Rassegna Stampa 24 luglio 2014 - Associazione degli Industriali

giovedì 24 luglio 2014
INDICE RASSEGNA STAMPA
giovedì 24 luglio 2014
Economia e imprese locali
Nazione Lucca
24/07/2014
p. 10
Toscocarta ce la fa: ok al concordato
Saverio
Bargagna
1
Tirreno Lucca
24/07/2014
p. VII
La Toscocarta è salva crescono le speranze peri 29 dipendenti
Nazione Viareggio
24/07/2014
p. 11
La Toscocarta si salverà. Via libera alla proposta di
concordato
Nazione Lucca
24/07/2014
p. 8
Gesam premia Pacini Fazzi sul palco del «Summer»
Tirreno Lucca
24/07/2014
p. V
Gesam Gas e Luce premia Maria Pacini Fazzi
Nazione Massa
Carrara
24/07/2014
p. 110
Marmo. «Servono nuove regole per salvare le montagne»
Nazione Massa
Carrara
24/07/2014
p. 11
«Basta con gli slogan, no agli stravolgimenti»
Tirreno Massa
Carrara
24/07/2014
p. 1-VI «Cave sì, ma sconti a nessuno»
Tirreno Massa
Carrara
24/07/2014
p. VI
Un corpo minerario per i controlli
12
Tirreno Massa
Carrara
24/07/2014
p. VI
«Le nostre cave sono paesaggio: non lo deturpano»
13
2
Saverio
Bargagna
3
4
5
Cristina Lorenzi
6
9
Cinzia Carpita
10
Edilizia & Territorio
Nazione Lucca
24/07/2014
p. 3
Incubo pioggia, paura senza fine E adesso è corsa contro il
tempo
Laura Sartini
14
Tirreno Lucca
24/07/2014
p. I
Non convince la cassa d'espansione
Barbara Antoni
16
Tirreno Lucca
24/07/2014
p. II
Al lavoro per ripristinare le strade interrotte di Forci e
Castagnori
18
Tirreno Lucca
24/07/2014
p. II
Ai residenti la cura dei canali
19
Tirreno Lucca
24/07/2014
p. III
Lavori nelle aree alluvionate per ora generiche risposte
20
Tirreno Lucca
24/07/2014
p. III
Timori per la pioggia data in arrivo
22
Tirreno Lucca
24/07/2014
p. IV
Si alla permuta per il pastificio Mennucci
Tirreno Lucca
24/07/2014
p. IV
Il Comune vende alcuni immobili per fare cassa
Federico Favali
24
Tirreno Lucca
24/07/2014
p. V
Servono 24 milioni per il nuovo polo dell'Asl
Fabrizio Tonelli
25
Tirreno Lucca
24/07/2014
p. VIII
Porcari. Leccio, chiesta la modifica del progetto
Tirreno Viareggio
24/07/2014
p. III
Viareggio. L'urbanistica di Betti: volumi zero e riuso nel
nuovo regolamento
Tirreno Viareggio
24/07/2014
p. III
Porto, come cambia il Piano regolatore
Nazione Viareggio
24/07/2014
p. 11
Camaiore. La bella collina ferita e martoriata Danni per un
milione e mezzo di euro
Tirreno Viareggio
24/07/2014
p. VII
Danni stimati per 1 milione e 150mila euro per le frane
Indice Rassegna Stampa
23
27
Donatella
Francesconi
28
29
Isabella Piaceri
30
31
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LA «TOSCOCARTA» si salverà. E' stato, infatti, approvato dal
Tribunale di Lucca - composto
dai magistrati Giulio Giuntoli,
Giacomo Lucente e Carmine Capozzi - la proposta di concordato depositata nella primavera
dell'anno scorso. Proposta approvata lo scorso 11luglio e depositata in cancelleria lunedì scorso.
La cartiera, che si trova nella zona industriale di Coselli, offre attualmente lavoro a 29 dipendenti
(nella foto un sit-in di protesta) e
si occupa della trasformazione e
commercio (importazione ed
esportazione) di imballaggi. Si
tratta di una ditta storica per la
nostra zona che vanta quasi 35anni di attività.
LA CRISI che ha investito la
«Toscocarta» sarà superata attraverso un piano di rientro ben preciso. Un piano riassumibile in
tre mosse. Intanto la società «Toscofibra» - che ha sede a Crespina, nel pisano - ha preso in affitto l'azienda per 450mila euro con
l'impegno a versare successivamente altri 800mila euro per la
Economia e imprese locali
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cessione dell'impresa e del magazzino. La «Toscanafibra» si sta
dimostrando azienda molto seria: ha già onorato i pagamenti
dovuti e ha anche effettuato acquisti relativi al magazzino per oltre 332mila euro. Inoltre, il piano
di rientro prevede la vendita di
un appartamento di proprietà della «Toscocarta» a Lido di Camaiore (si prevede un «incasso» di
880mila euro). Infine Alessandro
Giussani, amministratore delegato della cartiera, si ê impegnato a
versare ulteriori 700mila euro
per coprire definitivamente la falla.
