Parrocchia S. Pietro - Riviera S. Pietro, 60/a - Oriago (VE) -Tel. 041.429.545 SANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI (ANNO A) 22 Giugno 2014 Letture: At 12,1-11; Sal 33; 2Tm 4,6-8.17-18; Mt 16,13-19 Il culto di San Pietro nel territorio di Gambarare e la chiesa di San Pietro in Bosco ad Oriago Questo mio piccolo contributo si propone come un primo approccio alla storia della chiesa di San Pietro in Bosco di Oriago e vuole altresì andare ad analizzare il culto di San Pietro nel territorio che un tempo faceva parte del comune di Gambarare1, sperando in un futuro di continuare ed approfondire la ricerca. Il culto di San Pietro nel territorio di Gambarare si può datare fin dall’Alto Medioevo: un diploma dell’imperatore Carlo III dell’ 8832 conferma al monastero di Sant’Ilario3 tutta una serie di concessioni attribuite a Carlo Magno, fra cui il possesso di una cappella intitolata a San Pietro in un villaggio detto Pladano4. Tale cappella viene riconfermata al monastero anche in diplomi imperiali del 9815, del 10086, del 10257, del 11108, del 11369 e del 119610. Il problema è localizzare tale chiesa di San Pietro, in quanto il villaggio di Pladano è scomparso e determinare la sua esatta posizione è difficile: nei documenti compaiono anche dei termini geografici, che però oggigiorno sono difficili se non impossibili da collocare sul territorio, a causa dei grandi mutamenti che hanno interessato la pianura subito alle spalle della laguna; in ogni caso gli studiosi sembrano concordi a localizzare Pladano in una zona non lontana dal margine lagunare e piuttosto prossima al monastero di Sant’Ilario11. In linea di ipotesi si può pensare che questa cappella sia stata edificata nel IX secolo, perché si sa che in età carolingia vi fu una diffusione del culto dei santi romani12, di cui San Pietro era il principale, inoltre bisogna ricordare che nell’841 venne riedificata la cattedrale di Venezia ad opera del vescovo Orso Partecipazio e dedicata a San Pietro. Della cappella di Pladano tuttavia si perdono le tracce nei documenti dopo il 1196 e del villaggio non c’è traccia dopo il 1382, segno che era scomparso o a causa dell’impaludamento o anche per via delle numerose guerre che si susseguirono nella seconda metà del XIV secolo fra Veneziani e Padovani13. Di un culto a San Pietro nella nostra area non c’è più traccia almeno fino al XVI secolo, quando venne costruita appunto la chiesa di San Pietro in Bosco: in realtà essa era un piccolo oratorio privato, annesso alla villa della nobile famiglia Guidotti. La sua costruzione è attestata da un’epigrafe un tempo collocata sulla facciata della chiesa e che si trova ora sopra l’entrata del patronato nuovo14 , in cui si dice che Pietro Andrea Guidotti per beneficio della sua anima fece costruire la chiesetta nel mese di ottobre del 158615. Di tale oratorio non abbiamo altre notizie dai documenti fino ad un secolo dopo, cioè nel 1683, in occasione della visita pastorale Sagredo16 e poi nel 1690, nel 1708 e nel 172117: in tutte queste visite tuttavia viene solo detto che era un oratorio appartenente alla famiglia Guidotti e intitolato a San Pietro, ma nulla di più, segno che evidentemente le messe erano celebrate regolarmente ed era ben tenuto, non essendoci nota di restauri; dopo il 1721 sembra che l’oratorio di San Pietro passi alla famiglia Da Ponte 18. Nel 1794 quest’oratorio divenne pubblico perché fu ceduto dai proprietari al comune19: infatti la parrocchia di Gambarare si estendeva per un territorio di 40 miglia e perciò vennero istituite varie cappellanie per facilitare la partecipazione alla messa e ai sacramenti della popolazione, fra cui quella di Bosco Grande, che dal 1794 poté usare come oratorio quello di San Pietro20. Tale