorsi per produttori di vini, concorsi
gastronomici.
Molto spazio è stato dedicato alle feste sociali
(la festa di primavera,
la festa d’estate, ecc.),
alle cene d’autore, alle
gite fuori regione e fuori
Italia, ai gemellaggi con
altre realtà cui ci lega il
comune riferimento alla
devozione per San Michele Arcangelo.
In una rubrica a parte,
presente in quasi tutti
i numeri, “passeggiate
roerine”, gli organizzatori hanno relazionato
sulle riuscitissime brevi
escursioni mensili sul
territorio, finite regolarmente in un clima di
grande amicizia attorno
ad una tavola imbandita.
Questa è “la roa”, il gior-
nale che, una pagina dietro l’altra parla di noi e
del nostro impegno sul
e per il territorio del nostro Roero.
Per concludere possiamo quindi affermare
che, in tutti questi anni,
“la roa” è stata la puntale
testimone scritta dell’attività dell’Ordine, quasi
un fedele e preciso diario di bordo della nostra
navigazione nel tempo e
sul nostro territorio, ma,
in definitiva, “la roa”
siamo noi, la nostra storia di Cavalieri dell’Ordine di San Michele del
Roero: essa ci aiuta a
guardarci indietro per
ricordare e per riflettere e tutto ciò ci spinge
e ci stimola, al tempo
stesso, ad impegnarci
per realizzare quell’ambizioso progetto di un
Roero pulito e sicuro di
cui tanto in tutti questi
anni abbiamo parlato e
scritto, stimolati a ciò
dal desiderio di poter
consegnare un domani,
intatto, questo magnifico territorio alle generazioni che verranno.
Filippo Franciosi
IL BULLISMO NELL’ERA DELLA GLOBALIZZAZIONE
Internet ha offerto nuove opportunità e
nuove prospettive, aprendo all’era della
globalizzazione. Tra gli usi impropri di
questo strumento c’è sicuramente il
cyberbullismo. I soggetti più interessati
a tale nuovo preoccupante fenomeno sociale, sono senza ombra di dubbio i più
giovani; coloro i quali sono cresciuti acquisendo gradatamente le potenzialità
delle nuove tecnologie, intrecciando e
miscelando la vita on-line con quella offline, i cui confini sono divenuti troppo
labili e sottili. Sempre più spesso le attività svolte con i potenti ed evoluti mezzi
tecnologici hanno pesanti ricadute anche
nella vita sociale reale, riuscendo ad influenzare i comportamenti nella vita quotidiana di sempre più persone, specie di
coloro i quali cercano di definire e strutturare la propria identità.Quali sono le
cause e gli effetti di questo fenomeno sociale dilagante? Come aiutare gli individui ad acquisire comportamenti responsabili, senza limitarsi ad osservare in
modo passivo? Possiamo definire il
cyberbullismo come l’uso delle tecnologie per intimorire, molestare, mettere in
imbarazzo, far sentire a disagio o escludere altre persone. Questo può avvenire
in diversi modi, mediante: telefonate;
messaggi; immagini; chat su social network (es. Facebook); giochi e forum online. Hanno un loro preciso peso specifi-
co in questo senso: i pettegolezzi, i post,
le immagini o i video imbarazzanti, gli
insulti, le derisioni, le minacce o le violenze fisiche, nonché i tentativi di rubare
l’identità o il profilo sui social network
(costruendone di falsi) all’unico preciso e
predeterminato scopo di recare danno ad
una non molto spesso ignara ed inconsapevole vittima designata.
Questi atti di violenza psicologica e di
prevaricazione possono sfociare in episodi di bullismo, vale a dire: una serie di
comportamenti ed azioni posti in essere
prevalentemente nei luoghi di maggiore
aggregazione sociale (scuola e locali di
intrattenimento per i più giovani) da chi
cerca di prevalere su un’altra persona
mettendone in risalto la debolezze, la fragilità e l’impotenza del singolo di fronte
ad un platea di pubblico (meglio se più
ampia possibile) a cui il bullo rivolge il
proprio messaggio.
Il fatto che esista una barriera virtuale tra
carnefice e vittima, fa sì che il bullo si
senta ancora più forte e protetto dalle reazioni emotive della sua vittima, che sarebbero tangibili in un contesto di vita
reale. La barriera virtuale abbassa i freni
morali e inibitori del bullo e lo induce a
credere di essere unico protagonista di un
gioco virtuale, arrogandosi in modo arbitrario il diritto di poter turbare la privacy
del suo bersaglio in qualsiasi momento
del giorno e della notte.Ciò che lascia più
costipati è la leggerezza e l’assoluta sensazione di “Non aver fatto nulla di male”
che gli autori di questi comportamenti rimarcano nel momento in cui sono sorpresi in fallo. Essi si trincerano il più delle
volte nella frase: “C’è chi fa ben di peggio!”, ignorando volutamente o inconsciamente di aver arrecato un danno irreversibile sull’equilibrio psichico del soggetto colpito poiché né intacca pesantemente l’autostima, generando nel corso
del tempo sintomi di forte ansia e depressione. Gli effetti possono manifestarsi anche nel breve periodo, e il più delle volte
conducono a cali di rendimento scolastico o ad improvvise ed inspiegate difficoltà a relazionarsi con amici o colleghi di
lavoro.Le vittime del cyberbullismo tendono molto spesso a considerarsi inadeguati al contesto in cui vivono o provano
vergogna di loro stessi, tendendo a nascondere agli occhi degli altri “Possibili
artefici e giudici” gli episodi che hanno
subito.
Il suggerimento per chi è vittima di queste prevaricazioni e di questi soprusi è di
non arrendersi e di affrontare queste situazioni chiedendo aiuto senza rimorsi,
scrupoli di coscienza o vergogna, affidandosi a professionisti competenti e al
sostegno psicologico ed affettivo dei propri famigliari.
Cav. Fabrizio GRIFFO
Cultura
7
l’ascesa e la caduta
del brigante delpero (12)
Vigone, 5 agosto 1857
C' un solo modo per ricacciare nelle budella il ricordo dell'addio a casa Dogliani e dell'ultima volta nella
stanza di Marianna: riprendere la mia vita disperata. Ho deciso di partire da solo, e tutto il resto della
banda si è convinto della mia scelta solo quando ho
sparato ad un bambino fermo al ciglio della strada,
a Vezza: solo così gli ho fatto capire che, quando si
scappa, bisogna spogliarsi di ogni pietà, che diventa una debolezza più che un merito. Nella loro testa
vuota hanno inteso che, se si rendesse necessario,
potrei trovarmi ad uccidere anche loro... ed è questo
espediente a mettere il loro cuore in pace, chè il capo
ha bisogno di stare da solo.
E poi, non sono proprio senza compagnia: mi sento
seguito, seguito da qualcuno in divisa. Prima o poi
mi fermeranno, se non riesco ad arrivare alle montagne... e mi rode il pensiero che qualcuno abbia già
trovato il punto di partenza, e si sia già messo a fare
domande sul mio conto alle stesse persone che mi
hanno fornito alloggio e sostegno. Se solo avessi una
coscienza, ammesso che esista, questo fatto farebbe
sentire il suo peso su di lei.
Via, via, via da lì, da Bra, da Canale, dal Roero: non
devo cedere, né sperare, perchè la speranza rende insicuri. Le gambe sono tornate forti, ma ormai non
le sento più di ferro, e devo per forza fermarmi in
questa osteria a riprendere fiato e vino... la stessa
identica cosa, per me. Sono seduto al tavolo, e ne ho
scelto uno in piena luce: se qualcuno chiede, non sto
scappando... diciamo che sono in viaggio e non devo
per forza nascondere il mio volto.
C'è una sola cosa che ho davvero sottovalutato, nella
mia vita: il potere della parola, impegnato com'ero
a farmi largo con il coltello. Prima di questi istanti,
non ho mai dato il giusto valore al fatto che una piccola storia di un brigante potesse espandersi, al punto
da arrivare sin qua: mi hanno riconosciuto, e non ho
più scelta. Questa terra è ancora più miserabile della
mia ed una taglia fa gola, spinge la gente a correre
dalla Legge per guadagnare due scudi in cambio di
una vita.
Non ho paura: da un momento all'altro, da quella
porta entrerà un fantoccio in divisa e mi intimerà di
rendere conto sulla mia persona, ed allora sangue
chiamerà sangue.
Tutto ciò accade realmente, ed in un attimo tutti i
pezzi dell'enigma vanno al loro posto: c'era un'altra
ragione per aver ammazzato quel ragazzetto a Vezza,
ma non me ne rendo conto sino al momento in cui
mi si avvicina un Carabiniere che dice di chiamarsi Solaro. E' allora che, a mo' di saluto, gli sparo a
bruciapelo... ma quella stessa pistola non scatta, ferma, muta, allibita a sua volta da quel gesto compiuto
poche ore prima. Non è finita: ho ancora il coltello,
il fucile, le unghie e le braccia per farmi valere, e
si devono mettere in tre per bloccarmi, per fermare
quella “tigre crudele e stupida, perversa e feroce fin
nel midollo delle ossa” che aleggia dentro di me.
Mentre sento i lamenti del padrone dell'osteria per la
sua bottega distrutta dai colpi, mi portano fuori e con
una corda mi legano i polsi al retro del loro carro: si
aspettano che il mio animo ceda alla prospettiva di
un'umiliazione, sulla strada che conduce al carcere di
Pinerolo... ma per ora hanno fermato solo il brigante,
non l'uomo disarmato.
“Non sono ancora a Pinerolo!”, continuo a gridare
per un buon tratto di strada, per far capire loro che
il sangue non si lava con le lacrime: da me, non ne
vedranno.
Paolo Destefanis (12
IL MOVIMENTO ECUMENICO
PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI
Uno egli obiettivi del concilio Vaticano II - indicati da Giovanni XXIII
fin dal momento dell’indizione - è
il ristabilimento dell’unità fra tutti i
cristiani. A questo importantissimo
intento è dedicato il decreto sull’ecumenismo, Unitatis Redintegratio,
approvato il 21 novembre
1964 (2137 favorevoli, 11
contrari).
