Direzione Opere Pubbliche, Difesa del Suolo, Economia montana e Foreste CONVEGNO Nuove procedure attuative di gestione e controllo delle attività edilizie ai fini della prevenzione del rischio sismico Vercelli,Ing.3Natale ottobre 2014 COMITO Relatore: Ing. Natale COMITO I PRINCIPI GUIDA DEL PROGETTO STRUTTURALE Disposizioni sulla compilazione dei progetti TRACCIA per la redazione della RELAZIONE TECNICOTECNICO-STRUTTURALE Cap.8 COSTRUZIONI ESISTENTI Ing. Natale COMITO D.G.R. n. 65-7656 del 21/05/2014 pubblicata sul BUR n.25 S1 del 19/06/2014 Individuazione dell'ufficio tecnico regionale ai sensi del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 e ulteriori modifiche e integrazioni alle procedure attuative di gestione e controllo delle attività urbanistico-edilizie ai fini della prevenzione del rischio sismico approvate con D.G.R. 12 dicembre 2011, n. 4-3084 Ing. Natale COMITO …i punti salienti: • vengono individuate le funzioni di vigilanza dell’ufficio tecnico regionale ai sensi del D.P.R. n. 380/2001; • vengono abolite nelle zone 3 e 4 i controlli a campione, come disciplinati dalla D.G.R. n.4-3084 del 12/12/2011 e s.m.i.; • vengono definiti i casi e la disciplina per il rilascio delle autorizzazioni preventive di cui all’art. 94 del D.P.R. n.380/2001; • modifiche alle procedure con riferimento alle attività urbanistiche; Ing. Natale COMITO Prima parte: Nell’allegato “B” della D.G.R. n. 65-7656 del 21/05/2014 sono definite le “Disposizioni per l’attuazione degli adempimenti a carico dell’Ufficio tecnico regionale in materia di accertamento e repressione delle violazioni delle prescrizioni per le costruzioni in zone sismiche” Ing. Natale COMITO La legge 2 febbraio 1974, n. 64 (Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per zone sismiche), recepita nel titolo IV, parte II del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 (Testo unico dell’edilizia) nel disciplinare la realizzazione di costruzioni in zone sismiche, attribuisce alle Regioni funzioni in materia di vigilanza e repressione delle violazioni delle norme contenute nella legge stessa. Per quanto concerne le predette funzioni di vigilanza il D.P.R. n. 380/2001 demanda genericamente al ”competente ufficio tecnico della Regione”, senza ulteriori specificazioni che devono necessariamente essere demandate all’organizzazione delle singole regioni; Ing. Natale COMITO Con la D.G.R. n. 65-7656/2014 vengono pertanto individuati quali “competenti Uffici tecnici della Regione” ai sensi e per gli effetti di cui al Titolo IV, parte II, capo IV, del D.P.R. n. 380/2001 • per la zona sismica 3S, il Settore sismico di Pinerolo • per le zone sismiche 3 e 4, i Settori decentrati Opere Pubbliche e difesa assetto idrogeologico articolazioni della Direzione Opere Pubbliche, difesa del suolo, economia montana e foreste Ing. Natale COMITO Secondo quanto disposto dal D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia) la vigilanza urbanistico-edilizia sul territorio è una competenza specifica del Comune, Esercitata dall’Ufficio tecnico comunale a cui è assegnato un ruolo primario in sede di prevenzione e repressione degli illeciti, un ruolo di controllo preliminare del territorio e di intervento immediato e diretto verso gli abusi riscontrati. Ing. Natale COMITO Per talune tipologie di interventi, all’azione del Comune concorre anche quella della Regione: all’interno della Parte II (Normativa tecnica per l’edilizia) del D.P.R. n. 380/2001 sono contenute diverse disposizioni che attribuiscono all’Ufficio tecnico regionale specifiche funzioni nell’ambito delle attività di vigilanza sul rispetto della disciplina delle opere in conglomerato cementizio armato, normale e precompresso e a struttura metallica (articolo 70) e sulle costruzioni in zone sismiche (articoli 96 e ss.). Ing. Natale COMITO Ing. Natale COMITO Ing. Natale COMITO Ing. Natale COMITO Ing. Natale COMITO Attività dell’Ufficio tecnico regionale Le funzioni che il D.P.R. n. 380/2001 attribuisce all’Ufficio tecnico regionale in relazione al capo IV (Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche), sono contenute nella sezione III (Norme penali, art.71-72-73-74-75-76) riferita alla repressione delle violazioni e comportano attività che possono dare avvio all’azione penale da parte dell’autorità giudiziaria o che si inseriscono in procedimenti penali già avviati a seguito delle attività di vigilanza svolte dai comuni. In ogni caso il presupposto affinché affinché vi sia attivazione dell’ dell’Ufficio tecnico regionale in questi casi è l’accertamento di fatti che costituiscono violazioni sanzionate ai sensi dell’ dell’articolo 95 del D.P.R. n. 380/2001. . 380/2001 Ing. Natale COMITO Gli adempimenti di competenza dell’Ufficio tecnico regionale sono descritti negli articoli 96, 97, 98 e 99 del D.P.R. n. 380/2001. In considerazione delle differenti tipologie di costruzione nonché delle diverse zone sismiche in cui esse vengono realizzate. Le verifiche tecniche oggetto delle attività in discorso, saranno eseguite dall’Ufficio tecnico regionale competente sulla base del progetto strutturale dell’opera, commisurando gli eventuali ulteriori approfondimenti e accertamenti alla zone sismica di riferimento e alla tipologia dell’opera oggetto di segnalazione. Ing. Natale COMITO Si precisa che nei casi in cui siano accertate unicamente violazioni delle norme sismiche, l’Ufficio tecnico regionale, effettuati gli eventuali ulteriori accertamenti avvalendosi del Corpo di Polizia municipale per le attività che necessitano di indagine giudiziaria, inoltra alla Procura della Repubblica territorialmente competente denuncia ai sensi dell’articolo 331 c.p.p., dandone comunicazione anche al Comune interessato. Ing. Natale COMITO Nei casi in cui vi siano invece anche violazioni di carattere urbanistico-edilizio, l’Ufficio tecnico regionale si attiva a seguito del ricevimento della documentazione da parte del Comune interessato. Gli accertamenti che riguardano fatti che costituiscono violazioni urbanistico-edilizie sono sanzionate ai sensi dell’articolo 44 del D.P.R. n. 380/2001 e che possono costituire anche violazione delle norme sulle costruzioni in zone sismiche sanzionate ai sensi dell’articolo 95 del D.P.R. stesso. Ing. Natale COMITO Adempimenti dei comuni nei confronti dell’Ufficio tecnico regionale Il comune trasmette all’ all’Ufficio tecnico regionale la seguente documentazione: a) copia del processo verbale di accertamento che riporti data e luogo del fatto, fatto, data di esecuzione ed ultimazione delle opere e generalità generalità dei soggetti coinvolti nella violazione (committente, costruttore, direttore dei lavori strutturali ecc.), sottoscritto da ufficiale di polizia giudiziaria; giudiziaria; b) relazione tecnica, tecnica, redatta dal responsabile dell’ dell’Ufficio tecnico comunale secondo il Modello 1, , contenente la descrizione delle 1 opere strutturali realizzate in violazione delle norme tecniche per le costruzioni; c) documentazione fotografica; fotografica; d) eventuale documentazione tecnica ed amministrativa, amministrativa, compresi i titoli abilitativi qualora rilasciati o eventuali provvedimenti di sospensione lavori o ordini di demolizione. Qualora già già disponibile, deve essere altresì altresì allegata la seguente documentazione: • elaborati strutturali, strutturali, comprensivi di relazioni di calcolo e tecniche, coerenti con la la normativa tecnica di riferimento; • dichiarazione asseverata da tecnico abilitato redatta secondo il Modello 2 Ing. Natale COMITO http://www.regione.piemonte.it/oopp/rischio_sismico/procedEdil.htm Ing. Natale COMITO Es. Es. Linea di intervento: Sanatoria già già rilasciata dall’ dall’Ufficio tecnico comunale e deposito della denuncia dei lavori strutturali presso il Settore regionale ai sensi dell’ dell’art. 93 del DPR n. 380/01 a) L’Ufficio tecnico regionale svolge gli accertamenti di competenza inoltrando le proprie conclusioni agli Uffici comunali, richiedendo, richiedendo, qualora non indicati, entro il termine ragionevole di trenta giorni, giorni, la trasmissione dei dati relativi alla comunicazione di denuncia di reato (numero registro generale e nome del magistrato assegnatario del fascicolo), al fine di procedere alla dovuta informazione all’ all’Autorità Autorità Giudiziaria in merito alla conformità conformità o meno delle opere abusivamente realizzate alla vigente normativa tecnica sulle costruzioni. L’Ufficio tecnico regionale ha ricevuto dal Comune comunicazione comunicazione dei dati relativi al numero registro generale e al nome del magistrato assegnatario del fascicolo: Ing. Natale COMITO Es. Es. Linea di intervento: Sanatoria già già rilasciata dall’ dall’Ufficio tecnico comunale e deposito della denuncia dei lavori strutturali presso il Settore regionale ai sensi dell’ dell’art. 93 del DPR n. 380/01 b) Qualora gli Uffici comunali non abbiano provveduto alla comunicazione comunicazione di notizia di reato, l’Ufficio tecnico regionale solleciterà solleciterà il Comune ad adempiere nel merito entro il termine ragionevole di trenta giorni, giorni, ed informerà informerà l’Autorità Autorità Giudiziaria in relazione alla conformità conformità o meno delle opere abusivamente realizzate alla vigente normativa tecnica sulle costruzioni. L’Ufficio tecnico regionale non ha ricevuto dal Comune comunicazione dei dati relativi al numero registro generale e al nome del magistrato magistrato assegnatario del fascicolo: Ing. Natale COMITO Es. Es. Linea di intervento: Richiesta di sanatoria già già inoltrata all’ all’Ufficio tecnico comunale, con contemporaneo inoltro di denuncia lavori strutturali strutturali al Settore regionale ai sensi dell’ dell’art. 93 del DPR n. 380/0101 L’Ufficio tecnico regionale svolge gli accertamenti di competenza, inoltrando denuncia ex art. 331 cpp all’ all’Autorità Autorità Giudiziaria, specificando che trattasi di pratica con sanatoria urbanistico/edilizia in corso. in L’Autorità dati relativi alla Autorità Giudiziaria inoltra agli Uffici comunali i comunicazione di denuncia di reato (numero registro generale e nome del magistrato assegnatario del fascicolo) affinché gli Uffici comunali affinché provvedano a riferire in merito alla sanatoria. L’Ufficio tecnico regionale si avvale della collaborazione del corpo di Polizia Municipale per le attività attività di accertamento tecnico che necessitano di indagine Giudiziaria. Ing. Natale COMITO Es. Es. Linea di intervento: Richiesta di sanatoria non ancora inoltrata all’ all’Ufficio tecnico comunale e denuncia lavori strutturali ai sensi sensi dell’ dell’art. 93 del DPR n. 380/01 presso il Settore regionale. L’Ufficio tecnico regionale svolge gli accertamenti di competenza, inoltrando denuncia ex art. 331 cpp all’ Giudiziaria, all’Autorità Autorità contestualmente informando l’ l’Ufficio Tecnico Comunale e specificando che trattasi di pratica propedeutica alla richiesta di sanatoria urbanistico/edilizia. L’Autorità dati relativi alla Autorità Giudiziaria trasmette al Comune i comunicazione di denuncia di reato (numero registro generale generale e nome del magistrato assegnatario del fascicolo) affinché affinché gli Uffici comunali provvedano a riferire in merito. L’Ufficio tecnico regionale si avvale della collaborazione del corpo di Polizia Municipale per le attivit à di attività accertamento tecnico che necessitano di indagine giudiziaria. Ing. Natale COMITO Es. Es. Linea di intervento: Denuncia ad opera di terzi presso gli Uffici del Settore regionale. L’Ufficio tecnico regionale svolge gli accertamenti e, se del caso, sporge denuncia ex art. 331 cpp all’ all’Autorità Autorità Giudiziaria ed informa gli Uffici comunali per le verifiche di loro competenza. L’Ufficio tecnico regionale si avvale della collaborazione del corpo di Polizia Municipale Municipale per le attività attività di accertamento che necessitano di indagine giudiziaria. Ing. Natale COMITO Accertamento violazione ai sensi dell’art. 96 del DPR n. 380/2001 Processo verbale e documentazione da allegare Qualora gli Uffici comunali accertino un fatto costituente costituente violazione dell’ dell’art. 96 del DPR n. 380/2001, predispongono relativo processo verbale e lo trasmettono all’ all’Ufficio Tecnico Regionale. Regionale. Al processo verbale deve sempre essere allegata la seguente documentazione: documentazione: dati di accertamento e luogo del fatto; data di esecuzione ed ultimazione delle opere; generalità generalità dei soggetti coinvolti nella violazione (committente, costruttore, direttore dei lavori strutturali ecc.); • descrizione delle opere; • documentazione fotografica; • relazione del