Richieste per progetti di illuminazione pubblica

PROVINCIA DI BERGAMO
Via Torquato Tasso, 8 - 24121 BERGAMO – 035/ 387 111
Codice Fiscale 80004870160 – Partita IVA 00639600162
SETTORE VIABILITÀ, PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E TRASPORTI
SERVIZIO PROGETTAZIONE E MANUTENZIONE VIABILITÀ
Via Sora, 4 - 24121 BERGAMO - Tel. 035/ 387 866 - Fax 035/ 387 306
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LINEE GUIDA PER L’ILLUMINAZIONE STRADALE
I progetti di impianti di illuminazione pubblica per strade, rotatorie e più in generale zone esterne
destinate al traffico (intersezioni, marciapiedi, attraversamenti pedonali, piste ciclabili, ecc.) di
competenza della Provincia di Bergamo dovranno essere redatti nel rispetto delle indicazioni
Normative e di Legge in essere; si richiamano in particolare:
–
Norma CEI 64-8 Sez. :
714
“Impianti illuminazione situati all’esterno”
–
Norma UNI 11248
“Illuminazione stradale. Selezione delle categorie illuminotecniche” –
Aggiornamento Ottobre 2012
–
Norme UNI EN 13201 :
“Illuminazione stradale” – Parti 2, 3, 4
–
Legge Regionale
17/2000 e s.m.i.
“Misure urgenti in materia di risparmio energetico ad uso
illuminazione esterna e di lotta all’inquinamento luminoso”
:
:
Ai fini autorizzativi, andrà prodotta una relazione tecnica con individuati:
•
Zone di studio in cui la strada da illuminare viene suddivisa (art. 8 Norma UNI 11248);
•
Classificazione delle strade (zone di studio) e relative Categorie illuminotecniche di ingresso
per l’Analisi dei rischi (art. 6 Norma UNI 11248);
•
Categorie illuminotecniche di progetto e di esercizio (art. 5 Norma UNI 11248) delle zone di
studio, individuate attraverso l’Analisi dei rischi;
•
Analisi dei rischi (art. 7 Norma UNI 11248), obbligatoria e firmata dal progettista, che attraverso
una sintesi conclusiva individui le categorie illuminotecniche di progetto e di esercizio e
presenti le misure da porre in opera per assicurare al livello desiderato la sicurezza degli utenti
della strada, ottimizzando i costi di installazione e di gestione energetica dell’impianto
conformemente ai requisiti evidenziati nella fase di analisi, e che fissi inoltre i criteri da seguire
per garantire, nel tempo, livelli di sicurezza adeguati al caso; in particolare l’Analisi dei rischi
dovrà riportare i parametri di influenza considerati dal progettista per individuare le categorie
illuminotecniche;
•
Calcoli illuminotecnici che dimostrino il conseguimento dei requisiti illuminotecnici previsti per le
categorie illuminotecniche individuate (Norma UNI EN 13201-2), in cui siano evidenti le griglie
di calcolo, le caratteristiche di riflessione della pavimentazione stradale ed i fattori di
manutenzione adottati (art. 10, 12, 14 Norma UNI 11248);
•
Il progetto presentato dovrà essere completo di quanto previsto all’art. 15 della Norma UNI
11248;
•
L’Analisi dei rischi e il progetto devono riportare il nominativo e la firma del progettista che ne
assume la responsabilità.
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Andranno inoltre adottati i seguenti standard tecnico-costruttivi, conformi alle indicazioni
Normative e di Legge sopra richiamate, oltre che ad esigenze di buona tecnica e
manutenibilità degli impianti:
•
I pali di illuminazione dovranno essere in acciaio zincato o alluminio, completi di asola
morsettiera e sezionatore con fusibili da 2x6A; dovranno essere conformi alla Norma europea
EN 40 ed essere dotati di marcatura CE;
•
I pali di illuminazione dovranno essere protetti con barriere di sicurezza o distanziati
opportunamente dai limiti della carreggiata in modo da garantire accettabili condizioni di
sicurezza stradale, ai sensi dell’Allegato A.2 della Norma CEI 64-8 Sez. 714; nel caso di
impiego delle barriere, rispetto alla posizione dei pali da proteggere si dovranno garantire il
margine di deflessione e lo sviluppo lineare minimi previsti dal certificato di omologazione della
barriera utilizzata;
In alternativa va previsto l’impiego di pali di illuminazione a sicurezza passiva, in accordo alla
Norma UNI EN 12767 “Sicurezza passiva di strutture di sostegno per attrezzature stradali –
Requisiti e metodi di prova”, con categoria di assorbimento di energia (HE, LE, NE), classe di
velocità (50, 70, 100) e livello di sicurezza dell’occupante (1, 2, 3) idonei alla classe di luogo;
•
Tutte le derivazioni e le alimentazioni dei pali di illuminazione con apparecchi illuminanti
dovranno avvenire entro morsettiera e non tramite giunte all’interno dei pozzetti;
•
