HOEPLl MANUALI G I Uh FR i O A y CE .VCH 1 '1 MANUALE OACOIATORE aE-I.[|3RAI0 UULLA. REAL. MILANO , D5,,.*JnGoog[ I'ROPRIOTA LETTISRARIA. IN D rC K PARTE Prime '^^ PRIMA nozioni 1 !1 fucile B Alcune Lu dille delle inveniíluni sceltu I(i iJel fucile 17 T,e curiche 27 l.e 'i'i polveri II plonibo Le 4! eil i curluncini borre 41 l.e cartuccie -I!) Rególe sul liru a volu EspedlentI peí Itrl tun;;lii . l,a II veslllo Doveri e de! io lu calzuturu SU iiacclotore PARTE II í! puliziü del fuulle SBCONDA 9fi cañe 11 Braceo italianu II Braceo legeeru fls 1D2 I" Heslone . E Setlers 11)3 106 . I l'oinlers !IS )1 Retrivier 114 Urucclii lij Altre stranieri atroniere razze II Baasotto I cani 121 da segullo L'istnizione l/elá del Il« del 123 123 cañe ISK cañe (,.;(,o.iH.Si II Furetlo Í5Í312874 PARTE TERZA sdvugííinu I,u l,u Beccoccld 11 Cfoccolone [| Beccaccino II Frullino . I,u Pernice . Cotupolce I,a l.u Quiijiliu u l,e I Tordi . t.e Loilole . I.e Gallinelle l'ivieri e Vunelll. I.e Colomhe. i4¡ Pernice 1 Kag[ani II . ino . CinRliiuli II Camoscio II á'i e Conigli' PARTE PARTE QUABTA QUINTA L; il Eceole si non diandoíii si crea, insigni. L'uniua ed Innga una Del si di rendersi Nella meglio di potevo, daré indicazioni che pareva lavoro di Peí sonó ho calendario attenuto a e mentre plagiarla, il aumenta lo curando pericolo e quanto piíi stile, ho cercato la o meno tiitto quelb iii opportuiio, pagine. ornitológico delle migrazioni qnello dal glioli,apportaudovi le interessare quíndi trascurato e selvaggina, maggiormente superfino, pocho qnando parole; facile compendiare possono ed rai arte con di raeno le altriii fucile, i cani che i cacciatorl; di non il per con appreso confuso. e necessitá mal decoroso, poco oscuro il discernere abblamo si niba non di parafrasarle all'essere piíi pratica. riportano integralmente oltre nei stii- autori da^li stá quanto attenta resto, creda il cercar un diflicoitá aggiungendovi vero, biiono ; perché compilarlo bisogna il pigliare cacciatore del freqiienti citazioni delle non di Mam/ale promesso spaventi manuale iin Commendalore, Sig. Pregiatiss. eompilato pochc varianti che Prof. mi mi riisoro seiubrate neeessarie, ed aggiungendovii nomi vol- gari e le indícazioní sulla abbondanza. presumo di arer fatto un biion lavoro;ma ed iu Rpern che possa riuscire abbastanza iitile.... questa fiducia ho l'onore dirmi Non Roma, 1 Ottnbi-e ims. 1 HOEPI.I mila.no. filioDfiTotissiiiio i GlUI.IO. j L" PARTE PRIMA PRIME Si ma attitudini, non la campana, poeti: colpí sí non neces- in- ad di fucile, diventer^ cacciatori. Invano il " voudrais ' la " eelle de od arrívare dei ma le senza sí potra mai e Tcsempio; teoría la cacuia. Si spareranno girer^ per mai piü della e artistl nasce speciale vocazione, una tendere si motto, fa senza sarie si cacciatori, come nasce teoría la NOZIONI. é Se o fosse per ma non se ne ' avis mon Questa aprés passione troppo, direi nelle condizioni potra razza /e acquista mai. avvilirsi un la caccia, é buona á travaü. la 9i non " filsle goút de la chasse, mon l'étude et du innata, cattivo; a .des passions, plus saine l'uomo, dalla donner non seriveva: genérale Margheritte avrá uscirne un mal uno quali per del che cañe : individuo buono dalla cattiva. lo di uno due conosoo zio, FuANCESCHi. e per fratelli i fortitnatíssima le iiisistenze combinazione, 1 a 2 Manuale diciaasetteanni del cacciatore. giápoluto iiccideredivevse stati capaci di lasciare e Dullameno sonó beccaccie; i fucilinella rastrelliera, e far schiatarrugginire tare i cani di pinguedine; essendo stati pur non tmviati da altre passioni, avendo sofferto e non avevan roíesci di fortuna, Andarono visse lo zio ebe ci fu cbi faceva ve in campagna li condiiceva: spararono trovar loro Anché finché la ma selvaggina.... ci si poteronoap- e non capivanoniente, passionare. AU'opposto ognuno di noi ricorderá qualche vecchio aignoreii quale,caduto in bassa fortuna, ha potutorinunciare al lusso,alie agiatezze delta vita;ma si é consérvalo per6 sempre un eacciatore appassionato. non ma ne Per la caccia si possono daré alcune norme; intuiré. molto, ¡1 píü,bisognasaperlo Le vono carabine ad aria compressa e leFIobevt,serle prime lezioni: benissimo per far pigliare avvertendo peró di non lasciarle a disposizione succedei'edeliedisgrazie, e perché perchépotrebbero i ragazzi sí stancano prestodi cÍ6 che posseggono. Fate tirar inolto al bersagíio, di preferenza cércate che sian presentí ai bersagli e niobili, molte persone. L'avvezzarsi a tirar in pubblicoé indicarvi i nomi di buoni ed io potrei utilissimo, cacciatori i quali,non solo fanno una pesslma Parte prima. ma sonó incapacidi figurauei tirial piccione; che vi é chí li colpireuna quaglia,se sanno guarda. Appena potreteaffidarealValliero un fucilino di piecolocalibro ad un colpo,corto di casna e di canria,fatelo tirareagliuccelletti:i passerotti, i culbianchi ed i pettirossi fanno di sólitole prime spese: non tratteneteloper6 molto sui tiri a fermo e cércate ¡nvece di farlo tirare a voló quanto piü prestopotrete. la mira e, pigliar nel far partiréil colpo: voi,che dal trovatala, voló dell'uccellopotretefácilmente capireia difLe prioievolte stenterk nel Qcolta del Uro ed il momento a pire,incoraggiate opportuno per cole ben presto vi sparare troverete in condizione di dover invece reprimere. Le povere rondinelle saranno le prime vittime: verranno appresso le allodole alia eivetta ed alio specchietto. 11 fucile teneteglieto duro di scatto. Non gli date che tardi la doppietta, sia per sia anche perchéil giovinetto ragíonedi sicurezza, sapendo di avere un secondo colpo dlsponibile, cuverebbe abbastanza il primo, e si avvezzenon rebbe sfai-fallone. La facilitUcou la nel tirare a voló vi riusciranno qualei giovanetti e ben prestoposorprenderá, trete far loro tirare anche altano da térra. Le alie allodole che si prime volte l'allievoalzerk le cercherá di tirare eppolne abbandonerá braccia, 4 il Manuale credeudo pensiero, allora tírate voi....e del caceialore. il tiro giá troppo lungo: di dimostrargli il cércate contrario. Qiiando si sará reso abbastanza padronedelie allodole,potrete inoomÍDCÍare a portarloalie ed avremo allora la prima serie delle quaglie, grandiemozioni. Non piü abbondanza di aDimali cui poter tirare, ma su selvagginafaticosamente ceruata e di non Allorché il cañe poca entit^. punta, avvertite di tirare con calma e di prender bene la mira; sitúate bene il tiratore, ed ordinate al cañe di dar sotto. Nove volte su dieci,la quaglianon avrá ancora volato per pochi metri, che l'allievoavrá tela correré tirato e..., oíolto, piü ancora voi sbagliato: lascia- del necessario, eppoi tírate. La lezione sará salutare;ma dovrete ripeterla varié volte perché 1'emozíone del fruüo, ed ü voló che ingaana di per sé stesso (sembrando rapidissimo peí célere batter delle ali, mentre é di una lentezza eccezionale) agitanoe rendouo impazienteanche il tiratore non tanto novellino. ín questelezioni, Siate severo perché da esse l'avvenire dell'allievo. Bisognache egli tiípenderá sappiafin da allora rendersi calmo cosí da potersí fare padrone della selvaggina;bisogna che ei nulla megÜo della si renda sicuro del colpo, e quagliapuó darglital sicurezza. L'esperienzaha provato che spesso glieventí del nostro spirito aliapredisposizione rispondono — Parte frima. 1'immaginazioneha caccia a e specialmente sul tiro. Se quando 11 un' influenza gratidíssima vostro cañe punta,non vi sentite sicuro e tedi sbagllare, di tirare, mete arrivato il momento lo farete o necessaria, perduta la tranquillit^ la mira, prima de¡ tempo o stenterete nel pigilar cosí da non riuseire a trovarla,E percíóche su moltl cacclatorlha un'lmportanza grandissima11 di caccia: primo colpoche tirano in una giornata confessare il loro se lo shagliano, non vorraniio l'attribuiranno súbito alia polvere errore, ma abbia contrihuito a e dato puré che la polvere errore non quell' aapranno reudersi ragionedel affinedi potervirimediare. 11 come e del perché, secondo eolpolo tirano peggiodel primo; il terzo che le peggiodel secondo....e convinti e persuasi — — eariche non vanno, continuano di errore in errore, fin in un giornale od quandopensano a provarle una pietrae si aecorgono che el difetoxe nel in manego. Non dieo che anche delle buone con polveri in cui questenon la giornata capitare vedremo pero in seguito vanno: come con un po'di il male venga calma, sia faeiie Taceorgersi se non debba escluaivamente dalla carica e se e come sia pos- sibileporviriparo. Esercitato l'allievo nella caccia alia quaglia converrk feroiarvisiper un po' di tempo non esaendo prudenteil portarlo né in montagna, né in padule,ué alia uacchia,dove le fatiche aono i perieoli. maggiorie niaggiori 6 Manuale del cacdatore. Quando avri messo i baffiincomincierá il corso deglistudi supertoh. lotanto,caeciaudo alie quaglie, glisai'á capitato qtialche tiro alie tortore od ai pivieri, ed ed avendolo eseguito anche alia lepre.... beoe,potra esserne Pu5 soddisfatto. anche trovato le starne,e se é i'imasto aver al rumoroso inapassibile a tempo la a due colpi. frullodi ease, ed ha tirato tnerita l'onor del fucile cartuccía, sua IL FUCILE. Dal prevederetali risuttameati qtiantoera lontano il frate che, forse alcbimiando, vide per la prima volta detonare la polvere. Cosí eslama Caotü neila sua Stona Unwersale^ ed io credo il dover soggiungereche non soltanto Scliwarz, quale per combSnazione rifcrovóla polveredi cui » * " " Marco Greco scrisse or Dosciuta in Ciña; ma sonó neppur mille and e noi, dopo fu co- averne applicazioni, prodigiose sapremmo immaginarela potenzaed i vari scopia cui gli sonó esplodenti predestinad. Dopo aver servito per la prima volta in Europa nelle guerre del 1338, la polveresi vede usata constatato le per la eaccia,soltanto nel secólo XVI, e far diré al Montaigneche le armi da fuoco " hanno » cosí poco salvo lo scotimento delle orecefletto, • chie,che se ne abbandonerá Tuso " (!!). Parie io queírépoca Da 'cenno molto 7 prima. prenderole sommario mosse per un arini da sulle moderne caccia,che puó dirsi incomíDcino la loro storia dalla della polveree del piombo. graaiilazione Sonó questi i due ritrovati a cui debbono i eaeciatoii le armi che usano, perché tutto il lavorio successivo rappresentasoltanto modificazioüi e migllorainenti i qualiandaron man inaao svolgendoai, speeialmente dopo la scoperta dei fulminati A au fatta sul finirédel secólo D'Haudetot, nella sua opera Le íir ragioiie, di piombo, fusilde chasse,trattando del pallini ideati in Italia,introdotti in dopo (1680)ed che scorso. non si giunge: " in nome II dirsi che elevata alia secólo un nel 1692, lamenta Inghilterra il conosea Francia dell'inventore statua nessuna e sog- sia stata di qitelgrand' uomo, rammenta la pin ñera ingratitudine. Nei pi'imi schioppiTacceiisione della polvere veniva fatta con la miccia tfinuta a mano, che poi ' luemona » « fu adattata Al leva detto tino. serpenbraccio di ferro seguí la ruota, sulla su di un braeoio a quale,nel finirédel secólo XVI, venne pensato di adattare la pietrafocaia. le nuove o fucile, Dall'acciarino, presero nomo e armi, chiamate prima sehioppood archibugio; con numerevoli, ma uon mutamenti, si importanti arrivó fino alia meta del 1700. Tra le innovazionl tentate nei secoliXVl sonó da rícordare quellefatte per e XVII il caricamento 8 Manuale del cacciatore. dalla culatta,e quelleper le armi a ripetizione; i di poi abbandonate non permettendoleancora sistemi d' innescamento,né la meccanica troppo elementare per consentiré la aoliditá necessaria, mezzi semplici, in poco volume. con Talché, laaeiato il pensierodelle innovazioni, ríuscito molte volte anche si limitó la pericoloso, ceselapleadideper incisioni, produzionead armi lature ed iotarsi,otteneudo 1'Italia,anclie ia queste,il primato. Alia meti del 1700 compaionole canne a toridéate a Damasco, e fórmate da striscie tiglione, di ferro,attoreígliate di un su mandrino,eppoi sáldate insieme. Si ottenne con esse maggior resistenza in miaor volume, e la conseguentelegpermise i fucilia gerezza, per quanto relativa, due caune, prima inútilmente tentati. i fulmiSu! finiré del secólo XVllI, scoperti alie armi da guerra, nati,se ne eerc6 l'applicazione e tra il 1815 ed il 1820 caccia col luminello al eomparvero i fucili da posto dello scodellíno della ed il cappellozzo di rame. polvere, É questo¡1 terzo stadio nelle armi da fuoco: con a percussione e sembra miccia,a pietra, che allora aoltanto, gli inglesi (i qualíle avevan prima trascurate)vi si dedicassero,portando del ferro, ntilissimeinnovazioni sul trattamento e il fucile degliinutilifregie dorature, spogliando in modo esclusivo la potenzae la per curarne — soliditi. 9 prima. Parte II fulminante,aveodo reso semplice e facile il sopitodesiderio delle armi l'inneseo, risveglió e vari tentativi a queatoscopo veoretrocarica, a Dero fatti ñn dal 1880. Ho avuto oeeasione di vedere daH'armiere S. Pisa di Pirenze un fucile che ha fermato tutta la mia attenzioDe. É canne un' arma ferme a due alia a retrocanea,con colpi, ed cassa meccanismo un le di di anello aperturaa leva che agisceper mezzo posto sul naso del calciolo. v'é la seguenteiscrizione: Sulle caune » Nella Fusil cassa nna Robert B'' a París ' targhettatíon questa epígrafe: D'OR MEDAILLE 1834 ACAD" DE SO L' INDUSTRIE cíe TÉ D' ENCOORAGBMENT. II sistema di percussione é queilo del Lefaucheus, premiato4 anni dopo; soltanto i fori delle canne anziehé dalla parteanteriore, per ricevere lo spillo, snl didietro,e glispilli da sonó vengono eolpiti due martelletti, o cani,eoperti. II sistema dei cx.ñ eoperti ed ¡Imodo di armarli, mi meravigliarono, perché simili agliultimi adot- 10 del cacdatore. Manua/e tati, e perchémi persuase che ttitte le invenzíODi soltanto applicazioni di sistemi sonó posteriori giá ¡deati e tentati precedentemente. Fu di proprietá del cai'dínaleFílippo de Aogelia di AsGoli Ficeno, a cui fu regalato dall'Ambasciatore di Francia, quando il de Angelissi rec5 ambasciatore della Corte Pontificiaa Lucerna per eoncardinalizioad uno degli Orleans, aegnare 11eSppello Questo fucile, premiato nel 1834, non fu poi adottato peí volume e peso del probabilmente meccanismo,e venne invece generalmente preferito nel 1838 dal Lefaucheui: primo quellopresentato schioppocon le eaoiie sepárate dal massello,e corredato di bossoli di caitone talio traversato da con fondo di me- che percosso dai spillo, cani,iucendia il fulminante posto orizzontalmente uno nel centro del fondello, le cartuccie dal fondello me- II Lefaucheux,con tallico, port6una da caccia come vera da rivoluzíonenelle armi,cokí guerra. che tuttavia glioppositori, soliditáe sicurezza del i diftítti e nuovo Non gli mancarono misero in dubbio la fucile, esagerandone negandonei pregi. nelle cartucce a spillo p^ difetto, sonó: relativo, gliinconvenienti che sovente si verifieanointrood estraendoleancor ducendole, cariche dalle canne; la facilitadi esploe polvere, dere cadendo per térra; ragioni per le qualivennero prestoabbandouate,dopo che il Lancaster di Londra, presentó nel 1852 un fucile a percus- l'acceosionedella sione céntrale con estrattore automático. 12 Manuale del cacciaíore. deír aperturadelle eanne, sia servendosi di molle, deltecaiine medesime. sia del peso e della pressione Si trovíi dal Baker l'eiettoreautomático per dell'a- lanciare fuori dalle eanae, ne] momeoto si pertura,i bossoii delle cartuecie s párate.... iosomma tutti i mezzi per raggiimescogttarono unita atla maggior sicucelerit^, gere la possibiie rezza. Né, meiitre si pensava ai sistemi di chiasiira trascurate le caniiii. ed alie batterie, vennero fórmate da una lastra erano prime eaoDe di ferro,tagliataa striscia e saldata uella sua o merli, luDghezza,íq linea retta,od a scaccbetti, Le che si conoettevano Piii tardi rató col vennero tra fatte di ferro massicuio,fo- trapano;sino nel secólo XVIII loro. a fatte vennero prime canne a di Damasco Turco. ho qnando, come ancora tortiglione, a in detto, Damasco uso col le nome Oggi se ne fabbiicano di tre specie: attorcigliate, (Ruhans). damascate, di acciaio. fatte di bacchette di sonó Quelle attorcigliate ferro e di acciaio,sáldate insieme,p(" spira su di un cilindro,battute fuoco. Le e ma di damascate son fórmate da bacchette di ferro imiteinsieme acciaio, come sé su perdippiüritorte quelle attorcigliato stesse prima di essere parle 13 prima. maggiore o minor numero di bacchette iisate costituiscela ms^gioreo minor strette sul cilindro.II ñnezsa del damasco. stagno,od a rame, secondo é generalmente le fabbricbe: quellaa stí^[iio preferita perchepud "rsi senza aottometter ie canne ad un grado di calore molto elevato, che potrebbe Telasticitá. danneggiarne in un Quelle di acciaio,vengono trapanat^e sol pezzo, come le antiche,ma son poco in uso. Vengon fabbricate isolatamente e pot appaiate dne bandelle,Tuna piü larga per il disopra, con l'altrapiíistretta disotto. e Fino dai tempi antichi si studÍ6 la forma da daré aU'interno delle canne: sí fecero cilindriehe, nella Spagna se ne fabbria cono, íA imbuto,e anche piü larghealiaculatta ed alia bocea carono e molto strette nel centro a gnisadi )(. Negli ultimi trent'anni si tentarono anche le canne rigateper uso del tiro a munizione piccola; drica ma vennero prestoabbandonate e la foratura cilintrionfó fino a quando in America non venne ideata la canna bored. a strozzatura, o choke Sembra che il primo a fabbricarne sia stato W. B. Pape nel 1866: in Europa se ne ebbe notizia dopo il 1870. La saldatura si fa a Lo Scott l'adottó coatruendo delle canne andavan restringendosi sopra la camera, di nuovo a gandosi,per restringersi fuso, e ne cbe poi allarforma ebbe buoni risultati, i quali pero di ven- 14 Manuale ñero vanno del cacciatore. dal Greener,le cui canne superati hingainente in ispeci6 nell'ultimo a tratti, restrÍDj^endosi terzo. 11 Greeoer sopprime anche 1'¡ncameratura per la uartuccia, dividendo la sua canna ¡d dodíci e calcolaraiche eosi partí, pu6 approgaimativamente la restrioga per gradi: 1 gradotra la prima e la seconda parte; 1 grado tra la seconda e la quarta; 1 gradotra la quintae la sesta; 1 grado tra la settima e la nooa; 2 graditra la nona e la decima; 20 graditra la décima e 1'undécima; 5 graditra rundecíma e la dodieesima. In genéraleíáifabbricano fucili con la canna destra cilindricae la sinistrachoke bored perchéé di tin'utilitá, immenaa nei tirilontanl, ríuscir senza dannosa per quelii da vicino.La strozzatura, oltre a apinger piü lontano il piombo e daré un rosone piü compatto,lo distribuiacemeglioe serve mirabilmente per la munizione grossa. La lungbezzadelle canne si tiene tra i 76 centimetri. Nei fucili a t 70 ed foratura cilindrica pud abbassaraial mínimo di 60. Ora le fabbríche, a qiianto pare, si son dedícate ai fucilileggeri, fanno dei piuma, che e se ne a conpossono esaere usati anche da signorine.... dizione di easer regolarmente caricati. si Con minor attivitá, con ma ugualeinteresse, anche di modiñcare il sistema di puatamento,senza ottenerne grandlvant^gi. é cercato prima. Parte 15 largheed orizzontali i le prescelte sonó ; sagrinandoleper togliervi riflessi lueidi,ma lasciandovi sempre 11 mirino primitivo. di traguardo; si tentó di Si tetitaroiiovariéspecie NeU'insieme le bandelle porre attorno al mirino munito di una lente al anello,o di situarlo si posto del tragnardo; na tentd di porre due mirini,uno l'altro a meta della bandella — aU'estremitá se ne son e fatti dei di argento; di o piíi lucidi; piü gi'ossi píccoli; avorio.... ma si son poiriconosciuti come tentafcivi tornando sempre all'antico. infruttuosi,. L'ultimo fucile, credo, sia Yideale séntalo preair esposizione univei'sale di ParJgi nel 1889. In si é esso ancora di riunire tutte le cereato anni ai utili ¡nnovazioni pórtatenegliultimi 40 fucíli da caccia. Canna — sinistra ckoke bored; la destra ciliodriea; batterie coperte che si eoirabbassarsi separati per e rialzarsidelle eanne; eonoscere indicatori qiialedelle due la cartuccia-, eiettoriautomatici armano canne ; tenga con- slcura cbe si la pressione di un botfácilmente con toglie tone posto tra i due grilletti; nelPinleggerezza sieme danno della solidit^; ninn lusso,ma senza soltanto tutto l'utile.... persinouna chinsa di una Resta nella cassa, dove si molla. veJere che brettellarac- rattorciglia per mezzo sapranno ideare,dopo Videale,lé fervideimmaginazíoni degliinventori: ora a cosa credo pero sia da trascorreré molto tempo prima Manuale del caccialore. che si possa tiovare uq siatema diverso da del Lascaster a percussione céntrale. ALCUNE DATE DELLE quello INVENZIONI. Gome complemento deile indicazionigiá dabe, avverparmi opportuno iiü riassunto cronológico, tendo che nella maggioranza dei casi,l'tndicazione deH'anno é approssimativa, mancando gltelementi per stabilirlacon precisione: 1:320.Applicazione della polverealie armi da guerra. 1400. Arehibugioa 1420. Armi miccia. corte,fabbricate a Pistoia e dette le. plato 1517. Arehibugioa serpentino. Graoulazione della polvere. Arehibugioa ruota. 1518. Munizione 1450. 1500. 1600. Fucile 1740. 1815. da eaecia. pietra. Canae a tortiglione e fucile a due al Capsuledi carta,e metalliche, a canne. nato fulmi- di mercurio. 1837. Revolvfer inventato in America dal co- lonuello Colt. 1838. Fucile Lefaiicheux con 1838. Cotone fulminante o pulvi(pirossiliná cotone). liche. eartuccie metal- Fucile Fucile Lefaucheux. Lancaster. L" L" 18 Manuüle fucile vi si confe : del cacciaiore. dovete correggerla o, peggio faticare nel correggerla, scartatela iiieso- ancora, se rabilmente. Poehi Bono i che recjuisiti assoluta; moltí " fucile dove un avere quellírelativi alia assoluti: requisiti Sonó la sicurezza, r equilibrio, la bonU delle batterie. Relativi: la curvatura, il peso, lo scatto, il calibro, la la lungbezzadel calcio, delle canne, lungliezza il sistema di chiusura, la foratura delle canne, il prezzo....e cfai piü ne ba, piiine metta. Vediamo prima i requisiti assoluti. La sicurezza delle canne ci h garantita, per le armi provenientí dai marcbi, o timbri, datl'estero, di prova. Iti Italia, il Gcoverno pensatodi stabilire un ufficiodi prova per le armi da caccia, ed i nostri fabbricanti son a mandarle obbligati nel Belgioper farle timbrare e tornar poi gabellate come non ba ancora di fabbrica straniera. Parle 19 prima. lo credo fermatnente che se anche ín Italia vi di prova per le canne, le armi di Breseia, di Gardone e di Terni,acquisterebbero fosse il marchio moltissimo e, per l'uso comune, potremmo oessare di esser tributariall'eateroanche in qiiest' tante imporramo I di produzíone. vecchi ricordano le famose Annunziata,e se serebbero bene potesaeroancora canne averne prima di cambiarle con di Torre ci penaltre di fabbrica Belga. tre direrae prove per A Liegi sonó obbligatorie le canne: la prima per la canna la seisolata, conda per quellemóntate sul massello,la terza per le canne finite. garantisce11 buon esito della prova súbita tre marchi, che credo necessarío riprodurre, con aififlchéogDuno possa conoscerli, uele regolarsi delle armi. l'acquisto Si Le prOTe vengono eaeguite con cariche esagerate cosí da offrir piena sicurezza in chi dovrá poi adoperarquellearmi. In Inghilterra vi sonó una a due l'altra a Birmingham, Camere di prova: Londra. II regola- 20 Manuale del eaceiatore. mentó, in vigoredel 1° Aprüe 1888, contieDe le : seguentipreserizioni la prova detínitivadelle canne da spararsi palütiisi adopera il píombo moUe del comPer a mereio solido N. e non 6: le borre debbono eccedere calibro,e le cariche easere di feltro in grossezza il diámetro del le seguenfci: Per it calibro 12, Polvere grani 178, dramma 6 Vtí piombo grani729, oncie 1 'A Per il calibro 16. Polvera grani 150, dramma 5 7,; piombo grani 583, oncie 1 '/^(1). Le polveri da usate nelle prove sonó ispezionate ufBeiaii ed egualiin forza a quetla governativi, di Waltham Abbey K. P. G. Q. II marchio di prova provvisoria per la compagnía degliArmaioli di Londra é rappresentato sonó - dalle lettere G. P. intreeciatein cifra e tate da un t Grano 1 Dramma leone sormon- r corrrispondea " Giamini " 1 Oficia " " 1 Libbra " " 0.064790 1.7718 2S.34Sa 433.B9I2 Quello peí Ctiiardiani di dalle BirminghíLiii, lettere B. P. intrecciate in cifra e aormontate da corona. una Per A la prova definitiva i marchí sonó: Londra le lettere G. P. intrecciate in cifra sormoutate da una e corona. Birminghara due scettri incroeiati, con una nell'angeloauperiorele lettere: B nell'aLcorona C nell'angolo P neU'aoa desfcra, golo a sinistra, golo inferiere. A ^ 22 Manuale In tutte le il delle armi a é canne numero del cacciatore. nella impresíio, nitiva, prova defi- del calibro,ed íq tutte quelle anche il calibro della retrocaríca, cui vien aottopostala lettera C. Nelle cauae a choke, dal calibro 4 al 10, s'iodícano le ioesattezzedi calibro dividendo lo spazio camera, in tre parti:e dal calibro 11 al 17 lo spaziosi divide in due parti. Le canne Schultze,ed E C provafcecou polvere avranno impreaaoSch, od E C. La soliditá nell'iQsieme del fucile é prestoveriñcata quando siam certi della bontá delle canne : quelladelle batterie, per le qualioccorre certa praticache si acquistacol tempo, o C03i non una nel confronto II via che suoao un che danno nell'esser móntate é tutta- buon indizlo, ed imito all'elastica resistenza si senté stanza altre armi. con bene di nella puó pressione, guida. Bisogneráanche ino esattamente che ossetvare che le serviré abba- canne eomba- la bascule,cosa essenzialisinfluisceaiiltiro e che trascurata pud con uscire spesso perieolosa. II fucile dev'essere inoltre giustamenteequili- hrato,cosicché ponendo tre dita sotto la camera Parte delle canne non 23 prima. spiombiné dalla partesuperiorc, da quella del calcio. Se troppo pesante tn e sará causa punta,riuscirkfaticoso a portarsi, di ritardo nel prenderla mira, e di molti colpi sotto il bersaglio: sai'á nel calcio, se esquilibrato naeno dannoso, ma sempre incomodo. Vediamo i requisiti relativi. ora La curvatura. Scrive Deyeus nel Vieuw Chasseur: Pour ehoisir un fttsil, si tu n'es pas un fou; Consulte la longueur des íes braSj de Qé — ton cou. seconda del fisico di colui che deve A ed usarlo, il fucile po'anche per le prese abitudtui, dev'avere una cassa Per chi curva. piü o meno ha il eolio lungo o le spalle ci vuole un calanti, un fucile dalla molto curva; cassa il eolio corto,o le per chi inveee ha basta spallequadrate, dritto od insensibilmente curvato. fucile curvo mira, mentre un fucile Altrimenfci col la troppo nel cercare quellodritto,si faranno i colpi si stenterá con troppoalti. Tanto piü che Nella sorpresa, si guardaesclusivamente al disopraper veder bene....e inveee " " o si tira dal disotto.« O che il fucile sia troppodritto per noi,o che si alzi la testa per scorger bene l'animale, la mira non dovrebbe,sulla bandella ed il scorre, come colpova in alto quantunque sembri di aver mirato giusto. La dimostrazione é semplicissima; indlchiamo ¡",nuale del cacciatore. M. F. la bandella del fucile;S il selvático ed O Tocchio del tiratore: con Mentre la mira andrá da O in S, il piombo andrá iovece in F....rappreseutaDdo assolutímente una padella. II peso. II peso del fucile é di — nou seeou- daria importanza. Se troppograve, atanca le braccia nel portarlo, si alza con la necessaria celeritá, uon e fa andar ¡1 tempo di ia basso que! coipinei qualimanca acconsente mirare: se troppo leggero, abbanon stauza alia apalla, carica troppo »opporta una si maneggia con la soluta sipiecola,e non curezza. di adoperare potrapermettersi di 3 chilogrammi;mentre uno un' arma fucileLincon debole si trovera meglio con un Del resto un colosao leffriesdi Ch. 2.150. Lo scatto. — Un buon cacciatore, praticoe riuscirá a colpire fucile i con non un tranquillo, cui grilletti siano troppo duri di scatto: anzi,il Manuale 26 del caedatore. fatte petute esperienze uno dev'essere il utiliasime;ma a a niio danno. primo, anche meno d¡ esser Capiacoche per le invenzioni milionari o di dover fare nel propriointeresse, credo esperimenti meglio lasciareaglialtrila cura di proconvenga vare. utilia'imDopo tutto,le üovitá veramente pongono da loro stesse e prestoo tardi trovaoo il loro posto nelle maní dei piu. volenPer la foratura delle canne, vi suggerisco tieri di scegliere i fucillche haniio la destra ciliudrica e la sinistra ckoke.... sempreché,ben in iateso,non dobbiate dedicarvi a caccie speciali cui siano da adoperare, o tutte e due le canne a foratura cilindrica (come per esempio quelleal od al cervo, o quellein cui si tira relativament cinghiale vicino : alberetto , allodole alia ci- vetta,eec.)ovvero fcutte e due choke per poter fare sempre tíri lunghi. Sul prczzo, non credo necessaria alcuna dimoatrazione: se un parere dfbbo darvi é di quanto potete di piü,purché non sia in spender fregiod incisióni. Ad alcuni dei difefcti, che ho classiiicatotra i si pu6 far rimediare daU'armiere: lo relativi, scatto si alleggerisce od induriace fácilmente;il calcio pu6 essere accorciato,od allungatocon di un calciolodi corno o di cautchouc; l'aggiuata le canne, esser purché non siano a strozzatura,poasono segate; il sistema puíiessere in parte mo- diñcato.... ma in genere, tolte le correzionialio Parle prima. 27 vi nmi di fare eaeguire consiglierei uei fucili(ammenoché non cambtamenti sian dozarmonía zioali) perché verreste a guastare quell' tra le Varíe partí che ii costruttore si é tanto scatto, DOn studiato di otteuere. LE Perché che vere non una Anche carica dia buoni risultati bisogna soltanto le dosi del siano calibro CARICHE. equilibiate ; mache piombo e della polal esse rispondano del fucile. le borre,od i cartoncini hanno, vedremo, un'ímportanzatale da assolutameote non come potere essere trascurate. I difettiche puí»avere una carica sonó quatfcro: Fiacea, quando c'é poca polveree piombo in confronto al calibro; qiiandoc'é troppopiombo; Impionibala, Gügliardao violenta,se v'é poco piombo, o troppa polvere; Confusa^ se la polvereed il piombo sonó in dose troppo forti per quel calibro. La carica fiacea colptsceaoltanto a breve distanza ed e si riconosce fácilmente all'esplosíone, anche nel farla perché non riempie la cartuccía. rombo un Quella impiombataAk nell'espolsione ed un forte rinculo. L'uccelio ne piiiprolungato, soltanto ferito,le ferite son lacero-contuse e danno molto sangue. Ha uoa portataminore delle é Uanuale 28 del caccialore. la selaltre,e molte volte non fa che percuotere vaggtna, eosicché questa cade,eppoitrova la for/a di rialzarsied andarsene. La . carica o violenta, gagliarda, portail piombo piú lontano,ma non sempre dritto. Dá un colpo troppo secco, e scuote forteinente il fucile.L'uecelloche ne é colpito, o reata criveliatoda! centro delia botta,o continua a volare per cader poitutto In gergo ad un tratto, fulminato,con le ali aperte. suol dirsi che ha fatto la passata. Permolto tempo /a ;)ffss«ííícostitui un enigma, e fu attribuita a cause chíamando diverse, combi- nazione ancora quello cbe la scienza non aveva saputo spiegare. La ferita che passa da pai'te a parte,dicevano che entra soltanto in alcuni,é maggiore di quella effetti cavitíi:o perche duuque dovrebbe avere minori ? Poi i flsicitrovarouo la fcrasformazionedel moto complessoin moto molecolare e la passata ebbe 11 pallino male aníla sua spiegazione. cbe colpendo un vi si deve fermare uon perde la sua forza di moto, iiia la trasforma in calore ed elettiicitü, al eorpo deU'uccello che ne resta fulminato. C¡6 avviene anche con la carica ime la ti'asmette piombata,ma per un per la poca forza del l'esterioritádelle ferite, ne momentáneo Invece piombo, e consegue soltaato stordimento. quando il piombo passa da partea parte, di cuí é conseguenza uno resta la sola ferita, Parle stravaso-di sangue nuato a volare come e prima. ruccello,che conti- aveva fosse stato colpito, cade poi fulminato. Se é fermo: o piglieríí ilvoló per andaré mente se non cadere poco lontano, o piíi probabilcadrá súbito,e continuerá a sbalzare per a qualohetempo, restando poi irrigidito. B la trasfoi'mazionedel moto ha potutoeziandio spiegarela gran differenza arrecata alie caricbe da poco piombo in piü,od in meno. Si riconosce la carica violenta anche dalle ali dell'uecellocolpito, le qualirestaño con le penne tronche in piü punti,a striscie.Nell'Italia meridionaie le dicono,stratagliate.... e súbito aumen- piombo. La carica confusa fa sbalzare il fucile fortemente; fa rintronare la testa,e produce,peísólito, tano • un brevissimo intontimento confusocome il suo o prende, o riprende, colpito. un momento che resta nelí'uccello, se doíesae cadere ; ma voló senza esser stato E l'errorein cjiicadono piíiapesao i novizi. Tra tutti i difetti, quelloper ecoesso di piombo é fotse il minore, mentre quelloper eceesso di polvereé piü da temeré. Sn,ccedespesse volte di trovare, peí cambiamento di stagione, eaquilibrate quellecanche che in altri tempi andavano benissimo. Centro le cartuccie impiombate due soli conin sigliposso darvi, per quando vi capiteranno campagna: Tuno consiste nel disfare l'orlo della 30 Manuale del caociaiore. po' di munizione,e riarricciare al]a megiio;l'altro(per diría alia siciliana) le braceia, procurando m\V accorciare di tirar piü vicino. Per le violenti vi ripetola ricettadi Püsarda (Márchese Giacomo Ugo Spinola) Tuffarle nelIn genere le cae trámele snbito fuori. nche l'acqua di violenza nelle fredde giornate peceano con tramontana, o nel forte estáte,quaodo l'aria é molto asciutta: quellaiiimersione é percií) di effettoincontestabile.Tírate piü lontano. un Si é molto discusso se, accerfcato 1'esquilibrio, il pioraboo valga meglio riparareaumentando diminueiido la polvere, e viceversa. Differentisistemi sonó in uso nelie varié regíoni Ñelle ñno dai tempi dei fucili a pietra. italiane, provinciemeridionali,per esempio.inolti tisano di variare la quantit^del piombo a seconda della polvere,e non é raro il caso di vederlo portato In Toacana invece, a quantitá con esageratissiipe. molto ffliglior si proporziona la polvere criterio, al piombo, che resta quasi invariabíle. Di ci6,diró piü particolarmeote trattando del un cartuccia,togltervi t " calibro. Non si puíidaré un'indieazione precisaper la dosatura delle cariobe;ma soltanto alcuiienorme e delle qnantitli approssimative. Parte Cominciamo dal piombo : Calibro I canne. 12 da 33 a 40 « 16 da 37 a 33 n 20 da 22 a 27 g avvertire: 1." Che del]e prima. trattatB diversam ogDi fucile viiole essere seconda del peao e della foratura a lu massima il piombo é nórmale,uer la ceDche equivaleal 3 romano, (inglese) la del peso del fucile;ma tesima parte (circa) non proporzione regge piü in quelliLeggieri. 2.° Piü il piombo é grosso, essendo minori gli attritieí il rincnlo,maggioredev' essere la che invece va diminuita con quellopiii quantitfl, N. 6 fino. 3." Per i tirílonfcaniúsate piombopiü grosso, pero esí^erare. La polvere: senza Calibro 12 16 ao Pulvere gr. S -. 4 V. " ñera a a Vi a S 4 '/?a 4 V. Polvere bianca «r. 2 V. «2 V, 8 3 a 2 7, 2 a 2 ?/. " V. Beninteso sonó queste, indicazioniapprossimative che debbono esser varíate secondo la qualitá delle ottenere. poWeri,ed i risultatiche se ne vogliono Aumentando la polvere, ilpiombo, o diminuendo si ottiene m^gior forza, il losone risultameno ma 32 Manuale del cacciatore. diminuendo la polvere od compatto.AU'opposto, aumentando il piombo,il tiro perde in distanza ed'it rosone é piü guarnito. e penetrazione Per le polveri i piit«sano caricare alia nere, valume di polvere e di piombo)ovvero pari(iigual colmo polvere e raso piombo. Per le Manche é indicata dalle fabbriche sul- l'etichettadelle seatole, la quantitánórmale: in al genere essendo 11 loro volume, rispettivamente peso, circa il doppiodelle la st^ssa misura. usare Non nere polveri vi fídate delle indicazioaiche ee sonó ne puft segnate sui misurini Esse vorrebbero corri(35-40-45). apondereai grammi di piombo che il misurino contiene messo oltre ad esa quellatacca; ma, sere impossibili, perchéil piombo rispettivamente alio spaziooccupatocambia dí peso col cambiar di grossezza, soiio anche nna perché menzogna pacita. aegnateugualmente su misurini di diferente ca- Bagguagliatecon le bilaucine il misurino cbe e regoiatevi su quello. adoperate, Si arriva a conoscere il propriofucile soltanto si conosee in segnitoa ripetuti : come esperimenti nna polverea furia di prove. di da un Capitano Una volta mi fu regálate marina venuto dall'estero, un vere pacchettodi poldi circa 300 grammi.Credei farmene mérito alia raia volta ad un egregioamico regalándola ed ottimo cacciatore. ma Questimi ringrazi6, — non volle aecettarla. L" Parte mi suiupata, perché? Sarebbe — E — disse. Perché dovrei consumarla — seerla — e 33 pñma. conosciutala non ne tutta avrei per cono- piü. ed hanno maggíorforza neil'estate, polreri in tale stagione si puó diré che tutte sieno buone. nelle giornate d'invernó una Acquistano gran violeiiza ascintte, quandosoffiail tramontano. Vaano pessimamentecon lo sciroeco.Variano anche se od in padule o sulla ; sui laghi aparatesui raonti, spiaggia. La miglior in regolaé quelladi provvederaene discreta quantitfi quando si arriva a tróvame una eotro ai nostri bisogni, che risponde e conservarla, di eriatalloo di latta, ia luogo bene recipieiiti Le aaciuttoe sicuro. II piombo va conservato parimentiin luogo aaciutto,osservando nel comprarlo che sia ben lucido e rotondo. I fueilia strozzatura portanoilpiombo grosso, megliodi quellia foratura cilindrica. il piombo minuto. Per calibripiccoli preferite LE Le POLVERL della polvere -da origini neH'antichitá e si confondono sparo con si perdono quelledelie incendiarlee dei fuochi di artificio. eomposizioni II famoso fuoco greco, che ardeva sott'acqua, aveva probabiimente glielementi delle nostre polFrancbschi. ,,..,. ,3 . 34 Manuale del cacdaiore. veri,con quaichealtro corpo deatinato a ritardarne la combustione. É attribuita ai ChÍDesi rintroduzíone del nitro nei preparati destiuatiaH'esplosione. Gli Arabi od i Greci orientali, nella prima meta iielsecólo XIII, l'avrebbero propagataíd Europa,avendola appresa nell'irruzione dei Mongoli. Marco Greco scrisse di un miscugliocompoato di carbone ed uoa di zolfo di.6 partidi nitro, una (11dosamento delle noatre polverinere) che serviva per certe macchioe le qualifacevansi scopí moderni morcome piarein segno di esultanza, taretti. II Monaco coiné di cosa Bacone scrive della polvereda spai'O, conosciuta in Europa nella seconda del 1200. meti Al Monaco francesco Bertoldo Schwarfcz di Pri- bargo, detto il Ñero, é stata da motti attribuita É un errore ; alioSehwartz rinvenzionedellapolvere. si deve soltanto di essa alie armi l'applicazione da guerra. Nel 1320, pestandoegli nel mortaio la polvere,questa percosaa dal pestelloespióse, saltare dalle mani. facendoglielo Da cid il concetto di poteraeneserviré come mortaio forza impulsiva, e la costruzione di un da fuoco. come prima-arma rimase alio stato di polQuesta composizioiie vere fino al cadere del secólo conserva il uome, tura di essa, e S'ídeó in scorse poi un XV, ed ancora ne quel tempo la granilungo intervallodi pñma. Parte positivo qtiattrosecolí,prima che apparisseun progresso nella sua doaatura gresso fatto soltanto dopo fabbricazione; prol'invenzione delle armi e rífate. La combuBÜone della polvereavviene: o per il o per: urto, corpo incandescente, peratura fregamento,azione chimica, od elevazione di tem- contatto con un a 280° C. É dovuta al combinarai carbonio (eontenut*nel carbone),con l'ossigeno del nitro. Lo zolfo facilital'accensionee pagaziouedel fuoco ; serve del di oementíi la pro- al carbone ed al nitro,e li riparadall'uniiditá. L'accensione rápida, producel'esplosione. Le polveri da caccia sonó piü riccbe di nitro delle altre,e si é calecíateche un chilogramma arriva a sviluppare 800 calorie. II nitro dev'eaaere puriasimo, conteneré e non quindi piü di un cinquemiUesimod' impuritá che alterappreaentateda soatanze igrometriehe fácilmente la polvere, faeendole risentire i rano , cambiamenti e lordare le canne. dell'atmosíera, Lo zolfo se é acido,o contiene altre sostanze, altera la composizione della polvere. Abbruciandolo, deve lasciar reaidui, se buono, non It carbone va fatto ad una temperaturacostante deve infíammarsi con facilita per tutta la massa; e bruciar totalmente. Di preferenza e usato quello di ontano o quellodi vite. della Aviiti buoni elementi,restaño le difficolta fabbrieazioüe. Essi debbono entrare in identiche 36 Manuale del cacctatore. quantitáin ogni granellodi polvere:e si hanno diversi anche con elementi simili, prodotti ugualmente tritnrati e graniti, dosati,impastati, con Hgualimacchine e con identiciaistemi. Perché la polvere día buoni risultati bisogna anche che sia stagionata; cosa che si trascura non poco dalle nostre fabbriche le qualimettono troppo prestoin commercio i loro prodotti. II Dott. Azzi,in un articolo intitolato Le Polveri e pubblicatoneU'A'co della Caccia dava i segiienti preziosissimi consigli per la coiuposiiione u n deile cariche : " « Una volta che lio eonosciuto la carica adatta al mió fucile, me ne sto contento,ed attribiiisco che all'innoeente piuttosto padelleal loanico, polvere,che mi pare faccia il sno dovere pin bene e piü costantemente che non il caeciakire. Mi attengo alie misure inglesi, che ho trovato e tali da ottenere nella maggiorparte ragionate, dei fuciliil miglioreffefcto, Cioé peí calibro 12, «na grammi 5,31 di polvereñera, un cartoncino, borra grassa, grammi 33 di piombo duro, ua «cartoncino ed un buon orlo: non comprimo la inntile e dannosa, perché non é cosa polvere, e se si schiacciasi riduce in pol^erino elástica, e della forza: solo acapitodell'esplosione con scuoto la eartuccia per acoomodare gli intervado a caccia con la sti^itra i grani,e me ne ferma fiducia che abbatteré la selvaggina Non verrei male apporuji, se avró mirato gtuato. " le • 1 ?