Regione Calabria COMMISSIONE CULTURA CONFERENZA DELLE REGIONI E PROVINCE AUTONOME RESOCONTO ATTIVITÀ maggio 2010- novembre 2014 COORDINATORE POLITICO COMMISSIONE MARIO CALIGIURI COORDINATORE TECNICO COMMISSIONE ALESSANDRA TAVERNESE REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome 1. PREMESSA 2. L’ORGANIZZAZIONE E LE RELAZIONI ESTERNE 3. ATTIVITÀ E POLITICHE DI SETTORE a. b. c. d. e. f. g. h. i. j. k. l. Relazioni e collaborazione Pubblico/Privato Politiche fiscali per la cultura Politiche europee e programmazione 2014/2020 Valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni culturali Promozione della lettura e politiche bibliotecarie Musei Archivi Professioni di settore Arte contemporanea Spettacolo Audiovisivo e Film Commissions Cultura creativa 4. PRINCIPALI RISULTATI OTTENUTI 5. PROSPETTIVE Pagina 1 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome 1. PREMESSA La Regione Calabria dal maggio 2010 è capofila della Commissione Cultura della Conferenza delle Regioni e Province autonome (c.d. Parlamentino regionale). Da quattro anni e mezzo coordina dunque gli Assessorati regionali con delega alla cultura, operando principalmente in due direzioni: uno interno proprio delle competenze attribuitele con particolare riferimento ai rapporti istituzionali con il Governo e l’altro proteso verso l’esterno e verso le relazioni, oltre che istituzionali, anche verso le categorie ed il mondo privato di settore. Al centro la cultura da salvaguardare ed incentivare in quanto settore capace di produrre ricchezza, valore economico, investimenti, posti di lavoro e indubbio antidoto alla criminalità organizzata. In questi anni è stata più volte ribadita la necessità di rilanciare l’immagine della cultura quale “industria” in grado di far crescere il Paese, ponendola al centro delle strategie di sviluppo dei territori, esaltandone la capacità di incidere positivamente sul contesto socio-economico, anche in considerazione del volume di affari che è in grado di produrre e del notevole indotto del settore. Occorre rilevare che sulle politiche interistituzionali, tra Regioni e Stato, hanno inciso in misura significativa i cambi di Governo non tanto e non solo per la variazione degli interlocutori ma soprattutto perché le attività, ogni volta, subiscono un fisiologico rallentamento anche in considerazione delle diverse competenze istituzionali. Senza scendere troppo nel dettaglio sulla base del Titolo V della Costituzione infatti, lo Stato, articolo 117, lettera s), ha legislazione esclusiva per la tutela dei beni culturali mentre nello stesso articolo 117 si legge che la valorizzazione dei beni culturali e la promozione ed organizzazione di attività culturali sono materie di legislazione concorrente, dunque anche di competenza regionale. E’ evidente che il continuo dialogo interistituzionale diventa un presupposto importate per la governance del settore e dunque la mutevolezza politica, a volte frequente, causa un rallentamento delle attività. Nonostante questo aspetto la Commissione Cultura ha avuto tuttavia modo di lavorare tanto sui beni quanto sulle attività culturali ribadendo che occorre salvaguardare ed incentivare la cultura. I risultati raggiunti e gli obiettivi conseguiti sono certamente il frutto di un lavoro fatto di ampi confronti con gli organi di Governo a livello tecnico e politico ma anche con il settore privato, con i sindacati, con le associazioni di categoria e con gli operatori del settore che di volta in volta, e a diverso titolo, sono stati coinvolti nell’attività della Commissione Cultura. Questa quotidiana attività ha permesso di consolidare l’esperienza dei primi anni di Coordinamento interregionale rendendo le Regioni, attraverso la Commissione Cultura, un affidabile e attento interlocutore. Pagina 2 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome 2. L’ORGANIZZAZIONE E LE RELAZIONI ESTERNE La Commissione Cultura si articola su due livelli: una sede tecnica ed una politica. Le sedute politiche della Commissione sono comunicate semestralmente, in funzione del calendario delle Conferenze – Regioni, Stato/Regioni e Unificata - al fine di consentire agli Assessori regionali alla Cultura la possibilità di intervenire organizzando per tempo l’agenda. Gli approfondimenti in sede tecnica sono previsti in funzione dei provvedimenti legislativi del Governo e/o del Parlamento, sulla base degli input provenienti dalla Commissione Cultura – ovvero su mandato delle Conferenze - o su temi di particolare rilievo. La partecipazione agli incontri, che si tengono abitualmente presso la sede romana della Regione Calabria, è assicurata anche dalla possibilità di intervenire in videoconferenza modalità sempre più utilizzata. La fruibilità della documentazione oggetto degli incontri politici e tecnici, anche con l’obiettivo di creare un archivio storico, è possibile collegandosi al sito della Delegazione di Roma della Regione Calabria - http://www.regionecalabriaroma.it/ - dove è presente un’area riservata della Commissione Cultura delle Regioni all’interno della quale è possibile trovare i calendari delle sedute della Commissione Cultura, le convocazioni con l’ordine del giorno, la relativa documentazione e gli esiti. E’ dunque possibile accedere in qualsiasi momento attraverso una user-id ed una password, alla banca dati della Commissione Cultura. La documentazione è comunque inviata tramite posta elettronica alle mailing list regionali organizzate per competenze, ruoli e temi permettendo così il pieno coinvolgimento alle attività del Coordinamento interregionale In quattro anni e mezzo di lavoro si sono tenuti circa 300 incontri in sede tecnica e politica di cui 70 in sede politica. Una media di 70 riunioni all’anno. La Commissione ha dato ampio spazio alle più diverse realtà e proposte culturali presenti sul territorio ascoltando in audizione associazioni, enti, comitati e proponendo alla Conferenza delle Regioni e Province autonome la concessione di patrocinio alle manifestazioni più significative. Tra i soggetti intervenuti in audizione in questi anni: - - Audizione del Sindaco Matera Salvatore Adduce su Matera Capitale europea della cultura Audizione Presidente del Tavolo Europa creativa presso il MiBACT – Cristina Loglio Audizione del Forum Nazionale dei Giovani sui seguenti temi: Stati Generali della Cultura e del Turismo; Meraviglia Italiana; Conferenza Europea sulla Gioventù\Semestre di Presidenza Italiano; YouthTalent Audizione dell’Associazione Italiana Alberghi della Gioventù su promozione e valorizzazione dei siti patrimonio dell’umanità riconosciuti in Italia dall’UNESCO, attraverso il circuito del turismo giovanile, scolastico e sociale; promozione del patrimonio culturale italiano attraverso il circuito di Hostelling International; laboratori Osthello (musica, cinema, teatro, arti visive, antichi mestieri, …) e premio internazionale ProArte Audizione del Centro per il Libro e la Lettura per presentare l’iniziativa “Libriamoci” - Giornate di lettura nelle scuole Audizione Associazione Etre per la presentazione di IETM: piattaforma d’incontro e scambio per tutti gli operatori delle arti performative Audizione della Direzione generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee del MiBACT per un aggiornamento sulla Rete del contemporaneo e per la presentazione del “Concorso fotografico per paesaggi contemporanei in occasione di Expo 2015 Audizione Arch.I.M. - Archivisti In Movimento Pagina 3 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome - Associazione Culturale ArtisticaMente per la presentazione del progetto “Pietra quadrangolare Obelischi siti in Italia” - mostra fotografica – con l’intervento del presidente Carmine Perito Forumentis - “Italia sostenibile. Il salone per il turismo sostenibile” - Parigi 16/17 marzo 2013 Rappresentanza dell’AGIS per discutere della nuova normativa di settore per lo spettacolo dal vivo – c.d. Decreti Spettacolo – in corso di revisione da parte del Ministero per i beni e le attività culturali Sindacati Cgil - Fistel Cisl- Fials Cisal - Uilcom Uil sulla riforma della disciplina per le Fondazioni lirico-sinfoniche Presidente della Commissione Nazionale Unesco - prof. Giovanni Puglisi - con un intervento su “Umanità e comunità: i due poli della responsabilità territoriale secondo l’Unesco” Mto2 - Progetto Together – “Favorire e sviluppare l’educazione interculturale dei ragazzi come “educazione al rispetto e alla valorizzazione della diversità” con l’intervento di Maria Teresa Carpino Present ict solutions and services - Gli Italiani dell’Altrove - Realtà storica e contemporanea delle minoranze linguistiche storiche d’Italia con l’intervento di Angelo Boscarini Associazione Nazionale Esercenti Spettacolo Viaggiante con l’intervento di Maurizio Crisanti Associazione Pro Italia per la promozione della candidatura dell’Opera italiana all’interno del patrimonio culturale immateriale del’UNESCO Associazione “Rete delle grandi macchine a spalla italiane” per la promozione della candidatura delle feste della cultura della tradizione italiana delle comunità di Nola, Palmi, Sassari e Viterbo all’interno del patrimonio culturale immateriale del’UNESCO Associazione Italian Film Commissions – IFC - con la quale la Commissione mantiene una costante e stretta collaborazione per il settore del cinema Associazione internazionale di archeologia classica per la presentazione del progetto “Fastionline” Associazione Calafrika Music Festival International Council of Museum – ICOM Associazione Archivistica Italiana – ANAI Associazione Italiana Biblioteche – ABI Federculture per la presentazione del Fondo progettualità culturale Associazione ASSIEMI per la presentazione del progetto nazionale per l’educazione musicale dell’infanzia Centro per la promozione del libro per la presentazione dell’iniziativa “Immagine Italia” Rete delle città amiche dell’arte di strada dell’ANCI MediaMix per la presentazione delle Divertimappe guide interattive per ragazzi Culturitalia - Gruppo Adnkronos Prof. Mario Morcellini dell'Università "La Sapienza" di Roma Prof. Sacco con un intervento sulle Industrie creative a livello regionale in una comparazione europea Consigliere Panaro del Ministero Affari Esteri Consigliere di Stato Paolo Peluffo sulla Mostra delle Regioni organizzata nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia Centro per il libro e la lettura AGIS Associazione Generale Italiana dello Spettacolo Federdanza - FNASD - Federazione nazionale associazioni scuole di danza Assomusica Rete Italiana di Cultura Popolare Pagina 4 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome - Società Italiana di Pedagogia Forum Nazionale dei Giovani per le celebrazioni del 150° Fondazione IDIS Città della Scienza Ente culturale Centro per la promozione del libro Cineama Liberliber Fondazione RomaEuropa Consorzio Humana Res. Tra i patrocini proposti e concessi: - Patrocinio all’evento“Il processo di integrazione europea: il ruolo della cultura e dell’innovazione sociale” – 21 novembre 2014 presso il Comitato delle Regioni - Patrocinio alla nona edizione del “Festival internazionale dell’oralità popolare” – Torino 4/5 ottobre 2014 - Patrocinio al Concorso “La giornata della Scrittura: il Racconto” - 29 settembre 2014 - Calabria Organizzato dalla Regione Calabria e dall’Ufficio Scolastico Regionale - 6. Patrocinio all’iniziativa “Libriamoci” – Giornate di lettura nelle scuole – che si terrà da ottobre 2014 fino alla primavera del 2015 organizzata dal Centro per il Libro e la Lettura; - Patrocinio alla Giornata nazionale delle biblioteche – Bibliopride 2014 promossa dall’Associazione Italiana Biblioteche per il 4 ottobre 2014 - Patrocinio alla IX edizione di Ravello Lab – Colloqui internazionali 23-25 ottobre 2014 - Patrocinio per il Meeting International Network for contemporary performing arts - IETM Bergamo 23-26 aprile 2015 a cura dell’ Associazione Etre - Patrocinio per la mostra storico documentaria “Roma prima capitale d’Europa liberata” avanzata dal Centro per la promozione del libro - Patrocinio alla campagna “Il maggio dei libri” promossa dal Centro per il libro e la lettura - Patrocinio alla XVII edizione della Borsa Mediterranea del Turismo archeologico che si terrà a Paestum 30-31 ottobre e 1-2 novembre 2014 - Patrocinio alla X edizione della Giornata del contemporaneo avanzata da Amaci – 11 ottobre 2014 - Stati Generali della Danza promossi dalla Federdanza - Brindisi – 23/25 novembre 2012 - Giornata sulla formazione della danza - 10 novembre 2012; - Undicesima edizione Ischia Film Festival – 29 giugno/6 luglio 2013; - XVI edizione della Borsa mediterranea del turismo archeologico” - Paestum 14/17 novembre 2013; - “Italia Sostenibile - Salon du tourisme durable en Italie” - Neuilly-sur-Seine - Parigi 16/17 marzo 2013 - Forumentis; - Ottava edizione del Ravello Lab – 24/26 ottobre 2013; - Nona edizione della “Giornata del Contemporaneo” – AMACI (Amici dei Musei d’Arte Contemporanea Italiana) – 5 ottobre 2013; - Ottava edizione del Festival Internazionale della Cultura Popolare - Torino 7/9 giugno 2013; - Bibliopride – Giornata delle biblioteche italiane – AIB. - Associazione Italiana Biblioteche per il 57° Congresso nazionale “Il futuro in biblioteca, la biblioteca in futuro”; - Associazione 46° Parallelo di Trento all’edizione 2011 dell’“Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo”; Pagina 5 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome - XV edizione della Borsa Mediterranea del Turismo archeologico che si terrà a Paestum dal 15 al 18 novembre 2012; AMACI – Associazione dei Musei di Arte Contemporanei all’ottava edizione della “Giornata del Contemporaneo” che si celebrerà il 6 ottobre 2012; Centro per il Libro e la Lettura per la campagna “Il Maggio dei Libri” che si svolgerà dal 23 aprile al 23 maggio 2012; Settima edizione di Ravello Lab – “L’Europa che verrà: le politiche culturali europee 2014-2020” che avrà luogo a Ravello dal 18 al 20 ottobre 2012; Patrocinio ANCI su Convegno inerente “Progetto di ricerca per il rilancio dell’attività portuale sul piano internazionale” inserito nell’ambito delle iniziative legate alle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia Patrocinio per la Giornata del Contemporaneo dell’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani – AMACI Patrocinio dell’A.I.A.F – AsoloInternationalFilmFestival alla 30° edizione di AsoloArtFilmFestival - 20-28 agosto 2011 Patrocinio Ravello Lab – Colloqui internazionali all’iniziativa “Trasformazioni urbane e industrie creative – Le politiche europee tra Crisi e Sviluppo” – Ravello 20-22 ottobre 2011 Patrocinio all’Associazione Teatro Giovani e Patrocinio al Progetto Immagine Italia Patrocinio dell’Associazione Italiana Biblioteche per il 57° Congresso nazionale “Il futuro in biblioteca, la biblioteca in futuro” Patrocinio dell’Associazione 46° Parallelo di Trento all’edizione 2011 dell’“Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo” Patrocinio Conferenza nazionale “A due anni da Bologna – I poli archivistici e le reti informative” – Pescara 15-17 novembre Pubblicazione del volume “Luci che illuminano le tenebre” su richiesta del Comitato StoricoUmanitario “Un giardino per tutti i Martiri e i Giusti a …” VII Festival Internazionale dell’Oralità Popolare della Rete Italiana Cultura Popolare. Patrocinio “Ravello lab – Colloqui internazionali” per l’iniziativa “Quale cultura, quale sviluppo? – Politiche urbane, Sviluppo territoriale, Inclusione sociale” Per concludere il quadro delle relazioni esterne viene tenuto continuamente aggiornato il quadro di tutti i Comitati e/o Gruppi di lavoro in cui siedono rappresentanti regionali: 37 Comitati, 6 gruppi di lavoro per un totale di circa 150 designati regionali che a diverso titolo si relazionano alla Commissione