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La newsletter
N. 35
DEL 10 OTTEMBRE 2014
SOMMARIO
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FORMAZIONE
FARMARCA
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18.10.2014
ACADEMY
I nuovi scenari
della sanita’ nelle
cure primarie:
quale ruolo per il
farmacista?
6 crediti ECM
….
19.10.2014
”Scuola di
Omeopatia di
Livello Base un
confronto con la
medicina Best
Practice”
48 crediti Ecm
…..
26.10.2014
23.11.2014
“Biochimica
inorganica e
fitoterapia in
medicina
funzionale
regolatoria
1° livello”
20,2 crediti ECM
Concorrenza, spazio alle misure di
liberalizzazione sulle farmacie indicate
dall'Antritrust
Alcune newsletter di settore
(segnatamente farmacista33
e il Mattinale dell'Ordine di
Roma)
hanno
opportunamente segnalato
nelle loro edizioni odierne la
bozza legislativa intitolata
Temi per ddl concorrenza,
propedeutica alla stesura del
disegno di legge 2014 sulla
concorrenza.
La
bozza,
riferiscono i due giornali,
sarebbe
stata
predisposta sulla base delle
segnalazioni inviate dall'Antitrust a Governo e
Parlamento nel luglio scorso, integrate da altre
indicazioni sviluppate dal Ministero dello Sviluppo
economico.
Alle considerazioni sul settore farmaceutico svolte
dall'Agcm nello scorso luglio, F-Mail dedicò larghissimo
spazio nel suo numero del 7 luglio scorso, con un
editoriale del direttore Franco Caprino e un articolo di
Antonino Annetta, illustrando le proposte dell'Antitrust, a
partire da quella sulla pianta organica, con il passaggio
dall’attuale sistema che prevede un numero massimo di
farmacie a un modello che ne stabilisca, al contrario, un
numero minimo.
La questione torna ora d'attualità con la bozza di ddl del
MISE, non ancora strutturata come un vero e proprio
articolato, ma tuttavia abbastanza esplicita nella
riproposta della indicazione "forte" dell'Agcm a proposito
di farmacie, anche se temperata dalla considerazione
contenuta in una nota dove si riconosce che la
proposta dell'Authority è 'dirompente e bisognosa di
approfondimento, anche per valutare gli effetti rispetto
all’ampliamento del numero delle farmacie oggetto di
concorsi regionali in atto, pur con notevole lentezza
rispetto alla previsione legislativa” (ovvero le disposizioni
contenute nel decreto Cresci Italia del Governo Monti).
I ben noti parametri indicati in quel provvedimento (una
farmacia ogni 3.300 abitanti e distanza minima tra gli
esercizi di 200 metri), secondo la bozza del ddl
Concorrenza, dovrebbero essere rivisti "per eliminare il
contingentamento”, e andrebbero parimenti eliminati il
"limite di titolarità di quattro farmacie in capo a un
Ddl concorrenza, il
Mise getta acqua sul
fuoco
Parafarmacie:
governo lasci il segno
con vera
liberalizzazione
Giornata Mondiale Per
Il Cuore – Gmc 2014Ringraziamento
Presidente
Associazione
FONDAZIONE
ITALIANA PER IL
CUORE
Sostituzione dei
bugiardini variati, una
conquista o
l'ennesima "sòla"? (di
Antonino Annetta)
Un sacco di guai! …Si,
ma solo se ha la
maniglia esterna ed il
suo spessore supera i
100 micron, secondo
quanto stabilito dal
D.L. 2/2012!
Bloomberg. Il sistema
sanitario italiano scala
la classifica: ora è il
terzo più efficiente al
mondo
Rinnovo cariche degli
Ordini
Pubblicata in Gazzetta
Ufficiale la Determina
AIFA che autorizza i
vaccini influenzali per la
stagione 2014-2015
unico soggetto” e il divieto di vincoli 'alle procedure di
registrazione dei medicinali equivalenti alla scadenza
del brevetto”.
La bozza propedeutica al ddl Concorrenza, secondo
farmacista33, riaprirebbe anche la questione della
fascia C, con la previsione di allargare la vendita dei
farmaci di fascia C agli esercizi (come le parafarmacie e
i corner della GDO) presidiati da un farmacista laureato
e abilitato alla professione..
