GAZZETTINO – giovedì 29 maggio 2014 (Gli articoli di questa rassegna, dedicata esclusivamente ad argomenti di carattere economico e sindacale, sono scaricati dal sito internet del quotidiano. La Cgil Fvg declina ogni responsabilità per i loro contenuti) Indice articoli REGIONE (pag. 2) Spese pazze, la Procura chiede 22 rinvii a giudizio Emendamento alla Costituzione per attuare presto i decreti del Fvg Bolzonello va all’attacco: «Le Regioni inducano il Governo a uno stop sui negozi aperti nelle feste» UDINE (pag. 4) Imprese, irregolarità in aumento (2 articoli) PORDENONE (pag. 5) Zml, due infortuni in poche ore (2 articoli) Ideal Standard, timori sui salari Friulintagli si allarga REGIONE Spese pazze, la Procura chiede 22 rinvii a giudizio Elisabetta Batic La Procura della Repubblica di Trieste ha chiesto il rinvio a giudizio di 22 tra ex ed attuali consiglieri regionali. La richiesta è stata depositata ieri mattina nella cancelleria del Gip. Diverse le accuse per i 22 indagati, tuttavia il reato più diffuso è quello di peculato ovvero l’appropriazione di denaro o altra cosa mobile altrui da parte del pubblico ufficiale o dell'incaricato di un pubblico servizio che ne dispone. Si chiude così una lunga fase dell’inchiesta partita lo scorso anno sulle spese di rappresentanza e funzionamento che gli otto gruppi politici della passata consiliatura si sono fatti rimborsare tra il 2008 e il 2011. Su indicazione della Corte dei conti, nella sede del Consiglio regionale la Guardia di finanza aveva acquisito scontrini e fatture relative alle spese di rappresentanza del 2011 degli otto partiti per un importo di quasi 885 mila euro. La documentazione era stata inviata anche alla Procura di Trieste, guidata allora da Michele Dalla Costa. A coordinare le indagini, il Pubblico ministero Federico Frezza, titolare dell’inchiesta. Raggiunto telefonicamente, l’attuale Procuratore capo Carlo Mastelloni non ha fornito ulteriori dettagli (si tratta infatti di un atto interno al Palazzo di Giustizia), precisando che al momento non è possibile conoscere i nomi e i cognomi dei 22 indagati che nei prossimi giorni riceveranno, così come le rispettive difese, la notifica con la fissazione dell’udienza preliminare che segnerà l’inizio del processo vero e proprio. Ricostruendo, dunque, il quadro alla luce delle archiviazioni avvenute finora (per 17 tra ex ed attuali consiglieri regionali), non si ha notizia che a tutt’oggi risultino archiviate del tutto le posizioni dell’ex presidente della Regione Renzo Tondo, relativamente a un pernottamento a Venezia (due notti per un totale di circa 500 euro rimborsati con i soldi del Pdl, con lui c'era anche la compagna), e di Roberto Asquini (ex capogruppo del Misto). Nel suo caso il decreto di stralcio delle ipotesi di accusa fu «parziale». Non si ha notizia che risultino archiviate, a tutt’oggi, anche le seguenti posizioni: Edouard Ballaman (ex Misto), Massimo Blasoni (ex Pdl), Maurizio Bucci (ex Pdl), Piero Camber (ex Pdl), Elio De Anna (Forza Italia), Ugo De Mattia (ex Lega Nord), Sandro Della Mea (ex Pd), l’ex capogruppo del Pdl Daniele Galasso, Daniele Gerolin (Pd), Roberto Marin (ex Pdl: nel suo caso molte ipotesi di accusa sono decadute), l’ex capogruppo del Pd Gianfranco Moretton, l’ex capogruppo della Lega Nord Danilo Narduzzi, Antonio Pedicini (ex Pdl), Mara Piccin (Lega Nord), Enore Picco (ex Lega Nord), Federico Razzini (ex Lega Nord), Alessandro Tesini (ex Pd), Piero Tononi (ex Pdl) e Gaetano Valenti (ex Pdl). Numerose le spese «allegre» svelate nel corso delle indagini, dal seggiolino per l’auto ai pneumatici da neve passando per le adozioni a distanza, gli acquisti in profumeria, pelletteria e trattamenti in beauty farm. Ma anche ingressi in stabilimenti balneari, veglioni