Il punto di partenza della riflessione è la rinnovata ecclesiologia
della Lumen Gentium,
un’ecclesiologia di comunione e di missione,
dove la divisione dei cristiani «non solo contraddice apertamente la volontà
di Cristo, ma anche è di scandalo
al mondo e danneggia la santissima
causa della predicazione del Vangelo». Al movimento per l’unità dei
cristiani, sorto a partire dalla prima
metà del ‘900 - che chiamiamo ecumenico (dal greco oikoumene: terra
abitata) - «partecipano tutti quelli che
invocano la Trinità e professano la
fede in Gesù Cristo Signore e Salvatore, che aspirano alla Chiesa di Dio
una e visibile, veramente universale e
mandata a tutto il mondo» (n.1).
Il decreto è suddiviso in tre parti:
nella prima (principi teologici) si
mostra come Gesù stesso ha voluto
e pregato per l’unità della sua Chiesa, dandole come supremo modello
l’unità nella Trinità delle persone di
un solo Padre e Figlio nello Spirito
Santo. «Tutti siano una cosa sola,
come tu Padre sei in me e io in te,
siano anch’essi in noi, perché il
mondo creda che tu mi hai mandato»
(Gv 17,21-22).
L’ecumenismo richiede pertanto,
a tutti i cristiani, un rinnovamento di mentalità: occorre pensare e
vivere i rapporti tra le confessioni
cristiane (la Chiesa Cattolica, l’Ortodossia orientale, le comunità sorte
dal protestantesimo) a partire da ciò
che già ci unisce, poiché ciò che ci
unisce è molto più importante di ciò
che ancora ci divide. Così il concilio
esorta «tutti i fedeli cattolici perché,
riconoscendo i segni dei tempi, partecipino con slancio all’opera ecumenica», promuovendo la verità e
la carità fraterna, compiendo atti di
riconciliazione, pregando intensamente e facendo i primi passi verso i
fratelli separati (n. 4).
Sono poi indicati, nel secondo capitolo, alcuni criteri per l’esercizio
dell’ecumenismo: l’unione deve riguardare tutti i fedeli (laici, pastori,
teologi), richiede un continuo rinnovamento della comunità nell’accresciuta fedeltà alla sua vocazione,
richiede la conversione del cuore
che porti i cristiani «a condurre una
vita più conforme al Vangelo», comporta soprattutto pregare insieme,
pregare per l’unità (una sorta di primato dell’ecumenismo spirituale:
n. 8). Richiede inoltre una sempre
più profonda conoscenza reciproca
e una fattiva collaborazione,
una formazione ecumenica
(nel campo della teologia
e anche negli altri ambiti)
che porti a dialoghi ecumenici in cui si esprime
e si espone la dottrina
della fede «con amore
della verità, con carità e
umiltà», sapendo che esiste «un ordine o ‘gerarchia’
nelle verità della dottrina cattolica, essendo diverso il nesso con
il fondamento della fede che è Gesù
Cristo» (n.11).
Questo esercizio presuppone dunque
una “teologia della comunione”
e ha come fine «la carità fraterna e
l’unione, cosicché superati a poco a
poco gli ostacoli frapposti, si giunga a quell’unità unità che il Signore
donò alla sua Chiesa fin dall’inizio»
(nn. 3-4). Nel terzo capitolo sono
brevemente presentate le diverse
confessioni cristiane: l’Ortodossia
orientale (nella sua storia, teologia,
spiritualità), la Chiese e le comunità
separate in Occidente, per concludere riconoscendo «che questo santo
proposito di riconciliare tutti i cristiani nell’unità della Chiesa di Cristo, una e santa, supera le forze e le
doti umane. Per questo ripone tutta la
sua speranza nell’orazione di Cristo,
nell’amore del Padre per noi e nella
forza dello Spirito Santo» (n. 24).
Il dialogo ecumenico è senza dubbio uno dei più significativi frutti
del Vaticano II: nei decenni successivi l’ecumenismo ha fatto notevoli
passi in avanti, documenti interconfessionali ed eventi particolari (si
pensi all’abbraccio fra Paolo VI e il
patriarca ortodosso Atenagora a concilio in corso [1963] dopo secoli di
incomunicabilità, e a quello di papa
Francesco col patriarca Bartolomeo
a Gerusalemme nel maggio scorso)
hanno segnato il cammino verso
l’unità. Restano ancora alcuni punti
bisognosi di approfondimenti (l’Eucaristia, i sacramenti, i ministeri …),
come si legge nell’enciclica di Giovanni Paolo dedicata all’ecumenismo, ma con il concilio Vaticano II
«la Chiesa cattolica si è impegnata
in modo irreversibile a percorrere la
via della ricerca ecumenica, ponendosi così all’ascolto dello Spirito del
Signore, che insegna a leggere attentamente i segni dei tempi». (Ut unum
sint, 1995, n.3).
Don Umberto Casale
Roero
8
XIV EDIZIONE CONCORSO
ENOLOGICO DEL ROERO 2014
PERGAMENA CON
UNA RUOTA D’ORO:
• Az. Ag. ROSSO
FRANCESCO - santo
stefano roero
• Az. Ag. MALOT
dei F.lli Pezzuto
VEZZA D’ALBA
PERGAMENA CON
DUE RUOTE D’ORO
• Az. Ag. BONINO ILARIA
VEZZA D’ALBA
Fraz. Borbore
• Az. Ag. DESTEFANIS
FEDERICO CANALE
FRAZ. VALPONE
• Az. Ag. CASCINA
FIORENZA di Gavadore
Sergio - CANALE
FRAZ. S. DEFENDENTE
• Az. Ag. DELTETTO
CANALE
• Az. Agr. PINSOGLIO
MADONNA CAVALLI
CASTELLINALDO
• Az. Ag. RABINO LUIGI
CANALE
• Az. Ag. SIBONA FRATELLI
SANTO STEFANO ROERO
• Az. Ag. CASCINA
CIAPAT DI BERTELLO
GIACOMO & C.
MONTALDO ROERO
FRAZ. SAN ROCCO
• Az. Ag. CUNIBERTO
ARMANDO - GOVONE
• Az. Ag. CESTE FRANCO
DI CESTE PIERGUIDO
GOVONE
• Az. Agr. Borinelli
Enrico Giacomo
SANTA VITTORIA D’ALBA
• Az. Ag. BAUDAVIN
di Volatino Marco
CASTAGNITO
PERGAMENA CON
TRE RUOTE D’ORO
• Az. Ag. CORNAREA
CANALE
• Az. Ag. MARSAGLIA SS.
di Enrico e
Monica Marsaglia
CASTELLINALDO
• Az. Agr. CANTINA
l’CAVIS - POCAPAGLIA
• Az. Ag. CUNIBERTO
ARMANDO - GOVONE
• Az. Ag. CRAVANZOLA
BRICCO DEL CONTE
CASTELLINALDO
• Az. CASETTA F.LLI di
Casetta Ernesto & c.
VEZZA D’ALBA
• Az. Ag. MATTEO
CORREGGIA - CANALE
• Az. Ag. DEMARIE
GIOVANNI di Demarie
Aldo CASTELLINALDO
• Az. Ag. COSTA
CATTERINA - di Coscia
Antonio - CASTAGNITO
• Az. Ag. DELPERO ss
SANTO STEFANO ROERO
• Az. Agr.BAYAI di
Moretti Giovanni
MONTEU ROERO
• CANTINA ENRICO
SERAFINO - Campari
Sella e Mosca - CANALE
• Az. Ag. SELEZIONE
TEO COSTA
CASTELLINALDO
• TENUTA CARRETTA SRL
PIOBESI D’ALBA
• Az. Ag. VAUDANO ENRICO
E FIGLI - CISTERNA DASTI
• Az. Ag. SORDO GIOVANNI
di Sordo Giorgio
CASTIGLIONE FALLETTO
• Az. Ag. NOVO MARCO
CANALE
• Az. Ag. MAIOLO RENATO
- SANTO STEFANO ROERO
• Az. Ag. GOMBA ss.
di Gomba Sergio
BAROLO
• CANTINA MONPISSAM
di Gallino Antonio
CANALE
• Az. Ag. MASSUCCO
FRATELLI - S. GIUSEPPE
DI CASTAGNITO
• Az. Agr. PIAZZO
ARMANDO DI MARINA
PIAZZO - SAN ROCCO
SENO D’ELVIO - alba
• Az. Ag. PACE dei
Fratelli Negro - CANALE
nuova sede del
clams AD alba
Il Circolo delle Langhe Auto
Moto Storiche di Alba, con oltre
1500 soci, ha cambiato sede. Ora
gli uffici sono in corso Torino
14/1, nella galleria Hotel I Castelli. L’inaugurazione ufficiale è
stata il 28 giugno alle ore 18:00
con il taglio del nastro del sindaco di Alba avv. Marello ed altre
autorità istituzionali.
• Az. Ag. COSTA MARIO
CANALE
• ANTICA CASCINA DEI
CONTI DI ROERO di
Olivero Daniela
VEZZA D’ALBA
• CASCINA CHICCO
SOC. AGR. SS - CANALE
• Az. Ag. MARCO PORELLO
CANALE
• Az. Ag. BRIC CASTELVEJ
Gallino Domenico
CANALE
• Az. Ag. CA’ di CAIRÉ
di Emanuele Rolfo
MONTA’ FRAZ. SAN ROCCO
• CANTINA DEL NEBBIOLO
SCA - VEZZA D’ALBA
BORBORE
• TENUTA FRATELLI
POVERO SS DI POVERO
Bartolomeo - Gianluca
CISTERNA D’ASTI
• PRODUTTORI DI GOVONE
SAS - GOVONE
• Az. Ag. Cascina
PELLERINO - MONTEU
ROERO - LOC. SANT’ANNA
• Az. Agr. CHIESA CARLO
SANTO STEFANO ROERO
• AZ. Agr. IL GOTTINO
di Felice Dabbene
SANTA VITTORIA D’ALBA
• Az. Agr. COURNAJA
di Chiesa Daniela
SANTA VITTORIA D’Alba
• Az. Agr. LA CONTEA
di Claudia Francalanci
NEIVE
• Az. Agr. FRATELLI
RABINO di Rabino Andrea
SANTA VITTORIA D’AlBA
• Az. Agr. SANDRONE
LUCIANO - BAROLO
• Az. agr. CAREGLIO
di Pier Angelo Careglio
Località Aprato
BALDISSERO D’ALBA
E' stato insignito del titolo
di "Vignaiolo dell'anno"
Gianni Brezzo, titolare dell'Azienda
Michele Brezzo - S. Stefano Roero.