Va ricordato che la legge sulla concorrenza è
(dovrebbe essere) il provvedimento annuale con il quale
il Governo e il Parlamento provvedono a emanare
disposizioni - con particolare attenzione a quelle
suggerite dall'Agcm - utili a favorire le fisiologiche
dinamiche del mercato, eliminando ogni possibile
elemento di ingessatura, strozzatura o anche semplice
disturbo. Ma va anche ricordato che la legge annuale,
istituita nel 2009, in questi cinque anni non è mai stata
approvata una sola volta. Fatto che rappresenta un
precedente importante ma che, ovviamente, non
esclude davvero che quest'anno le cose possano
invece cambiare.
È chiaro che se l'impianto delle misure sulle farmacie
dovesse restare quello predisposto dall'Antitrust nelle sue
proposte di luglio, e se esecutivo e Camere dovessero
decidere di calendarizzare la legge sulla concorrenza,
per la farmacie si aprirebbe un nuovo, esteso e grave
fronte di criticità. Mai fasciarsi la testa prima di
rompersela, è vero: ma forse non sarebbe del tutto
inopportuno che l'intero movimento della distribuzione
farmaceutica, con in testa il sindacato dei titolari di
farmacia a l'associazione delle farmacie pubbliche,
cominciasse a pensare a come affrontare l'evenienza.
Leggi su F-mail
1 Ddl concorrenza, il Mise getta acqua sul
fuoco
«Per ora si tratta di valutazioni informali tra i tecnici del
ministero e la discussione è ancora in una fase del tutto
preliminare, tanto da non essere arrivata all'attenzione del
ministro dello Sviluppo economico». Così dal fronte del
Mise si getta acqua sul fuoco dopo la bagarre scatenata
dalla fuga di notizie sulla bozza del Ddl concorrenza, alla
quale il ministero dello Sviluppo economico starebbe
lavorando. A preoccupare la categoria il fatto che il testo,
ancora in fase embrionale, faccia riferimento esplicito alle
indicazioni dell'Antitrust 2014 e quindi possa indirizzarsi verso
una liberalizzazione spinta sia in termini di apertura di sedi
farmaceutiche sia di vendita di farmaci. Una possibilità
remota, secondo Annarosa Racca che sottolinea come «il
sistema italiano vada benissimo, rispetti l'ordinamento Ue e
garantisca un'efficiente tutela della salute, con una
presenza capillare delle farmacie sul territorio nazionale». In
più, continua Racca, «ci sono i concorsi di cui tenere
conto, con le relative assegnazioni di sedi, che dalla
Toscana alla Puglia hanno cominciato il loro iter». Di
tutt'altro tenore la posizione delle parafarmacie che per
voce del presidente Davide Gullotta lanciano un appello
al premier Matteo Renzi e al ministro dello Sviluppo
economico, Federica Guidi perché il disegno di legge
annuale sulla concorrenza «non si pieghi alla protesta delle
lobby». «Se questo governo vuole lasciare il segno e
passare alla storia come l'esecutivo che una volte per tutte
ha contrastato le lobby e le relative rendite di posizione»
dichiara Gullotta, «allora non si annacqui la bozza del Ddl
in circolazione e si passi dalle belle parole ai fatti» I nodi da
sciogliere nell'attuale sistema di distribuzione del farmaco,
secondo le parafarmacie, sono molti: «farmaci uguali ma
classificati in modo diverso; prassi consolidate di farmaci di
fascia C e A venduti senza ricetta; farmacie rurali non
tutelate e soprattutto un sistema che prevede un numero
massimo di farmacie sul territorio, l'ereditarietà di un titolo e
la non libertà di esercizio della professione per tutti gli altri
farmacisti». Ora si tratta di attendere il testo che a breve
dovrebbe entrare in una fase più compiuta.
Leggi su Farmacista33
2 Parafarmacie: governo lasci il segno con vera
liberalizzazione
Gullotta: dimostri di essere davvero contro le lobby (ASCA)
- Roma, 9 ott 2014 - Il disegno di legge annuale sulla
concorrenza, previsto a partire dal 2009, "e' stato fino a
oggi disatteso da tutti i governi: ci auguriamo che questo
esecutivo inverta la rotta e non si pieghi alle proteste delle
lobby. Che sia la volta buona". E' quanto dichiara il
presidente delle parafarmacie, Davide Gullotta, in
riferimento alla bozza tecnica preparatoria per la stesura
del ddl 2014. "Rivolgo un appello al premier Renzi e al
ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi cui e'
affidato il lavoro di coordinamento delle nuove
liberalizzazioni: se questo governo vuole lasciare il segno e
passare alla storia come l'esecutivo che una volte per tutte
ha contrastato le lobby e le relative rendite di posizione
allora", dichiara Gullotta, "non si annacqui la bozza del ddl
in circolazione e si passi dalle belle parole ai fatti.
