Sommario Rassegna Stampa Pagina Testata Rubrica Data Titolo Pag. Si parla di noi 23 Corriere della Sera 11/11/2014 "VIETATO GIOCARE DAVANTI A SCUOLA" GENITORI IN RIVOLTA CONTRO IL COMUNE 3 25 la Repubblica 11/11/2014 YOGA, DRONI E VIDEOGIOCHI CACCIA ALLE LAUREE PAZZE PER ATTRARRE GLI STUDENTI (C.Zunino) 4 15 Cronache del Garantista 11/11/2014 MA LA SCUOLA SERVE ANCORA E A COSA? (C.Ocone) 6 22 Avvenire 11/11/2014 "SOSTENERE LE PARITARIE PER GARANTIRE UN FUTURO" 8 41 Italia Oggi 11/11/2014 DOPO 16 ANNI DI ATTESA, PURE RENZI FRENA SULLA RIFORMA DELLA MATURITA' (M.Tiriticco) 10 41 Italia Oggi 11/11/2014 VALUTAZIONE, CONTO ALLA ROVESCIA (A.Ricciardi) 11 44 Italia Oggi 11/11/2014 COMPITI, I GENITORI HANNO DIRITTO DI VISIONARLI E FOTOCOPIARLI (C.Forte) 12 2 Corriere del Trentino (Corriere della Sera) 11/11/2014 RIFORMA DELL'ISTRUZIONE, PREOCCUPANO CONTRATTO E CARRIERA DEI DOCENTI 13 10 Corriere della Sera - Ed. Brescia 11/11/2014 SUPER-CONSERVATORIO, TEMPI BREVI 14 Edscuola.it 11/11/2014 LA RABBIA DEI PRECARI: DOPO LE RIFORME GELMINI E MORATTI STIAMO TOCCANDO IL FONDO! 15 24 Gazzetta di Reggio 11/11/2014 STASERA IL CONFRONTO SUL QUESTIONARIO "LA BUONA SCUOLA" 16 39 Giornale di Merate 11/11/2014 IL PD SPIEGA LA SCUOLA BUONA ALLA SENATRICE PUGLISI 17 11 Il Cittadino (Lodi) 11/11/2014 "BUONA SCUOLA': I GIOVANI DEL PD IN CAMPO NEL LODIGIANO 18 20 Il Giornale dell'Umbria 11/11/2014 "LA BUONA SCUOLA" NELLA LENTE 19 41 il Mattino 11/11/2014 "GLI STEREOTIPI NORD-SUD? MEGLIO RIDERCI SOPRA" (D.Del pozzo) 20 Ilsole24ore.com 11/11/2014 AI FIGLI REGALATE UNA LAUREA, NON UNA CASA: L'UNIVERSITA' RENDE 16 VOLTE DI PIU'. ECCO PERCHE' 22 9 La Gazzetta del Mezzogiorno - Ed. Basilicata 11/11/2014 LA REALTA' DELLA NOSTRA SCUOLA NON E' QUELLA DI CERTI VISIONARI 24 12 La Gazzetta del Mezzogiorno - Ed. Basilicata 11/11/2014 LA BUONA SCUOLA HA BISOGNO DEI SUOI "VISIONARI" 26 14 La Nazione - Cronaca di Firenze 11/11/2014 SCUOLA, LA BOCCIATURA DEI PROF "TROPPI TAGLI, PIANO DA RIFARE" (E.Gulle') 27 23 La Provincia (CO) 11/11/2014 "BUONA SCUOLA", I PROF DISCUTONO GLI ALUNNI SCENDONO IN PIAZZA 28 1 La Repubblica - Ed. Bari 11/11/2014 E NEGLI ASILI CLASSI POLLAIO (A.De pascale) 29 Lanuovabq.it 11/11/2014 I NONNI 20 INSEGNANO A RENZI COS' LA BUONA SCUOLA 30 33 L'Arena 11/11/2014 "LA BUONA SCUOLA" UNA SERATA SULLA RIFORMA 33 11 L'Unione Sarda 11/11/2014 "LA SCUOLA E' SOTTOPOSTA A UNA DELEGITTIMAZIONE CONTINUA E INQUIETANTE" 34 Repubblica.it 11/11/2014 LA SCUOLA DA' I NUMERI 35 Ilcittadinoonline.it 10/11/2014 "LA BUONA SCUOLA" #LARACCONTIAMONOI: MOBILITAZIONE DEI GD 37 Tuttoscuola.com 10/11/2014 AGESC SU 'LA BUONA SCUOLA': PIU' OMBRE CHE LUCI 39 Rubrica Scenario politico 17 Avvenire 11/11/2014 Int. a F.Bonini: "RICERCA, L'ITALIA PUNTI SULL'ECCELLENZA" (E.Lenzi) 40 17 Avvenire 11/11/2014 QUANDO I CERVELLI TORNANO: "MA NON E' SOLO NOSTALGIA" (G.Grasso) 42 11/11/2014 ORE ECCEDENTI SOLO AI PROF DELLE SUPERIORI (A.Di geronimo) 43 11/11/2014 NIGERIA, IL MASSACRO DEGLI STUDENTI (M.Farina) 44 Rubrica 44 Rubrica 15 Lavoro Italia Oggi Esteri Corriere della Sera Sommario Rassegna Stampa Pagina Testata Data Titolo Pag. Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 11-11-2014 23 1 Si parla di noi Pag. 3 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 11-11-2014 25 1/2 Si parla di noi Pag. 4 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 11-11-2014 25 2/2 Si parla di noi Pag. 5 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 11-11-2014 15 1/2 Si parla di noi Pag. 6 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 11-11-2014 15 2/2 Si parla di noi Pag. 7 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 11-11-2014 22 1/2 Si parla di noi Pag. 8 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 11-11-2014 22 2/2 Si parla di noi Pag. 9 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 11-11-2014 41 1 Si parla di noi Pag. 10 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 11-11-2014 41 1 Si parla di noi Pag. 11 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 11-11-2014 44 1 Si parla di noi Pag. 12 Quotidiano Data Pagina . Si parla di noi Pag. 13 Codice abbonamento: 045688 Foglio 11-11-2014 2 1 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 11-11-2014 10 1 Si parla di noi Pag. 14 11-11-2014 Data EDSCUOLA.IT (WEB) Pagina 1 Foglio Edscuola Press – Il weblog di Educazione&Scuola News Norme Rubriche Temi Rassegne Cronologia Archivi novembre: 2014 L « Arrivano i laboratori itineranti M M G V Valutazione, mancano gli ispettori: ogni scuola dovrà fare da sé » La rabbia dei precari: dopo le riforme Gelmini e Mora i stiamo toccando il fondo! S D 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 « ott Fotocopie e Stampe ARCHIVIO Trova la Copisteria più vicina su PagineGialle! Seleziona mese da La Tecnica della Scuola La rabbia dei precari: dopo le riforme Gelmini e Moratti stiamo toccando il fondo! Cerca Alessandro Giuliani Diverse le testimonianze raccolte alla manifestazione dell’8 novembre dei sindacati Confederali per lo sblocco dei salari. Cristiana Lucioli, supplente fiorentina: questo Governo dovrebbe andarsene a casa, fa solo danni. Problemi anche negli altri comparti. Daniele De Angelis, 41enne da cinque anni tirocinante al ministero della Giustizia, guadagna solo 300 euro al mese: si sblocchino i 7,5 milioni di euro previsti nella seconda parte dei fondi della finanziaria. FACEBOOK Trovaci su Facebook Edscuola Sabato 8 novembre c’erano anche tanti precari della scuola tra i 100mila manifestanti che hanno partecipato alla manifestazione unitaria indetta dai sindacati Confederali per chiedere lo sblocco dei salari. Tra i tanti supplenti della scuola, mischiati a quelli di altri comparti del pubblico