11 Maggio 2014: verbale
tour nel Roero del CLAMS
L’Ordine dei Cavalieri Carlo e Davide Castello,
di San Michele del Ro- dirigenti CLAMS
ero, (sponsor del raduno CLAMS a Monteu
Roero), rappresentato
dal Gran Maestro Carlo Rista, dal Vicario
Carlo Gramaglia direttore dell’ufficio stampa
CLAMS e dell’ORDINE, dal Cav. Paolo
Rosso ed altri membri
del direttivo, dopo una lunga riflessione, in contatto con gli organizzatori, hanno deliberato le
premiazioni, di dieci pergamene con ruote d’oro
riservate ai partecipanti al raduno.
DIPLOMI DI ECCELLENZA:
PERGAMENA DELL’ORDINE
- Dellabora Luigi su Jaguar Sovereign in quanto
equipaggio proveniente da più lontano;
- Appendino Giuseppe (Jose) per l’eccellente
ospitalità e la collaborazione organizzativa;
- Lori Antonio su Lotus da competizione
PERGAMENA - UNA RUOTA D’ ORO
- Mesturino Luciano su SIATA AMICA 50 del
1950 (vettura anziana)
- Rustichelli Dante su FIAT 500C Topolino del
1950 (vettura anziana)
- Migliorati Pier Ippolito (Pierin Mudifica)
3Menda, costruttore Perosino del 1958 (prototipo)
- Susenna Luciano su FIAT 508 Spider del 1932
per l’apporto dell’ alto contributo nel motorismo
storico, per la vettura più anziana e per essere il
conducente più anziano.
- Billotti Serafino su Lancia Flavia Cabrio del
1964 carrozzeria Vignale convertibile (storica
carrozzeria torinese distintasi per le linee eleganti ed innovative)
PERGAMENA - 2 RUOTE D’ ORO
- Abellonio Gianfranco su Chevrolet Impala del
1960 per l’ottimo stato di conservazione e per essere un brillante cerimoniere in ogni occasione
PERGAMENA - 3 RUOTE D’ ORO
- Castello Carlo su FIAT 100 Monviso del 1950
quale Presidente Fondatore del CLAMS, presente con veicolo unico al mondo per qualità di restauro e per rarità.
L’Ordine dei Cavalieri del Roero ringrazia gli organizzatori, auspicando altri raduni nel territorio
carlo gramaglia
Roero
9
L’ O.M.A. Roero O.n.l.u.s
l'osservatorio meteorologico dell’agricoltura
É un’associazione nata nel 1983 e,
da piccolo nucleo zonale, è diventata
una realtà di grande interesse per tutti i Roerini: riconosciuta dalla Regione Piemonte, ha registrato un marchio di tutela per i prodotti agricoli.
Scopo primario dell’associazione è
la promozione dell’agricoltura, in
particolare la divulgazione delle moderne tecniche di lotta integrata e
biologica ai parassiti delle coltivazioni, con attenzione alle problematiche di tipo ambientale ed ecologico:
per questo motivo è sempre più potenziato il sevizio tecnico d’informazione e rilevamento dati del territorio. I suoi Tecnici Agronomi elaborano i dati derivanti dalle stazioni meteorologiche sparse sul territorio e
così possono dare consigli per operare più razionalmente. Altro campo
d’azione dell’associazione è la promozione del Roero in ogni sua forma:
turistica, economica e culturale. (dmf)
Il mese di aprile 2014 è stato un
mese denso di eventi per l’O.M.A.
ROERO O.N.L.U.S.
Gli avvenimenti che si sono succeduti sono stati i seguenti:
in data 07/04 si è svolta l’assemblea
annuale dei soci dove, fra le non
meno importanti incombenze, sono
stati premiati i soci anziani come segue: al Sig. Pinsoglio Giuseppe è
stato conferito il diploma dei 15
anni, ai Sigg. Rabino Vincenzo e
Montrucchio Luigi è stata assegnata
la spilla di bronzo per i 20 anni men-
tre, ai Sigg. Bongiovanni Silvio e
Careglio Sergio, è stata assegnata la
spilla bronzo-argento per i 25 anni.
Auguri dunque ai veterani!
Il giorno 09/04 la scuola Elementare
dell’Istituto comprensivo “G. Arpino” di Sommariva Bosco, con la
classe IV al gran completo delle due
maestre, si è recata, su invito
dell’O.M.A.- Roero, sia in visita al
Museo Naturalistico del Roero di
Vezza d’Alba, sia alla capannina meteorologica dell’O.M.A, di San Martino, sempre in Vezza d’Alba. La
guida d’eccezione per i ragazzi, peraltro attentissimi, è stata il sindaco
di Vezza, Carla Bonino.
Per chiudere in bellezza, in data
12/04, si è tenuta in Guarene la XIV
edizione di “Cantè j’euv, l’antica
manifestazione della questua delle
uova, che si è fregiata, in questi ultimi anni del riconoscimento di “ Meraviglia Italiana”… L’O.M.A. Roero
ha partecipato alla manifestazione
con il tipico stand che proponeva le
“friciule alla pera madernassa”, cavallo di battaglia delle specialità roerine e fiore all’occhiello dell’ Associazione.
Anche quest’anno Cantè j’euv ha
avuto grandissimo successo di pubblico e di gradimento, grazie all’apporto di Associazioni che, come
O.M.A. Roero, contribuiscono allo
sviluppo ed alla crescita di realtà
sempre più concrete e presenti nel
territorio.
Salvatore Ulivi
NATO AD ALBA IL “MADE IN PIEMONT”
In Alba è nato il “MADE IN PIEDMONT”,
con lo scopo di valorizzare i panorami di Langhe, Monferrato, Roero. É un’associazione
nata con 52 imprese, che producono vini DOC
e DOCG , che valorizzano i loro prodotti.
Dopo pochi giorni i soci sono oggi 84.
L’associazione si chiama “Consorzio e Comb”
con ufficio in via Vivaro, 25 ad Alba, titolo con
davanti il logo stellato dell’Unione Europea. Otto sono i Webcam, in punti
importanti, quali: Barolo, La Morra, Barbaresco, Treiso, Diano d’Alba,
Monteu Roero, Montà e Canale, che trasmettono sui loro siti le immagini
dei panorami del territori, 24 ore su 24. Il Made Piedmont è nato grazie ai
finanziamenti Europei OCM (organizzazione Comunitaria del Mercato). Le
immagini delle webcam di Made in Piedmont, sono visibili anche sui siti
dell’Ente Turismo Alba, Bra, Langhe, Roero, con presentazione del Presic.gr.
dente Luigi Barbero dell’Ente Turismo ATL Alba.
XIi concorso regionale
di fotografia 2014
L’Ordine dei Cavalieri di San Michele
del Roero, in collaborazione con l’Enoteca
Regionale del Roero, bandisce il 12° Concorso
Regionale di fotografia anno 2014
"Roero: IL ROERO É UN MARE DI…"
Sezione a Colori o in Bianco/nero.
• Ogni partecipante può inviare al massimo quattro opere inedite. A tergo di ciascuna opera,
dovrà comparire solamente il titolo. Allegare
alla foto una busta chiusa, con all’interno, le
generalità, l’indirizzo, il telefono dell’autore
ed eventuale indirizzo email
• il formato minimo dovrà essere di 20x30 cm.
Ogni autore è responsabile di quanto forma oggetto delle opere presentate.
Le opere dovranno pervenire a: ORDINE DEI
CAVALIERI DI SAN MICHELE DEL ROERO
presso Enoteca Regionale del Roero - Via Roma,
57 - 12043 CANALE (CN) - Tel. 0173-978228
Fax 0173-979717 - [email protected]
entro il 20 ottobre 2014
•Le opere saranno esaminate da una giuria qualificata, il cui giudizio sarà insindacabile. Valuterà attentamente l’attinenza o meno dell’opera al tema
proposto, escludendo le fotografie fuori tema.
• Le opere saranno esposte ai primi di Dicembre Nel salone d’onore dell’Enoteca del Roero,
in Canale. La Premiazione è programmata per
l’8 dicembre 2014 ore 11 durante l’inaugurazione della mostra fotografica
• L’organizzazione porrà ogni cura nella conservazione delle opere, ma declina ogni responsabilità per eventuali danni, smarrimenti, furti ecc. La
partecipazione al concorso implica l’accettazione
completa ed incondizionata del presente regolamento e delle determinazioni assunte dalla giuria.
I PREMI:
1° Premio: 200 Euro con pergamena
2° Premio: 150 Euro con pergamena
3° Premio: 100 Euro con pergamena
4° Premio : 80 Euro con pergameno
5° Premio: 50 Euro con pergamena
Dal 6° al 10° premio pergamena con una ruota
d’oro
dall'11° al 15° premio, pergamena di eccellenza con motivazione
• Le opere potranno essere utilizzate dall’Ordine per pubblicazioni sul periodico “La Roa” ed
altre testate, locali e non, nonché per esposizioni
durante le manifestazioni promozionali in Italia
ed all’estero, citandone, naturalmente, la fonte.
L’uso sarà senza fini di lucro. Eventuali insindacabili modifiche al regolamento potranno essere
attuate dall’organizzazione in relazione a situazioni contingenti.
• Per informazioni telefonare all’ORDINE DEI
CAVALIERI DI SAN MICHELE DEL ROERO
Tel. 0173-978228 - Fax 0173-979717 - E-mail:
[email protected] oppure al Cav. Roberto Ambrosio. tel. 0173- 979425 (ore serali)
Il G. Maestro Cav. Carlo Rista
Il Presidente Cav. Carlo Gramaglia
Roero
PASSEGGIATE ROERINE
Le passeggiate, dopo la pausa di agosto, riprenderanno a settembre
Il numero degli escursionisti è variabile: dai dieci
partecipanti ai trenta. Dipende dal tempo, spesso
incerto in questa primavera ed inizio estate.
Tutti si sono dimostrati sempre soddisfatti ed
interessati ai percorsi proposti. Hanno ammirato ed apprezzato i paesaggi ed i panorami tipici
del nostro territorio. Oltre al gruppo dei cavalieri
fedelissimi, si aggiungono a volte amici e conoscenti ed il numero è sempre una sorpresa.
Dopo la passeggiata, alla sera, ci si ritrova per
la cena presso uno dei ristoranti della zona ed
anche qui il gruppo è sempre folto ed affiatato.
5 MAGGIO 2014
SGUARDO SULLE ROCCHE DI BALDISSERO
8 GIUGNO 2014
NEI BOSCHI DI CASCINA BONICELLI
(cena delle tinche di Ceresole)
6 LUGLIO 2014 - NEI BOSCHI DI CISTERNA
IL Dott. G. Battista Marchisio ha
ricevuto la medaglia Cangrande
L’Ente Fiera di Verona 2014 ha assegnato al
dottore Giovanni Battista Marchisio di Vezza
d’Alba, la preziosa medaglia Cangrande, quale
personaggio benemerito della viticoltura. Il dr.
