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L’Aliseo Numero Unico -
Ottobre 2014
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BANCA DEL VENEZIANO : commissariata , più povera e… in affitto.
(continua da pag. 2)
Nell’assemblea dei soci convocata
dal Commissario Unico il 7 settembre scorso, i 1.300 soci presenti, direttamente o su delega, (pari al 30%
dei 4.262 soci totali) hanno approvato alcune modifiche allo statuto e al regolamento assembleare,
condizioni per poter procedere alla
nomina, in una prossima assemblea,
delle nuove cariche sociali.
Contestualmente ad una riduzione del numero dei membri del
cda da 11 a 7, si è decisa l’incandidabilità alla carica di consigliere del cda per chi ricopre o ha
ricoperto cariche politiche (consigliere comunale, provinciale o
regionale, sindaco, ecc.) nei 18
mesi precedenti.
E’ stato introdotto un limite massimo (prima non c’era!) di 5 mandati, 3 se consecutivi, per la carica di
amministratore e l’obbligo di formazione per gli stessi.
I soci da almeno 90 giorni (prima
erano 12 mesi) possono candidarsi
alla carica di amministratore.
In questa elezione e al rinnovo del
cda tra tre anni, oltre ai requisiti di
professionalità, onorabilità e indipendenza i candidati dovranno essere graditi dal Fondo di Garanzia
dei depositanti del Credito Cooperativo.
Il Fondo di Garanzia, infatti, ha
concesso alla Banca del Veneziano
un prestito di 20 milioni di euro, ad
un tasso agevolato, per 7 anni, per
consentire il risanamento della grave situazione debitoria e la normale
attività.
Diversamente si sarebbe resa necessaria la cessione di una parte degli
sportelli o la fusione con un altro
istituto di credito. Possiamo definirli il male minore.
La banca si appresta quindi ad uscire
dalla gestione commissariale e per
la durata del prestito rimarrà sotto
il controllo del Fondo di Garanzia.
Le nuove norme approvate vanno
a contrastare quei meccanismi di
blindatura che caratterizzavano lo
statuto ed il regolamento preesistente che hanno determinato un ridotto
ricambio di persone.
Di fatto nei consigli di amministrazione della Banca che si sono
susseguiti dalla fondazione al 2012
sedevano sempre gli stessi, o l’avvicendamento avveniva spesso all’interno della stessa famiglia o gruppo
d’interesse.
… e ci meravigliamo di quello che
succede per Expo 2015 o il Mose di
Venezia?
Il 10 ottobre scade il termine per la
presentazione delle candidature alle
cariche sociali.
Informazioni e moduli presso la
sede della Banca e sul sito www.
bancadelveneziano.it.
VENDEMMIA 2014...QUANDO LA NATURA NON AIUTA
(continua da pag. 3)
Ad Agosto ci siamo beccati ancora
pioggia, pioggia e basse temperature.
Per il cittadino qualsiasi l’arrabbiatura per le vacanze rovinate è stata
mitigata dalla gioia per le belle dormite senza bisogno di condizionatore, ma per il viticoltore c’è stato
solo il marciume acido che attaccava l’uva nonostante fosse ancora
piuttosto cruda.
Risultato: vendemmia iniziata,
nelle varietà precoci come i Pinot,
prima di ferragosto, per salvare
l’uva, con l’ottenimento di vini profumati, ma tendenzialmente bas-
si di gradazione e parecchio acidi. nelle nostre tavole un ottimo vino.
E’ presto per parlare della qualità In attesa di degustarlo, augudel Prosecco, del Lison Classico riamo loro un Buon lavoro!!!
e dei Rossi, ma verosimilmente le
conseguenze di un’annata “priva”
di inverno (per lo scarso freddo) ed Per le vostre segnalazioni:
estate, danneggeranno anche tali [email protected]
varietà, tenendo conto dell’ulteriore
fatto che le uve rosse hanno bisogno Aiutateci a migliorare L’Aliseo,
del sole per una corretta maturazione visitate il nostro blog e scrivetepolifenolica (relativa cioè al colore). ci le vostre opinioni:
Mai come in questo 2014 sarà necessaria l’arte dell’enologo per rimedia- www.aliseo.org
re a quello che la natura non ha dato, Ora ci trovate anche in
ma Pramaggiore fortunatamente ha Facebook!
molti bravi enologi, viticoltori e cantinieri che riusciranno a fare arrivare L’Aliseo. La voce alternativa.
