Manuale del Cacciatore

HOEPLl
MANUALI
G I Uh
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1
'1
MANUALE
OACOIATORE
aE-I.[|3RAI0
UULLA.
REAL.
MILANO
,
D5,,.*JnGoog[
I'ROPRIOTA
LETTISRARIA.
IN
D rC K
PARTE
Prime
'^^
PRIMA
nozioni
1
!1 fucile
B
Alcune
Lu
dille delle inveniíluni
sceltu
I(i
iJel fucile
17
T,e curiche
27
l.e
'i'i
polveri
II plonibo
Le
4!
eil i curluncini
borre
41
l.e cartuccie
-I!)
Rególe sul liru a volu
EspedlentI peí Itrl tun;;lii
.
l,a
II veslllo
Doveri
e
de!
io
lu calzuturu
SU
iiacclotore
PARTE
II
í!
puliziü del fuulle
SBCONDA
9fi
cañe
11 Braceo
italianu
II Braceo
legeeru
fls
1D2
I" Heslone
.
E Setlers
11)3
106
.
I l'oinlers
!IS
)1 Retrivier
114
Urucclii
lij
Altre
stranieri
atroniere
razze
II Baasotto
I cani
121
da
segullo
L'istnizione
l/elá
del
Il«
del
123
123
cañe
ISK
cañe
(,.;(,o.iH.Si
II Furetlo
Í5Í312874
PARTE
TERZA
sdvugííinu
I,u
l,u Beccoccld
11 Cfoccolone
[| Beccaccino
II Frullino
.
I,u Pernice
.
Cotupolce
I,a
l.u
Quiijiliu
u
l,e
I Tordi
.
t.e Loilole
.
I.e Gallinelle
l'ivieri
e
Vunelll.
I.e Colomhe.
i4¡ Pernice
1
Kag[ani
II
.
ino
.
CinRliiuli
II Camoscio
II
á'i
e
Conigli'
PARTE
PARTE
QUABTA
QUINTA
L;
il
Eceole
si
non
diandoíii
si crea,
insigni. L'uniua
ed
Innga
una
Del
si
di
rendersi
Nella
meglio
di
potevo,
daré
indicazioni
che
pareva
lavoro
di
Peí
sonó
ho
calendario
attenuto
a
e
mentre
plagiarla,
il
aumenta
lo
curando
pericolo
e
quanto
piíi
stile, ho
cercato
la
o
meno
tiitto
quelb
iii
opportuiio,
pagine.
ornitológico delle
migrazioni
qnello
dal
glioli,apportaudovi
le
interessare
quíndi
trascurato
e
selvaggina,
maggiormente
superfino,
pocho
qnando
parole;
facile
compendiare
possono
ed
rai
arte
con
di
raeno
le altriii
fucile, i cani
che
i cacciatorl;
di
non
il
per
con
appreso
confuso.
e
necessitá
mal
decoroso,
poco
oscuro
il
discernere
abblamo
si niba
non
di parafrasarle
all'essere
piíi
pratica.
riportano integralmente
oltre
nei
stii-
autori
da^li
stá
quanto
attenta
resto, creda
il cercar
un
diflicoitá
aggiungendovi
vero,
biiono
;
perché
compilarlo
bisogna
il
pigliare
cacciatore
del
freqiienti citazioni
delle
non
di
Mam/ale
promesso
spaventi
manuale
iin
Commendalore,
Sig.
Pregiatiss.
eompilato
pochc
varianti
che
Prof.
mi
mi
riisoro
seiubrate neeessarie,
ed
aggiungendovii nomi
vol-
gari e le indícazioní sulla abbondanza.
presumo di arer fatto un biion lavoro;ma
ed iu
Rpern che possa riuscire abbastanza iitile....
questa fiducia ho l'onore dirmi
Non
Roma,
1 Ottnbi-e ims.
1
HOEPI.I
mila.no.
filioDfiTotissiiiio
i
GlUI.IO.
j
L"
PARTE
PRIMA
PRIME
Si
ma
attitudini, non
la campana,
poeti:
colpí
sí
non
neces-
in-
ad
di fucile,
diventer^
cacciatori.
Invano
il
"
voudrais
'
la
"
eelle de
od
arrívare
dei
ma
le
senza
sí potra mai
e
Tcsempio;
teoría
la cacuia. Si spareranno
girer^ per
mai
piü della
e
artistl
nasce
speciale vocazione,
una
tendere
si
motto,
fa
senza
sarie
si
cacciatori, come
nasce
teoría
la
NOZIONI.
é
Se
o
fosse
per
ma
non
se
ne
'
avis
mon
Questa
aprés
passione
troppo, direi
nelle condizioni
potra
razza
/e
acquista mai.
avvilirsi
un
la caccia, é
buona
á
travaü.
la 9i
non
"
filsle goút de la chasse,
mon
l'étude et du
innata,
cattivo;
a
.des passions,
plus saine
l'uomo,
dalla
donner
non
seriveva:
genérale Margheritte
avrá
uscirne
un
mal
uno
quali
per
del
che
cañe
:
individuo
buono
dalla
cattiva.
lo
di
uno
due
conosoo
zio,
FuANCESCHi.
e
per
fratelli i
fortitnatíssima
le iiisistenze
combinazione,
1
a
2
Manuale
diciaasetteanni
del cacciatore.
giápoluto iiccideredivevse
stati capaci
di lasciare
e Dullameno sonó
beccaccie;
i fucilinella rastrelliera,
e far schiatarrugginire
tare i cani di pinguedine;
essendo stati
pur non
tmviati da altre passioni,
avendo sofferto
e
non
avevan
roíesci di fortuna, Andarono
visse lo zio ebe
ci fu cbi faceva
ve
in campagna
li condiiceva: spararono
trovar
loro
Anché
finché
la
ma
selvaggina....
ci si poteronoap-
e non
capivanoniente,
passionare.
AU'opposto ognuno di noi ricorderá qualche
vecchio aignoreii quale,caduto in bassa fortuna,
ha potutorinunciare al lusso,alie agiatezze
delta
vita;ma si é consérvalo per6 sempre un eacciatore appassionato.
non
ma
ne
Per la caccia si possono daré alcune norme;
intuiré.
molto, ¡1 píü,bisognasaperlo
Le
vono
carabine ad aria compressa e leFIobevt,serle prime lezioni:
benissimo per far pigliare
avvertendo
peró di non lasciarle a disposizione
succedei'edeliedisgrazie,
e perché
perchépotrebbero
i ragazzi
sí stancano
prestodi cÍ6 che posseggono.
Fate tirar inolto al bersagíio,
di preferenza
cércate che sian presentí
ai bersagli
e
niobili,
molte persone. L'avvezzarsi a tirar in pubblicoé
indicarvi i nomi di buoni
ed io potrei
utilissimo,
cacciatori i quali,non solo fanno una
pesslma
Parte
prima.
ma
sonó
incapacidi
figurauei tirial piccione;
che vi é chí li
colpireuna quaglia,se sanno
guarda.
Appena potreteaffidarealValliero un fucilino
di piecolocalibro ad un colpo,corto di casna
e
di canria,fatelo tirareagliuccelletti:i passerotti,
i culbianchi ed i pettirossi
fanno di sólitole prime
spese: non tratteneteloper6 molto sui tiri a fermo
e cércate ¡nvece di farlo tirare a voló quanto piü
prestopotrete.
la mira e,
pigliar
nel far partiréil colpo: voi,che dal
trovatala,
voló dell'uccellopotretefácilmente capireia difLe
prioievolte
stenterk nel
Qcolta del Uro ed il momento
a
pire,incoraggiate
opportuno per cole ben
presto vi
sparare
troverete in condizione di dover invece reprimere.
Le povere rondinelle saranno
le prime vittime:
verranno
appresso le allodole alia eivetta ed alio
specchietto.
11 fucile teneteglieto
duro di scatto.
Non gli date che tardi la doppietta,
sia per
sia anche perchéil giovinetto
ragíonedi sicurezza,
sapendo di avere un secondo colpo dlsponibile,
cuverebbe abbastanza il primo, e si avvezzenon
rebbe sfai-fallone.
La
facilitUcou
la
nel tirare a voló vi
riusciranno
qualei giovanetti
e ben prestoposorprenderá,
trete
far loro tirare anche
altano da térra. Le
alie allodole che si
prime volte l'allievoalzerk le
cercherá di tirare eppolne abbandonerá
braccia,
4
il
Manuale
credeudo
pensiero,
allora tírate voi....e
del caceialore.
il tiro
giá troppo lungo:
di dimostrargli
il
cércate
contrario.
Qiiando si sará reso abbastanza padronedelie
allodole,potrete inoomÍDCÍare a portarloalie
ed avremo
allora la prima serie delle
quaglie,
grandiemozioni. Non piü abbondanza di aDimali
cui poter tirare,
ma
su
selvagginafaticosamente
ceruata e di non
Allorché il cañe
poca entit^.
punta, avvertite di tirare con calma e di prender
bene la mira; sitúate bene il tiratore,
ed ordinate
al cañe
di dar sotto. Nove
volte su dieci,la
quaglianon avrá ancora volato per pochi metri,
che l'allievoavrá
tela
correré
tirato e...,
oíolto,
piü ancora
voi
sbagliato:
lascia-
del necessario,
eppoi
tírate.
La
lezione sará salutare;ma
dovrete
ripeterla
varié volte perché 1'emozíone del fruüo, ed ü
voló che ingaana di per sé stesso (sembrando
rapidissimo
peí célere batter delle ali, mentre
é di una
lentezza eccezionale)
agitanoe rendouo
impazienteanche il tiratore non tanto novellino.
ín questelezioni,
Siate severo
perché da esse
l'avvenire dell'allievo.
Bisognache egli
tiípenderá
sappiafin da allora rendersi calmo cosí da potersí
fare padrone della selvaggina;bisogna che ei
nulla megÜo della
si renda sicuro del colpo,
e
quagliapuó darglital sicurezza.
L'esperienzaha provato che spesso glieventí
del nostro spirito
aliapredisposizione
rispondono
—
Parte
frima.
1'immaginazioneha
caccia
a
e
specialmente
sul tiro. Se quando 11
un' influenza gratidíssima
vostro cañe
punta,non vi sentite sicuro e tedi sbagllare,
di tirare,
mete
arrivato il momento
lo farete
o
necessaria,
perduta la tranquillit^
la mira,
prima de¡ tempo o stenterete nel pigilar
cosí da non
riuseire a trovarla,E percíóche su
moltl cacclatorlha un'lmportanza
grandissima11
di caccia:
primo colpoche tirano in una giornata
confessare il loro
se lo shagliano,
non
vorraniio
l'attribuiranno súbito alia polvere
errore, ma
abbia contrihuito a
e dato puré che la polvere
errore
non
quell'
aapranno reudersi ragionedel
affinedi potervirimediare. 11
come
e del perché,
secondo eolpolo tirano peggiodel primo; il terzo
che le
peggiodel secondo....e convinti e persuasi
—
—
eariche
non
vanno, continuano di
errore
in errore,
fin
in un giornale
od
quandopensano a provarle
una
pietrae si aecorgono che el difetoxe nel
in
manego.
Non
dieo che anche
delle buone
con
polveri
in cui questenon
la giornata
capitare
vedremo pero in seguito
vanno:
come
con
un
po'di
il male venga
calma, sia faeiie Taceorgersi
se
non
debba
escluaivamente dalla carica
e
se
e
come
sia pos-
sibileporviriparo.
Esercitato l'allievo nella caccia alia
quaglia
converrk
feroiarvisiper un
po' di tempo non
esaendo prudenteil portarlo
né in montagna, né
in padule,ué alia uacchia,dove le fatiche aono
i perieoli.
maggiorie niaggiori
6
Manuale
del cacdatore.
Quando avri messo i baffiincomincierá il corso
deglistudi supertoh.
lotanto,caeciaudo alie quaglie,
glisai'á capitato qtialche
tiro alie tortore od ai pivieri,
ed
ed avendolo eseguito
anche alia lepre....
beoe,potra
esserne
Pu5
soddisfatto.
anche
trovato le starne,e se é i'imasto
aver
al rumoroso
inapassibile
a
tempo la
a
due colpi.
frullodi ease, ed ha tirato
tnerita l'onor del fucile
cartuccía,
sua
IL FUCILE.
Dal
prevederetali
risuttameati
qtiantoera
lontano il frate che, forse alcbimiando,
vide per
la prima volta detonare la polvere. Cosí eslama
Caotü neila sua Stona
Unwersale^ ed io credo
il
dover soggiungereche non
soltanto Scliwarz,
quale per combSnazione rifcrovóla polveredi cui
»
*
"
"
Marco
Greco
scrisse or
Dosciuta in Ciña;
ma
sonó
neppur
mille and
e
noi, dopo
fu
co-
averne
applicazioni,
prodigiose
sapremmo
immaginarela potenzaed i vari scopia cui gli
sonó
esplodenti
predestinad.
Dopo aver servito per la prima volta in Europa
nelle guerre del 1338, la polveresi vede usata
constatato
le
per la eaccia,soltanto nel secólo XVI, e far
diré al Montaigneche le armi da fuoco " hanno
»
cosí poco
salvo lo scotimento delle orecefletto,
•
chie,che
se
ne
abbandonerá Tuso
"
(!!).
Parie
io
queírépoca
Da
'cenno molto
7
prima.
prenderole
sommario
mosse
per un
arini da
sulle moderne
caccia,che puó dirsi incomíDcino
la
loro storia
dalla
della polveree del piombo.
graaiilazione
Sonó questi i due ritrovati a cui debbono i
eaeciatoii le armi che usano,
perché tutto il
lavorio successivo rappresentasoltanto modificazioüi e migllorainenti
i qualiandaron man
inaao
svolgendoai,
speeialmente
dopo la scoperta dei
fulminati
A
au
fatta sul finirédel secólo
D'Haudetot, nella sua opera Le íir
ragioiie,
di piombo,
fusilde chasse,trattando del pallini
ideati in Italia,introdotti in
dopo (1680)ed
che
scorso.
non
si
giunge:
"
in
nome
II dirsi che
elevata alia
secólo
un
nel 1692, lamenta
Inghilterra
il
conosea
Francia
dell'inventore
statua
nessuna
e
sog-
sia stata
di
qitelgrand'
uomo, rammenta
la pin ñera ingratitudine.
Nei pi'imi
schioppiTacceiisione della polvere
veniva fatta con la miccia tfinuta a mano, che poi
'
luemona
»
«
fu adattata
Al
leva detto tino.
serpenbraccio di ferro seguí la ruota, sulla
su
di
un
braeoio
a
quale,nel finirédel secólo XVI, venne pensato di
adattare la pietrafocaia.
le nuove
o fucile,
Dall'acciarino,
presero nomo
e
armi, chiamate prima sehioppood archibugio;
con
numerevoli,
ma
uon
mutamenti, si
importanti
arrivó fino alia meta
del 1700.
Tra le innovazionl tentate nei secoliXVl
sonó
da rícordare
quellefatte per
e
XVII
il caricamento
8
Manuale
del cacciatore.
dalla culatta,e
quelleper le armi a ripetizione;
i
di poi abbandonate non
permettendoleancora
sistemi d' innescamento,né la meccanica
troppo
elementare per consentiré la aoliditá necessaria,
mezzi semplici,
in poco volume.
con
Talché, laaeiato il pensierodelle innovazioni,
ríuscito molte volte anche
si limitó la
pericoloso,
ceselapleadideper incisioni,
produzionead armi
lature ed iotarsi,otteneudo 1'Italia,anclie ia
queste,il primato.
Alia meti del 1700 compaionole canne
a toridéate a Damasco, e fórmate da striscie
tiglione,
di ferro,attoreígliate
di un
su
mandrino,eppoi
sáldate insieme. Si ottenne con esse maggior resistenza in miaor volume, e la conseguentelegpermise i fucilia
gerezza, per quanto relativa,
due caune, prima inútilmente tentati.
i fulmiSu! finiré del secólo XVllI, scoperti
alie armi da guerra,
nati,se ne eerc6 l'applicazione
e
tra il 1815
ed il 1820
caccia col luminello
al
eomparvero i fucili da
posto dello scodellíno
della
ed il cappellozzo
di rame.
polvere,
É questo¡1 terzo stadio nelle armi da fuoco:
con
a percussione
e sembra
miccia,a pietra,
che allora aoltanto,
gli inglesi
(i qualíle avevan
prima trascurate)vi si dedicassero,portando
del ferro,
ntilissimeinnovazioni sul trattamento
e
il fucile degliinutilifregie dorature,
spogliando
in modo
esclusivo la potenzae la
per curarne
—
soliditi.
9
prima.
Parte
II
fulminante,aveodo reso semplice e facile
il sopitodesiderio delle armi
l'inneseo,
risveglió
e vari tentativi a queatoscopo veoretrocarica,
a
Dero
fatti ñn dal 1880.
Ho avuto oeeasione di vedere daH'armiere S. Pisa
di Pirenze
un
fucile che ha fermato tutta la mia
attenzioDe.
É
canne
un'
arma
ferme
a
due
alia
a retrocanea,con
colpi,
ed
cassa
meccanismo
un
le
di
di anello
aperturaa leva che agisceper mezzo
posto sul naso del calciolo.
v'é la seguenteiscrizione:
Sulle caune
»
Nella
Fusil
cassa
nna
Robert
B''
a
París
'
targhettatíon questa epígrafe:
D'OR
MEDAILLE
1834
ACAD"
DE
SO
L' INDUSTRIE
cíe
TÉ
D' ENCOORAGBMENT.
II sistema di percussione
é queilo
del Lefaucheus,
premiato4 anni dopo; soltanto i fori delle canne
anziehé dalla parteanteriore,
per ricevere lo spillo,
snl didietro,e glispilli
da
sonó
vengono eolpiti
due martelletti,
o cani,eoperti.
II sistema dei cx.ñ eoperti
ed ¡Imodo di armarli,
mi meravigliarono,
perché simili agliultimi adot-
10
del cacdatore.
Manua/e
tati,
e perchémi persuase che
ttitte le invenzíODi
soltanto applicazioni
di sistemi
sonó
posteriori
giá ¡deati e tentati precedentemente.
Fu di proprietá
del cai'dínaleFílippo
de Aogelia
di AsGoli Ficeno, a cui fu regalato
dall'Ambasciatore di Francia,
quando il de Angelissi rec5 ambasciatore della Corte Pontificiaa Lucerna per eoncardinalizioad uno degli
Orleans,
aegnare 11eSppello
Questo fucile,
premiato nel
1834, non
fu
poi
adottato peí volume e peso del
probabilmente
meccanismo,e venne invece generalmente
preferito
nel 1838 dal Lefaucheui: primo
quellopresentato
schioppocon le eaoiie sepárate dal massello,e
corredato di bossoli di caitone
talio traversato
da
con
fondo di
me-
che percosso dai
spillo,
cani,iucendia il fulminante posto orizzontalmente
uno
nel centro del fondello,
le cartuccie dal fondello me-
II Lefaucheux,con
tallico,
port6una
da caccia
come
vera
da
rivoluzíonenelle armi,cokí
guerra.
che
tuttavia glioppositori,
soliditáe sicurezza del
i diftítti
e
nuovo
Non
gli mancarono
misero in dubbio la
fucile,
esagerandone
negandonei pregi.
nelle cartucce a spillo
p^ difetto,
sonó:
relativo,
gliinconvenienti che sovente si verifieanointrood estraendoleancor
ducendole,
cariche dalle canne;
la facilitadi esploe
polvere,
dere cadendo per térra; ragioni
per le qualivennero
prestoabbandouate,dopo che il Lancaster
di Londra, presentó
nel 1852 un fucile a percus-
l'acceosionedella
sione céntrale con
estrattore automático.
12
Manuale
del cacciaíore.
deír
aperturadelle eanne, sia servendosi di molle,
deltecaiine medesime.
sia del peso e della pressione
Si trovíi dal Baker
l'eiettoreautomático
per
dell'a-
lanciare fuori dalle eanae, ne] momeoto
si
pertura,i bossoii delle cartuecie s párate....
iosomma
tutti i mezzi per raggiimescogttarono
unita atla maggior sicucelerit^,
gere la possibiie
rezza.
Né, meiitre si pensava ai sistemi di chiasiira
trascurate le caniiii.
ed alie batterie,
vennero
fórmate da una
lastra
erano
prime eaoDe
di ferro,tagliataa striscia e saldata uella sua
o merli,
luDghezza,íq linea retta,od a scaccbetti,
Le
che si conoettevano
Piii tardi
rató col
vennero
tra
fatte di ferro massicuio,fo-
trapano;sino
nel secólo XVIII
loro.
a
fatte
vennero
prime canne
a
di Damasco
Turco.
ho
qnando, come
ancora
tortiglione,
a
in
detto,
Damasco
uso
col
le
nome
Oggi se ne fabbiicano di tre specie:
attorcigliate,
(Ruhans).
damascate,
di acciaio.
fatte di bacchette di
sonó
Quelle attorcigliate
ferro e di acciaio,sáldate insieme,p("
spira su di un cilindro,battute
fuoco.
Le
e
ma
di
damascate
son
fórmate da bacchette di ferro
imiteinsieme
acciaio,
come
sé
su
perdippiüritorte
quelle
attorcigliato
stesse prima di essere
parle
13
prima.
maggiore o minor numero
di bacchette iisate costituiscela ms^gioreo minor
strette sul cilindro.II
ñnezsa del damasco.
stagno,od a rame, secondo
é generalmente
le fabbricbe: quellaa stí^[iio
preferita perchepud "rsi senza aottometter ie canne
ad un grado di calore molto elevato,
che potrebbe
Telasticitá.
danneggiarne
in un
Quelle di acciaio,vengono trapanat^e
sol pezzo, come
le antiche,ma
son
poco in uso.
Vengon fabbricate isolatamente e pot appaiate
dne bandelle,Tuna piü larga per il disopra,
con
l'altrapiíistretta disotto.
e
Fino dai tempi antichi si studÍ6 la forma da
daré aU'interno delle canne:
sí fecero cilindriehe,
nella Spagna se ne fabbria cono, íA imbuto,e
anche piü larghealiaculatta ed alia bocea
carono
e molto strette nel centro a gnisadi )(.
Negli ultimi trent'anni si tentarono anche le
canne
rigateper uso del tiro a munizione piccola;
drica
ma
vennero
prestoabbandonate e la foratura cilintrionfó fino a quando in America non venne
ideata la canna
bored.
a strozzatura,
o choke
Sembra
che il primo a fabbricarne sia stato
W. B. Pape nel 1866: in Europa se ne ebbe notizia dopo il 1870.
La saldatura si fa a
Lo
Scott l'adottó coatruendo delle canne
andavan restringendosi
sopra la camera,
di nuovo
a
gandosi,per restringersi
fuso, e
ne
cbe
poi allarforma
ebbe buoni risultati,
i quali pero
di
ven-
14
Manuale
ñero
vanno
del cacciatore.
dal Greener,le cui canne
superati
hingainente
in ispeci6
nell'ultimo
a tratti,
restrÍDj^endosi
terzo.
11 Greeoer
sopprime anche 1'¡ncameratura per
la uartuccia,
dividendo la sua canna
¡d dodíci
e
calcolaraiche eosi
partí,
pu6 approgaimativamente
la restrioga
per gradi:
1 gradotra la prima e la seconda parte;
1 grado tra la seconda e la quarta;
1 gradotra la quintae la sesta;
1 grado tra la settima e la nooa;
2 graditra la nona
e la decima;
20 graditra la décima e 1'undécima;
5 graditra rundecíma e la dodieesima.
In genéraleíáifabbricano fucili con la canna
destra cilindricae la sinistrachoke bored perchéé
di tin'utilitá,
immenaa nei tirilontanl,
ríuscir
senza
dannosa per quelii
da vicino.La strozzatura,
oltre
a apinger
piü lontano il piombo e daré un rosone
piü compatto,lo distribuiacemeglioe serve mirabilmente per la munizione grossa.
La lungbezzadelle canne
si tiene tra
i 76 centimetri. Nei fucili a
t
70 ed
foratura cilindrica
pud abbassaraial mínimo di 60.
Ora le fabbríche,
a qiianto
pare, si son dedícate
ai fucilileggeri,
fanno dei piuma, che
e
se
ne
a conpossono esaere usati anche da signorine....
dizione di easer regolarmente
caricati.
si
Con minor attivitá,
con
ma
ugualeinteresse,
anche di modiñcare il sistema di puatamento,senza ottenerne grandlvant^gi.
é cercato
prima.
Parte
15
largheed orizzontali
i
le prescelte
sonó
; sagrinandoleper togliervi
riflessi lueidi,ma
lasciandovi sempre 11 mirino
primitivo.
di traguardo;
si tentó di
Si tetitaroiiovariéspecie
NeU'insieme
le bandelle
porre attorno al mirino
munito di una
lente al
anello,o di situarlo
si
posto del tragnardo;
na
tentd
di porre due mirini,uno
l'altro a meta della bandella
—
aU'estremitá
se
ne
son
e
fatti
dei
di argento;
di
o piíi
lucidi;
piü gi'ossi
píccoli;
avorio.... ma
si son poiriconosciuti come
tentafcivi
tornando sempre all'antico.
infruttuosi,.
L'ultimo fucile,
credo, sia
Yideale séntalo
preair esposizione
univei'sale di ParJgi nel
1889. In
si é
esso
ancora
di riunire tutte le
cereato
anni ai
utili ¡nnovazioni pórtatenegliultimi 40
fucíli da
caccia.
Canna
—
sinistra ckoke bored;
la destra ciliodriea; batterie coperte
che si
eoirabbassarsi
separati
per
e
rialzarsidelle eanne;
eonoscere
indicatori
qiialedelle due
la cartuccia-,
eiettoriautomatici
armano
canne
;
tenga
con-
slcura cbe
si
la pressione
di un botfácilmente con
toglie
tone posto tra i due grilletti;
nelPinleggerezza
sieme
danno della solidit^;
ninn lusso,ma
senza
soltanto tutto l'utile....
persinouna
chinsa
di
una
Resta
nella cassa, dove si
molla.
veJere che
brettellarac-
rattorciglia
per
mezzo
sapranno ideare,dopo
Videale,lé fervideimmaginazíoni
degliinventori:
ora
a
cosa
credo pero sia da trascorreré
molto
tempo prima
Manuale
del caccialore.
che si possa tiovare uq siatema diverso da
del Lascaster a percussione
céntrale.
ALCUNE
DATE
DELLE
quello
INVENZIONI.
Gome
complemento deile indicazionigiá dabe,
avverparmi opportuno iiü riassunto cronológico,
tendo che nella maggioranza
dei casi,l'tndicazione
deH'anno é approssimativa,
mancando gltelementi
per stabilirlacon precisione:
1:320.Applicazione
della polverealie armi da
guerra.
1400.
Arehibugioa
1420. Armi
miccia.
corte,fabbricate
a
Pistoia
e
dette
le.
plato
1517.
Arehibugioa serpentino.
Graoulazione della polvere.
Arehibugioa ruota.
1518.
Munizione
1450.
1500.
1600. Fucile
1740.
1815.
da eaecia.
pietra.
Canae a tortiglione
e fucile a due
al
Capsuledi carta,e metalliche,
a
canne.
nato
fulmi-
di mercurio.
1837. Revolvfer inventato in
America
dal
co-
lonuello Colt.
1838. Fucile Lefaiicheux
con
1838. Cotone fulminante
o
pulvi(pirossiliná
cotone).
liche.
eartuccie metal-
Fucile
Fucile
Lefaucheux.
Lancaster.
L"
L"
18
Manuüle
fucile vi si confe :
del cacciaiore.
dovete
correggerla
o, peggio
faticare nel correggerla,
scartatela iiieso-
ancora,
se
rabilmente.
Poehi
Bono
i
che
recjuisiti
assoluta; moltí
"
fucile dove
un
avere
quellírelativi
alia
assoluti:
requisiti
Sonó
la sicurezza,
r
equilibrio,
la bonU
delle batterie.
Relativi:
la curvatura,
il peso,
lo scatto,
il calibro,
la
la
lungbezzadel calcio,
delle canne,
lungliezza
il sistema di
chiusura,
la foratura delle canne,
il prezzo....e cfai piü ne
ba, piiine metta.
Vediamo prima i requisiti
assoluti.
La sicurezza delle canne
ci h garantita,
per le
armi provenientí
dai marcbi, o timbri,
datl'estero,
di prova.
Iti Italia,
il Gcoverno
pensatodi
stabilire un ufficiodi prova per le armi da caccia,
ed i nostri fabbricanti son
a mandarle
obbligati
nel Belgioper farle timbrare e tornar poi gabellate come
non
ba
ancora
di fabbrica straniera.
Parle
19
prima.
lo credo fermatnente che
se
anche ín Italia vi
di prova per le canne, le armi
di Breseia,
di Gardone e di Terni,acquisterebbero
fosse il marchio
moltissimo e, per l'uso comune,
potremmo oessare
di esser tributariall'eateroanche in qiiest'
tante
imporramo
I
di
produzíone.
vecchi ricordano le famose
Annunziata,e
se
serebbero bene
potesaeroancora
canne
averne
prima di cambiarle
con
di Torre
ci penaltre di
fabbrica
Belga.
tre direrae prove per
A Liegi sonó obbligatorie
le canne:
la prima per la canna
la seisolata,
conda per quellemóntate
sul massello,la terza
per
le
canne
finite.
garantisce11 buon esito della prova súbita
tre marchi, che credo necessarío riprodurre,
con
aififlchéogDuno possa conoscerli,
uele regolarsi
delle armi.
l'acquisto
Si
Le prOTe vengono eaeguite
con cariche esagerate
cosí da offrir piena sicurezza in chi dovrá poi
adoperarquellearmi.
In Inghilterra
vi sonó
una
a
due
l'altra a
Birmingham,
Camere
di prova:
Londra. II
regola-
20
Manuale
del eaceiatore.
mentó, in vigoredel 1° Aprüe 1888, contieDe le
:
seguentipreserizioni
la prova detínitivadelle canne
da spararsi
palütiisi adopera il píombo moUe del comPer
a
mereio
solido
N.
e
non
6: le borre debbono
eccedere
calibro,e le cariche
easere
di feltro
in grossezza il diámetro del
le
seguenfci:
Per it calibro 12, Polvere grani 178, dramma
6 Vtí piombo grani729, oncie 1 'A
Per il calibro 16. Polvera grani 150, dramma
5 7,; piombo grani 583, oncie 1 '/^(1).
Le polveri
da
usate nelle prove sonó
ispezionate
ufBeiaii
ed egualiin forza a quetla
governativi,
di Waltham
Abbey K. P. G. Q.
II marchio di prova provvisoria
per la compagnía degliArmaioli di Londra é rappresentato
sonó
-
dalle lettere G. P. intreeciatein cifra e
tate da
un
t Grano
1 Dramma
leone
sormon-
r
corrrispondea
"
Giamini
"
1 Oficia
"
"
1 Libbra
"
"
0.064790
1.7718
2S.34Sa
433.B9I2
Quello peí Ctiiardiani di
dalle
BirminghíLiii,
lettere B. P. intrecciate in cifra
e
aormontate
da
corona.
una
Per
A
la prova definitiva i marchí sonó:
Londra le lettere G. P. intrecciate in cifra
sormoutate
da
una
e
corona.
Birminghara due scettri incroeiati,
con
una
nell'angeloauperiorele lettere: B nell'aLcorona
C nell'angolo
P neU'aoa desfcra,
golo a sinistra,
golo inferiere.
A
^
22
Manuale
In tutte le
il
delle armi
a
é
canne
numero
del cacciatore.
nella
impresíio,
nitiva,
prova defi-
del calibro,ed íq tutte quelle
anche
il calibro della
retrocaríca,
cui vien aottopostala lettera C.
Nelle cauae
a choke, dal calibro 4 al 10, s'iodícano le ioesattezzedi calibro dividendo lo spazio
camera,
in tre
parti:e dal calibro 11 al 17 lo spaziosi
divide in due parti.
Le canne
Schultze,ed E C
provafcecou polvere
avranno
impreaaoSch, od E C.
La
soliditá nell'iQsieme del fucile é prestoveriñcata quando siam certi della bontá delle canne :
quelladelle batterie,
per le qualioccorre
certa praticache si acquistacol tempo, o
C03i
non
una
nel confronto
II
via
che
suoao
un
che danno nell'esser móntate
é tutta-
buon indizlo,
ed imito all'elastica
resistenza
si senté
stanza
altre armi.
con
bene di
nella
puó
pressione,
guida.
Bisogneráanche
ino esattamente
che
ossetvare
che
le
serviré abba-
canne
eomba-
la bascule,cosa essenzialisinfluisceaiiltiro e che trascurata pud
con
uscire spesso perieolosa.
II fucile dev'essere inoltre giustamenteequili-
hrato,cosicché ponendo tre dita
sotto la camera
Parte
delle canne
non
23
prima.
spiombiné
dalla partesuperiorc,
da
quella del calcio. Se troppo pesante tn
e sará
causa
punta,riuscirkfaticoso a portarsi,
di ritardo nel prenderla mira, e di molti colpi
sotto il bersaglio:
sai'á
nel calcio,
se esquilibrato
naeno
dannoso, ma sempre incomodo.
Vediamo
i requisiti
relativi.
ora
La
curvatura.
Scrive Deyeus nel Vieuw
Chasseur: Pour ehoisir un fttsil,
si tu n'es pas
un
fou; Consulte la longueur des íes braSj de
Qé
—
ton
cou.
seconda del fisico di colui che deve
A
ed
usarlo,
il fucile
po'anche per le prese abitudtui,
dev'avere una cassa
Per chi
curva.
piü o meno
ha il eolio lungo o le spalle
ci vuole un
calanti,
un
fucile dalla
molto curva;
cassa
il eolio corto,o le
per chi inveee ha
basta
spallequadrate,
dritto od insensibilmente curvato.
fucile
curvo
mira,
mentre
un
fucile
Altrimenfci col
la
troppo nel cercare
quellodritto,si faranno i colpi
si stenterá
con
troppoalti.
Tanto
piü che Nella sorpresa, si guardaesclusivamente al disopraper veder bene....e inveee
"
"
o
si tira dal disotto.«
O
che il fucile sia
troppodritto per noi,o che
si alzi la testa per scorger bene l'animale,
la mira
non
dovrebbe,sulla bandella ed il
scorre, come
colpova in alto quantunque sembri di aver mirato giusto.
La dimostrazione é semplicissima;
indlchiamo
¡",nuale del cacciatore.
M. F. la bandella
del fucile;S il selvático
ed O Tocchio del tiratore:
con
Mentre
la mira
andrá da
O
in S, il
piombo
andrá iovece in F....rappreseutaDdo
assolutímente
una
padella.
II peso.
II peso del fucile é di
—
nou
seeou-
daria
importanza.
Se troppograve, atanca le braccia nel portarlo,
si alza con la necessaria celeritá,
uon
e fa andar
¡1 tempo di
ia basso que! coipinei qualimanca
acconsente
mirare: se troppo leggero,
abbanon
stauza alia apalla,
carica troppo
»opporta una
si maneggia con
la soluta sipiecola,e non
curezza.
di adoperare
potrapermettersi
di 3 chilogrammi;mentre uno
un' arma
fucileLincon
debole si trovera meglio con
un
Del resto
un
colosao
leffriesdi Ch. 2.150.
Lo scatto.
—
Un
buon
cacciatore,
praticoe
riuscirá a colpire
fucile i
con
non
un
tranquillo,
cui grilletti
siano troppo duri di scatto: anzi,il
Manuale
26
del caedatore.
fatte
petute esperienze
uno
dev'essere il
utiliasime;ma
a
a
niio danno.
primo, anche
meno
d¡
esser
Capiacoche
per le invenzioni
milionari
o
di
dover fare
nel propriointeresse,
credo
esperimenti
meglio lasciareaglialtrila cura di proconvenga
vare.
utilia'imDopo tutto,le üovitá veramente
pongono da loro stesse e prestoo tardi trovaoo
il loro posto nelle maní dei piu.
volenPer la foratura delle canne, vi suggerisco
tieri di scegliere
i fucillche haniio la destra ciliudrica e la sinistra ckoke.... sempreché,ben
in
iateso,non dobbiate dedicarvi a caccie speciali
cui siano da adoperare,
o tutte e due le canne
a
foratura cilindrica (come per esempio quelleal
od al cervo, o quellein cui si tira relativament
cinghiale
vicino : alberetto , allodole alia ci-
vetta,eec.)ovvero
fcutte e due
choke
per
poter
fare sempre
tíri lunghi.
Sul prczzo, non credo necessaria alcuna dimoatrazione:
se
un
parere dfbbo
darvi é di
quanto potete di piü,purché non
sia in
spender
fregiod
incisióni.
Ad
alcuni dei difefcti,
che
ho
classiiicatotra i
si pu6 far rimediare daU'armiere:
lo
relativi,
scatto si alleggerisce
od induriace fácilmente;il
calcio pu6 essere
accorciato,od allungatocon
di un calciolodi corno
o di cautchouc;
l'aggiuata
le canne,
esser
purché non siano a strozzatura,poasono
segate; il sistema puíiessere in parte mo-
diñcato.... ma
in genere, tolte le correzionialio
Parle
prima.
27
vi
nmi di fare eaeguire
consiglierei
uei fucili(ammenoché non
cambtamenti
sian dozarmonía
zioali)
perché verreste a guastare quell'
tra le Varíe partí che ii costruttore si é tanto
scatto, DOn
studiato di otteuere.
LE
Perché
che
vere
non
una
Anche
carica dia buoni risultati bisogna
soltanto le dosi del
siano
calibro
CARICHE.
equilibiate
; mache
piombo e della polal
esse
rispondano
del fucile.
le borre,od
i cartoncini hanno,
vedremo, un'ímportanzatale da
assolutameote
non
come
potere essere
trascurate.
I difettiche puí»avere
una
carica
sonó
quatfcro:
Fiacea, quando c'é poca polveree piombo in
confronto al calibro;
qiiandoc'é troppopiombo;
Impionibala,
Gügliardao violenta,se v'é poco piombo, o
troppa polvere;
Confusa^ se la polvereed il piombo sonó in
dose troppo forti per quel calibro.
La carica fiacea colptsceaoltanto a breve distanza
ed
e si riconosce fácilmente all'esplosíone,
anche nel farla perché non riempie la cartuccía.
rombo
un
Quella impiombataAk nell'espolsione
ed un forte rinculo. L'uccelio ne
piiiprolungato,
soltanto ferito,le ferite son lacero-contuse e
danno molto sangue. Ha uoa portataminore delle
é
Uanuale
28
del caccialore.
la selaltre,e molte volte non fa che percuotere
vaggtna, eosicché questa cade,eppoitrova la for/a
di rialzarsied andarsene.
La
.
carica
o violenta,
gagliarda,
portail piombo
piú lontano,ma non sempre dritto. Dá un colpo
troppo secco, e scuote forteinente il fucile.L'uecelloche ne é colpito,
o reata criveliatoda! centro
delia botta,o continua a volare per cader poitutto
In gergo
ad un tratto,
fulminato,con le ali aperte.
suol dirsi che ha fatto la passata.
Permolto tempo /a ;)ffss«ííícostitui
un
enigma,
e
fu attribuita a
cause
chíamando
diverse,
combi-
nazione
ancora
quello cbe la scienza non aveva
saputo spiegare.
La ferita che passa da pai'te
a parte,dicevano
che entra soltanto in
alcuni,é maggiore di quella
effetti
cavitíi:o perche duuque dovrebbe avere
minori ?
Poi i flsicitrovarouo
la fcrasformazionedel moto
complessoin moto molecolare e la passata ebbe
11 pallino
male
aníla sua spiegazione.
cbe colpendo
un
vi si deve fermare uon
perde la sua forza
di moto,
iiia
la trasforma in calore ed elettiicitü,
al eorpo deU'uccello che ne resta
fulminato. C¡6 avviene anche con la carica ime
la ti'asmette
piombata,ma
per
un
per
la poca
forza del
l'esterioritádelle ferite,
ne
momentáneo
Invece
piombo, e
consegue soltaato
stordimento.
quando il piombo passa da partea parte,
di cuí é conseguenza uno
resta la sola ferita,
Parle
stravaso-di sangue
nuato a volare come
e
prima.
ruccello,che
conti-
aveva
fosse stato colpito,
cade poi fulminato. Se é fermo: o piglieríí
ilvoló
per andaré
mente
se
non
cadere poco lontano,
o piíi
probabilcadrá súbito,e continuerá a sbalzare per
a
qualohetempo, restando poi irrigidito.
B la trasfoi'mazionedel moto ha potutoeziandio
spiegarela gran differenza arrecata alie caricbe
da poco piombo in piü,od in meno.
Si riconosce la carica violenta anche dalle ali
dell'uecellocolpito,
le qualirestaño con le penne
tronche in piü punti,a striscie.Nell'Italia meridionaie le dicono,stratagliate....
e súbito
aumen-
piombo.
La carica confusa fa sbalzare il fucile fortemente; fa rintronare la testa,e produce,peísólito,
tano
•
un
brevissimo intontimento
confusocome
il suo
o prende,
o riprende,
colpito.
un
momento
che resta
nelí'uccello,
se
doíesae cadere ; ma
voló
senza
esser
stato
E l'errorein cjiicadono piíiapesao i novizi.
Tra tutti i difetti,
quelloper ecoesso di piombo
é
fotse il minore, mentre
quelloper
eceesso
di
polvereé piü da temeré.
Sn,ccedespesse volte di trovare, peí cambiamento
di stagione,
eaquilibrate
quellecanche che
in altri tempi andavano benissimo.
Centro le cartuccie impiombate due soli conin
sigliposso darvi, per quando vi capiteranno
campagna:
Tuno
consiste nel disfare l'orlo della
30
Manuale
del caociaiore.
po' di munizione,e riarricciare al]a megiio;l'altro(per diría alia siciliana)
le braceia, procurando
m\V accorciare
di
tirar piü vicino.
Per le violenti vi ripetola ricettadi Püsarda
(Márchese Giacomo Ugo Spinola) Tuffarle nelIn genere le cae trámele snbito fuori.
nche
l'acqua
di violenza nelle fredde giornate
peceano
con
tramontana, o nel forte estáte,quaodo l'aria
é molto asciutta: quellaiiimersione é percií)
di
effettoincontestabile.Tírate piü lontano.
un
Si é molto discusso se, accerfcato 1'esquilibrio,
il pioraboo
valga meglio riparareaumentando
diminueiido la polvere,
e viceversa.
Differentisistemi sonó
in uso nelie varié regíoni
Ñelle
ñno dai tempi dei fucili a pietra.
italiane,
provinciemeridionali,per esempio.inolti tisano
di variare la quantit^del piombo a seconda della
polvere,e non é raro il caso di vederlo portato
In Toacana invece,
a quantitá
con
esageratissiipe.
molto ffliglior
si proporziona
la polvere
criterio,
al piombo, che resta quasi invariabíle.
Di ci6,diró piü particolarmeote
trattando del
un
cartuccia,togltervi
t
"
calibro.
Non
si
puíidaré un'indieazione precisaper la
dosatura delle cariobe;ma
soltanto alcuiienorme
e delle qnantitli
approssimative.
Parte
Cominciamo
dal piombo :
Calibro
I
canne.
12
da 33
a
40
«
16 da 37
a
33
n
20
da 22
a
27
g
avvertire:
1." Che
del]e
prima.
trattatB diversam
ogDi fucile viiole essere
seconda del peao e della foratura
a
lu massima
il piombo
é nórmale,uer
la ceDche equivaleal 3 romano,
(inglese)
la
del peso del fucile;ma
tesima parte (circa)
non
proporzione
regge piü in quelliLeggieri.
2.° Piü
il piombo é grosso, essendo minori
gli attritieí il rincnlo,maggioredev' essere la
che invece va diminuita con quellopiii
quantitfl,
N. 6
fino.
3." Per i tirílonfcaniúsate
piombopiü grosso,
pero esí^erare.
La polvere:
senza
Calibro
12
16
ao
Pulvere
gr. S
-.
4 V.
"
ñera
a
a Vi
a
S
4 '/?a 4 V.
Polvere
bianca
«r. 2 V.
«2
V,
8
3
a
2 7,
2
a
2 ?/.
"
V.
Beninteso sonó queste,
indicazioniapprossimative
che debbono esser varíate secondo la qualitá
delle
ottenere.
poWeri,ed i risultatiche se ne vogliono
Aumentando
la polvere,
ilpiombo,
o diminuendo
si ottiene m^gior forza,
il losone risultameno
ma
32
Manuale
del cacciatore.
diminuendo la polvere
od
compatto.AU'opposto,
aumentando
il piombo,il tiro perde in distanza
ed'it rosone
é piü guarnito.
e penetrazione
Per le polveri
i piit«sano
caricare alia
nere,
valume di polvere
e di piombo)ovvero
pari(iigual
colmo polvere
e raso
piombo.
Per le Manche
é indicata dalle fabbriche sul-
l'etichettadelle seatole,
la quantitánórmale: in
al
genere essendo 11 loro volume, rispettivamente
peso, circa il doppiodelle
la st^ssa misura.
usare
Non
nere
polveri
vi fídate delle indicazioaiche
ee
sonó
ne
puft
segnate
sui misurini
Esse vorrebbero corri(35-40-45).
apondereai grammi di piombo che il misurino
contiene messo
oltre ad esa quellatacca; ma,
sere
impossibili,
perchéil piombo rispettivamente
alio spaziooccupatocambia dí peso col cambiar
di grossezza, soiio anche nna
perché
menzogna
pacita.
aegnateugualmente su misurini di diferente ca-
Bagguagliatecon le bilaucine il misurino cbe
e regoiatevi
su quello.
adoperate,
Si arriva a conoscere
il propriofucile soltanto
si conosee
in segnitoa ripetuti
: come
esperimenti
nna
polverea furia di prove.
di
da un Capitano
Una volta mi fu regálate
marina venuto dall'estero,
un
vere
pacchettodi poldi circa 300 grammi.Credei farmene mérito
alia raia volta ad un egregioamico
regalándola
ed ottimo cacciatore.
ma
Questimi ringrazi6,
—
non
volle aecettarla.
L"
Parte
mi
suiupata,
perché?
Sarebbe
—
E
—
disse.
Perché dovrei consumarla
—
seerla
—
e
33
pñma.
conosciutala non
ne
tutta
avrei
per
cono-
piü.
ed
hanno maggíorforza neil'estate,
polreri
in tale stagione
si puó diré che tutte sieno buone.
nelle giornate
d'invernó
una
Acquistano
gran violeiiza
ascintte,
quandosoffiail tramontano. Vaano
pessimamentecon lo sciroeco.Variano anche se
od in padule
o sulla
; sui laghi
aparatesui raonti,
spiaggia.
La miglior
in
regolaé quelladi provvederaene
discreta quantitfi
quando si arriva a tróvame una
eotro
ai nostri bisogni,
che risponde
e conservarla,
di eriatalloo di latta,
ia luogo bene
recipieiiti
Le
aaciuttoe sicuro.
II piombo va conservato parimentiin luogo
aaciutto,osservando nel comprarlo che sia ben
lucido e rotondo.
I fueilia strozzatura
portanoilpiombo grosso,
megliodi quellia foratura cilindrica.
il piombo minuto.
Per calibripiccoli
preferite
LE
Le
POLVERL
della polvere
-da
origini
neH'antichitá
e
si confondono
sparo
con
si
perdono
quelledelie
incendiarlee dei fuochi di artificio.
eomposizioni
II famoso fuoco greco, che ardeva sott'acqua,
aveva
probabiimente
glielementi delle nostre polFrancbschi.
,,..,.
,3
.
34
Manuale
del cacdaiore.
veri,con quaichealtro corpo deatinato a ritardarne
la combustione.
É attribuita ai ChÍDesi rintroduzíone del nitro
nei preparati
destiuatiaH'esplosione.
Gli Arabi od
i Greci orientali,
nella prima meta iielsecólo XIII,
l'avrebbero propagataíd
Europa,avendola appresa
nell'irruzione dei Mongoli.
Marco Greco scrisse di un miscugliocompoato
di carbone ed uoa di zolfo
di.6 partidi nitro,
una
(11dosamento delle noatre polverinere) che serviva per certe macchioe le qualifacevansi scopí moderni morcome
piarein segno di esultanza,
taretti.
II Monaco
coiné di
cosa
Bacone scrive della polvereda spai'O,
conosciuta in Europa nella seconda
del 1200.
meti
Al Monaco
francesco
Bertoldo Schwarfcz di Pri-
bargo, detto il Ñero, é stata da motti attribuita
É un errore ; alioSehwartz
rinvenzionedellapolvere.
si deve soltanto
di essa
alie armi
l'applicazione
da guerra. Nel 1320, pestandoegli nel mortaio
la polvere,questa percosaa dal pestelloespióse,
saltare dalle mani.
facendoglielo
Da cid il concetto di poteraeneserviré come
mortaio
forza impulsiva,
e la costruzione di un
da fuoco.
come
prima-arma
rimase alio stato di polQuesta composizioiie
vere
fino al cadere del secólo
conserva
il
uome,
tura di essa,
e
S'ídeó in
scorse
poi un
XV, ed
ancora
ne
quel tempo la granilungo intervallodi
pñma.
Parte
positivo
qtiattrosecolí,prima che apparisseun
progresso nella
sua
doaatura
gresso fatto soltanto dopo
fabbricazione; prol'invenzione delle armi
e
rífate.
La combuBÜone
della polvereavviene:
o
per il
o per: urto,
corpo incandescente,
peratura
fregamento,azione chimica, od elevazione di tem-
contatto
con
un
a
280°
C. É dovuta al combinarai
carbonio (eontenut*nel
carbone),con
l'ossigeno
del nitro. Lo
zolfo facilital'accensionee
pagaziouedel
fuoco ;
serve
del
di oementíi
la pro-
al carbone
ed al nitro,e li riparadall'uniiditá.
L'accensione
rápida,
producel'esplosione.
Le polveri
da caccia sonó piü riccbe di nitro
delle altre,e si é calecíateche un
chilogramma
arriva a sviluppare
800 calorie.
II nitro dev'eaaere puriasimo,
conteneré
e non
quindi piü di un cinquemiUesimod' impuritá
che alterappreaentateda soatanze igrometriehe
fácilmente la polvere,
faeendole risentire i
rano
,
cambiamenti
e lordare le canne.
dell'atmosíera,
Lo zolfo se é acido,o contiene altre sostanze,
altera la composizione
della polvere.
Abbruciandolo,
deve lasciar reaidui,
se buono, non
It carbone
va
fatto ad una
temperaturacostante
deve infíammarsi con facilita
per tutta la massa;
e bruciar totalmente. Di preferenza
e usato
quello
di ontano
o
quellodi
vite.
della
Aviiti buoni elementi,restaño le difficolta
fabbrieazioüe. Essi debbono
entrare
in identiche
36
Manuale
del
cacctatore.
quantitáin ogni granellodi polvere:e si hanno
diversi anche con elementi simili,
prodotti
ugualmente
tritnrati e graniti,
dosati,impastati,
con
Hgualimacchine e con identiciaistemi.
Perché la polvere
día buoni risultati bisogna
anche che sia stagionata;
cosa che si trascura non
poco dalle nostre fabbriche le qualimettono troppo
prestoin commercio i loro prodotti.
II Dott. Azzi,in un articolo intitolato Le Polveri
e pubblicatoneU'A'co della Caccia dava i
segiienti
preziosissimi
consigli
per la coiuposiiione
u
n
deile cariche :
"
«
Una
volta che lio eonosciuto la carica adatta
al mió fucile,
me
ne
sto
contento,ed attribiiisco
che all'innoeente
piuttosto
padelleal loanico,
polvere,che mi pare faccia il sno dovere pin
bene e piü costantemente
che non
il caeciakire.
Mi attengo alie misure inglesi,
che ho trovato
e tali da ottenere nella maggiorparte
ragionate,
dei fuciliil miglioreffefcto,
Cioé peí calibro 12,
«na
grammi 5,31 di polvereñera, un cartoncino,
borra grassa, grammi 33 di piombo duro, ua
«cartoncino ed un buon orlo: non
comprimo la
inntile e dannosa, perché non é
cosa
polvere,
e se si schiacciasi riduce in pol^erino
elástica,
e della forza: solo
acapitodell'esplosione
con
scuoto la eartuccia per acoomodare
gli intervado a caccia con la
sti^itra i grani,e me
ne
ferma fiducia che abbatteré la selvaggina
Non verrei male apporuji,
se avró mirato gtuato.
"
le
•
1
?í
»
"
«
»
1
»
«
«
»
?
«
....
"
"
"
questo se, lo
ma
stitno la
partedi gran luuga
piíiimpoitantedi ogni aitro accessorio del cacche sebbene inglese
ciatore,
compreso il fucile,
di
abbatterá
mai neppur
puro sangiie, non
il piiigramo becco ove la non
mai abba-
-
e
*
esso
-
stanza
?"
37
prima.
Parte
lodata ed incúlcala condizione
non
sia
adempitaesattamente.
"
Molti vi
souo
ancora
*
dono sulla bontá di
'
glioreuna
"
ventura
a
una
cbe strauamente
ai illu-
sumando
polvere,
polverea grana fina di
una
per
miav-
grano groaso. É certo che la flnezza
ínñuisce assai sulla velocitá della com-
"
del grano
"
busttone,
quindisul calore,sulla quautitáe svi-
«
"
luppo dei gaz e per coaseguenza
dato al proiettile.
