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ROMA -­‐ PALAZZO DEGLI UFFICI Realizzazione di matrici in silicone e del rela>vo sostegno di cinque teste in bronzo raffiguran> B. Mussolini e ViHorio Emanuele III, di proprietà di EUR S.p.A., Roma. RELAZIONE TECNICA PER OTTENIMENTO DI NULLA OSTA PREMESSA La presente relazione tecnica indica le lavorazioni necessarie ad oHenere un nega>vo, di seguito indicato anche come matrice, da un posi>vo. In questo caso il posi>vo è rappresentato da cinque teste in bronzo di altezza pari ad un metro circa, tre ritraQ di Benito Mussolini e due di ViHorio Emanuele III. CENNI STORICI Concepite per l’apparato decora>vo degli edifici dell’E42, solo due di queste, opera del M. Domenico Rambelli furono sicuramente esposte presso il Salone per il Pubblico del Palazzo degli Uffici. Di questa collocazione rimane tes>monianza fotografica e un disegno dell’Ufficio Tecnico approvato. Delle altre quaHro teste, due sono dello scultore Giovanni Prini e due di autore ignoto. NOTE SULLA TECNICA ESECUTIVA Le cinque teste in bronzo furono realizzate con il metodo classico della statuaria in metallo, la fusione a cera persa con procedimento indireHo, e recano tuQ i segni delle lavorazioni sul bozzeHo e sull’opera finita. Gli ar>s> si dis>nsero tra loro per la composizione della lega, per la finitura che vollero dare alle superfici, per il colore delle pa>ne. Le teste sono mirabilmente realizzate, con tecnica e metallo pregiato. Nonostante la squisita faHura, i ritraQ del Duce e del Re espos>, evocando fedelmente gli originali, vennero rimossi dalla sede. Il ritraHo del Re eseguito dal Rambelli è mancante; il ritraHo del Duce venne faHo cadere dal sostegno, roHo in due par> e deformato, colpito con oggeQ appun>>. INTERVENTI PRECEDENTI E STATO DI CONSERVAZIONE ATTUALE In seguito al restauro avvenuto nel 2003, di cui si allega la documentazione allora presentata alla commiHenza (ALL. 1), le Teste sono state conservate nei locali dell’Archivio della EUR SpA, sollevate rispeHo al piano di calpes>o dalle stesse pedane su cui furono consegnate. L’intervento precedente previde la pulitura, l’integrazione delle lacune del bronzo con resina epossidica pigmentata, l’integrazione croma>ca delle abrasioni e lacune della pa>na, l’applicazione di proteQvo finale. Le ricostruzioni furono richieste dalla commiHenza anche per la Testa del Rambelli, le cui due porzioni accostate e traHenute con >ran> furono sigillate con integrazioni di resina epossidica pigmentata. Al di soHo degli inevitabili deposi> incoeren> di polvere e par>colato atmosferico, tuHe le superfici originali e le integrazioni del 2003 appaiono in buono stato di conservazione. La pa>na è integra e non presenta abrasioni o graffi. Ad una prima ispezione visiva, non si riscontrano fenomeni di alterazione o corrosione. Il proteQvo finale applicato nel 2003, di cui si può leggere in allegato, ha esplicato la sua funzione barriera nei confron> del microclima ambientale. Due delle Teste sono state recentemente trasportate nel Salone delle Conferenze, al primo piano del Palazzo. 2 FINALITA’ DI INTERVENTO 2014: LA RETROSPETTIVA DI ROSSELLA BISCOTTI Nel 2015 le teste saranno nuovamente oggeHo di studio ed interesse aHraverso la proposizione ar>s>ca del loro nega>vo. La personale dell’ar>sta Rossella BiscoQ, organizzata dal MUSEION, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Bolzano, rappresenta un’occasione per rileggere i lavori che caraHerizzano la sua produzione, che comprende anche il progeHo 2009 LE TESTE IN OGGETTO. L’ar>sta non si sofferma più sull’esposizione degli originali, ma intende proporre la realizzazione di calchi. La proposta è di creare, nel rispeHo e tutela del bene, i nega>vi dei bus>, e renderli fruibili in mostra. L’ar>sta non è interessata alla fedele riproduzione delle sculture in bronzo quanto alla possibile e aHuale aQvazione di significato e prospeQva cri>ca (ALL.2). MODALITA’ DI INTERVENTO 2014 Ogni Testa sarà oggeHo di calco. Il guscio sarà realizzato in due o tre valve, oHenute con gomme siliconiche di ul>ma generazione: una matrice