www.cavalieriroero.it In caso di mancato recapito restituire al C.R.P. di Alba n. 3 c.o. per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa. ® N. 97 - Anno 33 AGOSTO 2014 Segreteria e Redazione: CANALE - Via Roma, 57 - Tel. 0173.978228 Fax 0173.979717 • “Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2 e 3, - NO/ALESSANDRIA - ANNO 2014 n° 97” Direttore Responsabile CARLO GRAMAGLIA - Realizzazione e Stampa: Publialba sas - Corso M. Coppino, 9 - 12051 ALBA (CN) Registrazione Tribunale di Alba n. 406/83 - Periodico ORDINE DEI CAVALIERI DI SAN MICHELE DEL ROERO (fondato nel 1982) - Rogito Notaio Toppino 25 novembre 1982 “Buon Lavoro” ai signori Sindaci C onsiderando i rapporti cordiali e sempre improntati alla collaborazione reciproca tra i Sindaci Roerini e l’Ordine dei Cavalieri di San Michele del Roero, rivolgo un cordialissimo saluto alle amministrazioni comunali impegnate nel difficile compito di gestire i comuni Roerini. In passato tutti i Sindaci hanno fatto parte integrante del nostro Ordine divenendo nostri soci. Rivolgo quindi, a coloro che non ne fanno ancora parte, un cordiale invito ad inserire tra i loro programmi la data di sabato 13/12/2014 nella quale é prevista l’investitura presso il centro culturale “Chiesa di San Giovanni” a Canale. Il nostro territorio ha necessità urgente ed impellente di migliorare e progredire in tutti i settori culturali ed economici. Nell’arco del trentennio di vita dell’Ordi- UNESCO Dopo dieci anni di incontri il paesaggio vinicolo delle Langhe-Roero e Monferrato, è stato inserito nell’elenco del Patrimonio dell’Unesco: “Cinquantesimo sito Italiano Inserito nella Word Heritage List”. Raggruppa 29 comuni delle province di Cuneo, Asti ed Alessandria. Porterà sicuramente il 30% di aumento del turismo nei primi cinque anni dal riconoscimento. Il riconoscimento è una vera opportunità di rilancio della economia del nostri territori, è stato detto nel convegno del Castello di Grinzane, sabato 28 giugno, alla presenza di sindaci, vignaioli, autorità istituzionali, giornalisti, per il battesimo di questo premio. Al convegno, erano presenti Luciano Bertello coordinatore dei relatori, insieme al Senatore Tomaso Zanoletti, Giovanni Tesio, Carlo Cerrato, Angelo Gaja, Paolo Perone ed Henri Coumoul. c.gr. (segue a pagina 10) Patrocinio della CASSA DI RISPARMIO DI BRA S.P.A. CENA DELLE TINCHE Il Gran Maestro cav. Carlo Rista. ne molti risultati sono stati raggiunti a seguito di fattive collaborazioni con le amministrazioni comunali quali convegni, iniziative tutte tese a valorizzare ed a riqualificare il territorio ed i prodotti locali, non disdegnando concrete azioni finalizzate ad incentivare il turismo. L'invito che rivolgo é soprattutto quello di operare con serenità, dimenticando gli eventuali conflitti elettorali, con l’unico intendimento di fare l’interesse del proprio territorio in funzione della fiducia accordata dai cittadini. Il nostro Ordine dichiara sin da ora la massima disponibilità a dare il proprio apporto per realizzare tutti i vari programmi che insieme valuteremo, programmeremo ma soprattutto realizzeremo a favore del nostro stupendo territorio. RingraziandoVi per la collaborazione che certamente vorrete accordarci, con amicizia e stima. Vi saluto cordialmente. Carlo Rista É stata una magnifica serata, la cena delle tinche, a ceresole d’alba, organizzata anche quest’anno dal Segretario dell’Ordine, Cav. Giuseppe Piumatti, nel cortile della sua abitazione, con alle spalle il Santuario della Madonna del Pilone. Il Gran Maestro e tutti i commensali, ringraziano il collega Giuseppe con la Signora, le figlie, i generi ed altri collaboratori, tutti impegnati per la preparazione ed il servizio eccellente, per tutta la serata. c.gr. NUOVO IBAN DELL’ORDINE: CRB - Cassa di Risparmio Bra - filiale Canale IT 62X0609546060000180136563 XIV° CONCORSO ENOLOGICO DEL ROERO 2014 Cinquantasei ditte vinicole sono state premiate con pergamene e ruote d’oro per il XIV° concorso enologico del Roero 2014. Sono stati degustati, da una giuria di tecnici e maestri ONAV, capeggiati dal Cav. Armando Cordero, 227 campioni di vino del Roero nel giorni 10-11-12 giugno 2014. Due aziende vinicole sono state premiate con pergamene ed una ruota d’oro, 12 ditte con due ruote d’oro; 41 ditte con tre ruote d’oro. Una cantina con 4 ruote d’oro ed il titolo di "vignaiolo dell’anno 2014." c.gr. (segue a pagina 8) Cultura Sommario •Eventi pag 1 •Cultura da pag 2 a pag 7 •Roero da pag 8 a pag 10 •Spazio Aperto da pag 11 a pag 15 •Varie pag 16 2 Gran Maestro CARLO RISTA Direttore Responsabile CARLO GRAMAGLIA [email protected] Ufficio stampa DANTE MARIA FACCENDA [email protected] Tesoriere FEDERICO PRUNOTTO [email protected] Segreteria GIUSEPPE PIUMATTI [email protected] Foto Beppe Malò, Ivana Binello, Severino Marcato, Paolo Destefanis Hanno Collaborato Carlo Rista, Carlo Gramaglia, Dante Maria Faccenda, Vittorio Magliano, Ivana Binello, Roberto Ambrosio, Gianni Gallino, Armando Cordero, Paolo Destefanis, Adriana Riccomagno Padre Enrico Grasso, Filippo Franciosi, Marco Nota, Giuseppe Piumatti, Davide Castello, Umberto Casale, Paolo Rosso. Redazione C.so M. Coppino, 9 - Alba (CN) Realizzazione e stampa digitale Publialba sas C.so M. Coppino, 9 - 12051 ALBA (CN) Tel. 0173.442110 - Fax 0173.442130 e-mail: [email protected] LA ROA è depositata nelle Biblioteche Nazionali italiane di Roma, Firenze, Torino, Cuneo, sezione depositi periodici di interesse culturale (Legge 106/2004) ROERO TERRA PREDILETTA Il Roero è una terra prediletta, sia come paesaggio, ricco di verde, che come prodotti di eccellenza. Molto è il verde, tanti i boschi, belle le colture. Nessun territorio ha tante torri, castelli, rocche e collegamenti con strade di paese in paese. Le produzioni di frutta ed ortaggi sono tante: dagli asparagi alle fragole, dalle pesche ai carciofi, dalle noci e nocciole all’uva da tavola e da vino. Il Roero possiede tre vini DOCG: Roero, Roero Arneis, e Moscato d’Asti e di Santa Vittoria; ha una serie di altri vini DOC quali il Barbera d’Alba, il Nebbiolo, il dolcetto, la Favorita, ed il Birbet ed altri vini ancora. Perché non riunire i sindaci dei paesi roerini e vedere, uniti, come si potrebbe fare per la valorizzazione dei prodotti, dei centri turistici, dei castelli alle torri e rocche?. Un marchio depositato e registrato, “Made Roero”, potrebbe raggruppare anche i tartufi, le bellezze panoramiche ed i vini che si producono, compresa la gastronomia. Compito dei Cavalieri di San Michele, potrebbe essere quello di lanciare l’idea, e collaborare, naturalmente, con i centri che ne traessero benefici. Ci sono già precedenti con i disciplinari dei vini roerini, del vino Moscato Santa Vittoria e da altre cose. Carlo Gramaglia LE DELIBERE Verbale del Consiglio Reggente: 7/05/2014 • SITUAZIONE FINANZIARIA: viene approvata la situazione finanziaria • RENDICONTO ASSEMBLEA ANNUALE: la presenza dei cavalieri è stata migliore dello scorso anno, ma ancora scarsa. I presenti alla cena erano 101. Buona è stata la esibizione dei ballerini che hanno allietato la serata. Occorre proporre per l’Assemblea una data che non coincida con la manifestazione “CANTÉ J EUV” • GITA IN ALSAZIA BRUXELLES: è tutto definito: i partecipanti sono una quarantina. • CAMMINATA DI CERESOLE: si effettuerà domenica 8 giugno. Il segretario Piumatti espone brevemente il programma: ritrovo presso la sua abitazione al Santuario Madonna del Pilone di CERESOLE per le ore 17,00. Accompagnati da un cavaliere locale ci sarà la camminata di circa due ore su un percorso boschivo. • FESTA D’ESTATE: si terrà come stabilito presso l’azienda NEGRO di Sant’Anna di Monteu Roero. La ditta Barbero predisporrà il catering. • QUOTE CAVALIERI: sono una decina i cavalieri che devono ancora versare la quota associativa, di cui 505 effettivi, 15 amici dell’Ordine e 61 ad honorem. • BANDO ENOLOGICO: sono state spedite dalla segreteria un centinaio di lettere ai produttori del territorio. Le degustazioni da parte della commissione avverranno il 11-12-13 giugno. • CONVEGNO SU INTERNET: il cavaliere FACCENDA illustra la iniziativa sull’emergenza Internet. Scartata la prima ipotesi di tenere gli incontri del Convegno a Bra per la presenza di analoghe iniziative già in atto, gli incontri sul tema dell’emergenza internet si terranno a CANALE il 17 ottobre p.v. con la presenza del cav. Bruno Geraci e dell’autore del libro edito dalla Regione Piemonte sull’argomento, dott. Gianmaria Depaulis. Il programma prevede nella mattinata l’incontro con i ragazzi delle scuole medie dei plessi scolastici di Canale, Montà, San Damiano d’Asti, Priocca e Govone, presso il salone parrocchiale. Stante la notevole adesione ci saranno due sessioni di lavoro: la prima con i plessi scolastici più lontani, la seconda per il plesso di Canale. In serata ci sarà l’incontro con genitori, educatori, operatori sociali o presso la ex chiesa di San Giovanni o ancora presso il salone parrocchiale. Il cavaliere Fissore Mauro chiede che vengano coinvolti anche gli altri comuni del Roero, ma il cavaliere Faccenda assicura che l’iniziativa potrà essere in seguito “esportata” anche presso altri plessi scolastici che ne facciano richiesta. • PROPOSTA DEL CAVALIERE ROSA VALERIO PER EXPO 2015: il cav. Rosa avanza la proposta di presentare in occasione di EXPO 2015 il nostro territorio con tutte le sue peculiarità, storia, ambiente, prodotti. La proposta è da approfondire • INCONTRO CON I CONFRATELLI DI ROVIGO: si effettuerà il 17, 18 e 19 settembre secondo un programma che verrà dettagliato e presentato al Consiglio. • GESTIONE MANIFESTAZIONI: il Gran Maestro sottolinea che le manifestazioni sponsorizzate e supportate dall’Ordine ricevono dai Cavalieri il contributo deciso dal Consiglio, mentre l’organizzazione, la pubblicizzazione, la gestione è a cura del proponente la manifestazione stessa. Tutti concordano. A questo proposito il cav. Davide CASTELLO illustra il programma della manifestazione organizzata dal C.L.A.M.S., con il contributo dell’Ordine a MONTEU ROERO l’11 maggio p.v. per riscoprire le tradizioni del Roero. • PREMIO FEDELTA’ AL ROERO: l’argomento è già stato affrontato nell’ultima Assemblea, ma è necessario regolamentare il premio stesso. Il Gran Maestro pone all’attenzione del Consiglio alcuni punti per un nuovo regolamento che si sintetizzano in: a) il premio è triennale; b) è dato a personaggi in vita, non “ad memoriam” c) è aperto ai tutti i cavalieri, come deciso in Assemblea che è sovrana d) le motivazioni devono essere essenzialmente la benemerenza per il territo- rio. L’accordo su tutti i punti è unanime • CONSIGLIO REGGENTE DI LUGLIO: si terrà, come deciso in passato, alla SAGRA DI SAN MICHELE. Un pullman porterà i partecipanti nella località partendo da Canale alle ore 17 per essere colà per le 18,30. Mentre le signore visiteranno con guida l’Abbazia, i cavalieri terranno il Consiglio. Seguirà la cena presso il refettorio dell’Abbazia. • GRIGLIATA A MADONNA DEI BOSCHI: si terrà domenica 27 luglio. É una manifestazione nuova, ma interessante. Il Gran Maestro ne sollecita la partecipazione. • VARIE ED EVENTUALI: Il direttore responsabile cav. Carlo GRAMAGLIA rende edotti i partecipanti relativamente alla riunione recentemente avvenuta finalizzata ad iniziative migliorative riferite al nostro periodico. Tale riunione è perfettamente riuscita. Il Gran Maestro rende edotto il Consiglio sui dati finanziari attuali rapportati al budget di inizio d’anno. Tutto risulta in regola con quanto previsto con la sola aggiunta delle spese riferite al Convegno su Internet (€ 2.000,00). Si delibera un contributo a favore della biblioteca comunale di VEZZA D’ALBA. verbale del Consiglio Reggente: 4/06/2014 Dopo il saluto e l’augurio di buon lavoro del Gran Maestro ai sindaci neoeletti ed a quelli riconfermati, si passa all’esame dei vari argomenti all’ordine del giorno. SITUAZIONE FINANZIARIA: viene approvata la situazione finanziaria GITA IN ALSAZIA / BRUXELLES: ottimamente riuscita. • FESTA D’ESTATE: si terrà come stabilito presso l’azienda NEGRO di Sant’Anna di Monteu Roero. • BANDO ENOLOGICO: effettuate le degustazioni l’11, il 12 ed il 13 giugno, le premiazioni avverranno in occasione della Fiera del Pesco di Canale a fine luglio. • CONVEGNO SU INTERNET: il cavaliere FACCENDA, illustrata ancora una volta la iniziativa sull’emergenza Internet, informa che già hanno aderito 360 alunni delle locali scuole. • PROPOSTA DEL CAVALIERE ROSA VALERIO PER EXPO 2015: sulla proposta del cav. Rosa già avanzata e discussa nel Consiglio Reggente del mese di Maggio di presentare in occasione di EXPO 2015 il nostro territorio con tutte le sue peculiarità, storia, ambiente, prodotti • Il cavaliere Cosentino informa di avere ottenuto il patrocinio di “expo 2015” per il “roero music fest”. Viene fissata una riunione di commissione • NUOVO STEMMA E DISTINTIVO: il cavaliere Faccenda informa che il gruppo di esperti ha elaborato il nuovo distintivo dell’Ordine che è stato commissionato alla ditta LO PIPARO di Torino per n. 300 esemplari. Il nuovo distintivo potrà essere venduto ai cavalieri che ne faranno richiesta al prezzo di € 5,00. • PREMIO FEDELTA’ AL ROERO: il Gran Maestro pone all’approvazione del Consiglio i punti per un nuovo regolamento già presentati nell’ultimo Consiglio che si sintetizzano in: a) il premio è triennale; b) è dato a personaggi in vita, non “ad memoriam” c) è aperto ai tutti i cavalieri, come deciso in Assemblea che è sovrana d) le motivazioni devono essere essenzialmente la benemerenza per il territorio. L’accordo su tutti i punti è unanime. • EVASIONE CONTRIBUTI: viene sottoposta al Consiglio la richiesta del sig. Vaudano Presidente del Museo di arte contadina di Cisterna di contribuire al trasporto ed al montaggio di una macchina tipografica d’epoca e di gran valore donata al Museo. • SEGNALAZIONE NUOVI CAVALIERI: il Gran Maestro riferisce sulla necessità di procedere fin d’ora alla segnalazione di nuovi cavalieri da “investire” a fine anno e legge il nominativo di una ventina di candidabili ai quali si potranno aggiungere i dieci nuovi sindaci del Roero ed invita i consiglieri presenti ad attivarsi in merito. • VARIE ED EVENTUALI: il Gran Maestro propone di aderire ad ALBA FESTIVAL con una quota di soci sostenitori: il costo è di 100,00 €. L’accordo è unanime. Giuseppe Piumatti Cultura: viaggio 3 I CAVALIERI DEL ROERO IN BELGIO Dal Diario di Bordo di un’indimenticabile esperienza. 