di San Silvestro, ricambi per moto e scarpe griffate. I primi ad essere interrogati dal Pm Frezza furono gli ex capigruppo del Pd Gianfranco Moretton, della Lega Nord Danilo Narduzzi e del Pdl Daniele Galasso difesi dall’avvocato udinese Luca Ponti. Ora sarà compito del giudice fissare la data dell’udienza preliminare, a quel punto gli indagati assumeranno la qualifica di imputati e potranno chiedere il giudizio dibattimentale o i cosiddetti riti alternativi, ovvero il patteggiamento o il rito abbreviato che nel caso di condanna prevede la riduzione di un terzo della pena che gli viene inflitta. Emendamento alla Costituzione per attuare presto i decreti del Fvg Antonella Lanfrit UDINE - Il presidente della commissione Paritetica Ivano Strizzolo è in pressing sul Governo affinché licenzi in tempi rapidi il decreto legislativo sulla fiscalità di vantaggio cui la commissione ha dato il via libera nella seduta di insediamento ad aprile. Per questo plaude all'idea che il suggerimento dato dal presidente della Corte costituzionale Gaetano Silvestri lunedì scorso in occasione dei 50 anni del Consiglio regionale Fvg sia stato subito colto dai parlamentari: «Si dovrebbe introdurre con norma di rango costituzionale - ha detto il magistrato - l'obbligo del Consiglio dei ministri di prendere in esame, in un tempo ragionevole, le proposte delle Commissioni paritetiche», poiché ora il Governo non ha alcun limite di tempo per dire «sì o no». Detto, fatto, l'input è stato tradotto in emendamento dai senatori delle Regioni speciali intenzionati a presentarlo perché sia inserito nella norma di riforma del Titolo V e del Senato. Il «tempo ragionevole» del presidente Silvestri è stato fissato in 90 giorni. «Se questa scadenza diventerà costituzionale, sarà senz'altro un fatto positivo», ha commentato ieri Strizzolo al termine della riunione della Paritetica, «perché consentirebbe un rapporto più operativo tra la commissione e il Governo». Commenti positivi, ieri tra i componenti la Commissione anche sul ruolo «privilegiato» che Silvestri ha riconosciuto alla Paritetica. «Una funzione incisiva della politica nella prevenzione dei conflitti Regione-Stato - ha sottolineato infatti - potrebbe trovare un terreno di privilegiata efficacia nel lavoro delle Commissioni paritetiche». Così, se la riunione di ieri è servita a fare il punto sulle questioni aperte e a prospettare il lavoro da svolgere «in parallelo e in modo coordinato rispetto ai risultati che vi saranno sul tavolo politicotecnico che la presidente della Regione ha aperto con il Governo per la regolamentazione dei rapporti finanziari», ha proseguito Strizzolo, ha anche focalizzato i temi da trattare nella prossima seduta del 17 giugno: «Norme di attuazione per l'armonizzazione dei bilanci e per l'armonizzazione dei provvedimenti sui controlli della Corte dei Conti, affinché in regione dove opera la Corte di Trieste non si arrivi a controlli doppi». In quell'occasione, inoltre, ci sarà l'audizione dell'assessore regionale alle Infrastrutture, all'edilizia e alla pianificazione territoriale Mariagrazia Santoro, su questioni legate alla Motorizzazione civile. «Il trasferimento della funzione da parte dello Stato avvenne a certe condizioni, ma nel tempo sono cambiate, naturalmente a scapito della Regione», ha sintetizzato il problema Strizzolo. Bolzonello va all’attacco: «Le Regioni inducano il Governo a uno stop sui negozi aperti nelle feste» UDINE - Modificare le norme che regolano gli orari degli esercizi commerciali, superando la logica della liberalizzazione generalizzata delle aperture domenicali e festive e introducendo chiusure obbligatorie in occasione delle ricorrenze nazionali. Parte il pressing del vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello, a