LA PROPOSTA prevede, quindi, il soddisfacimento dei creditori in tre anni. Il debito complessivo di quasi quattro milioni di euro (per la precisione 3.913.556 euro) sarà così smaltito: saranno pagate integralmente le spese di giustizia, l'Iva, l'Irpef e i creditori
privilegiati. Mentre il pagamento dei crediti delle banche sarà
onorato nella misura percentuale
del 8,5% e gli altri crediti chirografari saranno saldati al 7,5%.
Saverio Bargagna
Pagina 1
La Toscoca rta è salva
crescono le speranze
per i 29 dipendenti
Concordato preventivo omologato dai giudici del tribunale
Affitto d'azienda e poi acquisto della Toscofibra di Crespina
sulla base della recente sentenza della Cassazione per cui la
parte Iva sul debito complessivo su Conai è da considerarsi
come credito privilegiato mentre l'imponibile è da considerarsi chirografario.
La copertura del debito con
1 CASELLI
C'è speranza per il futuro della
Toscocarta, azienda con sede
a Coselli che dal 1980 rappresenta un marchio storico nel
settore del converting (trasformazione e commercio di imballaggi). Proprio lunedì il tribunale fallimentare (presidente Giuntoli, giudici Lucente e
Capozzi) ha omologato il concordato nominando liquidatore Marco Cattani con la rappresentanza del comitato dei
creditori formata dalla Banca
del Monte, dalla ditta Galli e
Flori srl e dal ragionier Lido
Lucchesi. Il nuovo concordato
preventivo prevede il contratto d'affitto triennale alla Toscofibra srl di Cenaia nel comune di Crespina (Pisa) con
l'impegno all'acquisto al termine dell'affittanza e l'acquisto stimato delle merci in magazzino. Attraverso l'affitto
d'azienda già posto in essere e
in grado di funzionare cresco-
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La Toscocarta srl a Cosel I i
no le speranze per i 29 dipendenti dell'azienda della Piana.
Piano modificato. Rispetto al
preliminare concordato preventivo nella seconda stesura
ci sono state novità. Prima di
tutto il pagamento integrale
dell'Irpef e in secondo luogo la
classificazione del Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi)
creditori si compone di
800mila euro per la cessione di
azienda e magazzino dalla Toscofibra, un contratto triennale di affitto d'azienda sempre
alla società pisana, la cessione
di un immobile situtato a lido
di Camaiore e stimato in
880mila euro appartenente
all'amministratore dell'azienda di imballaggi di Coselli, un
ulteriore apporto di 700mila
euro dell'amministratore unico della Toscocarta, Alessandro Giussani e infine il residuo
credito verso i clienti di 198mila giuro.
tori privilegiati (2 milioni e
705mila euro) e il 9,50% ai chirografari su una cifra stimata
in 1,8 milioni di euro.
Il concordato prevede il pagamento integrale di tutte le
spese, dell'Iva, dell'Irpef e dei
creditori privilegiati. Al rnornento la Toscofibra srl ha
sempre ottemperato ai suoi
obblighi pagando le rate d'affitto d'azienda e acquistando
merce per 332mila euro. Segno per i giudici fallimentari
della serietà della proposta
che nel luglio 2017 sfocerà con
l'acquisto della Toscocarta da
parte della società con sede a
Cenaia.
©RIPROD 'JZIONE RISERVATA
La ripartizione. Il debito complessivo di quasi 4 milione al 5
luglio 2013 prevede la seguente ripartizione: il 100% ai credi-
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Un presidio di lavoratori davanti all'azienda di Coselli
Economia e imprese locali
Pagina 2
IL PIANO DI RIENTRO PREVEDE ANCHE LA VENDITA DI UN APPARTAMENTO A LIDO DI CAMAIORE
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LA «TOSCOCARTA» si salverà. E' stato, infatti, approvato dal Tribunale di
Lucca - composto dai magistrati Giulio Giuntoli, Giacomo Lucente e Carmine Capozzi - la proposta di concordato
depositata nella primavera dell'anno
scorso. Proposta approvata lo scorso 11
luglio e depositata in cancelleria lunedì
scorso. La cartiera, che si trova a Lucca
offre lavoro a 29 dipendenti. La crisi
che ha investito la «Toscocarta» sarà su-
Economia e imprese locali
perata attraverso un piano di rientro
ben preciso. Un piano riassumibile in
tre mosse. Intanto la società «Toscofibra» - che ha sede a Crespina, nel pisano - ha preso in affitto l'azienda per
450mila giuro con l'impegno a versare
successivamente altri 800mila giuro per
la cessione dell'impresa e del magazzino. La «Toscanafibra» si sta dimostrando azienda molto seria : ha già onorato i
pagamenti dovuti e ha anche effettuato
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s di concorciato
acquisti relativi al magazzino per oltre
332mila giuro . Inoltre, il piano di rientro
prevede la vendita di un appartamento
di proprietà della «Toscocarta» a Lido
di Camaiore (si prevede un «incasso» di
880mila giuro). Infine Alessandro Giussani di Lido di Camaiore, amministratore delegato della cartiera, si è impegnato
a versare ulteriori 700mila euro per coprire definitivamente la falla. La proposta prevede, quindi, il soddisfacimento
dei creditori in tre anni . Il debito complessivo di quasi quattro milioni di curo
(per la precisione 3.913.556 euro) sarà
così smaltito : saranno pagate integralmente le spese di giustizia, l'Iva, l'Irpef
e i creditori privilegiati. Mentre il pagamento dei crediti delle banche sarà onorato nella misura percentuale del 8,5% e
gli altri crediti chirografari saranno saldati al 7,5%.