(continua da pag. 1)
a trovare lavoro (la disoccupazione giovanile in Italia è superiore
al 40%!!! Mai stata così alta dagli
anni settanta).
E’ questa una follia che il sistema
Italia non può più tollerare, soprattutto in tempi di taglio della spesa
pubblica che colpisce fortemente i
Comuni e la loro possibilità di erogare i servizi per i cittadini.
Il veneziano sottosegretario al mi-
nistero dell’economia Zanetti ha
presentato un disegno di legge che
propone il taglio dei vitalizi a consiglieri regionali e parlamentari.
Facciamo sentire la nostra voce:
sul Blog de L’Aliseo è possibile
“votare” per l’abolizione dei vitalizi a consiglieri regionali e parlamentari italiani.
Questo infatti non può essere un
diritto acquisito, è solo un ingiusto
privilegio!
Inefficienza e privilegi
Foglio informativo dell’Associazione
Culturale L’Aliseo
Direttori responsabili:
Flavio Collovini, Giacomo Pascotto
Redazione: Ornella Boattin, Giuliano Borsoi, Ercole Calderan, Luciano Camerotto,
David Bottan, Covallero Sara, Daniele
Vettoretti, Maria Pia Fratter, Claudio Leorato, Edis Mio, Adriana Magnarin, Adriana Marinatto, Fulvio Pascotto, Paola Pascotto, Nadia Perin.
Scrivi la tua opinione all’indirizzo
e-mail: [email protected]
La redazione dell’Aliseo si assume la
totale responsabilità di quanto riportato.
STAMPATO IN PROPRIO
L’Aliseo
Blog- www.aliseo.org
Numero Unico
LA VOCE ALTERNATIVA
Inefficienza e privilegi
Nelle scorse settimane sono stati resi
pubblici i risultati dell’indagine sul
complesso e sconosciuto mondo delle
società partecipate da Comuni, Province e Regioni. Il commissario Cottarelli ha preso in considerazione i
bilanci del 2012 ricavandone l’indice
di efficienza di ogni società, ossia il
rapporto tra capitale investito e profitti o perdite conseguite. Questi risultati
dovrebbero aiutare le amministrazioni
a decidere quali sono gli investimenti
da mantenere e quali da bloccare.
Le aziende venete partecipate da enti
pubblici sono 513 e per circa un quarto non hanno superato l’esame del
commissario.
I casi estremi sono quelli delle società
che a forza di produrre risultati negativi hanno oramai bruciato tutto il proprio capitale.
La peggiore in assoluto, sul territorio
nazionale è la Cvm, la società che gestisce il Casinò di Venezia e altre attività immobiliari (20,3 milioni di debito).
In una posizione alta della classifica regionale c’è anche la fondazione
“Portogruaro campus” che si occupa
dei corsi universitari nell’omonima
cittadina, ed è partecipata dal comune.
Bocciato anche il Consorzio di Promozione turistica di Caorle.
Speriamo che a questa ricognizione
seguano delle decisioni celeri e a adeguate da parte del Governo.
Sul sito della Regione Veneto è stato
pubblicato l’elenco dei vitalizi, ben
11,2 milioni di euro, che erogherà nel
2014 agli ex consiglieri regionali (9,7
mln), o, in caso di loro trapasso, ai
loro coniugi (1,5 mln). L’importo dei
vitalizi pagati è superiore agli stipendi
dei consiglieri in carica (9,1 milioni).
Ma non si tratta di un caso isolato.
Questo succede anche nelle altre regioni e nei bilanci di Camera e Senato.
