UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II”
DIPARTIMENTO DI ECONOMIA, MANAGEMENT E ISTITUZIONI
CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN ECONOMIA AZIENDALE LM
77 - CLASSE DELLE LAUREE MAGISTRALI IN SCIENZE
ECONOMICO-AZIENDALI
Tesi di Laurea in
VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE AZIENDALE
METODI VALUTATIVI DELLA PERFORMANCE:
L’ ANALISI DEL SETTORE AUTOMOBILISTICO
Relatore
Ch. mo Prof.
Riccardo Viganò
Candidato
Antonio Del Principe
Matricola N27/001321
Anno Accademico 2012/2013
INTRODUZIONE
Il presente elaborato affronta la tematica dei metodi valutativi della
performance aziendale, attraverso l'analisi del settore automobilistico.
La forte passione nei mercati azionari e il maturo interesse negli ambiti
economico-finanziari delle aziende rappresentano le principali motivazioni
che hanno guidato la mia scelta verso questo argomento di ricerca.
L' analisi del settore automobilistico si inserisce temporalmente fino all'
autunno 2013 ed è realizzata attraverso lo studio di tre importanti case
produttrici: Fiat S.p.A. , Bmw Group e Ford Motor Company.
La prima società, Fiat S.p.A., è rappresentante del nostro paese, anche se
sempre più internazionale vista l'acquisizione di Chrysler Group (in questi
giorni ormai definitiva); la seconda impresa, Bmw Group, è espressione di un'
altra forza europea (tedesca) ed è sempre più presente nei mercati emergenti;
infine la terza azienda, Ford Motor Company, è portavoce del mondo
statunitense.
Gli aspetti approfonditi nell' elaborato rappresentano, di fatto, un intreccio
degli ambiti di mio forte interesse: dagli indicatori contabili ai multipli di
mercato, dagli indici di bilancio alle valutazioni dei titoli azionari.
L' elaborato si compone di quattro capitoli.
Nel primo capitolo, "Metodi valutativi della performance aziendale", è
realizzata una panoramica sulla tematica della valutazione della performance
aziendale. Infatti, in primo luogo, si analizzano quali possano essere gli
obiettivi perseguibili attraverso la valutazione, osservando i diversi contesti in
cui questa può essere rilevante e le alternative situazioni in cui può trovare
minore spazio ed applicazione. In secondo luogo si realizza un report storico
degli sviluppi di questa tematica, ripercorrendo le principali tappe che si sono
succedute nel tempo e quindi i diversi metodi e strumenti valutativi elaborati,
richiamandone caratteri principali e soprattutto forze e debolezze. In terzo
luogo si riporta un' importante area valutativa della performance, sempre più
1
diffusa, che è quella azionaria; di questa si sono richiamati i principali
strumenti utili ad una sua completa ed approfondita analisi.
Il secondo capitolo, "Il settore automobilistico", si caratterizza per un rilevante
approfondimento sul settore prescelto per la ricerca. Innanzitutto si richiamano
gli sviluppi storici, dagli inizi, dell' industria automobilistica, comprendendone
anche gli aspetti produttivi, tecnologici ed operativi. Poi si realizza,
utilizzando come spartiacque la crisi economico-finanziaria, un' analisi del
settore automobilistico dal 2008, specificamente nel mercato americano,
europeo ed infine italiano. Successivamente, per le tre società oggetto di
studio, si sviluppa un' introduzione che ne riporta gli sviluppi storici, la
struttura proprietaria, l' analisi approfondita del fatturato e delle unità vendute,
la quota di mercato, lo studio di principali indicatori reddituali e le
considerazioni sull' avvenire.
Nel terzo capitolo, "Applicazione, valutazione e confronto degli strumenti di
performance", si sviluppa un' analisi approfondita della performance delle tre
società, oggetto della ricerca, attraverso tre principali categorie di strumenti
valutativi: principali indicatori contabili (indicatori reddituali, indici di
redditività, export intensity, indicatori finanziari ecc), multipli di mercato
(P/E, P/BV), metodologie di analisi azionaria (grafico di performance relativa
e di forza relativa, DDM, beta, volatilità, turnover velocity, indici di Sharpe e
Treynor, Z-score e analisi tecnica). La valutazione delle tre aree di studio è
realizzata prima singolarmente per ogni azienda e, successivamente, è
elaborato un costruttivo confronto.
