Francesco PERGOLESI "TRA LE RIGHE"

Francesco Pergolesi
Galleria Spaziofarini6
Tra le righe
Testo di Gigliola Foshci
Immagini quiete, che sfumano leggere verso un "tra": tra sogno e realtà, tra passato e presente, tra incontri e visioni, presenze e assenze, detto e non detto. Immagini di
mondi evanescenti e rarefatti, immersi in un tempo sospeso, che ci introducono in un ovattato intervallo di silenzio. Solo nel bianco avvolgente del silenzio possono allora
scorrere pensieri fluttuanti che scivolano tra noi e le immagini, in un gioco di incontri e interrogazioni. Possiamo proseguire narrazioni sospese e lasciare libere le emozioni
di affiorare, negli interstizi, fra le pieghe dell'inespresso. Silenziose e ambigue, sono le stesse immagini a invitarci alla sosta, a farci un cenno come se volessero chiamarci
a condividere un segreto... Che cosa immagina una bambina attonita tra i tavoli vuoti di un miniclub dalle pareti a quadretti? Su quale mare si affaccia la solitaria figurina
ferma su un balcone a sua volta immerso nel biancore di un cielo che sembra volerne smangiare i contorni? Quali sogni accompagnano il sonno di una donna sorpresa di
nascosto a dormire in una casa bianca, fra le bianche braccia delle lenzuola? Niente viene esplicitato, ma i pensieri si mettono in moto zigzagando incerti, senza una meta
precisa.
Scrive Paul Claudel: "La Poesia non è fatta di questi versi che pianto come chiodi, ma del bianco che resta sulla carta".
E per Francesco Pergolesi, come per Claudel, la poesia nasce da un atteggiamento di apertura meditativa, capace di cogliere il vuoto, lo spazio bianco, quel che se ne sta
tra le cose, i concetti, i pensieri, il visibile. Il suo esercizio dello sguardo è un atto di ri-guardo verso i mondi che incontra, un modo per vivere seguendo il ritmo delle cose,
accogliendo il loro mistero e la possibilità che esse possano consegnarsi all'indicibile.
Between the lines
Text By Gigliola Foschi
Quiet images gently fading into a limbo: a zone between dream and reality, past and present, encounters and visions, presence and absence, said and unsaid. Images of
evanescent and rarefied worlds, merged in a time warp, which let us access a wadded silent void. Only in the enthralling whiteness of silence can floating thoughts run
between us and those images in a game of encounters and questions. We can complete unfinished tales and we can let emotions be free to surface through the interstices,
or in the folds of the unsaid. Silent and ambiguous, those images encourage us to stop, they invite us to share a secret. What is that astonished young girl thinking, among
the empty tables of a mini-club with its checkered walls? What sea is that solitary figure observing from a balcony merged in a white sky that seems to suck into its
luminescence the outline of the objects? What dream is that woman sleeping under white sheets, in an all-white house dreaming? Nothing is made clear but thoughts are
put in motion and begin wandering around aimlessly.
Paul Claudel wrote: "Poetry is not made by those verses that I hammer as nails on the page, but by the white spaces between them".
Similarly, for Francesco Pergolesi poetry springs from a meditative attitude which is capable of catching emptiness, the white space, all that lies between things: concepts,
thoughts, what is visible. His gaze is an act of care towards the worlds he encounters, a way to live following the natural rhythm of things, embracing their mystery and their
capacity to yield to the unspeakable.