impiego, c’era anche Cristiana Lucioli: trentacinque anni, lavora a Firenze come insegnante della scuola primaria. All’agenzia Ansa, la maestra ha espresso tutto il suo malumore per chi governa oggi l’Istruzione pubblica: “dopo le riforme Gelmini e Moratti – ha detto l’insegnante precaria – stiamo toccando il fondo. Con quest’ultima si rimette ancora di più la qualità dell’insegnamento. Oggi sono scesa in piazza per i miei alunni che sono i primi a rimetterci”. E ancora: “questo Governo dovrebbe andarsene a casa perché fa danni ovunque, ma se davvero intendono riformare la scuola almeno coinvolgano gli addetti ai lavori”, ha concluso la docente. Va ricordato, a onor del vero, che il Governo proprio in questi giorni sta ultimando la fase di consultazione sulle linee guida di riforma contenute nella ‘Buona Scuola’: una fase che ha coinvolto migliaia di cittadini, docenti, studenti e famiglie (anche se in numero minore rispetto alle aspettative). Le realtà del precariato nel pubblico impiego sono tante. Alcune davvero paradossali. Daniele De Angelis, anche lui tra i manifestanti a Roma, ha raccontato di lavorare da cinque anni come tirocinante al ministero della Giustizia, dove guadagna appena trecento euro al mese: “ho quarantun anni compiuti, una moglie e una figlia di nove anni. Non si può andare avanti così, basta con i tagli al pubblico impiego”. “Chiediamo lo sblocco della seconda parte dei fondi previsti in finanziaria e pari a 7,5 milioni di euro – ha proseguito – almeno così potremmo avere la seconda parte degli stipendi per l’anno in corso. Al momento è tutto fermo e noi tirocinanti, circa tremila in tutta Italia, non stiamo lavorando”. Mi piace Edscuola 45 minuti fa L’autonomia per l’innovazione, la professionalità e il merito http://wp.me/p7IFz-dgx L’autonomia per l’innovazione, la professionalità e il Edscuola piace a 7.690 persone. Versione per la stampa Condividi con: E-mail Facebook LinkedIn Stampa Twitter Plug-in sociale di Facebook RASSEGNE Mi piace: Valutazione, conto alla rovescia Mi piace da ItaliaOggi Di' per primo che ti piace. Il sistema Sidi fa acqua da tutte le parti E le 045688 Google da ItaliaOggi MOZIONE DELL’ASSEMBLEA DEI DOCENTI Si parla di noi Sabato 8/11 manifestazione nazionale Scatti automatici, tra FlcCgil e Cisl è di nuovo Quota 96: il Governo non ha intenzione di risolvere la questione? da La Tecnica della Scuola Pag. 15 Codice abbonamento: graduatorie Ata saranno pronte a fine anno Correlati Codice abbonamento: 045688 Quotidiano Si parla di noi Pag. 16 Settimanale Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 11-11-2014 39 1 Si parla di noi Pag. 17 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 11-11-2014 11 1 Si parla di noi Pag. 18 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 11-11-2014 20 1 Si parla di noi Pag. 19 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 11-11-2014 41 1/2 Si parla di noi Pag. 20 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 11-11-2014 41 2/2 Si parla di noi Pag. 21 11-11-2014 Data Pagina Foglio domenica24 24 casa24 moda24 24 food24 24 motori24 24 job24 24 stream24 24 viaggi24 salute24 24 shopping24 24 radio24 altri 1/2 Accedi Cerca NEW! How To Spend It Milano 13° (cambia) HOME ITALIA & NORME & MONDO TRIBUTI Italia Mondo24 Notizie Italia Europa USA Americhe IMPRESA & TERRITORI Medio Oriente e Africa NOVA24 TECH PLUS24 RISPARMIO Asia e Oceania Formazione Eventi Banche dati Servizi Versione digitale Martedì • 11 Novembre 2014 • Aggiornato alle 08:55 FINANZA & MERCATI English version Professioni e Imprese24 COMMENTI & INCHIESTE STRUMENTI DI LAVORO STORE24 Acquista & abbonati Sport Ai figli regalate una laurea, non una casa: l'università rende 16 volte di più. Ecco perché IN QUESTO ARTICOLO Argomenti: Scuola e Università | Harvard | Milano | Università di Yale | Dolly Predovic | Bocconi | Nomisma | Ivy League | Career Paths di Alberto Magnani 11 novembre 2014 Tweet 1 Consiglia 0 0 My24 Cosa regalo ai figli, una laurea o una casa a Milano? Se si parla di futuro, meglio la laurea. Un investimento nell'educazione vale fino a 16 volte in più di un investimento nell'immobiliare: tasso di rendimento dal 30 al 69%, contro il 4,2/3% fruttato in media - dall'affitto di un'abitazione. È quanto emerge da una ricerca a cura di Career Paths, azienda specializzata nella costruzione di percorsi professionali e di carriera dalle scuole medie all'università. « È una questione culturale - spiega Dolly Predovic, presidente di Career Paths - Abbiamo una visione patrimoniale del valore, preferiamo dare ai figli delle cose di proprietà, come un appartamento. Mentre, forse, dovremmo pensare al “valore” come qualcosa che genera un reddito per il futuro». (Olycom) VERTICE APEC Dopo l'Apec, Shinzo Abe tentato da elezioni anticipate di Stefano Carrer 045688 Meglio la laurea del mattone? Lo sbalzo tra i due rendimenti è stato quantificato da Career Paths con un confronto fra due ipotesi: i costi e i redditi generati da quattro esperienze universitarie (laurea triennale, laurea magistrale, laurea in Bocconi, laurea in uno dei super college americani della Ivy League) e l'affitto di un appartamento a Milano da 200mila euro. I dati sono ricavati dal rapporto fra stipendio medio a un anno dalla laurea e investimento sostenuto (per l'università) e dal rapporto fra affitto incassato e investimento sull'abitazione (nel caso degli immobili). Risultato: il rendimento di una cifra spesa nell'educazione è pari al 69% per una laurea triennale, al 53% per una laurea magistrale, al 52% per un quinquiennio nella sola Bocconi al 30% per un quadriennio in uno degli otto college della Ivy League, i mostri sacri dell'accademia americana. Nel caso degli affitti si vola