chiesetta tuttavia non bastava a contenere tutti i fedeli del quarto Bosco Grande e per questo subì lavori di ampliamento tra il giugno e il novembre del 1828, mentre nel 1847 iniziò la costruzione del campanile, che tuttora vediamo21. Nel 1827 funzionava un sacerdote cappellano, nominato dal Consiglio Comunale di Gambarare, ma poco dopo dovette mancare se gli abitanti nel 1864 chiesero un sacerdote che celebrasse almeno nelle festività. Il vicario generale obbligò quindi nel 1884, 24 parrocchie di Venezia ad inviare secondo un turno prefissato un sacerdote; questo però era un palliativo momentaneo, perciò il patriarca si risolse a concedere al parroco di Mira, pur se dipendente dalla diocesi di Treviso, l’autorizzazione ad assistere in caso d’urgenza gli abitanti di Gambarare, amministrando anche i sacramenti (1886) 22. Nel 1890 l’arciprete di Gambarare raccomandava che la Curia inviasse sacerdoti a modo e stabili, segno che queste soluzioni non avevano dato frutti. Con un decreto del 24 dicembre 1932 del patriarca La Fontaine, entrato in vigore l’1 gennaio 1933, la parte orientale della parrocchia di Gambarare fu eretta in parrocchia col nome di San Pietro in Bosco e il primo parroco fu Monsignor Amedeo Poloni; venne stabilito che il parroco ogni anno doveva recarsi il giorno di San Giovanni Battista nella chiesa matrice di Gambarare e partecipare alla messa solenne 23. Al momento della consegna al parroco di San Pietro del materiale della nuova parrocchiale, nell’antico oratorio vi erano24: - un altare maggiore in marmo con tabernacolo. - a destra, un altare laterale in marmo con pala ad olio raffigurante la Vergine con il Bambino e i Santi Giuseppe e Antonio di Padova; sull’altare vi era un quadro raffigurante il Cuore di Maria. - a sinistra, un altare in marmo con pala ad olio dell’Addolorata e un quadro sottostante raffigurante il Cuore di Gesù. - grotta della Beata Vergine di Lourdes con le statue della Madonna e di Santa Bernadette e un piccolo altare in legno. - cantoria in legno con piccolo organo. - quadri della Via Crucis in oleografia. - gran quadro ad olio raffigurante San Pietro. - cassetta elemosine per il pane di Sant’Antonio. - inginocchiatoio con cassetta elemosine pro B.V. Maria. - tre piccoli reliquiari d’argento. - vari ex voto d’argento. - pennello in tela dipinto con la figura di San Pietro. - pennello in tela dipinto con la figura di Gesù tra i fanciulli. - bandiera delle figlie di Maria. Nel 1959 a fronte dell’aumento della popolazione della parrocchia fu deciso di costruire una nuova chiesa, e fu presentato alla Curia il progetto di una chiesa in stile neoromanico, ad opera dell’architetto Del Bianco. Tale progetto fu respinto dalla Curia, adducendo il fatto che lo stile della chiesa non s’integrava col paesaggio della Riviera. Venne incaricato perciò del progetto, su suggerimento della Curia, l’architetto Renosto, già autore di numerose chiese in diocesi; inoltre venne imposto di restaurare la vecchia chiesa. Poiché l’impegno economico era elevato per la parrocchia, contravvenendo ad ogni norma, venne demolita la vecchia chiesa, e se ne salvò solo il campanile. Altri resti furono recuperati nel terreno della vecchia canonica, dove gli operai li avevano gettati, e furono riportati in chiesa; altro resto dell’antico oratorio è la pala rappresentante San Pietro datata al 1680 e opera del Bedini. Molti degli arredi liturgici andarono persi o più probabilmente venduti; il nuovo edificio fu consacrato dal cardinal Urbani nel 1961. 