15 -20 maggio 2014 Non è possibile comprimere nell’esiguo spazio consentito su La Roa un diario di bordo traboccante di episodi e soprattutto emozioni raccolte nel peregrinare di meraviglia in meraviglia da Nancy ad Anversa, da Bruxelles a Gand, a Bruges, a Waterloo per terminare nell’incanto di quel libro di fiabe nordiche che è la città di Colmar. Sarà compito dei nostri esperti accompagnatori Giuseppe e Delfina pubblicare, come han- du Roi… Ci sentiamo minuscola parte di un’immensa no promesso, il diario completo, narrativo e fotografico, quale prezioso ricordo per i fortunati gitanti. Qui è d’obbligo, tuttavia estrarne almeno i passi riferiti al luogo prestigioso e alla tradizionale cerimonia che ci hanno più emotivamente coinvolti. « … SABATO 17 MAGGIO - Bruxelles Le prime foto ricordo della mattinata sono nel Parco Heysel, sotto il luccichio delle nove sfere d’acciaio dell’Atomium; ma subito ci portiamo alla Grand Place dove è un crescendo di stupore ed ammirazione mentre lo sguardo percorre il perimetro di questo sontuoso patrimonio dell’umanità dell’Unesco con le pittoresche Case delle Corporazioni, la sequenza degli splendidi palazzi gotici e rinascimentali, gli spettacolari Hotel de Ville e Maison moltitudine dalle lingue e dai costumi più disparati che affolla la piazza. Una breve incursione nelle vie laterali ci fa incontrare il famoso Manneken-Pis, quel bronzeo e grazioso bimbetto che si esibisce disinvoltamente nel fare la pipì e che oggi indossa uno degli ottocento costumi del suo guardaroba. Ma il colmo dell’ammirazione lo raggiungeremo poco dopo di fronte alle svettanti torri laterali della Cattedrale di San Michele e Santa Gudula che dominano la piazza antistante: l’impatto visivo della facciata principale è veramente impressionante; ma un crescendo di stupore ci coglierà durante la visita guidata all’interno di questo affascinante gioiello gotico ricco anche di splendidi elementi quattrocenteschi, rinascimentali e barocchi. Occorrerebbe ben altro tempo per ammirare, come meritano, le magnifiche vetrate policrome, l’altare in alabastro, il barocco pulpito sontuoso, gli intarsi in legno, il monumentale organo maggiore a nido di rondine, le numerose sculture, le nobili sepolture a partire da quelle dei duchi di Brabante … Anche l’udito ha di che stupirsi per i regolari rintocchi delle campane maestose e per le deliziose note del carillon della torre sud. LA CERIMONIA Padre Claude Castiau parla correntemente il francese, l’olandese e anche l’italiano avendo studiato presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma ed avendovi conseguito due lauree: in Teologia e in Storia della Chiesa. Persona disponibile e determinata ad un tempo, egli è il Decano, vale a dire il massimo responsabile della più importante e prestigiosa cattedrale belga dove ci ha accolti con cordiale affabilità e simpatia, consentendoci una partecipazione attiva alla Messa vespertina del sabato 17 maggio. Il nuovo presbiterio della Cattedrale di San Michele e Santa Gu- dula, situato sotto la crociera e rialzato di alcuni gradini rispetto al resto della chiesa, accoglie i Cavalieri del Roero elegantemente in divisa, disposti in semicerchio a far corona all’altare in pietra e ai Celebranti: il reverendo Decano e un suo reverendo Collaboratore. Svolge mansioni di cerimoniere, lettore e traduttore il cavaliere Dante Faccenda. Il momento dell’Offertorio vede snodarsi l’ordinato ed elegante corteo di tutti i cavalieri che, dal centro della navata principale, si recano a consegnare al Celebrante oltre al pane ed al vino per la Consacrazione, lo stemma dell’Ordine, diversi prodotti tipici della nostra terra ed un’offerta il denaro. Al termine della funzione il Gran Maestro, cavaliere Carlo Rista, dopo aver rivolto al Celebrante e a tutti gli astanti, parole di vivo ringraziamento per la squisita accoglienza, tratteggia brevemente il nostro Roero ed il nostro Ordine; procede quindi, con cerimonia essenziale ma dignitosa quanto si conviene, all’investitura, honoris causa, a Cavaliere dell’Ordine di San Michele del Roero del Reverendo Decano, Père Claude Castiau che volentieri accetta ed apprezza. Numerosi sono stati i gesti di simpatica cortesia che l’illustre Decano ci ha dedicato fin dalla prima accoglienza e, durante la cerimonia, nel tradurne in italiano i passaggi più significativi, nello spiegare brevemente ai fedeli che gremivano la chiesa chi eravamo ed il significato della nostra presenza ed infine, nel concederci l’onore di cenare con noi in un tipico ristorante locale; opportuna occasione, questa, per il Gran Maestro di rinnovargli ancora una volta un cordiale ed affettuoso ringraziamento da parte di tutto l’Ordine per la gradita ospitalità ..». Dante Maria Faccenda Cultura 4 CONOSCERE LA CITTA' DI RHO Un folto e vivace gruppo di cavalieri dell’Ordine di San Michele del Roero si è formato nella città lombarda di Rho per iniziativa del cav. Antonio Toppino, roerino d.o.c., originario di Castellinaldo. Non solo, ma negli anni, quel nucleo “rhoerino” ha attirato molti altri simpatizzanti dell’hinterland milanese che, conosciuto ed apprezzato il nostro Roero, hanno chiesto ed ottenuto l’investitura a Cavalieri del nostro Ordine. Persone tutte di eccellenti qualità umane e professionali, esemplarmente assidue alle nostre manifestazioni nonostante la distanza. Ospitiamo quindi volentieri il seguente loro contributo. (dmf) Invitato dagli amici “Cavalieri del Roero”, scrivo alcuni aspetti e percorsi della città di Rho, che ha vissuto negli ultimi cento anni un’evoluzione straordinaria. Rho diventa città nel 1932.Manifesta un intenso territorio agricolo nell’anno 1920 e seguenti; enorme raffineria di petrolio con forte sviluppo industriale e artigianale dopo il secondo dopoguerra, elevato progresso commerciale nel 2005 con la costruzione del nuovo polo fieristico di Milano. Rho conserva anche profonda cultura civile e religiosa che ricorda diversi secoli passati di epoca romana. L’imponente mole del Santuario dell’Addolo- RECENSIONI Venerdì, 6 giugno scorso, alle ore 21, nel sontuoso, neoclassico Salone d’Ercole del castello di Racconigi è stata presentata la più recente opera del nostro Cavaliere Don Umberto Casale, docente di Teologia fondamentale presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose della Facoltà di Teologia di Torino. L’evento, sotto il patrocinio del nostro Ordine, della Biblioteca di Racconigi, dell’Associazione Terre dei Savoia e della Cartolibreria Clerici, ha visto al tavolo dei relatori, oltre naturalmente all’Autore stesso, la professoressa Luisa Perlo nelle vesti di moderatrice e lo scrittore Giovanni Bonavia. Si tratta di uno studio ampio ed articolato che guida un lettore non distratto lungo tre itinerari del “Bello” a partire dalla filosofia greca antica, attraversando quindi l’Antico e il Nuovo Testamento, per seguire infine le orme dei più grandi pensatori della grande filosofia e teologia orientale e occidentale, da Agostino a Tommaso d’Aquino, da Kierkegaard a Dostoevskij e Balthasar, fino a Ratzinger Papa, studioso e teologo eccelso. Bella e consolante l’idea che emerge dalla lettura e sa illuminare di spirituale ottimismo: le due vie della Bellezza e della Verità conducono a quella dell’amore che punta agli orizzonti dell’Amore più grande. Un profilo bio-bibliografico dell’Autore è comparso sul n.92, pag.4 de La Roa di Agosto 2013 Umberto Casale, PERCORSI DELLA BELLEZZA - PER UN’ESTETICA TEOLOGICA, Lindau, Torino 2014, pagg. 335, € 28,00 dmf rata risale al 1510 (S. Carlo Borromeo e Arch. Pellegrino Tibaldi, 1527-1594). Fondato dal Padre Giorgio Maria Martinelli, aderente al Santuario, esiste il celebre Collegio degli Oblati, luogo e scuola di formazione rigorosa del clero nonché sosta di Cardinali e Vescovi. Nel Collegio trova posto una rara biblioteca con la presenza di libri e documenti centenari. In centro città domina la storica Chiesa parrocchiale San Vittore, nata nel 1844 che esprime ritratti e spazi importanti della storia locale. Nell’anno 1908 nasce la Biblioteca Popolare di Rho, fonte inesauribile di eccellenti tradizioni e numerosi ragguagli. La data di nascita della biblioteca indica la difficile vita e i pesanti impegni che alcuni cittadini hanno affrontato per dare possibilità alla cittadinanza di avvicinarsi ad una migliore cultura. Ma la città di Rho offre anche nel settore trasporti notevoli comodità. Stazione delle linee ferroviarie Milano-Torino e Milano-Domodossola (Francia e Svizzera), terminale delle linea n.1 della metropolitana milanese. Raccordi con l’intero sistema autostradale nazionale. Non pochi sono gli edifici storici e di pregio: Palazzo Visconti, Palazzo Crivelli, Villa Burba, Villa Simonetta-Scheiber, Casa Magnaghi. Il territorio di Rho ha presentato e presenta un robusto contesto industriale nazionale. Qualche nome: Grace, Citterio, Montedison, Facchini. La vicinanza con Milano trasmette ricchezza di idee, di lavoro, di ricerche alla popolazione rhodense che si gode la gioia di vivere nella città di Rho. Termino sicuro che le suddette brevi notizie non sono complete, per cui chiedo scusa e comprensione ai lettori. Giulio Maggioni UN CONVEGNO DI GRANDE ATTUALITA’ ORGANIZZATO DAI CAVALIERI DEL ROERO Da un’idea del nostro cavaliere Bruno Geraci, già redattore capo di Rai 3, presidente del Co.Re. Com., docente, tra l’altro, di Strategie della Comunicazione in tre Università statunitensi, è nata la proposta di un convegno su uno degli argomenti più attuali e scottanti che riguardano soprattutto il mondo adolescenziale, ma non soltanto. In realtà la molla che ha messo immediatamente in moto la Commissione Giovani e la Commissione Cultura del nostro Ordine è stata la lettura del libro di Giammaria De Paulis FACEBOOK: GENITORI ALLA RISCOSSA Vademecum per non smarrire i propri figli online A cura del Consiglio Regionale del Piemonte e del Co.Re.Com. Un accattivante ed attualissimo libro che presenta “non solo una panoramica completa ed aggiornata dei pericoli connessi all’uso di Face-book da parte dei minori, ma anche gli strumenti utili per educare i ragazzi ad un uso corretto e consapevole del social network”. Si dice infatti che usare Facebook significa portare un miliardo di sconosciuti sulla porta di casa. SOCIAL NETWORK: OPPORTUNITA' E PERICOLO Questo il titolo del convegno che si terrà a Canale Venerdì, 24 ottobre 2014 a Canale. La mattinata vedrà radunarsi nel salone del Cinema parrocchiale, in due momenti successivi di due ore ciascuno, 500 studenti di terza media delle scuole di Canale, Vezza, Montà, Sommariva Perno, Corneliano, Priocca, Govone, Santa Vittoria, Cinzano. La conduzione sarà a cura del già citato Bruno Geraci e dello stesso autore del libro, Giammaria De Paulis, web manager presso la Cykel Software Web Agency, dottore di ricerca in Scienze della Comunicazione, docente presso università ed enti di formazione, e brillante animatore. Il “taglio” giovanile della mattinata sarà di dialogo e aperto confronto senza concedere sconti alla illustrazione delle gravissime insidie dei social network quando usati in modo spericolato o anche soltanto ingenuo. La sera, alle ore 21,00 nel Centro Culturale San Giovanni, gli stessi Geraci e De Paulis, insieme ad uno psicologo, ad un ufficiale della Polizia Postale ed altri relatori esperti di comunicazione nel web, offriranno a genitori, docenti, educatori e pubblico in genere, una carrellata di utili riflessioni sul tema e risposte a domande e quesiti. Lungi dal voler demonizzare i social network, che sono un potentissimo strumento di comunicazione, il convegno ha come obiettivo quello di far comunque acquisire coscienza dei seri pericoli che vi sono insiti. Dante Maria Faccenda Cultura Il titolo “MADE in Roero” o, per i cultori della lingua italiana, “Prodotto nel Roero”, è inteso nel senso più completo di “prodotto Roero”. Questa definizione comprende da un lato i prodotti di questo territorio forte e omogeneo, dall’altro il territorio stesso, che di per sé un prodotto da comunicare al mondo. Tra Torino e le Langhe, delimitato a sud est dal fiume Tanaro, a Nord Ovest dalle Rocche, nell’alta pianura che discende verso il Po, il territorio comprende completamente 24 Comuni, compresi Bra e la parte Nord di Alba, quella che si trova oltre il fiume Tanaro. Si estende per oltre 400 kmq a Nord Est della Provincia di Cuneo compreso il Comune di Cisterna, che si trova nella Provincia di Asti, ed è abitato da circa 90.000 abitanti. Storicamente il Roero è un territorio che inizia a prendere forma già prima dell’anno 1000, attraverso donazioni dell’imperatore alla Diocesi di Asti, che ne manterrà il controllo, attraverso i propri castellani, fino alla fine del XIII secolo, quando iniI filari di Roero Arneis e la Torre di Corneliano ziano a emergere diverse famiglie