più basso: 4,2% secondo la stima di Career Paths e 4,3% secondo la media registrata da altre fonti in 13 città italiane. ULTIMI DI SEZIONE Si parla di noi Codice abbonamento: Dalla Bocconi a Yale, quanto fruttano gli studi Vediamo i casi nel dettaglio. La spesa media per una laurea triennale è stimata a 19mila euro totali. L'investimento ( 6.350 euro annui, dati dalla somma di 1.400 euro di media per le tasse universitarie, 4.500 euro di costi della vita per i fuorisede e 450 euro di libri di testo e materiale didattica ) sfocia uno stipendio medio da 13.200 euro annui a 12 mesi Pag. 22 11-11-2014 Data Pagina 2/2 Foglio dalla laurea. Pochi rispetto alla media europea, ma comunque pari a un tasso di rendimento del 69%. Se lo studente si iscrive alla Bocconi, la spesa si alza fino a una media di 85mila euro dati dalla somma per tra rette ben più costose (10mila euro annui) e una vita a Milano rincarata da affitti sopra la media nazionale (7mila euro l'anno). Ma lo stipendio medio dei neolaureati di via Sarfatti a un anno dal titolo, 44.346 euro, garantisce comunque un rendimento del 52% sui costi sostenuti dal diploma alla discussione di tesi. Stesso meccanismo per una laurea magistrale in un altro ateneo italiano (spesa di 31.750 euro e stipendio a un anno dalla laurea di 16.800 euro: rendimento del 53%) o per un'avventura sull'altra sponda dell'Atlantico: le rette stellari di atenei come Yale o Harvard (costo totale di 200mila dollari per quattro anni) sfociano in reddito annuo di 60mila dollari che vale un rendimento del 30%. E se l'investimento virasse sull'immobiliare, con un appartamento da 200mila euro a Milano? Career Paths ipotizza un rendimento di 8.400 euro annui. Senza tenere conto di costi extra causati da imposte sul reddito (come l'Irpef), tributi vari (si veda la Tasi), eventuali spese di condominio... In sintesi: tasso lordo di rendimento (8.400 euro/200mila euro) del 4,2%, in linea con i dati forniti da altre fonti. L'Osservatorio sul Mercato immobiliare di Nomisma registra un rendimento medio appena più elevato: 4,3%, nell'incrocio di massimi e minimi fra 13 città italiane. «Non è un errore, è una questione di impostazione - ribadisce Predovic - Oggi il valore di un bene immobiliare non è più quello di una volta. Il rendimento di quello che si investe sull'educazione non è paragonabile». CLICCA PER CONDIVIDERE ©RIPRODUZIONE RISERVATA COMMENTA LA NOTIZIA Leggi e scrivi TAG: Scuola e Università, Harvard, Milano, Università di Yale, Dolly Predovic, Bocconi, Nomisma, Ivy League, FALSI MITI DA SFATARE La fortuna aiuta gli audaci? Non più, il successo è altrove - Fai il test di Luisanna Benfatto VERTICE APEC Accordo Usa-Cina per il negoziato ITA: taglio del 30% alle tariffe sulle esportazioni hi-tech - Giappone, Abe tentato dalle elezioni anticipate di Stefano Carrer di Mario Platero, con un articolo di Stefano Carrer STUDIO DELL'OXFORD UNIVERSITY Un robot ti farà licenziare? Metà dei posti di lavoro è a rischio - Mestieri che scompariranno Posti al sicuro RICERCA DEL SOCIAL NETWORK LinkedIn: in Italia un giovane su due è (ancora) influenzato dai genitori nella scelta del lavoro di Alberto Magnani di Enrico Marro Career Paths Tutto su Notizie? ANNUNCI GOOGLE Mi piace Pannelli Solari - Prezzi Oggi costano oltre il 70% in meno. Scopri perchè ! preventivi.it Registrati FOTO MESE Fisco, 62 milioni di immobili ai raggi x: parte la riforma del catasto - Il Sole 24 ORE 2 I lavori a rischio robotizzazione / Receptionist: 96% di probabilità di essere sostituiti 3 I lavori che resteranno agli umani / Maestre elementari: 0,4% di probabilità di essere sostituiti 4 Nel 2014 i Pigs tornano a crescere. Ma alcuni indici (meno conosciuti) indicano nuovi segnali d%u2019allarme - Il Sole 24 ORE 045688 Accedi VIDEO 1 5 Riforma del catasto, sul Sole 24 Ore l%u2019analisi delle nuove regole - Il Sole 24 ORE Lascia il primo commento a questo articolo Entra nella community per lasciare un commento CONDIVISI Codice abbonamento: OGGI Media e Pubblicità Laurea Triennale in Comunicazione Media Pubblicità IULM. Info Online! iulm.it/Laurea_Media_Pubblicità Scrivi il tuo commento 4,9mila I PIÙ LETTI Studio Simax Progettazione impianti termici Diagnosi energetiche www.studiosimax.it Si parla di noi SEUL Condannato a 36 anni di carcere lo Schettino coreano Pag. 23 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 11-11-2014 9 1/2 Si parla di noi Pag. 24 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 11-11-2014 9 2/2 Si parla di noi Pag. 25 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 11-11-2014 12 1 Si parla di noi Pag. 26 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 11-11-2014 14 1 Si parla di noi Pag. 27 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 11-11-2014 23 1 Si parla di noi Pag. 28 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 11-11-2014 1+4 1 Si parla di noi Pag. 29 11-11-2014 Data LANUOVABQ.IT (WEB) Pagina Foglio 1/3 CERCA ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER HOME Editoriali CHI SIAMO SOSTIENICI Vita e bioetica Cinema e tv Sport Famiglia Rubriche CONTATTACI Educazione Dossier Temi ARTICLES IN ENGLISH PRIVACY Libertà religiosa Creato Ecclesia Appelli per la raccolta fondi Politica GLI SPECIALI Cronaca Esteri ARCHIVIO STORICO Economia MEDIA Cultura Google+ I Nonni 2.0 insegnano a Renzi cos'è la Buona Scuola di Robi Ronza 11-11-2014 A A+ A++ Sabato prossimo scade il termine per l’invio di contributi alla consultazione via Internet sulla questione della scuola che il governo aveva aperto lo scorso 15 settembre. Venne creato per questo un apposito sito Web, raggiungibile a questo indirizzo, cui rimandiamo chi voglia saperne di più e soprattutto chi voglia