flessibile, capace di sformarsi anche da piccoli ma profondi soHosquadri. Questo ritraHo rovesciato, di leggero spessore, sarà sostenuto da un guscio rigido in vetroresina che lo manterrà in posizione. La difficoltà del lavoro consiste nel porre l’aHenzione sulla matrice stessa, che diventa opera d’arte. Essa dovrà mantenere le caraHeris>che este>che richieste dall’ar>sta, dovrà sostenersi e mostrarsi. E’ necessario oHenere due o tre valve perfeHamente adiacen>, il silicone dovrà essere integro, il sostegno in vetroresina gradevole alla vista; sopraHuHo è giusto porre l’accento sulla conservazione dell’originale, che potrebbe essere compromessa da errori di lavorazione. A questo scopo, oHenuto il parere favorevole della Soprintendenza Speciale per i Beni Storico Ar>s>ci e Etnoantropologici e per il Polo Museale della CiHà di Roma, si soHomeHe il progeHo esecu>vo all’approvazione del funzionario competente dell’Is>tuto Superiore per la Conservazione ed il Restauro di Roma per un parere tecnico e per l’oHenimento del defini>vo Nulla Osta ai lavori. 3 REALIZZAZIONE DI MATRICI E LORO SOSTEGNO DI CINQUE TESTE IN BRONZO RAFFIGURANTI B. MUSSOLINI E VITTORIO EMANUELE III DESCRIZIONE DELLE OPERAZIONI Ogni passaggio sarà preceduto da test sul comportamento dei materiali di intervento, sulla loro interazione con l’originale, sulla metodologia di applicazione e rimozione. 1.  Posizionamento del manufa:o su supporto o stru:ura di sostegno, al fine di rendere agevoli le lavorazioni ed evitare eventuali colature: grazie al restauro precedente, l’esecutrice dell’intervento è consapevole della difficoltà di movimentazione degli originali. Durante la fase 2003 furono approntate delle pedane mobili grazie al montaggio di rotelle con freno. Inclinando la pedana mobile così rialzata, era possibile farvi scivolare le opere dalla pedana fissa e muoverle agevolmente. Si intende ripetere il procedimento, questa volta interponendo tra la Testa e le doghe di legno un piano con>nuo e possibilmente an>aderente, per oHenere una superficie di lavoro oQmale ed evitare colature e adesione del silicone. 2. 
Rimozione di deposiE superficiali incoerenE a secco: l’operazione sarà eseguita con l’ausilio di aspiratore a bassa potenza con beccuccio ridoHo e pennellesse morbide, avendo cura di controllare lo stato di conservazione della pa>natura dell’ar>sta e quella dell’intervento 2003. 3. 
Applicazione di più straE proteIvi ed isolanE di varia composizione, per prevenire gli effeI provocabili da stress chimici e meccanici: è necessario isolare le superfici in bronzo dal materiale siliconico e dall’adesione di questo sulle delicate pa>ne originali. Il primo strato di protezione sarà composto da resina acrilica in soluzione, applicata in due mani ed in percentuale crescente1. La resina acrilica, a contaHo con le superfici originali, forma un film proteQvo reversibile. Questo andrà isolato dall’azione dei solven> organici cos>tu>vi delle gomme siliconiche con un terzo strato composto da etere di cellulosa idrosolubile2, applicato a pennello oppure a spruzzo, (possibilità da verificarsi con test preliminare su campione). 4 REALIZZAZIONE DI MATRICI E LORO SOSTEGNO DI CINQUE TESTE IN BRONZO RAFFIGURANTI B. MUSSOLINI E VITTORIO EMANUELE III DESCRIZIONE DELLE OPERAZIONI 4.  Proge:azione e realizzazione di divisorio tra le valve: ogni Testa è differente per forma e profondità del modellato. L’ar>sta intende oHenere una divisione destra-­‐sinistra delle Teste con elmo e una divisione fronte-­‐nuca delle Teste nude. Per oHemperare alle indicazioni dell’ar>sta e contemporaneamente oHenere una facile rimozione delle resine siliconiche dall’originale, è necessario studiare la linea lungo la quale si congiungeranno le valve. Questo profilo dovrà mantenere spessore quanto più possibilmente costante. L’adiacenza tra le valve sarà facilitata dall’applicazione di elemen> sporgen> (posi>vi) con riscontro in sede (nega>vi); la forma di ques> agganci andrà accuratamente valutata in sede. Ne sono previs> circa 24 per la divisione fronte-­‐retro e circa 16 per la divisione destra-­‐sinistra. 5. 
6. 