nobiliari, prima fra tutte quella dei Roero alla quale è stato successivamente donato. Oggi bisogna recuperare questa identità territoriale e presentarsi al mondo forti di una storia condivisa. Punto di forza del Roero è innanzi tutto il territorio, forte di paesaggi che comprendono zone boscose ancora naturali, delimitate nella parte superiore dalle caratteristiche Rocche, e vigneti che alternati a zone agricole con produzione mista arrivano fino al Tanaro e alle Langhe. Ogni Comune ha poi il suo castello, la sua torre, il suo edificio importante all’interno di centri storici di valore e ben recuperati negli ultimi decenni ed è ricco di testimonianze storico-artistiche, della vita civile e religiosa, ma anche della vita comune in piccola scala, che racconta la filiera dei prodotti agricoli principali, come la fragola, le pesche e il vino. Sono proprio questi prodotti enogastronomici a rappresentare un altro punto di forza, prime fra tutti le numerose eccellenze, come i vini (Arneis, Favorita, Roero, Barbera..), la pera Madernassa e la trifula bianca del Roero, una tra le migliori all’interno della denominazione “Tartufo Bianco d’Alba”. Sono questi, in sintesi, i punti di forza del Roero, da pubblicizzare sotto un marchio unico, il “MADE in Roero” appunto, che faccia conoscere nel mondo questo territorio interessante. Questo marchio deve diventare riconoscibile, sinonimo di eccellenza e tipicità territoriale. L’obiettivo infatti è quello di arrivare a creare l’associazione Roero-eccellenza nella mente del pubblico, ricollegandosi anche a quelli che sono i punti di forza del made in Italy riconosciuti nel mondo: forte territorialità, alta 5 “MADE in Roero” Vigneti di Roero Arneis qualità ed eccellenza artigiana. Questi elementi, che hanno fatto la fortuna di altri settori economici, come quelli della moda e del design, possono essere in qualche modo ritrovati, seppur declinati diversamente, anche nel nostro territorio. Bisogna prendere i migliori rappresentanti di questa eccellenza, partendo innanzi tutto dall’enogastronomia che in questi anni sta godendo di un successo internazionale sempre maggiore (basti pensare che il turismo enogastronomico nelle zone individuate per la tutela Unesco è più che raddoppiato negli ultimi 10 anni). Questi prodotti possono diventare la base che attesta la reale eccellenza della produzione locale. In questo modo il marchio “MADE in Roero” inizia a riempirsi di significato e, a patto di essere pubblicizzato in maniera attenta e competente, diventa veramente un attestato di qualità. Una volta creato correttamente il marchio, in nuovi prodotti che man mano verranno presentati beneficeranno dell’eccellenza dimostrata da quella prima scelta. Attenzione però, perché un marchio è un oggetto estremamente delicato: una volta creata una reputazione di eccellenza, ogni nuovo prodotto deve rispettare quegli stessi standard. Basta un solo errore, un prodotto di qualità inferiore venduto come eccellente, per far perdere credibilità non solo a quel prodotto, ma a tutto il marchio, vanificando quanto fatto fino ad allora. Se utilizzato correttamente però, è uno strumento molto forte di promozione e conoscibilità a livello internazionale. La prossima Expo 2015, tutta incentrata sulle eccellenze enogastronomiche italiane, è il miglior trampolino di lancio che si possa immaginare: fondamentale è però riuscire a comunicare ai visitatori che verranno dirottati sul nostro territorio che non ci sono solo le Langhe, ma anche il Roero, che può dare prodotti di altissimo livello. I prodotti enogastronomici devono però essere solo una parte dell’offerta, che deve completarsi con gli altri aspetti già citati, come quelli storici. Non va dimenticato infatti che nei loro viaggi in Italia i turisti apprezzano moltissimo i millenni di storia che il nostro Paese ha; recuperare le storie e i monumenti locali e pubblicizzarli verso l’esterno sarebbe un ulteriore grande punto di forza. Non va dimenticata poi la grande occasione che ci si presenta: l’ingresso dei “Paesaggi vitivinicoli Langhe-Roero e Monferrato” nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità, come sancito dall’Unesco nella riunione di Doha, Quatar il 22 giugno. I motivi che hanno portato a tale successo han- no le loro radici proprio nella peculiarità dei nostri territori, in cui un’attività produttiva specifica, quella della coltivazione della vite, ha plasmato il paesaggio naturale, dandogli un aspetto e una bellezza unici. Le colline coltivate a vite riassumono secoli di lavoro e di storia, in cui l’azione dell’uomo non può essere distinta da quella della natura. Ed è proprio questa “filiera” che l’Icomos (il comitato tecnico dell’Unesco) prima e l’Assise mondiale dell’Unesco poi, hanno deciso di premiare, dopo un primo rinvio nel 2012 a cui ha fatto seguito una riduzione del numero di Comuni candidati (da 70 a 29). Il ruolo dei Cavalieri del Roero, vale la pena ricordarlo, è sempre stato un ruolo di primo piano nella l’inserimento del Roero come parte dei paesaggi del vino, fin dalle Vezza d’Alba, il baricentro geometrico del Roero prime proposte per le Langhe partite dal Presidente della Provincia Costa al Sindaco di Alba Rossetto; in particolare era stato esplicitamente chiesto dai delegati dei Cavalieri di inserire il Roero. Dopo alcune incertezze in fase di elaborazione della proposta dettate dai timori delle eventuali ripercussioni negative che la tutela Unesco avrebbe potuto portare, l’incontro decisivo del 6 dicembre 2011 a Torino, grazie anche e soprattutto all’intervento dell’allora Assessore Regionale Alberto Cirio, ha garantito l’inserimento del nome “Roero” a fianco delle Langhe, con l’ormai famoso trattino che ha unito due territori con valenze ambientali diverse ma integrabili. Il passo successivo, ancora possibile, è ampliare la tutela oggi concessa inserendo la core zone dell’Arneis, già progettata e definita per l’Assise di San Pietroburgo, ma non inserita a causa di problemi di tempo; bisogna rinnovare il nostro impegno affinchè tra pochi anni la zona Langhe-Roero sia adeguatamente riconosciuta nelle sue due componenti, non solo nel nome ma anche nella sostanza delle importanti caratteristiche del territorio. Territorio che, nel caso del Roero, racchiude già un altro sito Unesco: il “Castello di Pollenzo”. La dicitura Langhe-Roero, inoltre, offre lo spunto per un’altra riflessione: se da un lato è vero che questi due territori hanno ciascuno la propria tipicità, dall’altro sono assolutamente integrati e devono lavorare insieme per sfruttare al meglio tutte le sinergie che possono venirsi a creare. Ecco un’ulteriore prova dell’importanza di creare un marchio “Roero” forte e riconosciuto, che si possa affiancare a quelle “Langhe” già conosciute e apprezzate dal pubblico internazionale. Il Roero non deve essere da meno, ne ha le potenzialità e adesso, grazie all’inserimento del proprio nome tra i siti del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, anche l’occasione. L’importante è non lasciarsela scappare. Valerio Rosa Cultura 6 “La Roa” siamo noi Sin dalla sua nascita nell’ormai lontano 1982, l’Ordine dei Cavalieri di San Michele del Roero ha suscitato prima la curiosità e poi l’attenzione degli organi di stampa locali, i quali hanno spesso ospitato volentieri gli interventi del Gran Maestro Carlo Rista e dei suoi più stretti collaboratori, ma poi, nel 1982, da una geniale idea del giornalista Carlo Gramaglia, è nata “la roa”, che è diventata subito l’organo ufficiale di informazione dell’Ordine e che, ormai da ventidue anni, esce regolarmente quattro volte all’anno (più alcuni sporadici supplementi): il prossimo anno la rivista dovrebbe uscire con la dicitura N. 100 - ANNO 34. Negli ultimi anni, accanto alla classica versione cartacea, se n’è affiancata una digitale in un sito che, nato prima timidamente, è cresciuto poi nel tempo tecnicamente e qualitativamente, grazie anche all’apporto di giovani molto preparati venuti a portare, e ben vengano, linfa nuova al nostro datato ordine cavalleresco. In tutti questi anni molti sono i cavalieri che hanno contribuito di volta in volta a riempire le sedici pagine della pubblicazione, ma mi limito a citarne alcuni per tutti, quelli che si sono particolarmente distinti per la regolarità e per la ricchezza culturale dei loro scritti. In primis il Gran Maestro Carlo Rista, che in prima pagina, nel suo articolo di apertura, ha sempre fatto con grande passione il punto sullo stato di salute dell’Ordine. Seguono, ovviamente citati in ordine puramente casuale, Carlo Gramaglia, direttore responsabile della rivista, dotato della capacità di spaziare con la sua cultura giornalistica nel campi più diversi; Dante Maria Faccenda, impegnato sulle tematiche ambientali e sul tema dei rapporti tra scuola e territorio; Paolo Stacchini, profondo conoscitore della storia dei ventitré comuni del Roero, Valerio Rosa, esperto dell’aspetto architettonico del paesaggio roerino. Altri collaboratori hanno affrontato, di volta in volta, i temi più svariati, parlando della produzione agricola, della viticultura, della gastronomia. Altri interventi di rilievo sono stati dedicati ai concorsi: concorsi di laurea, concorsi fotogra- fici, concorsi per produttori di vini, concorsi gastronomici. Molto spazio è stato dedicato alle feste sociali (la festa di primavera, la festa d’estate, ecc.), alle cene d’autore, alle gite fuori regione e fuori Italia, ai gemellaggi con altre realtà cui ci lega il comune riferimento alla devozione per San Michele Arcangelo. In una rubrica a parte, presente in quasi tutti i numeri, “passeggiate roerine”, gli organizzatori hanno relazionato sulle riuscitissime brevi escursioni mensili sul territorio, finite regolarmente in un clima di grande amicizia attorno ad una tavola imbandita. Questa è “la roa”, il gior- nale che, una pagina dietro l’altra parla di noi e del nostro impegno sul e per il territorio del nostro Roero. Per concludere possiamo quindi affermare che, in tutti questi anni, “la roa” è stata la puntale testimone scritta dell’attività dell’Ordine, quasi un fedele e preciso diario di bordo della nostra navigazione nel tempo e sul nostro territorio, ma, in definitiva, “la roa” siamo noi, la nostra storia di Cavalieri dell’Ordine di San Michele del Roero: essa ci aiuta a guardarci indietro per ricordare e per riflettere e tutto ciò ci spinge e ci stimola, al tempo stesso, ad impegnarci per realizzare quell’ambizioso progetto di un Roero pulito e sicuro di cui tanto in tutti questi anni abbiamo parlato e scritto, stimolati a ciò dal desiderio di poter consegnare un domani, intatto, questo magnifico territorio alle generazioni che verranno. Filippo Franciosi IL BULLISMO NELL’ERA DELLA GLOBALIZZAZIONE Internet ha offerto nuove opportunità e nuove prospettive, aprendo all’era della globalizzazione. Tra gli usi impropri di questo strumento c’è sicuramente il cyberbullismo. I soggetti più interessati a tale nuovo preoccupante fenomeno sociale, sono senza ombra di dubbio i più giovani; coloro i quali sono cresciuti acquisendo gradatamente le potenzialità delle nuove tecnologie, intrecciando e miscelando la vita on-line con quella offline, i cui confini sono divenuti troppo labili e sottili. Sempre più spesso le attività svolte con i potenti ed evoluti mezzi tecnologici hanno pesanti ricadute anche nella vita sociale reale, riuscendo ad influenzare i comportamenti nella vita quotidiana di sempre più persone, specie di coloro i quali cercano di definire e strutturare la propria identità.Quali sono le cause e gli effetti di questo fenomeno sociale dilagante? Come aiutare gli individui ad acquisire comportamenti responsabili, senza limitarsi ad osservare in modo passivo? Possiamo definire il cyberbullismo come l’uso delle tecnologie per intimorire, molestare, mettere in imbarazzo, far sentire a disagio o escludere altre persone. Questo può avvenire in diversi modi, mediante: telefonate; messaggi; immagini; chat su social network (es. Facebook); giochi e forum online. Hanno un loro preciso peso specifi- co in questo senso: i pettegolezzi, i post, le immagini o i video imbarazzanti, gli insulti, le derisioni, le minacce o le violenze fisiche, nonché i tentativi di rubare l’identità o il profilo sui social network (costruendone di falsi) all’unico preciso e predeterminato scopo di recare danno ad una non molto spesso ignara ed inconsapevole vittima designata. Questi atti di violenza psicologica e di prevaricazione possono sfociare in episodi di bullismo, vale a dire: una serie di comportamenti ed azioni posti in essere prevalentemente nei luoghi di maggiore aggregazione sociale (scuola e locali di intrattenimento per i più giovani) da chi cerca di prevalere su un’altra persona mettendone in risalto la debolezze, la fragilità e l’impotenza del singolo di fronte ad un platea di pubblico (meglio se più ampia possibile) a cui il bullo rivolge il proprio messaggio. Il fatto che esista una barriera virtuale tra carnefice e vittima, fa sì che il bullo si senta ancora più forte e protetto dalle reazioni emotive della sua vittima, che sarebbero tangibili in un contesto di vita reale. La barriera virtuale abbassa i freni morali e inibitori del bullo e lo induce a credere di essere unico protagonista di un gioco virtuale, arrogandosi in modo arbitrario il diritto di poter turbare la privacy del suo bersaglio in qualsiasi momento del giorno e della notte.Ciò che lascia più costipati è la leggerezza e l’assoluta sensazione di “Non aver fatto nulla di male” che gli autori di questi comportamenti rimarcano nel momento in cui sono sorpresi in fallo. Essi si