Marchisio era stato alla guida della Cantina Sociale di Vezza d’Alba per ben 27 anni (dal 1986
al 2013) Congratulazioni.
10
(segue da pagina 1)
Patrimonio Mondiale UNESCO: le parole
del Sindaco di Alba Maurizio Marello
Il Sindaco di Alba Maurizio Marello dichiara: «É una straordinaria
giornata. Le Langhe sono patrimonio unico ed eccezionale dell’umanità.
Il nostro paesaggio vitivinicolo non ha eguali. Questo ci dice il verdetto.
Di questo, in cuor nostro e senza presunzione, eravamo coscienti. Oggi è
un nuovo inizio in cui siamo chiamati ancora di più alla responsabilità di
custodire, migliorare e promuovere Alba, le Langhe, il Roero e il Monferrato». Con Pollenzo, due volte patrimonio mondiale Unesco Il sindaco di
Bra “Grande risultato per il territorio di Langhe, Roero e Monferrato che,
è stato proclamato a Doha, in Qatar, Patrimonio mondiale dell’umanità dal
comitato dell’Unesco. Pollenzo era stato insignitonel 1997.
“Un prestigioso riconoscimento per l’Italia intera e una grande soddisfazione per le nostre splendide terre, che già dal 1997 sono presenti nella World
Heritage List dell’Unesco con il complesso carlo albertino di Pollenzo,
insignito nell’ambito della valorizzazione delle residenze della casa Reale
Savoia in Piemonte. Il nostro è un territorio da record, due volte patrimonio
mondiale dell’umanità: un risultato che rende giustizia alla bellezza di queste terre e che concorre a diffonderne la suggestione in tutto il mondo”.
c.gr.
Unesco E POI?..
Il 22 giugno a Doha in Qatar verrà
dato il riconoscimento ufficiale a Langhe, Roero e Monferrato come patrimonio mondiale dell’umanità.
Il coronamento di un lungo sogno durato 10 anni e sempre un po’ in forse.
Messo in discussione non per la bellezza delle colline e per il patrimonio
culturale di livello assoluto, tra i più
alti a livello mondiale, piuttosto per la
bruttezza di alcuni fondovalle, riempiti nelle spesso da capannoni di vario
genere che, in alcuni casi, per effetto
della crisi, sono stati abbandonati.
Sono 29 i comuni coinvolti su tre province ed inseriti nelle “core zone”:
Langa del Barolo, Castello di Grinzane Cavour, Colline del Barbaresco,
Barbera e Nizza Monferrato, Cannelli
e Asti Spumante, Monferrato degli infernot.
E il Roero? Grazie ad un’azione di
marketing territoriale, dopo la precedente candidatura bocciata, almeno il
nome “Roero” è stato incluso nell’area
che si fregerà di questo riconoscimento. Ma se per la Langa il percorso è
stato così lungo, quanto tempo dovremo attendere per inserire il nostro Roero nei “paesaggi vitivinicoli”?
Roero non è solo viticoltura. Forse
prima di ri-attivare tutta la macchina
burocratico-politica per il nostro territorio, dovremo analizzare il contesto
paesistico, sociale e morfologico del
Roero, partendo dal Piano Paesistico
Regionale, uno strumento di pianificazione scritto proprio da noi, il quale
recita “anche se per ora contenuto, lo
sfruttamento turistico dell’area,
estremamente fragile in ragione della
sua stessa articolazione, va tenuto
sotto controllo, onde evitare fenomeni
speculativi e l’innescarsi di tendenze
alla riconversione monoculturale
dell’area. Lo stesso dinamismo albese
su cui il Roero gravita, potrebbe nel
medio periodo arrecare più guasti
che benefici […] La scarsa presa di
coscienza della reale potenzialità del
patrimonio storico, delle peculiarità
culturali e del paesaggio complesso
dell’area come risorse per lo sviluppo
locale, sfocia spesso in interventi incongrui”. Fragilità, monocoltura, tendenza ad identificarsi nell’albese,
scarsa coscienza delle potenzialità e
delle risorse locali, sono quindi i principali rischi di un territorio che prima
di essere conosciuto e valorizzato a livello internazionale dovrebbe essere
conosciuto e valorizzato dai suoi stessi abitanti attraverso sinergie intercomunali, capaci di agire trasversalmente sotto vari aspetti: economici, turistici, ambientali, urbanistici, culturali,
amministrativi, legislativi, ecc…
Partire dal basso, educare noi stessi a
riconoscere le proprie risorse, potenzialità e limiti, informare e rispettare
le normative, superare i campanilismi
e gli individualismi storici che spesso
hanno impedito di crescere come territorio. In questo modo potremo forse
acquisire e trasmettere alle nuove generazioni una visione più ampia del
nostro mondo, con gli “occhi del turista”, sfruttando gli strumenti e i fondi
economici in modo sinergico.
Marco Nota
Spazio Aperto
11
VOCI e MESSAGGI di una piazzetta
C’è una piazzetta davanti alla mia finestra:
piccola ma esuberante
di vita. Ha forma rettangolare segnata di quattro
vie: due per il traffico
pubblico e marcatale e
le altre due per accesso
al sito pedonale. É abbastanza grande da contenere numerose piante ad
alto fusto e svariate panchine per riposarsi.
Quando apro la finestra
di primo mattino, subito
mi viene di guardare il
cielo che, nella bella stagione è ricamato dal
volo delle rondini che,
chiacchierine scivolano
senza sosta attorno al
vecchio campanile della
chiesa. I primi frequentatori della piazzetta
sono i pensionati: donne
e uomini che portano i
cani per la quotidiana
passeggiata. Poi noto su
Un premio
alle bollicine
di Teo Costa
un’antica magnolia nel
giardino della canonica
un simpatico via vai di
passeri venuti a pernottare e quindi tortorine e
merli dove hanno nidificato. Le gazze invece
costruiscono il nido sugli alberi della piazzetta
e a suo tempo difendono
con violenza e ferocia le
loro uova dai corvi predatori. A mezza mattinata compaiono i pensionati a passeggiare, a
commentare i fatti del
giorno e a disputare di
politica, economia e socialità. Le nonne si siedono sulle panchine disposte in cerchio per interminabili confabulazioni e con occhio sempre vigile sui nipoti e
pro nipotini: attenzioni
premurose e piene di responsabilità. I bambini e
le bambine si divertono
con le loro biciclettine e
più piccini, ancora incerti sull’equilibrio rincorrono i colombi senza
mai poterli acciuffare.
Al vedere questi angioletti mi viene da pensare
a che cosa faranno da
grandi e come sfrutteran-
no i valori culturali e religiosi ancora da apprendere. Più vivaci e simpatici sono i ragazzi che
con un niente si creano
una porta per esercitarsi
con i palloni sui calci di
rigori. Ma il gioco preferito è quello del “nasconderello” dove, in un baleno spariscono tutti per
non farsi trovare. La
commozione mi prende
dentro, quando, nei momenti di calura estiva
persone famigliari o badanti accompagnano con
delicatezza persone anziane in carrozzella a respirare all’aperto sotto le
piante ombrose un’aria
diversa dai loro appartamenti assolati.
C’é anche una giostra
con trenino a vagoni,
con luci intermittenti e
abbondanza di musica
ad alto volume per la
gioia dei più piccoli.
Insomma, da mattina a
sera c’è grande movimento nella mia piazzetta e quando si fa notte,
allora c’è un altro motivo di tristezza: i “barboni” trasformano le banchine in letto e lì, senza
tetto, dormono col solo
conforto della pubblica
fontana.
Ma quello che mi rattrista di più è quando
vedo sovente giovani
simpatici e ragazzi che
cercano di vendere un
fazzoletto di carta o un
accendino: sono giovani
che vengono da molto
lontano e vengono in
cerca di lavoro, di pane,
di casa. Non hanno nessuno! Questa sera dove
andranno a dormire?
Dove andranno a mangiare? Chi regalerà loro
un po’ di affetto? Chi
darà loro una carezza
come facevano le loro
mamme? Ritorneranno
ancora a rivedere la loro
terra natia?
La gente corre veloce
con ritmo vertiginoso e
non ha tempo per fermarsi a salutare e aiutare. E allora la commozione, irrorata da una lacrima segreta fa scaturire una fervida preghiera
al Buon Dio perché aiuti
e conforti questi nostri
fratelli, di noi meno fortunati.
don Enrico Grasso
LA “FLAVESCENZA DEI GIARDINI”
“Rosé Natur Brut”, lo
spumante delle Cantine di teo costa, Castellinaldo, ha ottenuto il premio della Financial Times di Londra, fra i 22 vini con
bollicine degustati da
tecnici del palato. Il
premio è stato rilasciato dal Bureau Verrai Italia Spa. Nei
giorni scorsi una delegazione è anche arrivata improvvisamente
a Castellinaldo per visitare vigneti e cantine
di teo Costa, congratulandosi e convalidando il premio.
Complimenti al cav.
Teo Costa ed alla sua
équipe.
Gli amanti del giardino di casa e in
particolare i possessori delle siepi di
bosso, da 2 o 3 anni staranno assistendo probabilmente a dei fenomeni
di disseccamento dei loro
preziosi arbusti ornamentali. Disseccamenti che,
partendo dalle zone inferiori ed esterne delle
piante, sono preceduti
dalla comparsa di ragnatele setose, nei cui
dintorni si annidano le
larve e i relativi escrementi e segni di rosura
(rosicchiatura) sulle foglie e i
teneri rametti di bosso; larve di Cydalima perspectalis, un lepidottero (farfalla) detto “Piralide del bosso”.
Questa farfalla, passando per la Svizzera, si sta espandendo il suo areale
di diffusione allargandosi in tutto il
Nord Italia, dalle zone di confine sino
alla pianura; arrivato nel 2010 nel
Veneto, è in continua espansione. In
Piemonte vi sono ormai da 2-3 anni
diversi focolai che si stanno espandendo a macchia di leopardo, ma che
in breve tempo vedranno il diffondersi di questo vorace lepidottero in tutto
il nostro territorio.
Come comportarsi quindi? Come
difendere le costose piante di bosso che spesso sono l’asse portante
dei giardini all’italiana di ville e
castelli?