livello di Conferenza delle Regioni, con una lettera inviata ai suoi omologhi e al coordinatore della Commissione Attività produttive della Conferenza per chiedere che nella prossima riunione venga posto all’ordine del giorno il tema delle aperture domenicali e festive degli esercizi commerciali. Obiettivo, far adottare una nuova disciplina nazionale in materia. Opportuno, secondo Bolzonello, che le Regioni «assumano un’iniziativa comune e condivisa per promuovere, sollecitare e possibilmente indirizzare l’azione legislativa del Parlamento e del governo nazionale che porti a forme di regolazione del settore». Nella lettera si indicano alcuni strumenti concreti per raggiungere l’obiettivo: una proposta di legge nazionale, di iniziativa regionale, un’intesa in sede di Conferenza unificata per definire un percorso attuativo assieme al ministero e l’elaborazione di un documento tecnico individuando criteri di applicazione omogenei su tutto il territorio nazionale. Il Fvg sostiene la chiusura obbligatoria degli esercizi commerciali in occasione delle festività nazionali e suggerisce di aggiungere ulteriori quattro o più domeniche all’anno (a scelta dell’esercente) previa comunicazione al Comune oppure fissate dal sindaco in maniera unitaria sul territorio. E.B. UDINE Imprese, irregolarità in aumento Camilla De Mori Crisi e difficoltà fanno schizzare verso l’alto il numero di irregolarità riscontrate nelle aziende friulane. Per il 2013, purtroppo, sono cifre da record quelle finite sotto la lente del Comitato per il lavoro e l’emersione del sommerso che si è riunito a Udine nei giorni scorsi. AUMENTO. Secondo il rapporto della Direzione territoriale del lavoro (Dtl) l’anno scorso poco meno di metà (il 47,24%) delle ispezioni è andata a segno, portando a evidenziare delle violazioni. Un aumento palpabile: basti considerare che nel 2011 la percentuale si era assestata sul 28% e nel 2012 (quando le verifiche erano state quasi lo stesso numero del 2013, 1.453 contro le 1.454 dell’anno scorso) si era chiuso con la contestazione di qualche illecito "solo" un terzo dei controlli (33,99%). Ma non basta: sui 731 addetti irregolari scoperti l’anno scorso dalla Direzione, 312 sarebbero da classificare come lavoratori "in nero", come si legge nel report ufficiale della Dtl. Ancor più eclatante il dato che emerge dalle verifiche degli Istituti Inps, Inail ed Enasarco: il rapporto conclusivo illustrato al Cles certifica che oltre i tre quarti (78,48%) delle aziende visitate nel 2013 si è rivelato "non regolare". La netta maggioranza. DTL. Su 1.454 aziende controllate in 1.005 giornate, 687 sono risultate non in regola. 731 posizioni lavorative hanno fatto registrare delle difformità: 11 riguardavano minori e 166 pseudoartigiani. Alla voce "lavoratori in nero" gli ispettori Dtl hanno segnato la cifra di 312 (nel 2012 la maxisanzione per il sommerso era scattata in 218 casi). Nel novero delle violazioni potrebbero rientrare anche addetti inquadrati in modo sbagliato per cui è stata necessaria la trasformazione del rapporto lavorativo. L’imponibile evaso accertato ammonta a quasi 6,6 milioni di euro (6.577.956). ISTITUTI. Cifre da capogiro. Basti guardare i dati dell’Inps, che da solo, in 2.414 giornate lavorative, nel 2013 ha seguito 435 controlli sui 739 di tutti gli Istituti mesi assieme: l’anno scorso i suoi ispettori hanno trovato irregolarità in 321 ditte, vale a dire nel 73,79% dei casi. Un incremento notevole rispetto al 60% evidenziato nel 2011 e al 65,28% che era stato raggiunto nel 2012. I lavoratori trovati non in regola dagli ispettori Inps sono stati 191, fra cui 2 in trattamento di disoccupazione, 4 stranieri, uno studente e un pensionato, 9 pseudoartigiani e altri 174 non registrati a libro