contribuirvi seppur all’ultimo momento. Come cristiani, e quindi come persone chiamate a guardare a 11 Nov San Martino ciò che accade innanzitutto con fiducia e con il desiderio di valorizzare tutto il buono che c’è anche se è poco, non ci sembra bene snobbare questa consultazione malgrado tutti i suoi limiti. I l s i t o c o n t i e n e u n R a p p o r t o s u c u i i l g o v e r n o R e n z i chiede “dibattito e confronto”. Nella dichiarazione d’intenti con la quale il sito si apre si legge tra l’altro che tale documento è offerto “ai cittadini italiani: ai genitori e ai nonni che ogni mattina accompagnano i loro figli e nipoti a scuola; ai fratelli e alle sorelle maggiori che sono già all’università; a chi lavora nella scuola e a chi sogna di farlo un giorno; ai sindaci e a chi investe sul territorio (…) a tutti gli innovatori d’Italia”. Il governo chiede a tutti i destinatari di questo appello un aiuto “a migliorare le proposte, a capire cosa manca, a decidere cosa sia più urgente cambiare e attuare (…) perché per fare la Buona Scuola non basta solo un Governo. Ci vuole un Paese intero”. Sono buone, anzi ottime intenzioni leggendo le quali si è presi nello stesso tempo da grande conforto e da grande malinconia. Da grande conforto perché non ci si può non riconoscere nell’orizzonte umano prima che politico in cui si situano. Da grande sconforto sapendo che la cultura politica di Renzi e dei suoi spinge in direzione opposta a questi così buoni proponimenti. E già subito lo si vede nel citato Rapporto in cui si delinea un generale aggiustamento della scuola statale senza rimettere affatto in ballo il suo peccato originale. Senza aprire, insomma, il dibattito su quel suo detenere il monopolio della scuola pubblica (=aperta a tutti) senza oneri per le famiglie degli scolari e studenti, che è in realtà la causa prima di tutti i suoi mali. SCHEGGE DI VANGELO Apprezzando il fatto che tra i destinatari dell’appello del governo Renzi per la buona scuola ci siano Così anche voi, quando avrete fatto tutto anche i nonni, l’Associazione Nonni 2.0, nata alcuni mesi fa a Milano, ha inviato un suo contributo alla quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo consultazione che ci sembra particolarmente chiaro e completo. Perciò lo riprendiamo qui quasi testualmente. “Immaginiamo”, scrivono i Nonni 2.0 in apertura del loro intervento, “che con questa consultazione il servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare” (Lc 17,7-10) governo punti a un confronto ampio, libero e approfondito sulla questione della scuola nel nostro Paese, e non semplicemente a proposte di manutenzione straordinaria della scuola così come è oggi configurata”. “In primo luogo pertanto facciamo presente che occorre aprire in via preliminare un dibattito sul modello generale di scuola pubblica in Italia. Nel nostro Paese sussiste ancora il monopolio statale della scuola pubblica senza oneri per le famiglie degli allievi. È l’ultimo monopolio che ancora esiste in Italia; e che non esiste più, o non è mai esistito, nella maggior parte dei paesi membri dell’Unione Europea compresi tutti gli altri paesi monopolio statale che, come tutti i monopoli del genere, fornisce, fra grandi sprechi, un pessimo servizio”. “Ci rendiamo conto che l’avvio della rottura di questo monopolio non è una facile impresa: implica infatti il confronto con il più forte blocco di interessi neo-corporativi oggi esistente nel nostro Paese. E siamo ben consapevoli che solo attraverso un ben studiato processo di transizione lo si può attuare senza costi sociali insostenibili. Tuttavia da un governo che si sta dimostrando capace di avviare riforme che sembravano impossibili ci attendiamo anche il coraggio di un impegno in tal senso. Rendere buono il prodotto di un tale A Verona Zelger vince su Pannella monopolio è impossibile, e i fatti non cessano di dimostrarlo. Anche però se ciò fosse (come invece non è) tale Si parla di noi Pag. 30 Codice abbonamento: 045688 membri più importanti e popolosi, dalla Gran Bretagna alla Germania, dalla Francia alla Spagna. È un 11-11-2014 Data LANUOVABQ.IT (WEB) Pagina 2/3 Foglio monopolio continuerebbe ad essere inaccettabile in linea di principio: riservare allo Stato il monopolio dell’educazione dei propri cittadini è infatti un grave vulnus alla democrazia.” Perciò, si legge ancora nel documento dell’Associazione Nonni 2.0, “Fortemente desiderosi che la scuola italiana possa realmente essere una ‘buona scuola’ per i nostri nipoti e quindi per l’intero Paese, e tenendo per fermo quanto affermato e richiesto più sopra, abbiamo letto il documento, valutandolo analiticamente e apprezzandone le motivazioni di fondo; in particolare il riconoscimento del primato di un corretto processo formativo della persona quale leva per garantire lo sviluppo del nostro Paese. (…) Segue una serie di osservazioni molto puntuali sul testo del Rapporto offerto in consultazione: “ Con questo breve contributo intendiamo evidenziare che questo potrà avvenire solamente assicurando alle famiglie una reale libertà di scelta a livello di istruzione ed educazione È già dittatura gay, dall'Italia all'Inghilterra . • U n s i s t e m a s c o l a s t i c o r i n n o v a t o n o n p u ò i n f a t t i p r e s c i n d e r e d a l r i s p e t t o d e l d e t t a t o costituzionale, che definisce la titolarità del diritto all’educazione. L’art. 30 è molto chiaro in proposito: “è dovere e diritto dei genitori ” non solo mantenere ma anche istruire ed educare i figli. Il diritto all’educazione spetta, dunque, primariamente alla famiglia come “società naturale fondata sul A Moncalieri (To) un'insegnante di religione viene aggredita mediaticamente dalle organizzazioni Lgbt e