í » " « » 1 » « « » ? « .... " " " questo se, lo ma stitno la partedi gran luuga piíiimpoitantedi ogni aitro accessorio del cacche sebbene inglese ciatore, compreso il fucile, di abbatterá mai neppur puro sangiie, non il piiigramo becco ove la non mai abba- - e * esso - stanza ?" 37 prima. Parte lodata ed incúlcala condizione non sia adempitaesattamente. " Molti vi souo ancora * dono sulla bontá di ' glioreuna " ventura a una cbe strauamente ai illu- sumando polvere, polverea grana fina di una per miav- grano groaso. É certo che la flnezza ínñuisce assai sulla velocitá della com- " del grano " busttone, quindisul calore,sulla quautitáe svi- « " luppo dei gaz e per coaseguenza dato al proiettile. Ma é puré un della forza " cesso " a5terano " e sull'impulso fatto che l'ec- l'istantaneitádell'esplosione il vapore, sicché il tiro e magglorforza va perdnta peggiora, per la nota e disordinano legge d'ioerzia.La polverea grana fina fa poi sicché sopportarealie armi enormí pressioni, Da esperimenti receiiquesteprestosi guastano. tissimí eseguitiin Inghitterra, risulta che la sulle armi dai vari numeri delle polpressione veri ingleai é cosí distribuita ed espressa in libbre inglesi, quadrato, per pollice La polvereCurtis ed Hawey N. 4, eaercita di libbre 21t)5,la polvereN. 5, «una pressiore di libbre 1947,la polvereN. 6, libbre 1761. Ed i mi^Iiorí effettinella maggioranza dei fucilisi eoUe polveri N. 5 e N. 6, coi quali otteflgoao « " " " ' - » • - " * Manuale del caccialore. i " un poi, aumentando pochinola carica, ai possono ottenere pressioni superiori. Resteranno sempre alia polvere due gravi ñera " » • " difetti:ilfumo e recoessivolordarsi delle canne, nei tempi umidi,e specialmente perinoborre grasse. ove non si ado- • tróvate le Sui cadere del secólo seorso venoero fatte con fulminato di mercurio fulminanti, polveri di col cloruro di potassa.Non. si trov5 modo usarle nelle armi invece della polvere, servima o gliinnesehi e fecero poco dopo ideare í fucilia percussione. Pelouze nel 1838, trovó la pirossilina, o polvituffando per cotone (od anche cotone fulminante) qualche tempo del cotone,canapa o lino, nella dell'acidonítrico eoncentrato siloidina; preeipitato rono per nell'amido. Nel 1846, Schóenbein sostituí il bagno di Pelouze con altro di acido solforico eoncentrato, acido nítrico, puré eoncentrato, otteneva di Francoforte, ugualerisulBííttger, misto con tato nello stesso anno, coaicché unitisipresentarono il loro prodottoalia confederaiione Germánica. Abel in Inghilterra, in Austria ebe Von Leuk bero dal coton-polvere dei prodottiabbastanza coi dovutl riguardi, perare adosicnri, e tali da potersi, uelle armi. Manuale La « "í " « polvere fa d«e specied'esplosione. L'esplo- sione di primo ordine é ?" bustione. E •• taneo u derivano. Per « noD « cioé " inaescata 1 d'un portata é l'esplosione delle combinazioni la detonare lo io com- svolgimento istan- solide gazose che ne questa coadizione polvere aera e speciale,facendola della nitro-glicerina caso 1' azione per e aila temperatura di tratto si verifica che La o dal fulminato. detouazione della .siproiiitro-glicerina, duee o col fulminato di mercurio, o con un colpo. 81 produce esplosione semplicealzandone la tem" " deionastone, l'esplosione di second'ordine,o esplosionesemplice.La detonazione avvieDe ogni volta che tutta la massa j " del cacdatore. peratura " in « sciolta » mettendola o a dato pero che ignizione, contatto essa aU'aria libera. Un le si sovrapponga é capace » La dinamite 1 armi e con un coipo sia perfettamente semplice foglioche di farla detonare. produce effetti di lacerazione poli tentissimi percióé affatto impropriaali'uso delle Le non da fuoco " (1). polveri bianche attualmente sonó pericolosenelle armí da contengano 11 2,5 per eento in comnoercio fuoco purché di umiditá. Sara tut- Parte tavia prudeote Don e 41 frima. usarle con di atteuersi alie molto larghe, capsule quantitáed alie prescrizioni stampatesulle scatole.Soltanto nell'estáte vaono UD po' dimiuuite le dosi della polveree bisogüa dal tenerla espostaal aole: perché le guardarsi riigrometriehe, polveríbianche,esseudo meno delle nere glieffettideirumidítá. sentono meno La polvei'e deve conteneré minor umiditá ñera di mantenerla della blanca,e bisogna aver cura Nelle buone giornate si puí) sempre all'asciutto, distenderlaper pochiminuti al solé: d'íuverno, aocorgendosiche questa ha assorbito dell'umído, si puó farla asciugare ponendolain un sacchetto di tela,viciiioa della calce viva, che é un assorbente fortisaimo. Non é che le molto violentiaiano polveri le migliori hanuo ; neí cambJamenti di temperatura fortisbilanci.La migliorpolvere che ha e quella foi-zaregolare, uua costante;fa poco fumo e non vero sporca le canne. In Siciliaquando voglionoindicare un colpo dicono son e veramente sbagliato afumare che lapochigliuccelli uccisicon schioppettate ' » sciano il cacciatorenaacosto dal fumo. IL PIOMBO. da caccia,si aggiungeal pallini piombo,deU'arseiiico, perchél'arsenicatodi piombo é piü fusibiledel piombo puro, e bÍ conforma in sferiche. gocciole Per avere i Mahuale 42 del caeciatore. deU'arsemco varia da 0,003 a proporzione 0,008; se maggiore,i pallini ven^ono obtunghie non piü alie neceasitá della baüstica rispondono - La per la caccia. é versato in 11 piombo iiquefatto, bile avente un telaiomo- differentiforeflini, e matitenuto ad un grado di calore: nei movÍDaenti del telaio cade ín piccolegoccieelie vanno arrotondandosi forte neli'ariae fredda. Con di acqua i primitivi aistetni di fabbricazi son raccolte in una vasca it piombo doveva cadere da un'altezza di 40 45 o meccani metri,ora, in virtü di iugegaosissími questa venne ridotta soltanto a 15. I tolti datl'acqua, con tin sistema di palliai, secondo le diversegrossezze, velli, vengono sepaiati scartando i non rotondi;eppoi lucidati con grabotte girante. fite di piombo in una Vi diversi per indicare la grossezza dei pallini, che si rappresenta generalmentecon numeri: alcuní sistemi di numerasíone l'aumentar con in modi sonó aumentano della grossezza, altriinvece vanno ragioneinversa. cornspondealia grossezza in tutte le provincie, varia come variano i ma nomi che si danno al piombo da caccia,chiamandolo: munizione, migliarola, ecc. pallini, Ne A la niimerazione Boma dicesi » tutta caccia ? il N. 4 che anche al 4 della numerazíone inglese, cori'isponde, e lo si chiama cosí perché pii6seiv-ireugualmente e per quasitutti gU uccelli, per diverse specie Parte 43 selvagginadi pelo, la Toscaua dicono spolil piombo piiiruinuto: veccíoni, o spolverino di " vero " il piombo grosso : role i pallinida " per le oche, pallettoni,pallinacciod " usarsi la eaccia per oca- grossa, o Un che tempo usavansi peí cínghialeani quadrettoni (pezzi di piombo quadrati) atidaroDO in dtsuso, insíeme alie palle incateo ma prima. nate, La bassi * simili maliuconie. e Dumerazione il Inglese, indica piombo minuto, con i con glialti,o numeri lettere, con In Toscana, quello grosao. Cosi puré la lombarda. stema siRoma, e uell' Italia meridionale, si usa a un oppoato, ma non le fabbriche tutte man- tengono uguali grosaezze e numerazioni. i numeri : Eeco, in approssimafcivo, corrispondenti N Lime razio I aihtne Numerazlone jarda' Rumana t Orai'ole o ) pallinacci grossi Pdlhnacci piccoli Sgrosso 3 lino 44 Manuale del cacdaiore. qualcheanno é adottato di prefereDza per aícune caccie il piombo indurito,fabbricato la prima voita a Newcastle. Si fabbrica mischiando al piombo, oltre all'arsénico,dell'antimonio íq proporzionedi circa il 2 per eento, II piombo duro ha il vantaggio di non deformarsi nel(o indurito) Da Tuscire dalle canne, non si schiaccia sulle ossa, le spezza, e passa piíi fácilmente attraverso le ma e glisterpi. boscaglie Non si attacca alie canne dei fucili ed é pi'e- feribileper quellea strozzatura. Sebbene piü leggero, per Tantimonio che tiene, con- perde molto in velocitá e sí presta ugualmente per i tirilontani. DcT'esaer prescelto per la caccia alie anitre, aHa lepreed alie beccaecie. Si é moito discusso se convenga meglio usar piombo giosso, o piombo mÍDuto, La vittoria é stata per i sostenitoridi questo,e Blaze cosí si esprimenel suo libro.Le chasseur au ehieii i'a-i^ét AUorché scelgoil piombo, nel dubbio,mi decido sempre per il piü piccolo, perché riempie meglioil rosone. Si fallisceil colpoaovente se si tira lontano,ma quantieolpiriescono piüfanon "? " • « o cilmente a buona L'indurimento distanza! « ha auméntate di un altro i van- ed taggi del piombo minuto : la penefcrazione, i quali ormai non vi son piü che i principianti hanno prefereoze mate intese per quello grosso, ehe dev' esaer soltanto riserbato per le oche o Parte per la leprequando 45 frima. ha il mantello measo d'in- vertio, E De non eontenti di eommefctere commettono un secondo con un primo eiTore, Taumentare la quan- polvere,rneutre quanto piiiil piombo é grosso tanta minor polvere\ titá della (per il calibro 16),il peso del piombo in 30 grammi, la polvere occorrente : pud cosí ragguagliarsi Preso come nórmale 2g 1 « In devesi a seconda dei fupiccoleproporzioni il peso del piombo, o diminuiré cili,aumentare quellodella polvere. II piooabonon dev'essere molto compresso nella eartuceia: come bastera assicurarsi, per la polvere, seuotendolo,che vi si vada asaeatando. Non segatura,né gesso, né altra materia, come molti consigliano qualsiasi mílo scopo. E nemmeno senza saperne precisare stessa carica piombo di diverse schiare in una mischiarvi mai né Manuale LE BORRE del cacciaiore. ED I CARTONCINI. Sonó molti i cacciatoriche non hanno tutta la peitappida metiere nelle cariche, visa e purchéuna cosa qualunque serva per tener dila polveredal piombo,ed impedísca a questo di iiscirdalla cartuccia, Tadoperaüosenza chieder di raeglio. Eppure le borre hanno un'importanzatutt'aítro che secondaria, rica, cae dipendeda esse se una ben dosata,dft o no l'effettodesiderato. Le pallottole di stoppa úsate al tempo dei fueili a bacchetta, rispondevano egregiamentealie di un buon caricamento,e credo ai «seesigenze cura necessaria rebbero ancora se non il difetto di brii- avessero quando la quantitádella polveree sproporzionata a quelladel piombo; difetto il quale costituisce«n pencólosempre grave, ma gravissimo o vicino ai ñentü od ai pagliai. poi nell'estate, Prova ne sia che le prime borre roandateci dald' incombustibili. l'esteroportavaoota qualifica Queste,sebbene idéate nel 1853, attecchirono in Italia verso il 1870, época ia eui si generalizad I'uso del reti'ocarica, perché nei fucilia bacchetta alie borre fossero lasciate due scan(qiiaotunque nellature per il passaggio Don dell'aria) potevano fácilmente adoperarsi, speciedopo che le canne Succedeva soerano sporeheper i coipisparati. vente nel metterle a forza nellecanne, di compiieiare " « 48 Manuale trare con del caccialore. troppa facilitanella cartuccia, perché troppostrefcte di calibro. Affinché la borra posta sulla polvereriesca davutile, vero bisognache abbia un díametio perfettamente ugualea quellodelle canne ; sia elástica e ben alta. Non compressa eosi va da battuta sulla ma polvere, che vi giunga garantirai a contatto. Una carica ben fatta dev'esser composta, Metter la polvere, che assiciirandosi, sciiotendola, ai assesti nella cartiicciain modo vuoti danoosi ; cosí da non lasciar cartoncino leggiero, le^ermente altro cartoncino; compresso; la borra ingrassata; il piombo accomodato agitándolo; cino ed un cartonun od una duro sopra per le eanne eilindriche, sofctile borra comune per quellechocke. Orlo ben di comprimer troppoil piombo. senza fatto, bisogno Una borra grossa sul piombo od un troppo duro o che abbia attrito coa cartoncino hanno le caune; i pallini effettodi sparpagliare e di- per stribuirlimale nel rosone. Regola genérale:il tappo sul piombo non ha di uscire. altro ufficiotranne quellod'impedirgli sia quando si portanole cariche nella ventriera, sia quando stanno dentro le canne. \\ tappo sulla pokere deve impediréai gas da di frammischiarsi al essa neiresplosioue, pi'odotti uguale, piombo:deve imprimereaquesto una spínta «elle eanne. Le borre trovar troppoattritfl e non alte ed elastiehe, rispondonoegregiaingrassate, L" L" mente canne a questi biaogni,eaercitando uu'azione lubriticante che suUe aoche riesee utilissima al tiro. LE Par qualitádi cartuccie, lontano,perché biaogne- la storia delle diverse sarebbe rebbe CARTUCCIE. un andar molto risalire al 1597, iníentate qnando vennero in Italia. Trattare dei bossoli con fondello sucmetallico, cedutisi dai prirai ideati dal Lefaucheux fino retrocariea, per i quelliogg¡ in uso mi parrebbe proprio inutlle perché molti di essi, pur tendeudo ad un miglioramento, avevano per iseopo il fulminante, cambiando di potere esser ricaricati, che oggi,peí mínimo cosa a eui sonó arprezzo é interamente abbandonata. i'ivati, Le qnasi a cartuccie che si fabbricano attualmente tutte di buona qualitáed sonó i difetti tro- piuttostouei fucili che in esse. Riesee,per esempio, difettosa la cartuccia che entra troppo fácilmente nella camera delle canne, e quellache batte non sempre eaplodeperché il percussore non il male stá bene nel centro del fulminante; ma vansi nella canna, e nel pereiissore, e non nel bossolo provato in altro fucile riesee ofctimo. Per rimediare alia poca precisioms dei pereusriescono sempre sori,che nei fucili ordinari non cartuccie con al punto voluto,si fabbricano ora che 50 Manuale del cacciatore. usate belarghecapsule.Queste possono essere nissimú con le polveri consinon sonó nere, ma gliabiliper quelle bianehe, eontenendo troppo fulminato. Nella scelta dellecartuccie, preferite quellefatte duro eartone con mal e resistente.Dipende dalla rica, ca- si dosata,se le cartuccie nell'esplosione molte íolte p«6 derivare da difetto rompono; ma nel eartone e, specialmente nei fucili con batterie coperteriescono dannosissime. Se nel le cartuccie vi.accorgete aparate, cbe ne manca qualchepezzo, guárdatesúbito nelAnrinterno delle canne, e vedendovelo toglieteJo. é bene farla ogni elie senza di ci6,uQ'ispezione cavare tanto,per assicurarsiche non vi siano dei rima- suglii qualipotrebberoarrecare Si fabbricano anche non lievi danni. dei bossoli di ofctone in fo- glio,inveee del eartone,e se ne ottengono eccellenti riaultatí, essendo non troppo pesantie di m^gior resistenza. In genere le primitive cartuccieave van o il grave difetto di non esser di sicura esplosione {facevam cecea):ora, con buoni fucili, é ben raro questo caso. Se volete,ricarieate puré le cartuccie sparate, ben poco trappoBtomolta noia nel vi troverete riaparmio,e per eoned anche decaserbarle, dimento nel tiro, la cartuccia perchéneU'esplosione ma si consuma borre non internamente,aument-a di calibro e le combaciano con la voluta precisione. piíi prima. Parle IL CALIBRO. differenza delle armí da guerra nelle qualila capacitadella voltelle, A e delle rié iu- eanna diámetro,nei fucüi da caccia il calibro indica le palle adatte,che podicata i millimetri del cod trebbero favsicon una Qiündi dicendo che o libbra inglese di fucile é del calibro 10 un 12, s'intende che le piombo (1). canne possono conteneré palladi piombo corrispoiideot alia décima od alia dodicesima partedi iiaa libbra tanto piiistrette sonó e di conseguenza inglese; del calibro é piCialto. quanto il numero La seelta del calibro vien fatta un po' capricciosamente,seguendola moda: tempo fa qnesta e sarebbe parso ridicolo portavai calibri grossi, esattamente una l'uscire a caccia con e non porta i piccoli usano un fucileinferiereal 12, ora sonó pochi coloro i quali il 20. La generantesi attiene per5 al 16 per le caccie comuni, ed al 12 per quelled'inverno. Prima costruivansi canne dei calibri: 4, 6, 8, stati 10, 12, 14, 16, 18,20, 24 e 28; ora sonó abbandonati gliintermedi e si fabbricano del 4, 8, 12, 16, 20 e 28: e difficile per gli altri trovare in commercio cartuccie corrispondenti. (1) Una a libbra 16 üramme, una inglesecorrlsponüea dramma a 27^ grar 52 Manuale Vi del caccialore. partigiani sfegatati peícalibro 12, come ve ne sodo deglientusiasti del 20; glinnt e gli altri decaiitano quelloda loro uaato,cei'caodo di convincervi per farveoe aequistareuno aimile; essendoví tra le smanie dei cacciaton anche quella di far proseliti. Vi diraono che il calibro grosso é troppo pesante; che le cariche vengono a costare qiiasiil doppioe, peggioancora, che dá un rosone meiio compatto; che il piccoloinvece é piü leggtero, il piombo. consuma meno polveree porta iiieglio i nemici del calibro piccolo, vi obietAll'opposto, teranno che questo é tutt'a! piü un' arma buona che porta meno o per le signorine; pei giovanetti deve neceslontano;che eontenendo meno pallioi, sariamente daré un rosone e quindi pi¿piccolo, diminuiré le probabilitfi di uecidere. La veritá é che tanto il grosso, quanto il piccolo, uccidono;a condizione di carlear bene,tirare ed a giustadistanza. diritto, Certo aei calibri minori é piü facile che in quelligrosaitrovare le dosi per le cariche. líisonó sentono meno mosferici tireiil Demmeno le consegueDze dei cambiaraenti attutto questoÍo non mi senma con coraggíodi andaré a ai beccaccíni,con ianciare 25 grammi cómodamente di uno caccia alie anitre,e fncile ilqualepuó un piombo,mentre che giordistanza. Da eaperimentifatti, si ne seno posso tame pórlancia 35 a m^- avuti i seguenti Maimale 54 del cacciatore. delle differenzeperci6di: con Se resta con úh l'accusa giustiticata contro ¡1 calibro grosso di daré, relativamente, rosone un é anche aocertato che mette magmeno gnarnito, ed ha maggior peuebersaglio, trazione.Non sapreiquindirinunziarea tale vanmi permettonodi portare taggio,guando le spalle ed i perfeun' arma e delle cariche piü pesanti, mi danno fncilisolidi zíonatí luodi di lavorazione, ad un tempo, e non troppogravi. It calibro 16, credo possa risponderbene per tutte le caccie, cosí neirinverno, nell'estate; coma tanto pin che desso, tenendo il giustomezzo, risente dei vantaggi degliuui e deglialtri,su- giorpiombo bendone "t i difetti. facüe que de tirer fusil;rien n'esi plus di$cileque íirer (1). « ' meno nel Rien n'est si un coup de de le bien » Primo una elemento per aparar bene una fueilataé solida impostaturache permetta alia mira (I)HONOSÉ PlNEL. ^ , D5,,.*JnGoog[e Parte liberamente sulla bandella del fucile, coUochi ii mirÍDO nel centro del beraaglio. di e prima. scorrere II calciodev'easereben aliaspalla depoggiato ed un po'sporgente stra,vieino alia clavicola, il gomito destro alzato, dalla parte superiore: la mano sulla linea delle spalle; airimpugnatura i tre del fucile, senza con ma robusta, rigidezza, riditi:medio, annulare e mignolo, leggermente teso lungola cassa e voltiverso il viso; il pollice 1'Índice sul ponticello, libero in ogni suo movimento. I diticbe debbono far mí^gior resistenzasonó i tre della mano destra che,passando sotto l'im- l'abbrancanoper pugnatura, per aiutare la tener forte il fucile sinistranel dírigerlo. II bracciosinistro pu6 tenersipiit o meno piegato, la mano deve afferrarela partesupea volontá; riore della cassa toccando anche le canne. II pollice teso orizzontalmente da una parte: le altre cosi che le unghie restino quattrodita a scaletta, rivolteobliquamente chi tira,come verso quelle e della mano mano destra. É la sinistrache,dirigendo le canne, fa trovare la mira. II corpo in perfetto basato mente sólidaequilibrio, suUe gambe,con il piedesinistroin avanti. Cassassoles dice che le gambe fan l'ufBciodel cavaliettocol canoechiale:impossibile ilguardare áttraverso le lenti se ) questo vacilla. la lunghezza delle braccia, e secondo 'i 56 Manuale del cacciatore. ilfucile é preso, con la mano sinistra l'abitudine, piü íd alto,o piü in basso: pei'5siccome quaoto pit il braccio sari piegatotanto piü riuscirávanun taggioso, presentando angolo acuto e quindi é consigliabile di tenerlo piü m^gior resistenza, basso che si pii6.1 Francesi haniio per sistema tra il ponticello di tener la mano la bascule, e r avambraccio quasi verticale e Tornero sul con di preferenza i tiratorial beruaano petto;como saglio. Molti non voglioao saperne di questo sistema di imbracciatura perché porta maggiore difficoltá nella direzione ed un nell'arma. Coi esqnilibrio fucili a bacchetta presentavaanche qiialehe pericoio a causa delle scheggiedei fnlminanti. Per ai difetti, ha tuttavia due vantaggi contrapposto quellodella maggior fermezza nella mira, del braccio permettendodi tenere la partesuperiore appoggiataal petto:l'altroé quellodel minor nel caso che scoppinole canne. II Márchese pericolo Giovanni Patrizi, buona memoria di perfetto conducendomi e di esimio cacciatore, gentiluomo un giornoa visitarela sua armería,mi mostró le di un fucileche,caricato con della primitiva canne mentre tirava.La polvereblanca,eragliscoppiato canna destra,in cui era avvenuta la esplosione, erasi apertanella sua lunghezzaed accartocciata come una seuza foglia rompersi secca; la sinistra, s'era piegata ad arco per quasi tre quartidi cirUno h ~ Parte coló: le due bandelle 57 prima. non era atato ripossibile trovarle. Egli DOn tura al aveva la salvezza delia doveva e nemuieao riportato una siia maoo scalfit- sinistra sul ponticello. neiriiubracciare, tenerla, poggiata il Márchese Patrizi, accadutagli parentesi: la disgrazia, si fece daré il fucileda un guardiano 1^ caccía. e continuó tranquillo di resta la difScoM Impostatobene il fucile, coDoscere a quale distanza si possa utilmente Tra tirare. maggior parte dei cacciatorisi illude moltis9Ímo sulla portatadel fucile;o disprezza senza esalta altre che non o ne ragionearmi eccellentt, hauno nessuna vírtü per essere neralm magniñcate.Gei fuciliche uno non ha piüquelli soRO che portavanoil piombo a distanze enormi,in un crivello! un rosone compatto come La ' La 25, 30 veritá h che normalmente o 35 é sembrato randolo ci metri, e, speciea di fare un a caccia si tira a voló, quando ci tiro molto accorgiamoche non lungo,misui 50 oltrepassava passi. 11 formarsi un giustocriterio della diatanza di che si e alzato da térra, o passa a ucceilo, Tolo,é una delle difficolt^maggloriincontrate dal ed anche dopo vari anni di pratica, principiante, reata talvoltal'incertezza se un colpova a vuofco, di aver tirato troppo lontano, Difficilmenteconfessiamo,magaii a noi medeun 58 Manuale simi,di aver ruccello non Soltanto del cacciatore. tirato storto: era a o sonó le cartucce,o tiro! lungo esercizio si acquistaun criteriodella misura. Come regola ítiusto approssimativa pu6 tenersi questa, semplicissitiia Al: lorcbé na selvático qualunque vi compare nella i colori, sua grossezza naturaie,e ne distingúete di succesao. pot«tesempre sparare con probabilitá É vero che un selvático puó, per un effettodi luce,sembrare piu grosso in aleuni momenti del mattino o del trcpuscolo aérale ; oppure aopra uoa prominenzadi terreno,od a tíor d'acqua in qualunqueora del giorno;ma in questicasi l'illusione ottica vi fará perderéla percezione del colori e non potretedistinguere bene quellidel peloo del plumario. nel bosco o sn di un prato verde, AU'opposto, mentre talvolta piü piceoli giianimali appariscono pifivividi risaltano i colori, con un Altro indizio della distaiiza é per chi ha buon udito,il romore prodottodallo sbattere delle ali, se l'uccello é isolato.Una di cui si senté ancora il od pernice, rumore piccione, del voló,é sempre un dentro tiro. praticodelledistanze di contare i pasai, dal postodoíe eravamo ¿ quello al momento di tirare, a quellodove l'animale é caduto,sempre quandosia rimaato sul colpo. Quasi costantemente ci persuaderemo di aver suppoato diatanza maggiore.Impareremo cosí a non una Buon método per rendersí Parte prima. díte difettidei tirare né tontano,né vicino-, quali il secoudo é molte volte piü fatale del primo. Infatti,nel tirare qualchecolpoun po' lontano, si arrischia nulla piíidi una per il sólito non tante ; e le combinazioni poaaono essere cartuccia, rimasti iiatti, che ua pallino un griippo di palliai di una in partevítale, la spezzatiira punta colpisce d'ala...,. non si sa mai. era lontano, se Male, mate, siccome I'uciíello lo dovrete calcolare come trovato, nemuieno noa po- trete diré di averio perduto. lüvece coi tirar troppo vicino,vi mettete in condizione di sb^liare {perché il piombo sara serrato in un rosone ancora troppo atretto)o di in pieno,con danno della setví^^na e colpire in modo utile vostro ; giacchéla crivellerete aenza soitanto dei pezzi. Perfino da poterne raccogliere il cañe schiferá di abboccarla,e torcerá il muso nauseato Non e da tanta carneScina. sari poi raro due gli errori in una il caso di eommettere tutti tirando cioé il primo volta, eolpo troppovicino,ed il secondo troppolontano. E quando infruttuoaamente avrete sparatole due vi garantisco dalla probabilitá di non cartuccie, vedere levare,a |)0chi passidi distanza,il compagno, o la compagna, del fortúnate uccello uscito incólume dal vostro piombo,mentre voi,col fucile mordervi le dita per la rabbia. Sonó dispettucci che la caccia prepara di so- resterete scaiico, vente..... e son a meritati. 60 Manyóle Gli bili a ed han Inglesi guardareun del cacctatore. pev regoladi reatare impassiuccello che si alza da viciao, itubracciareil fucilesoltaritoguandoé arrivato atla distanza cui vogliautirare.Lo credo ottimo perchéaltrimenti non ci si pud trattenere dal premere il grilletto appena trovata la mira; tanto piü che trattenendosi queata,per la stanchezza,diverrebbe ineerta. mezzo 10 ho aviito un amico che stava i cani in cod sicuro,per perdertempo neirarmarli. Prima o il e ritupiangere poi per6 avra dovuto pentirsi, tempo perduto! Non ai deve aparare ad un uccello venti passi, almeno che proprio, sia farlo volare a meuo di impossibile dippiu. Questa é la distanza miniaia. Yediamo la massima. Ciamard riteueva poterai aparare utilmente sino a 40 metri ; Marksmaii a passi ; Bemelmans 45. II Dottor Azzi,piü pratico, tutti i micon introdottioelle armi, dá come masglioramenti simo per il tiro nórmale 50 metri soggiungendo a 50 che al di li di questa diatanza ai possono beniaé puro caso. simo anche fulminare i selvatici; ma Tutte le vanterie di fucili che ad ottanta me- » » tri abbattono di sicuro sonó, eglidice,chiac- chiere. " debole parere é di non poter contare buone cartuccie, che fino a 30 metri ; di sicuro, con si potr^uccidere anche al doppio, ma sempre con 11 mió ')robabilitíi decrescenti- 62 Manuate del cacciatore. É ben viitk,e farla schizzare prima di tirarglí. che nella macchia, o nel forte,pu6 darsi il vero di caso vederla noD REGÓLE Traduce da Tirare " a un SUL al X sonó naturalmente "• ?t A VOLÓ. voló é un'arte meceanica care ?1 TIRO giornaleamericano: « • piü,ed allora debbono " chio "i " « » o " Vi (';•). diversi gradidi abulta; ma come bigliardo, tirare di scherma riuniticome essere L'oedaU'elettricitá. il difetto sbagliamai... e se sbaglia, ha pocheprobabilitá d¡ correzione.Cid che si é ia velocitá nei movimenti dei muperfeziona non scoli del braccio. Si dice spesso che per essere buon tiratore bisognaaver buon oechio: é vero; quanto rápidosia il colpod'occkio non servirá a nulla,ae il braccio non sará educato ma per " ad obbedirlo iatantaneamente. Un ?" alzi davanti "!? quante,ma " il fucile alia ' uccello che si 500 persone sar^ veduto da tutte solo il buon tiratore potra portare a mirar dritto,e premere ii spalla, grilletto prima che l'ueeelloabbia percorso due piedi. Di qual utilitáe, per conseguenza, ilmirino? Di pochissima. • ? giuo- ehiunquecon i'uso dei proprimezii e con l'incentivo deirambizíone,puó diventare buon tirar tore a voló. 11 se^etosta ín queato: di fare ubbidire la niaao ed occhio all'occhio;mano " t come Parte gil indiani lanciano le loro freccie: Nulla con guardandol'oggetto gliocehi aperti. 8Í guadagaa nel ehiudere un occhio. eui con 1 » ' » " ' f " 1 " tirare nello ateaso modo II cacciatore deve • 63 prima. Due maniere di tirare al voló: l'una vi soüo portareveloeemente il fucile alia quasinello stesso spalla, premendo il grilletto parimentebnona, anzi migliore tempo; l'altra, e peí principianti piü giustapei tirialio scola selvaggina ed appena e perto,sta nel seguiré copertadal mirino,tirare mentre ¡1fucile stesso consiístenel " é « I'altra mano si preme il grilletto, tende a fermarsi, ed é per questoche si sb^lia; la praticainsegnaa non ma fermarsi,nello 1 ' in movimento. ancora Quando it st£sso modo • sul che le mani movimenti pianoforte Confesso di non imparano ad eseguire diversi,' divídere la teoría del tiro con tutti e due gli ocehi aperti,quantunque l'abbia sentita propugnare da molti e rispettabiü cacetatori.Se a me, in pratica, fosse riuscito di applicarla,ne sarei diventato uno dei piíiaccaniti fantori; ma mi é riescito... non e won quindicostretto tario. a non poteríaaccettare senza beneficio d' invenQiustissima la distinzione tra il tiratore di primo iempo, e quelloche accompagna: é bene notare al caso di che il buon cacciatore dev' essere 1'uno potereseguire seconda dei casi. Peí soltanto sólito o e 1'altro tiro,a quando si caceia 64 Manuale nel bosco o tra i tomboleti che primo teinpo,mentre il modo del cacctatore. al bisognatirar di largov'é quasi aerapre di accompagnare: faniio eccezione i bec- eaceini che, quando sonó mbirbüi, el alzaoo cosí lontano,e con tali zig-zagnel voló,da non permettere di assicurarli sotto la mira. Di regolabisognamirare quando si pu5, e magari tirare un momento piiitardi piir di tirar dritto: afiidarsiall'tmbracciatura quando non si pu6 far di meglio.Ad ogni biion ñne é necessarío che il cacciatore ai eaerciti nel tirare di primo anciie quando non ce tempo, sia con l'appHearlo sarebbe bisogno,aia col dedicarsi un ne po' a quellecaceie che piü fácilmente lo rendono necessario. I tordi tra tra i tomboleti aono, per gli ulivÍ,,o in mancanza come esempio,un ottimo esercizio; di megtiolo sonó i pipistrelli sul far della sera. Da esperimenti fattirisulta: 1." Che la velocitá dei proiettili, lanciati da fucile calibro 13 (caricato 5 grammi di un con polvereñera e 28 di piombo) é di 316 metri al secondo per i primi 20 metri, e di 249 per g1i altri 20. 2." Che la velocitá media del voló degliiic- celli pud riteneraidi 48 ehilometri ali'ora. Come ñera e védete la carica di 5 grammi di polvere 28 di piombo, é delie piü violenti, ed é prescelta per nei proiettili. stata aver una forte velocit^ iniziale Bracchi leggeri. L" Parte 65 prima. Stabilitiquesti dati ne vengono le seguenti pro- : porzíoDÍ S« il piombo {neiprimí20 metri)per316 metri al secoado,quanto tempo occu- Prima: corre perá nel percorrere 20 metri? 316 diviso 20 uguale 15,8; dunque il piombo occuperácirca Vis ¿1'secondo a percorrere venti metri. Seconda: Se il ne percorre 249 piombo (neglialtri20 metri) al minuto secondo,quantótempo occuperáa percorrere 20 metri? 249 20 : 12,45. =: Dunque ci vorrá Vis di secondo per i primi venti metri,ed Vit per i aecondi, cosieché: JL "^ J_-_Z_ - ~ 16 occorrono 12 48 quiüdial piombo '/„ di secondo per percorrere 40 metri. Vediamo adesso quanto percorre 1'uccello in questiV,g di secondo. Data la media di 48 chilometri all'ora, avremo : cioé l'uccellosposterá quasidue metri nel tempo impiegatodal piombo a percorrere i 40 metri. FRANCESCIir. 6 del eacdatore. Manuale venti metri in . Vie "ü 48 : 16 ~ 3 3 circa 83 centimetri. Di coDseguenza, tirando di primo tempo ad un uccello che traversa ad angoloretto,bisognerebbe mirare 83 centimetri avanti, se h alia distanza di 20 metri,e due metri avaati se a 40. Si osservi che in questicalcoli fu preso per base la massima relocitá del piombo, ed una media molto debole peí voló d^li uccelli. i Infattiv'hanno esempi di piccíoni vif^giatori il doppio qualihan percorso 95 chilometri all'ora; della media presunta. Da altra parte,non é molto facileche un uccello passiproprioad angoloretto,e volendo far dei calcoli rigorosi mondo di ei vorrebbe un cifre.... che non varrebbero a niente perchéall'attopraticonon si potrebbericonoscereesattamente la distanza, la linea,e mancherebbe il a témpodi fare il conteggio. La forza iniziaíe del piombo varia a seconda della polveré, del calibro, della grossezza: il voló ucoelli varia ancora di piii nella rapiditá e deglí nella direzione; percióé ad un calcólo molto apche, tirando a distanza,bisognerá prossimativo facendo molto assegnamento sulla pratica afiidarsi, e sul rosone. 68 o Manuale mirare avanti — del caeciatore. con un' od accompagaare — tiva relaapprossimazione un po' con la mira il delapostandole^ermente al momento bersaglio, 1'esploaione, ricordandosi che lo spostamentodi milliraetronel mirino basta acorreggere errori di uno o piü metri a seconda delle distanze. un Cid aembrerá di problee fors'anche difficile, mática riuscita; purtuttaviavi sonó cacciatori i qualilo fauno naturalmente,e quando voi direte loro che per mirare colpireun uecello lontano bisogna di aver sempre, o avanti,vi risponderanno tirando e mirando al quasi sempre, ammazzato bersaglio. bene la mira,essi dieono,tiratedrifcto, Pigliate e se avete le cariche buone, ammazzei'ete. Vi sarebbe,nel sentirli, da restare in dubbio, * " ove le veritá,míitematiche non che se fosaero lá per provare essi uecidono mirando all'uecello,é perchéaveudo impresso al fucile un il bersaglio ne per aeeompagnare , movimento ? deriva uno scarto utile al tiro. alcuni dati desunti Eccovi,a questoproposito, dallo studio sperimentale fattodal alia scuola nórmale Journée capitano di tiro al campo di Chalóos (Tirs des fusilsde ckasse). Gli scarti personali nei tiratoi'i, possono variare considerevolmente secondo nervoso. che si o con uno pericoloso, alza improvviso, o quando ci preme troppo di uci nerví si eccitano, il caeciatore perdela cidere, Davanti un anímale il loro stato Parte calma prima. necessaria, e gli9carti arrivano al massimo nei temperamentinei'vosiriegrado.NuUameno che sonó i pib difficili, scoDO meglioi tiriimprovvisi, che debbono essere di qiielli i piüfacili. avvísati, Vi sonó alcimi,i quali,sebbene capacidi ami beccaccini quando sí alzao male e Ionmazzare taño,sbaglianole quagliepúntate dal caue e che il filanlente e dritte cosí da parer impossibile lasciar di mira. E perché con i primi i pofcerle mentre nervi non hanno avuto il tempo di í^itarsi, le altre ogni aecondo di attesa é stato uoa con lunga tortura. Non si puí)flssareillimite nuassimo degliscarti, tiratore agitato: si é invece stabilitoil con un mobili mínimo, con un tíratorecalmo su bersagli o fermi. Questo minimo é risultatoda 3 alia dístanza di 10 metri: in per a 7 centimetri proporzione trica geomé- quellemaggiori,I tiratoriche avranno sinailepossono essere ritenuti come cezionalmente deatri,perché per non aver un errore ec- tali scarti biaognerebbe che i nervi fossero di acciaio ed ineceitabili, e le armi di un straorpreciaione dinaria. Per i tiri a voló tale da poter tener poÍci vorrebbe ragione: un calcolatore del tempo che paasa tra il momento in cui al dito di agirée qnelloin cui l'occbio comanda il dito preme novizio, 7(0 il grilletto (Vio di secondo per tiratore esercitato); ID pfii' un Manuale 70 del cacciaíore. delladurata del movitnetito del grilletto prima di far scattare la molla; di quelladello scatto; di quella pev la percHssionedella capsula CAo ad Vioodi secondo). del tempo che passa tra 1'istante in cui la e quellodell'esplosione capsulaÍ! colpita (3 a 6 millesimí di secondo) ; della distanza; della velocitáe della direzione del voló della selvaggina ; della forza iuizialedel piombo a seconda delle diverse speciedi cariche; formato dallalinea di mira infinedell'angolo e l'asse delle canne, variabilea seconda delle armi. imQualche cosa insomma di....semplicemeiite possibile. Precetto molto e dai piu trascurato, importante, é quellodi mettersi ben sulle gambe {piantarsi) prima di sparare. Vi sonó cacciatorii quali, quandosi alza un bec- caccino od pensano che ad imbracciare il fucile, di trovar la mira e nella difñcoltfi una stama non le piügrottesche Nove volte su posizioni. pigliano diecí é un tiro sbagliato; se poi l'animale si é é sbagliato sicuramente. alzato sulla loro destra, Ció non avverrebbe se prima di tirare pensas- parte sero ' fare a naneo un lianco destro " sinistro" 71 prima. * od alia militare, ma non od avanzando iudietro, il piede destro mezzo un scartaudo e voltando la punta del sinistro.1 movimenti del corpo debbono preeedere quellidelle gambe. non Le acrobatiche sodo posizioni per i tiratorida eireo,non per i eacciatori. Se un animale frulla quando voi siete passato, dietro front non eseguiteu» ma, sempre tenendo per base il piedesinistro, fate fare un quarto cerchio in avanti al piededestro,eppoi o mezzo » » imbraccíate. Non vi Toltate mal sulla destra,se dovete rare ti- indietro. Per tirare a sinistrabasta mento della persona: buona voltata che a va un destra in?ece,occorre una fino ai tre quartidi giro. In tutti i casi, pósate bene i mettetevi forte sulle gambe. Non in leggerosposta- piedia térra,e vi sembri ridicolo TesercitarTilungamente ve questaginnastica; ne troverete poi aoddi- sfatti. íosso,o quando il cañe é puntato,mettetevi sulla destra; vi riescirá piü Se cacciate su di un facile il prenderla mira. Si sb^liano molti piü colplsulla destra che aulla sinistra. Quando siete stati costrettia correré, fretta una o fare in salita faticosa,il tiro vi si renderfi raolto piiidifBcile perché il forte respiro, muovendo il petto, díluno scarto grandissimo. Cércate 72 Manuale del caociaíore. ñato prima di riprender di sparare, serrate momento teneodo,con dopo,e duto ed in , con caso estremo, nel beoe le labbra trat- sforzo,¡1 respiro, Kespirerete lieta tranquillitá, quando avrete ve«no cader animale che in caso diverso quell' avreste certamente sbagliato. Kitengo siffattitiri i piii difhcilidi quantise ue possono presencome tare ad cacciatore. Avrete veduto i tiratorida un circo sparare nelle piü strane posiaioni: sdraiati, voltandosi repentinamente indietro con supini , , col specchio, uno fucile arrovesciato, raccoglien- avrete mai veduto tidolo da térra,.... rare ma non correndo. Miss Annie, la migliortiratrice che io abbia conosciuto, tale da poter gareggiare vittoriosamenfcecol colonnello Cody (Buffalo Bill) faceva mai non di tre piii o quattropassidi corsa prima di tirare. ESPEDIENTI PEÍ TIRI LUNGHI. scopisonó, e sonó stati sempre, direttí gli studi degliinventori di armi da guerra o da caecia: la Itingagettata e la celerit^ del caricaA due mentó. piceoloed il rigate,il proiefctile nelle polveri, si é ottenuto nel fucile miglioramento Con le canne militare una Con le canne distanza che a folliasperar. " strozzatura credo síasi rag» era giunto,in quelloda caecia,quanto, con le moderne polveri, st^ nei limiti del possibile. Parle II sistema 73 prima. ha dato alie armi da ripetizione guerra un caricamento anche troppo sollecito: con quelloLancaster,le batterie che si montano coll'abbassare a rialzare le canne, in quelloda caccia si e e mático, l'eiettoreauto- potrebbero sparai'e quindicicolpial minuto, se non si riscaldassero troppo le canne. Accenneríi a qualcunodei mezzi escogitati per tiri lunghi, aver premettendoche se talvolta si si ebbe son non potute ottenere forti distanze necessaris per classiperí)mai quellaprecisione , ticarlitra le inveazioní anziché ira i tentativi. Gii al tempo dei fücili a bacchetta erasi penin