Cultura anche attraverso il Coordinamento tecnico. Pagina 6 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome 3. ATTIVITÀ E POLITICHE DI SETTORE Gli incontri sia in sede tecnica che politica sono stati in questi anni, come detto, numerosi con contenuti che hanno riguardato tanto i beni che le attività culturali: dalla valorizzazione alla formazione, dallo spettacolo al cinema, dalla lettura alle industrie creative, dalle politiche fiscali alla programmazione europea 2014/2020 per citarne alcuni che saranno di seguito illustrati più dettagliatamente. La Commissione Cultura ha più volte ribadito la contrarietà agli ingenti tagli subiti dal settore perché hanno gravi ricadute sulla sopravvivenza delle attività culturali in Italia, anche con particolare riferimento alla crisi congiunturale che si sta vivendo, sostenendo con forza che in un Paese come l’Italia la cultura deve essere salvaguardata ed incentivata in quanto settore capace di produrre ricchezza e in quanto collante dell’identità nazionale presente e futura. Anche in linea con le indicazioni dell’Unione Europea è indispensabile rilanciare l’immagine della cultura quale “industria” in grado di far crescere il Paese, ponendola al centro delle strategie di sviluppo dei territori, esaltandone la capacità di incidere positivamente sul contesto socio-economico, anche in considerazione del volume di affari che è in grado di produrre e del notevole indotto del settore. Per raggiungere questi obiettivi diventa fondamentale tra i diversi livelli istituzionali del Paese: - concordare una linea comune finalizzata a evitare ulteriori tagli al settore, tanto più che la spesa destinata alla cultura è al momento talmente contenuta che ulteriori risparmi su di essa sarebbero nell’economia generale praticamente ininfluenti; - ricercare una migliore collaborazione interistituzionale per mettere a punto scelte politiche più incisive e capaci di rilanciare il settore, quale fattore di sviluppo dei territori; - studiare sinergie che consentano di mettere a frutto le risorse disponibili, anche quelle comunitarie, per utilizzarle in modo razionale ed efficace. Visione ribadita più volte nei documenti portati all’attenzione dei diversi Governi nazionali e nei quali si evidenzia che in una fase storica di profonda criticità socio-economica in cui le istituzioni sono impegnate a re-impostare le direttrici di sviluppo del Paese, le Regioni riaffermano la centralità del settore cultura nelle politiche di rilancio territoriale, rinnovando il proprio sostegno al settore convinte che l’emersione e la valorizzazione del potenziale creativo costituisca le solide fondamenta di un tessuto sociale coeso ed economicamente attivo. Questa visione del ruolo della cultura la si ritrova in molte delle attività e delle politiche intraprese durante questi anni. La continua ricerca della collaborazione interistituzionale nei suoi differenti livelli è centrale per la Commissione consapevole che solo un orientamento condiviso può portare a raggiungere risultati di politica concreti. I diversi cambi di Governo hanno portato quindi a cercare sempre nuove modalità di cooperazione prima attraverso la Cabina di regia tra MiBACT, Regioni, Province e Comuni e da ultimo attraverso un Protocollo Cultura Turismo tra MiBACT e Regioni. Puntare sulla centralità delle competenze, promuovere e riconoscere il lavoro giovanile nella cultura, investire sugli istituti culturali, sulla creatività e sull’innovazione, modernizzare la gestione dei beni culturali, avviare politiche fiscali a sostegno dell’attività culturale sono alcuni dei temi affrontati dalla Commissione Cultura. Pagina 7 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome a. Relazioni e collaborazione Pubblico/Privato Grande attenzione è stata riservata al settore privato ed alla collaborazione pubblico/privato aprendo per la prima volta, attraverso l’associazione CIVITA, un tavolo di confronto permanente con l’obiettivo di individuare nuove e migliori forme di collaborazione. La constatazione della necessità di trovare un punto di incontro del mondo pubblico e privato e alcune positive esperienze di collaborazione nelle Regioni ha fatto scaturire la necessità di approfondire il tema e di cercare e proporre percorsi e soluzioni per favorire l’avvicinamento di questi due mondi. Il 30 novembre 2011 durante la seduta della Commissione Cultura è intervenuta una rappresentanza di soggetti privati aderenti all’associazione CIVITA, tra i quali ENEL, ENI, Società AUTOSTRADE, FERROVIE dello STATO, POSTE ITALIANE. Durante l’incontro è stata evidenziata la grande difficoltà di approccio tra il settore pubblico e quello privato che tuttavia in questo momento sembra essere ancor più necessario. La differenza tra i due mondi risiederebbe nella scarsa conoscenza reciproca di logiche, dinamiche e finalità specifiche, dal fatto che le amministrazioni temono di vedere ridimensionato il proprio ruolo mentre le imprese chiedono un ruolo diverso da quello di semplici erogatori di fondi. Non si parte da zero ma serve attenzione. Le imprese che investono in cultura, infatti, non sono poche e tra piccole e medie sono investiti all’anno tra i 2.500 e i 3.000 milioni gli euro. Al termine dell’incontro è stato dato dunque mandato ad un tavolo tecnico di elaborare delle linee guida che indicassero migliori o nuove modalità di collaborazione Pubblico/Privato. Sono state approvate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nella seduta del 22 novembre 2012 e richiamate nel Decreto ministeriale del 19 dicembre 2012 sulle sponsorizzazioni, le Linee guida per la valorizzazione della Cultura in Italia attraverso la collaborazione pubblico/privato che si traducono in una proposta di co-progettazione culturale attraverso forme evolute di partnership culturale. La reale transizione che occorre effettuare - determinando un vero e proprio cambio di mentalità tanto da parte del “pubblico” quanto del “privato” - consiste nel passare da una logica di fundraising ad un approccio di project financing, condividendo obiettivi, progettazione e produzione dell’attività culturale. Questo presuppone che le amministrazioni avanzino proposte chiare anche rispetto alla volontà di condurre il progetto in stretta collaborazione con il partner privato e che le imprese garantiscano piena adesione e disponibilità a contribuire al progetto con il proprio knowhow, la sensibilità verso il mercato e la capacità di posizionarsi anche sul panorama internazionale. Occorre superare i finanziamenti “a pioggia” e attivare collaborazioni programmate sul lungo periodo, riconoscendo che l’investimento in cultura riesce a produrre impatti, anche sociali oltre che di diffusione del brand, in tempi superiori a quelli della pubblicità. Pagina 8 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome b. Politiche fiscali per la cultura Nell’ambito della Cabina di regia con il Ministero per i beni e le attività culturali, ANCI e UPI il Coordinamento Cultura delle Regioni ha formulato, partendo dal quadro europeo, una serie di proposte di possibili politiche fiscali per sostenere la Cultura nel Paese. E’ stata proposta la detassazione degli utili reinvestiti che consentirebbe alle imprese che operano sul territorio di detassare gli utili in proporzione all’ammontare degli investimenti effettuati su beni e/o eventi di carattere culturale individuati a livello di enti pubblici in via preventiva così da avere una funzione di volano per l’economia locale incentivando, in tal modo, l’investimento privato in progetti ed eventi di interesse pubblico. L’investitore è spinto all’investimento da un interesse personale in termini di ritorno economico sia diretto - risparmio fiscale - sia indiretto - sviluppo del territorio in cui opera. Anche una riduzione dell’IRAP per determinate categorie di soggetti, onlus che operano in settori di utilità sociale, potrebbe essere un sostegno. E’ stata proposta la decommercializzazione dell’attività di sponsorizzazione in capo allo sponsee - destinatario della sponsorizzazione - che, in caso di sponsorizzazioni anche pluriennali, non dovrebbe adottare una contabilità separata di natura commerciale e pagare le relative imposte. Defiscalizzare il consumo di cultura dando la possibilità di portare in detrazione abbonamenti/biglietti relativi al consumo culturale potrebbe essere un sostegno diretto ed immediato. Estendere la donazione dell’8 per mille anche a favore di musica e teatro e di consentire l’individuazione del soggetto destinatario del 5 per mille che in caso contrario sarebbe genericamente il MiBACT. In materia di agevolazioni fiscali il decreto “Salva Italia” prevede importanti semplificazioni delle procedure in materia di agevolazioni fiscali e donazioni per i beni e le attività culturali tuttavia occorrerebbe introdurre la piena deducibilità per le donazioni a favore di fondazioni e associazioni con attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni di interesse artistico, storico e paesaggistico. La Conferenza su proposta della Commissione ha accolto favorevolmente anche le misure introdotte dal Decreto Legge n. 83 del 2014, in particolare con l’articolo 1 “ART-BONUS-Credito di imposta per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura. Tra le proposte avanzate anche un diverso regime fiscale in materia di IVA per il settore della Cultura. La Cabina di regia, condividendo le proposte, ha sollecitato l’istituzione di un tavolo tecnico con il Ministero Economia e Finanze per l’approfondimento delle stesse. Pagina 9 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome c. Politiche europee e programmazione 2014/2020 Nelle politiche di sostegno ai processi di sviluppo, gli interventi di natura immateriale costituiscono un ambito di straordinaria efficacia, poiché consentono un’azione capillare e di profondità a livello di territorio che ne modifica l’autorappresentazione e la percezione esterna e che permette di elevarne la qualità complessiva. La nuova programmazione europea rappresenta dunque l’occasione di interpretare la cultura come importante fattore di innovazione anche non tecnologica per la crescita intelligente, sostenibile, inclusiva dei territori. Con questo spirito la Commissione Cultura ha fornito un primo contributo alla programmazione 2014/2020, attraverso proposte puntali, durante la fase ascendente di consultazione attivata dalla Commissione europea evidenziando che per la cultura sarebbe stato opportuno indicare un obiettivo dedicato che ne valorizzi il ruolo di driver dello sviluppo nell’ambito di un percorso fortemente identitario. Nei documenti predisposti sono state formulate alcune osservazioni e proposte che reggono la vision sopra indicata. In particolare sono stati indicati i seguenti risultati da raggiungere attraverso più azioni da attivare: - migliorare le condizioni e gli standard di offerta e fruizione del patrimonio, materiale e immateriale, nelle aree di attrazione culturale attraverso la valorizzazione sistemica ed integrata di risorse e identità/competenze territoriali; - aumentare la fruizione delle aree di attrazione culturale; - elevare la competitività delle industria culturali e creative. Le industrie culturali e creative poggiano su una fortissima componente territoriale e ruotano attorno alle specificità culturali di comunità che si aggregano, crescono e maturano all’interno di certi territori, producendo effetti sulla qualità di vita delle persone e ricadute in termini di opportunità delle imprese. - promuovere l’inclusione sociale attraverso la valorizzazione delle risorse culturali – ossia aumentare la quota di persone che accedono a livelli essenziali di servizio nelle principali dimensioni del proprio vivere, come risultato indispensabile per un nuovo “patto di cittadinanza”; - implementare le competenze professionali nei settori del turismo, delle imprese dalla cultura e della filiera della creatività. E’ inoltre ribadita la necessità di approfondire dei percorsi di gestione dei luoghi della cultura anche attraverso lo sviluppo e il coinvolgimento di forme di partenariato pubblico-privato innovative. Interventi proposti, che completano il quadro, riguardano la messa in sicurezza sismica degli edifici storici, degli istituti e luoghi della cultura ubicati nelle aree maggiormente a rischio accanto allo sviluppo di sistemi di monitoraggio e prevenzione degli edifici storici, degli istituti e luoghi della cultura nonché la riqualificazione energetica ed ambientale di istituti della cultura e degli edifici storici di proprietà pubblica o ad uso pubblico. Nel novembre 2014 vi è inoltre stata un’audizione con il Presidente del Tavolo Europa creativa, istituito dall’articolo 9 del Decreto Legge n. 91 del 2013, c.d. Valore Cultura e reso operativo con Decreto ministeriale del 23 maggio 2014. Il Tavolo tecnico operativo “Europa creativa” sostiene la piena partecipazione dei settori della creatività e della cultura alle opportunità europee, a partire da quelle previste dal programma diretto - Europa creativa - agli altri programmi diretti rilevanti - Horizon 2020, Cosme, Erasmus+, Connecting Europe - fino al PON Cultura, ai POR-FESR, FSE. Il perimetro Pagina 10 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome comprende i settori definiti dal Libro verde sulle Imprese creative e culturali e include soggetti di natura pubblica e privata , profit e non-profit. Tra le quattro linee di azione del Programma Europa creativa, i due sottoprogrammi Cultura e MEDIA finanziano iniziative con valore aggiunto europeo nel campo della preparazione, coproduzione, circolazione, promozione, formazione. La terza linea, “transettoriale”, mira tra l’altro a istituire un set di indicatori economici, sociali e artistici che consentano di misurare i risultati raggiunti e delinea uno strumento di garanzia sui prestiti specifico per i settori creativi e culturali, generalmente sotto capitalizzati. La quarta linea sostiene i Premi e il Label europei e le Capitali europee della Cultura. La Commissione Cultura ha condiviso l’idea di fare una Road Show tra le Regioni che lo richiederanno per meglio comprendere le esperienze in atto e per suggerire e sensibilizzare l’inserimento dei settori creativo e culturale nella programmazione territoriale secondo Obiettivi tematici rilevanti. Pagina 11 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome d. Valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni culturali Il completamento del lavoro per l’individuazione dei livelli uniformi di qualità della valorizzazione ai sensi dell’articolo 114 del Codice dei beni culturali e del paesaggio è certamente un traguardo importante raggiunto dalla Commissione in collaborazione con il MiBACT. Rappresenta il primo passo, a livello istituzionale, verso una migliore ed uniforme valorizzazione del patrimonio culturale sui territori attraverso la definizione di requisiti, standard e obiettivi di miglioramento in diversi ambiti di qualità individuati - organizzazione, personale, rapporti con il territorio, rapporti con il pubblico, rapporti con gli stakeholders, governance e gestione, comunicazione e promozione - per i musei, biblioteche, archivi e per le politiche di valorizzazione territoriale. Un lavoro strutturato e articolato rivolto non solo ad un settore della cultura ma a più settori ed anche alle politiche culturali territoriali. E’ stato istituito un tavolo di lavoro interistituzionale, poi organizzato in sottogruppi tematici con un capofila, che ha sviluppato i livelli di valorizzazione per: - musei e aree archeologiche – capofila Ministero per i beni e le attività culturali; - biblioteche e archivi – capofila Regione Lombardia; - l’integrazione delle politiche di valorizzazione territoriale – capofila Regione Lazio. I tavoli hanno quindi predisposto