dalla stampa solo per aver parlato in classe della possibilità per gli omosessuali di recuperare l'eterosessualità. E in Inghilterra scatta l'obbligo per le scuole religiose di insegnare la teoria del gender, pena l'obbligo di chiudere. di Massimo Introvigne e Gianfranco Amato » Leggi l'articolo matrimonio” (art. 29). La Repubblica, quindi, deve innanzi tutto riconoscere, tutelare e difendere il diritto e la libertà della famiglia a educare. Infatti, l’art. 31 stabilisce che “la Repubblica agevola con misure economiche ed altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi Video ”. In altre parole, il diritto all’educazione spetta alla famiglia e non allo Stato , il quale ha il compito, sulla base del principio di sussidiarietà, di porre in essere tutte le condizioni giuridiche, economiche e strutturali affinché la famiglia possa svolgere pienamente la propria funzione educativa. Riteniamo che questo fondamentale diritto sia molto spesso disatteso in varie forme . Anche il documento “la buona scuola” non pare essere molto attento a questo aspetto. A pag. 64 , ad esempio, quando si elencano i protagonisti della scuola, si fa riferimento a “presidi, amministrativi, docenti”, ma neppure si accenna alla famiglia HUMANAE VITAE . Gli “ organi collegiali rivisitati, forti, agili ed efficaci” non potranno non prevedere la presenza della famiglia. Anche la “ valutazione Tweets di @lanuovaBQ per migliorare la scuola” ( pag. 65 ) dovrà richiedere la collaborazione concreta delle famiglie, che dovranno potere accedere ai dati (pag. 67) relativi . Segnaliamo inoltre che, anche quando si tratta del “patto inter-generazionale” (pag. 77), non vi è alcun riferimento alla famiglia; inoltre, la famiglia non è neppure citata nello “sblocca scuola”. • L’art. 33 conferisce alla Repubblica il compito di istituire scuole statali e nel contempo stabilisce “il diritto ad istituire scuole ed istituti di educazione” a favore di “enti e privati”. L’inciso “senza oneri per lo Tutti i dossier DOSSIER stato” si riferisce all’istituzione delle scuole, ma non al diritto delle famiglie a educare, diritto che deve essere Sinodo ed eucarestia garantito anche dal punto di vista economico. Il dibattito sui divorziati risposati e la documentata pratica di accostarsi alla Comunione in stato di peccato grave, rivelano quanto nel mondo cattolico si sia perduto - tra l'altro - il significato dell'Eucarestia. Il diritto all’educazione, infatti, rimane in capo alla famiglia, sia all’interno delle scuole statali sia all’interno delle scuole non statali . Riteniamo che questa debba essere l’impostazione di fondo da dare a tutto il sistema scolastico: andare in questa direzione costituirebbe una vera rivoluzione, anzi, l’unica vera rivoluzione. Abbiamo apprezzato che il documento proposto, con riferimento al sistema nazionale di valutazione (pag. 65), scriva di che è quello pubblico, in cui le singole scuole possono essere gestite dallo Stato e da “enti e privati”. Nel RUBRICHE punto di vista culturale, ma anche dal punto di vista economico: pochi ancora sanno che il sistema delle scuole non statali fa risparmiare allo Stato miliardi di euro ogni anno. Questa situazione è fonte di inutili polemiche e di tensioni che, di fatto, rendono un cattivo servizio alla crescita armoniosa dell’intero sistema scolastico. È Si parla di noi Tutte le rubriche Codice abbonamento: nostro Paese si fa ancora fatica a superare la divisione tra pubblico e privato, il che è pernicioso non solo dal 045688 un unico sistema scolastico La Settimana Pag. 31 11-11-2014 Data LANUOVABQ.IT (WEB) Pagina Foglio certamente noto, anche se quasi mai ricordato, che l'Italia e la Grecia sono gli unici paesi d'Europa nei quali la scuola paritaria non riceve sostanziali finanziamenti statali. Quindi, per evidenti motivi economici, è difficile, a volte impossibile, che la famiglia possa effettivamente esercitare il diritto all’educazione dei figli sopra ricordato. • Perché si possa realmente procedere verso un unico sistema scolastico pubblico in cui le singole scuole possono essere gestite sia dallo Stato sia da “enti e privati”, occorre valorizzare le scuole paritarie con 3/3 I Nonni 2.0 insegnano a Renzi cos'è la Buona Scuola Il governo Renzi accoglie suggerimenti su come impostare la Buona Scuola. I Nonni 2.0, interpellati, hanno deciso di intervenire. Contrariamente al disegno di riforma Renzi, sono le famiglie e non lo Stato ad avere il diritto a educare i figli. E dunque il monopolio statale sull'istruzione deve essere spezzato. azioni concrete, come è previsto dal documento in tema di valutazione ( La Settimana pag. 65 e 66 Vecchia Dc, nessuno ti rimpiange ) in modo che tali scuole possano avere le I cristiani hanno perso i loro punti di riferimento politici e li devono ricostruire. Ma non si può far resuscitare la vecchia Dc, prodotto della guerra fredda, ormai definitivamente consegnato al passato. Si dovrebbe, piuttosto, costruire una rete di luoghi di elaborazione di idee e programmi, in cui produrre "munizioni". certezze e le semplificazioni che permettano loro di programmare con tranquillità i progetti educativi. Quanto previsto a pag. 119 in tema di “miglioramento dei singoli istituti” e di “obiettivi” chiari e strategici di potenziamento” deve valere, in concreto e non solo a parole, anche per le scuole paritarie: altrimenti anche questo tentativo di rinnovamento ricalcherebbe la tradizionale impostazione statalista, il che impedirebbe di liberare tutte le risorse educative presenti di fatto e di diritto nel nostro Paese. Non a caso, l’art. 30 della Costituzione, già citato, afferma che è diritto dei genitori istruire SITI PARTNER ed educare Tutti i blog BLOG DEI COLLABORATORI