paga. I controlli degli Istituti, che hanno riscontrato 821 posizioni lavorative irregolari, hanno permesso di recuperare quasi 3,2 milioni di euro di contributi intenzionalmente evasi. Voucher e centri massaggi sotto la lente degli ispettori UDINE - Nel mirino degli ispettori della Direzione territoriale del lavoro e degli Istituti previdenziali, a quanto pare, soprattutto i centri massaggi e l’utilizzo dei voucher. Ma anche i lavoratori a progetto. Degli obiettivi "sorvegliati speciali" che continueranno a essere sotto la lente anche in futuro, a quanto si è potuto apprendere, con controlli certosini non solo in città, ma anche nel territorio provinciale. I settori in cui emergono più violazioni? A guardare i dati dei report di Inps ed Enasarco, che hanno rilevato, rispettivamente 321 e 55 aziende irregolari, si tratta soprattutto di società commerciali, del credito e le assicurazioni (212 casi rilevati dall’Inps), di imprese artigiane (68 non in regola, secondo il medesimo istituto), diditte industriali piccole (21 secondo i rilievi Inps e 32 da ispezioni Enasarco) e medie (21 con violazioni per l’Enasarco e 16 per l’Inps). PORDENONE Zml, due infortuni in poche ore MANIAGO - Ennesimo infortunio sul lavoro alla Zml di Maniago. Poche ore dopo che un trebntanovenne di Fanna era stato investito da un carico nel reparto di alluminio, S.M., 27 anni di Aviano, è rimasto ferito ad un braccio e alla mano per schiacciamento da un altro carico nel reparto ghisa. L'uomo è stato aiutato dai colleghi e trasferito al Pronto soccorso dell'ospedale di Pordenone. Dopo essere stato medicato, è stato dimesso con una prognosi di guarigione di 40 giorni. «Questo secondo episodio ci preoccupa ulteriormente - ha commentato il segretario provinciale dei metalmeccanici della Uil, Roberto Zaami - in quanto il nostro obiettivo deve essere infortuni zero. È chiaro che serve un’attenzione sempre altissima sul fronte della prevenzione e non possiamo minimamente abdicare ai carichi produttivi». «Proseguiremo lungo la strada della sensibilizzazione degli addetti - ha aggiunto -, ma serve un grande sforzo anche da parte degli imprenditori per salvaguardare i propri operai. Due infortuni in poche ore sono un triste primato che speriamo di superare in fretta». Ieri in azienda c'è stato un vertice sulla sicurezza in cui sono stati analizzati gli aspetti dei due infortuni per verificare il rispetto delle norme e delle procedure. Lorenzo Padovan Tre operai feriti nelle fabbriche PORDENONE - Diversi operai negli ultimi due giorni sono rimasti vittima di infortuni sul lavoro. Alla Rexa, una ditta di San Quirino, un trentanovenne di Pordenone si è ferito mentre utilizzava una sega da banco. È successo martedì pomeriggio. Si è procurato la sub amputazione di un dito indice. Soccorso in ospedale a Pordenone, guarirà in una quarantina di giorni. Ieri, verso le 13.30, alla Ispadue di Sesto al Reghena, un cinquantottenne di Morsano ha rischiato la vita a causa di una manovra sbagliata con il carro ponte. Stava movimentando un nastro di due tonnellate, che lo ha colpito. L’operaio si è procurato un trauma toracico. Infine, alle 14.30, è stato soccorso un operaio della Vetri speciali che si trova in via Gemona a San Vito. È rimasto schiacciato tra un compattatore e un carrello. Sono stati i colleghi a liberarlo. Ha una prognosi di 10 giorni. Ideal Standard, timori sui salari PORDENONE - (d.l.) I lavoratori dell’Ideal Standard sono rientrati solo da alcuni giorni in fabbrica. Ma per oggi le Rsu hanno già convocato un’assemblea: vista la situazione legata a pochissimi volumi produttivi da realizzare ci sarebbero nuovi timori sulla produzione fino al prossimo 15 luglio. Inoltre, a ieri, al sindacato risultava che la società non avesse ancora