Saverio Bargagna
Pagina 3
Gesam premia
Pacini Fazzi
sul palco del
«Summer»
ANCHE Gesam Gas e
Luce avrà stasera uno
spazio sul palco del
Summer Festival, durante
la serata gratuita. Il suo
presidente, Giovanni
lacopetti, premierà infatti
Maria Pacini Fazzi, titolare
della omonima casa
editrice, «per l'impegno
profuso per la
valorizzazione del
patrimonio culturale e
artistico cittadino
attraverso opere centrate
sulla storia e sull'arte
lucchese e per aver scelto
Lucca come sede della sua
attività». Gesam Gas e
Luce, main sponsor della
manifestazione e in
particolare della serata
gratuita, vuole, con questo
premio, confermare ancora
di più lo stretto
collegamento fra il proprio
impegno nel campo
dell'energia e il territorio
lucchese di appartenenza e
sede delle varie attività.
RICONOSCIMENTO
Maria Pacini Fazzi
Economia e imprese locali
Pagina 4
STASERA
Gesam Gas e Luce
premia
Maria Pacini Fazzi
1 LUCCA
Anche Gesam Gas e Luce avrà
uno spazio sul palco del Lucca Summer Festival, durante
la serata incentrata sul concerto di Enzo Avitabile stasera. Infatti, oltre alla partecipazione del team di Andare oltre
si può, il presidente di Gesam
Gas e Luce Giovanni lacopetti
premierà Maria Pacini Fazzi,
titolare della omonima casa
editrice e personaggio lucchese che si è distinto per la crescita e la valorizzazione del
territorio.
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Economia e imprese locali
Pagina 5
Al convegno della Cgil, duro
monito del governatore Rossi
agli industriali del marmo.
«M ontagne da tutelare»
LORENZI
Alle pagine 10-11
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Economia e imprese locali
Pagina 6
TRE LEGGI PER UN SOLO SETTORE : LA REGIONE
AL LAVORO SU PIANO PAESAGGISTICO E LEGGE 78
E IL COMUNE SULLA REVISIONE DEGLI AGRI
«Le montagne non si possono
R monito agli i
.
regole
»
striali di Rossi, ospite del dibattito organizzato dalla Cgil. «Se non mettiamo noi i paletti, li metteranno altri»
di CRISTINA LORENZI
- CARRARA -
«LE MONTAGNE sopra i 1200
metri non si possono scapuzzare.
I crinali a quell'altezza non si possono toccare. Altrimenti passerete sul mio corpo. Le cave sono parte del paesaggio apuano». Non ha
mezzi termini Enrico Rossi, il governatore della Toscana intervenuto alla festa della Cgil nella mattinata dedicata al Piano paesaggistico toscano.
UN INCONTRO, introdotto da
Daniele Quiriconi e coordinato
da Paolo Gozzani (Cgil), animato
e seguito da un folto pubblico convenuto a Ca' Michele per l'intera
mattinata proprio per capire come si possa coniugare l'ambiente
con il lavoro, l'articolo 1 con l'articolo 9 della Costituzione, come si
possa sintetizzare il confronto oltre le urla che hanno caratterizzato le varie posizioni degli addetti
ai lavori in questi mesi di iter del
progetto. E gli addetti a i lavori ieri mattina a Ca' Michele c'erano
proprio tutti: dagli aministratori
dei vari Comuni (Andrea Vannucci per Carrara, Uilliam Berti per
Massa, Ettore Neri per Seravezza), ai portavoce delle imprese di
Carrara, Giuseppe Baccioli, e di
Lucca, Claudio Romiti, ai sindacalisti Alessio Gramolati, Franco
Chiriaco, Paolo Gozzani, Roberto
Venturini, al professore di Storia
dell'arte dell'Università di Napoli, Tommaso Montanari, ad Anselmo Ricci, della Coop Gioia.