1 Seppure oggi la chiesa di San Pietro faccia parte di Oriago, in origine tutto il territorio a destra del Naviglio del Brenta fino al Termine di Oriago faceva parte di Gambarare; a partire dal XVI secolo inoltre il territorio del comune di Gambarare fu diviso in quarti (o quartieri) e quello dove sorgeva la chiesa di San Pietro fu chiamato quarto Bosco Grande (andava dalla Chitarra a poco prima di Malcanton, comprendendo Piazza Mercato, Ca’ Ballo e la parte settentrionale di Molin Rotto) (cfr.POPPI 1977, pp. 86-87) 2 CDP, I, 16, p. 32. 3 Tale monastero venne eretto nell’819 per i monaci benedettini dell’isola di San Servolo, sul luogo di una preesistente cappella dedicata a Sant’Ilario, con una cospicua donazione di terreni da parte del doge Angelo Partecipazio; esso sorgeva tra le attuali Malcontenta e Dogaletto (cfr. POPPI 1977, pp. 19-32; CALAON-FERRI 2008, pp. 185-197). 4 In realtà esiste pure un diploma dell’imperatore Lotario I datato all’839, che dona al monastero di Sant’Ilario una piccola curtis a Pladano e la cappella di San Pietro (CDP, I, 8, p. 17), tuttavia Roberto Cessi lo ritiene un falso redatto dal monastero nel XIV secolo (cfr. CESSI 1921) e di questo parere è anche più recentemente Sopracasa (cfr. SOPRACASA 2004, pp. 130-132). 5 CDP, I, 65, p. 94. 6 CDP, I, 87, pp. 118-119. 7 CDP, I, 110, pp. 145-146. 8 CDP, II, 49, p. 41. 9 CDP, II, 285, pp. 220-221. 10 POPPI 1977, p. 70. 11 POPPI 1977, pp. 69-70; SIMONETTI 2009, pp. 54-55. 12 Cfr. CHAVARRIA ARNAU 2009, p. 43. 13 Per il problema dell’impaludamento si veda SIMONETTI 2009, pp. 78-90, mentre per una trattazione più approfondita delle guerre fra Padovani e Veneziani nella seconda metà del XIV secolo si veda sempre SIMONETTI 2009, pp.166-209. 14 Quando venne demolita la vecchia chiesa nel 1959 molti pezzi furono gettati dagli operai nel giardino della vecchia canonica, compresa tale epigrafe fatta a pezzi; fu solo in seguito che furono recuperati vari pezzi della vecchia chiesa, compresa l’epigrafe. 15 Il testo originale riporta: ANIMAE EMOLUMENTO HOC / SACELLUM IN DE<I> OPTIMI / MAXIMI HONORE PETRUS / ANDREAS GUIDOTUS ERIGENDUM / CURAVIT ANNO DNI MDLXXXVI / DIE <X> MENSIS OCTOBRIS. 16 POPPI 1984, p. 331. 17 Rispettivamente nelle visite pastorali Badoer, Barbarigo 1 e Barbarigo 2 (cfr. POPPI 1984, pp. 332, 334, 336). 18 POPPI 1984, p. 347. 19 POPPI 1977, p. 117. 20 In verità l’istituzione della cappellania di Bosco Grande risale al 1732, ma a quel tempo il cappellano non aveva una chiesa in cui officiare, perciò fu decisa la trasformazione in oratorio della loggia del palazzo del provveditore, che si trovava in Piazza Mercato (POPPI 1977, p. 113). 21 POPPI 1977, pp. 158, 163. 22 Cfr. POPPI, 1977, pp. 173-174. 23 Cfr. POPPI, 1977, p. 188. 24 POPPI, 1984, p. 346. Marco Giraldi Lungo il fiume Pensieri in libertà di un Parroco della Riviera di don Cristiano Bobbo ALL’ORA DEL PRANZO In questo mio primo passaggio per la visita delle famiglie, non dispongo ancora di uno stradario completo con i numeri civici delle abitazioni della Parrocchia: solo nei prossimi anni potrò avvalermi di tutte quelle indicazioni e dei dati sensibili che, un po’ per volta, di giorno in giorno, vanno ad aggiungersi nelle cartelle dell’archivio. Anche per questo motivo, prima di recapitare gli avvisi per la benedizione, mi reco di persona nelle singole strade a raccogliere i riferimenti necessari. Oggi, dopo una serie di impegni, ho potuto farlo solo dopo mezzogiorno, nell’ora in cui le famiglie si mettono a tavola. Passando sotto le finestre ho sentito il suono familiare dei piatti, qualche buon profumino invitante e le voci di quanti siedono intorno alla stessa mensa in questo giorno di Sabato, magari dopo una settimana di lavoro che ha portato molti a mangiare fuori casa e, molto spesso, in modo essenziale e veloce. Dal momento poi che il Parroco non passa inosservato tra le case della sua gente, mi sono procurato almeno cinque o sei inviti a pranzo da parte di quanti, molto