In corsia assistenza col cronometro

LA SANfTÀ CHE CAMBIA.! a Giunta veneta ha approvato la delibera che determina il fabbisogno dei tempi standard del personale non medico
In corsia assistenza col cronometro
In 24 ore 700 minuti per i degenti in area critica, 185 per la puerpera
Il collegio degli infermieri: «Le regole servono, ma così non va bene»
ca 195 e la donna ricoverata in
ostetricia e ginecologia di 185.
Nel presentare la delibera
l'assessore
alla Sanità, Luca
Dai costi standard ai tempi
standard. La sanità pubblica Coletto, ha ricordato che il
si affida agli algoritmi dell'eco- provvedimento «è frutto di apnomia per eliminare gli spre- profonditi studi ed è stato conchi, contenere le spese e - è il cordato con le parti in causa,
ritornello che sentiamo suona- sindacati compresi», assieme
re da anni - ottimizzare le risor- ai quali si è altresì stabilito
se. Fresca del successo politico quanti infermieri e operatori
del riconoscimento dei costi sociosanitari debbano essere
standard in sanità (ossia i cri- in attività. «Ciò vuol dire», aveteri per stabilire i finanzia- va evidenziato Coletto, «che in
menti alle Regioni non in base nessun reparto veneto si assial numero di abitanti e alla lo- sterà ad attese troppo lunghe
ro età, ma a parametri legati da parte del paziente e che l'asalla qualità dell'assistenza), la sistenza sarà tutta, ma proGiunta veneta ha chiuso il prio tutta, quella necessaria».
2013 licenziando la delibera
che stabilisce il fabbisogno LE CRITICHE. Ai toni trionfalististandard di infermieri e opera- ci del governatore Zaia e deltori sociosanitari: in altre pa- l'assessore Coletto fanno da
role, si definiscono i valori mi- contraltare le critiche (anche
nimi di tempo che il personale pesanti) degli infermieri, traparamedico dovrà dedicare ai mite i collegi Ipasvi delle sette
degenti dei vari reparti.
province venete. Spiega Franco Vallicella, storico presidente
del collegio di Verona: «È veIL MINUTAGGIO. Secondo le tabelle elaborate dalla Regione ro che i funzionari regionali
l'area medica che richiede il hanno richiesto il nostro paremaggior minutaggìo di assi- re, ma è altresì vero che abbiastenza da parte di un infermie- mo elaborato una controprore professionale è quella "criti- posta, perchè la delibera della
ca" con 700 minuti al giorno, Giunta proprio non ci convinseguita dall'assistenza neona- ce. A partire dal criterio di partale (350 minuti al giorno), da tenza utilizzato per stabilire il
malattie infettive (230 minu- fabbisogno».
«I funzionari regionali»,
ti) e da pediatria (200 minuti).
spiega
Vallicella, «hanno pratiIl degente diHHÌiÉlIintenia
richiede di 185 minuti di assi- camente scattato la fotografia
stenza, di chirurgia specialisti- delle presenze di degenti e personale non medico in alcuni
Paola Colaprisco
reparti di grandi ospedali,
usandola come termine di riferimento. È sbagliato: non si
possono comparare, ad esempio, le necessità di un degente
della chirurgia ad alto rischio
di Verona con un ospedale di
seconda fascia. È diversa anche l'organizzazione interna
dei reparti: in quelli moderni
la provetta arriva in laboratorio con la posta pneumatica,
in quelli più datati deve consegnarla l'infermiere».
ticolari, sia per dimensioni
che per tipologia di paziente,
la possibilità di deroga agli
standard identificati. Quanto
al rapporto infermiere/operatore sociosanitario avevamo
fatto espresso richiamo al
DGR 3093/2006, ovvero 3 a 1,
invece la delibera ipotizza il
rapporto 2 a 1, che per noi è
inaccettabile. Infine, avevamo
chiesto la possibilità di effettuare sperimentazioni, per
progetti assistenziali innovatiLE CONTROPROPOSTE «Il coor- vi, indipendenti dal provvedidinamento dei collegi del Ve- mento sugli standard. Di tutte
neto aveva quindi chiesto di in- le nostre richieste, la Regione
trodurre alcune modifiche al ha accolto solo che si parli di
provvedimento elaborato dal- minimi, che però nella sostanla Giunta. In particolare, chie- za diventeranno, leggendo la
devamo di modificare gli stan- delibera, dei puntuali riferidard, considerando irrinun- menti. Ma non si può sbandieciabile uno standard minimo, rare l'obiettivo di "un ospedaperle realtà assistenziali di ba- le più umano", quando le forze
se, di 200 minuti per paziente umane messe in campo sono
al giorno. Di considerare i tem- queste. Diciamo che con quepi espressi mimmi; di prevede- sta delibera la Regione conta
re, per realtà assistenziali j>ar- soprattutto di risolvere il pro-
blema delle piante organiche
e quindi risparmiare».
PROTESTE. E telefono del Collegio Ipasvi di Verona è rovente.
«I colleghi sono arrabbiatissimi», conferma Vallicella, «rifiutano l'idea di andare a lavorare con il cronometro in mano, ci chiedono di intervenire.
Prevedere degli standard in sanità è irrinunciabile, è positivo e va a garanzia del cittadino, ma perchè partire dagli infermieri? L'iter della delibera
non è concluso, il nostro auspicio è che il passaggio in quinta
Commissione porti i correttivi
da noi richiesti. Abbiamo chiesto la convocazione urgente
dei Collegi del Veneto, in un'ottica di servizio e dirispettodelle istituzioni, ma anche per poter esprimere con più forza le
nostre idee su quali principi
dovrebbero ispirare il contenuto di un provvedimento così importante per la nostra
professione e per il cittadino
malato».»
I minuti di assistenza infermieristica
Valeire
,
Area omogenea
Medicina interna
185
Medicina specialistica
195
Chirurgia generale
185
Chirurgia specialistica
195
Osteticia e Ginecologia
185
Critica
700
Pediatria
200
Assistenza neonatale
350
Riabilitazione e lungodegenze
175
Malattie infettive
230
i erogazione rmnutì di assisti
Un'infermiera in una corsia d'ospedale
di rifarimanto regionale
espresso in TEMA*