un documento per ogni settore condiviso con la Commissione Cultura, in sede tecnica e politica, e con il MiBACT. La complessa attività di predisposizione dei documenti è consistita, facendo una sintesi, nell’individuare gli ambiti di qualità propri di ogni settore che per: - musei e aree archeologiche sono struttura, organizzazione, personale, rapporti con il territorio, rapporti con gli stakeholders, rapporti con il pubblico, comunicazione e promozione; - biblioteche e archivi sono strutture, personale, gestione e cura dei fondi archivistici e librari, rapporti con il territorio, rapporti con il pubblico; - l’integrazione delle politiche di valorizzazione territoriale sono organizzazione, rapporti con il territorio, governance e gestione, comunicazione e promozione. Una volta individuati e descritti gli ambiti di qualità sono stati stabiliti per ciascuno i requisiti, gli standard minimi di qualità e gli obiettivi di miglioramento. In più, al fine di da garantire trasversalità e uniformità di lettura tra i documenti, pur mantenendo identità e peculiarità di ciascun settore, è stato fatto un importante lavoro di condivisione nell’impostazione di base dei lavori. Per ciascun documento dunque vi sono, come sopra indicato, ambiti di qualità comuni e ambiti di qualità peculiari del settore. La definizione di requisiti, standard e obiettivi di miglioramento per ciascun ambito di qualità presente in ogni settore rappresenta il primo importante lavoro verso una migliore ed uniforme valorizzazione del patrimonio culturale sui territori. I tre testi, trasmessi in forma ufficiale al Ministro, sono in attesa di essere adottati. Sempre nell’ambito della valorizzazione sono state redatte le Linee Guida per la costituzione e valorizzazione dei parchi archeologici con l’approvazione in Conferenza unificata il 4 aprile 2012. Il gruppo di lavoro, istituito con D.M. 18 maggio 2010 del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, nella componente regionale era costituito dalle Regioni Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Lombardia ed Umbria. Del gruppo hanno fatto parte anche due delegati degli enti locali, componenti del MiBAC e dell’Università. Le Linee guida sono uno strumento utilizzabile dagli attori istituzionali, a diverso titolo coinvolti nella tutela e nella valorizzazione dei beni archeologici, al fine di mettere a sistema le relative Pagina 12 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome competenze e di dare “valore aggiunto” alla mera qualificazione archeologica del bene, facendo di esso un “Parco archeologico” ed hanno ad oggetto sia i parchi archeologici di nuova istituzione sia quelli già esistenti. L’obiettivo è quello di riuscire a migliorare la gestione dei parchi archeologici italiani costituiti, nella maggior parte dei casi ancora solo sulla carta, creando servizi, comunicazione e una reale condivisione tra tutti gli attori sul territorio degli obiettivi culturali e degli strumenti di gestione. Gli aspetti più salienti del lavoro consistono nella definizione di quello che dovrà essere il Piano del parco archeologico e nella delineazione di un Sistema nazionale di valutazione-accreditamento dei parchi archeologici. Sempre sul piano della valorizzazione la collaborazione è stata, con alcune Direzioni generali del Ministero, nel corso degli anni intensa come con la Direzione generale per la valorizzazione del patrimonio culturale e con la Direzione per il paesaggio e le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanea portando, nel primo caso, alla firma, il 20 aprile 2011, dell’Accordo tra Regioni e MiBAC che definisce possibili modalità di collaborazione con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale in ambito interregionale, nazionale e internazionale attraverso attività di promozione e comunicazione. Pagina 13 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome e. Promozione della lettura e politiche bibliotecarie Per quanto concerne il sistema che sostiene la lettura, da un punto di vista istituzionale, si deve fare riferimento alle biblioteche, con particolare riferimento a quelle afferenti agli Enti locali diffusamente presenti sul territorio nazionale. Dialogano attraverso il Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN) che è la rete delle biblioteche italiane coordinata dall’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche (ICCU), e governato da Stato, Regioni e Università. Le biblioteche che partecipano a SBN sono raggruppate in Poli locali che gestiscono cooperativamente con procedure informatizzate, in tutto o in parte, la partecipazione al catalogo nazionale e i loro servizi. Al momento attuale i Poli costituiti sono 72, per un totale di 4.498 biblioteche aderenti. Generalmente i Poli sono interistituzionali. Senza voler scendere nei dettagli la base dati multimediale dell’Indice SBN, che comprende anche materiale antico, musica, grafica e cartografia, è consultabile agli indirizzi http://opac.sbn.it e http://www.internetculturale.it e consta delle catalogazioni delle opere e delle localizzazioni dei loro singoli esemplari. Il 31 luglio 2009 è stato sottoscritto un Protocollo d’intesa fra MiBACT, MIUR, Conferenza delle Regioni, UPI e ANCI che prevede l’istituzione di due livelli necessari di governo interistituzionale di SBN: il Comitato nazionale di coordinamento ed il Comitato tecnico-scientifico, nonché un livello facoltativo che è quello dei Comitati regionali di coordinamento. Il Comitato nazionale discute le linee programmatiche, gli strumenti convenzionali, i progetti condivisi e i criteri di ripartizione di eventuali finanziamenti specifici; nomina poi il Comitato tecnico – scientifico, che effettua le istruttorie tecniche e svolge una funzione di supporto costante all’ICCU su tutte le tematiche relative al funzionamento del sistema sotto i profili informatico e biblioteconomico, che possono avere anche ricadute economiche e organizzative significative. I rappresentanti regionali presso il Comitato nazionale di coordinamento sono stati indicati dalle Regioni Basilicata, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Lombardia, Lazio, Sardegna, Toscana, Puglia, Umbria. Vi sono altri due tavoli presso i quali i designati della Conferenza delle Regioni e P.a. lavorano sui temi delle politiche per la lettura: il Gruppo di lavoro per la tutela dei beni librari ed il Commissione per deposito legale. Il primo si occupa di - - discutere e definire criteri per l’esercizio della tutela in modo da superare le diversità di applicazione delle norme da parte dei diversi uffici regionali e statali; ratificare il lavoro di descrizione delle procedure di tutela completato dal Gruppo tecnico interregionale a seguito dell’emanazione del Codice dei beni culturali, così come precedentemente avvenuto per l’analogo lavoro sul Testo unico; chiarire col Ministero quesiti normativi e procedurali sorti dall’esame approfondito del Codice; proporre la condivisione di sistemi informativi e banche dati per il migliore esercizio della tutela. Nodale la questione della condivisione delle banche dati e dei sistemi informativi esistenti o che si stanno sviluppando nell’ambito del Ministero: il Sistema informativo degli Uffici Esportazione (SUE), il Sistema per la gestione delle mostre (GesMO); il Sistema Informatico per la Catalogazione dei cantieri di Restauro (SICaR); la Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti del NTPC dei Carabinieri (Leonardo). E’ necessario approfondire la conoscenza delle funzionalità dei sistemi informativi del Ministero, per valutare la possibilità di una condivisione e utilizzo anche da parte degli uffici regionali: ci sarebbe il vantaggio di poter utilizzare banche dati condivise, iter procedurali omogenei e collaudati Pagina 14 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome per una più efficace, trasparente e omogenea attività di tutela da parte dei diversi uffici con ricadute positive anche per gli utenti. A seguito dell’approvazione del Regolamento recante “Norme in materia di deposito legale dei documenti di interesse culturale destinati all’uso pubblico” - DPR 3 maggio 2006, n. 252 - è stata istituita presso il MiBAC la Commissione per il Deposito legale prevista dall’art. 42 con compiti consultivi, di controllo e monitoraggio dell’attuazione della Legge 15 aprile 2004 n. 106. Al fine di conservare la memoria della cultura e della vita sociale italiana sono oggetto di deposito obbligatorio, denominato legale, “i documenti destinati all'uso pubblico e fruibili mediante la lettura, l'ascolto e la visione, qualunque sia il loro processo tecnico di produzione, di edizione o di diffusione, ivi compresi i documenti finalizzati alla fruizione da parte di portatori di handicap.” La Commissione si è occupata di varie questioni proponendo alcuni chiarimenti che sono stati pubblicati sul sito della Direzione generale per le biblioteche del MiBAC http://www.librari.beniculturali.it/genera.jsp?s=89&l=it ove possono anche essere consultati i moduli predisposti per gli editori per la consegna delle varie tipologie di documenti destinati al deposito legale. La Commissione ha promosso alcuni gruppi di lavoro per approfondire le tematiche relative al deposito di alcune categorie specifiche di documenti: Gruppo di studio sul deposito legale di grafica d’arte, documenti fotografici e video d’artista, il Gruppo di studio sui manifesti e il Gruppo di studio sui documenti diffusi tramite rete informatica che ha svolto un intenso lavoro nel 2010, con la collaborazione anche di rappresentanti esterni (AIB e AIE), per proporre soluzioni sulla complessa tematica, elaborando due documenti: convenzione per il deposito legale dei documenti elettronici e contratto di licenza per le utilizzazioni di documenti diffusi tramite rete informatica oggetto di deposito legale. Nel 2004, a seguito di un Accordo tra Regioni, ANCI e UPI, era stato costituito il Comitato nazionale linee di politica bibliotecaria con la finalità di sviluppare tematiche di settore ritenute rilevanti: valutazione dei servizi, profili e formazione professionale, sistemi di servizi integrati e cooperazione, infrastrutture e risorse finanziarie. Ritenuti ancora attuali i temi proposti e considerato che i lavori del Comitato sono in parte conclusi ed in parte da terminare, è stato attivato un tavolo di lavoro – con ANCI ed UPI – per formalizzare i lavori conclusi e completare quelli rimasti in sospeso. La Commissione Cultura ribadisce il sostegno alle politiche di promozione della lettura anche attraverso nuove politiche bibliotecarie, come può essere l’integrazione tra le biblioteche degli istituti penitenziari italiani e le biblioteche dei territori che può essere attuata grazie alla sottoscrizione del protocollo d'intesa per la promozione e la gestione dei servizi di biblioteca negli istituti penitenziari italiani. Il protocollo, siglato l’11 aprile 2013 dal Ministero della Giustizia, Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, dall’Unione delle Province d'Italia, dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e dall’Associazione Italiana Biblioteche, sostiene l’integrazione tra le biblioteche negli istituti penitenziari italiani e le biblioteche del territorio in collaborazione con le realtà locali. La Commissione Cultura fornisce la propria la collaborazione all’organizzazione della campagna Il Maggio dei libri, promossa dal Centro per il libro e la lettura, già chiamata Ottobre piovono libri che il 14 ottobre 2010 si è aperta ad Altomonte in Calabria ed ha avuto come tema “Leggere al tempo dell’ebook”. In quell’occasione hanno partecipato all’evento i responsabili della DOK Library Concept Pagina 15 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome Center: innovativa forma multimediale di biblioteca olandese. La manifestazione è stata un’interessante momento di confronto con uno sguardo verso le biblioteche del futuro. Alla manifestazione viene concesso il patrocinio della Conferenza delle Regioni e Province autonome. Il Maggio dei libri nel 2013 si è configurata come un’edizione da record. Le adesioni hanno superato quota 2300, con un incremento del 90% rispetto all’anno precedente. Fra le Regioni più vivaci si segnalano la Lombardia, il Lazio e la Campania, seguite dal Veneto e dalla Sicilia. Oltre alla partecipazione sempre massiccia delle biblioteche, si è registrata la presenza molto maggiore rispetto al passato delle scuole, delle librerie e delle case editrici: un segnale molto positivo di un coinvolgimento sempre più ampio e differenziato intorno all’obiettivo comune della promozione della lettura nel nostro paese. Alcune adesioni eccellenti, tra cui il Premio Strega e il Salone Internazionale del libro di Torino rappresentano una conferma dell’eterogeneità della campagna, iniziativa che vuol riunire in un unico network tutti gli attori – grandi e piccoli, noti e meno noti – che rendono ricco, unico e vitale il mondo del libro italiano. Il sito Internet www.ilmaggiodeilibri.it ha registrato oltre 23.000 visitatori e quasi due milioni di accessi e anche sul fronte dei social network, il rinnovato impegno degli organizzatori ha dato i suoi frutti: la pagina Facebook ufficiale (www.facebook.com/ilmaggiodeilibri) ha collezionato 27.500 “mi piace”. Le dimensioni dell’iniziativa non sono passate inosservate anche tra i media: circa 1200 articoli sulla carta stampata e sul web hanno parlato finora della campagna, numerose emittenti radiofoniche e testate su carta e web hanno contribuito con spazi pubblicitari (La7.it, La7.tv, repubblica.it, Lattemiele, 60 testate tra periodici e quotidiani, 227 emittenti radiofoniche locali, 5 radio nazionali, 2 circuiti nazionali di emittenti radiofoniche cui si sono aggiunte 40 emittenti del circuito CNR e 96 di Radio in Blu) e la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha messo a disposizione i propri spazi RAI per promuovere la lettura per tutta la durata della campagna. Grande visibilità è stata data al libro e al tema della lettura, con un preciso riferimento alla campagna di promozione Il Maggio dei libri, dai programmi Rai andati in onda nella giornata del 23 maggio 2012, in occasione della Festa del libro. Promosso anche un gioco letterario per le scuole - Il libro è come un gioco iniziativa lanciata sul sito nel corso della campagna con lo scopo di stimolare la creatività dei ragazzi sul tema della promozione del libro e della lettura. Sono anche stati assegnati, nel mese di dicembre nell’ambito della fiera Più libri, più liberi, dei premi alle migliori iniziative del 2012. Il Centro per il libro e la lettura è stato anche protagonista della realizzazione del progetto “In vitro”: sperimentazione di una metodologia di promozione della lettura, con il cofinanziamento delle Province prescelte –nord, centro e sud – due per area, oltre alla Regione Calabria interessata alla sperimentazione. Il Centro ha commissionato, inoltre, un’indagine statistica sulla lettura curata dalla Nielsen illustrata durante la seduta della Commissione Cultura il 25 maggio 2011. I dati sono riferiti all’ultimo trimestre del 2010 ed al primo del 2011e consultabili su http://www.cepell.it/index.xhtm. Pagina 16 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome f. Musei Le attività istituzionali si sono orientate in questi anni, per quanto concerne i musei, sui sistemi di rilevazione per giungere ad un sistema informativo unitario che faccia riferimento tanto ai musei statali quanto a quelli non statali. Gli strumenti in essere sono principalmente due: - il Protocollo d’Intesa per lo sviluppo del sistema informativo integrato su musei, variamente denominati, aree archeologiche, parchi archeologici e complessi monumentali statali e non statali, sottoscritto dal Ministero dei Beni e le attività