trincerano il più delle volte nella frase: “C’è chi fa ben di peggio!”, ignorando volutamente o inconsciamente di aver arrecato un danno irreversibile sull’equilibrio psichico del soggetto colpito poiché né intacca pesantemente l’autostima, generando nel corso del tempo sintomi di forte ansia e depressione. Gli effetti possono manifestarsi anche nel breve periodo, e il più delle volte conducono a cali di rendimento scolastico o ad improvvise ed inspiegate difficoltà a relazionarsi con amici o colleghi di lavoro.Le vittime del cyberbullismo tendono molto spesso a considerarsi inadeguati al contesto in cui vivono o provano vergogna di loro stessi, tendendo a nascondere agli occhi degli altri “Possibili artefici e giudici” gli episodi che hanno subito. Il suggerimento per chi è vittima di queste prevaricazioni e di questi soprusi è di non arrendersi e di affrontare queste situazioni chiedendo aiuto senza rimorsi, scrupoli di coscienza o vergogna, affidandosi a professionisti competenti e al sostegno psicologico ed affettivo dei propri famigliari. Cav. Fabrizio GRIFFO Cultura 7 l’ascesa e la caduta del brigante delpero (12) Vigone, 5 agosto 1857 C' un solo modo per ricacciare nelle budella il ricordo dell'addio a casa Dogliani e dell'ultima volta nella stanza di Marianna: riprendere la mia vita disperata. Ho deciso di partire da solo, e tutto il resto della banda si è convinto della mia scelta solo quando ho sparato ad un bambino fermo al ciglio della strada, a Vezza: solo così gli ho fatto capire che, quando si scappa, bisogna spogliarsi di ogni pietà, che diventa una debolezza più che un merito. Nella loro testa vuota hanno inteso che, se si rendesse necessario, potrei trovarmi ad uccidere anche loro... ed è questo espediente a mettere il loro cuore in pace, chè il capo ha bisogno di stare da solo. E poi, non sono proprio senza compagnia: mi sento seguito, seguito da qualcuno in divisa. Prima o poi mi fermeranno, se non riesco ad arrivare alle montagne... e mi rode il pensiero che qualcuno abbia già trovato il punto di partenza, e si sia già messo a fare domande sul mio conto alle stesse persone che mi hanno fornito alloggio e sostegno. Se solo avessi una coscienza, ammesso che esista, questo fatto farebbe sentire il suo peso su di lei. Via, via, via da lì, da Bra, da Canale, dal Roero: non devo cedere, né sperare, perchè la speranza rende insicuri. Le gambe sono tornate forti, ma ormai non le sento più di ferro, e devo per forza fermarmi in questa osteria a riprendere fiato e vino... la stessa identica cosa, per me. Sono seduto al tavolo, e ne ho scelto uno in piena luce: se qualcuno chiede, non sto scappando... diciamo che sono in viaggio e non devo per forza nascondere il mio volto. C'è una sola cosa che ho davvero sottovalutato, nella mia vita: il potere della parola, impegnato com'ero a farmi largo con il coltello. Prima di questi istanti, non ho mai dato il giusto valore al fatto che una piccola storia di un brigante potesse espandersi, al punto da arrivare sin qua: mi hanno riconosciuto, e non ho più scelta. Questa terra è ancora più miserabile della mia ed una taglia fa gola, spinge la gente a correre dalla Legge per guadagnare due scudi in cambio di una vita. Non ho paura: da un momento all'altro, da quella porta entrerà un fantoccio in divisa e mi intimerà di rendere conto sulla mia persona, ed allora sangue chiamerà sangue. Tutto ciò accade realmente, ed in un attimo tutti i pezzi dell'enigma vanno al loro posto: c'era un'altra ragione per aver ammazzato quel ragazzetto a Vezza, ma non me ne rendo conto sino al momento in cui mi si avvicina un Carabiniere che dice di chiamarsi Solaro. E' allora che, a mo' di saluto, gli sparo a bruciapelo... ma quella stessa pistola non scatta, ferma, muta, allibita a sua volta da quel gesto compiuto poche ore prima. Non è finita: ho ancora il coltello, il fucile, le unghie e le braccia per farmi valere, e si devono mettere in tre per bloccarmi, per fermare quella “tigre crudele e stupida, perversa e feroce fin nel midollo delle ossa” che aleggia dentro di me. Mentre sento i lamenti del padrone dell'osteria per la sua bottega distrutta dai colpi, mi portano fuori e con una corda mi legano i polsi al retro del loro carro: si aspettano che il mio animo ceda alla prospettiva di un'umiliazione, sulla strada che conduce al carcere di Pinerolo... ma per ora hanno fermato solo il brigante, non l'uomo disarmato. “Non sono ancora a Pinerolo!”, continuo a gridare per un buon tratto di strada, per far capire loro che il sangue non si lava con le lacrime: da me, non ne vedranno. Paolo Destefanis (12 IL MOVIMENTO ECUMENICO PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI Uno egli obiettivi del concilio Vaticano II - indicati da Giovanni XXIII fin dal momento dell’indizione - è il ristabilimento dell’unità fra tutti i cristiani. A questo importantissimo intento è dedicato il decreto sull’ecumenismo, Unitatis Redintegratio, approvato il 21 novembre 1964 (2137 favorevoli, 11 contrari). Il punto di partenza della riflessione è la rinnovata ecclesiologia della Lumen Gentium, un’ecclesiologia di comunione e di missione, dove la divisione dei cristiani «non solo contraddice apertamente la volontà di Cristo, ma anche è di scandalo al mondo e danneggia la santissima causa della predicazione del Vangelo». Al movimento per l’unità dei cristiani, sorto a partire dalla prima metà del ‘900 - che chiamiamo ecumenico (dal greco oikoumene: terra abitata) - «partecipano tutti quelli che invocano la Trinità e professano la fede in Gesù Cristo Signore e Salvatore, che aspirano alla Chiesa di Dio una e visibile, veramente universale e mandata a tutto il mondo» (n.1). Il decreto è suddiviso in tre parti: nella prima (principi teologici) si mostra come Gesù stesso ha voluto e pregato per l’unità della sua Chiesa, dandole come supremo modello l’unità nella Trinità delle persone di un solo Padre e Figlio nello Spirito Santo. «Tutti siano una cosa sola, come tu Padre sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato» (Gv 17,21-22). L’ecumenismo richiede pertanto, a tutti i cristiani, un rinnovamento di mentalità: occorre pensare e vivere i rapporti tra le confessioni cristiane (la Chiesa Cattolica, l’Ortodossia orientale, le comunità sorte dal protestantesimo) a partire da ciò che già ci unisce, poiché ciò che ci unisce è molto più importante di ciò che ancora ci divide. Così il concilio esorta «tutti i fedeli cattolici perché, riconoscendo i segni dei tempi, partecipino con slancio all’opera ecumenica», promuovendo la verità e la carità fraterna, compiendo atti di riconciliazione, pregando intensamente e facendo i primi passi verso i fratelli separati (n. 4). Sono poi indicati, nel secondo capitolo, alcuni criteri per l’esercizio dell’ecumenismo: l’unione deve riguardare tutti i fedeli (laici, pastori, teologi), richiede un continuo rinnovamento della comunità nell’accresciuta fedeltà alla sua vocazione, richiede la conversione del cuore che porti i cristiani «a condurre una vita più conforme al Vangelo», comporta soprattutto pregare insieme, pregare per l’unità (una sorta di primato dell’ecumenismo spirituale: n. 8). Richiede inoltre una sempre più profonda conoscenza reciproca e una fattiva collaborazione, una formazione ecumenica (nel campo della teologia e anche negli altri ambiti) che porti a dialoghi ecumenici in cui si esprime e si espone la dottrina della fede «con amore della verità, con carità e umiltà», sapendo che esiste «un ordine o ‘gerarchia’ nelle verità della dottrina cattolica, essendo diverso il nesso con il fondamento della fede che è Gesù Cristo» (n.11). Questo esercizio presuppone dunque una “teologia della comunione” e ha come fine «la carità fraterna e l’unione, cosicché superati a poco a poco gli ostacoli frapposti, si giunga a quell’unità unità che il Signore donò alla sua Chiesa fin dall’inizio» (nn. 3-4). Nel terzo capitolo sono brevemente presentate le diverse confessioni cristiane: l’Ortodossia orientale (nella sua storia, teologia, spiritualità), la Chiese e le comunità separate in Occidente, per concludere riconoscendo «che questo santo proposito di riconciliare tutti i cristiani nell’unità della Chiesa di Cristo, una e santa, supera le forze e le doti umane. Per questo ripone tutta la sua speranza nell’orazione di Cristo, nell’amore del Padre per noi e nella forza dello Spirito Santo» (n. 24). Il dialogo ecumenico è senza dubbio uno dei più significativi frutti del Vaticano II: nei decenni successivi l’ecumenismo ha fatto notevoli passi in avanti, documenti interconfessionali ed eventi particolari (si pensi all’abbraccio fra Paolo VI e il patriarca ortodosso Atenagora a concilio in corso [1963] dopo secoli di incomunicabilità, e a quello di papa Francesco col patriarca Bartolomeo a Gerusalemme nel maggio scorso) hanno segnato il cammino verso l’unità. Restano ancora alcuni punti bisognosi di approfondimenti (l’Eucaristia, i sacramenti, i ministeri …), come si legge nell’enciclica di Giovanni Paolo dedicata all’ecumenismo, ma con il concilio Vaticano II «la Chiesa cattolica si è impegnata in modo irreversibile a percorrere la via della ricerca ecumenica, ponendosi così all’ascolto dello Spirito del Signore, che insegna a leggere attentamente i segni dei tempi». (Ut unum sint, 1995, n.3). Don Umberto Casale Roero 8 XIV EDIZIONE CONCORSO ENOLOGICO DEL ROERO 2014 PERGAMENA CON UNA RUOTA D’ORO: • Az. Ag. ROSSO FRANCESCO - santo stefano roero • Az. Ag. MALOT dei F.lli Pezzuto VEZZA D’ALBA PERGAMENA CON DUE RUOTE D’ORO • Az. Ag. BONINO ILARIA VEZZA D’ALBA Fraz. Borbore • Az. Ag. DESTEFANIS FEDERICO CANALE FRAZ. VALPONE • Az. Ag. CASCINA FIORENZA di Gavadore Sergio - CANALE FRAZ. S. DEFENDENTE • Az. Ag. DELTETTO CANALE • Az. Agr. PINSOGLIO MADONNA CAVALLI CASTELLINALDO • Az. Ag. RABINO LUIGI CANALE • Az. Ag. SIBONA FRATELLI SANTO STEFANO ROERO • Az. Ag. CASCINA CIAPAT DI BERTELLO GIACOMO & C. MONTALDO ROERO FRAZ. SAN ROCCO • Az. Ag. CUNIBERTO ARMANDO - GOVONE • Az. Ag. CESTE FRANCO DI CESTE PIERGUIDO GOVONE • Az. Agr. Borinelli Enrico Giacomo SANTA VITTORIA D’ALBA • Az. Ag. BAUDAVIN di Volatino Marco CASTAGNITO PERGAMENA CON TRE RUOTE D’ORO • Az. Ag. CORNAREA CANALE • Az. Ag. MARSAGLIA SS. di Enrico e Monica Marsaglia CASTELLINALDO • Az. Agr. CANTINA l’CAVIS - POCAPAGLIA • Az. Ag. CUNIBERTO ARMANDO - GOVONE • Az. Ag. CRAVANZOLA BRICCO DEL CONTE CASTELLINALDO • Az. CASETTA F.LLI di Casetta Ernesto & c. VEZZA D’ALBA • Az. Ag. MATTEO CORREGGIA - CANALE • Az. Ag. DEMARIE GIOVANNI di Demarie Aldo CASTELLINALDO • Az. Ag. COSTA CATTERINA - di Coscia Antonio - CASTAGNITO • Az. Ag. DELPERO ss SANTO STEFANO ROERO • Az. Agr.BAYAI di Moretti Giovanni MONTEU ROERO • CANTINA ENRICO SERAFINO - Campari Sella e Mosca - CANALE • Az. Ag. SELEZIONE TEO COSTA CASTELLINALDO • TENUTA CARRETTA SRL PIOBESI D’ALBA • Az. Ag. VAUDANO ENRICO E FIGLI - CISTERNA DASTI • Az. Ag. SORDO GIOVANNI di Sordo Giorgio CASTIGLIONE FALLETTO • Az. Ag. NOVO MARCO CANALE • Az. Ag. MAIOLO RENATO - SANTO STEFANO ROERO • Az. Ag. GOMBA ss. di Gomba Sergio BAROLO • CANTINA MONPISSAM di Gallino Antonio CANALE • Az. Ag. MASSUCCO FRATELLI - S. GIUSEPPE DI CASTAGNITO • Az. Agr. PIAZZO ARMANDO DI MARINA PIAZZO - SAN ROCCO SENO D’ELVIO - alba • Az. Ag. PACE dei Fratelli Negro - CANALE nuova sede del clams AD alba Il Circolo delle Langhe Auto Moto Storiche di Alba, con oltre 1500 soci, ha cambiato sede. Ora gli uffici sono in corso Torino 14/1, nella galleria Hotel I Castelli. L’inaugurazione ufficiale è stata il 28 giugno alle ore 18:00 con il taglio del nastro del sindaco di Alba avv. Marello ed altre autorità istituzionali. • Az. Ag. COSTA MARIO CANALE • ANTICA CASCINA DEI CONTI DI ROERO di Olivero Daniela VEZZA D’ALBA • CASCINA CHICCO SOC. AGR. SS - CANALE • Az. Ag. MARCO PORELLO CANALE • Az. Ag. BRIC CASTELVEJ Gallino Domenico CANALE • Az. Ag. CA’ di CAIRÉ di Emanuele Rolfo MONTA’ FRAZ. SAN ROCCO • CANTINA DEL NEBBIOLO SCA - VEZZA D’ALBA BORBORE • TENUTA FRATELLI POVERO SS DI POVERO Bartolomeo - Gianluca CISTERNA D’ASTI • PRODUTTORI DI GOVONE SAS - GOVONE • Az. Ag. Cascina PELLERINO - MONTEU ROERO - LOC. SANT’ANNA • Az. Agr. CHIESA CARLO SANTO STEFANO ROERO • AZ. Agr. IL GOTTINO di Felice Dabbene SANTA VITTORIA D’ALBA • Az. Agr. COURNAJA di Chiesa Daniela SANTA VITTORIA D’Alba • Az. Agr. LA CONTEA di Claudia Francalanci NEIVE • Az. Agr. FRATELLI RABINO di Rabino Andrea SANTA VITTORIA D’AlBA • Az. Agr. SANDRONE LUCIANO - BAROLO • Az. agr. CAREGLIO di Pier Angelo Careglio Località Aprato BALDISSERO D’ALBA E' stato insignito del titolo di "Vignaiolo dell'anno" Gianni Brezzo, titolare dell'Azienda Michele Brezzo - S. Stefano Roero. 