Ambientalisti, imprenditori, ecologisti e operatori hanno affollato
la platea e ascoltato le fasi del piano paesaggistico, adottato e in fase di osservazioni, della legge 78
che la giunta toscana sta per varare e del regolamento degli agrim
Economia e imprese locali
PRESI DEN TE Enrico Rossi alla
festa della Cgil
marmiferi allo studio del nostro
Comune. Così Rossi ha ricordato
come sia necessario conciliare ambiente e lavoro, prima che sia troppo tardi. «Altrimenti le cave faranno la fine del polo chimico o del
polo siderurgico -ha ribadito in
un intenso intervento che all'ideologia ha alternato la concretezza
-. L'acciaio di Taranto, ma anche la chimica di Massa Carrara a
«La cave fanno parte
deL paesagg io e seg uiranno
le Legg i deL piano»
causa di mancanza di regole, e dopo anni di industria selvaggia si
sono resi incompatibili con un sistema sostenibile. Le nuove tecnologie hanno cambiato l'impatto
delle cave sul paesaggio: sta anoi
porre paletti e regole, altrimenti
altri lo faranno al nostro posto.
L'incapacità di governo si paga.
E' proprio la lavorazione selvaggia che alimenta il sentimento diffuso di contestazione nei confronti degli industriali. Il turismo da
solo non basta, ma se vogliamo
mantenere le cave dobbiamo dare
nuove regole: è un dovere morale».
Soddisfatto per una revisione che
ha preso il via e che nessuno adesso può più fermare, avviata sul binario del progresso e della modernità, Rossi ha poi parlato della lavorazione in loco, un altro spinoso capitolo del lavoro al monte,
che ha visto la nostra città abdicare in pochi anni al ruolo di capitale mondiale del marmo, superata
da altre location dalle procedure
più snelle.
apuano è appe«SE IL
tibile nel mondo lo deve essere anche la lavorazione» ha spiegato un
Rossi in piena forma che ha messo a tacere industriali e ambientalisti del no, dichiarando la disponibilità a discutere con tutti, ma
rivendicado il diritto e il dovere
di fare scelte indipendenti: «Motivo per cui sono pagato. E anche
bene».
«Stiamo studiando - ha aggiunto un sistema per privilegiare gli
imprenditori che garantiscano la
lavorazione in zona, per arrivare a
trattare il 50 per cento del marmo
estratto. Intendiamo valorizzare
le risorse, si tratta di interessi seri
che vanno colpiti. E' il momento
- ha agginto strizzando l'occhio
agli ospiti della Cgil - che le ricchezze e le risorse vadano ridistribuite a favore della comunità». Insomma un intervento che si è
chiuso con il ricordo che «la Regione c'è e intende appoggiare il
diritto al lavoro e la tutela del patrimonio. L'abbrivio è stato preso, e nessuno intende arrestare
quel processo». Infine una stoccata all avoro in cava, dove Rossi ha
garantito un maggior controllo
della Regione nell'intenzione di
«non fare sconti a nessuno».
Pagina 7
« D i fendendo i l lavoro I tutelano i c i press i»
Gramolat i: « Con i ugare occupaz i onee amb i ente »
- CARRARA -
«COME si fa a controllare il lavoro
in loco se poi si vendono le cave
agli arabi?» Il connubio fra passaggi di concessione e valorizzazione
della filiera è stato sottolineato da
Franco Chiriaco, Cgil di Lucca, il
quale ha ribadito le competenze, le
tecnologie e le conoscenze del nostro comprensorio e ricordato lo
scopo entro il 2020 di trattare qui almeno metà del marmo estratto. Roberto Venturini della Fillea ha invece puntato l'indice su sicurezza, occupazione e legalità, ricordando
che nessuno è proprietario delle cave, ma che sono un bene com une.
Infine il segretario toscano di Cgil,
Alessio Gramolati, il quale, rivolto
agli ambientalisti, ha ricordato che
«senza tutelare le aziende, non si difendono nemmeno i cipressi. Il nostro territorio è qualificato per l'attività dell'uomo. Senza l'antropizza-
zione viene squalificato. Ambiente
e lavoro devono andare di pari passo. Non servono gli atti di forza, ma
questa è una grande occasione di
crescita. La questione dell'ambiente non è più un tema, ma il tema. I
settori che vanno meglio sono quelli che hanno risolto questo problema». Da qui l'esempio caro anche
a Rossi delle concerie di Santa Croce che sono cresciute dopo che
hanno risolto il dilemma dell'inquinamento. «I nostri boschi sono lavorati e coltivati da mille anni. La
Toscana ha valore aggiunto anche
per questo. Il nostro paesaggio è valore aggiunto. E le cave sono un
punto di riferimento del paesaggio». Gramolati si è dichiarato disponibile a discutere sulle concessioni ventennali, sulla possibilità
di allungare i pe rmessi di escavazien se questo serve a occupazione
e investimenti.