Un’autentica ingiustizia, un privilegio,
una sberla in piena faccia al comune
cittadino, un colpo al cuore letale per
tutti i nostri giovani che, pur formati e
disponibili al sacrificio, non riescono
(continua a pag. 4)
Ottobre 2014
BANCA DEL VENEZIANO :
commissariata , più povera e… in affitto
Fondata il 15 febbraio del 1964
da 84 soci locali come Cassa Rurale e Artigiana, da 84 soci locali,
la Banca del Veneziano di Pramaggiore compie 50 anni. Sono
oramai trascorsi anche 20 dalla
fusione con analogo istituto di
credito di Bojon di Campolongo
Maggiore, avvenuta nel 1994 in
un grave momento di difficoltà
della nostra banca, da allora rinominata Banca di Credito Cooperativo del Veneziano.
occupava della gestione rifiuti di
Napoli, e alla Ormenese costruzioni di Mira - ditta attiva nella
realizzazione e vendita di immobili nella provincia di Venezia);
2. costante aumento dei costi di
gestione dell’Istituto (la spesa del
personale è aumentata del 46% in
cinque anni) e 3. impoverimento del patrimonio della Banca in
seguito ad una politica di vendita
del capitale (immobili e titoli).
Ma non c’è nulla da festeggiare.
Le gestioni degli ultimi anni
hanno obbligato il Ministero
dell’Economia e delle Finanze, a
marzo 2013, a sciogliere il Consiglio Direttivo della Banca e a
nominare un commissario.
La grave crisi, dovuta a “inadeguatezza degli assetti di governance e dei controlli interni della
banca”, coinvolge tre macrocause: 1. crediti milionari concessi
senza le adeguate garanzie (svariati milioni dati a Enerambiente
di Stefano Gavioli - ditta che si
Nel 2012 l’ultimo cda che aveva
il dr. Amedeo Piva quale Presidente e il dott. Leopoldo Demo
vice, ha deciso la vendita dello
stabile in via Roma da sempre
sede della Banca del Veneziano
di Pramaggiore, a cui si riferisce
la foto qui pubblicata della cerimonia inaugurale avvenuta il 22
aprile del 1972.
La Banca ora deve pagare tra i 4 e
i 6 mila di euro d’affitto (secondo
una stima di mercato)alla Srl che
l’ha acquistata.
(continua a pagina 4)
L’Aliseo Numero Unico -
Ottobre 2014
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A.N.D.I. e non solo
(Associazione Nazionale Dimagrire Insieme)
“Siamo costretti, in seguito al taglio dei trasferimenti
subito dal comune di Pramaggiore da parte dello Stato e all’aumento delle risorse richiesto soprattutto per
fronteggiare i bisogni socio assistenziali, ad aumentare le tasse per i nostri cittadini”.
Questa, in sintesi, la motivazione espressa dal sindaco Demo nel Consiglio Comunale dello scorso 31
luglio, per spiegare l’aumento delle tasse deciso dalla
maggioranza che i cittadini di Pramaggiore dovranno
versare.
Ecco il quadro di tributi deciso:
L’addizionale comunale IRPEF passa dallo 0,5‰ per
tutti a: 0,6 ‰ per redditi fino ai 15 mila euro, dallo
0,77‰ allo 0,80‰ per i redditi superiori
TASI, Tassa sui Servizi Indivisibili:
Prime case e pertinenze e quelle categoria A1, A8 e
A9 (case signorili): 2,50 per mille con detrazione di
50,00€ per ogni figlio convivente minorenne Fabbricati rurali ad uso strumentale (cantine) 1,00‰
La TARI, tassa Rifiuti, è stata stabilita con analoghe
modalità dello scorso anno. Il servizio asporto rifiuti
costa al comune circa 500.000€ all’anno, per l’80 %
è spalmato sulle utenze domestiche (famiglie), per il
20% sulle attività produttive.
Alcune valutazioni.
La TASI vuol in qualche modo far pagare le prime
case. Se nell’ultimo anno di applicazione dell’ICI
sulle prime case un’abitazione unifamiliare ha pagato
circa 150,00€ ora la stessa paga di Tasi 230.00€; se
un appartamento pagava 20 euro ora di Tasi ne paga
100,00: c’è un aumento di circa80,00€ per proprietario di prima casa rispetto alla vecchia ICI. Lo stesso vale per l’IMU: un aumento di circa un centinaio
di euro per seconde case e terreni agricoli rispetto lo
scorso anno.