Ma é puré un
della forza
"
cesso
"
a5terano
"
e
sull'impulso
fatto che l'ec-
l'istantaneitádell'esplosione
il vapore, sicché il tiro
e magglorforza va perdnta
peggiora,
per la nota
e
disordinano
legge d'ioerzia.La polverea grana fina fa poi
sicché
sopportarealie armi enormí pressioni,
Da esperimenti
receiiquesteprestosi guastano.
tissimí eseguitiin Inghitterra,
risulta che la
sulle armi dai vari numeri
delle polpressione
veri ingleai
é cosí distribuita ed espressa in
libbre inglesi,
quadrato,
per pollice
La polvereCurtis ed Hawey N. 4, eaercita
di libbre 21t)5,la polvereN. 5,
«una
pressiore
di libbre 1947,la polvereN. 6, libbre 1761. Ed
i mi^Iiorí
effettinella maggioranza
dei fucilisi
eoUe polveri
N. 5 e N. 6, coi quali
otteflgoao
«
"
"
"
'
-
»
•
-
"
*
Manuale
del caccialore.
i
"
un
poi, aumentando
pochinola carica,
ai possono ottenere pressioni
superiori.
Resteranno sempre alia polvere
due gravi
ñera
"
»
•
"
difetti:ilfumo
e
recoessivolordarsi delle canne,
nei tempi umidi,e
specialmente
perinoborre grasse.
ove
non
si ado-
•
tróvate le
Sui cadere del secólo seorso
venoero
fatte con fulminato di mercurio
fulminanti,
polveri
di
col cloruro di potassa.Non. si trov5 modo
usarle nelle armi invece della polvere,
servima
o
gliinnesehi e fecero poco dopo ideare í
fucilia percussione.
Pelouze nel 1838, trovó la pirossilina,
o polvituffando per
cotone (od anche cotone fulminante)
qualche tempo del cotone,canapa o lino, nella
dell'acidonítrico eoncentrato
siloidina;
preeipitato
rono
per
nell'amido.
Nel 1846, Schóenbein sostituí il bagno di Pelouze con
altro di acido solforico eoncentrato,
acido nítrico,
puré eoncentrato,
otteneva
di Francoforte,
ugualerisulBííttger,
misto
con
tato nello stesso anno, coaicché unitisipresentarono
il loro
prodottoalia confederaiione Germánica.
Abel in Inghilterra,
in Austria ebe Von Leuk
bero dal coton-polvere
dei prodottiabbastanza
coi dovutl riguardi,
perare
adosicnri,
e tali da potersi,
uelle armi.
Manuale
La
«
"í
"
«
polvere fa d«e specied'esplosione.
L'esplo-
sione di primo ordine
é
?"
bustione. E
••
taneo
u
derivano. Per
«
noD
«
cioé
"
inaescata
1
d'un
portata
é
l'esplosione
delle combinazioni
la
detonare
lo
io
com-
svolgimento istan-
solide
gazose che ne
questa coadizione
polvere aera
e
speciale,facendola
della nitro-glicerina
caso
1' azione
per
e
aila temperatura di
tratto
si verifica che
La
o
dal fulminato.
detouazione
della
.siproiiitro-glicerina,
duee o col fulminato di mercurio, o con un colpo.
81 produce esplosione
semplicealzandone la tem"
"
deionastone,
l'esplosione
di second'ordine,o esplosionesemplice.La detonazione avvieDe ogni volta che tutta la massa
j
"
del cacdatore.
peratura
"
in
«
sciolta
»
mettendola
o
a
dato pero che
ignizione,
contatto
essa
aU'aria
libera. Un
le
si sovrapponga
é capace
»
La
dinamite
1
armi
e
con
un
coipo
sia
perfettamente
semplice foglioche
di
farla detonare.
produce effetti di lacerazione poli
tentissimi percióé affatto impropriaali'uso delle
Le
non
da fuoco
"
(1).
polveri bianche attualmente
sonó
pericolosenelle armí da
contengano
11
2,5 per
eento
in
comnoercio
fuoco
purché
di umiditá. Sara
tut-
Parte
tavia prudeote
Don
e
41
frima.
usarle con
di atteuersi alie
molto larghe,
capsule
quantitáed alie prescrizioni
stampatesulle scatole.Soltanto nell'estáte vaono
UD
po' dimiuuite le dosi della polveree bisogüa
dal tenerla espostaal aole: perché le
guardarsi
riigrometriehe,
polveríbianche,esseudo meno
delle nere glieffettideirumidítá.
sentono meno
La polvei'e
deve conteneré minor umiditá
ñera
di mantenerla
della blanca,e bisogna
aver
cura
Nelle buone giornate
si puí)
sempre all'asciutto,
distenderlaper pochiminuti al solé: d'íuverno,
aocorgendosiche questa ha assorbito dell'umído,
si puó farla asciugare
ponendolain un sacchetto
di tela,viciiioa della calce viva,
che é un assorbente fortisaimo.
Non
é
che le
molto violentiaiano
polveri
le migliori
hanuo
; neí cambJamenti di temperatura
fortisbilanci.La migliorpolvere
che ha
e quella
foi-zaregolare,
uua
costante;fa poco fumo e non
vero
sporca le canne.
In Siciliaquando voglionoindicare
un
colpo
dicono
son
e veramente
sbagliato
afumare
che lapochigliuccelli uccisicon schioppettate
'
»
sciano il cacciatorenaacosto dal fumo.
IL PIOMBO.
da caccia,si aggiungeal
pallini
piombo,deU'arseiiico,
perchél'arsenicatodi piombo
é piü fusibiledel piombo puro, e bÍ conforma in
sferiche.
gocciole
Per
avere
i
Mahuale
42
del caeciatore.
deU'arsemco varia da 0,003 a
proporzione
0,008; se maggiore,i pallini
ven^ono obtunghie
non
piü alie neceasitá della baüstica
rispondono
-
La
per la caccia.
é versato in
11 piombo iiquefatto,
bile avente
un
telaiomo-
differentiforeflini,
e matitenuto
ad
un
grado di calore: nei movÍDaenti del telaio
cade ín piccolegoccieelie vanno
arrotondandosi
forte
neli'ariae
fredda. Con
di acqua
i primitivi
aistetni di fabbricazi
son
raccolte in
una
vasca
it piombo doveva cadere da un'altezza di 40
45
o
meccani
metri,ora, in virtü di iugegaosissími
questa venne ridotta soltanto a 15.
I
tolti datl'acqua,
con
tin sistema di
palliai,
secondo le diversegrossezze,
velli,
vengono sepaiati
scartando i non rotondi;eppoi lucidati con
grabotte girante.
fite di piombo in una
Vi
diversi per indicare la grossezza
dei pallini,
che si rappresenta generalmentecon
numeri:
alcuní sistemi di numerasíone
l'aumentar
con
in
modi
sonó
aumentano
della grossezza, altriinvece
vanno
ragioneinversa.
cornspondealia grossezza
in tutte le provincie,
varia come
variano i
ma
nomi che si danno al piombo da caccia,chiamandolo: munizione, migliarola,
ecc.
pallini,
Ne
A
la niimerazione
Boma
dicesi
»
tutta
caccia ?
il N.
4
che
anche al 4 della numerazíone inglese,
cori'isponde,
e lo si chiama cosí perché
pii6seiv-ireugualmente
e
per quasitutti gU uccelli,
per diverse specie
Parte
43
selvagginadi pelo, la Toscaua dicono
spolil piombo piiiruinuto: veccíoni,
o spolverino
di
"
vero
"
il
piombo grosso :
role
i pallinida
"
per
le oche,
pallettoni,pallinacciod
"
usarsi
la eaccia
per
oca-
grossa,
o
Un
che
tempo usavansi peí cínghialeani
quadrettoni (pezzi di piombo quadrati)
atidaroDO in dtsuso, insíeme
alie palle incateo
ma
prima.
nate,
La
bassi
*
simili maliuconie.
e
Dumerazione
il
Inglese, indica
piombo minuto,
con
i
con
glialti,o
numeri
lettere,
con
In Toscana,
quello grosao. Cosi puré la lombarda.
stema
siRoma, e uell' Italia meridionale, si usa
a
un
oppoato,
ma
non
le fabbriche
tutte
man-
tengono uguali grosaezze e numerazioni.
i numeri
:
Eeco, in approssimafcivo,
corrispondenti
N
Lime
razio
I
aihtne
Numerazlone
jarda'
Rumana
t
Orai'ole
o
) pallinacci grossi
Pdlhnacci
piccoli
Sgrosso
3 lino
44
Manuale
del cacdaiore.
qualcheanno é adottato di prefereDza
per
aícune caccie il piombo indurito,fabbricato la
prima voita a Newcastle. Si fabbrica mischiando al
piombo, oltre all'arsénico,dell'antimonio íq proporzionedi circa il 2 per eento, II piombo duro
ha il vantaggio
di non deformarsi nel(o indurito)
Da
Tuscire dalle canne, non
si schiaccia sulle ossa,
le spezza, e passa piíi
fácilmente attraverso le
ma
e glisterpi.
boscaglie
Non
si attacca
alie
canne
dei fucili ed é pi'e-
feribileper quellea strozzatura.
Sebbene piü leggero,
per Tantimonio
che
tiene,
con-
perde molto in velocitá e sí presta
ugualmente per i tirilontani.
DcT'esaer prescelto
per la caccia alie anitre,
aHa lepreed alie beccaecie.
Si é moito discusso se convenga
meglio usar
piombo giosso, o piombo mÍDuto, La vittoria é
stata per i sostenitoridi questo,e Blaze cosí si
esprimenel suo libro.Le chasseur au ehieii i'a-i^ét
AUorché scelgoil piombo, nel dubbio,mi decido sempre per il piü piccolo,
perché riempie
meglioil rosone. Si fallisceil colpoaovente se
si tira lontano,ma
quantieolpiriescono piüfanon
"?
"
•
«
o
cilmente
a
buona
L'indurimento
distanza! «
ha auméntate
di
un
altro i van-
ed
taggi del piombo minuto : la penefcrazione,
i quali
ormai non
vi son piü che i principianti
hanno prefereoze
mate intese per quello grosso,
ehe
dev' esaer
soltanto riserbato per
le oche
o
Parte
per la
leprequando
45
frima.
ha
il mantello
measo
d'in-
vertio,
E
De
non
eontenti di eommefctere
commettono
un
secondo
con
un
primo eiTore,
Taumentare
la quan-
polvere,rneutre quanto piiiil piombo
é grosso tanta minor polvere\
titá della
(per il calibro 16),il peso
del piombo in 30 grammi, la polvere occorrente
:
pud cosí ragguagliarsi
Preso
come
nórmale
2g
1 «
In
devesi a seconda dei fupiccoleproporzioni
il peso del piombo, o diminuiré
cili,aumentare
quellodella polvere.
II piooabonon
dev'essere molto compresso nella
eartuceia: come
bastera assicurarsi,
per la polvere,
seuotendolo,che vi si vada asaeatando.
Non
segatura,né gesso, né
altra materia, come
molti consigliano
qualsiasi
mílo scopo. E nemmeno
senza
saperne precisare
stessa carica piombo di diverse
schiare in una
mischiarvi mai
né
Manuale
LE
BORRE
del cacciaiore.
ED
I CARTONCINI.
Sonó molti i cacciatoriche
non
hanno
tutta la
peitappida metiere nelle cariche,
visa
e purchéuna
cosa
qualunque serva per tener dila polveredal piombo,ed impedísca
a questo
di iiscirdalla cartuccia,
Tadoperaüosenza chieder
di raeglio.
Eppure le borre hanno un'importanzatutt'aítro che secondaria,
rica,
cae dipendeda esse
se una
ben dosata,dft o no l'effettodesiderato.
Le pallottole
di stoppa úsate al tempo dei fueili a bacchetta, rispondevano
egregiamentealie
di un buon caricamento,e credo ai «seesigenze
cura
necessaria
rebbero
ancora
se
non
il difetto di brii-
avessero
quando la quantitádella polveree sproporzionata a quelladel piombo; difetto il quale costituisce«n pencólosempre grave, ma gravissimo
o vicino ai ñentü od ai pagliai.
poi nell'estate,
Prova ne sia che le prime borre roandateci dald' incombustibili.
l'esteroportavaoota qualifica
Queste,sebbene idéate nel 1853, attecchirono in
Italia verso
il 1870, época ia eui si generalizad
I'uso del reti'ocarica,
perché nei fucilia bacchetta
alie borre fossero lasciate due scan(qiiaotunque
nellature per il passaggio
Don
dell'aria)
potevano
fácilmente adoperarsi,
speciedopo che le canne
Succedeva soerano
sporeheper i coipisparati.
vente nel metterle a forza nellecanne, di compiieiare
"
«
48
Manuale
trare
con
del caccialore.
troppa facilitanella cartuccia,
perché
troppostrefcte di
calibro.
Affinché la borra posta sulla polvereriesca davutile,
vero
bisognache abbia un díametio perfettamente
ugualea quellodelle canne ; sia elástica
e
ben
alta. Non
compressa
eosi
va
da
battuta
sulla
ma
polvere,
che vi giunga
garantirai
a
contatto.
Una
carica ben fatta dev'esser
composta,
Metter la polvere,
che
assiciirandosi,
sciiotendola,
ai assesti nella cartiicciain modo
vuoti danoosi ;
cosí
da
non
lasciar
cartoncino
leggiero,
le^ermente
altro cartoncino;
compresso; la borra ingrassata;
il piombo accomodato agitándolo;
cino
ed un cartonun
od una
duro sopra per le eanne
eilindriche,
sofctile
borra comune
per quellechocke. Orlo ben
di comprimer troppoil piombo.
senza
fatto,
bisogno
Una
borra grossa sul piombo od un
troppo duro o che abbia attrito coa
cartoncino
hanno
le caune;
i pallini
effettodi sparpagliare
e di-
per
stribuirlimale
nel
rosone.
Regola genérale:il tappo sul piombo non ha
di uscire.
altro ufficiotranne quellod'impedirgli
sia quando si portanole cariche nella ventriera,
sia quando stanno dentro le canne.
\\ tappo sulla pokere deve impediréai gas da
di frammischiarsi al
essa
neiresplosioue,
pi'odotti
uguale,
piombo:deve imprimereaquesto una spínta
«elle eanne.
Le borre
trovar troppoattritfl
e non
alte ed elastiehe,
rispondonoegregiaingrassate,
L"
L"
mente
canne
a
questi biaogni,eaercitando
uu'azione lubriticante che
suUe
aoche
riesee utilissima
al tiro.
LE
Par
qualitádi cartuccie,
lontano,perché biaogne-
la storia delle diverse
sarebbe
rebbe
CARTUCCIE.
un
andar
molto
risalire al 1597,
iníentate
qnando vennero
in Italia.
Trattare
dei bossoli con
fondello
sucmetallico,
cedutisi dai prirai ideati dal Lefaucheux
fino
retrocariea,
per
i
quelliogg¡ in uso mi parrebbe
proprio inutlle perché molti di essi, pur tendeudo ad un miglioramento,
avevano
per iseopo
il fulminante,
cambiando
di potere esser
ricaricati,
che oggi,peí mínimo
cosa
a eui sonó
arprezzo
é interamente
abbandonata.
i'ivati,
Le
qnasi
a
cartuccie che si fabbricano attualmente
tutte
di
buona
qualitáed
sonó
i difetti tro-
piuttostouei fucili che in esse. Riesee,per
esempio, difettosa la cartuccia che entra troppo
fácilmente nella camera
delle canne, e quellache
batte
non
sempre eaplodeperché il percussore non
il male stá
bene nel centro del fulminante; ma
vansi
nella canna,
e
nel pereiissore,
e
non
nel
bossolo
provato in altro fucile riesee ofctimo.
Per rimediare alia poca precisioms
dei pereusriescono sempre
sori,che nei fucili ordinari non
cartuccie con
al punto voluto,si fabbricano ora
che
50
Manuale
del cacciatore.
usate belarghecapsule.Queste possono essere
nissimú con le polveri
consinon
sonó
nere, ma
gliabiliper quelle bianehe, eontenendo troppo
fulminato.
Nella scelta dellecartuccie,
preferite
quellefatte
duro
eartone
con
mal
e
resistente.Dipende dalla
rica,
ca-
si
dosata,se le cartuccie nell'esplosione
molte íolte p«6 derivare da difetto
rompono; ma
nel eartone e, specialmente
nei fucili con batterie
coperteriescono dannosissime.
Se nel
le cartuccie
vi.accorgete
aparate,
cbe ne manca
qualchepezzo, guárdatesúbito nelAnrinterno delle canne, e vedendovelo toglieteJo.
é bene farla ogni
elie senza
di ci6,uQ'ispezione
cavare
tanto,per assicurarsiche
non
vi siano dei rima-
suglii qualipotrebberoarrecare
Si fabbricano anche
non
lievi danni.
dei bossoli di ofctone in fo-
glio,inveee del eartone,e se ne ottengono eccellenti riaultatí,
essendo non
troppo pesantie di
m^gior resistenza.
In genere le primitive
cartuccieave van o il grave
difetto di non esser di sicura esplosione
{facevam
cecea):ora,
con
buoni fucili,
é
ben
raro
questo
caso.
Se volete,ricarieate puré le cartuccie
sparate,
ben poco
trappoBtomolta noia nel
vi troverete
riaparmio,e per eoned anche decaserbarle,
dimento nel tiro,
la cartuccia
perchéneU'esplosione
ma
si
consuma
borre
non
internamente,aument-a di calibro e le
combaciano
con la voluta precisione.
piíi
prima.
Parle
IL CALIBRO.
differenza delle armí da guerra
nelle qualila capacitadella
voltelle,
A
e
delle rié iu-
eanna
diámetro,nei fucüi da
caccia il calibro indica le palle adatte,che podicata
i millimetri del
cod
trebbero favsicon
una
Qiündi dicendo
che
o
libbra inglese
di
fucile é del calibro 10
un
12, s'intende che le
piombo (1).
canne
possono
conteneré
palladi piombo corrispoiideot
alia décima od alia dodicesima partedi iiaa libbra
tanto piiistrette
sonó
e di conseguenza
inglese;
del calibro é piCialto.
quanto il numero
La seelta del calibro vien fatta un po' capricciosamente,seguendola moda: tempo fa qnesta
e sarebbe parso ridicolo
portavai calibri grossi,
esattamente
una
l'uscire a caccia
con
e non
porta i piccoli
usano
un
fucileinferiereal 12, ora
sonó
pochi coloro
i
quali
il 20.
La
generantesi attiene per5 al 16 per le caccie
comuni, ed al 12 per quelled'inverno.
Prima costruivansi canne
dei calibri: 4, 6, 8,
stati
10, 12, 14, 16, 18,20, 24 e 28; ora sonó
abbandonati gliintermedi e si fabbricano del 4, 8,
12, 16, 20 e 28: e difficile
per gli altri trovare
in commercio cartuccie corrispondenti.
(1) Una
a
libbra
16 üramme,
una
inglesecorrlsponüea
dramma
a
27^
grar
52
Manuale
Vi
del caccialore.
partigiani
sfegatati
peícalibro 12, come
ve
ne
sodo
deglientusiasti del 20; glinnt e gli
altri decaiitano quelloda loro uaato,cei'caodo di
convincervi per farveoe aequistareuno
aimile;
essendoví tra le smanie dei cacciaton anche quella
di far proseliti.
Vi diraono che il calibro grosso é troppo pesante;
che le cariche vengono a costare qiiasiil
doppioe, peggioancora, che dá un rosone meiio
compatto; che il piccoloinvece é piü leggtero,
il piombo.
consuma
meno
polveree porta iiieglio
i nemici del calibro piccolo,
vi obietAll'opposto,
teranno che questo é tutt'a! piü un' arma
buona
che porta meno
o per le signorine;
pei giovanetti
deve neceslontano;che eontenendo meno
pallioi,
sariamente daré un
rosone
e quindi
pi¿piccolo,
diminuiré le probabilitfi
di uecidere.
La veritá é che tanto il grosso, quanto il piccolo,
uccidono;a condizione di carlear bene,tirare
ed a giustadistanza.
diritto,
Certo aei calibri minori é piü facile che in
quelligrosaitrovare le dosi per le cariche. líisonó
sentono
meno
mosferici
tireiil
Demmeno
le consegueDze dei cambiaraenti attutto questoÍo non
mi senma
con
coraggíodi
andaré
a
ai beccaccíni,con
ianciare 25
grammi
cómodamente
di
uno
caccia alie anitre,e
fncile ilqualepuó
un
piombo,mentre
che
giordistanza.
Da eaperimentifatti,
si
ne
seno
posso tame
pórlancia 35 a m^-
avuti i
seguenti
Maimale
54
del cacciatore.
delle differenzeperci6di:
con
Se resta
con
úh
l'accusa
giustiticata
contro
¡1
calibro grosso di daré, relativamente,
rosone
un
é anche aocertato che mette magmeno
gnarnito,
ed ha maggior peuebersaglio,
trazione.Non sapreiquindirinunziarea tale vanmi permettonodi portare
taggio,guando le spalle
ed i perfeun' arma
e delle cariche piü pesanti,
mi danno fncilisolidi
zíonatí luodi di lavorazione,
ad un tempo, e non troppogravi.
It calibro 16, credo possa risponderbene per
tutte le caccie,
cosí neirinverno,
nell'estate;
coma
tanto pin che desso, tenendo il giustomezzo,
risente dei vantaggi
degliuui e deglialtri,su-
giorpiombo
bendone
"t
i difetti.
facüe que de tirer
fusil;rien n'esi plus di$cileque
íirer (1).
«
'
meno
nel
Rien n'est si
un
coup de
de le bien
»
Primo
una
elemento per aparar bene una fueilataé
solida impostaturache permetta alia mira
(I)HONOSÉ
PlNEL.
^
,
D5,,.*JnGoog[e
Parte
liberamente sulla bandella del fucile,
coUochi ii mirÍDO nel centro del beraaglio.
di
e
prima.
scorrere
II calciodev'easereben
aliaspalla
depoggiato
ed un po'sporgente
stra,vieino alia clavicola,
il gomito destro alzato,
dalla parte superiore:
la mano
sulla linea delle spalle;
airimpugnatura
i tre
del fucile,
senza
con
ma
robusta,
rigidezza,
riditi:medio, annulare e mignolo,
leggermente
teso lungola cassa e
voltiverso il viso; il pollice
1'Índice sul ponticello,
libero in ogni suo movimento.
I diticbe debbono far mí^gior resistenzasonó
i tre della mano
destra che,passando
sotto l'im-
l'abbrancanoper
pugnatura,
per aiutare la
tener forte il fucile
sinistranel
dírigerlo.
II bracciosinistro pu6 tenersipiit
o meno
piegato,
la mano
deve afferrarela partesupea volontá;
riore della cassa toccando anche le canne. II pollice
teso orizzontalmente da una
parte: le altre
cosi che le unghie
restino
quattrodita a scaletta,
rivolteobliquamente
chi tira,come
verso
quelle
e
della mano
mano
destra.
É la sinistrache,dirigendo
le canne, fa trovare
la mira.
II corpo in perfetto
basato mente
sólidaequilibrio,
suUe gambe,con il piedesinistroin avanti.
Cassassoles dice che le
gambe fan l'ufBciodel
cavaliettocol canoechiale:impossibile
ilguardare
áttraverso le lenti se
)
questo vacilla.
la lunghezza
delle braccia,
e secondo
'i
56
Manuale
del cacciatore.
ilfucile é preso, con la mano
sinistra
l'abitudine,
piü íd alto,o piü in basso: pei'5siccome quaoto
pit il braccio sari piegatotanto piü riuscirávanun
taggioso,
presentando
angolo acuto e quindi
é consigliabile
di tenerlo piü
m^gior resistenza,
basso che si pii6.1 Francesi haniio per sistema
tra il ponticello
di tener la mano
la bascule,
e
r avambraccio quasi verticale e Tornero sul
con
di preferenza
i tiratorial beruaano
petto;como
saglio.
Molti non voglioao
saperne di questo sistema
di imbracciatura perché porta maggiore difficoltá
nella direzione ed un
nell'arma. Coi
esqnilibrio
fucili a bacchetta presentavaanche qiialehe
pericoio a causa
delle scheggiedei fnlminanti. Per
ai difetti,
ha tuttavia due vantaggi
contrapposto
quellodella maggior fermezza nella mira,
del braccio
permettendodi tenere la partesuperiore
appoggiataal petto:l'altroé quellodel minor
nel caso che scoppinole canne.
II Márchese
pericolo
Giovanni Patrizi,
buona memoria di perfetto
conducendomi
e di esimio cacciatore,
gentiluomo
un
giornoa visitarela sua armería,mi mostró le
di un fucileche,caricato con della primitiva
canne
mentre tirava.La
polvereblanca,eragliscoppiato
canna
destra,in cui era avvenuta la esplosione,
erasi apertanella sua lunghezzaed accartocciata
come
una
seuza
foglia
rompersi
secca; la sinistra,
s'era piegata
ad arco per quasi tre quartidi cirUno h
~
Parte
coló: le due bandelle
57
prima.
non
era
atato
ripossibile
trovarle.
Egli DOn
tura
al
aveva
la salvezza delia
doveva
e
nemuieao
riportato
una
siia
maoo
scalfit-
sinistra
sul ponticello.
neiriiubracciare,
tenerla,
poggiata
il Márchese Patrizi,
accadutagli
parentesi:
la disgrazia,
si fece daré il fucileda un guardiano
1^ caccía.
e continuó tranquillo
di
resta la difScoM
Impostatobene il fucile,
coDoscere
a
quale distanza si possa utilmente
Tra
tirare.
maggior parte dei cacciatorisi illude moltis9Ímo sulla portatadel fucile;o disprezza
senza
esalta altre che non
o ne
ragionearmi eccellentt,
hauno nessuna
vírtü per essere
neralm
magniñcate.Gei fuciliche uno non ha piüquelli
soRO
che portavanoil piombo a distanze enormi,in un
crivello!
un
rosone
compatto come
La
'
La
25, 30
veritá h che normalmente
o
35
é sembrato
randolo ci
metri, e, speciea
di fare
un
a
caccia si tira a
voló, quando ci
tiro molto
accorgiamoche
non
lungo,misui 50
oltrepassava
passi.
11 formarsi
un
giustocriterio della
diatanza di
che si e alzato da térra, o passa a
ucceilo,
Tolo,é una delle difficolt^maggloriincontrate dal
ed anche dopo vari anni di pratica,
principiante,
reata talvoltal'incertezza
se un
colpova a vuofco,
di aver tirato troppo lontano,
Difficilmenteconfessiamo,magaii a noi medeun
58
Manuale
simi,di
aver
ruccello
non
Soltanto
del cacciatore.
tirato storto:
era
a
o
sonó
le cartucce,o
tiro!
lungo esercizio si acquistaun
criteriodella misura. Come regola
ítiusto
approssimativa pu6 tenersi questa, semplicissitiia
Al:
lorcbé na selvático qualunque vi compare
nella
i colori,
sua
grossezza naturaie,e ne distingúete
di succesao.
pot«tesempre sparare con probabilitá
É vero che un selvático puó, per un effettodi
luce,sembrare piu grosso in aleuni momenti del
mattino o del trcpuscolo
aérale ; oppure aopra
uoa
prominenzadi terreno,od a tíor d'acqua in
qualunqueora del giorno;ma in questicasi l'illusione ottica vi fará perderéla percezione
del
colori e non potretedistinguere
bene quellidel
peloo del plumario.
nel bosco o sn di un prato verde,
AU'opposto,
mentre
talvolta piü piceoli
giianimali appariscono
pifivividi risaltano i colori,
con
un
Altro indizio della distaiiza é per chi ha buon
udito,il romore
prodottodallo sbattere delle ali,
se
l'uccello é isolato.Una
di cui si senté
ancora
il
od
pernice,
rumore
piccione,
del voló,é sempre
un
dentro tiro.
praticodelledistanze
di contare i pasai,
dal postodoíe eravamo
¿ quello
al momento
di tirare,
a quellodove l'animale é
caduto,sempre quandosia rimaato sul colpo.
Quasi
costantemente
ci persuaderemo di aver
suppoato
diatanza maggiore.Impareremo cosí a non
una
Buon
método
per rendersí
Parte
prima.
díte difettidei
tirare né tontano,né vicino-,
quali
il secoudo é molte volte piü fatale del primo.
Infatti,nel tirare qualchecolpoun po' lontano,
si arrischia nulla piíidi una
per il sólito non
tante ;
e le combinazioni poaaono essere
cartuccia,
rimasti iiatti,
che
ua
pallino
un
griippo di palliai
di una
in partevítale,
la spezzatiira
punta
colpisce
d'ala...,.
non
si
sa
mai.
era lontano,
se
Male, mate, siccome I'uciíello
lo dovrete calcolare come
trovato, nemuieno
noa
po-
trete diré di averio
perduto.
lüvece coi tirar troppo vicino,vi mettete
in
condizione di sb^liare {perché il piombo sara
serrato in un
rosone
ancora
troppo atretto)o di
in pieno,con
danno della setví^^na e
colpire
in modo
utile vostro ; giacchéla crivellerete
aenza
soitanto dei pezzi.
Perfino
da poterne raccogliere
il cañe
schiferá di abboccarla,e torcerá il muso
nauseato
Non
e
da tanta carneScina.
sari
poi raro
due gli errori in
una
il caso
di eommettere
tutti
tirando cioé il primo
volta,
eolpo troppovicino,ed il secondo troppolontano.
E quando infruttuoaamente avrete sparatole due
vi garantisco
dalla probabilitá
di
non
cartuccie,
vedere levare,a |)0chi
passidi distanza,il compagno, o la compagna, del fortúnate uccello uscito
incólume dal vostro piombo,mentre voi,col fucile
mordervi le dita per la rabbia.
Sonó dispettucci
che la caccia prepara di so-
resterete
scaiico,
vente..... e
son
a
meritati.
60
Manyóle
Gli
bili a
ed
han
Inglesi
guardareun
del cacctatore.
pev regoladi reatare impassiuccello che si alza da viciao,
itubracciareil fucilesoltaritoguandoé arrivato
atla distanza cui
vogliautirare.Lo credo
ottimo
perchéaltrimenti non ci si pud trattenere
dal premere il grilletto
appena trovata la mira;
tanto piü che trattenendosi queata,per la stanchezza,diverrebbe ineerta.
mezzo
10 ho
aviito
un
amico che stava
i cani in
cod
sicuro,per perdertempo neirarmarli. Prima o
il
e ritupiangere
poi per6 avra dovuto pentirsi,
tempo perduto!
Non
ai deve aparare ad un uccello
venti passi,
almeno che proprio,
sia
farlo volare
a
meuo
di
impossibile
dippiu.
Questa é la distanza miniaia.
Yediamo
la massima.
Ciamard
riteueva
poterai
aparare
utilmente sino
a 40 metri ; Marksmaii a
passi
; Bemelmans
45. II Dottor Azzi,piü pratico,
tutti i micon
introdottioelle armi, dá come
masglioramenti
simo per il tiro nórmale 50 metri soggiungendo
a
50
che al di li di questa diatanza ai possono beniaé puro caso.
simo anche fulminare i selvatici;
ma
Tutte le vanterie di fucili che ad ottanta me-
»
»
tri abbattono
di sicuro sonó,
eglidice,chiac-
chiere.
"
debole parere é di non
poter contare
buone cartuccie,
che fino a 30 metri ;
di sicuro,
con
si potr^uccidere anche al doppio,
ma
sempre con
11 mió
')robabilitíi
decrescenti-
62
Manuate
del cacciatore.
É ben
viitk,e farla schizzare prima di tirarglí.
che nella macchia, o nel forte,pu6 darsi il
vero
di
caso
vederla
noD
REGÓLE
Traduce
da
Tirare
"
a
un
SUL
al
X
sonó
naturalmente
"•
?t
A VOLÓ.
voló é un'arte meceanica
care
?1
TIRO
giornaleamericano:
«
•
piü,ed allora
debbono
"
chio
"i
"
«
»
o
"
Vi
(';•).
diversi gradidi abulta; ma
come
bigliardo,
tirare di scherma
riuniticome
essere
L'oedaU'elettricitá.
il difetto
sbagliamai... e se sbaglia,
ha pocheprobabilitá
d¡ correzione.Cid che si
é ia velocitá nei movimenti
dei muperfeziona
non
scoli del braccio. Si dice spesso che per essere
buon tiratore bisognaaver buon oechio: é vero;
quanto rápidosia il colpod'occkio non
servirá a nulla,ae il braccio non sará educato
ma
per
"
ad obbedirlo iatantaneamente. Un
?"
alzi davanti
"!?
quante,ma
"
il fucile alia
'
uccello che si
500 persone sar^ veduto da tutte
solo il buon tiratore potra portare
a
mirar dritto,e premere
ii
spalla,
grilletto
prima che l'ueeelloabbia percorso due
piedi.
Di qual utilitáe, per conseguenza, ilmirino?
Di pochissima.
•
?
giuo-
ehiunquecon i'uso dei proprimezii e con l'incentivo deirambizíone,puó diventare buon tirar
tore a voló. 11 se^etosta ín queato: di fare
ubbidire la niaao
ed occhio
all'occhio;mano
"
t
come
Parte
gil indiani lanciano le loro freccie:
Nulla
con
guardandol'oggetto
gliocehi aperti.
8Í guadagaa nel ehiudere un occhio.
eui
con
1
»
'
»
"
'
f
"
1
"
tirare nello ateaso modo
II cacciatore deve
•
63
prima.
Due
maniere
di tirare al voló: l'una
vi soüo
portareveloeemente il fucile alia
quasinello stesso
spalla,
premendo il grilletto
parimentebnona, anzi migliore
tempo; l'altra,
e
peí principianti
piü giustapei tirialio scola selvaggina
ed appena e
perto,sta nel seguiré
copertadal mirino,tirare mentre ¡1fucile stesso
consiístenel
"
é
«
I'altra mano
si preme
il grilletto,
tende a fermarsi,
ed é per questoche si sb^lia;
la praticainsegnaa non
ma
fermarsi,nello
1
'
in movimento.
ancora
Quando
it
st£sso modo
•
sul
che le mani
movimenti
pianoforte
Confesso di
non
imparano ad eseguire
diversi,'
divídere la teoría del tiro
con
tutti e due
gli ocehi aperti,quantunque l'abbia
sentita propugnare da molti e rispettabiü
cacetatori.Se a me, in pratica,
fosse riuscito di applicarla,ne sarei diventato uno dei piíiaccaniti fantori; ma
mi é riescito...
non
e won
quindicostretto
tario.
a non
poteríaaccettare senza beneficio d' invenQiustissima la distinzione tra il tiratore di
primo iempo, e quelloche accompagna:
é bene notare
al caso
di
che
il buon
cacciatore dev' essere
1'uno
potereseguire
seconda dei casi. Peí
soltanto
sólito
o
e
1'altro tiro,a
quando si caceia
64
Manuale
nel bosco
o
tra
i tomboleti che
primo teinpo,mentre
il modo
del cacctatore.
al
bisognatirar di
largov'é quasi aerapre
di accompagnare:
faniio eccezione i bec-
eaceini che,
quando sonó mbirbüi, el alzaoo cosí
lontano,e con tali zig-zagnel voló,da non permettere di assicurarli sotto la mira.
Di
regolabisognamirare quando si pu5, e magari tirare un momento
piiitardi piir di tirar
dritto: afiidarsiall'tmbracciatura quando non si
pu6 far di meglio.Ad ogni biion ñne é necessarío
che il cacciatore ai eaerciti nel tirare di primo
anciie quando non
ce
tempo, sia con l'appHearlo
sarebbe bisogno,aia col dedicarsi un
ne
po' a
quellecaceie che piü fácilmente lo rendono necessario.
I tordi tra
tra i tomboleti aono, per
gli ulivÍ,,o
in mancanza
come
esempio,un ottimo esercizio;
di megtiolo sonó i pipistrelli
sul far della sera.
Da esperimenti
fattirisulta:
1." Che la velocitá dei proiettili,
lanciati da
fucile calibro 13 (caricato
5 grammi di
un
con
polvereñera e 28 di piombo) é di 316 metri al
secondo per i primi 20 metri, e di 249 per g1i
altri 20.
2." Che
la velocitá media
del voló
degliiic-
celli pud riteneraidi 48 ehilometri ali'ora.
Come
ñera
e
védete la carica di 5 grammi di polvere
28 di piombo, é delie piü violenti,
ed é
prescelta
per
nei proiettili.
stata
aver
una
forte velocit^ iniziale
Bracchi
leggeri.
L"
Parte
65
prima.
Stabilitiquesti
dati ne vengono le
seguenti
pro-
:
porzíoDÍ
S« il piombo {neiprimí20 metri)per316 metri al secoado,quanto tempo occu-
Prima:
corre
perá nel percorrere 20 metri?
316 diviso 20 uguale 15,8; dunque il piombo
occuperácirca Vis ¿1'secondo a percorrere venti
metri.
Seconda: Se il
ne
percorre 249
piombo (neglialtri20 metri)
al minuto secondo,quantótempo
occuperáa percorrere 20 metri?
249
20
:
12,45.
=:
Dunque ci vorrá Vis di secondo per i primi
venti metri,ed Vit per i aecondi,
cosieché:
JL "^ J_-_Z_
-
~
16
occorrono
12
48
quiüdial piombo '/„
di secondo per
percorrere 40 metri.
Vediamo
adesso quanto percorre 1'uccello in
questiV,g di secondo.
Data la media di 48 chilometri all'ora,
avremo
:
cioé l'uccellosposterá
quasidue metri nel tempo
impiegatodal piombo a percorrere i 40 metri.
FRANCESCIir.
6
del eacdatore.
Manuale
venti metri in
.
Vie "ü
48
:
16
~
3
3
circa 83 centimetri.
Di coDseguenza, tirando di primo tempo ad un
uccello che traversa ad angoloretto,bisognerebbe
mirare 83 centimetri avanti,
se h alia distanza di
20
metri,e due metri avaati se a 40.
Si osservi che in questicalcoli fu preso per
base la massima
relocitá del piombo, ed una
media molto debole peí voló d^li uccelli.
i
Infattiv'hanno esempi di piccíoni
vif^giatori
il doppio
qualihan percorso 95 chilometri all'ora;
della media presunta.
Da altra parte,non é molto facileche un uccello
passiproprioad angoloretto,e volendo far
dei calcoli rigorosi
mondo
di
ei vorrebbe un
cifre....
che non
varrebbero a niente perchéall'attopraticonon si potrebbericonoscereesattamente
la distanza,
la linea,e mancherebbe il
a
témpodi fare il conteggio.
La forza iniziaíe
del piombo varia a seconda
della polveré, del calibro,
della grossezza: il voló
ucoelli varia ancora
di piii
nella rapiditá
e
deglí
nella direzione;
percióé ad un calcólo molto apche, tirando a distanza,bisognerá
prossimativo
facendo molto assegnamento
sulla pratica
afiidarsi,
e
sul
rosone.
68
o
Manuale
mirare avanti
—
del caeciatore.
con
un'
od accompagaare
—
tiva
relaapprossimazione
un
po'
con
la mira
il
delapostandole^ermente al momento
bersaglio,
1'esploaione,
ricordandosi che lo spostamentodi
milliraetronel mirino basta acorreggere errori
di uno
o piü metri a seconda delle distanze.
un
Cid aembrerá
di problee fors'anche
difficile,
mática
riuscita;
purtuttaviavi sonó cacciatori i
qualilo fauno naturalmente,e quando voi direte
loro che per
mirare
colpireun uecello lontano bisogna
di aver sempre, o
avanti,vi risponderanno
tirando e mirando al
quasi sempre, ammazzato
bersaglio.
bene la mira,essi dieono,tiratedrifcto,
Pigliate
e se avete le cariche buone, ammazzei'ete.
Vi sarebbe,nel sentirli,
da restare in dubbio,
*
"
ove
le veritá,míitematiche non
che
se
fosaero lá per provare
essi uecidono mirando all'uecello,é
perchéaveudo impresso al fucile un
il bersaglio ne
per aeeompagnare
,
movimento
?
deriva
uno
scarto utile al tiro.
alcuni dati desunti
Eccovi,a questoproposito,
dallo studio sperimentale
fattodal
alia scuola nórmale
Journée
capitano
di tiro al campo
di Chalóos
(Tirs des fusilsde ckasse).
Gli scarti personali
nei tiratoi'i,
possono variare
considerevolmente secondo
nervoso.
che si
o con
uno
pericoloso,
alza improvviso,
o quando ci preme
troppo di uci nerví si eccitano,
il caeciatore perdela
cidere,
Davanti
un
anímale
il loro stato
Parte
calma
prima.
necessaria,
e gli9carti arrivano
al massimo
nei temperamentinei'vosiriegrado.NuUameno
che sonó i pib difficili,
scoDO
meglioi tiriimprovvisi,
che debbono essere
di qiielli
i piüfacili.
avvísati,
Vi sonó
alcimi,i quali,sebbene capacidi ami beccaccini quando sí alzao male e Ionmazzare
taño,sbaglianole quagliepúntate dal caue e che
il
filanlente e dritte cosí da parer impossibile
lasciar di mira. E perché con i primi i
pofcerle
mentre
nervi non hanno avuto il tempo di í^itarsi,
le altre ogni aecondo di attesa é stato uoa
con
lunga tortura.
Non si puí)flssareillimite nuassimo degliscarti,
tiratore agitato:
si é invece stabilitoil
con
un
mobili
mínimo, con un tíratorecalmo su bersagli
o
fermi.
Questo minimo
é risultatoda 3
alia dístanza di 10 metri: in
per
a
7 centimetri
proporzione
trica
geomé-
quellemaggiori,I tiratoriche
avranno
sinailepossono essere
ritenuti come
cezionalmente deatri,perché per non
aver
un
errore
ec-
tali
scarti biaognerebbe
che i nervi fossero di acciaio
ed ineceitabili,
e le armi
di
un
straorpreciaione
dinaria.
Per i tiri a voló
tale da poter tener
poÍci vorrebbe
ragione:
un
calcolatore
del tempo che paasa tra il momento
in cui
al dito di agirée qnelloin cui
l'occbio comanda
il dito preme
novizio,
7(0
il grilletto
(Vio di secondo per
tiratore esercitato);
ID
pfii'
un
Manuale
70
del cacciaíore.
delladurata del movitnetito del grilletto
prima
di far scattare la
molla;
di
quelladello scatto;
di quella pev la percHssionedella capsula
CAo ad Vioodi secondo).
del tempo che passa tra 1'istante in cui la
e quellodell'esplosione
capsulaÍ! colpita
(3 a 6
millesimí di secondo)
;
della distanza;
della velocitáe della direzione del voló della
selvaggina
;
della forza iuizialedel
piombo a seconda delle
diverse
speciedi cariche;
formato dallalinea di mira
infinedell'angolo
e
l'asse delle canne, variabilea seconda delle armi.
imQualche cosa insomma di....semplicemeiite
possibile.
Precetto molto
e dai piu trascurato,
importante,
é quellodi mettersi ben sulle gambe {piantarsi)
prima di sparare.
Vi sonó cacciatorii quali,
quandosi alza un bec-
caccino od
pensano che ad imbracciare il fucile,
di trovar la mira
e nella difñcoltfi
una
stama
non
le piügrottesche
Nove volte su
posizioni.
pigliano
diecí é un tiro sbagliato;
se poi l'animale si é
é sbagliato
sicuramente.
alzato sulla loro destra,
Ció non avverrebbe se prima di tirare pensas-
parte
sero
'
fare
a
naneo
un
lianco destro
"
sinistro"
71
prima.
*
od
alia militare,
ma
non
od avanzando
iudietro,
il
piede destro
mezzo
un
scartaudo
e
voltando
la punta del sinistro.1 movimenti del corpo
debbono preeedere
quellidelle gambe.
non
Le
acrobatiche sodo
posizioni
per i tiratorida
eireo,non per i eacciatori.
Se un animale frulla quando voi siete passato,
dietro front
non
eseguiteu»
ma,
sempre tenendo per base il piedesinistro,
fate fare un quarto
cerchio in avanti al piededestro,eppoi
o mezzo
»
»
imbraccíate.
Non
vi Toltate mal sulla
destra,se dovete
rare
ti-
indietro.
Per tirare a sinistrabasta
mento
della persona:
buona
voltata che
a
va
un
destra in?ece,occorre una
fino ai tre quartidi giro.
In
tutti i casi, pósate bene i
mettetevi forte sulle gambe.
Non
in
leggerosposta-
piedia térra,e
vi sembri ridicolo TesercitarTilungamente
ve
questaginnastica;
ne
troverete
poi aoddi-
sfatti.
íosso,o quando il cañe é
puntato,mettetevi sulla destra; vi riescirá piü
Se cacciate
su
di
un
facile il prenderla mira. Si
sb^liano molti piü
colplsulla destra che aulla sinistra.
Quando siete stati costrettia correré,
fretta una
o
fare in
salita faticosa,il tiro vi si renderfi
raolto piiidifBcile perché il forte respiro,
muovendo il petto,
díluno scarto grandissimo.
Cércate
72
Manuale
del caociaíore.
ñato
prima di riprender
di sparare, serrate
momento
teneodo,con
dopo,e
duto
ed in
,
con
caso
estremo, nel
beoe le labbra trat-
sforzo,¡1 respiro,
Kespirerete
lieta tranquillitá,
quando avrete ve«no
cader
animale che in caso
diverso
quell'
avreste certamente
sbagliato.
Kitengo siffattitiri
i piii
difhcilidi quantise ue possono presencome
tare
ad
cacciatore. Avrete veduto i tiratorida
un
circo sparare nelle piü strane posiaioni:
sdraiati,
voltandosi repentinamente
indietro con
supini
,
,
col
specchio,
uno
fucile arrovesciato,
raccoglien-
avrete mai veduto tidolo da térra,....
rare
ma
non
correndo. Miss Annie, la migliortiratrice
che io abbia conosciuto,
tale da poter gareggiare
vittoriosamenfcecol colonnello Cody (Buffalo
Bill)
faceva mai
non
di tre
piii
o
quattropassidi
corsa
prima di tirare.
ESPEDIENTI
PEÍ TIRI LUNGHI.
scopisonó, e sonó stati sempre, direttí
gli studi degliinventori di armi da guerra o da
caecia: la Itingagettata e la celerit^ del caricaA
due
mentó.
piceoloed il
rigate,il proiefctile
nelle polveri,
si é ottenuto nel fucile
miglioramento
Con le
canne
militare una
Con
le
canne
distanza che
a
folliasperar. "
strozzatura credo síasi rag»
era
giunto,in quelloda caecia,quanto, con le moderne polveri,
st^ nei limiti del possibile.
Parle
II sistema
73
prima.
ha dato alie armi da
ripetizione
guerra un caricamento anche troppo sollecito: con
quelloLancaster,le batterie che si montano coll'abbassare
a
rialzare le canne,
in quelloda caccia si
e
e
mático,
l'eiettoreauto-
potrebbero
sparai'e
quindicicolpial minuto, se non si riscaldassero
troppo le canne.
Accenneríi a qualcunodei mezzi escogitati
per
tiri lunghi,
aver
premettendoche se talvolta si
si ebbe
son
non
potute ottenere forti distanze
necessaris per classiperí)mai quellaprecisione
,
ticarlitra le inveazioní anziché ira i tentativi.
Gii al tempo dei fücili a bacchetta erasi penin sacchettl di carta
sato di avvolgerei pallini
di tela, per tenerli uniti nel primo tratto a
ed avere
cosi uii tiro piü butano
guisadi palla,
o
minor
con
dispersione.
Poi si sostituironoai sacchetti di tela,
involucri
fatti di lamioa di
piombo,e realmente si ottenne,
in píccole
una
proporzioni,
maggior distanza;ma
i proiettili
non
percorsero piü la linea retta e
riusei molfco problemático
il berst^lio,
colpire
Adottati i retrocai'icasi pensfidi tener diviso
il piombo in píii
dei cartonstratj,
frapponendovi
nario.
cini....e si ebbe un tiro piü scadente dell' ordiTu
di
provatoa sovrapporre strati di pallini
diversa grossezza; ma anche questotentativo dette
pessimirisultati.
Si peus5 di mischiare ai pallini
cemento
-un
74
Manuale
del cacciatore.
qualsiasi
(gomma, colla,gesso)ma questo o 11
iini troppo riducendoli un
solo proiettile,
o non
li uni punto,ríuscendo soltanto a daDneggiare
le
canne.
Un
ed abbastanza efñcace
semplicissimo,
fu quellodi mettere 11 piotubotra due borre,lo
un
pezzo di cartuccia appartenentead un calibro
minore. Esempio: pígliavasi
cai-tuccia del
una
calibro 12, e vi si metteía la polveree la prima
borra; poisi prendevauua cartuccia del calibro 16
ed in queata
della uietfi,
se ne' tagliava
poco meno
metfi tagliata
si coUocava 11 piombo ben serrato
tra due borre alte,formando cosí uq cilindroche,
veniva introdotto nella cartucciacaben insegato,
libro
12. Messovi
questo cilindro la cartuccia
veuiva senz' altro arriceiata.
Avendo
con
questo
ottenuti diacreti risultati,
sostituita
mezzo
venne
mezzo
la rete metallica al cartone,ed alie borre i
toncini. Le
ancora
"
in commercío
arrisehiarecoa
che
retine "
esse
ed in
un
risultarono
ne
,
caso
car-
sonó
si pufi
disperato
tirolontano in
uno
stormo
di uccelli.
Piü tardi s' íde6
una
specie di granaba,fatta
cosí: il piombo é raccolto in
formata di due
una
sfera metallica
il gusciodi una
conae
noce.
pezzi,
Questidue pezzihanno alie estremitá quattroocnei qualipassa un sottiletildi ferro temcbielli,
e
prato,che traversando la sfera ne forma l'asse,
tiene uniti i due pezzi,
ne
passandopeiquattro
fori del poli.II fildi ferro e dalla parteinferiore
Manuale
GU
Non
molti
sonó
del cacciatore.
ACCESSORI.
gliaccesísoriche
occorrono
col
fucile a retrocarica:
una
un
una
UD
bitancina;
bacchettone;
di fil di ferro dolce;
fungo,o cavaruggine,
scovolo di crino,che si invitano nel bae-
un
ed
macchinetta per far l'orlo alie carfcuccie;
ed ilpiotnbo;
misurino per dosar la polvere
uno
ehettone;
cilindro di
un
legnoper calcar le borre nelle
cartuccie;
una
leva-cariehe;
bretella;
un
copri-canne;
un
una
buona
fodera,
la macchinetta,osserverete
Seegliendo
r arricciare non
e
che faccla
un
laceri il eartone
che nel-
delle cartuccie,
orlo atretto
bene.
ripiegandolo
tavolino;ma
perché
Essa
pu6 invitarsi ad un
é bene di iasciarla fissa nel
riesca piiicómoda
postoche le si é scelto.
Se non avete ragazziin casa, od avendoli potrete
esser
sicuri che
non
vostre da caeeia (cosapoco
le
cose
vi conaiglierei
sperabile)
tavolino tutto quanto pud
occorrerd per far le cariche: in ogni caso, scedal cassetto ampio e muoitelo di
uno
glietene
di tener
nello stesso
toccheranno
Parte
77
prima.
buona
lasciando fuori la sola macchiserratiira,
Detta. II tavolo sia possibilmente
di l^no forte,
e
con
dalle parti.
a cornice,
piccolorialzo,
I misuriüi che si trovano
in commercio
sonó
quasi tutti di differenticapaciü,dovrete quindi
regolareil vostro con le bilancine per potervene
.
serviré.
Le
dosare
necessarie per
sufBciente che ab-
bilancine,
sempre
utili,sonó
polveriManche : é
biano una portata
di 50 grammi, ed
di circa un decigramma.
le
II bacchettone, se
quelliin
due:
uno
ne
avete
uno
una
precJstone
solo,sia di
pezzi; la miglioresarebbe di averne
da smontare, per poterloportare in
tre
campagna, l'altrodi
li bacchettone deve
un
sol pezzo, dirifcto
e robusto.
arere
all'estremitáuna
ghiera
di fíanco per farvi passare la
ed un foro a vite in punta
straccio,
di ottone, forata
eocca
di
uno
cavaru^ine,o lo scovolo;
di ferro dolce; lo
II cavaruggine
dev' essere
scovolo di crino forte,ed entrambi abbastanza
chiedete sempre ai
grossiiper non vi sbagliare
di un calibro maggioredel vostro.
quelli
negozianti
Come
qualunque pezzo di legno é
pistoncino
buono: sari utile p8r6 che ilcilindro corrisponda
al calibro perché potra servirvi per
eaattamente
a
togliere
qualche cartuccia le fitte lasciatevi
dalla legatura.
II leva-cariche riesce superfluo
coi fucili ad
essendo questieneiettore automático; ma
non
per
fissarviil
78
Manuale
trati neir
uso
é
comune,
gliaccessoridel
La
del cacciaiore.
ancora
da
indicare tra
fucile.
bretella dev' essere
di cuoio mórbido, o di
dovendoai togliere
a caccia
levare,
e
quando si pulisceil fucile. Biion sistema é
di non tenerla affattoattaccata al fucile;
solma
tessuto: facile a
tauto
alia fodera.
mjglioreé quelladi pellemórbida,
resistente.Se ne fanno anche dure,ad astuccio,
ma
ed il calciostanno smontati :
nelle qualile canne
comodissime per viaggio.
sonó
II copri-canne
é formato di due baechette. coLa
fodera
perte di panno verde, e tenute unite da
zetto di ottone,voltato ad arco, che in
vita. Ve
un
esse
pezs'in-
delia
di circa cinque
lung'hezza
e di quellelunghequanto le canne.
centimetri,
Questi sonó gli accessori peí fucile;vediarno
ora
deglialtri,utili peí cacciatore.
ne
sonó
II carniere.