responsabile dell’ dell’ufficio tecnico comunale in merito alla consistenza e caratteristiche delle opere; • eventuale documentazione tecnica ed amministrativa riguardante l’abuso, compresi i titoli abilitativi qualora rilasciati. L’Ufficio Tecnico Regionale, sulla base degli elaborati strutturali strutturali attestanti l’opera realizzata, eseguite le eventuali ulteriori verifiche, accerta la conformità conformità alla normativa tecnica vigente. • • • Ing. Natale COMITO Progetto di adeguamento accertamento di conformità Con riferimento ad opere abusive non conformi alla normativa tecnica così così come previste dalla Parte II, Capo IV del DPR n. 380/2001, l’ l’Ufficio Tecnico Regionale, previo attività attività di accertamento, richiede agli interessati un “progetto di adeguamento” adeguamento”. Ai sensi dell’ dell’art. 2, comma 2 della legge 241/1990 e s.m.i. il termine entro il quale presentare l’ l’accertamento di conformità conformità delle opere abusive da parte di tecnico abilitato alla progettazione strutturale è stabilito in trenta giorni. giorni. Nella comunicazione di avvio del procedimento verrà data verrà informazione che, in caso di inadempienza, verrà à segnalata verr all’ all’Autorità Autorità Giudiziaria la configurabile violazione dell’ dell’art. 650 del c.p. Trascorso inutilmente tale termine, l’ l’Ufficio Tecnico Regionale chiude il procedimento di accertamento dando immediata comunicazione all’ all’Autorità Autorità Giudiziaria. Ing. Natale COMITO Seconda parte: Nell’allegato “A” della D.G.R. n. 65-7656 del 21/05/2014 sono definite le Modifiche e integrazioni alle “Procedure attuative di gestione e controllo delle attività edilizie ai fini della prevenzione del RISCHIO SISMICO” approvate con D.G.R. 12 dicembre 2011, N. 4-3084 IN VIGORE dal 1 ottobre 2014 Ing. Natale COMITO Classificazione Sismica REGIONE PIEMONTE D.M. 04/02/1982 Classificazione Sismica con S = 9 (II Categoria) di N. 40 Comuni della Provincia di Torino Con Ordinanza n. 2788 del 12/06/1998 del Dipartimento della Protezione Civile “Individuazione delle zone ad alto rischio sismico del territorio nazionale” sono stati individuati 72 comuni piemontesi N. 1 Comune della Provincia di Cuneo Ing. Natale COMITO La Commissione Nazionale di Prevenzione dei Grandi Rischi ha dato mandato nel 1997 al Servizio Sismico Nazionale di costituire un Gruppo di Lavoro per la formulazione di una proposta di riclassificazione sismica del territorio italiano Il Gruppo di lavoro, costituito da esperti nei settori dell’ingegneria sismica, della geofisica e della geologia, ha concluso la sua attività con la proposta di riclassificazione, che è stata pubblicamente presentata alle regioni a Roma il 13/04/1999. Ing. Natale COMITO Sulla base dei criteri assunti dalla D.G.R. n. 61 – 11017 del 17/11/2003, il territorio regionale risulta suddiviso in tre zone, secondo il grado di pericolosità sismica: in zona 2 rimangono classificati 41 Comuni, mentre entrano a far parte 168 Comuni in zona 3. I restanti Comuni sono classificati in zona 4, considerata a bassa sismicità. 41 comuni in ZONA 2 168 comuni in ZONA 3 L’ORDINANZA P.C.M. n. 3274 del 20/03/2003 “Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica” è stata pubblicata sul supplemento ordinario n. 72 della G.U. n. 105 dell’8/5/2003 ed approvava: 1. i criteri per l’individuazione delle zone sismiche (allegato 1); 2. le norme tecniche per gli edifici (allegato 2); 3. le norme tecniche per i ponti (allegato 3); 4. le norme tecniche per le opere di fondazione (allegato 4). Ing. Natale COMITO L’allegato 1 stabiliva che in prima applicazione, sino alla classificazione con atto formale da parte delle Regioni, si adotta la Proposta del 1998 della Commissione Grandi Rischi, secondo cui tutto il territorio italiano è diviso in quattro zone sismiche, CON LE SEGUENTI PRECISAZIONI: 1. I comuni ivi indicati come “non classificati” devono essere intesi come appartenenti alla zona 4. 2. I comuni ivi indicati come appartenenti rispettivamente alla I, II e III categoria devono essere intesi come appartenenti alle zone 1, 2 e 3. 3. Laddove il documento citato preveda per un comune già classificato il passaggio da una categoria a rischio più elevato ad una a rischio meno elevato, verrà mantenuta la categoria, e conseguentemente la zona, con rischio più elevato. Ing. Natale COMITO Verifiche sismiche su edifici e opere infrastrutturali strategiche e rilevanti L’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003 recante “Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica” sismica” all’ all’art. 2 comma 3 prevede che le opere strategiche per finalità finalità di protezione civile e quelle suscettibili di conseguenze rilevanti in caso di collasso siano sottoposte a verifica a cura dei rispettivi proprietari. proprietari. Il termine originario stabilito per la conclusione delle verifiche verifiche era di 5 anni, quindi al 2008, 2008, ma poi per diverse ragioni, tra cui l’ l’entrata in vigore delle norme tecniche per le costruzioni emanate con D.M. 14/09/2005 ed aggiornate con D. M. Infrastrutture 14012008 “Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni” Costruzioni”, oltre che per le obiettive difficoltà difficoltà dell’ dell’operazione, la scadenza è stata prorogata al 31/12/2010 (art. 20 L. n. 31/2008), al 31 marzo 2011 (art. 1 del Decreto legge n. 225 del del 29/12/2010) quindi al 31/12/2011 (Legge 26 febbraio 2011, n. 10 e Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 marzo 2011) 2011) al 31/12/2012 (Conversione in legge del Decreto del 29 dicembre 2011, 2011, n. 216 pubblicato sulla G.U. n. 302 del 29/12/2011e G.U. n. 48 del del 27/02/2012. Ing. Natale COMITO Verifiche sismiche su edifici e opere infrastrutturali strategiche e rilevanti La scadenza è stata ulteriormente rinviata al 31/03/2013 con l'art. 1 comma 421 della Legge 24 dicembre 2012 n. 228 pubblicata sulla G.U. n. 302 del 29 dicembre 2012. L’individuazione, per parte statale, delle categorie di opere strategiche e rilevanti è stata effettuata con Decreto n. 3685 del Capo del Dipartimento della Protezione Civile del 21 ottobre 2003; per il territorio piemontese la Regione ha provveduto con D.G.R. n. 6464-11402 del 23 dicembre 2003 e con D.G.R. n. 443084 del 12 dicembre 2011 . La verifica è obbligatoria, mentre non lo è l’intervento, intervento, salvo nel caso in cui il proprietario o il gestore disponga di risorse ordinarie sufficienti per la sua esecuzione, così così come esplicitato al comma 6 del medesimo art. 2 dell’ dell’O.P.C.M. 3274/03 (si veda a tal proposito quanto meglio illustrato al richiamo relativo alla Circolare sullo stato delle verifiche sismiche DPC/SISM/0031471 del 21/04/2010). Ing. Natale COMITO Schede di livello 0 La Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento di Protezione Civile – Ufficio Valutazione, prevenzione e mitigazione del rischio sismico, sismico, con la Circolare prot. prot. n.DPC/SISM/0031471 del 21/04/2010 “Circolare sullo stato delle verifiche sismiche previste dall’ dall’O.P.C.M. 3274/03 e programmi futuri” futuri” (trasmessa a tutte le Amministrazioni statali di cui all’ all’O.P.C.M. 3376 e s.m.i. e a tutte le Regioni di cui all’ all’O.P.C.M. 3362 e s.m.i.), nel richiamare l’ l’importanza della conduzione delle verifiche sismiche di cui all’ all’art. 2 c. 3 dellO.P.C.M. 3274/03 ad opera dei rispettivi proprietari o gestori delle opere strategiche strategiche per finalità finalità di protezione civile e quelle suscettibili di conseguenze rilevanti in caso di collasso, richiede entro il 31/03/2013 almeno la conoscenza delle caratteristiche generali generali delle opere da sottoporre a verifica sismica (nonché (nonché notizie circa l’ l’avvenuta effettuazione della verifica medesima) mediante la compilazione della scheda di livello 0 per ognuna delle opere strategiche e/o rilevanti di competenza delle Amministrazioni e/o Enti in qualità qualità di proprietari o gestori delle stesse. Successivamente lo stesso Dipartimento di Protezione Civile ha fornito, fornito, con nota prot. prot. n.DPC/SISM/0075499 del 07/10/2010 “Chiarimenti alla Circolare del Capo Dipartimento prot. prot. n. DPC/SISM/31471 del 21/04/2010 sullo stato delle verifiche sismiche previste dall’ dall’O.P.C.M. 3274/03 e programmi futuri” futuri”, le specifiche modalità à per la compilazione, trasmissione e gestione delle schede di modalit livello 0 per edifici ed opere infrastrutturali stradali e ferroviarie (ponti), apportando altresì altresì alcune integrazioni alla versione iniziale della scheda medesima. Ing. Natale COMITO Schede di livello 0 Al fine di agevolare e rendere omogeneo il censimento di livello 0 sono state definite schede apposite relative alle casistiche più più frequenti (edifici e ponti) ed è stato predisposto un software di caricamento, import ed export dei dati, di facile installazione, accesso e gestione gestione da parte di ogni singola Amministrazione, che consente di archiviare più più schede in un’ un’unica base dati da trasmettere successivamente al Dipartimento. I files relativi al software di cui sopra, sono direttamente disponibili disponibili e scaricabili: • SCHEDA DI SINTESI DI LIVELLO 0 DI EDIFICI strategici ai fini della protezione civile o rilevanti in caso di collasso a seguito di evento evento sismico (Allegato 1) • SCHEDA DI SINTESI DI LIVELLO 0 PER I PONTI strategici ai fini della protezione civile o rilevanti in caso di collasso a seguito seguito di evento sismico (Allegato 2) • Istruzioni d’ d’uso per la compilazione delle schede di livello 0 [email protected] Ing. Natale COMITO http://www.regione.piemonte.it htm http://www.regione.piemonte.it//oopp/rischio_sismico/schedeLiv0. oopp/rischio_sismico/schedeLiv0.htm Ing. Natale COMITO Le indagini di vulnerabilità • Le indagini di vulnerabilità condotte hanno interessato essenzialmente le zone sismiche classificate nel 1982; • Sono state condotte valutazioni sulla vulnerabilità sia degli edifici privati quanto quelli pubblici strategici e rilevanti; • A seguito dell’approvazione della OPCM 3274/2003, si prevede che debbano essere condotte le verifiche sismiche per le opere strategiche e rilevanti, da parte dei proprietari e gestori, entro 5 anni (2008? 2013) • Stante la complessità dell’operazione, le scarse risorse disponibili e le continue modifiche normative di riferimento, tali verifiche sono ancora in fase di attuazione; http://www.regione.piemonte.it verifSismiche..htm http://www.regione.piemonte.it//oopp/rischio_sismico/ oopp/rischio_sismico/verifSismiche Ing. Natale COMITO DOPO L’ORDINANZA P.C.M. N. 3274/2003 DECRETO MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI, di concerto con il MINISTRO DELL’ DELL’INTERNO e con il CAPO DEL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE 14 settembre 2005 “NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI” COSTRUZIONI”; pubblicato sul Supplemento Ordinario n. 159 della Gazzetta Ufficiale Ufficiale n. 222 del 23 settembre 2005. Entrato in vigore il 23/10/2005 DECRETO MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE di concerto con il MINISTRO MINISTRO DELL’ DELL’INTERNO e con il CAPO DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE del 14/01/2008 “NUOVE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI” COSTRUZIONI”. pubblicato sul Supplemento Ordinario n. 30 della Gazzetta Ufficiale Ufficiale n. 29 del 4/02/2008 Entrato in vigore parzialmente il 5/03/2008 e per tutte le costruzioni a partire dal 01/07/2009 CIRCOLARE MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI 2 febbraio 2009 n. 617, con parere favorevole del C.S.LL.PP. “Istruzioni per l’ l’applicazione delle «Nuove norme tecniche per le costruzioni» costruzioni» di cui al DM 14 gennaio 2008” 2008” (GU n. 47 del 2626-2-2009 - Suppl. Suppl. Ordinario n. 27) Ing. Natale COMITO DISPOSIZIONI REGIONALI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 17 novembre 2003, n. 61- 11017 “Prime disposizioni in applicazione dell’Ordinanza del la Presidenza del Consigli o dei Ministri n. 3274 del 20/ 03/2003”, in allegato elenco dei Comuni Piemontesi, classificati in zona 2 e 3. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 23 dicembre 2003, n. 64 –11402 Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 20 marzo 2003, n. 3274 “Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica” Ing. Natale COMITO DISPOSIZIONI REGIONALI CIRCOLARE DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE 27 APRILE 2004, N. 1/DOP (B. U. n. 17 del 29/04/2004) Indicazioni procedurali per l’ l’applicazione della D.G.R. 616111017 in relazione alle diverse zone sismiche individuate (ZONE 2, 3, 4), 4), e alle differenti tipologie di edifici e costruzioni . Il territorio Regionale risulta suddiviso in tre zone: zona 2, zona 3, zona 4 La zona 1 è considerata a sismicità sismicità alta - PGA oltre 0,25 g La zona 2 è considerata a sismicità sismicità media - PGA fra 0,15 e 0,25 g La zona 3 è considerata a sismicità sismicità bassa - PGA fra 0,05 e 0,15 g La zona 4 è considerata a sismicità sismicità molto bassa - PGA inferiore a 0,05 g Per ognuna delle zone si individuano modalità modalità differenziate per l’applicazione delle norme antisismiche Ing. Natale COMITO Ultima riclassificazione Sismica del territorio regionale L’elenco delle zone sismiche del Piemonte, è stato aggiornato con DGR n. 11-13058 del 19/01/2010 ”Aggiornamento e adeguamento dell’elenco delle zone sismiche (O.P.C.M. n. 3274/2003 e O.P.C.M. 3519/2006)” 3519/2006)”; sulla base delle indicazioni di uno studio del Politecnico di Torino Torino La D. G. R. n. 4-3084 del 12 dicembre 2011 approvava le ”Procedure di gestione e controllo delle attività urbanistico-edilizie ai fini della prevenzione del rischio sismico”, confermava la classificazione sismica già approvata nel 2010, e semplifica il riconoscimento nelle tre zone 3S, 3 e 4 Ing. Natale COMITO CLASSIFICAZIONE SISMICA approvata con DGR n. 11-13058 del 19/01/2010 IN VIGORE dal 1 gennaio 2012 Ing. Natale COMITO Cosa dice la D.G.R. n. 65-7656 del 21/05/2014 ai fini della prevenzione del RISCHIO SISMICO • Su tutto il territorio regionale ogni costruzione, riparazione e sopraelevazione di consistenza strutturale è sottoposta all’obbligo di denuncia prima dell’inizio dei lavori ai sensi dell’art. 93 del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 e s.m.i. • La denuncia rappresenta, di per sé, un adempimento obbligatorio su tutto il territorio piemontese, indipendentemente dalla zona sismica. Ing. Natale COMITO La realizzazione di opere sottoposte agli obblighi di cui all’ all’art. 93 del D.P.R. n. 380/2001 in mancanza della denuncia costituisce, infatti, violazione di legge passibile delle sanzioni previste dall’ dall’articolo 95 del D.P.R. n. 380/2001. • In alcuni casi oltre alla denuncia è prevista un’autorizzazione preventiva all’inizio dei lavori ai sensi dell’art. 94 D.P.R. n. 380/2001, anch’essa obbligatoria. In mancanza di denuncia e in mancanza di autorizzazione, autorizzazione, ove prevista, i soggetti intervenuti nella progettazione e nella realizzazione dell'opera, dell'opera, oltre ad incorrere nelle sanzioni previste dall’ dall’articolo 95 del D.P.R. n. 380/2001, sono interamente responsabili verso la pubblica incolumità incolumità. Ing. Natale COMITO •La denuncia rappresenta un obbligo preliminare all’inizio dei lavori strutturali (Modello 1). •Sono sottoposte all’obbligo di denuncia anche le varianti sostanziali al progetto di opere o interventi già oggetto di denuncia. (Modello 2). Ing. Natale COMITO Inoltre definisce … • le modalità di redazione della denuncia e la documentazione da allegare alla stessa • la modulistica • le modalità di presentazione e accettazione della denuncia • gli adempimenti successivi alla denuncia • il regime dei controlli PROCEDURE UNICHE SU TUTTO IL TERRITORIO REGIONALE: Ing. Natale COMITO • vengono abolite nelle zone 3 e 4 i controlli a campione, come disciplinati dalla D.G.R. n.4-3084 del 12/12/2011; In quanto non garantiscono in modo significativo la verifica dell’applicazione della normativa sismica • vengono definiti i casi e la disciplina per il rilascio delle autorizzazioni preventive di cui all’art. 94 del D.P.R. n.380/2001; In quanto è stato ritenuto che ai fini della prevenzione del rischio sismico nelle zone 3 e 4 risulti più efficace una verifica preventiva dei progetti di opere e interventi particolarmente significativi ai fini della sicurezza sismica e dell’incolumità pubblica Ing. Natale COMITO Legge n.741 del 10/12/1981, (Ulteriori norme per l’ l’accelerazione delle procedure per l’ l’esecuzione delle opere pubbliche) Art. 20. Snellimento di procedure di cui alla legge 2 febbraio 1974, n. 64. Al fine di vigilare sulle costruzioni per la prevenzione del rischio sismico in applicazione delle norme di cui al capo III della L. 2/2/1974, n. 64, le regioni possono definire, definire, con legge, modalità modalità di controllo successivo anche con metodi a campione; campione; in tal caso, possono prevedere che l'autorizzazione preventiva di cui all'articolo 18 della Legge 2/2/1974, n. 64, non sia necessaria per l'inizio dei lavori. lavori. Per l'osservanza delle norme sismiche, resta ferma la responsabilità responsabilità del progettista, del direttore dei lavori, dell'impresa e del collaudatore. Le regioni regioni emanano altresì altresì norme per l'adeguamento degli strumenti urbanistici generali e particolareggiati vigenti, nonché nonché sui criteri per la formazione degli strumenti urbanistici ai fini della prevenzione del rischio sismico. Fino all'emanazione delle norme di cui al precedente comma, restano vigenti le norme di cui all'articolo 13 della Legge 2 febbraio 1974, n. 64. Ing. Natale COMITO Questo principio è però venuto meno a seguito dell’entrata in vigore dell’art. 94 del d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia), il quale prevede l’autorizzazione regionale esplicita. L’intento unificatore della legislazione statale è palesemente orientato ad esigere una vigilanza assidua sulle costruzioni riguardo al rischio sismico, attesa la rilevanza del bene protetto, che trascende anche l’ambito della disciplina del territorio, per attingere a valori di tutela dell’incolumità pubblica che fanno capo alla materia della protezione civile, in cui ugualmente compete allo Stato la determinazione dei principi fondamentali. Ing. Natale COMITO benché il D.P.R. n. 380/2001 preveda, nelle zone 3 e 4 definite a bassa sismicità, esclusivamente la denuncia ai sensi dell’art. 93, la Regione Piemonte, al fine di perseguire elevati standard in materia di sicurezza e pubblica incolumità, ha ritenuto, in conformità alla precedente normativa, di mantenere comunque il controllo a campione, con modalità differenziate a seconda della zona e più precisamente: • per i comuni che risultano classificati in zona 3s, sono state mantenute le procedure di deposito e controllo dell’ex zona 2 • per zone sismiche 3 e 4, definite a bassa sismicità, sono state definite nuove modalità con richiamata D.G.R. n.4-3084 del 12/12/2011; Ing. Natale COMITO la già per quanto riguarda la zona 3S, 3S, le procedure attualmente in vigore non presentano criticità criticità e risultano ampiamente consolidate negli anni in quanto derivanti dall’ dall’applicazione della L.R. 19/1985 e da sempre gestite dall’ dall’ufficio sismico di Pinerolo (attuale Settore Sismico DB14.23); per quanto riguarda invece le zone 3 e 4, 4, i controlli a campione, campione, che interessano sia le opere pubbliche che gli interventi privati, appesantiscono notevolmente le attività attività legate alla gestione della prevenzione del rischio sismico e, per contro, non garantiscono in modo significativo la verifica dell’ della normativa sismica: il dell’applicazione sismica: controllo su un campione limitato di casi è infatti altamente riduttivo e non ne assicura l’ l’attuazione su tutti gli interventi maggiormente significativi ai fini della della sicurezza sismica e dell’ pubblica (con dell’incolumità incolumità particolare riferimento agli edifici strategici e rilevanti come come individuati con D.G.R. n. 6464-11402 del 23/12/2003); Ing. Natale COMITO ritenuto quindi che ai fini della prevenzione del rischio sismico nelle zone 3 e 4 risulti più efficace una verifica preventiva dei progetti di opere e interventi particolarmente significativi ai fini della sicurezza sismica e dell’incolumità pubblica, e che pertanto per tali opere debba essere previsto il rilascio dell’autorizzazione preventiva di cui all’articolo 94 del D.P.R. n. 380/2001, ancorchè l’articolo 94 limiti l’obbligo di autorizzazione preventiva alle opere da realizzare nelle zone a media e alta sismicità; Ing. Natale COMITO ritenuto inoltre di abolire nelle zone 3 e 4 i controlli a campione, come disciplinati dalla D.G.R. n. 4-3084 del 12/12/2011 e s.m.i., conseguendo così anche un significativo snellimento degli adempimenti posti a carico dei committenti privati, sottolineando che il rispetto delle disposizioni per le costruzioni in zone sismiche resta comunque soggetto all’ordinaria attività di vigilanza di cui all’articolo 103 del D.P.R. n. 380/2001; Ing. Natale COMITO Procedure di gestione e controllo delle attività edilizie ai fini della prevenzione del RISCHIO SISMICO nelle zone 3S, 3 e 4 SI DIFFERENZIANO IN RELAZIONE ALLA ZONA SISMICA: • le categorie di opere e interventi sottoposti a: denuncia denuncia e autorizzazione preventiva denuncia e controllo a campione • l’ufficio competente alla ricezione e all’istruttoria della denuncia • l’ambito e l’estensione dei controlli a campione • l’entità del campione da sottoporre a controllo Ing. Natale COMITO ALLEGATI dell’allegato “A” della DGR 65-7656 •Allegato 1: Definizione edifici ed opere infrastrutturali strategiche e rilevanti •Allegato 2: Definizione di opere ed interventi di limitata importanza strutturale •Allegato 3: Procedure di istruttoria per il rilascio dell’autorizzazione preventiva •Allegato 4: Modulistica Ing. Natale COMITO TIPOLOGIE DI OPERE ED INTERVENTI Zona 3S a) Denuncia ed autorizzazione prima dell’ dell’inizio dei lavori, ai sensi degli articoli 93 e 94 del D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.: tutte le opere e gli interventi relativi agli edifici e alle opere opere infrastrutturali strategiche e rilevanti di cui al numero 1.1, al numero 1.2 lettere a), b) c) ed al numero 2.1 lettera a) dell’ dell’Allegato 1; b) denuncia prima dell’ dell’inizio dei lavori ai sensi dell’ dell’articolo 93 del D.P.R. 380/2001 e controllo a campione: campione: le opere e gli interventi riguardanti costruzioni, riparazioni e sopraelevazioni diverse da quelle di cui al numero 2.1 lettera a) e che non siano tra quelle di limitata importanza strutturale indicate all’ all’Allegato 2; 2; c) denuncia prima dell’ dell’inizio dei lavori ai sensi dell’ dell’articolo 93 del D.P.R. 380/2001: 380/2001: tutte le opere e gli interventi di rilevanza strutturale, strutturale, indipendentemente dal sistema costruttivo adottato e dal materiale impiegato, la cui sicurezza possa interessare la pubblica incolumità incolumità; Ing. Natale COMITO TIPOLOGIE DI OPERE ED INTERVENTI Zona 3 e 4 a) Denuncia ed autorizzazione prima dell’inizio dei lavori, ai sensi degli articoli 93 e 94 del D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.: tutte le opere e gli interventi relativi agli edifici e alle opere infrastrutturali strategiche e rilevanti di cui al numero 1.1, al numero 1.2 lettere a), b) c) ed al numero 2.1 lettera a) dell’Allegato 1; b) denuncia prima dell’inizio dei lavori ai sensi dell’articolo 93 del D.P.R. 380/2001: tutte le opere e gli interventi di rilevanza strutturale, indipendentemente dal sistema costruttivo adottato e dal materiale impiegato, la cui sicurezza possa interessare la pubblica incolumità; Ing. Natale COMITO D.G.R. n. 11-13058 del 19/01/2010 D.G.R. n. 65-7656 del 21/05/2014 Ing. Natale COMITO ADEMPIMENTI DENUNCIA ED AUTORIZZAZION E PREVENTIVA AI SENSI DEGLI ARTT. 93 E 94 DEL DPR 380 DENUNCIA AI SENSI DELL’ART. 93 DEL DPR 380 E CONTROLLO A CAMPIONE DENUNCIA AI SENSI DELL’ART. 93 DEL DPR 380 ZONA 3S ZONA 3 ZONA 4 le opere e gli interventi di consistenza strutturale relativi agli edifici e alle opere infrastrutturali strategiche e rilevanti di cui ai n. 1.1, 1.2 lettera a), b) e c) e n. 2.1 lettera a) dell’ dell’Allegato 1 le opere e gli interventi di consistenza strutturale relativi agli edifici e alle opere infrastrutturali strategiche e rilevanti di cui ai n. 1.1, 1.2 lettera a), b) e c) e n. 2.1 lettera a) dell’ dell’Allegato 1 le opere e gli interventi di consistenza strutturale relativi agli edifici e alle opere infrastrutturali strategiche e rilevanti di cui ai n. 1.1, 1.2 lettera a), b) e c) e n. 2.1 lettera a) dell’ dell’Allegato 1 le opere e gli interventi di consistenza strutturale riguardanti costruzioni, riparazioni e sopraelevazioni diverse da quelle di cui al n. 3.1.1 lettera a) e che non siano tra quelle di limitata importanza strutturale indicate all’ all’Allegato 2 tutte le opere e gli interventi tutte le opere e gli interventi di di rilevanza strutturale, rilevanza strutturale, indipendentemente dal indipendentemente dal sistema costruttivo adottato e sistema costruttivo adottato e dal materiale impiegato, la cui dal materiale impiegato, la cui