Reparto T.I.P.O. Ospedale di Baggiovara (Modena) LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE COMUNICATIVE e RELAZIONALI L’ASSERTIVITA’: STILE RELAZIONALE FUNZIONALE ALLA QUALITA’ della COMUNICAZIONE INTERPERSONALE DISPENSA N. 1 Materiale didattico, elaborato da Dott.ssa Claudia Righetti, riservato alla circolazione interna. [email protected] Reparto T.I.P.O. Ospedale di Baggiovara (Modena) LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE COMUNICATIVE e RELAZIONALI Che cosa è l’ASSERTIVITA’? Può essere tradotta come modalità/tecnica per migliorare: - capacità sociali (star bene con tutti e non farsi calpestare ) - stima di sé = capacità di provare rispetto e affetto per sé stessi e di conseguenza per gli altri. Il risultato di una interazione è soddisfacente se ci sentiamo rispettati e stimati e ciò non dipende dall’altro ma da una serie di capacità che abbiamo per rispondere correttamente e da una serie di convinzioni o schemi mentali che ci fanno sentire bene con noi stessi. Se l’assertività è carente: - in genere persone considerate timide si sentono calpestate e denigrate - le persone considerate aggressive calpestano e denigrano; in sostanza non tengono conto dei bisogni altrui. L’assertività non deve essere intesa in un senso marcatamente anglosassone di affermazione egoistica di sé, ma secondo una modalità più realista: come una via verso la stima di sé e verso la capacità di avere rapporti alla pari con gli altri. Solo chi possiede stima di sé e chi riconosce i propri pregi può porsi in relazione con gli altri sullo stesso piano e apprezzare le attitudini specifiche di ciascuno senza sentirsi inferiore o superiore. La persone poca assertiva (passiva o aggressiva che sia) è in balia di un continuo e impellente bisogno di essere apprezzata dagli altri. DEFINIZIONE Capacità di affermare i propri diritti senza farsi manipolare e senza manipolare gli altri. Non esistono tipologie pure ossia persone solo assertive, solo non assertive o solo aggressive . Ciascuno di noi può variare il proprio stile in funzione della situazione. Reparto T.I.P.O. Ospedale di Baggiovara (Modena) LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE COMUNICATIVE e RELAZIONALI Le componenti dell’assertività: Vivo interesse verso sé stessi e gli altri: consapevolezza e rispetto di sé, apertura, disponibilità sociale, riconoscimento del valore della comunicazione, riconoscimento dell’esistenza di molteplici “mappe” relative a 1 unico “territorio”: di fronte alla diversità sospensione del giudizio di valore Ripiegamento in sé stessi: atteggiamento di chi ha scelto la solitudine o di chi parla senza mai ascoltare; è un atteggiamento di chiusura che deriva o da eccessiva timidezza o da eccessiva sicurezza di sé Dissimulazione: deliberata decisione di non esprimere le proprie idee e opinioni personali che si possono avere su un oggetto. Non espressione del proprio punto di vista. Non mi espongo Franchezza: esposizione sistematica del proprio pensiero qualche volta anche senza riflettere sulle conseguenze del proprio comportamento: Ti dico ciò che penso, sento e voglio. TUTTI GLI ECCESSI SONO NOCIVI E POSSONO RENDERE CARENTE UN PROCESSO DI COMUNICAZIONE Reparto T.I.P.O. Ospedale di Baggiovara (Modena) LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE COMUNICATIVE e RELAZIONALI Vivo interesse verso sé stessi e gli altri . Non è detto che il mio punto di vista coincida con il tuo. Tu che punto di vista hai? MANIPOLAZIONE ASSERTIVITA’ Dissimulazione FUGA Franchezza AGGRESSIVITA’ Ripiegamento in sé stessi Il mio punto di vista è il tuo punto di vista Reparto T.I.P.O. Ospedale di Baggiovara (Modena) LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE COMUNICATIVE e RELAZIONALI Che cosa è l’ASSERTIVITA’? E’ un metodo di interazione che si basa: 1.su un comportamento partecipe e proattivo