ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI VERONA VERONA MEDICA Bimestrale di informazione medica - anno XLIX n. 1 FEBBRAIO 2014 - Sped. in a.p. - 70% - Poste Italiane S.p.A. - op. postale 30032393-002 Bimestrale di informazione medica In questo numero: Assicurazioni R.C. La Federazione degli Ordini scrive a Zaia ..................... pag. 11 Crollano i target di colesterolo .......................................... pag. 13 Esofago di Barrett: cosa fare ............................................. pag. 19 Formazione specialistica: cambiano le regole ............... pag. 40 1 FEBBRAIO 2014 SOMMARIO 27 IRAP: non dovuta dal MMG anche in presenza EDITORIALE 5 Il quarto padrone di un dipendente 27 L’elevato reddito non è indice di autonoma organizzazione NOTIZIE DALL’ORDINE 6 Verbali del Consiglio e delle Commissioni ATTUALITÀ 9 Verbali della Commissione Odontoiatri 28 Medicina fai da te 29 50° Anniversario dell’Istituto di Medicina LETTERE AL DIRETTORE STORIA DELLA MEDICINA ALBO ODONTOIATRI 10 Appello ai medici musicisti 11 Assicurazioni R.C. La Federazione Veneta degli Ordini scrive (ancora) al Presidente Zaia 13 Crollano i target di colesterolo, urge critical appraisal della nota 13 19 Esofago di Barrett: cosa fare FNOMCeO ENPAM 43 Dalla Formazione alla Riforma degli Ordini, PROFESSIONE E LEGGE 22 Legge di Stabilità (Legge 27 dicembre 2013, n. 147) ecco l’Agenda 2014 della Fnomceo ASSOCIAZIONI Ecco le disposizioni in tema di sanità 44 Smile Mission Onlus 23 Responsabilità professionale sanitaria Le proposte delle Regioni in audizione alla Camera 24 Responsabilità professionale: “se il Parlamento nella Villa di Marzana il cordoglio della FNOMCeO 40 Formazione Specialistica: cambiano le regole 41 Iscrizioni in massa di laureati nelle Università Albanesi: gli Ordini lanciano l’allarme 42 Pagamenti elettronici: POS AGGIORNAMENTO 12 Convegni e Congressi 30 Patate 35 Malattie e mortalità nel genere umano 39 Ritrovato morto il medico di Bogliasco: CONVEGNI E CONGRESSI dello Sport del CONI di Verona non legifera non resta che l’assicurazione per il malato” 26 IRAP illegittima per il Medico di Medicina Generale GIOVANI E PROFESSIONE 45 S.O.S. - Sostituzioni TEMPO LIBERO 47 Chi cerca... trova ORDINE DEI MEDICI E ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI VR Nuovo Orario di Apertura della Segreteria dell’Ordine VERONA MEDICA Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì dalle ore dalle ore dalle ore dalle ore dalle ore 9,00 alle ore 13,00 9,00 alle ore 17,00 (CONTINUATO) 9,00 alle ore 13,00 9,00 alle ore 17,00 (CONTINUATO) 9,00 alle ore 13,00 Sabato chiuso 3 VERONA MEDICA Bimestrale di informazione medica Bollettino Ufficiale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Verona Anno XLIX n. 1 Febbraio 2014 Sped. in a.p. - 70% - Filiale di Verona Registrazione del Tribunale di Verona n. 153 del 20/3/1962 ORDINE DEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI VERONA VERONA - Palazzo Vitruvio Cerdone - Via Locatelli, 1 - 37122 Verona tel. 045 8006112 / 045 596745 - fax 045 594904 web: www.omceovr.it Direttore Responsabile Roberto Mora Comitato di Redazione Renzo Bassi, Francesco Bovolin, Giorgio Carrara, Alessandro Dalla Riva, Carlo Marchi, Roberto Mora, Francesco Orcalli, Alberto Peroni, Carlo Matteo Peruzzini, Gelmino Tosi Consiglio Direttivo Presidente: Roberto Mora Vice-Presidente: Roberto Fostini Segretario: Lucio Cordioli Tesoriere: Fabio Marchioretto Consiglieri Giorgio Accordini, Francesco Bovolin, Giorgio Carrara, Fabio Facincani, Alfredo Guglielmi, Giuseppe Lombardo, Annamaria Molino, Francesco Orcalli, Francesco Oreglia, Carlo Matteo Peruzzini, Carlo Rugiu, Claudio Salvatore, Francesco Spangaro Revisori dei Conti Vania Teresa Braga, Mario Celebrano, Giuseppe Costa Revisore dei Conti Supplente Elena Piazzola Commissione Odontoiatri Francesco Oreglia, Elena Boscagin, Francesco Bovolin, Gino Cavallini, Gianpaolo Paoletti Fotocomposizione Videoimpaginazione e stampa Girardi Print Factory Via Maestri del Lavoro, 2 - 37045 Z.I. Legnago (Vr) tel. 0442 600401 e-mail: [email protected] Foto di Copertina Roberto Mora – Altopiano di Asiago – Inserzioni pubblicitarie sul Bollettino SPAZIO 1/2 pagina interna (bianco e nero) € 400,00 € 300,00 (per uscita) € 250,00 (per uscita) 1 pagina interna (bianco e nero) € 500,00 € 400,00 (per uscita) € 350,00 (per uscita) 2ª e 3ª pagina di copertina (a colori) € 800,00 € 600,00 (per uscita) € 500,00 (per uscita) 4ª pagina di copertina (a colori) € 1000,00 € 800,00 (per uscita) € 600,00 (per uscita) 4 1 USCITA 3 USCITE 5 USCITE VERONA MEDICA EDITORIALE Il quarto padrone Un recente studio dell’Università Bocconi (Rapporto Oasi del Cergas Bocconi) ha esaminato il grado di soddisfazione dei cittadini per le prestazioni erogate dal nostro SSN. Ne è emersa una mappa in cui mentre nel Nord-Est il 61% dei cittadini ritiene che il servizio offra tutte le prestazioni di cui la gente può avere bisogno tale percezione scende al 34,5% tra cittadini del sud e delle isole dove addirittura il 14% degli intervistati considera insufficiente la copertura sanitaria offerte dal sistema pubblico. Nel rapporto si spiega che dal 2011 ad oggi i tagli sofferti dal SSN ammontano a ben 30 miliardi di euro e che ormai centinaia di operatori sanitari sono andati in pensione e non sono stati sostituiti a causa del blocco del turnover. Se da una parte questi tagli (finanziari e di organico) hanno ridotto il disavanzo annuale del SSN dal 17,3% del 2011 al 0,9% del 2013, a soffrirne sembra siano state la disponibilità e l’accessibilità delle cure. Nel giugno 2008 il New England Journal of Medicine pubblicava un articolo che analizzava quale impatto abbiano le differenze socioeconomiche sulla salute della popolazione in 22 paesi europei (Socioeconomic Inequalities in Health in 22 European Countries; NEJM 358; 2008, 2468-2479). Gli autori dell’articolo dopo avere analizzato i dati di mortalità nei vari paesi europei VERONA MEDICA concludevano che in tutta Europa chi ha meno istruzione e cultura ha minori aspettative di vita e che queste differenze erano più evidenti nei paesi dell’est europeo e minime in Italia e Spagna. Questi due Paesi risultavano, sorprendentemente, migliori anche rispetto a paesi con sistemi sanitari altamente evoluti come Svezia, Inghilterra, Galles, Norvegia. Le differenze, secondo gli autori, erano in parte legate alla cultura (dieta mediterranea, minori consumi alcolici, fumo) ma anche alla qualità e all’accessibilità dei servizi sanitari offerti. Qualche tempo fa, in occasione della Giornata del Medico, rivolgendomi ai giovani colleghi che erano chiamati a pronunciare il giuramento professionale, ricordavo loro che nel corso della loro vita professionale avrebbero dovuto servire tre padroni. Il primo, ovviamente, era il paziente che si sarebbe affidato alle loro cure; il secondo la scienza cui avrebbero dovuto improntare ogni loro atto e comportamento; il terzo il bilancio. Questo perché “se vogliamo garantire che tutti possano accedere alle cure, indipendentemente dalle capacità economiche (come sta scritto nel nostro codice deontologico) dovremo anche ricordarci di usare le risorse che ci vengono messe a disposizione in modo appropriato”. Un mese fa partecipavo ad una riunione con altri medici di famiglia. L’occasione era quella dell’analisi dei dati di spesa farmaceutica che, dopo anni in cui, nella mia ASL, era scesa permettendo di poter liberare risorse da destinare ad investimenti in altre attività assistenziali, era tornata a salire. Come sempre succede in questi casi la preoccupazione di tanti colleghi era stata quella di attribuire la causa del fenomeno al comportamento prescrittivo degli altri (nel nostro caso a quello dei colleghi dell’ospedale). In quella occasione avevo sentito la necessità di intervenire per ricordare che quel rimpallo di accuse non mi pareva il modo migliore di affrontare il problema, suggerendo che quanto era stato presentato e discusso potesse, invece, diventare l’occasione di iniziare un confronto sereno tra colleghi per migliorare i rapporti e la comunicazione e per poter poi offrire alla gente un servizio migliore in termini di qualità, efficacia, e, nei limiti del possibile, anche a minor costo. Perché questo è utile alla sostenibilità del nostro SSN ma è anche quanto ci chiede il Codice Deontologico. E per dare “a Cesare quel che è di Cesare” avevo anche ricordato ai presenti che le difficoltà economiche sono pur sempre legate ai bilanci e che questi prevedono non solo le uscite ma anche le entrate. E queste sono determinate dalle scelte della politica che dovrebbe ormai avere compreso che i tagli imposti stanno compromettendo qualità ed accessibilità. Nel 2013 la nostra Regione ha ulteriormente ridotto il finanziamento capitario alle ASL. Così alla mia ora viene erogata una quota capitaria inferiore (di 296 euro) a quella data a Belluno e di 157 euro inferiore a quella di Rovigo (superiore di 15 euro di quella data alle altre 6 ASL venete che risultano in coda al finanziamento ed inferiore, in misura variabile, a quella data ad altre 14 ASL regionali). Le minori disponibilità per gli investimenti, non potevano, dunque, essere imputate unicamente agli operatori sanitari, ma anche alle scelte della politica. E se questa riteneva che accessibilità e qualità si potessero sacrificare sull’altare dell’economia doveva farsi anche carico dell’onere delle conseguenti difficoltà di bilancio. I medici dovevano ricordarsi l’impegno di servire i tre padroni, ma il quarto, quello dell’assegnazione di risorse adeguate a garantire la sopravvivenza dell’attuale SSN (oltre che equamente divise), era un padrone che doveva essere servito dalla politica, non dai medici. ROBERTO MORA 5 NOTIZIE DALL’ORDINE Verbali del Consiglio e delle Commissioni VERBALE SEDUTA DI CONSIGLIO DEL 22 OTTOBRE 2013 Presenti: Mora, Fostini, Cordioli, Marchioretto, Accordini, Carrara, Guglielmi, Molino, Orcalli, Oreglia, Rugiu, Peruzzini, Salvatore Revisori: Braga, Celebrano, Costa. Piazzola Direttore: Cerioni Assenti Giustificati: Bovolin, Facincani, Lombardo, Spangaro Il Presidente, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta. LETTURA ED APPROVAZIONE VERBALE DELLA SEDUTA PRECEDENTE DELL’11/09/2013 il verbale viene approvato all’unanimità. DELIBERE AMMINISTRATIVE Il Presidente da lettura delle delibere amministrative le quali vengono approvate all’unanimità e faranno parte integrante del presente verbale. COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE a) Il Presidente comunica che sabato a – il Presidente comunica che sabato scorso 19 ottobre nella sala riunioni dell’Ordine ha avuto luogo il convegno organizzato dal Dott. Celebrano avente per oggetto “L’AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO”. Tale incontro ha visto un folta partecipazione di colleghi, di avvocati e giudici. Il Presidente esprime un ringraziamento al Dott. Celebrano per l’impegno profuso e per l’0ottima riuscita dell’evento. 6 b) Il Dott. Mora informa i Presenti che il previsto consiglio nazionale FNOMCeO, programmato nel mese di dicembre e avente per oggetto all’Ordine del giorno il nuovo Codice Deontologico, è stato rinviato al prossimo anno. Su tale importante argomento il Presidente chiede la collaborazione ai consiglieri al fine di valutare assieme il testo presentato dalla FNOMCeO. I Dottori Carrara, Fostini e Costa confermano la loro disponibilità. c) Il Dott. Mora illustra il testo della delibera da sottoporre all’approvazione del consiglio, riguardante la costituzione dell’Albo speciale per le società professionali. In tale testo è previsto che, per ogni iscrizione, la società versi alla segreteria dell’Ordine una quota di iscrizione analoga al versamento che ogni singolo collega versa quale tassa annuale. ASSEMBLEA ANNUALE Il Presidente ricorda che il prossimo 26 ottobre alle ore 10, nella sala riunioni dell’Ordine avrà luogo l’assemblea annuale nella quale, egli terrà una breve relazione. Successivamente ci sarà l’intervento del Dott. Oreglia, Presidente della Commissione Odontoiatri. Il Tesoriere darà lettura all’assemblea i bilanci consuntivo 2012 e preventivo 2014 proponendone l’approvazione. Nel pomeriggio della medesima giornata alle ore 17.00 nel Palazzo della Gran Guardia in Piazza Brà, avrà luogo la cerimonia ufficiale della Giornata del Medico e dell’Odontoiatra che verrà condotta dalla Dottoressa Annalisa Tiberio, Dirigente dell’Ufficio scolastico regionale. Si svilupperà nel seguente modo: presentazione del saluto alle autorità, inno nazionale, intermezzo musicale, relazione del Presidente dell’Ordine, poesie del Dott. Bepi Sartori, cerimonia di premiazione dei medici che hanno raggiunto i 50 anni di laurea, intermezzo musicale, lettura del giuramento di Ippocrate da parte di due giovani colleghi, giuramento collettivo, chiamata sul palco di ogni singolo giovane collega al quale verrà consegnato l’attestato di giuramento, finale musicale, brindisi. ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI MEDICI - CHIRURGHI Iscrizioni neo-abilitati: Dott. DODONOV Mikhail Reiscrizioni: Dott. EL KHAIR Bachir Iscrizioni per trasferimento da altro Ordine: Dott. MARCOCCI Alessandro da VICENZA Cancellazioni per decesso: Dott. BADINI Cristina Cancellazioni su rtichiesta: Dott. AUGUGLIARO Vito Dott. BERNARDELLE Luigi Dott. MAGGI Claudio Dott. PIATTI Claudina Dott. SORLETO Michele Cancellazioni per trasferimento ad altro Ordine: Dott. PILOTTO Lara a VICENZA Cancellazioni per morosità ed irreperibilità: Dott. RENSI Dario Leopoldino ODONTOIATRI Cancellazioni su richiesta: Dott. BERNARDELLE Luigi Dott. MOTTA Antonino Dott. MAGGI Claudio Dott. VIVIANI Maria Francesca Dott. FINESSO Francesco Dott. IORDACHESCU Traian Daniel Dott. MAGAGNOTTO Andrea Dott. PERUZZI Alberto Dott. ZAMBELLI Enzo Dott. ZAPPALA’ Francesco Cancellazioni su richiesta: Dott. ONOFREICUC Gavril RELAZIONI ISTRUTTORIE Escono dall’aula i consiglieri odontoiatri, i revisori dei conti ed il Direttore. Vengono esaminate sei segnalazioni di presunta violazione deontologica. In quattro casi il Consiglio delibera l’apertura del procedimento disciplinare; per un caso si delibera di procedere all’acquisizione di ulteriori elementi d’indagine; per uno si decide l’archiviazione. VERONA MEDICA NOTIZIE DALL’ORDINE VERBALE SEDUTA DI CONSIGLIO DEL 10 DICEMBRE 2013 Presenti: Mora, Fostini, Cordioli, Marchioretto, Accordini, Bovolin, Guglielmi, Orcalli. Oreglia, Salvatore, Spangaro Revisori: Braga, Costa Celebrano, Piazzola Direttore: Cerioni Assenti Giustificati: Carrara, Facincani, Lombardo, Molino, Peruzzini, Rugiu Il Presidente constatata la presenza del numero legale dichiara aperta la seduta. LETTURA ED APPROVAZIONE VERBALE PRECEDENTE DEL 22/10/2013 il verbale viene approvato all’unanimità. DELIBERE AMMINISTRATIVE Il Direttore illustra la delibera amministrativa N. 83/13, che viene approvata all’unanimità COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE a) Il Presidente relaziona sui costi sostenuti per la Giornata del Medico svoltasi il 28/10/2013 rapportandoli a quanto speso l’anno precedente. L’aumento parametrato alla scorsa assemblea pur superiore di circa 3.000 euro ha avuto un positivo impatto con la cittadinanza considerato che all’evento hanno partecipato più di 700 persone e ciò ha contribuito ad avvicinare la città al mondo medico. b) Il Dott. Mora propone al Consiglio la nomina nel Comitato di Bioetica del Dott. Pasquale D’Ascola, magistrato del Tribunale di Verona. Il Consiglio approva. c) A seguire il Presidente comunica che, aderendo alle richieste formulate dalla FNOMCeO, presso l’Ordine è stata costituita la Commissione che avrà l’incarico di valutare le domande dei colleghi che intendano praticare le Medicina Complementari, i componenti nominati sono Dott. Brigo Bruno, Dott. Cardini Francesco, Dott. Dall’Anese Enrico, Dott. Gobbin Claudio, Dott. Pugliarello Rosario. d) Su indicazione e suggerimento del Vice Presidente il documento riguardante il protocollo d’intesa fra VERONA MEDICA l’Ordine ed il Dipartimento di Filosofia-Pedagogia dell’Università di Verona viene rinviato ad una prossima seduta, essendo emersa la necessità di chiarire alcuni aspetti della collaborazione proposta. e) ENPAM – il Dott. Mora comunica che nelle giornate del 29 e 30 novembre ha partecipato al Consiglio Nazionale dell’Ente di Previdenza. In tali riunioni sono stati presentati i bilanci, approvati a maggioranza, con il parere contrario e l’astensione di alcuni ordini provinciali. Le novità più significative deliberate dal Consiglio dell’Ente sono state le seguenti: -La riduzione del 10% del gettone di presenza che risulterà quindi pari a 486,00 euro; - La riduzione del 20% dell’indennità di trasferta determinata in 360,00 euro; - La previsione di un limite massimo di rimborso spese per vitto di euro 60.00 a pasto ed un importo massimo di euro 100.00 al giorno per pranzo e cena; - La previsione di un limite massimo di spesa per l’alloggio pari a 200,00 euro a notte; - La previsione di un limite massimo di spese per viaggio nei casi di utilizzo di un mezzo di trasporto proprio corrispondenti all’importo a km. pari alla potenza di KV di 130. Sono state inoltre discusse le non cumulabilità per i doppi incarichi. Tali proposte non sono state approvate. Infine è stata approvata una mozione che prevederà, con la stesura del prossimo bilancio, la rivisitazione delle varie indennità; il Dott. Mora informa altresì che l’ENPAM ha cambiato sede e si è trasferito da Via Torino a Piazza Vittorio Emanuele. f) Il Dott. Mora comunica quanto avvenuto nell’ULSS 22 di Bussolengo ove il Direttore Generale, Avvocato dall’Ora, senza darne informazione ai Medici Ospedalieri, avrebbe ritardato di alcuni giorni il rinnovo delle polizze assicurative lasciando quindi i colleghi privi di copertura. Su tale problema vi è stata una netta presa di posizione dei sindacati medici ospedalieri e anche la Federazione Regionale degli Ordini che ha trasmesso al Presidente della Regione Zaia, all’Assessore regionale Coletto ed al segretario regionale alla Sanità Mantoan,una lettera in cui prendendo spunto dall’evento si chiede alle Regione di far conoscere la mappatura delle coperture assicurative delle vari ASL ed un incontro finalizzato alla discussione del problema. g) Il Vice Presidente illustra un documento approvato dall’OM di Venezia nel quale si chiede alla FNOMCeO di attivarsi in ogni sede perché si richiami l’attenzione sul fatto che l’Italia è uno degli unici due paesi europei in cui l’errore medico può essere perseguito a livello penale. L’argomento della responsabilità medica sarà trattato nel prossimo consiglio nazionale FNOMCeO. Il Consiglio ritiene di dover incaricare il Presidente di rappresentare in quella sede, su tale argomento, lo stato di malessere di tutta la categoria. h) Il Segretario Dott. Cordioli fa presente le difficoltà del personale di segreteria (peraltro già sotto organico), dopo che una delle dipendenti dell’Ordine, per gravi motivi di salute, sarà assente dal lavoro per un periodo che si ritiene non sarà breve. Il Consiglio, recependo quanto esposto dal Segretario, da mandato al Direttivo e alla Segreteria di esplorare la possibilità dell’assunzione di personale con un contratto a tempo determinato per un periodo di 6 mesi rinnovabili fino a 24. Interviene il Presidente che propone di esternalizzare la tenuta della contabilità per poter gestire in modo diverso il personale. Il Consiglio approva. i) Il Consiglio aderendo alla richiesta dell’ULSS 21 di Legnago, di nominare un “componente dell’Ordine” nella Commissione di Controllo sulle prescrizioni dei farmaci a carico del SSN, decide di assegnare tale incarico alla Dott.ssa Vania Braga, nominando come suo supplente il Dott. Claudio Salvatore. ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI Le iscrizioni e cancellazioni vengono illustrate dal Segretario ed approvate all’unanimità. 7 NOTIZIE DALL’ORDINE MEDICI - CHIRURGHI Iscrizioni per trasferimento da altro Ordine: Dott. GRECO Filippo da CALTANISSETTA Dott. LUISO Filippo da RIMINI Dott. MORANDINI Biancastella da BRESCIA Dott. RUGGERI Mirella da BOLOGNA Cancellazioni per decesso: Dott. CALDERARO Calogero Prof. CHIEREGO Franco Dott. GADIOLI Paolo Cancellazioni su richiesta: Dott. FAVAZZA Mario Dott. PERINA Giancarlo Dott. ZIROJEVIC Jelena ODONTOIATRI Iscrizioni neo-abilitati: Dott. BONAFIGLIA Francesco Dott. FACCIONI Francesco Dott. FINESSO Francesco Dott. IORDACHESCU Traian Daniel Dott. MAGAGNOTTO Andrea Dott. PERUZZI Alberto Dott. ZAMBELLI Enzo Dott. ZAPPALA’ Francesco Cancellazioni su richiesta: Dott. ONOFREICUC Gavril Prima di passare alle Relazioni istruttorie, escono dalla Sala i Consiglieri Odontoiatri, i Revisori dei Conti e il Direttore. RELAZIONI ISTRUTTORIE La Commissione Disciplina Medici Chirurghi, delibera: n. 5 archiviazioni provvedimenti n. 1 supplemento d’indagine IL SEGRETARIO LUCIO CORDIOLI IL PRESIDENTE ROBERTO MORA Indicazioni dell’Ordine Medici in merito a criticità nei rapporti ospedale-territorio La commissione ospedale-territorio dell’Ordine dei medici di Verona da luglio 2013 ha cercato di individuare alcune criticità che possono favorire un rapporto migliore fra i medici che lavorano sul territorio e in ospedale. Pertanto di recente la commissione ospedaleterritorio ha incontrato i direttori sanitari o loro delegati delle ulss 20-21-22 e degli ospedali di Negrar e Peschiera. Al termine dell’ incontro è emersa la convergenza sulla diffusione e applicazione di alcune delibere regionali e del decreto Brunetta sulla pubblica amministrazione, che la commissione ha tradotto in raccomandazioni e che l’Ordine dei medici di Verona diffonde a tutti gli iscritti: 1) obbligo di inviare la certificazione di malattia per via telematica da parte dei medici all’atto della dimissione del paziente evitando allo stesso ulteriori disagi. La segreteria dell’Or- 8 dine è in grado di rilasciare le credenziali di accesso al portale del Sistema TS a coloro che ne avessero necessità. È necessario accedere personalmente alla segreteria per ottenerle. 2) è indice di correttezza deontologica e di buona pratica clinica riportare sempre sulle richieste di accertamenti clinici e strumentali il quesito diagnostico o il motivo della richiesta. 3) per evitare disagi ai pazienti sarebbe opportuno usare i ricettari che ogni medico ha in dotazione per il completamento diagnostico e inoltre all’ atto della dimissione fossero forniti i successivi appuntamenti già prenotati con le relative impegnative tenendo ben presente i tempi delle liste di attesa. IL REFERENTE DELLA COMMISSIONE OSPEDALE-TERRITORIO CLAUDIO SALVATORE VERONA MEDICA ALBO ODONTOIATRI Verbali della Commissione Odontoiatri VERBALE DELLA COMMISSIONE ODONTOIATRI DEL 22 NOVEMBRE 2013 Presenti: Boscagin, Bovolin, Oreglia Assenti giustificati: Cavallini, Paoletti Lettura ed approvazione verbale precedente: il verbale della seduta precedente viene approvato all’unanimità. Comunicazioni del Presidente: 1) Il Presidente da lettura di una lettera inviata dal Dott. Renzo al Presidente Cao di Siracusa riguardante l’informazione pubblicitaria in assenza della dizione del D.S. e le visite gratuite. Il Dott. Renzo ribadisce che il messaggio pubblicitario deve sempre essere chiaro e non ingannevole e quindi deve esserci sempre il riferimento dei sanitari operanti nella struttura. La Cao approva. 2) Cartelle cliniche in odontoiatria. Il Presidente comunica di aver ricevuto una lettera a firma dott. Renzo riguardante la tenuta e la conservazione delle cartelle cliniche e delle radiografie. 3) Il Presidente informa i presenti di una lettera inviata dal Dott. Giuseppe Renzo al Dott. Massimo Gaggero, Presidente CAO di Genova sulla mancanza istituzionale della figura del vice Presidente CAO e sulla possibilità di nomina di un delegato del Presidente e informa che è possibile nominare un delegato del Presidente. 4) Viene discussa l’opportunità di inviare una newsletter agli iscritti e si stabilisce una data di incontro per coordinare lo scritto. 5)Il Presidente informa di aver ricevuto una lettera da parte della Procura che desidera conoscere se il Dott.WW è abilitato a prestare cure odontoiatriche. È stato risposto che, essendo il Dott. WW, iscritto al doppio Albo è senz’altro abilitato a prestare tali cure. 6)L’ANDI di Verona ha inviato alla CAO una richiesta per conoscere, al fine di iscrizione al sindacato, se coloro che VERONA MEDICA fanno domanda di iscrizione hanno avuto procedimenti disciplinari riguardanti il favoreggiamento dell’esercizio abusivo della professione odontoiatrica. Viene letto il parere dell’Avvocato ANDI Nazionale e viene deciso di consultare il legale dell’Ordine per un ulteriore parere. Relazioni istruttorie: 1) Dott. YY: il Presidente informa di aver invitato a colloquio il Sanitario per chiarimenti riguardo la segnalazione pervenuta a Suo carico e da lettura del verbale di audizione. Viene deciso di attendere la documentazione promessa dal Dott. YY per ulteriori decisioni. 2)Dott. HH: il Presidente ripercorre il caso relativo al Sanitario e da lettura del verbale di audizione. La Cao, essendo in numero ridotto preferisce rinviare alla prossima riunione ogni eventuale decisione in merito. La CAO prende in esame la lettera di convocazione della riunione per il giuramento professionale da indirizzare a coloro che non hanno partecipato alla giornata del medico del 26 ottobre. 2) Il Presidente da lettura di lettera a firma Dott. Giuseppe Renzo sull’ attività della CAO nazionale. Relazioni Istruttorie: 1)Dott. JJ: Il Presidente comunica di aver invitato a colloquio il Dott. R…, coinvolto nella vicenda relativa allo studio T…. (odontotecnico Altro) e da lettura del verbale di audizione. La CAO decide di approfondire lo studio della documentazione pervenuta dalla Procura della Repubblica in merito al procedimento in capo ai professionisti e di convocare per la terza volta il Dott. K. 2) Dott. YY. Il Presidente informa i membri CAO assenti nell’ultima seduta sul colloquio avuto con il Dott. YY il 29 ottobre u.s. e da lettura del verbale di audizione. Viene deciso di aprire procedimento disciplinare in capo al Dott. YY ( in base agli art. 54 e 56 del Codice deontologico). 