sicurezza possa interessare sicurezza possa interessare la la pubblica incolumità pubblica incolumità Ing. Natale COMITO tutte le opere e gli interventi di rilevanza strutturale, indipendentemente dal sistema costruttivo adottato e dal materiale impiegato, la cui sicurezza possa interessare la pubblica incolumità PROCEDURE ATTUATIVE La modulistica allegata alle procedure attuative è unica su tutto il territorio piemontese. Nel modello 1 si dovrà indicare: • se la DENUNCIA LAVORI DI COSTRUZIONE IN ZONA SISMICA deve essere consegnata: Alla Regione Piemonte al Comune di ………….. • Se l’intervento è sottoposto a: denuncia e autorizzazione preventiva ai sensi degli artt. 93 e 94 del DPR 380 denuncia ai sensi dell’art. 93 del DPR 380 e controllo a campione denuncia ai sensi dell’art. 93 del DPR 380 Ing. Natale COMITO Il modello di denuncia e la documentazione Per tutte le opere e gli interventi sottoposti a denuncia e sull’intero territorio regionale, la denuncia è redatta ai sensi dell’art. 93 del D.P.R. n. 380/2001 sul Modello 1, compilato in ogni sua parte con una copia in regola con l’imposta di bollo. La denuncia e i relativi allegati sono presentati in due copie quando la competenza appartiene all’Ufficio comunale o in tre copie quando è demandata all’Ufficio tecnico della regione. In relazione alla natura e alla tipologia dell’opera o dell’intervento, alla denuncia è allegata la documentazione indicata dal modello stesso, ovvero: Ing. Natale COMITO Il modello di denuncia e la documentazione 1. copia della documentazione allegata al titolo abilitativo, in particolare: • l’atto di assenso, di cui una copia conforme all’originale; • il progetto architettonico allegato all’atto di assenso interessato (una copia del quale deve essere conforme all’originale o resa conforme da apposita dichiarazione), con indicazione del numero di tavole; • dichiarazione di fattibilità strutturale, redatta utilizzando il Modello 8 Ing. Natale COMITO 2. il progetto strutturale sviluppato a livello esecutivo (piante e sezioni strutturali in scala adeguata con indicazione anche degli elementi predisposti per l’ispezione, la manutenzione delle strutture e la forometria) completo di particolari costruttivi in scala adeguata, con indicazione del numero delle tavole; 3. la relazione tecnica, comprensiva di una descrizione generale dell’opera, dei criteri generali di analisi e verifica (normativa di riferimento, descrizione del modello strutturale, tipo di analisi, affidabilità e validazione dei codici di calcolo e sintesi dei risultati delle verifiche sulla struttura) e la relazione sulla modellazione sismica concernente la “pericolosità sismica di base” del sito di costruzione; Ing. Natale COMITO 4. la relazione di calcolo delle strutture portanti; 5. le relazioni specialistiche (relazione sulle fondazioni, relazione geologica e relazione geotecnica); 6. il piano di manutenzione della parte strutturale dell’opera; 7. la nomina del collaudatore corredata dalla dichiarazione di accettazione, redatta utilizzando il Modello 7; 8. per le opere su fabbricati esistenti, il rilievo fotografico; 9. relazione illustrativa, per le opere di cui all’art. 65 del D.P.R. n. 380/2001 (Modello 3). Ing. Natale COMITO Per ogni denuncia dovrà essere individuato un referente per i rapporti con la Pubblica Amministrazione. La dichiarazione di fattibilità strutturale (Modello 8) è un documento da predisporre contestualmente alla documentazione necessaria per l’acquisizione dell’atto di assenso per tutte le categorie di opere ed interventi, indipendentemente dalla rispettiva natura e tipologia. Qualora si tratti di opere pubbliche, il progetto strutturale è sviluppato alla scala dell’ dell’esecutivo ed accompagnato da copia del provvedimento di approvazione del progetto definitivo o del progetto esecutivo eventualmente già già approvato o dell’ dell’atto di assenso. Per le varianti alle opere e agli interventi già già oggetto denuncia, la denuncia è redatta sul Modello 2, 2, compilato ogni sua parte, di cui una copia in regola con l’ l’imposta bollo e recante la documentazione occorrente. . di in di Ing. Natale COMITO UFFICI COMPETENTI ALLA RICEZIONE DELLE DENUNCE E MODALITA’ MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DELLA DENUNCIA AI SENSI DELL’ DELL’ART. 93 DEL DPR 380 ZONA 3S DENUNCIA E AUTORIZZAZIONE PREVENTIVA AI SENSI DEGLI ARTT. 93 E 94 DEL DPR 380 ZONA 3 Ufficio regionale competente - Settore Sismico, Pinerolo (TO) 3 COPIE Ufficio tecnico regionale competente – Settore decentrato Opere pubbliche e difesa assetto idrogeologico – Alessandria, Cuneo, Asti, Torino, Domodossola e Vercelli 3 COPIE ZONA 4 Ufficio tecnico regionale competente – Settore decentrato Opere pubbliche e difesa assetto idrogeologico – Alessandria, Cuneo, Asti, Torino, Domodossola, Biella, Novara e Vercelli 3 COPIE DENUNCIA AI SENSI DELL’ART. 93 DEL DPR 380 E CONTROLLO A CAMPIONE DENUNCIA AI SENSI DELL’ART. 93 DEL DPR 380 Ufficio regionale competente - Settore Sismico, Pinerolo (TO) 3 COPIE Ufficio regionale competente - Settore Sismico, Pinerolo (TO) 3 COPIE Ufficio comunale territorialmente competente Ing. Natale COMITO 2 COPIE Ufficio comunale territorialmente competente 2 COPIE Modalità di presentazione della denuncia Alla presentazione della denuncia, l’Ufficio competente ne accerta la ricevibilità e verifica la formale completezza della documentazione allegata. Il controllo è esclusivamente formale e la verifica è limitata agli aspetti immediatamente riscontrabili dalla denuncia e devono essere effettuate subito dopo la sua presentazione. Ove l’Ufficio riscontri carenze della denuncia o incompletezza della documentazione allegata, la denuncia deve essere restituita all’interessato e potrà essere ripresentata solo dopo aver provveduto all’integrazione con le indicazioni o i documenti mancanti. Ing. Natale COMITO Modalità di presentazione della denuncia Al momento dell’accettazione, l’Ufficio regionale competente restituisce al richiedente due copie della denuncia e della documentazione, opportunamente vidimate. Una delle copie dovrà essere consegnata al Comune presso il quale si eseguono i lavori, mentre l’altra dovrà essere custodita presso il cantiere. Quando l’Ufficio competente alla ricezione è un Ufficio comunale, al richiedente viene restituita una sola copia della denuncia e della documentazione presentata, da conservare presso il cantiere. La vidimazione attesta unicamente la completezza formale della denuncia e dei suoi allegati. La stessa procedura è applicata per le denunce relative a varianti sostanziali. Ing. Natale COMITO MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DELLA DENUNCIA AI SENSI DELL’ART. 93 DEL DPR 380 DENUNCIA PRESENTATA PRESSO L’UFFICIO TECNICO REGIONALE COMPETENTE IN 3 COPIE QUALORA SI TRATTI DI OPERE PUBBLICHE IL PROGETTO STRUTTURALE E’ SVILUPPATO ALLA SCALA DELL’ESECUTIVO ED ACCOMPAGNATO DA COPIA DEL PROVVDIMENTO DI APPROVAZIONE DEL PROGETTO DEFINITVO O DEL PROGETTO ESECUTIVO EVENTUALMENTE GIA’ APPROVATO O DEL TITOLO ABILITATIVO RILASCIATO L’UFFICIO PROTOCOLLA LA DENUNCIA E NE ACCERTA LA RICEVIBILITA’ LA DENUNCIA VIENE ACCETTATA, ARCHIVIATA E VENGONO RESTITUITE 2 COPIE SE LA DENUNCIA E’ CARENTE O INCOMPLETA SI RICHIEDONO LE INTEGRAZIONI NECESSARIE 1 COPIA DEVE ESSERE CONSEGNATA IN COMUNE 1 COPIA DEVE ESSERE CONSERVATA IN CANTIERE Ing. Natale COMITO MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DELLA DENUNCIA AI SENSI DELL’ART. 93 DEL DPR 380 DENUNCIA PRESENTATA PRESSO L’UFFICIO COMUNALE TERRITORIALMENTE COMPETENTE L’UFFICIO PROTOCOLLA LA DENUNCIA E NE ACCERTA LA RICEVIBILITA’ IN 2 COPIE LA DENUNCIA VIENE ACCETTATA, ARCHIVIATA E VIENE RESTITUITA 1 COPIA LA COPIA DEVE ESSERE CONSERVATA IN CANTIERE SE LA DENUNCIA E’ CARENTE O INCOMPLETA SI RICHIEDONO LE INTEGRAZIONI NECESSARIE Si precisa che la protocollazione attesta unicamente la completezza formale della denuncia e dei suoi allegati. Ing. Natale COMITO Modalità di rilascio dell’AUTORIZZAZIONE PREVENTIVA Accettata la denuncia, l’Ufficio tecnico regionale comunica al richiedente l’avvio del procedimento istruttorio finalizzato al rilascio dell’autorizzazione, che deve concludersi entro sessanta giorni. Qualora l’esito istruttorio non consenta di procedere al rilascio dell’autorizzazione, l’Ufficio tecnico regionale inoltrerà al richiedente il preavviso di diniego ai sensi dell’art. 10 bis della legge 241/90 e s.m.i. Al fine del rilascio dell’autorizzazione preventiva la verifica sulla documentazione progettuale tende ad accertare la corretta applicazione delle Norme Tecniche vigenti ed in particolare: Ing. Natale COMITO Modalità di rilascio dell’AUTORIZZAZIONE PREVENTIVA la corretta qualificazione delle condizioni geomorfologiche e geotecniche del sito l’idonea definizione dei livelli di sicurezza per le opere in progetto l’idonea illustrazione di tutti gli elementi strutturali che qualificano la costruzione le modalità di analisi e verifica della sicurezza. Ing. Natale COMITO Le modalità modalità con cui procedere alla verifica del progetto al fine del rilascio dell’ dell’autorizzazione preventiva, sono, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, riportate nell’ nell’Allegato 3. L’Ufficio tecnico regionale informa il richiedente del rilascio dell’ dell’autorizzazione e gliene consegna copia conforme, oltre a due copie della denuncia e degli allegati presentati, opportunamente timbrati e siglati. Una copia della denuncia, completa dei relativi allegati, e una copia dell’ dell’autorizzazione sono consegnate al Comune presso il quale si eseguono i lavori. Ai fini dell’ dell’avvio dei lavori, lavori, il progetto esecutivo approvato deve essere corredato da copia della denuncia, degli allegati e dell’ dell’autorizzazione rilasciata; rilasciata; l’ l’intera documentazione deve essere conservata presso il cantiere. La stessa procedura è applicata per le denunce relative a varianti sostanziali, che devono essere anch’ anch’esse specificamente autorizzate, ad integrazione dell’ dell’autorizzazione originaria. Ing. Natale COMITO DENUNCIA ai sensi dell’art. 93 DEL D.P.R. 380 e AUTORIZZAZIONE PREVENTIVA ai sensi dell’art. 94 del D.P.R. 380 OPERE ED INTERVENTI DI CONSISTENZA STRUTTURALE RELATIVI AGLI EDIFICI E ALLE OPERE INFRASTRUTTURALI STRATEGICHE E RILEVANTI ALLEGATO 1 ELENCATE ALL’ALLEGATO EVENTUALE RICHIESTA INTEGRAZIONI L’ENTE APPALTANTE INVIA L’ATTO DI APPROVAZIONE DEL PROGETTO ESECUTIVO E COMUNICA IL NOMINATIVO DEL COSTRUTTORE E DEL COLLAUDATORE DENUNCIA AI SENSI DELL’ART. 93 DEL DPR 380 PRESSO L’UFFICIO TECNICO REGIONALE LA DENUNCIA VIENE PROTOCOLLATA AVVIO DEL PROCEDIMENTO QUALORA SI TRATTI DI OPERE PUBBLICHE IL PROGETTO STRUTTURALE E’ SVILUPPATO ALLA SCALA DELL’ESECUTIVO ED ACCOMPAGNATO DA COPIA DEL PROVVDIMENTO DI APPROVAZIONE DEL PROGETTO DEFINITVO O DEL PROGETTO ESECUTIVO EVENTUALMENTE GIA’ APPROVATO O DEL TITOLO ABILITATIVO RILASCIATO entro 60 giorni RILASCIO AUTORIZZAZIONE PREVENTIVA AI SENSI DELL’ART. 94 DEL DPR 380 INIZIO LAVORI Ing. Natale COMITO IL COSTRUTTORE FIRMA LA DENUNCIA E GLI ELABORATI PROGETTUALI Procedure di istruttoria per il rilascio dell’AUTORIZZAZIONE PREVENTIVA Il controllo sul progetto ha lo scopo di verificare il rispetto e l’applicazione dei principi generali previsti della Normativa Tecnica sulle Costruzioni (NTC), pertanto non prevede il rifacimento della calcolazioni eseguite ed in ogni caso non esime dalle proprie responsabilità le figure professionali coinvolte nella progettazione, in ordine alla sicurezza della struttura. L’istruttoria tecnica sul progetto assoggettato ad autorizzazione preventiva si focalizza principalmente sull’esame degli seguenti aspetti: Ing. Natale COMITO Allegato 3: Procedure di istruttoria per il rilascio dell’AUTORIZZAZIONE PREVENTIVA • committente, caratteristiche dell’intervento in progetto, tipologia di opera, dimensioni geometriche di massima e atto di approvazione o titolo abilitativo edilizio; • corretta individuazione del tipo di costruzione e classe d’uso di cui alle NTC per l’opera prevista in progetto; • corretta individuazione della pericolosità sismica del sito ove è prevista la costruzione (coordinate geografiche, categorie di sottosuolo e condizioni topografiche di cui alle NTC); Ing. Natale COMITO Allegato 3: Procedure di istruttoria per il rilascio dell’AUTORIZZAZIONE PREVENTIVA • corretta caratterizzazione geologica e geotecnica sismica del sito; • caratteristiche generali della costruzione (regolarità in pianta ed in alzato, altezza massima della costruzione, distanza fra eventuali costruzioni contigue ed eventuali giunti di separazione); • tipologia strutturale prevista, in coerenza con i