sacchettl di carta sato di avvolgerei pallini di tela, per tenerli uniti nel primo tratto a ed avere cosi uii tiro piü butano guisadi palla, o minor con dispersione. Poi si sostituironoai sacchetti di tela, involucri fatti di lamioa di piombo,e realmente si ottenne, in píccole una proporzioni, maggior distanza;ma i proiettili non percorsero piü la linea retta e riusei molfco problemático il berst^lio, colpire Adottati i retrocai'icasi pensfidi tener diviso il piombo in píii dei cartonstratj, frapponendovi nario. cini....e si ebbe un tiro piü scadente dell' ordiTu di provatoa sovrapporre strati di pallini diversa grossezza; ma anche questotentativo dette pessimirisultati. Si peus5 di mischiare ai pallini cemento -un 74 Manuale del cacciatore. qualsiasi (gomma, colla,gesso)ma questo o 11 iini troppo riducendoli un solo proiettile, o non li uni punto,ríuscendo soltanto a daDneggiare le canne. Un ed abbastanza efñcace semplicissimo, fu quellodi mettere 11 piotubotra due borre,lo un pezzo di cartuccia appartenentead un calibro minore. Esempio: pígliavasi cai-tuccia del una calibro 12, e vi si metteía la polveree la prima borra; poisi prendevauua cartuccia del calibro 16 ed in queata della uietfi, se ne' tagliava poco meno metfi tagliata si coUocava 11 piombo ben serrato tra due borre alte,formando cosí uq cilindroche, veniva introdotto nella cartucciacaben insegato, libro 12. Messovi questo cilindro la cartuccia veuiva senz' altro arriceiata. Avendo con questo ottenuti diacreti risultati, sostituita mezzo venne mezzo la rete metallica al cartone,ed alie borre i toncini. Le ancora " in commercío arrisehiarecoa che retine " esse ed in un risultarono ne , caso car- sonó si pufi disperato tirolontano in uno stormo di uccelli. Piü tardi s' íde6 una specie di granaba,fatta cosí: il piombo é raccolto in formata di due una sfera metallica il gusciodi una conae noce. pezzi, Questidue pezzihanno alie estremitá quattroocnei qualipassa un sottiletildi ferro temcbielli, e prato,che traversando la sfera ne forma l'asse, tiene uniti i due pezzi, ne passandopeiquattro fori del poli.II fildi ferro e dalla parteinferiore Manuale GU Non molti sonó del cacciatore. ACCESSORI. gliaccesísoriche occorrono col fucile a retrocarica: una un una UD bitancina; bacchettone; di fil di ferro dolce; fungo,o cavaruggine, scovolo di crino,che si invitano nel bae- un ed macchinetta per far l'orlo alie carfcuccie; ed ilpiotnbo; misurino per dosar la polvere uno ehettone; cilindro di un legnoper calcar le borre nelle cartuccie; una leva-cariehe; bretella; un copri-canne; un una buona fodera, la macchinetta,osserverete Seegliendo r arricciare non e che faccla un laceri il eartone che nel- delle cartuccie, orlo atretto bene. ripiegandolo tavolino;ma perché Essa pu6 invitarsi ad un é bene di iasciarla fissa nel riesca piiicómoda postoche le si é scelto. Se non avete ragazziin casa, od avendoli potrete esser sicuri che non vostre da caeeia (cosapoco le cose vi conaiglierei sperabile) tavolino tutto quanto pud occorrerd per far le cariche: in ogni caso, scedal cassetto ampio e muoitelo di uno glietene di tener nello stesso toccheranno Parte 77 prima. buona lasciando fuori la sola macchiserratiira, Detta. II tavolo sia possibilmente di l^no forte, e con dalle parti. a cornice, piccolorialzo, I misuriüi che si trovano in commercio sonó quasi tutti di differenticapaciü,dovrete quindi regolareil vostro con le bilancine per potervene . serviré. Le dosare necessarie per sufBciente che ab- bilancine, sempre utili,sonó polveriManche : é biano una portata di 50 grammi, ed di circa un decigramma. le II bacchettone, se quelliin due: uno ne avete uno una precJstone solo,sia di pezzi; la miglioresarebbe di averne da smontare, per poterloportare in tre campagna, l'altrodi li bacchettone deve un sol pezzo, dirifcto e robusto. arere all'estremitáuna ghiera di fíanco per farvi passare la ed un foro a vite in punta straccio, di ottone, forata eocca di uno cavaru^ine,o lo scovolo; di ferro dolce; lo II cavaruggine dev' essere scovolo di crino forte,ed entrambi abbastanza chiedete sempre ai grossiiper non vi sbagliare di un calibro maggioredel vostro. quelli negozianti Come qualunque pezzo di legno é pistoncino buono: sari utile p8r6 che ilcilindro corrisponda al calibro perché potra servirvi per eaattamente a togliere qualche cartuccia le fitte lasciatevi dalla legatura. II leva-cariche riesce superfluo coi fucili ad essendo questieneiettore automático; ma non per fissarviil 78 Manuale trati neir uso é comune, gliaccessoridel La del cacciaiore. ancora da indicare tra fucile. bretella dev' essere di cuoio mórbido, o di dovendoai togliere a caccia levare, e quando si pulisceil fucile. Biion sistema é di non tenerla affattoattaccata al fucile; solma tessuto: facile a tauto alia fodera. mjglioreé quelladi pellemórbida, resistente.Se ne fanno anche dure,ad astuccio, ma ed il calciostanno smontati : nelle qualile canne comodissime per viaggio. sonó II copri-canne é formato di due baechette. coLa fodera perte di panno verde, e tenute unite da zetto di ottone,voltato ad arco, che in vita. Ve un esse pezs'in- delia di circa cinque lung'hezza e di quellelunghequanto le canne. centimetri, Questi sonó gli accessori peí fucile;vediarno ora deglialtri,utili peí cacciatore. ne sonó II carniere. — Diversi sonó di portarela il carniere alia i modi aelvagginauecisa: aleuní usano francese,cbe portasia tracoUa,formato da una tasca di cuoio coperta da una rettcelladi spago. In Sardegna portanouna bandolíera di cuoio a cui sonó attaccatidei pezzetti di spago aveuti un anello di ottone all'estremitk. Facendo si forma un spago neir anello, appendonogliuccelli uccisi. passar lo cappioal qualesi in In Toscana si porta¡1selvf^jgiume tasca della cacciatora. A Boma usasi un un'ampia cestino di vimiai (dettocerí- . Parte 79 prima. che portasi a guisa di doppia cinghia, invernó é sozaino,ma molto piü in basso. Ñell' stituito dal sacco, fatfcodi panno, o di telaforte, varié tasche per potervi mettere: il vino,il e con e gli animali mangiare,i pauchidelle cariclie, uceisi.II eerignolo, h nn po' incomodo a portare, che vi si comodisaimo per tenervi la selvaggina gnolo)con conserva benissinoo. II sacco é utiliasinaoper la d'addosso e perchéci si pu6 togliere capacita in vi^gio e nei momenti di ripoao. Tn aleuni paesi si usa una semplicerete,bislunga,che portasi, girantea tracolla. sua La borraccla tradizionale é fatta con una zueca, piattae tappata con un sughero.É cómoda, ma odore che guaata il vino; serba speaso un ingrato difettoche hanno puré le borraecie di gomma. La piú sempliceé la boccia di cristallodoppio,di forma sehiacciata: é un po' pesante,ma aempre il migliorrecipiente peí vino. II bicchieresuol o di gomma. Coltellive di cuoio,a barchetta. portarsi di tutte le specie, comprese alcnne incomodiasime. lo preferisco quelloa due lame ed un punteruolo: lo compro possibilmente leggieroe di poco prezzo, perché lo perdospesso. ne I richiami. — e non sonó Seno utilissimi per cbí li sa adoperare.. é certamente con un libro che sí p«í) insegnareil modo di usarli.Se ne fanno di ottone di tutte le grandezze, dalla piccolissima (pispóle) a quellelarghequasiquanto uno per le pispóle, 80 Mamulle 8.cudoper i merli del cacciatore. ed e se per le allodole, o di argento. i tordi. Sonó ne molto usati fabbrícano anche di osso Altro richiamo molto iisato in primavera(dove é permessa la eaccia) é il quagfliere e neU'!4íosto, crino ed osso. Con la pellesi fa pelle, un sacr^hetto, largopoco piiidi due dita e limgo sette od otto, ?che si riempiedi crino.Con un osso fatto di si forma tibia,o dello coscia di inaiale, facendovi un foro da ñschio,a guisa di pifTero, di un la parteinferiore con un comriempiendone posto di lacea e di cera. Qiiestorichiamo,tenuto nella mano sul saccbetto col e percosso sinistra, pollicedella destra,imita benissimo le battute della quaglia(femmina) ed é pur troppo molto lato ' un e usato Con fanno dai cacciatori di frodo. idéntico sistema,ma molto sí piü piccoli, gilzillipei tordi. Nelle Calabrie ed in Siciliasi costruiscono del di osso e di metallo per le sal"arole piccoli pifTeri cbe chiamano: agostinellí e gaddussi.Sonó difficilissimiad usare e rtchiedono un lungoesercizio. Altri richiami si fanno per i pivieri e le flfe; credo inutile farne cenno, tanto piu che é ma eflicacemeote descriverli. impossibile ultimo accessorio utile per la cacGía delle ed ho ñnito. É lo specchietto. allodole, Specchietti Un se ne fanno di molte forme, da tirando uno sp^o, Servono girarrosto. o mossi da a girarsi una molla mano, come i bene per attrarre le allodole L" L; 82 Manuale zetto di piombo,per dentro le del eacciatore. far passare poterlo fácilmente canne. Qnesta pu1Í2Íaríescirá un po' difiicilecon le facilecon polven comuni che aporcano molto ; piii le polven di buona qualitá, le bianche;fae con cilissima quando siasi fatto uso di borre ingras9ate. Appena tornatldalla cácela,sia piovutood abbia fatto buon tempo, abbiate tirato uno o cento eolpi, dovete súbito puliréil fucile. Fate da voi quest'operazione, che dice Tada^tio : il suo cavallo non chi striglia pufi essere chia» " mato Se mozío. " borre grasae, la pulizia delle adopevato verrfl fat^ prestoe bene ; altrimentivi sar^ canoe necessario di passarvi, prima del petrolio per ammoUire il tártaro che vi si é formato,e se questo é molto,procederé ad una lavatura, autico sistema, fatta períicon petroliofinirá di staccare le partipiü II cavaruírgine ed ii piombo rimasto nelle canne. Kiresistenti, eordatevi pero che il cavarn^ginedeve essere di avrete filo di ferro dolce e va usato unto di oliod'oliva di peti'olio. Per puliréle canne servitevi delle filacciedi lino,od anche della stoppafina,a cui siano stati tolti tiittii pezzetti di legno che vi si trovano o mischiati. Non cessate dal stoppa,non puliréfinché le filaccie, la o useiranno bianche,e 1'interno delle Parte 83 prima. appariscaben lucido. AHora con uno scostrato di volo di crino paasatevi un leg^eriasimo vaseliua;o d'olio depurato. La vaselina e nno degli nltimi prodottimessi in commercio e, come spesso avviene,i primi a di mala fede, aervirsene sonó stati glispeculatori canne che han di adulterare cercato con essa i loro ge- mischianesagerati gnadagiii dovi un'essenza qualsiasi tóle acae vendendola entro dórate. Si ottiene dalla depurazione del petrolio, la ñera, la gialla e la Manca. e v'é di tre qualitft: rafíinata delle altre;lagjalla La prima é meno é preferibile lore per i cuoiami. La bianca ha un coperlaceo. ed Si liquefacol calore o con lo sfregamento, neri,o di ottenerne scottature,contro il bruciore del piedi, nelle escoriazioni, ed anche nei é rimedio efficacissimonelle dolori di zione gola quando provengano della laringe. É insomma le avmi Dopo un da ottimo emolliente e iuñamma- garantisce Tumiditá,perchéinossidabile. le pupulitole canne internamente, contro aver lirete all'esternocon un olio d'oliva depúralo, o pezzo di panno saturo di di petrolio, Passerete poÍ anche esternamente,un po' di vaselina bianca vendovi dí un altro panno. L'olio d'oliva si ser- depura tenendovi immersi dei abbandonando pezzidi piombo,eppoitravasandolo, il deposito lasciato nella bottiglia. Fatta la pulizia alia cassa. delle canne passerete 84 Manuale ííon vi di consiglio é lasciar questa cura del cacciatore. amontare le batterie, meglio paiodi volte l'anno. PuHte esternamente quanto megliopotete, deirolio ponendo nelle molle, e nei pezziinobili, di oliva puro, misto col petrolio. Sul legno potrete passare de]]'olioeomune o alParmiere un deH'olio di lino. Avvei'tite che tutto dev'essere unto, il troppostroppia. inznppato: Non lasciate mai fare alie canne la ma non luggine, tolta la macesserne perché difficilmentepotrebbe chia: se durante lacaccia esse preudonola pioggía, le vedrete súbito macehiarsi di giallo e fare una sará l'eiFetto del bagno^ patinasimile alia ruggine; e lo toglierete col fazzoletto. asciugandolo 11 bagno si d^ alie canne passandovi deglíacidi che le colorano,e che corrodendone il ferro fanno apparirela loro composizione designatadaU'acla lima, di esso, o togliendovelo con ciaio;priuiia le canne sembran tutte uguali, del colore deU'aeciaio: il sudore e I'acqua marina lo macehiano, É e difficile, perchégli un'operazione lunga,paiiente acidi debbono esservi passati piiivolte,e volta a mando. forla patina che vanno volta,bisogna togliere Fornita la pulízia, pónetenet fuciledue cartuccie, tutto nella fodera. e riponete vuote,i copri-canne; Dopo E esaminatelo nuevamente. paiodi gíorni, bene pulirsúbito i fucilidopo sparati, petché un lo 2olfo ed i] fulminato esercitano un'aíione cor- Parte prima. rosiva dannosisslma. Le 85 difficiltolgonsi mente dall'acciaio, e le grotte deturpanol'arraa, rendendola anche pericolosa. Un fucile soffremeno nel tirarmüle colpi, se viea ad intervalliripullto, che nell'esserlasciato aporco per dodíci ore, dopo tirati due averne macehie soltanto. Ben v'é vita di caeciatore che bastí IL VESTITO E LA conservato a non consumarlo. CALZATURA. lana é la corazzá del caeciatore.D'estate La o d'invernó devesi portarlasempre sul petto,sotto forma di flanella piu leggíera o piti e non pesante, temer mal di aver troppocaldo. lo non dirí»come i montanari dei nostri Appenini: Dove non passa lo freddo,non passa lo " caldo.... sebbene debba confessare di " aver avuto inseupa gran deferenza per le massime gnatemi da coloro che han le scarpe grosse ed il sempre eervel fino. E ma la lana, soltanto sul pettovi consiglio aoche sulle gambe. suUe mani, dappertiitto, non meno che ai dove piedi, vi si deve portarein minar é puré carne utüissima,ma non quando necessita cam- molto. I Síeilianied i Calabresi uaano per la caccia, lunghe calze di lana ruvida che portano esternatrovano benissímo, e se ne mente, sui pantalón), perchéresistential pruno ed aU'umiditíi. il panciotto, debedi paataloni, La cacciatora, 86 Manuale boDO comodi del cacciaiore. fustagoo, pesantenelnell' estáte;avvertendo 1'invernó e píü leggiero per6 che non sia né troppo pesante,oe tioppo di caccia dehbonsi perchéin «na giornata leggiero, sopportareforti cambiamenti di temperatura. sempre essere e di La caceiatoraabbia poche tasche esterne e queste chiudere : munite di rivoltino siiperiore per poterle ne ahbia invece molfceal disotto, aon troppoampie, per poter tener divisii vari oggettiche ci portiamo addosso. Tanto l'estferDequanto Tiüt^rne sian munite H di bottoni. panciottoampio, e fatto in modo da poter contener le cariche. Non ho compreso apptmto né né la cartucciera tra gli accessori, la ventriera, perchéritengo6he il peso dallecariche non possa modo meglioche nel panesser portatoin nessun ciotto aia in quattro dove é permeaao di ripartirlo, tasconi (due davantí e due dietro) sia in due tasconi dietro, od in tre o quattro fila di píecole tasche,sul davantí,fatte in maniera da poter conteneré lo ho cariche una uno e non cartea ciascuna. di che contiene cento questipanciotti mi riesce punto incomodo a tare. por- Nel dev'esservipuré panciotto sinistra per I'ovologio, ed uno a un taschino sulla destra peí por- tamonete. Nella campagna delle beccaccie i romana si usano guardamacchia. per la caccia Parte 87 prima. Sonó coscialiíattidi pelledi cervo, di capra, tutto il pelo;attaceatialia vita o di vitello, con da una cioghia ed abbottonati di naneo lungo le sele gaiube.Servono otfcimamente per difendere le códaiprunie dall'umidtta nelle fortí macchie Sodo anche utiliper coloro che romano, dell'agro debbono star molte tano II non di ore a eavallo:i butterilipor- tutto l'inverDO. del eacciatore dev'essere di feltro, cappello faldalarga, con troppopesante; senzabisoguo cascare nel rídicolo. La calzatura.... Oh la calzatura po¡,fa il palocon la polvere, nelle disperazioni del caceiatore.É piti vare faciletrobuon fucile, che un paio di stivaloni i un stiano bene. qiiali nuUa dippiü; Fosso darvi alcune indicazioniutilí, raccoinandandovi di averne molta cura quando ne tróvate un paio buoni. II tacco dev'esser basso e largo; it forterobusto Ine ben piantato ; la suola doppiae sporgente. dei chiodi fate naettere girogiroal tacco ed vece alie suole,due o tre filadi puntkiefrancosiconin maniera che restÍDOsporficcateper due terzi, gentiquasimezzo eentimetro. Quanto alie cuciture affidatevial calzolaio.... e mandi che Dio ve la buena. Le searpe debbono essere da afBbbiarsi, e ciager bene il garetto : lo stivale largodi passata,salvo da affibcintolino di cuolo, a strii^erlo con un biarsidopo calzato. 88 Manuale del cacmatore. Cosí per le acarpe, i rono gambali,e si torna come debbono da caccia. Messo per giistivaloni occor- esservi infilatiappena lo stivalone nel gambale, di saggina spazzolino la mota; Tumiditá, ingrossandoil per togltere legno,fa perderéalia calzatura le cattive pieghe Quando é asciiitto glisi dá prese nella giornata. buona spalmata di grasso che si ripetenei una finché il cuoio non la rifiuta. gioroisuccessivi, II grasso di cavallo, la vaselina gialla, le varié pomate a base di sugna con trementina, segó e tutte buone purché date pazienpece greca, sonó temente e ripetutamente. Da qualchetempo, per la caccia in padule, ven8¡ lava aervendosi di uno adottati i calseitoni nero usati lana. con scarpe Appena di bucate,e cauichouc. con lunghe caize cessata la caccia debbono ed arrovesciati.I caisetioni rendono peí primo aono : nel aecondo per difendersi dalla guazza. 11 cacciatorefará beue a un di gran fazzoletto di Vanno possono esaere di tolti servizio utile essere usati in portarst seta,ed anche campagna due. In caso fermare quando e accalo dovendosi pioggia, dato,glifaranno molto cómodo. Per completareil vestiario non gli mancherá poi che una mantellina impermeabile. Andando la via che si prende, ed a caccia si sa la via il tempo che fa quando si esce, ma non che faremo, ed il tempo che fará,quando si toma : d'autunno e d' invernó la mantellina specialmente 90 Manuale solí cui del cacciatore. corrispondaun ed diritto, questi provvedeil Galateo. Dice un vecehio proverbio: si conoace che il güiitiluomo nel giuoco ; non sarebbe certo sbagltato : e nella caccia. l'aggiiiDgere Ai secondi,i doveri verso la generalilA, vede provla legge.... e chi li trasgredisce manca sempre verso gilaltri cacciatori. Primo obbligoimposto dalle leggi3uila caccia é quellodel porto d'armi,che non va considérate eoltanto dal lato ñscale;ma ancor piiicome una cautela per la sicurezza dei cittádÍDi, e come garanzia perché non possano gli indegnifruiré di non a " ' tale diritto. Altre il divietodi tempo preseriíioni riguardano e di luogo. nel Chi uceide un selvático in tempo di divieto, alia legge, lede i diritti di tutti i cactrasgrediré ed anche il propriointeresse, ciatori, inquantoché tale divieto ha Túnico scopo di salvaguardarela della riproduzione, alio scopo setv^ginanei periodi di assicurarne menti l'esistenzache ne sarebbe altri- compromessa. L'uccidere quagliain primaveraé toglierventi per Tautunno,come l'ammazzare seue una di otto o dieci nelleprenell'estate é privarsene una riaverno. E cid astrazion tatta dalla considerazione che la non che La di cacciarla, selvi^gina, quando e proibito ha nessuno dei valori gastronomiei e veaatori avríi quando sará tolto ü divieto. collisione del diritto di caccia col dirittodi Parte 91 prima. ha reso necessario ia alouni casi il diproprietá, vieto di luogo:spettaal legíslatoie ¡1 conoscere e stabilire fin dove possan giunger I'udo e l'altro oflendersidi soverchio. Al senza combe soltaiito di eacciatore ín- di e quellalegge.... rispettare adoperarsi per farla modiücare quaado glisembri lesiva del propriodirítto. É aoverchio raccomandare di a" galantuomini non arrecar nelle campagne che percorrono sarebbe né onesto, né degno di danno caccianilo:nou qualidebbono persone eivili, di S. Uberto. esseie tutti i seguaci Laddove delle conpotrebberofcalvoltanascere testazioni sarebbe nella pretesadel diritto di occupazione:a questa piiiche le leggiprovvedono il buon senso, Tanimo retto. le consuetudini, cora Certo,i'uccello punfcatoda un cañe, non é andi assoluta propriet^i del eacciatore; ma questi pud giá vantare su di esso mt^gioridirittidi un alti'O.Non é lecito quindi tirare ad un anímale fatto volare o scovare dal cañe non auo. Anzi, il cui cañe il eacciatore, ha levato un male, aníse gli tira senza farlo cadere; e Vuccello va altri non deve cercare di rüevarlo, a rimettersi, che gliha tirato, anche perchéil eacciatore, potrebbe averio ferito. Né si deve tirare ad un animale levato da altro ha potuto eacciatore, neppure quando questinon ha votuto tirare; che sia palese la o non a meno di impossibilitá levarlo nuevamente. 92 del cacciatore. Manuale Mi spiego:un cacciatore brigatadi starne,e non una tiro da a passano inüieme non sonó spettarle perchéandranno Inveee una non a caccia ri- nmetterai che é di non selvático levato da altro eglise ne sparar mai potesse ad un se questi cacciattore, non tenersi sempre evitare contestazioni. lo a amico, debbo suo benissimo,senza lagnare. II migliorsistema ve sonó poco loiitano. si fosse trattato di anitre,avrei po- se tuto tivare quaglia,od vi pu5 tirare: queste Se io me.... lui,o con leva e di grida.... alia largaper In gergo dicesi gridar un anímale quando si avvisano glialtri cacciatori di stare all'erta, e peí sólito si In niente le usano parole:A le massime diritto, severe, e non Tanimale allorquando le....od A stabilite voi. maggiorrieonoscono Voccupasíone che non pu6 assolutamente piü sonó scappare. mediante la caccia Voccupasioiie di questo animale nullius,che chiunquepuíiinsia espresso 11 ove e dovunque,meno seguiré, dalla naíurali laxidivieto ; onde quest'animale che occorre late, passiíd potere del cacciatore, questine faccia presa di possesso. A tale efietto ?1 " n " « » Onde avvenga basta che » non " inale,ma " o " il cacciatore solo feriaca l'ani- deve aitresi trarlo in suo poterevivo essenziale dell'occuperchee requisito eñ'ettiva della cosa. pazionel'apprensione u morto Pero a tale effettonon e necessario che il Parte 93 prima. eacciatore abbia propriamenteposto la mano basta che qiiestoin quatsiasi sopra l'aiiimaie, modo sia caduto in di lui potere e pitinon gli aliter esse non possa scappare ; feram nostram si eam ceperimus (1). quam Tnfctavia i migliori han ritenuto che giuristi cohii it qiiale inseguela selvi^ginavi ha un diritto di prioritá fino a che non o i l'abbandona, di lui cani non di inseguirla, cesaano e quando anche i giuristi Tavessero stabilito sarebbe non diverpei'messo ad un gentiluomodi comportarsi " " "" « * " -samente? io mi Se di e presentoin primo iina acchito casa giuocando,vinco rilevanteho il diriUo somma darmene, ma Íl dovere di di oneate di alzarmi gentiluomomi ed sone, peruna «n- impone di agirédiversamente ed accordar la rivincita. Del parí in campagna io ho il diriUo di camminar come meglio mi piace,mentre le buone la rególedi caccia m'impongono di non tagliave atrada ad altri cacciatori, tentare sfaceiae non di paasar loro avanti. coatumanza córtese di salutarsi tra tamente É ed anche invitati di scambiar non cacciatori, brevi parole:se non si e biaogoapero inai accompagnarsicon alcuno, Nelle caccie che si esercitano di (I) Avv. EncotíNO Ercolani, Detln fermo (posta, píe' Caccia e ilella Pesca. del cacciatore. Manuale 94 cketta, ecc), le varíe ieggi,e apecchietto, suetudini, impongono una data distanza,ma di cÍ5,vuole la cortesía di non mai, sulla linea di affilo. eon- oltre uiettersi davanti daglínccelli punto di afp.lai Gtiiamasi affllo la linea percorsa di passo guando emigrano,e postiche trovansi su quellalinea. Altro dovere del cacciatore é la prudenza cou le armi, perchéogoi scapataggine potrebberiuscir dannosa a tui ed ^li altri. Debbonai mettere alia úcwra le batterie, prima fosso od di posare il fucile, e prima di saltare un maceria una avvertendo sato il pericolo, per mente coil'arma non debboüsi mai Non di riarmarle appena eestrovarsi poi inaspettata- non pronta. portarearichi i fuciliin fer- rovia od Id vettura. Non si deve tirar maí direzione di persone coutro siepe;né una in di animali domestici,per da d5, guarquanto lontaiti. Bisognagarantirsi dando o prima d'imbracciare a1la vista concentrata tirare, possono anche sfuggire alto,affinchése facesse una non esplodere, seguenze. Kd anzitutto fucile, perchédápo suH'animale II fucile dev'essere sempre in il a cüi si vuol persone tenuto con vicine, le bocche combinazione debbansi lo qualsiasi piangerele con- bisognaesser calmi,molto calmi, noi stessi, sempre calmi,ed impararea dominar uer poter dominare la selvaggina. ' Parte Gentili e ricordarsi sempre tutti, con 11 É II Domatrice "Che " Né (I) EnASUo l'arle noslra non rigidae che: severa gliamorf per Un la gloriavera dei sensi et de hanno lengón volti DJ prima. a Valvasone. te virtudi i cori n Caccia. n (1). PARTE SECONDA IL CAÑE. Apprendiamo da Senofonte che eranvi in Grecia ed il due specie di cani da caceia: il castóreo da Castore, volpino;il primo aveva preso nome e la rappresentava il puro-sangue ; il secondo doveva origiuealia generazionetra cani e volpi. Credo iuutile ogni dissertazione sulle ori^ni delle lazze da óaccJa,tanto piü clie sonó diseordi le opinionidegli acienziati, pereinosu quelle del sita caiie in genere. (scriveil Brehm) si é diffuso coll'uomo della térra. Dovunque la sopra tiitta la superficie si e sviluppata, il cañe sí é svilupiiraana razza favoriti, piiirozzi, pafcocon essa, e i popoli meno hanno in luí compagno, amico, difenpiú incolti, » II cañe piíiin nessun luogo alio stato selvático;dappertutto¿ addomestíeato,dappertntto fa societá coU'uomo. Nessiina leggenda ci rischiara sulla sua origine,e le piii esatte ed sore. Non si trova L" Parte aceiirate ricerche non seconda. hanoo 97 poluto favlo. sinora Un'oscuritá impenetrabile avvolgela culla del d¡ tutti glianimali domestici. Non piü importante ve n'ha altro sul qualecireolinotaiite conghietsul cañe. A paiere come ture,tante superstizioni, degliuní i cani di tutta la térra appertengono ad UQ'unica specie, altriammettoao, e con ragione, diverse origini. I primiconsiderano i cani come derivati del lupo,dello sciacaUo,del dingo,del dolé,e del buansb,alti'i11 stimano il prodotto di parecchi inerocicchiameuti tía l'uno é l'altro dei l'ibridodi diversi suddetti, trovar qui «na via di ragione?Non spettaa tuttavia abbiamo i vari e pareri, mezzo, cani salratici.Ove e chi noi risolvere di loro ha laquestione; diritto di opporre l'uno all'altro in favore del piii di pronunciarci veroaimile. Dobbiamo domestici si dividono perei6credere che i cani in varié speciesulla cui ricerca,né asserzione, puó né originaria patria, daré qualcheluce. Frendiamo quindii " e quellida ? II coDtentiamoci di qualisonó enumerare le mente, presentedi razze caccia. caue l'antieo cani da ferma é tr^formazione del- chien d'oysel che penna aerviva d'aiuto nelle caccie col falco, ed il cui cañe da una — compitosi limttava a — la non selvaggina, richiedendosi da lui cbe obbedienza passivae di olfato / cani da ferma). (Delor, gran potenza I cani da seguitosonó ancora quellistessi che scovare » Franceschi. 7 98 Manuale han del cacciaíore. serrito sempre per la caccia: Bassotto,Cañe da cervi, Cañe da volpe, ecc. Beagle,Cañe aizzante, tutu compresi una Tolta nel nome genéricodi braceo,ora riserbatoa pochéspeciedei cani da ferma delle qualitratterft a preferenza (insieme a quelledei cani da caccia a pelolungo, o serici) perché maggiormente degni dell'attenzione del caceiatore. Una sola premessa per coloro che vogliono da caccia: Assolutamente mecañe un scegliere glio non averne mediocre. — che nessuno Per la caccia: arrabbiature fatiche, son IL BRACCO averne o cañe anche uno buono, o nulla; dispiaceri risparmiati. e ITALIANO. 11 braceo detto,o grandebraceo, propriamente che per mera fortuna non una razza rappresenta ricostituita é andata perduta, e che puó dirsi ora mercé la cura di pochi. della baaaa Lombardia ha le seguenti Originario . caratteristiche. / Altezza,alia spalla, pei maschi: 68 le femmine per 55 a 65 — alia radice della coda: 70 del naso un metro 70 cm.; lunghezzadal petto a 72 cm.; a dalla punta circa. 11 pelo corto,fino e fitto. Sempre a due colorí: Bianco puro arando — Bianco puro a mEicchie con macchie marrone — seconda. Parle Roano a marrone ed arancío Bianco — fondo o melato. brizzolato, Scartare quelli ad un solo,oppure conae o macchie a 99 piire scartare selle membrane. roseo ocracee o marrone; o le maccbie Le ma¡ nere narici han nere — le da a tre nel esser colorí; manto color unghiedel piede bruñe. La testa grosaa, schiacciataai latí e sviluppata alV sulla occipite con rugbe pronunciatissime fronte e sulle guancie: oreccbie lunghe,largbee cadenti ; labbra pendentied arrotondate. Collo forte con giogaia; petto robusto e largo;ampie reni ; gamba groasa e nervosa; garrettocorto; piedegrosso e tondo. La coda abbaasata in tempo di riposo; dola batién, orizzontalnient^ durante la caccia. Guardarsi dalle code rivolte aH'insü e da quellecon pelo la coda mozza; con lungo.Molti bracchi naacono chí ritenessequesto come ma un s'ingannerebbe di razza. requisito Del paris'ingannerebbe chi volesse rieonoseere nello sprone sempHce o un segno di fiuonarazza doppio:lo sprone é piü un' accidentalitá che un necessario anzi lo si riacontra fácilmente requisito uei bastardi di varié specie. Vi erano alcuni bracchi bianchi e neri p¡übassi e piiitozzi del nostro; essi appartenevanoalia razza spagnuolaimpórtalain Italia e non se ue hanno piü che delle erociature difettose....come — sonó del resto tutte le erociature. loo del cacciatore. Manuale D'iodole eceellente il nostro é adatta- Braceo tissimo per tutte le caccie;buono davvero » per serviré da boseo e da riviera. " Ha ferma una ed solidissitaa, vivace ad odorato un Docile superiore. e tempo, si educa fácilmente e presta di o per lo meno servizi, migliori piü generalí, ognialtra razza, cacciando beoissimo alia maccbia, un al mont« nell'acqua; nelle brughiere. come e II Cav. Delor ed amatore ed al piano;al largo de Ferrabouc, competentissimo di questa raiza alia cui appassionato ricostituzioneha validamente i seguentidati simative ma per e¡ fornisce eooperato, giudiearecon misure appros- il braceo che anche non solo é di dotato di struttura razza pura, regolare: Nel mascliio Altezia alia Ü8-70 spslla Lunglieiia ilal pedo alia raijice Luiighezzadalla punía del naso üella coda .... 70-7'2 100 Periferia üel lorace 78 Lungtiewa tlella lesto del muso Liinglieiia í8 Periferia del craiiio 45 Periferia del 12 ......... 28 muso Lungheiza dell'oreccliio Larghezza deiror"!cchjo Dislanza da orecchio ad orecctiio Dialanza da occhio Periferia Peso ad occhio deiravambracclo 24 14 .... \^ ti 20 K. 40 Civ.MuGooglc Parte Rapportoal II braceo . di nero né eglici soggiunge: manto puro manto, non ne 101 seconda. deve mai membrane. macchiati avere Símilmente non puosgiconsiderare di razza iatemerata Íl braceo tricolore o fuocato. unicolore (zaino), II nero, quantunque atomesso nel braceo spagnuolo e nel braceo francése é,stilnostro,indizio sia col segugio, sia col pointer eerto d'incrocio, o sarebbe col iQastino. Quest'ultimasnppoaizione ai cacciatori ¡taliani, sufficiente per consigliare teneri della purezza della razza nei loro cani,di ?í bandtre assolutamente macóse nere. Italia, specialmente Degliantichi meridionali, ducati,in Toscana e nelle provincie ' Abbiamo le in dei bracchi manto a necessariamente nere; bianco ma e nero con questisonó mucose cani im- dei prineipi di Spagoa per cura ed originari essi puré Borbone, allora regnanti, di quellecontrade. Oppure sonó prodottidall'incroeio col pointer. Persino le unghienere che si riscontrano in portatidalla " aíeuni nostri della quisiti tuni,segno X bracchi,muniti perí)di tutti i re- a diré di pura, sarebbero, di súbito incrocio. razza II mantello zaino marrone, marrone, fuocato,sembrerebbe indicare «n o cer- mar- miscaglio di sangue col pointero col segugio;e gliallevatori spintiad adoperareper la riproduzione atalloni o fattricidi tali manti, perchédotati di forme elette e d¡ ¡stinti spiccati, dovrebbero aver roñe di cura oeí soppnmere inammissibíli nel braceo puro IL BRACCO differenza La leggero Preferibile al nella mole dule nelle e soffre forse ed il braceo nell'asciuttezza e Al maggiore atto meno in quella a al contatto le caceie per essendo stoppie, perché maggiormeute pague che fratello suo é monta^^na, od LE66ER0. membra. delle in ehe sta non (1), " grande braceo il tra tiste rampolli quelle pa- alto, meno delle acque delle e taglíate. contrario debbono in riesce tenerlo il Tanto concessoci nelle perché diverse o ai caeciatori portarlo in soltanto quanto servono la il meta di bracchetto, le differenti per stagioni, con ferrovia parsimonia. tanta con braceo, grande i'ieseono iitílissimi caceie in casa, occupando vettura, quelto 9pazio incomodo meno doti e meriti eecezionali. Hanno una sfrenata; La hanno due la solida piü cacciatore diré con ferma svelta cerca e forte due terzi testa alta l'odorato. di estesa, il ed piü tanto terzi di ed a naso al distanza ehe essere vento. quanto cosí Kisparmiano cammino, fatiche. senza é al quanto 104 Manuale Toscana.... del cacciatore. aspettandoun' anima beneñca ¡a quale riesca a stabilireper tutto quanto riguarda la caccia i nomi italiani, intesi da tutti, da potersi sostituire ai vari degli antictiiStati;essendo omai e comÍDciare a capircitra noi tempo di ñiiirla, per farci capiredaglialtri. IntaDto ÍQ attesa di quel giorno,il quale si fará piirtroppo molto aapettare, per maggior chiarezza dir6 che tiel Véneto nella e Lombardia lo chiamano: Spiuone;in PJemonte Cravino e nel Restóse. Napoietano: II Bestone,detto da alcnni anche Bracco-Bedelle Alpi Piemonl^si, e mestone,é originario rita di esser tenuto in molta considerazione dai cacciatorii qnaligiiardano piíialia sostanza che all'apparenza. Perché, é meglio dirlo súbito,il Bestone,estedei profani ticamente,non si accaparra le simpatie e rappresentail burboro beneñco nelle razze dei cani da caccia. Copertodi peloispidoe forte;piü abbondante sulla nuca sul muso a guisa di ciufib, e sotto la mascella infenore a forma di barba; ha un'apdi ferocia che pareBza maschera istinto il suo docile ed affettuoso. La struttura é corte le orecchie II mantello blanco e marrone; quelladel braceo,ma ne e meno largoil torace. varia dal bianco e ha marrone piii al arancio,ed anche grigiocon macchie ha per() la bianchezza lucida del non Parle seeonda. 105 perlaceacosi da doversi diré con un da sembrare bianco-sudicio. dispregiativo, anche piü abpelo forte che lo ricopre, braceo,ma nome II bondante lo rende atto nell'inverno, alia caccia di padule ed in modo perlativo su- quella della del braceo gli macchia, risentendo anche meno effetti deil'acqua e le offeae delle spine. Insomma, ha tutti i pregi del braceo,meno queHo della bellezza. Molti confondono il reatone col grifón,che ha i! pelo meno ruvido e piüliingo, nel speeialmente ciuffo e sulle zampe, tantoché quasigli nasconde Tocchio,e gli ricade aul piede;riuscendo cosi incomodo da esser costretti a taglíarlo. Questa da incroaumentata confusione, disgraziatamente ciamenti malaugurati, ha portatosul Restone una di ñducia punto giustiScata, mancanza ponendone in dubbio la potenzadell'odorato e l'attitudinealia caccia nei mesi caldi ed in montagna.Se e vero che il griffonsoffrendo, di acqua, peí per la mancanza terreno árido,e peí calore dei raggi solari che infuocano la pelliccia, é un consine non cañe ai cacciatori delle provincie meridionali, gliabile sassi del monte, non adatto ai t^lienti e peí piede a riesce inutile per la caccia alie starne ed alie sarebbe ingiusto attribuire ugualidifetti pernici, al Restone che rappresenta invece il lo definí benissimo genérico,o, come da carniere. amico mió, Voilimo cañe II pelorado vero un cañe egregio nell'estatee folto nell'inverno ; la Manuale del cacmatore. Btruttura;il piedeforte e resisteote al sasso come il potentenaso, la robustezza;la gran alt'acqaa; smania lo reudono il valido per la caccia — ausiliariodel cacciatore áppassionato, impávido cd impazieute di arrirare alia fine di quel tempo di divieto che per quanto corto glisembra eterno nella forzata inoperosítá. II Restone non h é bravo ed é buono bello;ma due qualitkche valgonomolto meglio della prima,speeialnaente per uoi che,alia noatra volta, — lasciamo molto da desiderare nel nostro costume nembrottiano. I SETTERS. {canissequax) ed i pointers{caiiís i cajii, sonó avicularius) impiegatiper la cacoia col facile, che in m^^gior numero vengono importati dairinghilterra in Italia,e quantunqiieessi I Setters meritino il favore che é loro accordato tuttavia osservare il quale a buen leeito che vengono pagati im prezzo díritto puó dirsi esagerato quando lo si paragonicon fatti per qiielU rapporto alia caccia,non le che hanno temeré é razze nostrane, nuUa da nel confronto. Veramente setter derivando da setiing(accuc- ciante)dovrebbe stare ad indicare i cani che trosi fermano, e 8Í accucciano vata la selvaggina col ventre in térra; ma Tuso ha pórtatedi comprendere sotto questonome piíirazze che possono Parte seeonda. 