—
Diversi
sonó
di portarela
il carniere alia
i modi
aelvagginauecisa: aleuní usano
francese,cbe portasia tracoUa,formato da una
tasca di cuoio coperta da una
rettcelladi spago.
In Sardegna portanouna bandolíera di cuoio a
cui sonó
attaccatidei pezzetti
di spago aveuti un
anello di ottone all'estremitk. Facendo
si forma un
spago neir anello,
appendonogliuccelli uccisi.
passar lo
cappioal qualesi
in
In Toscana si porta¡1selvf^jgiume
tasca della cacciatora.
A
Boma
usasi
un
un'ampia
cestino di vimiai (dettocerí-
.
Parte
79
prima.
che portasi
a guisa di
doppia cinghia,
invernó é sozaino,ma molto piü in basso. Ñell'
stituito dal sacco, fatfcodi panno, o di telaforte,
varié tasche per potervi
mettere: il vino,il
e con
e
gli animali
mangiare,i pauchidelle cariclie,
uceisi.II eerignolo,
h
nn
po' incomodo a portare,
che vi si
comodisaimo per tenervi la selvaggina
gnolo)con
conserva
benissinoo. II
sacco
é utiliasinaoper la
d'addosso
e perchéci si pu6 togliere
capacita
in vi^gio e nei momenti di ripoao.
Tn aleuni paesi si usa una
semplicerete,bislunga,che portasi,
girantea tracolla.
sua
La borraccla
tradizionale é fatta con
una
zueca,
piattae tappata con un sughero.É cómoda, ma
odore che guaata il vino;
serba speaso un ingrato
difettoche hanno puré le borraecie di gomma. La
piú sempliceé la boccia di cristallodoppio,di
forma
sehiacciata: é
un
po' pesante,ma
aempre
il migliorrecipiente
peí vino.
II bicchieresuol
o
di gomma.
Coltellive
di cuoio,a barchetta.
portarsi
di tutte le
specie,
comprese
alcnne incomodiasime. lo preferisco
quelloa due
lame ed un punteruolo:
lo compro
possibilmente
leggieroe di poco prezzo, perché lo perdospesso.
ne
I richiami.
—
e non
sonó
Seno utilissimi per cbí li sa adoperare..
é certamente con un libro che sí p«í)
insegnareil modo di usarli.Se ne fanno di ottone
di tutte le grandezze,
dalla piccolissima
(pispóle)
a quellelarghequasiquanto uno
per le pispóle,
80
Mamulle
8.cudoper
i merli
del cacciatore.
ed
e se
per le allodole,
o di argento.
i tordi. Sonó
ne
molto
usati
fabbrícano anche di
osso
Altro richiamo molto iisato in primavera(dove
é permessa la eaccia)
é il quagfliere
e neU'!4íosto,
crino ed osso.
Con la pellesi fa
pelle,
un
sacr^hetto,
largopoco piiidi due dita e limgo
sette od otto,
?che si riempiedi crino.Con un osso
fatto di
si forma
tibia,o dello coscia di inaiale,
facendovi un foro da
ñschio,a guisa di pifTero,
di
un
la parteinferiore con un comriempiendone
posto di lacea e di cera. Qiiestorichiamo,tenuto
nella mano
sul saccbetto col
e percosso
sinistra,
pollicedella destra,imita benissimo le battute
della quaglia(femmina) ed é pur troppo molto
lato
'
un
e
usato
Con
fanno
dai cacciatori di frodo.
idéntico sistema,ma
molto
sí
piü piccoli,
gilzillipei tordi.
Nelle Calabrie ed in Siciliasi costruiscono del
di osso e di metallo per le sal"arole
piccoli
pifTeri
cbe chiamano: agostinellí
e gaddussi.Sonó difficilissimiad usare e rtchiedono un lungoesercizio.
Altri richiami si fanno per i pivieri
e le flfe;
credo inutile farne cenno, tanto piu che é
ma
eflicacemeote descriverli.
impossibile
ultimo accessorio utile per la cacGía delle
ed ho ñnito. É lo specchietto.
allodole,
Specchietti
Un
se
ne
fanno di molte forme, da
tirando
uno
sp^o,
Servono
girarrosto.
o
mossi da
a
girarsi
una
molla
mano,
come
i
bene per attrarre le allodole
L"
L;
82
Manuale
zetto di piombo,per
dentro le
del eacciatore.
far passare
poterlo
fácilmente
canne.
Qnesta pu1Í2Íaríescirá un po' difiicilecon le
facilecon
polven comuni che aporcano molto ; piii
le polven di buona qualitá,
le bianche;fae con
cilissima quando siasi fatto uso
di borre ingras9ate.
Appena tornatldalla cácela,sia piovutood abbia
fatto buon tempo, abbiate tirato uno o cento eolpi,
dovete súbito puliréil fucile.
Fate da voi quest'operazione,
che dice Tada^tio
:
il suo cavallo non
chi striglia
pufi essere chia»
"
mato
Se
mozío.
"
borre grasae, la pulizia
delle
adopevato
verrfl fat^ prestoe bene ; altrimentivi sar^
canoe
necessario di passarvi,
prima del petrolio
per ammoUire il tártaro che vi si é formato,e se questo
é molto,procederé
ad una lavatura,
autico sistema,
fatta períicon petroliofinirá di staccare le partipiü
II cavaruírgine
ed ii piombo rimasto nelle canne.
Kiresistenti,
eordatevi pero che il cavarn^ginedeve essere di
avrete
filo di ferro dolce
e
va
usato
unto
di oliod'oliva
di
peti'olio.
Per puliréle canne
servitevi delle filacciedi
lino,od anche della stoppafina,a cui siano stati
tolti tiittii pezzetti
di legno che vi si trovano
o
mischiati.
Non
cessate dal
stoppa,non
puliréfinché
le filaccie,
la
o
useiranno bianche,e 1'interno delle
Parte
83
prima.
appariscaben lucido. AHora con uno scostrato di
volo di crino paasatevi
un
leg^eriasimo
vaseliua;o d'olio depurato.
La vaselina e nno
degli nltimi prodottimessi
in commercio
e, come
spesso avviene,i primi a
di mala fede,
aervirsene sonó
stati glispeculatori
canne
che han
di adulterare
cercato
con
essa
i loro ge-
mischianesagerati
gnadagiii
dovi un'essenza qualsiasi
tóle
acae vendendola entro
dórate. Si ottiene dalla depurazione
del petrolio,
la ñera, la gialla
e la Manca.
e v'é di tre qualitft:
rafíinata delle altre;lagjalla
La prima é meno
é preferibile
lore
per i cuoiami. La bianca ha un coperlaceo.
ed
Si liquefacol calore o con
lo sfregamento,
neri,o di
ottenerne
scottature,contro il
bruciore del piedi,
nelle escoriazioni,
ed anche nei
é rimedio efficacissimonelle
dolori di
zione
gola quando provengano
della laringe.
É insomma
le avmi
Dopo
un
da
ottimo emolliente
e
iuñamma-
garantisce
Tumiditá,perchéinossidabile.
le pupulitole canne internamente,
contro
aver
lirete all'esternocon
un
olio d'oliva depúralo,
o
pezzo di panno saturo di
di petrolio,
Passerete poÍ
anche esternamente,un po' di vaselina bianca
vendovi dí un altro panno.
L'olio d'oliva si
ser-
depura tenendovi immersi dei
abbandonando
pezzidi piombo,eppoitravasandolo,
il deposito
lasciato nella bottiglia.
Fatta la pulizia
alia cassa.
delle canne passerete
84
Manuale
ííon vi
di
consiglio
é lasciar questa cura
del cacciatore.
amontare
le
batterie,
meglio
paiodi volte
l'anno. PuHte esternamente
quanto megliopotete,
deirolio
ponendo nelle molle, e nei pezziinobili,
di oliva puro, misto col petrolio.
Sul legno potrete passare de]]'olioeomune
o
alParmiere
un
deH'olio di lino.
Avvei'tite che tutto dev'essere unto,
il troppostroppia.
inznppato:
Non
lasciate mai
fare alie
canne
la
ma
non
luggine,
tolta la macesserne
perché difficilmentepotrebbe
chia: se durante lacaccia esse preudonola pioggía,
le vedrete súbito macehiarsi di giallo
e fare una
sará l'eiFetto
del bagno^
patinasimile alia ruggine;
e lo toglierete
col fazzoletto.
asciugandolo
11 bagno si d^ alie canne passandovi
deglíacidi
che le colorano,e che corrodendone il ferro fanno
apparirela loro composizione
designatadaU'acla lima,
di esso, o togliendovelo
con
ciaio;priuiia
le canne
sembran tutte uguali,
del colore deU'aeciaio: il sudore e I'acqua
marina lo macehiano, É
e difficile,
perchégli
un'operazione
lunga,paiiente
acidi debbono esservi passati
piiivolte,e volta a
mando.
forla patina che vanno
volta,bisogna togliere
Fornita la pulízia,
pónetenet fuciledue cartuccie,
tutto nella fodera.
e riponete
vuote,i copri-canne;
Dopo
E
esaminatelo nuevamente.
paiodi gíorni,
bene pulirsúbito i fucilidopo sparati,
petché
un
lo 2olfo ed i] fulminato esercitano un'aíione
cor-
Parte prima.
rosiva dannosisslma. Le
85
difficiltolgonsi
mente
dall'acciaio,
e le grotte deturpanol'arraa,
rendendola anche pericolosa.
Un fucile soffremeno
nel tirarmüle colpi,
se viea ad intervalliripullto,
che nell'esserlasciato aporco per dodíci ore, dopo
tirati due
averne
macehie
soltanto. Ben
v'é vita di caeciatore che bastí
IL VESTITO
E LA
conservato
a
non
consumarlo.
CALZATURA.
lana é la corazzá del caeciatore.D'estate
La
o
d'invernó devesi
portarlasempre sul petto,sotto
forma di flanella piu leggíera
o piti
e non
pesante,
temer mal di aver
troppocaldo.
lo non dirí»come
i montanari dei nostri Appenini: Dove non passa lo freddo,non passa lo
"
caldo....
sebbene debba confessare di
"
aver
avuto
inseupa gran deferenza per le massime
gnatemi da coloro che han le scarpe grosse ed il
sempre
eervel fino.
E
ma
la lana,
soltanto sul pettovi consiglio
aoche sulle gambe. suUe mani, dappertiitto,
non
meno
che ai
dove
piedi,
vi si deve portarein
minar
é puré
carne
utüissima,ma
non
quando necessita cam-
molto.
I Síeilianied i Calabresi
uaano
per
la caccia,
lunghe calze di lana ruvida che portano esternatrovano benissímo,
e se ne
mente, sui pantalón),
perchéresistential pruno ed aU'umiditíi.
il panciotto,
debedi paataloni,
La cacciatora,
86
Manuale
boDO
comodi
del cacciaiore.
fustagoo,
pesantenelnell' estáte;avvertendo
1'invernó e píü leggiero
per6 che non sia né troppo pesante,oe tioppo
di caccia dehbonsi
perchéin «na giornata
leggiero,
sopportareforti cambiamenti di temperatura.
sempre
essere
e
di
La caceiatoraabbia
poche tasche esterne e queste
chiudere :
munite di rivoltino siiperiore
per poterle
ne ahbia invece molfceal disotto,
aon
troppoampie,
per poter tener divisii vari oggettiche ci portiamo addosso. Tanto l'estferDequanto Tiüt^rne
sian munite
H
di bottoni.
panciottoampio, e fatto
in modo
da
poter
contener le cariche. Non
ho compreso apptmto né
né la cartucciera tra gli accessori,
la ventriera,
perchéritengo6he il peso dallecariche non possa
modo meglioche nel panesser
portatoin nessun
ciotto
aia in quattro
dove é permeaao di ripartirlo,
tasconi (due davantí e due dietro)
sia in due tasconi dietro,
od in tre o quattro fila di píecole
tasche,sul davantí,fatte in maniera da poter
conteneré
lo ho
cariche
una
uno
e
non
cartea
ciascuna.
di
che contiene cento
questipanciotti
mi riesce punto incomodo
a
tare.
por-
Nel
dev'esservipuré
panciotto
sinistra per I'ovologio,
ed uno
a
un
taschino sulla
destra
peí por-
tamonete.
Nella campagna
delle beccaccie i
romana
si
usano
guardamacchia.
per la
caccia
Parte
87
prima.
Sonó coscialiíattidi
pelledi cervo, di capra,
tutto il pelo;attaceatialia vita
o di vitello,
con
da una cioghia
ed abbottonati di naneo lungo le
sele
gaiube.Servono otfcimamente per difendere le códaiprunie dall'umidtta nelle fortí macchie
Sodo anche utiliper coloro che
romano,
dell'agro
debbono star molte
tano
II
non
di
ore
a
eavallo:i butterilipor-
tutto l'inverDO.
del eacciatore dev'essere di feltro,
cappello
faldalarga,
con
troppopesante;
senzabisoguo
cascare
nel rídicolo.
La calzatura....
Oh
la calzatura
po¡,fa il palocon la polvere,
nelle disperazioni
del caceiatore.É piti
vare
faciletrobuon fucile,
che un paio di stivaloni i
un
stiano bene.
qiiali
nuUa dippiü;
Fosso darvi alcune indicazioniutilí,
raccoinandandovi di averne
molta cura quando ne
tróvate un paio buoni.
II tacco dev'esser basso e largo; it forterobusto
Ine ben piantato
; la suola doppiae sporgente.
dei chiodi fate naettere girogiroal tacco ed
vece
alie suole,due o tre filadi puntkiefrancosiconin maniera che restÍDOsporficcateper due terzi,
gentiquasimezzo eentimetro. Quanto alie cuciture affidatevial calzolaio....
e
mandi
che
Dio
ve
la
buena.
Le searpe debbono essere da afBbbiarsi,
e ciager
bene il garetto
: lo stivale largodi passata,salvo
da affibcintolino di cuolo,
a strii^erlo
con
un
biarsidopo calzato.
88
Manuale
del cacmatore.
Cosí per le acarpe,
i
rono
gambali,e
si torna
come
debbono
da caccia. Messo
per
giistivaloni occor-
esservi infilatiappena
lo stivalone nel gambale,
di saggina
spazzolino
la mota; Tumiditá, ingrossandoil
per togltere
legno,fa perderéalia calzatura le cattive pieghe
Quando é asciiitto glisi dá
prese nella giornata.
buona spalmata di grasso che si ripetenei
una
finché il cuoio non la rifiuta.
gioroisuccessivi,
II grasso di cavallo,
la vaselina gialla,
le varié
pomate a base di sugna con trementina, segó e
tutte buone purché date pazienpece greca, sonó
temente
e ripetutamente.
Da qualchetempo, per la caccia in padule,
ven8¡ lava aervendosi
di
uno
adottati i calseitoni
nero
usati
lana.
con
scarpe
Appena
di
bucate,e
cauichouc.
con
lunghe caize
cessata la caccia debbono
ed arrovesciati.I caisetioni rendono
peí primo
aono
:
nel aecondo
per difendersi dalla guazza.
11 cacciatorefará beue a
un
di
gran
fazzoletto di
Vanno
possono
esaere
di
tolti
servizio utile
essere
usati
in
portarst
seta,ed anche
campagna
due. In caso
fermare quando e accalo dovendosi
pioggia,
dato,glifaranno molto cómodo.
Per completareil vestiario non
gli mancherá
poi che una mantellina impermeabile.
Andando
la via che si prende,
ed
a caccia si sa
la via
il tempo che fa quando si esce, ma
non
che faremo, ed il tempo che fará,quando si toma :
d'autunno e d' invernó la mantellina
specialmente
90
Manuale
solí cui
del cacciatore.
corrispondaun
ed
diritto,
questi
provvedeil Galateo. Dice un vecehio proverbio:
si conoace
che il güiitiluomo
nel giuoco ; non
sarebbe certo sbagltato
: e nella caccia.
l'aggiiiDgere
Ai secondi,i doveri verso
la generalilA,
vede
provla legge....
e chi li trasgredisce
manca
sempre
verso
gilaltri cacciatori.
Primo
obbligoimposto dalle leggi3uila caccia
é quellodel porto d'armi,che non va considérate
eoltanto dal lato ñscale;ma
ancor
piiicome una
cautela per la sicurezza dei cittádÍDi,
e come
garanzia perché non possano gli indegnifruiré di
non
a
"
'
tale diritto.
Altre
il divietodi tempo
preseriíioni
riguardano
e di luogo.
nel
Chi uceide un selvático in tempo di divieto,
alia legge,
lede i diritti di tutti i cactrasgrediré
ed anche il propriointeresse,
ciatori,
inquantoché
tale divieto ha Túnico scopo di salvaguardarela
della riproduzione,
alio scopo
setv^ginanei periodi
di assicurarne
menti
l'esistenzache
ne
sarebbe
altri-
compromessa.
L'uccidere
quagliain primaveraé toglierventi per Tautunno,come
l'ammazzare
seue
una
di otto o dieci nelleprenell'estate é privarsene
una
riaverno. E cid astrazion tatta dalla considerazione
che la
non
che
La
di cacciarla,
selvi^gina,
quando e proibito
ha nessuno
dei valori gastronomiei
e veaatori
avríi quando sará tolto ü divieto.
collisione del diritto di caccia col dirittodi
Parte
91
prima.
ha reso necessario ia alouni casi il diproprietá,
vieto di luogo:spettaal legíslatoie
¡1 conoscere
e stabilire fin dove possan giunger I'udo e l'altro
oflendersidi soverchio. Al
senza
combe
soltaiito di
eacciatore ín-
di
e
quellalegge....
rispettare
adoperarsi
per farla modiücare quaado glisembri
lesiva del propriodirítto.
É aoverchio raccomandare
di
a" galantuomini
non
arrecar
nelle campagne
che percorrono
sarebbe né onesto, né degno di
danno
caccianilo:nou
qualidebbono
persone eivili,
di S. Uberto.
esseie
tutti i
seguaci
Laddove
delle conpotrebberofcalvoltanascere
testazioni sarebbe nella pretesadel diritto di occupazione:a questa piiiche le leggiprovvedono
il buon senso, Tanimo retto.
le consuetudini,
cora
Certo,i'uccello punfcatoda un cañe, non é andi assoluta propriet^i
del eacciatore; ma questi
pud giá vantare su di esso mt^gioridirittidi un
alti'O.Non é lecito quindi tirare ad un
anímale
fatto volare o scovare
dal cañe
non
auo.
Anzi,
il cui cañe
il eacciatore,
ha levato un
male,
aníse
gli tira senza farlo cadere; e Vuccello va
altri non
deve cercare
di rüevarlo,
a rimettersi,
che gliha tirato,
anche perchéil eacciatore,
potrebbe averio ferito.
Né
si deve tirare ad
un
animale levato da altro
ha potuto
eacciatore,
neppure quando questinon
ha votuto tirare;
che sia palese
la
o non
a meno
di
impossibilitá
levarlo nuevamente.
92
del cacciatore.
Manuale
Mi
spiego:un cacciatore
brigatadi starne,e non
una
tiro da
a
passano
inüieme
non
sonó
spettarle
perchéandranno
Inveee
una
non
a
caccia
ri-
nmetterai
che
é di non
selvático levato da altro
eglise
ne
sparar mai
potesse
ad
un
se questi
cacciattore,
non
tenersi sempre
evitare contestazioni.
lo
a
amico, debbo
suo
benissimo,senza
lagnare.
II migliorsistema
ve
sonó
poco loiitano.
si fosse trattato di anitre,avrei po-
se
tuto tivare
quaglia,od
vi pu5 tirare: queste
Se io
me....
lui,o
con
leva
e di
grida....
alia
largaper
In gergo dicesi gridar un
anímale
quando si
avvisano glialtri cacciatori di stare all'erta,
e peí
sólito si
In
niente
le
usano
parole:A
le massime
diritto,
severe,
e
non
Tanimale
allorquando
le....od A
stabilite
voi.
maggiorrieonoscono Voccupasíone
che
non
pu6 assolutamente piü
sonó
scappare.
mediante la caccia
Voccupasioiie
di questo animale nullius,che chiunquepuíiinsia espresso 11
ove
e dovunque,meno
seguiré,
dalla naíurali laxidivieto ; onde quest'animale
che
occorre
late, passiíd potere del cacciatore,
questine faccia presa di possesso. A tale efietto
?1
"
n
"
«
»
Onde avvenga
basta che
»
non
"
inale,ma
"
o
"
il cacciatore solo feriaca l'ani-
deve aitresi trarlo in
suo
poterevivo
essenziale dell'occuperchee requisito
eñ'ettiva della cosa.
pazionel'apprensione
u
morto
Pero
a
tale effettonon
e
necessario che il
Parte
93
prima.
eacciatore abbia
propriamenteposto la mano
basta che qiiestoin quatsiasi
sopra l'aiiimaie,
modo
sia caduto in di lui potere e pitinon gli
aliter
esse non
possa scappare ; feram nostram
si eam
ceperimus (1).
quam
Tnfctavia i migliori
han ritenuto che
giuristi
cohii it qiiale
inseguela selvi^ginavi ha un diritto di prioritá
fino a che non
o i
l'abbandona,
di lui cani non
di inseguirla,
cesaano
e
quando
anche i giuristi
Tavessero stabilito sarebbe
non
diverpei'messo ad un gentiluomodi comportarsi
"
"
""
«
*
"
-samente?
io mi
Se
di
e
presentoin
primo
iina
acchito
casa
giuocando,vinco
rilevanteho il diriUo
somma
darmene,
ma
Íl dovere
di
di oneate
di alzarmi
gentiluomomi
ed
sone,
peruna
«n-
impone
di
agirédiversamente ed accordar la rivincita.
Del parí in campagna
io ho il diriUo di camminar
come
meglio mi piace,mentre le buone
la
rególedi caccia m'impongono di non tagliave
atrada ad altri cacciatori,
tentare sfaceiae non
di paasar loro avanti.
coatumanza
córtese di salutarsi tra
tamente
É
ed
anche
invitati
di scambiar
non
cacciatori,
brevi
parole:se non si e
biaogoapero inai accompagnarsicon
alcuno,
Nelle caccie che si esercitano di
(I) Avv.
EncotíNO
Ercolani, Detln
fermo (posta,
píe'
Caccia
e
ilella Pesca.
del cacciatore.
Manuale
94
cketta, ecc), le varíe ieggi,e
apecchietto,
suetudini,
impongono una data distanza,ma
di
cÍ5,vuole la cortesía di non
mai, sulla linea di affilo.
eon-
oltre
uiettersi davanti
daglínccelli
punto di afp.lai
Gtiiamasi affllo
la linea percorsa
di passo guando emigrano,e
postiche trovansi su quellalinea.
Altro dovere del cacciatore é la
prudenza cou
le armi, perchéogoi scapataggine
potrebberiuscir dannosa a tui ed ^li altri.
Debbonai mettere alia úcwra le batterie,
prima
fosso od
di posare il fucile,
e prima di saltare un
maceria
una
avvertendo
sato il
pericolo,
per
mente
coil'arma
non
debboüsi
mai
Non
di riarmarle appena
eestrovarsi poi inaspettata-
non
pronta.
portarearichi
i fuciliin fer-
rovia od Id vettura.
Non
si deve tirar maí
direzione di persone
coutro
siepe;né
una
in
di animali
domestici,per
da d5, guarquanto lontaiti.
Bisognagarantirsi
dando
o
prima d'imbracciare
a1la vista concentrata
tirare,
possono
anche
sfuggire
alto,affinchése
facesse
una
non
esplodere,
seguenze.
Kd anzitutto
fucile,
perchédápo
suH'animale
II fucile dev'essere sempre
in
il
a
cüi si vuol
persone
tenuto con
vicine,
le bocche
combinazione
debbansi
lo
qualsiasi
piangerele con-
bisognaesser calmi,molto calmi,
noi stessi,
sempre calmi,ed impararea dominar
uer
poter dominare la selvaggina.
'
Parte
Gentili
e ricordarsi sempre
tutti,
con
11
É
II
Domatrice
"Che
"
Né
(I) EnASUo
l'arle noslra
non
rigidae
che:
severa
gliamorf
per Un la gloriavera
dei sensi et de
hanno
lengón volti
DJ
prima.
a
Valvasone.
te virtudi i cori
n
Caccia.
n
(1).
PARTE
SECONDA
IL
CAÑE.
Apprendiamo da Senofonte che eranvi in Grecia
ed il
due specie di cani da caceia: il castóreo
da Castore,
volpino;il primo aveva
preso nome
e
la
rappresentava il
puro-sangue
;
il secondo
doveva
origiuealia generazionetra cani e volpi.
Credo iuutile ogni dissertazione sulle ori^ni
delle lazze
da óaccJa,tanto piü clie sonó
diseordi
le opinionidegli acienziati,
pereinosu quelle del
sita
caiie
in genere.
(scriveil Brehm) si é diffuso coll'uomo
della térra. Dovunque la
sopra tiitta la superficie
si e sviluppata,
il cañe
sí é svilupiiraana
razza
favoriti,
piiirozzi,
pafcocon essa, e i popoli meno
hanno
in luí compagno,
amico, difenpiú incolti,
»
II
cañe
piíiin nessun
luogo alio stato
selvático;dappertutto¿ addomestíeato,dappertntto fa societá coU'uomo.
Nessiina
leggenda ci
rischiara sulla sua
origine,e le piii esatte ed
sore.
Non
si trova
L"
Parte
aceiirate ricerche non
seconda.
hanoo
97
poluto
favlo.
sinora
Un'oscuritá
impenetrabile
avvolgela culla del
d¡ tutti glianimali domestici. Non
piü importante
ve n'ha altro sul qualecireolinotaiite conghietsul cañe. A paiere
come
ture,tante superstizioni,
degliuní i cani di tutta la térra appertengono
ad UQ'unica specie,
altriammettoao, e con ragione,
diverse origini.
I primiconsiderano i cani come
derivati del lupo,dello sciacaUo,del dingo,del
dolé,e del buansb,alti'i11 stimano il prodotto
di parecchi
inerocicchiameuti tía l'uno é l'altro
dei
l'ibridodi diversi
suddetti,
trovar
qui «na via di
ragione?Non spettaa
tuttavia abbiamo
i vari
e
pareri,
mezzo,
cani salratici.Ove
e
chi
noi risolvere
di
loro ha
laquestione;
diritto di opporre l'uno all'altro
in favore del piii
di pronunciarci
veroaimile. Dobbiamo
domestici si dividono
perei6credere che i cani
in varié speciesulla cui
ricerca,né asserzione,
puó
né
originaria
patria,
daré qualcheluce.
Frendiamo
quindii
"
e
quellida
?
II
coDtentiamoci
di
qualisonó
enumerare
le
mente,
presentedi
razze
caccia.
caue
l'antieo
cani
da ferma
é
tr^formazione del-
chien d'oysel
che
penna
aerviva d'aiuto nelle caccie col falco,
ed il cui
cañe
da
una
—
compitosi limttava a
—
la
non
selvaggina,
richiedendosi da lui cbe obbedienza passivae
di olfato
/ cani da ferma).
(Delor,
gran potenza
I cani da seguitosonó ancora
quellistessi che
scovare
»
Franceschi.
7
98
Manuale
han
del cacciaíore.
serrito sempre
per la caccia: Bassotto,Cañe
da cervi,
Cañe da volpe,
ecc.
Beagle,Cañe aizzante,
tutu
compresi una Tolta nel nome
genéricodi
braceo,ora riserbatoa pochéspeciedei cani da
ferma delle qualitratterft a preferenza
(insieme
a quelledei cani da caccia a pelolungo,
o serici)
perché maggiormente degni dell'attenzione del
caceiatore.
Una
sola
premessa
per coloro che vogliono
da caccia: Assolutamente mecañe
un
scegliere
glio non averne
mediocre.
—
che
nessuno
Per la caccia:
arrabbiature
fatiche,
son
IL BRACCO
averne
o cañe
anche
uno
buono, o nulla;
dispiaceri
risparmiati.
e
ITALIANO.
11 braceo
detto,o grandebraceo,
propriamente
che per mera
fortuna non
una
razza
rappresenta
ricostituita
é andata perduta,
e che puó dirsi ora
mercé la cura di pochi.
della baaaa Lombardia ha le seguenti
Originario
.
caratteristiche.
/
Altezza,alia spalla,
pei maschi: 68
le femmine
per
55
a
65
—
alia radice della coda: 70
del
naso
un
metro
70 cm.;
lunghezzadal petto
a
72 cm.;
a
dalla
punta
circa.
11
pelo corto,fino e fitto.
Sempre a due colorí: Bianco puro
arando
—
Bianco
puro
a
mEicchie
con
macchie
marrone
—
seconda.
Parle
Roano
a
marrone
ed arancío
Bianco
—
fondo
o melato.
brizzolato,
Scartare quelli
ad un solo,oppure
conae
o
macchie
a
99
piire scartare
selle membrane.
roseo
ocracee
o
marrone;
o
le maccbie
Le
ma¡
nere
narici han
nere
—
le
da
a
tre
nel
esser
colorí;
manto
color
unghiedel piede
bruñe.
La testa grosaa, schiacciataai latí e sviluppata
alV
sulla
occipite con rugbe pronunciatissime
fronte e sulle guancie:
oreccbie lunghe,largbee
cadenti ; labbra pendentied arrotondate. Collo
forte con giogaia;
petto robusto e largo;ampie
reni ; gamba groasa e nervosa;
garrettocorto;
piedegrosso e tondo.
La coda abbaasata in tempo di riposo;
dola
batién,
orizzontalnient^ durante la caccia. Guardarsi
dalle code rivolte aH'insü
e
da
quellecon
pelo
la coda mozza;
con
lungo.Molti bracchi naacono
chí ritenessequesto come
ma
un
s'ingannerebbe
di razza.
requisito
Del paris'ingannerebbe
chi volesse rieonoseere
nello sprone sempHce o
un
segno di fiuonarazza
doppio:lo sprone é piü un' accidentalitá che un
necessario
anzi lo si riacontra fácilmente
requisito
uei bastardi di varié specie.
Vi erano
alcuni bracchi bianchi e neri p¡übassi
e
piiitozzi del nostro; essi appartenevanoalia
razza
spagnuolaimpórtalain Italia e non se ue
hanno
piü che delle erociature difettose....come
—
sonó
del resto tutte le erociature.
loo
del cacciatore.
Manuale
D'iodole eceellente il nostro
é adatta-
Braceo
tissimo per tutte le caccie;buono davvero » per
serviré da boseo e da riviera. " Ha
ferma
una
ed
solidissitaa,
vivace ad
odorato
un
Docile
superiore.
e
tempo, si educa fácilmente e presta
di
o per lo meno
servizi,
migliori
piü generalí,
ognialtra razza, cacciando beoissimo alia maccbia,
un
al mont«
nell'acqua;
nelle brughiere.
come
e
II Cav. Delor
ed amatore
ed al
piano;al largo
de
Ferrabouc, competentissimo
di questa raiza
alia cui
appassionato
ricostituzioneha validamente
i
seguentidati
simative
ma
per
e¡ fornisce
eooperato,
giudiearecon misure appros-
il braceo che
anche
non
solo é di
dotato di struttura
razza
pura,
regolare:
Nel mascliio
Altezia
alia
Ü8-70
spslla
Lunglieiia ilal pedo alia raijice
Luiighezzadalla punía del naso
üella coda
....
70-7'2
100
Periferia üel lorace
78
Lungtiewa tlella lesto
del muso
Liinglieiia
í8
Periferia del craiiio
45
Periferia del
12
.........
28
muso
Lungheiza dell'oreccliio
Larghezza deiror"!cchjo
Dislanza da orecchio ad orecctiio
Dialanza da occhio
Periferia
Peso
ad
occhio
deiravambracclo
24
14
....
\^
ti
20
K. 40
Civ.MuGooglc
Parte
Rapportoal
II braceo
.
di
nero
né
eglici soggiunge:
manto
puro
manto,
non
ne
101
seconda.
deve mai
membrane.
macchiati
avere
Símilmente
non
puosgiconsiderare di razza iatemerata Íl braceo
tricolore o fuocato.
unicolore (zaino),
II nero, quantunque atomesso
nel braceo spagnuolo e nel braceo francése é,stilnostro,indizio
sia col segugio,
sia col pointer
eerto d'incrocio,
o
sarebbe
col iQastino. Quest'ultimasnppoaizione
ai cacciatori ¡taliani,
sufficiente per consigliare
teneri della purezza della razza nei loro cani,di
?í
bandtre assolutamente
macóse
nere.
Italia,
specialmente
Degliantichi
meridionali,
ducati,in Toscana e nelle provincie
'
Abbiamo
le
in
dei bracchi
manto
a
necessariamente
nere;
bianco
ma
e
nero
con
questisonó
mucose
cani im-
dei prineipi
di
Spagoa per cura
ed originari
essi puré
Borbone, allora regnanti,
di quellecontrade. Oppure sonó
prodottidall'incroeio col pointer.
Persino le unghienere
che si riscontrano in
portatidalla
"
aíeuni nostri
della
quisiti
tuni,segno
X
bracchi,muniti perí)di tutti
i re-
a diré di
pura, sarebbero,
di súbito incrocio.
razza
II mantello
zaino marrone,
marrone,
fuocato,sembrerebbe indicare «n
o
cer-
mar-
miscaglio
di sangue col pointero col segugio;e gliallevatori spintiad adoperareper la riproduzione
atalloni o fattricidi tali manti, perchédotati di
forme elette e d¡ ¡stinti spiccati,
dovrebbero aver
roñe
di
cura
oeí
soppnmere
inammissibíli
nel
braceo
puro
IL BRACCO
differenza
La
leggero
Preferibile
al
nella
mole
dule
nelle
e
soffre
forse
ed
il braceo
nell'asciuttezza
e
Al
maggiore
atto
meno
in
quella
a
al contatto
le caceie
per
essendo
stoppie, perché
maggiormeute
pague
che
fratello
suo
é
monta^^na,
od
LE66ER0.
membra.
delle
in
ehe
sta
non
(1),
"
grande braceo
il
tra
tiste
rampolli quelle
pa-
alto,
meno
delle acque
delle
e
taglíate.
contrario
debbono
in
riesce
tenerlo
il
Tanto
concessoci
nelle
perché
diverse
o
ai caeciatori
portarlo in
soltanto
quanto
servono
la
il
meta
di
bracchetto,
le differenti
per
stagioni, con
ferrovia
parsimonia.
tanta
con
braceo,
grande
i'ieseono iitílissimi
caceie
in casa,
occupando
vettura,
quelto 9pazio
incomodo
meno
doti
e
meriti
eecezionali.
Hanno
una
sfrenata;
La
hanno
due
la
solida
piü
cacciatore
diré
con
ferma
svelta
cerca
e
forte
due
terzi
testa
alta
l'odorato.
di
estesa,
il
ed
piü
tanto
terzi
di
ed
a
naso
al
distanza
ehe
essere
vento.
quanto
cosí
Kisparmiano
cammino,
fatiche.
senza
é
al
quanto
104
Manuale
Toscana....
del cacciatore.
aspettandoun'
anima
beneñca
¡a
quale
riesca a stabilireper tutto quanto riguarda la
caccia i nomi italiani,
intesi da tutti,
da potersi
sostituire ai vari degli
antictiiStati;essendo omai
e comÍDciare a
capircitra noi
tempo di ñiiirla,
per farci capiredaglialtri.
IntaDto ÍQ attesa di quel giorno,il quale si
fará piirtroppo
molto aapettare,
per maggior chiarezza
dir6
che
tiel Véneto
nella
e
Lombardia
lo chiamano:
Spiuone;in PJemonte Cravino e nel
Restóse.
Napoietano:
II Bestone,detto da alcnni anche Bracco-Bedelle Alpi Piemonl^si, e mestone,é originario
rita di
esser
tenuto in molta
considerazione
dai
cacciatorii
qnaligiiardano
piíialia sostanza che
all'apparenza.
Perché, é meglio dirlo súbito,il Bestone,estedei profani
ticamente,non si accaparra le simpatie
e
rappresentail burboro beneñco
nelle
razze
dei
cani da caccia.
Copertodi peloispidoe forte;piü abbondante
sulla nuca
sul muso
a guisa di ciufib,
e sotto la
mascella infenore a forma di barba; ha un'apdi ferocia che
pareBza
maschera
istinto
il suo
docile ed affettuoso.
La
struttura
é
corte le orecchie
II
mantello
blanco
e
marrone;
quelladel braceo,ma ne
e meno
largoil torace.
varia
dal
bianco
e
ha
marrone
piii
al
arancio,ed anche grigiocon macchie
ha per()
la bianchezza lucida del
non
Parle
seeonda.
105
perlaceacosi da doversi diré con un
da sembrare
bianco-sudicio.
dispregiativo,
anche piü abpelo forte che lo ricopre,
braceo,ma
nome
II
bondante
lo rende atto
nell'inverno,
alia caccia di
padule ed
in modo
perlativo
su-
quella della
del braceo gli
macchia, risentendo anche meno
effetti deil'acqua
e le offeae delle spine.
Insomma, ha tutti i pregi del braceo,meno
queHo della bellezza.
Molti confondono il reatone col grifón,che ha
i! pelo meno
ruvido e piüliingo,
nel
speeialmente
ciuffo e sulle zampe, tantoché quasigli nasconde
Tocchio,e gli ricade aul piede;riuscendo cosi
incomodo
da esser
costretti a taglíarlo.
Questa
da incroaumentata
confusione,
disgraziatamente
ciamenti malaugurati,
ha portatosul Restone una
di ñducia punto giustiScata,
mancanza
ponendone
in dubbio la potenzadell'odorato e l'attitudinealia
caccia nei mesi caldi ed in montagna.Se e vero che
il griffonsoffrendo,
di acqua, peí
per la mancanza
terreno árido,e peí calore dei raggi solari che
infuocano la pelliccia,
é un
consine
non
cañe
ai cacciatori delle provincie
meridionali,
gliabile
sassi del monte,
non adatto ai t^lienti
e peí piede
a
riesce inutile per la caccia alie starne ed alie
sarebbe ingiusto
attribuire ugualidifetti
pernici,
al Restone
che
rappresenta invece il
lo definí benissimo
genérico,o, come
da carniere.
amico mió, Voilimo cañe
II
pelorado
vero
un
cañe
egregio
nell'estatee folto nell'inverno
; la
Manuale
del
cacmatore.
Btruttura;il piedeforte e resisteote al sasso come
il potentenaso, la robustezza;la gran
alt'acqaa;
smania
lo reudono il valido
per la caccia
—
ausiliariodel cacciatore
áppassionato,
impávido
cd impazieute
di arrirare alia fine di quel tempo
di divieto che per quanto corto glisembra
eterno
nella forzata inoperosítá.
II Restone
non
h
é bravo ed é buono
bello;ma
due
qualitkche valgonomolto meglio della
prima,speeialnaente
per uoi che,alia noatra volta,
—
lasciamo
molto
da desiderare nel nostro
costume
nembrottiano.
I SETTERS.
{canissequax) ed i pointers{caiiís
i cajii,
sonó
avicularius)
impiegatiper la cacoia
col facile,
che in m^^gior numero
vengono importati dairinghilterra
in Italia,e quantunqiieessi
I Setters
meritino il favore che é loro accordato
tuttavia
osservare
il quale a
buen
leeito
che vengono pagati im
prezzo
díritto puó dirsi esagerato
quando
lo si paragonicon
fatti per
qiielU
rapporto alia caccia,non
le
che
hanno
temeré
é
razze
nostrane,
nuUa
da
nel confronto.
Veramente
setter derivando
da
setiing(accuc-
ciante)dovrebbe stare ad indicare i cani che trosi fermano, e 8Í accucciano
vata la selvaggina
col ventre in térra; ma
Tuso ha pórtatedi comprendere
sotto
questonome
piíirazze che
possono
Parte
seeonda.
107
aettera da ferma,
dividersiin due grandicategorie:
settei's che non
e piccoli
puntano.
Appartengonoalia prima,i settera propriamente
detti,cioé:
Gli inglesi
di vari colorí,
Laveracka,ece.
I Goi'don
o
scozzesi.
Gli irlandesi.
Alia seeonda:
apaniels.
Gli spaniels
Susses.
I Water
irlandeai.
apaníeta
I Water
spaniels
inglesi.
Daríi alcTini cenni sui prinai,
trascuñando i senelle
condi,perché sonó oruai da abbandonare
nostre caccie le quait,per la sempre
maggiore
scarsit^ di selva^ina,
abbisognanodi can! dalla
estesa e che permettano al cacciatore di
cerca
di ragdoverli seguirépasso per pasao, ma
non
soltanto al momento
di tirare.
giungerli
I eetters provengono
dí^li antiehi Ép^neules
caratterizzatida un mantello a lunghipeli sesiano essl di grande
tosi,eleganti,
interessanti,
ed abbiano
dei muscoli pronunciati,
statura
o
siano di struttura piü píccoia.
Si dice che Cario II amasse
alia follia gli
infatti due varietá se ne
pinte
divedono
épagneuls,
nei suoi numeroai ritratti ed in quellidei
suoi favoriti. L'una d¡ questevarieta é piccoiae
di color blanco e uero, con delle orecchie lunghisaime; l'altraé grande,ñera, ma di un ñero marI Cochera
"
"
"
del cacciaíore.
segnaturecoloi'fuocato,eaattamente simili
a
quelle del terrier ingleseñero fuouato
(1),
hanno
certamente
Queste due lazze
genérate
io Inghilterra;
ma
quelie attualmente in onore
devesi áila sagacia,alie cure
costanti,ed a non
lieve saci'iQcio di denari,Teccelienza dei duoví
prodotti.
Tra i setíers inglesi
meritano
specialeconsiderazione : I Laverach, quelli di Naworth-CasHe
e
cato
di
"
*
di FeatheratoDe-Castle
ad iin'antica
{appartenenti
i primi del Conté di Carlisle,
¡?az7,a e di proprieta
ed i secondi di lord Wallace),quellidi Limouddi lord Lovat, quella de,l conté
Castle,la razza
di Soutuesk, le altre del conté
coate
II
di
Laverach,ha
tissimo
zione
Derby, del
állevatore
conté
preso
che
ne
di
il
Seaffield,del
Tankeville, di lord
nome
ha
di
dell' iatelligeii-
curato
la
riprodii-
puó dirsi ora il niiglioretra i setters
Ha
il maíito
bianco-araucio,bianco-maringlesi.
col pelo lungo, mórbido
lone, o blanco e ñero,
suUe
come
seta, fino e lucido; piu abbondante
spallee sulla groppa e nella coda arricchita di
da
bella frangiapiú ampia nel mezzo,
una
cosí
formare
semicerchio
un
elegantissimo.
Ha
la testa lunga,leggerae rialzata al muso,
rieche di quelledel
le orecebie e le labbra raeno
braceo; potente musculatura in un corpo asciutto,
e
Parie
109
seconda.
pettoprofondoe dalle reni forti;gamba, in
La coda
corta dal piedeal garretto.
pi'oporzione,
dritta e gradatameiite
abbassíita verso
la punta,
il garretto.
(leve oltrepaasaie
non
dal
II colore di moda
é il blue belion dato
da
un
fondo blanco
bella
schera
una
stella
nel
quale
ñera
di ñero, con
picchiettato
le orecchie,
ed
compréndante
ma-
blanca in fronte.
É apprezzatoanche Yorange belion
le macchte
quellearancio.
che é quell'intelligentissimo
cinofilo
Bellecroix,
delia Chasse Illustrée da tutti conosciuto,
dice
che il Laveract non é nna razza
(come l'orlandese
ed il Gordon) ma
e il setter e basta vederlo per
predireche si confonderá. Ci6 per5 non toglie
che esso sia ottimo per la cácela di paduJe,e
per quellaal bosco,e resista megliodel Gordon
a quellaestiva ed autunnale,purché no*n debba
di cui ha sovente
bitroppo desiderare l'acqua
sogno per rinfrescarsi. E questo bisogno,molte
volte iusoddisfatto,
di mali
é bene spesso causa
di meglio la bella
gravi,perché in mancanza
bestia si tuffa nelle acque putridee non sapendo
resistere alia sete ne heve,contraendo il genne di
nere
sonó
sostituite da
malattie mortali.
ünisce
cosí da piacere
l'eleganza
oltre che al caceiatore anche alie signore,
e gode
quindisuglialtri compagni di caccia il privilegio
di non esaer
relegatonel canile,ma di poter di-
videre
con
alia bonti
i cani di lusso le molli comoditá
delta
Manuale
del cacñatore.
Odorato
e
buono, ma inferiore a quellodel braceo
solidel Gordon; cerca vivace e larga,ferma
Alquantotavdivo neireducazioDe
pero doeile ed obbediente.
Delle altre
razze
mi
Hmiterd
alia
ad
caccia,é
indicame
i
colorí:
I setters dí Naworth-Castie
Castle
bianchi
sonó
alia media
e
di Featherstone-
di statura inferiore
marrona,
di struttura
e
e
massiccia. Hanno
il
alia sommitá
della
peíame lungo,specialmente
t«sla a f^íBadi ciuffo.
Quellidi Limond-Castle sonó puré bianchi e
di struttura piü leggera,
cosicché
ma
maiToue;
hanno la cerca piü rápida.
La
aero,
di lord Lovat
razza
o
biaoco
Quelladel
bianco
e
e
ha
i colori
blanco
e
fuoeato.
conté
di Soutnesk ha
aero, o bianco
e
puré
i coloii
fuoeato,e produce dei
di grande forza e dal pelolung(í.
altissimi,
nei colori simili
Quella del conté di Seaffleld,
alie precedenti,
ha il peíame molto lungoe titto,
del corpo.
e le gambe corte iu proporzione
setters
La
razza
gniGcoñero
del conté di Tankewille
a
é
di
un
ma-
riflessi azzurrognoli;
e di
elegante
muforte;la testa leggera;le membra
ed il pelomeno
scolose,
lungodeglialtrisetters.
struttura
n
112
Manuale
alcuni dal manto
simili ai
per le
del caedatore.
biaoco
con
macchie
arancio,
quasí
distinguono
pero
Laverack,dai qualisi
ed il palatonero.
mueose
Piü vivaee dei siioi congeneriinglesi,
é anche
di
piü difficileediicazione talché occorrono,
per
domarlo, una volontá férrea e non lievi sacrifizi
di selvaggina....
che sonó
peí caeeiatore i piü
dolorosi.
Saputolo ammaestrare
caccia di padule.
diyenta ottimo
per
la
I POINTERS.
in inglese,
indicatore,segnasignifica
laiore^e ci dá fónicamente l'idea del puntare,
immancabíle
in questa razza.
requisito
Pointer
Lo
da
si deve
all'incrodo del braceo
Uno
seguito.
dei
coa
ud
cañe
primi prodottifu
un
eane
che il colonnello Thortiton rende
Symond's per
4160
francbi,un
Bordeaux, un fucile ed
clausola che in
caso
un
di
cañe
a
Sír Richard
barile di vino di
braceo
.
.
.
con
la
infortunio il colonnello
Thornton lo avrebbe
ripresoper 1250 francbi.
E la clausola portódisgrazia,
perché il cañe,
si ruppe una
cacciando,
gamba e tornd al canile
di Thornton
I
a
funzionarvi da stallone.
i braeehi,si dividono
come
pointers,
santi e leggeri:
i primi misurano
almeno
timetri di altezza,
alia spalla;i secondi
al 50.
in pe60 cen-
dai
45
Braceo
Francese.
L"
La
113
seconda.
Parte
un'apparenzapiuttostomaseiccia,
testa ha
di quadratura;
il cranio
disegDOgenérale
ben marcata,
bea sviluppato,
con
una
prominenza
ael braceo ; molto marcato l'angolo
frootale.
come
H naso
dai 10 ai 12 centimetri
corto
piuttosto
con
un
—
le narici nere, marrone,
—
Le
orecchie
piü corte
cirea 15 centimetri
di
quelledel
la mascella
braceo
—
inferiore forte,
tior di testa
le labbra ben sviluppo'sporgente;
pendenti:gliocchi ben collocatia
coll'iride
quasisempre color marrone
pííto
chiaro.
e
talvolta
—
oarnicine.
o
pate,ma
un
non
meno
in
leggero,le spalleoblique come
tutti glianimali dall'andainentorápido;il pett^)
molto largo,
il dorso,la groppa
non
ma
profondo;
ed i garretti,
robusti.
La coda leggermente
senza
cónica,
frangía,
por-
II eolio
tata orizzontalmente ín modo
taccatura
curva
siano aulla stessa linea
concava
in cima. Non
nei momenti
II
che la
pelo del
mosaa
¡n cui senté il
manto
l'atlieve
una
fína
principio,
durante la caeeia altroehé
la pastura.
pointer
fino,fitto e
molto variabili: ñero; blanco
bianco ed
con
nel centro;grossa al
é
punüe
arancío;bianco
e
con
corto:, i
colorí
macchie
nere;
marrone
cafFé;
oscuro;
ecc.
pichiettato,
di sviluppopiü precoce dei
I pointerssonó
minore pero del braceo. Servono benissettera,
simo per la pianuraasciutta e per la montagna:
íd padulelasciaoo a desiderare per la resistenza,
Francbschi.
3
114
Manuale
•
del caceiatore.
soffreudo
peí freddo e l'umidilá;ed alia macchia
temoDO le puntaredeglispini
dalle qualimale 1¡
difende il pelogentile.
I veri pointers
dotati
nerí,aono cani §^randi,
di qualitávenatoríe davvero eccezionali;
ma
sod
divenuti rari e Don ne rimangonoche pochiesemplariin Scozia e nel paese di Qalles,
L'odorato
plessodi
a
e
biiODissímo: nell' insieme
bontli
e
di
molti cani di altre
eleganzache
li fa
un
com-
preferiré
razze.
IL RETRIVIER.
É
inglesedestínala únicamente
la selvaggina
a riportare
uccisa,volendo \k che
il setter'
ed il pointerrestino accucciati panciaa
di raccosi assumano
la cura
térra (down) e non
Veramente, oltre al costituire un lusso che
gliere.
ben pochi dei nostri cacciatorisi potrebbero
peral povero cañe
mettere, é anche crudele togliendo
1'único conforto che gli é serbato durante la
cacciata,
quellocioé di abboccare ruccello che
ha cércate con tanta passione.
Da altra partequesto sistema elimina uno
dei
piü grariincoLvenientiche si veriflcano nell'amdel cañe
da caccia e dal quale
maestrameuto
ben pochi ne vanno
assolutamente immuni : il
dietro alia selva^inalerata o scovata.
correré
Vi sonó
due razze
di retriviers,
prodottedall'incrocio del setter e del water spanielcol Launa
creazione
la
brador:
prima
é
pelo liscio,la
a
aeconda
a
pelo ricciuto.
II colore del mantello
BRACCHI
Tra
le
annoverati
é ñero,
marrone.
STRANIERI.
migliorirazze
di bracchi
stranieri
vanno
:
i Bracchi
francesi;
il Braceo
tedesco;
il Braceo
spagnolo.
I bracchi
franceei
ossia
difFereati,
razze
o
razza
reale ;
Germain,
che
considerarsi
possoDO
:
d¡
tre
francese propriacnente
detto,
fu ereata
Dupuy la cmí razza
dal aignor Dupuy
nel Poitoii al principiodi
questo secólo; braceo del Borbonese, e quello
di Saint-GermaiD, defcto apche
pointerdi Saiiito
la
De
dice
Rué
cagna
pointeracquistata dal
primo
cacciatore
volta
da
braceo
un
di Cario
X,
creati
de
eonte
e
Miss,
Oirardin,
la
mesi
prima
dopo da
come
nei pro-
montata
épagneul tedeseo,e sei
un
da
francese.
Colgó quest'occasioue
per
dotti delle cagne
Atavismo,
notare
si riscontrino sovente
cioé
dei
riproduzione
fatti :
qiiesti
caratteri degli
avi.
Beminiscenze
e
di monte
precedenti.
Mi spiego....
snpponendo dei connubi orrendi.
di una
setter
Sia Kara una cagna bastarda figlia
di un
pointer.Facendola montare da un braceo
Manuale
116
vi
del caccialore.
fra í suoi
alcuni che terranno del
figli
ed altri del braceo,tutti
setter,altri del poiater
imbastardlti si capisce,
che si riconosceranno
ma
dai colori e dalle macchie che in essi si riprosaranno
duCODO.
Ovvero
clieruba il caae
razza
Non
da
di
un
sia Rara
soltanto
una
cagna
bracea di buona
si fa montare
e
da
un
setter.
bastardi i cuccioii
prodotti
aoche qnellí
quell'incrocio
; lua imbastardiranno
successiva
benché provenisseda
una
figliata
cañe
verranno
Braceo.
Bisognaqniudiesser
quando si vuol conservare
troduzione
che
guenie
tanto
a
di
molto
una
cauti
e
razza,
guardinghi,
perchéTin-
porta delle consedifBcilinentepoi si eancellano,
e solun
altro sangue
forza di eliminazioae.
Tornando
ai bracchi
avverto che troppo
stvanieri,
notizie e porterebbe
lungo sarebhe il dame precise
ad nn lavoro maggioredello scopo prefissomi:
stera
basufquindidarne nna sempliceindicazione,
flcenteper poterli
e per sapero aimeno
distinguere.
che esistono.
é di struttura medía,
o reale,
tráncese,
tra il nostro grandebraceo ed il bracchetto ; manteilo a fondo bianco con grandimacchie
nere
o
II braceo
marrone.