vincoli imposti dalle NTC (costruzioni in calcestruzzo, costruzioni con struttura prefabbricata, costruzioni in acciaio, costruzioni composte acciaiocalcestruzzo, costruzioni in legno, costruzioni in muratura ordinaria, armata o mista, ponti, opere di sostegno e stabilità pendii); Ing. Natale COMITO Allegato 3: Procedure di istruttoria per il rilascio dell’AUTORIZZAZIONE PREVENTIVA • idoneità della modellazione strutturale e giustificazione del fattore di struttura; • coerenza del metodo di analisi e verifica strutturale; • coerenza delle verifiche di sicurezza in funzione della classe d’uso della costruzione, come previsto dalle NTC; • requisiti strutturali delle fondazioni ed idoneità dei criteri di verifica; • completezza degli elaborati strutturali, relazioni di calcolo e particolari costruttivi; Ing. Natale COMITO Allegato 3: Procedure di istruttoria per il rilascio dell’AUTORIZZAZIONE PREVENTIVA • requisiti strutturali e coerenza dei limiti geometrici e di armatura degli elementi strutturali e dei nodi significativi, costituenti l’opera; • requisiti strutturali e coerenza delle verifiche sugli elementi non strutturali, sugli impianti e sugli elementi strutturali secondari; Ing. Natale COMITO Allegato 3: Procedure di istruttoria per il rilascio dell’AUTORIZZAZIONE PREVENTIVA • per gli interventi sugli edifici esistenti si deve verificare: la corretta qualificazione dell’ dell’intervento nel rispetto dei limiti imposti dalle NTC (riparazioni o interventi locali, interventi di miglioramento sismico o interventi di adeguamento sismico); la corretta individuazione del sistema strutturale della costruzione esistente, con adeguato rilievo, puntuale individuazione dei livelli di conoscenza e fattori di confidenza; la corretta definizione delle proprietà proprietà meccaniche dei materiali strutturali esistenti; la corretta individuazione dell’ dell’unità unità strutturale; la completa illustrazione dei criteri d’ d’intervento secondo le indicazioni delle NTC. Ing. Natale COMITO ADEMPIMENTI SUCCESSIVI alla presentazione della denuncia e al rilascio dell’autorizzazione Per tutte le opere e gli interventi sottoposti a denuncia ai sensi dell’articolo 93 del D.P.R. n. 380/2001 o a denuncia e autorizzazione ai sensi dell’articolo 94 del D.P.R. n. 380/2001 l’inizio dei lavori deve essere comunicato all’Ufficio competente entro sette giorni dall’avvio degli stessi (Modello 4). Qualora si tratti di opere pubbliche, prima dell’inizio dei lavori la stazione appaltante presenta all’Ufficio competente copia dell’atto di approvazione del progetto esecutivo, unitamente all’attestazione indicante gli estremi dell’aggiudicatario dei lavori, che è altresì tenuto a sottoscrivere la denuncia già presentata, e i relativi elaborati progettuali. Ing. Natale COMITO Prima della fine dei lavori, il committente deve provvedere altresì alla comunicazione all’Ufficio competente di eventuali varianti non sostanziali apportate al progetto già oggetto di denuncia, consegnando la relativa documentazione. Al medesimo ufficio deve essere comunicata altresì la fine dei lavori, entro sessanta giorni dalla loro conclusione (Modello 5); per le opere soggette all’ all’art. 65 del D.P.R. n. 380/2001 deve essere inoltre allegata la relazione a strutture strutture ultimate (Modello (Modello 6), 6), corredata dalla specifica documentazione sui materiali impiegati come previsto dall’ dall’art. 65 stesso. Il Modello 5 (nonché il Modello 6, se previsto) opportunamente timbrato e siglato in copia dall’Ufficio competente, assolve alle finalità previste dall’art. 62 del D.P.R. n. 380/2001. A chiusura del procedimento, all’Ufficio competente è consegnato, in due copie, il certificato di collaudo previsto dall’art. 67, comma 7 del D.P.R. n. 380/2001. Ing. Natale COMITO ADEMPIMENTI SUCCESSIVI alla presentazione della DENUNCIA NEL CASO DI OPERE PUBBLICHE LA STAZIONE APPALTANTE DEVE INVIARE L’ATTO DI APPROVAZIONE DEL PROGETTO ESECUTIVO E COMUNICARE IL NOMINATIVO DEL COSTRUTTORE E COLLAUDATORE. IL COSTRUTTORE DEVE FIRMARE LA DENUNCIA E GLI ELABORATI PRESENTAZIONE DI EVENTUALI VARIANTI RELAZIONE A STRUTTURA ULTIMATA per le opere di cui all’art. 65 del DPR 380 DOPO LA PROTOCOLLAZIONE DELLA DENUNCIA INIZIO LAVORI FINE LAVORI DOCUMENTAZIONE RELATIVA AI MATERIALI IMPIEGATI ai sensi dell’art. 65 del DPR 380 entro 7 giorni dall’effettivo inizio dei lavori entro 60 giorni dalla conclusione dei lavori CERTIFICATO DI COLLAUDO 2 COPIE ai sensi dell’art. 67 del DPR 380 Ing. Natale COMITO CONTROLLO A CAMPIONE IN ZONA SISMICA 3S Il Settore Sismico predispone gli elenchi ed effettua i sorteggi previsti. TIPO DI OPERE SOGGETTE A CONTROLLO A CAMPIONE le opere e gli interventi di consistenza strutturale riguardanti costruzioni, riparazioni e sopraelevazioni diverse da quelli di cui al n. 3.1.1 lettera a) e che non siano tra quelle di limitata importanza strutturale di cui all’ all’Allegato 2 Ing. Natale COMITO ZONA 3S Ufficio regionale competente - Settore Sismico, Pinerolo (TO) Controllo sul progetto e sulla costruzione 10% PROCEDURE DI CONTROLLO A CAMPIONE IN ZONA 3S DENUNCIA PRESENTATA PRESSO L’UFFICIO TECNICO REGIONALE COMPETENTE SETTORE SISMICO PREDISPONE L’ELENCO UNICO PUBBLICA L’ELENCO TRIMESTRALE SUL SITO DELLA REGIONE PIEMONTE EFFETTUA L’ESTRAZIONE UTILIZZANDO UN PROGRAMMA CHE GARANTISCA LA CASUALITA’ DEL SORTEGGIO AVVIO DEL PROCEDIMENTO EVENTUALE RICHIESTA INTEGRAZIONI EFFETTUA IL CONTROLLO SUL PROGETTO E SULLA COSTRUZIONE ENTRO 60 GIORNI PUBBLICAZIONE SUL BUR DEGLI ESISTI DEL CONTROLLO E INVIO DELLA COMUNICAZIONE AI PROPRIETARI Ing. Natale COMITO DENUNCIA AI SENSI dell’ dell’ART. 93 PRESSO GLI UFFICI REGIONALI OPERE ED INTERVENTI RELATIVI AGLI EDIFICI E ALLE OPERE INFRASTRUTTURALI STRATEGICHE E RILEVANTI DI CUI AL N. 1.1, AL N. 1.2 LETTERE a), b), c) E AL N. 2.1 LETTERA a) DELL’ DELL’ALLEGATO 1 IL SETTORE SISMICO E GLI UFFICI TECNICI REGIONALI COMPETENTI ASTI ALESSANDRIA CUNEO TORINO VERCELLI VERBANIA NOVARA BIELLA - ZONA 3S - 3 - 4 DENUNCIA AI SENSI DELL’ART. 93 DEL DPR 380 PRESSO GLI UFFICI TECNICI REGIONALI IN TRE COPIE COMPILAZIONE DELLA SCHEDA DENUNCIA E PROTOCOLLAZIONE QUALORA SI TRATTI DI OPERE PUBBLICHE IL PROGETTO STRUTTURALE E’ SVILUPPATO ALLA SCALA DELL’ESECUTIVO ED ACCOMPAGNATO DA COPIA DEL PROVVDIMENTO DI APPROVAZIONE DEL PROGETTO DEFINITVO O DEL PROGETTO ESECUTIVO EVENTUALMENTE GIA’ APPROVATO O DEL TITOLO ABILITATIVO RILASCIATO EVENTUALE RICHIESTA INTEGRAZIONI AVVIO DI PROCEDIMENTO EVENTUALE RICHIESTA INTEGRAZIONI AUTORIZZAZIONE AI SENSI DELL’ART. 94 DEL DPR 380 ENTRO 60 GIORNI NEL CASO DI OPERE PUBBLICHE LA STAZIONE APPALTANTE DEVE INVIARE L’ATTO DI APPROVAZIONE DEL PROGETTO ESECUTIVO E COMUNICARE IL NOMINATIVO DEL COSTRUTTORE E COLLAUDATORE. IL COSTRUTTORE DEVE FIRMARE LA DENUNCIA E GLI ELABORATI INIZIO LAVORI FINE LAVORI RELAZIONE A STRUTTURA ULTIMATA PROVE SUI MATERIALI Ing. Natale COMITO COLLAUDO CONSEGNA DI DUE COPIE: UNA DA CONSERVARE IN CANTIERE E UNA DA DEPOSITARE IN COMUNE DENUNCIA AI SENSI dell’ dell’ART. 93 PRESSO IL SETTORE SISMICO - ZONA 3S LE OPERE E GLI INTERVENTI RIGURADANTI COSTRUZIONI, RIPARAZIONI E SOPRAELEVAZIONI diverse da quelle di cui al N. 3.1.1 lettera a) e che non siano tra quelle di LIMITATA IMPORTANZA STRUTTURALE indicate all’ all’Allegato 2 Presso il SETTORE SISMICO DENUNCIA AI SENSI DELL’ART. 93 DEL DPR 380 PRESSO IL SETTORE SISMICO IN TRE COPIE COMPILAZIONE DELLA SCHEDA DENUNCIA, PROTOCOLLAZIONE E ARCHIVIAZIONE EVENTUALE RICHIESTA INTEGRAZIONI IL SETTORE SISMICO PUBBLICA SUL SITO DELLA REGIONE PIEMONTE GLI ELENCHI TRIMESTRALI CONSEGNA DI DUE COPIE: UNA DA CONSERVARE IN CANTIERE E UNA DA DEPOSITARE IN COMUNE ESTRAZIONE 10 % AVVIO DI PROCEDIMENTO EVENTUALE RICHIESTA INTEGRAZIONI INIZIO LAVORI FINE LAVORI RELAZIONE A STRUTTURA ULTIMATA PROVE SUI MATERIALI COLLAUDO CONTROLLO SUL PROGETTO E SULLA COSTRUZIONE ENTRO 60 GIORNI PUBBLICAZIONE DEGLI ESITI SUL BUR ED INVIO COMUNICAZIONE AI PROPRIETARI Ing. Natale COMITO DENUNCIA AI SENSI dell’ dell’ART. 93 PRESSO IL SETTORE SISMICO - ZONA 3S TUTTE LE OPERE E GLI INTERVENTI DI RILEVANZA STRUTTURALE, STRUTTURALE INDIPENDENTEMENTE DAL SISTEMA COSTRUTTIVO ADOTTATO E DAL MATERILAE IMPIEGATO, LA CUI SICUREZZA POSSA INTERESSARE LA PUBBLICA INCOLUMITA’ INCOLUMITA’ DENUNCIA AI SENSI DELL’ART. 93 DEL DPR 380 PRESSO IL SETTORE SISMICO IN TRE COPIE COMPILAZIONE DELLA SCHEDA DENUNCIA, PROTOCOLLAZIONE E ARCHIVIAZIONE CONSEGNA DI DUE COPIE: UNA DA CONSERVARE IN CANTIERE E UNA DA DEPOSITARE IN COMUNE INIZIO LAVORI FINE LAVORI RELAZIONE A STRUTTURA ULTIMATA PROVE SUI MATERIALI COLLAUDO Ing. Natale COMITO EVENTUALE RICHIESTA INTEGRAZIONI DENUNCIA AI SENSI dell’ dell’ART. 93 PRESSO IL SETTORE SISMICO N. 1.1, N. 1.2 LETTERA a), b), c) e N. 2.1 LETTERA a) DELL’ DELL’ALLEGATO 1 ZONA 3S TUTTE LE OPERE E GLI INTERVENTI DI RILEVANZA STRUTTURALE INIZIO LAVORI DENUNCIA AI SENSI DELL’ART. 93 DEL DPR 380 PRESSO IL SETTORE SISMICO DENUNCIA AI SENSI DELL’ART. 93 DEL DPR 380 PRESSO IL SETTORE SISMICO FINE LAVORI RELAZIONE A STRUTTURA ULTIMATA AVVIO DI PROCEDIMENTO EVENTUALE RICHIESTA INTEGRAZIONI ESCLUSO N. 3.1.1 LETTERA A) E OPERE DI LIMITATA IMPORTANZA STRUTTURALE ELENCATE NELL’ALLEGATO 2 PROVE SUI MATERIALI COLLAUDO AUTORIZZAZIONE AI SENSI DELL’ART. 94 DEL DPR 380 ENTRO 60 GIORNI IL SETTORE SISMICO PUBBLICA SUL SITO DELLA REGIONE PIEMONTE GLI ELENCHI ESTRAZIONE 10 DENUNCIA AI SENSI DELL’ART. 93 DEL DPR 380 PRESSO IL SETTORE SISMICO % AVVIO DI PROCEDIMENTO CONTROLLO SUL PROGETTO E SULLA COSTRUZIONE ENTRO 60 GIORNI EVENTUALE RICHIESTA INTEGRAZIONI PUBBLICAZIONE DEGLI ESITI SUL BUR ED INVIO COMUNICAZIONE AI Ing. Natale COMITO PROPRIETARI DENUNCIA AI SENSI dell’ dell’ART. 93 PRESSO GLI UFFICI COMUNALI TUTTE LE OPERE E GLI INTERVENTI DI RILEVANZA STRUTTURALE, STRUTTURALE INDIPENDENTEMENTE DAL SISTEMA COSTRUTTIVO ADOTTATO E DAL MATERIALE IMPIEGATO, LA CUI SICUREZZA POSSA INTERESSARE LA PUBBLICA INCOLUMITA’ INCOLUMITA’ DENUNCIA AI SENSI DELL’ART. 93 DEL DPR 380 PRESSO GLI UFFICI COMUNALI COMPETENTI IN DUE COPIE PROTOCOLLAZIONE E ARCHIVIAZIONE CONSEGNA DI UNA COPIA DA CONSERVARE IN CANTIERE INIZIO LAVORI FINE LAVORI RELAZIONE A STRUTTURA ULTIMATA PROVE SUI MATERIALI COLLAUDO Ing. Natale COMITO EVENTUALE RICHIESTA INTEGRAZIONI ZONA 3 e 4 DENUNCIA AI SENSI DELL’ DELL’ART. 93 - ZONA 3 e 4 IN REGIONE ASTI ALESSANDRIA CUNEO TORINO VERCELLI VERBANIA NOVARA BIELLA NEI COMUNI N. 1.1, N. 1.2 LETTERA a), b), c) E N. 2.1 LETTERA a) DELL’ DELL’ALLEGATO 1 TUTTE LE OPERE E GLI INTERVENTI DI RILEVANZA STRUTTURALE DENUNCIA AI SENSI DELL’ DELL’ART. 93 DEL DPR 380 PRESSO GLI UFFICI TECNICI REGIONALI COMPETENTI DENUNCIA AI SENSI ART. 93 DEL DPR 380 DELL’ART. PRESSO GLI UFFICI COMUNALI COMPETENTI AVVIO DI PROCEDIMENTO EVENTUALE RICHIESTA INTEGRAZIONI AUTORIZZAZIONE AI SENSI DELL’ART. 94 DEL DPR 380 ENTRO 60 GIORNI INIZIO LAVORI FINE LAVORI RELAZIONE A STRUTTURA ULTIMATA PROVE SUI MATERIALI COLLAUDO Ing. Natale COMITO Terza parte: PROGETTI DEPOSITATI: CARENZE TIPICHE Ing. Natale COMITO Problematiche ricorrenti in fase di accettazione del deposito Errata o mancata compilazione della modulistica • Committente non espresso in modo corretto; • Mancanza dati catastali; • Mancanza indicazioni su Strumenti Urbanistici; • Mancanza indicazioni su Vincolo Idrogeologico; • Mancanza della documentazione di approvazione dei progetti (P.d.C., D.I.A., D.G.C., D.G.P., …..); • Progetti architettonici non in copia conforme a quanto depositato per la richiesta del titolo abilitativo; Ing. Natale COMITO Problematiche ricorrenti in fase di accettazione del deposito • In molti casi assenza di Relazione Tecnica che inquadri le opere in progetto alla luce della Norma Tecnica di riferimento; • Documentazione strutturale incompleta al fine della definizione delle opere nei loro aspetti esecutivi; • Relazioni di calcolo poco chiare (le relazioni automatiche !!! devono essere rese comprensibili); • Mancanza di coerenza tra disegni esecutivi di progetto e relazione di calcolo; • Mancanza di coordinamento tra contributi strutturali diversi e articolati tra fondazioni, strutture in elevazione, elementi prefabbricati, e strutture realizzate in opera; • Si rimarca la necessità del deposito di un progetto unitario che eviti incoerenze tra porzioni diverse della documentazione prodotta; • Mancanza di adeguata qualificazione delle strutture esistenti (caratteristiche meccaniche dei materiali, armature per strutture in c.a., Livelli di Conoscenza); Ing. Natale COMITO Principali criticità rilevabili dall’esame dei progetti e sulle costruzioni A) Controllo sul progetto Il controllo sul progetto tende ad accertare la corretta applicazione delle Norme Tecniche vigenti ed in particolare: • la corretta qualificazione delle condizioni geomorfologiche e geotecniche del sito; • l’idonea definizione dei livelli di sicurezza per le opere in progetto; • l’idonea illustrazione di tutti gli elementi strutturali che qualificano la costruzione e le modalità di analisi e verifica della sicurezza. Ing. Natale COMITO A titolo esemplificativo, si elencano i più frequenti casi di difficoltà che possono verificarsi nella fase di controllo del progetto: 1. Errata procedura di calcolo per: 1.1 assenza di dati fondamentali di INPUT o dati INPUT errati; 1.2 assenza dati OUTPUT; 1.3 ipotesi errata di calcolo; 1.4 schemi statici non coerenti col progetto strutturale; 1.5 assenza di formule di calcolo e di verifica; 1.6 omissioni di verifiche obbligatorie; 1.7 metodo di calcolo non riconosciuto valido o non idoneo ai sensi delle Norme Tecniche vigenti; 1.8 uso di riferimenti Tecnici non riconosciuti ufficialmente dalle Norme tecniche vigenti; 1.9 assenza delle caratteristiche del programma usato nel calcolo automatico. Ing. Natale COMITO Un’errata procedura di calcolo, non implica necessariamente che la struttura non garantisca gli adeguati livelli di sicurezza, in tal caso si richiederà la relazione di calcolo dei corretta nonché la verifica completa singoli elementi strutturali entro il termine improrogabile di 30 giorni dalla richiesta, scaduto il quale si procederà alla sospensione dei lavori ai sensi dell'articolo 97 del D.P.R. 380/2001. Ing. Natale COMITO 2. Errata soluzione progettuale per: 2.1 uso di materiali non conformi alla normativa; 2.2 assenza di giunti tecnici o giunti non conformi; 2.3 collegamenti strutturali non efficaci o poco efficaci, o inesistenti; 2.4 assemblaggi di strutture realizzate con sistemi costruttivi incompatibili; 2.5 ampliamenti e sopraelevazioni non conformi o non compatibili; 2.6 cambiamenti di destinazione d'uso non compatibili con gli interventi proposti; 2.7 proposta progettuale comunque non compatibile; 2.8 demolizioni o interventi su parti strutturali che diminuiscono la capacità portante della struttura o che la rendono maggiormente difforme dalla normativa; 2.9 assenza o insufficienza degli elementi strutturali sismoresistenti; 2.10 assenza di particolari costruttivi importanti ai fini della resistenza sismica inidonei. Ing. Natale COMITO Un’errata soluzione direttamente la progettuale resistenza investe sismica della struttura, e quindi la salvaguardia pubblica incolumità, per procedere alla immediata cui si della dovrà sospensione dei lavori ai sensi dell'articolo 97 del D.P.R. 380/2001, ulteriori richiedendo la definizione di soluzioni progettuali nel rispetto delle prescrizioni normative. Ing. Natale COMITO 3. Documentazione grafica e tecnica insufficiente per: 3.1 mancanza di particolari costruttivi significativi ai fini della definizione delle soluzioni strutturali adottate; 3.2 mancanza di tavole grafiche; 3.3 relazione geologica e relazione geotecnica insufficiente o inesistente; 3.4 carenza di spiegazioni in merito alla relazione di calcolo; 3.5 carenza di elaborati tecnici richiesti dalla Normativa Tecnica vigente. Una documentazione grafica o tecnica insufficiente è sanabile tramite la richiesta di atti integrativi da inoltrare entro il termine improrogabile di 30 giorni, scaduto il quale si procederà alla sospensione dei lavori ai sensi dell'articolo 97 del D.P.R. 380/2001. Ing. Natale COMITO 4. Esposizione poco chiara del progetto Nel caso di esposizione poco chiara del progetto sarà convocato il progettista e chiunque sia intervenuto nella progettazione, al fine di fornire oralmente ed eventualmente con atti scritti, delucidazioni sulle parti non chiare. Successivamente, si passerà all'esame degli atti progettuali sulla scorta dei chiarimenti forniti, al fine di rilevare eventuali errori contemplati ai punti precedentemente esaminati ed espletare quindi, il controllo. Ing. Natale COMITO B) Controllo sulla costruzione In Zona Sismica 3S il controllo si esplica anche sulle costruzioni in corso d’opera e tende ad accertare, nel corso dell'esecuzione dei lavori, il rispetto, in sede esecutiva, dei disegni di progetto e delle prescrizioni in essi contenute, nonché il rispetto delle norme tecniche di esecuzione e delle buone regole dell'arte. Potrà riguardare tutta la costruzione o parte di essa, in relazione all'ampiezza e all'importanza della stessa e alla complessità strutturale. Ing. Natale COMITO Il controllo sulla costruzione si sviluppa nelle seguenti fasi: 5.1 Verifica dell'esistenza degli elementi sismo-resistenti L'omissione degli elementi sismo-resistenti di progetto investe direttamente la resistenza sismica della struttura e si procederà pertanto alla sospensione dei lavori ai sensi dell'articolo 97 del D.P.R. 380/2001. 5.2 Verifica geometrica delle dimensioni degli elementi sismo-resistenti e della loro posizione in pianta. Si procederà alla sospensione lavori ai sensi dell'articolo 97 del D.P.R. 380/2001, qualora le variazioni in pianta degli elementi sismo-resistenti e/o delle loro dimensioni sono tanti e/o tali da apportare modifiche sostanziali al regime delle sollecitazioni e quindi delle tensioni negli elementi stessi; altrimenti, sarà richiesta una variante in sanatoria da inoltrare entro il termine improrogabile di 30 gg. dalla richiesta medesima, scaduto il quale si procederà alla sospensione dei lavori. La variante in corso d'opera farà parte integrante del progetto che sarà sottoposto a nuovo esame alla luce delle modifiche apportate. Ing. Natale COMITO 5.3 Verifica dell'esatta distribuzione dei carichi di progetto sugli elementi sismosismo-resistenti. Si procederà procederà alla sospensione dei lavori ai sensi dell'articolo 97 del D.P.R. 380/2001, qualora le variazioni di carico sugli elementi sismosismoresistenti sono tali e/o tanti da apportare modifiche sostanziali al regime delle sollecitazioni e quindi delle tensioni negli elementi stessi; altrimenti, sarà sarà richiesta una variante in sanatoria da inoltrare entro 30 gg. dalla richiesta medesima, medesima, scaduto il quale, si procederà procederà alla sospensione dei lavori. 5.4 Verifica della conformità conformità dei materiali adoperati sia in relazione al tipo che alla qualità qualità degli stessi Si procederà procederà alla sospensione lavori ai sensi dell'articolo 97 del D.P.R. 380/2001, qualora da un esame visivo si accerti che il tipo di materiale adoperato non risulta conforme a quello previsto in progetto progetto.. Inoltre, qualora in sede di controllo emergessero dei dubbi palesi palesi sulla bontà bontà dei materiali adoperati, potranno essere ordinate delle prove in sito e/o in laboratorio, laboratorio, tendenti ad accertare l'effettiva resistenza degli stessi. stessi. Se i risultati delle prove, da effettuarsi presso laboratori ufficiali ufficiali a cura e spese del titolare della concessione edilizia, edilizia, risulteranno negativi, si procederà procederà alla sospensione dei lavori ai sensi dell'articolo 97 del D.P.R. D.P.R. 380/2001. 5.5 Verifica degli schemi statici eseguiti Qualora in sede esecutiva non vengano realizzati gli schemi statici statici ipotizzati in progetto, quest'ultimo non sarà sarà ritenuto valido e si procederà procederà pertanto alla sospensione lavori ai sensi dell'articolo 97 del D.P.R. D.P.R. 380/2001. Ing. Natale COMITO I PRINCIPI GUIDA DEL PROGETTO STRUTTURALE La Sono contenuti nel cap. 7.2.1 di NTC e sono compendiati dal cap. 4.2.1 di EN 19981998-1 (EC8). Essi sono in generale: • semplicità strutturale (percorsi delle forze orizzontali chiari e individuabili); • uniformità, simmetria (distribuzione massa e rigidezza) e iperstaticità; • azioni membranali a livello dei piani (piano rigido); • resistenza e rigidezza bidirezionali e torsionali; • strutture di fondazione adeguate. Ing. Natale COMITO Disposizioni sulla compilazione dei progetti Il progetto deve essere composto dai seguenti elaborati: 1. elaborati grafici architettonici relazione tecnico illustrativa; e relativa 2. relazione geologica, geotecnica e sulle fondazioni, compresa la stabilità dei terreni circostanti; 3. relazione sulle caratteristiche, le qualità e le dosature dei materiali che verranno impiegati nella costruzione; 4. elaborati grafici strutturali. Ing. Natale COMITO 1. Il progetto architettonico deve essere corredato da: – relazione tecnicotecnico-illustrativa; – corografia in scala adatta, con l'ubicazione del sito; – estratto di mappa sufficientemente ampio, aggiornato alla data di presentazione del progetto e completo nei riferimenti. L'edificio oggetto dell'intervento in progetto deve essere chiaramente evidenziato; – planimetria d'insieme, d'insieme, estesa al di fuori dell'area edificatoria, in scala l :200 o 1:500, nella quale sia evidenziato l'edificio in progetto, le opere di urbanizzazione e di viabilità viabilità esistenti o previste dalla normativa urbanistica vigente, le altezze massime previste per l'edificio oggetto di intervento, intervento, la distanza fra il contorno dello stesso e il ciglio opposto della strada, la distanza dai corsi d'acqua, nonché nonché la destinazione urbanistica dell'area circostante; – le piante, i prospetti e le principali sezioni dell'edificio stesso opportunamente quotate. Nei disegni devono comunque essere rappresentate quelle dimensioni globali e parziali che consentano diretti riscontri delle limitazioni di Legge. Ing. Natale COMITO 2. La relazione geologica, geotecnica e sulle fondazioni deve fornire elementi quantitativi per caratterizzare il sottosuolo dal punto di vista geometrico e meccanico attraverso parametri utilizzabili nella progettazione. Detti parametri devono essere ricavati da indagini e prove dirette dirette,, in numero e con grado di approfondimento commisurato all'importanza dell'edificio. Le indagini vanno spinte fino alla profondità profondità alla quale la percentuale di carico indotta dall'edificio è pari a un decimo di quella applicata al piano di posa. L'analisi della stabilità stabilità dei terreni deve essere estesa all'intorno geologico che interagisce con le fondazioni fondazioni stesse e che condiziona la sicurezza delle strutture in progetto. progetto. Devono essere allegate le stratigrafie e le ubicazioni relative ai sondaggi e alle prove in sito, nonché nonché i documenti di laboratorio. Nel caso di costruzioni di modesto rilievo, rilievo, nel combinato disposto dei paragrafi A.2, B.5, e C.3 del D.M. 11.3.1988, la caratterizzazione caratterizzazione geotecnica del sottosuolo può può essere ottenuta per mezzo di sondaggi, prove ed indagini eseguite precedentemente su terreni simili ed in aree immediatamente adiacenti. Nelle relazioni deve comunque essere citata la fonte, fonte, il contenuto e la localizzazione delle indagini prese a riferimento. riferimento. Ing. Natale COMITO 3. La relazione di calcolo delle strutture deve richiamare sinteticamente: – le principali norme tecniche (leggi, decreti e circolari ministeriali), cui il progetto strutturale effettivamente si riferisce, ai fini della giustificazione della sicurezza; – gli obiettivi generali dell’ dell’intervento; cui è mirata la realizzazione – la destinazione d’ d’uso della costruzione, o della porzione di costruzione e del complesso cui appartiene; – le caratteristiche geometricogeometrico-dimensionali d’ d’insieme della costruzione oggetto dell’ dell’intervento, le condizioni edilizie al contorno della stessa e urbanistiche ambientali del luogo; – le condizioni di regolarità regolarità in pianta ed in elevazione della struttura; – la concezione strutturale dell’ dell’intervento e dello schema o del modello di calcolo adottato, corredando la descrizione con una rappresentazione grafica adeguata; Ing. Natale COMITO – la distribuzione ed il tipo dei vincoli al suolo (fondazioni) e interni (connessioni, giunti, ecc.) fra elementi strutturali di tipo diverso; – i materiali costitutivi, le modalità modalità di realizzazione degli interventi (fasi, tecnologie, ecc.), la natura ed il tipo di azioni considerate nel progetto; – le diverse condizioni elementari di carico e i relativi valori, nominali o caratteristici, di progetto; – le ipotesi assunte ai fini della ripartizione delle azioni orizzontali; – gli elementi riportati nelle norme C.N.R. 10024/1986 relativi all’ all’impiego di programmi automatici; – il tipo di analisi compiute allegando, in apposita appendice, l’ l’insieme dei dati di ingresso per assicurare la ripetibilità ripetibilità fedele delle analisi medesime. Ing. Natale COMITO 4. Gli elaborati grafici strutturali, le cui dimensioni planivolumetriche devono corrispondere con quelle del progetto architettonico, devono