Intanto saperla riconoscere tempestivamente,
monitorando le piante a
partire dal mese di maggio e fino a settembre
e, soprattutto, eseguire
i trattamenti solo alla
comparsa delle larve e
delle relative uova (sotto
la foglia) con prodotti insetticidi, strumenti e personale
adeguato e professionale. Inoltre, se
non adeguatamente trattate, le piante
colpite dalla piralide del bosso sono
soggette a successivi attacchi fungini, che richiedono a loro volta nuovi
trattamenti.
Ad oggi non esiste una cura definitiva
per la piralide del bosso; solo un costante monitoraggio ed un tempestivo
trattamento possono ridurre i disseccamenti degli arbusti. In caso contrario, il bosso attaccato non morirà, ma
il suo valore estetico sarà pregiudicato notevolmente per diverso tempo.
Marco Nota
Appuntamenti
Settembre
Mercoledì 3 ore 20
Riunione del
Consiglio Reggente
Domenica 7
Passeggiata roerina.
19, 20, 21
Gita a Rovigo e
gemellaggio con
confratelli Bavarolo
Sabato 27 ore 20
Festa di San Michele,
con Messa a Tenuta
Pedelmonte Guarene
Consegna Borse
di Studio e Premio
Biennale di Laurea
Ottobre
Mercoledì 1 ore 20
Riunione del
Consiglio Reggente
Domenica 5
Passeggiata Roerina
Novembre
Mercoledì 5 ore 19,30
Riunione del
Consiglio Reggente
Domenica 9
Passeggiata roerina
Dicembre
Mercoledì 3 ore 19,30
Riunione del
Consiglio Reggente
Domenica 7
Passeggiata roerina
Sabato 13 ore 17,15
Cerimonia investitura
dei Neo Cavalieri
nell'ex Chiesa di San
Giovanni, in Canale
19,00 Relazione del
G. Maestro ed auguri
Ore 20,00 Cena con
Vijà ‘d Natal,
Ristorante La Trifula
Bianca, Vezza d’Alba
IL SOLE
Sale il sole
a schiarire gli scuri
colori
Il nero
muta e si veste
giallo verde rosso
grigio di lieve
foschia
l’infinito
Seduto al gradino
racchiuso tra le
piccole braccia
assorbo i primi
calori
Vito Cosentino
Spazio Aperto
12
LA TRIFULA BIANCA - VEZZA D’ALBA
Vezza d’Alba, nel cuore
del Roero, sulla statale
231, tratto Alba - Canale, ha sede il Ristorante
“La Trifula Bianca”;
un locale “IN” costruito a fine novecento, con
quattro saloni di grande
formato, ed una cucina
familiare, ampia,
ariosa, dove opera
un rinomato chef,
Cav. Ernesto Pezzuto, affiancato
da Federico, un
giovane volonteroso, che arriva
dalla scuola alberghiera di Barolo e
dalla nipote Carlotta,
diligente e laboriosa
ragazza.
L’ambiente elegante accoglie i clienti in una
grande reception, fra
due saloni. Quello sulla sinistra, entrando, è
riservato ai clienti per
i pranzi e le cene per
la ristorazione, gli altri
tre saloni, servono per
le comitive, i gruppi,
uno a destra e gli atri
due al piano superiore.
La Trifula Bianca, ha
le strutture per servire
500-600 commensali.
In sala, in veste da
Maître, vi è la moglie di
Ernesto, Pier Angela,
affiancata dalla sorella
Grazia (donna specializzata nelle selezione
dei vini e nei programmi dei menu). In sala
vi è anche il figlio di
Grazia, Umberto, giovane gentile, accurato e
premuroso. Tre persone
in sala, ed altrettante in
cucina; tutti ordinati ed
operativi.
Il menu è importante:
sono cibi della tradizione dei nostri avi,
cucinati con cura e professionalità che espandano profumi che ti
allegrano e ti invitano
al tavolo.
Spiega il Cav.Ernesto:
“… gli antipasti vanno dalla carne cruda
di vitella, (tagliata al
coltello), al vitello tonnato della nonna, antipasti caldi con fonduta,
non mancano, per chi
li chiede, gli affettati
di cascina, le frittatine.
In autunno.. la bagna
cauda, il fritto misto, i
minestroni ecc. Come
primi piatti tutti chiedono i tajarin al sugo,
i ravioli ripieni di arrosto, gnocchi ecc. Tutto
preparato in cucina.
Per i secondi, il piatto
tipico è il coniglio, cotto nel vino Roero, con
sugo della nonna, arrosto di vitello, verdure
di stagione. Funghi dei
nostri boschi. I tartufi
tengono alto il nome
del Ristorante: la “Trifula Bianca”non manca
mai nella stagione di
raccolta: da settembre a
fine gennaio per la trifula bianca, da marzo
a giugno si serve
quella nera pregiata”.
Suggerisco
di
provare i dolci:
fra i vari disponibili, vi è il bunet
della nonna, il budino alla panna, il
semifreddo al torrone
d’Alba, con gelato ecc.
Da chi ha imparato a
cucinare?
“Da mia suocera, nonna Valeria, che è stata
con me in cucina per 4
anni: una cuoca provetta, che aveva appreso
i segreti dalla mamma, nel fine ottocento.
Tutt’ora è con noi in
casa.” “Sono riuscito
a ottenere quanto avevo sognato - conclude
Ernesto; passo dalle 15
alle 17 ore in cucina;
provvedo ad acquistare
carne, frutta e verdure
di prima qualità. Tutto
contribuisce a preparare cibi in casa nostra,
tipici dell’Albese, Langhe, Roero.
Prezzi Normali. Prenotare: tel. 0173-65110
(chiuso al mercoledì)
carlo gramaglia
IL PREMIO “CHERASCO STORIA”
AL CAV. GIANMARIO RICCIARDI
La giuria del prestigioso premio Cherasco Storia, presieduta in questa 13^
edizione dal professor Gianni Perona,
ordinario di Storia contemporanea
all’Università di Torino, ha assegnato
il Premio “Cherasco storia - Fondazione De Benedetti Cherasco 1547
per meriti nella divulgazione storica”
a Gian Mario Ricciardi.
Ricciardi è direttore del Tg Piemonte
dall’ottobre scorso. Roerino di Sommariva Perno, è Cavaliere del nostro
Ordine; giornalista professionista dal
1977, ha iniziato la sua carriera giornalistica prima all’Avvenire, passando
poi alla Gazzetta del Popolo, a Stampa sera e a La Stampa. É stato cronista della Rai in Piemonte seguendo gli
avvenimenti di cronaca e costume per
il Tg regionale e per il Tg1, Tg2, Tg3.
Si occupa di informazione religiosa
con la rubrica settimanale Percorsi di
Fede, e di servizi per A sua immagine
di Raiuno.
I suoi servizi, anche quando riferiti a
fatti di cronaca, si distinguono per un
gradevole stile personale raffinato e
sobrio ad un tempo.
Tra i numerosi libri pubblicati si ricordano: Il paese della Bela Rosin, Novecento nel Roero, pubblicazioni sui
santi sociali: Santi sociali in Piemonte
e Santi laici, I Giusti del Piemonte; la
biografia di Ernesto Olivero: Olivero,
testimonianza e profezia…
Gian Mario Ricciardi è stato inoltre
a lungo amministratore civico e vicesindaco di Sommariva Perno, sostenitore e tuttora presidente di quel
gioiello naturalistico che è il Parco
Forestale del Roero.
dante maria faccenda
Spazio Aperto
13
L’ANGELO DELLA BASILICA
GOVONE - LA COLLINA DEGLI ELFI
É il titolo di un libro di
Carlo Mariano Sartoris,
di Alba, classe 1954,
architetto, che nel 1986
fu coinvolto in un incidente stradale in moto,
gli ha cambiato la vita.
Il mezzo era del padre,
abbandonato in garage perché i tedeschi le
avevano asportato le
gomme. Rimessa in ordine, stava salendo verso la Basilica di Superga. Stimato professionista del designer, trascorse
16 mesi negli ospedali in Italia ed in Francia. É
su una carrozzella, paralitico. Per poter muovere
il braccio destro si è fatto applicare una protesi
completa dell’arto, in plastica, con meccanismi,
appositamente realizzati. Con questa mano dipinge, costruisce sculture, picchia sul computer,
scrivendo articoli per i giornali e libri.
Carlo Sartoris ha al suo attivo magnifici dipinti
figurativi ed informali, una collezione di sculture
ricavate con pezzi di recupero, ha dato alla stampa 12 libri.
Domenica 1 giugno ha presentato il suo libro
“L’angelo della Basilica…e la più grande partita del TORO”. L’aereo che il 4 Maggio 1949,
dopo la partita a Lisbona, stava rientrando a Torino ed in un momento di nuvole nerissime, si era
schiantato contro la torretta della Basilica Superga, con la perdita di tutti i passeggeri. calciatori,
fotografi, giornalisti, allenatori, tifosi ecc. Però
nel libro immagina una serie di salvataggi per
merito di un angelo, quello della Basilica. Con
la fantasia immaginaria, ha sognato che l’aereo
con il “Toro” di ritorno, entrato nella nubi nerissima, l’angelo lo spostò nell’aria di pochi metri,
salvando la vita di tutti i passeggeri.
Nel libro descrive, in tanti particolari la sua vita
di “fans” del Torino, come fotografo ufficiale, nei
momenti di calciatore, e gli elogi dei dirigenti per
il loro lavoro, per la volontà e la sua tecnica nel
gioco in campo.
Ma l’angelo della Basilica, diventato suo “custode”, salvò anche il padre, che in guerra viaggiava
su una nave a vapore verso la Sardegna, improvvisamente colpita da un missile tedesco; andò a
fondo. Con prontezza il papà riusciva a gettarsi
in mare, nuotando verso la salvezza. Venne raccolto da un sottomarino inglese, che lo consegnò
ai medici di un ospedale da campo. Grazie all’angelo della Basilica si salvò. Rientro così a casa,
con lui.
Un giorno, dopo il lavoro, Carlo Mariano con
la moto rimessa a nuova stava salendo verso la
Basilica, un attimo di disattenzione, finì fuori
strada, urtando a destra ed a sinistra. Il suo angelo custode, della basilica gli permise di vivere, anche se è invalido a tutti gli arti, vivendo su
una carrozzella. Carlo Mariano Sartoris è ricco
di volontà, di forza, di speranza, di fede. L’angelo della Superga gli è vicino, gli suggerisce idee
per continuare a lavorare anche malandato. Gli
spiace non poter più giocare al pallone, osservare
le partite del TORO, fare fotografie particolari.
