La newsletter N. 35 DEL 10 OTTEMBRE 2014 SOMMARIO Via Cortese 8 31100 Treviso Tel. 0422.411642 Fax 0422.400521 [email protected] FORMAZIONE FARMARCA tel. 0422.419232 18.10.2014 ACADEMY I nuovi scenari della sanita’ nelle cure primarie: quale ruolo per il farmacista? 6 crediti ECM …. 19.10.2014 ”Scuola di Omeopatia di Livello Base un confronto con la medicina Best Practice” 48 crediti Ecm ….. 26.10.2014 23.11.2014 “Biochimica inorganica e fitoterapia in medicina funzionale regolatoria 1° livello” 20,2 crediti ECM Concorrenza, spazio alle misure di liberalizzazione sulle farmacie indicate dall'Antritrust Alcune newsletter di settore (segnatamente farmacista33 e il Mattinale dell'Ordine di Roma) hanno opportunamente segnalato nelle loro edizioni odierne la bozza legislativa intitolata Temi per ddl concorrenza, propedeutica alla stesura del disegno di legge 2014 sulla concorrenza. La bozza, riferiscono i due giornali, sarebbe stata predisposta sulla base delle segnalazioni inviate dall'Antitrust a Governo e Parlamento nel luglio scorso, integrate da altre indicazioni sviluppate dal Ministero dello Sviluppo economico. Alle considerazioni sul settore farmaceutico svolte dall'Agcm nello scorso luglio, F-Mail dedicò larghissimo spazio nel suo numero del 7 luglio scorso, con un editoriale del direttore Franco Caprino e un articolo di Antonino Annetta, illustrando le proposte dell'Antitrust, a partire da quella sulla pianta organica, con il passaggio dall’attuale sistema che prevede un numero massimo di farmacie a un modello che ne stabilisca, al contrario, un numero minimo. La questione torna ora d'attualità con la bozza di ddl del MISE, non ancora strutturata come un vero e proprio articolato, ma tuttavia abbastanza esplicita nella riproposta della indicazione "forte" dell'Agcm a proposito di farmacie, anche se temperata dalla considerazione contenuta in una nota dove si riconosce che la proposta dell'Authority è 'dirompente e bisognosa di approfondimento, anche per valutare gli effetti rispetto all’ampliamento del numero delle farmacie oggetto di concorsi regionali in atto, pur con notevole lentezza rispetto alla previsione legislativa” (ovvero le disposizioni contenute nel decreto Cresci Italia del Governo Monti). I ben noti parametri indicati in quel provvedimento (una farmacia ogni 3.300 abitanti e distanza minima tra gli esercizi di 200 metri), secondo la bozza del ddl Concorrenza, dovrebbero essere rivisti "per eliminare il contingentamento”, e andrebbero parimenti eliminati il "limite di titolarità di quattro farmacie in capo a un Ddl concorrenza, il Mise getta acqua sul fuoco Parafarmacie: governo lasci il segno con vera liberalizzazione Giornata Mondiale Per Il Cuore – Gmc 2014Ringraziamento Presidente Associazione FONDAZIONE ITALIANA PER IL CUORE Sostituzione dei bugiardini variati, una conquista o l'ennesima "sòla"? (di Antonino Annetta) Un sacco di guai! …Si, ma solo se ha la maniglia esterna ed il suo spessore supera i 100 micron, secondo quanto stabilito dal D.L. 2/2012! Bloomberg. Il sistema sanitario italiano scala la classifica: ora è il terzo più efficiente al mondo Rinnovo cariche degli Ordini Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Determina AIFA che autorizza i vaccini influenzali per la stagione 2014-2015 unico soggetto” e il divieto di vincoli 'alle procedure di registrazione dei medicinali equivalenti alla scadenza del brevetto”. La bozza propedeutica al ddl Concorrenza, secondo farmacista33, riaprirebbe anche la questione della fascia C, con la previsione di allargare la vendita dei farmaci di fascia C agli esercizi (come le parafarmacie e i corner della GDO) presidiati da un farmacista laureato e abilitato alla professione.. Va ricordato che la legge sulla concorrenza è (dovrebbe essere) il provvedimento annuale con il quale il Governo e il Parlamento provvedono a emanare disposizioni - con particolare attenzione a quelle suggerite dall'Agcm - utili a favorire le fisiologiche