Il quarto capitolo, "Analisi dell'eventuale correlazione tra misure di
performance e andamento del titolo azionario", riporta un' ulteriore analisi che
ha l'obiettivo di comprendere le possibili relazioni tra indicatori di
performance e trend del titolo azionario. Precisamente non si verifica solo un
eventuale allineamento degli andamenti sul piano grafico, in termini cioè di
intensità e segno delle variazioni percentuali, ma si sviluppa l' indice di
correlazione di Pearson, al fine di individuare se vi è una relazione di tipo
2
lineare, percepibile graficamente attraverso un grafico a dispersione. Sono
quindi riportati i risultati di correlazione ottenuti con indicatori reddituali, di
creazione del valore e altri di natura residuale, attraverso anche un riepilogo
conclusivo della ricerca del capitolo in oggetto.
L' ampio tempo dedicato all' approfondimento e alla realizzazione di modelli,
di indici e di strumenti contabili,azionari e statistici, così come la preferenza,
nella quasi totalità degli strumenti adottati, alla strada dell' elaborazione
personale, rispetto a quella della mera acquisizione esterna dei valori,
esprimono il grande impegno profuso nella stesura del presente elaborato.
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CAPITOLO I
Metodi valutativi della performance aziendale
SOMMARIO: 1. Obiettivi della valutazione della performance – 2. Gli sviluppi storici –
3. L’analisi della performance azionaria
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1. Obiettivi della valutazione della performance
L’applicazione di metodi e strumenti per la valutazione della performance
aziendale è oggi sempre più una tematica centrale, in un mondo altamente
globalizzato dove gli investitori di un’ iniziativa imprenditoriale sono presenti
in qualsiasi parte dell’emisfero. Essi sono desiderosi di ricevere informazioni
sintetiche e significative sui diversi aspetti quali - quantitativi della gestione
aziendale, che la trasparenza della comunicazione societaria deve assicurare,
rappresentando, essa stessa, sempre più un elemento di garanzia della serietà e
dell’affidabilità di un’impresa nella sua attività.
Può definirsi come obiettivo dei diversi metodi valutativi della performance, la
cui crono-storia verrà brevemente descritta nel paragrafo successivo, quello di
garantire l’elaborazione di parametri ed indicatori che, anche attraverso un
confronto spazio-temporale, permettano di ottenere informazioni sintetiche, in
relazione alle diverse aree di valutazione, sulla capacità dell’impresa di poter
sopravvivere nel tempo in maniera profittevole.
Se Zappa affermava che l’azienda è istituto economico atto a perdurare1, per
questo scopo bisogna certamente fare impresa nel modo migliore, ovvero,
garantendo che tali metodi e strumenti valutativi diano come risposta risultati
che confermino la buona gestione sotto tutti gli aspetti, da quello reddituale al
finanziario, da quello commerciale a quello della sostenibilità socio ambientale.
Oggi dove la variabile tempo risulta determinante, e la concorrenza è sempre
più spietata, soprattutto in settori a forte impatto tecnologico, si cerca di
individuare sempre più metodi e strumenti che garantiscano in maniera veloce
e semplice risposte puntuali per prendere decisioni sulla base dell’andamento
dell’azienda. Non è solo la sinteticità ma è soprattutto la varietà degli
strumenti a poter garantire i migliori risultati della valutazione. Riprendendo il
1
Zappa, “Produzioni” (1956-57), “Aziende di consumo” (1962)
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paragone di Kaplan e Norton 2, la gestione aziendale è paragonabile al pilotare
un aereo: è improbabile che il pilota che si affida unicamente ad uno
strumento possa volare con la dovuta sicurezza, in quanto deve usufruire di
tutte le informazioni che la cabina di pilotaggio può offrire. Di fatto è proprio
la multidimensionalità, connessa alla visione dell’intero processo, alla base
dello strumento della Balanced Scorecard sviluppata dai suddetti autori, resa
necessaria, secondo gli stessi, dalla sempre più alta complessità gestionale.