Nel libro ricorda ancora lo sfascio della famiglia,
causa della sua salute. I fatti scritti nel libro, sono
interpretati in un periodo di l0 anni prima della
sua nascita, Bradipolibri. Prezzo 10,80
C’è grande fermento a
Craviano, piccola frazione del Comune di
Govone, a cavallo tra
le province di Cuneo e
Asti, grazie alla Collina
degli Elfi, l’associazione di volontariato che
organizza e gestisce il
centro di accoglienza e
assistenza per bambini
malati di cancro o affetti
da malattie croniche in
remissione di malattia,
ospitati in un ex convento in compagnia delle loro famiglie. «Dopo
i lavori di ristrutturazione e l’accoglienza
delle prime famiglie,
nell’ottobre dello scorso anno – in virtù della
collaborazione avviata
con l’Ospedale Infantile Regina Margherita di
Torino e grazie all’inserimento nella rete oncologica del Piemonte
carlo gramaglia
e della Valle d'Aosta. é
aperta per tre mesi, ad
ospitare cinque famiglie
a settimana. L’obiettivo è uno solo: ridare il
sorriso ai bambini che
ospitiamo insieme alle
loro famiglie», afferma la dott.ssa Luisella Canale, psicologa e
psicoterapeuta, presidente dell’associazione,
durante la conferenza
stampa di presentazione di “Elfi in Festa”, il
festival organizzato per
sostenere l’attività della
Collina degli Elfi. Nella mattinata di martedì
2 luglio, presso il Comune di Alba, a fare gli
onori di casa ha pensato
l’Assessore a Cultura e
Turismo del Comune di
Alba, Paola Farinetti: «Il Comune di Alba
è lieto di concedere il
proprio patrocinio alla
LA GHIANDAIA
La ghiandaia (garrolus glandarius) “gai” in
dialetto è uno splendido uccello di color grigio
rossiccio, con le ricoprici delle ali elegantemente striate di nero e azzurro. Un simpatico ciuffo
di piume sulla sommità del capo, ne completa
l’aspetto. Vive nei nostri boschi e si nutre in prevalenza di ghiande di cui fa provvista nascondendole, ma non disdegna insetti e lombrichi.
É un imitatore nato di suoni, una sorta di Alighiero Noschese della natura e proprio per questa sua
bizzarra proprietà, Luciano il mio vicino di casa,
ne teneva uno in una voliera. L’aveva raccolto
piccolissimo, caduto da un nido e amorevolmente l’aveva curato e nutrito.
Il “gai” subito ribattezzato Gaio, si era ripreso
benissimo e in poco tempo era diventato grande e
forte. Con infinita pazienza Luciano gli ripeteva
il proprio nome: “ Luciano .. Luciano …” nella
speranza di sentirselo ripetere da Gaio. Erano i
tempi in cui in TV, Enzo Tortora conduceva Portobello, una bella e molto seguita trasmissione
che aveva come mascotte un pappagallo parlante.
Ma Gaio sembrava indifferente all’eventuale
gloria televisiva, guardava con curiosità, girava
la testa al suono della voce di Luciano ma il tutto
finiva lì.
Un mattino presto, alte grida strane, svegliarono
Luciano che sceso in cortile per scoprire la causa di un simile baccano, vide vicino alla voliera
un’altra splendida ghiandaia che “conversava” a
modo suo con Gaio.
L’episodio si ripetè parecchie volte, finchè Luciano impietosito e forse anche costretto dal vicinato che non ne poteva più di quegli schiamazzi
mattutini, aprì la porta della voliera e lo liberò.
Gaio fece un ampio giro si fermò sul tetto della
casa, guardò Luciano dritto negli occhi e lanciò
un ripetuto .. “Ciano …Ciano…” e poi sparì veloce come un fulmine.
Gianni Gallino
Collina degli Elfi, condividendone idealmente
gli sforzi nel rendere
nuovamente serena la
vita delle famiglie dei
bambini che si trovano
a dover affrontare la
terribile avventura della
malattia.
I Volontari sono già
al lavoro per favorire
questo progetto di solidarietà, reso possibile
dalla passione e dall’impegno di oltre 120 volontari – opportunamente formati grazie ai corsi
tenuti con grande dedizione dalle psicologhe
a tutti quelli che desiderano operare all’interno
della struttura –, anche
quest’anno si è rinnovata “Elfi in Festa”, la
serie di appuntamenti
organizzati da “L’Officina degli Elfi” (sotto
la direzione artistica di
Ettore Caretta e con la
partnership di Sounday
Music, www.soundaymusic.com) per sostenere le attività della
Onlus “La Collina degli Elfi”, il cui obiettivo
principale è quello di
continuare a dare speranza ai suoi piccoli
ospiti attraverso terapie che utilizzano arte,
musica e movimenti
del corpo, giochi, massaggi antistress, pesca,
pet therapy e condivisione degli spazi con le
altre famiglie. c.gr.
ARTIGIANI, AGRICOLTORI:
IL MONDO CAMBIA
PENSATE A NUOVE INIZIATIVE
Il Made in Italy è un marchio in via di estinzione? E' solo più legato alle eccellenze del lusso,
del “wine and food” e della meccanica di alta
precisione?
Forse no. Stanno nascendo dei laboratori dove un
nuovo tipo di manifattura sta facendosi strada costruendo sempre più successo ogni giorno.
Proviamo a spiegare il concetto con un banale e
non esaustivo esempio: immaginate un paio di
occhiali da vista, ora lo troviamo principalmente dall'ottico. Molto spesso quelli di fascia bassa
sono costruiti in Asia, mentre quelli di fascia medio alta, sono in Europa.
Fra qualche anno possiamo pensare che il nostro ottico potrà costruirci gli occhiali nel suo
negozio, magari prendendo da cataloghi “open
source” (liberamente copiabili e migliorabili).
Questo potrà essere il futuro, ma già da oggi ciò
è possibile semplicemente usando una stampante
3D. Senza scendere su temi di propaganda politica, ma rimanendo su un ambito di sondaggio
delle nuove attività, se ben gestito, sarà possibile
unire l'aspetto della manifattura artigianale con
l'ausilio di macchine di derivazione industriale.
Purtroppo è illusorio pensare che i posti di lavoro persi nell'industria manifatturiera dal 2009 a
oggi e, sopratutto nei giovani, occorre trovare
nuove vie per crearsi un futuro rimanendo nel
nostro magnifico Paese. Una delle nuove fucine
di idee è il laboratorio di nuove professionalità a
Torino: è il “FabLab. Nella nostra zona roerina,
non mi risultano ancora iniziative similari, sarebbe una bella sfida associativa, ma soprattutto
culturale che potrebbe portare molti benefici in
loco. Assomigliano ai primi anni '90, quando nei
garages californiani cercavano soluzioni informatiche e tecniche per migliorare la giovanissima rete internet. A 25 anni molti di costoro con
i loro finanziatori li troviamo nella classifica di
“Forbes”, come gli uomini più ricchi del mondo.
Questa evoluzione nell' ultimo quarto di secolo
ci insegnerà qualcosa? Anche sulla stampa 3D?
Paolo Rosso
LA CANAPA NELLE NOSTRE ZONE?
La ricerca di risorse la nostra società sta cercando negli abissi inesplorati, ai
poli, fratturando il sottosuolo, e “curiosare” nelle foreste equatoriali. Noi, in
Italia, abbiamo una risorsa che coniuga vantaggi per l'ambiente, per l'agricoltura, per la meccanizzazione agricola e anche per l'architettura sostenibile: si chiama CANAPA. Non parliamo della canapa indiana (non legale),
ma delle varietà locali a bassissimo contenuto della sostanza THC che rende
illegale molte varietà, ma non quelle di Carmagnola. La canapa è una cultura
tradizionale, una volta diffusa in tutta l'Italia e ha notevoli plus anche nella
coltivazione: migliora la fertilità del suolo, non abbisogna di alcun input
chimico e di irrigazione, necessità di bassi consumi energetici nella coltivazione. Inoltre ha una rapida crescita che consente una raccolta già dopo 4
mesi dalla semina, producendo un'abbondante massa vegetale.
Studi del Politecnico di Torino, mettono in risalto le ottime capacità di isolamento e inerzia termica che mettono sul podio dei materiali innovativi, con
un futuro sostenibile. Tutto questo è possibile ora grazie all' opera di “Assocanapa” che instancabilmente porta avanti questo progetto di promozione,
presentando i lusinghieri progressi fatti, scambiando informazioni pratiche,
mettendo in rete coloro che usano materiali derivati dalla canapa.
Due obbiettivi da raggiungere sono in primis quelli di concertare azioni che
coinvolgono l'opinione pubblica e le istituzioni, secondo non meno importante è quello di progredire nei processi di meccanizzazione e semi-industrializzazione della lavorazione, valorizzando il prodotto agricolo locale.
Paolo Rosso
Spazio Aperto
SI RESTAURA LA CHIESA
DI San GIOVANNI
“IL
PATRIMONIO ARTISTICO
DELLA CHIESA
DI SAN GIOVANNI BATTISTA DI
ALBA, diventerà
una pinacoteca di
arte sacra restituita a cittadini e turisti. L’Associazione
San Giovanni sta
portando
avanti,
grazie all’indispensabile
contributo
della Fondazione CRC e ai diversi partner tecnici
i lavori di ristrutturazione. Un convegno ha illustrato il progetto dei lavori da eseguire, con interventi delle Associazioni maggiormente coinvolte: l’Associazione San Giovanni e l’Associazione
Botteghe di San Giovanni e l’Associazione Turismo in Langa. I presenti al convegno sono stati
accompagnati, dai tecnici, in visita alla chiesa di
San Giovanni Battista, con illustrazione del Direttore dell’Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici, Don Valerio Pennasso.
ALBA: 51 orti urbani
a famiglie bisognose
14
Il cemento e L'asfalto
mangiano la nostra terra
Terra ce n’è sempre
meno. Ville, palazzi,
capannoni, aumentano:
la terra è divorata anche dalle strade, dai
viali, dalle vie e dai
corsi di allacciamento. Aumentano
i mezzi di trasporto.
Dalle colline scendono sulle strade
frane e smottamenti.
Basta ricordare Magliano Alfieri, Santa Vittoria d'Alba,
Monteu Roero, Govone, Montà ecc.