dinamiche del mercato, eliminando ogni possibile elemento di ingessatura, strozzatura o anche semplice disturbo. Ma va anche ricordato che la legge annuale, istituita nel 2009, in questi cinque anni non è mai stata approvata una sola volta. Fatto che rappresenta un precedente importante ma che, ovviamente, non esclude davvero che quest'anno le cose possano invece cambiare. È chiaro che se l'impianto delle misure sulle farmacie dovesse restare quello predisposto dall'Antitrust nelle sue proposte di luglio, e se esecutivo e Camere dovessero decidere di calendarizzare la legge sulla concorrenza, per la farmacie si aprirebbe un nuovo, esteso e grave fronte di criticità. Mai fasciarsi la testa prima di rompersela, è vero: ma forse non sarebbe del tutto inopportuno che l'intero movimento della distribuzione farmaceutica, con in testa il sindacato dei titolari di farmacia a l'associazione delle farmacie pubbliche, cominciasse a pensare a come affrontare l'evenienza. Leggi su F-mail 1 Ddl concorrenza, il Mise getta acqua sul fuoco «Per ora si tratta di valutazioni informali tra i tecnici del ministero e la discussione è ancora in una fase del tutto preliminare, tanto da non essere arrivata all'attenzione del ministro dello Sviluppo economico». Così dal fronte del Mise si getta acqua sul fuoco dopo la bagarre scatenata dalla fuga di notizie sulla bozza del Ddl concorrenza, alla quale il ministero dello Sviluppo economico starebbe lavorando. A preoccupare la categoria il fatto che il testo, ancora in fase embrionale, faccia riferimento esplicito alle indicazioni dell'Antitrust 2014 e quindi possa indirizzarsi verso una liberalizzazione spinta sia in termini di apertura di sedi farmaceutiche sia di vendita di farmaci. Una possibilità remota, secondo Annarosa Racca che sottolinea come «il sistema italiano vada benissimo, rispetti l'ordinamento Ue e garantisca un'efficiente tutela della salute, con una presenza capillare delle farmacie sul territorio nazionale». In più, continua Racca, «ci sono i concorsi di cui tenere conto, con le relative assegnazioni di sedi, che dalla Toscana alla Puglia hanno cominciato il loro iter». Di tutt'altro tenore la posizione delle parafarmacie che per voce del presidente Davide Gullotta lanciano un appello al premier Matteo Renzi e al ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi perché il disegno di legge annuale sulla concorrenza «non si pieghi alla protesta delle lobby». «Se questo governo vuole lasciare il segno e passare alla storia come l'esecutivo che una volte per tutte ha contrastato le lobby e le relative rendite di posizione» dichiara Gullotta, «allora non si annacqui la bozza del Ddl in circolazione e si passi dalle belle parole ai fatti» I nodi da sciogliere nell'attuale sistema di distribuzione del farmaco, secondo le parafarmacie, sono molti: «farmaci uguali ma classificati in modo diverso; prassi consolidate di farmaci di fascia C e A venduti senza ricetta; farmacie rurali non tutelate e soprattutto un sistema che prevede un numero massimo di farmacie sul territorio, l'ereditarietà di un titolo e la non libertà di esercizio della professione per tutti gli altri farmacisti». Ora si tratta di attendere il testo che a breve dovrebbe entrare in una fase più compiuta. Leggi su Farmacista33 2 Parafarmacie: governo lasci il segno con vera liberalizzazione Gullotta: dimostri di essere davvero contro le lobby (ASCA) - Roma, 9 ott 2014 - Il disegno di legge annuale sulla concorrenza, previsto a partire dal 2009, "e' stato fino a oggi disatteso da tutti i governi: ci auguriamo che questo esecutivo inverta la rotta e non si pieghi alle proteste delle lobby. Che sia la volta buona". E' quanto dichiara il presidente delle parafarmacie, Davide Gullotta, in riferimento alla bozza tecnica preparatoria per la stesura del ddl 2014. "Rivolgo un appello al premier Renzi e al ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi cui e' affidato il lavoro di coordinamento delle nuove