gentilmente mi dicevano: “Entri, si sieda con noi” oppure: “Si fermi a pranzo nella nostra famiglia”. Ringraziando tutti, ho preferito proseguire nel mio intento provando però ad immaginare che cosa stesse avvenendo al di là di quelle finestre. Ho immaginato ci fosse una famiglia raccolta attorno al tavolo per gustare un cibo nella serenità della mensa, senza ansie, senza guardare l’orologio, ma con le giuste pause, assaporando qualche pietanza preparata con cura. Il pranzo, infatti, dovrebbe essere occasione di fraternità e di dialogo, cosa che certo non si compie quando in famiglia si ha acceso il televisore e si è pronti a fuggire per farsi i fatti propri. Ma mi è anche venuto in mente che nel mondo ci sono milioni di persone che proprio alla stessa ora in cui noi abbiamo la possibilità di goderci i piaceri della mensa, sono costrette ad essere come animali perché la miseria li spinge a vagare in cerca di cibo, azzuffandosi e alla fine azzannando qualcosa per sopravvivere. Credo che, quando arriva l’ora di mangiare, dovremmo sempre più spesso ricordarci di questi scenari desolanti che si trovano sempre più vicini a noi e, molto spesso, solo qualche finestra più in là della nostra. AFFERMARE, NON CHIEDERE! Ho assistito alle resistenze di un bambino della nostra scuola dell’infanzia che non voleva sentire ragioni da parte della povera mamma che lo invitava a salire in macchina per tornare a casa mentre lui preferiva rimanere a giocare e continuare a correre lungo il campo sfuggendo così ai suoi richiami e agli inutili tentativi di persuasione. Potrebbe apparire questo uno dei tanti capricci che i bambini sono soliti fare a questa età, soprattutto quando cominciano ad affermare la propria identità e a prendere posizione nell’ambito familiare con una personalità sempre più definita e dai contorni sempre più marcati. La psicologia dell’età evolutiva e la pedagogia applicata a questa fase dello sviluppo del bambino possono costituire certamente un valido supporto alla difficile arte di educare che i genitori si trovano a dover imparare nella loro non facile missione. Sono però sempre più convinto che la regola generale di disciplina per i bambini, almeno sotto i dodici anni d’età, sia: non chiedere, ma affermare. Perciò, quando si portano i bambini al parco e dopo un’ora ci si accorge che è tempo di andare via, non si dovrebbe chiedere alla bimba: “Tesoro, ora è tardi, penso che hai giocato abbastanza ed è ora di andare, va bene?”, ma piuttosto affermare: “Tesoro, dobbiamo andare via tra cinque minuti. È tempo di raccogliere le cose!”. Perché, a questa età della vita, educano maggiormente e sono alla lunga più efficaci, gli ordini e non le richieste. MISSIONE APERTA Oggi, la meditazione del mattino si è concentrata su un passaggio dell’esortazione apostolica di Papa Francesco, Evangelii Gaudium, dove egli afferma: “Noi siamo missionari, noi siamo una missione, io sono una missione”. Ogni cristiano dovrebbe dire così. Dovrei dirlo ogni giorno all’inizio della mia giornata, dovrei metterlo come l’intento principale del mio ministero sacerdotale, dovrebbe essere il termine di paragone per un serio esame di coscienza quotidiano. Queste parole significano che io ho la possibilità di offrire agli altri l’incontro con l’amore di Gesù Cristo, con la sua verità che porta alla gioia. Per Papa Francesco la Chiesa non è un’organizzazione non governativa e tantomeno una struttura di animazione sociale che aiuta a risolvere qualche problema degli emarginati. Non è questo. La Chiesa, composta da ogni singolo fedele, sacerdoti, laici, uomini e donne di ogni età e condizione, è anzitutto colei che porta la presenza di Gesù Cristo. Senza questa prospettiva non esiste missione, senza questa presa di coscienza