Il mondo in questi ultimi 20 anni è cambiato. Ci sono dati
statistici
interessanti. Oggi nel mondo ci
sono oltre 7 miliardi
di abitanti, molti senza casa. Cento anni
fa erano 1,6 miliardi.
Il 22 aprile ricorre,
ogni anno, la festa del
pianeta. Il 70% delle
persone non lo sanno o non partecipano.
La media della popolazione è passata anno,
dopo anno, dai 75-78
anni di età agli 87-90.
La vecchiaia aumenta. 1400 sono i metri
cubi persi di ghiaccio dal Monte Bianco e dalle Argentiere.
Il ritmo delle estinzioni
dei volatili, in 100 anni
è passato da 100 a mille volte più elevato nei
confronti dell'800. Cento milioni di tonnellate
anno è l'uso delle materie plastiche: (erano
inesistenti nel '900)
Mille barili di petrolio (159.000 litri) sono
consumati ogni secondo nel mondo. Cento
anni fa il petrolio non
era un consumo di massa. Più, 0,6 gradi centigradi, è l’aumento della
temperatura media
nell’atmosfera. 300
milioni di tonnellate di carta sono utilizzate all’anno (100
anni fa erano 4 milioni di tonnellate).
Le perdite dei beni
assicurati sono sfumate per il 76%;
quelle
economiche negli ultimi
100 anni, a causa
delle catastrofi naturali sono pari al 58%.
Ci sarebbero ancora
molti altri dati statistici, penso che questi siano i più importanti.
Se facciamo una riflessione, vediamo che
tutto nasce dalla terra:
dal bosco, alle verdure,
dalla frutta alla carne,
dalle uova al mobilio;
dalla pasta ad ogni
genere di lavoro. Non
sprechiamo la terra.
carlo gramaglia
(dati di ricerca su Panorama)
IMPARARE UN MESTIERE CON LA PROVINCIA
Il comune di Alba ha consegnato 51 orti urbani in
frazione Mussotto, strada Bussoleta.
Gli appezzamenti di terreno per la coltivazione
di ortaggi, fiori e piccoli frutti sono stati concessi
per 5 anni a famiglie, associazioni e singoli individui selezionati attraverso il bando lanciato
dall’Amministrazione nei mesi scorsi.
Lotti di terreno di circa 60 metri quadrati sono
stati consegnati a otto persone con più di 60 anni,
altri tre appezzamenti, due di 120 metri quadri
e uno di 180 metri quadri, sono stati concessi a
tre associazioni no profit che svolgono progetti di
agricoltura sociale. Il resto dei pezzi di terreno di
circa 60 metri quadri è stato dato a persone di età
inferiore ai 60 anni.
I beneficiari pagheranno al Comune un simbolico
canone annuo di 30 euro necessario per coprire
le spese di gestione come i consumi di acqua e la
manutenzione straordinaria dell’orto e dell’area
dotata anche di Composter per il compostaggio
da utilizzare per la fertilità dei terreni.
Insieme agli orti il Sindaco e gli assessori hanno
consegnato ai beneficiari alcune piantine di erbe
aromatiche e un buono omaggio ciascuno per un
arbusto di rosa da piantare nel proprio orto in segno ben augurale.
Ristorazione, produzione vitivinicola, comunicazione, promozione del
territorio, produzione video e molto
altro ancora: di questo si occupano
gli oltre 20 tirocinanti appena inseriti in altrettante aziende del territorio,
grazie al progetto “Mestieri e Lavoro”, promosso dall’Ufficio Politiche
Giovanili della Provincia di Asti, mediante finanziamenti regionali.
“L’iniziativa - spiega il dirigente
Massimo Caniggia - è stata programmata muovendo dai dati della crisi
economica: le difficoltà di accesso al
mercato del lavoro e gli alti tassi di
disoccupazione giovanile provocano
gravi conseguenze, mentre il numero
di imprese industriali e artigiane è in
costante diminuzione. In questo contesto, la Provincia di Asti ha deciso
di investire risorse con l’obiettivo di
sostenere lo sviluppo del territorio attraverso la valorizzazione di mestieri
e professioni legati ai settori produttivi agroalimentare, vitivinicolo e della
ristorazione, che hanno saputo fronteggiare la crisi economica, contribuendo a far conoscere l’Astigiano nel
mondo. In questo modo, si cerca di favorire l’occupabilità giovanile proprio
nei settori della tradizione locale”.
Il progetto, realizzato con la part-
nership di Cooperativa Sociale Orso,
I.Re.Coop e Agenzia di Formazione
professionale Colline Astigiane, ha
avuto una prima fase di reclutamento dei tirocinanti, attraverso la diffusione di un bando cui hanno risposto
oltre 100 persone di età compresa tra
i 18 e i 29 anni. In seguito all’analisi
dei curriculum presentati, gli aspiranti tirocinanti sono stati ulteriormente
selezionati, fino ad arrivare al gruppo
finale che dai primi di maggio sta prestando servizio presso diverse realtà
aziendali: enti locali, ristoranti, bar,
cantine vitivinicole, aziende agricole.
“Mestieri e Lavoro” coinvolgerà anche 20 giovani allievi individuati
all’interno delle scuole superiori di
Asti che hanno aderito al progetto - il
Liceo Monti e l’Istituto Vittorio Alfieri. Gli allievi saranno inseriti in
tirocini estivi con rimborso spese nei
mesi di giugno e luglio, presso aziende o realtà dei settori di interesse: un
modo per avvicinare gli studenti al
mondo del lavoro, attraverso una viva
esperienza sul campo. Il percorso
terminerà complessivamente a ottobre, con la realizzazione di un grande
evento finale, durante il quale saranno comunicati i risultati del percorso
formativo.
Spazio Aperto
15
Abbandonare o maltrattare
un cane è reato
U
n decreto parlamentare punisce, con gravi sanzioni chi
maltratta od abbandona animali. Come Presidente di un’Associazione Protezionistica animali e
ambiente (ANPANA),
lancio un grido di allarme contro un comportamento
avviso
inopportuno da parte
di alcune Amministrazioni Pubbliche, in riferimento alle adozioni
dei cani dai canili.
Il randagismo canino,
è effettivamente un
problema reale e concreto, che va affrontato in modo serio e con molta
prevenzione sul territorio, molta informazione al cittadino, della sana e
corretta azione di intervento mirata
e ponderata.
Allo stesso modo è fondamentale
cercare di far adottare i cani che
sono chiusi nei canili, crediamo sia
una cosa sacrosanta e giusta, anche
questo è un problema reale che va
affrontato con razionalità e non solo
guardando al lato puramente economico. Alcune Amministrazioni
Pubbliche, nel tentativo di diminuire
i costi dei canili, hanno deciso di
elargire dei soldi a privati cittadini,
oppure a delle Associazioni, per
ogni singolo cane adottato.
Come Associazione e come cittadini
che pagano le tasse, siamo assolutamente contrari, ad elargire denaro
pubblico, a privati cittadini o ad Associazioni, solo perché un cane è in
adozione, questo non è sicuramente
il modo migliore per diminuire le
spese, se poi questi animali non si sa
a chi vengono affidati, o se non vengono studiate delle clausole di ga-
ranzia. Il passato purtroppo insegna
e ha dimostrato che questo tipo di
sistema non porta vantaggi, anzi
spesso le Amministrazioni Pubbliche che hanno adottato tale sistema,
sono divenute complici di gravi illeciti, anche di natura penale,
in quanto molti animali dati in adozione
senza controlli, pagando anche per portarli via, sono finiti in
condizioni di assoluto
disagio o di maltrattamento, solo ed esclusivamente perché venivano forniti in
quel momento contributi alle singole
adozioni.
Crediamo fermamente che ricevere
un contributo in soldi, non sia un
buon motivo per adottare un cane, e
la medesima cosa vale per le Associazioni, che devono prodigarsi affinché più cani siano adottati e portati via dai canili, ma questo al solo
scopo di fare del bene agli animali, e
non per percepire fondi.
Le Associazioni sono fatte da uomini e donne, che devono avere la volontà di aiutare in modo concreto
questi animali chiusi in una gabbia
non certo per loro volontà, e fare di
tutto per trovare loro una famiglia
che possa dargli affetto.
Per questo motivo manifestiamo il
nostro assoluto dissenso alle adozioni a pagamento, chiediamo che vengano trovate altre forme di premio
che possano comunque portare
all'ottenimento delle adozioni, incentivando i cittadini affinché si sviluppi anche una maggiore attenzione alla problematica del randagismo.
Rossano Maria, Presidente ANPANA Cuneo
29 Case per le famiglie in difficoltà
L’Amministrazione comunale di
Alba ha concluso l’acquisto di due
appartamenti in viale Masera da
concedere in locazione come edilizia sociale sovvenzionata. Il venditore è la ditta Barberis Aldo Spa che
ha vinto il bando di gara.
L’importo complessivo dell’acquisto
(effettuato sulla base delle risultanza di una gara) è di 288.000 euro ed
è finanziato con un contributo della
Regione Piemonte nell’ambito del
“Programma Casa 10.000 alloggi
entro il 2012”.
Un finanziamento di 345.174 euro
era stato elargito dalla Regione nel
2010 per l’acquisto di appartamenti
da destinare ad edilizia agevolata per
anziani. Erano stati emanati diversi
bandi, ma le caratteristiche degli alloggi offerti e l’assenza del requisito
di agibilità non avevano permesso di
usufruire di quelle risorse.
Il Comune aveva quindi chiesto di
poter utilizzare quell’importo per
l’acquisizione di appartamenti da
destinare a famiglie in difficoltà.
Per giungere a tale risultato è stato
necessario approvare un nuovo bando e contestualmente rinunciare al
cennato finanziamento di 345.174
euro. Ora il nuovo bando ha raccolto cinque offerte, di cui solo quella
dell’impresa Barberis Aldo Spa è
stata ritenuta valida. Con questi,
sono 29 gli alloggi di edilizia popolare acquistati in questi cinque anni.
RIAPRONO A SETTEMBRE
LE SCUOLE DI MUSICA
Gestite con competenza e passione da Cavalieri del
Roero, due eccellenti scuole di musica, offrono a
una moltitudine di giovani del territorio preziose
occasioni di crescita culturale e di sana occupazione
del tempo libero.
L’Istituto Musicale di Canale e
del Roero
Con sede a Canale, è presieduto dal cavaliere Dante Maria Faccenda ed ha superato l’ottavo anno di
funzionamento sotto l’esperta ed appassionata guida del Direttore Artistico, cavaliere Gianni Cerrato
e di un efficiente CdA, mantenendo una frequenza
costante di oltre 130 allievi non soltanto roerini,
guidati da 20 professori, tutti diplomati di conservatorio e ricchi di notevoli curricoli concertistici.