II
palatoe le mucose
ürecchie piü corte
nere.
e
meno
italiano.
Petto
largoe
robusto.
rotonde del braceo
118
Manuale
Possiede
molte
del cacciatore.
delle virtiidel nostro:
di fa-
cile,educazione,é buono, e valido per le diverse
eaccie.
II braceo
o
rone,
Ha
spagnoioha
roano
e
marrone,
la struttura
il manto
dal
del nostro
bianco
pelofino
e
e
mar-
foito.
bracchetto,ma
piii
della pretuberanza
tozza,e manca
all'occipite.
corto ed attaecato all'insú,
L'oreccbioé piuttoato
come
quellodel pointer.
É quello che ma^iortnente venne usato uegH
tenevasi in gran
e vi fu tempo in cui
incroci,
pregioun prodottodal nasü spaccato,detto a
doppio naso, perche tale mustruositá ritenevasi
indizio di maf^ore odorato. L'esperienza
come
ba dato ragionedi quest'errore,
ed ormai non si
considera piüsimile deformitá che peí suo giuato
valore.
ALTRE
RAZZE
STRANlEflE.
debbano riuscire queati
quanto incompleti
cenni sui cani da caccia,
non
posso esímermi dallo
spenderepoche parolesu altrerazze che meritano
Per
di
esser
Sonó
conosciute.
quelle:
tedesco;
Dell'Ép^nenl
Spinonetedesco-,
Barbet;
Griffon,
tedesco ha
L'Épagneul
il
pelolungo,mórbido
e
Parte
lucido;piü abbondante sul dorso
Ha
piü corto sul muso.
quelladel setter, ma
119
seconda.
e
sotto la gola:
la coda
la
quasi simile a
porta alquanto volta
all'inaü.
II manto
quasi sempre di un sol colore: bruno,
bianco e "|ualcfae
volta auche ñero. II bruno ed il
bianca
macchia,o striscia,
piccola
uero, faanno una
od é
sul petto:il biaoüo ha maccbie
marrone,
di ñero.
punteggiato
Quellia manto bruno sonó i m^;iormente apprezzati.
alia media, e di costituDi statura superiore
zione robusta col corpo un po'allungato,
l'Ép^neul
del braceo;
tedesco ha il pettopiü stretto di quello
zampe
é
dritte
e
forti.
e dalla cui bell'opera
Delor,piü volte eitato,
notizie sui cani da ferma per
ho attinto preziose
cosí si esprimerapportoall'Épaquestoriassunto,
gueul tedesco:
II
"
Gli individui di
razza
pura si riconoscouo
rivolto aH'insü,al pelo
non
tropporicurvo o
arricciato o lanoso,alie orecchie coperteda pelo
troppo corto; alia coda rirolta all'instia mo' dí
di frangíao con
semicerchio,mancante
frangía
doppia; ai piedianteriori rivolti all'ínfuori con
II manto
trícolore é aempre
dita allargate
o piatte.
impuro.
tedesco si distingue
L'Épagaeul
poidal setter
inglese,
per la costruzione piü robusta,le reni
piü lat^heed ampie,la statura piü elevata;per
al
naso
»
»
del caecialore.
il naso
dritto,
giammai rivolto airbsü; per l'orec-
lore
piü largoe piü lungoe finalmente per il codel manto
quasisempre bruno unJcolore.
Lo spinonetedesco a parere di molti é un prosecondo i piü
dotto del braceo tedesco,mentre
deriva dal nostro restone il cui pelo ha cambiato
sotto un clima diverso e pei vari incroci.
É piü piccolo
e piü leggerodel restone,ha ¡1
pelocorto,ruvido e dritto: mantello bigioa grandi
chio
"
macchie
marrone.
Porta bene la
coda,piuttosto
grossa
troppo
e non
lunga.
M Barbet ha il manto
macchie
e
lanoso
marrone
:
bianco aporco, spesso con
é piuttusto
basBO,col pelolungo
quasísimile
a
Serve soltanto per la
antícamente
I Grilfons,
a
pelo sérico
marrone,
od
a
quelladel barbone.
caccia Dell'acqua.
confusi col
Barbet,sodo
hanno
pelo duro;
il manto
chiaro,con alcuai pelibianchi
o marrone
l'altezza tra i 65
e
68 centimetri
;
;
l'aspetto
sempre
iTivido.
preferibili
quellia pelo duro perchépiü
nei
resistentialia caccia;ma
impossibili
sempre
Sonó
cltmi meridiouali.
Cacciano
seno
La
con
passíoneed
hanno
buon
naso,
ma
abbastanza difiicilinell'ammaestramento.
ferma
meno
solida del braceo,ed
a
minor
distanza,li fa riuscire píü adattí per le caccie
di palude ad uccelii scorridori,
come
girardellí
e sciabiche.
porciglioni
Parle
seconda.
IL BASSOTTO.
II bassotto
(danis Vertagus) ha il corpo Inngo,
cilindricole gambe corte, tozze
,
e
quelledavanti
dentro,aU'articolazione.
La Innghezza
del corpo é di circa 75 centimetri,
quelladella coda di 30, l'altezza non supera i 28,
storte in
Ha
la testa abbastanza bella
denti
:
la coda
oreccbie pearívolta all'insu a guisadi
orribíle,
con
rampino.
É appaaaionato
buonissimo
per la cácela,con
olfatto;intelligente,
ma
corr^ioso,perseverante,
ha il grave difetto di aciupare
la selvag^ina
sbraBandola.
dice il Lenz,solo quando
adoperailbassotto,
ha compito l'anno,per penetrarenelle gallerie
La prima volta
sottei'ranee dei tassi e delle volpi.
si conduce al guinzaglio,
oppure si porta in un
di volpiove trocanestro oel maggio ad un covo
buon cañe
vansi i piccoli
; si fa andaré avanti un
provettoe dietro un giovanegridando:Figlia il
Se riñuta di andaré non lo si deve covolplno.
si riprende,
si fa un'aperturanel covo
stringere,
si possano vedere,e si lain modo che i volpini
varié volte,
scia andaré per strozzarli.Ció ripetuto
dal
vi si mette poi solo. Ogni qual volta sbuca
lo si riprende
rápidamente
covo
per vedere il padrone,
ció che raddoppia la sua
per un istante,
"
Si
Manuale
del cacctatore.
d'iüfilarsi di
voglia
tempo si
mette
II buon
»
dentro,
nuovo
Dopo lungo
in faccia alia
bassotto dei^e
volpevecchia.
spingerenel covo
voipeaino a farla ascire a forza di morai.
Ha il peíame ñero con
macchi^ arancio
ne
sonó
Lo
puré dei bíanchi
e con
quasitotalmente abbandonato
altre razze di aegugi.
preferendo
Varié dovrebbero
essere
la
"
e
ve
luaccfaie márrone.
si é
I CANI DA
"
íd
Italia,
SEGUITO.
le
raize
dei cani
da
:
seguito
II levriere;
li
da cervi
{canisaccepioríus);
II cañe
da volpe;
II cañe
da lepre{canisbraceo);
II cañe
aizzaote (canisibritans);
II Beagle.
Tuna alta,
Del levriere ve ne sonó due apecie:
della Scozla,l'altra piiibaasa veouta
originaria
dalla Spagna.Sonó privo di odorato e possoDO
ormai
eane
considerarsi
come
razze
di cani di luaso.
In genere per6 per le caccie col fucile si usano
che non sonó di neasuna
mute di cani da seguito....
d'incroci nei qualimancano
prodotti
i segnidi una
qualsiasi.
speeie
Kanno
quasitutti gliorecchi corti e le cede
bassi; di tiittii colorí,e
torte;aono piuttosto
hene spesso tricolori;
mucose
nere; fuocature sulle
?aciglia-,
gambe corte e robuste.
razza,
nía
parte
123
seconda.
odorato,tutt'altro,
e
seguono
luDgamenteuna pistaemetteodo iieví abbaiameDti.
Cacciano col naso
a térra,il che li assoggettaad
intasature prodotte
dalla polvereo dalla guazza.
ed alia íctica,
e resistenti alia corsa
Cori^giosi
col pasonó
e quando non
instancabili,
camaao
drone, se poaaono, lo fanno per contó proprio.
Sbranano la selva^inae, non faceodo in tempo
la divorano.
a togliergliela,
In genere sarebbe da desiderareche questeapéele
di cani da caccia non esístessero,
essendo maggioreil danno dell'utileche se ne ricava.
di cani da seguitosi importano
Buone
mute
oggi dair Inghilterra
per la caccia alia volpe o
al cervo
ed al
per quellagrossa : al cinghíale,
daíuo. Di questeperd credo non sia qu\ da paríame,
accensato
ai cani da seguito,
e se ho
confesso di averio fatto di mala
voglia'e piü per
che nella fiducia di far cosa
utile.
iscrupolo
É tueglioquindiñnírla súbito e non apendervi
inutili parole.
su
NoD
mancano
di
L'ISTRUZIONE
DEL
Troppo vi sarebbe da diré
cañe, e dopo avervi scrittoun
resterebbero
ancora
CAÑE.
suU' istruzione
volume
molte
cose
da diie.
di sapere ammaestrare
Molti presumono
un
da caccia,ed i pifinon sanno
che viziarlo e
perderéquellevírtü
del
che' la
razza
gliha
cañe
fargli
dato.
124
Manuale
Si
e
molto
del caceialore.
discuaso per sapere
se
valgameglio
la frusta od- il
iu tutte le quepremio,e come
ationi sulle qualimolto si disputa,
la cooclusione
é stata quelladi doverai seguirée l'uno e l'altro
sistema a seconda dei casi,
ed a tenipoopportuno.
cioé di dover avere
Uoa cosa é sicura,qviella
un
carattere costante col cuccio che si vuol istruire.
II frustarlooggi,per
generare
lasciar tare
domani, h
un
nella mente
della povera bestia soltanto
della quale trarrá profitto
confusione,
una
gran
per fare il cómodo suo. Al tempo stesso bisognerá
guardarsidallo spaventarlo,
e, se la parola non
potessesembrare
senza
persuaderlo
Un
impropria, direi
violenza.
usargli
che per la
cañe
sua
che
bisogna
costituzione andrebbe
e che sentirebbe anzi il bisoall'acqua,
gno di buoni bí^ni e di luiighenuotate, ae ne
áe ve lo buttate per forza le prime volte
spaventerá
súbito a correnti difBcilie faticoae.
o se lo esponete
Ün cuceiblo cbe riporterebbe
benissimo,non
abboccherá piü la aelvagina
nei primordilo
se
grideretepeí tímore che ve la guastio ve la
uccida. Viceversa aar" molto difBcileil togliergli
benissimo
il vizio che
tandosi di
avesse
contralto masticándola
o
ritiu-
al padroue.
conaegnarla
buon
puntatore si guasterá
lo
pórtate
e dei girardelli,
prestoaila caccia dei porciglioni
altro reaterá in ferma anche qiiando
e viceversa un
la selvagina
tantoché all'ordine di
avr^ pedinato,
Un
dar sotto
non
trovándola
se
piü si avvezzera
a
dellQ
ciatore
verbi
ed
^ovaoe....
anche
i pro-
la scienza dei popoli.
soDO
letA
Non
del
cañe.
darsi
rególesicure per conosceve
basaüdosi
queste principalmente
denti,i qualipossono variare piü presto o piu
possono
I'etá del cañe,
sui
la caccia
per
tardi
seconda
a
del
nutrimento; niillameno
fino
regola le
quinto anno potranno serviré come
seguentiindicazioni.
4
II cañe
ha 42 denti: 26 molari, 12 incisivi,
al
,
canini.
Sonó
gli incisivi che
servati;i canini cambíano
e
una
per
corona
lendo dalla base.
li
principalmenteos-
vanno
soltauto in bianchezza
giallache
Quando il
vá
cañe
ad^io adagiosaé raolto íecchio
perde.
formati da tre lobi
giovani,
dai naturalisti trovati rassomiglíanti
al
distinti,
giglioper la bianchezza e perchénon finiscouo in
una
superhciepiaña,ma in tre coDvessitá pib o
meno
e
piü
appuntate,di cui quella di mezzo
Gli incisivi,
sonó
nei
sporgente delle lat«ralí.
II
cañe
quando nasce
ha
ed
i canini. Dai
due
ed
con
all'obtavo mese
li
ordinariamente
cisivi
gliin-
bia
i^liotto mesi li camha gi^ tutti sostituiti
i deñnitivi.
Nel
secondo
maacella
anno
i due
incisivi di
mezzo
della
inferiore,
perdono il lobo mediano, ed alia
'\ae di quell'annoBono
gi^ rasati.
seeonda.
Parte
Alia fine del
terzo
denti della mascella
della mascella
anno
127
rasati
sonó
quattro
ed i due di
inferiore,
superiorehauno
luezzo
perduto il
lobo
mediano.
Alia fine del
quarto,sonó rasati i aei incisivi
della mascella inferiore e quattrodella superiore.
Alia ñue del quintosonó rasati tutti gli incisivi,
i caniui.
e gialli
Oltre il quintoaono, manca
ogni indicazione e
l'etá va chiesta alia vivacitlied al peíame che
imbianchisce
e
cade.
IL FURETTO.
paroleanche su questo mammifero
{Faetorim furo) adoperato
dai caceiatori per la caccia
del coniglio,
e da molti per la distruzionedei topi.
Due
Gli seeoziati non
eostituisca
una
cie distinta :
hanno
puranco stabilíto se
varietá della puizolaod una
tutto
induce per6
provenga appunto da
essa
e
a
credere
esso
spe-
che
che la difiérenza di
albinismo
molto
comune
colore,
un
rappresenti
neglianimali addomesticati.
Ha le stease precise
forme della puzzola,
misurando circa 45 centim. di lunghezza e dieci di
coda, le gambe corte ed il corpo cilindrico. Ne é
non
ma
piü debole ed un pochettopiü piccolo,
meno
sanguinario.
Si accoppiacolla puzzoladando degli ibiidi
molto
atimati per la caccia ;
ma
se
s'incontra con
128
essa
Manuale
in
11
di
qualchetana
che cessS
9oltanto
peloé
del cacciatore.
un
coniglio
ingaggia
la mort«
con
di uno
d)iello
di essi.
piü mareato sulla spina
dorsale
e piuttosto
lungo.
La femmina
da 5
partonsce due volte all'aDDO,
ad 8 piccoli
mesi.
e li allatta per due
rosso
scuro,
—
Non
se
ne
le abítudini alio stafco sel-
conoseono
vaggiosebbene lo si abbia dai tempi piiiremoti.
Si crede impórtate
dall'Africa ed é stato dagli
antiuhi detto anciie Gatto
Raccontano
le
Africano.
storie che
i
essendoai
eonigli
in modo
straordínario nelle isole Bainoltiplicatí
leari,
Augusto vi spedidel furettiche lidistrussero.
Lo stesso aeeadde in Spagna.
II furetto viene alimentato
e
latte ; per averio forte
e
pane biscottato
alia caccia bivigoroso
con
di
dei pezzetti
perí»somministrargli
sanguinoleute.
carne
sogna
Si paace anche di
rane,
di lucertole
e
di
ser-
penti,né teme affrontare le vipereil cui morso
scanna
nonglii'iescemortale. Feroce e sanguinario
ed i conigtí
bevendone
damente
ávile galline,
i piccioui
a
il sangue, talehé se
lo
raggiungereil coniglio
bevutone il sangue
si
in
una
azzaua
tana
aila
addormenta, mentre
riesce
gola e
íl pa-
aspettainútilmente di fuori.
pu6 vivere da noi alio stato selvático perché
drone lo
Non
il freddo lo uccide.
Difficilmente si addomestica
pitidelle volte
morde
anche
interamente
il
padrone.
ed il
L"
L"
Parte
Si
129
seconda.
od in gabbia,con
tengono in iscatole,
fresca ed abbondante
ad essi una
se
di metter
usano
museruola
alia caucia del
mente, e
molti
e
gua
pa-
non
prima di lanciarlinelle tajie
coniglio.
Questi li teme uguallo acacciano
fugge,i piceolí
rapaci
grafSandolo.
II Furetto
é usato
in Sicilia «d
nelle altre regioni
italiane
candovi
La
da
uua
i»
Sardegna:
si conosce,
non
alio stato selvático.
conigli
eaccia al coniglio
si fa lanciando
man-
i
delle buche
della tana
e
il furetto
mett«udo
un'am-
pia rete dall'aitra o, meglio,aspettandoche il
fucilata.
una
esca
coniglio
per tirargli
Al eolio del furetto si suole appendere
un
piecolo bubbolo squillante
per sentirédoy'é, e smarrírlo píü difBcilmente.
Smarrito rinselvatichisce e
muore.
".;
Ab
PARTE
TERZA
UV
SELVAGGINA.
love
dovrei quindi incominprincipium....
ciare i brevi cenni sulla selvaggina,
modi
e sui
piü opportuni di darle la caccia, dal Fagiano,
dallo Stambecco. Purtroppo períi
o dal Cervo, o
non
sonó
questi selvatici alia portata di tutti i
fucili ed
io, autore poyero, credo di mantenermi
al giuato livello dando
il posto d'onore alia fami-
comgliadegliScolopacidi,
perche in eaaa sonó
presi:la Beccaccia, 11 Croccolone, il Beccaccino
ed ¡1 rrulliao; quattro specieche han fatto palpitare
tutti i euori dei cacciatori giovani e trosinceri entusiasmi e geniali
ricordi in
vano
ancora
quellidei vecehi.
Vi potranno essere
dei cacciatori i qualirestaño
a frotte i
impassibili
quando i battítorí mandano
di una
a farsi fucilare nel punto prescelto
fagiani
coloro che non sannosi adattare
bandita;vi saranno
caccia al cinall'inoperosa
aspettazionedi una
vi sonó molti aí qualiriesce
ghiale od al capriolo;
132
Manuale
del caeciatore.
provato;se non avete avuto ancora questafortuna,
perché inútilmente cerchereste di renaspettatte,
dervene ragione.
É compiacimento,
é aoddisfazione,
é orgoglio,
alie difGcoItá
é adeguatoguiderdonealie fatiche,
supérate,che ci rendono sicuridi noi stessi e dell'arme che abbiamo
E principalmente
appreso ad usare.
h vanagloria,
non
perchénella caecia alia
macchia ocoorrono:
alia facoraggio,
persistenza
braecia svelte e diritte,
e nervi
tica,occhio sicuro,
di acciaio che
tanto
non
e
desiderato,
U
La
sussultino
tanto
nel supremo
mento
mo-
fugace.
BECCACCIA.
Beccaccia
ha la virtii
{ScolapaxRusticula)^
di acquistarsi
tutte le simpatía
e di appagare tutti
i gustí:
del caeciatore,
per le difficoltáe le emozioni che glí presenta; del buongustaioper lo
squisito
sapore delle sue carni;dell'artigta
per la
dei colorí;
eleganzadelle forme e la disposizione
teme
deU'omitologoperché gli ha permesso di discúe
La
di
coDosceme
dissero
i costumi.
regina del hosco, accusandola perd
di stupiditá:
che essa
accusa
meingiustamente
rita meno
di ogni altro uccello.
II color delle penne nelle partíauperiori
é ruggine con macchie grigío-mggine,
giallo-ruggine
bruno^igio e ñero; le remigantíhrune e le ti-
Parte
tersa,
133
i
ni^ne. Nelle inferiorié
piiichiai'Ocon striscieparallele.
Ha sul capo dellemacchie bruñe pííio meno
pronuncíate.
II becco,lungoe forte,
rotondo in punta:gambe
la coda formata di dodici timoniere: le
vigoróse:
moniere
nere
macchiate
ali forti e robusto.
Vi
differentibeecaccie,
considérate dai
sonó
turalisti come
na-
ben conosciute
varietá,
ma
semplici
dai caeciatori per le diverse abitudini.
della beccaccia comune,
Sonó piii
piccole
hanno
piiicbiari,e vengono cbiamate scoparole.
svelte nel voló,difBcilraentereggono la ferma
colori
Piu
del
cañe.
quellegrosse si riscontrano varietá,
nelle quali predominail colore scuro, ed altre
nelle qualii colorisonó piü chiari.
In alcune le macchie bruñe assumono
Taspetto
Anche
in
d'uoa maschera.
delU
beccaccia é la forma
Una particolaritá
delia testa,avendo la scatola ossea strettamente
al cervello;
il meato udítivo
applicata
chio,mentre in tutti glialtriuceelline
e
da
l'occhio stesso situato di naneo
poter veder
con
e
facilitaindietro
sotto l'ocsta dietro ;
sporgentecosi
senza
bisogno
di voltarsi,
Fassa la
nel bosco o neí folti cangiornata
neti ed all'imbrunire prende il voló per recarsi
nei pantani,
nei fossi e nelle paludí.
il Brehm ci narra maeEceo iu proposito
come
delia beccaccia.
strevolmente la giornata
134
"
Di giornoessa
quando vi
del cacciatore.
non
si mostra
fosse costretta
mai
all'aperto
si accoraccia
posarvi,
testamente ed ü suo
piumaggio si confonde col
suolo,come awiene anche per le pernici,
Quando
tutto e perfettamente
nel bosco pu6
tranquillo
avvenire che anche di giornoessa
cammini, ma
quei luoghi che valsempre
per CÍ6 fare sceglie
gono meglio a nasconderla e a difenderla dalla
viva luce,la qnale probabilmentele é molesta.
si fa vivace ed incomineia a
Solo al crepuscolo
tiene il
Nella stagionetranquilla
essa
correré.
eolio rattratto,
il capo orizzontale e la punta del
beeco rivolta al basso. Cammina
incurvata,strisciando a corti passi,
lentamente e non
a
lungo
ma
perchégliestesi tratti attraversa non a píedi,
volando,e nel voló appuntopud fare tutto úb che
le piace....
Al cadere del crepuscolo
serale la beccaccia si pone in cerca
del cibo, o nelle ampie
strade della foresta,
nei
o nei luoghi erbosi,o
o nella loro vicioanza.
luoghipaludosidi quella
Si nutre di larve d'insetti'C degliinsetti medeaimi, che va cercando tra le fogliecadute o
nelío stereo dei bovini; di piccole
lumache e di
lombriei che trova sotterra intilando il lungobecco
nel terreno umido dove praticavari buchi l'uno
e
^
Manuaie
a
"
.
vicino all'altro.
All'alba,
prima di tornare al bosco,va ad una
a lavarsi
fontana,o ad un corso d'aequa¡impida,
il becco
sorpresa
e
le zampe.
dal
Le
succede
giorno,mentre
sta
talvolta di
esser
lombricando
iu
Parte
qualchefosso
135
lerza.
padule,ed in questocaso si
rincantuccia in un
cespuglioe vi resta, se non
tutto 11 glorno.
distúrbala,
la part« piu folta,e nel
Del boseo preferisce
dove son piüforti gli
deír invernó si rifugia
cuor
tantoché le rieaee difBcile l'uscirne a voló
spitteti,
e ue esce
rumorosamente,
quando il cañe la insidia,
o
nel
sbatteado le forti ali.
il passo autunnale posasivolontieri
nelle macchie paluatri,
e vi si trattieue per lungo
Durante
tempo.
É accertato che
luogodove ha
e vi ritorna uegli
potuto tranqulilamente riposare,
auDi successivi.Bacconta il Figuierche un guaressa
L'anoo
posto,e
fedele al
la rete presa una le aveva
anello alia zampa, rldandole poi la liberta.
dacaccia avendone
posto UQ
e
con
appresso
la ricoDobbe
la
nello
riacchiappíi
dall'anelloche
essa
stesso
non
era
riuscitaa staccare.
Compie la nidificazione nella
setteutrionale,
deponendoda due
temperata
a
quattro uova
in un nido fatto sulla nuda térra,con
poche foglieseccbe. Qualchecoppianidificaanche in Italia
considerazione le notizie race meritano
speciale
eolte in proposito
dal professor
HillyerGiglioli
nell'inchiesta ornitológica.
Dal Piemonte:
1871,ebbi oocasione
Neli'aprile
di scoprire
in un bosco di ontani presso il flume
Toce un nido di beccaccla. Le uova erano
cinque,
secche senza
in térra su poche foglie
deposítate
»
zona
136
Manuale
cura:
ben
la
del cacciaíore.
che visita!per
Dacquero cínquepulcini
tre volte,accarezzandoli e bacíandoli. Yí era
ne
madre, affmonatissitna;
cercai ÍDvano
sene;
«
Per
uQa
li cercai in
rono
yano
non
potevaallontanar-
il maschio.
Tederli,
piena del Toce non poteipiíi
fioe di maggio, ma
invano. Forse fu-
travolti dalle aeque. Notai che i nidiacei ave11 tarso e le dita molto sviluppate
in confronto
del
nati, al mió
corpo; áebbene appeaa
si rannicchíavano tostó
appressarsi
e
rimanevano
immobili,meotre da lontaDO 11 vedevo correré e
cadendo sovente sui fianchi.La madre
rincorrersi,
H cuatodiva
fa la chioccia: al mió
come
avvici-
sbattendo
narla,si alzava a voló con molto rumore
le ali,e volgendoiudietro la testa verso
di me;
stando io fermo e un po'diacosto,
súbito ritorma
nava
presso
i suoi cari
emettendo
pulcini
monoaillabo
quasi uji cree
Era commovente
semiaperte.
Dalla
nestí
ha
Lombardia:
nidiflcatouna
la feíumina
strutte dai
Nel
!
e
teuendo
grido
le ali
(Pertusi).
»
distretto medio
mila-
volta nelle
ma
brughiere;
divenne
presa e le sue cinqueuova
contadini (Magretti).
Dal Véneto:
"
»
Ho
notizia di due casi dell'av-
nel Trentino.
questa apecie
Eppau (Bolzano)5-10 aprile1865, il sig. G.
veauta
A
»
cree
un
nidificazione di
Ferrari troví» il nido
quattrouova copertedi
ed il sig.L. Guelli ne scopñ un altro puré
foglie;
con
quattrouova a Vigo di Lomaao
(A. Bonomi).
nel Cadore, Belluno
Frequentee niditícante
con
"
"
'
Parte
fa il nido nei boschi íd
quattronova
ín
137
tersa.
montagna, depone tre
luaggioed
alleva
una
sola
o
co-
(Tissi),
Dí^listudí fatti da HofTmann rísultapero che
neglianní favorevolila ma^ior parte,o tutte le
due volte.
covano
coppie,
irata "
L'unica
eaccia che dovrebbe
esser
permessa
per
uecello dovrebbe esser
prezioso
quelladel
{¡«esto
fucile;ma purtroppo i auoi pregi le hau creato
di nemici.
un
troppoesteso numero
Le yengono tese insidie con reti vertieali poste
nelle goledei monti,od alia spiaggia;
lacci nei
con
luoghidove recasi a mangiare,o nei viottoli del
bosco; ed una vera stragene vien fatta di notte
dalla lanciatora,piccolarete coa cui vien cattuche vanno
cercando servendosi
rata dai bracconierí,
di una
lanterna a frugnuolo
e dt un
campanaccio.
138
Manuale
La
del cacciaiore.
caccia col fucile le vien data al bosco
l'aiuto di buoni
od alia posta,al crepi
ca,ni,
della mattina
della sera,
o
quando toma
i
alia
o va
pastura.
Net bosehi
molto
non
virsi della marca,
ragazzo
un
estesi h
coatituita da
opportuDo seruomo,
uq
o
accorto, che restando in vedetta
qualchepunto elevato,sa
la beccaccia si é
indicarvi il
rimessa,quando
da
su
poato dove
il cane
1'ha lévala
o tipotutotirarle....
randovi l'avete sbí^liata.
Nelle grandimaecbie la
intuito
e soltanto il voatro
e impossibile
marca
potriguidarvi.
Di sólito tale caccia suol farsi in due, bene
senza
affiatatie
che voi abbiate
con
buoni
che
piiiproficua
se
cani, riuscendo cosí sempre
fatta isolatamente.
Al coliare dei cani si attacca
un
panellosquillante
per saper sempre
dal cessare
caccino,ed accorgersi,
quando sonó in ferma.
piccolocamda qualparte
del
II silenziü nei cacciatoridi beccaccie
tiotinnio,
dovrebbe
il rudel campanello,
more
; lo squillare
rigore
attraverso glisterpi,
che si fa carminando
non
spaventaaola beccaccia;ma appena essa senté
nei
si mette sull'allertae si rifugia
la voce umana,
ed avendo
lest^amente,
puntipul reconditi,
pedinando
esser
di
anche l'accortezza di far brevi voli per far perderé
le traccie ai cani che
I'iuseguono.
piü maestra qnantom^giori
In questo é tanto
i pericoli
che ha
Bono
corso, ed
una
beccaccia
Manuale
140
del caceiatore.
DifTeriscedal beccacciuo: per la grossezza,
colore
piü
mareato
delle peone delle
peí
mero
ali,e peínu-
delle tímoniere.
Le
penne
nelle
hanno, sn
partísuperior!
fondo
nella parte
bruno,un'ampia striseia giallo-rugg^ine
mediana della testa,ed altre piíilunghesul dorso
Le partíinferiori sonó bianche ; la
spalle.
inacchíe brtine
parteanteriore del eolio é grígia:
sul petto.L'occhio bruno-seuro,il becco acurocupo, il piedeseuro.
e
suUe
Havvi
una
varieta del
croccolone,
grossa quanto
beccaccino.
un
Gomunissimo
in Kussia
in alcune
annate
e
nubio,
nelle paludidel Da-
é abbastanza
numeroso
scarseggía
da noi nel passo primaverile,
mentre
od é raro in quelloautunnale.
E
daU'autoritá
questa afiérmazione é suffragata
del Savi
»....
Non
sí sedono
in Toscana
cioé in
tempo delle loro migrazioni,
che
nel
autunno
ed
Parte
ÍD
in autunno
prímaTera;ma
alcuni anoi
tima
non
di
met^
al contrarío
se
ne
141
terza.
vede
rarissimi ed
sonó
uno;
neppiir
di
e nella prima meU
aprile
ne
passano
in Toscana
nell'ul-
loaj^o
ma
moltissiiGi,
solo per
Sembra
in
fra noi.
pochigioroiai trattengono
che qualcberaro individuo resti l'estate
Italia,
perchéanch' io ne ho neciso uno all'aper-
tura
o
di caccia ed
fu
uno
ucciso,a diré del Boster,
il 20
agosto1887 suU' Appennino toscano.
Nel 1890 avendone levato uno, senza
tirare,
potervi
il giorno della cliinsura della caccia continuai a rílevarlo fino a tutto giugno:poi non lo
trovai piü,e credo sia stato ucciso di contrabbando.
II nome
di Croccolone glié dato peígridoche
emette pariendo,
croe, e per l'insistenza che dimostra
starsene accocprima di volare,
preferendo
colato í^ BOle. In Toscana
lo chíamano Faaqualiuo,uoincidendo il forte del passo colla ricorrenza
Ha
il
alia coda 16
beccaccino;ma
essendovi
o
18 timoniere aoziché 14
questodato
non
é
sempre
come
si-
varietá di
comune
beccaccini,
nelle paludiromane,
16 penne. Credo dati pii
con
le gambe, piü grosse, piü lunghee piü
positivi:
ed il beceo,in
acure; la testa piiipronuncíala,
proporzione,
piü forte e piü corto.
Sostiene la ferma, ma
pedina cosi celermente
curo
una
da riuscire difficileai
cani. Credo
questa difficoltáche lo rende
ciatori. É
un
tanto
sia soltanto
caro
ai
cac-
fatto che molti cani brayi in tutte
142
Manuale
le altre caccie
non
del caeciatore.
danno
in
questa,buoni
ri-
sultati.
Forse
é
non
tanto
difBcile il farlo alzare la
arriva vei^ine;
battuto,
prima volta.-quando
invece,
e finiscecoll'alzarsilontano
pedÍDasempre dippiüi
i beceaccini,
come
come
acquiatando
questiun voló
ed andando a posarsiin puntielevati,
irregolare,
dove resta alie vedette.
Alio
stato
nórmale
vola
dritto
e
si rimette
presto.Preferisee le acque chiare,ma baaae e rii grani e glí acquitrioi.
strette;i pratibagnati,
primaveratrovaai qnasi sempre accompabranchi che alta
gnato,e sovente anche in pjccoli
assicurando al caeciatore
prima volata si sparpagliano,
Di
buon
UD
carniere.
deponendo 3 o 4 uova
in un nido costruito alia meglioneí canverdastre.
neti o nelle giuncaie
delte paludi.
Cova
La
nel
sua
settentrione
carne
é buonissima.
IL BECACCINO.
II Beccaccino
(Scolopaxgaüinago,o GalUnago
é detto anche beccaccino reale per dicwlestis)
dal PruUino.
stinguerlo
II Brehm
osserva
giastamenteche l'abitodel
beccaccino corrisponde
cosi fedelmente al colore
dellepaludi,
come
quellodella Beccaccia al suolo
dei boschi.
Ha
i colorí del Croccolone.
Parte
Abbondantissimo
143
tersa.
noi,ñgura in arrivo 6A in
da
partenzaper piü che sei mesi dell'annoed é
in alcuse re^oai del Véneto, della
magna
e
della Toscana. Moltissimi
srernano
dentario
se-
Ko-
Delle
paludiPontine, e qualcunoanche nelle marciie
dell'Alta Italia.
Quanda
si alza manda
vuol avvertire
glialtñ
un
del
tori han voluto imitarlo con
grido,che ripetese
Alcuni scritpericolo.
la sillaba sgnec, ma,
tí sodo
riusciti:qiielgrido,
non
o
francamente,
é un breve lamento,o belato,
che non pu6
brillo,
imitarsi né con la voce, né col fischio,
mentre lo
si imita fácilmente tenendo
chitisií denti
cendo
una
vibrare le labbra
con
e
fa-
aspiprulungata
razione.
Nel
tempo degliamori
canta.
?"
II Beccaccino
reale mascbio
cose
insolite,
nelía sts^ionedegliamori fa cose
Ora al^gia a lungo nello
incredíbili.
Tallodola ; ora si
dove sale e scende come
spazio,
ferma a pollaio
e canta se vola,
sopra un ramo,
e canta se si riposa,
per ricrearla sua femmina
mentre
cova
(1).
£ in questotempo appunto (della
covatnra)
che esso sta posato suí rami delle piante,
e che
fa sentiré quellaspeciedi canzone
che poi scomnel resto deU'annata
(2).
pare dal suo repertorio
?
?
"
(1)Lo Sport illmtvato
(3)Caceta e Corsé N.
N. 181 del 1886.
20 üei 1888,
GooqIc
144
Manuale
del cacciatore.
Qiíandoil Beccaccino é
Ottobre
e
nel
Marzo,
staoKa,e talvolta
e
se
vo]a lo fa
prestosi
occorre
di passo, al
si laacia aTvicinare abbait cañe
miiiore
con
di
principio
fa aceorto,si alza
per farlo
volare,
ma
in-egolaritá;
lontano,e
ben
quei
dei
disperazione
tremendi
coa
zig-zagche sonó la
cacciatiOritardi nel prenderla mira.
Al Beccaccíno
bisognatirar súbito, di primo
si acquista
d¡ esso una
certa
e non
su
tempo....
varié cartuccie
sicurezzase non dopo avere sciupato
e perdutomolti colpi.
Si é
motto
discusso
per
sapere
se
convenga
vento o col
cacciarlo col cana, o senza; contro
rento. II cañe sar^ sempre
di un
forte ausilio,
purché corretto e puntatorea distanza ; cosa ehe
non
desee
molto
l'animale che
i
diffictleesscndo
cani
il beccaccino
piiida
sentono
lontano
quando sonó addestrati a questacaccia.
Quanto al cacciarlo col vento in faccia,o col
vento dietro,
ba il sao pro ed
ognuno dei modi
la via di mezzo
il suo
contro:
ritengosia la
Infatti se
migliore.
vi sentirá
trovando
piiitardi
lo cacciate contro vento, forse
e
si leverá
ostacolo al voló fará
piü vicino ; ma
zig-zagancora piü
irr^olarie piü svelti: se col vento vi sentirá
prima, volando píü presto e male. Del resto non
é affatto consigliabile
questa caccia quando il
vento aofiia forte.Le giornate
sonó
quelle
migliori
di calma con im buon solé.
o quelle
piovigginose
Le ore piü opportunesonó da circa le nove
del
Parte
mattino
al
145
terza..
mezzogiornoe
dalle ti-e all'imbru-
nire.
Trovato
sene;
ma
postobuono,non bisognadietaecarbatterlo e ribatterlo,
perchéraolti becuu
caccioi vi torneranno
e
ne
verranno
del nuoyi. Se
qualcunonon vi ándate súbito,
lasciatelo alquantoriposare.
ma
In Komagna glisi dá la caccia in Tinella od
in Tinelía-satíera. Sonó tini rieoperti
di stradelle paliidi:
servono
maglie e postiin prossimitá
per la caccia delle anitre c per quella dei becche vi sonó
attratti dal terreno artificialmente
caccini,
prepárate con sangiie di bue o con altri
ne
védete rimettere
mezzi. Dalla
ma
tinella si tira ai beccaccini nel
mento
mo-
in eui si buttano ; cosa abbastanza diíBcile,
nella quale,a forza di pratica,
molti cacciatori
giungonoad
qnasi sicuri del colpo,
I frodatori fanno
stragedi beccaeeini alzando
delle reti verticali,
girogironei postidove questi
andaré in gran numero
a paasar la uotte.
sogliono
Pochi ineappanonella rete nel buttarsi,
ma
quasi
tutu vi restaño quando il tenditore va nel mezzo
la landalora, puré, ne cattue li fa volare. Con
in minor
bastando che
rano
molti,ma
numero,
dia Tallarme perché volino anche glialtri.
uno
In genere quando il beccaccino si alza tiene il
voló a pochimetri del suolo per qualche tratto;
poi va in aria abbastanza alto,fa molti giriprima
di riposarsi,
e ritorna bene spesso vicino al posto
da ciii é stato scacciato.
esser
146
Manuale
del cacciatore.
Sar^ quindiprudenza
fossiod in padtili
rístrette.
il
cercar
di
con
seguirlo
Tocchio,perchéé pro-
babile di vederlo rimettere,
ad ali
Quando si butta, lo fa obliquamente,
chiuse,o ferme, e giunto vicino al suolo quasi
sterza ingannandochi non
h praticodi
sempre
questogiuoco.
Si nutre d'inaetti,
vermi e piecoli
moUuachi,
andandone
in «rea
la beccaccia,
come
speeialmente
sull'imbrunire;
via^a traversando rápidamente
i luoghiasciutti e non
fermaadosi che nei
paduli,neglistagni,nei praticon acqua e nelle
stoppiequando é molto piovuto.
Pedina, meno
rápidamente della beccaccia,e
dove le aeque aono
nnota; soveate va a rifugiarsi
snlle cannuccie piegate.
alte,posandosi
di notte; ma
anche di
Viaggiaquasi sempre
giornovola aenza esservi forzato dall'uomo, per
andaré in cerca
di pastura.
Non teme ne i cavalli
?
né le vaecine
Lo
si
pu6
vi si posa vicino.
cacciare utilmente col
e
basúndo le^iereferite
a
nuto,
piombo mi-
fermarlo:
in genere
Oecorrono
inglese.
períicartuccie ben fatte,
tirandovi quasi sempre a rispettabili distanze.II Camusso sa^iameute consiglia
come
piombo piü adatto per queatacaccia quello
dei numeri 7 ed 8 inglesi.
Potrete carleare. Egli
destra coll'8,riserbando il 7 per
scrive,la canna
la sinistra,
e cosi fare col secondo
colpotiri piü
limghi,cd anche ad uccelli di m^gior mole,che
si usa
«
il N. 8
148
del caceiatore.
Manuale
stessi
zig-zagdel
fratello ma^ore;
suo
poi
ma
ehe i
questomomento
il
cacciatori accorti debbono
tirargii
per avere
e
colpoaicum. Tirar prima ríuscJrebbe djfficile,
quasisempre troppovíeino.
Quando vola non brilla come il beecaccino,e
distende il vob,
fa
COSÍ
poco
ed
é
rumore
in
coa
le ali che
non
se
ne
senté il
frailo,tantoché io,non sordo,ma muto
la
l'avrei supposto se non
avessi letto che
si ode la
sua
voce, la qiialepib comunemeute
ed acuto che siioua come
sera, é un grido ñno
ckir, qualche volta pronunciatocupamente, ed
allora suoaa
si pu6
eeci. II grido amoroso
come
colle sillabe teitettettet talíolta emesse
riprodurre
per quattroo sei secoiidi di aeguito (Brehm).
del Beecaccino,
nidifica
raramente
Meno comune
?
»
in Italia.
La
sua
carne
megliodi quelladelle
Eccomi
é apprezzata
buongiistai
attre speeíe
della famiglia.
da molti
famigliadelle
comprende:
ora
alia
cida) che
il Francolino,
la Pernice,
la Cotiirnice,
la Starna,
ia Qu^lia.
Risparraio
ogni cenno
sul
Pernici
(Perdí-
Francolino,(fronco'
Parte
linus
Fino
vulgaris).
abbastanza
era
del Granducato
alia meta
di
in Sicilia
comune
di
149
terza.
Toscana; ma
questo secólo
e
ora
nelle riserre
é totalmente
distruttoin Italia.
Abbonda
in
in
Algerja,
Siria
e
nelle Indie.
II Savi cosí scrive in
al Francolino....
proposito
un
tempo fu comunissimo in Tosuana,e non ha
molto che ancor qualcunotrovavasene. Quando nel
tosecólo decimosesto e decimosettimo i principi
scani con tanta cura proteggevanole baudite,
che
i francolini abbondavano
allora erano
estesissime,
fra noi,insieme a molte altre razze di selTaggiume
minuto. Basta daré nn'oce
e grosso
prelibato,
chiata alie leggidi cácela di queirepoca,
per cola veritá di questa mia
asserzíone. In
noscere
francolini
ogDuua si parladelle starne,coturnici,
fatte esclue fagiani;
e varié di queste leggison
sivamente per proteggere la moltiplicazione
dei
fagianie dei francolini.Ma ancor senza rimontare
ad epoche tanto remote, e facile di trovare delle
prove sull'esistenza piü recente di tali uccelliin
Toscana,ed io ho parlatocon alcuni cacciatori
degni di fede,i qualimi lianno assicurato di aver
nelle vicie partieolarmente
preso dei francolini,
"
nanze
del parco d'Artimioio.
II Carvana
in
dando
dice che
Sicilia,
senso
della
precisenotizie
era
le condizioni
soggiunge:non
sul Francolino
uceello sedentario nel
parola,círcoscritto
terre in cui troyava
bene. E
*
fa
uso
vero
quellepoche
proprieper star
in
delle ali
se
non
del cacciatore.
Manuale
150
quaodo
vi é costretto dai
ia
ai
mezzo
facendo
cespiigli
escavazioae nella térra
zamente
di
deponemai
caní; é onDÍyoro
e
rivestendo
di dieci
uova
leggera
una
il nido
roz-
secche. Non
steli ed erbe
foglie,
meno
difica
ni-
e
e
apesso
uno
vi
a
sedici.
II Fi'ancolioo trovaai nei
in
África,e
con
un
po' di
íacile arricchirne nuovamente
possedimentiitaliani
biiona volontá sarebbe
la nostra fauna.
Francolino di monte
{Bonasia süvesíris)
sulie 41pi....
restaño pochi individui,
ne
seppure
anche questinon sonó stati distnitUDel
PERNICE.
LA
(PertUx rufa) detta anche Pernice
ha la testa,
rossa
peí becco e le gambe coralline;
chiaro che
la schiena e le spailecolor marrone
degradain olivastro sul groppone ; la fronte cestriscia bianca la quale parteado
nerina con una
dalle narici va alia nuca;
una
speciedi coUare
ugualmentenere,
ñero, ed alcune punteggiature,
ceneriao con sfumature roga.
sui píitto
abita i monti,dove bisf^a
Sconosciuta al piano,
La
Pernice
cacciarla faticosamente,facendo
che
si ode all'alba
qual partedeve
o
esser
poco
tesoro
del canto
prima, indicandoci da
diretta la caccia.
Parie
É
oecessaria k
quellecui
mettono
La
marea
femmina
cova
doh
due
151
tena.
per sapere dove sí risi h potiito
tirare.
volte l'anuo: ia
Giugno,e
ciascuna covata coatiene da 12
11 nido é
rustico,fatto
a
Aprilee
18
uova.
o foglie
pochi sterpi
secche vicine ad un cespuglio.
1 giovanisonó
in condizione di esser
degnacacciati nella seconda
di Agosto.
meate
meta
Questísi fanno fermare dal cañe all'aperturadella
corrono
cecaccia,ma ben presto,resisi accorti,
lermente e volauo a grandidistanze.
La
Fernice trovasi
con
con
uoa
certa abboadauza
nel
Piemonte,e nella Lombardia; piü scarsameote
nel Véneto,nell'
Emilia ed in Liguria.
lo Toscana
e
nelle Marche
Essa
coi
X
ama
é abbastanza
le
campi. Evita
lentieri cola
ove
comune.
che
moutuose
regioni
le alte foreste
e
alternano
si ferma
to-
esiatono radi boscbetti,formati
di cespuglidi alte eriche,
di quercie,
specialmente
di rosmarino e di timo
sempreverdi,
(Homeyer).
?
"
Ne' suoi movimenti
si
ha molto
di
comune
colla
pu6 diré pero che é piü aj^aziata
11 suo
modo
di correré
é di celeritk
e piacevole.
célere ugualmentetra i
non
comune
e spigliato,
aassi e le pietre
molta
; si arrampicaanche con
coUe ali. 11 suo
aiutandosi raramente
destrezza,
voló considerevolmente piü célere di quellodella
starna é nieno
8'alzafácilmente e giunge
rumoroso.
dove seorre con rápido
célere ad una certa altezza,
batter di ali,ondeggiando
e
poco appariscente
starna,ma
152
Manuale
anche
del cacciatore.
di
grandi tratti senza muovere
una
al
queste.Dalle rupi si lascia cadere precipitando
basso a guisad'un necello rapace. Malgrado cid,
volare per ampi tratti e meao
non
ama
ancora
ma
ripetutamente,
sempre quando lo possa, preferisee correré
(Brehm).
La Fernice canta ai prituialbori,
si mette in
col sorger del solé,riposa
movimento
nel meriggio,
la sua attivitk verso
il tramonto.
e riprende
Le ore mattutine,
del pomeriggio,
e queíle
aono
quindi le piü opportune per darle la caccia ;
quando il solé é alto,non é facile riutrauciarla
nei cespugli
o fra i saaai dove sta nascosta.
in Calabria ed in Sicilia,
abNella Sardegna,
biamo
la Pernice sarda o turchesca {Perdix,o
da molti confusa coll'altra:
Gaccabis, petrosa),
confusione cbe da non
pochí cacciatori é estesa
anche alia specieseguente,della Coturnice,
per
«
LA
La
COTURNICE.
Coturnice
(Perdix,o Caccabis, SaxatiUs)
é piíigrossa della Pernice,
o per dir meglioé la
piü grossa delle Periiici.Come molti cacciatori
ammazzato
Croecoin primaveracredono aver
un
lone mentre
cosí
zajolo,
una
non
hanno
che
un
Beccaccino
molti dei monti credono di
Coturnice ed é invece
II cacciatore
nerino delle
una
aver
mar-
ucciso
Peroice.
dal colore
praticola distingue
e dal eollare ñero
partisuperiori
ce-
ed
Parte
unito
che
non
153
tersa.
é contiauato
dalle maccbie
sul
petto.
É frequente
dove nidifica
e sedentaria sulla Alpi,
nel Ma^io covando da 10 a 14 uova.
Abbastanza
guria;
frequentenell'Emilia e nella Liin Sicilia,
e searsa,
o
comune
rara, nelr Italia céntrale,
tranne aoi monti del romano.
Ha la viata acutissima; pedinaveloeenaente,
e
vola in alto
non
se
non
vi
Eipetutamentebattuta
e
costretta.
ai rifugia
anche sni rami
delle eonifere.
Starna,vive colla famiglia fino al tempo degliamori; dividendosi poi
in coppieche formano nuove
e sepáratefamiglie.
Si caccia,come
la Pemice, col piombo inglese
Come
la Pemice
e
la
N. 6, o N. 7 températe.La
carne
dell'una
o
del-
pregiche le vengono
attribuiti,
quando é quélia di un
specialmente
l'altra
non
vecchio
o
ha
di
forse tutti i
una
vecchia.
LA
STARNA.
Starna (Starna Perdtx, o Perdía: cinérea)
dal colore del piumaggio,dai piedi
si distingue
La
dalle ali dalle
qualisporgono tre remiganti.
bruno é solcato da striacie
II capo piattosto
strigiallaatre
; il dorso grigiocon
longitudinali
scie rosso-ruggine
e nere
; il petto cenerino con
ed una
fascia rosso-ruggine
a
ondulazioni nere
e
154
Manuale
del cacciatore.
margioi bianchi ; !'addoiue bianco con
castagno-scuro.
La femmina
é piíipiccoladel mascbio
la macchia
ComuDe
siill'addome
in tutta
macchia
ed
ha
marcata.
meao
Italia,al
ed al
piano,
la sola eccezione delle isole m^giori, pu5
coa
dinii che formi una
delle principali
rísorse del
monte
eaceiatore.
Nidifica
9
a
17
dal Marzo
che
uova
nido della Starna
al
Ma^io, deponendoda
per circa tre settimane. II
giovinefatto in una escavazioae
cova
del terreno é adorno soltanto di
pochisteli e spesso
in Inogo visibile ed improprio:qnellodella vecchia é Jnrece í'atto con
piü cura, e maggiore aucot'tezza,
per poterloalia meglio difendere dat
tanti nemici che insídiano essa ed i auoi piccoli,
che essa fa con molto cora^io.
cosa
Mentre l£lfemmina
nei
cova, il maschio vigila
-
dintomi.
I
si rauovono
piccoli
sonó
quasi súbito
dall'uovo
sguseiati
condotti dai genitorialia
e
ricerca dell'alimento,costituito nei primi mesi
esclusivamente d'insetti,
ed in seguitoanche di
appena
II cacciatore coscienzioso
poco
siano
non
tira aglistarnotti
piilgrossidelle quaglie; ma aspettache si
della peluriae veatiti di tutte le
spogliati
dicesi in gergo venatorio,
penne, o crociati come
ii che aTvieae sólitamente nella seconda met^
di
agosto.
Manuale
156
cui é,
su
pezzo _dícanua
guisa di cémbalo, steso un pezzetto di carta
relia
a
e
formata
da
del cacciatore.
un
pécora traversato da un crino con tre nodi : facendo
il crino tra il pollice
acorreré
e 1'indico ne viene
il
suono:
bene
che imita
cia, cia^ craccec
11 canto della femmina
mascbio
AIcudí
che si avvicina
cacciatori sí
a
e
trae
in
abbastanza
ingaano il
cbi lo insidia.
questorichiamo
neir Agosto per invitare le Starne a rispondere,
o
come
meglio ancora
per radunare gli starnotti,
esse
fanno, quando rotta la brigatasi sparpagliano.
Gli starnotti che han perdutoi genitori
cercano
di unirsi ad altre famiglie.
Anche per la Starna é opportunoil N. 7 temé fílameotosa e dura:
perato.La carne
quella
delle vecchie,le cui remiganti son
consúmate
dall'aiuto dato per pedinarevelocemeate,
h addirittura impossibile.
LA
sermono
di
QUAGLIA.
Qu^lia {Colurnixcommunis) é la speeie
che paga un maggior tributo ai devoti di S. Umberto e, quel che é doloroso,
anche agliingordt
ed ai cacciatoridi frodo.
speculatori
Bruna nelle partíauperiori
con strie giallo-rugmaechia
gine, ha chiare le inferiori,
con
una
gutturalescuro-cupo, piü pronuncíalanei maschi
La
Parte
che oelle femmine.
Belle
157
tersa.
quagliavi
molte
sodo
varietáche si ricoBOscoQo appunto dal colore delle
dal petto,
in
e specíalmente
partíinferiorj,
alcune
tendente al rossastro,
in altre al chiaro ed in altre
alio scuro.
Nidifica tre volte l'anno in
mioa
SODO
Europa, e la
fem-
per volta. tíliscienziatí
discordí circa la nidifleazione nell'emisfero
cova
da 6
oía
australe,
a
14
sembra
uova
accertato
che
se
non
tutte,
specialmeoteverso il
riproducono,
Capo di Buona Speranza.Sonó di questo parere
Layard,Salvadori e Giglioli.
Fa il nido in «na
piccolahuca che scava nella
secche o sterpi,
térra rivestendola di poche foglie
Compie la prima covata nei ñeni, le altre nel
i grani.
coltivato,
preferendo
Migratoriaper eccelienza fa due volte raoao
il via^o tra i dne emiateri e sembra impoasibile
alcune
vi si
158
che
Manuale
uccello il quale,all'apparenza
11D
mezzi
del cacciatore.
poteati
peí voló,possa
pire la
traversata
del
tí si
poche ore
Mediterráneo ,
bene spesso in buonissime
si giova,
fin che
grazione
e, nella traversata del
in
ha
non
com-
arrivando
condizioni. Nella mi-
pu6, della
mare
ae
térra
ferma,
incontra delle isole
riposa.
al suo
arspiaggiaromana
rivo in primaveraed alia partenzain autunno.
Le quaglie
a
ma
giungonoquasisempre iaolate,
brevi distanze runadall'altra;
apeaso in branchetti
anche numeroai
fusate,come
dritte,
palledi
fucile
ordinariamente
a fior d'acqua
poaandosi
a pochimetri dal pelo dell'acqua
e rifugiandoai
nelle ginestre,
nei cipollini,
in una piccola
baca,
il vederle
od in qualcheceapuglio.
