Amplificatore con DAC Pioneer A70 di Emidio Frattaroli, pubblicato il 03 Febbraio 2014 nel canale Ampli e Diffusori di www.avmagazine.it “L'amplificatore Pioneer A70 è la punta di diamante della nuova gamma di amplificatori stereofonici del costruttore giapponese, con sezione finale in classe D, 90W per canale su 4 ohm, ingresso phono (MM + MC) e DAC integrato esoterico ESS Sabre 32 bit e 192kHz” Introduzione e caratteristiche In questi ultimi mesi sto cercando di dare un'accelerata alle misure sui prodotti audio, con l'obiettivo di aumentare progressivamente lo spazio occupato su AV Magazine di test, recensioni e comparative fra prodotti da ascoltare. Da un lato, la sperimentazione con l'Audio Precision è ormai in fase più che avanzata, anche se sono ancora dell'idea che, in campo audio, siamo ancora molto lontani dalla qualità, specificità e correlazione tra misure ed esperienza soggettiva che sono possibili in ambito video. Per migliorare in questo campo c'è ancora tempo. In questa prima fase mi sto preoccupando più di effettuare le misure base, in maniera corretta e con novità solo marginali. In attesa di svelare i nuovi test sugli sintoamplificatori multicanale, ho cercato di fare un po' di esperienza nella misura e nell'ascolto di amplificatori stereofonici, lavoro propedeutico anche ai prossimi shoot-out audio che vorrei realizzare la prossima primavera. Tornando agli ampli, ho iniziato a chiedere in prova a qualche azienda amplificatori stereofonici entry-level. Perché mai entry-level? Perché sono più semplici da gestire, da fotografare, smontare, da "ascoltare" e da mettere in crisi. D'altra parte, le aziende non hanno molta voglia di consegnare alle testate specializzate prodotti troppo economici. Vogliono sempre spingere sul prodotto "top di gamma", anche - e soprattutto - per una questione d'immagine. A Pioneer ho proposto un "baratto": mi sono reso disponibile a testare un generoso sintoampli multicanale ma in cambio di un test su un ampli stereofonico di fascia bassa. Che ingenuo che sono stato. L'ampli home theater "generoso" è arrivato e ne parleremo presto. Ma è arrivato in compagnia del "top di gamma" degli ampli stereofonici, con sezione finale in classe D, ingresso phono (MM + MC) e pure con DAC integrato esoterico! Vi basti pensare che le due grandi scatole, quella del sintoampli home theater e dell'integrato A70, hanno quasi lo stesso peso. Forse mi toccherà organizzare una comparativa di ampli stereo con prezzo al di sotto dei 350 Euro: quando la richiesta viene posta in questi termini, le aziende sono molto sensibili e hanno meno margine di manovra per importi quello che vogliono. Se vi interessa questo progetto (ovvero ampli "economici" e magari anche diffusori acustici "economici") fatevi sentire nei commenti. Caratteristiche dichiarate: Potenza continua 4Ω: 90W + 90W (20Hz-20kHz, THD 0,5%) Potenza continua 8Ω: 65W + 65W (20Hz-20kHz, THD 0,5%) Tensione AC richiesta: 230 V / 50 Hz Potenza assorbita (uso/stand-by): 74 W / 0.2 W Ingressi analogici (sens/imped): 200mv/50kΩ Ingresso amp-direct (sens/imped): 1V/10kΩ Ingresso MM (sens/imped): 2,8mv/50kΩ Ingresso MC (sens/imped): 0,24mv/100Ω Uscita rec-out: 200mv/2,2kΩ risposta in freq: 5Hz-20kHz +- 2dB Rapporto S/N (CD/MM/MC): 101/89/74 dB Tipo amplificatore: classe D MOSFET Convertitore D/A: DAC audio ESS SABRE32 32/192 Ingressi digitali: USB asincrono e coassiale Dimensioni (L x A x P): 435 x 141,5 x 361,5 mm Peso: 17,1 kg Costruzione e funzioni L'amplificatore Pioneer A70 è la punta di diamante della nuova gamma di amplificatori stereofonici del costruttore giapponese. Presentato lo scorso anno, si è aggiudicato un premio EISA e all'attivo ha già poche ma lusinghiere recensioni. La gamma "stereo" di Pioneer si compone di 5 amplificatori stereofonici, 1 sintoampli stereo, 3 