11 Maggio 2014: verbale tour nel Roero del CLAMS L’Ordine dei Cavalieri Carlo e Davide Castello, di San Michele del Ro- dirigenti CLAMS ero, (sponsor del raduno CLAMS a Monteu Roero), rappresentato dal Gran Maestro Carlo Rista, dal Vicario Carlo Gramaglia direttore dell’ufficio stampa CLAMS e dell’ORDINE, dal Cav. Paolo Rosso ed altri membri del direttivo, dopo una lunga riflessione, in contatto con gli organizzatori, hanno deliberato le premiazioni, di dieci pergamene con ruote d’oro riservate ai partecipanti al raduno. DIPLOMI DI ECCELLENZA: PERGAMENA DELL’ORDINE - Dellabora Luigi su Jaguar Sovereign in quanto equipaggio proveniente da più lontano; - Appendino Giuseppe (Jose) per l’eccellente ospitalità e la collaborazione organizzativa; - Lori Antonio su Lotus da competizione PERGAMENA - UNA RUOTA D’ ORO - Mesturino Luciano su SIATA AMICA 50 del 1950 (vettura anziana) - Rustichelli Dante su FIAT 500C Topolino del 1950 (vettura anziana) - Migliorati Pier Ippolito (Pierin Mudifica) 3Menda, costruttore Perosino del 1958 (prototipo) - Susenna Luciano su FIAT 508 Spider del 1932 per l’apporto dell’ alto contributo nel motorismo storico, per la vettura più anziana e per essere il conducente più anziano. - Billotti Serafino su Lancia Flavia Cabrio del 1964 carrozzeria Vignale convertibile (storica carrozzeria torinese distintasi per le linee eleganti ed innovative) PERGAMENA - 2 RUOTE D’ ORO - Abellonio Gianfranco su Chevrolet Impala del 1960 per l’ottimo stato di conservazione e per essere un brillante cerimoniere in ogni occasione PERGAMENA - 3 RUOTE D’ ORO - Castello Carlo su FIAT 100 Monviso del 1950 quale Presidente Fondatore del CLAMS, presente con veicolo unico al mondo per qualità di restauro e per rarità. L’Ordine dei Cavalieri del Roero ringrazia gli organizzatori, auspicando altri raduni nel territorio carlo gramaglia Roero 9 L’ O.M.A. Roero O.n.l.u.s l'osservatorio meteorologico dell’agricoltura É un’associazione nata nel 1983 e, da piccolo nucleo zonale, è diventata una realtà di grande interesse per tutti i Roerini: riconosciuta dalla Regione Piemonte, ha registrato un marchio di tutela per i prodotti agricoli. Scopo primario dell’associazione è la promozione dell’agricoltura, in particolare la divulgazione delle moderne tecniche di lotta integrata e biologica ai parassiti delle coltivazioni, con attenzione alle problematiche di tipo ambientale ed ecologico: per questo motivo è sempre più potenziato il sevizio tecnico d’informazione e rilevamento dati del territorio. I suoi Tecnici Agronomi elaborano i dati derivanti dalle stazioni meteorologiche sparse sul territorio e così possono dare consigli per operare più razionalmente. Altro campo d’azione dell’associazione è la promozione del Roero in ogni sua forma: turistica, economica e culturale. (dmf) Il mese di aprile 2014 è stato un mese denso di eventi per l’O.M.A. ROERO O.N.L.U.S. Gli avvenimenti che si sono succeduti sono stati i seguenti: in data 07/04 si è svolta l’assemblea annuale dei soci dove, fra le non meno importanti incombenze, sono stati premiati i soci anziani come segue: al Sig. Pinsoglio Giuseppe è stato conferito il diploma dei 15 anni, ai Sigg. Rabino Vincenzo e Montrucchio Luigi è stata assegnata la spilla di bronzo per i 20 anni men- tre, ai Sigg. Bongiovanni Silvio e Careglio Sergio, è stata assegnata la spilla bronzo-argento per i 25 anni. Auguri dunque ai veterani! Il giorno 09/04 la scuola Elementare dell’Istituto comprensivo “G. Arpino” di Sommariva Bosco, con la classe IV al gran completo delle due maestre, si è recata, su invito dell’O.M.A.- Roero, sia in visita al Museo Naturalistico del Roero di Vezza d’Alba, sia alla capannina meteorologica dell’O.M.A, di San Martino, sempre in Vezza d’Alba. La guida d’eccezione per i ragazzi, peraltro attentissimi, è stata il sindaco di Vezza, Carla Bonino. Per chiudere in bellezza, in data 12/04, si è tenuta in Guarene la XIV edizione di “Cantè j’euv, l’antica manifestazione della questua delle uova, che si è fregiata, in questi ultimi anni del riconoscimento di “ Meraviglia Italiana”… L’O.M.A. Roero ha partecipato alla manifestazione con il tipico stand che proponeva le “friciule alla pera madernassa”, cavallo di battaglia delle specialità roerine e fiore all’occhiello dell’ Associazione. Anche quest’anno Cantè j’euv ha avuto grandissimo successo di pubblico e di gradimento, grazie all’apporto di Associazioni che, come O.M.A. Roero, contribuiscono allo sviluppo ed alla crescita di realtà sempre più concrete e presenti nel territorio. Salvatore Ulivi NATO AD ALBA IL “MADE IN PIEMONT” In Alba è nato il “MADE IN PIEDMONT”, con lo scopo di valorizzare i panorami di Langhe, Monferrato, Roero. É un’associazione nata con 52 imprese, che producono vini DOC e DOCG , che valorizzano i loro prodotti. Dopo pochi giorni i soci sono oggi 84. L’associazione si chiama “Consorzio e Comb” con ufficio in via Vivaro, 25 ad Alba, titolo con davanti il logo stellato dell’Unione Europea. Otto sono i Webcam, in punti importanti, quali: Barolo, La Morra, Barbaresco, Treiso, Diano d’Alba, Monteu Roero, Montà e Canale, che trasmettono sui loro siti le immagini dei panorami del territori, 24 ore su 24. Il Made Piedmont è nato grazie ai finanziamenti Europei OCM (organizzazione Comunitaria del Mercato). Le immagini delle webcam di Made in Piedmont, sono visibili anche sui siti dell’Ente Turismo Alba, Bra, Langhe, Roero, con presentazione del Presic.gr. dente Luigi Barbero dell’Ente Turismo ATL Alba. XIi concorso regionale di fotografia 2014 L’Ordine dei Cavalieri di San Michele del Roero, in collaborazione con l’Enoteca Regionale del Roero, bandisce il 12° Concorso Regionale di fotografia anno 2014 "Roero: IL ROERO É UN MARE DI…" Sezione a Colori o in Bianco/nero. • Ogni partecipante può inviare al massimo quattro opere inedite. A tergo di ciascuna opera, dovrà comparire solamente il titolo. Allegare alla foto una busta chiusa, con all’interno, le generalità, l’indirizzo, il telefono dell’autore ed eventuale indirizzo email • il formato minimo dovrà essere di 20x30 cm. Ogni autore è responsabile di quanto forma oggetto delle opere presentate. Le opere dovranno pervenire a: ORDINE DEI CAVALIERI DI SAN MICHELE DEL ROERO presso Enoteca Regionale del Roero - Via Roma, 57 - 12043 CANALE (CN) - Tel. 0173-978228 Fax 0173-979717 - [email protected] entro il 20 ottobre 2014 •Le opere saranno esaminate da una giuria qualificata, il cui giudizio sarà insindacabile. Valuterà attentamente l’attinenza o meno dell’opera al tema proposto, escludendo le fotografie fuori tema. • Le opere saranno esposte ai primi di Dicembre Nel salone d’onore dell’Enoteca del Roero, in Canale. La Premiazione è programmata per l’8 dicembre 2014 ore 11 durante l’inaugurazione della mostra fotografica • L’organizzazione porrà ogni cura nella conservazione delle opere, ma declina ogni responsabilità per eventuali danni, smarrimenti, furti ecc. La partecipazione al concorso implica l’accettazione completa ed incondizionata del presente regolamento e delle determinazioni assunte dalla giuria. I PREMI: 1° Premio: 200 Euro con pergamena 2° Premio: 150 Euro con pergamena 3° Premio: 100 Euro con pergamena 4° Premio : 80 Euro con pergameno 5° Premio: 50 Euro con pergamena Dal 6° al 10° premio pergamena con una ruota d’oro dall'11° al 15° premio, pergamena di eccellenza con motivazione • Le opere potranno essere utilizzate dall’Ordine per pubblicazioni sul periodico “La Roa” ed altre testate, locali e non, nonché per esposizioni durante le manifestazioni promozionali in Italia ed all’estero, citandone, naturalmente, la fonte. L’uso sarà senza fini di lucro. Eventuali insindacabili modifiche al regolamento potranno essere attuate dall’organizzazione in relazione a situazioni contingenti. • Per informazioni telefonare all’ORDINE DEI CAVALIERI DI SAN MICHELE DEL ROERO Tel. 0173-978228 - Fax 0173-979717 - E-mail: [email protected] oppure al Cav. Roberto Ambrosio. tel. 0173- 979425 (ore serali) Il G. Maestro Cav. Carlo Rista Il Presidente Cav. Carlo Gramaglia Roero PASSEGGIATE ROERINE Le passeggiate, dopo la pausa di agosto, riprenderanno a settembre Il numero degli escursionisti è variabile: dai dieci partecipanti ai trenta. Dipende dal tempo, spesso incerto in questa primavera ed inizio estate. Tutti si sono dimostrati sempre soddisfatti ed interessati ai percorsi proposti. Hanno ammirato ed apprezzato i paesaggi ed i panorami tipici del nostro territorio. Oltre al gruppo dei cavalieri fedelissimi, si aggiungono a volte amici e conoscenti ed il numero è sempre una sorpresa. Dopo la passeggiata, alla sera, ci si ritrova per la cena presso uno dei ristoranti della zona ed anche qui il gruppo è sempre folto ed affiatato. 5 MAGGIO 2014 SGUARDO SULLE ROCCHE DI BALDISSERO 8 GIUGNO 2014 NEI BOSCHI DI CASCINA BONICELLI (cena delle tinche di Ceresole) 6 LUGLIO 2014 - NEI BOSCHI DI CISTERNA IL Dott. G. Battista Marchisio ha ricevuto la medaglia Cangrande L’Ente Fiera di Verona 2014 ha assegnato al dottore Giovanni Battista Marchisio di Vezza d’Alba, la preziosa medaglia Cangrande, quale personaggio benemerito della viticoltura. Il dr. Marchisio era stato alla guida della Cantina Sociale di Vezza d’Alba per ben 27 anni (dal 1986 al 2013) Congratulazioni. 10 (segue da pagina 1) Patrimonio Mondiale UNESCO: le parole del Sindaco di Alba Maurizio Marello Il Sindaco di Alba Maurizio Marello dichiara: «É una straordinaria giornata. Le Langhe sono patrimonio unico ed eccezionale dell’umanità. Il nostro paesaggio vitivinicolo non ha eguali. Questo ci dice il verdetto. Di questo, in cuor nostro e senza presunzione, eravamo coscienti. Oggi è un nuovo inizio in cui siamo chiamati ancora di più alla responsabilità di custodire, migliorare e promuovere Alba, le Langhe, il Roero e il Monferrato». Con Pollenzo, due volte patrimonio mondiale Unesco Il sindaco di Bra “Grande risultato per il territorio di Langhe, Roero e Monferrato che, è stato proclamato a Doha, in Qatar, Patrimonio mondiale dell’umanità dal comitato dell’Unesco. Pollenzo era stato insignitonel 1997. “Un prestigioso riconoscimento per l’Italia intera e una grande soddisfazione per le nostre splendide terre, che già dal 1997 sono presenti nella World Heritage List dell’Unesco con il complesso carlo albertino di Pollenzo, insignito nell’ambito della valorizzazione delle residenze della casa Reale Savoia in Piemonte. Il nostro è un territorio da record, due volte patrimonio mondiale dell’umanità: un risultato che rende giustizia alla bellezza di queste terre e che concorre a diffonderne la suggestione in tutto il mondo”. c.gr. Unesco E POI?.. Il 22 giugno a Doha in Qatar verrà dato il riconoscimento ufficiale a Langhe, Roero e Monferrato come patrimonio mondiale dell’umanità. Il coronamento di un lungo sogno durato 10 anni e sempre un po’ in forse. Messo in discussione non per la bellezza delle colline e per il patrimonio culturale di livello assoluto, tra i più alti a livello mondiale, piuttosto per la bruttezza di alcuni fondovalle, riempiti nelle spesso da capannoni di vario genere che, in alcuni casi, per effetto della crisi, sono stati abbandonati. Sono 29 i comuni coinvolti su tre province ed inseriti nelle “core zone”: Langa del Barolo, Castello di Grinzane Cavour, Colline del Barbaresco, Barbera e Nizza Monferrato, Cannelli e Asti Spumante, Monferrato degli infernot. E il Roero? Grazie ad un’azione di marketing territoriale, dopo la precedente candidatura bocciata, almeno il nome “Roero” è stato incluso nell’area che si fregerà di questo riconoscimento. Ma se per la Langa il percorso è stato così lungo, quanto tempo dovremo attendere per inserire il nostro Roero nei “paesaggi vitivinicoli”? Roero non è solo viticoltura. Forse prima di ri-attivare tutta la macchina burocratico-politica per il nostro territorio, dovremo analizzare il contesto paesistico, sociale e morfologico del Roero, partendo dal Piano Paesistico Regionale, uno strumento di pianificazione scritto proprio da noi, il quale recita “anche se per ora contenuto, lo sfruttamento turistico dell’area, estremamente fragile in ragione della sua stessa articolazione, va tenuto sotto controllo, onde evitare fenomeni speculativi e l’innescarsi di tendenze alla riconversione monoculturale dell’area. Lo stesso dinamismo albese su cui il Roero gravita, potrebbe nel medio periodo arrecare più guasti che benefici […] La scarsa presa di coscienza della reale potenzialità del patrimonio storico, delle peculiarità culturali e del paesaggio complesso dell’area come risorse per lo sviluppo locale, sfocia spesso in interventi incongrui”. Fragilità, monocoltura, tendenza ad identificarsi nell’albese, scarsa coscienza delle potenzialità e delle risorse locali, sono quindi i principali rischi di un territorio che prima di essere conosciuto e valorizzato a livello internazionale dovrebbe essere conosciuto e valorizzato dai suoi stessi abitanti attraverso sinergie intercomunali, capaci di agire trasversalmente sotto vari aspetti: economici, turistici, ambientali, urbanistici, culturali, amministrativi, legislativi, ecc… Partire dal basso, educare noi stessi a riconoscere le proprie risorse, potenzialità e limiti, informare e rispettare le normative, superare i campanilismi e gli individualismi storici che spesso hanno impedito di crescere come territorio. In questo modo potremo forse acquisire e trasmettere alle nuove generazioni una visione più ampia del nostro mondo, con gli “occhi del turista”, sfruttando gli strumenti e i fondi economici in modo sinergico. Marco Nota Spazio Aperto 11 VOCI e MESSAGGI di una piazzetta C’è una piazzetta davanti alla mia finestra: piccola ma esuberante di vita. Ha forma rettangolare segnata di quattro vie: due per il traffico pubblico e marcatale e le altre due per accesso al sito pedonale. É abbastanza grande da contenere numerose piante ad alto fusto e svariate panchine per riposarsi. Quando apro la finestra di primo mattino, subito mi viene di guardare il cielo che, nella bella stagione è ricamato dal volo delle rondini che, chiacchierine scivolano senza sosta attorno al vecchio campanile della chiesa. I primi frequentatori della piazzetta sono i pensionati: donne e uomini che portano i cani per la quotidiana passeggiata. Poi noto su Un premio alle bollicine di Teo Costa un’antica magnolia nel giardino della canonica un simpatico via vai di passeri venuti a pernottare e quindi tortorine e merli dove hanno nidificato. Le gazze invece costruiscono il nido sugli alberi della piazzetta e a suo tempo difendono con violenza e ferocia le loro uova dai corvi predatori. A mezza