3) Dott. XX/Sig.ra QQ: il Presidente ripercorre il caso e ricorda il colloquio avuto con la Sig.ra Q. Informa di aver ricevuto da parte della Sig.ra Q documentazione riguardante il suo caso che lei aveva promesso di inviare in sede di colloquio, dandone breve lettura dei punti più importanti. Viene deciso di convocare il Dott. YY ed il ed il Dott. ZZ, periti anch’essi coinvolti nella vertenza della Sig.ra Q, per un colloquio informativo di approfondimento che guidi la CAO nelle scelte da adottare. Lettura ed approvazione verbale precedente: il verbale della seduta precedente viene approvato con una modifica al punto 3. Procedimenti disciplinari: 1) Dott. XX. Escono dalla sala il Dott. Bovolin ed il Dott. Paoletti. Il Presidente informa i presenti che l’avvocato dottor YZ ha comunicato che è pendente, presso la Procura della Repubblica, procedimento n. ……..RGNR, a carico del Dott. XX intentato dall’ULSS 22 per violazione dell’art 348 c.p. Viene deciso di attendere l’esito del procedimento penale prima di portare a conclusione il giudizio amministrativo. Comunicazioni del Presidente: 1) Viene data lettura di un articolo comparso sul quotidiano “L’Arena” del 20/11/2013 riguardante un’azione penale esercitata nei confronti di un dentista e della sua assistente. Non essendo menzionati i nomi viene deciso di chiedere informazione presso la Procura della Repubblica. Varie ed eventuali: 1) Progetto Medici per la pace. Il Presidente da lettura della lettera di presentazione dell’associazione “Medici per la Pace”. Il Presidente propone la pubblicazione del progetto sul sito dell’Ordine. La decisione viene messa ai voti e l’indicazione risultante è di non dar corso alla pubblicazione dello stesso. VERBALE DELLA COMMISSIONE ODONTOIATRI DEL 10 DICEMBRE 2013 Presenti: Boscagin, Bovolin, Cavallini, Oreglia, Paoletti 9 LETTERE AL DIRETTORE Appello ai medici musicisti Il binomio musica-medicina, già esistente all’epoca dei Greci che attribuirono ad un’unica divinità, Apollo, la protezione sia dell’arte della musica che di quella medica, viene spesso visto come relazione tra la musica e la cura, che trova applicazione nella moderna musico-terapia. Non viene colto invece quanto ambedue le arti possano suscitare la medesima passione in persone che abbiano la capacità’ di approfondirle entrambe, diventando buoni medici e continuando a dedicarsi a suonare uno strumento o a comporre musica a livelli professionistici. Esistono celebri esempi di medici che sono stati anche grandi musicisti: Theodor Billroth, grande chirurgo tedesco, fondatore della moderna chirurgia addominale, era un musicista di talento, stimato da Johannes Brahms. Medico e compositore fu il russo Alexander Borodin, amico sia di Mende- leev che di Musorgskij, così come il padre della semeiotica percussoria del torace, l’austriaco Joseph Leopold Auenbrugger, fu anche un violinista dotato di straordinario orecchio musicale. Tornando indietro nel tempo, nella “Domus del Chirurgo”, splendida testimonianza della vita di un medico del 111 secolo, di recente portata alla luce a Rimini, è stata trovata, accanto alla sala degli strumenti chirurgici, una stanza, cosiddetta di Orfeo, destinata alla musica, a testimonianza della convivenza delle due arti. La passione dei medici per la pratica dell’arte della musica è ancora ai nostri tempi così diffusa da aver stimolato la creazione di vere e proprie orchestre sinfoniche formate da medici. Quasi tutte le nazioni europee, come per altro gli USA, il Giappone, l’Australia, hanno una propria Doctors Orchestra, costituita da medici in possesso di certificate qualità artistiche in campo musicale, che si riuni- scono 2-3 volte l’anno per preparare e poi eseguire in pubblico, in particolari occasioni, importanti programmi sinfonici. l criteri organizzativi sono analoghi a quelli adottati daii’European Doctors Orchestra, fondata nel 2004, e dalla più recente (2008) World Doctors Orchestra. L’Italia è tra i pochi Paesi Europei a non aver organizzato una propria Doctors Orchestra, nonostante molti siano i medici musicisti italiani. Basti pensare che nella sola Facoltà Medica dell’Università Cattolica quattro medici sono musicisti professionisti. È giunto quindi il momento di avviare un censimento su base nazionale, con la collaborazione degli Ordini dei Medici e Odontoiatri, di tutti i musicisti medici italiani diplomati al Conservatorio e con esperienza cameristica e sinfonica, che desiderino partecipare all’iniziativa, condividendo con i colleghi di tutta Italia il piacere di esprimere la propria passione e di manifestare il proprio talento, costato tanto impegno e dedizione. A coordinare questa iniziativa è il collega MASSIMO FERRUCCI (Policlinico A. Gemelli di Roma), al quale gli interessati potranno far pervenire le relative adesioni: massimoferrucci@ hotmail.com - tel. 3331779209 MEDICINA DI FAMIGLIA COME CALCOLARE IL COMPENSO DOVUTO AL SOSTITUTO Il nuovo accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti economici con i medici di medicina generale derivante dall’intesa della Conferenza Stato-Regioni n. 2272 del 23.03.2005 prevede che: “L’onorario spettante al medico sostituto è calcolato, …omissis.., nella misura del 70% del compenso di cui alla lettera A, comma 1 dell’art. 59..” Il compenso in questione è il”COMPENSO FORFETTARIO ANNUO”. Questo va corrisposto per intero se la sostituzione si effettua nei mesi di aprile, maggio, ottobre e novembre; va aumentato del 20% se la sostituzione avviene nei mesi di Dicembre, gennaio, febbraio, marzo; va diminuito del 20% se la sostituzione avviene nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre. In pratica quindi la formula per il calcolo è la seguente. Dal cedolino mensile: Compenso forfetario X 70%: 30 = X (somma dovuta per ogni giorno di sostituzione) X va aumentato del 20% nei mesi di dicembre, gennaio, febbraio, marzo X va diminuito del 20% nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre 10 VERONA MEDICA LETTERE AL DIRETTORE Assicurazioni R.C. La Federazione Veneta degli Ordini scrive (ancora) al Presidente Zaia Alla cortese attenzione Dott. Luca Zaia Presidente Regione Veneto Dott. Luca Coletto Assessore alla Sanità Dott. Domenico Mantoan Segretario alla Sanità Egregi Signori, Apprendiamo dalle cronache di queste ore delle proteste dei Colleghi, dipendenti della Ulss 22, che si sono visti comunicare con colpevole ritardo la scadenza della polizza assicurativa aziendale. Crediamo non sia più tollerabile il silenzio della Regione Veneto nel merito di una questione che abbiamo già posto alla Vostra attenzione, con una nostra comunicazione, già nella scorsa estate. La FROMCeO pone, ancora di più oggi, la questione della Responsabilità medica come priorità che unifica sicurezza del personale sanitario alla sicurezza delle cure; allora sottolineavamo come “…la serenità di questi professionisti è la condizione senza la quale non è possibile ottenere quel cambiamento culturale e organizzativo che prevede il nuovo Piano socio-sanitario regionale e la riorganizzazione ospedaliera e territoriale… La FROMCeO vuole porre all’attenzione della Regione, nel suo ruolo attivo di garante degli equilibri tra i bisogni di Salute e le risposte dei Professionisti, alcuni temi urgenti e ineludibili”. Allora avevamo posto l’ipotesi non peregrina che “…La rivalsa sembrerebbe limitata alla colpa grave, tuttavia non mancano nella giurisprudenza della Corte dei Conti pronunce nelle quali la gravità dell’imprudenza, negligenza, imperizia appare assai opinabile o comunque ancorata a incerti criteri di giudizio…”; una nostra seconda riflessione sottolineava come il tema “.. riguarda le prospettive VERONA MEDICA di conflittualità tra aziende e dipendenti”. L’obbligo di assicurazione per tutti i medici, anche dipendenti, si presta ad essere inquadrato in un disegno che ipotizza la esternalizzazione di una parte del rischio di risarcimento; da più parti si osserva come la decisione di molte Aziende o intere Regioni di non ricorrere più alla copertura assicurativa aziendale o a ricorrervi con franchigie molto alte, potrebbe trovare una utile sponda nella copertura dei medici dipendenti…” Sempre in tale occasione si scriveva: “… attualmente non risulta chiaro quale sia la copertura assicurativa che le Aziende ulss della nostra Regione hanno in atto: la mappatura delle singole coperture è essenziale per dare dati certi ai medici nel delicato ambito della Responsabilità Civile e Penale in ambito Professionale; non si vede come i medici possano attivare coperture assicurative senza conoscere nel dettaglio gli elementi contrattuali inseriti nelle polizze assicurative previste dalle aziende”. Non solo, sino ad ora, non abbiamo avuto i chiarimenti richiesti ma verifichiamo che i comportamenti delle singole Aziende sono drammaticamente sfuggiti al controllo regionale e par di capire che ogni Azienda elabori e pianifichi strategie individuali mettendo a nudo l’assoluta mancanza di un coordinamento. A questa Federazione pare che la nostra Regione sottovaluti colpevolmente questa drammatica cornice e questo non potrà non alimentare un contenzioso giuslavoristico tra Aziende e dipendenti. Avevamo già posto le nostre riflessioni sull’art. 3 del decreto legge 138 del 13 agosto 2011 e le ulteriori specificazioni presenti nell’ambito della legge 24 marzo 2012 n. 27; sappiamo come potrebbe verificarsi il coinvolgimento per chiamata in causa dei dirigenti da parte delle strutture anche laddove il danneggiato (o presunto tale) dovesse limitarsi a formulare domanda di risarcimento nei confronti delle sole Aziende. In più le Assicurazioni non hanno l’obbligo assicurativo! Le Aziende ulss hanno l’obbligo, come datore di lavoro pubblico, di segnalazione alla Corte de Conti cui spetta la eventuale azione di rivalsa ed il professionista sarà sempre assoggettabile all’azione di rivalsa della parte attrice; quindi la polizza assicurativa verso terzi non è per colpa grave da rivalsa come tutela dall’azione della Corte ma è polizza verso Terzi (il privato cittadino): è questo l’obbligo che deriva al professionista dal Decreto Legge 138/2011 convertito nella Legge 148/2011. Si poneva urgentemente la domanda se i medici dipendenti che abbiano optato per l’attività intramuraria (art. 47 co. 1 lett. E del TUIR) fossero coperti totalmente dalla azione di rivalsa da Terzi e non abbiano obbligo nello stipulare in modo autonomo la polizza assicurativa obbligatoria prevista dall’art. 3, comma 5, del D.L. 13 agosto 2011, n. 138, convertito in L. 14 settembre 2011, n. 148. Non possiamo dimenticare che in questo periodo, come mai in passato, le relazioni tra la Regione e la categoria medica siano indubbiamente precarie: lo stato di agitazione della medicina convenzionata e il fallimento della mediazione del signor Prefetto è per noi un’ulteriore fonte di preoccupazione. Grati per l’attenzione che vorrete dedicare a questo documento ne chiediamo un urgente riscontro certi che la collaborazione della FROMCeO con la Regione possa svolgere azioni efficaci per riportare serenità su questioni delicatissime che, se non affrontate subito, potrebbero minare i livelli di sicurezza delle prestazioni. Con i più cordiali saluti I PRESIDENTI DEGLI ORDINI DEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRI DEL VENETO 11 CONVEGNI E CONGRESSI Convegni e Congressi 22 FEBBRAIO 2014 5 FEBBRAIO – 8 MARZO – 12 APRILE La filosofia degli interventi in età evolutiva Associazione Itinerari Psicoanalitici Seminari di approfondimento clinico presso la sala Riunioni P.D. Fazzini dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri di Verona informazioni e iscrizioni al sito: www.itineraripsicoanalitici.com 10° Convegno in Senologia Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona; Gruppo Senologico Veronese, UO Oncologica dO-AOUI Verona, Direttore Prof.ssa Annamaria Molino. Verona, Sala Convegni del Banco Popolare di Verona Inizio lavori ore 9.00 21 – 22 MARZO 2014 Comunicazione: Salute ed Ambiente Convegno ISDE Verona Polo Didattico Giorgio Zanotto Viale dell’Università Aula Semicerchio - Piano Terra 22 FEBBRAIO 2014 2014: Aggiornamenti di Fisiopatologia del Basso Tratto Genitale Femminile Centro di Ginecologia Oncologica Preventiva ULSS 20, Ginecologia Oncologica Preventiva, Dipartimento Integrato Materno Infantile dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Società Italiana di Colposcopia e Patologia Cervico Vaginale. Verona, Polo Didattico Zanotto Inizio lavori ore 8.30 Azienda ULSS 20 Scuola Medica Ospedaliera XXIV CORSO SUPERIORE DI GERIATRIA PROGRAMMA 2014 6 MARZO, ore 16 “Le ludopatie” Relatori: Luigi G. Grezzana, Alfredo Zanatta, Maurizio Gomma, Giuseppe Moretto, Gian Antonio Stella 13 MARZO, ore 16 “La prevenzione dell’ictus cardioembolico nell’anziano con FA: scelte critiche fra rischi e benefici” Relatori: Pier Luigi Dal Santo, Carlo Ruggiano, Niccolò Marchionni, Enrico Piovan, Antonio Di Carlo 27 MARZO, ore 16 “I grandi vecchi: curare ancora” Relatori: Stefania Maggi, Paolo Chioatto, Umberto Senin, Giovanni Pizzolo, Maurizio Dan 12 3 APRILE, ore 16 “……dire e u-dire in oncologia” Relatori: Giovanna Ghirlanda, Gianfranco Conati, Anna Maria Molino, Marco Trabucchi, Roberto Borin 10 APRILE, ore 16 “Il tumore del fegato: nuove strategie di diagnosi e cura” Relatori: Arrigo Battocchia, Giuseppe Aprili, Giancarlo Parisi, Stefania Montemezzi, Alfredo Guglielmi 17 APRILE, ore 16 “L’aggiustamento di rotta nel percorso di cure” Relatori: Umberto Tedeschi, Alberto Pilotto, Corrado Vassanelli, Matteo Grezzana, Roberto Castello 08 MAGGIO, ore 16 “I pilastri della geriatria (e non solo)” Relatori: Giusi Bonavina, Giulio Masotti, Luigi G. Grezzana Verona, Centro Culturale Marani Inizio lavori ore 16.00 RICORDATE...! È fatto obbligo a tutti gli Iscritti: a) denunciare all’Ordine ogni esercizio abusivo della Professione Medica ed ogni fatto che leda il prestigio professionale; b) informare la Segreteria di ogni eventuale cambiamento di qualifica, di residenza e del conseguimento di specialità o docenze, esibendo il relativo attestato in competente bollo. Prestanomismo Si riporta per ulteriori reminescenza, l’Art. 8 della legge n. 1792, che così recita: 1) Gli esercenti le professioni sanitarie che prestano comunque il proprio nome, ovvero la propria attività, allo scopo di permettere o di agevolare l’esercizio abusivo delle professioni medesime sono puniti con l’interdizione della professione per un periodo non inferiore ad un anno; 2) Gli Ordini e i Collegi Professionali, ove costituiti, hanno facoltà di promuovere ispezioni, presso gli studi professionali, al fine di vigilare sul rispetto dei doveri inerenti alle rispettive professioni. VERONA MEDICA AGGIORNAMENTO Crollano i target di colesterolo, urge critical appraisal della nota 13 ALESSANDRO BATTAGGIA Medico di Medicina Generale - Verona LUCA PUCCETTI Presidente Smipg Società Medica Interdisciplinare PROMED Galileo Crolla il mito dei livelli target di colesterolo a seguito della pubblicazione delle linee guida AMA sul management delle displipidemie, urge pertanto una profonda rivisitazione della nota 13. Sono appena uscite nuove Linee Guida Americane [ACC/AHA Guidelines] sul management delle dislipidemie. Su altri contenuti di questo documento occorre riflettere ulteriormente, tuttavia emerge un messaggio forte e chiaro da noi da sempre condiviso: il crollo del mito dei target di colesterolemia LDL. Si dichiara infatti apertamente nella nuova Linea Guida: “There is no evidence to support continued use of specific LDL-C and/or nonhigh-density lipoprotein cholesterol (non-HDL-C) treatment targets”. Ciò induce a formulare alcune considerazioni sulla policy regolatoria della prescrizione dei farmaci ipolipemizzanti attuata da anni in Italia. La teoria delle “soglie” abbracciata prima da alcune linee guida americane [ATP III REV 2004] e poi dalle Linee guida europee [ESC/ESA 2011] ed in Italia dall’AIFA [AIFA 2011, AIFA 2012, AIFA 2013] rappresenta un esempio paradigmatico di distorsione dei risultati della ricerca biomedica. Si tratta nella fattispecie di una “tortura dei dati finalizzata ad indirizzare i risultati nella direzione desiderata dal carnefice”. Infatti, come avviene per gli esseri umani, sotto tortura i dati possono confermare o smentire qualsiasi cosa [Mills 1999]. Gli studi più citati a sostegno della “teoria delle soglie” sono 4 [HPS 2002, IDEAL 2005, TNT 2005, PROVE-IT 2004]. Questi trial sono stati programmati per dare risposta ad un quesito VERONA MEDICA fondamentalmente identico: “questa statina a questo dosaggio e somministrata per questa durata sarà superiore al farmaco di controllo nel ridurre il rischio dell’end-point considerato dallo studio”? I risultati ‘significativi’ a favore dell’intervento rilevati in questi quattro studi (p<0.05 - tutti organizzati su ipotesi di superiorità ) hanno permesso di dichiarare che la statina é risultata superiore al controllo a quelle dosi, su quei pazienti e per quella durata di trattamento. Ma gli stessi risultati non consentivano in alcun modo di associare l’efficacia del trattamento al livello di colesterolemia LDL raggiunto, ragionamento che costituisce al contrario il caposaldo della “teoria delle soglie”. Questa puntualizzazione può, in apparenza, risultare strana, illogica o frutto di disquisizioni puramente accademiche. Potrebbe sembrare infatti legittimo associare il risultato di una terapia ipocolesterolemizzante al livello di colesterolemia LDL raggiunto nel braccio di intervento del trial. Simile interpretazione costituisce, in realtà, il frutto di un’analisi ex post, che il protocollo dello studio non aveva previsto, sulla quale non era stato progettato il trial e su cui il campione non era stato tarato. Infine, cosa più importante, l’interpretazione stessa è fatalmente condizionata dal tipo di risultato emerso dalla ricerca. Esiste ampio e consolidato accordo in letteratura sul fatto che le conclusioni prodotte da analisi ex post possano essere gravate da alto rischio di distorsioni. I ragionamenti “ex post” vengono chiamati infatti dai metodologi “fishing expeditions” [Mills 1999] perchè, proprio come avviene in una spedizione di pesca, non si può mai sapere ex ante cosa ‘si pescherà’’ ex post. Se uno studio sulle statine fosse stato organizzato per dimostrare il vantaggio di una determinata soglia di colesterolemia LDL rispetto ad un’altra i pazienti avrebbero dovuto essere randomizzati a due soglie distinte, non a due trattamenti distinti. Infatti solo un disegno organizzato in tal modo avrebbe garantito risultati in grado sicuramente di soddisfare o smentire l’ipotesi di superiorità ex ante formulata, vale a dire che un abbattimento ‘spinto’ della colesterolemia LDL possa produrre vantaggi rispetto ad un abbattimento di colesterolemia meno ‘spinto’. I trial citati dalle linee guida che sostengono l’adozione delle “soglie” [ESC/ESA 2011, ATP III 2004] non sono stati organizzati in questo modo (sono stati randomizzati farmaci, non soglie) e soprattutto non erano stati progettati per questo scopo, per cui le conclusioni formulate dai documenti di indirizzo che sostengono l’adozione di “soglie” risultano metodologicamente distorte e, di fatto, inaffidabili. Attribuire l’efficacia delle statine al raggiungimento di un livello predeterminato di colesterolemia costituisce un’interpretazione osservazionale di risultati sperimentali [Hayward 2006] e raccomandare questo livello nella pratica clinica quotidiana costituisce un’indicazione totalmente priva di evidenze sperimentali. A queste interpretazioni ex post dei risultati della ricerca non può essere infatti attribuita la dignita’ di vere evidenze e, soprattutto, appare quantomeno temerario utilizzare le stesse interpretazioni come consigli operativi nella pratica professionale. Infatti un risultato osservato in una sperimentazione può essere utilizzato “confirmatory use” [Moye’ 2003] solo se ha soddisfatto il quesito per cui è stata organizzata ricerca, vale a dire se ha fornito una risposta all’ipotesi formulata ex ante sul risultato atteso per l’end-point primario. Tutti i risultati “non primari” e particolarmente le “interpretazioni ex post” pos- 13 AGGIORNAMENTO sono solo servire a sostenere il risultato primario (“supportive use”) o, se con essi discordanti, a generare ipotesi di lavoro (“explorative use”) [Moye’ 2003]. Ma indipendentemente dalle considerazioni di metodo, anche adottando il punto di vista (sbagliato) delle linee guida per un utilizzo ‘esplorativo’, ‘conservativo’ e cauto di queste stesse ipotesi non ci sono prove a sostegno dell’ipotesi così pervicacemente sostenuta. Infatti anche ad una rapida disamina dell’ampia e solida letteratura sull’impiego delle statine in pazienti ad alto o altissimo rischio, risulta evidente che l’efficacia del farmaco non è affatto correlata con il raggiungimento di una determinata soglia. La tabella 1 (che illustra le principali ricerche condotte sull’efficacia delle statine nei pazienti in prevenzione secondaria) costituisce soltanto un esempio. La nota 13 classifica questi pazienti “ad altissimo rischio cardiovascolare” e li candida al raggiungimento dei valori più bassi di colesterolemia LDL (soglia imposta per questo strato: sotto 70 mg/ dl). Solo due studi sui quindici prodotti (tabella I) hanno raggiunto la “soglia 70 mg/dl” e solo uno di essi ha prodotto risultati significativi. Anche seguendo la logica dei sostenitori delle “soglie” risulta insomma assai difficile capire perché in un paziente con coronaropatia debba essere raggiunta per forza una colesterolemia LDL sotto 70 mg/dl quando già nel 1994 lo studio 4s aveva dimostrato che la simvastatina é in grado di ridurre il rischio di end-point fatali e non fatali ad un livello di colesterolemia LDL pari a 122 mg/dl (in altri termini quasi doppio rispetto a quello imposto dalla soglia della nota 13). Ci sono solide prove che le statine siano efficaci nell’allungare l’aspettativa di vita e nel ridurre l’incidenza di end-point non fatali nei pazienti ad alto od altissimo rischio cardiovascolare (superiore al 20% in dieci anni). Ma che l’efficacia dimostrata da queste molecole sia legata esclusivamente all’abbassamento del colesterolo LDL non può essere assunto come atto di fede, in quanto questo dogma è facilmente contestabile anche esaminando i semplici dati esposti dalla tabella I. Se il risultato sugli end-point maggiori dipendesse solo dall’abbattimento della colesterolemia LDL, anche trat- 14 tamenti antiiperlipidemizzanti diversi dalle statine dovrebbero risultare altrettanto efficaci sui pazienti ad alto rischio nell’abbassare la mortalità, cosa mai dimostrata con l’uso di fibrati. Emerge invece sempre più chiaramente che l’efficacia delle statine dipende anche da fattori non strettamente legati alle variazioni della colesterolemia LDL, vale a dire da un insieme di azioni note e non note che complessivamente identificano i cosiddetti “effetti pleiotropici” di queste molecole. Una recente metanalisi [Bokehold 2012] ha infatti dimostrato che solo il 50% dell’efficacia delle statine può essere attribuita alle variazioni di colesterolemia LDL. Ed è importante sottolineare che le metanalisi in cui é stata esplicitamente indagata la natura del rapporto tra abbattimento della colesterolemia LDL e il rischio di eventi cardiovascolari hanno fornito negli ultimi anni risultati ambigui e contrastanti. Secondo alcuni questo rapporto è “log-lineare”: vale a dire che ad una determinata riduzione di colesterolemia LDL dovrebbe corrispondere una riduzione proporzionale del rischio di eventi [ CTT 2005]; secondo altri la relazione é invece curvilinea: vale a dire che oltre un determinato abbassamento di LDL-CL il vantaggio marginale in termini di rischio risulterebbe irrisorio [Takagi 2013]; secondo altri il rapporto é imprevedibile perché l’efficacia del farmaco non sembra in alcun modo legata al dosaggio del farmaco stesso [Naci 2013]; per altri ancora -addirittura- l’associazione potrebbe essere di segno inverso: vale a dire che la mortalità potrebbe aumentare in modo proporzionale all’abbassamento di colesterolemia LDL [Razzolini 2008]. La teoria delle soglie non può essere quindi supportata dalla teoria “lower is better”, che si è sviluppata parallelamente negli stessi anni grazie al contributo di alcuni autori [CTT 2005]: la natura esatta del rapporto matematicostatistico tra variazioni della colesterolemia e rischio eventi cardiovascolari é molto lontana dall’essere identificata da un modello preciso. È importante ricordare che le metanalisi del gruppo Cholesterol Treatment Trialists’ Collaboration [CTT 2005, CTT 2010, CTT 2012] avrebbero potuto fornire preziose informazioni in tal senso perchè costruite sui dataset originali dei singoli trial. Infatti si tratta di metanalisi “di dati individuali”, dove, attraverso tecniche sofisticate di pooling, vengono elaborati -oltre ai dati aggregati prodotti da ciascun trial, come in qualsiasi metanalisi- anche i VERONA MEDICA AGGIORNAMENTO dati rilevati a livello dei singoli pazienti. Purtroppo le metanalisi prodotte da questo gruppo di ricerca sono gravate da una serie di problemi di metodo che mettono seriamente in dubbio le conclusioni formulate dai loro autori sulla natura dell’associazione tra colesterolemia LDL ed eventi [Battaggia 2012, Ray 2012, Donzelli 2012, Newman 2012, Mascitelli 2012 ]. Un’indicazione sui rapporti esistenti tra interventi, al netto dell’azione delle statine, di riduzione della colesterolemia ed eventi potrà venire dallo studio IMPROVE-IT http:// clinicaltrials.gov/show/NCT00202878, un ampio RCT i cui risultati sono attesi per il 2014, su pazienti ad alto rischio cardiovascolare, randomizzati a ricevere simvastatina o simvastatina/ezetimibe. In considerazione del meccanismo di azione di ezetimibe, che agisce solo sulla colesterolemia, si potranno avere indicazioni (non prove!) utili in tal senso. Gli esempi riportati nella tabella I per i pazienti in prevenzione secondaria (che la Nota 13 candida alla soglia 70 mg/ dl) sono del tutto estrapolabili alle altre categorie ad altissimo rischio indirizzate dalla nota al raggiungimento di questa soglia. Per esempio, lo studio SHARP [SHARP 2010] ha reclutato pazienti affetti da insufficienza renale medio-grave (un terzo della casistica era in dialisi): in questi pazienti - solitamente caratterizzati da un alto rischio di morte per infarto e di eventi coronarici - l’associazione ezetimibe-simvastatina (scelta evidentemente per la nominale superiore capacità di ridurre la colesterolemia) non ha ridotto la mortalità generale, la mortalità coronarica e l’incidenza di infarto. Ciononostante l’associazione ezetimibe-simvastatina è prevista, come presidio di prima scelta, nell’insufficienza renale e la soglia 70 mg/dl di colesterolemia LDL è stata proposta anche per i pazienti affetti da insufficienza renale grave. Ancora, in nessuno dei trial in cui le statine erano state sperimentate in soggetti diabetici é stata raggiunta la soglia 70 mg/dl, che viene invece raccomandata nella nota 13 nella maggior parte di questi soggetti (vale a dire nei diabetici – sono la maggioranza - in cui la condizione dismetabolica viene accompagnata da almeno un altro fattore di rischio cardiovascolare). È quindi evidente che le disposizio- VERONA MEDICA ni regolatorie vigenti incoraggiano il raggiungimento della soglia 70 mg/ dl in ampi strati della popolazione generale senza convincenti evidenze scientifiche a supporto di questa scelta. In base ad una rivisitazione ex post (dati non pubblicati) di dati epidemiologici locali [Bastarolo 2005] questi strati “ad altissimo rischio” rappresentano circa il 7% della popolazione generale. Dunque non appare motivato l’utilizzo, su larga scala, di farmaci, come