LA PLATEA Un folto pubblico di imprenditori, politici e e
ambientalisti ha seguito il dibattito a C.' Michele
AMMINISTRATORI , SINDACALISTI E ADDETTI
Al LAVORI AL DIBATTITO SUL PIA
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DA CGIL
Economia e imprese locali
Pagina 8
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BACCIOLI
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- CARRARA -
ASSINDUSTRIA
G iuseppe Baccioli
LUCCA Per Assindustria
Claudio Romiti
Economia e imprese locali
«BASTA slogan e massimi
sistemi . Piuttosto ricordiamoci che qui siamo 4 pumnti avanti sulla disocccupazione». Pane al pane e vino
al vino per Giuseppe Baccioli, presidente di Assindutria apuana, che ha riportato il discorso su mere logiche del portafogli . « Se la disoccupazione è al 12 per
cento, mentre altrove è
all'8, sei il manufatturiero
occupa il 14 per cento del
fatturato, mentre altrove è
al 18, una riflessione è doverosa . Il marmo è un 'opportunità. Negli anni della crisi è l'unico settore che ha
retto e incrementato. Addirittura il lavorato è cresciuto del 9,3 per cento . In barba a chi dice che non esiste
una filiera. Abbiamo addirittura superato Verona».
Tutto questo per dire che
squadra vincente non si tocca e che non c'è certo bisogno di rivoluzioni . Il sistema marmo, sano e vigoroso, non deve ssere toccato.
«Siamo riusciti a sconfiggere i problemi della sicurezza senza stravolgere il sistema, riusciremo anche nel rispetto dell'ambiente. Tutto
il mondo imprenditoriale è
investito di questo tema.
Gli industriali che tengono
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alto il nome del marmo sono tutti di nuova generazione. Non esistono famiglie
che detengono cave da secoli. E' un mondo nuovo fatto
da imprenditori nuovi che
hanno saputo reggere alla
crisi. Il piano paesaggistico
deve riconoscere il valore
ambientale delle nostre cave». Dal piano paesaggistico Baccioli è passato alla
legge 78 «il cui impianto
normativo non mi sembra
intenda produrre ricchezza. Se nella fase transitoria
si parla di 7 anni di concessioni, significa mettere la
parola fine a investimenti e
crediti bancari, persino alla
filiera. L'articolo 1 della Costituzione - è stata la stoccata agli ambientalisti che
difendono i sentieri - dice
che la Repubblica è basata
su lavoro, non sulle passeggiate» . L'importanza delle
cave nel paesaggio è stata ribadita dal collega di Lucca,
Claudio Romiti: «Grazie alle cave interi paesi sono sopravvissuti e interi paesaggi sono stati tutelati e preservati dal degrado e
dell'abbandono . Il turismo
non può dare risposte occupazionali. Le cave hanno reso il mondo più bello, meno selvaggio e più abitabile».
Pagina 9
«Cave Sl, ma sconti a ness
Festa
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ilw Rossi a Carrara parla con gli industriali dei lapideo
Dialogo, difesa delle cave ma anche tutela del paesaggio con il Piano che la
Regione sta approntando. Lo ha detto,
sul tema dibattuto a Carrara alla Festa
della Cgil apuana, il presidente della
Regione Enrico Rossi, che ha mostrato
apertura verso le preoccupazioni del
mondo imprenditoriale apuoversiliese per i vincoli del Piano aperto alle osservazioni, ma ha anche posto paletti:
lavorare in loco entro il 2020 il 50%
dell'escavato. Tutela di vette e crinali.
Sui piani di coltivazione sarà istituito
un Corpo minerario regionale «che
non farà sconti a nessuno». Infine: «Ci
sono interessi che vanno colpiti per ridistribuire ricchezza nella comunità».
CARPITA IN CRONACA
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Economia e imprese locali
Pagina 10
Rossi: ínteressi
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II governatore alla Festa ilw «Ci vuole una sinergia ambientale come quella
della concia a Santa Croce. Non voglio più vedere cime distrutte»
di Cinzia Carpita
/ CARRARA
«A Santa Croce gli imprenditori
hanno investito nella zona del
cuoio, per la concia: contro l'impatto ambientale utilizzeranno
l'acqua riciclata. Un risultato
della sinergia fra imprenditori,
lavoratori e istituzioni. E' riproducibile per le Apuane? non provarci sarebbe colpevole. Nel Piano paesaggistico le cave appartengono al paesaggio ma la tecnologia con i suoi ritmi oggi è
impattante su paesaggio e ambiente; non c'è un sentimento
antindustriale da parte nostra, e
il turismo non basta, credere
che basti è un'illusione: ma per
mantenere le attività produttive
del marmo, bisogna regolarle.