liberalizzazioni: se questo governo vuole lasciare il segno e passare alla storia come l'esecutivo che una volte per tutte ha contrastato le lobby e le relative rendite di posizione allora", dichiara Gullotta, "non si annacqui la bozza del ddl in circolazione e si passi dalle belle parole ai fatti. Aspetteremo al varco: se nulla cambia prenderemo atto che a questo esecutivo manca il coraggio necessario a scalfire un monopolio (le farmacie si ereditano da padre in figlio) perche' con questo sistema condivide privilegi e reciproci favori". L'attuale sistema della distribuzione del farmaco infatti, secondo le parafarmacie, "presenta troppe anomalie che andrebbero modificate a partire da questo ddl concorrenza: farmaci uguali ma classificati in modo diverso; prassi consolidate di farmaci di fascia C ed A venduti senza ricetta; farmacie rurali non tutelate e soprattutto un sistema che prevede un numero massimo di farmacie sul territorio, l'ereditarieta' di un titolo e la non liberata di esercizio della professione per tutti gli altri farmacisti". 3 Giornata Mondiale Per Il Cuore – Gmc 2014Ringraziamento Presidente Associazione FONDAZIONE ITALIANA PER IL CUORE Milano, 8 ottobre 2014 Cortese attenzione Presidente Associazione Farmacie Unite Treviso (TV) Gentile Presidente, desidero inviare a Lei e ai collaboratori dell’Associazione Farmacie Unite il nostro ringraziamento per aver partecipato alla Giornata Mondiale per il Cuore organizzando un evento aperto al pubblico nel nostro territorio. Parecchi cittadini ci hanno chiamato per segnalare la vostra iniziativa. E’, infatti, fondamentale coinvolgere i cittadini in prima persona invitandoli ad affrontare la prevenzione cardiovascolare in modo sempre più attivo e consapevole, ponendo l’attenzione sui quei corretti stili di vita che favoriscono la riduzione dei fattori di rischio e delle cattive abitudini che sono la principale causa di queste patologie invalidanti. Tutto questo è possibile grazie agli sforzi e alla buona volontà che le Associazioni, gli Enti e i volontari dedicano alla campagna di prevenzione globale della Giornata Mondiale per il Cuore che coinvolge le nazioni di tutto il mondo sotto l’egida della World Heart Federation. Un grazie di cuore per tutto l’impegno e l’entusiasmo che, ogni anno, dedicate a questo grande progetto affinché si continui a dare voce alla prevenzione e cura di queste patologie altamente invalidanti. Prof.a Elena Tremoli Presidente Associazione Fondazione Italiana Pe Ril Cuore 4 Sostituzione dei bugiardini variati, una conquista o l'ennesima "sòla"? (di Antonino Annetta) A volte, per capire la portata di certe alzate di ingegno, basta semplicemente raccontare quali sono gli effetti che producono nel lavoro quotidiano in farmacia. Prendiamo, giusto per fare un esempio, la sostituzione dei "bugiardini" che hanno subito variazioni, reclamizzatissima "conquista" per la quale - a dar retta alle chiassose fanfare della pubblicistica ufficiale di categoria - farmacie e farmacisti dovrebbero provare sempiterna riconoscenza nei confronti degli illuminati dirigenti che l'hanno voluta. La "conquista" in parola, nel solo mese di settembre (durante il quale, non per sfizio ma per capire meglio, è stata tenuta sotto stretta osservazione nella mia farmacia) mi ha costretto a stampare 1451 variazioni di foglietto illustrativo, in gran parte relative a variazioni riguardanti farmaci in fascia C, Sop e Otc. Divise per i 30 giorni del mese, fanno circa 50 stampate al giorno, chiusure comprese. Si può sorvolare sulla opinabile valutazione se siano molte o poche, ma non si può certamente fare a meno di osservare che, per stampare i bugiardini last release non si può proprio fare a meno di una stampante laser. La quale, per sfornare 1500 "papiri" farmaceutici consuma quasi per intero una cartuccia di toner (costo circa 70 euro) e 7 risme di carta: ogni variazione che con indefettibile professionalità e spirito di servizio ho provveduto a consegnare al cliente