culturali, l’Istituto nazionale di statistica e la Conferenza delle Regioni e Province autonome il 28 agosto 2007 – di seguito Protocollo – poi rivisto nel 2012; - il Progetto MuseiD-Italia. Dopo un lungo confronto tra le parti – Regioni, MiBAC, CISIS e ISTAT - è stata portata a termine la revisione del Protocollo approvato dalla Conferenza Stato-Regioni, ai sensi dell’ art. 6 del D.Lgs 281/97, durante la seduta del 25 luglio 2012. La precedente versione siglata nel 2007 necessitava infatti di un aggiornamento che la rendesse più snella nella sua operatività e completa per quanto riguarda l’oggetto d’indagine. Costituito da soli otto articoli ed un allegato sviluppato in undici punti che disciplina i dettagli procedurali il Protocollo è divenuto uno strumento molto più agile rispetto alla precedente versione. A seguito di tale revisione il Comitato di indirizzo e coordinamento tecnico-scientifico, previsto nel Protocollo, ha coordinato le diverse ed ulteriori fasi di realizzazione dell’indagine. Si è provveduto, quindi, dopo averlo testato nella fase pilota, alla definitiva messa a punto del questionario on line che è stato inviato, per la realizzazione dell’indagine, a tutti gli Istituti da intervistare, accompagnato da una lettera di presentazione a firma del Presidente dell’Istat e, nel caso delle Regioni che rivestono il ruolo di Organo intermedio, anche dei Presidenti o degli Assessori al ramo. L’indagine, così avviata, è stata attiva da settembre 2012 a gennaio 2013 ed ha interessato complessivamente 6.279 istituti di cui 5.837 istituti museali e similari non statali e 442 statali. I risultati ottenuti, in termini di risposte, sono da considerarsi più che soddisfacenti dal momento che gli istituti statali corrispondono al 100% delle unità intervistate e i non statali all’89% con 5.198 risposte. Contestualmente alla fase di raccolta e prima elaborazione dei dati, il Comitato ha coordinato, inoltre, le attività di progettazione per la realizzazione del Sistema Informativo Integrato del Mibac per l'accesso, la consultazione e la diffusione dei dati definitivi - avviando lo sviluppo del piano di analisi dei dati, della veste editoriale e del software fino alla costruzione di un modello prototipale sulla base dei dati provvisori. Va ricordato che proprio la creazione di un sistema informativo integrato e l’estensione dell’indagine agli istituti statali costituiscono i due aspetti portanti del nuovo Protocollo che si propone come strumento per l’integrazione e la condivisione di dati attualmente non sempre pienamente integrati e condivisi ciò al fine di razionalizzare la raccolta e la fruizione degli stessi ed al tempo stesso di razionalizzare l’impiego delle risorse economiche e strumentali necessarie alla loro raccolta e gestione. Dall’altro lato il progetto MuseiD-Italia avviato dal MiBAC, gestito dall’ICCU1 e finanziato nell’ambito del Piano e-gov 2012 del Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie del Ministero per la pubblica amministrazione e innovazione, integrato con il Portale della Cultura italiana. 1 Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche Pagina 17 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome Il Progetto prevede l’elaborazione di progetti organizzati su base regionale grazie alla collaborazione tra le Direzioni Regionali e le Regioni. Le attività previste riguardano: - la creazione di un’anagrafe regionale dei Luoghi della Cultura, con eventuale aggiornamento dei dati anagrafici di banche dati esistenti. Saranno raccolte informazioni su musei, monumenti, aree e parchi archeologici, i parchi e giardini statali e non statali, aperti al pubblico, con orari, descrizione dei servizi offerti al pubblico e delle collezioni. I dati verranno saranno così messi a disposizione dell’anagrafe nazionale; - il recupero di risorse digitali e digitalizzazione di contenuti culturali del patrimonio museale, archeologico, ambientale, architettonico, storico-artistico, scientifico, etno-antropologico italiano riferiti a luoghi della cultura aperti al pubblico da caricare nella Teca Digitale MuseiDItalia; - l’aggiornamento e/o la creazione di siti web: - la creazione di banche dati e la loro interoperabilità con CulturaItalia MuseiD-Italia conta un totale di 30 progetti organizzati con istituti centrali, territoriali e regioni: - 18 di questi sono elaborati con la collaborazione delle Regioni - sono stati coinvolti nei progetti più di 360 musei - verranno prodotte oltre 130.000 risorse digitali (video e immagini) - verranno descritti oltre 7.500 luoghi della cultura nell’anagrafe nazionale dei luoghi della cultura - creazione di 6 nuovi siti web e aggiornamento di altri 16 I 30 progetti sono finanziati per un totale di €1.400.000, le Regioni co-finanziano per un totale di € 1.180.000. Tutte le attività previste saranno realizzate in base alle Linee guida tecniche e al documento dell’Anagrafe Luoghi della Cultura. I progetti sono organizzati su base regionale, grazie ad una collaborazione tra la Direzione Regionale e la Regione, che partecipa mettendo a disposizione una quota di un co-finanziamento delle attività, di pari importo a quello stanziato dal MiBAC. La collaborazione con la Regione è formalizzata attraverso una convenzione e un piano di progetto che indica i finanziamenti, le attività, i tempi di esecuzione e i responsabili del progetto. E’ emersa l’esigenza di creare una maggiore interoperabilità degli strumenti evitando sovrapposizioni. Al riguardo si è ritenuto fondamentale giungere a una piena integrazione delle informazioni da fornire per la scheda anagrafica del progetto MuseiD-Italia e di quelle richieste per le finalità proprie del censimento previsto nel Protocollo. MuseiD-Italia ed il Sistema informativo integrato previsto nella nuova versione del Protocollo: saranno due database con una sola anagrafica. MuseiD-Italia prenderà infatti l’anagrafica del Sistema informativo che non avrà fini esclusivamente statistici ma si presta ad un uso più ampio. L’uso finale dei dati potrà, infatti, essere diverso a seconda delle esigenze. Pagina 18 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome g. Archivi A seguito dell’insediamento, il 28 marzo 2011, del Comitato Nazionale di Coordinamento del Sistema Archivistico Nazionale - SAN – sulla base dell’Accordo siglato tra MiBAC, Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, UPI e ANCI – è stato predisposto lo Schema di Regolamento delle Scuole di archivistica, da adottarsi, in attuazione dell’articolo 9, comma 4, del D. Lgs. n. 368/1998, ai sensi dell'art. 17, c. 3, della Legge n. 400/1988, con decreto del Ministro, d'intesa con la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per la funzione pubblica e con il Ministro dell’Economia e delle Finanze. Lo schema di regolamento è stato discusso in varie sedute del SAN e anche a latere in incontri dedicati tra alcuni componenti. E’ stato infine approvato dal Comitato durante la seduta del 16 aprile 2012. Il Regolamento intende rispondere alle esigenze di un’adeguata formazione archivistica degli operatori e funzionari tecnico-scientifici degli Archivi di Stato e delle Soprintendenze archivistiche e, più in generale, degli operatori addetti a interventi e attività tecnico-scientifiche e gestionali relative ad archivi e servizi documentali di pubbliche amministrazioni, enti pubblici e privati, al fine di garantire la più corretta e competente formazione, conservazione, tutela e fruizione del patrimonio archivistico nazionale. Pagina 19 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome h. Professioni di settore L’attività relativa alle professioni di settore si è concentrata in particolare sull’Accordo per la definizione dello standard professionale e formativo del Tecnico del restauro - nel quadro della disciplina delle figure professionali coinvolte nel processo dell’attività di restauro o conservazione dei beni culturali mobili e delle superfici decorate di beni architettonici – sulle figure dei Tecnici del restauro di beni culturali con competenze settoriali e sulla revisione dell’articolo 182 del Codice dei beni culturali nonché sulla figura dell’archivista di cui si è parlato nella sezione dedicata. La formazione del Tecnico del restauro di beni culturali è di competenza delle Regioni e delle Province Autonome, le quali provvedono alla definizione degli standard dei percorsi formativi, da approvare in sede di Conferenza Stato-Regioni, nonché alla programmazione e organizzazione dei corsi sulla base dei fabbisogni localmente rilevati nel rispetto degli elementi minimi comuni definiti dall’Accordo. Per far ciò è stato costituito un gruppo di lavoro misto e ristretto delle Commissioni Cultura e Professioni della Conferenza delle Regioni e Province autonome - Basilicata, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Puglia, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto – che ha portato a temine il suo mandato consegnando ai coordinamenti un testo di Accordo sul Tecnico del restauro di cui la Commissione Cultura ha preso visione. Il testo individua il processo di lavoro e le aree di attività, le abilità minime e le conoscenze essenziali nonché la durata e l’articolazione del corso di formazione. Il gruppo di lavoro ha anche consegnato una bozza di proposta sui Tecnici del restauro di beni culturali con competenze settoriali, che l’articolo 3 comma 1 del DM 86/2009 definisce come le figure di formazione tecnico-professionale ovvero artigianale che concorrono all'esecuzione dell'intervento conservativo, eseguendo varie fasi di lavorazione di supporto per tecniche e attività definite, con autonomia decisionale limitata alle operazioni di tipo esecutivo e sotto la direzione ed il controllo del restauratore di beni culturali. Tornando dunque alla proposta di Accordo sono state avviate le consultazioni ed il confronto con il MiBAC ed anche con le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria del comparto artigianato restauro artistico che ha portato alla definizione dell’Accordo siglato durante la seduta della Conferenza Stato/Regioni del 25 luglio 2012. L’Accordo consente agli enti accreditati l’organizzazione dei corsi di formazione per la figura del Tecnico del restauro. I Coordinamenti Cultura e Professioni lavorando in sinergia, come già detto, hanno incontrato le organizzazioni sindacali – Feneal Uil/Filca Cisl/Fillea Cgil - e le associazioni di categoria del comparto artigianato restauro artistico – CNA e Confartigianato – sia per quanto riguarda l’Accordo sul Tecnico del restauro che sulla modifica dell’articolo 182 del Codice. Tra settembre 2011 e gennaio 2012 si sono tenuti tre incontri ufficiali. A seguito del primo sono stati trasmessi dei contributi sui quali ci si è confrontati in particolare con le categorie sindacali che hanno formalizzato la loro posizione inoltrando il documento alla Conferenza delle Regioni e Province autonome – 20 gennaio 2012. Il lavoro svolto ha portato alla elaborazione di un documento condiviso sul profilo professionale e standard formativi del tecnico del restauro. Il confronto estremamente collaborativo è proseguito anche sull’articolo 182 del Codice che definisce, in regime transitorio fino all’entrata in vigore dei decreti attuativi dell’articolo 29 (del maggio 2009), quali sono i requisiti per acquisire la qualifica di restauratore di beni culturali e di collaboratore restauratore, in alcuni casi facendo valere direttamente titoli e anni di lavoro certificato, in altri attraverso una prova d’idoneità. Tali requisiti, molto restrittivi, sono di fatto penalizzanti per la maggioranza dei restauratori che da anni lavorano nel campo dei beni culturali, anche per le Soprintendenze, che non si vedono riconosciuta la professionalità e i titoli formativi acquisiti. Pagina 20 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome Anche a seguito del confronto con le Regioni le organizzazioni sindacali di categoria hanno presentato il 6 ottobre 2011, presso la VII Commissione permanente Cultura del Senato, una proposta di modifica dell’art. 182 c.b.c. che potesse costituire un punto di sintesi tra i due disegni di legge di modifica - A.C. 2794 – A.C. 2997. Ciò con l’intento di addivenire, in tempi brevi, ad una soluzione il più possibile condivisa e percorribile. Nella seduta del 22 febbraio 2012 il Comitato Ristretto della VII Commissione permanente cultura del Senato ha approvato all’unanimità un nuovo testo di modifica dell’art. 182 del Codice basato su un sistema di punteggi da attribuire alle diverse esperienze formative e lavorative dei candidati alle qualifiche di restauratore e di collaboratore dei beni culturali. La presidente di Federdanza, Francesca Bernabini, ha posto in sede di Commissione Cultura la questione del riconoscimento dei danzatori e degli insegnanti di danza da parte dell’unica Accademia nazionale di danza a Roma, unico titolo riconosciuto dallo Stato. Problema che potrebbe amplificarsi dal momento che nella proposta di legge per lo spettacolo dal vivo è inserito l’obbligo per gli insegnanti di possedere un diploma per poter insegnare danza a bambini e ragazzi di età inferiore a 14 anni in tutte le scuole (pubbliche e private), diploma che oggi può essere rilasciato solo dall’unica Accademia di danza. Attualmente solo una piccolissima parte degli insegnanti di danza che lavorano in tale settore possiedono il suddetto “diploma”. Occorrerebbe estendere il rilascio di diplomi riconosciuti anche ad altri Enti come per esempio le fondazioni lirico-sinfoniche. La problematica è stata approfondita dal Gruppo professioni che pur riconoscendo il problema rileva come la competenza sia esclusivamente dello Stato. La Commissione durante la seduta del 14 luglio 2011 ha deciso di porre la questione alla Conferenza delle Regioni e Province autonome perché possa inoltrarla al competente Ministero ossia il MIUR. Il Presidente della Società Italiana di Pedagogia – prof. Michele Corsi – ha posto in sede di Commissione Cultura l’opportunità di vedere “riconosciuta” la figura del pedagogista e dell’educatore sociale attraverso l’istituzione di un albo. Il Gruppo Professioni nell’approfondire la questione ha riconosciuto che in tal senso la competenza è statale. La Commissione durante la seduta del 14 luglio 2011 ha deciso di porre la questione alla Conferenza delle Regioni e Province autonome perché possa inoltrarla al competente Ministero ossia il MIUR. Pagina 21 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome i. Arte contemporanea La Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee del MiBAC DG PaBAAC – ha promosso, di concerto con la Direzione Generale per l’organizzazione, gli affari generali, l’innovazione, il bilancio ed il personale, uno Studio per la rete dei centri di arte contemporanea, realizzato nell’ambito della prima fase del Progetto Operativo di Assistenza Tecnica MiBAC (20092011) con riferimento alle regioni dell’Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) poi esteso ad altre 4 regioni meridionali (Abruzzo, Basilicata, Molise e Sardegna). Lo studio è diventato oggetto di una giornata di dibattito a livello nazionale, organizzata il 4 dicembre 2012 a Napoli, denominata: Sud contemporaneo: progetto per una Rete, presso l’Auditorium del Museo di Capodimonte al quale ha partecipato, in rappresentanza delle Regioni il Coordinatore politico della Commissione Cultura delle Regioni. E’ stato un momento di confronto pubblico tra Amministrazioni nazionali e regionali, Fondazioni, Musei ed operatori di settore, durante il quale si è unanimemente concordato sull’utilità di dar vita ad una Rete del contemporaneo, con una struttura snella, che contribuisca ad arricchire il dibattito sul contemporaneo oltre che valorizzare siti e luoghi di produzione e fruizione e promuovere itinerari