Sopra i 1.200 metri i monti non
vanno distrutti, né i crinali. Non
voglio più vedere montagne
"scapuzzate": dovrete passare
sul mio corpo. Dall'autostrada
però se ne vedono, e prima o poi
potrebbe intervenire la Comunità europea. Si discuta con comitati, gruppi, imprenditori, ma
poi la politica fa le sue scelte interpretando l'interesse generale. E i cittadini giudicheranno».
Questo e altro ha detto il governatore della Regione Toscana,
Enrico Rossi alla festa della Cgil,
a Ca' Michele a Bonascola, ieri
mattina di fronte a una platea
folta. Il tema: "Piano paesaggistico, il confronto oltre le urla".
Intervenuti al dibattito moderato dal segratario provinciale Paolo Gozzanie, il vice sindaco Andrea Vannucci, il sindaco di Seravazza Ettore Neri, il segretario
regionale della Cgil Alessio Gramolati, lo storico dell'arte Tommaso Montanari, il direttore
dell'Associazione industriali di
Lucca Claudio Romiti, il presidente di Assindustria Massa Cararra Giuseppe Baccioli, il presidente della Cooperativa Gioia
Anselmo Ricci, Franco Chiriaco
della Cgil Lucca, Roberto Venturini della Fillea provinciale.
«Sul piano paesaggistico ci
metto la testa - ha proseguito
Rossi- è un dovere morale». Ma
non intende chiudere le cave e
apre al dialogo con gli imprenditori. «Le regole: lavorare il più
possibile in loco il marmo per
aumentarne il valore aggiunto.
Si può anche riparlare del distretto lapideo apuo versiliese.
Sono disposto a inserire nelle
norme la garanzia che negli in-
terventi della Regione una percentuale sia riservata al marmo». Rossi dice no alla rapina
dei monti, ma nella nuova legge
78 in revisione, intende agevolare nelle concessioni comunali
chi si impegnerà a lavorare in loco il 50% dell'escavato. Poi aggiunge: «Vi propongo un patto
fra produttori: ci sono interessi
che vanno anche colpiti, per ridistruibuire ricchezza nella comunità. C'è un diritto al lavoro,
in un settore dove si è anche
perso sangue, e occorre anche
la tutela del nostro patrimonio
ambientale. Intendo finire la
mia legislatura sapendo di avere almeno provato ad affrontare
tutto questo tema». Insomma, il
bastone e la carota con gli imprenditori delle cave.
ORI PRODl1ZIONE RISERVATA
Il governatore della Toscana Enrico Rossi mentre parla alla Festa della Cgil provinciale
Economia e imprese locali
Pagina 11
corpo minerario
per i controlli
CARRARA . Solo quando dice che la
tecnologia dell'escavazione e i
suoi ritmi hanno effetti
impattanti sul paesaggio, dalla
platea della Festa Cgil, qualcuno
gli risponde che «non è vero», ma
Enrico Rossi replica che porterà i
dati.
E, a proposito delle polemiche che
dal mondo imprenditoriale sono
state indirizzate all'assessore
regionale Marson , il governatore
la difende: «Di tutto ciò che è
stato fatto da Anna Marson, ne è
responsabile il presidente Rossi».
L'ultimo affondo è sui piani di
coltivazione degli agri marmiferi:
«Chi ha i permessi è in regola, sì,
ma poi in cava... istituiremo un
Corpo minerario regionale che
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nlcrr rc o :i Jzi eilplr:
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Economia e imprese locali
Pagina 12
IL MONDO I MPREND ITORIALE
«Le nostre cave
sono paesaggio:
non lo deturpano»
tare il manifatturiero e il marmo deve rappresentare l'op«Sono turbato»: Giuseppe Bacportunità: di fatto il comparto
cioli presidente dell'associaha retto e senza incrementare
zione industriali di Massa Carl'escavato, calato a Carrara a
rara non è tranquillo sul piano
900mila tonnellate annue (1
paesaggistico e nonostante
milione e 300mila tonnellate
che Rossi abbia detto che il
nel distretto). Il fatturato dei
piano considera le cave come
blocchi è aumentato qui del
parte del paesaggio, Baccioli ri3,4% e quello dei lavorati è salitiene che la norma debba santo del 9,3% dal 2012, alla barba
cirlo pienamente: «Va riconodi chi dice che qua non c'è la fisciuto il valore ambientalistico
liera». Dice anche che il comdella cave. Sono patrimonio
prensorio apuoversiliese ha
ambientale, come dice il piasuperato Verona, «con tassi di
no strutturale del Comune di
crescita continui negli ultimi 4
Carrara». Parla anche della reanni. Le imprese hanno invevisione della legge regionale
stito nella sicurezza ma con un
78/98: «L'impianto normativo
iter senza stravolgimenti, lo si
sembra finafaccia anche
lizzato male:
per il tema
solo 7 anni codell'ambienme periodo
te». Anselmo
transitorio,
Ricci
nega
per poi fare le
che il paesaggare a evidengio venga diza pubblica
strutto dalle
per rilasciare
cave: «Le cale nuove conve, - fonte
cessioni?