contenere tutte le informazioni necessarie a definire in maniera completa ed esauriente le modalità modalità di realizzazione delle opere. In particolare devono essere adeguatamente rappresentati i dettagli costruttivi delle fondazioni, delle strutture in elevazione, dei solai, della copertura e di tutte le connessioni tra i vari elementi strutturali anche di diversa tipologia. Per eventuali varianti devono essere depositati nuovi elaborati progettuali aggiornati. Per varianti di "modesta entità entità strutturale", i nuovi elaborati progettuali aggiornati vanno depositati unitamente al certificato di collaudo statico. Il collaudatore deve estendere anche alle predette varianti la specifica dichiarazione di conformità conformità delle opere eseguite alle vigenti norme tecniche per le costruzioni in zona sismica. Ing. Natale COMITO TRACCIA per la redazione della RELAZIONE TECNICO-STRUTTURALE ai sensi del D.M. 14 gennaio 2008 La documentazione tecnica degli interventi aventi rilevanza strutturale, oggetto di deposito e denuncia ai sensi degli art. 93 e 94 del DPR 380/2001, deve contenere, tra le altre cose, una RELAZIONE TECNICO-STRUTTURALE in cui siano evidenziati i seguenti aspetti: Ing. Natale COMITO 1. breve descrizione delle opere e della loro rilevanza strutturale, sia dal punto di vista geometrico (dimensioni in pianta, numero piani, altezza fuori terra, ecc…), sia dal punto di vista della qualificazione dell’intervento alla luce della Normativa Tecnica di riferimento che deve essere chiaramente specificata (la Normativa Tecnica deve essere unica); 2. secondo le specifiche della Normativa Tecnica con riferimenti puntuali ai disposti della norma che lo prevedono (nuova costruzione edificio, intervento su edificio esistente, ecc…), qualificazione della tipologia strutturale prevista alla luce dei vincoli e dei riferimenti normativi; Ing. Natale COMITO Per le nuove costruzioni: 3. Definizione dei parametri di progetto ai sensi del D.M. 14/01/2008: ⇒ Secondo quanto previsto dal cap. 2 ed ai fini della definizione dei livelli di sicurezza e delle prestazioni attese, alla costruzione sono stati attribuiti i seguenti parametri: • Vita Nominale VN = • Classe d’uso I – II – III - IV • periodo di riferimento VR = VN × CU = Ing. Natale COMITO ⇒ in riferimento alle prescrizioni di cui al par. 3.2, definizione dei seguenti parametri: • categoria del suolo di fondazione: A-B-C-D-ES1-S2 • categoria topografica: T1- T2- T3- T4 • amplificazione stratigrafica SS - CC • amplificazione topografica ST = 1,0 -1,2 -1,4 • zona sismica del sito 1 – 2 – 3 – 4 • Coordinate del sito Long = ……… Lat = …….. Ing. Natale COMITO COORDINATE GEOGRAFICHE Nell’indicare le coordinate geografiche nella relazione illustrativa si invita ad utilizzare il formato sessa-decimali WGS84, con almeno sei cifre decimali esempio: via F.lli Ponti n. 24, Vercelli Lon: 8,421536 Lat: 45,323609 X: 8,421536 Y: 45,323609 Si suggerisce di utilizzare il sito: http://webgis .arpa.piemonte.it it//localita_coordinate_ webapp// http://webgis.arpa.piemonte. localita_coordinate_webapp Ing. Natale COMITO ⇒ Precisazione, nel rispetto dei limiti e dei vincoli di norma, del tipo di costruzione (costruzioni in calcestruzzo in opera o prefabbricate, acciaio, composte, muratura ordinaria, muratura armata, costruzioni in legno) e della tipologia strutturale (strutture a telaio, a pareti, miste telaio-pareti, deformabili torsionalmente, a pendolo inverso, a pannelli, monolitiche a cella, a pilastri isostatici, con controventi concentrici, con controventi eccentrici, intelaiate con controventi concentrici, intelaiate con tamponature); Ing. Natale COMITO ⇒ Rispondenza dei materiali strutturali ai requisiti previsti dalla N.T. vigente; ⇒ Ai fini del rispetto del par. 7.2. precisare i criteri di progettazione e modellazione: • Classe di Duttilità o Capacità Dissipativa:”A”-”B” • regolarità in pianta e in altezza • tipologia strutturale • fattore di struttura q • giunti di separazione fra strutture contigue • criteri per la valutazione degli elementi non strutturali e degli impianti • requisiti delle fondazioni e collegamenti tra fondazioni • Criteri adottati per la definizione del modello della struttura Ing. Natale COMITO ⇒ Precisazione del metodo di analisi e di verifica adottato, al fine del rispetto dei limiti e dei vincoli imposti dal paragrafo 7.3: • Analisi lineare o non lineare ………………… • Analisi statica o dinamica …………………… • Analisi lineare Dinamica ……………………… • Analisi lineare Statica ………………………… • Analisi non lineare Statica …………………… • Analisi non lineare Dinamica ………………… Ing. Natale COMITO ⇒ Precisazione, ai sensi del par. 7.1, del rispetto delle verifiche ai vari Stati Limite (SLO, SLD, SLV, SLC), tenendo conto dei limiti e dei vincoli imposti dalla Norma ai paragrafi 7.3.6 e 7.3.7: • Criteri di verifica agli Stati Limite Ultimi … • Criteri di verifica agli Stati Limite di Esercizio …………………………………………… Ing. Natale COMITO Per gli interventi su costruzioni esistenti: ⇒ Si deve precisare e qualificare l’intervento, secondo i limiti imposti dal par. 8.4 CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI: • intervento di adeguamento (esplicitare motivazioni alla luce dei limiti imposti dalla norma) • intervento di miglioramento (esplicitare motivazioni alla luce dei limiti imposti dalla norma) • intervento locale o riparazione (esplicitare motivazioni alla luce dei limiti imposti dalla norma) Ing. Natale COMITO ⇒ Individuazione del sistema strutturale che caratterizza la costruzione esistente, documentato da idoneo rilievo strutturale e caratterizzazione meccanica dei materiali, con puntuale indicazione del livello di conoscenza e fattori confidenza, alla luce dei limiti e vincoli imposti dalla norma, par. 8.5 e dalle indicazioni puntuali dell’appendice al capitolo 8 riportata dalla Circolare C8A.1, C8A.2; ⇒ Per le costruzioni in muratura, documentare i criteri adottati per l’individuazione dell’unità strutturale di riferimento, e per la valutazione della sicurezza della costruzione, sia nei confronti dei meccanismi d’insieme sia nei confronti dei meccanismi locali, secondo quanto previsto dal par. 8.7.1, e dall’appendice al capitolo 8 riportata dalla Circolare C8A.3, C8A.4; Ing. Natale COMITO ⇒ Per le costruzioni in c.a. ed in acciaio precisare le modalità secondo cui è stata condotta l’analisi sismica globale, sia per quanto attiene alla resistenza, sia per quanto attiene alla duttilità, secondo quanto previsto dal par. 8.7.2; ⇒ Per le costruzioni a tipologia strutturale mista devono essere adeguatamente illustrate le modalità di analisi e le modellazioni adottate, in grado di tener conto dei diversi materiali e rigidezze, par. 8.7.3; Ing. Natale COMITO ⇒ Illustrazione dei criteri d’intervento alla luce delle indicazioni dei paragrafi 8.7.4 e 8.7.5. e seguendo le puntuali indicazioni dell’appendice del capitolo 8 riportata nella Circolare C8A.5, C8A.6 e C8A.7: • Interventi volti a ridurre le carenze dei collegamenti • Interventi sugli archi e sulle volte • Interventi volti a ridurre l’ l’eccessiva deformabilità deformabilità dei solai • Interventi in copertura • Interventi sugli elementi verticali resistenti • Interventi volti ad incrementare la resistenza dei maschi murari • Interventi su pilastri e colonne • Interventi volti a rinforzare le pareti intorno alle aperture • Interventi alle scale • Interventi sui collegamenti degli elementi non strutturali • Interventi in fondazione • Realizzazione di giunti sismici Ing. Natale COMITO DATI TECNICI e PARAMETRI SISMICI di riferimento Oggetto: Localizzazione: Tipo intervento: Indirizzo: Coordinate geografiche: X…………………………… X…………………………….. Y……………………………. ……………………………. Riferimenti NCT: Foglio/i …………………….. ……….. ……………………..……… Particella/e ………. ……….……………………. ……………………. costruzioni in c.a. in opera o prefabbricate, acciaio, composte, muratura, … Classificazione dell’ dell’intervento sull’ sull’esistente: adeguamento, miglioramento, locale o riparazione Tipo costruzione: Vita nominale (Fai riferimento al paragrafo 2.4.1 delle NTC 2008) Classe d’ d’uso: I, II, III, IV Periodo di riferimento: VR = V C x CU (Fai riferimento al paragrafo 2.4.3 delle NTC 2008) Categoria sottosuolo: A,B,C,D,E,S1,S2 (Fai riferimento alle tabelle 3.2.II e 3.2.III delle NTC 2008) Categoria topografica: T1, T2, T3, T4 (Fai riferimento alla tabella 3.2.IV delle NTC 2008) (Fai riferimento al paragrafo 2.4.2 delle NTC 2008) Altezza fuori terra: Numero piani: Fuori terra: Interrati: Destinazione d’ d’uso: Precedente: Futura: Sistema costruttivo: Struttura in muratura: Struttura a pareti: Struttura in c.a.: Struttura a telaio: Struttura in acciaio: Struttura mista: Struttura in acciaio e c.a.: Struttura in legno: Ing. Natale COMITO Ing. Natale COMITO SITO DELLA REGIONE PIEMONTE Sul sito della Regione Piemonte www.regione.piemonte.it sono pubblicate: • le procedure di gestione e controllo delle attività urbanistico – edilizie ai fini della prevenzione del rischio sismico • gli elenchi delle denunce da sottoporre a controllo a campione http://www.regione.piemonte.it/oopp/rischio_sismico/ Ing. Natale COMITO “Nessun effetto è in natura senza cagione: intendi la ragione e non ti bisognerà l’esperienza” (Leonardo Da Vinci, Pensieri) Grazie per la pazienza Ing. Natale COMITO Ing. Natale COMITO Cap.8 COSTRUZIONI ESISTENTI 8.1 OGGETTO Il presente capitolo definisce i criteri generali per la valutazione della sicurezza e per la progettazione, l’esecuzione ed il collaudo degli interventi sulle costruzioni esistenti. Cos’è una costruzione esistente? Ing. Natale COMITO 8.2 CRITERI GENERALI Per quanto non diversamente specificato nel presente capitolo, le disposizioni di carattere generale contenute negli altri capitoli della presente norma costituiscono il riferimento anche per le costruzioni esistenti. Nel caso di interventi non dichiaratamente strutturali (impiantistici, di ridistribuzione degli spazi, ecc.) dovrà essere valutata la loro possibile interazione con gli SLU e gli SLE della struttura o parti di essa. Ing. Natale COMITO La valutazione della sicurezza e la progettazione degli interventi su costruzioni esistenti devono tenere conto dei seguenti aspetti: – la costruzione riflette lo stato delle conoscenze al tempo della sua realizzazione; – possono essere insiti e non palesi difetti di impostazione e di realizzazione; – la costruzione può essere stata soggetta ad azioni, anche eccezionali, i cui effetti non siano completamente manifesti; – le strutture possono presentare degrado e/o modificazioni significative rispetto alla situazione originaria. Ing. Natale COMITO Nella definizione dei modelli strutturali, si dovrà, inoltre, tenere conto che: – la geometria e i dettagli costruttivi sono definiti e la loro conoscenza dipende solo dalla documentazione disponibile e dal livello di approfondimento delle indagini conoscitive; – la conoscenza delle proprietà proprietà meccaniche dei materiali non risente delle incertezze legate alla produzione e posa in opera ma solo della omogeneità omogeneità dei materiali stessi all’ all’interno della costruzione, del livello di approfondimento delle indagini conoscitive e dell’ dell’affidabilità affidabilità delle stesse; – i carichi permanenti sono definiti e la loro conoscenza dipende dal livello di approfondimento delle indagini conoscitive. Si dovrà dovrà prevedere l’ l’impiego di metodi di analisi e di verifica dipendenti dalla completezza e dall’ dall’affidabilità affidabilità dell’ dell’informazione disponibile e l’ l’uso, nelle verifiche di sicurezza, di adeguati “fattori di confidenza” confidenza”, che modificano i parametri di capacità capacità in funzione del livello di conoscenza relativo a geometria, dettagli costruttivi e materiali. Ing. Natale COMITO 8.3 VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA La valutazione della sicurezza e la progettazione degli interventi sulle costruzioni esistenti potranno essere eseguiti con riferimento ai soli SLU; nel caso in cui si effettui la verifica anche nei confronti degli SLE i relativi livelli di prestazione possono essere stabiliti dal Progettista di concerto con il Committente. Le Verifiche agli SLU possono essere eseguite rispetto alla condizione di salvaguardia della vita umana (SLV) o, in alternativa, alla condizione di collasso (SLC). Ing. Natale COMITO Le costruzioni esistenti devono essere sottoposte a valutazione della sicurezza quando ricorra anche una delle seguenti situazioni: – riduzione evidente della capacità capacità resistente e/o deformativa della struttura o di alcune sue parti dovuta ad azioni ambientali (sisma, vento, neve e temperatura), significativo