i figli" (…) Sono infine molto interessanti le osservazioni con cui il documento si conclude, con le quali tra l’altro si indicano con chiarezza le ragioni obiettive che ostano comunque alla delega alla scuola pubblica Cyrano da Fauglia Il blog di Paolo Togni (statale o non-statale che sia) dell’educazione alla sessualità e all’affettività: “Abbiamo apprezzato l'idea di potenziare l'insegnamento della musica e della storia dell'arte e la pratica dello sport. (…) Ci preoccupa invece Il blog di Robi Ronza molto la pretesa di trasferire dalla famiglia alla scuola l’educazione sessuale. Per sua natura la scuola pubblica La pagina personale di Robi Ronza non è adatta a offrire educazione riguardo ad argomenti che toccano la sfera affettiva e quella dell'intimità. L’educazione sessuale non può ridursi alla mera trasmissione di notizie riguardo a “modalità operative”, per di più a cura di istruttori nemmeno coinvolti nella quotidianità dell'insegnamento. Né tale intrusione può venire giustificata adducendo un’incapacità (presunta a priori) delle famiglie a provvedere a tale educazione. Se ciò fosse, occorre offrire piuttosto formazione alle famiglie, e non prendere spunto da tale presunta incapacità per esautorare non solo le famiglie stesse ma anche la scuola.” Sul piano non solo del contenuto ma anche della qualità delle argomentazioni l’intervento dei Nonni 2.0 è davvero un buon contributo a “La buona scuola”. C’è da augurarsi che quantomeno venga attentamente preso in esame. Gli articoli sono coperti da Copyright - Omni Die srl - Via Ferdinando Magellano 38, 20900 - Monza - MB P.Iva 08001620965 Codice abbonamento: 045688 Le foto presenti su La Nuova BQ.it sono prese in larga parte da Internet e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione che provvederà prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate. Si parla di noi Pag. 32 Quotidiano Data Pagina . Si parla di noi Pag. 33 Codice abbonamento: 045688 Foglio 11-11-2014 33 1 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 11-11-2014 11 1 Si parla di noi Pag. 34 11-11-2014 Data Pagina Foglio d.repubblica.it SALUTE SENO • RICETTE 1/2 NETWORK ENG DREPUBBLICA ATTUALITÀ HOME ATTUALITÀ ◆ MODA BEAUTY PERSONAGGI AMORE&SESSO FAMIGLIA BENESSERE CASA CUCINA VIDEO ALTRO MILANO MODA DONNA SPECIALE SFILATE LONDRA/ NEW YORK SALONE DEL MOBILE D · ATTUALITÀ · LA SCUOLA DÀ I NUMERI 0 Tweet 0 Pinterest 0 Consiglia 0 Tumblr Email SOCIETÀ La scuola dà i numeri E se oltre che senza carta, senza libri e senza lavagne, la scuola di domani fosse anche senza alunni? ◆ Facebook D - la Repubblica Mi piace D - la Repubblica piace a 320.790 persone. Codice abbonamento: 045688 DI LUCIANA GROSSO Si parla di noi Pag. 35 11-11-2014 Data Pagina Foglio 2/2 Plug-in sociale di Facebook Esclusiva D Shopping A passi sicuri L'ipotesi appare tutt'altro che peregrina, poiché un'Italia in forte contrazione di nascite, presto sarà un'Italia in contrazione di iscrizioni a scuola: pochi nati di oggi saranno entro breve pochi alunni domani, con effetti molto ravvicinati almeno per le classi della scuola primaria e nelle media e, a cascata anche per i gradi di istruzione superiore. A lanciare, dati alla mano, il sasso di una scuola in via di estinzione è il portale Tuttoscuola, che ha messo insieme i numeri delle nascite e li ha proiettati nel futuro. Numeri che con ogni probabilità sono figli della crisi e del precariato e i cui effetti non solo si ripercuoteranno, nel prossimo futuro sulle classi della scuola primaria, ma che, già oggi si fanno sentire nelle classi della scuola dell'infanzia. “Per quel che riguarda gli asili gli effetti sono meno evidenti" spiega Govi, "perché il settore statale riduce o annulla le liste di attesa e dunque l’effetto negativo del decremento finisce per ricadere sulle scuole paritarie. Quando l’onda di magra arriverà alla primaria, la ricaduta sugli organici non sarà di poco conto, soprattutto nei territori a significativo calo demografico”. Lo sanno bene i sindacati, che temono ripercussioni sull'occupazione dei docenti e che si preparano al peggio, senza temporeggiare, e anzi mettono in guardia rispetto al fatto che la diminuzione di allievi e classi non sarà uguale in tutta Italia. How to tutorial COME SI FA: LA MANICURE PIUMA Rossella Lionetti, aka Roslion90, ti spiega come realizzare le manicure più di tendenza del momento. Oggi è la volta della piuma Tiffany WEB SERIES A spiegarlo è Domenico Pantaleo responsabile nazionale di Cgil Lavoratori della conoscenza che non si nasconde, anzi, rincara la dose: “Il problema degli effetti della diminuzione delle nascite sulla formazione delle classi ci è noto da tempo, e da tempo lo facciamo presente a chi di dovere. Quello che più ci preoccupa è che non si presenterà sempre nello stesso modo ma, al solito, sarà peggio nel sud Italia. Infatti è al sud più che al centro nord che si accentua la penuria di studenti, perché manca quasi completamente la componente di alunni stranieri. E dunque comporre le classi sarà sempre più difficile”. REPLAY HYPERFLEX SGUINZAGLIATE seguile su D RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: (11 NOVEMBRE 2014) A SCUOLA CON MARCO 045688 “Il conto da fare è semplice e parte dai numeri" spiega il professor Sergio Govi che ha completato la ricerca, "i nati nel 2008 in Italia sono stati 553.457. Poi è iniziata un'inarrestabile diminuzione di nascite che ha portato, nel 2013 a raggiungere a stento le 502 mila unità”. Il che significa circa 50mila bambini in meno in un arco di tempo di cinque anni. “Si tratta inoltre di numeri 'lordi' rispetto all'effetto dell'arrivo degli stranieri", continua il docente, "perché l'epoca dei bambini di prima generazione ha passato la fase