A fronte di questa aumentata imposizione fiscale, risulta evidente l’assurdità dell’abolizione dell’ICI approvata dal governo Berlusconi IV, lo stesso che ha
introdotto l’IMU, poi rimodulata dal governo Monti.
Questa misura, evidentemente demagogica, è stata
introdotta solo per attirare consenso elettorale senza
preoccuparsi se il sistema fiscale fosse stato in grado
di reggere un tale taglio delle entrate, o peggio, nella
consapevolezza che non lo fosse.
I governi successivi si sono così trovati nella assoluta
necessità di reintrodurre la tassazione prima soppressa, con nuove tasse e con aliquote maggiori, A pagare
le spese di queste decisioni sciagurate, sono sempre i
cittadini.
L’amministrazione Demo ha scelto di appesantire
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Succede a Pramaggiore...
…e ti mus tasi, lavora e PAGA
L’IMU - Imposta Municipale Propria:
-Terreni agricoli e seconde case: 10,6 ‰
-Terreni edificabili e immobili produttivi: 8,6‰.
-Prime case e casi assimilati: esenti
L’Aliseo Numero Unico -
A settembre festeggia il suo primo anno di attività
in paese la nuova associazione “A.N.D.I.” che si
affianca alle già numerose organizzazioni presenti nel nostro territorio. Il gruppo degli aderenti si
ritrova ogni mercoledì dalle 20,30 alle 22,00 nel
Centro Civico comunale e con il metodo dell’AutoMutuoAiuto i presenti affrontano i problemi
legati al sovrappeso e all’obesità. Il percorso del
gruppo non prevede l’utilizzo di medicinali o diete
personalizzate ma si basa su alcuni accorgimenti
e consigli per un corretto stile alimentare e di vita.
ulteriormente la situazione, scegliendo di avvantaggiare e favorire, stabilendo un’aliquota più bassa, i
proprietari di terreni edificabili e di stabilimenti produttivi.
Se per questi ultimi possiamo capire il peso della crisi, per i primi si continua invece a garantire un vantaggio del tutto opinabile.
Se raffrontiamo il quadro di aliquote per TASI e IMU
stabilito dall’amministrazione Demo con quello dei
comuni limitrofi, constatiamo che il cittadino di Pramaggiore si trova a pagare oggi più degli altri: abbiamo servizi migliori?
Sembra proprio di no! A fine settembre le famiglie
hanno ricevuto una lettera a firma del sindaco Demo
(priva di protocollo e data… un affettuoso promemoria?!) inviata alle famiglie a proposito dei tributi locali di cui abbiamo detto. Allegato, un modello F24 in
bianco: il cittadino se è capace si arrangia calcolandosi l’imposta collegandosi al sito del comune (quanti?)
oppure si rivolge ad un professionista spendendo altri
soldi.
La questione è che le risorse su cui fino ad oggi contava il comune (entrate per proventi edificatori, trasferimenti dello stato, ecc.) si sono drasticamente ridotte e
sono aumentate le uscite soprattutto legate ai bisogni
assistenziali, sinonimo di una collettività fragile. E’
questo il rovescio della medaglia di una crescita economica locale costruita sul consumo del territorio per
fini edificatori e produttivi (senza prevedere una programmazione di lungo periodo e la tutela del contesto
ambientale e umano) al solo scopo di risultare competitivi rispetto le vicine aree produttive e attrattivi per
l’insediamento di nuove imprese. Case, popolazione
e fabbriche sono cresciute fino al 2008. Poi è iniziato
il declino.
Oggi, con la crisi del sistema produttivo, ci troviamo
con una collettività ricca di bisogni assistenziali ed un
territorio violato e imbruttito.
Anche noi preda di quel “progresso scorsoio” (A.
