3.2.2014 carcere di bari tra disorganizzazione e disinteresse sulla

@prot.. n. 027/S.G.
Trani, li 3 FEBBRAIO 2014
Oggetto: Casa Circondariale BARI, disattese le norme che regolano le procedure sanitarie e mediche
imposte al Medico del Lavoro per i controlli sulla Polizia Penitenziaria.
Al Signor Provveditore Regionale
dell’Amministrazione Penitenziaria
BARI
Al Vice Capo Vicario del Dipartimento
Dir. Gen. dottor Luigi PAGANO
All’Ufficio del Signor Capo Dipartimento
Settore Centrale Nazionale VISAG
All’Ufficio delle Relazioni Sindacali presso il
Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria
ROMA
Al Ministro Guardasigilli
Prefetto dottoressa Annamaria CANCELLIERI
Via Arenula,70
ROMA
Al Signor Prefetto della Città di
BARI
Al Signor Sindaco della Città di
BARI
Alla Direzione della Casa Circondariale BARI
Alla Segretaria Regionale e Provinciale COO.S.P.
COORDINAMENTO SINDACALE PENITENZIARIO
BARI
Egregio Signor Provveditore, lo scrivente Sindacato COO.S.P. porta a conoscenza della SVI
per quanto derivante risulterebbe inapplicato a Bari Carcere in violazione della Legge 626 e 81/88 sulla
diretta competenza del Medico di Lavoro sui luoghi di lavoro degli appartenenti al Corpo della Polizia e del
Comparto Ministeri di una preoccupante situazione, a parere di chi scrive, di gravissima portata sanitaria
che già si sarebbero verificate e continuerebbero a verificarsi nella Casa Circondariale e nello specifico si
ha preoccupazione e riguardo al continuo arrivo negli ultimi tempi sempre più cospicuo di detenuti, la
maggior parte stranieri,che si presupponga essere affetti da TBC e/o scabbia.
Nella data del 01/02/2014 è stato ubicato al reparto detentivo denominato CDT un detenuto di nazionalità
Georgiana, proveniente dalla libertà, affetto da sospetta TBC e allocato in una cella che doveva essere
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SEGRETERIA GENERALE
Via Vicinale Vecchia Trani-Corato n. 24 cap. 76125 Città di TRANI (BT)
E-mail [email protected] / [email protected]
Fax 080.2142003 Cell. 3355435878 – 3460890706-3772541369
Web: www.cospoliziapenitenziaria.it - www.coospcentrosuditalia.altervista.org
Codice Fiscale 94061830587 C.C.P. 0010129552840 Codice MEF: SGN
disinfestata da parte della ASL locale per un precedente caso di sospetta o pregressa Scabbia ma che dal
25/01/2014 ad oggi,data della presente missiva/denuncia, la disinfestazione non sembra essere stata
effettata per quanto ci viene riservatamente segnalato.
Interessante appare comprendere sulla base dei numeri dei consistenti nuovi di ingressi per nuovi giunti
arrestati che preoccupano il dilagarsi del fenomeno in campo detentivo nazionale che si susseguono, (vedi
Trento, Genova Marassi etc.) qui conoscere a tutela della salute del proprio personale dipendente quali
provvedimenti siano stati nell’immediatezza dei casi segnalati messi in campo dall’Amministrazione e se ha
provveduto anche a Bari ad inviare tutto il proprio personale dipendente presso le ASL competenti per una
profilassi e/o controllo per la controlli e verifiche di accertamento o meno della TBC (?).
Quanti casi come quelli di Trento e Genova Marassi bisognerà ancora contare prima che l’Amministrazione
si svegli di fronte a tutto ciò che può anche oltre che colpire chi opera e lavora in ambienti penitenziari,anche
ignari cittadini e familiari dei dipendenti (?).
Molti di questi casi verrebbero a galla per l’incubazione della delicata patologia solo dopo alcuni giorni e
solo per puro caso poiché gli stessi arrestati all’ingresso dell’istituto non riferiscono al medico di guardia
l’effettivo stato di salute.
La città di Bari avendo un CIE (Centro Immigrazione ed Espulsione) nel territorio e un porto dove fanno
ingresso molti cittadini dell’Est Europa, è gravemente esposta all’ingresso di questi “veicoli” di infezioni e
come potrebbe accadere per la Città ed il Carcere di Bari la questione ipotetico dilagarsi potrebbero essere
assoggettate anche altre cittadine limitrofe.
Il COO.S.P. si interroga se la nostra Amministrazione Penitenziaria si mette in lustro superficialmente solo
quando il Penitenziario è meta di controlli ispezioni Ministeriale come già accaduto nei giorni scorsi e
dopo, l’ispezioni quali sono le procedure sanitarie e di sensibilizzazione adottate (?).
Altresì interessante appare comprendere del perché non si sia portava all’attenzione degli ispettori
Ministeriali le vere problematiche della C.C. di Bari, invece di nascondere come al solito la polvere sotto il
tappeto oramai intasato ,forse aspettiamo che si inneschi una vera e propria eventuale diffusione di
epidemia per TBC sul territorio(?)
Qui non può e non deve sfuggire a chi legge che i primi dipendenti di Polizia a rischio sarebbero proprio chi
dei Baschi Azzurri svolge il proprio servizio presso il settore denominato “Magazzino e Casellario” detenuti
Uomini e Donne al pari di chi lavora in “Matricola ed infermeria” postazioni che si ritengono di elevato rischio
per diretto contatto anche fisico con i detenuti c.d. “Nuovo Giunti”, a queste unità di polizia, come una
catena di Sant’Antonio, si devono aggiungere i Poliziotti dei reparti di osservazione e reparto detentivi
definiti a rischio.
Riteniamo giusto come COO.S.P. che i detenuti ristretti prima ancora di essere avviati all’attività lavorativa
all’interno del Penitenziario siano oggetto di visite,controlli e valutazione medico sanitarie da parte del
medico del Lavoro,così come dovrebbe essere per tutta la Polizia Penitenziaria che a Bari lavora nel
Carcere ma che da mesi non verrebbe sottoposto a visite,controlli ed esami di adoratorio previste per legge.
Appare in conclusione opportuno oltre che urgente che la SVI quale Garante Regionale dell’Amministrazione
Penitenziaria se ne faccia carico e responsabilità ed intervenga richiamando il “Datore di Lavoro” direttore
della Casa Circondariale di cui si disquisisce alle proprie dirette responsabilità derivanti dalla Legge fino ad
oggi per quanto riferito in parte disattese .
Distinti saluti:
IL SEGRETARIO GENERALE COO.S.P.
MASTRULLI
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