107 aettera da ferma, dividersiin due grandicategorie: settei's che non e piccoli puntano. Appartengonoalia prima,i settera propriamente detti,cioé: Gli inglesi di vari colorí, Laveracka,ece. I Goi'don o scozzesi. Gli irlandesi. Alia seeonda: apaniels. Gli spaniels Susses. I Water irlandeai. apaníeta I Water spaniels inglesi. Daríi alcTini cenni sui prinai, trascuñando i senelle condi,perché sonó oruai da abbandonare nostre caccie le quait,per la sempre maggiore scarsit^ di selva^ina, abbisognanodi can! dalla estesa e che permettano al cacciatore di cerca di ragdoverli seguirépasso per pasao, ma non soltanto al momento di tirare. giungerli I eetters provengono dí^li antiehi Ép^neules caratterizzatida un mantello a lunghipeli sesiano essl di grande tosi,eleganti, interessanti, ed abbiano dei muscoli pronunciati, statura o siano di struttura piü píccoia. Si dice che Cario II amasse alia follia gli infatti due varietá se ne pinte divedono épagneuls, nei suoi numeroai ritratti ed in quellidei suoi favoriti. L'una d¡ questevarieta é piccoiae di color blanco e uero, con delle orecchie lunghisaime; l'altraé grande,ñera, ma di un ñero marI Cochera " " " del cacciaíore. segnaturecoloi'fuocato,eaattamente simili a quelle del terrier ingleseñero fuouato (1), hanno certamente Queste due lazze genérate io Inghilterra; ma quelie attualmente in onore devesi áila sagacia,alie cure costanti,ed a non lieve saci'iQcio di denari,Teccelienza dei duoví prodotti. Tra i setíers inglesi meritano specialeconsiderazione : I Laverach, quelli di Naworth-CasHe e cato di " * di FeatheratoDe-Castle ad iin'antica {appartenenti i primi del Conté di Carlisle, ¡?az7,a e di proprieta ed i secondi di lord Wallace),quellidi Limouddi lord Lovat, quella de,l conté Castle,la razza di Soutuesk, le altre del conté coate II di Laverach,ha tissimo zione Derby, del állevatore conté preso che ne di il Seaffield,del Tankeville, di lord nome ha di dell' iatelligeii- curato la riprodii- puó dirsi ora il niiglioretra i setters Ha il maíito bianco-araucio,bianco-maringlesi. col pelo lungo, mórbido lone, o blanco e ñero, suUe come seta, fino e lucido; piu abbondante spallee sulla groppa e nella coda arricchita di da bella frangiapiú ampia nel mezzo, una cosí formare semicerchio un elegantissimo. Ha la testa lunga,leggerae rialzata al muso, rieche di quelledel le orecebie e le labbra raeno braceo; potente musculatura in un corpo asciutto, e Parie 109 seconda. pettoprofondoe dalle reni forti;gamba, in La coda corta dal piedeal garretto. pi'oporzione, dritta e gradatameiite abbassíita verso la punta, il garretto. (leve oltrepaasaie non dal II colore di moda é il blue belion dato da un fondo blanco bella schera una stella nel quale ñera di ñero, con picchiettato le orecchie, ed compréndante ma- blanca in fronte. É apprezzatoanche Yorange belion le macchte quellearancio. che é quell'intelligentissimo cinofilo Bellecroix, delia Chasse Illustrée da tutti conosciuto, dice che il Laveract non é nna razza (come l'orlandese ed il Gordon) ma e il setter e basta vederlo per predireche si confonderá. Ci6 per5 non toglie che esso sia ottimo per la cácela di paduJe,e per quellaal bosco,e resista megliodel Gordon a quellaestiva ed autunnale,purché no*n debba di cui ha sovente bitroppo desiderare l'acqua sogno per rinfrescarsi. E questo bisogno,molte volte iusoddisfatto, di mali é bene spesso causa di meglio la bella gravi,perché in mancanza bestia si tuffa nelle acque putridee non sapendo resistere alia sete ne heve,contraendo il genne di nere sonó sostituite da malattie mortali. ünisce cosí da piacere l'eleganza oltre che al caceiatore anche alie signore, e gode quindisuglialtri compagni di caccia il privilegio di non esaer relegatonel canile,ma di poter di- videre con alia bonti i cani di lusso le molli comoditá delta Manuale del cacñatore. Odorato e buono, ma inferiore a quellodel braceo solidel Gordon; cerca vivace e larga,ferma Alquantotavdivo neireducazioDe pero doeile ed obbediente. Delle altre razze mi Hmiterd alia ad caccia,é indicame i colorí: I setters dí Naworth-Castie Castle bianchi sonó alia media e di Featherstone- di statura inferiore marrona, di struttura e e massiccia. Hanno il alia sommitá della peíame lungo,specialmente t«sla a f^íBadi ciuffo. Quellidi Limond-Castle sonó puré bianchi e di struttura piü leggera, cosicché ma maiToue; hanno la cerca piü rápida. La aero, di lord Lovat razza o biaoco Quelladel bianco e e ha i colori blanco e fuoeato. conté di Soutnesk ha aero, o bianco e puré i coloii fuoeato,e produce dei di grande forza e dal pelolung(í. altissimi, nei colori simili Quella del conté di Seaffleld, alie precedenti, ha il peíame molto lungoe titto, del corpo. e le gambe corte iu proporzione setters La razza gniGcoñero del conté di Tankewille a é di un ma- riflessi azzurrognoli; e di elegante muforte;la testa leggera;le membra ed il pelomeno scolose, lungodeglialtrisetters. struttura n 112 Manuale alcuni dal manto simili ai per le del caedatore. biaoco con macchie arancio, quasí distinguono pero Laverack,dai qualisi ed il palatonero. mueose Piü vivaee dei siioi congeneriinglesi, é anche di piü difficileediicazione talché occorrono, per domarlo, una volontá férrea e non lievi sacrifizi di selvaggina.... che sonó peí caeeiatore i piü dolorosi. Saputolo ammaestrare caccia di padule. diyenta ottimo per la I POINTERS. in inglese, indicatore,segnasignifica laiore^e ci dá fónicamente l'idea del puntare, immancabíle in questa razza. requisito Pointer Lo da si deve all'incrodo del braceo Uno seguito. dei coa ud cañe primi prodottifu un eane che il colonnello Thortiton rende Symond's per 4160 francbi,un Bordeaux, un fucile ed clausola che in caso un di cañe a Sír Richard barile di vino di braceo . . . con la infortunio il colonnello Thornton lo avrebbe ripresoper 1250 francbi. E la clausola portódisgrazia, perché il cañe, si ruppe una cacciando, gamba e tornd al canile di Thornton I a funzionarvi da stallone. i braeehi,si dividono come pointers, santi e leggeri: i primi misurano almeno timetri di altezza, alia spalla;i secondi al 50. in pe60 cen- dai 45 Braceo Francese. L" La 113 seconda. Parte un'apparenzapiuttostomaseiccia, testa ha di quadratura; il cranio disegDOgenérale ben marcata, bea sviluppato, con una prominenza ael braceo ; molto marcato l'angolo frootale. come H naso dai 10 ai 12 centimetri corto piuttosto con un — le narici nere, marrone, — Le orecchie piü corte cirea 15 centimetri di quelledel la mascella braceo — inferiore forte, tior di testa le labbra ben sviluppo'sporgente; pendenti:gliocchi ben collocatia coll'iride quasisempre color marrone pííto chiaro. e talvolta — oarnicine. o pate,ma un non meno in leggero,le spalleoblique come tutti glianimali dall'andainentorápido;il pett^) molto largo, il dorso,la groppa non ma profondo; ed i garretti, robusti. La coda leggermente senza cónica, frangía, por- II eolio tata orizzontalmente ín modo taccatura curva siano aulla stessa linea concava in cima. Non nei momenti II che la pelo del mosaa ¡n cui senté il manto l'atlieve una fína principio, durante la caeeia altroehé la pastura. pointer fino,fitto e molto variabili: ñero; blanco bianco ed con nel centro;grossa al é punüe arancío;bianco e con corto:, i colorí macchie nere; marrone cafFé; oscuro; ecc. pichiettato, di sviluppopiü precoce dei I pointerssonó minore pero del braceo. Servono benissettera, simo per la pianuraasciutta e per la montagna: íd padulelasciaoo a desiderare per la resistenza, Francbschi. 3 114 Manuale • del caceiatore. soffreudo peí freddo e l'umidilá;ed alia macchia temoDO le puntaredeglispini dalle qualimale 1¡ difende il pelogentile. I veri pointers dotati nerí,aono cani §^randi, di qualitávenatoríe davvero eccezionali; ma sod divenuti rari e Don ne rimangonoche pochiesemplariin Scozia e nel paese di Qalles, L'odorato plessodi a e biiODissímo: nell' insieme bontli e di molti cani di altre eleganzache li fa un com- preferiré razze. IL RETRIVIER. É inglesedestínala únicamente la selvaggina a riportare uccisa,volendo \k che il setter' ed il pointerrestino accucciati panciaa di raccosi assumano la cura térra (down) e non Veramente, oltre al costituire un lusso che gliere. ben pochi dei nostri cacciatorisi potrebbero peral povero cañe mettere, é anche crudele togliendo 1'único conforto che gli é serbato durante la cacciata, quellocioé di abboccare ruccello che ha cércate con tanta passione. Da altra partequesto sistema elimina uno dei piü grariincoLvenientiche si veriflcano nell'amdel cañe da caccia e dal quale maestrameuto ben pochi ne vanno assolutamente immuni : il dietro alia selva^inalerata o scovata. correré Vi sonó due razze di retriviers, prodottedall'incrocio del setter e del water spanielcol Launa creazione la brador: prima é pelo liscio,la a aeconda a pelo ricciuto. II colore del mantello BRACCHI Tra le annoverati é ñero, marrone. STRANIERI. migliorirazze di bracchi stranieri vanno : i Bracchi francesi; il Braceo tedesco; il Braceo spagnolo. I bracchi franceei ossia difFereati, razze o razza reale ; Germain, che considerarsi possoDO : d¡ tre francese propriacnente detto, fu ereata Dupuy la cmí razza dal aignor Dupuy nel Poitoii al principiodi questo secólo; braceo del Borbonese, e quello di Saint-GermaiD, defcto apche pointerdi Saiiito la De dice Rué cagna pointeracquistata dal primo cacciatore volta da braceo un di Cario X, creati de eonte e Miss, Oirardin, la mesi prima dopo da come nei pro- montata épagneul tedeseo,e sei un da francese. Colgó quest'occasioue per dotti delle cagne Atavismo, notare si riscontrino sovente cioé dei riproduzione fatti : qiiesti caratteri degli avi. Beminiscenze e di monte precedenti. Mi spiego.... snpponendo dei connubi orrendi. di una setter Sia Kara una cagna bastarda figlia di un pointer.Facendola montare da un braceo Manuale 116 vi del caccialore. fra í suoi alcuni che terranno del figli ed altri del braceo,tutti setter,altri del poiater imbastardlti si capisce, che si riconosceranno ma dai colori e dalle macchie che in essi si riprosaranno duCODO. Ovvero clieruba il caae razza Non da di un sia Rara soltanto una cagna bracea di buona si fa montare e da un setter. bastardi i cuccioii prodotti aoche qnellí quell'incrocio ; lua imbastardiranno successiva benché provenisseda una figliata cañe verranno Braceo. Bisognaqniudiesser quando si vuol conservare troduzione che guenie tanto a di molto una cauti e razza, guardinghi, perchéTin- porta delle consedifBcilinentepoi si eancellano, e solun altro sangue forza di eliminazioae. Tornando ai bracchi avverto che troppo stvanieri, notizie e porterebbe lungo sarebhe il dame precise ad nn lavoro maggioredello scopo prefissomi: stera basufquindidarne nna sempliceindicazione, flcenteper poterli e per sapero aimeno distinguere. che esistono. é di struttura medía, o reale, tráncese, tra il nostro grandebraceo ed il bracchetto ; manteilo a fondo bianco con grandimacchie nere o II braceo marrone. II palatoe le mucose ürecchie piü corte nere. e meno italiano. Petto largoe robusto. rotonde del braceo 118 Manuale Possiede molte del cacciatore. delle virtiidel nostro: di fa- cile,educazione,é buono, e valido per le diverse eaccie. II braceo o rone, Ha spagnoioha roano e marrone, la struttura il manto dal del nostro bianco pelofino e e mar- foito. bracchetto,ma piii della pretuberanza tozza,e manca all'occipite. corto ed attaecato all'insú, L'oreccbioé piuttoato come quellodel pointer. É quello che ma^iortnente venne usato uegH tenevasi in gran e vi fu tempo in cui incroci, pregioun prodottodal nasü spaccato,detto a doppio naso, perche tale mustruositá ritenevasi indizio di maf^ore odorato. L'esperienza come ba dato ragionedi quest'errore, ed ormai non si considera piüsimile deformitá che peí suo giuato valore. ALTRE RAZZE STRANlEflE. debbano riuscire queati quanto incompleti cenni sui cani da caccia, non posso esímermi dallo spenderepoche parolesu altrerazze che meritano Per di esser Sonó conosciute. quelle: tedesco; Dell'Ép^nenl Spinonetedesco-, Barbet; Griffon, tedesco ha L'Épagneul il pelolungo,mórbido e Parte lucido;piü abbondante sul dorso Ha piü corto sul muso. quelladel setter, ma 119 seconda. e sotto la gola: la coda la quasi simile a porta alquanto volta all'inaü. II manto quasi sempre di un sol colore: bruno, bianco e "|ualcfae volta auche ñero. II bruno ed il bianca macchia,o striscia, piccola uero, faanno una od é sul petto:il biaoüo ha maccbie marrone, di ñero. punteggiato Quellia manto bruno sonó i m^;iormente apprezzati. alia media, e di costituDi statura superiore zione robusta col corpo un po'allungato, l'Ép^neul del braceo; tedesco ha il pettopiü stretto di quello zampe é dritte e forti. e dalla cui bell'opera Delor,piü volte eitato, notizie sui cani da ferma per ho attinto preziose cosí si esprimerapportoall'Épaquestoriassunto, gueul tedesco: II " Gli individui di razza pura si riconoscouo rivolto aH'insü,al pelo non tropporicurvo o arricciato o lanoso,alie orecchie coperteda pelo troppo corto; alia coda rirolta all'instia mo' dí di frangíao con semicerchio,mancante frangía doppia; ai piedianteriori rivolti all'ínfuori con II manto trícolore é aempre dita allargate o piatte. impuro. tedesco si distingue L'Épagaeul poidal setter inglese, per la costruzione piü robusta,le reni piü lat^heed ampie,la statura piü elevata;per al naso » » del caecialore. il naso dritto, giammai rivolto airbsü; per l'orec- lore piü largoe piü lungoe finalmente per il codel manto quasisempre bruno unJcolore. Lo spinonetedesco a parere di molti é un prosecondo i piü dotto del braceo tedesco,mentre deriva dal nostro restone il cui pelo ha cambiato sotto un clima diverso e pei vari incroci. É piü piccolo e piü leggerodel restone,ha ¡1 pelocorto,ruvido e dritto: mantello bigioa grandi chio " macchie marrone. Porta bene la coda,piuttosto grossa troppo e non lunga. M Barbet ha il manto macchie e lanoso marrone : bianco aporco, spesso con é piuttusto basBO,col pelolungo quasísimile a Serve soltanto per la antícamente I Grilfons, a pelo sérico marrone, od a quelladel barbone. caccia Dell'acqua. confusi col Barbet,sodo hanno pelo duro; il manto chiaro,con alcuai pelibianchi o marrone l'altezza tra i 65 e 68 centimetri ; ; l'aspetto sempre iTivido. preferibili quellia pelo duro perchépiü nei resistentialia caccia;ma impossibili sempre Sonó cltmi meridiouali. Cacciano seno La con passíoneed hanno buon naso, ma abbastanza difiicilinell'ammaestramento. ferma meno solida del braceo,ed a minor distanza,li fa riuscire píü adattí per le caccie di palude ad uccelii scorridori, come girardellí e sciabiche. porciglioni Parle seconda. IL BASSOTTO. II bassotto (danis Vertagus) ha il corpo Inngo, cilindricole gambe corte, tozze , e quelledavanti dentro,aU'articolazione. La Innghezza del corpo é di circa 75 centimetri, quelladella coda di 30, l'altezza non supera i 28, storte in Ha la testa abbastanza bella denti : la coda oreccbie pearívolta all'insu a guisadi orribíle, con rampino. É appaaaionato buonissimo per la cácela,con olfatto;intelligente, ma corr^ioso,perseverante, ha il grave difetto di aciupare la selvag^ina sbraBandola. dice il Lenz,solo quando adoperailbassotto, ha compito l'anno,per penetrarenelle gallerie La prima volta sottei'ranee dei tassi e delle volpi. si conduce al guinzaglio, oppure si porta in un di volpiove trocanestro oel maggio ad un covo buon cañe vansi i piccoli ; si fa andaré avanti un provettoe dietro un giovanegridando:Figlia il Se riñuta di andaré non lo si deve covolplno. si riprende, si fa un'aperturanel covo stringere, si possano vedere,e si lain modo che i volpini varié volte, scia andaré per strozzarli.Ció ripetuto dal vi si mette poi solo. Ogni qual volta sbuca lo si riprende rápidamente covo per vedere il padrone, ció che raddoppia la sua per un istante, " Si Manuale del cacctatore. d'iüfilarsi di voglia tempo si mette II buon » dentro, nuovo Dopo lungo in faccia alia bassotto dei^e volpevecchia. spingerenel covo voipeaino a farla ascire a forza di morai. Ha il peíame ñero con macchi^ arancio ne sonó Lo puré dei bíanchi e con quasitotalmente abbandonato altre razze di aegugi. preferendo Varié dovrebbero essere la " e ve luaccfaie márrone. si é I CANI DA " íd Italia, SEGUITO. le raize dei cani da : seguito II levriere; li da cervi {canisaccepioríus); II cañe da volpe; II cañe da lepre{canisbraceo); II cañe aizzaote (canisibritans); II Beagle. Tuna alta, Del levriere ve ne sonó due apecie: della Scozla,l'altra piiibaasa veouta originaria dalla Spagna.Sonó privo di odorato e possoDO ormai eane considerarsi come razze di cani di luaso. In genere per6 per le caccie col fucile si usano che non sonó di neasuna mute di cani da seguito.... d'incroci nei qualimancano prodotti i segnidi una qualsiasi. speeie Kanno quasitutti gliorecchi corti e le cede bassi; di tiittii colorí,e torte;aono piuttosto hene spesso tricolori; mucose nere; fuocature sulle ?aciglia-, gambe corte e robuste. razza, nía parte 123 seconda. odorato,tutt'altro, e seguono luDgamenteuna pistaemetteodo iieví abbaiameDti. Cacciano col naso a térra,il che li assoggettaad intasature prodotte dalla polvereo dalla guazza. ed alia íctica, e resistenti alia corsa Cori^giosi col pasonó e quando non instancabili, camaao drone, se poaaono, lo fanno per contó proprio. Sbranano la selva^inae, non faceodo in tempo la divorano. a togliergliela, In genere sarebbe da desiderareche questeapéele di cani da caccia non esístessero, essendo maggioreil danno dell'utileche se ne ricava. di cani da seguitosi importano Buone mute oggi dair Inghilterra per la caccia alia volpe o al cervo ed al per quellagrossa : al cinghíale, daíuo. Di questeperd credo non sia qu\ da paríame, accensato ai cani da seguito, e se ho confesso di averio fatto di mala voglia'e piü per che nella fiducia di far cosa utile. iscrupolo É tueglioquindiñnírla súbito e non apendervi inutili parole. su NoD mancano di L'ISTRUZIONE DEL Troppo vi sarebbe da diré cañe, e dopo avervi scrittoun resterebbero ancora CAÑE. suU' istruzione volume molte cose da diie. di sapere ammaestrare Molti presumono un da caccia,ed i pifinon sanno che viziarlo e perderéquellevírtü del che' la razza gliha cañe fargli dato. 124 Manuale Si e molto del caceialore. discuaso per sapere se valgameglio la frusta od- il iu tutte le quepremio,e come ationi sulle qualimolto si disputa, la cooclusione é stata quelladi doverai seguirée l'uno e l'altro sistema a seconda dei casi, ed a tenipoopportuno. cioé di dover avere Uoa cosa é sicura,qviella un carattere costante col cuccio che si vuol istruire. II frustarlooggi,per generare lasciar tare domani, h un nella mente della povera bestia soltanto della quale trarrá profitto confusione, una gran per fare il cómodo suo. Al tempo stesso bisognerá guardarsidallo spaventarlo, e, se la parola non potessesembrare senza persuaderlo Un impropria, direi violenza. usargli che per la cañe sua che bisogna costituzione andrebbe e che sentirebbe anzi il bisoall'acqua, gno di buoni bí^ni e di luiighenuotate, ae ne áe ve lo buttate per forza le prime volte spaventerá súbito a correnti difBcilie faticoae. o se lo esponete Ün cuceiblo cbe riporterebbe benissimo,non abboccherá piü la aelvagina nei primordilo se grideretepeí tímore che ve la guastio ve la uccida. Viceversa aar" molto difBcileil togliergli benissimo il vizio che tandosi di avesse contralto masticándola o ritiu- al padroue. conaegnarla buon puntatore si guasterá lo pórtate e dei girardelli, prestoaila caccia dei porciglioni altro reaterá in ferma anche qiiando e viceversa un la selvagina tantoché all'ordine di avr^ pedinato, Un dar sotto non trovándola se piü si avvezzera a dellQ ciatore verbi ed ^ovaoe.... anche i pro- la scienza dei popoli. soDO letA Non del cañe. darsi rególesicure per conosceve basaüdosi queste principalmente denti,i qualipossono variare piü presto o piu possono I'etá del cañe, sui la caccia per tardi seconda a del nutrimento; niillameno fino regola le quinto anno potranno serviré come seguentiindicazioni. 4 II cañe ha 42 denti: 26 molari, 12 incisivi, al , canini. Sonó gli incisivi che servati;i canini cambíano e una per corona lendo dalla base. li principalmenteos- vanno soltauto in bianchezza giallache Quando il vá cañe ad^io adagiosaé raolto íecchio perde. formati da tre lobi giovani, dai naturalisti trovati rassomiglíanti al distinti, giglioper la bianchezza e perchénon finiscouo in una superhciepiaña,ma in tre coDvessitá pib o meno e piü appuntate,di cui quella di mezzo Gli incisivi, sonó nei sporgente delle lat«ralí. II cañe quando nasce ha ed i canini. Dai due ed con all'obtavo mese li ordinariamente cisivi gliin- bia i^liotto mesi li camha gi^ tutti sostituiti i deñnitivi. Nel secondo maacella anno i due incisivi di mezzo della inferiore, perdono il lobo mediano, ed alia '\ae di quell'annoBono gi^ rasati. seeonda. Parte Alia fine del terzo denti della mascella della mascella anno 127 rasati sonó quattro ed i due di inferiore, superiorehauno luezzo perduto il lobo mediano. Alia fine del quarto,sonó rasati i aei incisivi della mascella inferiore e quattrodella superiore. Alia ñue del quintosonó rasati tutti gli incisivi, i caniui. e gialli Oltre il quintoaono, manca ogni indicazione e l'etá va chiesta alia vivacitlied al peíame che imbianchisce e cade. IL FURETTO. paroleanche su questo mammifero {Faetorim furo) adoperato dai caceiatori per la caccia del coniglio, e da molti per la distruzionedei topi. Due Gli seeoziati non eostituisca una cie distinta : hanno puranco stabilíto se varietá della puizolaod una tutto induce per6 provenga appunto da essa e a credere esso spe- che che la difiérenza di albinismo molto comune colore, un rappresenti neglianimali addomesticati. Ha le stease precise forme della puzzola, misurando circa 45 centim. di lunghezza e dieci di coda, le gambe corte ed il corpo cilindrico. Ne é non ma piü debole ed un pochettopiü piccolo, meno sanguinario. Si accoppiacolla puzzoladando degli ibiidi molto atimati per la caccia ; ma se s'incontra con 128 essa Manuale in 11 di qualchetana che cessS 9oltanto peloé del cacciatore. un coniglio ingaggia la mort« con di uno d)iello di essi. piü mareato sulla spina dorsale e piuttosto lungo. La femmina da 5 partonsce due volte all'aDDO, ad 8 piccoli mesi. e li allatta per due rosso scuro, — Non se ne le abítudini alio stafco sel- conoseono vaggiosebbene lo si abbia dai tempi piiiremoti. Si crede impórtate dall'Africa ed é stato dagli antiuhi detto anciie Gatto Raccontano le Africano. storie che i essendoai eonigli in modo straordínario nelle isole Bainoltiplicatí leari, Augusto vi spedidel furettiche lidistrussero. Lo stesso aeeadde in Spagna. II furetto viene alimentato e latte ; per averio forte e pane biscottato alia caccia bivigoroso con di dei pezzetti perí»somministrargli sanguinoleute. carne sogna Si paace anche di rane, di lucertole e di ser- penti,né teme affrontare le vipereil cui morso scanna nonglii'iescemortale. Feroce e sanguinario ed i conigtí bevendone damente ávile galline, i piccioui a il sangue, talehé se lo raggiungereil coniglio bevutone il sangue si in una azzaua tana aila addormenta, mentre riesce gola e íl pa- aspettainútilmente di fuori. pu6 vivere da noi alio stato selvático perché drone lo Non il freddo lo uccide. Difficilmente si addomestica pitidelle volte morde anche interamente il padrone. ed il L" L" Parte Si 129 seconda. od in gabbia,con tengono in iscatole, fresca ed abbondante ad essi una se di metter usano museruola alia caucia del mente, e molti e gua pa- non prima di lanciarlinelle tajie coniglio. Questi li teme uguallo acacciano fugge,i piceolí rapaci grafSandolo. II Furetto é usato in Sicilia «d nelle altre regioni italiane candovi La da uua i» Sardegna: si conosce, non alio stato selvático. conigli eaccia al coniglio si fa lanciando man- i delle buche della tana e il furetto mett«udo un'am- pia rete dall'aitra o, meglio,aspettandoche il fucilata. una esca coniglio per tirargli Al eolio del furetto si suole appendere un piecolo bubbolo squillante per sentirédoy'é, e smarrírlo píü difBcilmente. Smarrito rinselvatichisce e muore. ".; Ab PARTE TERZA UV SELVAGGINA. love dovrei quindi incominprincipium.... ciare i brevi cenni sulla selvaggina, modi e sui piü opportuni di darle la caccia, dal Fagiano, dallo Stambecco. Purtroppo períi o dal Cervo, o non sonó questi selvatici alia portata di tutti i fucili ed io, autore poyero, credo di mantenermi al giuato livello dando il posto d'onore alia fami- comgliadegliScolopacidi, perche in eaaa sonó presi:la Beccaccia, 11 Croccolone, il Beccaccino ed ¡1 rrulliao; quattro specieche han fatto palpitare tutti i euori dei cacciatori giovani e trosinceri entusiasmi e geniali ricordi in vano ancora quellidei vecehi. Vi potranno essere dei cacciatori i qualirestaño a frotte i impassibili quando i battítorí mandano di una a farsi fucilare nel punto prescelto fagiani coloro che non sannosi adattare bandita;vi saranno caccia al cinall'inoperosa aspettazionedi una vi sonó molti aí qualiriesce ghiale od al capriolo; 132 Manuale del caeciatore. provato;se non avete avuto ancora questafortuna, perché inútilmente cerchereste di renaspettatte, dervene ragione. É compiacimento, é aoddisfazione, é orgoglio, alie difGcoItá é adeguatoguiderdonealie fatiche, supérate,che ci rendono sicuridi noi stessi e dell'arme che abbiamo E principalmente appreso ad usare. h vanagloria, non perchénella caecia alia macchia ocoorrono: alia facoraggio, persistenza braecia svelte e diritte, e nervi tica,occhio sicuro, di acciaio che tanto non e desiderato, U La sussultino tanto nel supremo mento mo- fugace. BECCACCIA. Beccaccia ha la virtii {ScolapaxRusticula)^ di acquistarsi tutte le simpatía e di appagare tutti i gustí: del caeciatore, per le difficoltáe le emozioni che glí presenta; del buongustaioper lo squisito sapore delle sue carni;dell'artigta per la dei colorí; eleganzadelle forme e la disposizione teme deU'omitologoperché gli ha permesso di discúe La di coDosceme dissero i costumi. regina del hosco, accusandola perd di stupiditá: che essa accusa meingiustamente rita meno di ogni altro uccello. II color delle penne nelle partíauperiori é ruggine con macchie grigío-mggine, giallo-ruggine bruno^igio e ñero; le remigantíhrune e le ti- Parte tersa, 133 i ni^ne. Nelle inferiorié piiichiai'Ocon striscieparallele. Ha sul capo dellemacchie bruñe pííio meno pronuncíate. II becco,lungoe forte, rotondo in punta:gambe la coda formata di dodici timoniere: le vigoróse: moniere nere macchiate ali forti e robusto. Vi differentibeecaccie, considérate dai sonó turalisti come na- ben conosciute varietá, ma semplici dai caeciatori per le diverse abitudini. della beccaccia comune, Sonó piii piccole hanno piiicbiari,e vengono cbiamate scoparole. svelte nel voló,difBcilraentereggono la ferma colori Piu del cañe. quellegrosse si riscontrano varietá, nelle quali predominail colore scuro, ed altre nelle qualii colorisonó piü chiari. In alcune le macchie bruñe assumono Taspetto Anche in d'uoa maschera. delU beccaccia é la forma Una particolaritá delia testa,avendo la scatola ossea strettamente al cervello; il meato udítivo applicata chio,mentre in tutti glialtriuceelline e da l'occhio stesso situato di naneo poter veder con e facilitaindietro sotto l'ocsta dietro ; sporgentecosi senza bisogno di voltarsi, Fassa la nel bosco o neí folti cangiornata neti ed all'imbrunire prende il voló per recarsi nei pantani, nei fossi e nelle paludí. il Brehm ci narra maeEceo iu proposito come delia beccaccia. strevolmente la giornata 134 " Di giornoessa quando vi del cacciatore. non si mostra fosse costretta mai all'aperto si accoraccia posarvi, testamente ed ü suo piumaggio si confonde col suolo,come awiene anche per le pernici, Quando tutto e perfettamente nel bosco pu6 tranquillo avvenire che anche di giornoessa cammini, ma quei luoghi che valsempre per CÍ6 fare sceglie gono meglio a nasconderla e a difenderla dalla viva luce,la qnale probabilmentele é molesta. si fa vivace ed incomineia a Solo al crepuscolo tiene il Nella stagionetranquilla essa correré. eolio rattratto, il capo orizzontale e la punta del beeco rivolta al basso. Cammina incurvata,strisciando a corti passi, lentamente e non a lungo ma perchégliestesi tratti attraversa non a píedi, volando,e nel voló appuntopud fare tutto úb che le piace.... Al cadere del crepuscolo serale la beccaccia si pone in cerca del cibo, o nelle ampie strade della foresta, nei o nei luoghi erbosi,o o nella loro vicioanza. luoghipaludosidi quella Si nutre di larve d'insetti'C degliinsetti medeaimi, che va cercando tra le fogliecadute o nelío stereo dei bovini; di piccole lumache e di lombriei che trova sotterra intilando il lungobecco nel terreno umido dove praticavari buchi l'uno e ^ Manuaie a " . vicino all'altro. All'alba, prima di tornare al bosco,va ad una a lavarsi fontana,o ad un corso d'aequa¡impida, il becco sorpresa e le zampe. dal Le succede giorno,mentre sta talvolta di esser lombricando iu Parte qualchefosso 135 lerza. padule,ed in questocaso si rincantuccia in un cespuglioe vi resta, se non tutto 11 glorno. distúrbala, la part« piu folta,e nel Del boseo preferisce dove son piüforti gli deír invernó si rifugia cuor tantoché le rieaee difBcile l'uscirne a voló spitteti, e ue esce rumorosamente, quando il cañe la insidia, o nel sbatteado le forti ali. il passo autunnale posasivolontieri nelle macchie paluatri, e vi si trattieue per lungo Durante tempo. É accertato che luogodove ha e vi ritorna uegli potuto tranqulilamente riposare, auDi successivi.Bacconta il Figuierche un guaressa L'anoo posto,e fedele al la rete presa una le aveva anello alia zampa, rldandole poi la liberta. dacaccia avendone posto UQ e con appresso la ricoDobbe la nello riacchiappíi dall'anelloche essa stesso non era riuscitaa staccare. Compie la nidificazione nella setteutrionale, deponendoda due temperata a quattro uova in un nido fatto sulla nuda térra,con poche foglieseccbe. Qualchecoppianidificaanche in Italia considerazione le notizie race meritano speciale eolte in proposito dal professor HillyerGiglioli nell'inchiesta ornitológica. Dal Piemonte: 1871,ebbi oocasione Neli'aprile di scoprire in un bosco di ontani presso il flume Toce un nido di beccaccla. Le uova erano cinque, secche senza in térra su poche foglie deposítate » zona 136 Manuale cura: ben la del cacciaíore. che visita!per Dacquero cínquepulcini tre volte,accarezzandoli e bacíandoli. Yí era ne madre, affmonatissitna; cercai ÍDvano sene; « Per uQa li cercai in rono yano non potevaallontanar- il maschio. Tederli, piena del Toce non poteipiíi fioe di maggio, ma invano. Forse fu- travolti dalle aeque. Notai che i nidiacei ave11 tarso e le dita molto sviluppate in confronto del nati, al mió corpo; áebbene appeaa si rannicchíavano tostó appressarsi e rimanevano immobili,meotre da lontaDO 11 vedevo correré e cadendo sovente sui fianchi.La madre rincorrersi, H cuatodiva fa la chioccia: al mió come avvici- sbattendo narla,si alzava a voló con molto rumore le ali,e volgendoiudietro la testa verso di me; stando io fermo e un po'diacosto, súbito ritorma nava presso i suoi cari emettendo pulcini monoaillabo quasi uji cree Era commovente semiaperte. Dalla nestí ha Lombardia: nidiflcatouna la feíumina strutte dai Nel ! e teuendo grido le ali (Pertusi). » distretto medio mila- volta nelle ma brughiere; divenne presa e le sue cinqueuova contadini (Magretti). Dal Véneto: " » Ho notizia di due casi dell'av- nel Trentino. questa apecie Eppau (Bolzano)5-10 aprile1865, il sig. G. veauta A » cree un nidificazione di Ferrari troví» il nido quattrouova copertedi ed il sig.L. Guelli ne scopñ un altro puré foglie; con quattrouova a Vigo di Lomaao (A. Bonomi). nel Cadore, Belluno Frequentee niditícante con " " ' Parte fa il nido nei boschi íd quattronova ín 137 tersa. montagna, depone tre luaggioed alleva una sola o co- (Tissi), Dí^listudí fatti da HofTmann rísultapero che neglianní favorevolila ma^ior parte,o tutte le due volte. covano coppie, irata " L'unica eaccia che dovrebbe esser permessa per uecello dovrebbe esser prezioso quelladel {¡«esto fucile;ma purtroppo i auoi pregi le hau creato di nemici. un troppoesteso numero Le yengono tese insidie con reti vertieali poste nelle goledei monti,od alia spiaggia; lacci nei con luoghidove recasi a mangiare,o nei viottoli del bosco; ed una vera stragene vien fatta di notte dalla lanciatora,piccolarete coa cui vien cattuche vanno cercando servendosi rata dai bracconierí, di una lanterna a frugnuolo e dt un campanaccio. 138 Manuale La del cacciaiore. caccia col fucile le vien data al bosco l'aiuto di buoni od alia posta,al crepi ca,ni, della mattina della sera, o quando toma i alia o va pastura. Net bosehi molto non virsi della marca, ragazzo un estesi h coatituita da opportuDo seruomo, uq o accorto, che restando in vedetta qualchepunto elevato,sa la beccaccia si é indicarvi il rimessa,quando da su poato dove il cane 1'ha lévala o tipotutotirarle.... randovi l'avete sbí^liata. Nelle grandimaecbie la intuito e soltanto il voatro e impossibile marca potriguidarvi. Di sólito tale caccia suol farsi in due, bene senza affiatatie che voi abbiate con buoni che piiiproficua se cani, riuscendo cosí sempre fatta isolatamente. Al coliare dei cani si attacca un panellosquillante per saper sempre dal cessare caccino,ed accorgersi, quando sonó in ferma. piccolocamda qualparte del II silenziü nei cacciatoridi beccaccie tiotinnio, dovrebbe il rudel campanello, more ; lo squillare rigore attraverso glisterpi, che si fa carminando non spaventaaola beccaccia;ma appena essa senté nei si mette sull'allertae si rifugia la voce umana, ed avendo lest^amente, puntipul reconditi, pedinando esser di anche l'accortezza di far brevi voli per far perderé le traccie ai cani che I'iuseguono. piü maestra qnantom^giori In questo é tanto i pericoli che ha Bono corso, ed una beccaccia Manuale 140 del caceiatore. DifTeriscedal beccacciuo: per la grossezza, colore piü mareato delle peone delle peí mero ali,e peínu- delle tímoniere. Le penne nelle hanno, sn partísuperior! fondo nella parte bruno,un'ampia striseia giallo-rugg^ine mediana della testa,ed altre piíilunghesul dorso Le partíinferiori sonó bianche ; la spalle. inacchíe brtine parteanteriore del eolio é grígia: sul petto.L'occhio bruno-seuro,il becco acurocupo, il piedeseuro. e suUe Havvi una varieta del croccolone, grossa quanto beccaccino. un Gomunissimo in Kussia in alcune annate e nubio, nelle paludidel Da- é abbastanza numeroso scarseggía da noi nel passo primaverile, mentre od é raro in quelloautunnale. E daU'autoritá questa afiérmazione é suffragata del Savi ».... Non sí sedono in Toscana cioé in tempo delle loro migrazioni, che nel autunno ed Parte ÍD in autunno prímaTera;ma alcuni anoi tima non di met^ al contrarío se ne 141 terza. vede rarissimi ed sonó uno; neppiir di e nella prima meU aprile ne passano in Toscana nell'ul- loaj^o ma moltissiiGi, solo per Sembra in fra noi. pochigioroiai trattengono che qualcberaro individuo resti l'estate Italia, perchéanch' io ne ho neciso uno all'aper- tura o di caccia ed fu uno ucciso,a diré del Boster, il 20 agosto1887 suU' Appennino toscano. Nel 1890 avendone levato uno, senza tirare, potervi il giorno della cliinsura della caccia continuai a rílevarlo fino a tutto giugno:poi non lo trovai piü,e credo sia stato ucciso di contrabbando. II nome di Croccolone glié dato peígridoche emette pariendo, croe, e per l'insistenza che dimostra starsene accocprima di volare, preferendo colato í^ BOle. In Toscana lo chíamano Faaqualiuo,uoincidendo il forte del passo colla ricorrenza Ha il alia coda 16 beccaccino;ma essendovi o 18 timoniere aoziché 14 questodato non é sempre come si- varietá di comune beccaccini, nelle paludiromane, 16 penne. Credo dati pii con le gambe, piü grosse, piü lunghee piü positivi: ed il beceo,in acure; la testa piiipronuncíala, proporzione, piü forte e piü corto. Sostiene la ferma, ma pedina cosi celermente curo una da riuscire difficileai cani. Credo questa difficoltáche lo rende ciatori. É un tanto sia soltanto caro ai cac- fatto che molti cani brayi in tutte 142 Manuale le altre caccie non del caeciatore. danno in questa,buoni ri- sultati. Forse é non tanto difBcile il farlo alzare la arriva vei^ine; battuto, prima volta.-quando invece, e finiscecoll'alzarsilontano pedÍDasempre dippiüi i beceaccini, come come acquiatando questiun voló ed andando a posarsiin puntielevati, irregolare, dove resta alie vedette. Alio stato nórmale vola dritto e si rimette presto.Preferisee le acque chiare,ma baaae e rii grani e glí acquitrioi. strette;i pratibagnati, primaveratrovaai qnasi sempre accompabranchi che alta gnato,e sovente anche in pjccoli assicurando al caeciatore prima volata si sparpagliano, Di buon UD carniere. deponendo 3 o 4 uova in un nido costruito alia meglioneí canverdastre. neti o nelle giuncaie delte paludi. Cova La nel sua settentrione carne é buonissima. IL BECACCINO. II Beccaccino (Scolopaxgaüinago,o GalUnago é detto anche beccaccino reale per dicwlestis) dal PruUino. stinguerlo II Brehm osserva giastamenteche l'abitodel beccaccino corrisponde cosi fedelmente al colore dellepaludi, come quellodella Beccaccia al suolo dei boschi. Ha i colorí del Croccolone. Parte Abbondantissimo 143 tersa. noi,ñgura in arrivo 6A in da partenzaper piü che sei mesi dell'annoed é in alcuse re^oai del Véneto, della magna e della Toscana. Moltissimi srernano dentario se- Ko- Delle paludiPontine, e qualcunoanche nelle marciie dell'Alta Italia. Quanda si alza manda vuol avvertire glialtñ un del tori han voluto imitarlo con grido,che ripetese Alcuni scritpericolo. la sillaba sgnec, ma, tí sodo riusciti:qiielgrido, non o francamente, é un breve lamento,o belato, che non pu6 brillo, imitarsi né con la voce, né col fischio, mentre lo si imita fácilmente tenendo chitisií denti cendo una vibrare le labbra con e fa- aspiprulungata razione. Nel tempo degliamori canta. ?" II Beccaccino reale mascbio cose insolite, nelía sts^ionedegliamori fa cose Ora al^gia a lungo nello incredíbili. Tallodola ; ora si dove sale e scende come spazio, ferma a pollaio e canta se vola, sopra un ramo, e canta se si riposa, per ricrearla sua femmina mentre cova (1). £ in questotempo appunto (della covatnra) che esso sta posato suí rami delle piante, e che fa sentiré quellaspeciedi canzone che poi scomnel resto deU'annata (2). pare dal suo repertorio ? ? " (1)Lo Sport illmtvato (3)Caceta e Corsé N. N. 181 del 1886. 20 üei 1888, GooqIc 144 Manuale del cacciatore. Qiíandoil Beccaccino é Ottobre e nel Marzo, staoKa,e talvolta e se vo]a lo fa prestosi occorre di passo, al si laacia aTvicinare abbait cañe miiiore con di principio fa aceorto,si alza per farlo volare, ma in-egolaritá; lontano,e ben quei dei disperazione tremendi coa zig-zagche sonó la cacciatiOritardi nel prenderla mira. Al Beccaccíno bisognatirar súbito, di primo si acquista d¡ esso una certa e non su tempo.... varié cartuccie sicurezzase non dopo avere sciupato e perdutomolti colpi. Si é motto discusso per sapere se convenga vento o col cacciarlo col cana, o senza; contro rento. II cañe sar^ sempre di un forte ausilio, purché corretto e puntatorea distanza ; cosa ehe non desee molto l'animale che i diffictleesscndo cani il beccaccino piiida sentono lontano quando sonó addestrati a questacaccia. Quanto al cacciarlo col vento in faccia,o col vento dietro, ba il sao pro ed ognuno dei modi la via di mezzo il suo contro: ritengosia la Infatti se migliore. vi sentirá trovando piiitardi lo cacciate contro vento, forse e si leverá ostacolo al voló fará piü vicino ; ma zig-zagancora piü irr^olarie piü svelti: se col vento vi sentirá prima, volando píü presto e male. Del resto non é affatto consigliabile questa caccia quando il vento aofiia forte.Le giornate sonó quelle migliori di calma con im buon solé. o quelle piovigginose Le ore piü opportunesonó da circa le nove del Parte mattino al 145 terza.. mezzogiornoe dalle ti-e all'imbru- nire. Trovato sene; ma postobuono,non bisognadietaecarbatterlo e ribatterlo, perchéraolti becuu caccioi vi torneranno e ne verranno del nuoyi. Se qualcunonon vi ándate súbito, lasciatelo alquantoriposare. ma In Komagna glisi dá la caccia in Tinella od in Tinelía-satíera. Sonó tini rieoperti di stradelle paliidi: servono maglie e postiin prossimitá per la caccia delle anitre c per quella dei becche vi sonó attratti dal terreno artificialmente caccini, prepárate con sangiie di bue o con altri ne védete rimettere mezzi. Dalla ma tinella si tira ai beccaccini nel mento mo- in eui si buttano ; cosa abbastanza diíBcile, nella quale,a forza di pratica, molti cacciatori giungonoad qnasi sicuri del colpo, I frodatori fanno stragedi beccaeeini alzando delle reti verticali, girogironei postidove questi andaré in gran numero a paasar la uotte. sogliono Pochi ineappanonella rete nel buttarsi, ma quasi tutu vi restaño quando il tenditore va nel mezzo la landalora, puré, ne cattue li fa volare. Con in minor bastando che rano molti,ma numero, dia Tallarme perché volino anche glialtri. uno In genere quando il beccaccino si alza tiene il voló a pochimetri del suolo per qualche tratto; poi va in aria abbastanza alto,fa molti giriprima di riposarsi, e ritorna bene spesso vicino al posto da ciii é stato scacciato. esser 146 Manuale del cacciatore. Sar^ quindiprudenza fossiod in padtili rístrette. il cercar di con seguirlo Tocchio,perchéé pro- babile di vederlo rimettere, ad ali Quando si butta, lo fa obliquamente, chiuse,o ferme, e giunto vicino al suolo quasi sterza ingannandochi non h praticodi sempre questogiuoco. Si nutre d'inaetti, vermi e piecoli moUuachi, andandone in «rea la beccaccia, come speeialmente sull'imbrunire; via^a traversando rápidamente i luoghiasciutti e non fermaadosi che nei paduli,neglistagni,nei praticon acqua e nelle stoppiequando é molto piovuto. Pedina, meno rápidamente della beccaccia,e dove le aeque aono nnota; soveate va a rifugiarsi snlle cannuccie piegate. alte,posandosi di notte; ma anche di Viaggiaquasi sempre giornovola aenza esservi forzato dall'uomo, per andaré in cerca di pastura. Non teme ne i cavalli ? né le vaecine Lo si pu6 vi si posa vicino. cacciare utilmente col e basúndo le^iereferite a nuto, piombo mi- fermarlo: in genere Oecorrono inglese. períicartuccie ben fatte, tirandovi quasi sempre a rispettabili distanze.II Camusso sa^iameute consiglia come piombo piü adatto per queatacaccia quello dei numeri 7 ed 8 inglesi. Potrete carleare. Egli destra coll'8,riserbando il 7 per scrive,la canna la sinistra, e cosi fare col secondo colpotiri piü limghi,cd anche ad uccelli di m^gior mole,che si usa « il N. 8 148 del caceiatore. Manuale stessi zig-zagdel fratello ma^ore; suo poi ma ehe i questomomento il cacciatori accorti debbono tirargii per avere e colpoaicum. Tirar prima ríuscJrebbe djfficile, quasisempre troppovíeino. Quando vola non brilla come il beecaccino,e distende il vob, fa COSÍ poco ed é rumore in coa le ali che non se ne senté il frailo,tantoché io,non sordo,ma muto la l'avrei supposto se non avessi letto che si ode la sua voce, la qiialepib comunemeute ed acuto che siioua come sera, é un grido ñno ckir, qualche volta pronunciatocupamente, ed allora suoaa si pu6 eeci. II grido amoroso come colle sillabe teitettettet talíolta emesse riprodurre per quattroo sei secoiidi di aeguito (Brehm). del Beecaccino, nidifica raramente Meno comune ? » in Italia. La sua carne megliodi quelladelle Eccomi é apprezzata buongiistai attre speeíe della famiglia. da molti famigliadelle comprende: ora alia cida) che il Francolino, la Pernice, la Cotiirnice, la Starna, ia Qu^lia. Risparraio ogni cenno sul Pernici (Perdí- Francolino,(fronco' Parte linus Fino vulgaris). abbastanza era del Granducato alia meta di in Sicilia comune di 149 terza. Toscana; ma questo secólo e ora nelle riserre é totalmente distruttoin Italia. Abbonda in in Algerja, Siria e nelle Indie. II Savi cosí scrive in al Francolino.... proposito un tempo fu comunissimo in Tosuana,e non ha molto che ancor qualcunotrovavasene. Quando nel tosecólo decimosesto e decimosettimo i principi scani con tanta cura proteggevanole baudite, che i francolini abbondavano allora erano estesissime, fra noi,insieme a molte altre razze di selTaggiume minuto. Basta daré nn'oce e grosso prelibato, chiata alie leggidi cácela di queirepoca, per cola veritá di questa mia asserzíone. In noscere francolini ogDuua si parladelle starne,coturnici, fatte esclue fagiani; e varié di queste leggison sivamente per proteggere la moltiplicazione dei fagianie dei francolini.Ma ancor senza rimontare ad epoche tanto remote, e facile di trovare delle prove sull'esistenza piü recente di tali uccelliin Toscana,ed io ho parlatocon alcuni cacciatori degni di fede,i qualimi lianno assicurato di aver nelle vicie partieolarmente preso dei francolini, " nanze del parco d'Artimioio. II Carvana in dando dice che Sicilia, senso della precisenotizie era le condizioni soggiunge:non sul Francolino uceello sedentario nel parola,círcoscritto terre in cui troyava bene. E * fa uso vero quellepoche proprieper star in delle ali se non del cacciatore. Manuale 150 quaodo vi é costretto dai ia ai mezzo facendo cespiigli escavazioae nella térra zamente di deponemai caní; é onDÍyoro e rivestendo di dieci uova leggera una il nido roz- secche. Non steli ed erbe foglie, meno difica ni- e e apesso uno vi a sedici. II Fi'ancolioo trovaai nei in África,e con un po' di íacile arricchirne nuovamente possedimentiitaliani biiona volontá sarebbe la nostra fauna. Francolino di monte {Bonasia süvesíris) sulie 41pi.... restaño pochi individui, ne seppure anche questinon sonó stati distnitUDel PERNICE. LA (PertUx rufa) detta anche Pernice ha la testa, rossa peí becco e le gambe coralline; chiaro che la schiena e le spailecolor marrone degradain olivastro sul groppone ; la fronte cestriscia bianca la quale parteado nerina con una dalle narici va alia nuca; una speciedi coUare ugualmentenere, ñero, ed alcune punteggiature, ceneriao con sfumature roga. sui píitto abita i monti,dove bisf^a Sconosciuta al piano, La Pernice cacciarla faticosamente,facendo che si ode all'alba qual partedeve o esser poco tesoro del canto prima, indicandoci da diretta la caccia. Parie É oecessaria k quellecui mettono La marea femmina cova doh due 151 tena. per sapere dove sí risi h potiito tirare. volte l'anuo: ia Giugno,e ciascuna covata coatiene da 12 11 nido é rustico,fatto a Aprilee 18 uova. o foglie pochi sterpi secche vicine ad un cespuglio. 