Zanzotto) che ha reso molti miopi, ammaliati dalle
sirene della speculazione e del guadagno.
Quale futuro sapremo dare al nostro paese?
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Gli incontri favoriscono e trasmettono una nuova
modalità di relazione interpersonale basata sulla
reciproca confidenza e riservatezza.
Il gruppo non è composto da professionisti ma è
supportato da un comitato scientifico di medici;
Presidente dell’Associazione è la dott.ssa Flavia
Munari. Il gruppo lo scorso 11 giugno ha organizzato un incontro pubblico sul tema Allergie alimentari e intolleranze con il dott. Danilo Villalta.
E’ stata un’iniziativa utile, molto apprezzata dalle
molte persone intervenute.
Per ulteriori informazioni su questa nuova opportunità potete rivolgervi direttamente al gruppo il
mercoledì sera.
MOSTRA NAZIONALE DEI VINI IN LIQUIDAZIONE
Lo stabile della storica Mostra Nazionale Vini, risalente agli anni ’70, è all’asta. L’immobile è stato
conferito nel 2002 dall’Azienda regionale Veneto
Agricoltura alla Nuova Pramaggiore srl, all’uopo
costituita tra vari enti pubblici (Provincia di Venezia 41% delle quote, comuni del portogruarese
circa 10%, Regione Veneto 25%, Camera di Commercio di VE 15%) e privati (Banca del Veneziano il 4% circa ed altri il 5% circa) con lo scopo di
valorizzare l’immobile sede della Mostra
Nazionale dei Vini di Pramaggiore. Dopo anni
di continui bilanci in rosso della srl, che hanno
visto accumularsi una perdita al 31.12.2012 di
circa 154.000€, la Provincia di Venezia, socio
di maggioranza, con delibera n. 77/2012, ha de-
ciso lo scioglimento della Nuova Pramaggiore srl.
L’immobile è stato quindi posto in vendita. Ormai
tutti gli enti che avevano sede nell’immobile hanno lasciato via Cavalieri di Vittorio Veneto, 13 e si
sono trasferiti in altri locali. Solo la Mostra Nazionale dei Vini rimane: ha tempo fino al 31 dicembre
2014 per trasferirsi in altri locali. L’Asta si è svolta lo scorso 10 luglio senza che vi è stata alcuna
manifestazione di interesse da parte di potenziali acquirenti. Il collegio dei liquidatori, riunito il
24.9.14, ha deciso di convocare un’assemblea dei
soci per il 22 ottobre p.v. per decidere come proseguire, valutando sia le alternative possibili rispetto
all’alienazione proposte dai liquidatori sia eventuali altre opzioni proposte dai soci.
VENDEMMIA 2014........QUANDO LA NATURA NON AIUTA
Che la stagione vitivinicola di quest’anno fosse partita
in modo anomalo si era capito subito: germogliamento anticipato di almeno 15 giorni che faceva presumere un anticipo della vendemmia di quasi un mese.
La preoccupazione del viticoltore però non era eccessiva e si limitava alla paura di gelate tardive (che comunque qualche germoglio l’hanno lessato) e al dover
abbandonare l’idea di far ferie in Agosto.
Poi una fresca primavera ha cancellato l’anticipo di
vendemmia previsto, e quello che sembrava un andamento climatico positivo è diventato una specie di
maledizione.
L’enologo è passato dal dire “Bè, dai, con una primavera così fresca e con un’inizio d’estate con basse
temperature notturne si avranno grandi bianchi profumati (a differenza del secco 2013)” al mettersi le
mani nei capelli pregando il Dio-Meteo di far uscire
il Sole.
A Giugno è iniziata la preoccupazione per l’eccesso di
pioggia ma ci si è detti “calma, calma, a Luglio arriveranno caldo, sole, secco e l’uva inizierà a matura
1.2.2014:vigneti di Pramaggiore allagati
re”. Non è andata così, ma l’ottimista contadino, ora
preoccupato sul serio, si è autorinnovato l’auspicio:
”ad Agosto smetterà di piovere e fare freddo..... verrà
fuori il sole no?”.
(continua a pagina 4)