mattinata compaiono i pensionati a passeggiare, a commentare i fatti del giorno e a disputare di politica, economia e socialità. Le nonne si siedono sulle panchine disposte in cerchio per interminabili confabulazioni e con occhio sempre vigile sui nipoti e pro nipotini: attenzioni premurose e piene di responsabilità. I bambini e le bambine si divertono con le loro biciclettine e più piccini, ancora incerti sull’equilibrio rincorrono i colombi senza mai poterli acciuffare. Al vedere questi angioletti mi viene da pensare a che cosa faranno da grandi e come sfrutteran- no i valori culturali e religiosi ancora da apprendere. Più vivaci e simpatici sono i ragazzi che con un niente si creano una porta per esercitarsi con i palloni sui calci di rigori. Ma il gioco preferito è quello del “nasconderello” dove, in un baleno spariscono tutti per non farsi trovare. La commozione mi prende dentro, quando, nei momenti di calura estiva persone famigliari o badanti accompagnano con delicatezza persone anziane in carrozzella a respirare all’aperto sotto le piante ombrose un’aria diversa dai loro appartamenti assolati. C’é anche una giostra con trenino a vagoni, con luci intermittenti e abbondanza di musica ad alto volume per la gioia dei più piccoli. Insomma, da mattina a sera c’è grande movimento nella mia piazzetta e quando si fa notte, allora c’è un altro motivo di tristezza: i “barboni” trasformano le banchine in letto e lì, senza tetto, dormono col solo conforto della pubblica fontana. Ma quello che mi rattrista di più è quando vedo sovente giovani simpatici e ragazzi che cercano di vendere un fazzoletto di carta o un accendino: sono giovani che vengono da molto lontano e vengono in cerca di lavoro, di pane, di casa. Non hanno nessuno! Questa sera dove andranno a dormire? Dove andranno a mangiare? Chi regalerà loro un po’ di affetto? Chi darà loro una carezza come facevano le loro mamme? Ritorneranno ancora a rivedere la loro terra natia? La gente corre veloce con ritmo vertiginoso e non ha tempo per fermarsi a salutare e aiutare. E allora la commozione, irrorata da una lacrima segreta fa scaturire una fervida preghiera al Buon Dio perché aiuti e conforti questi nostri fratelli, di noi meno fortunati. don Enrico Grasso LA “FLAVESCENZA DEI GIARDINI” “Rosé Natur Brut”, lo spumante delle Cantine di teo costa, Castellinaldo, ha ottenuto il premio della Financial Times di Londra, fra i 22 vini con bollicine degustati da tecnici del palato. Il premio è stato rilasciato dal Bureau Verrai Italia Spa. Nei giorni scorsi una delegazione è anche arrivata improvvisamente a Castellinaldo per visitare vigneti e cantine di teo Costa, congratulandosi e convalidando il premio. Complimenti al cav. Teo Costa ed alla sua équipe. Gli amanti del giardino di casa e in particolare i possessori delle siepi di bosso, da 2 o 3 anni staranno assistendo probabilmente a dei fenomeni di disseccamento dei loro preziosi arbusti ornamentali. Disseccamenti che, partendo dalle zone inferiori ed esterne delle piante, sono preceduti dalla comparsa di ragnatele setose, nei cui dintorni si annidano le larve e i relativi escrementi e segni di rosura (rosicchiatura) sulle foglie e i teneri rametti di bosso; larve di Cydalima perspectalis, un lepidottero (farfalla) detto “Piralide del bosso”. Questa farfalla, passando per la Svizzera, si sta espandendo il suo areale di diffusione allargandosi in tutto il Nord Italia, dalle zone di confine sino alla pianura; arrivato nel 2010 nel Veneto, è in continua espansione. In Piemonte vi sono ormai da 2-3 anni diversi focolai che si stanno espandendo a macchia di leopardo, ma che in breve tempo vedranno il diffondersi di questo vorace lepidottero in tutto il nostro territorio. Come comportarsi quindi? Come difendere le costose piante di bosso che spesso sono l’asse portante dei giardini all’italiana di ville e castelli? Intanto saperla riconoscere tempestivamente, monitorando le piante a partire dal mese di maggio e fino a settembre e, soprattutto, eseguire i trattamenti solo alla comparsa delle larve e delle relative uova (sotto la foglia) con prodotti insetticidi, strumenti e personale adeguato e professionale. Inoltre, se non adeguatamente trattate, le piante colpite dalla piralide del bosso sono soggette a successivi attacchi fungini, che richiedono a loro volta nuovi trattamenti. Ad oggi non esiste una cura definitiva per la piralide del bosso; solo un costante monitoraggio ed un tempestivo trattamento possono ridurre i disseccamenti degli arbusti. In caso contrario, il bosso attaccato non morirà, ma il suo valore estetico sarà pregiudicato notevolmente per diverso tempo. Marco Nota Appuntamenti Settembre Mercoledì 3 ore 20 Riunione del Consiglio Reggente Domenica 7 Passeggiata roerina. 19, 20, 21 Gita a Rovigo e gemellaggio con confratelli Bavarolo Sabato 27 ore 20 Festa di San Michele, con Messa a Tenuta Pedelmonte Guarene Consegna Borse di Studio e Premio Biennale di Laurea Ottobre Mercoledì 1 ore 20 Riunione del Consiglio Reggente Domenica 5 Passeggiata Roerina Novembre Mercoledì 5 ore 19,30 Riunione del Consiglio Reggente Domenica 9 Passeggiata roerina Dicembre Mercoledì 3 ore 19,30 Riunione del Consiglio Reggente Domenica 7 Passeggiata roerina Sabato 13 ore 17,15 Cerimonia investitura dei Neo Cavalieri nell'ex Chiesa di San Giovanni, in Canale 19,00 Relazione del G. Maestro ed auguri Ore 20,00 Cena con Vijà ‘d Natal, Ristorante La Trifula Bianca, Vezza d’Alba IL SOLE Sale il sole a schiarire gli scuri colori Il nero muta e si veste giallo verde rosso grigio di lieve foschia l’infinito Seduto al gradino racchiuso tra le piccole braccia assorbo i primi calori Vito Cosentino Spazio Aperto 12 LA TRIFULA BIANCA - VEZZA D’ALBA Vezza d’Alba, nel cuore del Roero, sulla statale 231, tratto Alba - Canale, ha sede il Ristorante “La Trifula Bianca”; un locale “IN” costruito a fine novecento, con quattro saloni di grande formato, ed una cucina familiare, ampia, ariosa, dove opera un rinomato chef, Cav. Ernesto Pezzuto, affiancato da Federico, un giovane volonteroso, che arriva dalla scuola alberghiera di Barolo e dalla nipote Carlotta, diligente e laboriosa ragazza. L’ambiente elegante accoglie i clienti in una grande reception, fra due saloni. Quello sulla sinistra, entrando, è riservato ai clienti per i pranzi e le cene per la ristorazione, gli altri tre saloni, servono per le comitive, i gruppi, uno a destra e gli atri due al piano superiore. La Trifula Bianca, ha le strutture per servire 500-600 commensali. In sala, in veste da Maître, vi è la moglie di Ernesto, Pier Angela, affiancata dalla sorella Grazia (donna specializzata nelle selezione dei vini e nei programmi dei menu). In sala vi è anche il figlio di Grazia, Umberto, giovane gentile, accurato e premuroso. Tre persone in sala, ed altrettante in cucina; tutti ordinati ed operativi. Il menu è importante: sono cibi della tradizione dei nostri avi, cucinati con cura e professionalità che espandano profumi che ti allegrano e ti invitano al tavolo. Spiega il Cav.Ernesto: “… gli antipasti vanno dalla carne cruda di vitella, (tagliata al coltello), al vitello tonnato della nonna, antipasti caldi con fonduta, non mancano, per chi li chiede, gli affettati di cascina, le frittatine. In autunno.. la bagna cauda, il fritto misto, i minestroni ecc. Come primi piatti tutti chiedono i tajarin al sugo, i ravioli ripieni di arrosto, gnocchi ecc. Tutto preparato in cucina. Per i secondi, il piatto tipico è il coniglio, cotto nel vino Roero, con sugo della nonna, arrosto di vitello, verdure di stagione. Funghi dei nostri boschi. I tartufi tengono alto il nome del Ristorante: la “Trifula Bianca”non manca mai nella stagione di raccolta: da settembre a fine gennaio per la trifula bianca, da marzo a giugno si serve quella nera pregiata”. Suggerisco di provare i dolci: fra i vari disponibili, vi è il bunet della nonna, il budino alla panna, il semifreddo al torrone d’Alba, con gelato ecc. Da chi ha imparato a cucinare? “Da mia suocera, nonna Valeria, che è stata con me in cucina per 4 anni: una cuoca provetta, che aveva appreso i segreti dalla mamma, nel fine ottocento. Tutt’ora è con noi in casa.” “Sono riuscito a ottenere quanto avevo sognato - conclude Ernesto; passo dalle 15 alle 17 ore in cucina; provvedo ad acquistare carne, frutta e verdure di prima qualità. Tutto contribuisce a preparare cibi in casa nostra, tipici dell’Albese, Langhe, Roero. Prezzi Normali. Prenotare: tel. 0173-65110 (chiuso al mercoledì) carlo gramaglia IL PREMIO “CHERASCO STORIA” AL CAV. GIANMARIO RICCIARDI La giuria del prestigioso premio Cherasco Storia, presieduta in questa 13^ edizione dal professor Gianni Perona, ordinario di Storia contemporanea all’Università di Torino, ha assegnato il Premio “Cherasco storia - Fondazione De Benedetti Cherasco 1547 per meriti nella divulgazione storica” a Gian Mario Ricciardi. Ricciardi è direttore del Tg Piemonte dall’ottobre scorso. Roerino di Sommariva Perno, è Cavaliere del nostro Ordine; giornalista professionista dal 1977, ha iniziato la sua carriera giornalistica prima all’Avvenire, passando poi alla Gazzetta del Popolo, a Stampa sera e a La Stampa. É stato cronista della Rai in Piemonte seguendo gli avvenimenti di cronaca e costume per il Tg regionale e per il Tg1, Tg2, Tg3. Si occupa di informazione religiosa con la rubrica settimanale Percorsi di Fede, e di servizi per A sua immagine di Raiuno. I suoi servizi, anche quando riferiti a fatti di cronaca, si distinguono per un gradevole stile personale raffinato e sobrio ad un tempo. Tra i numerosi libri pubblicati si ricordano: Il paese della Bela Rosin, Novecento nel Roero, pubblicazioni sui santi sociali: Santi sociali in Piemonte e Santi laici, I Giusti del Piemonte; la biografia di Ernesto Olivero: Olivero, testimonianza e profezia… Gian Mario Ricciardi è stato inoltre a lungo amministratore civico e vicesindaco di Sommariva Perno, sostenitore e tuttora presidente di quel gioiello naturalistico che è il Parco Forestale del Roero. dante maria faccenda Spazio Aperto 13 L’ANGELO DELLA BASILICA GOVONE - LA COLLINA DEGLI ELFI É il titolo di un libro di Carlo Mariano Sartoris, di Alba, classe 1954, architetto, che nel 1986 fu coinvolto in un incidente stradale in moto, gli ha cambiato la vita. Il mezzo era del padre, abbandonato in garage perché i tedeschi le avevano asportato le gomme. Rimessa in ordine, stava salendo verso la Basilica di Superga. Stimato professionista del designer, trascorse 16 mesi negli ospedali in Italia ed in Francia. É su una carrozzella, paralitico. Per poter muovere il braccio destro si è fatto applicare una protesi completa dell’arto, in plastica, con meccanismi, appositamente realizzati. Con questa mano dipinge, costruisce sculture, picchia sul computer, scrivendo articoli per i giornali e libri. Carlo Sartoris ha al suo attivo magnifici dipinti figurativi ed informali, una collezione di sculture ricavate con pezzi di recupero, ha dato alla stampa 12 libri. Domenica 1 giugno ha presentato il suo libro “L’angelo della Basilica…e la più grande partita del TORO”. L’aereo che il 4 Maggio 1949, dopo la partita a Lisbona, stava rientrando a Torino ed in un momento di nuvole nerissime, si era schiantato contro la torretta della Basilica Superga, con la perdita di tutti i passeggeri. calciatori, fotografi, giornalisti, allenatori, tifosi ecc. Però nel libro immagina una serie di salvataggi per merito di un angelo, quello della Basilica. Con la fantasia immaginaria, ha sognato che l’aereo con il “Toro” di ritorno, entrato nella nubi nerissima, l’angelo lo spostò nell’aria di pochi metri, salvando la vita di tutti i passeggeri. Nel libro descrive, in tanti particolari la sua vita di “fans” del Torino, come fotografo ufficiale, nei momenti di calciatore, e gli elogi dei dirigenti per il loro lavoro, per la volontà e la sua tecnica nel gioco in campo. Ma l’angelo della Basilica, diventato suo “custode”, salvò anche il padre, che in guerra viaggiava su una nave a vapore verso la Sardegna, improvvisamente colpita da un missile tedesco; andò a fondo. Con prontezza il papà riusciva a gettarsi in mare, nuotando verso la salvezza. Venne raccolto da un sottomarino inglese, che lo consegnò ai medici di un ospedale da campo. Grazie all’angelo della Basilica si salvò. Rientro così a casa, con lui. Un giorno, dopo il lavoro, Carlo Mariano con la moto rimessa a nuova stava salendo verso la Basilica, un attimo di disattenzione, finì fuori strada, urtando a destra ed a sinistra. Il suo angelo custode, della basilica gli permise di vivere, anche se è invalido a tutti gli arti, vivendo su una carrozzella. Carlo Mariano Sartoris è ricco di volontà, di forza, di speranza, di fede. L’angelo della Superga gli è vicino, gli suggerisce idee per continuare a lavorare anche malandato. Gli spiace non poter più giocare al pallone, osservare le partite del TORO, fare fotografie particolari. Nel libro ricorda ancora lo sfascio della famiglia, causa della sua salute. I fatti scritti nel libro, sono interpretati in un periodo di l0 anni prima della sua nascita, Bradipolibri. Prezzo 10,80 C’è grande fermento a Craviano, piccola frazione del Comune di Govone, a cavallo tra le province di Cuneo e Asti, grazie alla Collina degli Elfi, l’associazione di volontariato che organizza e gestisce il centro di accoglienza e assistenza per bambini malati di cancro o affetti da malattie croniche in remissione di malattia, ospitati in un ex convento in compagnia delle loro famiglie. «Dopo i lavori di ristrutturazione e l’accoglienza delle prime famiglie, nell’ottobre dello scorso anno – in virtù della collaborazione