in luogo del bugiardino obsoleto, prevedeva infatti nel migliore dei casi almeno due o tre fogli, e non di rado anche di più. L'aspetto economicamente più rilevante che discende dalla "conquista", però, è un altro: il costo del lavoro mio e/o del personale dedicato all'incombenza, a volte costretto a impiegare mezz'orate intere per convincere pazienti particolarmente diffidenti e sospettosi - chiunque sta dietro il bancone sa bene quanti ce ne siano! - che la consegna dei foglietti illustrativi revisited non nasconde chissà quali congiure né è il tentativo per rifilare loro farmaci di serie B o, peggio, scaduti, se non addirittura di dubbia provenienza.. Aggiungo che pur assolvendo al meglio questo nuovo e tutt'altro che irrilevante carico di lavoro, rimango assolutamente esposto (sotto il profilo delle responsabilità) a ogni soffio di tempesta. Nella malaugurata ipotesi (certamente improbabile, ma non per questo impossibile) che un paziente lamentasse un effetto collaterale non indicato nel vecchio bugiardino e invece inserito nella nuova versione da me diligentemente stampata e fornita insieme al farmaco al momento della sua dispensazione, non esisterebbe infatti alcuna prova dell'avvenuta consegna del foglietto illustrativo aggiornato. In altre parole, un paziente - magari istruito da uno dei tanti avvocati che hanno trovato un ricchissimo mercato nel contenzioso contro i casi di malasanità, veri o presunti che siano - potrebbe sempre sostenere di non aver ricevuto lo stampato con le nuove informazioni che avrebbero potuto evitargli l'ADR. A quel punto si tratterebbe della sua parola contro la mia, che - tradotto nella vulgata di certo giornalismo pigro e cialtrone, che purtroppo esercita un certo fascino sull'opinione pubblica - corrisponde alla parola di un poveraccio colpito da un disgraziato accidente contro quella di un esponente di una corporazione ricca e preoccupata esclusivamente di difendere i suoi "privilegi": Ciascuno può facilmente immaginare la carrettata di fastidi e potenziali conseguenze alle quali andrei incontro, ben più numerosi e gravi dell'era a.C. (avanti la Conquista). Indubbiamente l’intento della normativa era nobile e come tale va valutato: la situazione delle variazioni dei foglietti illustrativi era diventata ingestibile all’interno della farmacia e la necessità di un intervento atto a modificare un’attività sempre più gravosa era palese, ma sembra altrettanto ovvio che dal contesto attuale trae un vantaggio considerevole solo una componente della filiera e cioè l’industria farmaceutica. Mi chiedo, ad esempio, per quale motivo, per le modifiche di scarsa importanza, non sia stata presa in considerazione la possibilità dell’esaurimento scorte, soluzione sicuramente indolore per la farmacia. Direi che la sostituzione dei bugiardini, per la farmacia e i farmacisti, è quella che a Roma si chiama un'autentica sòla. Traducendo dal vernacolo, una fregatura, cosa ben diversa dall'asserita "conquista" spacciata dai massimi vertici della categoria e della professione. A confermarmelo, le decine e decine di telefonate di colleghi inviperiti, molti dei quali non fanno mistero di essere animati dal feroce desiderio di fare un uso alternativo del foglietti reloaded, dopo averli accuratamente e strettamente arrotolati. Essendo l'intento (in verità non troppo immaginifico) del tutto irriferibile, mi limiterò a dire che esso è inscrivibile nella logica del contrappasso. Censurabile, forse, ma non del tutto incomprensibile, dopo anni e anni in cui a prenderla... in saccoccia sono sempre e soltanto i titolari di farmacia. Antonino Annetta Leggi tutto su… 5 Un sacco di guai! …Si, ma solo se ha la maniglia esterna ed il suo spessore supera i 100 micron, secondo quanto stabilito dal D.L. 2/2012! A cura dell’avv. Michele Sartoretti L’Art. 11 del 91/2014 (il cui nome evoca un narciso che gonfia i muscoli: “Decreto Competitività”) convertito, con modificazioni, dalla L. 11 agosto 2014, n. 116, ha