Non é períi
raro
Ho
asaistitosulla
—
—
—
continuare entro térra dimostrando
di
non
eaaere
e queato avviene
lungo viaggio,
specialmente
quandolo compionocon vento fresco.
Alia spiaggia
romana
arrivano,
per lo piü,all'alba o nelle prime ore del mattino; nei giorni
affatto sfinitedal
di forte passo incominciano
tata
e
continuano
raramente
ne
fino alie dieeiod alie undici
arrivauo nei
II
ad entrare nella not—
pomeriggio.
di
del passo h sal cadere del mese
principio
e vivaci.
piccole
marzo, e le primesonó quagliette
Dopo una breve sosta,durante il mese di aprile,
il passo riprende
nei ma^io e giugno,
arrivando
prima i maschi, poi le femmiue,indi le biocche
ed i quagliardi,
ultime le quaglieroasastre dai
romani
dette
j
Parte
159
tersa.
del vento, appoggiaDOnei diverai
ed abbondano
in Siciliae
punti della spiaggia,
A
seconda
nel iittoraleda
Grandi
due
ranno
voÜ
Napoli 3 Civitavecchia.
ne
soglionocapiíareuna
é
—
difficile ve
ne
siano
volta
o
díppiü
—
in
qualcheanno non ne capítanesauno.
Per la partenzasi radunano vicino alia spiaggia,
il vento favorevole. Circa alia mezaspettando
zanotte si alzano tutte uoite a grande altezza e
prendonoil voló verso ilmare, abbassandosi adagio,
adagionao a ñor d'acqua.Freferiscono le notti
di luna plena.
Da qualühetempo si va facendo sempre minore
il numero
delle qu^lie che arrivano in primavera,
c'é da maravigliaraene
e non
: anzi ci dovremmo
che esse non
sian diventate assolumaravigliare
tamente rare, perchéci avviamo
all'assoluta distruzione.
Foche
la
come
perseguitate
essa trova sulla spi^giaun
fortissimo di cacciatori,
numero
e pe^io ancora,
in moltíssime regioni,
delle reti tese verticalmente
dove ne incappanoa diecine di miglíaia.
La prima covata fatta nei fieni é distrutta dai
speciesonó
al loro arrivo
quaglia:
falciatori: la seconda
titori dei
graní,pur
frodo che le
vanno
eosi
ha nemici terribíli nei mienon
contando
insidiando
con
i cacciatori di
i
soprerbae
col richiamo.
L'
aperturadella
ed
quagliardi,
caceta
appena
le
é da molti dedieata ai
quagliesi
mettono
in
160
Maniiale
del cacciaíore.
movimento
é dato ad esse imacaccia
peí viaggio,
col fucile,
le qiracoi richiami,eon
insistente,
del
tutto quelloche 1'ávida mente
con
gliottare.
sa imin^Dare.
predatore
Dei nemici che ha neglialtrianimali non parlo.
Una Tolta easa trovava ríposonella sua dímora
in África : ora aache Ih é pers^iitataall'arrivo
ed alia partenza,
mercantili portanoa
e le Daví
centinaia di migliaia
le quaglie
sui nostrimercatí
franceai.
e su
quelli
Eppure il giorno in cui le quaglie saranoo
sparitedalla fauna itálica un gran vuoto verrá
fátto nelle nostre caccie,perché sonó
che
esse
alliettanoil cacciatore dei monti, delle colline e
delle pianiire,
e gran
parte del tempo in cui é
tolto il divieto viene ad
dedicato.
esse
la caceia di primavera alia spiaggianon
necessari cani moho
bravi,basta che abbiano
Per
sonó
buon
ma
in
la qus^lia
non pedina,
Appeua arrívata,
si riposa,
ammenoché
sia disturbataperche
non
naso.
ai rimette
questo caso
far della
sera
ncomincia
a
Per
tutta
riacquista
la
sulle ali. Sul
sua
enei^iaed
camminare.
la caceia di
cani
súbito
agosto e d' invernó
occorrono
addestrati che
sappianoseguirlaattraverso le stoppieo glisporchidove essa pedina
risolvendosia volare soltanto quando
velocemente,
nvece
V!
é costretta dall'insistenzadel
Di settembre
perta.
vola sovente
caae
appena
che l'incalza.
si vede
sco-
Parte
Ifil
terza.
l'avvertenza
aver
bisognerá
stagioni
di DOD incomÍQciare la caccia quando dod é aaciugata la guazza, o la nebbJa ha bagnatole erbe e
le stoppie.
I cani perderebbero
per quel giorno
le quaglieaarebbero ancora piü
mentre
I'odorato,
reatie oel volare. Del paríé spesso infruttuoso il
caeciarle nelle ore molto ealde,perchéease restaño
nascoste,immobili, all'ombra, tra le alte
erbe,o uei foijsi.
La quaglia,
o per meglíodiré il maschio della
al mattino e nel
canta prima dell'aiba,
quaglia,
pomeriggioprima di rimettesi in moto. Le femId tutte le
mine
can
taño raramente.
Via^ia di notte emettendo un interrotto pigolio.
Quando si alza,fa un brillo acuto e spesso rU
petutopiü di una volta : batte le ali celermente
con
un
frullo
rumoroso.
Sovente cMoccia
volando
trattiene il voló per chiamare a raccolta le
altre: ci6 fa quasi sempre
la femmina
quando
e
ha
i
piccoli.
II maschio
é insaziabile nelle
sue
voglieero-
arrivando peraiooad aberrazioni incredibili.
tiche,
I quagliardi,
camminano
come
e
gli starnotti,
beccano appena usciti dal guscio,
restando per5
vicini alia madre
atti
a
volare. II
che li
finche non sonó
sorveglia
padre cura poco o punto la fa-
ed invece continua
miglia,
ad
andaré
in traccia
di nuovi amori.
Non
poche quaglierestaño a svernare
nelle provincie
meridionali :
epecialmente
Fkamcbschf.
da
sonó
not
pro11
162
Manuale
del eacciatore.
quelledi covate tardive o resé ¡nette
al voló dalla pinf^uedine
o da feritericevute. Non
sapreispiegarealtrimenti questaprolungatadidi uccelii che sentono
mora
prepotentemente il
bisogDOdi migrare.
In qualsiaai
stagioneil piombo piiiadatto per
la cácela della quagliaé quellominuto.
in autunno:
ia primaLa siia carne
é squisita
é stopposacome
_vera
quelladi tutta la selvaggina
al tempo degliamori.
babilmente
LE
Numerosa
é la
ANATRE.
famigliadelle
Anatre
(Anales)
piü cono-
comprende, per citare soltanto le
sciute in Italia;
11 Germano
(Anas Bascas);
La Volpoca(Tadoma cornuia);
La Casarca (Casarca rutila);
La Canapiglia
(Ckatdelasmusstreperus);
II Mestolone (Spaíulaclypeala);
II Codone (Dafilaacula);
II Pisehione (Mareca Penelope);
L'alzavola (NeUton crecca);
La Marzajola(Querquedulacírcia);
II Germano
turco (FuUgula ru^na);
II Moríglione
(Fulixferina);
La Moretta grigia(Fulicc
marila);
La Moretta (Fuliwfuligida);
La Moretta tabaccata (Fulix nyroca),,.c
che
164
Manuale
del caceiatore.
La Volpoca é accidéntaleo
nella saline di
rara
la
¡d Italia: rneno
Barletta,ed io Sardegna É
"
piíigrossa delle anitre. Ha
rosso-corallo con una
carnosa
pretuberanza
piíibella
becco
rara
e
la
dello steaao colore sulla fronte. La testa
del
auperiore
done
coilo
sonó
d'un
e
il
la meta
nero-vermagnifico
metallico: la gola,i tianchi e la parte supe-
riore dell'ala sonó
d'un
bianco
puro, che apicca
assai fra glialtri coloi'i.
Nel mezzo
dell'alaspicca
specchioverdone. Siil gozzo una collana
color cannella vivace,si estende sui íiauchi e si
congiungesulla schiena. 11 pettoé di collor ñero
intenso e vellutato,
e di tal colore sonó
puré le
m^giori penne dell'ala.La coda é bianca.terminata da una fasciañera: i piedirosso-pallido
(1).
La Casarca,poco meno
grossa della Valpoca,
di forme piu snelle,
dai color! meno
ma
belli,
é rara tra noi. Nel pium^^gio vi predominail
le remi: ha il eolio giallo-rugginei
rosso-ruggine
le timoniere e le copritrici
della
ganti,
superiori
coda, nere Incide. II becco ñero, il piede color
piombo.
La Canapiglia
nel Piemonte ; frequente
é scarsa
in Lombardía; scarsa nel Véneto ed in Liguria;
in Toscana e nella Sardegna;meno
comune
co*
nelle regioni
meridionali. É poco piü piemuñe
cola del Germano; col pettoñero, la schiena e le
un
bel
?
(i) Cahüsso, La
Selvaggina.
i;
Parte
165
terza.
oopritrici
ugualmentenere
ma
punteggiature
con
bianche.
si
scarso;
piü eomiine, e meno
distJiifíue
peí becco iungo che va aliargandosi
nel maschio il capo ed il eolio
a forma di spatola:
di un bel verde scuro; nelle altre partipresonó
domina
ed il grigioil bianco, razzuno-chiaro
II Mestoloüe
ehiaro. La
é
femmiua
giallo-grigio.
II Godone,comune
ha
macchie
dalle penne medie
lunghe delle altre ed a
e
a
della coda
riconoscerlodalle altre
é
prendenome
dal fisehio che
rosso,
nerino,le
ali
esso
che
piü
seno
punta. Queato distintivo
II Pischione
il capo
fondo
ed anche abbondante, prende
notue
basta
su
scure
puré
comune
specíe.
ed abbondante
volando. Ha
ripete
petto color tabacco,il dorso
di bianco,con
nere, mai-ginate
il
ce-
lo
speeioverdone.
L'Alzavola abbonda
del
nell'epoche
passo in Pie-
in Lombardia, nel Véneto ed
monte; comunissima
nelle regionimeridionali e
in Toscana; comune
É circa un terzo del Germano
nella Sardegna.
con
la testa color tabacco
verde
contornata
da
una
fascia
margine bianco; le partisuperiorisonó
eenerine con
bianche; le inferiori
punteggiature
L' ala ha i
nerastre.
bianco-sporcocon goeciole
colorí di quelladel Germano, ma
vivaci.
meno
del Germano;
meta
La Marzajoiaé circa una
col capo nerastro eangiantein verde cupo, il eolio
il petto color canbruno a filettature biancastre;
a
del eaceiatore.
Manuale
166
la ijchieua
iiL'ila;
suura
peiuie dal
cou
bordo
piü
chiaro.
U
Germano
turco
é
ad eceezione della Sicilia dove
inune
un
e
da noi,
raro
generalmente
nidificante.Ha
é
abbastanza
co-
la testa color castagno,
con
bel ciuffo all'occipite,
il dorso
lastio,ii pettonei'o, le
ali
cenerog^iolo-gia
eenere
con
uno
spee-
chio biaoeo.
II
Mori^lioneé
Lombardia
; comune
nel
scarso
nel
Piemonte
Véneto,in Toscana
nella
e
e
nelle
meridionali. Grosso quanto un'anatra comune,
ragioni
e
frequentale acque pi'ofonde
prende il
dal colore cupo,
o
La
Moretta
grigiaé
rara
La
Moretta
é
norae
frecuenteo
nere,
rara
traone
nerastro,che ¡n
da
esso
domina.
pre-
noi.
in
Liguriaed íd Toscana;
Ha le penne
nelle altre regioni.
comune
all'addome
ed
ai
tiancbi,ed
una
fascía blanca all'ala.Ali'occipíte
ciuffo di penne
un
le altre.
nere
come
La
Moretta
precedente:ha
tabaccata
e
la testa,il
lianchi color tabacco.
meno
comune
della
eolio,il petto ed i
II groppone
nerastro, il
pettoblanco.
ha due
II Quattrocchi
é generalmentescarao:
macchie rotoade al diaotto degH occhi sul fondo
verdone del capo; le partí
auperiorinere, le infebel ciuffo verdoneriori bianche. AU'occipite,
un
cangiaiite.
La Moretta codona,l'Orco e l'Orchetto marino
Parte
tersa.
167
di comparsa
accidéntale: ii Gobbo
nelle altre regioüi,
lo é meno
nella
raro
rugginoao,
scarsi
SODO
e
Sardegaadove non
di Sorao.
stagtio
La
poche coppienidificano nello
caccia alie anitre sí fa abbondan temente
sui
con
l^hi, sui íiumi,nelle lagune e nelle pahidi,
casotti,
botti,tinelle e zattere; servendosi per richiamo di anatre addomeaticate,
mate
o di siampe fórda pezzidi suplierecopertidalle spoglie
delle yittime,fatte seccare
al solé.
anche in barca,od in cauotto,ovvero
Si pratica
nelle
e
ponendosi,
specialmentenelle maremme
paludi,alia postasui far della sera e deU' alba,
per tirare aile anitre quando dal tnare
vengono,
dalla palude.
o tornano
Nei cosotti,
la barca,adoperansi
e con
spingarde,
di vittime nei groasibranper far maggior numero
chi la cui é dato tirare quando »on
posati sull'acqua.
Non pochevengono ammazzate
isolatainente nella
caccia di palude,
o vicino ai fossi,in ispecieai
Marao o nei fortí freddi dell'invernó, potendole
allora sorprenderé
con
maggior facilita.Si cattu-
anche
rano
col
con
le reti
coUe
riverbero,
Le
nasae,
antanelle
e
—
o
coU'amo
;
coi lacci.
molto
giornosonó
guare fanno prima lunghigiriin
dinghenei buttarsi,
aria per esplorare
i dlntorni.
anatre
Molto
II Savi:
venne
durante
—
il
scritto sulla malattia delle anatre.
168
"
Manuüle
Negli inverni
del cacciatore.
iii ciii rimane
a
stanziare oelle
nelle nostre acqne un gran numero
di Germani,
di rado molti di loro presentano
fenómeno
non
im
che
ressa
la
risvegiia
curioaitá dei
i cacciatori. Sonó
ed intenaturaiisti,
cioé attaecatida
una
ma-
paralizzandoi muscoli
e delle eatremitá anteriori,
pettorali
glirende ioetti
a volare. Nel
1786-87, nel 1818-19, nel 1828-29
abbondantissima
fu la quantitádei Grermani ammalati. Allora girandoper que' paludidelle Bandite Beali o in qualunque altro sito ove
questi
in abbondanza
uccelli.godendo maggior aicurezza,
vi stanno, fra quei numero
grande che spaventati
agilie avelti vcdevansi da ogoi lato prendere il
voló,altri restavano deboli,o pigriíq tal modo
che a bastonate potevansi
fermare,e í cani da loro
stessi gli ammazzavano
dopo averli un poco inseE questiGermani, ancorché attentamete osguiti.
d'esser feriti né d'aver
mostravano
non
servati,
I'ali in muta
molto
o privedi peone, non
erano
cosiecbé aH'esterno
m^ri né eccesaivamente grassi,
differenza alcuna fra queiincapací
non
scorgevasi
di volare,e quei che erano
stati uccisi raentre
plenamentegodevano di ogni facoltá locomotriee.
varié le ipotesi
Furono
dei cacciatori per spiegare
questo fenómeno, chi i'attribuiva al eibarsi troppo
abbondantemente
di alcuití
di queipostí
semi propri
si trovavano i Germani ammalati,
ove
piticopiosi
altri lo faceva dipenderedal nutrirsi di alcune
ed
particolari
speciedi chiocciolette acquatiche,
latíia,che indebolendo
o
Parte
altri finalmente
che govente
Ed
dava
ne
169
ierza.
la
causa
a
quel piombo
trovasi nel loro stomaco,
que st'ultima
Savi ritenendo ehe il
a
che per
»
supposizioneattenevasi il
éllate
piombo appartenessea fu-
state tírate da lontano o
essere
con
polveremal
non
regolata,
pofcendo
penetrarnelle
carni era rimasto tra le piume, dalle qualii Gerlo avevano
tolto ed inghiottito.
mani, nel pulirsi,
Da una lettera del SignorGiuseppeMorri,tolgo
ia proposito
i brani seguenti:
al vero
si appone
quanto attribuisce ali'azione del piombo inghiot»
Secondo
il Savi
me
no»
tito,la malattia che ia determínate
piscei
Non
vi é
tutti
quei mesi
che
caso
sotto lo zero:
e
la notte
qualehevolta i Codoni.
ai trovi un' anítra afasuledain
cui la temperaturanon scende
reali
Germani
in
ma
e
comincia
appena
brina
o
colstagioni
a
che
ecco
ghiaccia,
farsi freddo
nella mat-
molti di
tina seguente si incontrano
talmente indeboliti che si
questiuceelli
giuuge,con poca fatica,
ad ammazzarli
bastone
a
colpidi
lo credo sia
i museoli delle
paralizzi
poco loro faccia perderé
la violeuza del freddo che
anitre,e che
tutta
a
la forza.
poco,
a
*
(Bologna)riassunte le congetturefatte,
quellache la
compresa
di riso
malattia provenga dalla troppa quantitíi
di
lo pero sonó
di cui sonoMi cibate,conclude:
sia
ielV afagiolamento non
parere ehe la causa
né si conoscerá finché un
ben conosciuta,
ancora
II
SignorCacciari di
Medicina
a
170
Manuale
del caectaíore.
sí poitiBul luogo nella
osatiivawre
uon
(lüigeüte
stagionein cui accade questo fenomeoo e uon vi
facciaripetute
e miiiuziose ricerche.
Per la caccia delle anatre il piombo numero
6
indurito é piii
che siifficente;
al massimo
se
ne
pii6metiere del piu grosso nella cartueeia della
"
canna
E
sirtistra.
necessario
avere
un
cañe
che vada
volentieri
cacciando vicino aí fíumi
DeU'acqua,specialmente
dove la corréate é rápidaneU'inverno,e dal pelo
soffra troppo
non
luDgo perche,con quel rigido,
nel dover restar luugamentebagnato.11 restone
é certo il piiiadatto.
LE
La
famigliadelle
:
specie
L'Oca
OCHE.
Oche
{Ameres) comprende 6
faccia bianca
{Bernida leucopsis).
L'Oca
colombaceio (Bernida brenta).
L'Oca
eolio rosao {.Bernida ru/ieollis).
selvática [Anser cinéreas).
L'Oca
L' Oca granaiola
{Anser segelum).
L'Oca lombardella {Anser albifrom).
Tranne la quarta e la quinta specie,le altre
sonó
e credo quindi
piü che rare in Italia,
fino
supera
il farne
L'Oca
cenno.
ha lo penne delle
selvática,
o paglietana,
órlate di blanco,
partisuperior!
grigio-cenerine
bianco-roapiü chiare lungo il dorso ; le inferiori
n¿
Manuale
güincaraccolta
dell'Oca
del cacciatore.
di Ü. tíeebohm
a
Londra, le
uova
al delta del
selvática prese da Senke
da Saunders iii Spagna; accertaüdoai eosi
Votga e
che questa specieoidiGca.íq contrade ben piü
meridionali delle speciecongeneri.
g la piü comune
da aoi ed iii
L'Oca ^ranaiola
alcuni anni,ne arrivauo in grande numero
ad hdnunciarci ilfreddo. Non volaoo peroa grossi
branche partonodallo stesso punto
chi; ma adrappelll
per riunirsi in
un
l'accortezza di
altro. Hanno
lare
vo-
e
righe'
roeglio
per romperé
di tratto in tratto si danno il cambio pasl'aria,
su
una
due
o
quella che per essere stata alia
affaticata.Quando volano su di una
testa é la piii
sola riga,questa non
e dritta,
ma
a sc^Hodí colo
prendosiognuna per meta con la precedente;
in due righeformando
stesso avviene quando vanno
cosí un angoloacuto, od un V che dir si voglia.
sando
alia coda
II Savi
COSÍ
descrive la cácela che
si dá
alte
Oche in Toseana.
"
Se
ne
uecidono
diverse la
sera
al paaso, o la
ripasso,ma nel giorno,mentre stan
e per i campi,siccome sonó
pascolando
per i prati
uccelli sospettosissimi
é molto difliciledi potere
si puó loro accostarsí anavvicinarli. Nonostante
che
mattina
a
al
tiro di fucile accavallandoU
come
suol dirsi.
gli uccelli é necessario di avere
lo sparo del fucile,
che
tema
eavallo che non
un
sia doeile ed obbediente,
dimodoché
del
a piacere
nadrone avanzi o retroceda,
solo indicandoglielo
Per
accavallare
Parte
la
con
di
Yoce
brigliao
173
tersa.
col toccarlo appena, senza
bisogno
¡! cacciatore di un
Munito
cavezza.
o
di
simile ausiiiario,
fucile di
no
ed
abbigliato
presso a
pelo del 8U0 cavallo,va
grossa portata
poco d'uii color simile al
campi o pratipaluAveodone
stri,ove spera trovare il selvaggiume.
lo lascopertoun branco,scende dal suo cavallo,
scia pascolare
ed intanto prepara il fucile. Poi
il cavallo,
d¡fa con lentezza camminare
mentre
nuamente
modoche, quantitnqueia linee obligue,
puré contis'accosta al branco,egU si tiene sempre
da questonascosto,
stando colle sue gambe dietro
il tronco
alie gambe anteríori del cavallo,e con
dietro al pettoed al eolio di quello.
Se il cacciatore
vede qualehe indízio di sospetto
negliuccelli
del branco da lui insidiato,
allora fermando Íl cavallo,
si muove
e non
quietameQtelo fa pascolare,
pitiche dopo aver veduti dissipati
quei sÍQtomi.
d'ailanue. Cosi, adagio adagio,adoperando pazienza e diseernimento,
arriva a portatadi fucile
da quegliuccelli,
mero
e, seelto Pistante in cui un numaggiorene pu6 abbattere con il suo sparo,
imposta con celeritá il fucile e fatto un Ipggero
onde quegliuccellialzando la teste,il
rumore,
colpo riesca piu micidiale,scaríca la sua arma.
usato fino a pochi anní or
era
Questomezzo
nei
"
sonó
ancbe nella
oche
soltanto,
ma'per
romana,
e
non
per le
molti altri
uccelli,
specialarrivato
cacciatore,
per gli Storni che, il
faceva volare esplodendoun
tiro,
mente
a
maremma
colpo di pi-
1.
Manunle
del cacciatore.
.
stola,per poter aparare
essi quellidi fucile,
su
quando,alzandosi,
facevanopalla.
Usavasi
anche
di avvicinare le
d'albero froazuti
sul suolo,oascosti da rami
teoevansi
la
con
Oche, strisciando
sinistra. Mezzi
mano
che
alberi ad-
dirittura!
Ora
ad
sí
la caccia solda, generalmente,
tanta alia posta di sera o di mattina, e piü la
di
che la mattina,ed i campagoolii qiiali
sera
vi si dedicano,píü che dell' ucciderle,
preferenza
esse
bí preoccupano
dei ragaizii
di allontanarledai
qualicon
un
campi tenendovi
campanaccioed a forza
di urli le scacciano.
lo ho veduto
i
di 'Campo
grandipratipaiustri
Salino,a pochi chilometri da Roma, totalmente
spoglidi erbe,dopo due o tre giornidi dimora
¿ttavida questivoraciasimi lamelliroatri.
inferioremolto
La loro carne
é cattiva,
non
ma
a quelladi altra selva^ina.
Si usa per abbatterle il piombo grosso; a preferenza
certi pallinacci
detti appunto oearole.
I TORDI.
Coi Tordi scendiamo
saliamo aitrettanto di
1 naturalisti
1. Tordo
2. Tordo
3. Tordo
moltissimo
numero
hanno
e
di
volume; ma
di bontá.
ciassiñcate varié
specie:
dal pettoñero {Turdus aírigularis);
chiaro {Turdus obscurtis)\
oscuro
{Turdtisfiiscatus);
ne
Part«
4. Tordela
5. Tordo
tfirsn,
-"
gazzína{Turdus püarís);
sasaello (Turdus üiacus);
6. Tordo
{Turdus mustcm);
7. Tordo dello Swainson { Turdus Swaimoni)
8. Tordo del Pallas (Turdus Pallasi);
9. Tordela {Turdus viscivorus);
10. Tordo dorato {Oreocinda varia);
11. Tordo
dorato Indiano
;
(Oréocise/íí
íí«wm«),
oltre a tante altre speciescieutiftcamenteposte
il (JulbiaDCO,
le Monatra i Tordi {Turdi)come
il Buchelle,il Codirossone,la Passera solitaria,
il Codirosso,il Saltimpalo,
si^olo;il Fettirosso,
lo Stiaceino,
nel genere Merli {Merulo)
ecc. : e
che comprendeil Merlo (Merula nigra) ed ilMerlo
col coUare {Merula torquata).
Dei Merli vedremo brevemente iiiséquito;
troppe
anche piü interessanti di questeora
altre specie,
debbo trascurare, e credo basti soltanto
citate,
Taverne fatto cenno;
come
puré reputoauperfluo
ríntrattenersi di quelleindicate ai numeri:
1, 2,
3, 7, 8, 10 e II.
Delle rimanenti tenendo sempre presentel'intedel cacciatore e non
resse
quellodel naturalista,
diró a aeconda deü'importanza
che esse hanno.
II Tordo, distinto anche col nome
di Tordo Bottaccio,cosí é descritto dal Brehm:
assai piü
Non dissimiie dalla Tordella,ma
dei
piü piccoloé il Tordo bottaccio,il prediletto
8 'A con aperturad'ali
montanari:
é Inngo pollici
4 Vf. la coda 3 'Adi pollici
12 V,, l'alaha pollici
1
176
Manuale
del cacdatore.
L'abito é
biancogrigioolivastro superiormente,
inferiórmeete, con macchie bruñe triangialliccto
golariod ovali,che períisonó sul ventre meno
assai che nella tordela.Gioverá
numeróse
dio
ezian-
delle ascelquello]e copritiici
lari sonó
mentre nella tordela
gíallo-ruggine
paltido,
dell'ala
sODO
bianche,e le copritriei
superiori
adorne di macchie giallo-ruggine
sncido agli
sonó
anziché avere
apici,
sempliciorli di color chiaro.
I sessi non si distinguono
che per la mole. I giovani presentanosuperiormente
macchie longitudinal!
e macchie bruñe alia punta delle
gialliccie
pinme.
osservare
che in
"
II Tordo
sassello
e
di mole
poco dissimile dal
in lunghezza
pollici
misurando:
Tordo Bottaccio,
8 Vil nell'apertura
delle ali 13 V¡, nell'ala pollici
4 Va ed alia coda 3 V^. Ne é un poco piíi
grosao,
ha le
partisuperiori
piíiscure, le inferiori magcon
giormentemacehiate di bruno e si distingue
facilitadalle peone dei tianchi e dal disotto delle
ali che sonó di un bel nocciola rosaastro.
Meno
disidente del Tordo
Bottaccio
si laacia
ed é al parídi
dippiüdal eacciatore,
insidie.
crédulo nel cadere nelle tesegli
esso
DeUa Tordela ho gi^ dato molti distintiviríportandole paroledel Brehm sul Tordo: ha 10
di lunghezza
e 17 di apertura
d'ala;niditica
pollici
accostare
in
in
lo fa che raramente
mentre il Tordo non
Italia,
Toscana,nel Véneto e nel Piemonte;é per6meno
ed
abbondante,
piü sospettosa
saporite.
ha
le carni
meno
Parte
La
fa
di
femmina
177
tena.
alquanto
piü piccoladel maschio,
il nido assai presto,
entrando io amore
prima
tutti g-li
da 4 a 5
altri uccellí,
e deponendovi
e
uova.
II
nido
suo
del Tordo
é fatto con
Bottaceio
ascriversi tra i
.
rami
e
del
minor
piítbelli. Tali
in uno
pntrcfatto,
con
quello
nidi
strato aottile
tesauti al di fuori
dí
Sassello,che posaono
airinterno formati di
sonó
cura
miischio
postitra due
mota
e di legno
solidissimo,
e
borraccina. Con-
ma
e
quellodella Tordela,da 4 a 5 uova.
La Tordela Gazzina,o Ceseua, ha le dimensioDi
deír altra Tordela,ma
le partíauperiori
brunocastaño, ad eccezione del capo, nuca e groppone
che sonó
ceneríni;le remigantie le timoniere
!e estremitá delle remiganti
nere
con
e delle codell'ala cenerine ; le due timoniere estreme
pritrici
órlate di blanco: il davanti del eolio giallo-ruggine
macchie nere; i! pettíi
con
grigioe le altre partí
tengono,come
inferiori bianche.
Nidiñca
e
suglialti
monti
nel Cadore
dell'Ossola,
nel Friuli.
Negli inverni rígidil'arrivo é abbondant£,in
altri é scarsissimo;
talché essa si pu6 considerare
di passo invernale molto irregolare.
II Merlo
conosce
(Merula nigra o
fácilmente
Turdus
ai eolori che
son
merula) si
prestoindi-
178
cati:
Mammle
d-el racfiafore.
piumaggio ñero,
oscuro;
la feminina ha
tate di
becco
pJede brasogiallo,
le partíinferiorlmacchietgola ed íl petto macchiato
la
coa
frigio,
di ruggine.
É stazionarío da noi,ma ne arrivano molti ineieme ai tordi,e con i tordi ripartono.
Nidifica dal marzo
allevando due ed
alTagosto
anche tre covate,di quattroa sei nova in un aido
fatto con ramoscelli,
erbe e fc^lie
secche,alia base
di una grossa piantaod a poca altezza dal suolo.
Freferisce volare térra térra
e
sebbene
si lasci
avvicinare
piü del tordo non é per questopiü facile il tirargli,
sapendoesao profittare
degliostar
coli per nascondersi mentre vola. Sta quasisempre
vicino alie siepied ai boschettibassi e folti,
per
e nascondere.
rifugiare
potervisi
Chiocca prima di volare,
partendosempre dalla
parteopposta a quelladove trovasi il cacciatore.
II Merio cot coliare
{Merula torquata o Turdus
torquaío)ha sul petto una mezzaluna bianca ed
altre macchiette
fórmate
chiare,
marginidelle
ha piü piccola
dal
penne a fondo ñero. La femmiaa
la mezzaluna,e grigiaanziché bianca.
E
poco
ceodo nel
e
comune
neU'Alta Italia
mai^o
una
meridionale
Sardegaaé
comune
é
nidifica fa-
ove
sola covata:
piiiraro che
del
Dell'epoche
nell'Italia
trale
cénscarso.
passo.
L"
Nella
180
Manuale
di notte
servono
gnuolo e
vanno
uccidendü
con
eelliche
del cacciaíore.
quando non
scrutaado
sui rami
balestra od
una
v' é
una
luoa del íVw-
d^li alberí,
palettaglíuc-
qiielchiarore restaño immobüi. II Diovolaccio lo vanno
portandoper i campi o per i
prati,batiendo con delle pertichegli alberi per
e
isvegliare
spaventaregli uccelli che andando
a
incontro alia luce restaño
Sonó
il che
dalle le^i...
proibiti
ai frodatori di catturare
sola notte varíe
La
e
carne
del tordo é
piombo
n.
8
con
non
impedisce
tali arnesi in
una
di uccelli.
sacca
della tordela lo é
II
invischiati nella rete.
squísita;
quelladel
merlo
meno.
ingleseé
sufficente per
tale
oaccia.
LE LODOLE.
Della
vemente
detta
o
famigliadelle
Lodole
(Alauda) áitb breaccennando: alia Lodola, propriamente
alia TottaPanterana, alia Cappellaccia,
yilia ed alia Calandra.
detta (Alauda arvensis)
propriamente
é sparsa dovunque,stazionaria ed abbondantissima
al tempo del paaso, specíalmente
in quelloauLa Lodola
tunnale.
E
troppo cognita perchéio debba dirne i di-
Fa
stintivi.
il nido in
rivestendolodi
reno,
piccolabuea del tercríni e pagliuzze,
e
fuscelli,
una
Parte
181
tersa.
Non posa
5 o 6 uova.
deponendovi
beri e preferisce
i grandipvatied
La
Lodola
di
mese
ferma
ottobre,quando
sitá. Una
Civetta
messa
la
specchietto
tore inespei'to
pu5
senza
schioppettate
uno
,
interno. E
ud
Palchetto,
incantano
il passo si sofattirarne la curioun
a
un
tre
o
caccia-
quattro
si stanchi di volarvi
essa
Civetta,ma
una
mazzolo,
alto
eosi che
tirarle fino
soltanto
non
nel
crednliU
sua
di
su
che
i
suglialgrani.
durante
quellocbe pu6
tutto
a
per la
é famosa
mai
anche
un
un
Barbagianni,
Pappagallo,
perfino
degliuccelli imbalsamati bastano a risvegliarne
la curiositá,
o sian mossi meopurché svolazzino,
cárneamente.
lo ho veduto
coda
del cañe,
poche lodole innamorarsi della
quando questo la batte cacciando,
non
se
specialmente
In
marzo
non
volano
é
un
setter.
credono
piiia
térra,in branchi
che si laeciano sterminare dal cacciatoreche prende
ma
a
vicino
questinchiami,
quasisempre
a
perseguitarle.
Nell'ottobre moltissime
reti,tese
a
tre o
son
quattropaia in
i lacei
taglio;con
ne
e
In Siciliale danno
con
con
catturate,
una
a
volta,
le
ven-
le cestole.
la caccia in barca recandosi
ad incontrarle
a
ñor
La
quando a grossibranchi arrivano,
d'acqua,dal continente.
caccia alie lodole
é la
e
per
la
con
la civetta
e
lo specchietto
piü allegrache si possa immaginare,
si cambia sovente in
stagionepropizia
del cacdalore.
brio»i3 Buampagjitiii!a cui
famíi^lie.
Quella COD
reüde il tiro
la civetta é
prtjudono
parte
da
preferirsi
perché
facendo
piü facile,
¡D alto, sempre
sparare dal basso
nel petto; meotre
lo specchietto,
posto in basso, fa fare alia lodola
é
nellé quali non
e delle giravolte
un
intere
dei aaliacendi
seopre
facile
tiro orizzontale.
Insieme
alie lodole veogono
al richiamo
le Pispóle
ed in{Ánthus pratensis)
specienumerosa
vernale,ma che si ferma auche a uiditicare nei
nostri moDti.
La
si couosce
Cappellaccia
{Galeritacristata)
isolata od a coppie
dal ciufffttto,
e vive quasisempre
vicino alie strade o nei campi coltivati.
Nidifica daU'aprile
al lugiio
allevaudo due o tre
ad eccezione della
covate,ed é stazionaria in Italia,
od é di comparsa accidéntale.
Sardegna dove o manca
Non
crede ai
richiami,e la
sua
carne
é molta
quelladella Lodola.
La Tottavilla{Álauda arbórea) prendeil nome
dal canto che fa, tutt-vl,e dalla facilita cod cuÍ
posa suglialberi al tempo degliamori. Piü piecola della Lodola, ha uu ciuSéttiuo sulla testa e
trovasi quasisempre in branchi numerosi.
Fa il nido ai monti depooendovi
4 o 5 uova.
La Calandra {Melanocorypha Calandra) é piii
grossa della Lodola, ha il becco grosso ed il piumaggio a fondo fiilvo-rossastro con maccbie looinferiere
a
gitudinalí
nere,
parte
tersa.
due
macchiette
e
183
del
pari nere,
ai lati del eolio.
Piü
abbondante
nell'Italia céntrale
nale che nell'Alta Italia,e
5 uova,
o
una
due
o
sedentaria
covando
4
e
toltii
primigiorni
caccia,si alza quasisempre fuori tiro.
Vive io isehiavitü ed ha la facilita di ripetere
il canto
dei diversi uccelit.
Di fBcilmente
si laacia
La
non
sua
carne
delle giovani;ma
é
non
di quelk
fragranza
LE
Le
nelle reti.
cogliere
cattiva,
specialmente
quella
ha né la delicatezza né la
della Lodola.
G allí NELLE.
Gallinelle (RalU) fatta eccezione peí Ke
per la Folaga,sarebbe molto bene
fosaero imparatea eonoscere
dai nostri
Quagliee
non
i
meridio-
volte l'anno.
Trovasi in brancbi numerosi
di
e
qualiguastano con
sionano
cosí
esse
la ferma
e
di
che
cani,
ci si appas-
da trascurare ben sovente caccie molto
piü interessaoti.
SoDO
La
La
II
La
II
La
La
rimarchevoli:
Folaga {Fúlicaaira).
Sciabica {Gallínula chloropus).
Re di Quaglie{Grex pratenm).
Grallinella
{Rallus aquaticus).
Voltolino {Ortygometraporgana).
Baüloni).
Schiribillagrigiata
(O;'íy.90ff!e/r(3!
Schiribilla{Ortygometraparva).
184
La
Manuale
Folaga
?"
é
del cacciatore.
degliuccelli piücomuní
uno
paludie lí^hid'Italia. Id
vi si trova,ed iu invernó
Testate. Quasi sempre
volta viene
Seiabíche
¿mpí deiraoiio
piü abbondaute
sta
tei'ra.Yola
a
tntti i
che nel-
nuotando, ma
con
ne'
qualche
difflcoltáe
come
le
le
Gallineile,é difficüe il determiuarvela,
giacchéavanti si prova afu§^gire
nuotandc^
e
tuffandosi
i
delta cova
meroaisaimi
correndo.
o
viaggili
Nonostante
i
uccello migratorio
fa di notte. Puori
del
tempa
le folagheunite in branclii
stan
nu-
(Savi).
Ha il pium^gio nero-ardesia,
piücupo al eolio
ed alia testa,piü chiaro al pettoed al ventre sd
una
piastrafrontale bianca. II becco biancastro,
il piede plúmbeo.
Alie Polaghesi dá la caccia con diverse barulie,
abbondantí in
e dicesí la tela. Quando esse
sonó
un
lago, varié barehe,contenenti ognuna uno o
due cacciatori,
sí staccano dai vari punti dirigendosi tutte al centro: le Folaghe pigrenel voló,
mentre il cerchio
vanao
mano
a mano
riunendosi,
volano
delle barehe si restringe
finché,
all'iiltimo,
tutte insieme passandoal disopra del cacciatori
che le salutano con
colpídi fucile. Si
ripetuti
ributtano nel lago,fnori del cerchio delle baiche,
e la tela ripetesi
piiivolte ¡n una giornata.
Fel cacciatore isolato che va nei paduliod alie
rive dei ñumi
qnesta specienon pud avere nessuna
La
"
attrattiva.
carne
é
d'iin sapore
piü
che
mediocre
e
Parte
185
tersa.
dalla Ohieaa é considerata, da magro.
Nidifica ia
Italia.
aulle rire del
preferenza
Ha i colorí piíicupidella Fofiumi o del lagbi.
della piastra
froatale blanca,e ne é
laga,maaca
piü piccola.
La Sciabica abita
Si tuffa
con
che la trovano
di
facilitae da molto da fare ai canl
spondedei fiumi. Vola con
difiicoltáe goffamente,
soltantoquando vi é fordi pedinare,
nuotare e tuffai'ai.
zata,preferendo
Id mancauza
di megliorífugiasi
e resta immobile iu un folto cespuglio.
foltlssíma.
Ha sotto le uenne
una
ñera
lanugine
La carne é di poco migliore
a quelladella Folaga.'
Anche
II Re
aulle
la Sciabica niditicada noÍ.
di
é
Quaglie
accuratamente
cercato
II colore,
simile qualchepoco
"
cacciatori.
dai
quello
delle quaglie.
e l'abitare apesso coa
queate,sonó
le solé causé che han fatto daré a questaapéele
di Rallua il oome
di Ke di Qu^lie. La fine di
settembre e l'ottobre é il tempo in cui comparinel Písano; ai fermano
alloia nei luoghi
scono
bassi ed ingombridi sterpi
fra te paglie
e di rovi,
dei paduliquasisecchi,nelle giiincaie,
nariamente
Ordiecc.
in novembie
tutti ed alcuno
spariscono
piü noD se ne incootra fino all'altroautunn»',cosí
che aenabra prendanoun' altra strada quando ritornano daH'Afíica. Ma queatidue fatti non sonó
soné
ne
coatanti,giacché in alcune pi'imavere
a
stati veduti,e ueH'inverno del 1829 molti rimasero
a
sveinare
tra noi
»
(Savi).
186
Manuale
L'arrivo
numeroso
del cacciatore.
in
primaveraé difatti sempre meno
di quellodel settembre,si verifica pero
tuttí
glianni.
II colore predominantenel piumaggioé il nocciola chiaro,o gialloceciato,con
alcune penne
siil dorao. II becco
alquantoscure, specialmente
le gambe lunghe,
corto,robusto e eompresso ai latí,
il piedeverde-plumbeo.
Si fa caccíare lungamente dai cani prima di
volare,e
8C0U0
Ha
torto
una
volatolo
volta difficilmente vi rie-
una
seconda.
il voló dritto
e
pesante,e
non
pu5 darglisi
di pedinare.
preferiace
Lo si trova dappertutto:
nella stoppiae negli
nelle
sporehim setiembre ed ottobre ; nei paduli,
felciare delle coltine,
nei campi coltivati.
se
'
Nidifica nell'Alta Italia:
non
risulta che abbia
nidificato
nellacéntralee nelle
meridionali.
regioai
Tra tutti i ralli la sua carne
é la preferibile.
La Gallinelia,
ata nei padulie nei
o Forciglione,
fossi dove reata nascosta quando piú le riesce. II
maschio é molto piü groaso della fcmmina:
ha il
ghe,
eorpo schiacciato ed il becco rosso; le gambe lunil dorso
giallocupo,
Comune
e
seuro, con
la testa
cenere
macchie
nere
su
cupo, il ventre
fondo
grigio.
sedentaria.
II Voltolino,
la SchiríMIla Grígfata
e la
comunemente
che
indicaticol
nome
di
SchlrlMIla,
Gírardelli,
piíi
altro difiériseono tra loro in grossezza, ed abitano nei padnli,
dove chi vuole pu5 efficacemente
188
Manuale
del cacciatore.
partísuperiorínere con fitte
7erdi e giallo-oro;
le ioferiorí con
nere
gocciole
íascia biaDca,tra il eolio ed il petto,che
una
II Prviere ha
le
incomÍDCta dalla froote. Nell'autunno ha maechie
sul eolio
grigio-gialliceie
bianco. II becco
ñero
e
petto,ed il ventre
le gambe grigioaottile,
e
sul
neie.
Freferisce le estese
ed i padulitenenpraterie
dosi generalmente
iiel mezzo
ed
perchesospettoso
Bentinelle colloaecorto. Ogni branco ha le sue
cate 8ui ñancht
che
per daré Y aliarme. Sembra
distinguail cacciatore dal contadino o dal pastore
percheda questiultimi si
m^gior facilita.Teme meno
lascía avvlcínare
l'uomo
con
che cammina
questo atrattagemma
zoppo, ed i tenditori usaao
nelle retí quando vi sí é buttato
per maadarlo
vicino. Prima
di volare
tezza;Del primo
suol
pedinarecon
svel-
tratto del voló lambisce il suolo
neiraria.
eppoisi aka bruscamente
scavando il terreno,
II piviere
si nutre d'insettí
lavarsi il
tre volte al gioruosi reca
e due
o
a
becco ed i piedinelle acque limpide.
Non
nidifica da noi ; ma
é abbastanza numeroso
nelle epoche del passo ed in alcune regionireata
a
averna
t
re.
Verso
la meta
di ottobre cominciano
ad aiTÍ-
prima vengono alia spicciolata,
due o tre per volta,itia in seguitoiie pasaano
brancbi numerosissimi ; i quali,
i prati
se trovano
umidi
e
gli stagnipienid'acqua,si fermano e
vare
i Fivieri.Da
Parte
qua
trattengono tutto
bí
]89
tersa.
1'invernó ;
altrimenti
e
viaggioverso il mezzogiorno,
nelle paludi dell'Italia meria svernare
vanno
o nell'África. Sui finiré poi dell'invernó,
diooale,
ed anche allora un
nella quaresima,
ripassano,
in Toscana. Questiuccellisogliono
poco riposansi
viaggiareneí tempi nebbiosi,quando íl cielo é
ad altezze granfosco e che pioviscola,
e aempre
Beguitanoü
loro
si possono scorgere, benché
appena
ñschiando " (Saví).
per il sólito si facciano senti;'e
il petto
II Piviere tortoljno ha la testa grigia,
dissime,ove
nel centro,il ventre blanco;
ñero
rosso-ruggine
le partíauperiori
nericcie con le penne margínate
del colore del petto; due striscie al eolio,una
le partísupe8 l'altra bianca. NeU'autnnno
ñera
riorí del corpo sonó
il pettogrigio,
cenerino-cupo,
le altre partíínferiorí bianche.
Ha
le stesse abítudini del Fivíere
da noí é
dórate,ma
raro.
píuttosto
alia Pavoncella
La Pivieressa si ávvicinadippiü
da noi piü
nei colorí,
ma
e privadel cíuffo. %
scarsa
scarso
o
del Piviere tortolino: vola
e
nel
e
di lombrichi
molto
in
alto,
tempo del passo, o neirínremo,pu6 trovarsí
come
glialtri della famiglianei padulí o neí
pratíumidi. Nel .giornosta uníta in branchi e
di vermi
nascosta nei paduli
; di notte va in cerca
di cní si alimenta.
píleo,il davanti del eolio,
la partesuperiore
del petto,e parte della coda,
nero-lucente ; il mantello
verde-cupo cangíante;
La
Pavoncella ha il
190
líarmale
le ali
nere
BOpra,
e
femmina
ha
al disotto ; il cinffo
giallo-scuro
penne della punta rivolte airínsü. La
il ciuffb piü piccolo.
6Íunge in
branchi
Dumerosissimi
da no¡. Sembra
Véneto. Id Olanda
delle
al digiaLIo-seuro
tutte
le
nano
cacciatore.
alcune penne
cod
con
ñero
dM
di
nova
che
st
fa
talune
una
quest'uccello
e
molte
sver-
nidifichino
nel
raccolta
per
grandissima
mangjarle.
la Pavoncella tiene le sentinellevieino
Anche
ai branchi
ed
é
forse
dello
piü diffidentfi
stesso
Piviere.
avendo bisogno
pratiumidi e nei paduli,
di lombrichi e di larve.
e si nutre
bagnarsi,
il nido per térra nei pratie vi deponequattro
Sta nei
di
Pa
nova.
Vi¥e
in ischiavitü.
I tenditori mettono
ai Pivieri per
le
quelleper
le reti alie Pavoncelle
bre,alimentando qnelledelle leve
carne
tutto Dicem-
con
di
pezietti
cruda.
Insieme
una
tolte
S. Martino, quando vengon
Lodole,e le tengon a
ed
a
qneate reti
destinata
tengono,per
ai Chiurli.
specialmente
II retaiolo ha da
fare in modo
lo
pii),
accorto ; sapere imitare
essere
i diversi fiscbi;
sentirli
e
distanze,
ne
e
riconoscerlia
che
grandi
le Pavoncelle si
^"'^'no súbito nella rete,perché se han tempo di
Parte
191
tersa.
si buttano fuori delle
o se
sospetto,
reti,é un braneo perdnto.
Peí caociatore non rappresentano
alciina risorsa:
rarissimamente
e tutt' al piü,
pud sorprenderle
sapendoimitare il fischio,
potr^ tirare a qualehe
Fiviere,od a qualehePavoncella isolata.
La carne
del Piviere é buooa, quella della
Favoncella é rossastra e punto gustosa.
nutriré
uq
,
LE
Abbiamo
COLOMBE.
:
II Colombaceio
{Columba palumbus).
La Colombella {Columba ornas).
II Picdone
Selvático {Columba livia).
La Tortora {Turtur teñera).
Tutte e quattrole speciesonó
abbastanza
abbondanti in Italia al)'epoche del passo, ed anche
sedentarie. Le prime tre giungonoin Setiembre
ed Ottobre pur ripassare
nel Marzo, quaai aempre
in minor numero
in primavera,
; la Tortora arma
ed Ottobre.
e partein Settembre
nidifica,
II PIccione selvático abita
le coste rocciose del
Mediterráneo
e
biamo
delle varietá dei
comuni
molte
a
delle isole ed é ad
Venezia,a Roma,
II Colombaceio
é il
a
che
dob-
piccionitorraioli,
Milano
piü grosso
esso
dei
ed
a
Torino.
selpiccioni
vatici e gli vien dato la caccia nell'autunno d¡stribuendo
i vari tiratori in
glialberi. Cí
si
serve
poste
sitúate sopra
dei volantini
(Piccionid"
192
Manuale
del cacciatore.
ríchiamo. Sonó queate eaccie become
mestici)
nissimo organizzate,
vedette poste in alto,a
con
l'arriíO di un branco di
distanza,
per annuneiare
Colombacci. AU' avviso, i tiratori salgonoevelti
nei sedili,
nei piccoli
o
capanniloro assegoati
suglialberi,mentre il capocaceialaseia liben i
volantini che
vaiino
incontro ai Colombacci
portanonei hosco della caccia.
Sugli alberi dove si tuoI tirare,son
e
li
dei
tegati
Colombacci di leva.
CoD
al quale i volantini aono
fischio,
avil capocaceia
li richiama,mentre i tiratori
vezzati,
su cui,per esservi i Colombacci
scelgonoil ramo
in m^gior numero,
tando
voglionoaparare. Poi, imiil canto del Colombaccio, lo stesso Capocaceia
di il segnaledi far fuoco,e venti,trenta
colpipartono in una volta seminando il sucio di
morti
un
e
Tall
feriti.
caeeie
soglionsi
organizzarepib special-
mente
nell'Umbría, nelle
lemma
Romana.
I Colombacci
reti stese
di cui
a
Marche,
anche
vengono
térra,attirandoveli
e
nella Ma-
catturati
con
con
le
della ghianda
gbiottissimi.
La Colombella é piu piccola
del Colombaccio,
ed é piü comune
in Liguria,
in Lombardia, nei
Piemonte ed in Sicilia che nelle altre regioni.
Anche
La
sonó
a
questa si dá la caccia coi volantini.
Tortora,da tutti conosciuta perché simile
alia domestica,
in Agosto
é caeciata principalmente
Parte
193
tersa.
e
Settambre vicino ai fossi od ai ñumi
a
bere. I ca^ctatorísi
od ¡D
un
boscbetto
e
dore
va
appostano sotto gli alberí
ne
imitano
il malinconico
canto.
Si cattura
tortore
anche
colte retí aperteservendoai di
o di
ingabbiate,
tortore
come
domesticfae,
leoa.
LA
Le
Pernici
insieme
al
alie Bonasie
PERNICE
di monte
Fagiano di
ed
altre
DI MONTE.
{Logopus)appartengono,
monte, al Gallo Oedrone,
specie,alia famiglia(
Tetraonidi,ordine dei Bazzolatori.
Ifi4
La
Manuale
del cacdatore.
avifauDa
comprende una sola,specie
di Pernici di monte ; il Roocaso {Lagopusalpinuo
o Lagopus mutus) che vive sedentario sulle alpi
al limite delle nevi pei'enni,
vi é abbastanza
e
nostra
é sconosciuto
mentre
coraune,
neiritalia céntrale
e nelle isole.
meridionale,
Poco
piü grosso della Coturuiee,e piü piccolo
fino
del FagiaDO,ha le gambe ed i piedicopeití
alie unghiedi una
spessa peluriabianca.
e
Neir
invernó tutte
le
sue
penne,
eccettuate
le
quelledelle redini,sonó di un bianco
ed é quindidifficilisaimo ii distínabbagliante,
guerle sulla oeve. Nelle altre stagiooi1'abito
timoníere e
cambia
dal
sovente
ginosi,al
ñero
con
screzi bianchi
e
rug-
di scuro.
punteggiato
gambe conserva
pero sempre
cenerino chiaro
Sul ventre
aulle
e
il colore bianco.
II Roneaso
—
nice di monte
—
detto anche
: Persemplicemente
ha il becco
ñero
rossastro,sormontato
da
una
e
l'occhio bruno
membrana
rossa.
quilla
luoghi apertied ha fama d'indole trancome
ne fa fede la
e di limitata intelligenza,
nei troboccbetti
facilita con cui lasciasi cogliere
tesi. Non teme
molto il
e nei lacci che gli son
distrutto ove non
cacciatore e sarebbe a quest'ora
difesa le alte cime dei
gli fossero di insuperabile
Sta in
monti
ove
abita.
Luglio.II maschio non
né aH'allevamento,
contribuisce né aU'ineubazione,
che seno
afíidstiinteramente alia madre, la quale
Nidifica nei
Giugno
e
196
Manuale
ckicus)vive
ancora
fino al aecolo XVII
del eacciatore.
alio atato libero in
esiatevano anche nel monte
ne
forse alcuni rari indi-
Argentario(Toscana),e
vidui
esistoDO
oella
Corsica:
Basilicata
ed
in
Calabria
(Giglioli).
Siatretto nelle bandite
dove
i
lo
proprietari
mantengono con molte cure e non lievi spese, il
Fagiano ba abito molto variato,aplendido
per le
penne a rifieasid'oro o
la partesuperioredel
la
di amersldo:
testa,e
eolio,verde cangiantein
violáceo;il pettoil ventre ed i fianchi
castagno-rossaatro
; la coda lunga,listata di ñero
azzurro
o
bruno-castagnoe compoata di diciotto
peone con le due medie piü lunghe.
ha i risplenLa femmina
é piü piccola
e non
delle liste acure, o
denti colorí del maachio, ma
fondo grigio-terra
su
piü chiaro
mggine-scuro,
aul
nei latí e nelle partíinferiori,
e
piü acuro
orli
con
,
dorso.