avviata con l’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino e grazie all’inserimento nella rete oncologica del Piemonte carlo gramaglia e della Valle d'Aosta. é aperta per tre mesi, ad ospitare cinque famiglie a settimana. L’obiettivo è uno solo: ridare il sorriso ai bambini che ospitiamo insieme alle loro famiglie», afferma la dott.ssa Luisella Canale, psicologa e psicoterapeuta, presidente dell’associazione, durante la conferenza stampa di presentazione di “Elfi in Festa”, il festival organizzato per sostenere l’attività della Collina degli Elfi. Nella mattinata di martedì 2 luglio, presso il Comune di Alba, a fare gli onori di casa ha pensato l’Assessore a Cultura e Turismo del Comune di Alba, Paola Farinetti: «Il Comune di Alba è lieto di concedere il proprio patrocinio alla LA GHIANDAIA La ghiandaia (garrolus glandarius) “gai” in dialetto è uno splendido uccello di color grigio rossiccio, con le ricoprici delle ali elegantemente striate di nero e azzurro. Un simpatico ciuffo di piume sulla sommità del capo, ne completa l’aspetto. Vive nei nostri boschi e si nutre in prevalenza di ghiande di cui fa provvista nascondendole, ma non disdegna insetti e lombrichi. É un imitatore nato di suoni, una sorta di Alighiero Noschese della natura e proprio per questa sua bizzarra proprietà, Luciano il mio vicino di casa, ne teneva uno in una voliera. L’aveva raccolto piccolissimo, caduto da un nido e amorevolmente l’aveva curato e nutrito. Il “gai” subito ribattezzato Gaio, si era ripreso benissimo e in poco tempo era diventato grande e forte. Con infinita pazienza Luciano gli ripeteva il proprio nome: “ Luciano .. Luciano …” nella speranza di sentirselo ripetere da Gaio. Erano i tempi in cui in TV, Enzo Tortora conduceva Portobello, una bella e molto seguita trasmissione che aveva come mascotte un pappagallo parlante. Ma Gaio sembrava indifferente all’eventuale gloria televisiva, guardava con curiosità, girava la testa al suono della voce di Luciano ma il tutto finiva lì. Un mattino presto, alte grida strane, svegliarono Luciano che sceso in cortile per scoprire la causa di un simile baccano, vide vicino alla voliera un’altra splendida ghiandaia che “conversava” a modo suo con Gaio. L’episodio si ripetè parecchie volte, finchè Luciano impietosito e forse anche costretto dal vicinato che non ne poteva più di quegli schiamazzi mattutini, aprì la porta della voliera e lo liberò. Gaio fece un ampio giro si fermò sul tetto della casa, guardò Luciano dritto negli occhi e lanciò un ripetuto .. “Ciano …Ciano…” e poi sparì veloce come un fulmine. Gianni Gallino Collina degli Elfi, condividendone idealmente gli sforzi nel rendere nuovamente serena la vita delle famiglie dei bambini che si trovano a dover affrontare la terribile avventura della malattia. I Volontari sono già al lavoro per favorire questo progetto di solidarietà, reso possibile dalla passione e dall’impegno di oltre 120 volontari – opportunamente formati grazie ai corsi tenuti con grande dedizione dalle psicologhe a tutti quelli che desiderano operare all’interno della struttura –, anche quest’anno si è rinnovata “Elfi in Festa”, la serie di appuntamenti organizzati da “L’Officina degli Elfi” (sotto la direzione artistica di Ettore Caretta e con la partnership di Sounday Music, www.soundaymusic.com) per sostenere le attività della Onlus “La Collina degli Elfi”, il cui obiettivo principale è quello di continuare a dare speranza ai suoi piccoli ospiti attraverso terapie che utilizzano arte, musica e movimenti del corpo, giochi, massaggi antistress, pesca, pet therapy e condivisione degli spazi con le altre famiglie. c.gr. ARTIGIANI, AGRICOLTORI: IL MONDO CAMBIA PENSATE A NUOVE INIZIATIVE Il Made in Italy è un marchio in via di estinzione? E' solo più legato alle eccellenze del lusso, del “wine and food” e della meccanica di alta precisione? Forse no. Stanno nascendo dei laboratori dove un nuovo tipo di manifattura sta facendosi strada costruendo sempre più successo ogni giorno. Proviamo a spiegare il concetto con un banale e non esaustivo esempio: immaginate un paio di occhiali da vista, ora lo troviamo principalmente dall'ottico. Molto spesso quelli di fascia bassa sono costruiti in Asia, mentre quelli di fascia medio alta, sono in Europa. Fra qualche anno possiamo pensare che il nostro ottico potrà costruirci gli occhiali nel suo negozio, magari prendendo da cataloghi “open source” (liberamente copiabili e migliorabili). Questo potrà essere il futuro, ma già da oggi ciò è possibile semplicemente usando una stampante 3D. Senza scendere su temi di propaganda politica, ma rimanendo su un ambito di sondaggio delle nuove attività, se ben gestito, sarà possibile unire l'aspetto della manifattura artigianale con l'ausilio di macchine di derivazione industriale. Purtroppo è illusorio pensare che i posti di lavoro persi nell'industria manifatturiera dal 2009 a oggi e, sopratutto nei giovani, occorre trovare nuove vie per crearsi un futuro rimanendo nel nostro magnifico Paese. Una delle nuove fucine di idee è il laboratorio di nuove professionalità a Torino: è il “FabLab. Nella nostra zona roerina, non mi risultano ancora iniziative similari, sarebbe una bella sfida associativa, ma soprattutto culturale che potrebbe portare molti benefici in loco. Assomigliano ai primi anni '90, quando nei garages californiani cercavano soluzioni informatiche e tecniche per migliorare la giovanissima rete internet. A 25 anni molti di costoro con i loro finanziatori li troviamo nella classifica di “Forbes”, come gli uomini più ricchi del mondo. Questa evoluzione nell' ultimo quarto di secolo ci insegnerà qualcosa? Anche sulla stampa 3D? Paolo Rosso LA CANAPA NELLE NOSTRE ZONE? La ricerca di risorse la nostra società sta cercando negli abissi inesplorati, ai poli, fratturando il sottosuolo, e “curiosare” nelle foreste equatoriali. Noi, in Italia, abbiamo una risorsa che coniuga vantaggi per l'ambiente, per l'agricoltura, per la meccanizzazione agricola e anche per l'architettura sostenibile: si chiama CANAPA. Non parliamo della canapa indiana (non legale), ma delle varietà locali a bassissimo contenuto della sostanza THC che rende illegale molte varietà, ma non quelle di Carmagnola. La canapa è una cultura tradizionale, una volta diffusa in tutta l'Italia e ha notevoli plus anche nella coltivazione: migliora la fertilità del suolo, non abbisogna di alcun input chimico e di irrigazione, necessità di bassi consumi energetici nella coltivazione. Inoltre ha una rapida crescita che consente una raccolta già dopo 4 mesi dalla semina, producendo un'abbondante massa vegetale. Studi del Politecnico di Torino, mettono in risalto le ottime capacità di isolamento e inerzia termica che mettono sul podio dei materiali innovativi, con un futuro sostenibile. Tutto questo è possibile ora grazie all' opera di “Assocanapa” che instancabilmente porta avanti questo progetto di promozione, presentando i lusinghieri progressi fatti, scambiando informazioni pratiche, mettendo in rete coloro che usano materiali derivati dalla canapa. Due obbiettivi da raggiungere sono in primis quelli di concertare azioni che coinvolgono l'opinione pubblica e le istituzioni, secondo non meno importante è quello di progredire nei processi di meccanizzazione e semi-industrializzazione della lavorazione, valorizzando il prodotto agricolo locale. Paolo Rosso Spazio Aperto SI RESTAURA LA CHIESA DI San GIOVANNI “IL PATRIMONIO ARTISTICO DELLA CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA DI ALBA, diventerà una pinacoteca di arte sacra restituita a cittadini e turisti. L’Associazione San Giovanni sta portando avanti, grazie all’indispensabile contributo della Fondazione CRC e ai diversi partner tecnici i lavori di ristrutturazione. Un convegno ha illustrato il progetto dei lavori da eseguire, con interventi delle Associazioni maggiormente coinvolte: l’Associazione San Giovanni e l’Associazione Botteghe di San Giovanni e l’Associazione Turismo in Langa. I presenti al convegno sono stati accompagnati, dai tecnici, in visita alla chiesa di San Giovanni Battista, con illustrazione del Direttore dell’Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici, Don Valerio Pennasso. ALBA: 51 orti urbani a famiglie bisognose 14 Il cemento e L'asfalto mangiano la nostra terra Terra ce n’è sempre meno. Ville, palazzi, capannoni, aumentano: la terra è divorata anche dalle strade, dai viali, dalle vie e dai corsi di allacciamento. Aumentano i mezzi di trasporto. Dalle colline scendono sulle strade frane e smottamenti. Basta ricordare Magliano Alfieri, Santa Vittoria d'Alba, Monteu Roero, Govone, Montà ecc. Il mondo in questi ultimi 20 anni è cambiato. Ci sono dati statistici interessanti. Oggi nel mondo ci sono oltre 7 miliardi di abitanti, molti senza casa. Cento anni fa erano 1,6 miliardi. Il 22 aprile ricorre, ogni anno, la festa del pianeta. Il 70% delle persone non lo sanno o non partecipano. La media della popolazione è passata anno, dopo anno, dai 75-78 anni di età agli 87-90. La vecchiaia aumenta. 1400 sono i metri cubi persi di ghiaccio dal Monte Bianco e dalle Argentiere. Il ritmo delle estinzioni dei volatili, in 100 anni è passato da 100 a mille volte più elevato nei confronti dell'800. Cento milioni di tonnellate anno è l'uso delle materie plastiche: (erano inesistenti nel '900) Mille barili di petrolio (159.000 litri) sono consumati ogni secondo nel mondo. Cento anni fa il petrolio non era un consumo di massa. Più, 0,6 gradi centigradi, è l’aumento della temperatura media nell’atmosfera. 300 milioni di tonnellate di carta sono utilizzate all’anno (100 anni fa erano 4 milioni di tonnellate). Le perdite dei beni assicurati sono sfumate per il 76%; quelle economiche negli ultimi 100 anni, a causa delle catastrofi naturali sono pari al 58%. Ci sarebbero ancora molti altri dati statistici, penso che questi siano i più importanti. Se facciamo una riflessione, vediamo che tutto nasce dalla terra: dal bosco, alle verdure, dalla frutta alla carne, dalle uova al mobilio; dalla pasta ad ogni genere di lavoro. Non sprechiamo la terra. carlo gramaglia (dati di ricerca su Panorama) IMPARARE UN MESTIERE CON LA PROVINCIA Il comune di Alba ha consegnato 51 orti urbani in frazione Mussotto, strada Bussoleta. Gli appezzamenti di terreno per la coltivazione di ortaggi, fiori e piccoli frutti sono stati concessi per 5 anni a famiglie, associazioni e singoli individui selezionati attraverso il bando lanciato dall’Amministrazione nei mesi scorsi. Lotti di terreno di circa 60 metri quadrati sono stati consegnati a otto persone con più di 60 anni, altri tre appezzamenti, due di 120 metri quadri e uno di 180 metri quadri, sono stati concessi a tre associazioni no profit che svolgono progetti di agricoltura sociale. Il resto dei pezzi di terreno di circa 60 metri quadri è stato dato a persone di età inferiore ai 60 anni. I beneficiari pagheranno al Comune un simbolico canone annuo di 30 euro necessario per coprire le spese di gestione come i consumi di acqua e la manutenzione straordinaria dell’orto e dell’area dotata anche di Composter per il compostaggio da utilizzare per la fertilità dei terreni. Insieme agli orti il Sindaco e gli assessori hanno consegnato ai beneficiari alcune piantine di erbe aromatiche e un buono omaggio ciascuno per un arbusto di rosa da piantare nel proprio orto in segno ben augurale. Ristorazione, produzione vitivinicola, comunicazione, promozione del territorio, produzione video e molto altro ancora: di questo si occupano gli oltre 20 tirocinanti appena inseriti in altrettante aziende del territorio, grazie al progetto “Mestieri e Lavoro”, promosso dall’Ufficio Politiche Giovanili della Provincia di Asti, mediante finanziamenti regionali. “L’iniziativa - spiega il dirigente Massimo Caniggia - è stata programmata muovendo dai dati della crisi economica: le difficoltà di accesso al mercato del lavoro e gli alti tassi di disoccupazione giovanile provocano gravi conseguenze, mentre il numero di imprese industriali e artigiane è in costante diminuzione. In questo contesto, la Provincia di Asti ha deciso di investire risorse con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo del territorio attraverso la valorizzazione di mestieri e professioni legati ai settori produttivi agroalimentare, vitivinicolo e della ristorazione, che hanno saputo fronteggiare la crisi economica, contribuendo a far conoscere l’Astigiano nel mondo. In questo modo, si cerca di favorire l’occupabilità giovanile proprio nei settori della tradizione locale”. Il progetto, realizzato con la part- nership di Cooperativa Sociale Orso, I.Re.Coop e Agenzia di Formazione professionale Colline Astigiane, ha avuto una prima fase di reclutamento dei tirocinanti, attraverso la diffusione di un bando cui hanno risposto oltre 100 persone di età compresa tra i 18 e i 29 anni. In seguito all’analisi dei curriculum presentati, gli aspiranti tirocinanti sono stati ulteriormente selezionati, fino ad arrivare al gruppo finale che dai primi di maggio sta prestando servizio presso diverse realtà aziendali: enti locali, ristoranti, bar, cantine vitivinicole, aziende agricole. “Mestieri e Lavoro” coinvolgerà anche 20 giovani allievi individuati all’interno delle scuole superiori di Asti che hanno aderito al progetto - il Liceo Monti e l’Istituto Vittorio Alfieri. Gli allievi saranno inseriti in tirocini estivi con rimborso spese nei mesi di giugno e luglio, presso aziende o realtà dei settori di interesse: un modo per avvicinare gli studenti al mondo del lavoro, attraverso una viva esperienza sul campo. Il percorso terminerà complessivamente