tematici. Su proposta della Commissione Cultura delle Regioni si sono dunque tenuti diversi incontri con il MiBAC durante i quali sono state delineate possibili prospettive per lo sviluppo di una Rete del contemporaneo a partire dalle Regioni del Sud per poi estendere il progetto all’intero territorio nazionale. Il 22 maggio 2013 si è costituito formalmente il tavolo Regioni/Ministero per l’avvio dei lavori. Per la natura e le finalità del Progetto Operativo di Assistenza Tecnica, cofinanziato dal FESR per il periodo 2012-2015, gli aspetti specifici del progetto pilota saranno rivolti inizialmente alle Regioni dell’obiettivo Convergenza pur coinvolgendo tutte le Regioni sugli aspetti di impostazione generale al fine di individuare elementi per un potenziale sviluppo a tutto il territorio nazionale degli strumenti che si intende realizzare in questa prima fase d’avvio delle attività della Rete. Nel giugno 2013, sono state avviate le procedure per l’individuazione di un operatore economico, con comprovata esperienza nelle tematiche oggetto dell’affidamento, che possa supportare la DG PaBAAC e le fasi iniziali dei soggetti territoriali nelle seguenti attività: - Progettazione e realizzazione piattaforma on-line, quale strumento per la messa in rete dei siti di produzione e fruizione dell’arte contemporanea; - Predisposizione piano di marketing, che restituisca la definizione di un insieme di azioni di valorizzazione dei siti e del patrimonio ivi contenuto, nonché azioni di sviluppo e promozione; - Predisposizione di un piano di comunicazione che individui le più efficaci modalità per promuovere i percorsi, gli itinerari e le iniziative proprie della Rete del contemporaneo. L’obiettivo delle Rete di mettere in relazione i siti di produzione e fruizione dell’arte contemporanea attraverso una piattaforma on-line, definire un insieme di azioni di valorizzazione dei siti e del patrimonio ivi contenuto, nonché azioni di sviluppo e promozione attraverso un piano di marketing e individuare più efficaci modalità per promuovere i percorsi, gli itinerari e le iniziative proprie della Rete attraverso un piano di comunicazione. Sul piano operativo il progetto è rivolto principalmente alle Regioni del sud ma per la progettazione dell’impianto della Rete sono state coinvolte tutte le Regioni in vista di una futura partecipazione complessiva Nel 2011 la Commissione Cultura, in collaborazione con Vittorio Sgarbi, ha proposto e sostenuto l’organizzazione delle Biennali regionali legate al Padiglione Italia della Biennale di Venezia al fine Pagina 22 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome di valorizzare le differenti espressioni di arte contemporanea di ciascun territorio. L’iniziativa ha portato all’apertura delle seguenti biennali regionali. 18/6 20/6 21/6 22/6 23/6 25/6 27/6 28/6 Siracusa - Galleria Civica Montevergini Ancona - Mole Vanvitelliana Piazzola sul Brenta (Padova) - Villa Contarini Torino - Museo delle Scienze Roma - Palazzo Venezia Spoleto - Palazzo Collicola Milano - Palazzo Lombardia Urbino - Antico Orto dell'Abbondanza 29/6 30/6 3/7 11/7 12/7 13/7 Bologna - Palazzo Fava Bari - Complesso di Santa Scolastica Trieste - Magazzino 26 del Porto Vecchio Isernia - Officina della Cultura Mantova - Palazzo Te Firenze - Villa Bardini / Prato - Museo Pecci 17/7 Parma - Palazzo Pigorini / Reggio Emilia - Chiostri di San Pietro 20/7 Genova - Palazzo della Meridiana 22/7 Pescara - Aurum 23/7 Civitella del Tronto (Teramo) - Fortezza / Lanciano - Museo Santo Spirito 31/7 Reggio Calabria – Villa Zerbi In ciascuna di queste sedi hanno esposto artisti di arte contemporanea legati a quel territorio regionale che hanno avuto produzione artistica negli ultimi dieci anni. Pagina 23 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome j. Spettacolo Lo spettacolo dal vivo è stato un settore a cui la Commissione ha dedicato attenzione ribadendo la necessità di una legge quadro in materia, di trovare strumenti diversi di programmazione per il settore proponendo di utilizzare anche lo strumento dell’Accordo Stato/Regione che tuttavia non ha trovato seguito. E’ stato ribadito in ogni sede la necessità del reintegro del FUS, dell’implementazione degli Osservatori regionali attraverso il progetto ORMA ed alle sue possibili declinazioni e dell’impegno sulle fondazioni lirico-sinfoniche. E’ stato realizzato il progetto sperimentale Teatri del tempo presente, riconosciuta con un documento l’importante esperienza delle Residenzialità ed è sempre stato promosso il confronto con le categorie del settore anche attraverso la collaborazione con l’Agis. Nel 2004, su iniziativa delle Regioni, è stata elaborata una proposta di legge sullo spettacolo dal vivo che disciplinava i principi fondamentali in materia approvata in Conferenza delle Regioni e P.A. l’11 novembre dello stesso anno. La proposta è stata dunque condivisa tra la VII Commissione della Camera, le Regioni e le associazioni di categoria. Il progetto di legge, tuttavia, non ha mai visto la luce. Nel 2009 è stata poi elaborata, su iniziativa parlamentare, una nuova proposta di legge sulla quale la Conferenza delle Regioni si è espressa in maniera fortemente negativa in data 2 luglio 2009 e 22 ottobre 2009, rilevando che l’assetto istituzionale delle competenze previsto dal nuovo progetto di legge era altamente lesivo delle prerogative regionali in materia. Era, infatti, riproposto l’attuale assetto delle competenze e la centralità dello Stato nella definizione e nella gestione degli interventi in ogni settore dello spettacolo, scendendo in livelli di dettaglio che non sono propri di una legge sui principi fondamentali. Il testo unificato delle proposte di legge sullo spettacolo dal vivo approvato dalla VII Commissione della Camera in data 24 febbraio 2010, pur mantenendo un’impostazione complessiva non pienamente condivisibile da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, accoglie tuttavia alcuni significativi rilievi critici e alcune significative proposte formulate dalla Conferenza stessa, tra cui, in particolare, la previsione di Accordi di programma triennali tra MiBAC e Regioni. Premesso il percorso legislativo di settore degli ultimi anni la Commissione ha ritenuto indispensabile fare una riflessione sul Fondo Unico per lo Spettacolo - di seguito FUS – e sulle sue modalità di riparto dando mandato al Coordinamento tecnico di fare un approfondimento e formulare una proposta. Istituito con la legge 163/1985 "per il sostegno finanziario ad enti, istituzioni, associazioni, organismi ed imprese operanti nei settori delle attività cinematografiche, musicali, di danza, teatrali, circensi e dello spettacolo viaggiante, nonché per la promozione ed il sostegno di manifestazioni ed iniziative di carattere e rilevanza nazionali da svolgere in Italia o all'estero", il FUS è ripartito annualmente tra i diversi settori. Secondo quanto disposto dall'art. 1, comma 1, del d.l. 24/2003, Disposizioni urgenti in materia di contributi in favore delle attività dello spettacolo, convertito in legge 82/2003, "In attesa che la legge di definizione dei principi fondamentali di cui all'articolo 117 della Costituzione fissi i criteri e gli ambiti di competenza dello Stato, i criteri e le modalità di erogazione dei contributi alle attività dello spettacolo, previsti dalla legge 30 aprile 1985, n. 163, e le aliquote di ripartizione annuale del Fondo unico per lo spettacolo sono stabiliti con decreti del Ministro per i beni e le attività culturali non aventi natura regolamentare." Chiamata a pronunciarsi sulla legittimità di questo decreto, la Corte costituzionale ha ravvisato la necessità che la vigente legislazione di sostegno delle attività culturali venga rivista in conformità al nuovo dettato costituzionale, dando spazio alle Regioni - lo spettacolo rientra infatti nella materia di legislazione concorrente della "promozione e organizzazione di attività culturali". Nel caso di specie - si legge in un passaggio della motivazione - occorre "passare da una legislazione che regola procedure accentrate forme di gestione degli interventi amministrativi imperniate sulle Regioni, senza che le leggi regionali da sole possano direttamente trasformare la legislazione vigente in modo efficace." Pagina 24 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome Ciò premesso, la Corte ha tuttavia giustificato la "temporanea applicazione" delle disposizioni impugnate per esigenze di continuità, concludendo la sentenza con un monito "appare evidente che questo sistema normativo non potrà essere ulteriormente giustificabile in futuro". (cfr. sentenza n. 255/2004) E' poi intervenuta la legge 239/2005 - Disposizioni in materia di spettacolo - che, all'art. 1, comma 3, recita: "I decreti ministeriali di cui all'articolo 1, comma 1, del decreto-legge 18 febbraio 2003, n. 24, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 aprile 2003, n. 82, concernenti i criteri e le modalità di erogazione dei contributi alle attività dello spettacolo dal vivo di cui alla legge 30 aprile 1985, n. 163, e successive modificazioni, sono adottati d'intesa con la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281. I decreti di cui al presente comma possono comunque essere adottati qualora l'intesa non sia stata raggiunta entro sessanta giorni dalla data della loro trasmissione alla Conferenza unificata da parte del Ministro per i beni e le attività culturali." E' stato quindi un susseguirsi di decreti "a carattere transitorio" adottati d'intesa in Conferenza unificata. Nel 2012 la proposta di legge sullo spettacolo dal vivo, ferma da anni presso la competente Commissione della Camera dei deputati, ha visto un’accelerazione. Il Comitato ristretto ha infatti licenziato il testo sul quale la Conferenza delle Regioni, con il documento del 10 maggio 2012, su proposta della Commissione Cultura, ha proceduto a fare delle valutazioni di merito (testo unificato recante “Legge quadro per lo spettacolo dal vivo” c 136 e abbinate) chiedendo al contempo alla Commissione VII della Camera un’audizione. Ribadendo la necessità di una legge quadro in materia di spettacolo dal vivo per una riforma del settore, anche in considerazione del mutato quadro istituzionale e delle competenze delle Regioni in materia sono stati anche evidenziate alcune criticità: - l’eccessivo dettaglio dei contenuti del testo incompatibili con una legge “quadro”; - appare decisamente poco chiara la filiera decisionale così come delineata dalla proposta di legge, con particolare riferimento ai compiti specifici del Ministero, del Consiglio per lo spettacolo e della Conferenza Unificata, rispetto alla quale manca una precisa definizione degli strumenti attraverso i quali la stessa è tenuta ad operare. Occorrerebbe individuare un percorso chiaro e semplice circa la proposta e l’approvazione di riparto del FUS, nonché chiarire a quali soggetti istituzionali far riferimento la “contitolarità” del FUS; - la soppressione, fra i principi fondamentali, della proposta della tutela sociale dei lavoratori dello spettacolo dal vivo appare grave perché non riconosce espressamente e legislativamente agli artisti, ai tecnici ed agli organizzatori dello spettacolo (tutti) lo status di lavoratori – (approvato poi con legge n. 92172 del 28 giugno 2012 il riconoscimento per l’indennità di disoccupazione agli artisti) - la mancata menzione e relazione tra l’Osservatorio nazionale ed il sistema degli Osservatori regionali. E’ apprezzata la previsione degli Accordi di programma, importante innovazione istituzionale, anche in chiave di applicazione concreta della competenza concorrente ai sensi dell’art.117 della Costituzione, ma proprio per questo tutti i soggetti istituzionali andrebbero posti al centro dell’impianto legislativo, come strumento prioritario di programmazione delle risorse ministeriali e regionali, e non previsti come mera opzione marginale. Prendendo spunto dal disegno di legge presso la competente Commissione della Camera e considerata la delicata e sempre più precaria situazione del settore e l’esigenza di dare risposte concrete nel breve termine, in ragione del tempo trascorso dal monito della Corte senza che sia stata attuata la prospettata revisione della normativa di settore, la Commissione Cultura ha proposto al MiBAC di valutare la possibilità di addivenire - anche in via sperimentale - ad un Accordo per l’allocazione delle risorse del Pagina 25 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome fondi per lo spettacolo statali e regionali in base alle disposizioni di cui all'art. 4 del d.lgs. 281/1997 o all'art.8, comma 6, della legge 131/2003 (legge La Loggia). Giungere quindi ad un’intesa “forte” in Conferenza Stato/Regioni nella quale prevedere Accordi bilaterali con le singole Regioni. Questo al fine di garantire politiche mirate sui territori, all’interno di una strategia generale, ottimizzando le risorse. La proposta, sostenuta anche da ANCI, UPI e Agis, nonostante le sollecitazioni non ha trovato riscontro. Sulle Fondazioni lirico-sinfoniche nel dicembre 2010 le Regioni hanno chiesto ed ottenuto l’apertura di un tavolo di confronto orientato alla riforma del settore all’interno di una strategia condivisa, idonea ad affrontare gli aspetti organizzativo-funzionali e finanziari conseguenti e rispettosa dei principi costituzionali sanciti e ribaditi. Il 2 marzo 2011 è istituito, con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, un gruppo di lavoro del quale facevano parte, oltre ai rappresentati dello Stato, Regioni e Comuni. Il gruppo insediatosi il 22 marzo 2011 e riunitosi fino a giugno 2011 ha predisposto una bozza mai sottoposta dal Ministero alla Conferenza Unificata nè tantomeno ad una consultazione allargata. A poche settimane dalla scadenza della delega– 31 dicembre 2012 – la DG Spettacolo del MiBAC convoca le Regioni, in sede tecnica, per una consultazione su una ipotesi di regolamento sulle Fondazioni lirico-sinfoniche. A seguito di questo incontro è convocata una riunione interregionale, 27 novembre 2012, durante la quale viene assunta una posizione contraria alle proposte formulare dalla Direzione poi confermate sia dalla Commissione Cultura che dalla Conferenza delle Regioni. Il 22 dicembre 2012 il Consiglio dei Ministri ha comunque licenziato il DPR che regolamenta le Fondazioni trasmesso poi alle Regioni dalla Conferenza Unificata per l’espressione del parere. Alla luce della posizione assunta della Conferenza della Regioni in data 6 dicembre 2012, dopo un ampio dibattito, il Coordinamento tecnico interregionale ribadisce e rafforza, a seguito della lettura dello Schema di Decreto sul riordino delle Fondazioni Lirico-sinfoniche, le posizioni già assunte nel documento del 27 novembre 2012, approvato successivamente anche dalla Conferenza delle Regioni, sia dal punto di vista metodologico che dell’articolazione del testo. Nel merito, considerato che con Decreto ministeriale del 2 marzo 2011, era stato istituito dal MIBAC un apposito gruppo di lavoro interistituzionale con Regioni e Anci e che il lavoro di tale gruppo non è stato assunto quale base del Regolamento proposto è sottolineata l’assenza di un reale iter concertativo. La Conferenza delle Regioni esprime quindi sul DPR – l’11 aprile 2013 – un parere negativo. L’11 luglio 2013 la Conferenza delle Regioni e P.a., approva un documento, trasmesso al Ministro per i beni e le attività culturali, nel quale si evidenzia che in una fase storica di profonda criticità socio-economica in cui le istituzioni sono impegnate a re-impostare le direttrici di sviluppo del Paese, le Regioni riaffermano la centralità del settore cultura nelle politiche di rilancio territoriale, rinnovando il proprio sostegno al settore dello spettacolo dal vivo, convinte che l’emersione e la valorizzazione del