Fa
il nido
per térra,deponendovida
8
a
10
piüancora se giieneaottr^gono,come uaaai
in molte fagianerie,
dalle gallíne
per farle covare
ed alimentare i píccoli
di fórmica.
con
nova
L' incubazione dura 25 giorni.
I fagíanisonó
e
pochisaimoamorosi coi figli
li abbandonano
piestoper darsi ín cerca di nuovi
aova, e
amori.
il Ff^iano
Pagiano nobile vi sonó:
il Fagiano vaargentato,il Fagiaoo dal coliare,
il Fagiano reale o venerato, il F^iano
riegato,
Oltre
il
Parle
dorato,ecc.
; ma
tersa.
si vedono
soltanto
197
nei
ingabbiati
giardinizoologici o piü fácilmente nei musei.
i boschl non
tanto folti;
I Fagianipreferíscooo
che vi siano ceapugli
dove
ma
e pruneti
vogliono
potersinascondere : meglio se intorno al bosco
sonó
campi coltivati.
Per ehi é pratieo,
dice il Brehm, rallevamento
offre aleuna difficolt^.Esso ridei FagiaDÍ non
chiede senza
dubbio attenzione e scelta diligeuza
nei cibo a seconda dell'etádei pulcini;
ma
giamnial
tante straordinarie precauzioni
tante
e specialmente
vorrebbei'o
mescolanze di cibo tjuante
maravigliose
—
•
daré ad ¡atendere certi allevatori.
esiste forse altro
che sia sotgallináceo
quanto il Fagiano.Esso
topostoa tanti pericoli
é sottopostoair inñusso del clima assai piíidi
qualunquesuo afBne e cade in molto maggior
numero
predadei rapacidi ognifatta. Suo peggior
nemico é la volpeche conosce
a prima vista con
qual aemplicecreatura abhia a fare e che ne
esereita la caccia non meno
deli'uomo,
regularmente
ma
sa
meglíodi questo cogliere
ogni opportunitá
d' im padrón
irsi di cosí saporitoselvático. I piccíni sonó predadelle martore e dei gatti;
le nova
dei ricci e dei topi.Fra i rapacipennutinessuno
certo u^uaglia la volpe,ma
e
astori,sparvieri
nibbi íanno quanto sanno, ed anche la sguaiata
le gazze e le ghianpoiana,i corvi,le coraacchie,
daie rubano piü d'uu piccino,
piiid'nn
soggiogano
•
Non
adulto.
*
del cacciatore.
La
caccia al
Fagiano ai fa col cañe da ferina;
ma
piü che altro in ^randi battute uelte quali,
clii uccide una
femmiDa k assoggettato
peí sólito,
al pagamento di una
multa
ripartíta
poi tra i
guarda-caccia.
II piombo ha da essere il N. 5 indurito ed anche
rieace tanto faciletirándolo
con queetoil colponon
quaai aempre ad ueeelli che vengono in faecia.
Del resto io concordo
moltissimo
col Brehm
ora
seguentiparole:
Ognuno che sappia
uno
(i faschioppopuó ri^giungerli
tDaneggiare
ciatore
giani)senza che per5 esso debba essere un cacabile. Colla atessa facilita si pud accalappiareil sempliceanímale con qualuaque sorta di
insidie.La sua stupidanegligeoza
va al punto che
di notte,quando sta appollaiato
d'un albero,
su
lo si pud trarre letteralmente abbasso con un uncitato nelle
cino. La
»
caccia d' un
tale selvático
non
fa
nem-
piaceread un vero cacciatore,epperei6il
Fagiaiioe qualunquealtro de' suoi piü prossitui
meno
afiini non
alcun avvenire,ed é paspossono avere
sato il tempo Jn cui si spendevano le migliaia
di lire per
avere
ogni anno
alcuni."
*
LA
Dice
il piacere
di ucciderne
un
vecchio
in cannpagna nella
dici neirautunno :
LEPRE.
che la lepreva sola
proverbio
primavera,per tornare in seed il proverbiosarebbe vero
i'arle tersa.
senza
la nauseante
199
caccia di frodo che infesta le
di tutti
leggi,
i Circoii di Cacciatori ed anche a dispettodel
di non
buonsenso, che ínsefrnerebbe
distruggeve
nostre
terre
tanto ben
a
dispettodi
di Dio
tiiUe le
di
eoH'iiccisione
un
anítnale che
nessuno
presentanei periododelta gestazione
di qnei requisiti
i qnaiipossono renderlo caro
al
cacciatofe ed al buon gústalo.
E devesi proprioalia straordinaria feconditá se
diede oessun'arma
ofcui natura
quest'animale,
mente
fensiva,e le solé zampe come
dífesa,non é totalnon
dalle nostre campagne,
dalle
seompai'so
qualiTaumeotata cultura ha contrlbuito ad allontanarlo.
La
lepreé valida alia riproduzione
prima ancora
che abhia compiuto l'anno,
e daí tepori
primaverili
alfautunuo.od é pregna od e lattante. La gravidanza dura trenta giorni,
eirca venti l'allevamento,
ed ogni ventrata porta 3, 4 ed anche 5 figli:
ra-
Manuale
200
ramente
aarebbe
uno.
Fate
del cacciatore.
una
media
e
vedrete che
non
il
proverbio.
Abbiamo
due speciedi lepri:
l'alpina
(Lepres
variabiüs)e la mediterránea {Lepres Mediterrae neirioverno
neus): quellaé alquantoptü piccola
cambia
il colore del pelo rendendolo blanco come
le nevi sulle qualivívü;questa giuogesovente al
ha la
peso di quattrochilogrammie ptü, ma
meno
carne
saporita.
le
Ho detto che única difesa della lepre hodo
che
ed é vero; debbo pero aoggiungeie
zampe,
queste haono ud potenteauailiario nelle lunghe
e
errato
orecchie che la dotano
mobilissime
il meuomo
capace di percepire
ai serve
piü di queste che di
maggior parte
dei
casi
,
rumore.
di
ua
£d
udito
essa
quelle,
perchénella
si
avvertito il pericolo,
le
ritirato,
per térra,col breve coUo
di coofonorecchie abbassate sul corpo, e cerca
dere il propriocol colore del suolo. E vi riesce
accovaccia
praticovoi passerete
drete
vederla,o la vea pochi passidi distanza senza
soltanto quaudo essa, riavutasi dallo spavento
giá tanto
provato,vi schizzerá dietro le spalle,
in t«mpo a tirarle
lontano da non esser voi piii
una
schioppettata.
II giornolo passa, quando il terreuo é asciutto,
Del bosco
fra i cespugli fra i graoi,fra le
scope od in un balzo;quando ptove od il terreno
vicino ad un
é umido, nel piano alio scoperto,ma
fosso od in una
buca. Se é sulla nuda ten-a,la
cosí bene
che
,
seoza
l'occhio
,
Parle
razzola
e
la
scava
per formarBÍ
ginestreod
piü adatto,avendo pero
covo:
201
terza.
fra le
í
UDa
buca
adatta al
cerca
cespugli,
cura
sempre
di
il posto
far dei
salti iu direrse direzioní
prima di andaré al covo,
altrí.
e di andarvi con
un solo salto piü luDgodegli
ed aocor
Aborre l'umiditfi,
piüle goccied'aoqua
le stillerebctie,quando piove o cade la rugiada,
bero addoaao dalle piantevicine.
£ ruassima assodata tra i cacciatori cbe il lepre
montana;
prende il vento in faccia nel primo giornodi traneglialtri a ridosao: quando minaccia
di nevicare si ferma
vicino ad
un
fosso per
aver
mangíaresenza troppo andaroe in cerca. Se il
tempo é sereno ed essa abbandona il pianoe si
al copertoin qualcbecollina,
díte puré cbe
rifugia
ben prestoverrá il temporaleperchéal parid^li
da
senté
uccelti,
i cambiamenti
del cielo molte
ore
prima.
Sul far della
a
abbandona ¡1 covo
per andaré
il nutrimento; ed atla mattina torna
procacciarsi
sera
o ad un
sealtro,
quellodel giornoprecedente
coodo il tempo. od i disturbi che ha avuto.
É sulla sera, od al chiaro di luna che i cona
tadini
aspettanola leprealia posta,all'uscitadi
un
bosco,o nei viottoli che essa suol battere.
I cacciatori sogliouo
insidiarla o con i cani da
s^uito, cui é dato l'incaricod' inseguirla
per
eondurla ad una
delle varié posle che il eapocaccia ha destinato:
guono
e
la sbranano.
o
con
i levrieri che
la inse-
del eacciaiore.
I
la
pliipero SI
durante
trovano
dedicano
di
contentano
ucciderla quando
le altre caceie
e
non
vi si
speeialmente.
eccezione le battute nelle
FaDDO
i cani ed i battitori
ne
mandano
bandite,dove
tante da
póteme
uccidere quaute ¡1
ha stabilito.
proprietario
della caccia alie lepriin bandita,
A proposito
riportola traduzioae fatta da Arturo Benault di
racconto
un
?i
una
Un
di D'Houdetot,
giorno fui
invitato
distruzione di
lepriin
a
un
prender parte
vasto
ad
recinto.
Questo reciato,a forma di quadrato,é tagliatoin iae da nn fiumicello eanalizzato,nel
cui fondo serpeggiaun'acqua non troppo límpida
e per conseguenza
poco atta a dissetarele leprí,
bevono
che le
le qualiper buona fortuna,non
perledella rugiada.Per completarela topogi-aña
del terreno, immaginatevi
adunque sette od otto
ponti bultati di distanza in distanza su quel
eanaletto
quando dico ponti,leggeteassi,l'esará piíiesatta
da
a destra una
ca^a
spressione
una
copiosa
guardia; a sinistra suU' erba tiorita,
refezione p re parata alia rintusa per cinquanta
antica che
cacciatori,
guardiee scaccioni : usanza
non
saprebbeinvidiare nuUa alia fratellanza della
""
—
—
nostra
época.
culinari. Eccoci
risparmioi particolari
adunque collocati,
ognuno sul ponte che gli era
"
Vi
toccato
"
La
a
sorte.
prima battuta,condotta
da
guardieespe-
'¿Oi
Manuale
del cacciatore.
sul corpo, mi schiacciano,
mi laceraDO il viso,le
braecia,le maní! Vinto,diaarmato,lotto con la
rabbia della
contro
disperazione
vi si rinnova
caecio
íncesaantemente.
un
La
nernico
mano
che
che
io
dei miel occhi)io quel
(con grave perieolo
di
é lacérala dai colpi
corpinon prendibüi
di unghietaglienti
tancette
come
Ohimé! ricordo piú straiiante ancora, se é
la storia lo dir^: un cacciatore rinchiuso
possibile,
insieme a 2000
leprié tórnate colle pive nel
mare
1
sacco.
Da
tal
giorno,quando mi s' invita ad
scacciata alie lepri,
incomincio prima dal
una
demandare:
Quante sonó? Quiodiprendo le mié
onde una
battuta fatta da uomiul
precauzioni,
in una battuta fatta da lepri (1),
noQ
degeneri
Quasi tutti i cani da ferma puntauo la lepre;
bene dai lasciargliela
guiré
sebiaognaperd guardarsi
anche oel caso
che la si
quaodo schízíia,
sia ferita colla schioppettata.
Al cañe che ha seguitola lepre difScilmeote
si riescir^ di togliere
questo vizio,che é graviasimo,primo perchéc'é tutto ¡1 caso che vi piantí
in campagna
sentita la pesta,seconper averne
dariameote
perché bene spesso vi impedirádi
tirarle quando schtzza.
NeU'autuano
ai pu6 efficacemente tirare alia
"•
quel
•
(I) Arturo
Caccie varíe.
Ríínaiiit,
lepreanche
la
measo
col
piombo N. 8 inglese-,
guando ha
pellicciad' invernó abbisognerámolto
piü grosso.
buon
Ud
precetto é quello
di
tirar
sempre
alia testa.
IL CINGHIALE.
Cinghiale{Sus scrofa) é Tánico pachiderma
vívente ia Europa. In Italia credo ne restino ben
pochi se si esclndono quelli delle Reali bandite
di San Eossore
e di Gastel Forziano; e queipochi,*
II
nelle macchie
e
romma
Le
forme
della campí^na
della SardefirD^i
^i
sonó
soltanto
le stesse
romana,
vanno
della
Ma-
distruggendo.
che nel maiale
stico
dome-
ha le setole
piü folte,
piü lunghe
il corpo
e piiiispide,
specieaul groppone;
piü
tozzo -, le oreechie piü lunghe, dritte ed aguzze,
il colore piü tendente
al grigío,e le sanne
piü
:
acute
e
esso
robuste.
caccie
si organizzanoancora
Nell'Agro romano
al Cinghiale,e fino a pochianni orsono
esistevano
appositesocietá dette della Caeciarelia.
Uua Caeciarelia bene organizzatacomprende:
II Capo Caccia,i tiratori,
i bracchieri,
le voci,i cani.
II Capo Caccia dev'esser pratícissimo
della macchia do?e si organizzala cacciata,e spetta a lui
il destinare le poste ai tiratori,scagliouati
nei
entro i quali
e di indicar i conñni
punti naigliori,
tirare senza
di colpire
tema
un
possono
compagno.
206
Mannale
I bracchieri hanno
del eacdaíore.
dei caai
cura
al Capo Gaccia
rispondono
giornata.
e
Le
voci
hanno
non
e
dei
segaali,
dell'andamento
della
altra missione trance
di urlare,fare fracaaso
e
quella
spaventarela selv^gina
í tiratori.
per Btanarla ed indiriízada dove sonó
La muta
é un' accozaglía
di cani di tutte le
cacciatore ha speso inútilmente
fatiche per addestrare un cañe, lo manda
razze.
Quando
tempo
e
un
alia Cacciarella: in genere
dume,
molta
perí)in quel bastarmolta eoergia,molto cora^io
e
?'e
fame.
caccia vengon fatti dei vuoti
nella muta, dalle zanne
formidabili del cinghiale...
In
o
ogni gioroodi
da qualehetiratoreinesperto.
Allorché il cinghiale
e scovato
il caniszare
della
ne
danno
aegaale
e
muta, lo sparo delle fiicilate
dei
dai battitori per animare
colpidi pistolaesplosi
i cani,e apaventare
il selvático;
e gli urii
delle voci.
raddoppiati
Uccíso un cinghiale,
od un
capriolo,
spettaal
Capo Caccia di darne avTÍso suonaiido il corno,
ed a lui ne é affidata la ripartizione
: la testa ed
¡1
cuore
il resto
al tiratore
a
fortuoato,le interiora ai cani,
partíugualitra
tutti i tiratori.
Belle caccíe nelle bandíte
non
parlo:di sólito
atendere delle
per6 vi si sogliono
i selvatici a passare
per obblígare
tele fortissime
in
una
giusta
distanza dai tiratori.
Taluni
cacciatori della classe
piü disgraziata
Parte
mettere
soglionsi
di formentone,o
la Dotte
la
sera
dove
207
tersa.
alia
sanno
postavicino ai campi
che i cioghiali
si re-
mangiare.
La caceta
al cinghíale
anche fatta coa le armi
moderae ha i suoi pericoli
: Dietrlch di Winckell
d^ in proposito
i seguenti
Dai cinghiali
:
consigli
feritiil cacciatore si dere per bene guardare.II
incredibilevelocitá quando
con
corre
una
ciugliiale
la prende con un nomo
od un
animale. Colle
se
armi vibra colpiviolen'tie pericolosí
sue
ra; ma
intorna
i'amente pu" sostare,e piü raramente
dietro. Chi in tali casi non
perdesseil sangue
freddo dovrebbe lasciar ranimale giungereaffatto
ricino,ed allora balzare dietro un albero, o, se
almeno da banda. Coai il
quesbo é impossibile,
essendo ^ile.Ma
a cfai non
cinghiale
passa, non
tal mezzo
avesse
uu
tempo od occasione di usare
di scampo, rimane ancora
di buttarsi
l'espediente
essendo ineapace
di colpire
ala térra,il cinghiale
l'ingiü.
In mancanza
di meglio potraseguirsi
tale preio non
cetto; ma
saprei ugualmente garantirvi
dalle zannate víbrate sul üanco. Se é poiitna scrofa
quellache vi asaale,a nulia assolutamente varri
il buttarsi per térra,
perchéquesta si fermerá strappandovi,con le brevi zanne, a lembi la carne.
Meno
i ruffolatti.
sonó
pericoloai
Pericolosissimi i solüari. o veechi cinghiali,
le
cui feriteriescono cosi gravi da causare, con una
sola,la morte.
cano
a
"
»
-
208
Manuale
La
Ter"
del cacciaiore.
difesa sta
nel
cor^gio
e
neU'
arme
bianca.
La
anni:
vita del
a
poco
é calcoiata
cinghiale
dai 20
di dúo é atto alia
meno
ai 30
riproduzione.
II
tempo degliamori iDComincia íq novembre;
la femmioa
porta da diciotto a venti settimane e
da 4 a 12 figliclie difende coraggiopartoríaee
Per la caccia del cinghialesi
fatte
usano
eartuecie
o
pallae quattropallinaccij
quacon
drettoni;ovvero
pallecomposte di piü pezzi,
od anche con semplicepallacónica oei íucili a
canna
rigata.
con
IL
una
CERVO, IL CAPRIOLO, IL
bea
parchi,
rari aono i cervi eaistenti in Italia.La specíeé
vas!
quelladel Cervo nobile {Genms elapkm) e troin Sardegnae nel Tirólo.
II Cervo preferisce
le regioni
ricche di
montuose
piante,e acende al piano aell'invernó spiDgendosi
fin nei campi di cereali.
Se
Ha
del
ne
togliamoquelliallevatí
DAINO.
udito,olfatto
como
riata
acutiasími;il
tivo. Cambia
al
tempo degliamori
ogni anno
al settimo meae,
e
le
corna
dalla forma di
che
eaae
diventa
cat-
glispuntano
che dal
piti
pu5 indovinarsenel'etá.II peso
raggiuntoquellor^guardevole di
numero
suono
l'incanta.
II maschio
ha
e
nei
delle
18
corna
chile-
Parte
gramiui.
Spuntaoosopra
SOQO
209
tersa.
pretuberanza,
piccola
una
cilindriche e ramificate.
La femmiaa
é
costituisce Túnica
privadi qnesto
orDamenbo
offensiva del
arma
Dietrich di Winckell
che
cervo.
in modo
deserive,
eosi
gistrate,
gliamori del Cervo.
La fregadel cervo comiacia
al
setiembre
di ottobre.
K
e
dura sino alia meta
ma-
di
principio
d'^osto,quando i cervi
neí
l'istíuto amoroso
sonó
svegliasi
piü pingui,
piü robuati. Esai ne danno indizio col loro grido
laceratore
al cacciatore,
suono
ma
gradevole
fa
che da principio
alie ben costrutte orecchie
loro persino
enfiare il eolio. II luogoove gi"iina
é da esso aempre aceito
volta il cervo fu in frega,
fu abneglianni aeguenti,
seppure il bosco non
battuto. Tali luoghisonó
chiamati campi deglí
amorí. Nelle viciuanze di essi,
le cerve si aggirano
in piccole
comitive di 6, 8, 10 e 12 insieme,ma
"
Giá
verso
la fine
—
—
si
al
naseondoDO,forse per civetteria,
morato.
Questo trotta
tncessantemente
térra,per fiutare il sito dove
atanno
cervo
col
innanaso
a
nascoste.
quel mentre capitaqualchecervo deboiu
lino o qualchefusone (1) il grosso lo scaccia,
ed esercita
che si attribuisce,
virtüdei pienipoteri
d'allorain poi con la massima severit^. Nessuna
di 30 passi
delleelette deve allontanarsi nemmeno
;
"
Se iu
(1)Cervialto giovane, da
Franceschi.
un
anno
a
qualtro.QQ|^
210
il
Manuale
del caccialore.
signoree padronele ricaceíatutte
oel sito pre-
scelto.
'
iu
Líi,¡D
mezzo
a
ristiiitoamoroso,
ora
miscooo, almeno
alie
tante
qualiesso
il suolo
ma
d'ora
attrattive,
cresce
sempre
si scher-
ancora
le piü giovani ritrose,intorno
trotta senza
posa, per modo che
n'é tutto
reso
nudo.
il hosco
della voee
echefígia
dell'
inDamorato, che "i permette appeua di mangiaree si rínfresca soltanto talvolta a qualche
le
sorgentevicina,ove lo debbono accompagoare
di luí felict,
8ue
meno
rispondoao
spose. Altri,
iavidia al suo gndo; poi,decisi ad osar tutto
COD
per mettersi in luogo di Iui,sía col valore, sia
i rivalisi avvicinano. Appena il eervo
coU'astuzia,
circondato dalle sue belle,scoi'ge un competitore,
si avanza
per atfrotitarlotutto bóllente di gelosia.
AUora
s'impeguaun duello che sovente costa
1
Mattina
e
sera
'
la vita dell'uno
e
talvolta ad
ambedue.
Furiosi
Tuno
le coroa
con
precipitano
sull'altro e tentano, con
destrezza,
meravíglJosa
viceodevolmente di aggredire
e di difendersi
Sovente il duello rimane a lungo indeciso. 1!
gli avversari
si
1
vinto
si ritira che in
non
mentó;
ma
saziabile
di assoluto
caso
il vincitore trova
un
godimento deí favori delle
assiatettero alta pugna, e niuno
fu coa interesse diviso. Durante
avvieue talvolta
per breve
premio
puó
sue
sñni-
nell'in-
belle che
diré che
non
il combatfcimento
giovanetti
d'impossessarsi
tempo del diritto per cui lottano quei
a
certi
212
delta
Manuale
mareiuma
romana
del cacciatore.
ed in
quelletra
Boma
e
Napoli.
Taluni
anche
in
autori hanno
Sardegna;ma
asserito che
é
un
errore
esso
trovasi
giacchéquello
dai sardi chiamato
stanza
eomune
Cabriolo,e che trovasi abbain queil'isola,
é invece il Daino,
diventa
e vivace,
Caprioloé d'istintoallegro
malinconico all'epoca
degliamori e col cattivo
tempo.
Preferisce i boschi fronzuti,
e nel
ma
asciutti,
meriggioesce pei campi.Se é lasciatotranquillo
11
Parle
tersa.
213
sta volentieri nelle macchie
A
va9i
•
ste;
lai^hee di basso funel folto.
se disturbato si rifugia
del Cabriolo sardo, eosi esprimeproposito
il Cetti nel siioi studi sui quadrupedidella
Nella enumerazione
delle fieremaggioriproduce
daino,ed ometto il capriolo.
Tolgo con
ci6 alia Sardegnal'un de' suoi creduti animali,
ed
altro invece glienerendo,creduto non
«n
suo. Non
é suo il Capriolo,
che crede,e auo é il Daino,che
crede. Ogni di s'ede nominare il Capriolo:
il
non
Capriolos'uccide,il Capriolopopóla le selve,e
Capriolonon ci fu mai; ma il supposto Capriolo
é yero Daino; il mostrano
le solé coma, non
breyi
e tonde,ma
grandi,eompresse ed ayenti quasila
nella cima, bandiere con piu
palma di una mano
ragioneche non quelledel Cervo,e veraci arme da
Platiceros. L'ampiezzadella palma é si notabile,
che il campidaneseammolitala
neir acqua ne fa
suole alie sue scarpe per hallare piü soronamente
nel prasciere,
all'armonia de' tamburi e delle lionedde. Inoltre laddove il Caprioloé sema
coda,
in autunno, non
in truppa,e
va
perde le corna
ista soli cinguemesi a partorire
priolo
; ilsupposto Cade' Sardi é guernito
di coda piü lunga,che
il Cervo,
rif^le coma
dallaprimaveraaliaátate,
non
in compagaie di venti o trenta e non
va
partorisee se non in capo di mesi otto, onninamente,
fa il Daino; laonde non é Capriolo,
Daino.
come
ma
Daino perci6sarebbe da diré innanzi,
non
e
piii
il
214
Manuale
del caecialore.
crabolu in sardo,ué cabriol in castigliano Rié della speziede' daini
esso
spettoalia qualitá,
dicono i sardi,dipinti.
maculati,o, come
«
Come
nella cerva, la gcstazione
della capriola
solo
dura 40 settimane;le gioFanipartoriscono
un
I'anno; le vecehJe due ed anche
figlio
parto.
I giovani
si addomestieano.
II Capríolo
erotiche
non ha le pretese
del
contentas! di
quale non
si divide mai
II Daíno
Cervo
:
sola
una
dalla
un
cervo:
voló n tariamento.
si distingo dal
platyceros)
(Dama
peí colore
che cambia
femmina
tre in
nel
diverso tra diversi individui
corso
dell'anno
e
e
seconda dell'etá;
per le
robuate; per le
gambe piijbrevi e meno
orecchie piü corte; per la coda piü lunga e per
I'insieme piüequilibrato.
Si eonosce
poi fácilmente
dalle
corna
cinano
a
che
si a?yima
cilindriche,
quelledella Benna, nelle palette.
non
sonó
I vecehi
perdonole corúa in maggio; i giovaai
in giugno.
La femmina porta8 mesi e partorisee
nel giugno
Li custodisce amorevolod al piü due figli.
uno
Diente e se si accorge di essere
spiatasi allontana
dai covo portandolontano l'importuno;
poi vi ritorna
sollecita per altra via.
quando ha seimesi spuntanole prepiccolo,
tuberanze dalle quali,
dopo altri tre mesi escono
le corna, che a 15 mesi son giá lunghe 13 centímetri: a 2 anni si biforcano;al terzo mostrano
Al
Parte
ramifieazioni ed al
giá brevi
i)riiaDO
II
215
íerza.
si
quintole palette
di dita.
ho
Daino, come
Sardegna
é
e non
—
giá detto,esiste ancora
raro
nelle macchie
nel
specialmente
pí^rn^ romana,
il napolitano.
della
in
cam-
lungo tratto verso
ed irrequito.
t«mpo degliamori é battagliero
cosi racDietrich di Winckell, dianii citato,
conta uno atrattagemmada luí usato per avviciAl
narsi al Daino
"
:
é sovente a^venuto
Mi
nel
d'ingannare
modo
aeguentequalcbegrosso daino che si trovava sopra
sito ampio e acoperto.
Mi spogliava
dell'abito
«n
in un luogoove l'animale non mi
e del panciotto
potessevédete,e facevo uscirc sui calzoni ta parte
inferioredella camicia,per tal guisa che pareva
allora la
il camiciotto di un carrcttiere. Seguitavo
mia strada eolio schioppoin mano.
La selvaggina
scorgeva e dimostrava dai suoÍ movimenti
affatto tranquilla.
Faceva un nuevo
era
mi
non
che
tativo
ten-
ad essa, seguitaudo
a cantare,
anche l'animale faceva
saltare;
per avvicinarmi
bailare ed
a
ogni sorta di
ñnché
fuggíre,
serio.
a
indiuanti
il mío
fucile mutava
piiifacile
per
avvieinarlok quellodi
striaciare térra, térra, sotto
cune
la burla in
"
II modo
La
senza
ailegria,
movimenti
caccia
a
non
cittá,
vento,mentre
eaao
cavallo che si dá al Daino in alé
oggi altro
che
un'appareuzaed
j
216
Manuale
del cacciatore.
esercizio
ippico,
adoperandosi
selv^^inache
h selva^gina,
perchécatturata nei parchie
la quale queata caccia rappresenta,il pii
un
non
per
delle
volte,la liberti assoluta.
Col fuciletirasial Daino
ed al
Capriolocome
al Ciüghiale,
nella Cacdareüa
con
una
promiscuiU che é sovvente abbastanza proücua.
IL CAMOSCIO
II Camoscio
corpa
E LO
{Capellarupicapra) ha piecole
ricurve indietro
la femmina
STAMBECCO.
e le ha anche
all'estremitó,
Abita le
alquantopiíipiecole.
alte giogaie
delle Alpi e delI'Appennino
passando
Téstate nella regione
delle nevi per scendere nel1'invernó nelle valíate profondedella regionedei
ma
boschi.
In
quest'ultima stagionesonó questi i colorí
del Camoscio: bruno-nero-lucido,
o
bruno-seuro,
nelle partisuperiori
; blanco
nel ventre ; chiaro-
rossastre le
i piedie
gambe; bianco-giallognolo
la testa. Nell'estáte il dísopra
é rosso
o
niggine,
bruno rossiccio,
ed il ventre rossastro-giallognol
La
femmina
non
diflterisce
dal maschio
la niinor mole, e per le
Porta venti settimane
che per
corna.
e
uno
partorisee
o
due
che dopo pocheore le camminano
piccoli,
appresso.
Si é ripetuto
di accoppiamento
varié volte il caso
fra Camosci
e
capre domestiche.
Parte
II Camoscio
é Temblema
217
terza.
della
e della
vigilanza
sveltezza.
Per
a ehi non
necessario,
di aver
solutamente praticodella localitá,
due
caso
questa caccia
guide,che del
é
reato
soeo
anche
é
una
aao
utilísaitnenel
che ai abbia la fortuna di uccidere
un
moscio.
Ca-
che si porta fácilmente
selvaggina
dove ben aoventc oceorre
speciein quellelocalitá,
una
giornataper andaré da un punto alP altro,
Non
é
distanti appena
duecento metri,
ma
separatida
precipizio.
Per lo piü tale caccia suol farsi in diversitíranei vari puntidove ai crede possano
tori appoatati
un
218
Manuale
i Camosci
del caccialore.
piü fácilmente
passare
a
tiro di
ca-
rabioa.
debbono sempre esser
stablliti
appostamenti
in punti piü alti di quelliove
si spera di far
i Camoaci.
sorprenderé
Le ore della mattioa Bono
le piü utili e quelle
in coi é piü faeile avvicinarsidi sorpresa a questi
Gli
accorti animali.
Camusso
cliedal Camoscio ha preso il suo
dice
"
il
vero
cacciatore di Camosci
dónimo,
pseunon
tuttí gli altri eacglialpigiani;
i qualiintraprendono
qualchevolta qiiesta
ciatori,
caccia come
düeítan/i,stanno all'alpigiano
come
il cacciatorellodi passeri
ata al cacciatore di co-
8Í trova che fra
turnici.
"
220
Manuale
del cacdaiore.
ne
poco piü aito del Camoseio
di peso perchédi circa la met^
piü
grosso. Ha
le
é' quasiil
doppio
piü lungo e molto
abbaatanza ricche,
rí-
corna
aH'indietroa forma di semiobliquamente
cerchio;il peíame ruvido e folto,differentenelle
varié stagioni
in lun^rhezza
ed in colore.
curve
Le
solé
corna
possooo pesare fino a 15 chílola femmina ne é dotata ma
le ha
Anche
g^rarami.
piü piccolee rassomiglíano
piü a quelledella
capra domestica che a quelladel maschio.
Anche
lo Stambecco
s'incrocia
la capra.
la femmina
porta
con
fregain gennaioe
che al paridi
un
cloquemesi,partorendo
piccolo
quellodel Camoseio é in grado,dopo poco, di
poteríaseguiréncgliscoscesi dirupi.
Ta
in
Lo Stambecco sarebbe ormai distrutto se il Gran
Be
Vittorio
Emanuele, che ne fu appassiouato
e
valentissimo cacciatore,
alia
non avesse
provveduto
sua
tutela-ordinando una
le eaceie di
severa
contro
sorveglianza
frodo,e riscrvando per sé
una
caceia
poterassicurare la moltiplica*
zione di questa speciediventata troppo rara. Le
Alpi Graie sonó i soli luc^hiin cui lo Stambecco
cosi
regolata
si trovi
La
ancora
da
in discreto
caceia n' é ancor'
numero.
piü difBcile di quelladel
perchéesso vive continuamente
di giornonon si muove
e precipizi,
e
fuggireal piü lieve pericolo.
Camoseio
tra abissi
che
per
Civ.MuGooglc
'/^Lo
Stambecco.
L"
L"
LA
La
Volpe (Vulpes valgañs)
tutti; per
offendere
con
guerra
ódiata
come
troppo
sere
Non
zione
VOLPE.
coloro
i
la
nemica
difenilersi é sempre
per
gli animali
e
con
quali,come
gli
uomini
di
in
ed
e
Ici,vogliono es-
furbi.
le si danno
di
o
k
delle eaccie
quelledella Societá
organizzatead
liomana
ecce-
della Caucia
Volpe, che perí)sonó piuttostoesercizi e passaterapiippici.In compenso
tinuamente,
e
persegnítataconalia
valendos!
di tiitti i
mezzi,
e
di tutti
i modi.
Le
i
tagliuole,
sfissia neile
atle
tañe
aperture,i
boeconi
avvelenati, i lacei,l'a-
brueiando
cani da
dei
covoni
di
paglia
seguito,íl fucile; ammaz-
222
Manuale
del cacdalore.
ognianno buon numero
riuscirea distmggerli.
Kino
Non
di
tana;
v'é
non
vede
confcadino che
od
postayieÍDOal pollaio
di frodo che
véndeme
la
non
senza
questi
rapaci
risparmile due cariche
una
volpe anche Ion*
v'é cacciatore che
piombo quando
di
non
alia tana;
le faccia la
non
v'é
la ceruhi avidameate
pellenell'invernó
o
per andaré
a
ciatore
cac-
per
farsí
le uova
dalle massaie; non v'e cañe da
regalare
seguitoche non agognidi sbranarla con maggior
energíae maggioreamania di quanto suol metterne per la Lepre....
e la Volpe,troppo spesao, si
difende abbastanza bene da tutti;rifaeendosi sui
.
piú deboli che offende senza pietá,specialmente
i poveri uccelli pei quali,é il braconnier piú
pericoloso.
Di sólito la Volpe esce a caccia di notte;ma
Kicordo aver
neppur di giornosempre si riposa,
veduto nei dintorni di Roma, su un altiplano
opposto a quelloin cui mi tiovavo,una volpeche
di Marzo dava la caccia alie Lodole,
nel mese
muovendosí
Soltanto
e
cañe.
un
puntandocome
dava sotto con maggior energía.
Vulgarmentein Italiale Volpivengono distinte
in Canine e Forcine,
a seconda del colore del pelo.
Le Canine sonó piü scure, tendendo al bruno; le
Poi'cine piüchiare ed hanno lungo la schiena una
largastrisciarossastra. La loro pelleh la pibapVi sonó
prezzata,speciepei manicotti da aignora.
dei campagnoli
che mangianola carne della Volpe
"^orcina....
e dieono che
non
é cattiva!
Parte
Quaado
un
cacciatore uecide
di estáte o di
resta a fare é
una
Volpe,se
e
la migliorcosa che gli
primavera,
la coda,abbanquelladi tagliarle
il resto
donando
223
terza.
in campagna:
se
h di invernó,
pecoraíood un contadíno e la faccia al
é difnon
piiiprestoscuoiare. Questa operazione
richiede una
certa praticaper esser
ma
ficile,
fatta bene, e non
per resistero al
poco stomaco
cerchi
ud
puzzo.
Pu6
esser
coucíata,la pelledella Volpe uccísa
dal novembre a tutto febbraio ; quelle
delleVolpi
hanno un
e non
neglialtri mesi, intignano
bel pelo.
la cagna,
La Volpe portanove settimane,
come
da quattroa sei piccoii;
e partorisce
peí sólito
dalla metfi di Aprilealia ñnc di Maggio.
sta
Suo ornamento piü bello é la coda: con la teuccise
imbalsamata
se
ne
fa
un
ornamento
alie
ra-
strelliere
per arnii,per frustini e per bastoni.
Nella
caccia
della societa
Romana, apettala
ed al cavaliere che
arriva prima quando la Volpeé stata fermata dai
reclucani. La Societá tiene una muta numerosa
coda
e
la testa all'amazzone
da bracchieri inglesi.
e gtiidata
Inghilterra
11 costume di quellí
che prendonopartealia caceta
é con
Frack
rosso
e cappeilo
a cilindro pei cavalieri; giubbettino
ñera
per
rosso, e cappelletta
le amazzoni. La volpescovata dá, sovente galoppi
tata in
che durano anche
una
campagna
Fhanceschi.
un' ora
e
son
belli e difücilíin
di ostacoli,
come
frastagliata
fossi,
II
224
del cacciatore.
Manuale
maeerie, siepie staccionate abbastanza
é
non
macchia
dove
dove
non
dopo
una
a
i cacciatorinon
mandati
sou
troverebbero ,
per
che
caso
riesca ad intanarsí od
Yolpe
e
il
raro
i cani
corsa
simile la
iu una
rifugiarsi
possooo seguirla,
percha o non la
la troverebbero
o
alte. Ma
esciusivamente
propriocontó.
IL CONIGUO.
selvático (Lepus cuniculus)é piu
Coniglio
piecolodi quello domestico, e di color grigio.
Bistretto nelle isole mediterranee e specialmeute
II
nelJa
ha innumerevoli nemici,che
Sicilia,
pos-
perfiriiiscirea distriifi^erlo
perchéproliflco
sonó
in modo
feaomenale.
discendenza di
anno
che
non
a
a
De
Cherville calcóla che la
Conigliopossa
un
1200; mentre
Wotten
arrivare in
un
l'innalza nientemeno
6000!
II
domestico,lasciato libero nella camConiglio
ed il Coniglioselvático,
rinselvatichisee,
pagna
catturato, dá
neir
uno
una
e
discendenza
biando
domestica,cam-
nell'altro caso,
a
poco
a
poco
di colore.
aell'Africa si aculimatizza piü fácilmente
Originario
nelle regionimeridional) ed a differenza
la Volpe il covo
della Lepre,fa come
nelle tane
guarnendolodi fogüe secche e del sno pelo.
Uno del mezzi piit
efficaciper cacciarlo é quello
del Furetto,ponendo un ampia rete all'imbocca-
PARTE
QÜARTA
CALENDARIO
ORNITOLÓGICO.
II movitnento
migratoriodegli «ccelli,con la
sola eccezione del Fiammante
{Phamicopíerusroseus)é guidato dal bisogno di fuggirei rigoridel
del caldo,e noi lo vediamo quindi
freddo,o quelli
neirinverno
alie regiooimei'idionali e neldirettK),
l'estate,
a quellesettentrionali.
Procede
quindi dal Nord, Nord-est, e Nordil Sud, Sud-oveat e Sud-est, in auoveat, verso
tuDDO; ed in senso
opposto nella primavera.
Fa sosta solo da circa il 15 (riugnoalia meta
di Luglio,ed il movimento
dal 15 Luglió a tutto
Dicembre
prendenome di passo autunnale; mentre
quellodal Gennaio al 15 Giugno dicesi passo priaccentuato
maverile; perché in tali stagioni
e piíi
nei mesi che le precedono,o le seguono, vi é
e
soltanto
un
accenno
od
uno
strascico.
L'ltalia,trovandosi al centro,segna
specie,quasi
cui mentre
il termine
in
autuono
del
per molte
viaggio;ratone
alcuoe
scendono
per
da noi
Parle
227
íjuarta.
altre,che qui hanno
per isvernare {immigranti)
il mezvanno
verso
passatoTéstate e nidifieato,
zogiorno{emigranti)e
alcune specíein
si hanno
arrivo
ed
mente
contemporáneaaltre in par-
tensa.
Lo
stesso,ma
Prendiamo
in
senso
opposto,avv iene di primavera
esempioil Beccaccino e
al Novembre
II Beccaccino dall'Agosto
glia.
in
ad
ed in gran
Italia,
numero
ví resta
a
la
Qua-
seende
svernare,
per ritornarea primaveraverso ilnord: la qua^lia
iuvece arriva in primavera,
passa da noi Téstate,
e
parte quando il Beccaccino
II Beccaccino
ci arriva.
quindi per noi : invernale ed
immigraotenel passo autunnale; mentre la quae nidificante.
emigrantenelTautunno,
gliae : estiva,
Non tutti gli individui perfidelle specie
estive
od invernali si fermano da noi; ma
si d^ questa
qualiñcaalia speciequando ve ne resta, in proforte numero
díconsidi transito
un
porzione,
; mentre
le qualiattraveraano la penisola
quelle
specie
fermandoviai
o
tempo od in piccolissima
poco
sonó
e, per la nostra posizione
quantitít,
geográfica,
dal N-E al S-0 o viceversa.
quelleche vanno
Vi sonó
poi le specieelie non abbandonano
le Starne,le Pernici,i F^ani, ecc.
come
Tltalia,
e
e
diconsi sedenlarie.
Infine vi
specie che non vengono
usualmente da noi; ma
capitanosoltanto o per
alcuni indinn'eventualit^atmosférica,
o per avere
sonó
delle
228
Manuale
del
cacciatore.
smarrita la direiione
vidui
del loro
comune
vi^-
gio: queste dicoDsi accidentan.
fatto
esser
che
delle accidentali puii
delle sedentaria, né
Né
deve
nel calendario delle migrazioni,
ceono
comprendere
movimento
e
costante
vedremo, anche
assume
CALENDARIO
sottanto
ed accertato:
limitato
a
specie il cui
tuttafia,come
le
dario
queste solé, il calen-
líeve importanza
non
ORNITOLÓGICO
DELLE
e
non
poco
MIGRAZIONI.
G-ennalo.
ArriTO.
Ulamimia
Torda
Gana
marina
Poco
comune
?*ari"MiEa.
Pyn-hula
europwa
Ciuffoliotlo
nel-
Comune
J'IlaJIaselt.,
meilia,
me-
nella meriU.
Eiitberiza
Leucocephala
Zigolo galarossa
üccello
raro
Uanuale
del cacciaiore.
?Vrmtnlf.
Columba
Palumbus
Colombaccio
Comune
".;
Parte
quaria.
i;
Manuale
del eacciaíore.
(1)Vedasi nei mesi precedenli.
i;
Manmle
del cacciatore.
i;
Manuale
NOHE
SClENTinCO
Capritimlgus europccus
lynx Torquiila (t)
Cttctilus canorus
Ckiracias
Merop»
Gárrula
Aplasier
Upupa Epops (1)
Scops Gíu (1)
Circaéius
gallictts
Cerchneis
Naumanní
Árdea
(1)
(t)
purpurea
Egretla Garzetia
Ardeola
rallotdes
Ar delta minuta
NycUcorax griseus
Plegada Falcinelius
Turlur
Cotumix
(1)
leñera
communis
Orlygometra BaiUoni(U
Orlygomelra
Grex
(1)
parva
praiemis
HtxmaiopusUsiralegusii)
A oocelta (t )
Recurviroslra
Himanlopus candidus (1)
Tringmdes Hypoleucus
Tutanos siagnaliíís (1)
Totanuí
Calidris
(I)
Gallinago major (1)
Glareola
Pratíncola
Hydrochetidnn
nigra
del mcciatore.
Parie
quarta.
ANNOTAZIOHI
Sfumus
vutgaris (1)
FringUla cceiebs (1)
Coccothrausies
ris
vulga-
U)
Liguritius Chiorís (i)
Cardueli
elegans (I)
Serinus
twriulanus
Catinabina
Miliaria
Lítwla
(1)
Projer
Emberiza
Cítrinella (1)
Alauda
arbórea
Atauda
arvensis
Anihus
praientis
Aninus
Spipoteiía(1)
Motacilla
(i)
alba
Calábales melanope
Turdus
(i)
musícus
Erilliactts nubécula
(1)
Monachus
Aíricapiíitts
Phytloscopus ntfus (1)
Regulu» crislalus (1)
Regulut ignicapillus (1)
HypotriorcMi Subbuteo
/Emlon
Árdea
regulus (I)
cinérea
(1)
Egrella alba
P/tcenicopiermroseus
ChauMa»mus
Dafila acula
(i)
Comune
streperus
(I)
Querquedula Circia (I)
(I) Vedasi
nei mesi
precedenii.
i;
Manuale
(1) Veüasi
net
mesi
del cacciatore.
preceUenli.
i;
B
3CIENTIFIC0
s
crislatus
NOUE
.
AMNOTAZIONI
VOLQARE
(1)
Podiceps griseigena
Podiceps nigricollis
Svasso
collorosso
Rara
Svasso
piccolo
Comune
Cyanecula fVol/t(i)
Águila clanga
Aquila anatraia
Rara
Cereltneis
Barleíia
Comune
Cicogna
Rara
vesperlinits
Cíconía
alba
Ciconía
nigra (1)
Plataíea
Gms
(i)
Leucordia
communis
(1)
Totamts
Glareola
Límicola
piaiyrhyncha
(I)
Gambecchlo
Trullino Rara
Tringa capulus
Piovanello
magg.'
Rara
Budyles
Strisciaiola
capo
Rara
Mignallino bigío
Poco
óorealis
Hydroehelidon
hybrida
Maggio.
ArrlTO.
Pastor
(1)
roseus
Hortulana
Emberiza
Agrudroma
campestris
(1)
(1)
Anlhus
irívialU (f)
Saxícola
Oenantke
(1)
Saxícola Slapazina (1)
Anthus
cervinas
(1) Vedasi
("HANCBSCHl.
nei mesi
precedenti.
1;
comune
240
Monuale
NOHE
Saxícola
del cacciatore.
NOUE
5CIENTIF[C0
VOLCARE
ANNOTtUONr
(1)
Montícola
$axatitís (I)
"ylvia nUoria
(1)
Sytvia orphea (i)
Hypolaís icierina (i)
Lanms
metanoleuca
minar
(1)
(1)
Buíalis Crisola "1)
Cypselus Melba (1)
Lanms
Collurio
(1)
Caprímuíi/us europceuí
Coradas
(1)
Gárrula
Apiasler (1)
Merops
Egrelta Garzeila
(I)
roiKñdes
(í)
Nyciicorax qriseus(1)
Ardeola
Plegadis faicinellus
(1)
C'o/umí^
"1)
commtcnís
Hcematopas
flKe»rurs(ra
Oslralegus (1)
Avocetta
(1)
Himantopus
candidus
(i)
Tolanm
Glareoia
Toianus
Calidris (1)
Gaílinago majar
Glareoia
(1)
Praiincola
Gelochelidon
Siema
(1)
(1)
angliea (1)
/lluviatUis(1)
Hydrochelidon lettcoptera (í)
Hydrochetidon nigra {\)
Crex
praniensis
(1)
Pliyltoscupus
rufus (1)
(I) Vedast
nei
mesi
precedenH.
j.
...^i^GooqIc
Manuale
del cacciatore.
Si
NOKE
Labbo
crepidaíus
Hydrockeiidím hy brida (I)
Risía tridactyla(1)
I
Siercorariui
(primaquindicina).
G-iugno
jtrrlTO.
Pasior
(1)
roseu»
CMturnix
(1)
communis
Parleni».
Pelídna
subar guata
(i)
TmaBito,
Ciconia
alba
(1)
Slercorarius poinatorhinus
(1}
crepidaíus (1)
Sl«rcorarius
XiugrliO (secondaquindicioa).
ArrUo.
Loxia
Curvirostra
Árdea
cinérea
Tadorna
Fulix
(1)
cornuia
Nyroca
(1)
(1)
(1)
Aclodromas
minuta
Actodromas
Temmíncki
(1)
(1)
i;
(1)
Pugnaj-
Mácheles
(I)
metanura
lAtnosa
Gailinago
cceieslis
Numentus
Arguata
Numenius
Phceopus
Podiceps
Pastor
(1)
(I)
11)
(1)
gnseigena
roíeus
(i)
(1)
Etispíza melanoceptiala
(1)
iriviatis
jjníñus
Q/pselns Apus
Ü)
TraDsiM.
airjjsomiiris
Loaría
(1)
Spinus
(1)
Curvirostra
(I)
metanope
Calábales
AlricapUlus
MonachuB
PhyUoscopus
Árdea
cinérea
rufus
roseus
^Bser
(i)
segeium
Chaulelasmus
(!)
lí)
(t)
Phcenicopierus
Spaiuta
(1)
vtaiyrhyncha
Limicola
streperus
ctypeata
(1|
(i)
(1)
n
Dafila
(1)
Penelope
Mareca
l'ulix
(1)
acula
(1)
Nyroca
(1)
Mergus Serrator
Fúlica aira
(1)
Squalarola helvética
(1)
(1)
.EgialitisHialicula
Petidna
(1)
alpina
Actodromas
(i)
minuta
foscas (\)
Tot atáis
Limosa
(1)
Murínetlus
Eudromias
(1)
melanura
cíeles lis
Gallinago
(1)
(1)
jVumeniug
Arquata
SvMenius
lenuií'ostris
(1)
Colymbtts arctictis (1)
Podiceps crislaius (1)
Euspiza
(1)
meianocephala
(1)
Horiuiana
Emberiza
Agrodronia
campeslris
(1)
(1)
Budyles
flavus
Budytes
cinereicapiltus (1)
J/onacAus
(1)
Aor/enííí
Pliyltoscopus
sibilalrix
(1)
(1)
Muscícapa
collaris
Muscícapa
Alricapilla (1)
¡¡¡rundo
rufula
Cypselus Apus
(I)
(1)
n
Parle
quarta.
MOME
VOLCARE
Cypselus Melba (1)
¡ynx Torquilla (1)
Ardelta minuta
(1)
Gaiíinula cliíoropuí (1)
OEdícnemus
(1)
scolopax
Recurviroslra
(1)
Avoceíia
TringoídesH^poleucus (1)
siagnatUis (i)
Tolanos
TrMiHilo.
(I)
Ciconia nigra (1)
CicoJtia alba
Límícola
plalyrhyneha
Tolanus
Clareóla
(I)
(1)
Settembre.
frugüegus (U
Slurnus
vulgaris (1)
Fringillacmlebs (1)
(1)
Fr ingina Montifringtíla
Corvas
Peironia
siulta
(1)
(1)
Chrysomilris Spinus (1)
Passer
¿(Kna
monlanus
Curvirosira
(1)
Projer (1)
Moiacitla alba (1)
Miliaria
Calábales
metanope
(1)Veüasl
nei mesi
(1)
precedenii.
Civ.MuGooglc
Turdus
(1)
musicus
(f)
Eriihacus
nubécula
.Vonaclius
AlricafíiUus (1)
(1)
Pliyltoscojntsrufas
(i)
parovlus
Troglodulei
(1)
modularis
Aecenlor
A"Tetíula
(1)
rosea
Parus
major
Airws
aíer
(1)
(1)
aeruleus
Cyanisies
"1¡
Hypoiríorcliis Subbuteo
.?Eaalon regulus (1)
Accipíier IVisus (1)
dritea
(1)
cinfirea
PlitBmcoplems
Oa/lia acuia
(1)
roseas
(i)
/"aíiiE /"eí-tna"1)
Coiamíia
Palumbus
Columba
Oenas
(1)
(t)
"1)
Morinellus
EudromittS
.£gíaítft«
(O
can/tona
(1)
.Egíalitis curonica
(i)
.Egialilis Híalieula
Sírepsilas Interpres (1)
Pelidna
subarqitala (1)
Pelidna
alpina
Aciodr
ornas
CaliUris
(1)
(1)
Arenaria
Tolanus
Ocliropus
Totanus
/uscus
Tolanus
nebularius
Gailínago
(1)
minuta
(I)
(1)
aeieslís
(1)
(1)
n
NOMB
SCIENTIFICO
NOHE
"i)
Gallinago Gailmula
(I)
Cliroocephalus minutug
(1)
árcticas
Colymbus
(1)
Podiceps
crisialus
Podíceps
nigricoHis (I)
(i)
Horlulana
Emberiza
Calandrella
bracliyáactyla
Agrodrotnu
canvpestris (1)
Cory dalla
(1)
(1)
Richardi
(1)
ínutaJú
^n/Aus
VOLGtRE
liudytes flavus (1)
cinereicapillus (1)
(i)
liudytes melanocepbalus
Oenantüe
"1)
Saxícola
Budytes
Sífcticoia albicollis (1)
Saxícola
Stapazina
Saxícola
melanoteuca
.Voníícola
^étíon
(i)
(1)
saxaltlis
(1¡
Luscínia
Rulicitln
(í)
Plioenicurus
rubeira
Praiincola
orpAea
Sjíírítt
(1)
(1)
Sj/íuía Curntcd
(1)
horiensis
Motiackus
(i)
(1)
Pltylloscopus sibilairix
íl)
Pliyííoscopus Trocliilus
(1)
PkyitosGupus Bonellii (1)
Ilypoiais tcíerina (í)
Hypolais
polyglolCa (1)
(1) VeJasi
nei
mesl
precedenli.
n
248
Manuale
NOHE
del eaeciatore.
SCtENTIFtCO
NOHE
VOLOáBE
AMNOTAZIONI
Acroceptialm paiustrís (1)
arundínacem
Acrocephaius
Locusiella
(1)
noivia
Poiamodus
(1)
ivscinioides (t)
Orioíttí Gálbula
ti)
Lanius CoUurio
(1)
Lartius auricutatus (1)
Muscícapa coUaris {^)
¡MuscícapaAtricapiíla (1)
Uirundo
rustica
(I)
Chelidon
urbíca
(I)
CUvícota
riparia (1)
Cypselus Apus (1)
(i)
Cypseluí Melba
Caprimutgus
europoeus
¡ynx Torquitla (1)
Cucutus
Coradas
(1)
canorus
(1)
Gárrula
Merops Apiasier "i)
í/pupa Epofis (1)
5cops ÜÍM (1)
Circaetus galticus (1)
Pemis
apivorus (!)