1 giovanisonó in condizione di esser degnacacciati nella seconda di Agosto. meate meta Questísi fanno fermare dal cañe all'aperturadella corrono cecaccia,ma ben presto,resisi accorti, lermente e volauo a grandidistanze. La Fernice trovasi con con uoa certa abboadauza nel Piemonte,e nella Lombardia; piü scarsameote nel Véneto,nell' Emilia ed in Liguria. lo Toscana e nelle Marche Essa coi X ama é abbastanza le campi. Evita lentieri cola ove comune. che moutuose regioni le alte foreste e alternano si ferma to- esiatono radi boscbetti,formati di cespuglidi alte eriche, di quercie, specialmente di rosmarino e di timo sempreverdi, (Homeyer). ? " Ne' suoi movimenti si ha molto di comune colla pu6 diré pero che é piü aj^aziata 11 suo modo di correré é di celeritk e piacevole. célere ugualmentetra i non comune e spigliato, aassi e le pietre molta ; si arrampicaanche con coUe ali. 11 suo aiutandosi raramente destrezza, voló considerevolmente piü célere di quellodella starna é nieno 8'alzafácilmente e giunge rumoroso. dove seorre con rápido célere ad una certa altezza, batter di ali,ondeggiando e poco appariscente starna,ma 152 Manuale anche del cacciatore. di grandi tratti senza muovere una al queste.Dalle rupi si lascia cadere precipitando basso a guisad'un necello rapace. Malgrado cid, volare per ampi tratti e meao non ama ancora ma ripetutamente, sempre quando lo possa, preferisee correré (Brehm). La Fernice canta ai prituialbori, si mette in col sorger del solé,riposa movimento nel meriggio, la sua attivitk verso il tramonto. e riprende Le ore mattutine, del pomeriggio, e queíle aono quindi le piü opportune per darle la caccia ; quando il solé é alto,non é facile riutrauciarla nei cespugli o fra i saaai dove sta nascosta. in Calabria ed in Sicilia, abNella Sardegna, biamo la Pernice sarda o turchesca {Perdix,o da molti confusa coll'altra: Gaccabis, petrosa), confusione cbe da non pochí cacciatori é estesa anche alia specieseguente,della Coturnice, per « LA La COTURNICE. Coturnice (Perdix,o Caccabis, SaxatiUs) é piíigrossa della Pernice, o per dir meglioé la piü grossa delle Periiici.Come molti cacciatori ammazzato Croecoin primaveracredono aver un lone mentre cosí zajolo, una non hanno che un Beccaccino molti dei monti credono di Coturnice ed é invece II cacciatore nerino delle una aver mar- ucciso Peroice. dal colore praticola distingue e dal eollare ñero partisuperiori ce- ed Parte unito che non 153 tersa. é contiauato dalle maccbie sul petto. É frequente dove nidifica e sedentaria sulla Alpi, nel Ma^io covando da 10 a 14 uova. Abbastanza guria; frequentenell'Emilia e nella Liin Sicilia, e searsa, o comune rara, nelr Italia céntrale, tranne aoi monti del romano. Ha la viata acutissima; pedinaveloeenaente, e vola in alto non se non vi Eipetutamentebattuta e costretta. ai rifugia anche sni rami delle eonifere. Starna,vive colla famiglia fino al tempo degliamori; dividendosi poi in coppieche formano nuove e sepáratefamiglie. Si caccia,come la Pemice, col piombo inglese Come la Pemice e la N. 6, o N. 7 températe.La carne dell'una o del- pregiche le vengono attribuiti, quando é quélia di un specialmente l'altra non vecchio o ha di forse tutti i una vecchia. LA STARNA. Starna (Starna Perdtx, o Perdía: cinérea) dal colore del piumaggio,dai piedi si distingue La dalle ali dalle qualisporgono tre remiganti. bruno é solcato da striacie II capo piattosto strigiallaatre ; il dorso grigiocon longitudinali scie rosso-ruggine e nere ; il petto cenerino con ed una fascia rosso-ruggine a ondulazioni nere e 154 Manuale del cacciatore. margioi bianchi ; !'addoiue bianco con castagno-scuro. La femmina é piíipiccoladel mascbio la macchia ComuDe siill'addome in tutta macchia ed ha marcata. meao Italia,al ed al piano, la sola eccezione delle isole m^giori, pu5 coa dinii che formi una delle principali rísorse del monte eaceiatore. Nidifica 9 a 17 dal Marzo che uova nido della Starna al Ma^io, deponendoda per circa tre settimane. II giovinefatto in una escavazioae cova del terreno é adorno soltanto di pochisteli e spesso in Inogo visibile ed improprio:qnellodella vecchia é Jnrece í'atto con piü cura, e maggiore aucot'tezza, per poterloalia meglio difendere dat tanti nemici che insídiano essa ed i auoi piccoli, che essa fa con molto cora^io. cosa Mentre l£lfemmina nei cova, il maschio vigila - dintomi. I si rauovono piccoli sonó quasi súbito dall'uovo sguseiati condotti dai genitorialia e ricerca dell'alimento,costituito nei primi mesi esclusivamente d'insetti, ed in seguitoanche di appena II cacciatore coscienzioso poco siano non tira aglistarnotti piilgrossidelle quaglie; ma aspettache si della peluriae veatiti di tutte le spogliati dicesi in gergo venatorio, penne, o crociati come ii che aTvieae sólitamente nella seconda met^ di agosto. Manuale 156 cui é, su pezzo _dícanua guisa di cémbalo, steso un pezzetto di carta relia a e formata da del cacciatore. un pécora traversato da un crino con tre nodi : facendo il crino tra il pollice acorreré e 1'indico ne viene il suono: bene che imita cia, cia^ craccec 11 canto della femmina mascbio AIcudí che si avvicina cacciatori sí a e trae in abbastanza ingaano il cbi lo insidia. questorichiamo neir Agosto per invitare le Starne a rispondere, o come meglio ancora per radunare gli starnotti, esse fanno, quando rotta la brigatasi sparpagliano. Gli starnotti che han perdutoi genitori cercano di unirsi ad altre famiglie. Anche per la Starna é opportunoil N. 7 temé fílameotosa e dura: perato.La carne quella delle vecchie,le cui remiganti son consúmate dall'aiuto dato per pedinarevelocemeate, h addirittura impossibile. LA sermono di QUAGLIA. Qu^lia {Colurnixcommunis) é la speeie che paga un maggior tributo ai devoti di S. Umberto e, quel che é doloroso, anche agliingordt ed ai cacciatoridi frodo. speculatori Bruna nelle partíauperiori con strie giallo-rugmaechia gine, ha chiare le inferiori, con una gutturalescuro-cupo, piü pronuncíalanei maschi La Parte che oelle femmine. Belle 157 tersa. quagliavi molte sodo varietáche si ricoBOscoQo appunto dal colore delle dal petto, in e specíalmente partíinferiorj, alcune tendente al rossastro, in altre al chiaro ed in altre alio scuro. Nidifica tre volte l'anno in mioa SODO Europa, e la fem- per volta. tíliscienziatí discordí circa la nidifleazione nell'emisfero cova da 6 oía australe, a 14 sembra uova accertato che se non tutte, specialmeoteverso il riproducono, Capo di Buona Speranza.Sonó di questo parere Layard,Salvadori e Giglioli. Fa il nido in «na piccolahuca che scava nella secche o sterpi, térra rivestendola di poche foglie Compie la prima covata nei ñeni, le altre nel i grani. coltivato, preferendo Migratoriaper eccelienza fa due volte raoao il via^o tra i dne emiateri e sembra impoasibile alcune vi si 158 che Manuale uccello il quale,all'apparenza 11D mezzi del cacciatore. poteati peí voló,possa pire la traversata del tí si poche ore Mediterráneo , bene spesso in buonissime si giova, fin che grazione e, nella traversata del in ha non com- arrivando condizioni. Nella mi- pu6, della mare ae térra ferma, incontra delle isole riposa. al suo arspiaggiaromana rivo in primaveraed alia partenzain autunno. Le quaglie a ma giungonoquasisempre iaolate, brevi distanze runadall'altra; apeaso in branchetti anche numeroai fusate,come dritte, palledi fucile ordinariamente a fior d'acqua poaandosi a pochimetri dal pelo dell'acqua e rifugiandoai nelle ginestre, nei cipollini, in una piccola baca, il vederle od in qualcheceapuglio. Non é períi raro Ho asaistitosulla — — — continuare entro térra dimostrando di non eaaere e queato avviene lungo viaggio, specialmente quandolo compionocon vento fresco. Alia spiaggia romana arrivano, per lo piü,all'alba o nelle prime ore del mattino; nei giorni affatto sfinitedal di forte passo incominciano tata e continuano raramente ne fino alie dieeiod alie undici arrivauo nei II ad entrare nella not— pomeriggio. di del passo h sal cadere del mese principio e vivaci. piccole marzo, e le primesonó quagliette Dopo una breve sosta,durante il mese di aprile, il passo riprende nei ma^io e giugno, arrivando prima i maschi, poi le femmiue,indi le biocche ed i quagliardi, ultime le quaglieroasastre dai romani dette j Parte 159 tersa. del vento, appoggiaDOnei diverai ed abbondano in Siciliae punti della spiaggia, A seconda nel iittoraleda Grandi due ranno voÜ Napoli 3 Civitavecchia. ne soglionocapiíareuna é — difficile ve ne siano volta o díppiü — in qualcheanno non ne capítanesauno. Per la partenzasi radunano vicino alia spiaggia, il vento favorevole. Circa alia mezaspettando zanotte si alzano tutte uoite a grande altezza e prendonoil voló verso ilmare, abbassandosi adagio, adagionao a ñor d'acqua.Freferiscono le notti di luna plena. Da qualühetempo si va facendo sempre minore il numero delle qu^lie che arrivano in primavera, c'é da maravigliaraene e non : anzi ci dovremmo che esse non sian diventate assolumaravigliare tamente rare, perchéci avviamo all'assoluta distruzione. Foche la come perseguitate essa trova sulla spi^giaun fortissimo di cacciatori, numero e pe^io ancora, in moltíssime regioni, delle reti tese verticalmente dove ne incappanoa diecine di miglíaia. La prima covata fatta nei fieni é distrutta dai speciesonó al loro arrivo quaglia: falciatori: la seconda titori dei graní,pur frodo che le vanno eosi ha nemici terribíli nei mienon contando insidiando con i cacciatori di i soprerbae col richiamo. L' aperturadella ed quagliardi, caceta appena le é da molti dedieata ai quagliesi mettono in 160 Maniiale del cacciaíore. movimento é dato ad esse imacaccia peí viaggio, col fucile, le qiracoi richiami,eon insistente, del tutto quelloche 1'ávida mente con gliottare. sa imin^Dare. predatore Dei nemici che ha neglialtrianimali non parlo. Una Tolta easa trovava ríposonella sua dímora in África : ora aache Ih é pers^iitataall'arrivo ed alia partenza, mercantili portanoa e le Daví centinaia di migliaia le quaglie sui nostrimercatí franceai. e su quelli Eppure il giorno in cui le quaglie saranoo sparitedalla fauna itálica un gran vuoto verrá fátto nelle nostre caccie,perché sonó che esse alliettanoil cacciatore dei monti, delle colline e delle pianiire, e gran parte del tempo in cui é tolto il divieto viene ad dedicato. esse la caceia di primavera alia spiaggianon necessari cani moho bravi,basta che abbiano Per sonó buon ma in la qus^lia non pedina, Appeua arrívata, si riposa, ammenoché sia disturbataperche non naso. ai rimette questo caso far della sera ncomincia a Per tutta riacquista la sulle ali. Sul sua enei^iaed camminare. la caceia di cani súbito agosto e d' invernó occorrono addestrati che sappianoseguirlaattraverso le stoppieo glisporchidove essa pedina risolvendosia volare soltanto quando velocemente, nvece V! é costretta dall'insistenzadel Di settembre perta. vola sovente caae appena che l'incalza. si vede sco- Parte Ifil terza. l'avvertenza aver bisognerá stagioni di DOD incomÍQciare la caccia quando dod é aaciugata la guazza, o la nebbJa ha bagnatole erbe e le stoppie. I cani perderebbero per quel giorno le quaglieaarebbero ancora piü mentre I'odorato, reatie oel volare. Del paríé spesso infruttuoso il caeciarle nelle ore molto ealde,perchéease restaño nascoste,immobili, all'ombra, tra le alte erbe,o uei foijsi. La quaglia, o per meglíodiré il maschio della al mattino e nel canta prima dell'aiba, quaglia, pomeriggioprima di rimettesi in moto. Le femId tutte le mine can taño raramente. Via^ia di notte emettendo un interrotto pigolio. Quando si alza,fa un brillo acuto e spesso rU petutopiü di una volta : batte le ali celermente con un frullo rumoroso. Sovente cMoccia volando trattiene il voló per chiamare a raccolta le altre: ci6 fa quasi sempre la femmina quando e ha i piccoli. II maschio é insaziabile nelle sue voglieero- arrivando peraiooad aberrazioni incredibili. tiche, I quagliardi, camminano come e gli starnotti, beccano appena usciti dal guscio, restando per5 vicini alia madre atti a volare. II che li finche non sonó sorveglia padre cura poco o punto la fa- ed invece continua miglia, ad andaré in traccia di nuovi amori. Non poche quaglierestaño a svernare nelle provincie meridionali : epecialmente Fkamcbschf. da sonó not pro11 162 Manuale del eacciatore. quelledi covate tardive o resé ¡nette al voló dalla pinf^uedine o da feritericevute. Non sapreispiegarealtrimenti questaprolungatadidi uccelii che sentono mora prepotentemente il bisogDOdi migrare. In qualsiaai stagioneil piombo piiiadatto per la cácela della quagliaé quellominuto. in autunno: ia primaLa siia carne é squisita é stopposacome _vera quelladi tutta la selvaggina al tempo degliamori. babilmente LE Numerosa é la ANATRE. famigliadelle Anatre (Anales) piü cono- comprende, per citare soltanto le sciute in Italia; 11 Germano (Anas Bascas); La Volpoca(Tadoma cornuia); La Casarca (Casarca rutila); La Canapiglia (Ckatdelasmusstreperus); II Mestolone (Spaíulaclypeala); II Codone (Dafilaacula); II Pisehione (Mareca Penelope); L'alzavola (NeUton crecca); La Marzajola(Querquedulacírcia); II Germano turco (FuUgula ru^na); II Moríglione (Fulixferina); La Moretta grigia(Fulicc marila); La Moretta (Fuliwfuligida); La Moretta tabaccata (Fulix nyroca),,.c che 164 Manuale del caceiatore. La Volpoca é accidéntaleo nella saline di rara la ¡d Italia: rneno Barletta,ed io Sardegna É " piíigrossa delle anitre. Ha rosso-corallo con una carnosa pretuberanza piíibella becco rara e la dello steaao colore sulla fronte. La testa del auperiore done coilo sonó d'un e il la meta nero-vermagnifico metallico: la gola,i tianchi e la parte supe- riore dell'ala sonó d'un bianco puro, che apicca assai fra glialtri coloi'i. Nel mezzo dell'alaspicca specchioverdone. Siil gozzo una collana color cannella vivace,si estende sui íiauchi e si congiungesulla schiena. 11 pettoé di collor ñero intenso e vellutato, e di tal colore sonó puré le m^giori penne dell'ala.La coda é bianca.terminata da una fasciañera: i piedirosso-pallido (1). La Casarca,poco meno grossa della Valpoca, di forme piu snelle, dai color! meno ma belli, é rara tra noi. Nel pium^^gio vi predominail le remi: ha il eolio giallo-rugginei rosso-ruggine le timoniere e le copritrici della ganti, superiori coda, nere Incide. II becco ñero, il piede color piombo. La Canapiglia nel Piemonte ; frequente é scarsa in Lombardía; scarsa nel Véneto ed in Liguria; in Toscana e nella Sardegna;meno comune co* nelle regioni meridionali. É poco piü piemuñe cola del Germano; col pettoñero, la schiena e le un bel ? (i) Cahüsso, La Selvaggina. i; Parte 165 terza. oopritrici ugualmentenere ma punteggiature con bianche. si scarso; piü eomiine, e meno distJiifíue peí becco iungo che va aliargandosi nel maschio il capo ed il eolio a forma di spatola: di un bel verde scuro; nelle altre partipresonó domina ed il grigioil bianco, razzuno-chiaro II Mestoloüe ehiaro. La é femmiua giallo-grigio. II Godone,comune ha macchie dalle penne medie lunghe delle altre ed a e a della coda riconoscerlodalle altre é prendenome dal fisehio che rosso, nerino,le ali esso che piü seno punta. Queato distintivo II Pischione il capo fondo ed anche abbondante, prende notue basta su scure puré comune specíe. ed abbondante volando. Ha ripete petto color tabacco,il dorso di bianco,con nere, mai-ginate il ce- lo speeioverdone. L'Alzavola abbonda del nell'epoche passo in Pie- in Lombardia, nel Véneto ed monte; comunissima nelle regionimeridionali e in Toscana; comune É circa un terzo del Germano nella Sardegna. con la testa color tabacco verde contornata da una fascia margine bianco; le partisuperiorisonó eenerine con bianche; le inferiori punteggiature L' ala ha i nerastre. bianco-sporcocon goeciole colorí di quelladel Germano, ma vivaci. meno del Germano; meta La Marzajoiaé circa una col capo nerastro eangiantein verde cupo, il eolio il petto color canbruno a filettature biancastre; a del eaceiatore. Manuale 166 la ijchieua iiL'ila; suura peiuie dal cou bordo piü chiaro. U Germano turco é ad eceezione della Sicilia dove inune un e da noi, raro generalmente nidificante.Ha é abbastanza co- la testa color castagno, con bel ciuffo all'occipite, il dorso lastio,ii pettonei'o, le ali cenerog^iolo-gia eenere con uno spee- chio biaoeo. II Mori^lioneé Lombardia ; comune nel scarso nel Piemonte Véneto,in Toscana nella e e nelle meridionali. Grosso quanto un'anatra comune, ragioni e frequentale acque pi'ofonde prende il dal colore cupo, o La Moretta grigiaé rara La Moretta é norae frecuenteo nere, rara traone nerastro,che ¡n da esso domina. pre- noi. in Liguriaed íd Toscana; Ha le penne nelle altre regioni. comune all'addome ed ai tiancbi,ed una fascía blanca all'ala.Ali'occipíte ciuffo di penne un le altre. nere come La Moretta precedente:ha tabaccata e la testa,il lianchi color tabacco. meno comune della eolio,il petto ed i II groppone nerastro, il pettoblanco. ha due II Quattrocchi é generalmentescarao: macchie rotoade al diaotto degH occhi sul fondo verdone del capo; le partí auperiorinere, le infebel ciuffo verdoneriori bianche. AU'occipite, un cangiaiite. La Moretta codona,l'Orco e l'Orchetto marino Parte tersa. 167 di comparsa accidéntale: ii Gobbo nelle altre regioüi, lo é meno nella raro rugginoao, scarsi SODO e Sardegaadove non di Sorao. stagtio La poche coppienidificano nello caccia alie anitre sí fa abbondan temente sui con l^hi, sui íiumi,nelle lagune e nelle pahidi, casotti, botti,tinelle e zattere; servendosi per richiamo di anatre addomeaticate, mate o di siampe fórda pezzidi suplierecopertidalle spoglie delle yittime,fatte seccare al solé. anche in barca,od in cauotto,ovvero Si pratica nelle e ponendosi, specialmentenelle maremme paludi,alia postasui far della sera e deU' alba, per tirare aile anitre quando dal tnare vengono, dalla palude. o tornano Nei cosotti, la barca,adoperansi e con spingarde, di vittime nei groasibranper far maggior numero chi la cui é dato tirare quando »on posati sull'acqua. Non pochevengono ammazzate isolatainente nella caccia di palude, o vicino ai fossi,in ispecieai Marao o nei fortí freddi dell'invernó, potendole allora sorprenderé con maggior facilita.Si cattu- anche rano col con le reti coUe riverbero, Le nasae, antanelle e — o coU'amo ; coi lacci. molto giornosonó guare fanno prima lunghigiriin dinghenei buttarsi, aria per esplorare i dlntorni. anatre Molto II Savi: venne durante — il scritto sulla malattia delle anatre. 168 " Manuüle Negli inverni del cacciatore. iii ciii rimane a stanziare oelle nelle nostre acqne un gran numero di Germani, di rado molti di loro presentano fenómeno non im che ressa la risvegiia curioaitá dei i cacciatori. Sonó ed intenaturaiisti, cioé attaecatida una ma- paralizzandoi muscoli e delle eatremitá anteriori, pettorali glirende ioetti a volare. Nel 1786-87, nel 1818-19, nel 1828-29 abbondantissima fu la quantitádei Grermani ammalati. Allora girandoper que' paludidelle Bandite Beali o in qualunque altro sito ove questi in abbondanza uccelli.godendo maggior aicurezza, vi stanno, fra quei numero grande che spaventati agilie avelti vcdevansi da ogoi lato prendere il voló,altri restavano deboli,o pigriíq tal modo che a bastonate potevansi fermare,e í cani da loro stessi gli ammazzavano dopo averli un poco inseE questiGermani, ancorché attentamete osguiti. d'esser feriti né d'aver mostravano non servati, I'ali in muta molto o privedi peone, non erano cosiecbé aH'esterno m^ri né eccesaivamente grassi, differenza alcuna fra queiincapací non scorgevasi di volare,e quei che erano stati uccisi raentre plenamentegodevano di ogni facoltá locomotriee. varié le ipotesi Furono dei cacciatori per spiegare questo fenómeno, chi i'attribuiva al eibarsi troppo abbondantemente di alcuití di queipostí semi propri si trovavano i Germani ammalati, ove piticopiosi altri lo faceva dipenderedal nutrirsi di alcune ed particolari speciedi chiocciolette acquatiche, latíia,che indebolendo o Parte altri finalmente che govente Ed dava ne 169 ierza. la causa a quel piombo trovasi nel loro stomaco, que st'ultima Savi ritenendo ehe il a che per » supposizioneattenevasi il éllate piombo appartenessea fu- state tírate da lontano o essere con polveremal non regolata, pofcendo penetrarnelle carni era rimasto tra le piume, dalle qualii Gerlo avevano tolto ed inghiottito. mani, nel pulirsi, Da una lettera del SignorGiuseppeMorri,tolgo ia proposito i brani seguenti: al vero si appone quanto attribuisce ali'azione del piombo inghiot» Secondo il Savi me no» tito,la malattia che ia determínate piscei Non vi é tutti quei mesi che caso sotto lo zero: e la notte qualehevolta i Codoni. ai trovi un' anítra afasuledain cui la temperaturanon scende reali Germani in ma e comincia appena brina o colstagioni a che ecco ghiaccia, farsi freddo nella mat- molti di tina seguente si incontrano talmente indeboliti che si questiuceelli giuuge,con poca fatica, ad ammazzarli bastone a colpidi lo credo sia i museoli delle paralizzi poco loro faccia perderé la violeuza del freddo che anitre,e che tutta a la forza. poco, a * (Bologna)riassunte le congetturefatte, quellache la compresa di riso malattia provenga dalla troppa quantitíi di lo pero sonó di cui sonoMi cibate,conclude: sia ielV afagiolamento non parere ehe la causa né si conoscerá finché un ben conosciuta, ancora II SignorCacciari di Medicina a 170 Manuale del caectaíore. sí poitiBul luogo nella osatiivawre uon (lüigeüte stagionein cui accade questo fenomeoo e uon vi facciaripetute e miiiuziose ricerche. Per la caccia delle anatre il piombo numero 6 indurito é piii che siifficente; al massimo se ne pii6metiere del piu grosso nella cartueeia della " canna E sirtistra. necessario avere un cañe che vada volentieri cacciando vicino aí fíumi DeU'acqua,specialmente dove la corréate é rápidaneU'inverno,e dal pelo soffra troppo non luDgo perche,con quel rigido, nel dover restar luugamentebagnato.11 restone é certo il piiiadatto. LE La famigliadelle : specie L'Oca OCHE. Oche {Ameres) comprende 6 faccia bianca {Bernida leucopsis). L'Oca colombaceio (Bernida brenta). L'Oca eolio rosao {.Bernida ru/ieollis). selvática [Anser cinéreas). L'Oca L' Oca granaiola {Anser segelum). L'Oca lombardella {Anser albifrom). Tranne la quarta e la quinta specie,le altre sonó e credo quindi piü che rare in Italia, fino supera il farne L'Oca cenno. ha lo penne delle selvática, o paglietana, órlate di blanco, partisuperior! grigio-cenerine bianco-roapiü chiare lungo il dorso ; le inferiori n¿ Manuale güincaraccolta dell'Oca del cacciatore. di Ü. tíeebohm a Londra, le uova al delta del selvática prese da Senke da Saunders iii Spagna; accertaüdoai eosi Votga e che questa specieoidiGca.íq contrade ben piü meridionali delle speciecongeneri. g la piü comune da aoi ed iii L'Oca ^ranaiola alcuni anni,ne arrivauo in grande numero ad hdnunciarci ilfreddo. Non volaoo peroa grossi branche partonodallo stesso punto chi; ma adrappelll per riunirsi in un l'accortezza di altro. Hanno lare vo- e righe' roeglio per romperé di tratto in tratto si danno il cambio pasl'aria, su una due o quella che per essere stata alia affaticata.Quando volano su di una testa é la piii sola riga,questa non e dritta, ma a sc^Hodí colo prendosiognuna per meta con la precedente; in due righeformando stesso avviene quando vanno cosí un angoloacuto, od un V che dir si voglia. sando alia coda II Savi COSÍ descrive la cácela che si dá alte Oche in Toseana. " Se ne uecidono diverse la sera al paaso, o la ripasso,ma nel giorno,mentre stan e per i campi,siccome sonó pascolando per i prati uccelli sospettosissimi é molto difliciledi potere si puó loro accostarsí anavvicinarli. Nonostante che mattina a al tiro di fucile accavallandoU come suol dirsi. gli uccelli é necessario di avere lo sparo del fucile, che tema eavallo che non un sia doeile ed obbediente, dimodoché del a piacere nadrone avanzi o retroceda, solo indicandoglielo Per accavallare Parte la con di Yoce brigliao 173 tersa. col toccarlo appena, senza bisogno ¡! cacciatore di un Munito cavezza. o di simile ausiiiario, fucile di no ed abbigliato presso a pelo del 8U0 cavallo,va grossa portata poco d'uii color simile al campi o pratipaluAveodone stri,ove spera trovare il selvaggiume. lo lascopertoun branco,scende dal suo cavallo, scia pascolare ed intanto prepara il fucile. Poi il cavallo, d¡fa con lentezza camminare mentre nuamente modoche, quantitnqueia linee obligue, puré contis'accosta al branco,egU si tiene sempre da questonascosto, stando colle sue gambe dietro il tronco alie gambe anteríori del cavallo,e con dietro al pettoed al eolio di quello. Se il cacciatore vede qualehe indízio di sospetto negliuccelli del branco da lui insidiato, allora fermando Íl cavallo, si muove e non quietameQtelo fa pascolare, pitiche dopo aver veduti dissipati quei sÍQtomi. d'ailanue. Cosi, adagio adagio,adoperando pazienza e diseernimento, arriva a portatadi fucile da quegliuccelli, mero e, seelto Pistante in cui un numaggiorene pu6 abbattere con il suo sparo, imposta con celeritá il fucile e fatto un Ipggero onde quegliuccellialzando la teste,il rumore, colpo riesca piu micidiale,scaríca la sua arma. usato fino a pochi anní or era Questomezzo nei " sonó ancbe nella oche soltanto, ma'per romana, e non per le molti altri uccelli, specialarrivato cacciatore, per gli Storni che, il faceva volare esplodendoun tiro, mente a maremma colpo di pi- 1. Manunle del cacciatore. . stola,per poter aparare essi quellidi fucile, su quando,alzandosi, facevanopalla. Usavasi anche di avvicinare le d'albero froazuti sul suolo,oascosti da rami teoevansi la con Oche, strisciando sinistra. Mezzi mano che alberi ad- dirittura! Ora ad sí la caccia solda, generalmente, tanta alia posta di sera o di mattina, e piü la di che la mattina,ed i campagoolii qiiali sera vi si dedicano,píü che dell' ucciderle, preferenza esse bí preoccupano dei ragaizii di allontanarledai qualicon un campi tenendovi campanaccioed a forza di urli le scacciano. lo ho veduto i di 'Campo grandipratipaiustri Salino,a pochi chilometri da Roma, totalmente spoglidi erbe,dopo due o tre giornidi dimora ¿ttavida questivoraciasimi lamelliroatri. inferioremolto La loro carne é cattiva, non ma a quelladi altra selva^ina. Si usa per abbatterle il piombo grosso; a preferenza certi pallinacci detti appunto oearole. I TORDI. Coi Tordi scendiamo saliamo aitrettanto di 1 naturalisti 1. Tordo 2. Tordo 3. Tordo moltissimo numero hanno e di volume; ma di bontá. ciassiñcate varié specie: dal pettoñero {Turdus aírigularis); chiaro {Turdus obscurtis)\ oscuro {Turdtisfiiscatus); ne Part« 4. Tordela 5. Tordo tfirsn, -" gazzína{Turdus püarís); sasaello (Turdus üiacus); 6. Tordo {Turdus mustcm); 7. Tordo dello Swainson { Turdus Swaimoni) 8. Tordo del Pallas (Turdus Pallasi); 9. Tordela {Turdus viscivorus); 10. Tordo dorato {Oreocinda varia); 11. Tordo dorato Indiano ; (Oréocise/íí íí«wm«), oltre a tante altre speciescieutiftcamenteposte il (JulbiaDCO, le Monatra i Tordi {Turdi)come il Buchelle,il Codirossone,la Passera solitaria, il Codirosso,il Saltimpalo, si^olo;il Fettirosso, lo Stiaceino, nel genere Merli {Merulo) ecc. : e che comprendeil Merlo (Merula nigra) ed ilMerlo col coUare {Merula torquata). Dei Merli vedremo brevemente iiiséquito; troppe anche piü interessanti di questeora altre specie, debbo trascurare, e credo basti soltanto citate, Taverne fatto cenno; come puré reputoauperfluo ríntrattenersi di quelleindicate ai numeri: 1, 2, 3, 7, 8, 10 e II. Delle rimanenti tenendo sempre presentel'intedel cacciatore e non resse quellodel naturalista, diró a aeconda deü'importanza che esse hanno. II Tordo, distinto anche col nome di Tordo Bottaccio,cosí é descritto dal Brehm: assai piü Non dissimiie dalla Tordella,ma dei piü piccoloé il Tordo bottaccio,il prediletto 8 'A con aperturad'ali montanari: é Inngo pollici 4 Vf. la coda 3 'Adi pollici 12 V,, l'alaha pollici 1 176 Manuale del cacdatore. L'abito é biancogrigioolivastro superiormente, inferiórmeete, con macchie bruñe triangialliccto golariod ovali,che períisonó sul ventre meno assai che nella tordela.Gioverá numeróse dio ezian- delle ascelquello]e copritiici lari sonó mentre nella tordela gíallo-ruggine paltido, dell'ala sODO bianche,e le copritriei superiori adorne di macchie giallo-ruggine sncido agli sonó anziché avere apici, sempliciorli di color chiaro. I sessi non si distinguono che per la mole. I giovani presentanosuperiormente macchie longitudinal! e macchie bruñe alia punta delle gialliccie pinme. osservare che in " II Tordo sassello e di mole poco dissimile dal in lunghezza pollici misurando: Tordo Bottaccio, 8 Vil nell'apertura delle ali 13 V¡, nell'ala pollici 4 Va ed alia coda 3 V^. Ne é un poco piíi grosao, ha le partisuperiori piíiscure, le inferiori magcon giormentemacehiate di bruno e si distingue facilitadalle peone dei tianchi e dal disotto delle ali che sonó di un bel nocciola rosaastro. Meno disidente del Tordo Bottaccio si laacia ed é al parídi dippiüdal eacciatore, insidie. crédulo nel cadere nelle tesegli esso DeUa Tordela ho gi^ dato molti distintiviríportandole paroledel Brehm sul Tordo: ha 10 di lunghezza e 17 di apertura d'ala;niditica pollici accostare in in lo fa che raramente mentre il Tordo non Italia, Toscana,nel Véneto e nel Piemonte;é per6meno ed abbondante, piü sospettosa saporite. ha le carni meno Parte La fa di femmina 177 tena. alquanto piü piccoladel maschio, il nido assai presto, entrando io amore prima tutti g-li da 4 a 5 altri uccellí, e deponendovi e uova. II nido suo del Tordo é fatto con Bottaceio ascriversi tra i . rami e del minor piítbelli. Tali in uno pntrcfatto, con quello nidi strato aottile tesauti al di fuori dí Sassello,che posaono airinterno formati di sonó cura miischio postitra due mota e di legno solidissimo, e borraccina. Con- ma e quellodella Tordela,da 4 a 5 uova. La Tordela Gazzina,o Ceseua, ha le dimensioDi deír altra Tordela,ma le partíauperiori brunocastaño, ad eccezione del capo, nuca e groppone che sonó ceneríni;le remigantie le timoniere !e estremitá delle remiganti nere con e delle codell'ala cenerine ; le due timoniere estreme pritrici órlate di blanco: il davanti del eolio giallo-ruggine macchie nere; i! pettíi con grigioe le altre partí tengono,come inferiori bianche. Nidiñca e suglialti monti nel Cadore dell'Ossola, nel Friuli. Negli inverni rígidil'arrivo é abbondant£,in altri é scarsissimo; talché essa si pu6 considerare di passo invernale molto irregolare. II Merlo conosce (Merula nigra o fácilmente Turdus ai eolori che son merula) si prestoindi- 178 cati: Mammle d-el racfiafore. piumaggio ñero, oscuro; la feminina ha tate di becco pJede brasogiallo, le partíinferiorlmacchietgola ed íl petto macchiato la coa frigio, di ruggine. É stazionarío da noi,ma ne arrivano molti ineieme ai tordi,e con i tordi ripartono. Nidifica dal marzo allevando due ed alTagosto anche tre covate,di quattroa sei nova in un aido fatto con ramoscelli, erbe e fc^lie secche,alia base di una grossa piantaod a poca altezza dal suolo. Freferisce volare térra térra e sebbene si lasci avvicinare piü del tordo non é per questopiü facile il tirargli, sapendoesao profittare degliostar coli per nascondersi mentre vola. Sta quasisempre vicino alie siepied ai boschettibassi e folti, per e nascondere. rifugiare potervisi Chiocca prima di volare, partendosempre dalla parteopposta a quelladove trovasi il cacciatore. II Merio cot coliare {Merula torquata o Turdus torquaío)ha sul petto una mezzaluna bianca ed altre macchiette fórmate chiare, marginidelle ha piü piccola dal penne a fondo ñero. La femmiaa la mezzaluna,e grigiaanziché bianca. E poco ceodo nel e comune neU'Alta Italia mai^o una meridionale Sardegaaé comune é nidifica fa- ove sola covata: piiiraro che del Dell'epoche nell'Italia trale cénscarso. passo. L" Nella 180 Manuale di notte servono gnuolo e vanno uccidendü con eelliche del cacciaíore. quando non scrutaado sui rami balestra od una v' é una luoa del íVw- d^li alberí, palettaglíuc- qiielchiarore restaño immobüi. II Diovolaccio lo vanno portandoper i campi o per i prati,batiendo con delle pertichegli alberi per e isvegliare spaventaregli uccelli che andando a incontro alia luce restaño Sonó il che dalle le^i... proibiti ai frodatori di catturare sola notte varíe La e carne del tordo é piombo n. 8 con non impedisce tali arnesi in una di uccelli. sacca della tordela lo é II invischiati nella rete. squísita; quelladel merlo meno. ingleseé sufficente per tale oaccia. LE LODOLE. Della vemente detta o famigliadelle Lodole (Alauda) áitb breaccennando: alia Lodola, propriamente alia TottaPanterana, alia Cappellaccia, yilia ed alia Calandra. detta (Alauda arvensis) propriamente é sparsa dovunque,stazionaria ed abbondantissima al tempo del paaso, specíalmente in quelloauLa Lodola tunnale. E troppo cognita perchéio debba dirne i di- Fa stintivi. il nido in rivestendolodi reno, piccolabuea del tercríni e pagliuzze, e fuscelli, una Parte 181 tersa. Non posa 5 o 6 uova. deponendovi beri e preferisce i grandipvatied La Lodola di mese ferma ottobre,quando sitá. Una Civetta messa la specchietto tore inespei'to pu5 senza schioppettate uno , interno. E ud Palchetto, incantano il passo si sofattirarne la curioun a un tre o caccia- quattro si stanchi di volarvi essa Civetta,ma una mazzolo, alto eosi che tirarle fino soltanto non nel crednliU sua di su che i suglialgrani. durante quellocbe pu6 tutto a per la é famosa mai anche un un Barbagianni, Pappagallo, perfino degliuccelli imbalsamati bastano a risvegliarne la curiositá, o sian mossi meopurché svolazzino, cárneamente. lo ho veduto coda del cañe, poche lodole innamorarsi della quando questo la batte cacciando, non se specialmente In marzo non volano é un setter. credono piiia térra,in branchi che si laeciano sterminare dal cacciatoreche prende ma a vicino questinchiami, quasisempre a perseguitarle. Nell'ottobre moltissime reti,tese a tre o son quattropaia in i lacei taglio;con ne e In Siciliale danno con con catturate, una a volta, le ven- le cestole. la caccia in barca recandosi ad incontrarle a ñor La quando a grossibranchi arrivano, d'acqua,dal continente. caccia alie lodole é la e per la con la civetta e lo specchietto piü allegrache si possa immaginare, si cambia sovente in stagionepropizia del cacdalore. brio»i3 Buampagjitiii!a cui famíi^lie. Quella COD reüde il tiro la civetta é prtjudono parte da preferirsi perché facendo piü facile, ¡D alto, sempre sparare dal basso nel petto; meotre lo specchietto, posto in basso, fa fare alia lodola é nellé quali non e delle giravolte un intere dei aaliacendi seopre facile tiro orizzontale. Insieme alie lodole veogono al richiamo le Pispóle ed in{Ánthus pratensis) specienumerosa vernale,ma che si ferma auche a uiditicare nei nostri moDti. La si couosce Cappellaccia {Galeritacristata) isolata od a coppie dal ciufffttto, e vive quasisempre vicino alie strade o nei campi coltivati. Nidifica daU'aprile al lugiio allevaudo due o tre ad eccezione della covate,ed é stazionaria in Italia, od é di comparsa accidéntale. Sardegna dove o manca Non crede ai richiami,e la sua carne é molta quelladella Lodola. La Tottavilla{Álauda arbórea) prendeil nome dal canto che fa, tutt-vl,e dalla facilita cod cuÍ posa suglialberi al tempo degliamori. Piü piecola della Lodola, ha uu ciuSéttiuo sulla testa e trovasi quasisempre in branchi numerosi. Fa il nido ai monti depooendovi 4 o 5 uova. La Calandra {Melanocorypha Calandra) é piii grossa della Lodola, ha il becco grosso ed il piumaggio a fondo fiilvo-rossastro con maccbie looinferiere a gitudinalí nere, parte tersa. due macchiette e 183 del pari nere, ai lati del eolio. Piü abbondante nell'Italia céntrale nale che nell'Alta Italia,e 5 uova, o una due o sedentaria covando 4 e toltii primigiorni caccia,si alza quasisempre fuori tiro. Vive io isehiavitü ed ha la facilita di ripetere il canto dei diversi uccelit. Di fBcilmente si laacia La non sua carne delle giovani;ma é non di quelk fragranza LE Le nelle reti. cogliere cattiva, specialmente quella ha né la delicatezza né la della Lodola. G allí NELLE. Gallinelle (RalU) fatta eccezione peí Ke per la Folaga,sarebbe molto bene fosaero imparatea eonoscere dai nostri Quagliee non i meridio- volte l'anno. Trovasi in brancbi numerosi di e qualiguastano con sionano cosí esse la ferma e di che cani, ci si appas- da trascurare ben sovente caccie molto piü interessaoti. SoDO La La II La II La La rimarchevoli: Folaga {Fúlicaaira). Sciabica {Gallínula chloropus). Re di Quaglie{Grex pratenm). Grallinella {Rallus aquaticus). Voltolino {Ortygometraporgana). Baüloni). Schiribillagrigiata (O;'íy.90ff!e/r(3! Schiribilla{Ortygometraparva). 