ogni sforzo, pur lodevole e meritorio, si riduce a mera azione filantropica. Notizie……………………………………………………………… FESTA DEL PATRONO Domenica 29 Settembre la nostra Comunità è in festa per le celebrazioni in onore del suo santo patrono, San Pietro Apostolo. Ricorrendo quest’anno di Domenica, le SS. Messe del mattino sono celebrate secondo il consueto orario festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00. La S. Messa solenne, invece, sarà alle ore 20.00 e sarà presieduta dal rev. don Davide Carraro, originario della nostra Parrocchia, alla presenza dei sacerdoti del Vicariato. Al termine della celebrazione seguirà un momento di festa per tutti presso la tensiostruttura del patronato con l’estrazione dei numeri vincenti della Lotteria di San Pietro. Invitiamo tutti a celebrare con gioia questa lieta ricorrenza riconoscendo nella figura del nostro Patrono, oltre ad uno straordinario e provvidenziale anello di congiunzione con la Chiesa universale e con il successore di Pietro, anche uno stimolante esempio di missionarietà apostolica alla quale la nostra Comunità deve costantemente far riferimento nel suo modo di porsi di fronte a tutti coloro che incontra lungo il suo cammino in questo preciso territorio nel quale è chiamata a donare la sua testimonianza. A TUTTO GREST! Lunedì 30 Giugno inizia la grande avventura del Grest che coinvolgerà centinaia di bambini e ragazzi del nostro paese. La parola “Grest” sta per Gruppo Estivo o anche Grande Estate. È un’esperienza che si svolge in questo primo periodo dell’estate e rappresenta un momento di crescita rivolto ai ragazzi e ai bambini delle elementari e delle medie che, insieme a un bel gruppo di animatori, promuove una proposta significativa di vita e di amicizia nello stile cristiano. È un’occasione da non perdere.. è un modo per mostrare ai ragazzi quanto è bello stare insieme facendo uscire il meglio che c’è in ognuno per donarlo agli altri. Per questo motivo, da alcuni mesi, un nutrito gruppo di animatori si è preparato per organizzare al meglio questa bellissima esperienza. Il nostro Grest avrà la durata di un mese, , si svolgerà ogni giorno, dal Lunedì al Venerdì, presso il patronato della Parrocchia di S. Maria Maddalena (dalle ore 9.30 alle ore 12.00) e presso il patronato della Parrocchia di San Pietro Apostolo (dalle ore 15.45 alle ore 19.00) e terminerà Venerdì 1 Agosto. Ogni giorno i ragazzi verranno coinvolti in diverse attività potendo scegliere il laboratorio che preferiscono tra quelli di danza, di teatro, e quelli manuali. Inoltre verranno loro proposti giochi a squadra, che daranno loro non solo la possibilità di divertirsi, ma quella di manifestare la loro vivacità nel rispetto delle regole e dei compagni di gioco. Ci sarà anche la possibilità di svolgere i compiti scolastici per le vacanze seguiti direttamente dagli animatori. Una volta alla settimana è prevista una giornata da trascorrere in piscina e una bella escursione a carattere culturale. Per ulteriori informazioni e iscrizioni ci si può rivolgere direttamente alla segreteria del Grest o telefonando al numero 3402570286. AD ASSISI CON I GIOVANI Ci sono ancora alcuni posti a disposizione per il campo scuola parrocchiale dei giovani che si svolgerà ad Assisi (PG) dal 18 al 21 Luglio prossimo: invitiamo quanti non avessero ancora fatto, ad assicurarsi questa stupenda opportunità da vivere insieme a tanti amici sulle orme di San Francesco, rivolgendosi alla segreteria parrocchiale per la compilazione del modulo d’iscrizione. Ricordiamo intanto, che, Lunedì 30 Giugno alle ore 20.30, presso la sala San Marco del patronato parrocchiale, si svolgerà l’incontro di presentazione della proposta rivolto ai genitori ai ragazzi che hanno aderito all’iniziativa. PRIMO