e non passivo (dove la proattività indica una modalità caratterizzata dall’andare incontro agli eventi, dall’anticipare per quanto possibile l’azione) 2.su un atteggiamento responsabile caratterizzato piena fiducia verso sé stessi e gli altri 3.sulla piena manifestazione di sé e sulla capacità di affermare i propri diritti, senza negare quelli degli altri e senza avere sensi di colpa o ansie 4.su un atteggiamento non censorio che ripudia l’uso di etichette, stereotipi o pregiudizi 5.sulla capacità di comunicare ciò che si pensa: desideri, disapprovazione, giudizi in maniera chiara e diretta ma non con in maniera minacciosa o aggressiva. Reparto T.I.P.O. Ospedale di Baggiovara (Modena) LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE COMUNICATIVE e RELAZIONALI LA PIRAMIDE DELL’ASSERTIVITÀ: ASSERTIVITA’ AFFRONTARE LE CRITICHE GESTIRE FEEDBACK POSITIVI STIMA DI SE’ CHIEREZZA OBIETTIVI DARE/ RICEVERE FEEDBACK COSTRUTTIVI CAPACITA’ DI ASCOLTO SAPER DIRE DI NO ASSUMERE I RISCHI Reparto T.I.P.O. Ospedale di Baggiovara (Modena) LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE COMUNICATIVE e RELAZIONALI Le componenti dell’assertività/1 Avere fiducia in sé avere stima di sé Affinché ci sia stima di sé occorre: intima consapevolezza del proprio valore soddisfazione di sé fiducia nella propria capacità di eseguire un determinato lavoro. La stima di sé può aumentare in ragione dei rischi presi: chi, avendo fiducia in sé, osa e coglie le buone occasioni di cambiamento finisce sempre almeno nel lungo periodo per migliorare le proprie prestazioni. Modificare il proprio comportamento comporta assumersi dei rischi connessi con l’essere o fare qualcosa di nuovo dato che si può migliorare ma anche peggiorare la propria situazione. Per avere fiducia occorre: 1. SAPER DOMINARE L’AMBIENTE: essere consapevoli del processo di condizionamento. La stima di sé, l’acquisiamo in gran parte in gioventù, un’analisi del processo di condizionamento subito in quegli anni contribuisce a conoscersi meglio. Occorre pertanto analizzare in che modo il passato ha costruito la scena del nostro comportamento attuale. 2. MODIFICARE UNA PERCEZIONE NEGATIVA DI SE’ 3. AVERE CHIARO IL CONCETTO DI SE’: per consapevolezza di sé s’intende il grado di chiarezza con cui la gente percepisce e comprende, consapevolmente o no tutti i fattori che influiscono sulla sua vita. E’ questa consapevolezza che determina le esigenze personali e i modi per soddisfarle, i comportamenti, il giudizio di sé, lo stile dei rapporti interpersonali e la stima di sé. Dentro al concetto di sé c’è anche un’altra dimensione: l’approvazione di sé e degli altri. 4. LE POSIZIONI OK • Io sono OK Tu sei OK: Assertività • Io sono OK Tu non sei OK: Aggressività • Io non sono OK Tu sei OK: Passività • Io non sono OK Tu non sei OK: Passività/Aggressività 5. IL PROCESSO A B C: A (evento o situazione) B (processo mentale o esperienza passata) (comportamento e sentimenti) C 6. GLI OSTACOLI ALLA STIMA DI SE’ - Timori irrazionali: paure istintive che a volte ci assalgono fino a dominarci e che inducono uno stile passivo. Es. Ho paura di essere giudicato un egoista Ho paura di passare per stupido Se cerco di impormi vado incontro a guai Ho paura di essere rimproverato o criticato La gente parla male di me Tecnica di trasformazione dei messaggi negativi in positivi: Reparto T.I.P.O. Ospedale di Baggiovara (Modena) LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE COMUNICATIVE e RELAZIONALI “Se dico a Luca che c’è un errore nella relazione ci resta male” / “Se gli faccio notare gli errori mi sarà grato” - Cause ricorrenti della scarsa stima di sé: E’ importante valutare e criticare il proprio comportamento ma non noi stessi: non si può essere falliti o malvagi, il comportamento può essere riprovevole ma non tu Reparto T.I.P.O. Ospedale di Baggiovara (Modena) LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE COMUNICATIVE e RELAZIONALI Le componenti dell’assertività/2 Saper ascoltare Un buon comunicatore è anzitutto un buon ascoltatore. In particolare per essere un buon ascoltatore e creare di conseguenza un ambiente cordiale occorre un atteggiamento caratterizzato dalle seguenti idee: tutti sono simpatici in un modo o nell’altro io posso cambiare solo me stesso, gli altri non li posso cambiare trattenersi dal giudicare gli altri contribuisce a comprenderli la gente mi piace così com’è io permetto agli altri di mettersi al mio stesso livello. Saper ascoltare non necessariamente implica il dover dare aiuto anzi. Saper ascoltare richiede: • un atteggiamento aperto e disponibile • il ricorso a chiarimenti • dimostrazioni di interesse. Essere ascoltati consente: di non comprimere i propri sentimenti legittimare i propri sentimenti allentare le proprie tensioni e lo stress ASCOLTARE NON significa UDIRE, non è un fatto fisiologico. Saper ascoltare implica inoltre un ascolto non solo del livello del contenuto ma anche e soprattutto della CNV: variazioni del tono, del volume, della postura,.... Esistono 3 livelli di ascolto: 1. LIVELLO 1: PARTECIPAZIONE Si rinuncia a giudicare le parole dell’interlocutore per identificarsi con l’altro. Si riesce a cogliere il significato profondo, a dimostrare di aver compreso, a rispondere, a non distrarsi a cogliere ogni segnale 2. LIVELLO 2: ASCOLTO SUPERCIALE Attenzione al contenuto ma non alle reali intenzioni di chi parla, non si va al di là della lettera. Si ascolta con la mente ma non con il cuore. L’interlocutore tuttavia può avere la falsa sensazione di essere ascoltato. 3. LIVELLO 3: ASCOLTO SALTUARIO Si pensa ai fatti propri anziché a quello che ci stanno dicendo. Di tanto in tanto si interviene per pura compiacenza, ma intanto si pensa a quello che si deve ribattere o dire dopo. La trappola del “Si ma.....” Talvolta ci sono persone che sembrano rifiutare per principio ogni proposta, tentativo di aiuto che gli offriamo. Sembrano interessati principalmente a trovare delle ragioni per respingere ogni soluzione. Che fare? Reparto T.I.P.O. Ospedale di Baggiovara (Modena) LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE COMUNICATIVE e RELAZIONALI Attraverso 2 tecniche dell’ascolto efficace basate sul ripetere, riassumere ponderare i concetti e i giudizi più importanti e sull’illustrare con parole diverse i sentimenti di chi parla. Suggerimenti per un ascolto efficace: • evita atteggiamenti critici o censori • cerca il messaggio nascosto sotto quanto si dice • non fare obiezioni fino a quando non sei sicuro che l’interlocutore ti ascolta al livello1 • non tentare di risolvere i problemi o dare giudizi al posto dell’interlocutore, la gente si sente più sicura di sé quando può risolvere da sola i propri problemi Abitudini per migliorare la capacità di ascolto: Cercare motivi di comune interesse: assumere un atteggiamento positivo nei confronti di qualunque argomento in discussione, quasi sempre s’impara qualcosa. Prendere l’iniziativa: cercare di scoprire i lati buoni di chi parla, se necessario ignorare l’aspetto e la sua personalità concentrandosi sulle idee che espone Impegnarsi a migliorare Concentrare l’attenzione sulle idee: fatti vs opinioni; giudizi vs pregiudizi. Trattenersi dalle reazioni emotive Mantenersi aperti e disponibili Utilizzare la velocità del pensiero per riassumere Esercitarsi regolarmente Analizzare CNV Valutare il messaggio non il messaggero Reparto T.I.P.O. Ospedale di Baggiovara (Modena) LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE COMUNICATIVE e RELAZIONALI Le componenti dell’assertività/3 Prendere rischi Esistono 2 modi sicuri per fallire: pensare e non fare, fare senza pensare Anonimo L’assunzione dei rischi è legata alla stima di sé. L’uomo sicuro sa