184 La Manuale Folaga ?" é del cacciatore. degliuccelli piücomuní uno paludie lí^hid'Italia. Id vi si trova,ed iu invernó Testate. Quasi sempre volta viene Seiabíche ¿mpí deiraoiio piü abbondaute sta tei'ra.Yola a tntti i che nel- nuotando, ma con ne' qualche difflcoltáe come le le Gallineile,é difficüe il determiuarvela, giacchéavanti si prova afu§^gire nuotandc^ e tuffandosi i delta cova meroaisaimi correndo. o viaggili Nonostante i uccello migratorio fa di notte. Puori del tempa le folagheunite in branclii stan nu- (Savi). Ha il pium^gio nero-ardesia, piücupo al eolio ed alia testa,piü chiaro al pettoed al ventre sd una piastrafrontale bianca. II becco biancastro, il piede plúmbeo. Alie Polaghesi dá la caccia con diverse barulie, abbondantí in e dicesí la tela. Quando esse sonó un lago, varié barehe,contenenti ognuna uno o due cacciatori, sí staccano dai vari punti dirigendosi tutte al centro: le Folaghe pigrenel voló, mentre il cerchio vanao mano a mano riunendosi, volano delle barehe si restringe finché, all'iiltimo, tutte insieme passandoal disopra del cacciatori che le salutano con colpídi fucile. Si ripetuti ributtano nel lago,fnori del cerchio delle baiche, e la tela ripetesi piiivolte ¡n una giornata. Fel cacciatore isolato che va nei paduliod alie rive dei ñumi qnesta specienon pud avere nessuna La " attrattiva. carne é d'iin sapore piü che mediocre e Parte 185 tersa. dalla Ohieaa é considerata, da magro. Nidifica ia Italia. aulle rire del preferenza Ha i colorí piíicupidella Fofiumi o del lagbi. della piastra froatale blanca,e ne é laga,maaca piü piccola. La Sciabica abita Si tuffa con che la trovano di facilitae da molto da fare ai canl spondedei fiumi. Vola con difiicoltáe goffamente, soltantoquando vi é fordi pedinare, nuotare e tuffai'ai. zata,preferendo Id mancauza di megliorífugiasi e resta immobile iu un folto cespuglio. foltlssíma. Ha sotto le uenne una ñera lanugine La carne é di poco migliore a quelladella Folaga.' Anche II Re aulle la Sciabica niditicada noÍ. di é Quaglie accuratamente cercato II colore, simile qualchepoco " cacciatori. dai quello delle quaglie. e l'abitare apesso coa queate,sonó le solé causé che han fatto daré a questaapéele di Rallua il oome di Ke di Qu^lie. La fine di settembre e l'ottobre é il tempo in cui comparinel Písano; ai fermano alloia nei luoghi scono bassi ed ingombridi sterpi fra te paglie e di rovi, dei paduliquasisecchi,nelle giiincaie, nariamente Ordiecc. in novembie tutti ed alcuno spariscono piü noD se ne incootra fino all'altroautunn»',cosí che aenabra prendanoun' altra strada quando ritornano daH'Afíica. Ma queatidue fatti non sonó soné ne coatanti,giacché in alcune pi'imavere a stati veduti,e ueH'inverno del 1829 molti rimasero a sveinare tra noi » (Savi). 186 Manuale L'arrivo numeroso del cacciatore. in primaveraé difatti sempre meno di quellodel settembre,si verifica pero tuttí glianni. II colore predominantenel piumaggioé il nocciola chiaro,o gialloceciato,con alcune penne siil dorao. II becco alquantoscure, specialmente le gambe lunghe, corto,robusto e eompresso ai latí, il piedeverde-plumbeo. Si fa caccíare lungamente dai cani prima di volare,e 8C0U0 Ha torto una volatolo volta difficilmente vi rie- una seconda. il voló dritto e pesante,e non pu5 darglisi di pedinare. preferiace Lo si trova dappertutto: nella stoppiae negli nelle sporehim setiembre ed ottobre ; nei paduli, felciare delle coltine, nei campi coltivati. se ' Nidifica nell'Alta Italia: non risulta che abbia nidificato nellacéntralee nelle meridionali. regioai Tra tutti i ralli la sua carne é la preferibile. La Gallinelia, ata nei padulie nei o Forciglione, fossi dove reata nascosta quando piú le riesce. II maschio é molto piü groaso della fcmmina: ha il ghe, eorpo schiacciato ed il becco rosso; le gambe lunil dorso giallocupo, Comune e seuro, con la testa cenere macchie nere su cupo, il ventre fondo grigio. sedentaria. II Voltolino, la SchiríMIla Grígfata e la comunemente che indicaticol nome di SchlrlMIla, Gírardelli, piíi altro difiériseono tra loro in grossezza, ed abitano nei padnli, dove chi vuole pu5 efficacemente 188 Manuale del cacciatore. partísuperiorínere con fitte 7erdi e giallo-oro; le ioferiorí con nere gocciole íascia biaDca,tra il eolio ed il petto,che una II Prviere ha le incomÍDCta dalla froote. Nell'autunno ha maechie sul eolio grigio-gialliceie bianco. II becco ñero e petto,ed il ventre le gambe grigioaottile, e sul neie. Freferisce le estese ed i padulitenenpraterie dosi generalmente iiel mezzo ed perchesospettoso Bentinelle colloaecorto. Ogni branco ha le sue cate 8ui ñancht che per daré Y aliarme. Sembra distinguail cacciatore dal contadino o dal pastore percheda questiultimi si m^gior facilita.Teme meno lascía avvlcínare l'uomo con che cammina questo atrattagemma zoppo, ed i tenditori usaao nelle retí quando vi sí é buttato per maadarlo vicino. Prima di volare tezza;Del primo suol pedinarecon svel- tratto del voló lambisce il suolo neiraria. eppoisi aka bruscamente scavando il terreno, II piviere si nutre d'insettí lavarsi il tre volte al gioruosi reca e due o a becco ed i piedinelle acque limpide. Non nidifica da noi ; ma é abbastanza numeroso nelle epoche del passo ed in alcune regionireata a averna t re. Verso la meta di ottobre cominciano ad aiTÍ- prima vengono alia spicciolata, due o tre per volta,itia in seguitoiie pasaano brancbi numerosissimi ; i quali, i prati se trovano umidi e gli stagnipienid'acqua,si fermano e vare i Fivieri.Da Parte qua trattengono tutto bí ]89 tersa. 1'invernó ; altrimenti e viaggioverso il mezzogiorno, nelle paludi dell'Italia meria svernare vanno o nell'África. Sui finiré poi dell'invernó, diooale, ed anche allora un nella quaresima, ripassano, in Toscana. Questiuccellisogliono poco riposansi viaggiareneí tempi nebbiosi,quando íl cielo é ad altezze granfosco e che pioviscola, e aempre Beguitanoü loro si possono scorgere, benché appena ñschiando " (Saví). per il sólito si facciano senti;'e il petto II Piviere tortoljno ha la testa grigia, dissime,ove nel centro,il ventre blanco; ñero rosso-ruggine le partíauperiori nericcie con le penne margínate del colore del petto; due striscie al eolio,una le partísupe8 l'altra bianca. NeU'autnnno ñera riorí del corpo sonó il pettogrigio, cenerino-cupo, le altre partíínferiorí bianche. Ha le stesse abítudini del Fivíere da noí é dórate,ma raro. píuttosto alia Pavoncella La Pivieressa si ávvicinadippiü da noi piü nei colorí, ma e privadel cíuffo. % scarsa scarso o del Piviere tortolino: vola e nel e di lombrichi molto in alto, tempo del passo, o neirínremo,pu6 trovarsí come glialtri della famiglianei padulí o neí pratíumidi. Nel .giornosta uníta in branchi e di vermi nascosta nei paduli ; di notte va in cerca di cní si alimenta. píleo,il davanti del eolio, la partesuperiore del petto,e parte della coda, nero-lucente ; il mantello verde-cupo cangíante; La Pavoncella ha il 190 líarmale le ali nere BOpra, e femmina ha al disotto ; il cinffo giallo-scuro penne della punta rivolte airínsü. La il ciuffb piü piccolo. 6Íunge in branchi Dumerosissimi da no¡. Sembra Véneto. Id Olanda delle al digiaLIo-seuro tutte le nano cacciatore. alcune penne cod con ñero dM di nova che st fa talune una quest'uccello e molte sver- nidifichino nel raccolta per grandissima mangjarle. la Pavoncella tiene le sentinellevieino Anche ai branchi ed é forse dello piü diffidentfi stesso Piviere. avendo bisogno pratiumidi e nei paduli, di lombrichi e di larve. e si nutre bagnarsi, il nido per térra nei pratie vi deponequattro Sta nei di Pa nova. Vi¥e in ischiavitü. I tenditori mettono ai Pivieri per le quelleper le reti alie Pavoncelle bre,alimentando qnelledelle leve carne tutto Dicem- con di pezietti cruda. Insieme una tolte S. Martino, quando vengon Lodole,e le tengon a ed a qneate reti destinata tengono,per ai Chiurli. specialmente II retaiolo ha da fare in modo lo pii), accorto ; sapere imitare essere i diversi fiscbi; sentirli e distanze, ne e riconoscerlia che grandi le Pavoncelle si ^"'^'no súbito nella rete,perché se han tempo di Parte 191 tersa. si buttano fuori delle o se sospetto, reti,é un braneo perdnto. Peí caociatore non rappresentano alciina risorsa: rarissimamente e tutt' al piü, pud sorprenderle sapendoimitare il fischio, potr^ tirare a qualehe Fiviere,od a qualehePavoncella isolata. La carne del Piviere é buooa, quella della Favoncella é rossastra e punto gustosa. nutriré uq , LE Abbiamo COLOMBE. : II Colombaceio {Columba palumbus). La Colombella {Columba ornas). II Picdone Selvático {Columba livia). La Tortora {Turtur teñera). Tutte e quattrole speciesonó abbastanza abbondanti in Italia al)'epoche del passo, ed anche sedentarie. Le prime tre giungonoin Setiembre ed Ottobre pur ripassare nel Marzo, quaai aempre in minor numero in primavera, ; la Tortora arma ed Ottobre. e partein Settembre nidifica, II PIccione selvático abita le coste rocciose del Mediterráneo e biamo delle varietá dei comuni molte a delle isole ed é ad Venezia,a Roma, II Colombaceio é il a che dob- piccionitorraioli, Milano piü grosso esso dei ed a Torino. selpiccioni vatici e gli vien dato la caccia nell'autunno d¡stribuendo i vari tiratori in glialberi. Cí si serve poste sitúate sopra dei volantini (Piccionid" 192 Manuale del cacciatore. ríchiamo. Sonó queate eaccie become mestici) nissimo organizzate, vedette poste in alto,a con l'arriíO di un branco di distanza, per annuneiare Colombacci. AU' avviso, i tiratori salgonoevelti nei sedili, nei piccoli o capanniloro assegoati suglialberi,mentre il capocaceialaseia liben i volantini che vaiino incontro ai Colombacci portanonei hosco della caccia. Sugli alberi dove si tuoI tirare,son e li dei tegati Colombacci di leva. CoD al quale i volantini aono fischio, avil capocaceia li richiama,mentre i tiratori vezzati, su cui,per esservi i Colombacci scelgonoil ramo in m^gior numero, tando voglionoaparare. Poi, imiil canto del Colombaccio, lo stesso Capocaceia di il segnaledi far fuoco,e venti,trenta colpipartono in una volta seminando il sucio di morti un e Tall feriti. caeeie soglionsi organizzarepib special- mente nell'Umbría, nelle lemma Romana. I Colombacci reti stese di cui a Marche, anche vengono térra,attirandoveli e nella Ma- catturati con con le della ghianda gbiottissimi. La Colombella é piu piccola del Colombaccio, ed é piü comune in Liguria, in Lombardia, nei Piemonte ed in Sicilia che nelle altre regioni. Anche La sonó a questa si dá la caccia coi volantini. Tortora,da tutti conosciuta perché simile alia domestica, in Agosto é caeciata principalmente Parte 193 tersa. e Settambre vicino ai fossi od ai ñumi a bere. I ca^ctatorísi od ¡D un boscbetto e dore va appostano sotto gli alberí ne imitano il malinconico canto. Si cattura tortore anche colte retí aperteservendoai di o di ingabbiate, tortore come domesticfae, leoa. LA Le Pernici insieme al alie Bonasie PERNICE di monte Fagiano di ed altre DI MONTE. {Logopus)appartengono, monte, al Gallo Oedrone, specie,alia famiglia( Tetraonidi,ordine dei Bazzolatori. Ifi4 La Manuale del cacdatore. avifauDa comprende una sola,specie di Pernici di monte ; il Roocaso {Lagopusalpinuo o Lagopus mutus) che vive sedentario sulle alpi al limite delle nevi pei'enni, vi é abbastanza e nostra é sconosciuto mentre coraune, neiritalia céntrale e nelle isole. meridionale, Poco piü grosso della Coturuiee,e piü piccolo fino del FagiaDO,ha le gambe ed i piedicopeití alie unghiedi una spessa peluriabianca. e Neir invernó tutte le sue penne, eccettuate le quelledelle redini,sonó di un bianco ed é quindidifficilisaimo ii distínabbagliante, guerle sulla oeve. Nelle altre stagiooi1'abito timoníere e cambia dal sovente ginosi,al ñero con screzi bianchi e rug- di scuro. punteggiato gambe conserva pero sempre cenerino chiaro Sul ventre aulle e il colore bianco. II Roneaso — nice di monte — detto anche : Persemplicemente ha il becco ñero rossastro,sormontato da una e l'occhio bruno membrana rossa. quilla luoghi apertied ha fama d'indole trancome ne fa fede la e di limitata intelligenza, nei troboccbetti facilita con cui lasciasi cogliere tesi. Non teme molto il e nei lacci che gli son distrutto ove non cacciatore e sarebbe a quest'ora difesa le alte cime dei gli fossero di insuperabile Sta in monti ove abita. Luglio.II maschio non né aH'allevamento, contribuisce né aU'ineubazione, che seno afíidstiinteramente alia madre, la quale Nidifica nei Giugno e 196 Manuale ckicus)vive ancora fino al aecolo XVII del eacciatore. alio atato libero in esiatevano anche nel monte ne forse alcuni rari indi- Argentario(Toscana),e vidui esistoDO oella Corsica: Basilicata ed in Calabria (Giglioli). Siatretto nelle bandite dove i lo proprietari mantengono con molte cure e non lievi spese, il Fagiano ba abito molto variato,aplendido per le penne a rifieasid'oro o la partesuperioredel la di amersldo: testa,e eolio,verde cangiantein violáceo;il pettoil ventre ed i fianchi castagno-rossaatro ; la coda lunga,listata di ñero azzurro o bruno-castagnoe compoata di diciotto peone con le due medie piü lunghe. ha i risplenLa femmina é piü piccola e non delle liste acure, o denti colorí del maachio, ma fondo grigio-terra su piü chiaro mggine-scuro, aul nei latí e nelle partíinferiori, e piü acuro orli con , dorso. Fa il nido per térra,deponendovida 8 a 10 piüancora se giieneaottr^gono,come uaaai in molte fagianerie, dalle gallíne per farle covare ed alimentare i píccoli di fórmica. con nova L' incubazione dura 25 giorni. I fagíanisonó e pochisaimoamorosi coi figli li abbandonano piestoper darsi ín cerca di nuovi aova, e amori. il Ff^iano Pagiano nobile vi sonó: il Fagiano vaargentato,il Fagiaoo dal coliare, il Fagiano reale o venerato, il F^iano riegato, Oltre il Parle dorato,ecc. ; ma tersa. si vedono soltanto 197 nei ingabbiati giardinizoologici o piü fácilmente nei musei. i boschl non tanto folti; I Fagianipreferíscooo che vi siano ceapugli dove ma e pruneti vogliono potersinascondere : meglio se intorno al bosco sonó campi coltivati. Per ehi é pratieo, dice il Brehm, rallevamento offre aleuna difficolt^.Esso ridei FagiaDÍ non chiede senza dubbio attenzione e scelta diligeuza nei cibo a seconda dell'etádei pulcini; ma giamnial tante straordinarie precauzioni tante e specialmente vorrebbei'o mescolanze di cibo tjuante maravigliose — • daré ad ¡atendere certi allevatori. esiste forse altro che sia sotgallináceo quanto il Fagiano.Esso topostoa tanti pericoli é sottopostoair inñusso del clima assai piíidi qualunquesuo afBne e cade in molto maggior numero predadei rapacidi ognifatta. Suo peggior nemico é la volpeche conosce a prima vista con qual aemplicecreatura abhia a fare e che ne esereita la caccia non meno deli'uomo, regularmente ma sa meglíodi questo cogliere ogni opportunitá d' im padrón irsi di cosí saporitoselvático. I piccíni sonó predadelle martore e dei gatti; le nova dei ricci e dei topi.Fra i rapacipennutinessuno certo u^uaglia la volpe,ma e astori,sparvieri nibbi íanno quanto sanno, ed anche la sguaiata le gazze e le ghianpoiana,i corvi,le coraacchie, daie rubano piü d'uu piccino, piiid'nn soggiogano • Non adulto. * del cacciatore. La caccia al Fagiano ai fa col cañe da ferina; ma piü che altro in ^randi battute uelte quali, clii uccide una femmiDa k assoggettato peí sólito, al pagamento di una multa ripartíta poi tra i guarda-caccia. II piombo ha da essere il N. 5 indurito ed anche rieace tanto faciletirándolo con queetoil colponon quaai aempre ad ueeelli che vengono in faecia. Del resto io concordo moltissimo col Brehm ora seguentiparole: Ognuno che sappia uno (i faschioppopuó ri^giungerli tDaneggiare ciatore giani)senza che per5 esso debba essere un cacabile. Colla atessa facilita si pud accalappiareil sempliceanímale con qualuaque sorta di insidie.La sua stupidanegligeoza va al punto che di notte,quando sta appollaiato d'un albero, su lo si pud trarre letteralmente abbasso con un uncitato nelle cino. La » caccia d' un tale selvático non fa nem- piaceread un vero cacciatore,epperei6il Fagiaiioe qualunquealtro de' suoi piü prossitui meno afiini non alcun avvenire,ed é paspossono avere sato il tempo Jn cui si spendevano le migliaia di lire per avere ogni anno alcuni." * LA Dice il piacere di ucciderne un vecchio in cannpagna nella dici neirautunno : LEPRE. che la lepreva sola proverbio primavera,per tornare in seed il proverbiosarebbe vero i'arle tersa. senza la nauseante 199 caccia di frodo che infesta le di tutti leggi, i Circoii di Cacciatori ed anche a dispettodel di non buonsenso, che ínsefrnerebbe distruggeve nostre terre tanto ben a dispettodi di Dio tiiUe le di eoH'iiccisione un anítnale che nessuno presentanei periododelta gestazione di qnei requisiti i qnaiipossono renderlo caro al cacciatofe ed al buon gústalo. E devesi proprioalia straordinaria feconditá se diede oessun'arma ofcui natura quest'animale, mente fensiva,e le solé zampe come dífesa,non é totalnon dalle nostre campagne, dalle seompai'so qualiTaumeotata cultura ha contrlbuito ad allontanarlo. La lepreé valida alia riproduzione prima ancora che abhia compiuto l'anno, e daí tepori primaverili alfautunuo.od é pregna od e lattante. La gravidanza dura trenta giorni, eirca venti l'allevamento, ed ogni ventrata porta 3, 4 ed anche 5 figli: ra- Manuale 200 ramente aarebbe uno. Fate del cacciatore. una media e vedrete che non il proverbio. Abbiamo due speciedi lepri: l'alpina (Lepres variabiüs)e la mediterránea {Lepres Mediterrae neirioverno neus): quellaé alquantoptü piccola cambia il colore del pelo rendendolo blanco come le nevi sulle qualivívü;questa giuogesovente al ha la peso di quattrochilogrammie ptü, ma meno carne saporita. le Ho detto che única difesa della lepre hodo che ed é vero; debbo pero aoggiungeie zampe, queste haono ud potenteauailiario nelle lunghe e errato orecchie che la dotano mobilissime il meuomo capace di percepire ai serve piü di queste che di maggior parte dei casi , rumore. di ua £d udito essa quelle, perchénella si avvertito il pericolo, le ritirato, per térra,col breve coUo di coofonorecchie abbassate sul corpo, e cerca dere il propriocol colore del suolo. E vi riesce accovaccia praticovoi passerete drete vederla,o la vea pochi passidi distanza senza soltanto quaudo essa, riavutasi dallo spavento giá tanto provato,vi schizzerá dietro le spalle, in t«mpo a tirarle lontano da non esser voi piii una schioppettata. II giornolo passa, quando il terreuo é asciutto, Del bosco fra i cespugli fra i graoi,fra le scope od in un balzo;quando ptove od il terreno vicino ad un é umido, nel piano alio scoperto,ma fosso od in una buca. Se é sulla nuda ten-a,la cosí bene che , seoza l'occhio , Parle razzola e la scava per formarBÍ ginestreod piü adatto,avendo pero covo: 201 terza. fra le í UDa buca adatta al cerca cespugli, cura sempre di il posto far dei salti iu direrse direzioní prima di andaré al covo, altrí. e di andarvi con un solo salto piü luDgodegli ed aocor Aborre l'umiditfi, piüle goccied'aoqua le stillerebctie,quando piove o cade la rugiada, bero addoaao dalle piantevicine. £ ruassima assodata tra i cacciatori cbe il lepre montana; prende il vento in faccia nel primo giornodi traneglialtri a ridosao: quando minaccia di nevicare si ferma vicino ad un fosso per aver mangíaresenza troppo andaroe in cerca. Se il tempo é sereno ed essa abbandona il pianoe si al copertoin qualcbecollina, díte puré cbe rifugia ben prestoverrá il temporaleperchéal parid^li da senté uccelti, i cambiamenti del cielo molte ore prima. Sul far della a abbandona ¡1 covo per andaré il nutrimento; ed atla mattina torna procacciarsi sera o ad un sealtro, quellodel giornoprecedente coodo il tempo. od i disturbi che ha avuto. É sulla sera, od al chiaro di luna che i cona tadini aspettanola leprealia posta,all'uscitadi un bosco,o nei viottoli che essa suol battere. I cacciatori sogliouo insidiarla o con i cani da s^uito, cui é dato l'incaricod' inseguirla per eondurla ad una delle varié posle che il eapocaccia ha destinato: guono e la sbranano. o con i levrieri che la inse- del eacciaiore. I la pliipero SI durante trovano dedicano di contentano ucciderla quando le altre caceie e non vi si speeialmente. eccezione le battute nelle FaDDO i cani ed i battitori ne mandano bandite,dove tante da póteme uccidere quaute ¡1 ha stabilito. proprietario della caccia alie lepriin bandita, A proposito riportola traduzioae fatta da Arturo Benault di racconto un ?i una Un di D'Houdetot, giorno fui invitato distruzione di lepriin a un prender parte vasto ad recinto. Questo reciato,a forma di quadrato,é tagliatoin iae da nn fiumicello eanalizzato,nel cui fondo serpeggiaun'acqua non troppo límpida e per conseguenza poco atta a dissetarele leprí, bevono che le le qualiper buona fortuna,non perledella rugiada.Per completarela topogi-aña del terreno, immaginatevi adunque sette od otto ponti bultati di distanza in distanza su quel eanaletto quando dico ponti,leggeteassi,l'esará piíiesatta da a destra una ca^a spressione una copiosa guardia; a sinistra suU' erba tiorita, refezione p re parata alia rintusa per cinquanta antica che cacciatori, guardiee scaccioni : usanza non saprebbeinvidiare nuUa alia fratellanza della "" — — nostra época. culinari. Eccoci risparmioi particolari adunque collocati, ognuno sul ponte che gli era " Vi toccato " La a sorte. prima battuta,condotta da guardieespe- '¿Oi Manuale del cacciatore. sul corpo, mi schiacciano, mi laceraDO il viso,le braecia,le maní! Vinto,diaarmato,lotto con la rabbia della contro disperazione vi si rinnova caecio íncesaantemente. un La nernico mano che che io dei miel occhi)io quel (con grave perieolo di é lacérala dai colpi corpinon prendibüi di unghietaglienti tancette come Ohimé! ricordo piú straiiante ancora, se é la storia lo dir^: un cacciatore rinchiuso possibile, insieme a 2000 leprié tórnate colle pive nel mare 1 sacco. Da tal giorno,quando mi s' invita ad scacciata alie lepri, incomincio prima dal una demandare: Quante sonó? Quiodiprendo le mié onde una battuta fatta da uomiul precauzioni, in una battuta fatta da lepri (1), noQ degeneri Quasi tutti i cani da ferma puntauo la lepre; bene dai lasciargliela guiré sebiaognaperd guardarsi anche oel caso che la si quaodo schízíia, sia ferita colla schioppettata. Al cañe che ha seguitola lepre difScilmeote si riescir^ di togliere questo vizio,che é graviasimo,primo perchéc'é tutto ¡1 caso che vi piantí in campagna sentita la pesta,seconper averne dariameote perché bene spesso vi impedirádi tirarle quando schtzza. NeU'autuano ai pu6 efficacemente tirare alia "• quel • (I) Arturo Caccie varíe. Ríínaiiit, lepreanche la measo col piombo N. 8 inglese-, guando ha pellicciad' invernó abbisognerámolto piü grosso. buon Ud precetto é quello di tirar sempre alia testa. IL CINGHIALE. Cinghiale{Sus scrofa) é Tánico pachiderma vívente ia Europa. In Italia credo ne restino ben pochi se si esclndono quelli delle Reali bandite di San Eossore e di Gastel Forziano; e queipochi,* II nelle macchie e romma Le forme della campí^na della SardefirD^i ^i sonó soltanto le stesse romana, vanno della Ma- distruggendo. che nel maiale stico dome- ha le setole piü folte, piü lunghe il corpo e piiiispide, specieaul groppone; piü tozzo -, le oreechie piü lunghe, dritte ed aguzze, il colore piü tendente al grigío,e le sanne piü : acute e esso robuste. caccie si organizzanoancora Nell'Agro romano al Cinghiale,e fino a pochianni orsono esistevano appositesocietá dette della Caeciarelia. Uua Caeciarelia bene organizzatacomprende: II Capo Caccia,i tiratori, i bracchieri, le voci,i cani. II Capo Caccia dev'esser pratícissimo della macchia do?e si organizzala cacciata,e spetta a lui il destinare le poste ai tiratori,scagliouati nei entro i quali e di indicar i conñni punti naigliori, tirare senza di colpire tema un possono compagno. 206 Mannale I bracchieri hanno del eacdaíore. dei caai cura al Capo Gaccia rispondono giornata. e Le voci hanno non e dei segaali, dell'andamento della altra missione trance di urlare,fare fracaaso e quella spaventarela selv^gina í tiratori. per Btanarla ed indiriízada dove sonó La muta é un' accozaglía di cani di tutte le cacciatore ha speso inútilmente fatiche per addestrare un cañe, lo manda razze. Quando tempo e un alia Cacciarella: in genere dume, molta perí)in quel bastarmolta eoergia,molto cora^io e ?'e fame. caccia vengon fatti dei vuoti nella muta, dalle zanne formidabili del cinghiale... In o ogni gioroodi da qualehetiratoreinesperto. Allorché il cinghiale e scovato il caniszare della ne danno aegaale e muta, lo sparo delle fiicilate dei dai battitori per animare colpidi pistolaesplosi i cani,e apaventare il selvático; e gli urii delle voci. raddoppiati Uccíso un cinghiale, od un capriolo, spettaal Capo Caccia di darne avTÍso suonaiido il corno, ed a lui ne é affidata la ripartizione : la testa ed ¡1 cuore il resto al tiratore a fortuoato,le interiora ai cani, partíugualitra tutti i tiratori. Belle caccíe nelle bandíte non parlo:di sólito atendere delle per6 vi si sogliono i selvatici a passare per obblígare tele fortissime in una giusta distanza dai tiratori. Taluni cacciatori della classe piü disgraziata Parte mettere soglionsi di formentone,o la Dotte la sera dove 207 tersa. alia sanno postavicino ai campi che i cioghiali si re- mangiare. La caceta al cinghíale anche fatta coa le armi moderae ha i suoi pericoli : Dietrlch di Winckell d^ in proposito i seguenti Dai cinghiali : consigli feritiil cacciatore si dere per bene guardare.II incredibilevelocitá quando con corre una ciugliiale la prende con un nomo od un animale. Colle se armi vibra colpiviolen'tie pericolosí sue ra; ma intorna i'amente pu" sostare,e piü raramente dietro. Chi in tali casi non perdesseil sangue freddo dovrebbe lasciar ranimale giungereaffatto ricino,ed allora balzare dietro un albero, o, se almeno da banda. Coai il quesbo é impossibile, essendo ^ile.Ma a cfai non cinghiale passa, non tal mezzo avesse uu tempo od occasione di usare di scampo, rimane ancora di buttarsi l'espediente essendo ineapace di colpire ala térra,il cinghiale l'ingiü. In mancanza di meglio potraseguirsi tale preio non cetto; ma saprei ugualmente garantirvi dalle zannate víbrate sul üanco. Se é poiitna scrofa quellache vi asaale,a nulia assolutamente varri il buttarsi per térra, perchéquesta si fermerá strappandovi,con le brevi zanne, a lembi la carne. Meno i ruffolatti. sonó pericoloai Pericolosissimi i solüari. o veechi cinghiali, le cui feriteriescono cosi gravi da causare, con una sola,la morte. cano a " » - 208 Manuale La Ter" del cacciaiore. difesa sta nel cor^gio e neU' arme bianca. La anni: vita del a poco é calcoiata cinghiale dai 20 di dúo é atto alia meno ai 30 riproduzione. II tempo degliamori iDComincia íq novembre; la femmioa porta da diciotto a venti settimane e da 4 a 12 figliclie difende coraggiopartoríaee Per la caccia del cinghialesi fatte usano eartuecie o pallae quattropallinaccij quacon drettoni;ovvero pallecomposte di piü pezzi, od anche con semplicepallacónica oei íucili a canna rigata. con IL una CERVO, IL CAPRIOLO, IL bea parchi, rari aono i cervi eaistenti in Italia.La specíeé vas! quelladel Cervo nobile {Genms elapkm) e troin Sardegnae nel Tirólo. II Cervo preferisce le regioni ricche di montuose piante,e acende al piano aell'invernó spiDgendosi fin nei campi di cereali. Se Ha del ne togliamoquelliallevatí DAINO. udito,olfatto como riata acutiasími;il tivo. Cambia al tempo degliamori ogni anno al settimo meae, e le corna dalla forma di che eaae diventa cat- glispuntano che dal piti pu5 indovinarsenel'etá.II peso raggiuntoquellor^guardevole di numero suono l'incanta. II maschio ha e nei delle 18 corna chile- Parte gramiui. Spuntaoosopra SOQO 209 tersa. pretuberanza, piccola una cilindriche e ramificate. La femmiaa é costituisce Túnica privadi qnesto orDamenbo offensiva del arma Dietrich di Winckell che cervo. in modo deserive, eosi gistrate, gliamori del Cervo. La fregadel cervo comiacia al setiembre di ottobre. K e dura sino alia meta ma- di principio d'^osto,quando i cervi neí l'istíuto amoroso sonó svegliasi piü pingui, piü robuati. Esai ne danno indizio col loro grido laceratore al cacciatore, suono ma gradevole fa che da principio alie ben costrutte orecchie loro persino enfiare il eolio. II luogoove gi"iina é da esso aempre aceito volta il cervo fu in frega, fu abneglianni aeguenti, seppure il bosco non battuto. Tali luoghisonó chiamati campi deglí amorí. Nelle viciuanze di essi, le cerve si aggirano in piccole comitive di 6, 8, 10 e 12 insieme,ma " Giá verso la fine — — si al naseondoDO,forse per civetteria, morato. Questo trotta tncessantemente térra,per fiutare il sito dove atanno cervo col innanaso a nascoste. quel mentre capitaqualchecervo deboiu lino o qualchefusone (1) il grosso lo scaccia, ed esercita che si attribuisce, virtüdei pienipoteri d'allorain poi con la massima severit^. Nessuna di 30 passi delleelette deve allontanarsi nemmeno ; " Se iu (1)Cervialto giovane, da Franceschi. un anno a qualtro.QQ|^ 210 il Manuale del caccialore. signoree padronele ricaceíatutte oel sito pre- scelto. ' iu Líi,¡D mezzo a ristiiitoamoroso, ora miscooo, almeno alie tante qualiesso il suolo ma d'ora attrattive, cresce sempre si scher- ancora le piü giovani ritrose,intorno trotta senza posa, per modo che n'é tutto reso nudo. il hosco della voee echefígia dell' inDamorato, che "i permette appeua di mangiaree si rínfresca soltanto talvolta a qualche le sorgentevicina,ove lo debbono accompagoare di luí felict, 8ue meno rispondoao spose. Altri, iavidia al suo gndo; poi,decisi ad osar tutto COD per mettersi in luogo di Iui,sía col valore, sia i rivalisi avvicinano. Appena il eervo coU'astuzia, circondato dalle sue belle,scoi'ge un competitore, si avanza per atfrotitarlotutto bóllente di gelosia. AUora s'impeguaun duello che sovente costa 1 Mattina e sera ' la vita dell'uno e talvolta ad ambedue. Furiosi Tuno le coroa con precipitano sull'altro e tentano, con destrezza, meravíglJosa viceodevolmente di aggredire e di difendersi Sovente il duello rimane a lungo indeciso. 1! gli avversari si 1 vinto si ritira che in non mentó; ma saziabile di assoluto caso il vincitore trova un godimento deí favori delle assiatettero alta pugna, e niuno fu coa interesse diviso. Durante avvieue talvolta per breve premio puó sue sñni- nell'in- belle che diré che non il combatfcimento giovanetti d'impossessarsi tempo del diritto per cui lottano quei a certi 212 delta Manuale mareiuma romana del cacciatore. ed in quelletra Boma e Napoli. Taluni anche in autori hanno Sardegna;ma asserito che é un errore esso trovasi giacchéquello dai sardi chiamato stanza eomune Cabriolo,e che trovasi abbain queil'isola, é invece il Daino, diventa e vivace, Caprioloé d'istintoallegro malinconico all'epoca degliamori e col cattivo tempo. Preferisce i boschi fronzuti, e nel ma asciutti, meriggioesce pei campi.Se é lasciatotranquillo 11 Parle tersa. 213 sta volentieri nelle macchie A va9i • ste; lai^hee di basso funel folto. se disturbato si rifugia del Cabriolo sardo, eosi esprimeproposito il Cetti nel siioi studi sui quadrupedidella Nella enumerazione delle fieremaggioriproduce daino,ed ometto il capriolo. Tolgo con ci6 alia Sardegnal'un de' suoi creduti animali, ed altro invece glienerendo,creduto non «n suo. Non é suo il Capriolo, che crede,e auo é il Daino,che crede. Ogni di s'ede nominare il Capriolo: il non Capriolos'uccide,il Capriolopopóla le selve,e Capriolonon ci fu mai; ma il supposto Capriolo é yero Daino; il mostrano le solé coma, non breyi e tonde,ma grandi,eompresse ed ayenti quasila nella cima, bandiere con piu palma di una mano ragioneche non quelledel Cervo,e veraci arme da Platiceros. L'ampiezzadella palma é si notabile, che il campidaneseammolitala neir acqua ne fa suole alie sue scarpe per hallare piü soronamente nel prasciere, all'armonia de' tamburi e delle lionedde. Inoltre laddove il Caprioloé sema coda, in autunno, non in truppa,e va perde le corna ista soli cinguemesi a partorire priolo ; ilsupposto Cade' Sardi é guernito di coda piü lunga,che il Cervo, rif^le coma dallaprimaveraaliaátate, non in compagaie di venti o trenta e non va partorisee se non in capo di mesi otto, onninamente, fa il Daino; laonde non é Capriolo, Daino. come ma Daino perci6sarebbe da diré innanzi, non e piii il 214 Manuale del caecialore. crabolu in sardo,ué cabriol in castigliano Rié della speziede' daini esso spettoalia qualitá, dicono i sardi,dipinti. maculati,o, come « Come nella cerva, la gcstazione della capriola solo dura 40 settimane;le gioFanipartoriscono un I'anno; le vecehJe due ed anche figlio parto. I giovani si addomestieano. II Capríolo erotiche non ha le pretese del contentas! di quale non si divide mai II Daíno Cervo : sola una dalla un cervo: voló n tariamento. si distingo dal platyceros) (Dama peí colore che cambia femmina tre in nel diverso tra diversi individui corso dell'anno e e seconda dell'etá; per le robuate; per le gambe piijbrevi e meno orecchie piü corte; per la coda piü lunga e per I'insieme piüequilibrato. Si eonosce poi fácilmente dalle corna cinano a che si a?yima cilindriche, quelledella Benna, nelle palette. non sonó I vecehi perdonole corúa in maggio; i giovaai in giugno. La femmina porta8 mesi e partorisee nel giugno Li custodisce amorevolod al piü due figli. uno Diente e se si accorge di essere spiatasi allontana dai covo portandolontano l'importuno; poi vi ritorna sollecita per altra via. quando ha seimesi spuntanole prepiccolo, tuberanze dalle quali, dopo altri tre mesi escono le corna, che a 15 mesi son giá lunghe 13 centímetri: a 2 anni si biforcano;al terzo mostrano Al Parte ramifieazioni ed al giá brevi i)riiaDO II 215 íerza. si quintole palette di dita. ho Daino, come Sardegna é e non — giá detto,esiste ancora raro nelle macchie nel specialmente pí^rn^ romana, il napolitano. della in cam- lungo tratto verso ed irrequito. t«mpo degliamori é battagliero cosi racDietrich di Winckell, dianii citato, conta uno atrattagemmada luí usato per avviciAl narsi al Daino " : é sovente a^venuto Mi nel d'ingannare modo aeguentequalcbegrosso daino che si trovava sopra sito ampio e acoperto. Mi spogliava dell'abito «n in un luogoove l'animale non mi e del panciotto potessevédete,e facevo uscirc sui calzoni ta parte inferioredella camicia,per tal guisa che pareva allora la il camiciotto di un carrcttiere. Seguitavo mia strada eolio schioppoin mano. La selvaggina scorgeva e dimostrava dai suoÍ movimenti affatto tranquilla. Faceva un nuevo era mi non che tativo ten- ad essa, seguitaudo a cantare, anche l'animale faceva saltare; per avvicinarmi bailare ed a ogni sorta di ñnché fuggíre, serio. a indiuanti il mío fucile mutava piiifacile per avvieinarlok quellodi striaciare térra, térra, sotto cune la burla in " II modo La senza ailegria, movimenti caccia a non cittá, vento,mentre eaao cavallo che si dá al Daino in alé oggi altro che un'appareuzaed j 216 Manuale del cacciatore. esercizio ippico, adoperandosi selv^^inache h selva^gina, perchécatturata nei parchie la quale queata caccia rappresenta,il pii un non per delle volte,la liberti assoluta. Col fuciletirasial Daino ed al Capriolocome al Ciüghiale, nella Cacdareüa con una promiscuiU che é sovvente abbastanza proücua. IL CAMOSCIO II Camoscio corpa E LO {Capellarupicapra) ha piecole ricurve indietro la femmina STAMBECCO. e le ha anche all'estremitó, Abita le alquantopiíipiecole. alte giogaie delle Alpi e delI'Appennino passando Téstate nella regione delle nevi per scendere nel1'invernó nelle valíate profondedella regionedei ma boschi. In quest'ultima stagionesonó questi i colorí del Camoscio: bruno-nero-lucido, o bruno-seuro, nelle partisuperiori ; blanco nel ventre ; chiaro- rossastre le i piedie gambe; bianco-giallognolo la testa. Nell'estáte il dísopra é rosso o niggine, bruno rossiccio, ed il ventre rossastro-giallognol La femmina non diflterisce dal maschio la niinor mole, e per le Porta venti settimane che per corna. e uno partorisee o due che dopo pocheore le camminano piccoli, appresso. Si é ripetuto di accoppiamento varié volte il caso fra Camosci e capre domestiche. Parte II Camoscio é Temblema 217 terza. della e della vigilanza sveltezza. Per a ehi non necessario, di aver solutamente praticodella localitá, due caso questa caccia guide,che del é reato soeo anche é una aao utilísaitnenel che ai abbia la fortuna di uccidere un moscio. Ca- che si porta fácilmente selvaggina dove ben aoventc oceorre speciein quellelocalitá, una giornataper andaré da un punto alP altro, Non é distanti appena duecento metri, ma separatida precipizio. Per lo piü tale caccia suol farsi in diversitíranei vari puntidove ai crede possano tori appoatati un 218 Manuale i Camosci del caccialore. piü fácilmente passare a tiro di ca- rabioa. debbono sempre esser stablliti appostamenti in punti piü alti di quelliove si spera di far i Camoaci. sorprenderé Le ore della mattioa Bono le piü utili e quelle in coi é piü faeile avvicinarsidi sorpresa a questi Gli accorti animali. Camusso cliedal Camoscio ha preso il suo dice " il vero cacciatore di Camosci dónimo, pseunon tuttí gli altri eacglialpigiani; i qualiintraprendono qualchevolta qiiesta ciatori, caccia come düeítan/i,stanno all'alpigiano come il cacciatorellodi passeri ata al cacciatore di co- 8Í trova che fra turnici. " 220 Manuale del cacdaiore. ne poco piü aito del Camoseio di peso perchédi circa la met^ piü grosso. Ha le é' quasiil doppio piü lungo e molto abbaatanza ricche, rí- corna aH'indietroa forma di semiobliquamente cerchio;il peíame ruvido e folto,differentenelle varié stagioni in lun^rhezza ed in colore. curve Le solé corna possooo pesare fino a 15 chílola femmina ne é dotata ma le ha Anche g^rarami. piü piccolee rassomiglíano piü a quelledella capra domestica che a quelladel maschio. Anche lo Stambecco s'incrocia la capra. la femmina porta con fregain gennaioe che al paridi un cloquemesi,partorendo piccolo quellodel Camoseio é in grado,dopo poco, di poteríaseguiréncgliscoscesi dirupi. Ta in Lo Stambecco sarebbe ormai distrutto se il Gran Be Vittorio Emanuele, che ne fu appassiouato e valentissimo cacciatore, alia non avesse provveduto sua tutela-ordinando una le eaceie di severa contro sorveglianza frodo,e riscrvando per sé una caceia poterassicurare la moltiplica* zione di questa speciediventata troppo rara. Le Alpi Graie sonó i soli luc^hiin cui lo Stambecco cosi regolata si trovi La ancora da in discreto caceia n' é ancor' numero. piü difBcile di quelladel perchéesso vive continuamente di giornonon si muove e precipizi, e fuggireal piü lieve pericolo. Camoseio tra abissi che per Civ.MuGooglc '/^Lo Stambecco. L" L" LA La Volpe (Vulpes valgañs) tutti; per offendere con guerra ódiata come troppo sere Non zione VOLPE. coloro i la nemica difenilersi é sempre per gli animali e con quali,come gli uomini di in ed e Ici,vogliono es- furbi. le si danno di o k delle eaccie quelledella Societá organizzatead liomana ecce- della Caucia Volpe, che perí)sonó piuttostoesercizi e passaterapiippici.In compenso tinuamente, e persegnítataconalia valendos! di tiitti i mezzi, e di tutti i modi. Le i tagliuole, sfissia neile atle tañe aperture,i boeconi avvelenati, i lacei,l'a- brueiando cani da dei covoni di paglia seguito,íl fucile; ammaz- 222 Manuale del cacdalore. ognianno buon numero riuscirea distmggerli. Kino Non di tana; v'é non vede confcadino che od postayieÍDOal pollaio di frodo che véndeme la non senza questi rapaci risparmile due cariche una volpe anche Ion* v'é cacciatore che piombo quando di non alia tana; le faccia la non v'é la ceruhi avidameate pellenell'invernó o per andaré a ciatore cac- per farsí le uova dalle massaie; non v'e cañe da regalare seguitoche non agognidi sbranarla con maggior energíae maggioreamania di quanto suol metterne per la Lepre.... e la Volpe,troppo spesao, si difende abbastanza bene da tutti;rifaeendosi sui . piú deboli che offende senza pietá,specialmente i poveri uccelli pei quali,é il braconnier piú pericoloso. Di sólito la Volpe esce a caccia di notte;ma Kicordo aver neppur di giornosempre si riposa, veduto nei dintorni di Roma, su un altiplano opposto a quelloin cui mi tiovavo,una volpeche di Marzo dava la caccia alie Lodole, nel mese muovendosí Soltanto e cañe. un puntandocome dava sotto con maggior energía. Vulgarmentein Italiale Volpivengono distinte in Canine e Forcine, a seconda del colore del pelo. Le Canine sonó piü scure, tendendo al bruno; le Poi'cine piüchiare ed hanno lungo la schiena una largastrisciarossastra. La loro pelleh la pibapVi sonó prezzata,speciepei manicotti da aignora. dei campagnoli che mangianola carne della Volpe "^orcina.... e dieono che non é cattiva! Parte Quaado un cacciatore uecide di estáte o di resta a fare é una Volpe,se e la migliorcosa che gli primavera, la coda,abbanquelladi tagliarle il resto donando 223 terza. in campagna: se h di invernó, pecoraíood un contadíno e la faccia al é difnon piiiprestoscuoiare. Questa operazione richiede una certa praticaper esser ma ficile, fatta bene, e non per resistero al poco stomaco cerchi ud puzzo. Pu6 esser coucíata,la pelledella Volpe uccísa dal novembre a tutto febbraio ; quelle delleVolpi hanno un e non neglialtri mesi, intignano bel pelo. la cagna, La Volpe portanove settimane, come da quattroa sei piccoii; e partorisce peí sólito dalla metfi di Aprilealia ñnc di Maggio. sta Suo ornamento piü bello é la coda: con la teuccise imbalsamata se ne fa un ornamento alie ra- strelliere per arnii,per frustini e per bastoni. Nella caccia della societa Romana, apettala ed al cavaliere che arriva prima quando la Volpeé stata fermata dai reclucani. La Societá tiene una muta numerosa coda e la testa all'amazzone da bracchieri inglesi. e gtiidata Inghilterra 11 costume di quellí che prendonopartealia caceta é con Frack rosso e cappeilo a cilindro pei cavalieri; giubbettino ñera per rosso, e cappelletta le amazzoni. La volpescovata dá, sovente galoppi tata in che durano anche una campagna Fhanceschi. un' ora e son belli e difücilíin di ostacoli, come frastagliata fossi, II 224 del cacciatore. Manuale maeerie, siepie staccionate abbastanza é non macchia dove dove non dopo una a i cacciatorinon mandati sou troverebbero , per che caso riesca ad intanarsí od Yolpe e il raro i cani corsa simile la iu una rifugiarsi possooo seguirla, percha o non la la troverebbero o alte. Ma esciusivamente propriocontó. IL CONIGUO. selvático (Lepus cuniculus)é piu Coniglio piecolodi quello domestico, e di color grigio. Bistretto nelle isole mediterranee e specialmeute II nelJa ha innumerevoli nemici,che Sicilia, pos- perfiriiiscirea distriifi^erlo perchéproliflco sonó in modo feaomenale. discendenza di anno che non a a De Cherville calcóla che la Conigliopossa un 1200; mentre Wotten arrivare in un l'innalza nientemeno 6000! II domestico,lasciato libero nella camConiglio ed il Coniglioselvático, rinselvatichisee, pagna catturato, dá neir uno una e discendenza biando domestica,cam- nell'altro caso, a poco a poco di colore. aell'Africa si aculimatizza piü fácilmente Originario nelle regionimeridional) ed a differenza la Volpe il covo della Lepre,fa come nelle tane guarnendolodi fogüe secche e del sno pelo. Uno del mezzi piit efficaciper cacciarlo é quello del Furetto,ponendo un ampia rete all'imbocca- PARTE QÜARTA CALENDARIO ORNITOLÓGICO. II movitnento migratoriodegli «ccelli,con la sola eccezione del Fiammante {Phamicopíerusroseus)é guidato dal bisogno di fuggirei rigoridel del caldo,e noi lo vediamo quindi freddo,o quelli neirinverno alie regiooimei'idionali e neldirettK), l'estate, a quellesettentrionali. Procede quindi dal Nord, Nord-est, e Nordil Sud, Sud-oveat e Sud-est, in auoveat, verso tuDDO; ed in senso opposto nella primavera. Fa sosta solo da circa il 15 (riugnoalia meta di Luglio,ed il movimento dal 15 Luglió a tutto Dicembre prendenome di passo autunnale; mentre quellodal Gennaio al 15 Giugno dicesi passo priaccentuato maverile; perché in tali stagioni e piíi nei mesi che le precedono,o le seguono, vi é e soltanto un accenno od uno strascico. L'ltalia,trovandosi al centro,segna specie,quasi cui mentre il termine in autuono del per molte viaggio;ratone alcuoe scendono per da noi Parle 227 íjuarta. altre,che qui hanno per isvernare {immigranti) il mezvanno verso passatoTéstate e nidifieato, zogiorno{emigranti)e alcune specíein si hanno arrivo ed mente contemporáneaaltre in par- tensa. Lo stesso,ma Prendiamo in senso opposto,avv iene di primavera esempioil Beccaccino e al Novembre II Beccaccino dall'Agosto glia. in ad ed in gran Italia, numero ví resta a la Qua- seende svernare, per ritornarea primaveraverso ilnord: la qua^lia iuvece arriva in primavera, passa da noi Téstate, e parte quando il Beccaccino II Beccaccino ci arriva. quindi per noi : invernale ed immigraotenel passo autunnale; mentre la quae nidificante. emigrantenelTautunno, gliae : estiva, Non tutti gli individui perfidelle specie estive od invernali si fermano da noi; ma si d^ questa qualiñcaalia speciequando ve ne resta, in proforte numero díconsidi transito un porzione, ; mentre le qualiattraveraano la penisola quelle specie fermandoviai o tempo od in piccolissima poco sonó e, per la nostra posizione quantitít, geográfica, dal N-E al S-0 o viceversa. quelleche vanno Vi sonó poi le specieelie non abbandonano le Starne,le Pernici,i F^ani, ecc. come Tltalia, e e diconsi sedenlarie. Infine vi specie che non vengono usualmente da noi; ma capitanosoltanto o per alcuni indinn'eventualit^atmosférica, o per avere sonó delle 228 Manuale del cacciatore. smarrita la direiione vidui del loro comune vi^- gio: queste dicoDsi accidentan. fatto esser che delle accidentali puii delle sedentaria, né Né deve nel calendario delle migrazioni, ceono comprendere movimento e costante vedremo, anche assume CALENDARIO sottanto ed accertato: limitato a specie il cui tuttafia,come le dario queste solé, il calen- líeve importanza non ORNITOLÓGICO DELLE e non poco MIGRAZIONI. G-ennalo. ArriTO. Ulamimia Torda Gana marina Poco comune ?