potenziale creativo costituisca le solide fondamenta di un tessuto sociale coeso ed economicamente attivo. Nel documento sono quindi ribaditi alcuni assets strategici propri di un’efficace politica di sostegno da condividere con il Governo a partire da: - un più intenso dialogo inter-istituzionale a garanzia di un approccio sistemico coordinato che parta da una riflessione congiunta periodica, stabile e di lungo periodo tra i differenti livelli istituzionali; - un’architettura normativa idonea; - certezza del sostegno finanziario e previsione di meccanismi incentivanti; - previsione di meccanismi stabili normativi e fiscali di incentivazione. La Commissione Cultura chiamata ad esprimere un parere sui Decreti concernenti criteri e modalità di erogazione dei contributi in favore delle attività di spettacolo dal vivo ha rilevato che il taglio dei fondi aggrava la Pagina 26 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome già complessa situazione finanziaria del settore dello spettacolo dal vivo invitando il MiBAC a prevedere un reintegro del FUS. Esprimendo parere favorevole ai Decreti è stato ricordato, altresì, che si è in attesa da anni di avere un confronto responsabile sulla governance del settore a partire dalle sentenze della Corte Costituzionale che hanno ravvisato la necessità di un adeguamento della vigente legislazione al “nuovo” dettato costituzionale applicando pienamente il principio della legislazione concorrente nel quale il settore spettacolo dal vivo ricade, come peraltro ampiamente argomentato anche nella Relazione dello scorso anno. Negli ultimi anni si è assistito, in particolare in alcune realtà, ad una diversa modalità di sostenere lo spettacolo dal vivo attraverso le Residenze. E’ dunque emersa l’esigenza da parte di alcune Regioni, in particolare quelle in cui queste realtà sono maggiormente radicate, di condividere gli elementi in comune di queste esperienze e riconoscere le Residenze come un modello di sviluppo valido per lo spettacolo dal vivo che può assumere articolazioni differenti in base alle peculiarità dei territori. Anche per questo è stato predisposto un documento, approvato dalla Commissione Cultura il 23 gennaio 2013, che indica le peculiarità delle Residenze riconoscendone la validità Emerge dunque che la Residenza, ma ancor più il Sistema delle Residenze inteso come network regionale ed interregionale, configura diverse opportunità: - mettere insieme produzione, promozione, formazione del pubblico e attività di gestione attraverso la ricerca dell’equilibrio tra la visione artistico-culturale, la sostenibilità sociale e l’efficacia economica; - consolidare il livello produttivo-artistico di una compagnia con un livello di ricerca artistica migliore grazie alla possibilità di utilizzare spazi attrezzati ed alla maggiore disponibilità di risorse economiche (produzione) - fare programmazione di medio-lungo periodo attraverso una organizzazione articolata ed efficiente (gestione); - ottimizzare le risorse anche attivando strategie di fund raising strutturate; - condividere le esperienze attraverso il network. Per le amministrazioni pubbliche questo modello di gestione per lo spettacolo dal vivo può voler dire: - creare sui territori luoghi stabili e innovativi di cultura connessi in rete regionale ed interregionale; - favorire una visione integrata delle discipline afferenti lo spettacolo dal vivo, orientata alla contaminazione tra le diverse esperienze dello spettacolo favorendone la creazione e l’esecuzione; - ottimizzare la distribuzione delle risorse destinate allo spettacolo dal vivo; - avere un interlocutore certo da sostenere e far crescere nel medio-lungo periodo. Alla luce di quanto sopra le Regioni riconoscono nelle Residenze un modello di sviluppo valido per lo spettacolo dal vivo che può assumere articolazioni differenti in base alle peculiarità dei territori. E’ del primo luglio 2014 l’approvazione del Decreto Nuovi criteri e modalità per l’erogazione, l’anticipazione e la liquidazione dei contributi allo spettacolo dal vivo a valere sul Fondo Unico per lo Spettacolo che cambia le regole di assegnazione del Fondo Unico per lo Spettacolo – FUS – ed è nello stesso Decreto che trova spazio – articolo 45 – l’intesa MiBACT/Regioni per l’assegnazione dei fondi alle Residenze. La Commissione ha colto l’esigenza emersa in particolare da parte di alcune Regioni, dove queste realtà sono maggiormente radicate, di condividere gli elementi in comune di queste esperienze e riconoscere le Residenze come un modello di sviluppo valido per lo spettacolo dal vivo che può assumere articolazioni differenti in base alle peculiarità dei territori. La Commissione, in un suo documento, ha preferito parlare di Sistema delle Residenze inteso come network regionale ed interregionale che configura diverse opportunità, per settori che vanno dalla prosa alla musica al teatro, comprendendo dunque le diverse espressioni artistiche dello spettacolo dal vivo. L’Intesa di cui al Decreto ministeriale Pagina 27 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome 1 luglio 2014 è stata concordata e redatta ed è in attesa di iniziare il suo iter formale presso la Conferenza Stato/Regioni. Dal Sistema delle Residenze al teatro ed in particolare al progetto Teatri del Tempo Presente una nuova iniziativa di promozione del settore. La Commissione Cultura in accordo con il MiBAC ha avviato la realizzazione di questo progetto finalizzato alla valorizzazione della scena teatrale italiana contemporanea di nuova generazione e si rivolge ad artisti under 35 al fine di sostenerne finanziariamente la produzione e la circuitazione. Hanno aderito al progetto le Regioni Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria e Veneto avviando un percorso di concertazione che ha portato, prima, all’individuazione di linee guida comuni, e poi, alla firma di nove protocolli d’intesa che hanno puntato a - promuovere processi rivolti all'innovazione in campo artistico, alla sperimentazione dei nuovi linguaggi della scena, alla multidisciplinarietà con particolare riguardo ai giovani e alla promozione di nuovi talenti; - valorizzare la dimensione di rete che si potrà creare tra le diverse regioni partecipanti mirando ad un progetto policentrico piuttosto che a una serie di progetti isolati; - creare e valorizzare reti interregionali di partenariato sia al livello delle istituzioni che degli operatori; - promuovere azioni rivolte all’ampliamento del pubblico e alla diffusione dello spettacolo presso le generazioni più giovani e le fasce di pubblico con minori opportunità di fruizione; - qualificare l’accoglienza dei processi artistici e dell’incontro con lo spettatore; - adottare strumenti che consentano una razionalizzazione sul piano degli interventi delle risorse statali e regionali disponibili, al fine di evitarne la frammentazione garantendo una maggiore efficacia della spesa, anche attraverso lo scambio reciproco di conoscenze ed informazioni in merito all’offerta culturale e agli strumenti economici di intervento adottati. Le azioni messe in campo consistono nel sostegno e nella diffusione del lavoro di formazioni di artisti della scena under 35, considerando tale limite di età in termini di prevalenza all’interno della compagine artistica, con particolare riferimento al nucleo registico e autorale. I soggetti attuatori sul territorio regionale sono stati individuati nell’ambito del sistema teatrale territoriale, tra teatri stabili ad iniziativa pubblica, teatri stabili ad iniziativa privata, teatri stabili d’innovazione per la ricerca e sperimentazione e per l’infanzia e la gioventù, residenze teatrali, festival di teatro e/o danza, teatri comunali, organismi di distribuzione, promozione e formazione del pubblico. Requisiti indispensabili richiesti sono stati: la disponibilità di uno o più spazi teatrali per la realizzazione delle diverse fasi del progetto e l’aver svolto negli ultimi anni attività di rilevanza nazionale o internazionale, funzioni di talent scout e di accompagnamento per le nuove generazioni di artisti della scena, modalità produttive innovative nel campo del teatro e della danza contemporanei, esperienza nel campo dell’affiancamento ai processi di produzione. Per l’affidamento dell’attuazione del progetto, in generale, è stata adottata la modalità dell’avviso pubblico, ad eccezione dei casi in cui la Regione era già dotata di soggetti preposti alla diffusione, rinnovamento e promozione delle attività di spettacolo dal vivo. Le proposte di artisti under 35 attivi nei territori regionali, sono state selezionate attraverso il filtro degli avvisi pubblici o attraverso manifestazioni deputate all’individuazione delle eccellenze artistiche quali i premi. Il finanziamento messo a disposizione dal MiBAC è di 300.000,00 euro, pari al 50% del contributo pubblico. Il rimanente 50% del contributo pubblico è a carico delle Regioni partecipanti. Supporto indispensabile alla riforma del settore è la presenza degli Osservatori regionali per lo spettacolo dal vivo. La Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome, su proposta della Commissione, ha approvato il 16 dicembre 2010 il “Progetto interregionale per la realizzazione di osservatori Pagina 28 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome regionali e la collaborazione con l’Osservatorio nazionale nel settore delle politiche per lo spettacolo” - di seguito “Progetto ORMA” - da attuarsi in continuità con l’omonimo precedente progetto approvato dalla stessa Conferenza e realizzato nel periodo aprile 2008 - dicembre 2010. Per la realizzazione del progetto precedente le Regioni si sono avvalse della collaborazione della Fondazione Fitzcarraldo Onlus, della Fondazione ATER e di Eccom Progetti s.r.l., che hanno all’uopo costituito un‘Associazione Temporanea d’Impresa, occupandosi rispettivamente delle tre macro aree regionali, Nord, Centro e Sud, nelle quali è stato suddiviso il territorio per ottimizzare la gestione del progetto. Ai fini della prosecuzione del Progetto ORMA è stata data continuità all’ATI, costituita da ATER Associazione Teatrale Emilia-Romagna, Fondazione Fitzcarraldo ed ECCOM Progetti s.r.l., lasciando tuttavia alle singole Regioni l’impegno di sottoscrivere, con il soggetto territorialmente competente, la convenzione attuativa il cui format è stato preventivamente concordato durante la seduta della Commissione Cultura del 25 maggio 2011 ed approvato dalla Conferenza delle Regioni e Province autonome il 7 luglio 2011. In tale contesto l’ATI si impegna a garantire: a. il coordinamento nazionale del progetto finalizzato ad assicurare coerenza e interazione tra le attività svolte nelle singole Regioni e tra queste ed il livello nazionale, con particolare riferimento all'Osservatorio nazionale dello Spettacolo". b. l’assistenza nelle funzioni più direttamente riconducibili agli aspetti informatici che potrà essere fornita al CISIS o ad altri soggetti indicati dalle Regioni; c. azioni finalizzate alla prosecuzione della sperimentazione avviata nelle singole Regioni, con particolare riferimento all’implementazione delle diverse aree del monitoraggio permanente così come previste dal sistema di rilevazione. Il Progetto è diventato anche un case study europeo sia per il numero di amministrazioni coinvolte che per la tipologia di progetto. Con l’annualità 2012/2013 la seconda fase del Progetto ORMA, approvato dalla Conferenza delle Regioni e P.a., il 16 dicembre 2010, volge al termine. Il progetto viene realizzato su base di accordi tra le singole Regioni e tre società, che operano disgiuntamente: Ater-Associazione Teatrale Emilia Romagna, ECCOM Progetti s.r.l. e Fondazione Fitzcarraldo (costituitasi all’uopo in ATI - Associazione Temporanea d’Impresa ). Tali accordi sono stati stipulati prendendo come riferimento il format della convenzione attuativa approvata durante la seduta della Conferenza delle Regioni e P.a. del 7 luglio 2011. Le attività hanno preso avvio secondo calendarizzazioni differenti, essendo la tempistica dettata dai tempi di approvazione degli accordi da parte delle singole Regioni. Gran parte di essi, peraltro, sono stati approvati alla fine del 2011. Va ribadito che non tutte le Regioni e Province Autonome che avevano aderito alla prima fase del progetto Orma (2008/2010) sono presenti in questa fase dei lavori. In alcuni casi ciò è stato dettato da fattori esogeni e contingenti, in primis, il “patto di stabilità” che ha impedito di dare seguito ad intese già avviate. Le Regioni coinvolte attivamente nel progetto, che hanno sottoscritto una convenzione con una delle società che compongono l’ATI che segue ORMA, sono 13 – Abruzzo, Provincia Autonoma di Bolzano, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Sardegna, Provincia Autonoma di Trento e Veneto. Un numero certamente rappresentativo dell’intero Paese. Il progetto ORMA ha il merito di aver creato una prima rete di Osservatori regionali dello spettacolo usufruendo di economie di scala legate al fatto che non è stato costituito un solo osservatorio per una sola Regione ma più osservatori per più Regioni, creando così anche il presupposto per consentire in futuro la comparazione dei dati raccolti anche in territori differenti. Il Progetto è diventato anche un Pagina 29 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome case study europeo sia per il numero di amministrazioni coinvolte che per la tipologia di progetto. Si ipotizza l’organizzazione di un incontro conclusivo anche aperto ad operatori pubblici e privati, finalizzato ad una riflessione sui risultati emersi e sugli sviluppi potenziali del progetto da parte delle singole Regioni, all’interno di un disegno nazionale che coinvolga il Ministero per i beni e le Attività Culturali e gli Enti Locali. Sul piano delle relazioni, come si è già avuto modo di dire, sono stati intensi i rapporti del Coordinamento Cultura con l’Agis a livello nazionale, a positivo sviluppo di quelli tenuti da ciascuna Regione con le Unioni regionali dell’Agis per la tutela, il sostegno e lo sviluppo delle attività dell’esercizio cinematografico e dello spettacolo dal vivo. Pagina 30 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome Audiovisivo e Film Commissions La Commissione Cultura ha dedicato larga parte delle attività alle criticità del settore cinematografico esprimendosi sulla revisione dei decreti ministeriali e sulla programmazione triennale 2012/2014, chiedendo nuovamente la revisione dell’impianto normativo di rango superiore ed elaborando una proposta di governance del settore cinematografico ed audiovisivo in Italia., affrontando i temi della digitalizzazione degli schermi cinematografici, della liberalizzazione degli esercizi e degli aiuti di stato per il cinema coinvolgendo le Film Commissions attraverso l’Associazione Italiana delle Film Commissions- IFC. Così come per lo spettacolo l’11 luglio 2013 la Conferenza delle Regioni e P.a., approva un documento, trasmesso al Ministro per i beni e le attività culturali, nel quale si evidenzia che in una fase storica di profonda criticità socio-economica in cui le istituzioni sono impegnate a re-impostare le direttrici di sviluppo del Paese, riaffermano la centralità del settore cultura nelle politiche di rilancio territoriale, rinnovando il proprio sostegno al settore dell’audiovisivo, convinte che l’emersione e la valorizzazione del potenziale creativo costituisca le solide fondamenta di un tessuto sociale coeso ed economicamente attivo. Nel documento sono quindi ribaditi alcuni assets strategici propri di un’efficace politica di sostegno da condividere con il Governo a partire: - da un dialogo inter-istituzionale a garanzia di un approccio sistemico coordinato. Un approccio strategico necessita di una riflessione congiunta periodica, stabile e di lungo