lettori CD/SACD e 2 network player. La gamma di 5 ampli stereo parte dal modello A10 (50+50 W @ 4 ohm) e listino di 200 Euro, prosegue con il modello A20 che per 50 Euro in più è dotato di châssis in alluminio e telecomando. Con il modello A30 il prezzo sale a circa 300 Euro, 70W per canale e qualche altra funzione in più. E fin qui la tecnologia dei finali di potenza è quella classica, funzionamento in classe AB e mosfet montati sui dissipatori. Sulla fascia più alta invece si cambia tutto. I modelli A50 e A70 sono dotati di finali in classe D con potenza di 90W per canale dichiarati su carico di 4 ohm. Le differenze tra i due modelli sono il prezzo (rispettivamente circa 600 Euro e 900 Euro) e qualcosa in più per il modello A70, che può contare sul 50% di peso in più (17 kg per un ampli in classe D da 90W sono tantissimi), una sezione DAC con convertitore ESS Sabre 32/192, costruzione più raffinata con sezioni pre/potenza/alimentazione separate, trasformatori separati e schermati e certificazione "Air Studios". In buona sostanza, le 300 Euro in più che dividono i due prodotti sembrano ben giustificate, anche solo dalla presenza degli ingressi digitali (USB asincrona e COAX) e dal convertitore ESS Sabre a 32 bit. Il livello costruttivo mi ha particolarmente colpito e non solo per il peso complessivo e la robustezza dell'insieme, anche del telecomando (pesante e robusto anche quello). L'interno è diviso in tre parti distinte. La sezione di alimentazione è quella più a destra, con il trasformatore inscatolato e schermato che occupa buona parte del volume. Al centro c'è la sezione finale vera e propria, senza dissipatori e con due grandi condensatori, per complessivi 20.000 microfarad. Più a sinistra c'è la sezione pre analogica e digitale, con il convertitore ESS Sabre a 32 bit e con trasformatore dedicato e schermato. La ESS produce vari DAC Sabre a 32bit e quello utilizzato nell'A70 di Pioneer sembra un modello realizzato specificamente per il costruttore giapponese anche perché non ne ho trovato traccia sul sito del produttore californiano di semiconduttori. Il modello della serigrafia sul piccolo chip recita: ES9011S. Orbene, il modello più "vicino" sembra essere il 9012. In ogni modo, potete controllare voi stessi a questo indirizzo: http://www.esstech.com/?p=products_DAC Le connessioni digitali sono soltanto due: il tradizionale ingresso coassiale elettrico e una porta USB asincrona. Per il collegamento USB si consiglia di scaricare i driver dal sito internet di Pioneer, a questo indirizzo: http://www.pioneer.eu/it/products/42/98/A-70-K/media.html LAB: la sezione ampli A causa di un guasto allo stabilizzatore di tensione del laboratorio, purtroppo le misure del Pioneer A70 sono state effettuate con tensione di rete ac di 216 volt e non a 230 volt come da specifiche. In queste condizioni l'ampli ha comunque mantenuto più o meno le promesse, almeno rispetto ai dati di targa disponibili: 90 watt continui per canale, su carico resistivo di 4 ohm e 65 watt su 8 ohm. Potenza su carico resistivo 8 ohm: 58,64W + 62,33W - 79,85W + 82,86W max Potenza su carico resistivo 4 ohm: 87,94W + 92,33W - 118,6W + 123,4W max Rapporto S/N: 99,27 + 99,24 Impedenza ingresso: 20,5 kohm Con più precisione, su carico resistivo di 8 ohm e in regime continuo, la potenza scende a circa 60 watt. In regime impulsivo, i valori di potenza salgono in maniera sensibile, fino a superare i 120 watt su carico di 4 ohm. I dati di interfacciamento sono nella norma: l'impedenza di ingresso è di 20,5 kohm mentre tensione e impedenza d'uscita dell'unica porta "rec out" presente nel pannello posteriore sono rispettivamente di circa 1,9 volt e 2 kohm, con tensione nettamente supeiore rispetto al dichiarato. Infine, il valore di tensione di ingresso per ottenere la potenza massima in uscita