Parco delle
E
chi
investe
Apuane - sopiù?». La filieno il 3,75 delra: «Va consile Apuane.
derata tutta,
Quindi
c'è
dal monte al
un pregiudipiano, ma chi
zio di fondo
Parla Anselmo Ricci, sotto Baccioli
ha entrambe
nel Piano pale attività e si vedesse togliere
esaggistico. In quanto alla filiele concessioni delle cave da
ra, il Distretto apuoversiliese
qualcuno che in gara offre di
non ha saputo sopperire al
più, allora la filiera che fine facrollo del granito, e occorre varà?». Anche Anselmo Ricci prelutare bene il concetto di filiesidente della cooperativa cavara. Per l'ospedale nuovo abbiatori di Gioia è preoccupato per
mo offerto il marmo gratis,
la possibile durata delle connon ci hanno neppure rispocessioni: «Abbiamo rilevato
sto». Ci sono anche molti dub(da diversi fallimenti) la cava
bi su come calcolare il valore
Calocara 115, abbiamo 16 admedio del prodotto ai fini dei
detti. Dopo 7- 8 anni in perdita
canoni comunali.
ora comincia a fruttare: ma chi
Il vice sindaco Andrea Vanlo avrebbe fatto con limiti di
nucci: «Le cose devono camsette anni?».
biare», col piano paesaggistiBaccioli allarga il discorso:
co, la nuova legge regionale
«La disoccupazione in provin78, il nuovo regolamento cocia è al 12%: 4 punti più alta
munale delle cave. Si discuta
della Regione. Il manifatturienella concretezza. L'escavazioro qui rappresenta solo il 14%
ne deve dare più ricchezza alla
del Prodotto interno lordo tocollettività. Cave sì, ma salvatale, mentre la media italiana è
guardando sicurezza, embiendel 18%. Dobbiamo incremente e paesaggio».
(c.car.)
D CARRARA
Economia e imprese locali
Pagina 13
CRESCE ANCHE IL P ER IC O LO
FRAN E : ALTRE DUE FAMIGLIE
SONO STATE EVACUATE
Alluvione in VaU edda
CORSA a perdifiato contro un
meteo che ancora minaccia pioggia e temporali, fino a domenica.
Non è permesso di alzare il capo
nemmeno un attimo dai cumuli
di fango da caricare sui mezzi,
chiaviche da ripulire, solchi da
riaprire o da inventarsi di sana
pianta per accogliere l'acqua che,
ancora una volta, potrebbe uscire
dagli affluenti del rio Freddana e,
in generale, da 10 canali che scendono dai monti, carichi di detriti
e fusti d'albero. La rabbia della
gente sale insieme all'angoscia di
queste ore in cui tutti i mezzi sono allertati per previsioni meteo
funeste, al punto che alcuni tecnici sono stati addirittura minacciati. Gli scenari di ieri sono quelli tipici di un'emergenza vera, non superata. «Restano critici tutti i punti di attraversamento della Freddana da Monsagrati a Torre - dice il dirigente provinciale per la
difesa del suolo Gennarino Costabile -. Il problema continua ad
essere quello dei corsi d'acqua che
scendono dalle montagne, esondati già nella notte di lunedì. I punti
più vulnerabili sono quelli di confluenza. Abbiamo visto cosa è successo al ristorante il Guercio. La
causa è stata l'impossibilità di defluire nel rio Freddana da parte
del canale di Moriano , sia per i detriti, sia per il livello della Freddana molto alto, ma rimasto, lo preciso, sotto le sponde in tutto il percorso».