Aspetteremo al varco: se nulla cambia prenderemo atto
che a questo esecutivo manca il coraggio necessario a
scalfire un monopolio (le farmacie si ereditano da padre in
figlio) perche' con questo sistema condivide privilegi e
reciproci favori". L'attuale sistema della distribuzione del
farmaco infatti, secondo le parafarmacie, "presenta
troppe anomalie che andrebbero modificate a partire da
questo ddl concorrenza: farmaci uguali ma classificati in
modo diverso; prassi consolidate di farmaci di fascia C ed
A venduti senza ricetta; farmacie rurali non tutelate e
soprattutto un sistema che prevede un numero massimo di
farmacie sul territorio, l'ereditarieta' di un titolo e la non
liberata di esercizio della professione per tutti gli altri
farmacisti".
3 Giornata Mondiale Per Il Cuore – Gmc 2014Ringraziamento
Presidente
Associazione
FONDAZIONE ITALIANA PER IL CUORE
Milano, 8 ottobre 2014
Cortese attenzione
Presidente
Associazione Farmacie Unite
Treviso (TV)
Gentile Presidente,
desidero inviare a Lei e ai collaboratori dell’Associazione
Farmacie Unite il nostro ringraziamento per aver
partecipato alla Giornata Mondiale per il Cuore
organizzando un evento aperto al pubblico nel nostro
territorio. Parecchi cittadini ci hanno chiamato per
segnalare la vostra iniziativa.
E’, infatti, fondamentale coinvolgere i cittadini in prima
persona invitandoli ad affrontare la prevenzione
cardiovascolare in modo sempre più attivo e consapevole,
ponendo l’attenzione sui quei corretti stili di vita che
favoriscono la riduzione dei fattori di rischio e delle cattive
abitudini che sono la principale causa di queste patologie
invalidanti.
Tutto questo è possibile grazie agli sforzi e alla buona
volontà che le Associazioni, gli Enti e i volontari dedicano
alla campagna di prevenzione globale della Giornata
Mondiale per il Cuore che coinvolge le nazioni di tutto il
mondo sotto l’egida della World Heart Federation.
Un grazie di cuore per tutto l’impegno e l’entusiasmo che,
ogni anno, dedicate a questo grande progetto affinché si
continui a dare voce alla prevenzione e cura di queste
patologie altamente invalidanti.
Prof.a Elena Tremoli Presidente Associazione Fondazione
Italiana Pe Ril Cuore
4 Sostituzione dei bugiardini variati, una
conquista o l'ennesima "sòla"? (di Antonino
Annetta)
A volte, per capire la portata di certe alzate di ingegno,
basta semplicemente raccontare quali sono gli effetti che
producono nel lavoro quotidiano in farmacia.
Prendiamo, giusto per fare un esempio, la sostituzione dei
"bugiardini" che hanno subito variazioni, reclamizzatissima
"conquista" per la quale - a dar retta alle chiassose fanfare
della pubblicistica ufficiale di categoria - farmacie e
farmacisti dovrebbero provare sempiterna riconoscenza
nei confronti degli illuminati dirigenti che l'hanno voluta. La
"conquista" in parola, nel solo mese di settembre (durante il
quale, non per sfizio ma per capire meglio, è stata tenuta
sotto stretta osservazione nella mia farmacia) mi ha
costretto a stampare 1451 variazioni di foglietto illustrativo,
in gran parte relative a variazioni riguardanti farmaci in
fascia C, Sop e Otc.
Divise per i 30 giorni del mese, fanno circa 50 stampate al
giorno, chiusure comprese. Si può sorvolare sulla opinabile
valutazione se siano molte o poche, ma non si può
certamente fare a meno di osservare che, per stampare i
bugiardini last release non si può proprio fare a meno di
una stampante laser. La quale, per sfornare 1500 "papiri"
farmaceutici consuma quasi per intero una cartuccia di
toner (costo circa 70 euro) e 7 risme di carta: ogni
variazione che con indefettibile professionalità e spirito di
servizio ho provveduto a consegnare al cliente in luogo del
bugiardino obsoleto, prevedeva infatti nel migliore dei casi
almeno due o tre fogli, e non di rado anche di più.
