Appalto mense, nessuno sfida Risto3

Appalto mense, nessuno sfida Risto3
LAMA CALASSI
L'appalto della ristorazione scolastica in Vallagarina non fa gola alle aziende. Se per certi posti di lavoro pubblici, in questo periodo di crisi, ci sono selezioni di personale oceaniche,
con persone ammassate nelle palestre per i test scritti, e se nel campo
dell'edilizia, ditte di tutta Italia propongono il loro preventivo nella speranza di ottenere dei lavori, per la gestione delle mense scolastiche a sgomitare sembrano essere in pochi, anzi pochissimi.
Tra pochi giorni, al suono della campanella dell'ultimo giorno di scuola,
1*11 giugno, scadrà la proroga di Risto 3 per il servizio ristorazione. Nei
mesi scorsi la Comunità di valle, titolare della competenza-mensa, si è
messa al lavoro per il nuovo bando
decennale: in ballo ci sono tre milioni di euro annui, corrispettivo di circa 6mila pasti al giorno serviti in 25
mense della Vallagarina per i nove
mesi di scuola.
Per conto suo Risto 3 ha messo subito sul tavolo una proposta molto
competitiva per l'affidamento del servizio basata sulla finanza di progetto: oltre a sfamare i bambini, l'azienda trentina si occuperebbe anche della manutenzione ordinaria e straordinaria delle mense e della sostituzione delle attrezzature obsolete.
Per legge, la Comunità di valle era obbligata a indire una gara informale
per la gestione della ristorazione, al-
la quale è stata invitata anche la ditta trentina, che appunto aveva già
presentato una sua offerta. La proposta della Risto 3 a quel punto è diventata la base della competizione.
L'ente di via Tommaseo ha invitato
in tutto sei imprese, selezionate tra
quelle che, secondo i tecnici, potevano avere i requisiti idonei per soddisfare gli standard del servizio. Le
offerte dovevano arrivare entro il 12
maggio.
Ci si aspettava una concorrenza agguerrita: 30 milioni in dieci anni sono una cifra importante, che poteva
ingolosire molte aziende. Invece l'unico plico consegnato alla Comunità
nei tempi stabiliti è stato quello della Risto 3. Delle sei invitate, due ditte hanno risposto interessate. La gara prevedeva che i possibili fornitori visionassero le mense prima di mettere sul piatto la loro offerta, ma in
questo caso solo un'azienda ha partecipato al tour tra tavoli e cucine lagarine, per poi far perdere le sue tracce e non presentare nessun preventivo. A questo punto Risto 3 si trova
di fatto senza concorrenza e probabilmente sarà ancora lei a riempire i
piatti dei seimila studenti lagarini.
Che cosa avrà tenuto lontani gli altri
partecipanti? Sicuramente il bando
per il servizio mensa non è tra i più
facili da soddisfare. Gli standard qualitativi richiesti dalla Comunità della Vallagarina sono infatti molto elevati: circa il 50% di prodotti devono
essere certificati biologico, bisogna
fornire la frutta per la merenda di me-
tà mattina, il menù deve essere pianificato di concerto con le dietologhe dell'ospedale di Rovereto e, infine, i pasti nelle strutture sopra i cento posti devono essere cucinati in loco.
Requisiti stringenti, che potrebbero
aver fatto demordere i concorrenti
alla gara, già sicuri in partenza che
fornire una proposta migliorativa partendo da un livello di servizio così
alto sarebbe stata una battaglia persa. In sostanza, non valeva neanche
la pena tentare di mettersi in gioco.
L'offerta economica non è ancora stata vagliata dalla commissione tecnica, che però si è già riunita per valutare gli aspetti qualitativi dell'offerta firmata da Risto 3. In Vallagarina
sono 25 le mense gestite direttamente dall'ente di via Tommaseo: nello
scorso anno scolastico sono stati
staccati 240mila buoni pasto, cucinati quasi tutti in loco. I pasti preconfezionati sono stati una minoranza. Dal prossimo anno, anche a Villa
Lagarina, le cuoche avranno a disposizione una cucina nuova di zecca alle nuove medie.
Nel menù studiato dalle dietologhe
del S.Maria del Carmine si è puntato
sui prodotti biologici nazionali e locali: patate, carote, verze e cavoli arrivano a chilometro zero dalla Val di
Cresta. La quantità di carne è stata
diminuita in favore di pesce e altri
secondi piatti, come la novità delle
polpette di ceci, in modo da abbattere i grassi saturi che i bambini introducono nel loro organismo.