Esecuzione di matrice in silicone pennellabile: lungo la linea di giunzione progeHata (flangia), sarà applicata della plas>lina che funzionerà da guida per la prima applicazione di resine siliconiche liquide3 con l’aggiunta di agente >xotropico4, che è quella che più fedelmente riproduce il modellato dell’originale. Le gomme siliconiche vengono applicate sulla superficie del bronzo e lungo la flangia, previo test per valutare la necessità di applicazione di distaccante5, applicato a spruzzo. Si deve aver cura di rendere lo strato siliconico uniforme per spessore e colorazione, cominciando per pra>cità dai soHosquadri più profondi e proseguendo verso le porzioni lisce. Sono previste più mani di applicazione per raggiungere uno spessore di circa 0,8-­‐1 cm. Esecuzione di rinforzo per la matrice, in silicone plasmabile: laddove sia necessario aumentare lo spessore del guscio in silicone per aumentarne la resistenza o aHu>re i soHosquadri sarà applicata resina siliconica plasmabile6, sempre tenendo conto della facilità di rimozione del guscio siliconico dall’originale. Su tuHa la superficie verranno applica> elemen> sporgen> di forma tronco-­‐conica, realizza> a parte in silicone plasmabile, per agganciare il guscio in silicone al sostegno in vetroresina. 5 REALIZZAZIONE DI MATRICI E LORO SOSTEGNO DI CINQUE TESTE IN BRONZO RAFFIGURANTI B. MUSSOLINI E VITTORIO EMANUELE III 7.  Esecuzione di sostegno per la matrice, in fibre di vetroresina e adesivo poliestere: i nega>vi resina siliconica devono essere tenu> in forma con un sostegno rigido. Questo verrà realizzato con strisce di tessuto di vetro di circa 20x10 cm di lato, di varia grammatura (225-­‐450g/m2) e resina poliestere7. Le strisce sono applicate senza piegature o grinze, la fibra con la trama più lasca a contaHo, laminando progressivamente con tessuto più fiHo. 8.  Rimozione degli straE proteIvi: una volta eseguite e sgusciate le valve del nega>vo, gli stra> di proteQvo dovranno essere rimossi. L’etere di cellulosa, idrosolubile, può essere eliminato con acqua fredda con aggiunta di tensioaQvo8 applicata con Kleenex fino al rigonfiamento con successivo risciacquo. Per rimuovere lo strato di resina acrilica sarà invece necessario applicare fogli di carta giapponese e/o Kleenex con solvente puro vola>le (Acetone). 9. 
Revisione finale dello stato di conservazione delle opere originali: Durante l’intervento 2003 furono eseguite ricostruzioni in resina epossidica pigmentata e ritoccata in superficie per accordarne il colore. L’intero processo delle lavorazioni 2014 non deve riportare danni a carico delle superfici originali, ma deve essere prevista la revisione della pa>na, delle reintegrazioni e delle coloriture per>nen>. 10.  Applicazione di strato proteIvo finale: verificate le buone condizioni del proteQvo applicato nel 2003, si ripeterà l’operazione con cera microcristallina8 distribuita con cuffia di panno su micromotore. 11.  Raccolta di documentazione fotografica: le operazioni verranno documentate fotograficamente su supporto digitale. Saranno fornite insieme ad una relazione tecnica d’intervento. NOTE 1-­‐ Paraloid B72 (e>lmetacrilato-­‐me>lacrilato) disciolto in Acetone (solvente puro), 2 applicazioni successive in proporzione del 5% ed del 10% 2-­‐ Tylose MH 300 P (me>l-­‐idrossi-­‐e>l-­‐cellulosa) oppure Culminal MC (me>l-­‐cellulosa; concentrazione da definirsi in situ dopo test 3-­‐ Feingosil 118-­‐ RTV2 oppure Feingosil 128-­‐ RTV resina siliconica bicomponente colabile + Catalyst PES 4-­‐ TIXOTROP F (hHp://www.feinchimica.it/gomme-­‐siliconiche/addi>vi-­‐e-­‐ausiliari/) 5-­‐ DISTACCANTE M (hHp://www.feinchimica.it/gomme-­‐siliconiche/addi>vi-­‐e-­‐ausiliari/) 6-­‐ Feingosil P+ catalys P new resina siliconica bicomponente plasmabile+ catalizzatore 7-­‐ Synteven 358 resina poliestere 8-­‐ Tween 20 tensioaQvo 9-­‐ Soter cera 501 Oc-­‐Os microcristallina opaca SCHEDE TECNICHE+REFERENCE IN ALL. 3 6 Ogni opera sviluppa una superficie media s>mata intorno a 3,14 mq. Le operazioni sono da eseguirsi in situ previa autorizzazione della EUR Spa. Per l’inizio dei lavori e l’alles>mento della sala si rimanda al verbale della riunione tecnica del 22/10/2014 presso la sede della EUR Spa. Date le problema>che ineren> la tutela e la conservazione dei beni storico-­‐ar>s>ci in oggeHo e le caraHeris>che delle operazioni, i lavori saranno soggeQ al controllo dell’ organo di tutela preposto, che dovrà vigilare sulla loro esecuzione e che potrà disporre della loro sospensione. Roma, 26-­‐10-­‐2014 DoH.ssa Francesca Mariani per Consorzio Aureo 7