l’ezetimibe simvastatina, la cui efficacia su end-point non surrogati è stata finora acquisita solo in strati limitati della popolazione e con risultati -a parere di chi scrive- contraddittori (vedi oltre). L’aggiunta di ezetimibe alle statine è in grado di incrementare di circa il 20% la riduzione dei livelli di colesterolemia LDL ottenibili utilizzando le statine da sole [Doggrel 2012]. L’associazione è sicuramente in grado, pertanto, di apportare importanti riduzioni dei livelli di LDL-CL ma per gli effetti sugli endpoint maggiori sono disponibili due soli trial [SHARP 2010, SEAS 2010] e solo in uno di questi, lo SHARP, sono stati raggiunti - pur con tutti i limiti descritti risultati clinicamente rilevanti. Nei pazienti nefropatici, considerati dallo studio SHARP, l’associazione ezetimibe-simvastatina ha prodotto una riduzione del rischio di stroke ed una riduzione del numero complessivo di eventi cardiovascolari. La riduzione significativa del numero di eventi cardiovascolari è stata tuttavia conseguita (oltre che dai risultati sullo stroke) grazie ad una riduzione significativa del rischio di rivascolarizzazioni coronariche. L’efficacia del farmaco sulle rivascolarizzazioni coronariche appare in contrasto con la mancanza di efficacia rilevata nello studio SHARP sul rischio di infarto miocardico e sul rischio di morte coronarica, endpoint condizionati ovviamente da identica patologia di base. Risulta pertanto difficile accettare la plausibilità biologica dell’assunto a fronte di risultati contraddittori. Non può essere escluso che la riduzione delle rivascolarizzazioni, evidenziata nel trial, rappresenti in realtà un effetto spurio, legato ad un abnorme incremento di rivascolarizzazioni nel braccio assegnato a placebo. In questo caso i benefici prodotti dall’ezetimibe in associazione su questo end-point risulterebbero solo apparenti e ciò sarebbe in coerenza con la mancanza di efficacia dimostrata dal farmaco sugli altri end-point vascolari coronarici. La ragione di un eventuale eccesso di rivascolarizzazioni nel braccio assegnato a placebo potrebbe essere a propria volta associata alla perdita -durante la conduzione dello studio- della doppia cecità garantita al momento della randomizzazione. In confronti statine versus placebo, come lo studio SHARP, il mascheramento dell’allocation concealment viene infatti inevitabilmente violato in tempi successivi alla randomizzazione dall’abbattimento della colesterolemia che il ricercatore rileva nei primi mesi di trattamento nei pazienti assegnati “in cieco” alle statine. I ricercatori potrebbero così riporre maggiore attenzione al follow-up clinico dei pazienti assegnati a placebo che, per ansie di natura etica, potrebbero essere sottoposti ad un maggior numero di controlli angiografici. Ciò potrebbe ovviamente tradursi in una maggior probabilità di rivascolarizzazioni nel braccio assegnato a placebo rispetto al braccio di intervento (performance bias). Distorsioni di questo tipo nell’interpretazione dei risultati sono molto frequenti quando vengono utilizzati nelle sperimentazioni cliniche i cosiddetti end-point “physician-driven” [Therapeutics 2010, Moye 2003]. Le rivascolarizzazioni coronariche sono appunto outcome “physician-driven” in quanto non rappresentano un evento naturale ma, piuttosto un evento la cui incidenza viene artificialmente condizionata dalle decisioni dei medici. È dimostrato che l’utilizzo di questi end-point (vengono di solito impiegati per aumentare il numero di eventi nel corso della sperimentazione e, di conseguenza, per rendere più efficiente la ricerca tramite riduzione delle dimensioni campionarie) può essere associato ad importanti distorsioni interpretative [Moye 2003]. La letteratura metodologica ha infatti dimostrato che l’utilizzo di questi endpoint si associa ad un odds maggiore di significatività statistica (OR 2.24 1.15-4.34) e che gli autori utilizzano spesso questi artifizi per guidare i risultati verso la ‘significatività’ [Freemantle 2003]. È anche necessario sottolineare che molti dei vantaggi su end-point clinici rilevati da 15 AGGIORNAMENTO Bajgent & coll. con l’uso di statine nei pazienti a basso/medio rischio della metanalisi CTT 2012 [CTT 2012] e nei pazienti nefropatici dello studio SHARP [SHARP 2010] risultano strettamente associati ad una riduzione delle rivascolarizzazioni. Vista la natura dei risultati clinici prodotti dall’ezetimibe-simvastatina nella casistica dello studio SHARP e vista la scarsa trasferibilità di questi stessi risultati a pazienti che non siano nefropatici, appare ancor meno motivata la decisione di estendere l’utilizzo dell’associazione a larghi strati della popolazione generale. Le nuove disposizioni regolatorie della Nota 13 hanno infatti tolto la rosuvastatina (scelta poco comprensibile secondo la logica generale della Nota 13 che valorizza la potenza dei farmaci nell’abbassare l’LDL colesterolo) dall’indicazione, in seconda scelta, nelle ipercolesterolemie ad altissimo rischio cardiovascolare (~7% della popolazione, vedi sopra). Tenendo conto che ben raramente una statina “di prima generazione” potrà raggiungere la soglia di LDL-CL indicata per questi soggetti (70 mg/dl) ne consegue che l’associazione ezetimibe-simvastatina potrebbe diventare, in teoria, il farmaco più prescritto nello strato di popolazione candidato a questa soglia. Pertanto le disposizioni regolatorie, per loro natura gravide anche di ripercussioni medico legali, adottate nelle ultime tre versioni della nota 13 appaiono assai discutibili sotto il profilo dell’evidenza scientifica [Battaggia 2011, Garattini 2011, Battaggia 2012, Battaggia 2013, Donzelli 2012, Concept paper 2013]. La versione 2007 della Nota [Nota 13 2007] aveva indirizzato (correttamente) la rimborsabilità delle statine ai soggetti caratterizzati da un rischio assoluto di eventi vascolari superiore al 20% a dieci anni. Questa impostazione era in linea con l’ampia e consolidata letteratura a sostegno del buon rapporto rischio/efficacia delle statine in questi strati. Queste direttive sono state inoltre seguite da importanti interventi formativi per la diagnosi di Alto Rischio in prevenzione primaria mediante uno score frutto della ricerca italiana e tarato sulla popolazione italiana [Progetto Cuore]. Le nuove versioni della Nota 13 [Nota 16 13 2011,Nota 13 2012, Nota 13 2013] hanno invece abbracciato punti di vista sostenuti più da ‘illustri opinioni’ che da evidenze scientifiche, in quanto sostanzialmente si sono avvalse di indicazioni di Linee Guida [ATP 2004, ESC/EAS 2011] considerate dall’Istituto Superiore di Sanità di modesta qualità metodologica [Battaggia 2011, Garattini 2011, SNLG-ISS]. Proprio in questi giorni è stato pubblicato un documento firmato dai responsabili European Atherosclerosis Society [EAS Guidelines Committee 2013] a commento delle nuove linee guida americane [ACC/ AHA Guidelines]. Gli esperti EAS hanno esplicitamente ammesso in questo documento che i goal terapeutici sulla colesterolemia LDL sono stati fondati su decisioni arbitrarie, ma allo stesso si sono assunti la responsabilita’ di insistere nel continuare a raccomandarne l’uso quale “most important tool in daily setting” e perchè sostenute da “ a larger pool of knowledge and science in the field” [nessuna citazione di queste importanti “conoscenze” accompagna il documento stesso]. Constatiamo pertanto con ulteriore amarezza che per implicita ammissione degli stessi esperti importanti decisioni strategiche sulla salute cardiovascolare di larghi strati della popolazione mondiale viene affidata più a opinioni personali che ai contributi della letteratura scientifica. Circa le decisioni AIFA degli ultimi anni, l’utilizzo delle carte del rischio è stato abolito nel 2011, riconfermato nel 2012 e mantenuto nel 2013, ma con abbandono dello strumento italiano a favore di un nuovo strumento (rischio SCORE [Conroy 2003]) messo a punto prevalentemente su popolazioni non italiane. Nel 2011 sono state quindi introdotte le soglie di colesterolemia LDL, che sono state confermate dalla versione 2012 e che sono addirittura aumentate (da tre a quattro) nella versione 2013. L’utilizzo delle statine è stato esteso dal 2011 in poi anche a strati della popolazione a rischio non elevato, nonostante la letteratura abbia finora dimostrato la mancanza di efficacia delle statine su end-point fatali in questi strati di popolazione. I sostenitori di questa scelta argomentano che le statine sono risultate efficaci nel ridurre gli eventi non fatali anche nei pazienti a rischio basale non elevato. Questa posizione appare assai discutibile sotto il profilo della plausibilità biologica, perché la prima causa di morte naturale in Italia è rappresentata dalle malattie cardiovascolari e non si comprende perché un farmaco, destinato a ridurre il rischio di infarto e di ictus, non debba ridurre significativamente anche la mortalità generale e quella cardiovascolare. Che un farmaco sia efficace sulla morbilità, ma non sulla mortalità implica infatti attente riflessioni sull’esatta natura del rapporto rischio/efficacia della terapia negli strati di popolazione a rischio di base non elevato, anche alla luce di potenziali eventi avversi quali, ad esempio, l’effetto diabetogeno dimostrato recentemente per questa classe di farmaci [Sattar 2010]. A fronte di dati così contraddittori l’estensione della rimborsabilità delle statine agli strati di rischio medio- moderato della popolazione può pertanto costituire a parer nostro un’opzione potenzialmente non esente da pericoli. Dal 2011 al 2013, inoltre, è stato progressivamente enfatizzato nei provvedimenti regolatori il concetto “efficacia = potenza”, che di fatto ha indirettamente promosso la prescrizione di farmaci efficaci su end-point surrogati (ossia sulla colesterolemia LDL) e di efficacia non dimostrata, o solo parzialmente dimostrata, su end-point maggiori (mortalità generale, mortalità cardiovascolare, morbilità cardiovascolare). L’efficacia della rosuvastatina su end-point maggiori è stata per esempio studiata solo in quattro trial, e sono stati osservati risultati clinici significativi solo nello JUPITER [Ridgker 2008], che ha considerato una casistica selettiva (pazienti con elevati livelli di proteina C, quasi metà dei quali affetti da sindrome metabolica). Il farmaco non ha invece prodotto alcun risultato su casistiche parimenti ad alto rischio basale quali i soggetti nefropatici [AURORA 2009] o i pazienti scompensati [CORONA 2007, GISSIHF 2008]. Inspiegabilmente, nell’ultima versione della nota 13, questo potente agente antiiperlipidemizzante è stato escluso dalla rimborsabilità, come seconda opzione di scelta, VERONA MEDICA AGGIORNAMENTO nei pazienti ad altissimo rischio, che di fatto (vedi sopra) saranno quindi prevalentemente candidati all’impiego di ezetimibe simvastatina (che ha prodotto riduzione del rischio di end-point clinici solo nel già discusso studio SHARP). Le ultime decisioni regolatorie assunte sui farmaci ipolipemizzanti, presentano quindi molte aree di criticità, già evidenziate [Battaggia 2012, Donzelli 2012, Mascitelli 2012, Newman 2012, Ray 2012]; e segnalate ai membri della Commissione Tecnico Scientifica dell’AIFA ed alla sua Direzione Generale [Concept paper 2013]. È auspicabile che si dia con sollecitudine una pubblica risposta a tali osservazioni. There’s need of a critical appraisal. BIBLIOGRAFIA Boekholdt SM et al. 2012 Association of LDL cholesterol, non-HDL cholesterol, and apolipoprotein B levels with risk of cardiovascular events among patients treated with statins. JAMA 2012; 307: 1302–09. Cholesterol Treatment Trialists’ (CTT) 2005 Collaboration. Efficacy and safety of cholesterollowering treatment: prospective metaanalysis of data from 90 056 participants in 14 randomised trials of statins. Lancet 2005; 366: 1267–78. Cholesterol Treatment Trialists’ (CTT) Collaboration. 2010 Effi cacy and safety of more intensive lowering of LDL cholesterol: a meta-analysis of data from 170 000 participants in 26 randomised trials. Lancet 2010; 376: 1670–81. Cholesterol Treatment Trialists’ (CTT) 2012 Collaborators.The eff ects of lowering LDL cholesterol with statin therapy in people at low risk of vascular disease: meta-analysis of individual data from 27 randomised trials. CTT. 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N Engl J Med. 2009; 360:1395–407 Bastarolo D et al 2005 Indagine per la valutazione del profilo di rischio cardiovascolare nella popolazione di soggetti assistibili afferenti a MMG nell’area della ASL 20 – Verona Ital Heart J Suppl 2005; 6(6) 382-387 Battaggia A 2011 La Nota 13 è evidence-based? criticità della nuova Nota AIFA Dialogo sui farmaci n. 4/2011 PAG 178 Battaggia A 2012 I limiti metodologici della metanalisi CTT 2012 Dialogo sui Farmaci n. 4-2012 CORONA 2007 Kjekshus J, et al, for the CORONA Group. Rosuvastatin in older patients with systolic heart failure. N Engl J Med. 2007;357:2248–61. Doggrel SA. 2012 The ezetimibe controversy – can this be resolved by comparing the clinical trials with simvastatin and ezetimibe alone and together?. Expert Opin Pharmacother 2012; 13: 1469-80. Donzelli A 2012 Statins for people at low risk of cardiovascular disease Corrispondence Lancet Vol 380 November 24, 2012 p1815 EAS Guidelines Committee 2013 The European Atherosclerosis Society How do they compare with the EAS/ESC guidelines for the management od dyslipidaemia? Comment by EAS Guidelines Committee [http://us5.campaign-archive2.com/?u=5 722525cab46445583feb00fd&id=4c6ab3 89e6&e=384788f943] Battaggia A 2012 Statins for people at low risk of cardiovascular disease Corrispondence Lancet Vol 380 November 24, 2012 p1814 ESC/EAS 2011 European Association for Cardiovascular Prevention & Rehabilitation ESC/EAS Guidelines for the management of dyslipidaemias: the Task Force for the management of dyslipidaemias of the European Society of Cardiology (ESC) and the European Atherosclerosis Society (EAS) Eur Heart J. 2011; 32:1769-818. Battaggia A 2013 Errare humanum est, perseverare.. Infofarma n.2 http://www.ulss20.verona.it/infofarma.html Freemantle N et al 2003 Composite outcomes in randomized trials Greater precision but with greater uncertain? JAMA 2003; 289:2554 VERONA MEDICA Garattini S 2011 Cos’è successo con la nota 13? Editoriale Dialogo sui farmaci n. 4/2011 p 143 GISSI-HF 2008 GISSI-HF Investigators. Effect of rosuvastatin in patients with chronic heart failure (the GISSI-HF Trial): a randomised, double blind, placebo-controlled trial. Lancet 2008; 372:1231-9. HPS 1999 MRC/BHF Heart Protection Study of cholesterol lowering therapy and of antioxidant vitamin supplementation in a wide range of patients at increased risk of coronary heart disease death early safety and efficacy experience. European Heart Journal. 1999;20:725-41. Hayward RA et al 2006 Narrative Review: Lack of Evidence for Recommended Low-Density Lipoprotein Treatment Targets: A Solvable Problem Ann Intern Med. 2006;145:520-30. IDEAL 2005 Pedersen TR, et al. 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Mascitelli L 2012 Statins for people at low risk of cardiovascular disease Corrispondence Lancet Vol 380 November 24, 2012 p1816 Mills JL 1999 Data Torturing NEJM 1999 329:1196 Moye’ LA 2003 Miltiple Analyses in Clinical trials -Fundamentals for Investigators Springer 2003 ISBN 0-87-00727-X Naci H et al 2013 Comparative benefits of statins in the primary and secondary prevention of major coronary events and all-cause mortality: a network meta-analysis of placebo-controlled and active-comoarators triales Eur J Prev Card 2013 20(4) 641-657 Newman D 2012 Statins for people at low risk of cardiovascular disease Corrispondence Lancet Vol 380 November 24, 2012 p1814 Nota 13 2007 NOTA AIFA 11 - Gazzetta Ufficiale n. 07 Serie generale del 10.01.2007 Nota 13 2011 NOTA AIFA 11 - Gazzetta Ufficiale n. 163 Serie generale del 15.07.2011. Nota 13 2012 NOTA AIFA 12 - Gazzetta Ufficiale n. 277 Serie generale del 27.11.2012. Nota 13 2013 NOTA AIFA 13 - Gazzetta Ufficiale n. 83 Serie generale del 09.04.2013. Progetto Cuore Epidemiologia e prevenzione delle malattie cerebro e cardiovascolari http://www.cuore.iss.it/valutazione/carte. asp 17 AGGIORNAMENTO PROVE.IT 2004 Cannon C. P. et al for the Pravastatin or Atorvastatin Evaluation and Infection Therapy– Thrombolysis in Myocardial Infarction 22 Investigators Intensive versus Moderate Lipid Lowering with Statins after Acute Coronary Syndromes N Engl J Med 2004; 350:1495-504. Ray KK 2012 Statins for people at low risk of cardiovascular disease Corrispondence Lancet Vol 380 November 24, 2012 p1816 Razzolini R et al Non-Cardiovascular Mortality, Low-Density Lipoprotein Cholesterol and Statins: A Meta-Regression Analysis Cardiology 2008 109:110-116 Ridker,PM et al. Rosuvastatin to Prevent Vascular Events in Men and Women with Elevated C-Reactive Protein. N Engl J Med 2008; 359:2195-207. Sattar N et al 2010 Statins and risk of incident diabetes: a collaborative meta-analysis of randomised statin trials Lancet 2010; 375: 735–42 COMUNICARE IL QUESITO OD IL SOSPETTO DIAGNOSTICO È INDICE DI CORRETTEZZA DEONTOLOGICA E DI BUONA PRATICA CLINICA Alcuni Direttori Sanitari e Responsabili di Distretto ci hanno in varie occasioni comunicato che è ancora abbastanza diffusa la pessima abitudine di richiedere visite specialistiche ed accertamenti diagnostici senza comunicare il quesito, o, meglio il sospetto diagnostico. Tale comportamento può essere ammissibile in alcune situazioni particolari ma nella generalità dei casi è contrario alla buona pratica clinica ed al Codice Deontologico (artt. 59, 62) e può in alcune situazioni critiche configurare un reato ai sensi dell’art. 328 del Codice Penale. È altrettanto indice di correttezza deontologica e soprattutto di buona pratica clinica per TUTTI riportare sulle richieste di accertamenti • data di emissione del documento in cui viene indicata la richiesta • timbro personale del medico proponente • firma (se possibile LEGGIBILE) del medico proponente • infine ma non per ultimo: indicazione del motivo e/o del sospetto clinico alla base della richiesta di accertamenti SEAS 2010 Holme I et al Observed and predicted reduction of ischemic cardiovascular events in the Simvastatin and Ezetimibe in Aortic Stenosis trial. Am J Cardiol. 2010 Jun 15;105(12):1802-8 SLNG – ISS Ipercolesterolemia: Punteggi AGREE delle Linee Guida selezionate http://www.snlg-iss.it/cms/files/Tabella%20 AGREE_Ipercolesterolemia.pdf JAMA 2013 173(11):1028 Therapeutics Initiative. 2010 April 2010. www.ti.ubc.ca/letter77 (accesso del 29.08.2012). SHARP Collaborative Group. 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NORME COMPORTAMENTALI PER I MEDICI CHE EFFETTUANO SOSTITUZIONI Si ricorda che all’atto dell’affidamento/accettazione dell’incarico di sostituzione devono essere sottoscritti i seguenti punti: • Il Medico Sostituto deve garantire il pieno rispetto degli orari d’ambulatorio e può modificarli solo previo accordo col Medico Titolare, tenuto conto dei disagi dell’utenza. • Il Medico Sostituto deve garantire lo stesso periodo di reperibilità telefonica attiva che viene garantita dal Medico Titolare (in genere ore 8-10 con risposta diretta del titolare o di altra persona). • Nelle giornate di sabato e nei giorni prefestivi il Medico Sostituto deve rispettare gli impegni del Medico Titolare, deve effettuare la reperibilità telefonica e/o l’ambulatorio qualora fosse prevista attività ambulatoriale e deve effettuare le visite richieste anche se dovesse comportare un prolungamento dell’orario oltre le ore 10 del mattino. • Il Medico Sostituto si impegna a sostituire un solo medico per volta, salvo casi particolari -dichiarati- nello stesso ambito di scelta, per garantire agli utenti una presenza effettiva nella sede d’attività del tutto simile a quella del titolare. • Eventuali accordi tra Medico Titolare e Medico Sostituto al di fuori di questo regolamento devono comunque tenere presente che interesse principale è anche evitare disagi e servizi di scarsa qualità agli assistibili. 18 VERONA MEDICA AGGIORNAMENTO Esofago di Barrett: cosa fare Prof. G. DE MANZONI La malattia da reflusso gastro-esofageo (MRGE) rappresenta una delle patologie più comuni nei Paesi Occidentali, essendone affetto circa il 20% della popolazione. È definito come la risalita di contenuto liquido gastrico nell’esofago causata dall’inefficienza della barriera antireflusso, composta dallo sfintere esofageo inferiore e dall’angolo di His che in condizioni normali permette esclusivamente l’espulsione dell’aria ingurgitata nello stomaco ma non del liquido. La sintomatologia tipica è caratterizzata da pirosi retrosternale e reflusso di materiale gastrico in esofago, ma la MRGE può presentarsi anche con sintomi atipici quali tosse, respiro sibilante (“asma”), raucedine e difficoltà respiratorie. Spesso questi sintomi compaiono dopo pasti abbondanti e si associano all’assunzione di determinati tipi di cibo tra i quali pomodoro, agrumi, cioccolato, caffè, spezie e alcolici. Le complicanze principali della MRGE sono le esofagiti e l’esofago di Barrett Fig. 1b VERONA MEDICA (BE). Le prime sono delle erosioni più o meno estese della mucosa esofagea distale e nella maggior parte dei casi vengono curate con terapia medica (inibitori di pompa protonica) importanza clinica è determinata dal fatto che questa metaplasia è un fattore di rischio per lo sviluppo dell’adenocarcinoma dell’esofago (EAC) con un’incidenza annuale che varia dallo 0.2% allo 0.7% negli studi più accurati. L’EAC indotto da reflusso è una patologia in rapido aumento nei Paesi Occidentali. A partire dalla metà degli anni ’70, l’incidenza dell’EAC ha registrato l’aumento massimo se lo si paragona agli altri tumori maligni, andando a superare nei primi anni ’90 il carcinoma squamoso dell’esofago e diventando quindi la neoplasia Fig. 1a senza lasciare esiti. Il BE è invece un’alterazione metaplasica dell’epitelio dell’esofago, normalmente squamoso, in senso colonnare. La sua maligna esofagea più diffusa tra gli uomini caucasici. Questa neoplasia spesso si ritrova in stadi avanzati e, nonostante i progressi della chirurgia e dei trattamenti multimodali, presenta a tutt’oggi un’elevata mortalità. Se tuttavia viene diagnosticata in una fase precoce l’intervento chirurgico radicale ha ottimi risultati prognostici e, in alcuni casi selezionati di piccoli tumori, è possibile evitare la chirurgia grazie ad interventi di resezione per via ensoscopica altrettanto curativi. Evidenze da studi retrospettivi hanno indicato che i pazienti con diagnosi di EAC all’interno di protocolli di followup per il BE hanno una migliore sopravvivenza rispetto ai pazienti con riscontro di EAC all’esordio della sintomatologia. Nonostante quindi i protocolli di sorveglianza endoscopica nei pazienti con BE siano tuttora controversi in termini di costo/beneficio, 19 AGGIORNAMENTO nella pratica clinica corrente ed i dati della lettaratura sembrano confermare l’utilità di programmi di follow-up. La degenerazione neoplastica del BE in adenocarcinoma passa attraverso due stadi displastici (displasia di basso grado e di alto grado) che non hanno potenzialità metastatica in quanto non attraversano la membrana basale dell’epitelio e non raggiungono quindi i vasi ematici e linfatici. Questo fa si che la loro eradicazione locale porti ad una guarigione nella totalità dei casi. L’eradicazione locale, non necessitando di una asportazione linfonodale, può essere effettuata per via endoscopica. I principali trattamenti ablativi endoscopici a disposizione sono tre: 1. la resezione mucosa (EMR), 2. la resezione sottomucosa (ESD) e 3. la radiofrequenza (RFA). I primi due trattamenti vengono effettuati in sedazione profonda/anestesia generale, l’endoscopista inietta una soluzione fisiologica al di sotto della lesione al fine di determinarne il distacco dai piani profondi e successivamente la asporta ottenendo il Fig. 2b 20 Fig. 2a “pezzo” malato (Fig. 1a-1b). Questo verrà poi analizzato dall’anatomopatologo che potrà valutare i margini laterali e profondi al fine di confermare la radicalità dell’intervento. Quello che esita è un’ulcera sulla mucosa esofagea che richiederà alcuni giorni di ricovero con terapia antisecretiva (IPP) e ripresa graduale dell’alimen- tazione. Le due complicanze principali di queste procedure sono il sanguinamento e la perforazione. Il sanguinamento post-EMR/ESD avviene nel 4% dei casi e nella maggior parte dei casi viene controllato per via endoscopica. La perforazione in corso di procedura avviene nell’1% delle EMR e nel 4% delle ESD e questa richiede spesso un intervento chirurgico urgente di esofagectomia. Per tali motivi queste procedure endoscopiche devono essere assolutamente eseguite in centri specializzati nelle patologie del tratto gastro-enterico superiore, in grado di garantire dal punto di vista endoscopico l’adeguatezza nella procedura resettiva e dal punto di vista chirurgico la capacità di intervenire in urgenza in caso di necessità. La RFA è una procedura ablativa di recentissima introduzione che si avvale della radiofrequenza per “bruciare” l’epitelio dell’esofago. Questa viene utilizzata nei pazienti con esofago di Barrett e zone di displasia non nodulari e quindi non asportabili con le tecniche sopradescritte (EMR/ESD) oppure in pazienti ad alto rischio per co-morbilità e quindi non trattabili con EMR/ESD. La procedura viene fatta in sedazione, l’endoscopista, utilizzando un apposito strumento (HALO™), “brucia” tutta la mucosa di Barrett compresi i focolai di displasia, senza intaccare i piani profondi (sottomucosa e muscolare) e quindi con rischio di sanguinamento e di perforazione pressoché nul- VERONA MEDICA AGGIORNAMENTO Fig. 2c lo (Fig. 2a-2b-2c). Il paziente verrà trattato nel periodo successivo con inibitori di pompa protonica e verrà ricontrollato dopo alcuni mesi con un’endoscopia al fine di valutare l’a- deguatezza della “bruciatura” e la riepitelizzazione con normale epitelio squamoso. In caso di residui di displasia o BE è possibile effettuare ulteriori sedute di RFA fino a completa negativizzazione del quadro. In conclusione i pazienti che presentano Esofago di Barrett devono essere seguiti con regolarità nel tempo al fine di individuare possibili evoluzioni della mucosa metaplasica in displasie (alto grado e basso grado) e in adenocarcinoma in stadio precoce. Come detto sopra l’individuazione di piccole lesioni ancora nello stadio di displasia consentono trattamenti non invasivi (EMR/ESD, RFA) e guarigione completa delle lesioni. E’ chiaro che questo approccio articolato richiede la presenza di un equipe di specialisti (anatomo-patologo, endoscopista e chirurgo) che abbiano una grande esperienza su questo tipo di patologia e su questi trattamenti in modo da garantire elevata accuratezza diagnostica e efficacia terapeutica. Presso la Chirurgia dell’Esofago e dello Stomaco dell’Ospedale di Borgo Trento è stato creato un team di specialisti che seguono questa patologia con ambulatori dedicati e con coinvolgimento del Servizio di Anatomia Patologica con l’Unità Organizzativa Semplice di Patologia del Tratto GastroIntestinale ed Epatica (Responsabile: Dott.ssa Tomezzoli) e del Servizio di Endoscopia Chirurgica (Responsabile Dott. Rodella). SONO INTERESSATO A DARE LA MIA DISPONIBILITÀ PER SOSTITUIRE I COLLEGHI DI (BARRARE) ■ ■ MEDICINA GENERALE PEDIATRIA COGNOME ..................................................................................................................................................................................................................................................................... NOME.................................................................................................................................................................................................................................................................................... VIA ....................................................................................................................................................................................................................................................N. CAP .......................................... CITTÀ ................................ ............................................................................................................................................................................................................................ TELEFONO ...................................... / ................................................................. / ...................................... ....................................................................... Possesso del Diploma di Formazione Specifica in Medicina Generale SI ■ NO ■ Possesso della Specializzazione in Pediatria SI ■ NO ■ VERONA MEDICA 21 PROFESSIONE E LEGGE Legge di Stabilità (Legge 27 dicembre 2013, n.147) Ecco le disposizioni in tema di sanità La Legge 27 dicembre 2013, n 147, “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato” (Legge di stabilità 2014), approvata nei giorni scorsi contiene provvedimenti di interesse sanitario. Fra gli altri provvedimenti, si prevedono finanziamenti destinati a: - Screening neonatale per la diagnosi precoce di malattia metaboliche ereditarie - Assistenza sanitaria all’estero (non ai fini della mobilità sanitaria all’interno della UE) - Anagrafe nazionale assistiti (ANA). Si tratta di un progetto di estensione nazionale per ovviare al disallineamento delle anagrafiche a livello di Aziende Sanitarie, Regioni, erogatori pubblici e privati. Questo elenco dovrebbe diventare riferimento unico entro la data del 30 aprile 2015, e dovrebbe comprendere tra i dati registrati: il medico di medicina generale curante, i codici di esenzione per patologia e reddito, il domicilio dell’assistito; dati questi che dovrebbero essere codificati in modo da poter essere consultati in tutte le banche dati di rilevanza nazionale e regionale. - Assistenza sanitaria al personale navigante. - Adroterapia oncologica. - Visite mediche fiscali di controllo relative alle assenze dei lavoratori per malattia, sulla base di liste speciali per il reperimento dei medici già istituite, senza maggiori oneri per la finanza pubblica. - Finanziamento ai policlinici universitari privati. - Individuazione dei costi standard per la sanità pubblica. - Formazione specialistica dei medici. - Indennità di vacanza contrattuale per il pubblico impiego e per il personale convenzionato, che rimane fissata a quella in godimento al 31 dicembre 2013, intendendosi la restante negoziazione limitata alla sola parte normativa e senza possibilità di recupero per la parte economica. Il dispositivo prevede inoltre la riduzione del finanziamento dello Stato al SSN nella misura di euro 540 milioni per l’anno 2015, e di euro 610 milioni per ogni annualità dal 2016 in avanti, quota che andrà a carico delle Regioni e Province autonome (ad eccezione della Regione Sicilia); il rinnovo del Prontuario del Piano di continuità Ospedale-Territorio (PHT); la stabilizzazione dei medici con almeno 3 anni di attività presso strutture pubbliche o private accreditate nel campo delle cure palliative. Una disposizione contenuta nella legge (comma 425) prevede infatti che i medici in servizio presso le reti dedicate alle cure palliative pubbliche e private accreditate, anche se non in possesso di una specializzazione, ma che alla data di entrata in vigore della legge possiedano almeno una esperienza triennale nel campo delle cure palliative, certificata dalla Regione di competenza, divengano idonei ad operare nelle reti dedicate alle cure palliative pubbliche e private. CARLO MATTEO PERUZZINI ATTENZIONE! Si deve comunicare alla segreteria dell’Ordine l’eventuale variazione di residenza – o del recapito presso il quale si desidera ricevere le comunicazioni dell’Ordine, dell’Enpam e della Federazione Nazionale. Questo è previsto dall’art. 64 del codice di deontologia medica ed è previsto anche dalle nuove norme riguardanti le pubbliche amministrazioni. L’inadempienza a tali disposizioni può dar corso alle procedure di cancellazione dall’albo professionale con gravi conseguenze in ambito civile e penale, ma anche a gravi rischi sulla copertura assicurativa per l’attività svolta. È infatti fatto obbligo all’ordine di avviare le procedure di cancellazione dall’albo nei confronti degli iscritti che non risultano più reperibili. La Segreteria dell’Ordine 22 VERONA MEDICA PROFESSIONE E LEGGE Responsabilità professionale sanitaria Le proposte delle Regioni in audizione alla Camera “La responsabilità delle cure fa sempre capo al Servizio sanitario nazionale e non può essere elusa”. È questa la posizione delle Regioni sul tema della responsabilità professionale sanitaria, illustrata dall’Assessore della Regione Emilia-Romagna, Carlo Lusenti alla Commissione affari sociali della Camera. Un tema questo che deve però essere inquadrato nell’ambito dei Livelli essenziali di assistenza, ovvero nel quadro dei diritti del sistema. Lusenti si è in particolare soffermato su tre questioni fondamentali. “La prima necessità – ha detto Carlo Lusenti – è il lavoro fondamentale per realizzare un vero e proprio cambiamento culturale, considerando che la responsabilità delle cure fa sempre capo al servizio sanitario nazionale, anche quando emergano carenze o aspetti negativi. Esiste cioè – ha spiegato Lusenti – una responsabilità di sistema che non può essere elusa”. Quando il servizio sanitario “fallisce e il cittadino subisce dei danni occorre garantire un risarcimento in tempi contenuti che consideri l’entità del danno stesso, ma che tenga anche conto – come si sottolinea nello stesso documento della Conferenza – che in medicina alcuni errori sono inevitabili. Occorre anche uno sforzo maggiore sul fronte della formazione alla sicurezza”. Il tema, inoltre, deve però essere inquadrato nell’ambito dei Livelli essenziali di assistenza, ovvero nel quadro dei diritti del sistema. È da questo principio che si deve partire, andando anche al di là della parte meramente risarcitoria. Sotto questo profilo occorre considerare anche altri aspetti come quello del “danno reputazionale”, peraltro difficilmente quantificabile, che può colpire ad esempio un medico e, in generale, un clima in cui gli operatori sanitari non si sentono più sicuri nel loro lavoro”. La seconda questione toccata da Lusenti è relativa al ritardo legislativo relativamente al tema delle responsabilità delle professioni sanitarie. “Non esiste ancora un obbligo di assicurare la responsabilità civile nelle Asl. Le Regioni – ha detto Lusenti giudicano positivamente le proposte all’attenzione del Parlamento, ma resta il fatto che ancora non si è arrivati ad una legge”. Il terzo tema è quello relativo alla costruzione di un sistema trasparente ed equo: “non ci sono osservatori regionali, mancano un omogeneo sistema di presa in carico e un impianto sistematico e procedurale nelle relazioni con le diverse Istituzioni, fra cui la Magistratura”. “Le Regioni – ha concluso Lusenti – chiedono al Parlamento di continuare il lavoro per una definizione più puntuale delle responsabilità professionali in ambito sanitario e sono disponibili ad un lavoro congiunto per coniugare al meglio iniziative legislative proprie delle Regioni con le proposte di legge al vaglio del Parlamento”. CARLO MATTEO PERUZZINI ✂ VERONA MEDICA - Palazzo Vitruvio Cerdone - Via Locatelli, 1 - 37122 VERONA CERCO, OFFRO E SCAMBIO: TEMPO LIBERO ...................................................................................................................................................................................................... DEPENNARE LE VOCI CHE NON INTERESSANO ..................................................................................................................................................................................................................................................................................................... COGNOME NOME .............................................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................................................. INDIRIZZO ................................................................................................................................................................................................................................................................ TELEFONO .............................................................................................................................................................................................................................................................. Nº TESSERA ORDINE VERONA MEDICA ............................................................................................................................................................................................................................... 23 PROFESSIONE E LEGGE Responsabilità professionale: “se il Parlamento non legifera non resta che l’assicurazione per il malato” IN ARRIVO UN NUOVO CARROZZONE DI STATO? Se il parlamento non legifera non resterà che pensare all’assicurazione per il malato. L’affermazione è contenuta nel documento in materia di responsabilità professionale del personale sanitario che le Regioni sottoporranno in sede di audizione presso la Commissione Affari Sociali della Camera dove è in corso l’esame di cinque proposte di legge in materia di responsabilità professionale sanitaria. Nel documento si legge che si dovrà pensare ad una soluzione per cui “tutti i cittadini versano un contributo per assicurarsi contro il rischio di esiti indesiderati da trattamento sanitario non derivanti da responsabilità di alcuno che possa dar luogo ad eventuale indennizzo”. Si tratta di dieci pagine in cui “le autonomie” analizzano il fenomeno della responsabilità professionale medica e che si concludono con una proposta a livello nazionale in cui si chiede in tre punti di procedere “a una gestione locale (prioritariamente extragiudiziale) del contenzioso e, se il cittadino non si ritiene soddisfatto, ricorre all’organismo di mediazione finalizzata alla conciliazione prima di andare in giudizio, come previsto dal D.Lgs. 28/2010 e s.m.i.”. Si prevede che “tutti i cittadini versano un contributo per assicurarsi contro il rischio di esiti indesiderati da trattamento sanitario non derivanti da responsabilità di alcuno che possa dar luogo ad eventuale indennizzo (c.d. “assicurazione del malato”). E infine che “tale fondo può essere gestito a livello nazionale con articolazioni regionali (come accade, per esempio, per l’Inail), con gestione, però, da parte del Servizio 24 sanitario regionale, posto che questa materia fa parte dell’assistenza sanitaria-tutela della salute dei cittadini”. In un contesto di sfiducia reciproca fra i cittadini e gli operatori sanitari, dicono le Regioni, è necessario “orientare le organizzazioni sanitarie verso una nuova cultura, che dovrebbe radicarsi nei professionisti fin dall’inizio del corso di studi universitari, valorizzando la responsabilità nella sua accezione positiva, dell’essere responsabili del processo di cura dei pazienti, ma per farlo è indispensabile: quantificare l’entità del fenomeno “responsabilità professionale sanitaria”; stabilire la ricorrenza degli errori; valutarne l’effettiva incidenza; analizzare la genesi del determinismo degli stessi”. Le Regioni suggeriscono i cinque punti che le Aziende Sanitarie dovrebbero attuare. 1)La cogestione amministrativa, medico-legale e assicurativa del contenzioso e la creazione di un osservatorio aziendale dei sinistri. “Il medico legale interno all’Azienda – si legge – deve espletare tutte le attività necessarie e, per tale motivo, non si ritiene confacente allo scopo il fatto di avvalersi di consulenze esterne, stabili o, ancor peggio, occasionali, perché un professionista che non appartiene alla struttura sanitaria, che non ha rapporti di consuetudine con gli altri colleghi (i clinici), che non conosce profondamente l’organizzazione aziendale, le procedure e i protocolli in uso e le linee guida cui i professionisti fanno riferimento, nonché quali sono le dinamiche relazionali e strutturali, difficilmente può essere altrettanto utile e funzionale al sistema”. 2) La raccolta di reports tempestivi sull’accaduto e l’attività di consulenza medico-legale strutturata a favore dei clinici in ogni ambito, possibilmente sulle 24 ore, visto che le attività assistenziali sono rese continuativamente. 3) L’analisi approfondita delle cause e la valutazione medico-legale con garanzia di onestà e trasparenza verso i cittadini per una composizione equa e tempestiva della vertenza. 4) La promozione di iniziative di prevenzione dei conflitti con la modifica dei percorsi assistenziali e la formazione continua del personale. 5) La diffusione della cultura della sicurezza anche attraverso l’utilizzo di linee guida, protocolli, procedure e la diffusione di best practice. Il documento ravvisa l’esigenza di assicurare omogeneità, per qualità e quantità, nonché per requisiti minimi di sicurezza e garanzie di efficacia, alle prestazioni erogate su tutto il territorio nazionale; la necessità di individuare percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali costruiti sulla appropriatezza e sulla centralità del paziente; il dovere di procedere con rapidità all’innalzamento dei livelli di sicurezza delle prestazioni attraverso la prevenzione del rischio da medical malpractice; l’opportunità di aprire il sistema alla cultura della valutazione, puntando sull’utilizzo di indicatori di esito e di valutazione degli obiettivi di salute conseguiti, più che di mera sommatoria di prestazioni erogate. In sintesi le Regioni focalizzano l’attenzione su sette punti che prevedono: Assicurazione, autorizzazione e accreditamento L’assicurazione diventa condizione necessaria e imprescindibile per le altre due, soprattutto per quanto attiene ai VERONA MEDICA PROFESSIONE E LEGGE liberi professionisti e alle strutture sanitarie private; per le strutture pubbliche, la tutela dei rischi può anche essere assolta attraverso la ritenzione e, quindi, con la gestione diretta dei sinistri (c.d. “autoassicurazione”) in maniera integrale (per esempio la Regione Toscana), parziale con assicurazione sopra una certa soglia, variabile (per esempio il Friuli Venezia Giulia, la Liguria, l’Emilia-Romagna, ecc.). Sicurezza delle cure Lavorando sull’appropriatezza, la tempestività e la qualità delle prestazioni erogate garantendo la trasparenza e l’assunzione di responsabilità da parte del Ssn nei casi di eventi avversi legati all’attività sanitaria, siano essi dovuti a errori individuali, di sistema oppure alla c.d. alea terapeutica attraverso la messa a punto di un sistema misto, risarcitorio e indennitario, in maniera da tutelare le persone danneggiate da eventi avversi correlati all’attività sanitaria, indipendentemente dal riconoscimento o meno di una responsabilità individuabile, tutelando al contempo strutture e operatori e salvaguardando il rapporto di fiducia nei confronti del SSN. risarcimenti sul territorio nazionale, da zero a cento punti percentuali di danno biologico permanente e temporaneo, compreso il danno da morte. Tutela assicurativa adeguata Obbligo delle strutture sanitarie private di avere una tutela assicurativa adeguata per massimale e postuma, per le strutture pubbliche di garantire – in proprio e/o attraverso una copertura assicurativa – la tutela degli eventi avversi. Reato autonomo in ambito penale Contemplare una fattispecie di reato autonoma in ambito penale, differenziando la responsabilità professionale sanitaria dalla responsabilità colposa in generale (lesioni personali colpose e omicidio colposo di cui agli artt. 590 e 589 c.p. rispettivamente). Fondo per i grandi rischi e per le insolvenze Creazione di un fondo per i grandissimi rischi e per le insolvenze, in modo da garantire la tutela delle persone danneggiate da attività sanitaria, introducendo il concetto della responsabilità oggettiva del Ssn. Health Technology Assessment Considerare nell’impianto anche l’Hta (Health Technology Assessment), nel suo approccio multidimensionale e multidisciplinare rispetto all’analisi delle implicazioni cliniche, sociali, organizzative, economiche, etiche e legali delle tecnologie, attraverso plurime valutazioni relativamente alla loro efficacia, alla sicurezza, ai costi, all’impatto sociale e organizzativo. Tabelle per la valutazione del danno Messa a punto di tabelle univoche per la valutazione del danno da attività sanitaria, allo scopo di uniformare i CARLO MATTEO PERUZZINI Radiografie a casa tua PRENOTA IL TUO ESAME DOMICILIARE allo 045.2222397 Cell. 334.2238796 Radiografie refertate con sistema di TELERADIOLOGIA (consegna immediata in formato digitale) Appuntamenti giornalieri compresi festivi. La soluzione per i pazienti che hanno problemi di mobilità permanente oppure temporanea. 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In conformità, la sentenza n.78/27/13 della 27° Commissione Tributaria della Lombardia ha definito “lavoratore parasubordinato pubblico” il medico di medicina generale in quanto inserito in un sistema sanitario collettivo e quindi privo di organizzazione autonoma e non assoggettabile al tributo IRAP. Infatti, il medico di medicina generale convenzionato col SSN, ai sensi dell’ACN 23 marzo 2005, svolge nell’ambito della “pubblica organizzazione aziendale dell’ASS” un servizio pubblico, in forma di collaborazione coordinata e continuativa, con compiti (art.45) e compensi predeterminati (art. 59) dallo Stato in uno studio medico che è definito Presidio del SSN (art. 36, comma 1), come già affermato prima nel DPR n.270/2000. Strumenti e collaboratori di studio, come afferma anche la sentenza della Cassazione n.22020/2013 non hanno di per sé un valore aggiunto per incrementare la produttività economica dello stu- 26 dio la cui attività si fonda sulla prestazione d’opera intellettuale del medico in assenza della quale lo studio non può operare. La sentenza n. 156\2001 della Corte Costituzionale ha già precisato che il tributo IRAP non è dovuto da chi svolge attività di lavoro autonomo senza disporre di una “autonoma organizzazione”. Inoltre, l’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 32 del 31 gennaio 2002 ha affermato che sono esenti dall’IRAP “le collaborazioni coordinate e continuative” ed il Consiglio di Stato sezione IV con la decisione n. 5176/2004 ha affermato che il rapporto di lavoro del medico convenzionato con l’ASL si inquadra come lavoro parasubordinato, giuridicamente caratterizzato proprio da una collaborazione coordinata e continuativa, come già affermato dall’art. 1 del DPR 270\2000. In conformità, la Commissione Tributaria Provinciale di Roma sezione n. 13 con sentenza n. 33/13/04 depositata il 10.03.2004 aveva già accolto il ricorso di un medico di medicina generale in merito al rimborso dell’IRAP. La Cassazione sezione Tributaria con sentenza n. 29134 dell’8 ottobre 2008 e n.23068 del 9 settembre 2008 ha già riconosciuto che il medico di medicina generale svolge l’attività nell’ambito dell’organizzazione dell’Azienda Sanitaria. Va rilevato che l’attività dei medici di medicina generale operanti nel loro studio da soli è già stata distinta sul piano amministrativo dall’attività avente propria organizzazione autonoma tipica invece dei poliambulatori medici dallo stesso Ministero delle Finanze con DPR n. 121 del 1 marzo 1961 (pubblicato in Suppl. Ordinario alla GU n. 73 del 23 marzo 1961) in cui si afferma testualmente: “sono ambulatori gli istituti aventi organizzazione propria e autonoma e che quindi non costituiscono lo studio privato in cui il medico esercita la professione.” Successivamente la sentenza n. 1488 del 6 luglio 1995 della Cassazione Penale sezione III e la Circolare del Ministero dell’Ambiente del 14 dicembre 1999 avevano stabilito i criteri per distinguere lo “studio” medico in cui il singolo esercita come unico professionista l’attività (art. 2229 cc) dal “poliambulatorio” medico inteso come struttura aziendale con più professionisti, autonoma organizzazione di personale e di beni strumentali (artt. 2082 e 2555 cc). Senza il medico l’organizzazione di studio convenzionato non può operare e quindi produrre reddito per cui la Cassazione Civile sezione V con ordinanza n. 18472 del 4 luglio 2008, ha stabilito che il medico convenzionato non è assoggettabile all’IRAP neppure se dispone di un dipendente e pertanto ha diritto al rimborso dell’IRAP indebitamente versata. TRACCIABILITÀ DELLE LOCAZIONI: BASTA PAGAMENTI IN CONTANTI La Legge di Stabilità per il 2014 ha introdotto l’obbligo di effettuare il pagamento del canone di locazione con mezzi tracciabili. Di conseguenza non sarà più possibile pagare in contanti. L’obbligo è esteso anche alle locazioni transitorie, quelle stipulate con studenti e quelle turistiche. Dal 01.01.2014 scatta l’obbligo per i proprietari di incassare il corrispettivo solo con assegno o con bonifico o con altro mezzo tracciabile. VERONA MEDICA PROFESSIONE E LEGGE IRAP: non dovuta dal MMG anche in presenza di un dipendente La Corte Suprema di Cassazione con sentenza n. 958/2014 ha rigettato l’appello promosso dalla Agenzia delle Entrate avverso una sentenza che riconosceva ad un medico di base il diritto al rimborso dell’IRAP, chiarendo in particolare che “la sussistenza di un dipendente part time non costi- tuisce elemento che di per sé provi l’assunto dell’Agenzia, specie in relazione ad un medico di base tenuto nell’interesse della sanità pubblica ad un’efficienza e continuità del servizio”. La Corte di Cassazione ha quindi chiarito che nel caso di specie non sussiste una stabile organizzazione di supporto dell’attività del contribuente. La sentenza della Corte di Cassazione riconosce quindi la peculiarità dell’attività del medico di medicina generale che di fatto è inserito in una organizzazione altrui quale è il SSN. L’elevato reddito non è indice di autonoma organizzazione La Corte Suprema di Cassazione con l’ordinanza n. 27032/2013 (All. n. 1) ha confermato l’orientamento che esclude la sola rilevanza del dato reddituale ai fini dell’IRAP. Il reddito elevato non è sempre sintomo di autonoma organizzazione. Di conseguenza, non è soggetto a IRAP il professionista di “chiara fama” che dichiara molto, ma che utilizza strutture predisposte da altri. La Corte Suprema di Cassazione ha accolto il ricorso proposto da un primario di cardiologia che denunciava redditi professionali assai elevati. Quest’ultimo davanti ai giudici di me- rito aveva inutilmente dedotto il suo diritto a ottenere dall’Amministrazione Finanziaria quanto erroneamente versato a titolo di IRAP per il 2004. La Corte Suprema di Cassazione ha rilevato che i redditi elevati di un professionista “non costituiscono però di per sé sintomo sufficiente della esistenza di una “autonoma organizzazione” (si vedano le ordinanze di questa Corte n. 9276 del 7 giugno 2012 e n. 9693 del 13 giugno 2012 relative ad esercenti la professione medica}, in quanto ben può accadere che professionisti di chiara fama svolgano la loro attività utiliz- zando strutture da altri predisposte (ad esempio in cliniche private o con il regime dell’intramoenia) così come sostenuto dal contribuente. La tesi del contribuente è poi resa credibile dal quadro delle spese da lui affrontate ove non figurano oneri per dipendenti e per immobili, ma solo oneri per compensi a terzi non dipendenti (attribuite al commercialista) ed altri oneri non meglio precisati e non specificamente valutati dal giudice di merito”. IL PRESIDENTE AMEDEO BIANCO Nuova pagina WEB dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Verona www.omceovr.it Informazioni e servizi “on line” VERONA MEDICA 27 ATTUALITÀ Medicina fai da te Un vecchio proverbio veronese recita “ogni giorno nasce un cucco, beato chi lo cucca”. In medicina gli esempi vengono da lontano. Guaritori, ciarlatani e saltimbanchi da sempre, in giro per mercati e villaggi, nei secoli hanno sempre cercato di abbindolare le persone meno furbe rifilando loro prodotti miracolosi per combattere ogni male. Oli elisir ed essenze, tra magia e stregoneria, venivano offerti a chi aveva bisogno di cure. Dagli inizi del 20° secolo tuttavia, lo sviluppo della mentalità scientifica e della ricerca medica hanno cercato di porre un freno a questo fenomeno, difendendo la salute e le tasche di coloro che, per incolpevole scarsa cultura, offrivano il fianco a farabutti di ogni specie. Negli Stati Uniti per prima, la Food and Drug Administration negli anni 30 pose le basi per le prime leggi che vigilassero sulla produzioni e vendita di farmaci oltre che di cibi, cosmetici, attrezzature mediche, umane e veterinarie. E ci avviciniamo all’argomento che qui voglio affrontare. Il DentiDrill. Da settimane internet è invaso da immagini e commenti su questo “kit fai da te” per farsi le otturazioni dentali in casa. Un kit che comprenderebbe (uso il condizionale per motivi che poi vi illustrerò) uno specchietto endorale, trapano odontoiatrico con una fresa, anestetico, materiale di otturazione, una luce polimerizzatrice e il necessario per lucidare l’otturazione. Chi lo vende? Secondo alcuni si tratta solo dello “scherzo” di una compagnia assicurativa olandese che promuove polizze per cure odontoiatriche low cost. Una bufala che calamiti l’attenzione sul contratto assicurativo da lanciare. Vero o non vero che sia, però, resta impressionante l’effetto bomba di questa notizia, di questo lancio pubblicitario veicolato nel web. 28 Tutti ne parlano, chi bene e chi male, ma ne parlano. I professionisti e le associazioni di categoria, naturalmente, sottolineano preoccupate l’assurdità del prodotto e la loro voce si alza chiara in tutti i possibili siti di comunità internet. Ma quanti avranno ragionato