stabilito l’immediata applicabilità delle sanzioni per la commercializzazione dei c.d. “shoppers” non conformi alle norme introdotte dal c.d. “Decreto Ambiente” (DL n. 2/2012). Dal 21 agosto scorso, insomma, il nostro ordinamento contempla una nuova figura (simil)criminale: lo spacciatore di sacchetti di plastica. E’ il risultato di una vicenda tutta italiana: originariamente, il “Decreto Ambiente” prevedeva che l’efficacia delle sanzioni decorresse dal sessantesimo giorno successivo all’entrata in vigore di un decreto attuativo del Ministero dell’Ambiente. Tale decreto, tuttavia, una volta nato (nel marzo del 2013) è partito per un lungo viaggio a Bruxelles (id est: è stato sottoposto ad una particolare procedura comunitaria) da cui non è ancora tornato. E, non essendosi conclusa detta procedura, il Decreto non può dirsi efficace, il che, ovviamente, comportava l’inapplicabilità delle sanzioni. Questo confortevole stato di empasse, in cui l’Italia si faceva bella in Europa per aver per prima introdotto il divieto di commercializzazione degli “shoppers” e gli spacciatori di sacchetti avevano vita facile, non essendo previste sanzioni a loro carico, è stato spazzato via dalla legge 116/2014 dello scorso Agosto che ha espunto dal “Decreto Ambiente” l’inciso che riconnetteva l’operatività del sistema sanzionatorio all’efficacia del decreto “tecnico” del Ministero dell’Ambiente Conseguenza: le sanzioni debbono ritenersi pienamente in vigore, da subito e per tutti. Sul punto ci sono ben pochi dubbi: la legge non contempla alcuna “sanatoria” per chi ha scorte da smaltire, checchè se ne dica. La convinzione di qualcuno in ordine ad una simile possibilità trae forse origine dal fatto che, all’epoca dell’entrata in vigore del divieto (2011) una nota ministeriale riteneva consentito “lo smaltimento delle scorte in giacenza negli esercizi artigianali e commerciali alla data del 31 dicembre 2010, purché la cessione sia operata in favore dei consumatori ed esclusivamente a titolo gratuito”. Nulla del genere, però, ha accompagnato la L. 116/2014. Tutto finito? Non è detto: i produttori dei sacchetti si sono rivolti alla Commissione UE ritenendo la normativa in contrasto con i principi comunitari, e chissà come andrà a finire… E chi ha pacchi di shoppers da smaltire? Li smaltisca pure, ma mettendoci il pattume di casa o le scarpe da ginnastica per la palestra o i suoi…guai, non certo merce da consegnare ai clienti. 6 Bloomberg. Il sistema sanitario italiano scala la classifica: ora è il terzo più efficiente al mondo Secondo la classifica stilata dall'agenzia americana siamo il top in Europa e miglioriamo il sesto posto dello scorso anno. A livello mondiale ci superano soltanto Singapore e Hong Kong. La Russia è relegata in ultima posizione, male anche Germania e Usa che non vanno oltre 23°e 44° posizione. 09 OTT - Il sistema sanitario italiano è il terzo al mondo in termini di efficienza, alle spalle di Singapore e Hong Kong e davanti a Giappone, Corea del Sud e Australia. E’ quanto emerge dalla classifica stilata da Bloomberg che ha considerato i dati forniti da Banca Mondiale, Fmi e Oms. La Francia si posiziona ottava, il Regno Unito decimo, mentre gli Stati Uniti arrancano nelle retrovie, al 44° posto. Il ranking di Bloomberg ha considerato i 51 Paesi con popolazione superiore ai 5 milioni, con un Pil di almeno 5mila dollari americani e con un’aspettativa di vita che supera i 70 anni. Risaltano negativamente la performance della Russia, relegata in ultima posizione, e quella della Germania, che non va oltre il 23° posto. I parametri utilizzati per elaborare la classifica sono: aspettativa di vita; costo del sistema sanitario in percentuale sul Pil; costo del sistema sanitario pro-capite; variazione dell’aspettativa di vita rispetto al 2013 (anni); variazione del costo della sanità pro capite; variazione del Pil pro-capite; inflazione. L’Italia, che migliora il sesto posto dello scorso anno, presenta un’aspettativa di vita di 