Le iscrizioni al nuovo anno accademico 2014/2015
si terranno Venerdì 19 e Venerdì 26 settembre dalle ore 18,00 presso la sala concerti San Giovanni.
Le classi di strumento previste, oltre ai corsi complementari di teoria e solfeggio, sono: Fiati (tromba, trombone, flicorni, tuba, clarinetto, sax, flauto
traverso; Archi (violino, violoncello, contrabbasso); Pianoforte, Arpa, Chitarra classica, Chitarra
elettrica, Basso elettrico, Contrabbasso, Batteria e
percussioni, Organo e Composizione organistica,
Canto lirico e moderno. Sarà inoltre possibile, previo periodo di prova, l’inserimento in: Coro di voci
bianche, Orchestra da Camera, Orchestra giovanile,
Banda musicale. Ensemble di musica jazz, blues,
pop, rock, funky potranno essere attivate a richiesta
di un certo numero di iscritti. E’ prevista la possibilità di percorsi di studio individuali. Le lezioni inizieranno Lunedì 6 ottobre 2014. Per informazioni:
[email protected]; 333 1110542.
L’Associazione Milleunanota
Conclusa con successo l'esperienza del Milleunanota Summer Camp, quest'anno gemellato con il neonato Roero Music Fest, l'albese associazione Milleunanota guarda al futuro: sono infatti già aperte
le preiscrizioni ai corsi di musica che prenderanno
il via a fine agosto. anche quest'anno l'associazione
presieduta dal chitarrista e cavaliere del Roero Filippo Cosentino ripropone i corsi di chitarra, basso,
batteria, canto, piano, sax, violino, musica d'insieme, i corsi per bambini con DSa (dislessia, disortografia, discalculia...), ai quali si va ad aggiungere
il corso per donne incinte, mamme, e bambini, con
la Music Learning Theory di Edwin E. Gordon, più
nota come “metodo Gordon”. a chi si preiscriverà
ai corsi sarà garantito uno sconto del 10% sul costo annuale dei corsi. Ulteriori informazioni sull'associazione Milleunanota sono disponibili sul sito
http://milleunanota.weebly.com oppure è possibile
scrivere a [email protected] o telefonare
al numero 3347867028.
LUTT0
Il Consiglio Reggente e tutti i Cavalieri
dell'Ordine di San Michele del Roero, sono vicini
alla famiglia ed ai parenti per la scomparsa del
Cav. NIZZA EUGENIO
In un momento cosi' doloroso,
porgono sentite condoglianze
Varie
16
Piante officinali in cucina
Vaniglia, vainiglia. Vanilla planifolia Andrews.
Grande liana, originaria del
Messico, il cui fusto, verde,
carnoso, flessuoso, può raggiungere 10-15 m di lunghezza. Ha radici avventizie, cirriformi, opposte
alle foglie, con
le quali si fissa
al supporto. Le
foglie,
succulente, sono intere, subsessili,
oblunghe a nervature parallele.
I fiori gialloverdastri sono
disposti in racemi, all’ascella di
brattee. Il labello rinchiude il
ginostemio (il filamento staminale saldato allo stilo), che
è sormontato dall’antera con
due pollinii. L’ovario, formato da tre carpelli, è uniloculare. Il frutto è una cassula cilindrica di 20 cm di lunghezza e di 8-10 mm di diametro,
racchiudente miliardi di semi
molto piccoli, che a maturità
si apre in due valve che non
corrispondono al limite dei
carpelli.
La specie è originaria del
Messico, ma è stata introdotta nelle isole di numerose
Le poesie di
Toni Tavella(12)
Sono molto contento che
siano molte le persone che
su ogni numero leggono
le poesie di mio cognato .
Quando esce la rivista molti
telefonano per complimentarsi. Corneliano d’Alba,
è la dodicesima poesia che
la Roa ospita e ringrazio.
Toni Tavella continua a ricevere premi. Partecipa ai
vari concorsi ed è premiato
nella maggior parte dei casi.
Anche Corneliano d'Alba
è pubblicata in Piemontese
con traduzione in Italiano.
Giacomo Bertola
regioni calde: Antille, Madagascar, Reunion, Seicelles,
Giava, Tahiti, ecc.
La parte attiva è costituta dal
frutto, la cui superficie, finemente solcata longit udinalmente,
è bruno-nerastra
untuosa al tatto e
ricoperta di cristalli bianchi di
vaniglina. L’odore è molto gradevole. La polvere
bruno-rossastra è
caratterizzata da
frammenti di epicarpio con stomi e
cristalli di ossalato di Ca, cellule parenchimatiche con rafidi di ossalato di Ca, papille
dell’endocarpo con inclusioni
oleose.
La manipolazione della vaniglia fresca può causare delle
dermatosi, dovute alla penetrazione nella pelle di rafidi
di ossalato di Calcio.
La vaniglia è un digestivo
stimolante. É soprattutto un
aromatizzante, impiegato in
farmacia, in pasticceria, e
nella preparazione di liquori
e anche in profumeria.
Armando Cordero
PAOLO DESTEFANIS
VINCE IL PREMIO ROERO
Bella soddisfazione per il nostro
Cavaliere Paolo Destefanis di Canale: in forza al settimanale “Il
Corriere di Alba, Langhe e Roero”
dal 1997. lunedì 7 luglio è risultato tra i vincitori dell’edizione numero 26 del Premio Giornalistico
del Roero. La cerimonia, sostenuta
ufficialmente dall’Ordine dei Cavalieri di San Michele, è sviluppata
dalle categorie riservate alla stampa nazionale, internazionale e locale; si è svolta nel centro storico di
Priocca: condotta dal “patron” del
premio Giovanni Negro con il sindaco Marco Perosino. Coordinatore Giancarlo Montaldo. Presente il nuovo Prefetto di Cuneo
Giovanni Russo, il nostro Gran Maestro, il quale ha consergnato il premio . Significativo il modo in cui Paolo Destefanis
è giunto a questo exploit: la giuria ha deciso di premiare l’articolo dal titolo “Il Rinascimento a Valmaggiore: terra estrema e piccolo regno”. Un vero e proprio excursus su un luogosimbolo della Sinistra Tanaro, a corona del Santuario della
Madonna dei Boschi di Vezza d’Alba, e teatro di vigneti quasi verticali che testimoniano ardore e talento della nostra gente. Una storia che meritava e merita di essere raccontata: ne
parleremo ancora nei prossimi numeri della “Roa”, dando
ampio resoconto all’intero sviluppo del Premio -.
Con lui sono stati premiati: Massimo Dalzoppo di Novara,
per i giornali locali; Andrea Carpani e Chiara Rizzolo con la
rivista Sapori d’Italia; Filippo Boraso e Emanuele Coraglia,
per la rivista Barolo & C. Per la testata internazionale, Generoso d’Agnese, sulla rivista Italo-Americana.
c.gr.
Cornian
Corneliano d’ Alba
‘Ncora a son pòche pere ch’ a ‘rcòrdo temp d’ antan.
Ëns la draja che ‘nt l’ ora a portava da ‘n Alba
a Turin
gent ëd Roma rivà pròpi apress dë ‘l legion
a l’ avìo dësplucà neuva vita sij brich
ëd Somariva Pèrn.
A l’ é lì che da ‘n cùria
d’ Ast
s je portavo ij famìlio ëd sor vësco e ij masnengh
a soagnavo la gésia dij parament pì bei
për la festa ‘d Sant’ Ana. E a son cò rivà j eumi
dij De Brayda e ‘ns l’ aussura a-i é ‘ncora la tor
ënià ‘nt ël vèrd. A conto
che na stèila sinchen-a as posa mincantan
ëns ij mèrlo, ‘nte ‘nlora a svantavo ij drapò
dij faudàuli e peu’, bei, j ëstëndai dij Mastòrgio
dij marcheis Romagnan, ëd j antich Cacheran,
e ij Pelëtta, ij Roé e dj èiti ‘ncora. Adess
‘nt ël neuit ëd lun-na ‘ncora
chèi ras a va ‘nfrobiand-se sot’ a l’ arch, findi a ‘ndé
a badiné sla piassa e a taparé se ombre
quasi ‘d passavolant, ch’ a bëstando d’ ëntorn
al palass dla Comun-a
e a la mora baròca dl’ antica parochial
‘d San Nicolao e Gal.
Tut d’ ëntorn, giori ai mei, ël tirele, a provan-e,
dij Nëbieui e ‘d j Arnèis a smon-o ‘d grandi arcòrt
e, a l’ otonn, tut d’ ëntorn, dla Favorìa ‘l rape
a dan un ton ëd glòria a ‘n cel ch’ as posa gargh
d’ onda sna tèra ‘l sol ëncora biribisch
a pitura d’ aram e d’ òr tute se feuje
che len-e len-e a crovo.
Ci sono ancora poche pietre che ricordano altri tempi.
Sulla strada che allora portava da Alba
a Torino
genti di Roma giunte proprio dopo le legioni
avevano destato nuova vita sui bricchi
di Sommariva Perno.
É lì che dalla curia
d’ Asti
giungevano i dipendenti del vescovo e i servitori
ornavano la chiesa dei paramenti più belli
per la festa di Sant’ Anna. E sono anche giunti gli uomini
dei De Brayda e sull’ altura c’ è ancora la torre
annegata nel verde. Narrano
che una stella dalle cinque punte si posa di tanto in tanto
sui merli, ove allora sventolavano le bandiere
dei feudatari e poi, belli, gli stendardi dei Mastorgio
dei marchesi di Romagnano, degli antichi Cacherano,
e i Pellatta, i Roero e altri ancora. Ora
nelle notti di luna piena ancora
qualche raggio va intrufolandosi sotto l’ arco, fino a giungere
a scherzare sulla piazza e a cacciare quelle ombre
quasi di fantasmi, che indugiano attorno
al palazzo del Comune
e alla massa barocca dell’ antica parrocchiale
dei Santi Nicolao e Gallo.
Tutto attorno, sui colli, i filari, a propaggini,
dei Nebbioli e degli Arneis propongono dei grandi raccolti
e, all’ autunno, tutto attorno, della Favorita i grappoli
danno un tono di gloria ad un cielo che si posa pigro
su una terra dove il sole ancora sbarazzino
dipinge di rame e d’ oro tutte quelle foglie
che cadono leni leni.