*ari"MiEa. Pyn-hula europwa Ciuffoliotlo nel- Comune J'IlaJIaselt., meilia, me- nella meriU. Eiitberiza Leucocephala Zigolo galarossa üccello raro Uanuale del cacciaiore. ?Vrmtnlf. Columba Palumbus Colombaccio Comune ".; Parte quaria. i; Manuale del eacciaíore. (1)Vedasi nei mesi precedenli. i; Manmle del cacciatore. i; Manuale NOHE SClENTinCO Capritimlgus europccus lynx Torquiila (t) Cttctilus canorus Ckiracias Merop» Gárrula Aplasier Upupa Epops (1) Scops Gíu (1) Circaéius gallictts Cerchneis Naumanní Árdea (1) (t) purpurea Egretla Garzetia Ardeola rallotdes Ar delta minuta NycUcorax griseus Plegada Falcinelius Turlur Cotumix (1) leñera communis Orlygometra BaiUoni(U Orlygomelra Grex (1) parva praiemis HtxmaiopusUsiralegusii) A oocelta (t ) Recurviroslra Himanlopus candidus (1) Tringmdes Hypoleucus Tutanos siagnaliíís (1) Totanuí Calidris (I) Gallinago major (1) Glareola Pratíncola Hydrochetidnn nigra del mcciatore. Parie quarta. ANNOTAZIOHI Sfumus vutgaris (1) FringUla cceiebs (1) Coccothrausies ris vulga- U) Liguritius Chiorís (i) Cardueli elegans (I) Serinus twriulanus Catinabina Miliaria Lítwla (1) Projer Emberiza Cítrinella (1) Alauda arbórea Atauda arvensis Anihus praientis Aninus Spipoteiía(1) Motacilla (i) alba Calábales melanope Turdus (i) musícus Erilliactts nubécula (1) Monachus Aíricapiíitts Phytloscopus ntfus (1) Regulu» crislalus (1) Regulut ignicapillus (1) HypotriorcMi Subbuteo /Emlon Árdea regulus (I) cinérea (1) Egrella alba P/tcenicopiermroseus ChauMa»mus Dafila acula (i) Comune streperus (I) Querquedula Circia (I) (I) Vedasi nei mesi precedenii. i; Manuale (1) Veüasi net mesi del cacciatore. preceUenli. i; B 3CIENTIFIC0 s crislatus NOUE . AMNOTAZIONI VOLQARE (1) Podiceps griseigena Podiceps nigricollis Svasso collorosso Rara Svasso piccolo Comune Cyanecula fVol/t(i) Águila clanga Aquila anatraia Rara Cereltneis Barleíia Comune Cicogna Rara vesperlinits Cíconía alba Ciconía nigra (1) Plataíea Gms (i) Leucordia communis (1) Totamts Glareola Límicola piaiyrhyncha (I) Gambecchlo Trullino Rara Tringa capulus Piovanello magg.' Rara Budyles Strisciaiola capo Rara Mignallino bigío Poco óorealis Hydroehelidon hybrida Maggio. ArrlTO. Pastor (1) roseus Hortulana Emberiza Agrudroma campestris (1) (1) Anlhus irívialU (f) Saxícola Oenantke (1) Saxícola Slapazina (1) Anthus cervinas (1) Vedasi ("HANCBSCHl. nei mesi precedenti. 1; comune 240 Monuale NOHE Saxícola del cacciatore. NOUE 5CIENTIF[C0 VOLCARE ANNOTtUONr (1) Montícola $axatitís (I) "ylvia nUoria (1) Sytvia orphea (i) Hypolaís icierina (i) Lanms metanoleuca minar (1) (1) Buíalis Crisola "1) Cypselus Melba (1) Lanms Collurio (1) Caprímuíi/us europceuí Coradas (1) Gárrula Apiasler (1) Merops Egrelta Garzeila (I) roiKñdes (í) Nyciicorax qriseus(1) Ardeola Plegadis faicinellus (1) C'o/umí^ "1) commtcnís Hcematopas flKe»rurs(ra Oslralegus (1) Avocetta (1) Himantopus candidus (i) Tolanm Glareoia Toianus Calidris (1) Gaílinago majar Glareoia (1) Praiincola Gelochelidon Siema (1) (1) angliea (1) /lluviatUis(1) Hydrochelidon lettcoptera (í) Hydrochetidon nigra {\) Crex praniensis (1) Pliyltoscupus rufus (1) (I) Vedast nei mesi precedenH. j. ...^i^GooqIc Manuale del cacciatore. Si NOKE Labbo crepidaíus Hydrockeiidím hy brida (I) Risía tridactyla(1) I Siercorariui (primaquindicina). G-iugno jtrrlTO. Pasior (1) roseu» CMturnix (1) communis Parleni». Pelídna subar guata (i) TmaBito, Ciconia alba (1) Slercorarius poinatorhinus (1} crepidaíus (1) Sl«rcorarius XiugrliO (secondaquindicioa). ArrUo. Loxia Curvirostra Árdea cinérea Tadorna Fulix (1) cornuia Nyroca (1) (1) (1) Aclodromas minuta Actodromas Temmíncki (1) (1) i; (1) Pugnaj- Mácheles (I) metanura lAtnosa Gailinago cceieslis Numentus Arguata Numenius Phceopus Podiceps Pastor (1) (I) 11) (1) gnseigena roíeus (i) (1) Etispíza melanoceptiala (1) iriviatis jjníñus Q/pselns Apus Ü) TraDsiM. airjjsomiiris Loaría (1) Spinus (1) Curvirostra (I) metanope Calábales AlricapUlus MonachuB PhyUoscopus Árdea cinérea rufus roseus ^Bser (i) segeium Chaulelasmus (!) lí) (t) Phcenicopierus Spaiuta (1) vtaiyrhyncha Limicola streperus ctypeata (1| (i) (1) n Dafila (1) Penelope Mareca l'ulix (1) acula (1) Nyroca (1) Mergus Serrator Fúlica aira (1) Squalarola helvética (1) (1) .EgialitisHialicula Petidna (1) alpina Actodromas (i) minuta foscas (\) Tot atáis Limosa (1) Murínetlus Eudromias (1) melanura cíeles lis Gallinago (1) (1) jVumeniug Arquata SvMenius lenuií'ostris (1) Colymbtts arctictis (1) Podiceps crislaius (1) Euspiza (1) meianocephala (1) Horiuiana Emberiza Agrodronia campeslris (1) (1) Budyles flavus Budytes cinereicapiltus (1) J/onacAus (1) Aor/enííí Pliyltoscopus sibilalrix (1) (1) Muscícapa collaris Muscícapa Alricapilla (1) ¡¡¡rundo rufula Cypselus Apus (I) (1) n Parle quarta. MOME VOLCARE Cypselus Melba (1) ¡ynx Torquilla (1) Ardelta minuta (1) Gaiíinula cliíoropuí (1) OEdícnemus (1) scolopax Recurviroslra (1) Avoceíia TringoídesH^poleucus (1) siagnatUis (i) Tolanos TrMiHilo. (I) Ciconia nigra (1) CicoJtia alba Límícola plalyrhyneha Tolanus Clareóla (I) (1) Settembre. frugüegus (U Slurnus vulgaris (1) Fringillacmlebs (1) (1) Fr ingina Montifringtíla Corvas Peironia siulta (1) (1) Chrysomilris Spinus (1) Passer ¿(Kna monlanus Curvirosira (1) Projer (1) Moiacitla alba (1) Miliaria Calábales metanope (1)Veüasl nei mesi (1) precedenii. Civ.MuGooglc Turdus (1) musicus (f) Eriihacus nubécula .Vonaclius AlricafíiUus (1) (1) Pliyltoscojntsrufas (i) parovlus Troglodulei (1) modularis Aecenlor A"Tetíula (1) rosea Parus major Airws aíer (1) (1) aeruleus Cyanisies "1¡ Hypoiríorcliis Subbuteo .?Eaalon regulus (1) Accipíier IVisus (1) dritea (1) cinfirea PlitBmcoplems Oa/lia acuia (1) roseas (i) /"aíiiE /"eí-tna"1) Coiamíia Palumbus Columba Oenas (1) (t) "1) Morinellus EudromittS .£gíaítft« (O can/tona (1) .Egíalitis curonica (i) .Egialilis Híalieula Sírepsilas Interpres (1) Pelidna subarqitala (1) Pelidna alpina Aciodr ornas CaliUris (1) (1) Arenaria Tolanus Ocliropus Totanus /uscus Tolanus nebularius Gailínago (1) minuta (I) (1) aeieslís (1) (1) n NOMB SCIENTIFICO NOHE "i) Gallinago Gailmula (I) Cliroocephalus minutug (1) árcticas Colymbus (1) Podiceps crisialus Podíceps nigricoHis (I) (i) Horlulana Emberiza Calandrella bracliyáactyla Agrodrotnu canvpestris (1) Cory dalla (1) (1) Richardi (1) ínutaJú ^n/Aus VOLGtRE liudytes flavus (1) cinereicapillus (1) (i) liudytes melanocepbalus Oenantüe "1) Saxícola Budytes Sífcticoia albicollis (1) Saxícola Stapazina Saxícola melanoteuca .Voníícola ^étíon (i) (1) saxaltlis (1¡ Luscínia Rulicitln (í) Plioenicurus rubeira Praiincola orpAea Sjíírítt (1) (1) Sj/íuía Curntcd (1) horiensis Motiackus (i) (1) Pltylloscopus sibilairix íl) Pliyííoscopus Trocliilus (1) PkyitosGupus Bonellii (1) Ilypoiais tcíerina (í) Hypolais polyglolCa (1) (1) VeJasi nei mesl precedenli. n 248 Manuale NOHE del eaeciatore. SCtENTIFtCO NOHE VOLOáBE AMNOTAZIONI Acroceptialm paiustrís (1) arundínacem Acrocephaius Locusiella (1) noivia Poiamodus (1) ivscinioides (t) Orioíttí Gálbula ti) Lanius CoUurio (1) Lartius auricutatus (1) Muscícapa coUaris {^) ¡MuscícapaAtricapiíla (1) Uirundo rustica (I) Chelidon urbíca (I) CUvícota riparia (1) Cypselus Apus (1) (i) Cypseluí Melba Caprimutgus europoeus ¡ynx Torquitla (1) Cucutus Coradas (1) canorus (1) Gárrula Merops Apiasier "i) í/pupa Epofis (1) 5cops ÜÍM (1) Circaetus galticus (1) Pemis apivorus (!) CercAieis Naumanni (1) (1) (I) ^(?(ieoíflrn(í(ii(ies (i) Árdea purpurea Egretta Garzeiía Ardetta minula (1) Nyciicorax griseus (1) Plegadis Falcineltus (1) TtíríMf leñera CoíurnJ:^ (1) communis {i) (i) Vedasi nei mesi precedenti. Civ.MuGooglc Manuale 0 del cacciatore. 1 1 0 1" r e. Curvus frugilegus(1) Fringillacwlebt (1) FringiUa Moniifringitla(1) Pelronia sluUa (1) Passer montanus (1) Coccolhraustes vulgaris (1) Ligurinus CMorit (\) Chrgsomiíris SpinUf (1) Carduelis elegans (1) Serinus horiulanus Cannabina (i) (1) Mgiolhui Línaritís (1) ^gíothus rufeseens (1) Pyrrhula europvea (1) Miliaria Projer (i) linota Emberiza airinella Emberiza Cirlas Emberiza Oa Emberiza teucocephala (1) Emberiza Scliíeniclus Aiauda arbórea ^fauda arvcnsis (1) (i) (i) (1) (1) (1) ^n/ftiw •pratensis (ii ánifitis Spipoleila(1) Maiacilla alba Calobaíes melanope Meruia (O (i) nigra (1) (1) Vedasi nei mesi precedenti. n Parte NOHE Merula quarta. SCIENTIFICD tor (1) guata Turdus ptíarts (1| Turdtts iltacus Turdus tnustcus Eritltacuí (1) (1| nubécula (1) Ruiiciíía íitys "1i Monachus Alrteaptilus (1) Phyiioscapus rufus (1) Trogtodyles parvulus (1) moduiaris Accentor Regutus crisiatus (i) (1) ije¡ruí!(C ignicapiUus (1| Panís (1) mií/oí" Parws aíer (l¡ (i) Cyanisles cceruleus Lanius Excubiior (1) acci|itíriniM(1) íEsaion reguius (1) ^síMc palumbaria H) ^ccípeier iVísws (1) Egretta alba (i) .4SÍ0 ^luis Bascas (1¡ NetlioH Crecca Columba Oenas (1) Jía/iuj ajuaítcus Charadrius (1) (1) Piuvwiis (1) Vanei^os Gapetla (1) Strepsilas¡níerpres (1) Peiidna subarquata (1) Calidris Arenaria (i) ScoZopoo; Rustieula Gallinago "1) ccelesiis (1) (1) Vedasi nei mesi precedenil. ^ vml. GooqIc del eneciaíore. NOHE sriBNTIFICO NOMR VOLCARE ANNOTAZIONI (1) Cttroocephalus minvlus Colymbus septenirionalis (i) Podiceps crisíalus (1) brachydactyla (1) Calandreila campesiris |i) Agrodroma Corydalla Richardi (1) (I) Anlhus cervinus Anlkus Irielatis (II Budytes pavvs H) Saxícola Aédon (II Oenanlhe (1) Luscinia Phmüatm ñMeaOm Pralineola r\.) (1| Rubetra Sylvia cinérea II) icíenno (i| i/jflioiaís fíypolaispolygtotta (l| Acrocepltalus sireperus |l| Acrocephatus arundinaeeuí Calamodus schcenobaenus Calamodus aqualtcui (l| (1) (1) Mgilfialus pendvlinus (l| ¿onttM mtnor Lanius OoUurio (1| (1) Muscícapa coUaris H) iViwcicapa ílírícapi/Jn(I) Buíaim Crisola (1) HIrundo rttniica (1) Chelidon urbica (1) Clivicola riparia (1) (I) Veilasi nei mesi precedenli. cív.-.iuGooqIc Parte B NOME 5C1ENTIFIC0 VOIOARB *NN0T*ZIONI (1) Cypseíus Apm Caprimulgvs lynx guaría. (1) europceus Torquilla (1) Cuculus (ti canorus Merops Apiaster (1) VpHpa Efiops (1) Scops Gi» «í (1) fl?rnJi (ijtíiionit (1) minuta Ardetla Nyciicorax grüeus Turiur ¡enera Columix (i) (1) (1) commuTüs Orlygometra Porzana (II Oriygomeira BaiUoni (1) Orlygometra parva (1) Cí-ea: praíejisíj (1) ñeciímírosíra Totanus (II Avocetta CatidrU í\) Gallinago major (1) Hydrochelidon nígra (1] Cyanecula Wolfi(1) Águila clanga (1) CercAweis weíperiíni/s (i| Cíconía aí6a |1| Cícimío níjíra (l| Plalaiea Leucorodia Síercoraniíí (1) pomaiorhinus (1| Siercordí-íiíí parasiíícwí (í) Columba paiwmbw (1) Vedasl (|| nei mesi preceüenii. c4v.mhGoo"5Ic Mányale del cacciatore. Novembre. KOIIE SCIENTmcO NdHB VOLOAHB jlKNOTAZIONI ^ Frin0Ha ctelebs (1) FringUla Moníifringilla 11) Passer 11) moníanus vttlgoriiII) Chysofnitrísüpínus 11) Coccoihrausies Serinus korlulanus 11) Linola (1¡ Pyrrhula europcea (1) Catmabina Miliaria Projer ID Aiaada arbórea (1) (1) Alauda arvensis |1) Calcariun nivalis Merttla nigra H) Turdus pilaris ID T^írrfws íJíacus 11) T^rdus musimts Turdus viscivorvs 11) nubécula ID Eritnacus |1) Trogiodyles parvutus Accenlor moditíaiis ^cceníor collarts ID (D 11) (1) Regulus ignicapillus |1) Boíaurus siellaris II) ID Cygnus mustaus Regulus j4RSer críslalus cín«reu« /líuer segeMm |1) |1) ID Veiíaai nei mesi precedenti. n Parte Anas Bascas Nellion NOHE SCIENTIFICO NOHG quarta. VOlOtaS (11 Crecca (1) Querqueduia Circia iU Fulíguta ruflna (1) Fulix Manta (i) Fuíigwta (1) Bueephaia Qangula (II Mergulus AlbeUvs (t) Fttíix Ckaradrius Pluvialis (i) Capetla (1) Scotopoa; Rugticuta (i) Galltnago ccelestíg (1) Cútymbitt septenirionalis (1) Poiíicepscrislatus (1) (1) Podiceps comutus Kanelíus Ca/andreJía brackydaclyla |1) -4/iíAtíSceruÍMMí (1| Acrocephalus strepents (1) Calamodus aqaaticus (1) ¿antuj Cotlurio (II í/pupa £'pops (1) Ortygonteira Por zana (I) Crea; praCensis (1) Grws communis ^Mlius (1) Linarius (1) Vetlasi nei mes¡ (i) precedenli. ^ vml. GooqIc Manuale noHE del cacciatore. sciEnnpjco nome volqire jEgioihus rufeacens 11) OEdemia fusca il) Dicembre. Boiaurus sieltaris (1) CygiMS Olor (1) Cygnus musieus (1) Fwlix Fuligula (Ü Bucephala Clangula (1) Mergus Mergaiuer (i) Mergeilus Aibellus (i) Fralercula árctica (1) Utamania Torda (1) Nessuno. TrauslM. Harelda OEdemia glacialis(1) fusca (1) (1)Veüasi nej mesi preceüenti. annotazioni 258 del cacciatore. Manuale da stabile ad un é puuito,a quereladi parte, riparo, la multa sino a lire cinquanta; di con e, in caso ?recidiva nello stesso áelitto, la detenzionesino con mese. Art. 428. ove Chiunquecaceia in un fondo altrui, il proprietario uei oíodi stabillti dalla legge ne abbia fatto dívieto, che rene se vi siano segnali dano palesetale inibizione, di é punito, a querela parte,con la multa sino a lire cinquanta;e, in caso di recidiva nello stesso sino con delitto, la detenzione quindicigiorni. uceide od Art. 429. Cbiunque,senza necessitá, altrimenti rende inservibili animaii che appartenh punito,a quereladi parte,con gono ad altri, o la detenzione sino a a tre mesi e con la multa siuo lire mille. Se il danno multa sino a la sola sia lleve,pii6 applicarsi lire trecento. Se l'animale sia soltanto deteriorato la pena é della detenzione sino ad un mese o della multa sino lire trecento. a il fatto esente da pena colni che commetta nei fondi da lui posseduti sopra volatili sorpresi in cui glirecaao danno. e nel momento Va Chiunque,senza licenza dell'autoritá competentee fuori della propriaabitazione o delle appartenenzedi essa, porta armi per le qualiOGla licenza, é punitocon l'arresto sino ad un corra Art. 464. mese II o con l'ammenda sino e punitocon colpevole a lire duecento. l'arresto : Parte V sino pistolao a uno 2° da un quinta. quattromesi, 1'arma se sia una rivoltella; mese ad un anno, se Y arma sia insidiosa. É punitocoU' ammenda sino a lire ancorché provvedutodelta licenza cento,chiunqiie, di porto d'armi da sparo : r consegna o lasela portareuna di tali armi carica a persona in etá minore di quattordici anni o a qnalsiasi sappiao non possa persona che non maneggiarlacon discevnimento ; nella custodia di dette 2° trascura di adoperare armi le cautele valevoli ad impediréche alcuna delle mentovate persone giunga ad impossessarArt. 466. sene fácilmente ; 3° porta un adunanza o Art. 467. concorso fucile carico di in luogo ove sia gente. Ghiunqne,senzii licenza dell'autorit^ competente,spara armi da fuoco o accende fuoehi d'artitizioo macchiue fa altre ovvero esplodenti, o acoenaioni pericolose o incomode, in esplosioni un o in diluogoabítate,o nelle Bue vicinanze, rezione di una pubblicavia,é pnnitocon l'ammenda sino a lire cinquanta, alia quale puf)esnei casi piü gravi,l'arresto sino a sere aggíunto, quindicigiorni. Art. 469. Chiunque,senza licenza dell'autorit^ da un luogo ad un altro competente,trasporta iu quano altre materie esplodenti, polveri piriche tit" superiore al bisognoproprio o ad un bisogno Manuale ovvero industríale, leggeo dai sino ad ud del caceiatore. le cautele prescritte dalla senza rególamen ti, é o mese punitocon 1'ammenda con 1' arresto sino lire a trecento. Legge sulla Pubbltca Sicurezza 23 dñembre N. 5888 1888 decies. Art, 15. Non fuori della proposaono portarsi, priaabitazioneo delle appartenenzedi essa, armi lunghe da fuoco,senza pubblicasicurezza del Art. 17. La sere accordata la licenza dell'antorita di circondario. licenza di a portarearmi chi abbia non súbito condanna pu6 a restrittiva della liberta personaleper tempo periorea tre anni, e, qualorala pena avesse 1'interdizione, abbia ottenuta la non biiitazione a teriníni dell'art.834 es- peua su- pórtate imria- del Códice di o ^ottoprocedurapénale.Dé a chi é ammonito della pubblica lanza speciale posto alia sorvegl sicurezza. Pu5 riñutarsi a chi fu condaunato di tre anni e non pu5 provare nore peDa mila sua buona a eondotta. Al minore cordato il non emancipatonon pu6 essere ac- porto d'armi, É per6 in facoltá del prefetto di accordare licenza per l'arma lunga da la fuoco al minore che quinta. Parle il presentí e abbia che padreo del tutore, compiuto¡1 sedicesimo Art. 18. La Sar^ scrittodel consenso prima anche auno. la durata di licenza ha revocata 261 della un anno. scadenza, per per l'abuso dell'arma. cattivacondotta o Veriñcandosi in qualcheprovinciao comune condizioni anormali di pubblica il ministro sicurezza, deH'interno puCírevocare in tutto o in parte, con pubblicomanifestó,le licenze di portarearmi. Art. 21. Senza licenza dell'autoritá di pubblica sicurezza del circondario e l'osservanza delle pre- cui verrá viucolata, non scrizioni a nersi in casa, né possono te- trasportarsi, per contó proprio o di privati, polverída sparo od altre materie in qualitá Cllia cinque esplodenti siiperiore logrammi. Per la dinamite ed altre materie la licenza e a base di nitroglic uecessariaper qualsiasi quantit^. 11 contravventore a lire trecento, o é con punitocon l'ammenda 1'arresto sino ad un sino mese. Art. 24. Senza la licenzadell'aufcoritálócale di pnbblicasicurezza zioni a cui armi da fuoco verra cinanze,né contro e la osservanza non viucolata, prescripossono spararsi delle negliabitati e nelle loro vio Inngole vie pubbliche. L" Legge Comunale e Provinclale 10 ftbbralo t889 - N. 5921. in conSpettaal Consiglioprovineiale delle leggie dei regolamentidi provve- Art. 201. formitk coUe dere 20° alia determlnazione la caccia ferme deliberazioni sue e la le altre pesca : del tempo entro possono cui esercitate, essere delle leggirelative, disposizioni TASSE. AllegatoF FermeS90 alia Legge annuale 19 1880 luglio di portare armi da N. 5536. fuoco non di caccia : anche per uso proibite, (A) Per spingarde,archibugiod altra da getto,a cavalletto o con arma appoggio fisso,e per Per una solo arma L. di piü '30 ogni arma di o per (ií) Per qualunqne arma uso caccia o per difesa personale «10 (Le guardie forestali o campestri,prívate o tassa mínima comunali, pagheraDuo uoa di L. 5, qualora sieno giuraté). 55 Parte Licenza quinta. nellequsH annuale,in quelleprovincie i sottoiuijicatimodi di caccia a) Per breaaanelle e permessi: sonó roccoli con paa- L. 25 (non a fiachíoal voló) Per bressanellee roccoli senza 20 passate b) Per paretai,copertonie prodine "25 con coiitrappeai Per paretai, copertonie prodine senza ?'20 contrappesi non c) Per reti aperteo verticali fiase, "20 desígnatea parte 15 d) Per caceia vagantecon reti reti in riva al mare e) Per lanciatore, sate comiiDi . . . « . ^ ... e diluvio tordi e uccelliere, con pania come i) Per k) Per ricbiami,tesi con coi lacci caccia flssa Of;ni permesso, ilellearmi pena " 40 " 100 la "20 panie. ..." caccia vagante con panie e panioni e per qualuuquealtra specie di caccia non contemplata La 100 Per passatecon fischio o spauracehio al voló nelle golee suUe eime dei monti g) Lacci, trappole,archetti,trabocchetfci, cestole, per ogni ettare di t-errono occupato h) Bosehetti,comunque preparatipei /) - 20 con 6 ' di cui alia leitera {A) müiclierá ilnumero cui é rilascialo. per delle conEravvenzioni é ¡I quintuplo della tassa 264 Mamulle del cacciatore. Üaiaia per la licenza di cui üovrebbe esaer muniío il contravveniore, seconüo le arnií Ui cui é in poasesso, olire la conñsca Jelle armi üella cacciagione. dlsRimangono rerme le penaiilásanztonate da speciali posiiionilegíslative, per le trasgressionial üivieto di altli caccia sopraindlcati. doi modi cuno La licenza é personale,essa diñóla la categoria di cai:cia il per la quale viene rilasciatae traltanUosi di reti stabiti, luogo di eaerciiio. Chj demanda la lícenza per diverse categoriedi caccia, o per deve la siessa pagare che imporla e categoría da esercltarsi In diverse localitíi la (assa intera per quellacategoríadi caccia maggiore, e respe ui va mente luogo di esercizio primo indicaio, e la meta delia dovuta per una tassa le altre peí Isssa categorie e per gli aliri luoghi di esercizio. questicasi sará rilasciaia al richiedente la licenza in le categoriee i luoghidi caccia tanti esemplariquanti sonó In compresL nalla licenza. Le tasse sodo airaumento soggette di due dedmí. L" Manuale 266 m del cacciatore. ROMAONA. L'Editto del Cardinale GalefB del lOluglio1826, modificato dalla Notificazionedel Cardinale Giu14 agosto 1839, e dalla Notifiuazione del stiniani, r aprile1840 per la caccia delle codetie. NELLE Le Kegie glio 1844, e con Decreto Patenti MARCHE. 29 dicembre 1836, 16 lugiugno1853, pubblieate la Legge 26 del fíegioCommissario del 21 dicembre 1860. NELL'OMBRIA. La con Legge Sarda Decreto novembre del 26 Commissario straordtnario , 16 1860, e la Notificazione del Cardinale Giustiniani del 14 ^osto NBLLA Le^e giugno 1853, pubblicata 3 1839. TOSCANA. luglio1856. NEL PARMEMSE. della ReggenzaProvvisoria di Dispo9Ízioni Par- Parte lua, Fiacenza Risoluzione del 18 nativo Guastalla,del e sovrana 267 quinta. 16 del 1° settembre luglio1844. 1824 e quelle 1828. Decreto Govergiugno e 28 aprile d^li Stati Farmensi,16 agosto1859. NELLE Legge PROVINCIE 16 ottobre 1819. MEBIDIONALI, Le^e sto 1826. Keseritto 15 settembre foréstale 24 ^o- 1830, 3 ottobre 1836. L" e Legge L" L" L" aruLEíoo HOSPLint LIBRAIO-EDITORB REAL DELLA CASA MILANO ELENCO COMPLETO Manuali hoepli PUBBLICATI pei Masuau che ti"ttaao SERIE SINO AL 1894 delle aoleaie e degll Btndl lettorari PBATIGA (1 L. Z II «oluin«) HÁaoA.Li che trattano áelle toduetrle maoltattariere Sel cbe vita pratloa. si rireiiacono "Ua eell argomentl SERIE e artística (t L. 2 II vohins) P«i UlNTALi Btlcbe uella che tratUno lora etorla e SERIE peí ma 1=1 ll "1 delle artl e delle ladaBCrle utlnene loro BpplicazloDl piatlehe. SPEGIALE che Ui.nnALi che per la mole si dferiscono a qualslael argumento. etraordlnarla di la abbondanzs e per claaslflcatl in easere InciBloni, non potevano r^ delle serie etiddetle.a prezEO delermlnato. I una T" ELENCO COMPLETO DEI HAHUALI HOEPLI PUBBLICATI SOTO AL 1894 delle) ailBerall e l"o|;hl ái cnra itl Rerao "!' Italia, di LulOI Tioli. (Iq lavorol. (Vedi Assistenza Soceorai). Taiene (Manualc Aeqne — — AdullerailoBC Dott Pro£ di pag. vin-212 Gasba, del vino (Vedi Amdiít Apicoltura — Chimica delle piante Bachi — agraria tegaili da Colombi — — — 2 Animali — seta Begtiams — agraria Etmogia — nomía Eco- — Estimo — Fromento Mai» Frutticoltura e Fun^hi Tnaetti noeivi Itisetti utili IgieTte veterinaria MacchitK MaLatte, caño e burro agricole Matattie Olivo lattie crittogamiche dei vini Orticoltura Piante Piante itiduatriali e fiori — — — — — — — — — — — Sdvicoltura ticoltura — Prato Pomologia artificióle Uva passa Tino Tartvfi — — — — — — 7¿- Zootecnia). — del AcraaaBila, di pag. — — FttllicoltTira -- Proi. F. Cabega MuKICCB, DI 2* ed., Ti-200. Alrebra 1 50 di coaipleBieatiu-e, PiHCHEBle. L Parte di pag. viii-174 aigeiñ-UM, delle equazioni, di pag. IV-170 ir. Teoría 4 incisioni nel testo AtuüÍbÍ — Parte Alrebra del Frof. S. PlNCHERLE, eleaieatare, di pa^. 1 50 con 1 50 4' ed., 1 50 vm-210 Allmentaiiane, Allmenil. (Vedi di O. STaATFORELIo, di pag. Advlterasione Conserve fioazione). (Le), di J. Ball, (Vedi Dizionario trad. di L Gatasto — Contídñlitá comTinale alpino Prealm — italiano comufuüe — Cremona, — pa«. Ricchesaa — Códice — Impoate mohíle — vi-120. berganuische). doganale Legge deílo — dirette ContabüitA — Stato). A"allal 2 — Pani- pukbllea. [Veái X"iritto ammini- AoiBilalstrazlane atrativo vui-l?i — *'rl — — da Coltivazione,ecc., ContabüitA — dei fdtítricati rvraii — del degll allmcall, L. A)frteollura. cartile — falalBcazlo"« e algébrica. (Vedi Algebra complementare). 1 50 i Elenco completo dei Mrmuaii Hoeplí — Arte *r(e _. BilllUre. (Vedi Storia delV). Prof. V. ZopPETTl, di paBilneritrla, dell'Ing. gino .2 iV-[tS,con U2 figuroin 14 tatole. ... etrnaca e r«BiBa". •(Vedi Archeótogia, gree", — . Arle ddl'arU). (Le) Artl BTaflehe foteaieeoa»lcb«. . Zinootil^, FotoAutotipia, EU"Kr6fi[i, Fototipia,Fotolitografla, piü jíücgrana, Tipofotografia, ecc., secando i mebxü receoti,dei grandi maoBtri nell'arbe: Albekt, AnBdER, GJLLOT, HTISNIK,KofAHL, GEBBR, CilONENBEBG, MONBT, I'oiTEVíN, Roux, To»*Ti, 6CC, con on cenno etorico sulle arti grafichee un Dizionañetto tecnico ; 2 pag. iv-lTfi con fi tavole illustrate (V. Dizion. Fotográfico Fotograba dei colorí, Ricettario fotográfico). Fotografía per duettanti adiarte Arti. (Vedi jlíMÍomio piíforícn Arch^ologia tura FuArckitetturd Decorazvme Disegno — — — — — — — — — — Scoltura). E. fliAaíalle (L'), ñibbricazione applicazione, detl'Ing. ^ viii-lfá d i 1 50 incisioni, con m«. OBETTi, AnsIcnraElone oulla sil», di C. Pagasi, pag. vi-152. 1 51) derll tnfermt kí Ib fsABsIvteasa nell'Oapedkle C. Calliano, di pag. xjov-MS, mlSlIa, del DotL — - con 1 taróle 4 50 ¡V. Acque mineraii — Soccorti d'urgenza). Igiene (VediDuegno assorwmetrico). AsBODowelrla, — — Si L K ABtr*"eaila, Lockveb, tradotta ed in parte riñ,tta da B. Seroent e riveduta da G. V. Schiapadi 3' 1 50 ediz., pag, vr-156, con 44 incisiom KEiLij ... (Vedi Gravitazione Spettroacqpia). Aliaste ffeetrraaco-Bterlee drll-ltalta, del Dott G. 2 Gabollo, ñ carte, 76 pag. di testo e un' Áppendice. Ésercizi í)izionarío (Vedi geográfico geografid Pronütario di Geografia). Oeografia di Kiepert, con noAtlatite |;eevraOeo anlveraale, tizie geogratchee statistiche del Dott G. Gabollo, — — — — ~ — — 8' ediz. (dalla 70000 alia 80000 copia),S oarte,88 pagine 2 di teato AlBÉeafera. Allí •ounil. — fV.Climatologia-Igrogeopi-Meteorologia). (Vedi Notaro AttreExalura, marittlwe, 4elle oiaBCTra di F. Testam^ntíl. — Iupebato, naTl con e aeraalailMlI molte indsioni. (In lavoro). (Vedi Ingegnere navak — Aaiatlpla. (Vedi ArH Baehl aela, Macchinista navtde). Grafiche). del Prof. T. Nenq, di pag. 71-276, 41 indsioni e 2 tavole 2 (Vedi Industria della seta Tintura delia seta). 2* — 4« — ediz., con — — Elenco completo dei Manuali Batterlalairla, dei Proff. 6. Ti-240 — con R. Canestbini, di pagine e ülaatraziom 29 (Vedi Microscopio). (B) e l'apriealtara Besdawe Alberti, (li pag. vni-312,con — (Vedi 5 Hoepli. 1 50 la IMlla, del Pro£P. 22 zinootipie 2 50 .... Agricoltúra). (Vedi Ditegno, taglio e confé^tonedi). Blbll«gr*llm, di Gr. Ottimo,2" ediz.,nvedata di pagine Blaooberla. ^ 2 vi-166,con 17 indsiom (Vedi Dizionario hUdiografico). Blbll*(«««rt« (Manuale del),di Fetzhoij"t, tradu- — ziane di O. Biági. (Id lavoro). d i). (Operaz. {Vedi Yaiori Bvraa jntbblici — Ddñto pvMiool del Proi. L D. Hooker, tradaz. del ProL lÜ. 4* ediz.,di pag^. xiv-lSi, con 68 inoisioni.1 50 BoiKBlca, Pemcino, Borra. (Vedi Latte). Ckeelatare (Manuale del),di G. FRANCEBCH1^ di pagine Tni-268, con K) tavole e 14 incdBioni nel teato. 2 50 Cklllgrafla(Manuale di). Cenno storíuo,cifre numeríche,tnatoriale adoperato per la scríttura e método amento, con 55 tavole di modelli dei principalí d'insegn del Procaratteri conformi ai programmi governaÜTci fac-simili di scrittnre. E. 35 dit fessore Percossi, con lavoro). C"lorir«rl. Casdcte. Cantante (Vedi RÍ9ceddamento). (Vedi Corpi graaaie Fahb. di Cándele). (Manuale dáj, di L. MiaTRiSLi, di pagine su-lK Caoitalcrc. — 2 Lavori di cantina mese Mr mese, dell'Inge- giiere A. Stbucchi, di pag, vin-172 con 30 incisioni 2 del vino Cornac (Vedi AntUki Enología Síaiattie del vino Fino Vitiooltura). — — — Cart*^rafla — — -— — (Manuale della),con teorico-pratico del Pro£ sunto Bulla stotia doUa Cartogrrafia, ^ illustrarioni.(In lavoro), ciCH, con un E. Gel- (Vedi Diseimo topográfico). CaselOclo, di L. Manetti, 2" ediz., completamente rifatta dal Prof. Sabtobi, di pag. iv-212,con 3i incia.2 (Vedi Adiilterazione deglitdimenti Latte,imrro, — — — — cacio). Cataat» (ñ nuoTo) ttallano, dell'AvT. E. Bruni, di 3 pag-. xii-316,Tol. doppio Cavall* (Manuale del,del Ten. Colonnello C. VOL- illustrazioni e ü tavole. 2 50 tavole logiaritmiche a auattro dedmali dell'Ing-.F. Borletti, 29 incisioni 3 50 di pag. TI'1Í8 con piNi, Celer di p^. (Mensura iT-200 — con (Manuale pratico di),e . . Elenco completo dei Maniiali Boej^i. L. . c. fJelerlMCBBBra (Mannale e tavole di), delFIng.0. Ob12Ó0 di IB— con un quadro ^nerale d'interpolaz. LANDI, pag'. errori Di(V, Cartograma, Compenaazione degli — — — segno topogra/ieo Geometría pratica Ccrklacclic. (Vedi Yemici). — (Vedi Frumento CJcroli. Telemetría). — e Maís Panificanione). — del Prof, K E. Roscoe, Chlniea, Prot. A. Pavebi, di pag'. vi-124, con traduáone del 36 inaaioni, 4' cdiíione ChlMiIcs 1 60 del Dott A. AdüCCO, di p. Vin-328. 2 50. IVedi ConcímazioTie). Cklnile* (IVIanuale dell c 4ell' iadastríale, ad aso dei Chimiei analitiiüe tecnici,degli industriali, eoc., del Dott Prof. L. GabbAjd¡ pag. xii-^4 5 adrarla, — — Clellsttk (Jalante,riccamente (Manuftiedel),di A. illostrato,lln lavoro). di L. De Mabchi, p. x-201,con 6 carto I 50 (Vedi Igrmeopi Metcordogia Sismología). Gallee eoDintenl* « aole, d*|;aaal« Italiano ooa dell'AvT. E. Brüni. (In lavorol. (V. Amminístraeimie pubblica Trasporti e taríffe). IFabbricazione del) « d«ll« splrlta il vlaa Ca^nac énlXt vlaac««, di c detl« fccee « Mstlll«EÍ«ne Dal Piaz-di Pbato, di pag. x-lGS, con 37 ini:¡9ÍonÍ. 2 Colombl daaieallel a ealawblao llura, del Prof. P. BoNizai, di pag. vi-210,con 29 incisioni 2 Animali (Vedi "{a cortile Follieoltura). CaUoika C. (Vedi CristoforoColombol C»Url a la pUtnra (La scienza dei), de! ProC L. Goaita, di pag. 24(4 2 CalarI e veTDlcl, di G. Gokini. 3' ed.,di pag;.IV-lSi 2 (Vedi Fotografía Luce, e colorí Vernícíi. erf ladastrle Caltivazlaae della planta («sal 11, dctto e di quelleche danno materia per egacci,lavori d' intreccio,sparteria, scope. s^azzole, carta, occ, coirageiunta di un Dirionano dalle piante ed industrie tea^i, di oltre 3000 tocí.dot Prof. M. A, Savorqnan D'Osoppo, di jk^. xii-476,con 72 incLs.5 IVedi Filatura Piante indit^triali). Clinalalagia, — — — — - — . — — — — — — — — firopriaiiionte — — — CompeasaMloae Elaae def^l errarl al rllleirl coa apeelalc appllca- |rcod«tlel.di F. iv-160. 2 CBOTTi.pag. d el V. ConiDutiL Prof toI. Gitti, CoaÉ^adateria, stena commerciale, 3" ediz., di pa^. vi-168. Vol. n. Computisteria finanziana, CaDipntlsterla agraria, del Prof 1 '" — — gine vi-'.a2. (Vedi ContoMlitA Éagioneria Scritture d'affdril. — — - "" — Elenco completo dei Manuali 7 Hoepli. r«"l" di G- GOBItn, 2* ediz.,.di p. !£«. 2 (la lavoroíCanelmailoat), del Prof. Fuharo (Vedi Chimica agraria). Concia 4«lle — — (Tedi DUegnp,íaplio e). 2* 2 G. 164. GoRlNl, edjz.,di p. allmeutarl, di blancberla. 41 C«afexlan« Caaserre — AliToentasione (Vedi Adídterazitme Latte,htrro Panificazione). e coció CaalabllUa coBiiiMale, secondo le nuoTe disposizioDÍ (Testoanico 10 febbrato1889 e regulBinentari legisUtive ^e R. Decreto 6 lugUo 1890, del l'rot A. De Brcn, — — ~ — ;2dipag. 1 50 TOI-2H (Ve(E Diritto — C«stabillt¿ amminiatrativo Bbuni, pag-, xii-4^ (V. Ctrpi — 3 (vol.doppiol — ComputisteriaRagicneria Lwismografia). E. Marazza. ^raasle ateBrlBerla, doll'Ing. — (Vedi Industria ~ 4ell* geaerale Legge comuiude). Slat», doll'ATV. E. — C!*rrell»re — stearica). campaflllara llp«|;raro,(Vedi TÍpO- « grafia). 1 del T. Col. C, Volpini. (Dizionariotermini delle), Cavallo). (Vedi Corsé — di Coslilailoae Mltl — gil Stall. (Vedi Ordáiamento). flslca e cbfmlca re«welrlca, applicataM minerali,del Prof: F. Sansoni,di p. xvi-3®, 3 281 incisión!nel testo (vol.doppio) con Crlstallerrafla — (Vedi Mineralogía). — Críatafero Pí^. iv-136 CaUnibo, Cronalag'la. di V. Bellio, con 10 inu., di 1 50 (Vedi Storia e Gronotogia). Prcntuarío perlaRnbatura dei legnami,di O. 2 50 e corrotta,di pag. 201 Belltiomini, 2* ediz. aumentata (Vedi Falegname ed ebanista]. Curve. Maniiale peí tracciamento dalle curve delle Ferrovie e Sttado carrottiore di G. H. KitaaiJKB,traduz. 1 tav. 2 50 deirlnr. L, Loria, 2' ediz.,di pas. 161, con di G. A. Scartazzini, 2 voi., di img. vilI-C)9e DaaM, iv-147 : L Vita di DanM. H. Opere di Dante 3 D«blM (II)pobbllco Italiana e le re^xile 6 i modi per di F. Ázle operazionisui titoliche lo rappinsentano, Cabalara* ' — . — — . - interesse e sctmto — . Sic- . cketza móbile Deearazlaae dudone — Valori piMlici). ladnstrle arttallehe, con nnaintrosuUe industrio artist. nazíonnli,deirArch. A. e 6 MELAin,2vol..diconiple3aivepag-.xx-460,oonll8incÍ8. — di O. Fekrini, di pae, iv-lál 1 50 DI«ea«o (II), Olaamlca del DotC. C. CatTANEO, di rlementare, 1 50 pag. vm-146, con S figure — (Vedi Termodinámica). 8 Elenco completo dñ ——— Mannali — - SoeplL - — L, c DIploMBilc*, del Frof. L. ZdekaüBr. DIrllti del dftverl c Un lavoro). ellladtBl, secondo le Istítuzimii ; del Proi'D. dello Stato,per uso deUo pubblicheacuole, 1 50 Maffioli, 8' «d-, di pag. xvi-206 aMBii"lalrallv« 1 programniigoTernagíuíita degliIstitutitecnid,del Prof. (i.LoMS, 3 2" edizione, di pasr. xvi-tóO (volume doppio) eirlle Italiana,del Fro£ C. ALBIcnn, di paDIrItl* gine DlrltM tivi,ad uao . . . 1 50 vm-128 DIrItt* DIriK* (Vedi (Vedi Mandato). c*waÉ«rci«le. «•?lUBalc e pr«vlBcl*t«, di MaZZQCCOLO. Legge cotnunale DirlM* — . «••tUasUMle, e m-ooinciale]. di F. P. COHTDZZI, p. xn-32a 1 50 del Dott. C. OlUO, di pa^ne OlrllM eeeleslMtlca, 3 xii4?2 ívolume doppio) ." iBtcraaxIoiHtlti prlvato, dell'AiTT.Prof. F. F. OIrUt* .3 CoNTüzzi, di pa?. XVI-ÍÍÍ3(Tolume doppio) , . — — . InternaiUBüte pahUlea, deU^Avv.ProflF.F. 3 xii-320 di (votumo doppio) OoNTUZzi, pag-. DIrlIM penie, deH'Avr. A. Stoppato, di p. Tni-192. 1 60 DIrItl* del Frof. O. Febrini. di pa^. vitt-1^ í 50 r»M«a«, Diritl* — del Dise^no Dls«g'Ba. Ijaincipü e gli stilidell'Orna- OtBoiTO, a* ed, di p. iv-'2CiS, con 61 rili^v2 Disern* «?«•?•?tétrica, del Prof. Paoldni, con 21 tftvola e figure nel testo. (In lavoro). Dlseg^s g"c«melrlco, del Frof. A. Antuli. con 26 tavole e figuronol teato. (In lavoro). DIsefB* tofagrmñc», del Capitano Qr. Bertelli, di 2 12 tavolo o 10 incisioni vi-13(i, con mento, del ProC pag. (Vedi Cartogra^). DIaena, ta|fll*;e «•nfeil^BB — — ? " E, Bonetti. nualee teórico pratico di),di E. Dlal^r«zlon«. (Ma- 41 hianeberi* " ' ' (In lavoro). (Vedi Infezione). valichi E. Bionaki-Sobmani. Parte S": italiani, delllng. Valli lombarde e limitrofeaUa Lombardia,dellTng. C. DUIv^arla ItallaBo. aljaina Parte 1* : Vette e — ScoLABí, di (Vedi — pag. ixn-310 Álpie Prealpi bergamasc^). Dlzlo^arl* dalla ,. 3 50 ... liorna del fiWlia (OramaBlea). (Vedi Grammatiúa). DIzIanarI* hlhllorraflea, di C. AblU, di vH- U». 1 50 Dlzla"arla blaffraflea ad \iso dei dilettantí e profesnonché coDteneDte oltre ISOO voci in 4 lingue, sionisti, 600 ainonimi e 600 formule del UotL Lnisi Qioppi, di pa?. vni-6()0 con «5 incis. e 10 toTole fuori testo. 7 50 (Vedi Árti grafichefotomeccaniche Fotografíaper dílettanti Ricettario fotográfico). DixUBarla geagraBeo anlversale, del Dott 6. Qa3* edizione, di pag. vp'032 a due coloime 6 50 KOLLO, — — — . . Elenco completodei ManuaJi ~ ^~" ~~ 9 Hoe^i. ~ ' L. l(alla"o. Dlil«»rl* Dlzl*Mrla italiano e Volapü¡c). ? ?nlveraalc Dlilonaria í. (Vedi Voeabolarío italiano). Vvlapük, di C Mattel (Vedi delle IIb^c llallaBa, (efranoese, dispastein un único desca, tai^lese e 8 alfabeto,1 vol. di pag, 1200 0»8ran«. (Vedi Códice dopanale Trasporti). DoKrina Francese, p*polar«, in i ünguo. [Italiana, trasl commerciali e Inglese e Tedeaca). Motti popolari, proveibi.racrolti da G. Sbbsa, 2' ediz.,di pag. iv-212. 2 Ee*B*a"lá del hblN-lcall rarall, di V. NlCCOLT,di — — " — 2 pae- vi-192 Ecanamia Hllllea, del Prof. W. S. Jevons, tradnz. del Prof. h. CossA, 8" ed.,riTedut», di pag. iit-174. 1 SO — — (Vedi Scienza deÜe fitianze). Bletlrlclsta (Manuale delD, di O. CoLOUBO RINI, di pag. vrn-aí)4-44 — M con e R. Feb- inoisioni 4 — (Vedi Illwminazione Telefono Telegrafió,). Eleltrlelta, del Prof. Fleemin» Jekkin, tradoz. del Prof. R. Feebini, di pae. vni-180, con SI inciaioui.1 50 Unitá as»ohtte). (Vedi Magnetiatno — — — — Eletirollal. (Vedi Qalvanoplastica). Eletii^allpia. (Vedi Galvanoplástica). . EL Fberini, di pag. ti-108,con Eneriflaflslea, di Ift- . ,___.__, 16 150 incisión! del Enelag'ia, nrecettj ad uso degli enologiitaliani, Prof. O. (ÍTTAví, 2' edia., riíeduta e ampliata da A. Stbucchi, di ^ag. xii~lM, (Vedi Analiai del vino 21 incisioni Cantintere Cogruie con — — 2 .... ?