L'aspetto economicamente più rilevante che discende
dalla "conquista", però, è un altro: il costo del lavoro mio
e/o del personale dedicato all'incombenza, a volte
costretto a impiegare mezz'orate intere per convincere
pazienti particolarmente diffidenti e sospettosi - chiunque
sta dietro il bancone sa bene quanti ce ne siano! - che la
consegna dei foglietti illustrativi revisited non nasconde
chissà quali congiure né è il tentativo per rifilare loro
farmaci di serie B o, peggio, scaduti, se non addirittura di
dubbia provenienza..
Aggiungo che pur assolvendo al meglio questo nuovo e
tutt'altro che irrilevante carico di lavoro, rimango
assolutamente esposto (sotto il profilo delle responsabilità)
a ogni soffio di tempesta. Nella malaugurata ipotesi
(certamente improbabile, ma non per questo impossibile)
che un paziente lamentasse un effetto collaterale non
indicato nel vecchio bugiardino e invece inserito nella
nuova versione da me diligentemente stampata e fornita
insieme al farmaco al momento della sua dispensazione,
non esisterebbe infatti alcuna prova dell'avvenuta
consegna del foglietto illustrativo aggiornato.
In altre parole, un paziente - magari istruito da uno dei tanti
avvocati che hanno trovato un ricchissimo mercato nel
contenzioso contro i casi di malasanità, veri o presunti che
siano - potrebbe sempre sostenere di non aver ricevuto lo
stampato con le nuove informazioni che avrebbero potuto
evitargli l'ADR. A quel punto si tratterebbe della sua parola
contro la mia, che - tradotto nella vulgata di certo
giornalismo pigro e cialtrone, che purtroppo esercita un
certo fascino sull'opinione pubblica - corrisponde alla
parola di un poveraccio colpito da un disgraziato
accidente contro quella di un esponente di una
corporazione ricca e preoccupata esclusivamente di
difendere i suoi "privilegi":
Ciascuno può facilmente immaginare la carrettata di
fastidi e potenziali conseguenze alle quali andrei incontro,
ben più numerosi e gravi dell'era a.C. (avanti la
Conquista).
Indubbiamente l’intento della normativa era nobile e
come tale va valutato: la situazione delle variazioni dei
foglietti illustrativi era diventata ingestibile all’interno della
farmacia e la necessità di un intervento atto a modificare
un’attività sempre più gravosa era palese, ma sembra
altrettanto ovvio che dal contesto attuale trae un
vantaggio considerevole solo una componente della filiera
e cioè l’industria farmaceutica. Mi chiedo, ad esempio,
per quale motivo, per le modifiche di scarsa importanza,
non sia stata presa in considerazione la possibilità
dell’esaurimento scorte, soluzione sicuramente indolore per
la farmacia.
Direi che la sostituzione dei bugiardini, per la farmacia e i
farmacisti, è quella che a Roma si chiama un'autentica
sòla. Traducendo dal vernacolo, una fregatura, cosa ben
diversa dall'asserita "conquista" spacciata dai massimi
vertici
della
categoria
e
della
professione.
A
confermarmelo, le decine e decine di telefonate di
colleghi inviperiti, molti dei quali non fanno mistero di
essere animati dal feroce desiderio di fare un uso
alternativo
del
foglietti
reloaded,
dopo
averli
accuratamente e strettamente arrotolati. Essendo l'intento
(in verità non troppo immaginifico) del tutto irriferibile, mi
limiterò a dire che esso è inscrivibile nella logica del
contrappasso. Censurabile, forse, ma non del tutto
incomprensibile, dopo anni e anni in cui a prenderla... in
saccoccia sono sempre e soltanto i titolari di farmacia.
Antonino Annetta
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5 Un sacco di guai! …Si, ma solo se ha la
maniglia esterna ed il suo spessore supera i
100 micron, secondo quanto stabilito dal D.L.
2/2012!
