periodico dell’Associazione Artigiani Venezia - anno XXVII - n. 06 - 2014 - spedizione in A.P. -70% - DCI VE Formazione e consulenza per imprenditori artigiani e loro dipendenti Piaccia o no, la produzione, anche quella artigianale, è sempre più influenzata e trasformata dai processi di digitalizzazione. Lo stesso rapporto impresa / cliente si sta rovesciando proprio grazie alla digitalizzazione delle informazioni. Oggi non è più l’azienda che vende un prodotto al cliente, ma il cliente che chiede uno specifico prodotto all’impresa con caratteristiche ben determinate. Per questo è necessaria prontezza nelle risposte, possibilità di prototipazione rapida a costi contenuti: il mondo della manifattura digitale potrebbe essere in grado di dare una risposta a queste grandi evoluzioni. Al centro c'è FabLab Venezia, la nuova officina dove la tradizione incontra l'innovazione con sede al parco tecnologico scientifico VEGA a Marghera. Già dallo scorso ottobre FabLab Venezia è aperto agli imprenditori artigiani di Confartigianato Venezia, interessati a sperimentare queste tecnologie ed aprirsi senza preconcetti al mondo digitale. "Ci piace immaginare che un giorno un imprenditore alla ricerca di una soluzione possa confrontarsi con un giovane e insieme trovare la risposta e magari un nuovo impiego di quel prodotto" confessa Elia De Tommasi amministratore di FabLab Venezia. Il nostro impegno per l'artigianato veneziano in due mosse Su queste basi e per rispondere già alle prime richieste pervenute, Confartigianato Venezia, propone ai propri soci e loro dipendenti, da gennaio 2015, un corso sulle nuove tecniche di manufattura digitale con la consapevolezza che possanno davvero rappresentare un supporto alla competitività delle imprese. Il corso di alfabetizzazione ha tradotto specifiche nozioni con un taglio volutamente introduttivo per offrire una panoramica del potenziale innovativo. Composto da quattro moduli ha permesso ai nostri artigiani di capire come poter orientare la propria formazione per una successiva fase di approfondimento. Il primo modulo di disegno, da considerarsi imprescindibile, prevedeva l’acquisizione di tecniche di base della modellazione digitale; le giornate di laboratorio, invece, hanno illustrato con esercizi pratici le tre tecnologie di base, per la fabbricazione di prototipi, ovvero stampa 3D, frese a controllo numerico e macchine a taglio ed incisine laser. Il corso, la cui durata complessiva è stata di 40 ore ha coinvolto 4 nostre azien- politica artigiana • 06/2014 categorie Fare business con la manifattura digitale 9 de in fase sperimentale, ma a gennaio partiremo con un altro percorso aperto invece a tutte le aziende del MADE IN ITALY che volessero cimentarsi con queste nuove tecnologie. Ecco cosa ne pensa Damiano Nardin, nostro membro di giunta e nuovo FaLegname Digitale "Abbiamo potuto toccare con mano le nuove tecnologie approfondendo il taglio laser e la stampa digitale. Nel mio settore invece una tecnologia già matura e ben conosciuta come la fresa CNC ha rivelato le sue vere potenzialità. E' stato prezioso, infatti per noi, comprendere a fondo le vere potenzialità del controllo numerico, spesso limitato all'utilizzo banale e parziale da parte dei nostri laboratori. In realtà il controllo numerico offre molte applicazioni e nuovi campi da esplorare come la programmazione parametrica grazie alla quale cambiando pochi parametri potremmo produrre modelli simili ma unici allo stesso tempo". politica artigiana • 06/2014 Il contributo di Lara Citon, consulente per lo sviluppo di micro e piccole imprese 10 "Il mio compito consiste nel rendere realizzabile e quindi più concreta la loro idea imprenditoriale nel mondo dell’artigianato digitale. Si inizia con il racconto della loro formazione, delle loro competenze/esperienze e delle loro passioni e hobby. Seppur abbiano un’età media di circa 30 anni e l’80% di loro sono architetti (quindi un percorso di studio simile), la loro diversità sta nel modo in cui trasformano una passione (la musica, ad esempio), l’attrazione verso un materiale (legno, acciaio, o vetro) o la creatività (incentivata da software di modellazione parametrica), in un punto focale della loro futura start-up. Successivamente a ciò, si elabora il business plan. Si cerca di delineare gli obiettivi a lungo termine del progetto, definiamo il mercato, osserviamo la concorrenza, analizziamo i nostri punti di forza e di debolezza, le minacce e le opportunità, prepariamo un piano di marketing e determiniamo quale sia la forma giuridica più opportuna. Infine si esamina la fattibilità economica: ipotizziamo il fatturato, determiniamo i costi e le possibili fonti di finanziamento. In sostanza, di cosa parliamo? Di ingegnerizzazione, di sperimentazione, di interaction design, di design della comunicazione, di interior design, di illuminotecnica, di frese a controllo numerico, di taglio laser. La maggior parte di loro conosce alla perfezione il proprio prodotto/servizio e mira a differenziarsi portando innovazione ai settori artigiani più tradizionali. Tramite la loro creatività, conoscenza del prodotto e utilizzo di software particolari per le stampe 3d, questi ragazzi aumentano la competitività delle imprese artigiane più tradizionali. Io li supporto nel concreto per meglio definire l’idea e fornisco loro gli strumenti per realizzarla, ma sono loro che si inseriranno a supporto del mondo artigianale, tipo vetrerie e falegnamerie in cui da anni non c’è innovazione. Molte aziende artigiane potrebbero quindi sicuramente trovare nuovi spunti dalla collaborazione con i makers. La stampa 3D sta affrontando un periodo di forte sviluppo che, seppur ancora relegata al settore prototipazione, ha ampissimi campi di utilizzo, ancora non del tutto chiari a buona parte delle imprese artigiane. Quel che sto vivendo con questi ragazzi, lo posso tranquillamente definire uno sguardo al futuro della società artigiana, la congiunzione di due mondi: quello della tradizione a quello dell’innovazione". Dott.ssa Lara Citon qui sopra Lara Citon
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