15 lune Production | www.15lune.it
Francesco Pergolesi nasce nel 1975 a Venezia. Si trasferisce a Roma e poi a Barcellona per studiare fotografia, specializzandosi in architettura e fine-art. Finiti gli studi
passa un lungo periodo viaggiando in tutto il mondo, come fotografo d'interni ed esterni per varie catene alberghiere e case private. Allo stesso tempo approfondisce i suoi
progetti personali, vincendo vari premi ed esponendo in Gallerie e Festivals Internazionali. Attualmente vive e lavora tra Roma e Barcellona. La sua ricerca artistica è un
flusso costante che si sofferma con lentezza ed accuratezza sulla dimensione attuale dell'umanità, compiendo un'analisi asettica e surreale allo stesso tempo: spazi
domestici e di transito, oggetti naturali ed artificiali, composizione ordinata ed astrazione. I soggetti individuati o incontrati subiscono un processo di rielaborazione
concettuale ed estetica, in alcuni casi attraverso una realizzazione immediata e spontanea, in altri a seguito di una progettazione puntuale e metodica. "Il gesto fotografico
taglia, estrapola, sottrae porzioni di mondo per svelare un universo silenzioso, sospeso, situato sulla linea di mezzo tra il detto e non detto, schiarito da sovraesposizioni
che, esasperando i contorni, scolpiscono le forme in atmosfere rarefatte quasi oniriche. Nello scenario globale ogni elemento si fa strutturale e necessario per la visione
finale dell'insieme; anche i corpi non sono uomini o donne in quanto tali ma, essendo inseriti nel contesto formale, si fanno simboli, si svuotano della loro linfa, si privano
della loro carne diventando degli automi. Essi subiscono un processo di oggettivazione per diventare elementi architettonici che partecipano alla costruzione della
narrazione fotografica, una linea di demarcazione, che funge da discriminante impercettibile creando una tensione tra il materiale e il simbolico."
Francesco Pergolesi was born in 1975 in Venice, Italy. He moved to Rome and then to Barcelona to study photography,specializing in architectural and fineart photography.After graduating he started travelling all over the world as photographer for hotels and private houses. Meanwhile he kept working on his personal
projects and exhibited his work in various galleries and international festivals with considerable success. He currently lives and works between Rome and Barcelona.
His personal artistic research is a constant flow that focuses carefully on contemporary human condition, conducting an analysis that is at the same time aseptic and
surreal: domestic and transient spaces, natural and artificial objects, tidy composition and abstraction. The objects, either accurately selected or or 'met by chance' ,
undergo a process of aesthetic and conceptual stylization , sometimes through an immediate and spontaneous gesture, sometimes through a precise and methodic
process. "The act of photographing cuts out portions of the real world in order to reveal a silent, distilled universe: an area suspended between said and unsaid,
brightened by an over-exposure which, by highlighting the outlines of objects, carves the shapes into rarefied and dream-like visions. In this global scenery every single
element becomes structural and necessary to the whole final vision; even human bodies are not simply men and women, but, being framed within a formal context, they are
almost deprived of their own flesh and blood in order to become emblems, symbols. They undergo a process of objectification which transfigures them into architectural
elements taking part to the overall narrative; an almost imperceptible dividing line whose purpose is to create a tension between the material and the symbolic.
SOLO EXHIBITIONS
2014 Tra le righe. Galleria Spaziofarini6. Photofestival. Gigliola Foschi - 2012 Ligne de démarcation. Spazio Meme..Festival di Filosofia. Carpi. Marc Augé - 2011 Elements.
Spazio_espanso.Roma - 2010 Elements. 400metriquadri gallery. Ancona. 2009 Attesa. La Fornace. Maiolati Spontini - Cave bianche Hotel. Favignana - 2005 Diari di
Viaggio: Isola del Pigneto. Studio Iosseliani. Roma - Sens.Showroom Auraviva. Roma. Rosie Wiederkehr
COLLECTIVE EXHIBITIONS
2013 Città del rumore, Città del Silenzio. Festival fotografico europeo. Samarate. Gigliola Foschi - Pezzi Unici2. Galleria Gallerati. Roma. Carlo Gallerati - Prima Visione.
Galleria Belvedere. Milano. Elena Ceratti, G.R.I.N. - 2012 Fotografia in viaggio. Cortona on the move. Cortona. Arianna Rinaldo - 2006 ll punto d'incontro. Comune di
Ciampino - 2002 Sonrisas en la sombra. Fotomercé: Palau de la Virreina. Barcelona - 2003 Als opusats. Centre civic La Barceloneta. Barcelona - Vidas de una mujer
comun. Can Basté. Barcelona.
Galleria SpazioFarini6 | fine art photography | Via Farini 6 | 20154 Milano | (+39) 0262086626 www.spaziofarni6.com
Creato con
Linky la cartolina intelligente
Powered by TCPDF (www.tcpdf.org)