a ottobre, con la realizzazione di un grande evento finale, durante il quale saranno comunicati i risultati del percorso formativo. Spazio Aperto 15 Abbandonare o maltrattare un cane è reato U n decreto parlamentare punisce, con gravi sanzioni chi maltratta od abbandona animali. Come Presidente di un’Associazione Protezionistica animali e ambiente (ANPANA), lancio un grido di allarme contro un comportamento avviso inopportuno da parte di alcune Amministrazioni Pubbliche, in riferimento alle adozioni dei cani dai canili. Il randagismo canino, è effettivamente un problema reale e concreto, che va affrontato in modo serio e con molta prevenzione sul territorio, molta informazione al cittadino, della sana e corretta azione di intervento mirata e ponderata. Allo stesso modo è fondamentale cercare di far adottare i cani che sono chiusi nei canili, crediamo sia una cosa sacrosanta e giusta, anche questo è un problema reale che va affrontato con razionalità e non solo guardando al lato puramente economico. Alcune Amministrazioni Pubbliche, nel tentativo di diminuire i costi dei canili, hanno deciso di elargire dei soldi a privati cittadini, oppure a delle Associazioni, per ogni singolo cane adottato. Come Associazione e come cittadini che pagano le tasse, siamo assolutamente contrari, ad elargire denaro pubblico, a privati cittadini o ad Associazioni, solo perché un cane è in adozione, questo non è sicuramente il modo migliore per diminuire le spese, se poi questi animali non si sa a chi vengono affidati, o se non vengono studiate delle clausole di ga- ranzia. Il passato purtroppo insegna e ha dimostrato che questo tipo di sistema non porta vantaggi, anzi spesso le Amministrazioni Pubbliche che hanno adottato tale sistema, sono divenute complici di gravi illeciti, anche di natura penale, in quanto molti animali dati in adozione senza controlli, pagando anche per portarli via, sono finiti in condizioni di assoluto disagio o di maltrattamento, solo ed esclusivamente perché venivano forniti in quel momento contributi alle singole adozioni. Crediamo fermamente che ricevere un contributo in soldi, non sia un buon motivo per adottare un cane, e la medesima cosa vale per le Associazioni, che devono prodigarsi affinché più cani siano adottati e portati via dai canili, ma questo al solo scopo di fare del bene agli animali, e non per percepire fondi. Le Associazioni sono fatte da uomini e donne, che devono avere la volontà di aiutare in modo concreto questi animali chiusi in una gabbia non certo per loro volontà, e fare di tutto per trovare loro una famiglia che possa dargli affetto. Per questo motivo manifestiamo il nostro assoluto dissenso alle adozioni a pagamento, chiediamo che vengano trovate altre forme di premio che possano comunque portare all'ottenimento delle adozioni, incentivando i cittadini affinché si sviluppi anche una maggiore attenzione alla problematica del randagismo. Rossano Maria, Presidente ANPANA Cuneo 29 Case per le famiglie in difficoltà L’Amministrazione comunale di Alba ha concluso l’acquisto di due appartamenti in viale Masera da concedere in locazione come edilizia sociale sovvenzionata. Il venditore è la ditta Barberis Aldo Spa che ha vinto il bando di gara. L’importo complessivo dell’acquisto (effettuato sulla base delle risultanza di una gara) è di 288.000 euro ed è finanziato con un contributo della Regione Piemonte nell’ambito del “Programma Casa 10.000 alloggi entro il 2012”. Un finanziamento di 345.174 euro era stato elargito dalla Regione nel 2010 per l’acquisto di appartamenti da destinare ad edilizia agevolata per anziani. Erano stati emanati diversi bandi, ma le caratteristiche degli alloggi offerti e l’assenza del requisito di agibilità non avevano permesso di usufruire di quelle risorse. Il Comune aveva quindi chiesto di poter utilizzare quell’importo per l’acquisizione di appartamenti da destinare a famiglie in difficoltà. Per giungere a tale risultato è stato necessario approvare un nuovo bando e contestualmente rinunciare al cennato finanziamento di 345.174 euro. Ora il nuovo bando ha raccolto cinque offerte, di cui solo quella dell’impresa Barberis Aldo Spa è stata ritenuta valida. Con questi, sono 29 gli alloggi di edilizia popolare acquistati in questi cinque anni. RIAPRONO A SETTEMBRE LE SCUOLE DI MUSICA Gestite con competenza e passione da Cavalieri del Roero, due eccellenti scuole di musica, offrono a una moltitudine di giovani del territorio preziose occasioni di crescita culturale e di sana occupazione del tempo libero. L’Istituto Musicale di Canale e del Roero Con sede a Canale, è presieduto dal cavaliere Dante Maria Faccenda ed ha superato l’ottavo anno di funzionamento sotto l’esperta ed appassionata guida del Direttore Artistico, cavaliere Gianni Cerrato e di un efficiente CdA, mantenendo una frequenza costante di oltre 130 allievi non soltanto roerini, guidati da 20 professori, tutti diplomati di conservatorio e ricchi di notevoli curricoli concertistici. Le iscrizioni al nuovo anno accademico 2014/2015 si terranno Venerdì 19 e Venerdì 26 settembre dalle ore 18,00 presso la sala concerti San Giovanni. Le classi di strumento previste, oltre ai corsi complementari di teoria e solfeggio, sono: Fiati (tromba, trombone, flicorni, tuba, clarinetto, sax, flauto traverso; Archi (violino, violoncello, contrabbasso); Pianoforte, Arpa, Chitarra classica, Chitarra elettrica, Basso elettrico, Contrabbasso, Batteria e percussioni, Organo e Composizione organistica, Canto lirico e moderno. Sarà inoltre possibile, previo periodo di prova, l’inserimento in: Coro di voci bianche, Orchestra da Camera, Orchestra giovanile, Banda musicale. Ensemble di musica jazz, blues, pop, rock, funky potranno essere attivate a richiesta di un certo numero di iscritti. E’ prevista la possibilità di percorsi di studio individuali. Le lezioni inizieranno Lunedì 6 ottobre 2014. Per informazioni: [email protected]; 333 1110542. L’Associazione Milleunanota Conclusa con successo l'esperienza del Milleunanota Summer Camp, quest'anno gemellato con il neonato Roero Music Fest, l'albese associazione Milleunanota guarda al futuro: sono infatti già aperte le preiscrizioni ai corsi di musica che prenderanno il via a fine agosto. anche quest'anno l'associazione presieduta dal chitarrista e cavaliere del Roero Filippo Cosentino ripropone i corsi di chitarra, basso, batteria, canto, piano, sax, violino, musica d'insieme, i corsi per bambini con DSa (dislessia, disortografia, discalculia...), ai quali si va ad aggiungere il corso per donne incinte, mamme, e bambini, con la Music Learning Theory di Edwin E. Gordon, più nota come “metodo Gordon”. a chi si preiscriverà ai corsi sarà garantito uno sconto del 10% sul costo annuale dei corsi. Ulteriori informazioni sull'associazione Milleunanota sono disponibili sul sito http://milleunanota.weebly.com oppure è possibile scrivere a [email protected] o telefonare al numero 3347867028. LUTT0 Il Consiglio Reggente e tutti i Cavalieri dell'Ordine di San Michele del Roero, sono vicini alla famiglia ed ai parenti per la scomparsa del Cav. NIZZA EUGENIO In un momento cosi' doloroso, porgono sentite condoglianze Varie 16 Piante officinali in cucina Vaniglia, vainiglia. Vanilla planifolia Andrews. Grande liana, originaria del Messico, il cui fusto, verde, carnoso, flessuoso, può raggiungere 10-15 m di lunghezza. Ha radici avventizie, cirriformi, opposte alle foglie, con le quali si fissa al supporto. Le foglie, succulente, sono intere, subsessili, oblunghe a nervature parallele. I fiori gialloverdastri sono disposti in racemi, all’ascella di brattee. Il labello rinchiude il ginostemio (il filamento staminale saldato allo stilo), che è sormontato dall’antera con due pollinii. L’ovario, formato da tre carpelli, è uniloculare. Il frutto è una cassula cilindrica di 20 cm di lunghezza e di 8-10 mm di diametro, racchiudente miliardi di semi molto piccoli, che a maturità si apre in due valve che non corrispondono al limite dei carpelli. La specie è originaria del Messico, ma è stata introdotta nelle isole di numerose Le poesie di Toni Tavella(12) Sono molto contento che siano molte le persone che su ogni numero leggono le poesie di mio cognato . Quando esce la rivista molti telefonano per complimentarsi. Corneliano d’Alba, è la dodicesima poesia che la Roa ospita e ringrazio. Toni Tavella continua a ricevere premi. Partecipa ai vari concorsi ed è premiato nella maggior parte dei casi. Anche Corneliano d'Alba è pubblicata in Piemontese con traduzione in Italiano. Giacomo Bertola regioni calde: Antille, Madagascar, Reunion, Seicelles, Giava, Tahiti, ecc. La parte attiva è costituta dal frutto, la cui superficie, finemente solcata longit udinalmente, è bruno-nerastra untuosa al tatto e ricoperta di cristalli bianchi di vaniglina. L’odore è molto gradevole. La polvere bruno-rossastra è caratterizzata da frammenti di epicarpio con stomi e cristalli di ossalato di Ca, cellule parenchimatiche con rafidi di ossalato di Ca, papille dell’endocarpo con inclusioni oleose. La manipolazione della vaniglia fresca può causare delle dermatosi, dovute alla penetrazione nella pelle di rafidi di ossalato di Calcio. La vaniglia è un digestivo stimolante. É soprattutto un aromatizzante, impiegato in farmacia, in pasticceria, e nella preparazione di liquori e anche in profumeria. Armando Cordero PAOLO DESTEFANIS VINCE IL PREMIO ROERO Bella soddisfazione per il nostro Cavaliere Paolo Destefanis di Canale: in forza al settimanale “Il Corriere di Alba, Langhe e Roero” dal 1997. lunedì 7 luglio è risultato tra i vincitori dell’edizione numero 26 del Premio Giornalistico del Roero. La cerimonia, sostenuta ufficialmente dall’Ordine dei Cavalieri di San Michele, è sviluppata dalle categorie riservate alla stampa nazionale, internazionale e locale; si è svolta nel centro storico di Priocca: condotta dal “patron” del premio Giovanni Negro con il sindaco Marco Perosino. Coordinatore Giancarlo Montaldo. Presente il nuovo Prefetto di Cuneo Giovanni Russo, il nostro Gran Maestro, il quale ha consergnato il premio . Significativo il modo in cui Paolo Destefanis è giunto a questo exploit: la giuria ha deciso di premiare l’articolo dal titolo “Il Rinascimento a Valmaggiore: terra estrema e piccolo regno”. Un vero e proprio excursus su un luogosimbolo della Sinistra Tanaro, a corona del Santuario della Madonna dei Boschi di Vezza d’Alba, e teatro di vigneti quasi verticali che testimoniano ardore e talento della nostra gente. Una storia che meritava e merita di essere raccontata: ne parleremo ancora nei prossimi numeri della “Roa”, dando ampio resoconto all’intero sviluppo del Premio -. Con lui sono stati premiati: Massimo Dalzoppo di Novara, per i giornali locali; Andrea Carpani e Chiara Rizzolo con la rivista Sapori d’Italia; Filippo Boraso e Emanuele Coraglia, per la rivista Barolo & C. Per la testata internazionale, Generoso d’Agnese, sulla rivista Italo-Americana. c.gr. Cornian Corneliano d’ Alba ‘Ncora a son pòche pere ch’ a ‘rcòrdo temp d’ antan. Ëns la draja che ‘nt l’ ora a portava da ‘n Alba a Turin gent ëd Roma rivà pròpi apress dë ‘l legion a l’ avìo dësplucà neuva vita sij brich ëd Somariva Pèrn. A l’ é lì che da ‘n cùria d’ Ast s je portavo ij famìlio ëd sor vësco e ij masnengh a soagnavo la gésia dij parament pì bei për la festa ‘d Sant’ Ana. E a son cò rivà j eumi dij De Brayda e ‘ns l’ aussura a-i é ‘ncora la tor ënià ‘nt ël vèrd. A conto che na stèila sinchen-a as posa mincantan ëns ij mèrlo, ‘nte ‘nlora a svantavo ij drapò dij faudàuli e peu’, bei, j ëstëndai dij Mastòrgio dij marcheis Romagnan, ëd j antich Cacheran, e ij Pelëtta, ij Roé e dj èiti ‘ncora. Adess ‘nt ël neuit ëd lun-na ‘ncora chèi ras a va ‘nfrobiand-se sot’ a l’ arch, findi a ‘ndé a badiné sla piassa e a taparé se ombre quasi ‘d passavolant, ch’ a bëstando d’ ëntorn al palass dla Comun-a e a la mora baròca dl’ antica parochial ‘d San Nicolao e Gal. Tut d’ ëntorn, giori ai mei, ël tirele, a provan-e, dij Nëbieui e ‘d j Arnèis a smon-o ‘d grandi arcòrt e, a l’ otonn, tut d’ ëntorn, dla Favorìa ‘l rape a dan un ton ëd glòria a ‘n cel ch’ as posa gargh d’ onda sna tèra ‘l sol ëncora biribisch a pitura d’ aram e d’ òr tute se feuje che len-e len-e a crovo. Ci sono ancora poche pietre che ricordano altri tempi. Sulla strada che allora portava da Alba a Torino genti di Roma giunte proprio dopo le legioni avevano destato nuova vita sui bricchi di Sommariva Perno. É lì che dalla curia d’ Asti giungevano i dipendenti del vescovo e i servitori ornavano la chiesa dei paramenti più belli per la festa di Sant’ Anna. E sono anche giunti gli uomini dei De Brayda e sull’ altura c’ è ancora la torre annegata nel verde. Narrano che una stella dalle cinque punte si posa di tanto in tanto sui merli, ove allora sventolavano le bandiere dei feudatari e poi, belli, gli stendardi dei Mastorgio dei marchesi di Romagnano, degli antichi Cacherano, e i Pellatta, i Roero e altri ancora. Ora nelle notti di luna piena ancora qualche raggio va intrufolandosi sotto l’ arco, fino a giungere a scherzare sulla piazza e a cacciare quelle ombre quasi di fantasmi, che indugiano attorno al palazzo del Comune e alla massa barocca dell’ antica parrocchiale dei Santi Nicolao e Gallo. Tutto attorno, sui colli, i filari, a propaggini, dei Nebbioli e degli Arneis propongono dei grandi raccolti e, all’ autunno, tutto attorno, della Favorita i grappoli danno un tono di gloria ad un cielo che si posa pigro su una terra dove il sole ancora sbarazzino dipinge di rame e d’ oro tutte quelle foglie che cadono leni leni.
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