sul possibile acquisto che, come annuncia il patinatissimo sito del DentiDrill, permette di risparmiare sulle cure del dentista? Quante mamme e quanti papà avranno pensato che <se lo vendono evidentemente si può fare>? C’è anche un DVD che insegna come usarlo, non sarò mica io il più stupido! Dopo il permissivismo dei secoli scorsi e dopo il periodo opportunamente regolamentato che nel ventesimo secolo ha tutelato il pubblico da acquisti inutili se non pericolosi, oggi il web ha riaperto le porte all’anarchia pubblicitaria. Tutto si può nel web. Il web è incontrollato e incontrollabile. Le leggi dell’antitrust, concedetemelo, hanno dato una mano. Il “metodo scientifico”, per noi medici o dentisti formati, è un’obiettività della quale non possiamo fare a meno. Siamo da sempre stati abituati a valutare le nostre azioni in sintesi con le evidenze scientifiche. Anche il nostro codice deontologico ci impone, in molti articoli, di rispettare metodi scientifici e quindi, avendo alle spalle una coscienza e una conoscenza professionali, siamo dei curanti, dei terapeuti. Ma gli altri? Nella migliore delle ipotesi sono commercianti, con altra mentalità. E allora via alla medicina fai da te. Clicchi il sintomo, o i sintomi, leggi, li colleghi in qualche modo per quel che puoi e scaturisce la diagnosi. Fatta la diagnosi la terapia è a portata di mano. Quale terapia? Quella più economica o quella più confacente alla propria ideologia di vita? Quella più prudente o quella che assomiglia alla terapia fatta dall’amico dell’amico? E la prognosi? Beh, anch’essa si attanaglierà al proprio pensiero, ottimista o pessimista. Responsabilità? Nessuna, almeno nel caso di autoterapia. E se cure e terapia le faccio a terzi? Magari ai miei figli? Meglio non pensarci, la fiducia nel web è suprema, indiscutibile. Quella nel proprio medico, o dentista, evidentemente, lo è meno. Ogni giorno nasce un cucco, dicevo all’inizio, e i cucchi evidentemente sono molti. Non si giustificherebbe altrimenti la crescita esponenziale di questi fenomeni mediatici, di questi siti di cure mediche alla portata di tutti, ma nessuno gratuito. È qui che casca l’asino. Chi gestisce questo commercio non è un benefattore, al contrario, mira a far cassa ed evidentemente ci riesce. Pseudo ditte farmaceutiche che promettono dimagrimenti a velocità interstellari, sbiancanti dentali come gelati al cucchiaio, vitamine e integratori in realtà dopanti, farmaci per l’erezione a prezzi stracciati. Siamo alle solite, dove manca la cultura, anche la semplice cultura dei ruoli, dove l’ignoranza la fa da padrone, i profittatori affondano le mani…. nei portafogli altrui! E allora a quando un kit per l’artroscopia al babbo che si è rotto un menisco giocando a calcetto? Fatta sul tavolo di cucina che per rigidità e dimensioni si presta allo scopo? E la prostatectomia al nonno sul bidet di casa? Non è ancora stato concepito un kit adeguato? Costa magari un po’, ma vuoi mettere il confort del nonno che non deve lasciare le mura domestiche e la comodità della mamma che può seguirlo a casa senza rinunciare a portare il bimbo all’allenamento di calcio e la bimba alla lezione di danza? Ridiamoci su, purchè …..tutto resti solo e sempre uno scherzo. FRANCESCO BOVOLIN VERONA MEDICA ATTUALITÀ 50° Anniversario dell’Istituto di Medicina dello Sport del CONI di Verona L’Istituto di Medicina dello Sport del CONI di Verona vanta una gloriosa tradizione. Venne inaugurato, come Centro di Medicina dello Sport, nel settembre 1963 per l’iniziativa di alcuni medici, veri pionieri della Medicina dello Sport: il dottor Giovan Battista Fraccaroli e il dottor Sinibaldo Nocini. Da allora ha costituito e costituisce un punto di riferimento per la moltitudine di ragazzi che si approcciano allo sport agonistico e per gli atleti adulti che praticano, nelle varie espressioni dell’attività amatoriale, l’agonismo. È stato anche una delle palestre formative per i giovani medici sportivi, alcuni dei quali hanno successiva- mente raggiunto importanti incarichi presso le Federazioni Sportive Nazionali del CONI e presso blasonate società sportive. Sabato 14 dicembre 2013, presso la sede del CONI Provinciale in via Forte Tomba (Cadidavid), è stato celebrato il 50° anno dalla sua fondazione. All’evento sono intervenuti, oltre al delegato provinciale del CONI Stefano Gnesato, il vice presidente nazionale e i presidenti della Federazione Medico Sportiva del Veneto e di Verona, rispettivamente Gabriele Petrolito, Lorenzo Spigolon e Roberto Filippini. In rappresentanza dell’Ordine dei Medici ha parlato Lucio Cordioli. È stata fatta memoria della intuizione da parte di un nucleo di medici pre- cursori di creare una struttura per la medicina dello sport, disciplina allora agli albori ma che in Italia ha conosciuto un discreto sviluppo, alla pari con la domanda crescente di attività sportiva da parte della popolazione. Alberto Ciacciarelli e Pierluigi Tregnaghi hanno condotto e cadenzato i vari momenti della lunga storia dell’Istituto di Medicina dello Sport fino ai giorni odierni, avvalendosi delle testimonianze del prof. Pierfrancesco Nocini, di Letizia De Battisti, di Landino Cugola, di Alberto Manganotti e di Pietro Allegri. In sala erano presenti le varie generazioni di medici sportivi che vi hanno svolto l’attività, oltre ad alcune gradite presente esterne come il dott. Vincenzo Lamberti e la dottoressa Susi Campi, rispettivamente direttori del Centro di Medicina dello Sport di Vittorio Veneto e di Rovigo. Attualmente l’Istituto di Medicina dello Sport del CONI ha sede in via Filopanti n. 3 a Verona e, nel solco della sua gloriosa tradizione, continua ad operare offrendo il suo competente e rigoroso servizio. PIERLUIGI TREGNAGHI CERTIFICAZIONI TELEMATICHE DI MALATTIA Informiamo gli iscritti che la segreteria dell’Ordine è ora in grado di rilasciare ai medici che ne dovessero avere necessità le credenziali di accesso al portale INPS per la compilazione dei certificati di malattia a l personale dipendente. Per ottenerle è necessario accedere alla segreteria personalmente. VERONA MEDICA 29 STORIA DELLA MEDICINA Patate di LUCIANO BONUZZI I - La riflessione sulla patata mostra un universo decisamente mosso in attesa di trovare quella definizione del proprio contesto che connota altre, fondamentali sorgenti alimentari come la farina di Demetra, tipica della civiltà mediterranea, o il riso che domina la gastronomia nel sud-est asiatico o, ancora, l’orzo dell’altopiano tibetano. Senza tener conto delle originarie radici andine, il mondo della patata è invece circondato da confini piuttosto fluidi per quanto sembri connotare soprattutto la cultura gastronomica transalpina con un baricentro nella Germania che si propone come il paese delle patate per eccellenza; si tratta però di un parere, almeno in parte, riduttivo sia perché la patata si impone in questo territorio solo nel ‘700, sia perché il pane vi è altrettanto presente e lo è da tempo, prima che prendesse piede la coltura delle patate. Se si confronta la patata con la polenta, un altro dono americano, sorgono del resto analoghe perplessità soprattutto se si guarda al Veneto, il paese dei mangiatori di polenta, dove il purè di mais, soprattutto nell’Ottocento, è stato largamente consumato tanto da far pensare al Veneto come ad una regione gastronomicamente intonata dalla polenta. Polenta e patate, in verità, sono buone sorgenti caloriche che permettono di sedare la fame, proprio come il pane, ma hanno una storia piuttosto diversa che si può spiegare tenendo conto delle principali caratteristiche che connotano tutti questi alimenti: il pane, la polenta e la patata. Se si confrontano la patata e la polenta con il grano, un cereale panificabile dal buon contenuto di sostanze azotate, si capisce come quest’ultimo abbia potuto facilmente sostituire la carne e ciò spiega la sua larga diffusione (1) ma anche la sua tenuta di fronte alla progressiva avanzata della patata 30 lungo l’età moderna. Nel confronto fra patate e polenta è, invece, il rischio connesso alla monotonia alimentare maidica che alla fine, dopo lunghe assunzioni improprie, si è posto come crinale per ogni possibile consenso. Dopo la scoperta delle vitamine la polenta è andata, peraltro, ritagliandosi uno spazio adeguato grazie all’impiego integrato con altre sorgenti alimentari. Oggi, pur non godendo dell’apprezzamento riservato al pane o alla patata, la polenta è ancora funzionale ad alcuni piatti ben mirati: come accompagnamento per il baccalà o per le seppie con il nero o, se si vuole, per ammorbidire la soppressa o fondere il formaggio verde. A conti fatti, la patata, rispetto alla polenta, si rivela, senza dubbio, più maneggevole ed adeguata ai bisogni alimentari più diversi, sia per la sopravvivenza in tempo di carestia che per la nutrizione corren- te, ed è questo il principale fattore che ha contribuito alla sua progressiva affermazione, affiancando un altro alimento dalla consolidata forza nutritiva come il pane di frumento. Si può dire che il consenso per la patata è ormai diffuso su tutto il pianeta con una palese tendenza all’espansione: basti pensare all’ampiezza della recente produzione cinese. In sintesi, la patata, un alimento che si fa conoscere lungo l’età moderna, diventa ubiquitaria nell’età contemporanea quando la vita è plasmata dall’industria. La patata sembra, ormai, essere l’alimento della civiltà industriale e non solo il piatto emblematico della cucina transalpina. II - La patata (2) è una Solanacea con rami sotterranei che si ingrossano alla loro estremità formando tuberi. Si tratta di una pianta spontanea dell’America del Sud che fu importata in Europa dapprima dagli Spagnoli fra il 1580 e il 1585 e in seguito dagli Inglesi. Dalla Spagna e dal Portogallo fu poi introdotta in Italia dai Carmelitani lungo gli ultimi anni del ‘500 e i primi del secolo successivo. La sua diffusione fu però piuttosto lenta, almeno nella fase iniziale in cui era necessario vincere le resistenze che dovunque affiorano quando si tratta di modificare abitudini alimentari consolidate. Nel ‘700, tuttavia, la coltivazione della patata era ben praticata in Europa sia in Inghilterra che in Germania ed anche in Francia. Scrive al proposito Franz Herre, per dire della Germania, che la patata “diventò l’alimento base nel XVIII secolo grazie alla più grande delle azioni intraprese da Federico il Grande, l’ordine da lui impartito di coltivare i campi a patate e di farne cuocere il frutto ‘nella sua uniforme’ cioè con la buccia”. Fu così assicurato il fabbisogno alimentare per un popolo di contadini e di soldati. Ma, continua Herre, Goethe espresse qualche perplessità in merito al consumo, a suo avviso eccessivo, che andava diffondendosi fra i tedeschi (3). Pure in Francia, al tempo dell’Ency– clopédie, la patata era regolarmente coltivata in alcune province del regno come la Lorena, l’Alsazia o la regione di Lione. Si trattava di un cibo per contadini: cotta in acqua, al forno o alle brace serviva per preparare “piatti rozzi e rustici” mentre “le persone più agiate” usavano condirla con il burro o accompagnarla con la carne. Nota Venel - l’estensore della voce ‘patata’ per l’Encyclopédie - che si tratta di una “radice … insipida e farinosa” utile “agli uomini che richiedono solo di sostentarsi” e conclude commentando che “si rimprovera giustamente alla patata di essere ventosa: ma cos’è mai qualche peto per gli organi vigorosi dei contadini e dei manovali?”(4). Luigi XVI, un mite ed illuminato sovrano vittima del radicalismo giacobino, diede grande impulso alla coltivazione di questa pianta ma quando il “catastrofico cambiamento stagionale”(5) del 1789 portò ad un livello insostenibile il prezzo del pane la patata non era, evidentemente, ancora entrata nell’uso con adeguata larghezza da poter scongiurare, per quanto possibile, le carenze alimentari più VERONA MEDICA STORIA DELLA MEDICINA vistose, in modo da impedire all’illuminismo di naufragare nel terrore. In Francia, comunque, alla conoscenza della patata per quanto interessa l’impiego umano diedero un significativo contributo sia Antoine-Augustin Parmentier (1737-1813) che, prigioniero dei prussiani, aveva imparato a nutrirsi di patate che madame Mérigot (6) che, con il suo libro - La cusinière républicaine -, insegnò ai francesi come cucinare questo tubero che da tempo era regolarmente consumato sia in Inghilterra che in Germania. In ogni modo, nei primi decenni dell’Ottocento la patata è presente nella dieta delle principali comunità francesi: refettori, ospizi, esercito (7). Più difficile è stata l’introduzione di questa solanacea sia in Russia che in Italia. In Russia la propaganda promossa dalla Grande Catarina non ha avuto il successo dell’analoga operazione attivata in Prussia da Federico il Grande. Ed anche in Italia, per quanto la patata fosse stata tempestivamente coltivata nell’orto botanico di Padova, le resistenze al suo impiego alimentare sono state quanto mai forti, tanto che solo nell’Ottocento, verosimilmente incoraggiata dalle carestie, compare con regolarità sulla tavola degli uomini, contrastando a fatica lo spazio gastronomico riservato alle castagne e alla polenta. David Gentilcore (8), in un dettagliato studio sulle fortune della patata in Italia, ricorda vari pionieri, fra i quali qualche ecclesiastico, che si sono adoperati per diffonderne la conoscenza; in particolare, fa il nome di Vincenzo Corrado, più noto come autore del Cuoco galante, che nel 1798 pubblicò un Trattato delle patate per uso di cibo. Nel dominio della Serenissima Repubblica Veneta, ai confini con il mondo austro-tedesco, fin dal 1767 Antonio Zanon (9), per combattere “la scarsezza de’ grani”, guarda alle patate ritenendole un “cibo grato agli Uomini” ma osservando nel contempo che, “quantunque ne facciano uso molte Nazioni europee con moltissimo loro vantaggio”, questo cibo è nel Veneto “quasi universalmente ignoto”. Dopo aver ricordato che i polacchi le accompagnano con il manzo mentre gli olandesi usano condirle con il burro, Zanon ne elenca i più comuni VERONA MEDICA impieghi: le patate servono, infatti, “per ogni sorta di pasticci” ma anche per fare il pane o per preparare quella polvere per capelli che si usava in Antico Regime. Spiega, infine, come vanno coltivate citando, integralmente, una lettera di Pietro Arduino. Dopo qualche decennio, passata la bufera napoleonica, il parroco di Arbizzano, don Luigi Dalla Bella (10), rilancia la questione con una pubblicazione indirizzata ai propri confratelli perché coinvolgano e convincano i “coloni” delle rispettive parrocchie a coltivare le patate che non sono esposte al rischio delle intemperie, né impoveriscono il terreno. Si tratta, osserva Dalla Bella, di un ottimo nutriente che permette di scongiurare l’avvento dello scorbuto. Ricordati i menu a base di patate e di formaggio serviti da Parmentier, illustra come è possibile servirsene in ambito alimentare. E più oltre, guardando alle montagne veronesi - Sant’Anna d’Alfaedo, Erbezzo, Chiesa nuova, Velo - dove incombe la pellagra dovuta all’abuso di “polenta di frumentone”, raccomanda, ancora una volta, di ricorrere alle patate in sintonia con l’insegnamento di Tissot e con le linee d’indirizzo dell’Università di Padova dove Fanzago aveva attribuito la pellagra alla miseria e all’abuso di grano turco (11). La promozione della patata resta peraltro difficile come si può cogliere dalla lettura delle poche pagine che Ciro Pollini (12) riserva a questa coltura nel Catechismo agrario del 1819. Pollini, descritti i vari tipi di patate, insegna come si fa a piantarle e suggerisce di scegliere “luoghi ove non verrebbero altri generi”: si tratta evidentemente di una coltura di ripiego. Elencati i parassiti che possono danneggiarle, passa a descrivere la raccolta e le modalità di conservazione. Avverte che la patata cresce bene in montagna “ove il grano non alligna”. Spiega come vanno cotte e ricorda che sono quanto mai utili per la panificazione sia “manipolando con farina di frumento” che ricorrendo al grano turco. “Infinite altre - continua Pollini - sono le maniere onde si possono acconciare pell’uomo le patate. Però l’uso più vantaggioso a cui dovrebbero destinarsi è quello di cibo alle bestie bovine, a’ majali e a’ polli”. L’amministrazione austriaca che governava il Lombardo-Veneto, nono- stante le riserve di Pollini, aveva tentato di incoraggiarne l’uso a scopo alimentare ma con mediocre successo tanto che in occasione delle rivolte del ‘48 si gridava: “Viva Pio IX, morte alle patate!”(13). Espressione del malinteso fra il buon governo dell’Austria e i suoi sudditi di lingua italiana è l’aneddoto che narra della visita a Verona di Francesco Giuseppe che, giunto in città nel giorno di ‘Venerdì gnoccolar’, sarebbe stato costretto a nutrirsi con gnocchi di patate, senza particolari riguardi per la dignità imperiale (14); è però difficile dire se il piatto offerto, di cui parla Herre, contenesse veramente gnocchi di sole patate dato che la festa di ‘Venerdì gnoccolar’ precede il tempo in cui è iniziata la campagna volta a promuoverne l’uso. Le patate, comunque, nell’Ottocento rientravano fra gli ingredienti dell’impasto elaborato per preparare gli gnocchi, come avverte un piacevole poemetto di padre Camillo Cesare Bresciani (15). Se in Italia l’avvicinamento alla patata fu piuttosto problematico, si deve riconoscere che in Irlanda le cose andarono a gonfie vele, almeno fino a quando una grave carestia, dovuta alla peronospera, colpì il paese intorno alla metà dell’Ottocento sfociando in una vera e propria tragedia. Gli irlandesi, nel tentativo di opporsi ai colonizzatori inglesi, fecero infatti il possibile per “conservare il vecchio sistema di vita” e per un certo tempo vi riuscirono proprio “dedicandosi alla coltivazione della patata”(16). La situazione divenne però insostenibile quando nel 1845 e 1846, anni di cattivo raccolto, “migliaia di persone morirono di fame e centinaia di migliaia per insufficiente nutrizione”(17). Non si può, evidentemente, fare affidamento su una sola sorgente alimentare per quanto buona possa essere. La patata, tuttavia, continua la propria marcia, difficile ma trionfale, raggiungendo la regione himalayana dove nel 1860 fu introdotta dagli inglesi (18). Oggi questo cibo, che ha caratteristiche ottimali per un’alimentazione ad alta quota, fa parte della dieta corrente. Ne parla, fra gli altri, anche Fosco Maraini (19) descrivendo un famoso viaggio, compiuto con Giuseppe Tucci, fra Nepal e Tibet. Entrate nella dieta di tanti paesi, le patate interessano le stesse arti figu- 31 STORIA DELLA MEDICINA rative: van Gogh le dipinge più volte per alludere alla povertà (20). Ma la patata fa sentire la propria presenza soprattutto in letteratura, l’arte della parola che affiora nella bocca (21) dove l’intreccio fra sapori e saperi coinvolge, ovviamente, anche la patata. In effetti, è ricordata nelle principali letterature da quella in lingua inglese a quella francese, tedesca, italiana etc. James Joyce nell’Ulisse vi allude ripetutamente: ora per ricordare una mediocre cucina a base di “pesci e patatine” ed ora per farne una metafora sessuale quando Zoe, un personaggio femminile del celebre romanzo, estrae dalla tasca sinistra dei pantaloni del proprio compagno “una dura patata nera raggrinzita”(22). Più sobri e meno scabrosi rimandi si possono cogliere nelle pagine degli scrittori che gravitano intorno al mondo austro-tedesco. Mario Rigoni Stern nella Storia di Tönle - la storia di un lavoratore stagionale che si recava oltre frontiera - racconta che Tönle “sulla via del ritorno, si fermò in Austria presso la famiglia di contadini dove aveva lavorato per la semina delle patate e, visto il raccolto eccezionalmente abbondante e la qualità, ne chiese una decina di chili da portare a casa come semenza. Erano patate con la scorza scura e liscia, che quasi dava sul violetto, e con la pasta bianca e compatta, che, assicuravano quei contadini, pur non essendo eccelsa come qualità, aveva il pregio di resistere alla conservazione e al gelo: in primavera, insomma, non buttava i germogli e poteva durare bene da un raccolto all’altro”(23). Questo rimando fra patata e severità della vita, che Rigoni Stern descrive con scarna sobrietà, lo si ritrova con accenti esasperati nelle riflessioni di Sandro Disertori, che fu prigioniero in Germania durante l’ultima guerra, e in quelle di Ernst Jünger che visse, invece, la durezza dell’occupazione. La patata riempie l’immaginario di entrambi. Disertori, che nel periodo della prigionia tenta una rudimentale classificazione delle patate (per i soldati tedeschi, per i civili, per i maiali e per i prigionieri), racconta di una “corale e pantagruelica” mangiata, proprio di patate, avvenuta fulmineamente dopo la liberazione (24). In Jünger, d’altra parte, l’allusione alla patata presenta 32 sfumature diverse, dal tono dolente. Jünger(25), che aveva nascosto i suoi fucili da caccia sotto un lontano campo di patate, esprime infatti sottili e scorate inquietudini quando viene a sapere che si voleva cancellare l’assetto industriale della Germania e trasformare la Ruhr in un campo di patate; tanto più che nell’autunno del ‘45 un’ordinanza alleata aveva imposto ai tedeschi di piantare solo e nient’altro che patate, rinunciando ai frutti e ad altre leccornie come gli asparagi, tanto apprezzati da Jünger. Intorno alla metà del secolo scorso la simbiosi fra patata e mondo germanico è, senza dubbio, consolidata. Ma la patata si rivela altrettanto significativa per connotare altre culture, come quella belga o quella francese, divise però dal differente modo di interpre- cogliere l’importanza che le viene riconosciuta. Per quanto trascurata da Grimod de La Reynière, è profondamente apprezzata dal grande Anthelme Brillat-Savarin come lascia intendere un commento in merito alla fecola dove scrive che “il posto d’onore” per elaborarla “fino ad oggi spetta alla patata”(27). Si può osservare che, preparata come fecola, la patata è mimetizzata; pur tuttavia si tratta di un apprezzamento di grande rilievo data l’autorevolezza del personaggio che l’ha formulato. Anche nelle ricette di Carême (28) compare sotto forma altamente mimetizzata; ma questo processo di occultamento e di trasformazione investe non pochi prodotti manipolati da questo illustre maître. Si ricordano, al proposito, il ‘Potage di purée di patate alle foglie tare le patate fritte. Simenon spiega che in Francia le patate fritte vengono “passate nell’olio bollente mentre in Belgio le gettano nel grasso di bue misto a strutto”(26). Georges Simenon, un raffinato descrittore di atmosfere, riserva alla patata grande attenzione per connotare ambienti e situazioni; si può dire che in ben pochi fra i suoi romanzi questo tubero è assente. III - La vittoriosa marcia che ha portato la patata sulle tavole di tutto il pianeta ha arricchito i ricettari e i libri di cucina degli ultimi secoli. Bollita nell’acqua o cotta nelle brace in una fase pionieristica, la patata è entrata quanto prima nella composizione di piatti piuttosto elaborati, sia come guarnizione che come ingrediente. Basta dare una rapida occhiata ai più celebri manuali di gastronomia per di cerfoglio’ ma anche vari purée: alla crema, alla lionese o alla bretone. Una semplificazione delle procedure si realizza con Escoffier che durante la guerra del ‘70, nominato cuoco dello stato maggiore dell’esercito del Reno, fece ripetuto ricorso alle patate fritte (29). Nella Guida alla grande cucina, il celebre trattato di Escoffier(30), le patate sono ormai proposte in qualche decina di ricette: si tratta di un motivo a cui la cucina classica francese non può più rinunciare. In Italia, per la diffusione dell’impiego alimentare del tubero in parola, ha avuto indubbio rilievo La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi: un libro che, con Cuore e Le avventure di Pinocchio, ha plasmato l’animo degli italiani dopo l’Unità. Artusi propone le patate per VERONA MEDICA STORIA DELLA MEDICINA elaborare zuppe o gnocchi ma anche per altre ricette, più o meno sofisticate: patate alla sauté o tartufate, passato di patate o insalata di patate ma anche tortino di patate (31). Nel 1916, nel tempo della Grande Guerra, Olindo Guerrini pubblica L’arte di utilizzare gli avanzi della mensa. Corrono anni difficili ed è necessario acuire l’ingegno per sopravvivere meno male che si può. In questo clima di carestia le patate sono proposte nelle modalità più diverse: per elaborare gnocchetti o per accompagnare il lesso e il fegato etc., ma Guerrini non dimentica di dedicare un piccolo capitolo alle ‘Patate rimaste’ ricordando tutti i modi in cui “possono essere accomodate” se erano state lessate, ma puntualizzando che è “più difficile … di servirsene se furono cucinate in altri modi”(32). Anche durante la seconda Guerra Mondiale la patata è oggetto di grandi premure: il ministero dell’alimentazione inglese del tempo propone, infatti, un ricettario per insegnare a cucinare con quanto si ha sotto mano e per propagandare l’iniziativa lancia un singolare personaggio - Potato Pete - che altro non è che una patata che porta le ghette e mastica un filo d’erba (33). La patata nel ‘900 è di casa sempre e dovunque e non solo negli anni di guerra: movimenta la cucina dei territori di frontiera come l’Alto Adige e l’Alsazia e, nel contempo, integra piatti antichi, del tutto tradizionali, come la zuppa di cavolo nero e farro che da secoli riscalda i pellegrini che giungono a Roma attraverso l’Alto Lazio (34). Un successo ben testimoniato dalla sua presenza nei ricettari più prestigiosi, spesso impreziositi da foto a colori che ne rendono visibile la presenza: eleganti e piacevoli - tanto per fare una citazione - le immagini riportate in Kartoffeln (35). La vitalità della patata non è peraltro esente da qualche contraddizione; per fare, ancora una volta, un esempio: in alcune regioni italiane, per quanto buone produttrici, la patata sembra essere trascurata in ambito alimentare mentre in altre - nel Trentino-Alto Adige, nel Veneto e nella Lombardia - rientra fra i prodotti tipici (36). Per quanto interessa il Veneto, si può affermare che la patata convive con la polenta in buona armonia; vi è, addirittura, una ricetta dove sono presenti in parti uguali: g 500 di patate VERONA MEDICA lessate e affettate - g 500 di polenta fredda tagliata a cubetti - l 1 di acqua - ricotta grattugiata - burro fuso - sale grosso (37). Ed ancora, a Monteforte in provincia di Verona, esiste una ‘Confraternita del Pamojo’: una minestra, dei tempi andati, il cui ingrediente principale è proprio la patata (38). Per concludere, nel volgere di pochi decenni, la patata è passata, superando tante difficoltà, dalla cucina elementare, indispensabile alla sopravvivenza, a quella sofisticata, dalla cucina dei poveri alla cucina alta. Nel contempo è stata valorizzata da celebri scrittori come Simenon o Proust. Robert J. Courtin (39) in un volumetto - A cena con Simenon e il commissario Maigret -, illustrando le ricette di Madame Maigret, propone un’insalata di patate avvertendo che il segreto per la riuscita consiste nel versare il condimento ben caldo: sfumature che denotano gusto, conoscenza e raffinatezza. La patata, tuttavia, tocca il livello più alto, almeno nell’immaginario, nel ricordo di Marcel Proust che nel Tempo ritrovato evoca una semplice insalata di patate, “di patate aventi la consistenza compatta di bocciuoli d’avorio giapponesi”(40). Anche le patate di Proust sono state proposte in un ricettario (41) elaborato per commemorare questo grande scrittore quanto mai attento alla convivialità, ai vini, ai cibi, a tutto quanto si porta alla bocca. IV - Il successo della patata è dovuto a tanti motivi, sia di ordine agronomico che commerciale, che trovano però il loro fondamento nel valore nutrizionale che la connota. Messini e Cairella descrivono le patate come un “alimento energetico e vitaminico”, ricco di sali minerali fra cui il potassio, il calcio, il fosforo e il ferro. Raccomandano, in sintonia con Federico il Grande, di cuocerle nell’acqua senza sbucciarle per evitare la perdita della vitamina C. Per Messini e Cairella, “un contorno di patate al burro con un piatto di carne costituisce un alimento pressoché completo”(42). Per quanto povera di lipidi la patata contiene una certa quantità di protidi di buon valore nutritivo mentre il tenore di vitamina C, piuttosto elevato al momento della raccolta, diminuisce nella conservazione e con la cottura. È naturalmente opportuno non mangiare le bucce quando questi tuberi vengono cotti al forno perché possono contenere una sostanza tossica, la solanina, che è invece solubile nell’acqua bollente (43). La patata del terzo millennio non ha però un semplice valore nutritivo ma è funzionale alla convivialità e alla solidarietà: sotto forma di ‘patatine fritte’ è il democratico accompagnamento di ogni aperitivo, mentre in Belgio vicaria l’usanza napoletana di offrire un ‘caffè sospeso’ a chi ne ha bisogno (44); si tratta, in altre parole, di pagare un piatto di patate fritte perché il gestore della friggitoria possa offrirlo a chi non è in grado di acquistarlo. RICHIAMI BIBLIOGRAFICI 1) J.