degrado e decadimento delle caratteristiche meccaniche dei materiali, azioni eccezionali (urti, incendi, esplosioni), situazioni di funzionamento ed uso anomalo, deformazioni significative imposte da cedimenti del terreno di fondazione; – provati gravi errori di progetto o di costruzione; costruzione; – cambio della destinazione d’ d’uso della costruzione o di parti di essa, essa, con variazione significativa dei carichi variabili e/o della classe d’ d’uso della costruzione; – interventi non dichiaratamente strutturali, strutturali, qualora essi interagiscano, interagiscano, anche solo in parte, con elementi aventi funzione strutturale e, in modo consistente, ne riducano la capacità capacità o ne modifichino la rigidezza. rigidezza. Ing. Natale COMITO C8.2 - Esempi tipici di interventi non dichiaratamente strutturali: – creazione o variazione di impianti nelle strutture murarie, a causa dell’inserimento di condutture in breccia nelle pareti portanti o della realizzazione di nicchie, che indeboliscono sensibilmente i singoli elementi strutturali o la connessione tra le varie parti; – spostamento o demolizione di tramezzature o tamponature aventi rigidezza e resistenza non trascurabili. E’ possibile che si determinino configurazioni sfavorevoli per irregolarità in pianta o in elevazione. Ing. Natale COMITO Qualora le circostanze di cui ai punti precedenti riguardino porzioni limitate della costruzione, la valutazione della sicurezza potrà essere limitata agli elementi interessati e a quelli con essi interagenti, tenendo presente la loro funzione nel complesso strutturale. Quali sono gli elementi interessati e quelli con essi interagenti? Valutazione esplicitata dal progettista Ing. Natale COMITO La valutazione della sicurezza deve permettere di stabilire se: – l’uso della costruzione possa continuare senza interventi; – l’uso debba essere modificato (declassamento, (declassamento, cambio di destinazione e/o imposizione di limitazioni e/o cautele nell’ nell’uso); uso); – sia necessario procedere ad aumentare o ripristinare la capacità capacità portante. La valutazione della sicurezza dovrà effettuarsi ogni qual volta si eseguano gli interventi strutturali di cui al punto 8.4, e dovrà determinare il livello di sicurezza prima e dopo l’intervento. Il Progettista dovrà esplicitare, in un’apposita relazione, i livelli di sicurezza attuali o raggiunti con l’intervento e le eventuali conseguenti limitazioni da imporre nell’uso della costruzione. Ing. Natale COMITO Per cosa si interviene sulle costruzioni esistenti? – Sopraelevare – Ampliare – Variare la destinazione d’uso – Trasformare – Sostituire parti strutturali – Ripristinare parti di strutture degradate Ing. Natale COMITO 8.4 CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI Si individuano le seguenti categorie di intervento: • intervento di adeguamento atti a conseguire i livelli di sicurezza previsti dalle presenti norme; • intervento di miglioramento atti ad aumentare la sicurezza strutturale esistente, pur senza necessariamente raggiungere i livelli richiesti dalle presenti norme; • riparazione o intervento locale che interessino elementi isolati, e che comunque comportino un miglioramento delle condizioni di sicurezza preesistenti. Gli interventi di adeguamento e miglioramento devono essere sottoposti a collaudo statico. Il collaudo degli interventi locali non è indicato come obbligatorio, ma alcune interpretazioni tendono a non escluderne la necessità necessità. Aspetto da valutare caso per caso!!! Ing. Natale COMITO EDIFICI “VINCOLATI” Per i beni di interesse culturale in zone dichiarate a rischio sismico, ai sensi del comma 4 dell’art. 29 del D. Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, è in ogni caso possibile limitarsi ad interventi di miglioramento effettuando la relativa valutazione della sicurezza. Alcuni dubbi: Intervenire “pesantemente” su un fabbricato esistente, cambiarne destinazione d’uso trasformandolo in strategico limitarsi a “semplici” interventi di miglioramento è una scelta “corretta”? Sarebbe forse meglio ripensare l’intervento? Ing. Natale COMITO C8.3 della Circolare 617/09 Per i beni tutelati gli interventi di miglioramento sono in linea di principio in grado di conciliare le esigenze di conservazione con quelle di sicurezza, ferma restando la necessità di valutare quest’ultima. Tuttavia, per la stessa ragione, su tali beni devono essere evitati interventi che insieme li alterino in modo evidente e richiedano l’esecuzione di opere invasive, come può avvenire nel caso di ampliamenti o sopraelevazioni, o l’attribuzione di destinazioni d’uso particolarmente gravose. Ing. Natale COMITO 8.4.1 INTERVENTO DI ADEGUAMENTO È fatto obbligo di procedere alla valutazione della sicurezza e, qualora necessario, all’ all’adeguamento della costruzione, a chiunque intenda: a) sopraelevare la costruzione; b) ampliare la costruzione mediante opere strutturalmente connesse alla costruzione; c) apportare variazioni di classe e/o di destinazione d’ d’uso che comportino incrementi dei carichi globali in fondazione superiori al 10%; resta comunque fermo l’ l’obbligo di procedere alla verifica locale delle singole parti e/o elementi della struttura, anche se se interessano porzioni limitate della costruzione; d) effettuare interventi strutturali volti a trasformare la costruzione costruzione mediante un insieme sistematico di opere che portino ad un organismo edilizio diverso dal precedente. In ogni caso, il progetto dovrà dovrà essere riferito all’ all’intera costruzione e dovrà dovrà riportare le verifiche dell’ dell’intera struttura postpost-intervento, intervento, secondo le indicazioni del presente capitolo. Ing. Natale COMITO Una variazione dell’altezza dell’edificio, per la realizzazione di cordoli sommitali, sempre che resti immutato il numero di piani, non è considerata sopraelevazione o ampliamento, ai sensi dei punti a) e b). In tal caso non è necessario procedere all’adeguamento, salvo che non ricorrano le condizioni di cui ai precedenti punti c) o d). Indipendentemente dalle problematiche strutturali specificamente trattate nelle NTC, le sopraelevazioni, nonché nonché gli interventi che comportano un aumento del numero di piani, sono ammissibili solamente ove siano compatibili con gli strumenti urbanistici. Ing. Natale COMITO C8.4.1. INTERVENTO DI ADEGUAMENTO Indipendentemente dalle problematiche strutturali specificamente trattate nelle NTC, le sopraelevazioni, nonché nonché gli interventi che comportano un aumento del numero di piani, sono ammissibili solamente ove siano compatibili con gli strumenti urbanistici. La valutazione della sicurezza, sicurezza, nel caso di intervento di adeguamento, è finalizzata a stabilire se la struttura, a seguito dell’ dell’intervento, è in grado di resistere alle combinazioni delle azioni di progetto contenute contenute nelle NTC, con il grado di sicurezza richiesto dalle stesse. stesse. Non è, in generale, necessario il soddisfacimento delle prescrizioni sui dettagli costruttivi (per esempio armatura minima, passo delle staffe, dimensioni minime di travi e pilastri, ecc.) valide per le costruzioni costruzioni nuove, purché purché il Progettista dimostri che siano garantite comunque le prestazioni in termini di resistenza, duttilità duttilità e deformabilità deformabilità previste per i vari stati limite. limite. Attenzione anche alle richieste di durabilità! La struttura deve garantire VN! Ing. Natale COMITO 8.4.2 INTERVENTO DI MIGLIORAMENTO Rientrano negli interventi di miglioramento tutti gli interventi che siano comunque finalizzati ad accrescere la capacità di resistenza delle strutture esistenti alle azioni considerate. È possibile eseguire interventi di miglioramento nei casi in cui non ricorrano le condizioni specificate al paragrafo 8.4.1. Il progetto e la valutazione della sicurezza dovranno essere estesi a tutte le parti della struttura potenzialmente interessate da modifiche di comportamento, nonché alla struttura nel suo insieme. Ing. Natale COMITO C8.4.2 INTERVENTO DI MIGLIORAMENTO Ing. Natale COMITO Cosa devo fare per intervenire sull’esistente? • Valutare la sicurezza: (rif. § 8.5) Analisi storico critica (rif. § 8.5.1) Rilievo (rif. § 8.5.2) Caratterizzazione meccanica dei materiali (rif. § 8.5.3) Definizione del livello di conoscenza (rif. § 8.5.4 e § C8.A.1) Valutazione delle azioni sulla struttura (rif. § 8.5.5) • Valutazione della «situazione» della struttura (rif. § 8.7) • Valutazione dei criteri degli interventi da eseguire (§ 8.7.4) • Progettazione degli interventi da eseguire (rif. § 8.7.5) Ing. Natale COMITO 8.4.3 RIPARAZIONE O INTERVENTO LOCALE In generale, gli interventi di questo tipo riguarderanno singole parti e/o elementi della struttura e interesseranno porzioni limitate della costruzione. costruzione. Il progetto e la valutazione della sicurezza potranno essere riferiti alle sole parti e/o elementi interessati e documentare che, che, rispetto alla configurazione precedente al danno, al degrado o alla variante, non siano prodotte sostanziali modifiche al comportamento delle altre parti e della struttura nel suo insieme e che gli interventi comportino un miglioramento delle condizioni di sicurezza preesistenti. preesistenti. La relazione di cui al par. 8.2 che, in questi casi, potrà potrà essere limitata alle sole parti interessate dall’ dall’intervento ed a quelle con esse interagenti, dovrà dovrà documentare le carenze strutturali riscontrate, risolte e/o persistenti, ed indicare le eventuali conseguenti limitazioni all’ all’uso della costruzione. costruzione. Ing. Natale COMITO C8.4.3 RIPARAZIONE O INTERVENTO LOCALE Rientrano in questa tipologia tutti gli interventi di riparazione, rafforzamento o sostituzione di singoli elementi strutturali (travi, architravi, porzioni di solaio, pilastri, pannelli murari) murari) o parti di essi, non adeguati alla funzione strutturale che debbono svolgere, a condizione che l’ l’intervento non cambi significativamente il comportamento globale della struttura, struttura, soprattutto ai fini della resistenza alle azioni sismiche, a causa di una variazione non trascurabile di rigidezza o di peso. Può Può rientrare in questa categoria anche la sostituzione di coperture e solai, solai, solo a condizione che ciò ciò non comporti una variazione significativa di rigidezza nel proprio piano, piano, importante ai fini della ridistribuzione di forze orizzontali, né né un aumento dei carichi verticali statici. In questi casi una verifica esplicita della situazione può può togliere ogni dubbio! Ing. Natale COMITO Interventi di ripristino o rinforzo delle connessioni tra elementi strutturali diversi (ad esempio tra pareti murarie, tra pareti e travi o solai, anche attraverso l’ l’introduzione di catene/tiranti) ricadono in questa categoria, in quanto comunque migliorano anche il comportamento globale della struttura, particolarmente rispetto alle azioni sismiche. Infine, interventi di variazione della configurazione di un elemento strutturale, attraverso la sua sostituzione o un rafforzamento localizzato (ad esempio l’apertura di un vano in una parete muraria, muraria, accompagnata da opportuni rinforzi) possono rientrare in questa categoria solo a condizione che si dimostri che la rigidezza dell’ dell’elemento variato non cambi significativamente e che la resistenza e la capacità capacità di deformazione, anche in campo plastico, non peggiorino ai fini del comportamento rispetto alle azioni orizzontali. Ing. Natale COMITO Per gli interventi sulle costruzioni esistenti Possono risultare un utile riferimento le seguenti linee guida pubblicate da RELUIS: “linee guida per la riparazione ed il rafforzamento di elementi strutturali, tamponature e partizioni” “linee guida per la riduzione della vulnerabilità sismica di elementi non strutturali arredi e impianti” “linee guida per il rilievo, l'analisi ed il progetto di interventi di riparazione e rafforzamento/miglioramento di edifici in aggregato” Ing. Natale COMITO Nelle verifiche devono trovarsi: Le giustificazioni delle assunzioni di calcolo (resistenza materiali, modello di calcolo); Le verifiche di resistenza e duttilità richieste (e coerenti con le ipotesi di calcolo, come il fattore di struttura); I livelli di protezione raggiunti/raggiungibili con l’intervento (a tal proposito, sarebbe molto utile adottare lo schema della Circolare 25 agosto 2009 “Indirizzi per l’esecuzione degli interventi di cui all’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3790 del 17 luglio 2009”). Ing. Natale COMITO Ing. Natale COMITO Ing. Natale COMITO
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