periodo tra i differenti livelli istituzionali; - dalla necessità di rivedere il decreto legislativo 28/2004 – normativa quadro articolata con eccessivo dettaglio, vasta ed auto applicativa come peraltro indicato dalla Corte costituzionale, con la sentenza 285/2005, prescrivendo un intervento dello Stato che individui norme giuridiche che siano in grado di guidare – attraverso la determinazione di principi fondamentali – la successiva normativa regionale di settore. L’aggiornamento e l’adeguamento normativo costituiscono le fondamenta del rilancio strategico e la garanzia di funzionalità dei meccanismi concertativi e attuativi; - dalla necessità di dare stabilità alle agevolazioni fiscali per il settore dell’audiovisivo ampliandone la dotazione finanziaria. La Commissione Cultura ha avuto modo, come ogni anno, di esprimersi sui quattro decreti ministeriali recanti: - modalità tecniche di sostegno all’esercizio e alle industrie tecniche cinematografiche; - modalità tecniche per il sostegno alla produzione ed alla distribuzione cinematografica; - composizione e attività della commissione per la cinematografia, nonché modalità di valutazione dell’interesse culturale delle opere cinematografiche: - modalità tecniche di erogazione e monitoraggio dei contributi percentuali sugli incassi realizzati in sala dalle opere cinematografiche. Le Regioni, pur esprimendo un parere favorevole sui decreti, hanno ricordato che sul Decreto legislativo 28/2004, fonte dei Decreti oggetto di pareri e intese, hanno espresso all’atto della sua emanazione un parere negativo cui ha fatto seguito una sentenza della Corte Costituzionale in materia (n. 285/2005). La Corte ha chiarito che il Decreto legislativo non contiene “principi fondamentali”, bensì una normativa di dettaglio vasta, articolata ed autoapplicativa. Nel dicembre 2011 le Regioni hanno espresso sui medesimi Decreti pareri favorevoli condizionati all’accoglimento di alcuni emendamenti, peraltro recepiti, e in particolare hanno espresso intesa al Decreto del Ministero per i beni e le attività culturali recante modalità tecniche di erogazione e monitoraggio dei contributi Pagina 31 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome percentuali sugli incassi realizzati in sala dalle opere cinematografiche condizionata all’apertura di un tavolo di lavoro per elaborare una proposta di modifica al Decreto legislativo 28/2004. Pur essendosi intensificata la collaborazione con la Direzione Cinema del Ministero per i beni e le attività culturali non si è giunti a tutt’oggi ad una proposta articolata di revisione del suddetto Decreto legislativo, ma è stata elaborata e condivisa una proposta di governance del settore cinematografico ed audiovisivo in Italia propedeutica per una revisione normativa. I temi affrontati nel documento riguardano in particolare produzione, promozione, esercizio, finanziamenti europei, acquisizione di risorse per il sostegno al cinema, assetti di mercato e antitrust, rapporti con l’UE e aiuti di stato, formazione e pirateria. Le Regioni sono state chiamate ad esprimersi anche sullo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma triennale 2012/2014 predisposto dalla consulta territoriale per le attività cinematografiche chiedendo ed ottenendo alcune modifiche. E’ stato chiesto ed ottenuto di istituire un tavolo permanente con le Regioni, attraverso la Conferenza delle Regioni e P.a., per coordinare, anche attraverso specifici accordi, l’attività di promozione delle attività cinematografiche in Italia e all’estero al fine di: - supportare le iniziative più meritevoli sul piano della promozione della cultura cinematografica e del cinema di qualità in Italia e all’estero; - razionalizzare gli interventi di sostegno; - sviluppare le attività di restauro, valorizzazione e digitalizzazione del patrimonio filmico delle cineteche; - promuovere il cinema nelle aree meno servite del Paese, ferma restando la verifica della qualità delle iniziative proposte, anche attraverso iniziative di particolare valore sociale unitamente a quello promozionale; - sviluppare la cultura cinematografica, anche del pubblico giovane, attraverso mirate attività di promozione. La Commissione Cultura ha, in particolare, espresso la propria posizione anche sul progetto di comunicazione della Commissione europea sugli aiuti di stato a favore delle opere cinematografiche e di altre opere audiovisive articolandola in un documento trasmesso al Dipartimento per le politiche comunitarie e veicolato direttamente anche in sede europea. Nel 2013 la Commissione europea ha pubblicato la bozza di “Nuove linee guida in materia di aiuti di Stato al cinema/audiovisivi” a seguito dei contributi inoltrati dagli Stati membri nella precedente consultazione. Rispetto alla precedente versione risultano accolte alcune delle richieste avanzate dalle Regioni italiane con particolare riferimento alla percentuale massima di territorializzazione delle spese. La Commissione europea propone, infatti, il doppio binario a seconda del meccanismo di aiuto concesso dallo Stato membro: se si tratta di aiuti concessi sotto forma di sovvenzioni, la percentuale massima di territorializzazione è riferita al bilancio di produzione e rimane all'80%; se si tratta invece di agevolazioni sulle spese di produzione (ad esempio sgravi fiscali), la percentuale massima è riferita all'importo dell'aiuto ed è pari al 160% (noi chiedevamo il 150%), purché le spese soggette ad obblighi territoriali non superino l’80% del bilancio di produzione. Risulta accolto anche il principio in base al quale la modernizzazione dei cinema e la loro digitalizzazione viene mantenuta nell'ambito della deroga culturale. E’ stato invece attivo il confronto e la collaborazione tra Regioni e MiBAC – Direzione Cinema, con importanti interlocuzioni con l’Agis/Anec, sul tema della digitalizzazione delle sale Pagina 32 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome cinematografiche. E’ necessario infatti che le sale cinematografiche convertano i propri schermi al digitale. In Italia ci sono circa 3.814 schermi di cui 1.701 digitalizzati e 2.113 ancora da digitalizzare (dati aggiornati a giugno 2012 – Fonte Anec e Regioni su rielaborazione MiBAC). Il mancato passaggio alla tecnologia digitale comporterebbe la chiusura degli esercizi dal momento che non ci sarà più la produzione e distribuzione di pellicola a livello mondiale. Nell’affrontare il tema, considerato che circa due terzi degli schermi devono ancora essere convertiti, è emerso che, per vari motivi, gli attuali strumenti di sostegno finanziario, sia pubblici (tax credit, contributi statali e bandi regionali) sia privati (cd. “virtual print fee”-VPF), non hanno un impatto sostanziale sui piccoli e piccolissimi esercenti, in quanto ciascuna delle misure menzionate è accessibile solamente a intervento di digitalizzazione effettuato presupponendo da parte dell’esercente una disponibilità finanziaria preventiva. Il costo della conversione è stimato in circa ottantamila euro per schermo. Alla luce di quanto sopra è stato predisposto, in collaborazione con il Coordinamento Attività produttive della Conferenza delle Regioni e P.a., un documento che sostiene la possibilità di rendere ammissibile la cedibilità del credito d’imposta al fine di consentire anche alle molte aziende mediopiccole di usufruire del tax credit digitale. La proposta delle Regioni è stata indirizzata al disegno di legge annuale PMI in attuazione dell’art. 18 della legge 180/2011 recante “Norme per la tutela della libertà d’impresa. statuto delle imprese” ed è stata trasmessa al “Tavolo PMI”, gruppo di lavoro ufficiale istituito presso il Ministero dello sviluppo economico cui partecipano anche Regioni e categorie. La proposta è stata poi accolta ed inserita all’articolo 51 del decreto legge 22 giugno 2012, n. 83 Misure urgenti per la crescita del Paese. Strettamente collegata al tema del sostegno finanziario è stata affrontata la questione della legittimità della cumulabilità dei contributi statali e regionali. In particolare, secondo quanto reso noto dal Dipartimento politiche europee con nota del 29 dicembre 2011 al quale è stata inoltrata la richiesta, senza scendere nel dettaglio, il cumulo tra gli aiuti di importo limitato e gli aiuti in de minimis non deve superare i 500.000 euro e che gli aiuti in de minimis, cumulati tra loro, ricevuti dall’impresa non devono superare il massimale consentito. E’ stato inoltre chiarito che “nella predisposizione di un regime o di una misura di aiuto, ferma restando la soglia massima di intensità dell’aiuto che la specifica norma comunitaria stabilisce, ogni amministrazione è libera di fissare limiti di intensità di aiuto inferiori così come stabilire l’incumulabilità con altre misure di aiuto anche laddove la norma comunitaria, a determinate condizioni, lo consenta.” Dunque la cumulabilità degli aiuti è consentita a determinate condizioni mentre la previsione di incumulabilità è una scelta. Altro tema dibattuto, e sul quale è stato chiesto un chiarimento sia al Ministro per i beni e le attività culturali che al Ministro per lo sviluppo economico, è stata l’applicazione disposizioni in materia di liberalizzazioni degli esercizi cinematografici così come prevista dalle leggi di conversione del 14 settembre 2011, n.148 e del 22 dicembre 2011, n. 214. Non è pervenuta alcuna risposta ufficiale, ma le Regioni hanno ricordato che le sentenze della Corte costituzionale n. 255 e n. 256 del 2004 hanno chiaramente ricondotto lo “spettacolo” nell’ambito della materia concernente la “valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione delle attività culturali” specificando inoltre che “le attività di sostegno degli spettacoli”, tra i quali evidentemente rientrano le attività cinematografiche, sono riconducibili alla materia “promozione ed organizzazione di attività culturali”. La questione è se il cinema, in virtù appunto della sua specificità di attività di carattere culturale, è esente dall’applicazione delle disposizioni in materia di liberalizzazioni previste dalle normative nazionali. Nella maggior parte delle attività precedentemente indicate è stata coinvolta l’Associazione Italiana Film Commissions – IFC – che sui territori regionali rilancia il ruolo di forte componente tecnica Pagina 33 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome della filiera industriale a sostegno della produzione filmica nazionale e internazionale e dunque è a più stretto contatto con criticità di settore di carattere operativo. In un contesto economico difficile come quello in corso le Film Commissions sono uno strumento importante perché il settore rimanga o diventi fonte di reddito e occupazione per i territori regionali. Il permanente confronto tra le Regioni e l’IFC, fatto di uno scambio reciproco di esperienze, di buone pratiche, di competenze e di reciproco riconoscimento è un presupposto necessario per valorizzare i territori attraverso il settore. Pagina 34 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome k. Cultura creativa La Commissione, attenta alle innovazioni nei settori di competenza, ha dato ampio spazio nel corso degli anni a quella che possiamo definire cultura creativa. Ha incontrato in audizione i rappresentanti del progetto Cineama: piattaforma social web per la produzione di opere cinematografiche low budget tramite crowdsourcing/funding e per la distribuzione "social" dei film. L’interessante idea da cui prende vita Cineama è quella rinnovare il settore cinematografico italiano, svincolandolo dai meccanismi produttivi e distributivi legati alle majors che lasciano poco spazio ai giovani e alle proposte più coraggiose e innovative. Cineama è una piattaforma di social networking e un servizio online per la produzione e distribuzione alternativa di film low budget, tramite le pratiche partecipative del crowdsourcing e crowdfunding ovvero attraverso la partecipazione creativa e finanziaria degli utenti. Le possibilità offerte dalla rete garantiscono l’emergere di nuovi modelli organizzativi che stanno trasformando gli utenti in soggetti attivi, consumatori e al tempo stesso produttori di contenuti. Il progetto Cineama offre agli utenti possibilità di produrre, distribuire, restaurare e comunicare. I referenti di Cineama sono stati messi in contatto con IFC per possibili collaborazioni legate soprattutto all’uso della strumentazione per la creazione del prodotto cinematografico. Ancora altro progetto innovativo illustrato in Commissione è stato Liber Liber nato dalla considerazione che se la digitalizzazione di un oggetto culturale, come un libro o un brano musicale, ne consente la duplicazione a costi sostanzialmente nulli, e se anche la trasmissione di questi contenuti, in pochi secondi e in tutto il mondo, costa tendenzialmente zero, per la cultura si apre una nuova stagione. Non si tratta semplicemente di consentire il "download" gratuito (e legale) di libri e musica. Questo è certamente possibile, e lo si fa, ma il vero punto di svolta è che si rende concretamente disponibile l'immenso patrimonio culturale nel Pubblico Dominio. La digitalizzazione della cultura consente inoltre di avvicinarla ai giovani, di raggiungerli facilmente a casa e a scuola. E ancora: gli oggetti digitali sono molto più accessibili e fruibili di quelli tradizionali. Un e-book è perfettamente fruibile anche da un non vedente (display braille, sintesi vocale, ecc.), da un anziano con forte miopia (zoom dei caratteri), dai portatori di handicap che per problemi motori non possono sfogliare un libro tradizionale (comandi vocali per l'avanzamento delle pagine, o tramite speciali joystick). Per non parlare delle potenzialità degli audiolibri (Liber Liber, anche con l'aiuto di attori, professionisti e no, ne ha realizzati già a decine). La proposta formulata da Liber Liber, è di realizzare un progetto pilota, rivolto alla scuola e alle biblioteche, che consenta il libero accesso alla loro mediateca. E avviare poi, in fasi successive e dopo aver verificato l'interesse delle scuole e delle biblioteche, progetti più specifici. Dall'avvicinare i giovani all'editoria elettronica, coinvolgendoli nella creazione di e-book e audiolibri, fino a progetti strutturali, come il progetto "Open Alexandria", creato in collaborazione con Wikimedia Italia (associazione nota per Wikipedia) che consiste nello sviluppo di una piattaforma Open Source per la gestione e distribuzione di contenuti culturali, che risolverebbe l'annoso problema dei contenuti culturali pubblici che tuttavia non emergono nei motori di ricerca e che, nonostante la loro ricchezza e valore, sono ignorati dal grande pubblico. Digitalife e RomaeuropaWebfactory sono due dei progetti della Fondazione RomaEuropa presentati dal Direttore Fabrizio Grifasi durante una delle sedute della Commissione. La Fondazione Romaeuropa e Telecom Italia proseguendo l’indagine artistica nell’ambito delle nuove tecnologie nella convinzione che esse stiano ridefinendo l’orizzonte culturale contemporaneo, raccontandoci un futuro che è già presente elaborano il progetto Digitalife che vuole inscenare la meraviglia della tecnologia mettendo lo spettatore in una relazione non abituale con il mondo dell’arte Pagina 35 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome lontano dal concetto di genere, favorendo l’eterogeneità delle tecniche, delle pratiche e degli artisti. Digitalife non è quindi solo una mostra, ma un percorso, una piattaforma modulare che ha nel progetto espositivo all’EX GIL il suo cuore pulsante, ma che si compone di una serie di collaborazioni, incontri, eventi, che fanno del progetto una panoramica a 360° sull’innovazione e sui suoi artefici. Digitalife è parte di un percorso che la Fondazione Romaeuropa Arte e Cultura ha intrapreso da diversi anni a partire