vale appena 178,5 millivolt. Il rapporto S/N è molto buono e sfiora i 100 dB. Durante la ricerca del punto di clipping per la misura della potenza di uscita massima, è apparso subito chiaro che la distorsione di questo ampli sale molto dolcemente. Nel grafico della distorsione in funzione della potenza, qui in alto a sinistra, questa particolarità è ben evidente ed è abbastanza normale per un ampli in classe D anche se la curva è ancora meno pronunciata rispetto al normale. A destra c'è l'altro grafico della distorsione, in funzione della frequenza. Tutto nella norma, con qualche decimale in più per la porzione più alta dello spettro sonoro.Ω Per la risposta in frequenza c'è bisogno di qualche approfondimento. In alto a sinistra possiamo osservare il classico grafico dei due canali destro e sinistro, ottenuto con 1 watt in uscita, prima su carico resistivo di 8 ohm (nero e rosso) e poi anche su carico resistivo di 4 ohm (verde e blu). Lo sbilanciamento tra destro e sinistro è trascurabile ed è contenuto in circa 0,2 dB. Le differenze sulla parte alta dello spettro sono invece piuttosto evidenti, con quasi 1,5 dB di differenza a 20kHz. Sulla destra c'è il grafico del crosstalk che ci consegna una separazione tra i due canali molto buona. Gli ultimi due grafici riguardano due altri aspetti non secondari. Nel primo grafico a sinistra c'è la verifica dell'intervento dei controlli di tono, con le curve relative agli estremi delle posizioni delle due manopole, molto potenti. Sulla destra c'è invece il fattore di smorzamento con valori elevatissimi nella gamma bassa che, al contrario, crollano in gamma più alta. LAB: la sezione digitale La presenza di una uscita a basso livello di qualità (rec out), mi ha permesso di indagare anche sulla qualità della sezione di conversione D/A che utilizza il pregevole integrato ESS Sabre e che sta conquistando - a ragione - sempre più consensi da parte degli audiofili e delle case costruttrici. I grafici contenuti in questa pagina si riferiscono esclusivamente alla decodifica con segnali a 24 bit e 96 kHz. Rapporto S/N: 117,66 + 117,85 Gamma dinamica AES17: 112,04 + 112,03 Impedenza d'uscita (rec-out): 2,135 + 2,119 kohm Tensione d'uscita (rec-out): 1,889 + 1,930 volt Le misure a 192 kHz sono praticamente sovrapponibili mentre quelle a 16 bit hanno confermato le differenze in dinamica e risposta in frequenza. I valori di gamma dinamica sono molto elevati e possono contare su una sezione di preamplificazione molto silenziosa. Qui in alto possiamo osservare la risposta all'impulso (regolare e senza sorprese, con impulso che si spegne in poco più che 0,6 ms) e la risposta in frequenza, con segnale digitale a 24 bit e 96 kHz. La risposta è estesa ma mantiene il piccolo sbilanciamento tra i canali rilevato nella sezione di potenza e cede 1,2 dB a 20kHz, -2,7dB a 30 kHz e -5 dB a 45kHz. Una piccola nota anche sullo spettro a 997 Hz a -60 dB, sempre con segnale a 24 bit e 96 kHz: il tappeto di rumore è molto vicino alla soglia dei -150 dB, come capita di osservare solo in DAC di qualità elevata. Ascolto, conclusioni e pagella Quando colui che effettua l'ascolto è anche la persona che deve effettuare le misure, è buona regola effettuare prima di tutto l'ascolto, sia per evitare qualsiasi tipo di sudditanza psicologica, sia perché le acquisizioni al banco di misura - per colpa dell'operatore, sia ben chiaro - potrebbero anche far "schiantare" il prodotto in esame. Tanto per esser chiari, al contrario di quello che succede per TV e proiettori, sono del parere che nell'audio un test senza misure e con i commenti dell'ascolto abbia molto più senso di un test con misure ma senza l'ascolto. Come ho raccontato all'inizio, ho accolto il nuovo e pesantissimo A70 con un po' di rammarico, perché la richiesta originale, come ho detto