prendere rischi perché guarda con ottimismo alle conseguenze della sua azione. Le situazioni in cui si devono prendere rischi sono: - Chiedere e comandare, dare istruzioni Per dare ordini in modo assertivo occorre: scegliere le parole più adatte (in un’ottica di precisione e concisione) rendere coerenti CV e CNV espressione consona alla situazione indicare con esattezza cosa si vuole, quando e perché se necessario mettere l’ordine per iscritto non divagare evitare commenti Per chiedere in modo assertivo: preparare la propria richiesta, raccogliendo eventuale documentazione necessaria per giustificare la richiesta, decidere cosa/quanto chiedere come chiederlo e il momento più adatto. Ovviamente non sempre si può avere ciò che si desidera, ma sapendo chiedere si riesce almeno ad avere informazioni sulla maggiore o minore probabilità di essere soddisfatti. Vedersi riconoscere la legittimità delle proprie richieste è già qualcosa di positivo. Fondamentale in entrambi i casi è l’ESSENZIALITA’ E LA CONCRETEZZA: - separare i FATTI dalle OPINIONI: FATTI OPINIONI avvenimenti che si svolgono sotto i nostri giudizi su quanto sta avvenendo, ipotesi occhi sull’ignoto fondate sul noto derivano dall’osservazione concreta sono indipendenti dall’osservazione concreta certi più o meno probabili, non cert si presentano in numero limitato infinite indiscutibili discutibili Tecniche per distinguere i fatti dalle opinioni: definire i termini: definiamo le nostre opinioni ma anche quelle degli altri, chiarire le informazioni che riceviamo pensare in termini di continuità: ovvero non pensare per classi separate giusto/sbagliato, lecito/illecito, bianco/nero. Tenere presente la possibilità di attuare un compromesso fra le diverse alternative attendere prima di giudicare non affidarsi a pregiudizi o generalizzazioni conservare l’obiettività (facendosi domande del tipo: quanto, quando, dove in cfr a che cosa) liberarsi da pregiudizi personale Reparto T.I.P.O. Ospedale di Baggiovara (Modena) LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE COMUNICATIVE e RELAZIONALI Le componenti dell’assertività/4 Saper fare una critica Occorrono pochi minuti per scoprire i difetti degli altri, non basta una vita per scoprire i propri Anonimo Il feedback costruttivo: saper criticare (mira a correggere) Il termine critica ha comunemente una connotazione negativa, che è ingiustificata quando una critica è inserita nel processo Stimolo /Risposta , informazione e contro-informazione che ha luogo tra colleghi o tra superiore e dipendente al fine di correggere o migliorare la prestazione. OSTACOLI AL FEEDBACK COSTRUTTIVO L’atteggiamento rinuciatario tipico di una persona con stile passivo può assumere le seguenti forme: Negazione del problema Sottovalutazione del problema Sopravvalutazione del problema Sottovalutazione delle proprie capacità L’atteggiamento autoritario: tipico della persona con stile aggressivo Standard irrealistici L’atteggiamento censorio: gli altri vengono giudicati utilizzando categorie rigide: giusto/sbagliato; buono/cattivo. Epiteti ed etichette; classificazioni; tendenza a mortificare; sarcasmo. ELEMENTI PER DARE UN FEEDBACK COSTRUTTIVO Standard di rendimento realistici L’importanza della comprensione e del consenso tra le parti Utilizzare domande aperte: domande che cioè consentono una gamma di risposte più ampie di un semplice sì o no Impostare un rapporto di tipo paritario 1 Osserva senza giudicare. Cerca di scoprire cosa può esserti utile non condannare 2 Attieniti ai fatti 3 Correggi in privato 4 Dà il feedback a caldo, quando i fatti sono freschi in memoria per evitare distorsioni 5 Considera solo il problema attuale 6 Non utilizzare Frasi Killer (preamboli drammatici) 7 Commenta quello che fa una persona non quello che immagini che sia 8 Evita generalizzazioni, sii specifico 9 Sii obiettivi (fatti e comportamenti non opinioni o peggio ancora giudizi sulla persona) 10 Indica comportamenti specifici e non termini offensivi 11 Adotta un atteggiamento di rispetto (anche CNV) 12 Ascolta a livello partecipativo 13 Esprimi la tua partecipazione ma si sincero 14 Applica il metodo dell’ascolto partecipe Adotta un approccio razionale e non colpevolizzante Reparto T.I.P.O. Ospedale di Baggiovara (Modena) LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE COMUNICATIVE e RELAZIONALI Le componenti dell’assertività/5 Saper dire di no Lavorare bene non significa non avere più problemi ma non avere più quelli dell’anno scorso J. Foster Dulles La persona con uno stile passivo spesso non sa dire di no, non esprime le sue idee e le sue opinioni per paura che gli altri non le apprezzino o le respingano. Spesso questa persona finisce per essere sovraccarico di lavoro non suo e impossibilitato a terminare il proprio. Ci sono anche forme indirette di rifiuto (aggressività latente). La persona con stile aggressivo invece non ha scrupoli a rifiutare e spesso dice di no anche senza ragioni e senza preoccuparsi di motivare il suo rifiuto. La persona con stile assertivo gestisce i rifiuti in maniera produttiva, non ha paura di passare per cattivo, sa che è meglio dire lealmente quello che pensa piuttosto che fare promesse che poi non riuscirebbe a mantenere. TECNICA DEL DISCO INCANTATO, DISCO ROTTO o iterazione del rifiuto: in pratica si tratta di ripetere più volte la stessa formula di rifiuto; ciò permette di mantenere una precisa linea di condotta e quindi è particolarmente utile nei confronti delle persone aggressive o insistenti. Le fasi del disco rotto: 1. scegliere una concisa formula di rifiuto e ripeterla 2. ad ogni nuova argomentazione opponi sempre la stessa formula 3. pronuncia la formula fermamente, con calma e il più freddamente possibile 4. controlla l’espressione Nnon Verbale 5. resisti tenacemente Reparto T.I.P.O. Ospedale di Baggiovara (Modena) LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE COMUNICATIVE e RELAZIONALI Le componenti dell’assertività/6 Saper ricevere una critica Fare una errore è mortificante ma ancora più mortificante è scoprire di essere così poco importanti che non lo ha notato nessuno La prima cosa è distinguere fra comportamento e persona. La persona che ha uno stile assertivo ha fiducia in sé, ciò gli consente di affrontare serenamente le critiche e di valutarne la loro validità. Si rende anche conto di eventuali sue reazioni inadeguate e quindi è pronto a correggersi per il futuro: sa che gli uomini hanno il diritto di sbagliare e il dovere di imparare dai propri errori. Perché questa persona mi critica? Che cosa vuole dirmi? Qual è il modo migliore di reagire COME AFFRONTARE CON SUCCESSO LE CRITICHE 1. Sii il tuo miglior giudice. Conoscere sé stessi la consapevolezza dei propri difetti diminuisce la possibilità di sentirsi ferito, mortificato e minacciato. 2. Impara ad accettare le critiche: le critiche sono dirette al tuo comportamento non alla persona, disapprova i tuoi errori non te stesso. 3. Impara a chiedere feedback negativo: sollecitate le critiche per migliorare le performance 4. Riconosci i diversi tipi di critica: critica ingiustificata, le critiche aggressive (tecnica della smorzata), critiche giustificate e formulate senza aggressività. Reparto T.I.P.O. Ospedale di Baggiovara (Modena) LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE COMUNICATIVE e RELAZIONALI Le componenti dell’assertività/7 Fare complimenti/apprezzamenti Ti conviene usare parole gradevoli potresti essere costretto a rimangiartele Il feedback positivo (mira a motivare, a convincere a far sempre meglio) A causa di condizionamenti ricevuti in gioventù ci sono persone che si sentono a disagio di fronte a un complimento o a espressioni di apprezzamento. Dimostrare