dalle arti dello spettacolo. Così, artisti diversi come Robert Lepage, la Fura dels Baus, Santa Sangre, Saburo Teshigawara o Masbedo con Glima hanno saputo creare un mondo fantastico utilizzando le immagini per plasmare nuovi ambienti. Il lavoro sulla memoria che Romeo Castellucci ha portato avanti nei suoi film sulla Tragedia Endogonidia, le installazioni performative di Jan Fabre o quelle di William Forsythe mettono il pubblico in una relazione molto inusuale con il mondo dello spettacolo. Sono ricerche tra loro diversissime, unite tuttavia nell’esplorazione dei limiti che le nuove tecnologie hanno permesso di immaginare. Romaeuropa Webfactory si sviluppa, sempre in partnership con Telecom Italia, nel periodo 2008-2011. Un progetto congiunto per raccogliere e sviluppare le esigenze e gli stimoli provenienti dalle nuove forme d'arte, generate o veicolate attraverso la rete nell'era del web 2.0. Il progetto si pone l’obbiettivo di indagare e valorizzare - attraverso quattro contest dedicati a video art, scrittura creativa, musica elettronica e advertising - la nuova creatività presente sul web sotto forma di User Generated Contents, i contenuti generati dagli utenti. Dopo il successo della prima edizione, nel 2010 si riaccendono le macchine digitali dell’officina virtuale Romaeuropa Webfactory per rilanciare il confronto e la competizione fra i migliori artisti e creativi del web 2.0. Una community sempre più ampia – 18.000 contatti - che, dalla dimensione virtuale, produce sguardi sempre nuovi sul mondo reale. La community si rafforza grazie alla nuova piattaforma web, che si presenta con una nuova veste dinamica ed esperienziale, agevolando la navigabilità e consentendo una maggiore integrazione e partecipazione attiva degli utenti. REWF è la rappresentazione, nel mondo del web 2.0, dell’abbattimento delle frontiere perché i nuovi linguaggi digitali, le nuove pratiche estetiche non possiedono il concetto di confine geografico, anagrafico, creativo. Tra le audizioni dedicate alla cultura innovativa si ricorda l’intervento del prof. Pier Luigi Sacco, ordinario di Economia della Cultura presso l’università IULM di Milano, che ha presentato in Commissione una relazione sulle Industrie creative a livello regionale in una comparazione Europea. La tesi del professore si propone di mettere a fuoco modelli, metodi ed esperienze per cogliere al meglio le opportunità di innovazione culturale che permettono di lavorare sui nuovi percorsi di sviluppo. L’Italia – ha sostenuto Sacco - è da sempre concentrata sulla valorizzazione e su operazioni volte alla conservazione, ma non ha trovato una propria collocazione sul mercato, né è nella condizione di porsi come elemento trainante dell’economia. Si pensa, erroneamente, che la cultura non crei ritorno economico. Si deve invece cambiare totalmente visione e allinearsi sulle posizioni europee secondo le quali, al contrario, è dimostrabile che la capacità innovativa di un Paese è fortemente legata alla partecipazione attiva nel settore della cultura. Esiste dunque un forte rapporto tra cultura e capacità innovativa di un territorio, tra cultura e welfare, tra cultura e sostenibilità sociale e ambientale. I cittadini che “usufruiscono” della cultura sono più sani e si relazionano meglio con l’ambiente circostante, risparmiando di conseguenza in risorse pubbliche destinate alle cure sanitarie e ambientali. Per diventare competitivi, però, bisogna realizzare industrie creative culturali capaci di coinvolgere i cittadini in modo attivo, di incentivare l’imprenditoria creativa giovanile, di incrementare la divulgazione formativa. Alcuni tra gli strumenti e prospettive di intervento ipotizzate per rendere possibile il reale sviluppo, prevedono la realizzazione di un incubatore di imprenditorialità culturale creativa che serva a non disperdere le risorse sia umane che finanziarie; la trasformazione dell’artigianato, considerato Pagina 36 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome obsoleto, in design, in modo che riscontri l’interesse di un pubblico giovane; la promozione e realizzazione di programmi di ripopolamento culturale; il recupero di aree di archeologia industriale; la creazione di progetti che generino shock culturale, come ad esempio i festival, che coinvolgano i cittadini tutto l’anno. E’ emerso che l’Italia è scollegata dai circuiti dell’esperienza della partecipazione culturale diretta, che invece serve per crescere. E’ necessario quindi programmare un serio re-inserimento in tali circuiti per supportare una crescita anche economica reale. Pagina 37 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome 4. PRINCIPALI RISULTATI OTTENUTI Le attività della Commissione Cultura sono state, nei quattro anni e mezzo di lavoro, intense e le proposte politiche sostenute sono state puntuali. Al centro la cultura da salvaguardare ed incentivare in quanto settore capace di produrre ricchezza, valore economico, investimenti, posti di lavoro e indubbio antidoto alla criminalità organizzata e al disagio sociale. E’ stata ribadita la necessità di rilanciare l’immagine della cultura quale “industria” in grado di far crescere il Paese, ponendola al centro delle strategie di sviluppo dei territori, esaltandone la capacità di incidere positivamente sul contesto socio-economico, anche in considerazione del volume di affari che è in grado di produrre e del notevole indotto del settore. Sono state sostenute POLITICHE TRASVERSALI coinvolgendo i differenti livelli di governo istituzionale, MiBACT, Province e Comuni - attraverso la Cabina di regia - le associazioni di categoria ed i sindacati – attraverso incontri - ed il al settore privato – attraverso audizioni e collaborazioni per affrontare i temi del settore di maggiore rilevanza e formulare proposte operative. Frutto delle politiche trasversali sono le Linee guida per la valorizzazione della Cultura in Italia attraverso la collaborazione pubblico/privato che è possibile sintetizzare in una proposta di co-progettazione culturale attraverso forme evolute di partnership culturale, il documento di possibili politiche fiscali per sostenere la Cultura nel Paese e le proposte puntuali formulate sulla Programmazione 2014/2020, occasione di interpretare la cultura come importante fattore di innovazione anche non tecnologica per la crescita intelligente, sostenibile, inclusiva dei territori. Altro importante filone che ha seguito la Commissione Cultura è la VALORIZZAZIONE redigendo i Livelli uniformi di qualità della valorizzazione per i musei, biblioteche, archivi e per le politiche di valorizzazione territoriale che rappresenta il primo passo, a livello istituzionale, verso una migliore ed uniforme valorizzazione del patrimonio culturale sui territori attraverso la definizione di requisiti, standard e obiettivi di miglioramento. Accanto a questi anche le Linee Guida per la costituzione e valorizzazione dei parchi archeologici al fine di mettere a sistema le relative competenze e di dare valore aggiunto alla mera qualificazione archeologica del bene facendo di esso un Parco archeologico. Per valorizzare occorre conoscere il proprio patrimonio e per questo la Commissione Cultura ha rinnovato, migliorato ed ampliato il Protocollo d’Intesa per lo sviluppo del sistema informativo integrato su musei, variamente denominati, aree archeologiche, parchi archeologici e complessi monumentali statali e non statali integrandolo con l’altro progetto esistente sul tema e denominato MuseiD-Italia. Sopra tutti la stipula, il 20 aprile 2011, dell’Accordo quadro tra le Regioni ed il MiBAC per la valorizzazione del patrimonio culturale in ambito interregionale, nazionale e internazionale attraverso attività condivise di promozione e comunicazione. La Commissione Cultura ha ribadito in molte sedi l’importanza del sostegno alle POLITICHE PER LA LETTURA confermandolo affiancando, fin dal suo insediamento, le campagne per la lettura Ottobre piovono libri e Il Maggio dei libri organizzate dal Centro per libro e la lettura e redigendo il Protocollo d'intesa per l’integrazione tra le biblioteche degli istituti penitenziari italiani e le biblioteche dei territori. Il mondo della cultura sono anche i professionisti che di essa si occupano in tutti i settori e la cui FORMAZIONE incide in misura notevole sulla fruizione. La Commissione ha avuto modo di lavorare Pagina 38 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome alla stesura dello Schema di Regolamento delle Scuole di archivistica che intende rispondere alle esigenze di un’adeguata formazione archivistica degli operatori e funzionari tecnico-scientifici degli Archivi di Stato e delle Soprintendenze archivistiche e, più in generale, degli operatori addetti a interventi e attività tecnico-scientifiche e gestionali relative ad archivi e servizi documentali di pubbliche amministrazioni, enti pubblici e privati, al fine di garantire la più corretta e competente formazione, conservazione, tutela e fruizione del patrimonio archivistico nazionale. Un lungo lavoro è stato inoltre fatto sull’Accordo per la definizione dello standard professionale e formativo del Tecnico del restauro, in stretta collaborazione con il Coordinamento interregionale Professioni, consentendo a livello regionale l’organizzazione di corsi per la formazione di tali figure. In questi anni di lavoro è stata poi costituita la Rete del CONTEMPORANEO, insieme alla Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee del MiBAC, una struttura snella in grado di arricchire il dibattito sul contemporaneo oltre che valorizzare siti e luoghi di produzione e fruizione e promuovere itinerari tematici. Accanto alla Rete, ma prima della Rete, l’esperienza delle Biennali regionali tenutesi in contemporanea alla biennale di Venezia: differenti espressioni di arte contemporanea di ciascun territorio. Intensa è stata l’attività sullo SPETTACOLO con la stesura e l’adozione del DM 1 luglio 2014 Nuovi criteri e modalità per l’erogazione, l’anticipazione e la liquidazione dei contributi allo spettacolo dal vivo a valere sul Fondo Unico per lo Spettacolo e la stesura dell’Intesa sulle Residenze che sperimenta una nuova modalità di programmazione congiunta per i territori. Importante anche il progetto Teatri del Tempo Presente che ha visto una programmazione di settore interregionale con il coinvolgimento del MiBACT. La Commissione fin dall’insediamento ha inoltre sostenuto il Progetto interregionale per la realizzazione di osservatori regionali e la collaborazione con l’Osservatorio nazionale nel settore delle politiche per lo spettacolo meglio noto come Progetto ORMA: un sistema integrato di raccolta dei dati sullo spettacolo dal vivo. Lungo ma con buoni risultati il lavoro, fatto in collaborazione con il Coordinamento regionale Aiuti di stato, sul progetto di comunicazione della Commissione europea relativo agli aiuti di stato a favore delle OPERE CINEMATOGRAFICHE che ha consentito di far rimanere sui territori gli aiuti destinati al settore. A livello nazionale è stata invece attivata una specifica collaborazione tra Regioni e MiBAC – Direzione Cinema - con importanti interlocuzioni con l’Agis/Anec, sul tema della digitalizzazione delle sale cinematografiche. I risultati raggiunti e gli obiettivi conseguiti sono certamente il frutto di un lavoro fatto di ampi confronti con gli organi di Governo a livello tecnico e politico, con il settore privato, con i sindacati, con le associazioni di categoria e con gli operatori del settore che di volta in volta e a diverso titolo sono coinvolti nell’attività della Commissione Cultura sia in sede politica che in sede tecnica. Questa quotidiana attività ha reso le Regioni, attraverso la Commissione Cultura, un affidabile e attento interlocutore. Pagina 39 di 41 REGIONE CALABRIA Commissione Beni ed Attività culturali Conferenza delle Regioni e Province autonome 5. PROSPETTIVE E’ unanimemente condiviso che l’investimento pubblico in cultura sia necessario non solo per elevare il livello culturale e di sviluppo sociale della popolazione, ma anche per alimentare, a partire dalla dotazione esistente e futura, la creatività e l’innovazione che sono i fattori chiave dello sviluppo economico dei sistemi produttivi moderni. E’ davvero necessario, e non più rinviabile, avviare politiche di sistema in grado di ridefinire le regole. E’ ancora forte l’assenza di una visione di sistema, che non sia autoreferenziale, ma che si poggi su regole condivise e certe in grado di essere garanzia per le istituzioni e soprattutto per gli operatori: fruitori ed investitori. C’è bisogno di una vision Sociale - pienamente consapevole e rispondente alle esigenze di crescita di un territorio - e di mercato intesa come motore di sviluppo dell’economia del Paese. Sono necessarie nuove capacità, innovazione e sinergie reali tra i vari attori del settore, tanto pubblici quanto privati. Occorre guardare a nuove forme di relazione che possano essere promotrici di un diverso modo di “fare cultura”. L’Italia, facendo leva sulla ricchezza del patrimonio storico, ambientale, architettonico, artistico, paesaggistico, può ambire ad affermarsi attraverso un modello di sviluppo in grado di trasformare le risorse naturali e culturali in fattori di conoscenza, competenza, sviluppo economico e promozione della propria unicità nel mondo. Si tratta di attivare un meccanismo in cui l’investimento in cultura diventi prioritario e centrale nelle scelte di politica economica del nostro Paese, tenendo presente che già oggi dal sistema produttivo culturale giunge il 5,4% della ricchezza prodotta in Italia (quasi 75 miliardi di euro ) e che per ogni euro di valore aggiunto prodotto dal sistema culturale se ne attivano mediamente altri 1,7 sul resto dell’economia (rapporto Unioncamere – Symbola 2013). Così come del resto emerge dagli orientamenti della Commissione europea sulle politiche di coesione 2014-2020, la “cultura” è intesa quale strumento di sviluppo locale e regionale, di inclusione sociale, di rigenerazione urbana, di sviluppo rurale e di occupabilità, di promozione della creatività e di nuovi processi innovativi. Uno degli obiettivi principali della politica, a differenti livelli istituzionali, dei prossimi anni è dunque la promozione di una nuova ondata di imprenditori culturali e creativi, che esalti il “saper fare” dei territori in grado innescare una crescita intelligente, sostenibile, inclusiva nonché di creare e sostenere nuove e più efficaci forme di gestione del patrimonio culturale materiale ed immateriale. Per favorire ciò, anche considerata la fase storica di profonda criticità socio-economica, appare necessario che le istituzioni, ai diversi livelli di governo, favoriscano l’innesto di un sistema di identità culturale, re-impostino le direttrici di sviluppo del Paese riaffermando la centralità della cultura nelle politiche di rilancio territoriale con la convinzione che la valorizzazione del settore costituisce la base di un tessuto sociale coeso ed economicamente attivo. E’ certamente necessario che non sia solo il mondo della cultura a sostenere la cultura ma soprattutto che lo facciano gli altri settori in primis l’economia riconoscendo la cultura come la “materia prima” della nuova industria italiana. Il mondo della scuola, per suo conto, può e deve fornire un contributo importante nella creazione di una consapevolezza culturale che possa essere poi ridistribuita nella società. E’ dunque necessario valorizzare, nella sua accezione più ampia, la cultura attribuendo ad essa rilevanza, non solo culturale ma anche, e soprattutto, economica e sociale. La vera rivoluzione è quella che si verifica nella testa delle persone ma perché ciò avvenga c’è bisogno di formazione e stimoli culturali. Pagina 40 di 41
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