CercAieis
Naumanni
(1)
(1)
(I)
^(?(ieoíflrn(í(ii(ies
(i)
Árdea
purpurea
Egretta Garzeiía
Ardetta
minula
(1)
Nyciicorax griseus (1)
Plegadis Falcineltus (1)
TtíríMf leñera
CoíurnJ:^
(1)
communis
{i)
(i) Vedasi nei mesi precedenti.
Civ.MuGooglc
Manuale
0
del cacciatore.
1 1 0 1" r e.
Curvus
frugilegus(1)
Fringillacwlebt (1)
FringiUa Moniifringitla(1)
Pelronia sluUa
(1)
Passer montanus
(1)
Coccolhraustes
vulgaris (1)
Ligurinus CMorit (\)
Chrgsomiíris SpinUf (1)
Carduelis elegans (1)
Serinus
horiulanus
Cannabina
(i)
(1)
Mgiolhui Línaritís (1)
^gíothus rufeseens (1)
Pyrrhula europvea (1)
Miliaria Projer (i)
linota
Emberiza
airinella
Emberiza
Cirlas
Emberiza
Oa
Emberiza
teucocephala (1)
Emberiza
Scliíeniclus
Aiauda
arbórea
^fauda
arvcnsis
(1)
(i)
(i)
(1)
(1)
(1)
^n/ftiw •pratensis (ii
ánifitis Spipoleila(1)
Maiacilla
alba
Calobaíes
melanope
Meruia
(O
(i)
nigra (1)
(1) Vedasi
nei mesi
precedenti.
n
Parte
NOHE
Merula
quarta.
SCIENTIFICD
tor
(1)
guata
Turdus
ptíarts (1|
Turdtts
iltacus
Turdus
tnustcus
Eritltacuí
(1)
(1|
nubécula
(1)
Ruiiciíía íitys "1i
Monachus
Alrteaptilus (1)
Phyiioscapus rufus (1)
Trogtodyles parvulus (1)
moduiaris
Accentor
Regutus
crisiatus
(i)
(1)
ije¡ruí!(C
ignicapiUus (1|
Panís
(1)
mií/oí"
Parws
aíer
(l¡
(i)
Cyanisles cceruleus
Lanius
Excubiior
(1)
acci|itíriniM(1)
íEsaion reguius (1)
^síMc palumbaria
H)
^ccípeier iVísws (1)
Egretta alba (i)
.4SÍ0
^luis
Bascas
(1¡
NetlioH
Crecca
Columba
Oenas
(1)
Jía/iuj ajuaítcus
Charadrius
(1)
(1)
Piuvwiis
(1)
Vanei^os
Gapetla (1)
Strepsilas¡níerpres (1)
Peiidna subarquata (1)
Calidris Arenaria
(i)
ScoZopoo; Rustieula
Gallinago
"1)
ccelesiis (1)
(1) Vedasi
nei mesi
precedenil.
^
vml.
GooqIc
del eneciaíore.
NOHE
sriBNTIFICO
NOMR
VOLCARE
ANNOTAZIONI
(1)
Cttroocephalus minvlus
Colymbus septenirionalis (i)
Podiceps crisíalus (1)
brachydactyla (1)
Calandreila
campesiris |i)
Agrodroma
Corydalla Richardi
(1)
(I)
Anlhus
cervinus
Anlkus
Irielatis (II
Budytes pavvs H)
Saxícola
Aédon
(II
Oenanlhe
(1)
Luscinia
Phmüatm
ñMeaOm
Pralineola
r\.)
(1|
Rubetra
Sylvia cinérea II)
icíenno
(i|
i/jflioiaís
fíypolaispolygtotta (l|
Acrocepltalus sireperus
|l|
Acrocephatus arundinaeeuí
Calamodus
schcenobaenus
Calamodus
aqualtcui (l|
(1)
(1)
Mgilfialus pendvlinus (l|
¿onttM
mtnor
Lanius
OoUurio
(1|
(1)
Muscícapa coUaris H)
iViwcicapa ílírícapi/Jn(I)
Buíaim
Crisola
(1)
HIrundo
rttniica (1)
Chelidon
urbica
(1)
Clivicola riparia (1)
(I) Veilasi nei mesi precedenli.
cív.-.iuGooqIc
Parte
B
NOME
5C1ENTIFIC0
VOIOARB
*NN0T*ZIONI
(1)
Cypseíus Apm
Caprimulgvs
lynx
guaría.
(1)
europceus
Torquilla (1)
Cuculus
(ti
canorus
Merops Apiaster (1)
VpHpa Efiops (1)
Scops Gi» «í
(1)
fl?rnJi (ijtíiionit
(1)
minuta
Ardetla
Nyciicorax grüeus
Turiur
¡enera
Columix
(i)
(1)
(1)
commuTüs
Orlygometra Porzana
(II
Oriygomeira BaiUoni (1)
Orlygometra parva (1)
Cí-ea: praíejisíj (1)
ñeciímírosíra
Totanus
(II
Avocetta
CatidrU
í\)
Gallinago major (1)
Hydrochelidon nígra (1]
Cyanecula Wolfi(1)
Águila clanga (1)
CercAweis
weíperiíni/s (i|
Cíconía
aí6a |1|
Cícimío
níjíra (l|
Plalaiea Leucorodia
Síercoraniíí
(1)
pomaiorhinus
(1|
Siercordí-íiíí parasiíícwí (í)
Columba
paiwmbw
(1) Vedasl
(||
nei mesi
preceüenii.
c4v.mhGoo"5Ic
Mányale
del cacciatore.
Novembre.
KOIIE
SCIENTmcO
NdHB
VOLOAHB
jlKNOTAZIONI
^
Frin0Ha ctelebs (1)
FringUla Moníifringilla 11)
Passer
11)
moníanus
vttlgoriiII)
Chysofnitrísüpínus 11)
Coccoihrausies
Serinus
korlulanus
11)
Linola
(1¡
Pyrrhula europcea
(1)
Catmabina
Miliaria Projer ID
Aiaada
arbórea
(1)
(1)
Alauda
arvensis
|1)
Calcariun
nivalis
Merttla nigra H)
Turdus
pilaris ID
T^írrfws íJíacus 11)
T^rdus
musimts
Turdus
viscivorvs
11)
nubécula
ID
Eritnacus
|1)
Trogiodyles parvutus
Accenlor
moditíaiis
^cceníor
collarts ID
(D
11)
(1)
Regulus ignicapillus |1)
Boíaurus
siellaris II)
ID
Cygnus mustaus
Regulus
j4RSer
críslalus
cín«reu«
/líuer segeMm
|1)
|1)
ID Veiíaai nei mesi
precedenti.
n
Parte
Anas
Bascas
Nellion
NOHE
SCIENTIFICO
NOHG
quarta.
VOlOtaS
(11
Crecca
(1)
Querqueduia Circia
iU
Fulíguta ruflna (1)
Fulix
Manta
(i)
Fuíigwta (1)
Bueephaia Qangula (II
Mergulus AlbeUvs (t)
Fttíix
Ckaradrius
Pluvialis (i)
Capetla (1)
Scotopoa; Rugticuta (i)
Galltnago ccelestíg (1)
Cútymbitt septenirionalis (1)
Poiíicepscrislatus (1)
(1)
Podiceps comutus
Kanelíus
Ca/andreJía
brackydaclyla |1)
-4/iíAtíSceruÍMMí
(1|
Acrocephalus strepents (1)
Calamodus
aqaaticus (1)
¿antuj
Cotlurio (II
í/pupa £'pops (1)
Ortygonteira Por zana
(I)
Crea; praCensis (1)
Grws
communis
^Mlius
(1)
Linarius
(1) Vetlasi nei mes¡
(i)
precedenli.
^
vml.
GooqIc
Manuale
noHE
del cacciatore.
sciEnnpjco
nome
volqire
jEgioihus rufeacens 11)
OEdemia
fusca il)
Dicembre.
Boiaurus
sieltaris (1)
CygiMS Olor (1)
Cygnus musieus (1)
Fwlix Fuligula (Ü
Bucephala Clangula (1)
Mergus Mergaiuer (i)
Mergeilus Aibellus (i)
Fralercula
árctica (1)
Utamania
Torda
(1)
Nessuno.
TrauslM.
Harelda
OEdemia
glacialis(1)
fusca (1)
(1)Veüasi
nej mesi
preceüenti.
annotazioni
258
del cacciatore.
Manuale
da
stabile
ad
un
é puuito,a quereladi parte,
riparo,
la multa sino a lire cinquanta;
di
con
e, in caso
?recidiva nello stesso áelitto,
la detenzionesino
con
mese.
Art. 428.
ove
Chiunquecaceia in un fondo altrui,
il proprietario
uei oíodi stabillti dalla legge ne
abbia fatto dívieto,
che rene se vi siano segnali
dano palesetale inibizione,
di
é punito,
a querela
parte,con la multa sino a lire cinquanta;e, in
caso
di recidiva nello stesso
sino
con
delitto,
la detenzione
quindicigiorni.
uceide od
Art. 429. Cbiunque,senza
necessitá,
altrimenti rende inservibili animaii che appartenh punito,a quereladi parte,con
gono ad altri,
o
la detenzione sino
a
a
tre mesi
e con
la multa
siuo
lire mille.
Se il danno
multa
sino
a
la sola
sia lleve,pii6 applicarsi
lire trecento.
Se l'animale sia soltanto deteriorato la pena é
della detenzione sino ad un mese
o della multa
sino
lire trecento.
a
il fatto
esente da pena colni che commetta
nei fondi da lui posseduti
sopra volatili sorpresi
in cui glirecaao
danno.
e nel momento
Va
Chiunque,senza licenza dell'autoritá
competentee fuori della propriaabitazione o delle
appartenenzedi essa, porta armi per le qualiOGla licenza,
é punitocon l'arresto sino ad un
corra
Art. 464.
mese
II
o
con
l'ammenda
sino
e punitocon
colpevole
a
lire duecento.
l'arresto
:
Parte
V
sino
pistolao
a
uno
2° da
un
quinta.
quattromesi,
1'arma
se
sia
una
rivoltella;
mese
ad
un
anno,
se
Y
arma
sia
insidiosa.
É punitocoU' ammenda sino a lire
ancorché provvedutodelta licenza
cento,chiunqiie,
di porto d'armi da sparo :
r consegna o lasela portareuna di tali armi
carica a persona in etá minore di quattordici
anni
o a qnalsiasi
sappiao non possa
persona che non
maneggiarlacon discevnimento ;
nella custodia di dette
2° trascura di adoperare
armi le cautele valevoli ad impediréche alcuna
delle mentovate
persone giunga ad impossessarArt. 466.
sene
fácilmente ;
3° porta un
adunanza
o
Art. 467.
concorso
fucile carico
di
in
luogo ove
sia
gente.
Ghiunqne,senzii licenza dell'autorit^
competente,spara armi da fuoco o accende fuoehi
d'artitizioo macchiue
fa altre
ovvero
esplodenti,
o acoenaioni pericolose
o incomode, in
esplosioni
un
o in diluogoabítate,o nelle Bue vicinanze,
rezione di una
pubblicavia,é pnnitocon l'ammenda
sino a lire cinquanta,
alia quale puf)esnei casi piü gravi,l'arresto sino a
sere
aggíunto,
quindicigiorni.
Art. 469. Chiunque,senza
licenza dell'autorit^
da un
luogo ad un altro
competente,trasporta
iu quano altre materie esplodenti,
polveri
piriche
tit" superiore
al bisognoproprio
o ad un
bisogno
Manuale
ovvero
industríale,
leggeo
dai
sino ad
ud
del caceiatore.
le cautele prescritte
dalla
senza
rególamen ti, é
o
mese
punitocon
1'ammenda
con
1' arresto
sino
lire
a
trecento.
Legge sulla Pubbltca
Sicurezza 23 dñembre
N. 5888
1888
decies.
Art, 15. Non
fuori della proposaono portarsi,
priaabitazioneo delle appartenenzedi essa, armi
lunghe da fuoco,senza
pubblicasicurezza del
Art. 17. La
sere
accordata
la licenza dell'antorita di
circondario.
licenza di
a
portarearmi
chi abbia
non
súbito condanna
pu6
a
restrittiva della liberta
personaleper tempo
periorea tre anni, e, qualorala pena avesse
1'interdizione,
abbia ottenuta la
non
biiitazione
a
teriníni dell'art.834
es-
peua
su-
pórtate
imria-
del Códice di
o ^ottoprocedurapénale.Dé a chi é ammonito
della pubblica
lanza speciale
posto alia sorvegl
sicurezza.
Pu5
riñutarsi a chi fu condaunato
di tre anni
e
non
pu5
provare
nore
peDa mila sua buona
a
eondotta.
Al
minore
cordato il
non
emancipatonon
pu6
essere
ac-
porto d'armi,
É per6 in facoltá del prefetto
di accordare
licenza per l'arma
lunga da
la
fuoco al minore che
quinta.
Parle
il
presentí
e
abbia
che
padreo del tutore,
compiuto¡1 sedicesimo
Art. 18. La
Sar^
scrittodel
consenso
prima
anche
auno.
la durata di
licenza ha
revocata
261
della
un
anno.
scadenza,
per
per l'abuso dell'arma.
cattivacondotta
o
Veriñcandosi
in
qualcheprovinciao comune
condizioni anormali di pubblica
il ministro
sicurezza,
deH'interno puCírevocare
in tutto o in parte,
con
pubblicomanifestó,le licenze di portarearmi.
Art. 21. Senza licenza dell'autoritá di pubblica
sicurezza del circondario
e
l'osservanza delle pre-
cui verrá viucolata,
non
scrizioni
a
nersi in
casa, né
possono
te-
trasportarsi,
per contó proprio
o di privati,
polverída sparo od altre materie
in qualitá
Cllia cinque
esplodenti
siiperiore
logrammi.
Per
la dinamite ed altre materie
la licenza
e
a
base di nitroglic
uecessariaper qualsiasi
quantit^.
11 contravventore
a
lire trecento,
o
é
con
punitocon
l'ammenda
1'arresto sino ad
un
sino
mese.
Art. 24. Senza la licenzadell'aufcoritálócale di
pnbblicasicurezza
zioni
a
cui
armi
da fuoco
verra
cinanze,né contro
e
la
osservanza
non
viucolata,
prescripossono spararsi
delle
negliabitati e nelle loro vio Inngole vie pubbliche.
L"
Legge
Comunale
e
Provinclale
10 ftbbralo
t889
-
N. 5921.
in conSpettaal Consiglioprovineiale
delle leggie dei regolamentidi provve-
Art. 201.
formitk
coUe
dere
20°
alia determlnazione
la caccia
ferme
deliberazioni
sue
e
la
le altre
pesca
:
del tempo entro
possono
cui
esercitate,
essere
delle leggirelative,
disposizioni
TASSE.
AllegatoF
FermeS90
alia
Legge
annuale
19
1880
luglio
di portare armi
da
N. 5536.
fuoco
non
di caccia :
anche per uso
proibite,
(A) Per spingarde,archibugiod altra
da getto,a cavalletto o con
arma
appoggio
fisso,e per
Per
una
solo arma
L.
di piü
'30
ogni arma
di
o per
(ií) Per qualunqne arma
uso
caccia o per difesa personale
«10
(Le guardie forestali o campestri,prívate
o
tassa mínima
comunali, pagheraDuo uoa
di L. 5, qualora sieno giuraté).
55
Parte
Licenza
quinta.
nellequsH
annuale,in quelleprovincie
i sottoiuijicatimodi
di caccia
a) Per breaaanelle
e
permessi:
sonó
roccoli
con
paa-
L. 25
(non a fiachíoal voló)
Per bressanellee roccoli senza
20
passate
b) Per paretai,copertonie prodine
"25
con
coiitrappeai
Per paretai,
copertonie prodine senza
?'20
contrappesi
non
c) Per reti aperteo verticali fiase,
"20
desígnatea parte
15
d) Per caceia vagantecon reti
reti in riva al mare
e) Per lanciatore,
sate comiiDi
.
.
.
«
.
^
...
e
diluvio
tordi e uccelliere,
con
pania come
i) Per
k) Per
ricbiami,tesi
con
coi lacci
caccia flssa
Of;ni permesso,
ilellearmi
pena
"
40
"
100
la
"20
panie. ..."
caccia vagante con panie e panioni e per qualuuquealtra specie
di caccia
non
contemplata
La
100
Per
passatecon fischio o spauracehio al voló nelle golee suUe eime dei monti
g) Lacci, trappole,archetti,trabocchetfci,
cestole,
per ogni ettare di t-errono
occupato
h) Bosehetti,comunque
preparatipei
/)
-
20
con
6
'
di cui alia leitera {A) müiclierá ilnumero
cui é rilascialo.
per
delle conEravvenzioni
é ¡I
quintuplo della
tassa
264
Mamulle
del cacciatore.
Üaiaia per la licenza di cui üovrebbe esaer muniío il contravveniore, seconüo le arnií Ui cui é in poasesso, olire la
conñsca
Jelle armi
üella
cacciagione.
dlsRimangono rerme le penaiilásanztonate da speciali
posiiionilegíslative,
per le trasgressionial üivieto di altli caccia sopraindlcati.
doi modi
cuno
La licenza é personale,essa diñóla la categoria di cai:cia
il
per la quale viene rilasciatae traltanUosi di reti stabiti,
luogo di eaerciiio.
Chj demanda
la lícenza per diverse categoriedi caccia,
o
per
deve
la siessa
pagare
che imporla
e
categoría da esercltarsi In diverse localitíi
la (assa intera per
quellacategoríadi
caccia
maggiore, e respe ui va mente
luogo di esercizio primo indicaio, e la meta delia
dovuta
per
una
tassa
le altre
peí
Isssa
categorie e per gli aliri luoghi di
esercizio.
questicasi sará rilasciaia al richiedente la licenza in
le categoriee i luoghidi caccia
tanti esemplariquanti sonó
In
compresL
nalla licenza.
Le tasse
sodo
airaumento
soggette
di due dedmí.
L"
Manuale
266
m
del cacciatore.
ROMAONA.
L'Editto del Cardinale GalefB del
lOluglio1826,
modificato dalla Notificazionedel Cardinale Giu14 agosto 1839, e dalla Notifiuazione del
stiniani,
r
aprile1840
per la caccia delle codetie.
NELLE
Le
Kegie
glio 1844, e
con
Decreto
Patenti
MARCHE.
29 dicembre
1836, 16 lugiugno1853, pubblieate
la
Legge 26
del fíegioCommissario
del
21 dicembre
1860.
NELL'OMBRIA.
La
con
Legge Sarda
Decreto
novembre
del
26
Commissario
straordtnario ,
16
1860, e la Notificazione del Cardinale
Giustiniani del 14
^osto
NBLLA
Le^e
giugno 1853, pubblicata
3
1839.
TOSCANA.
luglio1856.
NEL
PARMEMSE.
della ReggenzaProvvisoria di
Dispo9Ízioni
Par-
Parte
lua,
Fiacenza
Risoluzione
del 18
nativo
Guastalla,del
e
sovrana
267
quinta.
16
del 1° settembre
luglio1844.
1824 e quelle
1828. Decreto Govergiugno e 28 aprile
d^li Stati Farmensi,16 agosto1859.
NELLE
Legge
PROVINCIE
16 ottobre 1819.
MEBIDIONALI,
Le^e
sto 1826. Keseritto 15 settembre
foréstale 24 ^o-
1830,
3 ottobre 1836.
L"
e
Legge
L"
L"
L"
aruLEíoo
HOSPLint
LIBRAIO-EDITORB
REAL
DELLA
CASA
MILANO
ELENCO
COMPLETO
Manuali
hoepli
PUBBLICATI
pei Masuau
che ti"ttaao
SERIE
SINO AL 1894
delle aoleaie
e
degll Btndl lettorari
PBATIGA
(1 L. Z II «oluin«)
HÁaoA.Li
che trattano
áelle toduetrle maoltattariere
Sel
cbe
vita pratloa.
si
rireiiacono
"Ua
eell argomentl
SERIE
e
artística
(t L. 2 II vohins)
P«i UlNTALi
Btlcbe
uella
che tratUno
lora etorla e
SERIE
peí
ma
1=1
ll
"1
delle artl e delle ladaBCrle
utlnene
loro BpplicazloDl piatlehe.
SPEGIALE
che
Ui.nnALi
che per la mole
si dferiscono
a
qualslael argumento.
etraordlnarla
di
la
abbondanzs
e
per
claaslflcatl
in
easere
InciBloni, non
potevano
r^
delle serie etiddetle.a prezEO
delermlnato.
I
una
T"
ELENCO COMPLETO DEI HAHUALI HOEPLI
PUBBLICATI
SOTO
AL
1894
delle) ailBerall
e
l"o|;hl ái cnra
itl
Rerao
"!' Italia, di LulOI
Tioli.
(Iq lavorol.
(Vedi Assistenza
Soceorai).
Taiene
(Manualc
Aeqne
—
—
AdullerailoBC
Dott
Pro£
di pag. vin-212
Gasba,
del vino
(Vedi Amdiít
Apicoltura
—
Chimica
delle piante
Bachi
—
agraria
tegaili
da
Colombi
—
—
—
2
Animali
—
seta
Begtiams
—
agraria
Etmogia
—
nomía
Eco-
—
Estimo
—
Fromento
Mai»
Frutticoltura
e
Fun^hi
Tnaetti noeivi
Itisetti utili
IgieTte veterinaria
MacchitK
MaLatte, caño e burro
agricole
Matattie
Olivo
lattie crittogamiche
dei vini
Orticoltura
Piante
Piante
itiduatriali
e fiori
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
Sdvicoltura
ticoltura
—
Prato
Pomologia
artificióle
Uva passa
Tino
Tartvfi
—
—
—
—
—
—
7¿-
Zootecnia).
—
del
AcraaaBila,
di pag.
—
—
FttllicoltTira
--
Proi.
F.
Cabega
MuKICCB,
DI
2* ed.,
Ti-200.
Alrebra
1 50
di
coaipleBieatiu-e,
PiHCHEBle.
L
Parte
di pag. viii-174
aigeiñ-UM,
delle equazioni, di pag. IV-170
ir. Teoría
4 incisioni nel testo
AtuüÍbÍ
—
Parte
Alrebra
del Frof. S. PlNCHERLE,
eleaieatare,
di pa^.
1 50
con
1 50
4' ed.,
1 50
vm-210
Allmentaiiane,
Allmenil.
(Vedi
di O. STaATFORELIo,
di pag.
Advlterasione
Conserve
fioazione).
(Le), di J. Ball,
(Vedi
Dizionario
trad. di L
Gatasto
—
Contídñlitá
comTinale
alpino
Prealm
—
italiano
comufuüe
—
Cremona,
—
pa«.
Ricchesaa
—
Códice
—
Impoate
mohíle
—
vi-120.
berganuische).
doganale
Legge
deílo
—
dirette
ContabüitA
—
Stato).
A"allal
2
—
Pani-
pukbllea. [Veái X"iritto ammini-
AoiBilalstrazlane
atrativo
vui-l?i
—
*'rl
—
—
da
Coltivazione,ecc.,
ContabüitA
—
dei fdtítricati rvraii
—
del
degll allmcall,
L.
A)frteollura.
cartile
—
falalBcazlo"«
e
algébrica. (Vedi Algebra complementare).
1 50
i
Elenco completo dei Mrmuaii
Hoeplí
—
Arte
*r(e
_.
BilllUre.
(Vedi Storia delV).
Prof. V. ZopPETTl, di paBilneritrla, dell'Ing.
gino
.2
iV-[tS,con U2 figuroin 14 tatole.
...
etrnaca
e
r«BiBa".
•(Vedi Archeótogia,
gree",
—
.
Arle
ddl'arU).
(Le)
Artl
BTaflehe
foteaieeoa»lcb«.
.
Zinootil^,
FotoAutotipia, EU"Kr6fi[i,
Fototipia,Fotolitografla,
piü
jíücgrana,
Tipofotografia,
ecc., secando i mebxü
receoti,dei grandi maoBtri nell'arbe: Albekt, AnBdER, GJLLOT, HTISNIK,KofAHL,
GEBBR, CilONENBEBG,
MONBT, I'oiTEVíN, Roux, To»*Ti, 6CC, con on cenno
etorico sulle arti grafichee un Dizionañetto tecnico ;
2
pag. iv-lTfi con fi tavole illustrate
(V. Dizion. Fotográfico Fotograba dei colorí,
Ricettario fotográfico).
Fotografía per duettanti
adiarte
Arti. (Vedi jlíMÍomio piíforícn Arch^ologia
tura
FuArckitetturd
Decorazvme
Disegno
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
Scoltura).
E. fliAaíalle (L'),
ñibbricazione applicazione,
detl'Ing.
^
viii-lfá
d
i
1 50
incisioni,
con
m«.
OBETTi,
AnsIcnraElone
oulla sil», di C. Pagasi, pag. vi-152. 1 51)
derll
tnfermt
kí Ib fsABsIvteasa
nell'Oapedkle
C. Calliano, di pag. xjov-MS,
mlSlIa, del DotL
—
-
con
1 taróle
4 50
¡V. Acque mineraii
—
Soccorti d'urgenza).
Igiene
(VediDuegno assorwmetrico).
AsBODowelrla,
—
—
Si L K
ABtr*"eaila,
Lockveb, tradotta ed in parte
riñ,tta da B. Seroent
e riveduta da G. V. Schiapadi
3'
1 50
ediz., pag, vr-156, con 44 incisiom
KEiLij
...
(Vedi Gravitazione
Spettroacqpia).
Aliaste
ffeetrraaco-Bterlee drll-ltalta, del Dott G.
2
Gabollo, ñ carte, 76 pag. di testo e un' Áppendice.
Ésercizi
í)izionarío
(Vedi
geográfico
geografid
Pronütario di Geografia).
Oeografia
di Kiepert, con noAtlatite
|;eevraOeo anlveraale,
tizie geogratchee statistiche del Dott
G. Gabollo,
—
—
—
—
~
—
—
8' ediz. (dalla 70000 alia 80000
copia),S
oarte,88 pagine
2
di teato
AlBÉeafera.
Allí •ounil.
—
fV.Climatologia-Igrogeopi-Meteorologia).
(Vedi Notaro
AttreExalura,
marittlwe,
4elle
oiaBCTra
di F.
Testam^ntíl.
—
Iupebato,
naTl
con
e
aeraalailMlI
molte indsioni. (In
lavoro).
(Vedi Ingegnere navak
—
Aaiatlpla.
(Vedi ArH
Baehl
aela,
Macchinista
navtde).
Grafiche).
del Prof. T. Nenq, di pag. 71-276,
41 indsioni e 2 tavole
2
(Vedi Industria della seta
Tintura delia seta).
2*
—
4«
—
ediz.,
con
—
—
Elenco completo dei Manuali
Batterlalairla, dei Proff. 6.
Ti-240
—
con
R. Canestbini, di pagine
e
ülaatraziom
29
(Vedi Microscopio).
(B) e l'apriealtara
Besdawe
Alberti, (li pag. vni-312,con
—
(Vedi
5
Hoepli.
1 50
la
IMlla, del Pro£P.
22
zinootipie
2 50
....
Agricoltúra).
(Vedi Ditegno, taglio e confé^tonedi).
Blbll«gr*llm, di Gr. Ottimo,2" ediz.,nvedata di pagine
Blaooberla.
^
2
vi-166,con 17 indsiom
(Vedi Dizionario hUdiografico).
Blbll*(«««rt«
(Manuale del),di Fetzhoij"t, tradu-
—
ziane di O. Biági.
(Id lavoro).
d
i).
(Operaz. {Vedi Yaiori
Bvraa
jntbblici
—
Ddñto
pvMiool
del Proi. L D. Hooker, tradaz. del ProL lÜ.
4* ediz.,di pag^. xiv-lSi, con
68 inoisioni.1 50
BoiKBlca,
Pemcino,
Borra.
(Vedi Latte).
Ckeelatare
(Manuale del),di G. FRANCEBCH1^ di pagine Tni-268, con K) tavole e 14 incdBioni nel teato. 2 50
Cklllgrafla(Manuale di). Cenno storíuo,cifre numeríche,tnatoriale adoperato per la scríttura e método
amento, con 55 tavole di modelli dei principalí
d'insegn
del Procaratteri conformi ai programmi governaÜTci
fac-simili
di
scrittnre.
E.
35
dit
fessore
Percossi, con
lavoro).
C"lorir«rl.
Casdcte.
Cantante
(Vedi RÍ9ceddamento).
(Vedi Corpi graaaie Fahb. di Cándele).
(Manuale dáj, di L. MiaTRiSLi, di pagine
su-lK
Caoitalcrc.
—
2
Lavori
di cantina
mese
Mr
mese,
dell'Inge-
giiere A. Stbucchi, di pag, vin-172 con 30 incisioni 2
del vino
Cornac
(Vedi AntUki
Enología
Síaiattie del vino
Fino
Vitiooltura).
—
—
—
Cart*^rafla
—
—
-—
—
(Manuale
della),con
teorico-pratico
del Pro£
sunto Bulla stotia doUa Cartogrrafia,
^ illustrarioni.(In lavoro),
ciCH, con
un
E. Gel-
(Vedi Diseimo topográfico).
CaselOclo, di L. Manetti, 2" ediz.,
completamente rifatta dal Prof. Sabtobi, di pag. iv-212,con 3i incia.2
(Vedi Adiilterazione deglitdimenti
Latte,imrro,
—
—
—
—
cacio).
Cataat»
(ñ nuoTo) ttallano, dell'AvT. E. Bruni, di
3
pag-. xii-316,Tol. doppio
Cavall*
(Manuale del,del Ten. Colonnello C. VOL-
illustrazioni e ü tavole.
2 50
tavole logiaritmiche a auattro dedmali dell'Ing-.F. Borletti,
29 incisioni
3 50
di pag. TI'1Í8
con
piNi,
Celer
di p^.
(Mensura
iT-200
—
con
(Manuale pratico di),e
.
.
Elenco
completo dei Maniiali Boej^i.
L.
.
c.
fJelerlMCBBBra
(Mannale e tavole di),
delFIng.0. Ob12Ó0
di
IB—
con
un
quadro ^nerale
d'interpolaz.
LANDI,
pag'.
errori
Di(V, Cartograma, Compenaazione degli
—
—
—
segno topogra/ieo Geometría pratica
Ccrklacclic.
(Vedi Yemici).
—
(Vedi Frumento
CJcroli.
Telemetría).
—
e
Maís
Panificanione).
—
del Prof, K
E. Roscoe,
Chlniea,
Prot. A. Pavebi, di pag'. vi-124, con
traduáone
del
36 inaaioni,
4'
cdiíione
ChlMiIcs
1 60
del Dott A. AdüCCO, di p. Vin-328. 2 50.
IVedi ConcímazioTie).
Cklnile*
(IVIanuale dell c 4ell' iadastríale, ad aso
dei Chimiei analitiiüe tecnici,degli industriali,
eoc.,
del Dott Prof. L. GabbAjd¡ pag. xii-^4
5
adrarla,
—
—
Clellsttk
(Jalante,riccamente
(Manuftiedel),di A.
illostrato,lln lavoro).
di L. De Mabchi, p. x-201,con 6 carto I 50
(Vedi Igrmeopi
Metcordogia
Sismología).
Gallee
eoDintenl*
« aole,
d*|;aaal« Italiano ooa
dell'AvT. E. Brüni. (In lavorol.
(V. Amminístraeimie
pubblica Trasporti e taríffe).
IFabbricazione
del) « d«ll« splrlta il vlaa
Ca^nac
énlXt vlaac««, di
c
detl«
fccee
«
Mstlll«EÍ«ne
Dal
Piaz-di Pbato, di pag. x-lGS, con
37 ini:¡9ÍonÍ.
2
Colombl
daaieallel
a
ealawblao
llura, del Prof. P.
BoNizai, di pag. vi-210,con 29 incisioni
2
Animali
(Vedi
"{a cortile
Follieoltura).
CaUoika
C. (Vedi CristoforoColombol
C»Url
a la pUtnra (La scienza dei),
de! ProC L. Goaita,
di pag. 24(4
2
CalarI
e
veTDlcl, di G. Gokini. 3' ed.,di pag;.IV-lSi 2
(Vedi Fotografía Luce, e colorí
Vernícíi.
erf ladastrle
Caltivazlaae
della planta («sal 11,
dctto e di quelleche danno materia per
egacci,lavori d' intreccio,sparteria,
scope.
s^azzole,
carta, occ, coirageiunta di un Dirionano dalle piante
ed industrie tea^i,
di oltre 3000 tocí.dot Prof. M. A,
Savorqnan
D'Osoppo,
di jk^. xii-476,con
72 incLs.5
IVedi Filatura
Piante indit^triali).
Clinalalagia,
—
—
—
—
-
—
.
—
—
—
—
—
—
—
—
firopriaiiionte
—
—
—
CompeasaMloae
Elaae
def^l errarl
al rllleirl
coa
apeelalc appllca-
|rcod«tlel.di F.
iv-160. 2
CBOTTi.pag.
d
el
V.
ConiDutiL
Prof
toI.
Gitti,
CoaÉ^adateria,
stena commerciale, 3" ediz.,
di pa^. vi-168.
Vol. n. Computisteria finanziana,
CaDipntlsterla agraria, del Prof 1
'"
—
—
gine vi-'.a2.
(Vedi ContoMlitA
Éagioneria
Scritture d'affdril.
—
—
-
""
—
Elenco completo dei Manuali
7
Hoepli.
r«"l" di G- GOBItn, 2* ediz.,.di
p. !£«. 2
(la lavoroíCanelmailoat), del Prof. Fuharo
(Vedi Chimica agraria).
Concia
4«lle
—
—
(Tedi DUegnp,íaplio
e).
2*
2
G.
164.
GoRlNl, edjz.,di p.
allmeutarl, di
blancberla.
41
C«afexlan«
Caaserre
—
AliToentasione
(Vedi Adídterazitme
Latte,htrro
Panificazione).
e coció
CaalabllUa
coBiiiMale, secondo le nuoTe disposizioDÍ
(Testoanico 10 febbrato1889
e regulBinentari
legisUtive
^e R. Decreto 6 lugUo 1890, del l'rot A. De Brcn,
—
—
~
—
;2dipag.
1 50
TOI-2H
(Ve(E Diritto
—
C«stabillt¿
amminiatrativo
Bbuni, pag-, xii-4^
(V.
Ctrpi
—
3
(vol.doppiol
—
ComputisteriaRagicneria Lwismografia).
E. Marazza.
^raasle ateBrlBerla, doll'Ing.
—
(Vedi Industria
~
4ell*
geaerale
Legge comuiude).
Slat», doll'ATV. E.
—
C!*rrell»re
—
stearica).
campaflllara llp«|;raro,(Vedi TÍpO-
«
grafia).
1
del T. Col. C, Volpini.
(Dizionariotermini delle),
Cavallo).
(Vedi
Corsé
—
di
Coslilailoae
Mltl
—
gil Stall. (Vedi Ordáiamento).
flslca e cbfmlca
re«welrlca,
applicataM minerali,del Prof: F. Sansoni,di p. xvi-3®,
3
281 incisión!nel testo (vol.doppio)
con
Crlstallerrafla
—
(Vedi Mineralogía).
—
Críatafero
Pí^. iv-136
CaUnibo,
Cronalag'la.
di V. Bellio,
con
10 inu.,
di
1 50
(Vedi Storia
e
Gronotogia).
Prcntuarío perlaRnbatura dei legnami,di O.
2 50
e corrotta,di pag. 201
Belltiomini, 2* ediz. aumentata
(Vedi Falegname ed ebanista].
Curve.
Maniiale peí tracciamento dalle curve delle Ferrovie e Sttado carrottiore di G. H. KitaaiJKB,traduz.
1 tav. 2 50
deirlnr. L, Loria, 2' ediz.,di pas. 161, con
di G. A. Scartazzini, 2 voi., di img. vilI-C)9e
DaaM,
iv-147 : L Vita di DanM.
H. Opere di Dante
3
D«blM
(II)pobbllco Italiana e le re^xile
6 i modi per
di F. Ázle operazionisui titoliche lo rappinsentano,
Cabalara*
'
—
.
—
—
.
-
interesse
e sctmto
—
.
Sic-
.
cketza móbile
Deearazlaae
dudone
—
Valori
piMlici).
ladnstrle
arttallehe, con nnaintrosuUe industrio artist. nazíonnli,deirArch. A.
e
6
MELAin,2vol..diconiple3aivepag-.xx-460,oonll8incÍ8.
—
di O. Fekrini, di pae, iv-lál
1 50
DI«ea«o (II),
Olaamlca
del DotC. C. CatTANEO, di
rlementare,
1 50
pag. vm-146, con S figure
—
(Vedi Termodinámica).
8
Elenco completo dñ
———
Mannali
—
-
SoeplL
-
—
L,
c
DIploMBilc*, del Frof. L. ZdekaüBr.
DIrllti
del
dftverl
c
Un lavoro).
ellladtBl, secondo le Istítuzimii
;
del Proi'D.
dello Stato,per uso deUo pubblicheacuole,
1 50
Maffioli, 8' «d-, di pag. xvi-206
aMBii"lalrallv«
1 programniigoTernagíuíita
degliIstitutitecnid,del Prof. (i.LoMS,
3
2" edizione, di pasr. xvi-tóO (volume doppio)
eirlle Italiana,del Fro£ C. ALBIcnn, di paDIrItl*
gine
DlrltM
tivi,ad
uao
.
.
.
1 50
vm-128
DIrItt*
DIriK*
(Vedi
(Vedi Mandato).
c*waÉ«rci«le.
«•?lUBalc
e
pr«vlBcl*t«, di MaZZQCCOLO.
Legge cotnunale
DirlM*
—
.
«••tUasUMle,
e
m-ooinciale].
di F. P. COHTDZZI, p. xn-32a 1 50
del Dott. C. OlUO, di pa^ne
OlrllM
eeeleslMtlca,
3
xii4?2 ívolume doppio)
."
iBtcraaxIoiHtlti prlvato, dell'AiTT.Prof. F. F.
OIrUt*
.3
CoNTüzzi, di pa?. XVI-ÍÍÍ3(Tolume doppio)
,
.
—
—
.
InternaiUBüte
pahUlea, deU^Avv.ProflF.F.
3
xii-320
di
(votumo doppio)
OoNTUZzi,
pag-.
DIrlIM
penie, deH'Avr. A. Stoppato, di p. Tni-192. 1 60
DIrItl*
del Frof. O. Febrini. di pa^. vitt-1^ í 50
r»M«a«,
Diritl*
—
del Dise^no
Dls«g'Ba. Ijaincipü
e
gli stilidell'Orna-
OtBoiTO,
a* ed, di p. iv-'2CiS,
con 61 rili^v2
Disern*
«?«•?•?tétrica, del Prof. Paoldni, con 21
tftvola e figure
nel testo. (In lavoro).
Dlseg^s g"c«melrlco, del Frof. A. Antuli. con 26
tavole e figuronol teato. (In lavoro).
DIsefB* tofagrmñc», del Capitano Qr. Bertelli, di
2
12 tavolo o 10 incisioni
vi-13(i,
con
mento, del ProC
pag.
(Vedi Cartogra^).
DIaena,
ta|fll*;e «•nfeil^BB
—
—
?
"
E, Bonetti.
nualee teórico pratico di),di E.
Dlal^r«zlon«.
(Ma-
41 hianeberi*
"
'
'
(In lavoro).
(Vedi Infezione).
valichi
E. Bionaki-Sobmani.
Parte S":
italiani,
delllng.
Valli lombarde e limitrofeaUa Lombardia,dellTng.
C.
DUIv^arla
ItallaBo.
aljaina
Parte 1* : Vette
e
—
ScoLABí, di
(Vedi
—
pag. ixn-310
Álpie Prealpi bergamasc^).
Dlzlo^arl*
dalla
,.
3 50
...
liorna del fiWlia (OramaBlea).
(Vedi Grammatiúa).
DIzIanarI*
hlhllorraflea, di C. AblU, di vH- U». 1 50
Dlzla"arla
blaffraflea ad \iso dei dilettantí e profesnonché
coDteneDte oltre ISOO voci in 4 lingue,
sionisti,
600 ainonimi e 600 formule del UotL Lnisi
Qioppi,
di pa?. vni-6()0 con «5 incis. e 10 toTole fuori testo. 7 50
(Vedi Árti grafichefotomeccaniche Fotografíaper
dílettanti
Ricettario fotográfico).
DixUBarla
geagraBeo
anlversale, del Dott 6. Qa3* edizione,
di pag. vp'032 a due coloime
6 50
KOLLO,
—
—
—
.
.
Elenco
completodei ManuaJi
~
^~"
~~
9
Hoe^i.
~
'
L.
l(alla"o.
Dlil«»rl*
Dlzl*Mrla
italiano
e
Volapü¡c).
?
?nlveraalc
Dlilonaria
í.
(Vedi Voeabolarío italiano).
Vvlapük, di C Mattel (Vedi
delle
IIb^c llallaBa, (efranoese, dispastein un único
desca, tai^lese e
8
alfabeto,1 vol. di pag, 1200
0»8ran«. (Vedi Códice dopanale Trasporti).
DoKrina
Francese,
p*polar«, in i ünguo. [Italiana,
trasl commerciali e
Inglese e Tedeaca). Motti popolari,
proveibi.racrolti da G. Sbbsa, 2' ediz.,di pag. iv-212. 2
Ee*B*a"lá
del hblN-lcall
rarall, di V. NlCCOLT,di
—
—
"
—
2
pae- vi-192
Ecanamia
Hllllea, del Prof. W. S. Jevons, tradnz.
del Prof. h. CossA, 8" ed.,riTedut», di pag. iit-174. 1 SO
—
—
(Vedi Scienza deÜe fitianze).
Bletlrlclsta
(Manuale delD, di O. CoLOUBO
RINI, di pag. vrn-aí)4-44
—
M
con
e
R. Feb-
inoisioni
4
—
(Vedi Illwminazione Telefono
Telegrafió,).
Eleltrlelta, del Prof. Fleemin»
Jekkin, tradoz. del
Prof. R. Feebini, di pae. vni-180, con SI inciaioui.1 50
Unitá as»ohtte).
(Vedi Magnetiatno
—
—
—
—
Eletirollal.
(Vedi
Qalvanoplastica).
Eletii^allpia. (Vedi Galvanoplástica).
.
EL Fberini, di pag. ti-108,con
Eneriflaflslea, di
Ift-
.
,___.__,
16
150
incisión!
del
Enelag'ia, nrecettj ad uso degli enologiitaliani,
Prof. O. (ÍTTAví,
2' edia.,
riíeduta e ampliata
da A.
Stbucchi, di ^ag. xii~lM,
(Vedi Analiai del vino
21 incisioni
Cantintere
Cogruie
con
—
—
2
....
?—
—
~
Malattie dei vini.
Tino
Titicoltura).
del
(Teoría delle),
Prot S. Pincherle, di
E^Bazlaal
—
pag.
—
-
xn-im
oon
—
4 incigioni
I 50
(Vedi Algd?racomplementare).
En'orl
prcfladlzl valg'arl,confutaü colla scorta
delk scienza e del raziocinío da (r. Straffobello,
di pag.
Earrclzi
e
1 50
IV.170
'(eairraflel« qnesltl, di L. HuQüES, ??!-
l'Atlantc
Eaercizl,
2* ediz.,di pag. 76
1
Tocabolarlo
della
e
lla^«a tedella graMBiatlca
coMpImeato
tedcisea,
di R.
lettere
Klepert,
desea a
del Prof. G. Adlek,
—
(Vedi Qrammatica
.
—
.
(In laTorol.
tcde*ca
Letteratura),
Pilo.
Eatetlea, del Prañ M.
(In lavoroj,
—
(Vedi Filosofa).
—
Googlc
10
Elenco
Eslióla
rnrale, di F. Caresa
(Vedi
—
completo deí Mantiali Woepli.
.
Aqronomia
DI
Diseño
—
—
—
del foMtrícatirurali
del Proí. L. Fribo. (In lavoro].
—
?
MüBiccE, p. vi-lftl 2
nomía
Ecotopográfico
tíeometria praífcal.
Etica,
(Vedi Filosofia).
Elua|;raOa, del Prof. B. Malpatti,
—
S" ediz.,intera-
'
di pag-. vi-200
mente
rifiisa,
rurali. (Vedi Economía
Fabbrleatl
Pabbr*.
(Vedi Operaio).
ed ebaalsla.
Natura dei
Fále^Mie
1 50
.
'
deil.
legnami,maniera
di coGseirarli,prepararli,
colorirli e vemiciarli,loro
?cubatura, di Q. Belluomini, pag. x-138, con 42 inc 2
(Vedi úubatura dei legnarnt).
FalBlHcazl«ae
éng» allaicntl. (Vea' Advlteratione).
Farmaeista
del Dott. P. E. Ai.ebsandsi,
{Manuíiledel),
di pE^. xii-6^
138 tav. o SO indsioni origioftlL
6 60
COR
—
—
F«rr«Tle.
Fllatara.
(Vedi TrtMporti).
Mamiale di fiktura, tesaitura e lavouzione
mecoinica delle ubre teseili,
di E. Gbothe, tiaduzione
sull'ultima ediz. tedesea,di p. viii414, con 1(6 incis.5
Piante indwstrialil
(Vedi Goltivazione
e
latloa, del Frat. V.
FlUlvg'la classlea, rreca
Inaua. (In lavoro).
(Vedi Letteratura greca e romana
Storia com—
—
—
—
—
paraia delle lingttedassieke
e
delle neo-latine\.
FlloMlla Morale, del Frof. L. Fbiso, di pm- xvi-336
3
(Tol.dnppio)
Etica
(Vedi Egletiea
Psicología).
Lógica
PlDBBie
(Vedi Sciema
delle).
Flarl.
Piante e fiori}.
(Vedi Floricoltura
Física, del rProf. Balfoüb
Stewakt, trad. del Proi ",
1 50
con 48 inciáoni
Cantoni,4' ediz,,di pag. jc-188,
—
—
—
—
—
—
.
.
Flslalaifla, di FosTER, traduz. del Prof. G. Albihi,
3" ediz.. di pag. xii-i58,con
18 incisioni
1 50
(Vedi AnatOfnia).
FisÍotoir(a compárala.
Flora
llallaaB
tascablle, del Prof. K. PntOTTA.
(In
lavoro).
Floricollara
pag.
(Mannale di),di C. M. Fratelli RoDA, di
(Vedi Piante
—
Poadllare
LüOMiNi,
—
61 indsioni
viii-186,con
e
2
—
fioril.
(a (oltl I ai«MllÍ
di pag. 146, con
di G. Bel(Manuale del),
41 incisioni
2
—
(Vedi Operaio).
del Pro£ A. CiNamNI. (In lavoro).
Italiana, del Dott. L.StoPPATO,P.VIU-102. 1 50
Fanola^la
1 50
Fonolof-ra latina, di S. CONSOLI, di pag. 206
(Vedi Arti grañehe).
FBtoffalvanodpla.
4cf
Fotagrafla
calor!, del Dott. C. BONACINI. (Inlavj
Foa«log:la
grr-cm,
.
.
.
1'2
Elenco
completo líeíMattuali
Boepli.
—
—
L.
(?««?letrla
i^HERtF,
del Frof. S. Plveleaa«BMre,
para
3* ediz.,di pag. vi-140, con
112 incisiani.
!.
1 50
.
IH) Infhatlle, del Prof. P. Conti, dí p»3
".
íine rT-214, con 27 tavole (vol.doppio)
di F. Valletti, di p. Tin-'lSl. 1 W
GiDDoiittea
(Storia della),
GlHnaittlea
di
F. Valletti, di pa^ vl-112,
íeaMlDlIe,
GlkrdlBo
—
.
.
.
.
.
.
(17 illustrazioni
con
fiianastlca
Oelli,
2
;
matoklle
di),per
(Manu"le
di pag. Tin-108, con
—
.
di L
cura
216 incisbni
2
—
(Vedi Scherma}.
—
«
Slalellerla, areBoerla, ara, M^eMla
|tlatla«,
4
di B. BosELLi, di pag. 338, con 12ó indeáom
Pieire
MetalH
(Vedi
ptezioaii.
prenos'Diritto ctvik
fitariaprudeaza. (Vedi Digesto
.
—
—
.
.
—
-
—
—
ritto
DiDiritto romano
Diritto cosH^zionale
Diritto
máMieo
intemazvmiüe
e
privato
Diritto
ammini'
eeeleñastico
Diritto pénale
Btratit"o
Legge eomunale
Imposte dirette
BUxkeaa
Mandato
commerciale
Notaio
mobüel
Grammalloa
araldlea.
(Vedi Áraldica).
—
—
—
—
—
—
—
—
Crammatioa
e
—
—
dlxloaaria
della
llng'aa del Galla
del Ptof. K, Viterbo.
Vol. I. Galla-Italiano,di pag. vin-lñ2
Vu!. n. Italiano-Galla, di pag. lxiv-106.
(aromoalca),
....
2 50
2 50
GrauBiBlIcB
(In lavara).
grecA.
della
GraBamatlfra
atadcraa, itA
IlDfraa rre«a
vi-lM
1 50
di pa?.
Frof. K. LoveAa,
Granmallea
Inrleae, del Frof. Fatia. {In Ittvoro).
llallaaa,del Frof.T.CoNCARi.dnlaToro).
lallaa, del Prof. Valhaqsi, di p. X-2S0. 1 60
GraMnatlea
«raBÉHiadca
Letteratwa
rmnana).
dalla
vacabalarla
aa
Graniaiatlca
a
llBf
raBÉcaa,
di pag. viií-200
del Prof. R, LovEBA.
—
(Vedi Fonología latina
—
1 50
(Vedi Sánscrito).
GraiaiaadeB
aaBscrlta.
Granaiatica
apaganala, del Fcof. Patia. (In lavoro).
1 50
led«a«¡a, del Prof. L. Paria,di pg«.
GraaMaaUea
—
(Vedi Eserciii
—
Letteratura
íeáesco).
elementare delle principali
Spie^azione
di Sir Q. B. Airy,
solare
nel
sistema
pertuTbazioni
traduzioTie con oote ed aggiunte del ProC F. Forbo,
SravltBiloae.
(In lavoro).
molte incisioni.
Svettroscopto).
(Vedi Aatronomia
Cirecia
di
Q-.TOHIAZZO.
IV. Storia antiea).
(La) aatlaa,
con
—
—
Idroterapla. (Vedi Aeque {cura dellé]).
?fflcoe prívala e medicina popolareai uso delle Ismiaulla 7" ediz.ted.
di 0. BocK, trad. di E. Pametti
elie,
con
mía
iatrodoziona di ". Súbuami, di pag. xn-SBS. 2 50
amifleto dei Mannali
Maico
13
Soe^i.
'?
lTcT
del Prof. Sorhani.
llfleBepabblleB,
—
agliinfermi
(Vedi Assistema
—
di A. Repohsi,2'
ed.,dtpag. IT-216, 2
Bahbllea
e prlvata, delDott Gt.
Ifflene •coUstloa,
Iffieae
vita
delU
(la lavoro).
Soceorsi d'wrgema).
Faraili, di pag. xii-ffiO
del Dott. U. Babpi, di p. vni-^
Igtene v«lrrti»rU,
lrr«se»pt. Igromelri, nmldlttk
alaMaferlca,del
—
2 50
2
—
-
Prof. F. Gantoni, di Bí^. xn-146, con 21 inc. e 7 tab. I 50
eletlrlea (Xmpiaiitl
E.
di), dell'Ing'.
di pag, xivPiAzaOLi, 2' edizUme ititoraraonterifatta,
2^
78
tabelle
2
tav.
e
indsiuni,
406, ooD
litc^ra"te.6 50
'lllamtnazlVBe
(Maauale dell').
preparatore tassider-
??ibalaamatore
mista, di R. Gebtbo, 2" ediz. riveduta,di pag.
38 inciídoni
con
(Vedi Naturalista viamiatore).
Iniplaalt«l«tirlel. (V. Elettricitá
xii-148,
2
—
—
—
Imposlf»
anl
retl'ltl di rieebezxa
lUuminazione).
?«•hile, dell'Av-
vo(*to K Bbuni. (In lavoro".
??iB«sie direiM
dell'AvT. K fiauNí,
(B^icossione
delle),
di pag. vm-158
1 60
?aehlttatrl. (Vedi Vemidl.
?iHluBtrla
4ella
acta, del Frof. L. Gabba, 2' ediz.,
di pag. iv-208.
2
Indaalria
Manuale pratico
(L'lsiearlea.
B,
dell'Ing.
Marazza, con molto tabelle ed incisioiunel testo.(In
—
laTorol.
ladnstrle.
Baehi
—
Galvanoplástica
Olio
mineraria
vaeeificioConcia delle pelli
(Vedi Ápieoltura
da seta
—
Arte
—
Orojelleria Merceologia
—
—
Piccúle ÍTiditatrie
—
—
Tobacco
Tintare,eccX
(Vedi Decorazione),
—
?ndastrlé
—
—
ar(lstl«he.
—
iaiastrl.ettfta\\\.(V.Coitivai:ione~Füatura—Seta).
e
Infeilone, dlalnfeilone
dlalnfellaall,del DottOF
Prof. P. E. Alebsandiu, di pag. yni-190,con 7 incia,2
dustríale,
laaregraere civlle. Manuale dell iT^egnere civilee indi O. CoLOMBO, con
deluna
Bibliografla
ringeeTieredispostain ordine alfabético delle materie,
13- ed. (31»,32° e 33° migliaio),
di p. 470,con 194 fig.5 50
—
H
tradotto in francese da P. Mabcillac.