A cura dell’avv. Michele Sartoretti
L’Art. 11 del 91/2014 (il cui nome evoca un narciso che
gonfia i muscoli: “Decreto Competitività”) convertito, con
modificazioni, dalla L. 11 agosto 2014, n. 116, ha stabilito
l’immediata
applicabilità
delle
sanzioni
per
la
commercializzazione dei c.d. “shoppers” non conformi alle
norme introdotte dal c.d. “Decreto Ambiente” (DL n.
2/2012). Dal 21 agosto scorso, insomma, il nostro
ordinamento contempla una nuova figura (simil)criminale:
lo
spacciatore
di
sacchetti
di
plastica.
E’ il risultato di una vicenda tutta italiana: originariamente,
il “Decreto Ambiente” prevedeva che l’efficacia delle
sanzioni decorresse dal sessantesimo giorno successivo
all’entrata in vigore di un decreto attuativo del Ministero
dell’Ambiente. Tale decreto, tuttavia, una volta nato (nel
marzo del 2013) è partito per un lungo viaggio a Bruxelles
(id est: è stato sottoposto ad una particolare procedura
comunitaria) da cui non è ancora tornato. E, non essendosi
conclusa detta procedura, il Decreto non può dirsi
efficace, il che, ovviamente, comportava l’inapplicabilità
delle sanzioni. Questo confortevole stato di empasse, in cui
l’Italia si faceva bella in Europa per aver per prima
introdotto il divieto di commercializzazione degli
“shoppers” e gli spacciatori di sacchetti avevano vita
facile, non essendo previste sanzioni a loro carico, è stato
spazzato via dalla legge 116/2014 dello scorso Agosto che
ha espunto dal “Decreto Ambiente” l’inciso che
riconnetteva l’operatività del sistema sanzionatorio
all’efficacia del decreto “tecnico” del Ministero
dell’Ambiente
Conseguenza: le sanzioni debbono ritenersi pienamente in
vigore, da subito e per tutti.
Sul punto ci sono ben pochi dubbi: la legge non
contempla alcuna “sanatoria” per chi ha scorte da
smaltire, checchè se ne dica. La convinzione di qualcuno
in ordine ad una simile possibilità trae forse origine dal fatto
che, all’epoca dell’entrata in vigore del divieto (2011) una
nota ministeriale riteneva consentito “lo smaltimento delle
scorte in giacenza negli esercizi artigianali e commerciali
alla data del 31 dicembre 2010, purché la cessione sia
operata in favore dei consumatori ed esclusivamente a
titolo gratuito”.
Nulla del genere, però, ha accompagnato la L. 116/2014.
Tutto finito? Non è detto: i produttori dei sacchetti si sono
rivolti alla Commissione UE ritenendo la normativa in
contrasto con i principi comunitari, e chissà come andrà a
finire…
E chi ha pacchi di shoppers da smaltire? Li smaltisca pure,
ma mettendoci il pattume di casa o le scarpe da
ginnastica per la palestra o i suoi…guai, non certo merce
da consegnare ai clienti.
6 Bloomberg. Il sistema sanitario italiano scala
la classifica: ora è il terzo più efficiente al
mondo
Secondo la classifica stilata dall'agenzia americana siamo
il top in Europa e miglioriamo il sesto posto dello scorso
anno. A livello mondiale ci superano soltanto Singapore e
Hong Kong. La Russia è relegata in ultima posizione, male
anche Germania e Usa che non vanno oltre 23°e 44°
posizione.
09 OTT - Il sistema sanitario italiano è il terzo al mondo in
termini di efficienza, alle spalle di Singapore e Hong Kong e
davanti a Giappone, Corea del Sud e Australia. E’ quanto
emerge dalla classifica stilata da Bloomberg che ha
considerato i dati forniti da Banca Mondiale, Fmi e Oms. La
Francia si posiziona ottava, il Regno Unito decimo, mentre
gli Stati Uniti arrancano nelle retrovie, al 44° posto.
Il ranking di Bloomberg ha considerato i 51 Paesi con
popolazione superiore ai 5 milioni, con un Pil di almeno
5mila dollari americani e con un’aspettativa di vita che
supera i 70 anni. Risaltano negativamente la performance
della Russia, relegata in ultima posizione, e quella della
Germania, che non va oltre il 23° posto. I parametri utilizzati
per elaborare la classifica sono: aspettativa di vita; costo
del sistema sanitario in percentuale sul Pil; costo del sistema
sanitario pro-capite; variazione dell’aspettativa di vita
rispetto al 2013 (anni); variazione del costo della sanità pro
capite; variazione del Pil pro-capite; inflazione.