Però la sinteticità e l’analisi tempestiva non deve portare alla realizzazione di
metodi o strumenti semplicistici e approssimativi da utilizzare, ma proprio per
questo più facilmente soggetti a risultati fuorvianti e non capaci, pienamente,
di cogliere tutti gli aspetti dell’area di valutazione.
In realtà, deve essere ben individuato e compreso chi sia ad applicare questi
metodi, a chi siano rivolte le informazioni da essi ottenibili e con quale finalità
pratica. E’ certo, infatti, che queste condizioni possano cambiare quando tende
a modificarsi la tipologia di azienda o soprattutto le dimensioni di operatività
della stessa.
E’ evidente che la tipica attività imprenditoriale familiare, di più piccole
dimensioni, guidata dal capofamiglia, porta ad un ruolo secondario di tali
strumenti. L’imprenditore guida l’azienda con le sue capacità innovative e
gestionali, basandosi sul suo intuito e sensazioni, capendo senza molti numeri
cosa fare. Ciò non significa che tali strumenti non trovino applicazione, ma ,
eventualmente, sono utilizzati stesso dall’imprenditore con lo scopo di guidare
l’impresa sulla base delle performance ottenute e di quelle previsionali.
La questione comincia a diventare ben diversa quando la società, anche se
familiare, comincia ad aprirsi al mercato, e, ancora di più, se si struttura nella
forma di public company guidata da un top management , che opera su delega
della più grande e frammentata platea di azionisti (dai piccoli risparmiatori a
investitori istituzionali). In tal caso comincia ad essere necessario, sia per le
2
Kaplan e Norton, "The Balanced Scorecard - Measures that drive Performance" (1992)
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maggiori dimensioni dell’impresa, e sia per il coinvolgimento e le attese dei
soggetti esterni, garantire un’informativa costante che consista anche
nell’utilizzo di tali strumenti di valutazione della performance.
La complessità gestionale comporta che per condurre l’attività d’impresa nel
modo migliore siano sviluppati tali strumenti, garantendo un linguaggio
condiviso in azienda. La stessa realizzazione di un long-range planning si
potrà basare su questi strumenti come obiettivi sintetici da raggiungere, in
quanto rappresentativi della bontà delle scelte attuate, se poi effettivamente le
attese vengono rispettate. Ciò è vero, in particolar modo, in relazione ai diversi
metodi che nel tempo si sono succeduti nel cercare di ottenere la migliore
modalità per valutare una strategia aziendale.
L’utilità di questi strumenti si rivela anche nella pianificazione più prettamente
operativa e non necessariamente strategica, attraverso l’elaborazione di
obiettivi di breve-medio termine, il successivo monitoraggio nel corso degli
esercizi e la verifica nel finale del periodo programmato.
Inoltre gli stessi piani di incentivazione azionaria per il management, come gli
“stock options plans”, vedono l’esercizio delle opzioni molto spesso collegato
al conseguimento di definiti obiettivi di performance aziendale.
Ma, come detto, anche gli investitori esterni potranno, attraverso questi
metodi, capire le caratteristiche significative del loro investimento prima di
avviarlo e la relativa performance una volta che è stato attuato.
Infatti, non è solo la stessa azienda, sulla base dei diversi dati resi disponibili
dal sistema informativo interno, a sviluppare questi strumenti per sé o
eventualmente a diffonderli,attraverso appositi documenti, ma sono anche le
stesse società di affari, che attraverso gli analisti finanziari, rendono
disponibili giudizi di investimento su tali aziende attraverso i suddetti metodi
valutativi, sfruttando le informazioni necessarie comunicate periodicamente
dall’impresa.
L’informativa di quale sia stata la performance dell’azienda, soprattutto in
relazione al settore di appartenenza, e quale sia eventualmente quella
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