-F. Revel, 3000 anni a tavola. Storia culturale della cucina, trad. G. Boglido, Milano, Rizzoli, 1979, p. 84. 2) G. Paparozzi, Patate, in Enciclopedia italiana, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1935, XXVI, pp. 496-500. 3) F. Herre, Storia del buongusto in cucina. Riti e segreti della buona tavola, trad. L. Magliano, Milano, Rizzoli, 1981, p. 405. 4)G.-F. Venel, Patata, in Collezione dell’Enciclopedia - il Cibo e l’Alimentazione, a cura di C. Ferrari, Milano, Gabriele Mazzota, 1981, p. 110. 5) R. Delort, L’alimento principe: il pane, in La cucina e la tavola. Storia di 5000 anni di gastronomia, Presentazione di J. Ferniot e J. Le Goff, trad. N. Scaramuzzi, Bari, Dedalo, 1987, p. 222. 6) J. F. Revel, 3000 anni a tavola, cit., p. 212. 7) J.-P. Aron, La Francia a tavola. Dall’Ottocento alla Belle Epoque, a cura di E. Faccioli, Torino, Einaudi, 1978, pp. 184 e seg. 8) D. Gentilcore, Italiani mangia patate. Fortuna e sfortuna della patata nel Belpaese, trad. G. Arganese, Bologna, il Mulino, 2013. 9) A. Zanon, Della coltivazione e dell’uso delle patate e d’altre piante commestibili, Venezia, Modesto Fenzo, 1767, pp. 5-22. 10) L. Dalla Bella, La coltivazione gli usi ed i vantaggi delle patate, Verona, Bisesti, 1816, pp. 11, 25. 11) G. F. Spongia, Di Francesco Fanzago nobile e medico padovano del suo secolo de’ suoi scritti. Memoriale storico, Padova, Cartallier e Sicca, 1838, p. 68. 12)C. Pollini, Catechismo agrario, Verona, Società tipografica, 1819, pp. 155-160. 33 STORIA DELLA MEDICINA 13) D. Gentilcore, Italiani mangia patate, cit., p. 100. 14) F. Herre, Francesco Giuseppe. Splendore e declino dell’impero asburgico nella vita del suo ultimo grande rappresentante, trad. A. Micchettoni, Milano, Rizzoli, 1979, p. 140. 15) C. C. Bresciani, Il gnocco e il bogone del baccanale carnovalesco. Cicalata in Ottava Rima, Verona, Frizierio, 1839, p. 6. 16) H. J. Fleure, Irlanda (Etnografia), in Enciclopedia italiana, cit., 1933, XIX, p. 557. 17) D. Bayne Horn, Irlanda (Storia), ib., p. 556. 18) M. D. Franco, I cibi d’alta quota, in Himalaya, «Airone montagna», Supplemento al numero 115 (1990), p. 164. 19) F. Maraini, Segreto Tibet, Milano, Corbaccio, 1998, p. 220. 20) S. Malaguzzi, Il cibo e la tavola, Milano, Electa, 2006, pp. 214-215. 21) F. Rigotti, La filosofia in cucina. Piccola critica della ragion culinaria, Blegne, il Mulino, 1999. 22) J. Joyce, Ulisse, trad. G. De Angelis, Milano, Mondadori, 1967, pp. 641, 695. 23) M. Rigoni Stern, Storia di Tönle, Torino, Einaudi, 1978, p. 27. 24) S. Dise (Sandro Disertori), Un interno mitteleuropeo, dopo, Modena, Omega Edizioni, 2003, pp. 279, 389, 400. 25) E. Jünger, La capanna nella vigna. Gli 26) 27) 28) 29) 30) 31) 32) 33) 34) anni dell’occupazione, 1945-1948, trad. A. Jadicicco, Parma, Guanda, 2009, pp. 8, 116, 195. G. Simenon, Memorie intime, trad. L. Frausin Guarino, Milano, Adelphi, 2003, pp. 28, 461. A. Brillat-Savarin, Fisiologia del gusto, a cura di F. Palazzi, Milano, Ultra, 1944, p. 194. M.-A. Carême, L’arte della cucina francese nel XIX secolo. Trattato elementare e pratico, trad. A. Pezzani, Fidenza (Pr), Mattioli, 2002, pp. 72, 349. A. Escoffier, Ricordi inediti, trad. M. Fumagalli, Bra, Slow Food, 1999, pp. 32-37. A. Escoffier, Guida alla grande cucina, ed. it., Roma, Franco Muzzio, 2001. P. Artusi, La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, a cura di P. Camporesi, Torino, Einaudi, 1970, pp. 52, 92, 125, 389-392. O. Guerrini, L’arte di utilizzare gli avanzi della mensa, Padova, Franco Muzzio, 1993, p. 285. A. Lagorio, Spirito (patriottico) di patate, «Il Sole 24 Ore», n. 128, 12 maggio (2013), p. 42. M. Cepada Fuentes, La cucina dei pellegrini da Compostella a Roma, Milano, Paoline, 1999, p. 428. 35) Kartoffeln - Lecker, deftig und gesund, Herausgeber R. von den Brück, Köln, Lingen, 1987. 36) R. Morbelli, Il boccafina ovvero il gastronomo avveduto, Roma, Casini, 1968. 37) A. Molinari Pradelli, La cucina veneta in 1200 ricette tradizionali, Roma, Newton & Compton, 2003, p. 342. 38) AA. VV., 1999-2009...: nostri primi 10 anni tra goliardia e solidarietà, a cura di A. e G. Bochese, Cologna Veneta (Vr), Grafiche Ambrosini, 2009. 39) R. J. Courtine, A cena con Simenon e il commissario Maigret. Le classiche ricette dei bistrot francesi secondo Madame Maigret, Prefazione di G. Simenon, Milano, Guido Tommasi, 2002, p. 161. 40) M. Proust, À la ricerche du temps perdu, a cura di J.-Y. Tadié, Gallimard, 1989, IV, p. 290. 41) J.-B. Naudin, A. Borrel, A. Senderens, Proust. La cuisine retrouvée, Borgaro Torinese (To), Chêne, 1996, p. 136. 42) M. Messini, M. Cairella, dietetica, Roma, SEU, 1976, pp. 219-220. 43) Educazione alimentare, a cura di B. Barosco, D. Ferrari e R. Pasquali, Padova, Regione del Veneto, 1985, p. 97. 44) S. Montefoschi, Gli indignati francesi adottano il «caffè sospeso», «Corriere della Sera», 21 aprile (2013), p. 27. Caro Roberto, quanti ricordi! Le nostre riunioni, le discussioni, i viaggi, i congressi…. Non hai mai amato i discorsi di “occasione”, preferivi parlare in maniera schietta e concreta. Per questo anche quelle qui scritte saranno poche parole, ma che nascono dal cuore. Amavi la tua famiglia e la tua professione. Per questo Ti ricorderanno i tuoi numerosi fratelli e sorelle, la tua famiglia, ma ti ricorderanno anche i pazienti che hai servito con costante spirito di dedizione. Ad essi hai dedicato la “vita professionale” per aiutarli a migliorare o recuperare quello che tu definivi “il grande dono della vista”. Dott. Roberto Barbetta, Ti ricorderanno gli amici, i tanti che avevi ed hai ancora. Medico oculista Ti ricorderemo noi, tuoi colleghi. Senza chiederci il permesso, “sei andato avanti”, come dicono gli alpini. Immaginiamo che tu abbia già incontrato i tuoi Maestri di Clinica Oculistica, il Professor Mecca e il Professor Bonomi, i tuoi Presidenti dell’Ordine dei Medici Giorgio De Sandre, Bepi Sandri, Marcello Fazzini; il tuo collega tesoriere Umberto Geremia e tanti altri medici veronesi. La tua dedizione alla “causa medica” è stata grande e totale. Eri un leader naturale, il riferimento per tanti colleghi, fossero essi i giovani della Guardia Medica o gli Specialisti Ambulatoriali o il Consiglio dell’Ordine. Hai sempre saputo rappresentarli e, se necessario, difenderli. Siamo convinti che da dove sei ora, continuerai a farlo. 34 VERONA MEDICA STORIA DELLA MEDICINA Malattie e mortalità nel genere umano nella Villa di Marzana* GIANNA FERRARI DE SALVO Verso la fine del 1791 il piccolo villaggio di Marzana, nel comune di Grezzana, fu scenario di un’epidemia di “febbre putrida”1. Gli Ispettori di Sanità inviarono il medico Zenone Bongiovanni2 a verificare le condizioni in cui versava la popolazione. Questi osservò che la morbilità e la mortalità della malattia erano legate soprattutto a cause sociali, come la povertà e il sovraffollamento, con la conseguente impraticabilità delle norme igieniche più elementari. Al termine della sua ispezione stilò una dettagliata relazione che è tuttora conservata presso l’Archivio di Stato di Verona3. Per completare il quadro abbiamo voluto fare una verifica comparata con il registro dei morti4 relativo all’anno in questione. I dati, però, non combaciano con quelli riportati da Bongiovanni; d’altra parte, dobbiamo ritenere attendibili questi ultimi, in quanto i parroci5, delegati a inoltrare un minuzioso rapporto sui nati e morti della loro parrocchia specificando per i defunti anche la causa di morte, disattendevano spesso a tale dovere. Nel registro dei morti succitato i defunti risultano in quell’anno solo 29, e per patologie diverse, dei quali diamo riscontro. Nei mesi di gennaio, febbraio e aprile non morì alcuno. VERONA MEDICA Marzo Tomaso Bertani, di 6 mesi, morì per rioma. Maggio Domenico Piccoli, di anni 62, morì per febbre putrida in giorni 10 GioBatta Zanella, di anni 39, precipitato da una rupe Lucia moglie di Antonio Piccoli, di anni 41, morì per febbre putrida in giorni 10 Pasqua, moglie di Giovanni Bombieri, di anni 44, morì per febbre putrida in giorni 9 Giugno Irene Bombieri, di anni 20, morì per febbre maligna in giorni 11 Luglio Luigi Costanzi, di mesi 17, morì per vermini in giorni 5 Pietro Zanini, di anni 55, morì per lunga febbre in giorni 13 Rosa, vedova di Pietro Zanini, di anni 55, morì per mal d’orina in giorni 15 Anonimo, figlio di GioBatta Annichini, morì appena nato Angelo Piccoli, di mesi 16, morì per rioma Giacomo Cecchini, di mesi 20, per febbre Agosto Pasqua Fortunata Riccobel, di mesi 19, morì per rioma Gregorio Riccobel, di anni 53, morì per vomito in giorni 8 Andrea Castellani, di anni 7, morì per febbre verminosa in giorni 14 Settembre Angela Montoli, di mesi 10, morì per rioma Domenica, moglie di Giacomo Fusina, di anni 50, morì per infiammazione in giorni 20 Ottobre Giacomo Malizia, di anni 70, morì per febbre in giorni 16 Giuseppe Piccoli, di anni 5, morì per febbre verminosa in giorni 19 Giacomo Fusina, di anni 51, morì per febbre putrida in giorni 15 Giuseppe Bravi, di anni 60, morì per gangrena in giorni 30 Maddalena, moglie di Antonio Lonardoni, di anni 40, morì per febbre putrida in giorni 1 Novembre Domenico Morbiol, di anni 45, morì per febbre maligna in giorni 7 Rev. Giuseppe Brunelli, di anni 78, morì per febbre maligna in giorni 9 Teresa Annechini, di giorni 3, morì per rioma Veneranda moglie di GioBatta Ghirlanda, di anni 56, morì di febbre maligna in giorni 9 Dicembre Francesco Montol di anni 37, morì per febbre maligna in giorni 7 Lucia moglie di Giuseppe Lavagnoli di anni 44, morì per lunga idrope Zenone Machiela di anni 39, morì per febbre maligna in giorni 7. Relazione del medico Zenone Bongiovanni Trasunto dello stato degli ammalati in Marzana presi in esame per la prima volta li 17 novembre fino li 30 novembre Ammalati già risanati in questi ultimi giorni 1. Elisabetta Annichini 2. Giovanna Annichini 3. Giuseppe Annichini 4. Giulia Pavarana 5. Angela Annichini 6. Luigi Masotto 7. Giuseppe Masotto 8. Antonio Boldieri 9. Giovanni Bertani Ammalati che vanno migliorando 10. Giovanni Masotto 11. Domenico Annichini Ammalati molto ancora aggravati 12. Rosalba Macchiela 13. Antonio Lonardon 14. Francesco Montol 15. Scolastica Gardenata 16. Antonia Gardenata 17. Giovanni Montol 18. Caterina Rupiani 35 STORIA DELLA MEDICINA Morti 19. Reverendo parroco, li 22, all’ore 6, anni 776 20. Veneranda Ghirlanda, li 28, all’ore 7, anni 66, e questa nel suo mal fu colpita d’apoplessia. Per malattie che regnano presentemente nel villaggio di Marzana sei miglia distante dalla città, e che negli ultimi tempi menarono qualche strage sopra quei villici, sebbene sembri che non sieno vestite di tali caratteri onde si debbano risguardare come epidemiche, nulla ostante, e per il numero de’ morti in mezzo a pochi abitanti, e per l’indole delle medesime, che almeno per una disposizione dei corpi dei coloni atti a contraerle, non manca di comparir contagiosa. Venne mossa, non senza qualche importanza, la paterna sollecitudine dei nobilissimi signori Provveditori alla Sanità a comandare che ieri io mi portassi a rilevare tutte le circostanze, affinché, dall’indefesso loro zelo ne potessero al caso esser presi in esame gli opportuni ripari. tempo dilatorsi qua e là, attaccando fino al corrente mese del medesimo male 41 individui dei quali 13 perirono e 27 recuperaronsi. Altri ne assalì in questo mese, e di tredici uno mancò, e dodici giacciono ora nel letto con grave pericolo di soccombere. Comparsa della malattia Egli è dal mese di maggio decorso che cominciarono a divagare colà alcune febbri, le quali dal signor chirurgo licenziato7 [= autorizzato a esercitare] in Grezzana, Marini, e dal signor medico Pandolfi in Pojan, vennero ora contraddistinte colla denominazione di febbri putride, ora d’infiammatorie. La prima assalita fu la moglie di Domenico Piccoli dopo aver assistito in altro paese un parente. Risanò essa dopo 20 giorni, ma avendo comunicato al marito la malattia, lo vide in pochi giorni a perire8. In progresso di Questi due rilevanti sintomi li ho fatti notare ai domestici che lieve sull’altrui fede credeano la malattia con dolore e sorpresa nella persona stessa del parroco, il quale avendosi interessato e con l’opra, e con il proprio danaro fin ora a soccorrere tanti infermi, fa temere della sua vita. In un solo poi ho scoperto che fra le macchie petecchiali spuntavano alcune minime papule di miliaria. Questi furono i principali sintomi che ho potuto colla oculare ispezione raccogliere, non avendo avuto l’incontro per la brevità del tempo, di vedere le deiezioni al- 36 Sintomi delle febbri L’ingresso di queste malattie non è appunto diverso da quello che osservavasi in quelle che nella Città dominavano poco fa. Difatti, oltre la debolezza di tutto il corpo e il dolore di capo, la lingua apparisce nel mezzo biancastra e nei margini purpuracea, e alla pelle insorgono o nel quarto, o nel quinto giorno nella maggior parte degl’infermi, numerosi puntecchiamenti di petecchie. Quelli che attualmente trovansi avanzati nella malattia, passano dall’ansietà ad uno stato di stupidità che ha i caratteri di coma vigile. Alcuni additano del sibilo di orecchie, altri un tremore, e ad altri rimarcasi un subsulto di tendini con qualche turgescenza di basso ventre. vine e le orine che di due. Le prime erano in ambi liquide e fetidissime, e le altre, in uno crocee [= di colore quasi rugginoso], e nell’altro limpide e risplendenti. Natura delle malattie e loro cause Il formidabile concorso degli accennati sintomi, o tutti, o per la maggior parte comuni ad ognuno degl’infermi di questa sorta, non lascia dubbio che le malattie dominanti sieno realmente febbri putride petecchiali e che riconoscano il loro fomite da un inquinamento bilioso acuito a tal segno o da male digestioni procedenti da impropri o insalubri alimenti, o da bevande non pure, o da traspirazione retrocessa per l’intemperie continuata della stagione, che toglie coll’umidità per fino il naturale necessario elaterio [= contrattilità] alle fibre. Rimedi curativi e preservativi Nell’accennare le cause, si desume ancora quanto esser debba diverso il metodo di medicar queste febbri. Poche, o niuna, benché ripìta [= derivata?] la primitiva origine da una causa di costipazione, deve condurre il medico a cavar sangue, qualor gravi sintomi non lo richiedessero. Le altre che presero piede da infascimenti putridi biliosi, meritano invece di frequenti e lievi deietori, come se un fondato sospetto di accessione febbrile, alternativamente, o con chiarezza, decisamente ogni giorno vi fosse, si rende opportuna la China. E per verità, avendo attentamente riandato l’ordine di alcuna di quelle malattie, ho osservato che li primi accessi di febbre per alcuni giorni portarono il carattere di subentrante, e di decisa remittenza, le quali poteano nel principio restar vinte da una competente dose di China. Non credo però che generale, come dissi, debba essere un simile trattamento, poiché in altri basterà l’uso dei diluenti, dei sottrattivi quotidiani, dei subacuti e dei blandi lenitivi, astenendosi da altri rimedi e, piuttosto, affidando tutta la cura buon regime di vita. Ho creduto per tanto cosa utile, il chiamare il predetto medico Pandolfi, giacché l’altro nominato trovasi in Grezzana per morire infermato da egual malattia contratta9, e di condurlo meco a visitare ciascun infermo e VERONA MEDICA STORIA DELLA MEDICINA di ricordargli distintamente quello che ad ogn’uno più confacente parevami. Siccome in tali malattie disgiunti molti vermini, così diedi norma anche per debellarli, potendo questi rendere da se fatale viepiù la malattia. Oltre il buon regime di vita e l’uso di bibite tratte dagli acidi vegetali edulcorati coll’acqua, io credo, che a preservar anche i sani, e risanar gli ammalati, voglia il cambiamento delle biancherie e di altri panni, di che ho raccomandato vivamente. Inculcai una conveniente ventilazione, tanto necessaria per gli ammalati e per gli assistenti, usando qualche odoroso suffragio e, soprattutto, gettando dell’aceto sopra ferri roventi. Avvertenze ordinate e ricordi politici da praticarsi 1) Nell’eseguire i pubblici comandi ho creduto opportuno di commettere d’ordine dell’illustrissimo ufficio, che domani mattina si porti il medico, in compagnia del curato, a visitar tutti gli ammalati e che succintamente estenda lo stato di ciascuno particolarmente, affinché ne possi confrontar l’andamento, avendo già connotato la situazione di ciascuno come negli annessi piè di lista ho l’onore di rassegnare e per ora, quotidianamente, lo presenti all’illustrissimo Ufficio per mezzo del massaro10 o di un consigliere. 2) Avendomi io astenuto per non rendere clamorosa la popolazione di depurar quelle obbligazioni con fuochi, ed avendo all’incontro subdorato che siansi per celebrare al- VERONA MEDICA cune funzioni sacre pubblicamente onde impetrare l’aiuto dal Cielo, crederei che opportuno sarebbe di comandare segretamente al curato che non facesse pubbliche preci a tal oggetto per non incutere un dannoso terrore in quei ignoti abitanti, tanto più che le circostanze non lo importano. 3) Ferma la quotidiana riferita, non sarebbe disutile, dopo qualche giorno, che fosse spedito a rivedere accuratamente l’ordine delle cose. 4) Che se mai, a fronte di consimili precauzioni, s’aumentasse notabilmente il numero degli ammalati realmente gravi, come da nuova visione in tal caso sarebbe rilevato, sembrerebbe utile il porvi colà a dimorare per alcuni giorni qualche idonea persona intendente sufficientemente di medicina, affinché pronto e fedelmente eseguisca, e faccia eseguire, i provvedimenti medici che dall’illustrissimo Ufficio venissero ingiunti. Spero per altro, che le poche visite additate dal doveroso impegno cui mi incombe assumere gli onorevoli comandi dei nobilissimi signori Provveditori, saranno rese superflue dal buon esito delle malattie, che se non tutte, almeno la maggior parte, con il buon metodo dovrebbesi debellare. prendono in lunghissima decozione = raccomandasi lunghissima, perché quanto è antisettica, altrettanto a troppa dose è astringente e si opporrebbe perciò in troppa dose alle visite del medico. 3) Raccomanderà ai sani di non bere troppa acqua pura, dalle piogge frequenti alterata, ma versarsi dentro qualche stilla di buon aceto e qualche presa di zucchero. Verona, 18 novembre 1791 BONGIOVANNI MEDICO DI SANITÀ * Viste le numerose imprecisioni e incoerenze, nella trascrizione integrale del manoscritto abbiamo seguito un criterio conservativo, mantenendo, nel limite del possibile, il modo di scrivere originale. Abbiamo regolarizzato la grafia delle parole composte, l’uso dell’apostrofo e dell’accento secondo la norma attuale dell’italiano e normalizzato l’uso delle maiuscole e minuscole secondo le norme della lessicografia moderna. Gli interventi di regolarizzazione sono stati utilizzati solamente in funzione di una più fluida lettura del testo. Anche la punteggiatura è stata uniformata. Abbreviazioni ASVr = Archivio di Stato Verona U. S. = Ufficio Sanità Addizione ai ricordi per il signor medico Pandolfi relativa per gl’infermi di Marzana 1) Sarà circospetto a far alcuna lacciata di sangue. Per eseguirla converrà notare o uno stato di pleuritide legittima o oppressione eccessivamente gravativa il respiro, o altra malattia come colica infiammatoria etc., ma ben riconosciuta. 2) Non sarà facile a prescriver oglio per bocca nelle malattie correnti. Presceglierà invece, tanto nel principio che nel corso della malattia, una dissoluzione di Fior di Cassia11 con qualche alessifarmaco mite, come la Teriaca12 e con qualche antielmintico come il Seme Santo13. Potrà usarla a bibita fra le ore del giorno, e anche notturne, per andar movendo il ventre a poco a poco continuamente, lasciando la Polpa di Tamarindo14 in sostanza, perché la 37 STORIA DELLA MEDICINA BIBLIOGRAFIA 1) Con questo nome si soleva indicare la febbre tifoidea. 2) Zenone Carlo Francesco protomedico veronese, nato a Verona in contrada Santa Croce il 17 gennaio 1757, battezzato il 21 seguente, figlio del nobile Nicolò Bongiovanni, medico fisico, e della nobile Angela […] (ASVr, U.S., Battezzati Città, reg. 10, c. 56), «morto in contrada San Pietro Incarnario a 39 anni, mesi 9, e giorni 11, alle ore 13 del 28 ottobre 1796 per apostema, dopo 14 giorni di malattia curato dal medico Targa» (ASVr, U. S, Morti città, reg. 87, c. 110). Per le sue numerose corrispondenze si procurò grande fama nell’ambito medico-scientifico. Tra i suoi scritti possiamo ricordare l’Illustrazione delle terme di Caldiero nel distretto veronese dei signori Zenone Bongiovanni e Matteo Barbieri medici fisici (1795), opera coronata dall’Accademia d’Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona, con incisioni di Giuseppe Dall’Acqua su disegni di Leonardo Manzatti; Storia di sette donne risanate dal veleno dei funghi in Verona, Verona 1789. Mentre suo padre Nicolò elaborò il Trattato storico-critico intorno al male epidemico contagioso de’ buoj dell’anno MDCCLXXXIV (ASVr, U.S., reg. 286, manoscritto). L’Archivio di Stato di Verona conserva una relazione di Zenone Bongiovanni dell’8 marzo 1791 riguardante un’epidemia di “febbre mortifera” propagatasi in Verona tra l’introl dei Calcirelli, l’introl detto Scavezzo e l’introl detto di Santa Caterina, dove la malattia aveva colpito più famiglie che vivevano in abitazioni malsane con cloache a cielo aperto. Egli raccomanda di disinfettare le case con «un’ebullizion di calce spenta nell’acqua […], suffumigi continui in tutte le stanze, aceto o bollente o sparso sul ferro rovente, o con del nitro sparso sul fuoco», sconsigliando le profumazioni sopra la strada adiacente alle case per non «incutere un inopportuno bisbiglio o terrore in quelli vicini o lontani». Molti anche i referti di autopsie e constatazione di morte da lui effettuati (ASVr, U.S., b. XLVI, Relazioni di medicichirurghi circa autopsie, epidemie ed altro, 1754-1797). 3) 1791, novembre - Malattia e mortalità nel genere umano nella Villa di Marzana (ASVr, U.S., Relazioni e informazioni varie, b. XXVI). 4)ASVr, U.S., Morti Territorio, Marzana, reg. 302, anno 1791, cc. 257, 258. 5) I sacerdoti erano obbligati a far pervenire all’Ufficio Sanità di Verona l’elenco dei nati e dei morti della loro parrocchia (come da Proclama 16 settembre 1712 e antecedenti) al «finir d’ogni mese, altrimenti, spirati giorni dodici del susseguente, senza che si siano ricevute le dette note, si leverà senz’altro avviso, irremissibilmente, la pena di ducati 10 ad ognuno che si sarà fatto colpevole di tale mancanza». Tuttavia, vi furono diversi casi di trasgressione a tale imposizione. Molti sacerdoti, «quantunque più 38 volte eccitati», furono ammoniti per non aver spedito la documentazione. Per questo motivo, in diverse comunità religiose della provincia fu periodicamente inviato un funzionario a ritirare copia dei documenti e all’inadempiente elevata una multa (ASVr, U.S., b. XXVIII). 6) Il registro dei morti dell’Ufficio di Sanità riporta: «Il parroco, don Giuseppe Brunelli, di anni 78, morì il 23 novembre per febbre maligna in giorni 9» (ASVr, U.S., Morti Territorio, Marzana, reg. 302, c. 257). 7) «Non potrà alcun chirurgo, nemmeno approvato [= diplomato, laureato] o licenziato in qualunque pubblica università, ordinare o somministrare alcun medicamento per bocca ad alcun infermo, né cavar sangue senza ordine preciso d’approvato medico per qualsivoglia causa, né esercitare la professione medico fisica» (ASVr, U.S., reg. 266 bis, “Proclama in materia di Sanità”, 15 luglio 1738). Il chirurgo, dopo aver ottenuto il diploma non poteva esercitare se non avesse fatto pratica per un anno «sotto medico o rispettivamente chirurgo, perito ed approvato con almeno dodici anni di professione» (ibidem, “Proclama in materia di Sanità”, 14.3.1750). 8) Domenico Piccoli, di anni 62, cessò di vivere il 17 maggio per febbre putrida, in giorni 10, assistito dal medico Pandolfi (ASVr, U.S., Morti Territorio, Marzana, reg. 302, c. 256). 9) Ignazio Maccini, chirurgo, di anni 75, morì per febbre maligna in giorni 13, il 23 novembre 1791. (ASVr, U.S., Morti territorio, Grezzana, reg. 302, c. 206). Aveva lavorato fino al 9 novembre, giorno in cui visitò un suo paziente a Lugo che morì per un male cronico (Ibidem, Lugo, c. 234). 10) Amministratore del comune. 