6 50
Prontuario
di
A.
Ingvffaerc'
CiQSONi, con
36 fie.,
di pag. XKsn-292. Leg, in tela L.450,inpeUe. 5 50
Macchinista
(Vedi Attrezzatura
navale).
Insetll Baolvli ^di
F. FBANCESCHINI, di pftg. YUl-'Üfái,
medeaimo
navale.
—
-~
xa-lfib,
Inaetti atlll,di F. FbáKCebchini, di pag.
con
43 iniasiom ed 1 tsvola
2
?nlereaie
e
acaala, di E. G-AaLIARDl,dipBg. TI-204. 2
—
(Vedi Contabilitá
blico
—
Computiateria
—
Ragioneria
—
—
D^to
Valori pidMicíi.
pvb-
14
Elenco
completodei Manualí
-—
??til«El«Bl
dello
dei cittadmi
—
Hoepli.
__
_______
__
(Le).(Vedi Diritti
Ordinamento
degii Stati).
SMI*
e
doveri
oacl«"
Cbimica analítica applicataal
r
?.alte,
del Prof. Sartori, di pag. x-162,con 21 incia.2
caseificio,
Caseificio).
degli alimenti
(Vedi Adviterazinm
burro
—
—
—
I.e|r(reaulle caldaje. (Vedi Macchinigta « Fnoehiata).
e
provlnclale, aano(La nuoT») eaMuqBle
Le^KB
3*
ediz.,
con raegiimta
tata dall'AvT. E. Mazzoccolo,
4 50
di due regolamentie due indid, di pag. XXII-8J8
amministrativo-cimk-commsrLcKirli (Vedi Diritto
Bicchezza mobile].
cuüe
Impostedírette
dei
Cubatvra
legnami
Falegname).
Le^Danl. (Vedi
di 0. StraPFOBELLO, p. 158 1 50
LelleraWrit
«wcrl«a"a,
.
.
—
—
—
E.et(eratKr*
Letterntara
l.ett«ra(ara
(Vedi Letterattira norv^tana).
«liral««, di A. Revel, 2 rol-,di pag. 364. 3
daaesc.
—
flraaceas, del Prof. F. Mabciliac, trad.
1 50
di A. Paganini, 2" ediz.,di pas. vm-184
Proí.
del
9*
niiV.
Ihaha,
ediz.,
L«tlcral"ra
rreoa,
1 50
di pag. Tm-234
glioral^(dal 29* al 31° nugliaiol.
Greci
Terbi
Anomali
classica
(Vedi Füdogia
.
—
—
Storia comparata delle lingue dassiche
.
.
—
e
delle neo-
latine).
'LetteraMra
ladlana, del Prof. A. De
(tubernatis,
1 50
di pag. vin-15e
?.eUeratnra
tairlene,del Prof. E. goLAZZI, 3* odiz..
1 50
di S. Ambrosoll
(In lavoro).
?.rlterntara
llallana, di C. FeninI, 4' ed„ p. VI-901 1 50
Qramlatina.
Letteratnra
(Vedi Fonologia latina
Letteratara
romana).
matíea latina
Storia comparata
ne«-latl«a.
(Vedi
L«tter«lara
delle lin^te dassiche e delle neo-latine).
del Dott. S. CoNSOLL
(In
Lelleralara
BarTeslama
di pag. vm-líH
l.eltera"ara
Islandcse,
—
—
lavorol.
del Prof. I. Pizzl,di pag. X-206. 1
praveniale, A. ResTOni, di pag. X-220.-1
del ProC F. Rahorino, 3' ediz.,
ramaaa,
di p. ivSiO. 1
al 12° migliaio),
riveduta e conretta (dall'8°
Storia comparata deile
¡Vedi Filotogia classica
lingue dassiche e delle neo-latine).
del Prof. L.
Letleratura
•pag'svola e porMcheae,
1
Cappellbtti. di pag. vi-206
Letteratara
tedesea, del Prot O. Lanoe, traduz.
1
di A. Paganini, 2" ediz.,coiretta, di pag. xn-168.
tedesca).
(írammatiea
(Vedi Esercizi
Letteratnre
alavc, di D. Ciímpoli, 2 voliimi:
Lelleratnra
Leileralpra
Lelleratora
—
pcnlawi,
50
50
50
—
.
—
50
50
—
Bulgan-Serbo-Croati,
dipag.iv-lH. 1 50
Yugo-Rusai,
£
iv-1^
1 60
n. Ruaai.Polacchi,Boemi,
pae.
L
....
?
completodei
Elenco
Manuali
15
Soepli.
~~
L.
asfherese,
Ltill«ratiir"
in-2K
di Ziákní
AepAd,
1 ¡30
:
,
c.
di pagine
mrmh».
(Tedi Araho volgare).
Ci*llii
(«tviisbIm). (VüiiChrammatica).
LlBfnadel
Llaga*
tAmgmm
(Vodi Orammatica
greca.
LlngM
V"*"
Letteratura).
(Vedi G'ratnmaíica).
BiailerBa.
—
(Vodi G^mmaítca).
ZíHeraíttra romana),
(V. Qrammatiea
rancBa.
(Vedi fíratnmaíica).
Storia contBUiserlta.
(Vedi Sánscrito
L.l^t«* Inrieae.
UÍbb.
Ll WB*
tAw^a»
lÁmgaA
-
—
parata dille língue classiche].
LlBgDB iparBaolB. (Yedi (Qrammatiea).
Grammatica
tedeaca.
(Vedi Eserciii
LiBgaa
Letteratura).
(Vedi Letteratura ddle singrAe
LlBitac dtverse.
—
—
lingue).
'
lara.
ae
ielV
Í'Prcf. A.
delP
Llaga
lagí
Atrlism, di R, CüST, veraione italiana
De
Gdbernatis,
classlche
e
e
W'dífl dellel.
Llane
alraalere?re
di pag. iv-110.
(Vedi Storia
a«(t-lallae.
1 50
...
com-
(Stu
(Studio
dellc),di Mabcel, i
lingo» strantera,tradus. del
una
,
rXrte di
Prof.
Llvree,
iu
pensare
Damiani, di
xvi.iSF
pae.
(Vedi Araldiea).
5 decimali, p
1 50
di O. Müller, 3* ediz.,di pag. xx-142
cura
Lorlea, di W. Stanley Jbvons, traduz. del Prof. C.
1 50
4* ediz.,di pag. viii-IM, e 15 indsioni
G^NTOisi,
LarlBaivaTofla, deiring. C. Ceiesa, 3* ediz.,di pa-
Lag-arliail(Tavole di),con
,._
....
.
.
1 50
xiv-172
(Vedi Gíymputisteria
Ragtoneria).
Laoe
del ProC ". Bellotti, di pafi. 1-156,
e colorí,
1 50
24 indsioni e 1 tavola.
con
Haecklalsta
e
faochlata, del Prof. G. Gauteso,
6' ediáone, con
aígiunte dell'Ing.L. Loeia, di pagine
xiT-180,con 21 incisioni e col testo della Legge
2
sulle caldaie,ecc
(dal 10° al 12° mieliaio)
llac«blabta
aavale
(Mannalo del)£ M. Lignabolo.
pne
—
—
—
(In lavoro).
Macchlae
agrleole, del conté A. Cekcelli-Perti,
2
di pag. viii-216,con 68 inoiáoni
Maecalae.
eivile
naoale
Itigegnere
^Vedihweqnere
Meccanica
Meccantsmi
(500)
Oroiogeria).
--
—
—
—
Haarnetlsmo
ed
—
eleltrlelli, del Oott
G. PoLONi,
2 50
102 incisioni
Halo.
(V. Agricoltvra Frumento
Panificazione).
eá alterailaal
del vial, del Prof. S. CeiHalattle
di pag.
xii-201,con
—
TOUNí,
(In lavoro).
—
16
Elenco
eompíeto deí Manwdi
Hoepli.
__
Halatlle
4ellé
crltM^anich*
piaste «rhan«e
E. Wolf,
oonipilazionedel
oollivttte, del Dottor
Dott
W.
ZoFF, traduzione
P. Baocarini.
Dott.
Hasdato
o*"in"e
vi-160.
narc
note
ed
ag^iinte del
di pne. x-2^ con
60 indíóniíi 2
reíale, del Frot E. Vidari, di pagino
1 50
con
~
01),del Prof. V. Bellio,
tavole litografote
colorí
a
rlno
(Manuale
del) Diliilare
di pag.
rV-lW,
con
;
e
.
.
1, 50
Diereaatle, di
De
Amezaqa, con 18 xilografieed un elenco dil personale dello Stato magsiore, di pag. viii-264.
6
,
Haterlall
—
.
.
é»
coatrailone
(Vedi Besütenia
Sei
metcdlici compostti.
Hatenatlca.
(Vedi Algebra
Aritmética
ComOsometrüi
petisazione
Eq'uazioni
Loffariimil,
colarantl.
Haterte
tare
Tin(Vedi Colorí e Vernin
—
.
Travi
—
—
—
—
—
—
Piante itidnetriali
Vemici e Lacche).
Ball,
del Prof. R. Stawell
traduz. del
Prof. J. Benetti, 3' edia.,di ¡Mg. xn-196, con 88 ;nc, I 50
Heceantsml
(SOJ),acelti fra i piiiimportanti e recenti
riferentisialia dinámica, idraulica, idrostatioa,
piiaumolini.
a
matiiia,macchine
torchi,
orologoie
vapore,
ed altro diverso macclime, da H. T. Bbowii,
ttaduz,
italiana sulla 16* ediz. inglese,dall'Ing.F, CEBairrr,
—
—
Heeeanlea,
Farmacista
?
EDO.
-
,
Jore
-~
"I
—
-_.
--
—
Socarñ
(In laToro).
Operuio—
Fotdi-
Tomitore).
preiloal (oro, argento, platino,estrazion^ fadi pag, 196,
usi),di Q. Gobini, 2' edia.,
assaggi,
(Vedi Oreficeriae Oioielleria).
—
Helt^orolorla
ffeaerale, del Dott. L. De
di pajf. VI J56, con 8 tavole colórate
(Vedi
—
Métrica
Climatologia
—
Igroacopi
—
MaxCHI,
1 50
Sismologial.
del
del románl,
(?red
e
di Ij. MÜLLEB,
tradotta dal Dott. V. Lamí, di pa^. itiii-130
1 50
(Vedi Letteratura preca
Rítmica
Verbi grecil.
¡D]* oasia Guida elementare alie píi faHtoroaoopio
cili ossoryaaioni
di Microgcopia, del Prot Camillo
indsioni
1 50
AcQUA, di p^, xii-228,con ffl.
(Vedi Batteriologia).
...
—
—
—
—
Elenco
completodei Manuali
Hoepli.
17
'
_______
L.
c.
Htaeraloirla rener"le, del Proí. L. BoMBICCI, 2* ediáone. ripeduta. di
xit-190, coa
pa^.
183 incisioni o
3 tavole cromoiitografate
HIanntIvgla
ediz. di M^.
—
,
1 50
...
¿«aorltllva. del Prot. L. BoUBICCI, 2*
iv-300, eoa 119 incisioiii
¡vol.doppío). 3
—
,
(Vedi Crísífl/ÍMfgi/ía).
(Vedi Arte mMterat-ia),
Hl"laiara.
Luce e a^orí
(Vedi Colorí e vemiei
Deeoratione
Ptííwa),
e ornam^ntazüme
lllllli«*liara. (Vedi OítricDltiira).
Hllaioirla ooMparato, di A. De Gübeknatib, 2*edÍ£.,
di pae'. viii-lfiO
1 60
di A. FORESTI. VoL I, Divinüdi,
llit*l*(riarreca,
di pag. YIII-2M
1 50
Vol. n, Eroi.
1 50
di
A.
FoRESTi,
(In
lavoro),
IHItoio|"lii
raaiana,
Hlalnrr.
—
—
—
?
.
IHomKnll
.
r«8l"feiitl
e
di
yeal
(ravl
-
nietajllohe
Prontuario ad uso degli inff^iiori,
arcMtetti e mstruttori,illuatrato da lO'figureintercálate
nel testo e da eaempi ed aggiuntaTi una
tabella per
la chiodatura. di E. Schenck, di pag. Xt-188.
3 50
ResiaUnxa
dei materiali).
(Vedi Peso dei metcUli
Hant!(e.
(Vedi N-amismatica
Tecnologia e Termi-
nampOBte.
.
.
.
—
—
—
tnonetaría),
noloqia
Horale.
(Vedi Filosofíamoróle).
Hasle«(StoriadeIla),delDr.A.ÜNiERSTEiiiEa.(Inlav.).
~
(Vedi Armonía
mentazione).
Matnrallat*
Cantante
—
—
I^nista
rSírw-
—
di A. ISBEL e R, GÍBBTBO
di pag. vni-144, con 38 incisioni
(Zoolo^al,
-
vta^glAMre^
....
2
—
(Vedi Imbalsamatore}.
Mantlca.
(Vedi Attrezzatura
Ingegnere itavale
Maeehinista navale
Marina).
MoMro
le Tasse di rMÍstro,di
(Manuale del),
aggiuttt«vi
—
—
—
—
bollo ed ipotwarie,le norme
ed i moduli peí Debito
rifiísa
pubblico,del Nótalo Avt. A. Garetti, 2" edil-,
di
in-340
3 50
e notevolmonte
ampliata, pag.
liainIsMntiM. del Dott. S. Ambbosoli, di pag. kvi-216,
100 fotoindaioni nel testo e 4 taróle
1 50
con
Olli vegetal), anlaiall
« mlnnrall, loro applicazioni,
di G. (lüBiNi, di pag. vi!i-214,con
7 inda.,2* edil.,
2
completamente rifatta dal Dott. ". Fabbib
(Vedi Samni).
—
....
—
Olivo
«4
«ll*, Coltivazione ddl'olivo,
estrazi/me,jntdel Prot A. Aloi,
ri/kaiáone e eonseT-oazione dell'olto.
3' ediz.,di pag. xn-330, con
41 incisioni
3
•luere, di W. Gladstonb, traduz. di R. Palomeo
e
C.
di pa«.
.FiofULLi,
in-196
—
1 60
Hoepli.
EleTico completo dei Manuaii
IB
__
G^anuale dell')-RACcolta di a^nizioiiintili
satalia^lí
fabbri,calderaí,
ed indispon
operaitornitorí,
e
fondíton di metalh, bronzisti,
moccaaggiustatori
Opcral*
nici, di (í. Belluojuhi, 3* edizione numentata, di
«.
2
xvi-21lt
-^ed'i Fakfmame
Fondttore
—
dttgllStafl
?enlo
—
Uberl
-
Tomitoré).
J'£ar«|ta,
faorl
del Dott F. Racioppi, di pag. viri-378 (yol.doppio),
3
di
OreHcerta
«
slojellnrl», oro, argento o platino,
125 inciMODi
.4E. BoBELU,
con
Pietre
(Vedi Metalli pretioti
preztose).
I.
Gentile.
anileo
di
Ort«B(e
(V. Storta onüca),
(I,'),
drpag..336,
.
.
-
.
—
-
Ornaitt«"lo.
(Vedi Decoraiioni
tura
Scoltura).
Diseffno
—
Pit-
—
—
dell'Ing.Qabuffa,
MorirriiB,
Orol*Kerla
illustrazioni.fin laToro).
del Prof. D. Tamabo,
Orilc*llBra,
187
coa
-
60 indaionL 4
con
?—
(Vedi Agricolttira).
—
OstrlealtarB
e
iHtdlIccItara, del Dott
Vi fototípie.
(In lavorol.
"ti
D.
Cabazzi,
(In lavoro).
", di C. Neomn.
del Prof. L Recíazzoni, di pae. XI-^
.
PaleoelDalorla.
1 50
10 indsioni
^
di
traduz.
E.
M.'
Palcoi^raHa,
Thompbon,
dall'ingleae,
G.
di
di
tiu-156,
con
e
noto
FimASALU,
pti«.
aggjunte
2
in
tavole
31
incisioni
nel
testo
e
fototipia .2
con
Panlflcazlane
raEloaale, di POHPILIO, di pE^. IV-126. 2
con
—
.
—
(Vedi Fidminií.
Para«sll*lMfia. (Vedi Animali
PanirnlMlHl.
para»siti).
pellií.
^nadrall, reUaagvtarl,
Pelll.
(Vedi Concia deüe
Pes»
4ei Nietalll, Terrl
cllindrict,
a
doppio
T,
di
metalfl,
—
(Vedi
navale
—
sqaadra,
a
e
deile
U,
a
Umirrc
a
V,
e
«abi
Z,
a
laMl
di
—
o
I
di p^. xxiv-218
3 50
ctvüe
Zngegnere
Inqegnere
resistenti
Operaio iteñ-
"i. BBLLroBnm,
Vvnditore
Momenti
T
a
...
—
—
—
gtema).
di p. xvi-112. 2
flarl
euUe
tomzzo
e
sulle fiiiestre,
e nei cortili.Coltura e descrizione delle principali
speoia e vanóte,
VII1-Í98
di
lio
indsiom. 2 60
di A. Pucci,
con
pag,
Planista
Piante
—
di L. Mabtrwli,
(Manuale del),
-•
(Vedi Floricoltara).
Industrian, coltivaáone. raccolto
Plante
di
zione,
G.
Gorini,
nuova
edizione,di
e
preparapag. ii-144._2
—
20
completodei
Elenco
4«l
RmUMbso
zUnl.
BMiterlall
Moepli.
4«ll« MMr»
p. X-33B,238 inc. e 2 ta?. 5 50
sMUtlta
e
deinng. Gallizia,
Mamudi
?
—
Travi metalliei).
¡Vedi Peso dei metalli
RetioríoB, ad uso delle Scuole,di F. Capello, p. Tl'-122.1 50
—
(Vfldi Arte
—
del diré
Ritmiea
—
Stiliatica).
di),dell'Av-
—
mobllfv
RIoehezza
(Imposta aui redditi
vocato R. Brun:.
{In lavorfl).
(Vedi
—
Imposte dirette).
Dott,
faloi^raao*,
RIoeltarlo
Rlscstdanaento
Lmfll SaSSL di p. VI-150 2
Tentll^xlaae áe^ll"«bleaÉl
e
mki-
—
?
4
Wii, delProtR.l'EBaiin, 2rol.,dipag.x-3^,Winots.
Rlsoosalane
(Yedi Imposte diretie).
"l'lnif*«le.
IMllaa*
del Prof. F. Bek(Stona
del),
R1aorfflm»io
—
di pag. vi-láí
1 50
Sloria
Storia
(Vedi
itaiianál.
e crondotiia
dei dlplBll,del Conte G.Secco-SüABDO,
RlaUara(«re
2 rol,,con molte inuísioni. (In kvorol.
ruloB*l«
Rllrtloa
Ni«(rlea
e
itaJItUM, del Frofesgore Rocco Mcrari, di pag. ivi-219.
1 50
Rettorica
(Vedi Arte del diré
Stüistica).
roLiur,
—
—
—
—
¡Awiamento
Sanserll*
—
alio studio del),di F. G, FOMI,
2" ediz..rifatta,
di pag-. xn-S4
3
(voL doppio)
(Vedi Storia comparata delle tingue
¿lassiche,
oee.).
—
....
—
(In laToro).
deUTng. E. Maiuzza.
(Vedi IVofumeriaj.
Scavekl
(Manuale peí gísoco deeli),di A. Seqhigei,
SasonerU,
—
2 50
191 illnatcaíioin
su i principüideatida
(Manuale di),
Ferdinaiido Masiello,di I. Gelli, p. viii-19f,
66 tav. 2 50
oon
Selcoia
di T. Carnetali, pag, it-140. 1 50
delle
ananie.
Solenie
natarall.
An(Vedi Anatomia
cmaparata
Botánica
tropología Batüriotogia Beatiame
di pag.
SchcfBiA
Xí-2^,
con
.
Italiana
~
—
—
~
Chimica
—
Fisiología
—
Chimica agraria Gristaüogr^ia
Flora italiana
Insetíi
Qedogia
—
—
—
—
—
íüatwaliata
Mineralogia
Microaeopia
Pomdogia
Protistologia Zoología).
SeoUara.
Scoltura italianaantica e modorna, atatuaria
ornaméntale dell'Archit. Prof. A. Melani, di pae
gine
xviii-lÜG. ata 56 tav. e 26 fig.
intercálatenel tostn. i
—
—
—
—
Seoltnra
In
artistiche
Serlltnre
—
—
—
(Vedi Decorazione
l^no.
e
—
industrie
FMefmame).
d' aflitrl
(Frecetti ed eeempi di),per
nso
-
dd Ftodello Scuola tocniolie,
e conimerciali,
popolari
fosaor U. Mafpioi,!, di pag. vin-2(JÍ
I 50
SelTlevKnra, deH'agron.A. Santilli, pag. vm-220
e 46 inci^oni
t.3
Seta.
(Vedi Industria deUa seta
Baehi da seta
—
—
—
Tintura delta seta).
Elenco
21
completo dei liamtali Soepli.
(In lav.),1 50
t»d. di Balzanl
Slderarsia
(ManiiaJedi),dell'Ing.V. Zovpetsi, cod
tnolte illustrarfoni.
(In lavoro).
del Capit"no L. Gatta, di psg. Tm-175,
SlsMaUrI«"
1 50
16 incisionie 1 carta
con
Vuleamimó).
Meteorolooia
(Vedi Climatología
del Dott C. Cali.Iano. di paS*ec*ral
d' arfeasa,
gine
2"
riediáone
6
tavole
uon
xvi-276,
litografate,
-
-
í,
di DowBBM,
—
—
—
3
veduta
—
(In laroro).
(Lo) e le •"«
Spettrasewplo
appII»zl»Ml, di B. A.
Proctor, traduz. con note ed ag^unte di F. Poiuu),
1 50
di me.
51-178,con 71 incisioni o una earta di spettri,
-^
AatroTuymia
Gravitaziotiíi.
(Vedi
(?tii«a8Ííco
Cicligta
Sport. (Vedi Cacciatore
«•olaiisBM.
—
—
—
—
Scherma).
1 50
di F. VlBSILn, di pog. Tni-176
di geogra/ía
Prontuario
e statiatiea).
(Vedi
StcnrlHcrla.
(Vedi Industria síearica).
SMatnil.
(Vedi Araldical
M. Tessaroli
di G. GioRaETTi
e
SleB*gr«a",
SMtIatloa,
.
....
—
{se2
il
d
i
200.
condo
sistema Gabelsberger-Noe), pag.
Stlllatlca, ad uso delle Scuole,del Prot F. Capello,
.
1 50
di pag. xii-lM
—
(VediArte
—
,
Sitmiea.
Rettoríca
L'Oriente
Vol.
L
Antieo,
(Elementi di).
1 50
progpettostorico,di L Gentu-e, di pag. sn-2:H
Vol. II La Grecia, di G. Toniazzo, di pag. n-?l6. 1 50
St*ri»
del diré
—
—
•?!"«•
.
.
d«le
ilelle lin)(ae elkialehe
«
«OBÉparaO
LetMre elementan del Profl G. L ASCOLI,
2 Toliimi. (In lavoro).
SÍMrla
?e0-latl"«.
(Vedi Sánscrito^.
SMrla
c
croaol*)(1n aaeilloeTale
—
ti
??•deran,
in
1 50
di V. Casaobandi, di pag. xvm-201.
tav. sinottiche,
SMrl«
deH'arte
aitliUre
aotlea
e
BÉsJerBa, di V.
di pag.'Vin.50L5 50
R0B8ETTO. con 17 tavole illustrative,
J«ll« giasMliu.
Sl*rl«
(Vedi Gintuistwt).
Storla
iullana
(Mannale di),di C. Cantü, di p. IV-ieO. 1 50
StorUi e cronologia).
(Vedi Risorgimento
ce
—
—
HUtrí»
della ?mslna, Üott A.UNTEEtfiTEIHEB.(IlllaT.),
iialarale.
Storla
¡Vedi Sdenze jtaturali).
S(ran«ii(azl*D«
(ManuaJodi),di E. Prout, trad. itaL
di pag. x-222. 2 50
95 esenipi,
noto di V. Riccl
con
con
Cantante
(Vedi Armonía
Ptanista).
—
—
—
de! Prof. G. Cantoni. di p, iv-178,con
TaehROiuetrla.
(Vedi Celerimensvra).
Tabaecs,
Taffiio
Turlle
eMifc"t«na
ferrcTlarle.
«
di
blaiteherlB,
9 inc 2
—
(V. I)Íttgi»o).
(Vedi Tnttportí).
Elenco
Marewüi
Roepli.
ron^hl. (Vedi Ftmghí).
(Vedi Notaro).
r«gÍBlr*, bollo, eco.
log'irilBilche.(Vedi Logaritmií.
T«rtaH
Taas«
completodei
e
il
Tavoie
T"v*le
(Vedi Ceíerímengura).
lerniiii«i«ClantoBetarla, di O. SaO
luelieanietrlche.
Tccaolo^lft
e
CHETTi, di pae. xrT-19a
di D. V. PlCCOLi,di pag. iv-120,con
Tclefano.
Teie^raa*, di R. Ferrini. di pag. vl-318,con
ailabra
"Iell«
TelewelriB,
di G. Bertelli, di pag, xiii-145,
con
Celerimenaura
(Vedi
—
In
dUtanie
12
95 iiia 2
—
—
—
ifnerra,
zincoüpie 2
—
.
CompenaazUmi
—
2
38 inc 2
eTrori
—
Diaegno topográfico).
di C. CattaNEO, di p. x-196,con 4 fig.1 50
TerwadlBaoilea,
(Vedi Dinámica).
—
(Vedi Sismologiá).
(Vedi FUatnra).
Terrcaiod.
Tessllora.
TesUiiucnil
MNA,
B
(Manuale
dei),
per
S. Allocchio.
L. Sb-
(In lavoro).
(¡áamiale
del),di
Tlntore
dei Dott
cura
R.
3'
Lepetit^
ediz-,di pft-
14 indsioni (voL doppio)
4
studio
chimico
di
T.
scal,
Patecnico,
?«!",
5
di p:^, XVI432
G-uida
cbi
fa
I.
a
TlMarrnfla.
etampire.
stampa
per
Autori ed £die Correttori,
Revisori,
Compositori
2 50
tori,di S. Lanci, di pa?. 280
x-279,
Sne
della
liara
con
—
—
—
—
Top»graa""
?errori
(Vedi Celerimengura
—
Compengazione
Disegw" topograiieo Tdemetriái.
"li R«wa
aaUea, di L. BoBSABí, con
Topo^aBa
ilíustrazioni.
(In lavoro).
moeeanlee
TonilMrc
(Guida pratica del),OTvero
sulla cosCru^one
sistema único per calcoliin genérale
di viti o ruóte dentato,arncclüta di oltre 100 problemi
—
—
(In lavoro).
di S. Dinaro.
risolti,
{Vedi Meccanica).
—
Trlg'OMOBtelrla. IVedi Geometría métrica)."
f«rr*Flarl
reelaail
cd «pera'
Trasporlli ll"rifl'e"
itoni do|fanail. Manoale pratico
sA uso dei commercianti e pnvati,colle norme
delle
per l'interpretazione
A.
tariffe e disposizioni
G.
Bianchi,
coa
vigentí,
per
di pag-, xvi-152, 2
carta delleretí ferroviarie italiane,
una
Travi
Bietalllcl eoiupvBtl (Momenti reeistentie Peei
dei),del Prof. E. Schenck, di pag. xl-IBS con lOfig.
—
e
~
1 tabella per la chiodatura
(Vedi Peso dei metálli
?Jntia
—
3 50
Resisterua dei materiaiil.
Deflnizione,
Dimonsioni,RappreaentaG.
zione,Problomi, deU'Ing, Bertolini, di p. x-12444. 2 50
Ufh
easleaslone
(Industria dell')e della
paaaa
delle TtaUi
e
del
Frofl L. Fapadefrli erUinTli
(In lavoro).
EELU.
aasainle.
Meneo
Valli
completodei
Manuali
Hoeplt.
23
?.«?ibarJi, di SCOI.ABO. (Vedi d'zíon. alvino).
VialorI pabbllcl (Manuale per l'apprezzttmento
aei) e
P.
le
di
Dott.
Piccineu-i.
xiv-'236.
2 50
Borsa,
pper
oporaz.
VnloelpedUnio, di A. Galante.
(Vedi Cieíiata).
(Vedi Riscaldamento).
VentlIailaDe.
Verbl
di P. Rpasnotti, secondo le
(I),
grecl anomall
Qramniaticlie di Oobtitjs e Inama, di pag. xxiv-107. 1 50
da
Veralcl, lacche, naatlel, Inohloslrl
ataaiu,
c«r«Iaeehe
«
deU'Ing.Uso
(Vedi Colon
—
proJatlI afBul (Fabbricazione delle),
2
Fobnabi, di pag. Tin-2ff2
e
—
Yemkii.
Velerloarla.
(Vedi Bestiame
Igieneveterinana'k
Vlnaecc
(Pabbricazione doUe). (Vedi Gognae).
2
Vina
di (íBAZZi-SoNcnn, di pag. xvi-152
(II),
—
—
....
Vilie«l(ara.
Precetti ad nso dei Viticoitoii italiaoi,
del ProC O. Ottavi, rived. ed amplíalada A. SrRtccHi,
2
3' ediz.,
di pag. vin-184 e "^ incisioni
Anaiigi
del vino
Cantiniere
(Vedi
Endogia
liíalattie
dei vini).
Vaaabalario
¡NuoTO) della
lln|;aa ItallaBa, di A.
Straccali
VoI. di ciña 1400 p. (In lav.).
e L. Gentile.
dalle
precéduto
Volapuk (Dizionarioitaliano-volaiiük),
Nozíoni compeudioae di g-rammaticadclk lingua,del
dell'inventoreM.
Pro£ C. MATTEt, seeondo i i)rindpii
del
líiiitmario
ed
ScHLEYEB,
Volapuk ad uso
a norma
dei francesi,
del Prof. A. Kbbckhofpb, di pag. XKX-lt)8. 2 50
del Frof. C. Mattei,
IDizionario volapuk-italiano),
di pag. xx-201
2 50
K"nuale di conversazione e raccolta di Toüaboli e
—
—
—
—
—
—
italiani-yolftpük,
dialoghi
per cura di M. Rosa Tom2
A.
di
H.4SI
e
Zambelli, pee. 152
ValcaDlsoi*,del Capitauo C. Gatta, di pae. yiii-268,
28 inciMoni
(Vedi Sismología
1 50
con
—
50
Meteorología Igroscopi
—
—
—
Climatología).
Zlaootiala.
(Vedi Artigrafiche).
Zoolosfa,Proff.E.
K GíiaLiOLI e G. Cavanna, 3 vol.:
L Invertebrati,di pag. 200, con
45 figuro
1 50
n. Vertebrati. Parte I,Goneralitii,
(Peaci
Ittiopsidi
di
ed Aiifibil, pag. xvi-156,con 33 incisioni. 1 50
ItL Vortebrati. Partell, Sauropsidi,
¡RetTeriopsidi
tili,UecoUi e Mammiferi),p. xvi-200 con '^ inc 1 50
ImíxUsamatore
(Vedi Batteríologia
lista
Natura...
.
—
—
viaggiatore
—
ZaaiecniB,
—
Protistologia].
del Prof. Tampolini.
(In lavoro).
degliAutori.
índice alfabético
Jkqn* C. Idicroacoplo.
pof- 1(
Miar G. Eserc
1
llngua tedeaca
Advoco
K Chimica
i
a^íiia,
11
Air» G. B. GravltMione
MlKrtl F. II beatlune
e l'agricoltura.
t
)
MbtohiftDlrltto clvlle
«bM
fl. Fiaiolocla
II
JUuiuuIrl
P. E. Infezioiie,
Dlsln/eElone.
1"
FarmocUta
"Haniule del).1(
Allocchlo S. TeetameaU
2
Aloi. Olivo ed Olio
1'
Umbroaall. NamiemaUca
I'
Lettemtura
i'
islandeae
Inaiigi.
Hanuale
del Uarlao
lí
AntilllA. Dieagno esometrico.
I
Via
C. Díeíoii. fijbllograaco.
)
'
JUH graHvlia,mm.
Aatíilérl
F. Qeom.
i:
projettiva
deBoritílva
Geometría
1.
Geometría
anallt. d. plano I^
Gsometria
analit. i apaílo 1.
Atsoll G. I. Sloiia
comparala
dclle llngne claaslehé e neolatine
2
Alian!. Debito
nabbllco
Ital.
Banarliri P. Ualattle arlttoga.
.
.
.
....
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'
-
'
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....
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...
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—
.
.
.
—
—
'
.
mlclie.
Baltoiir-Stewart
Fisloa
Ball J. Alpi (Le)
:
Batí fl. SI*H"I. Meccanlca
li
Bdiani
A. Shakepeare
í
Biral U. Igione veterinaria.
i;
Birih M. Analisl del vino
:
Belllo V. Uara
H
(11).
(Jolombo
Criatoforo
Ballotti G. Luce
colorí.
.V
e
BelluDmlnlG.Cubaturaleenami
Peao
del metalli
U
1(
Falegname ed ebanista
Manuale
II
deli'Operaio
Fonütore
1(
,
Banetll ]. llei\oanlca
b
Berielll G. Diaegno topografloo
I
Bertain G, Telemetría
2
Bertoiini F. Storia del riaorgimentó
Italiano
21
Bartollni G. tTnlt" aaaolnte
2
.
.
.
.
.
.
.
.
—
.
.
...
.
—
—
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-?
....
—
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.
.
.
19
Psicología
—
Cantoni e. Física.
Tabacco
(U)
Prato
(11)
—
.
—
_.
—
.
.
—
—
—
.
.
—
—
.
.
...
.
.
'
...
.
—
.
—
.
.
'
—
fisiología
3
comparata
pae.
BathHii. Pleeicoltnra.
IB
Bligl G. BibliotecailD
(Uanuale del)
5
Bianahl A. G. Trasporti, tadlTe,
22
redami, oper. dogan.
DiE. Alpino
8
Bi|HUid-Saria*iiÍ.
Bosk. Iglene privata
12
Bailo C. Dlsegno (Princ. del). 8
Banblcd
L. Mineral,
genérale 17
Miner.
deacrlttlva
17
Bonacina.
Fotografla d. colorí 10
BonetU
E. Slsegno,
tagljo e
6
cnnrezlDue
di biancberia.
B
Boilul P. Anim,
da oort.
domestici
6
Colombl
5
Borlatti F. Ceierimensnra
Banari
L. Boma
antlca.
Z¿
E. Gioielleria e OreflBaull
12-18
ceria
IB
Browi. 500 Meccaniami
Srunl F. Tartnfl
e
fnngbi. U-21
13
Bniiil E. ImpoBte dirette.
ContabilItA dello Stato
7
Cataste
Italiano
5
B
Códice
doganale
Klccbezza
mobile
14
C. Soocoisl
d'urgenza 21
*
infenni
a
Fnlmlnl
e
para11
fulmlnl
8
CiMitrinl G. Aptcoltara
3
Antropología
5
eR.
CiMttrlil G.
Batteriol^ia
C.
15
Cantoni
Lógica
~
H
b
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...
—
....
H. Anatomía
Balt*
Frumento
.
a
10
2!
19
11
Maia
Canlinl
P. Igroecopl, Igromeatmosférica.
Umidit"
tri.
ClRtú C. Bloila italiana.
Capallo F. Bettorica
.
...
20
SI
StUlatlea
—
CippeNattlL. Letlerab
a
portogbeee
Clraul
0. Ostrlcoltnra
13
21
spagn.
.
.
.
,
14
18
i
índice alfabéticodtgliautori.
"U M«riaM
GuMi
F. Agroaopuf'
mlÁ
DoMáM.
?
20
Shatspeaie
Estinio nirale
CiTMniU. Bclenia di SnaozeCiaurudl
V. 8tari" e utono-
1(
EngiclOMdla IMianala
2C
logia
GltuÍMO C. Dinámica
21
í
Erada 6. a«Dmetria
pratlca
Erren A. Plcoote Industrie.
FariUi 6. Igiene pubblica.
Fealni C. LetCecataia Ital.
F«rrvl 0. Alte (L'l del dlre
Farriil C. Dlrltto lOmano
II Digestp
FWTtai H. ElBttrieitA
-^
2¡
2i
Termodinámica
Cavaiuw 6. Zcrologla
Ctnsiin-Pgrti A. UaccUaeagri—
lí
C. Loglsmografla
Blave l!
dampoll D. Letterature
Clgnonlk, Ing. navale (Pran1!
luario dell')
U
K Foaologla gisca
Qiiquiítl
Colombo (I. Ineegneie clvlle
\i
(Uanaale deD')
.
.
.
£letlTld9ta(ManaaledeU'¡"
—
Combonl
E. Analial
del vino
—
i
lí
.
ital.
ConiiariT. arammatica
S.
latina
CmhoII
Panologla
.
1(
.
Letteratura
Norveglaiia e
Danesa
Contl. QlaidiQD IníantUe
CmIuiiI F, P. Diritto costitnztonale
Diritto internaí. prlvato
Dlrltto interaai.
pubbllco
Cm»
L. Econamia
política
Ciwroni
I. Alpl (Le)
CrotU F. Campeos, degll eirori
Cuil R. Rellglanee Ilngue dell'Indla InKleae
LinguB d' África
Dal Pin i\ Pnts. Cognac, Vi.
.
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Letteíatura
.
.
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1'
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Rellgione e lingne dell'Indla Inglese
Lingue d'Aírica
Lu|M P. PomelDgla arijflc II
Se MarcM L. UeteoiDlogla
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.
—
CllmaColDKia
De Starlich.Arabo
¡MU
Kharidag.Arabo
.
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.
DI Malo F. Pirotécnica
INnro 8. Tornltore meccanlco
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Stenografla
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I'
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earattlA.XotaTo(Manualedel)17
1(
Ganier-Vallettl.Pomología
Garollo G. Atlante geogiaflco
GaHliia. BeBletcnza
di mater.
.
.
—
—
Atlante geogiafloo-atorloo
*
deiritalla
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Dlzlonario Keograflco
di geografla. It
Prontuario
If
Garulla E. Orologeria.
21
Gatta L. Slamologla.
2t
Vnlcanlemo
Gautaro G. Uacch. ehiDchlsta II
11
GelliiBA. Oeografia flsica.
11
Geología
i
Galckih E. Cartografla
11
Geill C. I. Qinnaatlca.
.
-
.
.
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GagllardiE. Inteieaee
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Oabelabaroer.
Uit'ología
—
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—
Galant»A. Ciclista
GaUetU E. OeograBa
D* GutwniUt'jL
comparata
—
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ElettrlclBtalUanaaledell')
B
Snergia flalca,
II
Galvanoplástica
211
HiBCaldamenta
e ventUaa.
32
Telegrafia
FlorílllC. Omero
17
FolM Branl. Tartnfl e fnnghi 21
Foraitl A. Mitología greca.
VoL I Divinlti e rol. U Erol 17
17
Mitología romana
23
Vernicl
laccbe.
Farnvl U.
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Fotter M. Fisiología
E
Cacciatore
Frinoeiohl G.
U
FrancaiohlBl F. Insettl atiU.
18
Insettl ooclvl
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Frite, Filosofla morale
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FuniiaalllQ. Paleografla.
20
FumlF. G. Banacrito
7
FuDiro A. Coaclmaülcne.
(Man.
Gibba L. Chlmlca
del). «I
Seta (InditstrJa
deUa) ..li
falelflcaAdolterasioQe
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Elone degU aUmenti.
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mercaotile
B
Di Bnli A. ContablliCá
.
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1"
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Oimlin). Ungue
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Oa Amtuiu.
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Marino
,
—
CattOlini's.
Halattladeiviid!
1!
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.
.
element.
Cbleu
8
11
19
13
14
8
.
índice alfabético
degU a^tori.
del-
I. Aicheologia
GepUli
MafAoliD.IatiC.delloBtataiKig. 18
Diritti e doyeri
8
—
—
Oeogr^a claaaica
SantH* I. Atlante
Oieci e EoDutna
—
Storia
1]
dell' Arte
i
Gentlls L. Vorsibolario iüiliano 21
GeütroH.
Naturalista viag,.
]'
I!
ImbalsamaMrB
21
E.
H.
Zoología
Glglloli
lotograt. )
Glapfl L. Dlzlonaiio
21
G.
Btenografia
Giorgstll
«
GilM V. CompnUeteriii
?
d'affari
20
19
Maiigl L. ProtÍBtal"KÍa
MaliátUB. EtnogiaSft.
Maiettl L CaaelBcio.
2:
antici
Scrltture
—
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E. Cotpi graaal.
iDduatria ateaiica
9
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.
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13
-
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GlidilMB W. E. Omero
Gorlil G. Colori e vernloi.
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0. Meroeologla
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16
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ñrltto ecdealastlco
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Ottavl 0. Enología
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Pagan! C. AsBlcurax. eul vita. *
PaoBnlnl A, Letteratura
14
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14
Letteratura
tedoBoa.
PipareinS. L'va pasaa e (ratta 22
17
Palumbo R. Omero
8
razlooale
Aritmética
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8
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8
Paolonl. Dlaegao
aaeonomet.
12
tedeaca
"avia L. OrammaUca
12
Orammatlca
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—
7
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—
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I»
HaMlT.
Bachl da aeta
dei fabNIscoU V. Economía
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14
20
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.
i;
R. Atlante geoer. iinlv. ^
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Eaeroizí geogriHoi
KapB W. Antichltá prívate del
í
Bomanl
KrUliflkeG. M. A. Curve (Trao1
ciamento
delle)
Lamí V. Métrica
de! Qiecl e
1(
dei Bamaoi
Landl 3. Tipagraña
2£
tedeaca 11
Lwige 0. Letteratura
R.
Tintore
2
Lepetlt
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11
Macchiniata
LIsnarDlD.
*
I.
Astroaomis
K.
Lockjer
Lombardinl A. Anatomía
pltt. !
LoHa L. Curve
'•
dalle).
(Traoc.
Macchintala e htochlsta.
If
Laríg. Dirltto ammlnistratlvo
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Liwafa R. Oramm.
mod.
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greca
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18-19
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14
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6
18
23-
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.
.
-Logioa
15
-
Grolhe E. Pllatura,teaaltuia. II
11
Gniig G. aeoerafla
f
Gualta L. Colod e pltture.
I
HoflnilU. Enciclopediaualv.
'?
HoDker I. D. BoUnica
Huguai L. "s«rciai geograficl I
Imperito F. Attiesiatnra navi '
I'
Imini V. Letterat. greca,
1"
Filologia clftaaica
Ittal k. NaturallBti
vlaggiat.Jl
!
J«nl(ÍBF. ElettriciC»
Iwoiu W. Staiiot. Econ. poüt. (
.
.
-
1)
li
2i
iDdnstriali
19
laraal. Lingue atranlere
larolllaoF. Letteratuia franc.
lardlIaE P. Ingagnere civile.
L. CantanM
Martifgli
Pianista
JatUi C. VolapOkfDlzion,).
MaiioGDOIo. Legge jLa nnova)
e proy,
cmnunale
aonotata
lalinl A. Scoltara italiana
Architettura
Italiana
Plttura italiana
DecoraE. e indua. artis,
Honichl H. Anticiilt^ prívate
dei Romanl
MerCBBU F. ParasBiti deU'nomo
Mutloaa G. Fotogiafla
"-'er L. Métrica dei Graol e
^i Romanl
cr 0. Logaritmi
?ri R. BitDiica
....
—
Proftitnerlá
-
.
.
-
.
.
.
.'.'.'.12
Paioal. TlnCura seta
6
Paveil A. Chimlca
5
Pedlclno H. A. Botánica
5
Diii R. Calligrafla
L. CompntlBterlB^B'3IUl S
.
.
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tUeo loepll
^
CASA
Senza
EDITRICE
TOnteria la CASA
HOEPLI
EDITRICE
HOEPLI
ocoupa
posto considerevole
nel movimento
editoriale del Regno.
Non c'h ramo
del sapere cho essa
trasnuri di coltivare. La
celebre colleáone dei HnnBalt
8ua
H*epll dimostra questa
in evidenza
dalle altre sue
reritá,la onale é measa
aocae
scientifiche,letterarie,
copioae putblieazioni,
arüstíche,eca,
formanti uíaaciiiiauna
come:
npedale biblioteca,
nn
la Biblioteoai
la Biblioteca
la Biblioteca
la Biblioteca
la Biblioteca
la Bibliotheca
Romano
técnica,
giuridica,
scí entine
di Belle
o
-letter
aria,
Arti,
geográfica e stoñoa,
Scriptorum Graecorum
rum
Hoepliana,
la Oollezioitoina
ecc
diamante,
Le
et
HOEPLI
CASA
EDITRICE
si
^Rilmente
trovano
in tutte le citt" d' Italia e dell'Eatero,
e oeni libraio solvibilee in relazione con
essa.
CASA
EDITRICE
La
HOEPLI
riceve anche ordinazioiii directamente dai signori privati,e le eseguiscocolla
masaima
di porto.
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pubMicaáoBi deUa
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che
la
gratis
Leggereattentamente
Casa
a
Editrice HOEPLI
chi ne f^ domanda
Cataktghiperíodioi'
pubblicae spedísce
cartolina.
con semplíce
i
ITALIANA ED ESTERA
LBRBRIA
e Importazione)
(Esportazione
La
librería
d' Italia. Non
SOEPLI
h
piü fomitc
v' b pabblicazione di qualsiasigenere
\% qualo
alia luc6, da noi, e nei paesi forestieri,
che
venga
licevíi snbito
e
pronlAmento
nietta
non
rete dei -suoi rapporti h cosí esteaa
altra libreríapu6 vantare
ala
d'EoTopa
d' América,
tenoediari,qualunque
agginngere che tiene
vlti, onde
"rd
ancbe
EOEPLI
e
ramo
raeilltazlvnl
a
di serie di volumi,
o
ciali
qualsivogliaramo
no-
piió
dei piü pronti La
e
vastitii
grado, altresl,di iáre le
d'"eqalsi*
a
quanti le si rivol-
HllaMO,
staccati
di
estesissimo comunicazioni
sue
dei piü completi
direttameute
in
per
la
compera
dei volumi
o, eziandio
del aapere.
u
Hoepli ha ordiaato
il quale
speciale di esportazione,
eseguisce
assoluta
le ordinacon
rapiditñ. ed esattezza
dei signori Glienti, e cura
zioni
infinitamente
movimento
librarlo,
questa parte del suo vasto
si che
le manca
mai
non
nessuna
blicata
pubopera,
in Italia, la quale Interessi
molto
o
o
i paesi forestieri.
poco
'
La
un
delle
dei suoi rapporti la niettono
su
pubblicata. Iniítilo
il serviaio che la LIBRERÍA
aempre
editríco
biaogoo di ín-
assortimento
col pubblico,
gono
qualunque Casa
venga
La
SOEPLI
ríceve,senza
che
opera
non
nessmia
vasto
in questo
piñ tfrandl
clie certamente
con
e
easa
in commercio.
La LIBRERÍA
l'ugruale.
lia aperto comuiiicazioni dirette
sia
deUe
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Ai
e
Librería
proprii Clienti manda,
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stranieri.
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tutti i períodiciscientifici e letterari
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ahtiqüaria hoepli
librería
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Hoepli,
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giá pubblicato e distrl115 cataloghi.
Questi
gratuitamente
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suo
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Librería Antiquaria Hoepli,ricca
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si contiene
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la Librería AntiquariaHoepii
dell'estero,
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rappresentata,e puó quindi acc^arrarsi,
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Casa
quanto costituisca
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sempre
dovl-
ne
ÜFFICIO PERIODICI HOEPII
ba oniin3.toun appositoITfScio
in parte autónomo.
peíperiodicidi sua propríeta.Quest'Uflicio,
in
unite
yia
dal
e
dipendente,
6
portante
ammiiüstrativa,
Ulrico Hoepli.
direttore e proprietariodelk Casa: corara.
La
Casa
Editríce Soevli
L'osito slraordinario del periódicoI.» Siarlone,
o cioe,
1 favore immenso
che ijuestó
periódicodi mode ha destato
nel pubblico,per la eleganza b por la noriti delle siio toilettes,
" modelli di oggetti domestjci che osso
la abbondanza
e per
dfi con
cbiari
e
dettagli (parte di cui difettano.in genérate,
appositi
di mode), Ha obbligatola Casa Hoopria
gil altri jornal!
al quale sonó
prégate di
organizzaroI'UfíidoPeriodici Hoepli,
rÍYo1ger»itutte le signoreche deaiderano abbouarsi aUa Sla^?•net e. m abbonate, desiderano achiarimenti o informaüioni.
Colla SUglone
la Casa Hoepli fa abbonamenti
e distriche esce
íd franceee il 1° o il 16
la SaUon,
boisce puré
d'i^imeso; como oseo in italiano il 1° o il 18 d'ogni mese,
la StMffiane*
la SaUsD
Cosí la Sm^'Udc
come
contengono ogni anno:
?
2000
IncieioDi. 36
roodelll da Ugliare. e
Tlratorft
200
figurlni caloratl,12 appendlci can
disegni di lavori fenuniíiill. ecc.
400
—
oopie In
750,000
inao
16
In luíla llalla
Oraude
Piaoola
A
tutte
edizlons
L.
adlzloue
Ilngne.
Smuiln
L. 9
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Trimalri
L. 5
2 50
*
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50
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"8—
le abbonate
dono, ogni meae,
14
qniilunciueBla l'edlzlone preferlto,é dato in
in cromotipia con
ie miBplendido Pn*r«nii
aso
gliorlloaeltei.
Gratis
saggio della Slafflone
L'eccellonte periódico
I
netti e alie giovanotto d;
:
Numeri
di
,
^
dirita,e
o
dolía Solsan.
„
forte fra mozzo
l'intoressede' suoi giovanilettori.
GlovaD«
L'lt»lta
dlretta
esiniia educatrice
da quell'
e
che e la signoraAnna
O scñttríce piena d'ing^uo e di caore
Vertua
faacicolodi 61
in un
Qentile,o si stampa ogni mese
incisioni e sorittidi educap»^ne con spiendide e numeróse
di
d'arte
di
lettératura,
zioue,
e
soienze,adatti ai giovinettí
si dirige.
eall6iriovÍQett«,cuirit"ll»Cllo»aiienarticoIarmente
cresce
Alia fine d'ognianno
questo
periódico forma
in-S",il qunle é un' antología di scritti utili
conservare
come
Abbonameiitl
annuo
L.
15.
delia
rlunltl.
Per le abbonate
d'aesodazione
ail'Italia
annua
L. 12.
—
odetia SalBon,
il pceszo
viene
aole
a
piacevolida
nualunqne altro yalume.
AbbQnamento
ridotto
bel volume
un
o
Kiimerl
di
Haggta gratla.
StagloDS
Giovoue
Piccola
Enciclopedia
Hoepl
lombo. L. Cosaa, O. Fonini, B. Ferrari,O. Fermu, ii,. i'orjuu,
L. Gabba, C. Golgi,A. Molani, A. Pavesi, C. Polonini,
F. Sordelli,
G, V. Schiaparelli,
A. Stoppani,E. Vidari,L. Vitaü
DIretta
Dott.
G.
dal Prafeseoce
GAROLLO.
Conplatt Ni olnii 18 («o. di 60 pag., foraiintl 2
L' ultimo
-
fasoicolo
Prezzo
si
ral. di oKre
pubbliclier"
di sottoscrizioneL
18
nel
3000
ptg.
1894
anticípate
La Piflflola
Enetel"|"edia tfoepll d ^reme dichiararlo súbito
una
e
compilazioQe fatta in fretta o in
non
-
-
üiria cul materíale
.
tolto qua e li,senza
alcun criterio dirottdvo e flcientiflco,
dalla jjreeedenü
Enddopedie uniTereali ;
h un'opera nuoea
di massima
opportunitíi e importanza,
esaa
anni. É nn
lavoro
e rappresenta il lavoro pariente di otio
in gran
a
l
il
loro
origínale,
quale
portarono
prezioso
parte
contributo chiari acienziati e valenti spedalisti delle vario
materio trattat*. A coordinare e completaretutto il vasto
la necoiísaria uiiitá di metiidD uirarono
materiaJe.a mantenere
cosdenzosa, aaaidua,e la rigorosa
piü s^dalmente la cura
predsione del Direttore, pro£,dott. G. Gabollo, autore del
Dlilonarl»
recente
(nella oollei^eagrafleo antveraale
ch'ebbe
straordlnaria
zioBo dei Manuali
una
e meriHoepli),
tata fortuna.
La
Picoola
EDclcl»|"e4la
HocbII
in íUOO
racc(^lie
con
capagínettea due colonne,divise in due Tolumi taacabili,
oltre 200,000
ratt«ri fusi apposÍtament«,oltre 100,000vod con
definirioni; nsponde a iiiii
di due milioni di domande
riguardanti la letteratura univeraale e lo sus piü noteyoli
produmanifestazioni,
rioni,la sciema in tutte le sue piü svanate
il
le arti meecaniche,la geografíauniversale,la statistiea,
commercio, la storia,la Uografiaatorica e contemporánea,
la bibliografia,
la pronunzia det nomi stranieri e taite altre
fra cui anche il significato
coae
(e lorigine)di quelle ñrasi e
di quei motti non
italiani.che con
freqnenzanelle nostre
tonversarioni, nei nostrí giomali e nei noatri libri si dtano
mttíÍMf» in parvo.
e si ripetono: insomma
un
vero
*
,
@EP^
foglidi sagglo gratis
HOEPLI, Milano.
Chiedere due
atla Ubreria Editríce