82,9 anni e spende in sanità il 9% del Pil, pari a 3.032 dollari pro-capite. Nel confronto con il 2013 l’aspettativa di vita è aumentata di 0,3 anni, mentre la spesa per la sanità pro-capite è diminuita di 306,64 dollari, cioè meno 9,2% in percentuale sul Pil. Prodotto interno lordo che è diminuito dell’8,6% procapite, con un’inflazione del 3%. In totale il punteggio dell’Italia è 76,3. Poco meno di Hong Kong e Singapore, ma più del doppio degli Stati Uniti, fermi a 34,3. Leggi su … 7 Rinnovo cariche degli Ordini Fofi. Andrea Mandelli confermato presidente della Federazione di Milano, Lodi, Monza e Brianza Farmacisti. Emilio Croce confermato alla presidenza dell'Ordine di Roma Farmacisti. Pubblicati i risultati delle elezioni dell'Ordine di Bolzano 8 Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Determina AIFA che autorizza i vaccini influenzali per la stagione 2014-2015 E’ pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Determina dell’AIFA che autorizza i vaccini influenzali per la stagione 2014-2015, in accordo alle procedure registrative: Nazionale e di Mutuo Riconoscimento (Determina AIFA 1058/2014 del 01/10/2014). Sono inoltre registrati, secondo la procedura Centralizzata dell’European Medicines Agency (EMA), i vaccini influenzali INTANZA (Sanofi Pasteur MSD SNC), OPTAFLU (Novartis Vaccines and Diagnostics GmbH) e FLUENZ TETRA (Medimmune LLC). La composizione di tutti i vaccini influenzali per la stagione 2014-2015 segue le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e del Committee for Human Medicinal Products (CHMP) dell’EMA. Si sottolinea che, in accordo alla Circolare del Ministero della Salute pubblicata il 10 settembre 2014 “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2014-2015”, il periodo destinato alla conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale è, per la nostra situazione climatica e per l’andamento temporale mostrato dalle epidemie influenzali in Italia, quello autunnale, a partire dalla metà di ottobre fino a fine dicembre. La protezione indotta dal vaccino comincia circa dopo due settimane dalla vaccinazione e perdura per un periodo di sei-otto mesi per poi decrescere. Per tale motivo, poiché i ceppi virali in circolazione possono mutare, è necessario sottoporsi a vaccinazione antinfluenzale all’inizio di ogni nuova stagione influenzale anche quando la composizione dei vaccini rimane invariata rispetto alla precedente stagione. Si ricorda che, oltre alle misure di protezione e cura basate su vaccinazioni ed eventuale uso di antivirali, un ruolo importante nel limitare la diffusione dell’influenza è determinato da una buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie (es. coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti e lavarsi le mani). In accordo alla legislazione sulla Farmacovigilanza, la segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo la somministrazione di un medicinale è importante, in quanto contribuisce al monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi sospetta reazione avversa osservata compilando l’apposita scheda. Tale scheda andrà poi trasmessa al responsabile di farmacovigilanza della struttura di appartenenza il cui indirizzo è disponibile sul sito web dell’AIFA. Se si manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati nei Fogli Illustrativi, è importante rivolgersi al medico o al farmacista. Il cittadino può inoltre segnalare direttamente gli effetti indesiderati tramite la scheda di segnalazione da inviare compilata al responsabile di farmacovigilanza della propria ASL il cui indirizzo è disponibile sul sito web dell’AIFA. Segnalando gli effetti indesiderati il cittadino può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza dei medicinali. Le schede di segnalazione per cittadini ed operatori sanitari sono disponibili a questo indirizzo Una app per la segnalazione delle reazioni avverse può essere scaricata a questo indirizzo
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