VENERDÌ Il giorno 4 Luglio ricorre il Primo Venerdì del mese di Luglio dedicato alla devozione al Sacro Cuore di Gesù. Ricordiamo a quanti hanno intrapreso la pia pratica dei primi nove Venerdì del mese in vista della perseveranza finale che, oltre alle SS. Messe delle ore 9.00 e delle ore 18.00, sarà celebrata la S. Messa anche alle ore 15.00 presso l’oratorio della B.V. Maria del Caravaggio in Via Sabbiona alla quale farà seguito la INTENZIONI SS. MESSE recita della Coroncina del Sacro Cuore di Gesù. Recita del Vespro ore 17,45 – Messa ore 18,00 FIGLIO DI DIO Diamo con gioia il nostro fraterno benvenuto nella fede al Lun. + Francesco, Anna, Ciano. piccolo Cristian Bortoluz figlio secondogenito di Daniele e Rossella Malcangi Mar. + Gasparini Rocco, Maria. che riceverà il sacramento del Battesimo. A questa creatura e alla sua famiglia Mer. + Ruffato Mario, Maria, Giuseppe. assicuriamo fin d’ora la nostra preghiera perché, sostenuto dalla certezza Gio. Adorazione Eucaristica dalle 17,00. dell’amore del Padre, progredisca di giorno in giorno sulla via del bene! + Per i parrocchiani. Ven. ore 15.00 + Poletto Antoni, Clelia. BENEDIZIONE DELLE CASE Dopo aver concluso in questi giorni la visita alle ore 18.00 + Gazzetta Giuseppe; Carraro famiglie di Via Lago di Misurina e Via Lago d’Iseo, il Parroco riprenderà il suo Santina; Leoncin Silvio; Corrò Gino, Lina, passaggio sistematico per la benedizione delle case della Parrocchia a partire Luigi. da Lunedì 1 Settembre. Le famiglie interessate saranno quelle di Riviera San Sab. + Gino; Manera Renzo; Canova Antonietta, Pietro e di Via Caleselle di Oriago che, come sempre, saranno avvisate a Silvana, Giovanni; Miotto Emma. tempo debito mediante la lettera del Parroco con tutte le indicazioni in merito. Don Cristiano esprime ancora una volta viva riconoscenza a tutte le famiglie della Parrocchia che hanno voluto riservargli una cordiale accoglienza in occasione della sua visita. In questa prima parte dell’anno sono state visitate le famiglie residenti in Via Fusinato, Via Nievo, Via Boschini, Via Lago di Candia, Via Lago di Levico, Via Lago di Alleghe, Via Lago Maggiore, Via Lago di Bracciano, Via Lago Vittoria, Via Lago di Lecco, Via Lago di Garda, Riviera Bosco Piccolo, Via Sabbiona, Via Torcello, Via Burano, Via Lepanto, Via Rialto, Via Alberoni, Via Pellestrina, Via Lago d’Albano, Via Lago di Varano, Via Lago di Molveno, Via Lago Trasimeno, Via Lago di Braies, Via Lago di S. Croce, Via Lago di Misurina, Via Lago d’Iseo. XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO 6/07/14 Ore 8,00 + Pizzato Giovanni, Carolina, Marcello, Luciano, Alberto; Boldrin Archimede, Zemira, Ennio; fam. Vesco. Ore 9,30 + Gianni, Giovanni; fam. Friso. Ore 11,00 + Cavazzana Danilo, Achille, Gina, Flora; Prendin Attilio, Veglia; fam. Trovò, Tuzzato. Ore 18,00 + Per i parrocchiani. OPERE DI BENE In memoria di Gildo Ravanello, il figlio ha donato alla Parrocchia alcuni dipinti realizzati su tela dallo stesso padre raffiguranti soggetti sacri tra i quali i due Papi San Giovanni XXIII e San Giovanni Paolo II, recentemente canonizzati, che hanno trovato degna collocazione presso la sacrestia della chiesa; un gentile benefattore ha messo a disposizione del Parroco € 100,00 per l’allestimento floreale della chiesa in occasione delle feste della Pentecoste e del Corpus Domini; per onorare la memoria di Maria Rocco ved. Gasparini recentemente scomparsa, la sorella Rita Rocco ha donato alla Parrocchia la somma di € 300,00 perché sia impiegata per un’opera di bene; in occasione della nascita del loro primo figlio, una coppia di sposi ha destinato € 100,00 per le opere parrocchiali. Ringraziamo di cuore i gentili benefattori!
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