inoltrato al ministero la richiesta ufficiale di cassa integrazione in deroga. Finché la richiesta non viene inoltrata, infatti, si affaccia il concreto rischio che il mesi di maggio, giugno e metà luglio non siano retribuiti. Inoltre, a gettare nuove preoccupazione tra i dipendenti è proprio la situazione legata al volumi: negli ultimi giorni molti tra i dipendenti hanno dovuto tornare a casa poiché non c’era lavoro. Il rischio stipendi dovrebbe essere allontanato dal recente accordo - era stato raggiunto il 15 maggio nella sede di Unindustria Pordenone - ratificato tra tutte le parti al ministero dello Sviluppo economico che prevede anche l’anticipo, da parte dell’azienda, della cassa in deroga. A patto che entro luglio ci siano i decreti governativi che garantiscano la cassa in deroga fino alla fine dell’anno. I mesi di maggio, giugno e luglio dovrebbero perciò essere "assicurati" dall’anticipo dell’indennità. Ma affinché ci sia l’anticipo dei soldi dovrebbe esserci la richiesta di cassa al ministero. Ed è questo il passaggio mancante che ha fatto nascere i nuovi timori e la necessità di convocare un’assemblea in fabbrica nella giornata di oggi. Una prima "verifica" sul campo dell’accordo che stabilisce il passaggio alla start-up cooperativa alla quale sta lavorando il gruppo Bpi Italia. Ideal Standard su questo fronte dovrebbe garantire la cessione degli immobili, di alcuni impianti, del marchio e di una quota dei volumi. Condizioni che i sindacato e lavoratori si augurano fortemente che l’azianda rispetti fino in fondo. Friulintagli si allarga Romano Zaghet Tra i vari punti approvati dal consiglio comunale nella seduta di lunedì (astenuto il gruppo Cambiare Prata), spicca l'adozione in tempi rapidissimi della Variante 35 al piano regolatore generale, che renderà possibile l'espansione della Friulintagli Industries Spa, favorendo cosi, in un periodo grigio, l'aumento dell'occupazione. Seguendo l'esempio del Comune di Brugnera che l'aveva già fatto l'8 aprile, l'assemblea ha dato il via libera alla Variante redatta dall'architetto Federico Rosso, che permetterà di realizzare un ampliamento del complesso industriale di circa 50.000 metri quadrati coperti, destinati a funzioni di lavorazione, magazzino, stoccaggio e imballaggio merci e assemblaggio elementi finiti. «Abbiamo voluto portare subito in Consiglio la variante per dare modo a questa azienda, che continua ad investire sul nostro territorio - commenta il sindaco Dorino Favot -, di avviare in tempi brevi la propria opera di riorganizzazione. Solo mercoledì 21 maggio gli uffici comunali hanno ricevuto il necessario parere geologico dalla Regione (quello per la viabilità era già stato acquisito): questo - continua Favot - ci ha permesso in tempi record, di sottoporre al consiglio comunale la proposta di variante e di adottarla». L'attuazione dei programmi prospettati dalla ditta del gruppo Inca Properties, meglio conosciuta come Friulintagli, con significativi investimenti economici da parte della proprietà, comporterà un aumento degli occupati del complesso industriale di Prata stimato in circa 250 adetti, una cinquantina dei quali saranno nuovi. L'intervento che coinvolge il territorio comunale di Prata, perseguendo anche obiettivi di sostenibilità e compatibilità ambientale e paesaggistica, prevede la realizzazione di un nuovo parcheggio per i dipendenti con opere di verde per mitigazione e l'arredo di un'area di circa 21.900 metri quadrati. Prevista pure la rivisitazione della viabilità lungo l'Opitergina, in località Le Monde, mediante la realizzazione di una rotatoria e, in corrispondenza dell'ingresso della Friulintagli spa, una corsia di accumulo per la svolta dei mezzi pesanti.
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