Tutte le linee di alimentazione dovranno essere realizzate con cavo FG7 avente sezioni tali da
contenere la caduta di tensione a fondo linea al 3%, al fine di non precludere la possibilità di
futuri ampliamenti;
•
Dovranno essere adottati apparecchi illuminanti ad alto rendimento (L.R. 17/00 art. 6, comma
2) con corpo e coperchio in materiale metallico aventi grado di protezione minimo IP55 ed
equipaggiati con ausiliari elettrici montati su piastra in esecuzione a doppio isolamento;
•
Le sorgenti luminose da impiegare dovranno avere la più alta efficienza possibile in relazione
allo stato della tecnologia (L.R. 17/00 art. 6, comma 2); dovranno altresì avere lunga durata
operativa documentata ed essere compatibili con il sistema di regolazione del flusso luminoso
adottato a progetto; se l’Analisi dei rischi delle condizioni di visione consente la riduzione di
una categoria illuminotecnica nel caso di indice di resa dei colori maggiore o uguale a 60, ai fini
del risparmio energetico andranno adottate sorgenti luminose con tale resa, il cui impiego è
comunque sempre auspicabile;
•
Qualora si adottino apparecchi illuminanti con tecnologia a led, oltre a quanto sopra indicato
andranno previste soluzioni con efficacia documentata atte a proteggere gli stessi da
sovratensioni, ai fini di assicurare la continuità di funzionamento dell’impianto;
•
Tutti gli impianti dovranno essere progettati e realizzati in conformità al contenuto dell’art. 6
della L.R. 17/2000 e s.m.i. in modo da consentire l’ottimizzazione degli stessi e la riduzione dei
costi di gestione e manutenzione, ed in particolare:
– Adottando i valori minimi di luminanza o illuminamento (L.R. 17/00 art. 6, comma 2),
corrispondenti alle categorie illuminotecniche di progetto ed esercizio individuate nel
progetto in conformità alla Norma UNI 11248;
– Progettando in modo che si garantisca un rapporto fra interdistanza e altezza delle sorgenti
luminose non inferiore al valore di 3.7 (L.R. 38/04 art. 7, comma 6, lettera c), fatto salvo
quanto previsto dalla Norma UNI 11248 ;
– Regolando il flusso luminoso nelle ore a minor traffico veicolare (L.R. 17/00 art. 6, comma
2), come indicato anche nell’ art. 5 e nell’art. 9.1.3 della Norma UNI 11248;
•
Gli impianti di illuminazione delle rotatorie dovranno illuminare anche l’area interna alle stesse
ed avere valori di illuminamento riconducibili alle Norme EN 13201-2;
L’illuminazione potrà essere realizzata con torri-faro a corona mobile, la cui altezza dovrà
essere la più bassa possibile compatibilmente con i risultati illuminotecnici da conseguire. Le
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torri-faro andranno previste con sistema di movimentazione meccanizzato esterno, prevedendo
una pista d’accesso all’interno della rotatoria; viceversa, nel caso di difficile accessibilità alla
loro base, andranno previste con sistema di movimentazione integrato. Le torri-faro dovranno
essere complete di cupola superiore in grado di proteggere sia gli apparecchi illuminanti che gli
organi di movimentazione; dovrà inoltre essere disponibile il calcolo di stabilità delle stesse in
funzione della zona di installazione;
In alternativa alle torri-faro, soprattutto in presenza di contesti ambientali e paesistici specifici, è
consigliato l’impiego di pali di illuminazione di “arredo urbano”;
•
Per l’illuminazione delle intersezioni stradali (a raso, a rotatoria, a livelli sfalsati), che
rappresentano “zone di conflitto”, nelle quali flussi di traffico motorizzato si intersecano tra loro
o si sovrappongono con zone frequentate da altri tipi di utenti, ci si dovrà attenere a quanto
previsto dall’Appendice “B” della Norma UNI 11248;
•
Per rotatorie e intersezioni canalizzate che presentano problemi di visibilità o di percezione in
lontananza è consigliato l’utilizzo di dispositivi luminosi lampeggianti, costituenti segnali
cospicui ai sensi della Norma UNI 11248, al fine di attirare l’attenzione dei conducenti; in ogni
caso andranno previsti tubi portaconduttori in corrispondenza di accessi, isole direzionali e
centrali delle rotatorie, e di eventuali isole divisionali delle intersezioni canalizzate, predisposti
al futuro scopo di alimentare elettricamente tali dispositivi, nel caso si delineasse la necessità
di una loro installazione; qualora adottati, i suddetti dispositivi dovranno impiegare tecnologia
led con vita media attesa > 50.000 ore;
•
L’intervento dovrà essere completo della relativa fornitura di energia elettrica, posta entro
contenitore a doppio isolamento.