— — ~ Malattie dei vini. Tino Titicoltura). del (Teoría delle), Prot S. Pincherle, di E^Bazlaal — pag. — - xn-im oon — 4 incigioni I 50 (Vedi Algd?racomplementare). En'orl prcfladlzl valg'arl,confutaü colla scorta delk scienza e del raziocinío da (r. Straffobello, di pag. Earrclzi e 1 50 IV.170 '(eairraflel« qnesltl, di L. HuQüES, ??!- l'Atlantc Eaercizl, 2* ediz.,di pag. 76 1 Tocabolarlo della e lla^«a tedella graMBiatlca coMpImeato tedcisea, di R. lettere Klepert, desea a del Prof. G. Adlek, — (Vedi Qrammatica . — . (In laTorol. tcde*ca Letteratura), Pilo. Eatetlea, del Prañ M. (In lavoroj, — (Vedi Filosofa). — Googlc 10 Elenco Eslióla rnrale, di F. Caresa (Vedi — completo deí Mantiali Woepli. . Aqronomia DI Diseño — — — del foMtrícatirurali del Proí. L. Fribo. (In lavoro]. — ? MüBiccE, p. vi-lftl 2 nomía Ecotopográfico tíeometria praífcal. Etica, (Vedi Filosofia). Elua|;raOa, del Prof. B. Malpatti, — S" ediz.,intera- ' di pag-. vi-200 mente rifiisa, rurali. (Vedi Economía Fabbrleatl Pabbr*. (Vedi Operaio). ed ebaalsla. Natura dei Fále^Mie 1 50 . ' deil. legnami,maniera di coGseirarli,prepararli, colorirli e vemiciarli,loro ?cubatura, di Q. Belluomini, pag. x-138, con 42 inc 2 (Vedi úubatura dei legnarnt). FalBlHcazl«ae éng» allaicntl. (Vea' Advlteratione). Farmaeista del Dott. P. E. Ai.ebsandsi, {Manuíiledel), di pE^. xii-6^ 138 tav. o SO indsioni origioftlL 6 60 COR — — F«rr«Tle. Fllatara. (Vedi TrtMporti). Mamiale di fiktura, tesaitura e lavouzione mecoinica delle ubre teseili, di E. Gbothe, tiaduzione sull'ultima ediz. tedesea,di p. viii414, con 1(6 incis.5 Piante indwstrialil (Vedi Goltivazione e latloa, del Frat. V. FlUlvg'la classlea, rreca Inaua. (In lavoro). (Vedi Letteratura greca e romana Storia com— — — — — paraia delle lingttedassieke e delle neo-latine\. FlloMlla Morale, del Frof. L. Fbiso, di pm- xvi-336 3 (Tol.dnppio) Etica (Vedi Egletiea Psicología). Lógica PlDBBie (Vedi Sciema delle). Flarl. Piante e fiori}. (Vedi Floricoltura Física, del rProf. Balfoüb Stewakt, trad. del Proi ", 1 50 con 48 inciáoni Cantoni,4' ediz,,di pag. jc-188, — — — — — — . . Flslalaifla, di FosTER, traduz. del Prof. G. Albihi, 3" ediz.. di pag. xii-i58,con 18 incisioni 1 50 (Vedi AnatOfnia). FisÍotoir(a compárala. Flora llallaaB tascablle, del Prof. K. PntOTTA. (In lavoro). Floricollara pag. (Mannale di),di C. M. Fratelli RoDA, di (Vedi Piante — Poadllare LüOMiNi, — 61 indsioni viii-186,con e 2 — fioril. (a (oltl I ai«MllÍ di pag. 146, con di G. Bel(Manuale del), 41 incisioni 2 — (Vedi Operaio). del Pro£ A. CiNamNI. (In lavoro). Italiana, del Dott. L.StoPPATO,P.VIU-102. 1 50 Fanola^la 1 50 Fonolof-ra latina, di S. CONSOLI, di pag. 206 (Vedi Arti grañehe). FBtoffalvanodpla. 4cf Fotagrafla calor!, del Dott. C. BONACINI. (Inlavj Foa«log:la grr-cm, . . . 1'2 Elenco completo líeíMattuali Boepli. — — L. (?««?letrla i^HERtF, del Frof. S. Plveleaa«BMre, para 3* ediz.,di pag. vi-140, con 112 incisiani. !. 1 50 . IH) Infhatlle, del Prof. P. Conti, dí p»3 ". íine rT-214, con 27 tavole (vol.doppio) di F. Valletti, di p. Tin-'lSl. 1 W GiDDoiittea (Storia della), GlHnaittlea di F. Valletti, di pa^ vl-112, íeaMlDlIe, GlkrdlBo — . . . . . . (17 illustrazioni con fiianastlca Oelli, 2 ; matoklle di),per (Manu"le di pag. Tin-108, con — . di L cura 216 incisbni 2 — (Vedi Scherma}. — « Slalellerla, areBoerla, ara, M^eMla |tlatla«, 4 di B. BosELLi, di pag. 338, con 12ó indeáom Pieire MetalH (Vedi ptezioaii. prenos'Diritto ctvik fitariaprudeaza. (Vedi Digesto . — — . . — - — — ritto DiDiritto romano Diritto cosH^zionale Diritto máMieo intemazvmiüe e privato Diritto ammini' eeeleñastico Diritto pénale Btratit"o Legge eomunale Imposte dirette BUxkeaa Mandato commerciale Notaio mobüel Grammalloa araldlea. (Vedi Áraldica). — — — — — — — — Crammatioa e — — dlxloaaria della llng'aa del Galla del Ptof. K, Viterbo. Vol. I. Galla-Italiano,di pag. vin-lñ2 Vu!. n. Italiano-Galla, di pag. lxiv-106. (aromoalca), .... 2 50 2 50 GrauBiBlIcB (In lavara). grecA. della GraBamatlfra atadcraa, itA IlDfraa rre«a vi-lM 1 50 di pa?. Frof. K. LoveAa, Granmallea Inrleae, del Frof. Fatia. {In Ittvoro). llallaaa,del Frof.T.CoNCARi.dnlaToro). lallaa, del Prof. Valhaqsi, di p. X-2S0. 1 60 GraMnatlea «raBÉHiadca Letteratwa rmnana). dalla vacabalarla aa Graniaiatlca a llBf raBÉcaa, di pag. viií-200 del Prof. R, LovEBA. — (Vedi Fonología latina — 1 50 (Vedi Sánscrito). GraiaiaadeB aaBscrlta. Granaiatica apaganala, del Fcof. Patia. (In lavoro). 1 50 led«a«¡a, del Prof. L. Paria,di pg«. GraaMaaUea — (Vedi Eserciii — Letteratura íeáesco). elementare delle principali Spie^azione di Sir Q. B. Airy, solare nel sistema pertuTbazioni traduzioTie con oote ed aggiunte del ProC F. Forbo, SravltBiloae. (In lavoro). molte incisioni. Svettroscopto). (Vedi Aatronomia Cirecia di Q-.TOHIAZZO. IV. Storia antiea). (La) aatlaa, con — — Idroterapla. (Vedi Aeque {cura dellé]). ?fflcoe prívala e medicina popolareai uso delle Ismiaulla 7" ediz.ted. di 0. BocK, trad. di E. Pametti elie, con mía iatrodoziona di ". Súbuami, di pag. xn-SBS. 2 50 amifleto dei Mannali Maico 13 Soe^i. '? lTcT del Prof. Sorhani. llfleBepabblleB, — agliinfermi (Vedi Assistema — di A. Repohsi,2' ed.,dtpag. IT-216, 2 Bahbllea e prlvata, delDott Gt. Ifflene •coUstloa, Iffieae vita delU (la lavoro). Soceorsi d'wrgema). Faraili, di pag. xii-ffiO del Dott. U. Babpi, di p. vni-^ Igtene v«lrrti»rU, lrr«se»pt. Igromelri, nmldlttk alaMaferlca,del — 2 50 2 — - Prof. F. Gantoni, di Bí^. xn-146, con 21 inc. e 7 tab. I 50 eletlrlea (Xmpiaiitl E. di), dell'Ing'. di pag, xivPiAzaOLi, 2' edizUme ititoraraonterifatta, 2^ 78 tabelle 2 tav. e indsiuni, 406, ooD litc^ra"te.6 50 'lllamtnazlVBe (Maauale dell'). preparatore tassider- ??ibalaamatore mista, di R. Gebtbo, 2" ediz. riveduta,di pag. 38 inciídoni con (Vedi Naturalista viamiatore). Iniplaalt«l«tirlel. (V. Elettricitá xii-148, 2 — — — Imposlf» anl retl'ltl di rieebezxa lUuminazione). ?«•hile, dell'Av- vo(*to K Bbuni. (In lavoro". ??iB«sie direiM dell'AvT. K fiauNí, (B^icossione delle), di pag. vm-158 1 60 ?aehlttatrl. (Vedi Vemidl. ?iHluBtrla 4ella acta, del Frof. L. Gabba, 2' ediz., di pag. iv-208. 2 Indaalria Manuale pratico (L'lsiearlea. B, dell'Ing. Marazza, con molto tabelle ed incisioiunel testo.(In — laTorol. ladnstrle. Baehi — Galvanoplástica Olio mineraria vaeeificioConcia delle pelli (Vedi Ápieoltura da seta — Arte — Orojelleria Merceologia — — Piccúle ÍTiditatrie — — Tobacco Tintare,eccX (Vedi Decorazione), — ?ndastrlé — — ar(lstl«he. — iaiastrl.ettfta\\\.(V.Coitivai:ione~Füatura—Seta). e Infeilone, dlalnfeilone dlalnfellaall,del DottOF Prof. P. E. Alebsandiu, di pag. yni-190,con 7 incia,2 dustríale, laaregraere civlle. Manuale dell iT^egnere civilee indi O. CoLOMBO, con deluna Bibliografla ringeeTieredispostain ordine alfabético delle materie, 13- ed. (31»,32° e 33° migliaio), di p. 470,con 194 fig.5 50 — H tradotto in francese da P. Mabcillac. 6 50 Prontuario di A. Ingvffaerc' CiQSONi, con 36 fie., di pag. XKsn-292. Leg, in tela L.450,inpeUe. 5 50 Macchinista (Vedi Attrezzatura navale). Insetll Baolvli ^di F. FBANCESCHINI, di pftg. YUl-'Üfái, medeaimo navale. — -~ xa-lfib, Inaetti atlll,di F. FbáKCebchini, di pag. con 43 iniasiom ed 1 tsvola 2 ?nlereaie e acaala, di E. G-AaLIARDl,dipBg. TI-204. 2 — (Vedi Contabilitá blico — Computiateria — Ragioneria — — D^to Valori pidMicíi. pvb- 14 Elenco completodei Manualí -— ??til«El«Bl dello dei cittadmi — Hoepli. __ _______ __ (Le).(Vedi Diritti Ordinamento degii Stati). SMI* e doveri oacl«" Cbimica analítica applicataal r ?.alte, del Prof. Sartori, di pag. x-162,con 21 incia.2 caseificio, Caseificio). degli alimenti (Vedi Adviterazinm burro — — — I.e|r(reaulle caldaje. (Vedi Macchinigta « Fnoehiata). e provlnclale, aano(La nuoT») eaMuqBle Le^KB 3* ediz., con raegiimta tata dall'AvT. E. Mazzoccolo, 4 50 di due regolamentie due indid, di pag. XXII-8J8 amministrativo-cimk-commsrLcKirli (Vedi Diritto Bicchezza mobile]. cuüe Impostedírette dei Cubatvra legnami Falegname). Le^Danl. (Vedi di 0. StraPFOBELLO, p. 158 1 50 LelleraWrit «wcrl«a"a, . . — — — E.et(eratKr* Letterntara l.ett«ra(ara (Vedi Letterattira norv^tana). «liral««, di A. Revel, 2 rol-,di pag. 364. 3 daaesc. — flraaceas, del Prof. F. Mabciliac, trad. 1 50 di A. Paganini, 2" ediz.,di pas. vm-184 Proí. del 9* niiV. Ihaha, ediz., L«tlcral"ra rreoa, 1 50 di pag. Tm-234 glioral^(dal 29* al 31° nugliaiol. Greci Terbi Anomali classica (Vedi Füdogia . — — Storia comparata delle lingue dassiche . . — e delle neo- latine). 'LetteraMra ladlana, del Prof. A. De (tubernatis, 1 50 di pag. vin-15e ?.eUeratnra tairlene,del Prof. E. goLAZZI, 3* odiz.. 1 50 di S. Ambrosoll (In lavoro). ?.rlterntara llallana, di C. FeninI, 4' ed„ p. VI-901 1 50 Qramlatina. Letteratnra (Vedi Fonologia latina Letteratara romana). matíea latina Storia comparata ne«-latl«a. (Vedi L«tter«lara delle lin^te dassiche e delle neo-latine). del Dott. S. CoNSOLL (In Lelleralara BarTeslama di pag. vm-líH l.eltera"ara Islandcse, — — lavorol. del Prof. I. Pizzl,di pag. X-206. 1 praveniale, A. ResTOni, di pag. X-220.-1 del ProC F. Rahorino, 3' ediz., ramaaa, di p. ivSiO. 1 al 12° migliaio), riveduta e conretta (dall'8° Storia comparata deile ¡Vedi Filotogia classica lingue dassiche e delle neo-latine). del Prof. L. Letleratura •pag'svola e porMcheae, 1 Cappellbtti. di pag. vi-206 Letteratara tedesea, del Prot O. Lanoe, traduz. 1 di A. Paganini, 2" ediz.,coiretta, di pag. xn-168. tedesca). (írammatiea (Vedi Esercizi Letteratnre alavc, di D. Ciímpoli, 2 voliimi: Lelleratnra Leileralpra Lelleratora — pcnlawi, 50 50 50 — . — 50 50 — Bulgan-Serbo-Croati, dipag.iv-lH. 1 50 Yugo-Rusai, £ iv-1^ 1 60 n. Ruaai.Polacchi,Boemi, pae. L .... ? completodei Elenco Manuali 15 Soepli. ~~ L. asfherese, Ltill«ratiir" in-2K di Ziákní AepAd, 1 ¡30 : , c. di pagine mrmh». (Tedi Araho volgare). Ci*llii («tviisbIm). (VüiiChrammatica). LlBfnadel Llaga* tAmgmm (Vodi Orammatica greca. LlngM V"*" Letteratura). (Vedi G'ratnmaíica). BiailerBa. — (Vodi G^mmaítca). ZíHeraíttra romana), (V. Qrammatiea rancBa. (Vedi fíratnmaíica). Storia contBUiserlta. (Vedi Sánscrito L.l^t«* Inrieae. UÍbb. Ll WB* tAw^a» lÁmgaA - — parata dille língue classiche]. LlBgDB iparBaolB. (Yedi (Qrammatiea). Grammatica tedeaca. (Vedi Eserciii LiBgaa Letteratura). (Vedi Letteratura ddle singrAe LlBitac dtverse. — — lingue). ' lara. ae ielV Í'Prcf. A. delP Llaga lagí Atrlism, di R, CüST, veraione italiana De Gdbernatis, classlche e e W'dífl dellel. Llane alraalere?re di pag. iv-110. (Vedi Storia a«(t-lallae. 1 50 ... com- (Stu (Studio dellc),di Mabcel, i lingo» strantera,tradus. del una , rXrte di Prof. Llvree, iu pensare Damiani, di xvi.iSF pae. (Vedi Araldiea). 5 decimali, p 1 50 di O. Müller, 3* ediz.,di pag. xx-142 cura Lorlea, di W. Stanley Jbvons, traduz. del Prof. C. 1 50 4* ediz.,di pag. viii-IM, e 15 indsioni G^NTOisi, LarlBaivaTofla, deiring. C. Ceiesa, 3* ediz.,di pa- Lag-arliail(Tavole di),con ,._ .... . . 1 50 xiv-172 (Vedi Gíymputisteria Ragtoneria). Laoe del ProC ". Bellotti, di pafi. 1-156, e colorí, 1 50 24 indsioni e 1 tavola. con Haecklalsta e faochlata, del Prof. G. Gauteso, 6' ediáone, con aígiunte dell'Ing.L. Loeia, di pagine xiT-180,con 21 incisioni e col testo della Legge 2 sulle caldaie,ecc (dal 10° al 12° mieliaio) llac«blabta aavale (Mannalo del)£ M. Lignabolo. pne — — — (In lavoro). Macchlae agrleole, del conté A. Cekcelli-Perti, 2 di pag. viii-216,con 68 inoiáoni Maecalae. eivile naoale Itigegnere ^Vedihweqnere Meccanica Meccantsmi (500) Oroiogeria). -- — — — Haarnetlsmo ed — eleltrlelli, del Oott G. PoLONi, 2 50 102 incisioni Halo. (V. Agricoltvra Frumento Panificazione). eá alterailaal del vial, del Prof. S. CeiHalattle di pag. xii-201,con — TOUNí, (In lavoro). — 16 Elenco eompíeto deí Manwdi Hoepli. __ Halatlle 4ellé crltM^anich* piaste «rhan«e E. Wolf, oonipilazionedel oollivttte, del Dottor Dott W. ZoFF, traduzione P. Baocarini. Dott. Hasdato o*"in"e vi-160. narc note ed ag^iinte del di pne. x-2^ con 60 indíóniíi 2 reíale, del Frot E. Vidari, di pagino 1 50 con ~ 01),del Prof. V. Bellio, tavole litografote colorí a rlno (Manuale del) Diliilare di pag. rV-lW, con ; e . . 1, 50 Diereaatle, di De Amezaqa, con 18 xilografieed un elenco dil personale dello Stato magsiore, di pag. viii-264. 6 , Haterlall — . . é» coatrailone (Vedi Besütenia Sei metcdlici compostti. Hatenatlca. (Vedi Algebra Aritmética ComOsometrüi petisazione Eq'uazioni Loffariimil, colarantl. Haterte tare Tin(Vedi Colorí e Vernin — . Travi — — — — — — Piante itidnetriali Vemici e Lacche). Ball, del Prof. R. Stawell traduz. del Prof. J. Benetti, 3' edia.,di ¡Mg. xn-196, con 88 ;nc, I 50 Heceantsml (SOJ),acelti fra i piiiimportanti e recenti riferentisialia dinámica, idraulica, idrostatioa, piiaumolini. a matiiia,macchine torchi, orologoie vapore, ed altro diverso macclime, da H. T. Bbowii, ttaduz, italiana sulla 16* ediz. inglese,dall'Ing.F, CEBairrr, — — Heeeanlea, Farmacista ? EDO. - , Jore -~ "I — -_. -- — Socarñ (In laToro). Operuio— Fotdi- Tomitore). preiloal (oro, argento, platino,estrazion^ fadi pag, 196, usi),di Q. Gobini, 2' edia., assaggi, (Vedi Oreficeriae Oioielleria). — Helt^orolorla ffeaerale, del Dott. L. De di pajf. VI J56, con 8 tavole colórate (Vedi — Métrica Climatologia — Igroacopi — MaxCHI, 1 50 Sismologial. del del románl, (?red e di Ij. MÜLLEB, tradotta dal Dott. V. Lamí, di pa^. itiii-130 1 50 (Vedi Letteratura preca Rítmica Verbi grecil. ¡D]* oasia Guida elementare alie píi faHtoroaoopio cili ossoryaaioni di Microgcopia, del Prot Camillo indsioni 1 50 AcQUA, di p^, xii-228,con ffl. (Vedi Batteriologia). ... — — — — Elenco completodei Manuali Hoepli. 17 ' _______ L. c. Htaeraloirla rener"le, del Proí. L. BoMBICCI, 2* ediáone. ripeduta. di xit-190, coa pa^. 183 incisioni o 3 tavole cromoiitografate HIanntIvgla ediz. di M^. — , 1 50 ... ¿«aorltllva. del Prot. L. BoUBICCI, 2* iv-300, eoa 119 incisioiii ¡vol.doppío). 3 — , (Vedi Crísífl/ÍMfgi/ía). (Vedi Arte mMterat-ia), Hl"laiara. Luce e a^orí (Vedi Colorí e vemiei Deeoratione Ptííwa), e ornam^ntazüme lllllli«*liara. (Vedi OítricDltiira). Hllaioirla ooMparato, di A. De Gübeknatib, 2*edÍ£., di pae'. viii-lfiO 1 60 di A. FORESTI. VoL I, Divinüdi, llit*l*(riarreca, di pag. YIII-2M 1 50 Vol. n, Eroi. 1 50 di A. FoRESTi, (In lavoro), IHItoio|"lii raaiana, Hlalnrr. — — — ? . IHomKnll . r«8l"feiitl e di yeal (ravl - nietajllohe Prontuario ad uso degli inff^iiori, arcMtetti e mstruttori,illuatrato da lO'figureintercálate nel testo e da eaempi ed aggiuntaTi una tabella per la chiodatura. di E. Schenck, di pag. Xt-188. 3 50 ResiaUnxa dei materiali). (Vedi Peso dei metcUli Hant!(e. (Vedi N-amismatica Tecnologia e Termi- nampOBte. . . . — — — tnonetaría), noloqia Horale. (Vedi Filosofíamoróle). Hasle«(StoriadeIla),delDr.A.ÜNiERSTEiiiEa.(Inlav.). ~ (Vedi Armonía mentazione). Matnrallat* Cantante — — I^nista rSírw- — di A. ISBEL e R, GÍBBTBO di pag. vni-144, con 38 incisioni (Zoolo^al, - vta^glAMre^ .... 2 — (Vedi Imbalsamatore}. Mantlca. (Vedi Attrezzatura Ingegnere itavale Maeehinista navale Marina). MoMro le Tasse di rMÍstro,di (Manuale del), aggiuttt«vi — — — — bollo ed ipotwarie,le norme ed i moduli peí Debito rifiísa pubblico,del Nótalo Avt. A. Garetti, 2" edil-, di in-340 3 50 e notevolmonte ampliata, pag. liainIsMntiM. del Dott. S. Ambbosoli, di pag. kvi-216, 100 fotoindaioni nel testo e 4 taróle 1 50 con Olli vegetal), anlaiall « mlnnrall, loro applicazioni, di G. (lüBiNi, di pag. vi!i-214,con 7 inda.,2* edil., 2 completamente rifatta dal Dott. ". Fabbib (Vedi Samni). — .... — Olivo «4 «ll*, Coltivazione ddl'olivo, estrazi/me,jntdel Prot A. Aloi, ri/kaiáone e eonseT-oazione dell'olto. 3' ediz.,di pag. xn-330, con 41 incisioni 3 •luere, di W. Gladstonb, traduz. di R. Palomeo e C. di pa«. .FiofULLi, in-196 — 1 60 Hoepli. EleTico completo dei Manuaii IB __ G^anuale dell')-RACcolta di a^nizioiiintili satalia^lí fabbri,calderaí, ed indispon operaitornitorí, e fondíton di metalh, bronzisti, moccaaggiustatori Opcral* nici, di (í. Belluojuhi, 3* edizione numentata, di «. 2 xvi-21lt -^ed'i Fakfmame Fondttore — dttgllStafl ?enlo — Uberl - Tomitoré). J'£ar«|ta, faorl del Dott F. Racioppi, di pag. viri-378 (yol.doppio), 3 di OreHcerta « slojellnrl», oro, argento o platino, 125 inciMODi .4E. BoBELU, con Pietre (Vedi Metalli pretioti preztose). I. Gentile. anileo di Ort«B(e (V. Storta onüca), (I,'), drpag..336, . . - . — - Ornaitt«"lo. (Vedi Decoraiioni tura Scoltura). Diseffno — Pit- — — dell'Ing.Qabuffa, MorirriiB, Orol*Kerla illustrazioni.fin laToro). del Prof. D. Tamabo, Orilc*llBra, 187 coa - 60 indaionL 4 con ?— (Vedi Agricolttira). — OstrlealtarB e iHtdlIccItara, del Dott Vi fototípie. (In lavorol. "ti D. Cabazzi, (In lavoro). ", di C. Neomn. del Prof. L Recíazzoni, di pae. XI-^ . PaleoelDalorla. 1 50 10 indsioni ^ di traduz. E. M.' Palcoi^raHa, Thompbon, dall'ingleae, G. di di tiu-156, con e noto FimASALU, pti«. aggjunte 2 in tavole 31 incisioni nel testo e fototipia .2 con Panlflcazlane raEloaale, di POHPILIO, di pE^. IV-126. 2 con — . — (Vedi Fidminií. Para«sll*lMfia. (Vedi Animali PanirnlMlHl. para»siti). pellií. ^nadrall, reUaagvtarl, Pelll. (Vedi Concia deüe Pes» 4ei Nietalll, Terrl cllindrict, a doppio T, di metalfl, — (Vedi navale — sqaadra, a e deile U, a Umirrc a V, e «abi Z, a laMl di — o I di p^. xxiv-218 3 50 ctvüe Zngegnere Inqegnere resistenti Operaio iteñ- "i. BBLLroBnm, Vvnditore Momenti T a ... — — — gtema). di p. xvi-112. 2 flarl euUe tomzzo e sulle fiiiestre, e nei cortili.Coltura e descrizione delle principali speoia e vanóte, VII1-Í98 di lio indsiom. 2 60 di A. Pucci, con pag, Planista Piante — di L. Mabtrwli, (Manuale del), -• (Vedi Floricoltara). Industrian, coltivaáone. raccolto Plante di zione, G. Gorini, nuova edizione,di e preparapag. ii-144._2 — 20 completodei Elenco 4«l RmUMbso zUnl. BMiterlall Moepli. 4«ll« MMr» p. X-33B,238 inc. e 2 ta?. 5 50 sMUtlta e deinng. Gallizia, Mamudi ? — Travi metalliei). ¡Vedi Peso dei metalli RetioríoB, ad uso delle Scuole,di F. Capello, p. Tl'-122.1 50 — (Vfldi Arte — del diré Ritmiea — Stiliatica). di),dell'Av- — mobllfv RIoehezza (Imposta aui redditi vocato R. Brun:. {In lavorfl). (Vedi — Imposte dirette). Dott, faloi^raao*, RIoeltarlo Rlscstdanaento Lmfll SaSSL di p. VI-150 2 Tentll^xlaae áe^ll"«bleaÉl e mki- — ? 4 Wii, delProtR.l'EBaiin, 2rol.,dipag.x-3^,Winots. Rlsoosalane (Yedi Imposte diretie). "l'lnif*«le. IMllaa* del Prof. F. Bek(Stona del), R1aorfflm»io — di pag. vi-láí 1 50 Sloria Storia (Vedi itaiianál. e crondotiia dei dlplBll,del Conte G.Secco-SüABDO, RlaUara(«re 2 rol,,con molte inuísioni. (In kvorol. ruloB*l« Rllrtloa Ni«(rlea e itaJItUM, del Frofesgore Rocco Mcrari, di pag. ivi-219. 1 50 Rettorica (Vedi Arte del diré Stüistica). roLiur, — — — — ¡Awiamento Sanserll* — alio studio del),di F. G, FOMI, 2" ediz..rifatta, di pag-. xn-S4 3 (voL doppio) (Vedi Storia comparata delle tingue ¿lassiche, oee.). — .... — (In laToro). deUTng. E. Maiuzza. (Vedi IVofumeriaj. Scavekl (Manuale peí gísoco deeli),di A. Seqhigei, SasonerU, — 2 50 191 illnatcaíioin su i principüideatida (Manuale di), Ferdinaiido Masiello,di I. Gelli, p. viii-19f, 66 tav. 2 50 oon Selcoia di T. Carnetali, pag, it-140. 1 50 delle ananie. Solenie natarall. An(Vedi Anatomia cmaparata Botánica tropología Batüriotogia Beatiame di pag. SchcfBiA Xí-2^, con . Italiana ~ — — ~ Chimica — Fisiología — Chimica agraria Gristaüogr^ia Flora italiana Insetíi Qedogia — — — — — íüatwaliata Mineralogia Microaeopia Pomdogia Protistologia Zoología). SeoUara. Scoltura italianaantica e modorna, atatuaria ornaméntale dell'Archit. Prof. A. Melani, di pae gine xviii-lÜG. ata 56 tav. e 26 fig. intercálatenel tostn. i — — — — Seoltnra In artistiche Serlltnre — — — (Vedi Decorazione l^no. e — industrie FMefmame). d' aflitrl (Frecetti ed eeempi di),per nso - dd Ftodello Scuola tocniolie, e conimerciali, popolari fosaor U. Mafpioi,!, di pag. vin-2(JÍ I 50 SelTlevKnra, deH'agron.A. Santilli, pag. vm-220 e 46 inci^oni t.3 Seta. (Vedi Industria deUa seta Baehi da seta — — — Tintura delta seta). Elenco 21 completo dei liamtali Soepli. (In lav.),1 50 t»d. di Balzanl Slderarsia (ManiiaJedi),dell'Ing.V. Zovpetsi, cod tnolte illustrarfoni. (In lavoro). del Capit"no L. Gatta, di psg. Tm-175, SlsMaUrI«" 1 50 16 incisionie 1 carta con Vuleamimó). Meteorolooia (Vedi Climatología del Dott C. Cali.Iano. di paS*ec*ral d' arfeasa, gine 2" riediáone 6 tavole uon xvi-276, litografate, - - í, di DowBBM, — — — 3 veduta — (In laroro). (Lo) e le •"« Spettrasewplo appII»zl»Ml, di B. A. Proctor, traduz. con note ed ag^unte di F. Poiuu), 1 50 di me. 51-178,con 71 incisioni o una earta di spettri, -^ AatroTuymia Gravitaziotiíi. (Vedi (?tii«a8Ííco Cicligta Sport. (Vedi Cacciatore «•olaiisBM. — — — — Scherma). 1 50 di F. VlBSILn, di pog. Tni-176 di geogra/ía Prontuario e statiatiea). (Vedi StcnrlHcrla. (Vedi Industria síearica). SMatnil. (Vedi Araldical M. Tessaroli di G. GioRaETTi e SleB*gr«a", SMtIatloa, . .... — {se2 il d i 200. condo sistema Gabelsberger-Noe), pag. Stlllatlca, ad uso delle Scuole,del Prot F. Capello, . 1 50 di pag. xii-lM — (VediArte — , Sitmiea. Rettoríca L'Oriente Vol. L Antieo, (Elementi di). 1 50 progpettostorico,di L Gentu-e, di pag. sn-2:H Vol. II La Grecia, di G. Toniazzo, di pag. n-?l6. 1 50 St*ri» del diré — — •?!"«• . . d«le ilelle lin)(ae elkialehe « «OBÉparaO LetMre elementan del Profl G. L ASCOLI, 2 Toliimi. (In lavoro). SÍMrla ?e0-latl"«. (Vedi Sánscrito^. SMrla c croaol*)(1n aaeilloeTale — ti ??•deran, in 1 50 di V. Casaobandi, di pag. xvm-201. tav. sinottiche, SMrl« deH'arte aitliUre aotlea e BÉsJerBa, di V. di pag.'Vin.50L5 50 R0B8ETTO. con 17 tavole illustrative, J«ll« giasMliu. Sl*rl« (Vedi Gintuistwt). Storla iullana (Mannale di),di C. Cantü, di p. IV-ieO. 1 50 StorUi e cronologia). (Vedi Risorgimento ce — — HUtrí» della ?mslna, Üott A.UNTEEtfiTEIHEB.(IlllaT.), iialarale. Storla ¡Vedi Sdenze jtaturali). S(ran«ii(azl*D« (ManuaJodi),di E. Prout, trad. itaL di pag. x-222. 2 50 95 esenipi, noto di V. Riccl con con Cantante (Vedi Armonía Ptanista). — — — de! Prof. G. Cantoni. di p, iv-178,con TaehROiuetrla. (Vedi Celerimensvra). Tabaecs, Taffiio Turlle eMifc"t«na ferrcTlarle. « di blaiteherlB, 9 inc 2 — (V. I)Íttgi»o). (Vedi Tnttportí). Elenco Marewüi Roepli. ron^hl. (Vedi Ftmghí). (Vedi Notaro). r«gÍBlr*, bollo, eco. log'irilBilche.(Vedi Logaritmií. T«rtaH Taas« completodei e il Tavoie T"v*le (Vedi Ceíerímengura). lerniiii«i«ClantoBetarla, di O. SaO luelieanietrlche. Tccaolo^lft e CHETTi, di pae. xrT-19a di D. V. PlCCOLi,di pag. iv-120,con Tclefano. Teie^raa*, di R. Ferrini. di pag. vl-318,con ailabra "Iell« TelewelriB, di G. Bertelli, di pag, xiii-145, con Celerimenaura (Vedi — In dUtanie 12 95 iiia 2 — — — ifnerra, zincoüpie 2 — . CompenaazUmi — 2 38 inc 2 eTrori — Diaegno topográfico). di C. CattaNEO, di p. x-196,con 4 fig.1 50 TerwadlBaoilea, (Vedi Dinámica). — (Vedi Sismologiá). (Vedi FUatnra). Terrcaiod. Tessllora. TesUiiucnil MNA, B (Manuale dei), per S. Allocchio. L. Sb- (In lavoro). (¡áamiale del),di Tlntore dei Dott cura R. 3' Lepetit^ ediz-,di pft- 14 indsioni (voL doppio) 4 studio chimico di T. scal, Patecnico, ?«!", 5 di p:^, XVI432 G-uida cbi fa I. a TlMarrnfla. etampire. stampa per Autori ed £die Correttori, Revisori, Compositori 2 50 tori,di S. Lanci, di pa?. 280 x-279, Sne della liara con — — — — Top»graa"" ?errori (Vedi Celerimengura — Compengazione Disegw" topograiieo Tdemetriái. "li R«wa aaUea, di L. BoBSABí, con Topo^aBa ilíustrazioni. (In lavoro). moeeanlee TonilMrc (Guida pratica del),OTvero sulla cosCru^one sistema único per calcoliin genérale di viti o ruóte dentato,arncclüta di oltre 100 problemi — — (In lavoro). di S. Dinaro. risolti, {Vedi Meccanica). — Trlg'OMOBtelrla. IVedi Geometría métrica)." f«rr*Flarl reelaail cd «pera' Trasporlli ll"rifl'e" itoni do|fanail. Manoale pratico sA uso dei commercianti e pnvati,colle norme delle per l'interpretazione A. tariffe e disposizioni G. Bianchi, coa vigentí, per di pag-, xvi-152, 2 carta delleretí ferroviarie italiane, una Travi Bietalllcl eoiupvBtl (Momenti reeistentie Peei dei),del Prof. E. Schenck, di pag. xl-IBS con lOfig. — e ~ 1 tabella per la chiodatura (Vedi Peso dei metálli ?Jntia — 3 50 Resisterua dei materiaiil. Deflnizione, Dimonsioni,RappreaentaG. zione,Problomi, deU'Ing, Bertolini, di p. x-12444. 2 50 Ufh easleaslone (Industria dell')e della paaaa delle TtaUi e del Frofl L. Fapadefrli erUinTli (In lavoro). EELU. aasainle. Meneo Valli completodei Manuali Hoeplt. 23 ?.«?ibarJi, di SCOI.ABO. (Vedi d'zíon. alvino). VialorI pabbllcl (Manuale per l'apprezzttmento aei) e P. le di Dott. Piccineu-i. xiv-'236. 2 50 Borsa, pper oporaz. VnloelpedUnio, di A. Galante. (Vedi Cieíiata). (Vedi Riscaldamento). VentlIailaDe. Verbl di P. Rpasnotti, secondo le (I), grecl anomall Qramniaticlie di Oobtitjs e Inama, di pag. xxiv-107. 1 50 da Veralcl, lacche, naatlel, Inohloslrl ataaiu, c«r«Iaeehe « deU'Ing.Uso (Vedi Colon — proJatlI afBul (Fabbricazione delle), 2 Fobnabi, di pag. Tin-2ff2 e — Yemkii. Velerloarla. (Vedi Bestiame Igieneveterinana'k Vlnaecc (Pabbricazione doUe). (Vedi Gognae). 2 Vina di (íBAZZi-SoNcnn, di pag. xvi-152 (II), — — .... Vilie«l(ara. Precetti ad nso dei Viticoitoii italiaoi, del ProC O. Ottavi, rived. ed amplíalada A. SrRtccHi, 2 3' ediz., di pag. vin-184 e "^ incisioni Anaiigi del vino Cantiniere (Vedi Endogia liíalattie dei vini). Vaaabalario ¡NuoTO) della lln|;aa ItallaBa, di A. Straccali VoI. di ciña 1400 p. (In lav.). e L. Gentile. dalle precéduto Volapuk (Dizionarioitaliano-volaiiük), Nozíoni compeudioae di g-rammaticadclk lingua,del dell'inventoreM. Pro£ C. MATTEt, seeondo i i)rindpii del líiiitmario ed ScHLEYEB, Volapuk ad uso a norma dei francesi, del Prof. A. Kbbckhofpb, di pag. XKX-lt)8. 2 50 del Frof. C. Mattei, IDizionario volapuk-italiano), di pag. xx-201 2 50 K"nuale di conversazione e raccolta di Toüaboli e — — — — — — italiani-yolftpük, dialoghi per cura di M. Rosa Tom2 A. di H.4SI e Zambelli, pee. 152 ValcaDlsoi*,del Capitauo C. Gatta, di pae. yiii-268, 28 inciMoni (Vedi Sismología 1 50 con — 50 Meteorología Igroscopi — — — Climatología). Zlaootiala. (Vedi Artigrafiche). Zoolosfa,Proff.E. K GíiaLiOLI e G. Cavanna, 3 vol.: L Invertebrati,di pag. 200, con 45 figuro 1 50 n. Vertebrati. Parte I,Goneralitii, (Peaci Ittiopsidi di ed Aiifibil, pag. xvi-156,con 33 incisioni. 1 50 ItL Vortebrati. Partell, Sauropsidi, ¡RetTeriopsidi tili,UecoUi e Mammiferi),p. xvi-200 con '^ inc 1 50 ImíxUsamatore (Vedi Batteríologia lista Natura... . — — viaggiatore — ZaaiecniB, — Protistologia]. del Prof. Tampolini. (In lavoro). degliAutori. índice alfabético Jkqn* C. Idicroacoplo. pof- 1( Miar G. Eserc 1 llngua tedeaca Advoco K Chimica i a^íiia, 11 Air» G. B. GravltMione MlKrtl F. II beatlune e l'agricoltura. t ) MbtohiftDlrltto clvlle «bM fl. Fiaiolocla II JUuiuuIrl P. E. Infezioiie, Dlsln/eElone. 1" FarmocUta "Haniule del).1( Allocchlo S. TeetameaU 2 Aloi. Olivo ed Olio 1' Umbroaall. NamiemaUca I' Lettemtura i' islandeae Inaiigi. Hanuale del Uarlao lí AntilllA. Dieagno esometrico. I Via C. Díeíoii. fijbllograaco. ) ' JUH graHvlia,mm. Aatíilérl F. Qeom. i: projettiva deBoritílva Geometría 1. Geometría anallt. d. plano I^ Gsometria analit. i apaílo 1. Atsoll G. I. Sloiia comparala dclle llngne claaslehé e neolatine 2 Alian!. Debito nabbllco Ital. Banarliri P. Ualattle arlttoga. . . . .... ? ? ' - ' . .... ~ ... . — . . . — — ' . mlclie. Baltoiir-Stewart Fisloa Ball J. Alpi (Le) : Batí fl. SI*H"I. Meccanlca li Bdiani A. Shakepeare í Biral U. Igione veterinaria. i; Birih M. Analisl del vino : Belllo V. Uara H (11). (Jolombo Criatoforo Ballotti G. Luce colorí. .V e BelluDmlnlG.Cubaturaleenami Peao del metalli U 1( Falegname ed ebanista Manuale II deli'Operaio Fonütore 1( , Banetll ]. llei\oanlca b Berielll G. Diaegno topografloo I Bertain G, Telemetría 2 Bertoiini F. Storia del riaorgimentó Italiano 21 Bartollni G. tTnlt" aaaolnte 2 . . . . . . . . — . . ... . — — '" -? .... — — . . . 19 Psicología — Cantoni e. Física. Tabacco (U) Prato (11) — . — _. — . . — — — . . — — . . ... . . ' ... . — . — . . ' — fisiología 3 comparata pae. BathHii. Pleeicoltnra. IB Bligl G. BibliotecailD (Uanuale del) 5 Bianahl A. G. Trasporti, tadlTe, 22 redami, oper. dogan. DiE. Alpino 8 Bi|HUid-Saria*iiÍ. Bosk. Iglene privata 12 Bailo C. Dlsegno (Princ. del). 8 Banblcd L. Mineral, genérale 17 Miner. deacrlttlva 17 Bonacina. Fotografla d. colorí 10 BonetU E. Slsegno, tagljo e 6 cnnrezlDue di biancberia. B Boilul P. Anim, da oort. domestici 6 Colombl 5 Borlatti F. Ceierimensnra Banari L. Boma antlca. Z¿ E. Gioielleria e OreflBaull 12-18 ceria IB Browi. 500 Meccaniami Srunl F. Tartnfl e fnngbi. U-21 13 Bniiil E. ImpoBte dirette. ContabilItA dello Stato 7 Cataste Italiano 5 B Códice doganale Klccbezza mobile 14 C. Soocoisl d'urgenza 21 * infenni a Fnlmlnl e para11 fulmlnl 8 CiMitrinl G. Aptcoltara 3 Antropología 5 eR. CiMttrlil G. Batteriol^ia C. 15 Cantoni Lógica ~ H b e ... — .... H. Anatomía Balt* Frumento . a 10 2! 19 11 Maia Canlinl P. Igroecopl, Igromeatmosférica. Umidit" tri. ClRtú C. Bloila italiana. Capallo F. Bettorica . ... 20 SI StUlatlea — CippeNattlL. Letlerab a portogbeee Clraul 0. Ostrlcoltnra 13 21 spagn. . . . , 14 18 i índice alfabéticodtgliautori. "U M«riaM GuMi F. Agroaopuf' mlÁ DoMáM. ? 20 Shatspeaie Estinio nirale CiTMniU. Bclenia di SnaozeCiaurudl V. 8tari" e utono- 1( EngiclOMdla IMianala 2C logia GltuÍMO C. Dinámica 21 í Erada 6. a«Dmetria pratlca Erren A. Plcoote Industrie. FariUi 6. Igiene pubblica. Fealni C. LetCecataia Ital. F«rrvl 0. Alte (L'l del dlre Farriil C. Dlrltto lOmano II Digestp FWTtai H. ElBttrieitA -^ 2¡ 2i Termodinámica Cavaiuw 6. Zcrologla Ctnsiin-Pgrti A. UaccUaeagri— lí C. Loglsmografla Blave l! dampoll D. Letterature Clgnonlk, Ing. navale (Pran1! luario dell') U K Foaologla gisca Qiiquiítl Colombo (I. Ineegneie clvlle \i (Uanaale deD') . . . £letlTld9ta(ManaaledeU'¡" — Combonl E. Analial del vino — i lí . ital. ConiiariT. arammatica S. latina CmhoII Panologla . 1( . Letteratura Norveglaiia e Danesa Contl. QlaidiQD IníantUe CmIuiiI F, P. Diritto costitnztonale Diritto internaí. prlvato Dlrltto interaai. pubbllco Cm» L. Econamia política Ciwroni I. Alpl (Le) CrotU F. Campeos, degll eirori Cuil R. Rellglanee Ilngue dell'Indla InKleae LinguB d' África Dal Pin i\ Pnts. Cognac, Vi. . , li ( í . ! — 1 . ' Letteíatura . . . 1' 1' Rellgione e lingne dell'Indla Inglese Lingue d'Aírica Lu|M P. PomelDgla arijflc II Se MarcM L. UeteoiDlogla H Oal . — CllmaColDKia De Starlich.Arabo ¡MU Kharidag.Arabo . ' volgare — - . DI Malo F. Pirotécnica INnro 8. Tornltore meccanlco ? . . . . ... ? — Stenografla . . . 21 ... II i e aconto . . I' 2 li 2C earattlA.XotaTo(Manualedel)17 1( Ganier-Vallettl.Pomología Garollo G. Atlante geogiaflco GaHliia. BeBletcnza di mater. . . — — Atlante geogiafloo-atorloo * deiritalla t Dlzlonario Keograflco di geografla. It Prontuario If Garulla E. Orologeria. 21 Gatta L. Slamologla. 2t Vnlcanlemo Gautaro G. Uacch. ehiDchlsta II 11 GelliiBA. Oeografia flsica. 11 Geología i Galckih E. Cartografla 11 Geill C. I. Qinnaatlca. . - . . — . — vo^re . — — II II — — GagllardiE. Inteieaee comn- . — 1! If Indiana — Oabelabaroer. Uit'ología — — It (! . — Galant»A. Ciclista GaUetU E. OeograBa D* GutwniUt'jL comparata — 8 7 a S ElettrlclBtalUanaaledell') B Snergia flalca, II Galvanoplástica 211 HiBCaldamenta e ventUaa. 32 Telegrafia FlorílllC. Omero 17 FolM Branl. Tartnfl e fnnghi 21 Foraitl A. Mitología greca. VoL I Divinlti e rol. U Erol 17 17 Mitología romana 23 Vernicl laccbe. Farnvl U. e IC Fotter M. Fisiología E Cacciatore Frinoeiohl G. U FrancaiohlBl F. Insettl atiU. 18 Insettl ooclvl IC Frite, Filosofla morale \i FuniiaalllQ. Paleografla. 20 FumlF. G. Banacrito 7 FuDiro A. Coaclmaülcne. (Man. Gibba L. Chlmlca del). «I Seta (InditstrJa deUa) ..li falelflcaAdolterasioQe e S Elone degU aUmenti. . mercaotile B Di Bnli A. ContablliCá . ... — t — . . ... . 1" — Oimlin). Ungue etranlere Oa Amtuiu. mlliUre Marino , — CattOlini's. Halattladeiviid! 1! , . . element. Cbleu 8 11 19 13 14 8 . índice alfabético degU a^tori. del- I. Aicheologia GepUli MafAoliD.IatiC.delloBtataiKig. 18 Diritti e doyeri 8 — — Oeogr^a claaaica SantH* I. Atlante Oieci e EoDutna — Storia 1] dell' Arte i Gentlls L. Vorsibolario iüiliano 21 GeütroH. Naturalista viag,. ]' I! ImbalsamaMrB 21 E. H. Zoología Glglloli lotograt. ) Glapfl L. Dlzlonaiio 21 G. Btenografia Giorgstll « GilM V. CompnUeteriii ? d'affari 20 19 Maiigl L. ProtÍBtal"KÍa MaliátUB. EtnogiaSft. Maiettl L CaaelBcio. 2: antici Scrltture — 'lamia E. Cotpi graaal. iDduatria ateaiica 9 6 . . . 13 - . 'T — Esglonería ... 11 GlidilMB W. E. Omero Gorlil G. Colori e vernloi. .... — ~ — — — , , 11 t Conoii di Uetalli \i preilosi...'.'.'.'. pelli - . ; . r oiu Fiante Pletre prezloBB aruil-SonAii. Vino {UJ ... - . . . a . UMurdo 0. Meroeologla .... . . . 16 C. ñrltto ecdealastlco Oriaadl G. Celerimenaura Ottavl 0. Enología 3 8 11 IS 15 20 , . . . 1 8 S » '.'.'.'.. 5 OtIiBO G. Pagan! C. AsBlcurax. eul vita. * PaoBnlnl A, Letteratura 14 fraac 14 Letteratura tedoBoa. PipareinS. L'va pasaa e (ratta 22 17 Palumbo R. Omero 8 razlooale Aritmética na. 8 .irltmetica pralioa , 8 Paolonl. Dlaegao aaeonomet. 12 tedeaca "avia L. OrammaUca 12 Orammatlca spagnnola Blblt'ograflá! — .... ~ . .-. — 7 . — . I» HaMlT. Bachl da aeta dei fabNIscoU V. Economía Hgpot — 14 20 8 . i; R. Atlante geoer. iinlv. ^ í Eaeroizí geogriHoi KapB W. Antichltá prívate del í Bomanl KrUliflkeG. M. A. Curve (Trao1 ciamento delle) Lamí V. Métrica de! Qiecl e 1( dei Bamaoi Landl 3. Tipagraña 2£ tedeaca 11 Lwige 0. Letteratura R. Tintore 2 Lepetlt aavale 11 Macchiniata LIsnarDlD. * I. Astroaomis K. Lockjer Lombardinl A. Anatomía pltt. ! LoHa L. Curve '• dalle). (Traoc. Macchintala e htochlsta. If Laríg. Dirltto ammlnistratlvo t Liwafa R. Oramm. mod. V¿ greca Qrammatlca 1! nimeaa . "''.^''. r*'. tghe'..".''. 18-19 ... — :. 14 18 6 18 23- . . . -Logioa 15 - Grolhe E. Pllatura,teaaltuia. II 11 Gniig G. aeoerafla f Gualta L. Colod e pltture. I HoflnilU. Enciclopediaualv. '? HoDker I. D. BoUnica Huguai L. "s«rciai geograficl I Imperito F. Attiesiatnra navi ' I' Imini V. Letterat. greca, 1" Filologia clftaaica Ittal k. NaturallBti vlaggiat.Jl ! J«nl(ÍBF. ElettriciC» Iwoiu W. Staiiot. Econ. poüt. ( . . - 1) li 2i iDdnstriali 19 laraal. Lingue atranlere larolllaoF. Letteratuia franc. lardlIaE P. Ingagnere civile. L. CantanM Martifgli Pianista JatUi C. VolapOkfDlzion,). MaiioGDOIo. Legge jLa nnova) e proy, cmnunale aonotata lalinl A. Scoltara italiana Architettura Italiana Plttura italiana DecoraE. e indua. artis, Honichl H. Anticiilt^ prívate dei Romanl MerCBBU F. ParasBiti deU'nomo Mutloaa G. Fotogiafla "-'er L. Métrica dei Graol e ^i Romanl cr 0. Logaritmi ?ri R. BitDiica .... — Proftitnerlá - . . - . . . .'.'.'.12 Paioal. TlnCura seta 6 Paveil A. Chimlca 5 Pedlclno H. A. Botánica 5 Diii R. Calligrafla L. CompntlBterlB^B'3IUl S . . .... ~ tUeo loepll ^ CASA Senza EDITRICE TOnteria la CASA HOEPLI EDITRICE HOEPLI ocoupa posto considerevole nel movimento editoriale del Regno. Non c'h ramo del sapere cho essa trasnuri di coltivare. La celebre colleáone dei HnnBalt 8ua H*epll dimostra questa in evidenza dalle altre sue reritá,la onale é measa aocae scientifiche,letterarie, copioae putblieazioni, arüstíche,eca, formanti uíaaciiiiauna come: npedale biblioteca, nn la Biblioteoai la Biblioteca la Biblioteca la Biblioteca la Biblioteca la Bibliotheca Romano técnica, giuridica, scí entine di Belle o -letter aria, Arti, geográfica e stoñoa, Scriptorum Graecorum rum Hoepliana, la Oollezioitoina ecc diamante, Le et HOEPLI CASA EDITRICE si ^Rilmente trovano in tutte le citt" d' Italia e dell'Eatero, e oeni libraio solvibilee in relazione con essa. CASA EDITRICE La HOEPLI riceve anche ordinazioiii directamente dai signori privati,e le eseguiscocolla masaima di porto. puntualitá fra7t¿he pubMicaáoBi deUa $p^ che la gratis Leggereattentamente Casa a Editrice HOEPLI chi ne f^ domanda Cataktghiperíodioi' pubblicae spedísce cartolina. con semplíce i ITALIANA ED ESTERA LBRBRIA e Importazione) (Esportazione La librería d' Italia. Non SOEPLI h piü fomitc v' b pabblicazione di qualsiasigenere \% qualo alia luc6, da noi, e nei paesi forestieri, che venga licevíi snbito e pronlAmento nietta non rete dei -suoi rapporti h cosí esteaa altra libreríapu6 vantare ala d'EoTopa d' América, tenoediari,qualunque agginngere che tiene vlti, onde "rd ancbe EOEPLI e ramo raeilltazlvnl a di serie di volumi, o ciali qualsivogliaramo no- piió dei piü pronti La e vastitii grado, altresl,di iáre le d'"eqalsi* a quanti le si rivol- HllaMO, staccati di estesissimo comunicazioni sue dei piü completi direttameute in per la compera dei volumi o, eziandio del aapere. u Hoepli ha ordiaato il quale speciale di esportazione, eseguisce assoluta le ordinacon rapiditñ. ed esattezza dei signori Glienti, e cura zioni infinitamente movimento librarlo, questa parte del suo vasto si che le manca mai non nessuna blicata pubopera, in Italia, la quale Interessi molto o o i paesi forestieri. poco ' La un delle dei suoi rapporti la niettono su pubblicata. 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La Casa Editríce Soevli L'osito slraordinario del periódicoI.» Siarlone, o cioe, 1 favore immenso che ijuestó periódicodi mode ha destato nel pubblico,per la eleganza b por la noriti delle siio toilettes, " modelli di oggetti domestjci che osso la abbondanza e per dfi con cbiari e dettagli (parte di cui difettano.in genérate, appositi di mode), Ha obbligatola Casa Hoopria gil altri jornal! al quale sonó prégate di organizzaroI'UfíidoPeriodici Hoepli, rÍYo1ger»itutte le signoreche deaiderano abbouarsi aUa Sla^?•net e. m abbonate, desiderano achiarimenti o informaüioni. Colla SUglone la Casa Hoepli fa abbonamenti e distriche esce íd franceee il 1° o il 16 la SaUon, boisce puré d'i^imeso; como oseo in italiano il 1° o il 18 d'ogni mese, la StMffiane* la SaUsD Cosí la Sm^'Udc come contengono ogni anno: ? 2000 IncieioDi. 36 roodelll da Ugliare. e Tlratorft 200 figurlni caloratl,12 appendlci can disegni di lavori fenuniíiill. ecc. 400 — oopie In 750,000 inao 16 In luíla llalla Oraude Piaoola A tutte edizlons L. adlzloue Ilngne. Smuiln L. 9 — Trimalri L. 5 2 50 * — — 50 ,"4 "8— le abbonate dono, ogni meae, 14 qniilunciueBla l'edlzlone preferlto,é dato in in cromotipia con ie miBplendido Pn*r«nii aso gliorlloaeltei. Gratis saggio della Slafflone L'eccellonte periódico I netti e alie giovanotto d; : Numeri di , ^ dirita,e o dolía Solsan. „ forte fra mozzo l'intoressede' suoi giovanilettori. 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Conplatt Ni olnii 18 («o. di 60 pag., foraiintl 2 L' ultimo - fasoicolo Prezzo si ral. di oKre pubbliclier" di sottoscrizioneL 18 nel 3000 ptg. 1894 anticípate La Piflflola Enetel"|"edia tfoepll d ^reme dichiararlo súbito una e compilazioQe fatta in fretta o in non - - üiria cul materíale . tolto qua e li,senza alcun criterio dirottdvo e flcientiflco, dalla jjreeedenü Enddopedie uniTereali ; h un'opera nuoea di massima opportunitíi e importanza, esaa anni. É nn lavoro e rappresenta il lavoro pariente di otio in gran a l il loro origínale, quale portarono prezioso parte contributo chiari acienziati e valenti spedalisti delle vario materio trattat*. A coordinare e completaretutto il vasto la necoiísaria uiiitá di metiidD uirarono materiaJe.a mantenere cosdenzosa, aaaidua,e la rigorosa piü s^dalmente la cura predsione del Direttore, pro£,dott. G. Gabollo, autore del Dlilonarl» recente (nella oollei^eagrafleo antveraale ch'ebbe straordlnaria zioBo dei Manuali una e meriHoepli), tata fortuna. La Picoola EDclcl»|"e4la HocbII in íUOO racc(^lie con capagínettea due colonne,divise in due Tolumi taacabili, oltre 200,000 ratt«ri fusi apposÍtament«,oltre 100,000vod con definirioni; nsponde a iiiii di due milioni di domande riguardanti la letteratura univeraale e lo sus piü noteyoli produmanifestazioni, rioni,la sciema in tutte le sue piü svanate il le arti meecaniche,la geografíauniversale,la statistiea, commercio, la storia,la Uografiaatorica e contemporánea, la bibliografia, la pronunzia det nomi stranieri e taite altre fra cui anche il significato coae (e lorigine)di quelle ñrasi e di quei motti non italiani.che con freqnenzanelle nostre tonversarioni, nei nostrí giomali e nei noatri libri si dtano mttíÍMf» in parvo. e si ripetono: insomma un vero * , @EP^ foglidi sagglo gratis HOEPLI, Milano. Chiedere due atla Ubreria Editríce
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