11) Frutto della Cassia fistula, la cui polpa era usata già dagli antichi Indiani come purgante. Conosciuta dagli Arabi che la impiegavano come depurativo del sangue, nella prevenzione dei calcoli renali e per estinguere la sete. 12) Il più grande e importante preparato terapeutico che ebbe immutato e altissimo credito per quasi due millenni, rimanendo in uso nel mondo occidentale fino al XIX secolo. Questa sorta di panacea universale divenne un farmaco dalle virtù inimitabili. Potente antiveleno e vermifugo (una donna dopo averlo assunto «cacciò dal corpo più di mille vermini») era elaborato solo da alcuni speziali, in quanto molto impegnativo e per il quale venivano impiegati i più disparati ingredienti. La sua composizione fu via via sempre più complessa fino all’esasperazione. Si ha notizia dello straordinario allestimento effettuato da Francesco Calzolari, nativo di Verona, botanico autodidatta e speziale all’insegna della Campana d’Oro (tra le più antiche e stimate spezierie di Verona agli inizi del ‘500, situata nella Piazza Erbe nei pressi della torre dei Lamberti), dotto precursore del vero pensiero scientifico e del metodo speri- mentale. Naturalista, botanico, fondatore del Museo di Scienze Naturali (venivano molti studiosi da fuori Verona per ammirarlo e studiarlo), non volle e non seppe elevarsi, quantunque ne avesse le doti, accontentandosi della notorietà goduta presso gli specialisti suoi contemporanei. Una cronaca d’epoca (mi duole di non poterne citare gli estremi bibliografici, essendo andati sfortunatamente perduti) afferma, infatti: «Davvero memorabile l’esposizione che fece nella sua bottega per le feste pasquali del 1561. Studiò un nuovo modo per preparare la Teriaca aggiungendo nuovi componenti che espose in ordinatissima mostra, per tre giorni e tre notti. Il pubblico accorse numeroso per ammirare tale lussuosa e spettacolare vetrina, richiamato anche da suoni di trombe e di tamburi. Questa nuova preparazione, dopo essere stata discussa da alcuni medici del Collegio, fu approvata e registrata dal notaio della Casa dei Mercanti. In seguito, fu inviata a medici suoi corrispondenti che lodarono ampiamente tale medicina e, sperimentatala, la considerarono migliore di tutte quelle già conosciute dopo quella rielaborata da Galeno. Quella del Calzolari, stemperata in una dramma di malvasia, richiamò in vita una fanciulla di 12 anni, oppressa da febbre maligna, senza polso e senza voce, dopo due ore dalla somministrazione gettata con forza giù per la gola». Nei Capitoli dell’Arte Specieri del 16 giugno 1586, al comma n°7 si legge: «Che alcuno non presumi, né ardisca di comporre Teriaca, né Mitridato, ovvero altro medicamento […] se prima non avrà messo fuori per tre giorni tutti gli ingredienti, quali possino esser visti a beneplacito di ciascuno che vorrà vederli, e dopo passati tre giorni non possi comporre detto antidoto se gli ingredienti non saranno stati approvati dagli eccellentissimi medici sotto pena di ducati dieci, oltre la proibizione di vender esso antidoto» (ASVr, U.S., reg. 268). Sulla Teriaca si veda: Adriano Galassi – Romano Sarzi, Alla Sirena, spezieria del ‘600 in Mantova, Mantova 2000. Su Calzolari si veda: VIRGINIA CRISTINI, Francesco Calzolari farmacista veronese (1522-1609) “da Verona a Rivoli al Monte Baldo”, Verona 2009; ETTORE CURI, Francesco Calzolari e la teriaca perfetta, in: “Atti e memorie dell’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona”, vol. CLXXXIII (a.a. 2007-2008 e 20082009, Verona 2009, p. 321. 13)Medicinale composto da semi e fiori polverizzati di tre specie di Artemisie (Artemisia santonica, A. judaica e A. contra). 14)I frutti salati del Tamarindus indaca, pianta originaria dell’Africa e dell’Asia tropicale, vennero ampiamente usati come purgante. Garioponto, della Scuola Salernitana, li propose nella cura della febbre terzana. La pozione era composta di tamarindi, cassia, carne di luccio e di pesce persico, il tutto cotto in acqua d’indivia. VERONA MEDICA FNOMCeO Ritrovato morto il medico di Bogliasco: il cordoglio della FNOMCeO “Ancora una volta un Medico ha perso la vita per amore della sua Professione e dei suoi pazienti. La morte tragica di un collega, umanamente e professionalmente vicino ai suoi pazienti anche oltre il suo dovere, tanto da rispondere a una chiamata in un giorno festivo, fuori dal suo turno, deve sempre farci riflettere, al di là della retorica. Siamo vicini alla famiglia con profondo cordoglio ma anche con gratitudine per aver condiviso con noi la vita e l’esempio di Elias Kassabij”. Così il presidente della FNOMCeO, Amedeo Bianco, commenta il ritrovamento del corpo del medico siriano di cinquant’anni, travolto, nel pomeriggio di domenica 19 gennaio 2014, da un’improvvisa piena del rio Poggio, aggiunge Musa Awad Hussein, membro del Comitato Centrale FNOMCeO e presidente dell’Associazione Medici Arabi in Italia. Elias Kassabij sulle alture di Bogliasco in provincia di Genova, mentre tornava a riprendere l’auto dopo aver effettuato una visita domiciliare. “Anche l’Amai si stringe attorno alla famiglia del collega Kassabij, prematuramente venuto a mancare nello svolgimento della sua Professione” “In un momento storico nel quale i Medici sono spesso chiamati in causa per episodi di presunta malasanità – continua – sentiamo con orgoglio di voler sottolineare la brillante professionalità e la profonda umanità di uno di noi, un collega siriano che, incurante del nubifragio, era uscito per andare a visitare un malato”. “Queste poche parole – conclude – non certo per strumentalizzare una tragedia, ma per ribadire con orgoglio il senso di appartenenza alla nostra Professione”. dei Dott. A. e V. Corato S.n.c. ARTICOLI SANITARI PER FARMACIE ED OSPEDALI REAGENTI - APPARECCHI E VETRERIA CHIMICA MEDICAZIONE ASETTICA ED ANTISETTICA 37122 VERONA - Corso Porta Nuova, 131/a - Tel. 045/8007384 - 8002836 Fax 045/8006737 VERONA MEDICA 39 FNOMCeO Formazione Specialistica: cambiano le regole Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 264 del 11 novembre 2013 è stata pubblicata la legge 8 novembre 2013, n. 128 concernente “Conversione in legge, con modificazioni, del decretolegge 12 settembre 2013, n. 104, recante misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca”. Si rileva in particolare che l’art. 21 del provvedimento è inerente alla formazione specialistica dei medici, con riferimento specifico alle procedure di ammissione e a quelle di definizione del trattamento economico, nonché alla durata dei corsi, alla determinazione del numero degli specialisti da formare annualmente (per ciascuna tipologia di specializzazione) e allo svolgimento dei periodi di formazione all’interno delle aziende del Servizio sanitario nazionale. Il comma 1 prevede un’unica commissione preposta alle prove di ammissione alle scuole di specializzazione, in luogo delle commissioni giudicatrici locali, e la formazione di una graduatoria nazionale all’esito delle prove, anziché singole graduatorie locali. Si sottolinea che viene fatta salva la norma di cui all’art. 757, comma 2, del D.Lgs. 66/10 (codice dell’ordinamento militare) in base alla quale la ripartizione tra le singole scuole di specializzazione dei posti riservati per le esigenze di formazione specialistica della sanità militare è effettuata sentito il Ministero della difesa. Il comma 2 modifica la procedura di determinazione dell’importo dei contratti degli specializzandi medici, disponendo che, a decorrere dall’anno accademico 2013-2014, la determinazione del trattamento economico annuo onnicomprensivo da corrispondere al medico in formazione specialistica sia effet- 40 tuata con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, da adottarsi ogni tre anni e non più annualmente. Il comma 2-bis, lett. a), capoverso 3-bis, prevede una riduzione della durata dei corsi in questione rispetto a quella attualmente prevista. La riduzione, con l’osservanza dei limiti minimi stabiliti dalla normativa europea in materia e la riorganizzazione delle classi e delle tipologie di corsi, è demandata ad un decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, da emanarsi, di concerto con il Ministro della salute, entro il 31 marzo 2014. Si prevede, inoltre, che gli eventuali risparmi derivanti dalla riduzione in esame siano destinati all’incremento dei contratti di formazione specialistica medica. Il capoverso 3-ter della stessa lettera a) concerne i profili transitori per l’applicazione della nuova durata, rinviando in parte ad un altro decreto emanato dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. La lettera b) dell’art. 21, comma 2-bis, modifica invece i criteri di determinazione del numero globale dei medici specialisti da formare annualmente, per ciascuna tipologia di specializzazione, stabilendo che si tenga conto, oltre che, come stabilisce la normativa attuale, delle esigenze di programmazione delle regioni e delle province autonome, relative alle attività del Servizio sanitario nazionale, anche dell’obiettivo di migliorare progressivamente la corrispondenza tra il numero degli studenti ammessi a frequentare i corsi di laurea in medicina e chirurgia e quello dei medici ammessi alla formazione specialistica, del quadro epidemiologico e dei flussi previsti per i pensionamenti. Il comma 2-ter dell’art. 21 concerne lo svolgimento dei periodi di formazione dei medici specializzandi all’interno delle aziende del Servizio sanitario nazionale. Si dispone che tali periodi si svolgano dove ha sede la scuola di specializzazione e all’interno delle aziende del Servizio sanitario nazionale rientranti nella rete formativa, in conformità agli ordinamenti e ai regolamenti didattici, determinati secondo la normativa vigente in materia e agli accordi fra le università e le aziende sanitarie, senza tuttavia dare luogo a indennità compensi o emolumenti, comunque denominati, diversi, anche sotto il profilo previdenziale, dal trattamento economico già stabilito per i medici specializzandi. Si prevede che i medici in formazione specialistica assumano una graduale responsabilità assistenziale, secondo gli obiettivi definiti dall’ordinamento didattico del relativo corso di specializzazione e le modalità individuate dal tutore, d’intesa con la direzione delle scuole di specializzazione e con i dirigenti responsabili delle unità operative presso cui si effettua la formazione. Si dispone infine che lo svolgimento di tali periodi di formazione non determina l’instaurazione di un rapporto di lavoro con il Servizio sanitario nazionale e non dà diritto all’accesso ai ruoli del medesimo Servizio sanitario nazionale. IL PRESIDENTE AMEDEO BIANCO f VERONA MEDICA FNOMCeO Iscrizioni in massa di laureati nelle Università Albanesi: gli Ordini lanciano l’allarme L’aggiramento della normativa italiana, che prevede un meccanismo di programmazione tramite test di accesso alle Facoltà di Odontoiatria; il superamento delle Leggi, poste a garanzia della qualità del percorso di formazione seguito dai futuri dentisti, sul riconoscimento delle Lauree ottenute in Paesi comunitari ed extracomunitari; una palese discriminazione tra studenti, visto che i più abbienti hanno, di fatto, la possibilità di “dribblare” i test di ingresso: il tutto con possibili oneri a spese delle casse dello Stato italiano, già provate da tagli e debiti. Sono accuse pesanti, quelle poste all’attenzione dei ministri dell’Istruzione, Università e Ricerca, della Salute e degli Affari Esteri, in un’interrogazione presentata da alcuni parlamentari relativamente al caso, finito anche sugli Organi di Stampa, della Convenzione stipulata tra l’Università di Roma Tor Vergata e l’Università “Nostra Signora del Buon Consiglio”, con sede a Tirana, in Albania, per la realizzazione di Corsi di Laurea triennali in Medicina e Odontoiatria e Protesi dentaria e per altre professioni sanitarie. Corsi di Laurea istituiti, sin dal 2005, con il nobile obiettivo di formare professionisti per l’Albania, al fine di aiutare un paese in gravi difficoltà economiche e sociali e per fornire una formazione adeguata in discipline molto delicate, quali quelle inerenti le formazioni sanitarie. Questo ha incentivato veri e propri “viaggi della speranza” di massa per gli studenti che non hanno superato i test di accesso alle facoltà italiane, tanto da ritrovarsi in code chilometriche per iscriversi all’università albanese. “Ora cominciano ad arrivare ai nostri Ordini le richieste di iscrizione agli Albi da parte dei neolaureati, sia italiani sia albanesi, provenienti dalla sede di Tirana” esordisce il presidente della Cao nazionale, Giuseppe Renzo. “Se confermate le notizie appena pervenute, cento e più nuovi studenti frequenteranno il prossimo anno il corso di laurea in Odontoiatria a Tirana: presso quali strutture e con quali capacità formative?” si domanda sempre il Presidente Cao. E prosegue: “Gli Ordini sono i certificatori, di fronte ai cittadini, della qualità dei professionisti iscritti ai loro Albi. La situazione che si sta verificando, però, mette gli Ordini stessi nel! ‘assoluta impossibilità di verificare i presupposti formativi dei laureati che richiedono l’iscrizione. Alcuni cominciano a proporre, in primis per tutelare la Salute dei cittadini e, in subordine, per difendersi da eventuali responsabilità civili, penali e amministrative, di rifiutarsi di iscrivere agli Albi quei professionisti per i quali non appare chiaro il percorso di formazione”. “Ci domandiamo - inoltre - e lo abbiamo chiesto, con una lettera da me personalmente firmata, anche al magnifico Rettore dell’Università di Tor Vergata, Giuseppe Novelli, se il corpo docente sia veramente nelle condizioni di poter garantire la più completa formazione degli studenti in entrambe le sedi”. “Dopo anni di solitarie battaglie - è il commento finale - finalmente anche la politica si accorge di un problema che la Cao denuncia da anni alle istituzioni italiane ed europee, e che può mettere seriamente a repentaglio la sicurezza delle cure nel nostro Paese”. QUOTA ISCRIZIONE ALL’ORDINE IL NUOVO GESTORE È ITAL-RISCOSSIONI La riscossione della quota di iscrizione all’Ordine relativa all’anno in corso è ora affidata, per migliori condizioni ottenute e per i migliori servizi offerti, all’Agenzia ITALRISCOSSIONI. EQUITALIA non sarà più, quindi, l’ente incaricato delle riscossioni. L’importo annuale della quota annuale per il 2014 è di euro 188 per l’iscrizione ad un singolo albo e di euro 353 per la doppia iscrizione; l’aumento di euro 8.00 della quota di iscrizione (rispetto a quanto pagato fino al 2013) è stato approvato dall’assemblea annuale all’unanimità in data 28/10/2013 ed è stato notificato sul numero 5/2013 pag. 7 di Verona Medica. L’aumento si è reso necessario per gli aumenti dei costi relativi al mutuo contratto per l’acquisto della nuova sede dell’Ordine e per l’aumento delle spese della gestione ordinaria. La quota di iscrizione all’Ordine non aveva mai subito modifiche negli ultimi 9 anni (se si esclude l’aumento di 2 euro avvenuta nell’anno 2011, aumento che era stato interamente devoluto alla Federazione Nazionale degli Ordini cui il nostro Ordine devolve annualmente la quota di 23 l’anno per ogni iscritto). Il Tesoriere Dott. Fabio Marchioretto VERONA MEDICA 41 FNOMCeO Pagamenti elettronici: Pos Da fonti di stampa (articolo pubblicato sul Sole 24 ore del 19 dicembre 2013 segnalato dall’Ufficio stampa della FNOMCeO) risulterebbe che il Ministero dello Sviluppo Economico, ai sensi dell’art. 15, comma 5, del D.L. 179/12, convertito nella L. 221/12, abbia trasmesso alla Banca d’Italia il decreto attuativo con il quale dovrebbero essere disciplinati gli importi minimi, le modalità e i termini ·di attuazione delle disposizioni inerenti al pagamento delle prestazioni di servizi, anche professionali, attraverso carte di debito. Il perimetro di applicazione del decreto attuativo farebbe riferimento ai pagamenti oltre 30 euro e a esercenti per lo svolgimento di prestazioni di servizi, anche professionali, con ricavi oltre i 200 mila euro. Pertanto in fase di prima applicazione e cioè fino al 30 giugno 2014 la norma si applicherebbe “limitatamente ai pagamenti effettuati a favore degli esercenti per lo svolgimento di attività di vendita di prodotti e prestazioni di servizi, anche professionali, il cui fatturato dell’anno precedente a quello nel corso del quale è effettuato il pagamento sia superiore a 200 mila euro”. Con riferimento alla decorrenza del termine del 1 o gennaio 2014, previsto dalla disposizione di cui all’art. 15, comma 4, del D. L 179/12, che impone ai soggetti che effettuano prestazioni professionali di accettare pagamenti effettuati attraverso carte debito, le interpretazioni dei tecnici governativi sarebbero volte ad escludere che, in assenza della piena operatività del decreto attuativo, possa far testo la data del 1 o gennaio 2014. Con riferimento ai terminali POS, il testo sembrerebbe aprire “all ‘accettazione di strumenti di pagamento tramite diverse tecnologie, in aggiunta a quella a banda magnetica o a microchip”. Si ricorda ad ogni buon conto che la legge- non prevede alcuna sanzione per il professionista che non si doti di POS e quindi non sia in grado di accettare pagamenti in formato elettronico con carte di debito. Si rileva peraltro che per i pagamenti superiori a mille euro esiste già l’obbligo di utilizzo di un sistema tracciabile, non essendo consentito effettuare il pagamento in contanti. Ciò detto, considerata la rilevanza della materia per tutti i professionisti medici e odontoiatri, verrà monitorato con particolare attenzione l’iter di emanazione del suddetto decreto. IL PRESIDENTE AMEDEO BIANCO ✓OBBLIGO PER TUTTI GLI ISCRITTI @ DI DOTARSI DI PEC (posta elettronica certificata) Ricordiamo a TUTTI i colleghi che è necessario produrre il proprio indirizzo PEC all’Ordine; chi non ne fosse ancora provvisto, è invitato a generarne uno mediante l’area riservata sul sito dell’Ordine, seguendo le istruzioni indicate. Il Decreto 19 marzo 2013 stabilisce infatti che gli Ordini si fanno garanti dell’accreditamento di tutti i professionisti, e trasmettono i loro indirizzi PEC all’Indice Nazionale INI-PEC (l’Ordine dei Medici e Odontoiatri attraverso la FNOMCeO). È pertanto necessario provvedere quanto prima, poiché un atteggiamento omissivo in tal senso è da considerarsi palese violazione di Legge. 42 VERONA MEDICA ENPAM Dalla Formazione alla Riforma degli Ordini, ecco l’Agenda 2014 della Fnomceo” La Riforma degli Ordini delle Professioni Sanitarie, che sembra aver finalmente trovato una “corsia preferenziale”, dopo l’approvazione definitiva da parte del Consiglio dei Ministri, avvenuta ieri, del DDL “Lorenzin”; la Responsabilità Professionale in ambito sanitario, il cui Disegno di Legge è stato assegnato il 16 dicembre, in sede referente, alle Commissioni Riunite Giustizia e Igiene e Sanità del Senato; la Formazione pre e post lauream, in questi giorni combattuta tra polemiche e proposte; il nuovo Codice Deontologico; la Sostenibilità del Sistema Sanitario. Sono questi i principali punti che la Fnomceo ha in “Agenda” per il 2014: e sono anche la traccia dell’intervista di fine anno posta dall’Ufficio Stampa al suo Presidente, Amedeo Bianco, che è pubblicata sul Portale Fnomceo. “Per quanto riguarda la Riforma dei nostri Ordini – spiega Bianco – tutti auspichiamo che si sfati finalmente questa strana sorte, per cui ogni volta che l’iter di approvazione sembra essere a buon punto, cade la Legislatura e si ricomincia da capo”. “Proprio in questi tempi difficili – conclude - crediamo che la complessità della Professione abbia bisogno di un luogo di incontro, di ascolto, di dialogo, di proposte, di sintesi e costruzione di idee. Da tempo la Fnomceo e i nostri Ordini sono in campo e lavorano per questa prospettiva”. Per garantire la sostenibilità del Sistema Sanitario, a parere del presidente della Fnomceo, “i nodi da sciogliere attengono a profili istituzionali, economici, gestionali -organizzativi e tecnico – professionali”. Sul piano istituzionale, il Sistema Sanitario Nazionale “necessita di un ministero della Salute con funzioni e compiti di governo e di indirizzo più incisivi”, sia nei confronti delle Regioni per quanto riguarda la Legislazione VERONA MEDICA concorrente, sia nei confronti del ministero dell’Economia. Su quello economico, “non può sopportare ulteriori politiche di definanziamento pubblico, salvo scontare inaccettabili cadute dell’Universalismo e della Equità”. Su quello organizzativo, “va ripensato il modello aziendalista dominante, provando ad invertire l’ordine dei fattori e cioè partendo dal rispetto delle finalità sanitarie, per arrivare a quello dell’equilibrio dei conti”. Ed è proprio in questo contesto, secondo Bianco, “che occorre procedere a una virtuosa spending review sulle risorse e sull’etica del sistema, che svuoti sacche di inappropriatezze e inefficienze, fermo restando che le risorse così recuperate rimangano all’interno del sistema stesso, e siano destinate a finanziare processi di innovazione organizzativa e professionale”. Sul versante tecnico – professionale, infine, le professioni Medica e Odontoiatrica si trovano ad affrontare profondi cambiamenti (la continuità assistenziale, la Sanità elettronica, i nuovi modelli organizzativi di lavoro, sempre più multi – disciplinari e multi – professionali, le innovazioni scientifiche e biotecnologiche), cambiamenti che “non possono prescindere da un forte e trasparente reclutamento dell’autonomia e della responsabilità dei professionisti, che vanno formati lungo tutta la loro vita professionale ad affrontare tali sfide”. “Naturalmente – afferma Bianco - questo implica una profonda revisione dei contenuti della Formazione universitaria pre e post lauream. La sostenibilità passa anche da qui”. E sono proprio i giovani medici in formazione, in questi giorni, ad essere molto attivi, in particolar modo sulla questione esplosiva della drastica riduzione dei contratti per le scuole di specialità. “A questi giovani – ammonisce Bianco - vanno date risposte concrete. Una proposta nuova e sostenibile deve sollevarli da questo disagio, e credo che questo sia possibile, al di là di qualche rimedio estemporaneo “sulla falla”, solo attraverso una profonda revisione delle regole che governano tutto il sistema”. “Dispiace dire – continua - che sono in molti a non capire che è l’intero modello di Formazione a essere in crisi, e non soltanto l’inadeguatezza delle risorse a questo destinate”. “Cercare soluzioni – afferma -, in un sistema che mantiene oggettivamente distinte e distanti Formazione e Professione -sotto il profilo dell’articolazione dei fabbisogni, dei contenuti formativi, delle effettive attività professionalizzanti -, è un esercizio sempre più avventuroso e improbabile. In ogni caso, non ci sottraiamo all’emergenza annunciata di ulteriori migliaia di giovani immessi in un circuito formativo già in gravi difficoltà e di altrettanti neolaureati prigionieri in un limbo formativo e professionale che non consente loro l’accesso al mercato del lavoro”. “La pressante attività della Fnomceo nelle aule parlamentari – conclude ha contribuito a determinare nella Legge di Stabilità un finanziamento aggiuntivo, che è un segnale importante ma non ancora all’altezza della gravità del problema”. g 43 ASSOCIAZIONI Smile Mission Onlus Smile Mission Onlus è un’asso- La sua missione principale è promuovere la salute orale in Italia e all’estero. In Italia si occupa di implementare progetti di assistenza sanitaria per facilitare l’accesso alle cure delle categorie più deboli mentre nei paesi in Via di Sviluppo si propone di formare Verona e successivamente l’intera regione Veneto. Il progetto nasce nel 2000 in Liguria a cura dell’Associazione Arkè e la bontà dell’iniziativa che vede coinvolti attualmente circa 600 dentisti che stanno curando 2500 minori per un giro di prestazioni gratuite di circa 2.500.000,00 euro all’anno, ha reso il progetto pilota “unico” in Italia, tale da diffondere i suoi benefici anche in altre regioni. una cultura di prevenzione, formazione, di progettazione ed awiamento di strutture odontoiatriche ed odontotecniche in grado di formare il personale sanitario locale e permettere di portare avanti l’attività di Smile Mission autonomamente. La cultura della formazione per l’Associazione viene diffusa mediante protocolli operativi, collaborando al–l’estero con le autorità sanitarie nei paesi ospitanti come R.D. del Congo, Brasile, Tanzania, Madagascar, Rwanda. Dal 2012 Smile Mission collabora in Italia all’attività di Emergency negli ambulatori di Marghera inviando volontari per operare presso le loro strutture odontoiatriche. Nel 2010 Smile Mission ha sottoscritto un accordo di partenariato con l’associazione ligure Arke’ per la diffusione del progetto “UN DENTISTA PER AMICO” nel territorio di riferimento, ossia “UN DENTISTA PER AMICO” nasce dalla consapevolezza dell’inadeguatezza del sistema sanitario pubblico a sostenere in modo efficace ed efficiente tempi e costi di cura per questa fascia di popolazione che comprende minori in disagio socio economico presenti nelle strutture protette, in istituti, e parallelamente dalla difficoltà delle famiglie a sostenere costi troppo onerosi nelle strutture private. Nelle strutture private, infatti, i costi sono elevati, soprattutto in considerazione del fatto che le cure dentistiche non dovrebbero essere episodiche, ma costanti nell’arco della vita. Inoltre il servizio pubblico risulta più che oberato avendo come inevitabile conseguenza lunghi tempi di attesa ed in molti casi, il pagamento di un ticket. Gli obiettivi del progetto “UN DENTISTA PER AMICO” sono: • fornire cure odontoiatriche gratui- ciazione indipendente senza scopo di lucro nata nel 2005 con sede legale a Verona in via Zorzi, 7. 44 te di tipo conservativo ai Minori in grave disagio sociale ed economico presenti nelle Strutture Protette, negli Istituti e presso famiglie fragili che non possono permettersi di accedere alle cure • sensibilizzare una cultura della prevenzione e della corretta igiene orale • ridurre la spesa pubblica del settore. Il modus operandi di Smile Mission per diffondere il progetto sociale a Verona e nell’intera regione Veneto parte da un accurato e mirato studio territoriale per implementare e creare la rete: • Minori che possono fruire del progetto attraverso il contatto con le strutture territoriali competenti (Comuni, ASL) e formazione ed informazione degli educatori delle strutture o dei familiari dei pazienti e degli assistenti sociali • Ricerca e fidelizzazione di Dentisti che offrano le proprie prestazioni a titolo gratuito presso i propri studi dentistici • Istituzioni e Associazioni del terzo settore che divulghino, informino e pubblicizzino il progetto. Successivamente sarà compito del– l’Associazione Smile Mission Onlus mettere in comunicazione i pazienti segnalati dai Servizi Sociali con il Dentista a loro designato, seguire tutto l’iter della cura dei suoi assistiti, regolamentando e monitorando al meglio il rapporto. Per ulteriori informazioni Vi suggeriamo di consultare il nostro sito www. smilemission.it dove troverete descritte in modo esauriente tutte le nostre iniziative. SMILE MISSION ONLUS VIA ZORZI 7, 37138 VERONA SEGRETERIA ORGANIZZATIVA: DOTT.SSA ANNALISA BONIZZATO CELI. 3402447551 E-MAIL: [email protected] WEB: WWW.SMILEMLSSION.