acuta e ormai, sempre più, stiamo assorbendo la seconda generazione, quella dei bambini nati in Italia e che dunque sono già all'interno delle stime Istat. Al limite alcune unità in più possono arrivare da qualche innesto, ma si tratta di numeri residuali che poco influiscono sul totale delle nascite che rimane, comunque, in netta diminuzione”. SCOPRI Fotogalleria Si parla di noi Pag. 36 10-11-2014 Data ILCITTADINOONLINE.IT(WEB) Pagina 1/2 Foglio HOME CRONACA SPORT PALIO CULTURA E SPETTACOLI EDITORIALI ECONOMIA E POLITICA GENTE, IDEE, PASSIONI PROVINCIA VIDEOGALLERY LE ALTRE VOCI LETTERE LAVORO AMBIENTE TERZO SETTORE SCIENZA E TECNOLOGIA FOTOGALLERY QUICOLDIRETTI Animali Auto Bambini Benessere e Salute Computer e telefonia Casa Enogastronomia Mercati, mercatini, mercatali Servizi Spendibene Nonsolosiena inserisci il testo per la ricerca commenti 0 commenta ora 10/11/2014 21:34 "LA BUONA SCUOLA" #LARACCONTIAMONOI: MOBILITAZIONE DEI GD L'11 novembre i Giovani Democratici saranno di fronte a tutte le scuole della provincia di Siena Seguici Anche: Siena Tempo Min Max Martedi 11 12° 18° Mercoledi 12 10° 13° Giovedi 13 10° 14° A cura di MeteoLive.it News dal Mondo S Una riforma che non prevede tagli: la scuola torna al centro del progetto Paese, ripartono le assunzioni con un IENA. Il governo Renzi ha lanciato il 2 Settembre scorso la riforma della scuola. 10/11/2014 16:16 44enne si butta dalla finestra a Padova investimento forte sulla stabilizzazione dei professori precari, un nuovo sistema di valutazione e formazione degli insegnanti, investimenti per la digitalizzazione e gli insegnamenti, nuove materie, alternanza scuola-lavoro. 10/11/2014 13:50 I Giovani Democratici della provincia di Siena hanno deciso di essere il megafono di una generazione, mobilitandosi in una Crac Amato: udienza preliminare a Salerno campagna di ascolto e partecipazione su tutto il territorio con interviste, questionari e materiale informativo sulla Crisi: continua a calare il potere di acquisto Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini. “Si tratta di un'operazione assolutamente ambiziosa – spiega Cesare Francini, responsabile organizzazione dei GD di Siena – oggi la scuola è finalmente tornata al centro del dibattito e dell'agenda del governo. Il nostro obiettivo è quello di dare voce a chi la scuola la vive giorno dopo giorno, per questo martedì 11 Novembre saremo Si parla di noi videogallery fotogallery Libera. Contro tutt - 03/03/2013 Pag. 37 045688 Al termine della mobilitazione verrà redatto un documento finale da inviare al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e al 08/11/2014 16:21 Codice abbonamento: consultazione. 10-11-2014 Data ILCITTADINOONLINE.IT(WEB) Pagina Foglio 2/2 Visualizza tutti i video del cittadino di fronte a tutti le scuole della nostra provincia per raccogliere le loro idee e le loro proposte.” Oltre ai volantinaggi di fronte alla scuole, è previsto anche un banchetto in Piazza Gramsci a Siena dalle 12 alle 14, per informazioni contatta i GD su [email protected] CONDIVIDI CON | Altro Commenta I più letti del giorno 0 di 0 commenti [COMMENTA ORA] 10/11/2014 15:10 MPS: un pozzo di San Patrizio. Di novità negative Tags & Topics siena notizie cronaca news agenda provincia buona scuola giovani democratici 10/11/2014 09:00 Mario Ascheri: "Perché ero alla marcia di protesta" Articoli Correlati 10/11/2014 10:21 commenti | 0 commenti | 0 Provincia 16/09/2014 21:54 Provincia 31/07/2014 17:47 Provincia 30/07/2014 13:13 CASOLE, PII SCRIVE AL PREMIER ... L'IMPEGNO DI GD ALLA FESTA DE ... PD IN FESTA A CHIUSI: TANTE ID... commenti | 0 commenti | 0 leggi l'articolo [→] leggi l'articolo [→] leggi l'articolo [→] Provincia 15/07/2014 17:46 Provincia 13/09/2014 15:59 Economia e Politica 05/11/2013 13:14 SCUOLE IN SICUREZZA: LAVORI IN... A SAN GIMIGNANO UNA NUOVA SCUO... KUZMANOVIC (GD): "APPOGGIO PIE... leggi l'articolo [→] commenti | 0 leggi l'articolo [→] commenti | 1 Marcia: Neri replica a Valentini e Mancuso leggi l'articolo [→] Home Ambiente Animali Benessere e Salute Cinema Cronaca Cultura e Spettacoli Economia e Politica Enogastronomia Gossip Lavoro Lettere Movida News dal Mondo Nonsolosiena Palio Provincia Rubriche Settimanali Scienza e Tecnologia Terzo Settore Fotogallery Videogallery Mercati, mercatini, mercatali Editoriali QuiColdiretti Spendibene Sport Le altre voci Casa Computer e telefonia Auto Bambini Servizi Gente, idee, passioni Sfogliabile CLUSTER Concessionaria di Pubblicità Via dei Termini 72/a 53100 Siena - Tel 0577 45561 - Fax 0577 270774 Codice abbonamento: 045688 Ed. Prima Squadra scarl - P. I.01193820527 - Registrazione Tribunale di Siena n. 13 del 12 Settembre 2008 Sede legale via Chiantigiana 5 53100 Siena [email protected] tel. 338/4990040 fax virtuale 06/233223316 credits virtualcom Interactive Si parla di noi Pag. 38 TUTTOSCUOLA.COM (WEB) Data Foglio Accesso Utenti Registrazione TUTTOSCUOLA è... 10-11-2014 Pagina 1 DENTRO LA NOTIZIA La rivista mensile ARCHIVIO ON-LINE Tutta l'informazione di Tuttoscuola e la normativa in 20 piste di ricerca: entra nel nostro archivio Agesc su ‘La Buona Scuola’: più ombre che luci LA NOSTRA OFFERTA Il progetto editoriale integrato di Tuttoscuola. Come abbonarsi ai nostri servizi. Per saperne di più Agesc, l’associazione dei genitori delle scuole cattoliche, scende in campo con una articolata nota di commento al piano del Governo per una “Buona scuola” alla vigilia della conclusione della consultazione. Richiedi una copia saggio Prova i servizi on line Le newsletter settimanali TuttoscuolaNEWS TuttoscuolaFOCUS I canali Turismo scolastico Scuola digitale Ecoscuola Iscrizioni scolastiche Tuttoformazione Scuole paritarie Educazione alimentare