Don Antonio Mazzi - Comune di Rimini

RIMINI, CASTEL SISMONDO. MERCOLEDÌ 6 AGOSTO, ORE 21.30. INGRESSO LIBERO
DON ANTONIO MAZZI
“È SEVERAMENTE PROIBITO FARE FIGLI. PICCOLE REGOLE PER GENITORI D’OGGI”
TESTIMONIAL: FRANCESCA FABBRI FELLINI
Mercoledì 6 agosto Don Antonio Mazzi, in dialogo con la giornalista Francesca Fabbri Fellini,
presenta a MobyCult “È severamente proibito fare figli. Piccole regole per genitori d’oggi” (Cairo
editore). Un libro scritto col linguaggio schietto che contraddistingue Don Mazzi, che si nutre della
sua esperienza di fondatore di “Exodus”, realtà “nomade” per l’accoglienza e il recupero di giovani
tossicodipendenti e diseredati. Negli anni, Exodus si è trasformata in Fondazione ONLUS, con una
trentina di “avamposti” in Italia e in tutto il mondo, e l’attività si è molto diversificata.
«La mia esperienza quotidiana di educatore – spiega nell’introduzione Don Antonio Mazzi - mi
porta a incontrare ragazzi, adolescenti e genitori. Ed è proprio attingendo alle parole dette scritte
e ascoltate ogni giorno e dai vissuti raccontati che è nato questo libro».
“È severamente proibito fare figli” è una bussola per orientare e orientarsi in quel passaggio
determinante che è l’adolescenza: «un’età strategica, delicata, importante e poco conosciuta nelle
sue intricate profondità». Punto di partenza, una domanda: «Perché, per noi adulti, l’adolescenza
viene recepita sempre come “fuori posto”? E se l’essere fuori posto fosse la caratteristica di
questo periodo?» La risposta è in un percorso in tre “tappe”: «una prima parte che descrive alcuni
tipi di giovani, una seconda parte che descrive alcuni tipi di genitori e famiglie, una terza parte
conclusiva e operativa».
Tra i figli troviamo “Pierino” penalizzato ogni volta che è “fuori posto”, bastian contrario
perennemente bocciato, “Cicciobello” sempre vestito di tutto punto, “Tonino”, il ragazzo normale
che però va aiutato a trovare la via giusta, con l’aiuto del padre che deve tornare sulla scena
familiare, la categoria inventata dei “tween”, che trasforma le ragazze e i ragazzi tra i nove e dodici
anni nel target di un “mercato colossale”, “Gegia”, che rifiuta il suo “corpo nuovo” e ha bisogno di
liberarsi dalle confusioni e dalle false equivalenze, “Elena” e il problema delle “paghette”,
“Domenico”, o “i savi”, “Monica”, la figlia di un dio minore, “Giorgio”, lo scout in carriera, “Ulisse”,
il figlio di nessuno.… Mentre l’indagine su “Qualche tipo di genitore” esordisce col preambolo “Le
sberle no!”, dato che i tre momenti chiave dell’educazione comportano colloquiare, condividere e
inculcare alcuni principi vitali ed essenziali, applicare le cose apprese per creare abitudini positive
e verificare, aggiustare, tarare gli apprendimenti e atteggiamenti mal compresi.
Segue una carrellata di genitori “quercia”, saggi e protettivi, genitori “ulivo”, belli ma un po’
contorti, genitori “informatici” e rampanti e genitori “cicala”, che dicono tanto e fanno poco… e
Don Mazzi poi passa a “scrutinare” i tipi di famiglia. E qui si arriva al nocciolo del suo pensiero: «La
famiglia tradizionale non è un’invenzione dei preti o dei cattolici. E’ una esigenza vitale,
indispensabile», il telaio portante della civiltà occidentale, laica o cristiana che sia.
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Ma, continua, “C’è famiglia e famiglia”: da quella tradizionale, la “famiglia i cui figli hanno la maglia
della salute”, a quella “i cui figli hanno le scarpe da tennis”, a quella “del figliol prodigo”, dove c’è
un figlio che si è perduto o una madre e un padre divisi. A chiudere il percorso, “Ricette per
genitori?”, capitolo che senza predicozzi o soluzioni buone per tutti – l’educazione non ha ricette,
scrive Don Mazzi - elenca gli otto requisiti necessari per un’adolescenza serena - l’autorevolezza, il
senso del rischio, la non-violenza, la trasparenza, l’essenzialità, la solidarietà e l’altruismo, la
riflessione e la gratuità – per poi fornire una serie di spunti “operativi” utili, dai “compiti a casa”
per genitori alla bibliografia sul tema, chiudendo con un decalogo per i figli e uno per i genitori.
“È severamente proibito NON fare figli”, conclude Don Antonio Mazzi, e per tirarli su in questa
società che definisce “smarrita” possono servire le poche, essenziali regole esposte in queste
pagine.
Don Antonio Mazzi, nato a Verona nel 1939, è sacerdote e pedagogista. Ordinato sacerdote nel 1956, nel
1979 è diventato direttore dell’Istituto Don Calabria di Milano, a ridosso del Parco Lambro dove, due anni
dopo, ha fondato il gruppo Exodus impegnato nel recupero dalla tossicodipendenza. Dal 1996 è presidente
della Fondazione Exodus ONLUS che conta 30 sedi in tutta Italia.
Molti e noti i suoi passaggi in Rai e sulle emittenti private. Oltre ad essere collaboratore di numerosi giornali
e riviste, come Famiglia Cristiana, Corriere della Sera, La Stampa, Il Giorno, Avvenire, e ad aver ottenuto tre
lauree ad honorem in pedagogia, Don Mazzi lavora al progetto Un’idea, struttura sperimentale alternativa
al carcere minorile. È giornalista professionista e autore di numerosi libri, tra cui: Il libro della pace (Piemme
Scuola) e Pinocchio e i suoi fratelli. Come educare i figli del 2000 (Piemme) Parco Lambro (Longanesi), La
risposta è vivere (Piemme), Come rovinare un figlio in 10 mosse (San Paolo-Exodus, 2007), è Stop ai bulli
(Mondadori,2008ì, “Oddio, cosa ho fatto!” (AA.VV. Electa Mondadori 2010); Le beatitudini del marciapiede
(Monti 2011), Il mondo e l’infradito (San Paolo 2011), Come aiutare un figlio dopo averlo rovinato (San
Paolo 2011), Dio, mio amante, (Cittadella 2010), Educatori senza frontiere, diari di esperienze erranti
(Erickson 2013).
(IN CASO DI MALTEMPO, L’INCONTRO SI TERRÀ PRESSO L’ALA DI ISOTTA DEL CASTEL SISMONDO)
Per informazioni: www.cnarimini.it; Facebook: MobyCult
Lorella Barlaam - Ufficio Stampa MobyCult - cell. 3497570237 [email protected]
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