L’Italia, che migliora il sesto posto dello scorso
anno, presenta un’aspettativa di vita di 82,9 anni e spende
in sanità il 9% del Pil, pari a 3.032 dollari pro-capite. Nel
confronto con il 2013 l’aspettativa di vita è aumentata di
0,3 anni, mentre la spesa per la sanità pro-capite è
diminuita di 306,64 dollari, cioè meno 9,2% in percentuale
sul Pil. Prodotto interno lordo che è diminuito dell’8,6% procapite, con un’inflazione del 3%. In totale il punteggio
dell’Italia è 76,3. Poco meno di Hong Kong e Singapore,
ma più del doppio degli Stati Uniti, fermi a 34,3.
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7 Rinnovo cariche degli Ordini
Fofi. Andrea Mandelli confermato presidente della
Federazione di Milano, Lodi, Monza e Brianza
Farmacisti. Emilio Croce confermato alla presidenza
dell'Ordine di Roma
Farmacisti. Pubblicati i risultati delle elezioni dell'Ordine di
Bolzano
8 Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Determina
AIFA che autorizza i vaccini influenzali per la
stagione 2014-2015
E’ pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Determina dell’AIFA
che autorizza i vaccini influenzali per la stagione 2014-2015,
in accordo alle procedure registrative: Nazionale e di
Mutuo Riconoscimento (Determina AIFA 1058/2014 del
01/10/2014).
Sono inoltre registrati, secondo la procedura Centralizzata
dell’European Medicines Agency (EMA), i vaccini
influenzali INTANZA (Sanofi Pasteur MSD SNC), OPTAFLU
(Novartis Vaccines and Diagnostics GmbH) e FLUENZ TETRA
(Medimmune LLC). La composizione di tutti i vaccini
influenzali per la stagione 2014-2015 segue le
raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della
Sanità (OMS) e del Committee for Human Medicinal
Products (CHMP) dell’EMA.
Si sottolinea che, in accordo alla Circolare del Ministero
della Salute pubblicata il 10 settembre 2014 “Prevenzione e
controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione
2014-2015”, il periodo destinato alla conduzione delle
campagne di vaccinazione antinfluenzale è, per la nostra
situazione climatica e per l’andamento temporale
mostrato dalle epidemie influenzali in Italia, quello
autunnale, a partire dalla metà di ottobre fino a fine
dicembre.
La protezione indotta dal vaccino comincia circa dopo
due settimane dalla vaccinazione e perdura per un
periodo di sei-otto mesi per poi decrescere. Per tale
motivo, poiché i ceppi virali in circolazione possono
mutare, è necessario sottoporsi a vaccinazione
antinfluenzale all’inizio di ogni nuova stagione influenzale
anche quando la composizione dei vaccini rimane
invariata rispetto alla precedente stagione.
Si ricorda che, oltre alle misure di protezione e cura basate
su vaccinazioni ed eventuale uso di antivirali, un ruolo
importante nel limitare la diffusione dell’influenza è
determinato da una buona igiene delle mani e delle
secrezioni respiratorie (es. coprire bocca e naso quando si
starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti e lavarsi le mani).
In accordo alla legislazione sulla Farmacovigilanza, la
segnalazione delle reazioni avverse sospette che si
verificano dopo la somministrazione di un medicinale è
importante, in quanto contribuisce al monitoraggio
continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi
sospetta
reazione
avversa
osservata
compilando
l’apposita scheda. Tale scheda andrà poi trasmessa al
responsabile di farmacovigilanza della struttura di
appartenenza il cui indirizzo è disponibile sul sito web
dell’AIFA.
Se si manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi
quelli non elencati nei Fogli Illustrativi, è importante
rivolgersi al medico o al farmacista.
Il cittadino può inoltre segnalare direttamente gli effetti
indesiderati tramite la scheda di segnalazione da inviare
compilata al responsabile di farmacovigilanza della
propria ASL il cui indirizzo è disponibile sul sito web
dell’AIFA. Segnalando gli effetti indesiderati il cittadino può
contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza
dei medicinali.
Le schede di segnalazione per cittadini ed operatori
sanitari sono disponibili a questo indirizzo
Una app per la segnalazione delle reazioni avverse può
essere scaricata a questo indirizzo