Dato atto al governo di aver individuato molti punti critici dell’organizzazione scolastica italiana che necessitano di interventi incisivi (l’eccessiva presenza di precari fra i docenti, la pesante burocratizzazione dell’apparato, la non ancora realizzata autonomia delle scuole, un sistema di valutazione ancora inadeguato, la mancanza di potere decisionale dei dirigenti, la riforma di organi collegiali inefficaci, lo scarso rapporto fra scuola e mondo del lavoro) la nota dell’Agesc prosegue criticando apertamente la “forte accentuazione statalista” del documento: “siamo ben lontani dalla concezione di una scuola come espressione della società civile e di uno Stato come controllore e garante dell’istruzione per tutti, anziché gestore di tutto e perciò monopolistico”. Segue l’analisi dei sei punti nei quali è suddiviso il Piano governativo. L’assorbimento dei 148.000 precari “assomiglia più che altro a una maxi-sanatoria” c o n s c a r s a attenzione per qualità e merito e il rischio che si verifichi un esodo di insegnanti dalle scuole paritarie verso quelle statali. Va bene puntare sul merito piuttosto che sull’anzianità, ma “sarà però difficile attuare un simile cambiamento se il sistema resterà centralista, come lascia presupporre il piano stesso”. Quanto all’autonomia “il documento governativo dimentica sia la libertà di scelta educativa delle famiglie sia il sistema scolastico paritario, senza i quali l’autonomia non potrà mai realizzarsi e resterà pura retorica”. Per l’Associazione “ La mancanza di finanziamento (oggi pari a meno dell’1% del bilancio del Ministero) è il vero problema della parità che viene totalmente ignorato, una dimenticanza grave visto il quadro di riferimento europeo a cui si ispira il documento e visto che si tratta di circa il 12% della popolazione scolastica complessiva”. Guide e pubblicazioni I Dossier Il sostegno diseguale Dossier Dispersione La nota dell’Agesc prende posizione anche sul capitolo ‘Ripensare ciò che si impara’ evidenziando due rischi: il primo è “l’aumento delle discipline e perciò delle ore curriculari in una scuola che già oggi a livello europeo ha più ore di lezione delle altre nazioni”, il secondo è “la contrazione dell’autonomia degli istituti scolastici che vedono ridursi i margini per una scelta basata su un proprio progetto didattico”. 6 Idee per la scuola Spread Nord/Sud nella valutazione degli studenti Rapporto sulla Qualità nella Scuola in Lombardia 2013, un anno di scuola dall'A alla Z 2° Rapporto sulla qualità nella scuola 2011 La rivoluzione organizzativa nella scuola 10 anni di precariato, tutti i dati La didattica della matematica La disabilità nella scuola LA nuova SCUOLA spiegata ai genitori Edizione 2010 Educazione finanziaria Speciale sui licei Ma è sul capitolo finale, quello delle risorse, che l’Agesc torna sulla sua più forte preoccupazione, quella del ruolo e del destino delle scuole paritarie: dopo aver riconosciuto che il piano del Governo indica alcuni importanti obiettivi come quello di vincolare gli investimenti all’effettivo miglioramento dei singoli istituti e quello della stabilizzazione delle risorse pubbliche dedicate all’offerta formativa l’Associazione chiede che fra le risorse pubbliche da incrementare vengano inserite anche quelle relative all’attuazione della legge 62/2000 per l’ampliamento dell’offerta formativa: “è un intervento che è possibile completare gradualmente fino ad arrivare ad un uguale trattamento fra tutti gli studenti di scuole statali e paritarie”. Intanto “va studiato un provvedimento urgente per garantire la stabilizzazione dei finanziamenti in un unico capitolo gestito dallo Stato”. Ma poi “in una prospettiva più ampia si chiede un significativo aumento delle risorse destinate al sistema paritario in base ai numeri degli studenti e al costo standard per offrire libertà di scelta a tutte le famiglie, sapendo che i maggiori finanziamenti da parte dello Stato verrebbero nel medio periodo in gran parte riassorbiti dal risparmio ottenuto dalle scuole statali in caso di spostamento di utenza, come dimostrano i Paesi europei che hanno favorito in questi ultimi anni l’espansione della scuola non statale”. 045688 Elezioni 2013 S u l r a p p o r t o t r a s c u o l a e l a v o r o “il documento governativo ha dimenticato completamente il settore dell’Istruzione e Formazione Professionale iniziale” che è invece necessario rafforzare. A nostro avviso se è vero che il documento ‘La Buona Scuola’ non si fa carico in modo specifico dei problemi delle scuole paritarie, va anche detto che il ministro Giannini e lo stesso presidente Renzi hanno in più occasioni riconosciuto il ruolo e l’importanza di queste scuole all’interno dell’offerta pubblica di istruzione. Quello di un nuovo e diverso sistema di finanziamento di tutto il sistema formativo, finalizzato al suo miglioramento complessivo sul piano della qualità dei risultati e della sua equità sociale, come Tuttoscuola non si stanca di ripetere, resta il problema di fondo della scuola italiana: la vera condizione di esistenza di una ‘Buona Scuola’. Codice abbonamento: Teoria e pratica della comunicazione multimediale Valutazione degli alunni Si parla di noi Pag. 39 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 11-11-2014 17 1/2 Scenario politico Pag. 40 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 11-11-2014 17 2/2 Scenario politico Pag. 41 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 11-11-2014 17 1 Scenario politico Pag. 42 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 11-11-2014 44 1 Lavoro Pag. 43 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 11-11-2014 15 1 Esteri Pag. 44
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