ÌT C.F.: 93173710232 VERONA MEDICA GIOVANI E PROFESSIONI S.O.S. – Sostituzioni Si prega chi è interessato a dare la propria disponibilità per sostituzioni in medicina generale, di compilare il tagliando riportato a pagina 21 e di spedirlo all’Ordine (Via Locatelli 1, 37122 Verona). MEDICI DISPONIBILI PER SOSTITUZIONI IN MEDICINA GENERALE Cognome - Nome Via Località Dipl. formaz. M.G. Telefono 1 ALBANESI FEDERICA Via Vasco De Gama 2 Verona NO 338 5037198 AMBROSI ENRICO Via M. Teresa di Calcutta 2 Legnago NO 349 1579083 ANTON GENAN Via Palazzina 3 Verona NO 347 6859953 ARMANI ROBERTO Via Cengia 89 San Pietro Incariano NO 368 283740 BAR MARIANA Via San Rosso Bussolengo NO 346 8203148 BARAKAT ZIAD Via A. Mori 12 Mantova NO 334 9594162 BAZZANINI NOEMI NO 347 5935206 BELLINA FRANCESCA Via F. Perlini 2 Verona NO 338 6725504 BENEDETTI FRANCESCA Via ex Internati 26 Pescantina NO 340 0505545 BIANCHI ANNALISA Via Aquileia 14 Verona NO 339 8986756 BIASI CATERINA Via Sole 9 Verona 340 4878446 BISTROT CATERINA Via Ognissanti 4 Verona NO 349 5344121 BITIRE ELENA Via Paolo Borsellino 45 Bonavigo NO 348 2286620 BOMBOI MARCO Vicolo dietro S. Andrea 13 Verona NO 045 8016089 BONASIA TERESA NO 328 3649861 BONDI’ VINCENZO Via Nerio Toffaletti 4 Verona NO 333 3606318 BRUNELLI CLAUDIO Via Molino 24 Nogara NO 339 8424561 BRUNELLI MARTA Via Imola 10 Verona NO 393 5686430 BURATO GIULIA Colognola ai Colli NO 340 7814158 BUSTI FABIANA Via Martiri della Liberta’ 2 Nogarole Rocca NO 045 2520488 CACCIAMANI GIOVANNI Verona NO 340 2491750 CAPONE SUSANNA Vicolo Teodorico 44 Salionze NO 335 6893809 CARBONE GIUSEPPE Via delle Agostiniane 29 Verona NO 045 8348296 CASTINO EVA Via Paolo sarpi 30 Verona NO 349 1617635 CAVALIERE ELENA Via Scuderlando 80 Verona NO 333 4003601 CERAVOLO ROSSANA Via Polesine 65 Verona NO 338 3641543 COCCO VALENTINA Via Italia Nuova 4 Illasi NO 348 7906813 COGO ILARIA Via Rovigo 14 Legnago NO 347 2619594 COLLETTA GIULIA Via del Risorgimento 34 Verona NO 347 8453814 COSTANZO ALESSANDRO Via Corfu’ 5 Verona NO 392 4645018 COVOLO CATERINA Via degli Scaligeri 2 Valeggio sul Mincio NO 348 3015866 DA PRATO GIULIANA Via Macello 4 Verona NO 339 6606559 DALCEGGIO DANIELA Via VIII marzo 45 Trento NO 340 3538104 DE CARO IOLANDA Via Verde da Salizzole 7 Verona NO 320 4860202 DE VLIEGHER EVELIEN Via S. Monica 10 Albignasego NO 392 1617323 DEOTTO NICCOLO’ Via F. Perlini 2 Verona NO 347 5823912 DEPLANO EMANUELA Via G. Campania 11 Verona NO 340 9331099 DI SARRA DANIELA Via Mantovana 52 Castelnuovo d/G. NO 347 8495611 EPURE MIHAELA CRISTINA Via Benassu’ Montan. Verona NO 392 7509915 FAINELLI GIULIA Via G. Dell’Acqua 31 Bardolino NO 347 8921208 FILIPPINI GIULIA MARIA Via Roma 109 Gazzo Veronese SI 339 2505919 FIN ALESSANDRA Via Baratin 14 Ronco all’Adige NO 347 0146494 GAJOFATTO FRANCESCA Via Marsala 6 Verona NO 347 4262107 GERMENIA SILVA Via Chioda 18 Verona NO 339 5240552 GUARDINI NADIA Via Gela 31 Verona SI 349 2325336 HABASH ELIAS Via praissola 18 San Bonifacio NO 339 4573366 IUORIO ALESSANDRO NO 333 6831575 KALOUT KAMEL Via Scuderlando 126 Verona NO 347 6724694 KUZINA ANNA Via G. Matteotti 7 Bussolengo NO LAVORGNA BARBARA Via Favretto 16 Verona NO 329 4239871 LISTA ENRICO Via Monte Tomba 22 Cerea NO 348 8210409 LONARDONI FABIO Via S. Maria in Stelle 5/c Verona NO 349 0062116 MAGAGNA LINDA Via Tramigna 5 Soave NO 348 0176902 MAGRINELLI FRANCESCA Via G. Leopardi 11 Soave NO 340 8776021 MARCOCCI ALESSANDRO Via Trieste 3 Verona NO 349 4082423 MARIOTTO ARIANNA Via Pola 12 Verona NO 347 2479985 MARIOTTO OLGA Via Fiume 28/p San Bonifacio NO 349 7282795 MASIERO MARINA Via Tesi 40/a Verona NO 347 2411450 MASSARUTTO ALESSIA Via Aldo Moro 1/a Sommacampagna SI 328 2660746 MAZZEI FEDERICA Str. A. Provolo 25 Verona NO 338 8926070 MELOTTI CAMILLA Piazza G. Marconi, 19 Bosco chiesanuova NO 320 2586564 MERRINO MICHELANGELO Via Muro Padri 17 Verona NO 327 8889333 MINNITI FEDERICA Via Ponte Pietra 17 Verona NO 345 9898558 MORANDINI BIANCA STELLA NO 338 1439733 MORANDINI ELEONORA NO 333 7123732 NARDI CHIARA Via Tombole 157 San Bonifacio NO 338 2828566 VERONA MEDICA Telefono 2 045 6850094 045 7500193 3394910891 340 9766903 338 1806830 349 6778910 333 4729557 340 1676443 346 1878315 045 8400667 045 566969 045 6106013 0825 4 401083 392 3420052 388 7260070 045 7614468 045 7614716 45 GIOVANI E PROFESSIONI MEDICI DISPONIBILI PER SOSTITUZIONI IN MEDICINA GENERALE Cognome - Nome Via Località Dipl. formaz. M.G. Telefono 1 NGANDIE NJONOU MILLY Via Monte Ortigara 25/b Verona NO 329 6190690 NICOLI PAOLA NO 346 8079575 PAIANO JACOPO Via Regina Adelaide 12 Verona NO 348 9238476 PAPOLA DAVIDE Via Calatafimi 6/a Verona NO 328 3738807 PASETTO TRYSA Via Roveggia 27 Verona SI 339 7286242 PERON SILVIA Monteforte d’Alpone NO 340 0631022 PERONI MARIANA Via Danieli 6 Verona NO 347 1218310 POZZERLE MARIA Via Zoppega 16 Monteforte d’Alpone NO 045 6100370 PRANDO SILVIA Viale Europa Vigasio SI 349 1880958 PRETO MARIKA Via Gioberti 20 NO 349 4641934 RAPAGNA FRANCESCA Via P. Querini 5 Verona NO 333 4193398 RIGO FRANCESCA Vic. S. Maria in Organo 1 Verona SI 335 5941022 RINALDI CATERINA ANNA Piazza Vescovado 1 Verona SI 340 5199461 ROMANO SIMONE Via Aquileia 22 Verona NO 340 7767004 RUTA ELENA Via Ponte Asse 13 Albaredo d’Adige SI 347 2597635 SANSOTTA NAIRE Via Aquileia 22 Verona NO 329 7158223 SAVVAKI KALLIOPI Via Scuderlando 161/b Verona NO 347 0940738 SAY SVITLANA Via Marsala 37/b Verona NO 388 8928095 SCHIRALDI MARIA EMANUELA Via Ca’ di Cozzi 8 Verona NO 380 3662966 SERBUSCA DORIN Via B. Romagnoli 84/a Verona NO 045 8903064 SHOKA ZAHI Via Imola 2 Verona NO 347 2313146 SIVERO VALENTINA Via Bertoldi 2 Verona NO 347 5892542 SOLDANI DARIA Via Imola 6/a Verona SI 347 6301811 TAHA ABED Via Gorizia 2/a Verona NO 340 5907696 TANTILLO ILARIA Via Garibba 5 Verona NO 349 1028616 TATTI MARIA FATIMA Via Legnago 39 Verona NO 347 9341350 TOFAN LILIAN Via Monte Belloca 25 Verona NO 388 4717634 TOMEI PAOLA Via Mezzomonte 38 Verona NO 348 8752766 TORRESANI STEFANIA Via Don Luigi Benassuti 2 Cerea NO 340 3934368 TOT EMA Via Trento 11 Verona NO 340 7073642 TURATI MARIA GRAZIA Via S. Antonio 50 S. Martino B/A NO 335 6302775 VENERI ANTONIO Via Stra’ 57 Caldiero NO 340 0715390 VIARO TIZIANA Via Dietro Listone 7 Verona NO 340 5715075 VIGNOLA PAOLA VOLPE GIUSEPPE Via Montesin 38 Cola’ di Lazise NO 335 6763374 WEYNE MAGNUS FERNANDA Via Carlo del Prete 2 Verona NO 045 8166039 ZENORINI ANDREA Via Siedlce 21 Pescantina NO 340 6031137 Telefono 2 348 8567639 393 0468005 045 560890 045 7652948 349 6938124 340 9768134 MEDICI DISPONIBILI PER SOSTITUZIONI IN PEDIATRIA Cognome - Nome Via Località Spec. in Pediatria ABDUL JABBAR ALI Via B. Scalari 14 Piubega (MN) AGRESTI LUIGI Via G. Trezza 36/a Verona AKASHEH GEORGE Via del Capitel 13/e Verona SI BARAC ALA Via Gen. Dall’Ora 54 Monzambano BARAKAT ZIAD Via A. Mori 12 Mantova NO BIANCHI ANNALISA Via Aquilea 14 Verona NO BIASI CATERINA Via Sole 9 Verona NO BONASIA TERESA Via delle Polidore 5 Verona BORGHESANI MARISA Via Pradelle 57 Verona SI BRUNI FRANCESCA Via Vincenti 1 Verona CERAVOLO ROSSANA Via Polesine 65 Verona CIRELLI MARTA Via M. Gentilin 29/b Verona SI DE VLIEGHER EVELIEN Via S Monica 10 Albignasego DEPLANO EMANUELA Via Colombine 5 Verona DEPLANO EMANUELA Via G. Campagna 11 Verona EPURE MIHAELA CRISTINA EPURE MIHAELA CRISTINA Via Banassu’ Mont. 17 Verona FABBRICI ROMINA Verona SI FAKES BOULOS Vicolo Menago 34 Bovolone GRAMAGLIA MARIA Via Almerini 06 Legnago SI HABASH ELIAS Via Praissola 18 San Bonifacio JAFFAL YOUSSEF Via Gramsci 8/a Castel d’Azzano KALOUT KAMEL Via Scuderlando 126 Verona LAVORGNA BARBARA Via Favretto 16 Verona MARIOTTO OLGA Via Fiume 28/p San Bonifacio MELLA ROBERTA Via F.lli Bandiera 42 Legnago SI PASQUINI ANNA Via C. Cadrega Verona PJESHKA MYRVETE Viale Spolverini 112 Verona RIGOTTI ERICA Via V. De Gama 1 Negrar SI ROMANO SIMONE Via Aquileia 22 Verona STUMPO MARIO FRANCESCO Via C. Angiolieri 18 Castel d’Azzano TESINI ROBERTA V.le della Repubblica 45 Verona SI TURATI MARIA GRAZIA Via S. Antonio 50 S. Martino B/A. ULMI DANIELA Via A. Vivaldi 7 Tregnago VENERI ANTONIO Via Stra’ 57 Caldiero VERNA ANNAMARIA Via Castello 12/a Castel d’Azzano VOLPE GIUSEPPE Via Montesin 38 Cola’ di Lazise 46 Telefono 1 320 6155026 340 4069008 320 882311 340 0699282 334 9594162 339 8986756 340 4878446 328 3649861 360 566631 347 9713662 338 3641543 347 4843083 392 1617323 340 9331099 340 9331099 392 7509915 392 7509915 0457101082 334 9467133 339 4573366 338 1147021 347 6724694 329 4239871 349 7282795 339 5739126 349 7288070 338 4174551 340 1956361 340 7767004 3334890436 348 2900533 335 6302775 340 2335107 045 7652948 347 7861608 335 6763374 Telefono 2 340 0910058 3394910891 328 3649786 340 1461078 340 1676443 045 8400667 349 1828271 392 420052 340 0715390 3289067502 VERONA MEDICA TEMPO LIBERO Chi cerca… trova Preghiamo chi è interessato a compilare il modulo che si trova a pag. 23 ed a volercelo inviare. Si prega inoltre di scrivere l’annuncio in maniera chiara (stampatello). Si raccomanda di segnalare alla Redazione le inserzioni andate “a buon fine” per permetterne la “Clearance”. La Redazione provvederà comunque alla sospensione degli annunci dopo un certo numero di pubblicazioni. Si accettano solo annunci “brevi”. Per aiuto in Ricerche Bibliografiche OFFRO consulenza gratuita ai colleghi. [email protected] Tel. 339 8032600 AFFITTASI in quartiere S. Zeno, elegante appartamento di 100 mq. al 3° piano (senza ascensore), con vista giardini e Basilica. Perfettamente arredato con TV, clima, wi-fi. Composto da: cucina, soggiorno, due stanze, due bagni. Tel. 335 5224769 Tessera Ordine n. 3666 Odontoiatra con esperienza quindicinale nelle varie branche, OFFRE collaborazione in implantologia e chirurgia estrattiva, endodontica, parodontale e preprotesica, in Verona e province limitrofe. Attrezzatura propria. 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Le poltrone e l’autoclave hanno 4 anni di vita. Attività ventennale dello studio, a norma e autorizzato Tel. 328 0880917 OFFRESI studio odontoiatrico, completamente attrezzato, presso il Poliambulatorio “San Francesco” sito a Villafranca in via Biante Remagni, 31. Tel./Fax 045 7901331 VENDESI villa anni settanta da ristrutturare posta su terreno edificabile della sup. catastale di mq. 1.485, dotata di grande giardino, posta su tre piani in località Corbiolo di Boscochiesanuova (Verona). Prezzo interessante. Tel. 348 5233856 - 340 9542119 AFFITTASI stanza a psichiatra, psicoterapeuta o psicologo in studio medico avviato. Tel. 347 6594624 Tessera Ordine n. 7682 AFFITTASI a referenziati, appartamento in un condominio del quartiere Navigatori, al piano quarto con ascensore. L’appartamento, appena ristrutturato con finiture curate e semiarredato, è composto di ingresso, cucina-sala, due camere, di cui una matrimoniale, bagno finestrato, due ampi poggioli, cantina e garage. APE in corso. 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L’immobile si presta, vista la posizione adiacente all’ospedale e al polo universitario, a soluzioni quali poliambulatori, centro riabilitativo, centro diagnostico ecc. Tel. 045 8753016 - 393 9766184 Tessera Ordine n. 4049 VENDO poltrona odontoiatrica marca Polo (Castellini), a buon prezzo. Tel. 339 4264607 Tessera Ordine n. 2199 VENDO auto BMW del 2007 a gasolio, (x5-3000 cilind.), color grigio scuro, 63.000 Km effettivi, ben conservata. Tel. 339 4264607 Tessera Ordine n. 2199 Al 3° piano di un palazzo d’epoca restaurato nel centro storico di Siracusa (Ortigia), a pochi passi dal duomo, VENDESI monolocale di 30 mq., travi a vista, soppalco di circa 8 mq. con terrazza di 30 mq. al piano, vista mare, completamente ristrutturato nel 2011 e ammobiliato (cucina nuova con lavastoviglie, aria condizionata, armadio a muro, inferriate e zanzariere). Tel. 340 6061772 Tessera Ordine n. 2593 Ostetrica alla prima esperienza lavorativa, laureata con il massimo dei voti, affidabile, seria e con buone capacità relazionali, OFFRE collaborazione per attività inerenti il proprio profilo professionale. Tel. 340 3372583 Tessera Ordine Albo Ostetricie n. 1005 AFFITTO studio medico, dotato di ecografo, a colleghi specialisti a Nogara (VR). Tel. 339 3273630 Tessera Ordine n. 3847 VENDO armadietti e radiografico come nuovo per Range 65/1 con certificazione (+ seggiolini). Euro 500,00. Tel. 348 6083263 Tessera Ordine n. 69 AFFITTO in via Valverde a Verona, ampio studio medico/professionisti/uffici, di 170 mq. circa 2 garage, 4-5 locali utili per attività. Tel. 335 244141 Tessera Ordine n. 3828 48 AFFITTO a Bussolengo (VR), in zona centrale al primo piano, studio pediatrico arredato e attrezzato con ampio parcheggio. Trilocale composto da 2 stanze con entrate indipendenti, ampia sala d’attesa e 2 bagni. 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Tel. 333 2574206 Tessera Ordine n. 7090 VENDESI attico zona centrale, finemente ristrutturato. Tel. 333 2574206 Tessera Ordine n. 7090 VENDESI bilocale in residence immerso nel verde con piscina a Lugana di Sirmione (BS), collocato a 100 m dal lago. Tel. 339 8171273 Tessera Ordine n. 1223 AFFITTASI a Colleghi odontoiatri unità operativa in nuovo studio di Verona città, composto da 3 unità odontoiatriche e una sala operatoria. Posti auto riservati ai pazienti. Tel. 333 2574206 Tessera Ordine n. 7090 OFFRESI presso i Centri BSC di via dei Mille, 61 a Trento e di via Tiberio Claudio, 5 a Cles spazi ambulatoriali e servizi a medici e/o professionisti. e-mail: [email protected] OFFRO collaborazione in Ortodonzia, chirurgia orale, implantologia. Tel. 340 2252487 Tessera Ordine n. 1172 VENDO appartamento in zona stadio, composto da 6 camere/studio. Euro 330.000,00 Tel. 045 577284 Tessera Ordine n. 3911 Odontoiatra con esperienza decennale OFFRE collaborazione in Ortodonzia nella zona di Verona, Mantova e Brescia. Tel. 347 1052841 AFFITTO a Folgaria appartamento arredato, vicinissimo a piste da sci. Tel. 339 1551027 Tessera Ordine n. 5261 CERCASI bilancia pesapersone marca Wunder modello 960. Tel. 340 7938231 Tessera Ordine n. 4004 Studio Odontoiatrico autorizzato CEDESI a giovane collega motivato con buone capacità professionali. Sito in San Michele (VR) utilizzato attualmente al martedì e giovedì pomeriggio dalle 15,30 alle 20,30. Tel. 347 2641168 - 3388781243 Albo Odontoiatri n. 50 e Tessera Ordine n. 4736 (Medici Chirurghi) OFFRO collaborazione in Odontoiatria Conservativa, chirurgia estrattiva, Igiene Orale, Endodonzia. Tel. 349 4310141 Tessera Ordine n. 747 Studio Dentistico Verona CERCA Collega ortodonzista per collaborazione due pomeriggi al mese. Tel. 348 7664339 Albo Odontoiatri n. 5152 AFFITTO ambulatorio in Legnago centro. Tel. 333 4221326 Tessera Ordine n. 5786 OFFRO BMW R8045 - Moto storica (1981). Iscritta A.S.I. - 7.000,00 euro. Tel. 045 9231300 - 349 5801328 Tessera Ordine n. 4643/623 VENDO al 3° piano, appartamento ristrutturato, in via Anzani (B.go Trento), 122 mq, garage e ampia terrazza. Molto luminoso. Tel. 348 2250254 Tessera Ordine Odontoiatri n. 93 Per raggiunti limiti di età VENDESI studio dentistico, in zona sud di Verona, di recente costruzione ma con attività trentennale. Ottima location. Piano terra, 3 unità operative e predisposizione per la quarta. Non barriere architettoniche, bagno handicap. Ottimo investimento. Tel. 340 1542638 Tessera Ordine n. 3356 AFFITTO bilocale arredato termoautonomo, in via Galvani. Tel. 347 6014573 - 045 577174 Tessera Ordine n. 02301 OFFRO Range Rover (1988). Iscritta A.S.I. (3914 benzina + GPL) - 5.000,00 euro. Tel. 045 9231300 - 349 5801328 Tessera Ordine n. 4643/623 VERONA MEDICA TEMPO LIBERO AFFITTO studi medici nuovi a medici specialisti in nuovo complesso di ambulatori “AMBULATORI CHIEREGO”, via Gazzera 1 (ex c.d.c. Chierego Perbellini). Spese condominiali e di servizio incluse; accesso a internet, ampia possibilità di parcheggio. Tel. 347 4276692 - 333 3100152 Tessera Ordine n. 02824 AFFITTASI O VENDESI studio odontoiatrico, a Castiglione delle Stiviere, nel comprensorio della provincia di Brescia e del lago di Garda comprensivo di tutto lo strumentario per svolgere l’attività. La cessione viene espletata con la sospensione della mia attività. Tel. 0376 632728 (telefonare orario ufficio dalle ore 9 alle 15.30 escluso il sabato) VENDO Auditt nera (anno 1999). Perfetta come motore e carrozzeria. 5.000,00 euro. Tel. 333 4221326 Tessera Ordine n. 5786 AFFITTASI settimanalmente a Merano appartamento arredato, mesi estivi. Tel. 335 8294080 Tessera Ordine n. 15 (Albo Odontoiatri) AFFITTASI presso studio dentistico, una stanza, un bagno e una sala d’attesa. Possibilità di eseguire pratica medica non odontoiatrica. Affitto 250 euro mensili, comprese tutte le utenze e pulizie. Zona Golosine/Fiera. Tel. 045 953555 - 347 4318465 Tessera Ordine n. 858 VENDO bilocale di 66 mq. circa in Lutago (Valle Aurina). Composto da: soggiorno con angolo cottura, camera, bagno, ampio terrazzo. Tel. 045 8340659 - 347 2544316 Tessera Ordine n. 6408 Lo Studio dr. Sartori Liviano RICERCA Collaboratore per odontoiatria mio-funzionale. Tel. 045 992988 CEDO Studio Dentistico con due poltrone, zona Borgo Trento. Inserito in poliambulatorio con medico di base. Causa trasferimento, cessione immediata a prezzo molto interessante. Tel. 347 4089853 CERCO Specialista per condivisione spese studio a Borgo Trento. Tel. 347 0404787 Tessera Ordine n. 3446 Noto Centro Medico CERCA medici neo specialisti per le seguenti specialità: OCULISTICA, DERMATOLOGIA, OSTE TRICIA E GINECOLOGIA, ORTOPEDIA, RADIOLOGIA, PEDIATRIA, per assunzione a tempo determinato. Tel. 333 8115257 AFFITTO mesi estivi, villa a Lignano con 8 posti letto e ampio giardino. Tel. 349 8052644 Tessera Ordine n. 643 OFFRO stanza in Studio Medico avviato, zona Borgo Venezia, per attività medica o paramedica. Tel. 045 8340420 - 347 5644880 AFFITTASI a Marsala (TP) casa in campagna, a 300 mt. dalla spiaggia - zona “Delfino beach”, disposta su due livelli e composta da: sala, ampia cucina, bagno spazioso e piccolo garage al piano terra; due camere matrimoniali più un lettino (tot. 5 posti), un bagnetto, due terrazze al piano 2° (possibilità di altri due posti letto al piano terra); completo di TV e lavatrice più seconda doccia esterna. Periodo: da maggio a settembre. Minimo 1 settimana. Tel. 340 2587160 Tessera Ordine n. 7080 VENDO terreno agricolo a Colognola ai Colli, tre campi circa, zona DOC. Tel. 340 0910058 Tessera Ordine n. 2258 Per cessazione attività più che trentennale CEDESI piccolo studio odontoiatrico attrezzato (due unità operative + sterilizzatore), in centro storico a Rivoltella sul Garda (BS). Tel. 349 6107282 Tessera Ordine n. 6387 CEDO per età pensionabile studio medico dentistico, 160 mq., a Verona in quartiere di pregio. Parcheggio, ottime condizioni di subentro. Adatto anche ad altre specialità tipo dermo, neuro, chirurgia, medicina interna, ecc. Tel. n. 340 4980982 Albo Odontoiatri n. 10 AFFITTO stanza arredata con scrivania, lettino e sedie, in ambulatorio di medicina generale (appena ristrutturato), sito a Locara di S. Bonifacio. Tel. 393 0265000 Tessera Ordine n. 6929 MEDICI PER LA PACE CERCA VOLONTARI: ODONTOIATRI E IGIENISTI DENTALI Medici per la Pace, associazione di volontariato nata a Verona nel 2001 e riconosciuta come Onlus già nel 2002, contrasta le condizioni di povertà estrema in Italia e nel mondo, offrendo interventi socio-sanitari, anche odontoiatrici, a coloro che non possono permettersi un’assistenza medica di base. All’inizio di quest’anno, l’Associazione ha lanciato il progetto “Il Diritto al Sorriso”, il cui obiettivo è consentire l’accesso alle cure odontoiatriche anche ai non abbienti. Al fine di migliorare i risultati dell’iniziativa, Medici per la Pace vuole estendere la rete di collaboratori, ed è alla ricerca di specialisti che mettano a disposizione la propria professionalità e una quantità anche minima del proprio tempo. Medici per la Pace, sulla base della disponibilità di ciascun sanitario, si farà carico della prenotazione e dell’accompagnamento alle visite odontoiatriche, nonché della mediazione tra paziente e curante. Coloro che siano interessati al progetto possono contattare la sede dell’associazione chiamando il numero 348.1881730 o inviando una e-mail a [email protected] VERONA MEDICA 49 TEMPO LIBERO OFFRO Ecografo ALOKA Prosound II per studio ost./gin. Apparecchio seminuovo, completo di sonda TV/addominale e stampante. Vendo per inutilizzo. Tel. 347 8577013 Tessera Ordine n. 6464 VENDO tuta da moto marca BMW, modello Tourshell, come nuova (giacca tg. 46, pantalone tg. 48). Tel. 347 5343372 Tessera Ordine n. 2944 OFFRO disponibilità all’utilizzo per 1-2 giorni alla settimana di uno studio medico sito in Affi (VR) vicino al centro commerciale. Lo studio è nuovo e attrezzato di sala dermatochirurgica con autoclave, sala d’attesa e servizio segretaria. Ampio parcheggio di fronte all’ingresso. Tel. 045 2582506 e-mail: [email protected] Tessera Ordine n. 8247 OFFRO macchina fotografica digitale Nikon D3100, 18-55mm+55-200mm, nuova, ancora sigillata. Euro 500,00 Tel. 347 8536053 Tessera Ordine n. 7234 AFFITTASI a Lipari (Isole Eolie), nei mesi estivi, casa indipendente composta da: cucina abitabile, soggiorno, due camere da letto, servizi, giardino e terrazzi con vista panoramica su vulcano. Ideale per 2-5 persone. Prezzo molto conveniente. Disponibili fotografie. Tel. 045 533908 - 338 2474397 Tessera Ordine n. 2740 NOLEGGIO, anche giornalmente IPL (Luce pulsata) con vari filtri per epilazione, azione, antiaging, vascolare. Noleggio inoltre apparecchio per cavitazione. Tel. 347 3754597 AFFITTO a colleghi specialisti locale arredato con bagno in studio medico avviato, con aria condizionata, parcheggio, zona Borgo Milano. Tel. 045 563536 Tessera Ordine n. 1923 VENDO appartamento di 75 mq. con giardino, cantina e garage, in zona Pindemonte a Verona, adiacente ospedale di Borgo Trento. Tel. 349 4073022 Tessera Ordine n. 04350 AFFITTO ambulatorio medico con tre stanze arredate, in San Bonifacio presso il centro commerciale. Tel. 335 227618 Tessera Ordine n. 3395 AFFITTASI in Borgo Trento, locale in studio medico per attività medica o paramedica. Tel. 340 3893625 - 045 7725275 Tessera Ordine n. 2403 AFFITTO a Borgo Venezia centro, in palazzina di due unità, ambulatorio al piano terra con ingresso indipendente, garage, nessuna spesa condominiale. Tel. 349 0716322 Tessera Ordine n. 3071 VENDO macchina per ozono terapia Multiossigen Medical portatile. Tel. 335 6068484 Tessera Ordine n. 5212 OFFRO lettino da visita in ottimo stato, verniciato bianco. Prezzo da concordare. Tel. 3332785805 e-mail: [email protected] Tessera Ordine n. VR 4295 COMUNICATO AGLI ISCRITTI Abbiamo attivato il nuovo servizio di segreteria telefonica. Quando telefonerete all’Ordine sentirete la voce del RISPONDITORE AUTOMATICO, che provvederà a smistare la chiamata secondo le esigenze di chi chiama. LE OPZIONI SARANNO: • DIGITARE 1 PER PRATICHE ENPAM • DIGITARE 2 PER PUBBLICITÀ SANITARIA E RUOLI • DIGITARE 3 PER AMMINISTRAZIONE, ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI • DIGITARE 4 PER COMMISSIONE ODONTOIATRI Senza nessun imput digitato e rimanendo in linea la chiamata sarà dirottata al primo operatore disponibile. Confidiamo di poterVi dare un servizio migliore La segreteria dell’Ordine 50 VERONA MEDICA TEMPO LIBERO Medico Odontoiatra DISPONIBILE per collaborazione e/o direzione sanitaria. Tel. 339 5246330 Tessera Ordine n. 290 OFFRO ambulatorio medico accreditato spec. chirurgico con segretaria, anche mezze giornate. CERCASI anche urologo. Tel. 045 8100119 Tessera Ordine n. 5212 AFFITTASI appartamento ristrutturato ed arredato in zona Saval, 120 mq., ultimo piano con ascensore, elegante sala, due camere, studio, posto auto, cantina e ripostiglio. Splendida vista, aree verdi, a soli 2 km dall’ospedale di Borgo Trento. Prezzo interessante, solo referenziati. Tel. 348 5233856 OFFRO collaborazione come infermiera e/o coordinatrice per studio medico/ odontoiatrico, serietà, esperienza, referenze. Tel. 347 0133873 Ad Albaredo d’Adige AFFITTASI ambulatorio arredato in studio medico con sala d’attesa comune. Tel. 349 8588133 Tessera Ordine n. VR 7941 OFFRO locale in affitto in studio medico in via Aspromonte, 6 a Verona. Tel. 349 7819994 e-mail: [email protected] Tessera Ordine n. 7176 VENDO moto Morini Corsaro 1200 Avio 07/2010, Km. 34.000. Euro 4.500,00. Tel. 349 6619212 Tessera Ordine n. 7276 CERCO Ginecologa/o per collaborazione presso il Consultorio AIED in via T. Speri, 7 a Verona. Tel. 045 8013043 Tessera Ordine n. 03583 AFFITTASI a medico o paramedico, ampio locale per ambulatorio, arredato, con sala d’aspetto. Zona Valverde. Tel. 335 6443110 Tessera Ordine n. 3612 VENDO Vistascan Perio (2007) della Durrdental. Revisionato a Gennaio 2012. Tel. 045 8904871 - 348 0409377 Tessera Ordine n. 7446 VENDO BMW GS1200, anno 2008, full optional, Km. 18.000, pari al nuovo. Tel. 340 6437077 (ore pasti) Tessera Ordine n. 3280 AFFITTASI ampia stanza in studio medico, vicinanze ospedale Borgo Trento. Preferibilmente a specialisti. Tel. 334 7481048 (ore 08-10) Tessera Ordine n. 3211 Medico Chirurgo, specialista in Odontostomatologia con esperienza ventennale, OFFRE collaborazione qualificata part-time in protesi, conservativa ed endodonzia in Verona, provincia e città limitrofe. Tel. 377 9832382 SERVIZI DELL’ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E ODONTOIATRI DI VERONA OFFERTI AGLI ISCRITTI L’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Verona (OMCeO VR) mette gratuitamente a disposizione dei suoi Iscritti, per problematiche relative all’attività professionale, le seguenti consulenze: CONSULENZA LEGALE (Avv. Donatella GOBBI) La consulenza va richiesta al n. tel. 045 594377 nelle giornate di lunedì e mercoledì dalle 15,30 alle 17,00 CONSULENZA MEDICO LEGALE (Dott.ssa Federica BORTOLOTTI) La consulenza va richiesta all’indirizzo di posta elettronica: [email protected] CONSULENZA ASSICURATIVA (Avv. Giuseppina MARITATO) La consulenza va concordata con la Consulente al n. tel. 340 6850550 CONSULENTE FISCALE (Dott.ssa Graziella MANICARDI) La consulenza si espleta presso la sede dell’OMCeO VR, previo appuntamento telefonico richiesto al n. tel. 045 8006112, nella giornata di martedì dalle 09,30 alle 12,00. Consulenza telefonica si può ottenere al n. 0376 363904 il lunedì dalle 15,00 alle 16,00 CONSULENZA E.N.P.A.M. (Segreteria OMCeO VR - Sig.ra Rosanna MAFFIOLI) La consulenza si espleta presso la sede dell’OMCeO VR, previo appuntamento telefonico richiesto al n. tel. 045 8006112, nelle giornate di martedì e giovedì L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Verona ha stipulato una convenzione con “Aruba”, riservata agli Iscritti, per l’attivazione gratuita della Posta Elettronica Certificata (PEC), mediante registrazione nell’area riservata del sito dell’Ordine: www.omceovr.it Le sig.re Virna Giampieri e Rosanna Maffioli sono a disposizione dei Medici ai numeri telefonici 045 8006112 e 045 596745 per le indicazioni operative che si rendessero necessarie. VERONA MEDICA 51
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