in apertura, era quella di testare un modello entry-level, da comparare al piccolo Trends Audio che ancora ho a disposizione e a molti altri ampli stereofonici. L'idea di una comparativa di "entry-level" mi convince sempre di più... In ogni modo, dopo un po' di rodaggio con le Sonus Faber Cremona Auditor, il rammarico e la perplessità iniziali hanno lasciato il campo ad un interesse sempre crescente. Sono anni che Pioneer lavora alacremente su amplificatori con moduli di potenza in "classe D" e già qualche anno fa, in occasione della prova del glorioso sinto-amplificatore multicanale "Susano", rimasi colpito dalla qualità all'ascolto. Con il nuovo A70 la storia rischia di ripetersi con risultati ancora più eclatanti, non solo per l'equilibrio generale ma soprattutto per il carattere e la personalità del nuovo top di gamma giapponese. Ho effettuato l'ascolto con gli ormai classici brani (grazie Matarazzo!) utilizzati nello Shoot-out dello scorso anno - la maggior parte dei quali in versione 24/96 - a cui ho aggiunto qualche indispensabile brano di grande orchestra, sempre ad alta risoluzione: Mahler/Abbado e Berlioz/Thomas su tutti. In più, sempre rimanendo tra i mix stereofonici, da qualche mesetto sto utilizzando come test lo straordinario DVD "Live @ l'Abeille rôde" dei Lazuli (http://lazuli-music.com/ ), con audio 24/48, a cui ho partecipato personalmente nella produzione video. Con le Sonus Faber ben posizionate in ambiente, la scena è molto precisa, ampia il giusto anche se non profondissima. La timbrica del Pioneer A70 è calda e avvolgente, quasi sensuale e in ogni condizione. L'evidenza di questo carattere del giapponese mi sconvolge: ero pronto ad un suono dinamico e frizzante, non dico aspro, per carità. Ma un po' di effervescenza sulle alte me la sarei aspettata. E invece no. La porzione più alta dello spettro sembra esserci tutta, ben presente e articolata ma è dotata di una dolcezza insospettabile, anche a volumi più sostenuti. La gamma bassa è ancora più esaltante: avevo ascoltato le non facili Auditor, con un basso così ben articolato e smorzato, solo con ampli di rango ben superiore, come lo Yamaha A-S2000. In più, anche alzando il volume, la dinamica dell'A70 sembra non avere fine. In questo senso, al generoso A70 sembra che la gamma bassa delle Auditor stia un po' "strettina". E allora rispolvero un "peccatuccio" di gioventù, una coppia di JBL LX66 con doppio woofer da 20cm con reflex posteriore, recentemente restaurate, e vado alle tracce nn. 2 e 3 del Dvd dei Lazuli (Abîme e L'Arbre) con volume più elevato e mi preparo al divertimento, che arriva puntualmente. La dinamica convince e anche esagerando, con un po' di attenzione, la leggera distorsione è pienamente controllabile. Squilla il telefono: è il vicino. Mentre rispondo mi accorgo che è passata la mezzanotte e il tempo è letteralmente volato. Troppo in fretta. Lascio squillare senza rispondere e abbasso il volume. Poi rispondo e mi scuso. Sarà il caso di andare a dormire... Il Pioneer A70 mi ha convinto sia per qualitá costruttiva che per qualitá all'ascolto. Tra le cose che mi sono piaciute un po' meno c'é la versatilitá della sezione digitale, perché con un paio di ingressi in piú (di cui uno di tipo ottico TOSLink) sarei stato molto piú contento. Molto buona anche la ricostruzione della scena, una gamma bassa potente e articolata e una gamma media precisa e convincente. La gamma alta è particolare, con tinte calde che potrebbero non piacere chi ricerca l'effervescenza ad ogni costo. Un prodotto ben costruito, con un rapporto qualità/prezzo molto elevato. La pagella secondo Emidio Frattaroli: voto medio 8,0 Costruzione 8,0 Versatilità 8,5 Misure 7,5 Ascolto 7,5 Rapporto Q/P 8,5 Per maggiori informazioni: www.pioneer.it
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