IMPIANTI DA CEDERE ALLA PROVINCIA DI BERGAMO
Nel caso si preveda che gli impianti di pubblica illuminazione realizzati passino in gestione
alla Provincia di Bergamo, si fornisce la seguente importante precisazione:
•
La Provincia si è dotata di un sistema di telecontrollo e telegestione degli impianti elettrici
stradali di competenza, che consente di conoscere istantaneamente lo stato e le condizioni di
efficienza degli impianti sottesi direttamente dal proprio “Centro di Controllo”; per quanto
attiene gli impianti di illuminazione pubblica i quadri elettrici sono dotati di regolazione di
tensione, che permette di ottenere un risparmio energetico che raggiunge il 40% e di
aumentare notevolmente la vita media delle lampade, assicurando in tal modo elevati risparmi
in termini di gestione e manutenzione.
In particolare sono stati adottati quadri elettrici con regolatore di tensione e potenza di targa
superiore del 30% rispetto alla potenza d’impianto installata, completi di scaricatori di tensione
su alimentazione e carico, di differenziali autoripristinabili, sonda di accensione ad infrarossi,
strumentazione per rilevazione in remoto dei parametri di funzionamento, apparecchiature di
trasmissione allarmi e situazioni di stato relativi all’impianto ed ai singoli punti luce, attraverso
modem GSM ed in grado di comunicare con il software operativo della stazione di controllo.
Nel caso di apparecchi illuminanti con tecnologia led, la regolazione del flusso luminoso ed il
telecontrollo sono effettuati a livello di singolo apparecchio, che comunica con il quadro
elettrico attraverso la tecnologia ad onde convogliate (sistema punto-punto)
Qualora si preveda che gli impianti di illuminazione realizzati passino in gestione alla
Provincia, è necessario che i quadri elettrici e gli apparecchi illuminanti abbiano le suddette
caratteristiche e siano completamente interfacciabili con il sistema di telecontrollo già in
essere.
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Inoltre, nel caso gli impianti di illuminazione pubblica realizzati passino in gestione alla
Provincia, è necessario consegnare la documentazione prevista dalle vigenti Norme e Leggi:
•
Piano di manutenzione dell’opera e delle sue parti, come previsto dall’art. 38 del D.P.R. 5
ottobre 2010, n. 207, che dovrà tra l’altro dettagliare i costi energetici e manutentivi;
•
Certificato di conformità degli impianti secondo Norma CEI 64-8;V2, completo della relazione
tecnica attestante alle modalità di esecuzione ed alle rispondenze;
•
Certificato di conformità degli eventuali Quadri Elettrici secondo Norme CEI 23.51 e CEI
17.13/1;
•
Certificato di conformità (di costruttore e installatore) alla L.R. 17/2000 e s.m.i. e misurazione
fotometrica degli apparecchi installati, in forma tabellare numerica su supporto cartaceo e in
formato "Eulumdat" o analogo; la stessa deve riportare inoltre la posizione dell'apparecchio
durante la misurazione e la dichiarazione dal responsabile tecnico di laboratorio o di enti terzi,
quali l’IMQ, circa la veridicità delle misure (D.G.L. n. 7/6162);
•
Certificato del calcolo della stabilità delle torri-faro eventualmente presenti, redatto da tecnico
abilitato;
•
Tavola planimetrica as-built indicante lo sviluppo e la consistenza degli impianti, con
riferimento alla Norma CEI 64-8 Sez. 714;
•
Schemi elettrici as-built dei Quadri a livello multifilare e libretti di “Uso e Manutenzione” con
relativa scheda di garanzia da volturare alla Provincia per i successivi 24 mesi;
•
Progetto illuminotecnico completo di quanto previsto all’art. 15 della Norma UNI 11248;
•
Relazione tecnica delle verifiche iniziali secondo Norma CEI 64.14 dove si deve evincere:
–
–
–
–
La verifica della protezione da contatti diretti;
La verifica della protezione da contatti indiretti;
La verifica del valore di isolamento dell’impianto;
La verifica del valore della resistenza di terra.
Sarà altresì necessario consegnare:
•
duplice copia delle chiavi (cabine, quadri, ecc.);
•
eventuali paranchi esterni per la movimentazione delle corone mobili delle torri-faro, laddove
previsti.
La Provincia, solamente in seguito a verifica positiva della documentazione trasmessa e della
corrispondenza tra quanto dichiarato e quanto realizzato, provvederà alla sottoscrizione di
apposito verbale per la presa in carico degli impianti di illuminazione per la loro gestione; verrà
quindi inoltrata domanda al Gestore delle forniture di energia elettrica per la volturazione dei
relativi contratti.
In ogni caso la ditta installatrice dell’impianto di illuminazione pubblica ha l’obbligo di garantire per
24 mesi tutte le opere realizzate, a partire dalla data del certificato di collaudo, e deve riparare a
sua cura e spese, nessuna esclusa, tutti i guasti e le imperfezioni che si possono verificare per
effetto della non buona qualità dei materiali e per difetto di montaggio o funzionamento e
comunque per cause attribuibili ad essa. Allo scopo è opportuno che la ditta consegni alla
Provincia una dichiarazione scritta che attesti questo obbligo, corredata dei recapiti (indirizzo,
telefono, fax) necessari per inoltrare le eventuali richieste di intervento.
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