di aver gradito un feedback positivo offre alcuni vantaggi: aumenta la stima di sé migliora l’immagine gratifica rende più facile complimentare gli altri,..... Se non si ottengono i riconoscimento che si ritengono dovuti è necessario prendere l’iniziativa e affermare le proprie esigenze. PER DIMOSTRARE IL PROPRIO APPREZZAMENTO..... GLI STROKES (da E. Berne, modello dell’Analisi Transazionale) Stroke = singole manifestazioni di apprezzamento e attenzione. Possono essere positivi, negativi, fisici, verbali e non verbali. Possono essere condizionanti o non condizionanti. Dare uno stroke vuol dire scegliere Gli esseri umani hanno bisogno dell’attenzione altrui se non riescono ad ottenerla con un comportamento positivo la cercano commettendo errori: ciò fa si che uno stroke negativo è meglio di niente. L’ELOGIO GIUDIZIO Attenzione perché le persone non vivono positivamente l’elogio o giudizio favorevole, in quanto ritengono che crei dipendenza dall’altro, lo sentono come minaccia IL FEEDBACK RAZIONALE DESCRITTIVO Consente di annullare gli effetti negativi dell’elogio giudizio. E’ la semplice descrizione del comportamento, di un risultato di un successo, evita l’uso di aggettivi superlativi, di giudizi sulla personalità e sul carattere della persona con cui ci vogliamo complimentare. Si compone di 3 fasi: 1. Chiara specifica descrizione del comportamento o del risultato del dipendente 2. Manifestazione dell’apprezzamento per l’operato 3. Indicare gli effetti pratici Reparto T.I.P.O. Ospedale di Baggiovara (Modena) LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE COMUNICATIVE e RELAZIONALI Le componenti dell’assertività/8 Chiarezza di obiettivi DEFINIZIONE Con il termine obiettivo si intende la prefigurazione di una condizione di rapporto fra elementi che riguardano noi stessi ed il contesto, concepita come traguardo che si vuole raggiungere attraverso un’azione di controllo dei processi che ne determinano l’evoluzione e l’accadimento. DEFINIRE, FORMULARE, FORMARE GLI OBIETTIVI La buona definizione dell’obiettivo è la conditio sine qua non per il raggiungimento dello stesso: perché un obiettivo sia raggiungibile, deve essere ben formato Secondo la Programmazione Neuro Linguistica ci sono delle vere e proprie regole di buona formazione degli obiettivi: 1. L’obiettivo dev’essere formulato in positivo 2. L’obiettivo dev’essere verificabile concretamente (sensorialmente basato) 3. Deve essere “sensorialmente basato” nel senso che dalla definizione dell’obiettivo io devo poter rispondere alle seguenti domande: • da che cosa saprò quando avrò raggiunto l’obiettivo? • quale sarà l’evidenza sensoriale che mi indica che ho raggiunto il traguardo? • che cosa vedrò, ascolterò, sentirò? • come lo sapranno gli altri? 4. L’obiettivo deve essere acquisito e mantenuto sotto la sola responsabilità del soggetto: il raggiungimento dell’obiettivo deve rispondere al principio di realtà e dipendere esclusivamente dal soggetto 5. L’obiettivo “deve essere ecologico” per il soggetto: non deve danneggiare il suo equilibrio come individuo né il sistema delle sue relazioni con i gruppi di appartenenza e l’ambiente circostante. La letteratura americana sul management indica che un obiettivo per essere efficace deve essere: - Definito con Precisione - Quantificato allo scopo di misurarne i progressi compiuti verso di esso - Tempificato - Raggiungibile nel senso di non essere al di sopra delle nostre capacità perché l’effetto conseguente è la demotivazione - Condiviso Un obiettivo si concentra sui risultati piuttosto che sull’attività, definisce e dove voi volete essere e nel processo vi aiuta a determinare dove vi trovate. Fornisce un ausilio informativo sul modo di arrivarci e vi avverte quando siete arrivati. Dà significato e scopo a tutto quello che fate
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