«L 'e,
rgenza non e ancora superala»
EMERGENZA vera, dicevamo,
se anche un sindaco decide stare
sulle strade e sulle frane giorno e
notte, da lunedì ormai, per aiutare non solo a coordinare gli interventi, ma per aiutare a forza di
braccia a spostare i detriti e i rami
d'albero . «Abbiamo costituito
una piccola task force comunale
spontanea - dice Andrea Ronfanti, primo cittadino di Pescaglia
-. Con l'assessore e i tecnici siamo sempre reperibili e sempre sul
posto per cercare di dare una mano alla gente». Altre due famiglie
ieri hanno dovuto far valigie: una
a 'Fabbrica' a S.Martino in Freddana, l'altra a Torcigliano, lungo
il solco'Menicone '. Le frane si stavano facendo minacciose. Si aggiungono alle altre due evacuate
ieri, una sempre a Torcigliano e
l'altra a 'La Filanda'. In più è stato chiuso ieri l'ultimo tratto di
strada che va a 'Pino di Sopra', le
tre famiglie che ci abitano possono raggiungere le case solo montando a piedi sui poggi . Fuori casa altre 5 persone anche in località 'Roncigliato' a S.Martino, reso
irraggiungibile da una frana. In
tutto sono almeno 30 le persone
che in queste ore devono trovare
altre sistemazioni . Ieri è stata ria-
perta anche la via di Camaiore a
S.Martino, nel punto della frana,
con transito a senso unico alternato mentre c'è preoccupazione massima per l 'enorme frana - un
fronte di 30 metri - che si è formata nella zona del corso d'acqua
a Vinciola, località "Lente". Forti
disagi anche nell'azienda Fonte
Ilaria a Monsagrati dove è franato
un pezzo di muro perimetralem e
la strada che lo circonda - praticamente risucchiata dal basso e sono stati allagati capannoni e
piazzale. I danni generali in Valfreddana sono di alcuni milioni
di euro.
Laura Sartini
óuvlw pía c , ¡r.mm scr. fine
fC n k m è eaw ",:Co il Lnpo
Edilizia & Territorio
Pagina 14
ATTAG LIA DEI RESI D E NTI Un operaio che aspira fango dalla strada e un'auto distrutta dalla forza dell'acqua (
ri, 77
2
Y4
7
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I millimetri
DAL 1916, mai a luglio
aveva piovuto così tanto.
Lunedì notte sono caduti
160 mm, contro i 125 mm
che nel 1992 fecero
e`'-,0rf, Ì
(-e i! (_'s0 Frf; ,,«;1a ia
Record ineguagliabile
SE Si analizzano tutti i
mesi, dal 2000 ad oggi
(inverno compreso),
scopriamo che questo
luglio è l'ottavo pigia
pi0'+/o.so C E!" r"uo'V0
Un mese che vale un anno
PER RAGGIUNGERE la
quota di pioggia caduta a
Lucca in questo mese
dobbiamo sommare le
precipitazioni degli ultimi
11 a r f r". i ;,:j
Il bollettino Lamina
LE PROIEZIONI
dell'istituto «Lamma» per
la nostra città non sono
affatto buone. Pioggia è
prevista sia in mattinata
che questa sera. Venerdì,
invece, per fortuna non ci
dovrebbero essere
problemi. Sabato invece il
cielo tornerà a farsi scuro:
sarà una dura battaglia fra
il sole e la pioggia.
Edilizia & Territorio
Pagina 15
Non convince la cassa d'espansione
L'Autorità di bacino: «Soglia troppo alta, va abbassata». La Provincia: «L'opera va bene così». ma la rabbia esplode
di Barbara Antoni
1 LUCCA
Veniva inaugurata giusto tre
anni fa esatti - il 24 luglio 2011
- la cassa di espansione da due
milioni 350mila euro progettata per mettere in sicurezza dalle esondazioni del torrente
Freddana la striscia di terra fra
Ponte Ciuffarini e il ristorante
Il Guercio.
Oggi, tre anni dopo, l'Autorità di Bacino sostiene che qualcosa, in quell'invaso, è da rivedere. Il gradone lungo l'argine
del torrente che corre lungo i
campi, il punto da cui la piena
dovrebbe sversare nell'invaso,
va abbassato, sostiene il professor Raffaello Nardi, segretario dell'ente. Così com'è, troppo alto, il gradone difficilmente viene scavalcato dall'acqua,
che più facilmente riesce a tracimare dalla spalletta e quindi
sulla strada andando ad allagare gli edifici che incontra.
Una vicenda di cui i residenti della zona discutono da tempo, motivo di proteste, esposti, segnalazioni. Ma inascoltati.
Finché l'alluvione è arrivata
davvero, lunedì notte. Una
bomba d'acqua, due ore di
pioggia per 160 millimetri di
precipitazioni, che ha provocato un disastro. Ha fatto esondare rii e ruscelli dove ancora
ne esistono i percorsi, ha prodotto frane e allagamenti causati dall'acqua del reticolo interrotto che ha deciso di sgorgare da altri canali. Ha messo
in ginocchio famiglie e aziende. Una è quella di Franco Corradi, titolare del ristorante Il
Guercio: decine di migliaia di
euro di danni solo per i sottosuoli allagati dove si trovavano
celle frigorifero e provviste in
quantità di vino, carne e altri
alimenti.
Corradi indica il gradone
della cassa di espansione:
«Troppo alto, l'ho detto e fatto
presente fin da quando è stato
costruito. Lo capirebbe anche
un bambino che è sproporzionato. Va abbassato».
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II gradone è
troppo alto,
l'ho detto
e fatto presente fin da
quando è stato costruito
La Provincia: l'opera va bene
così. La Provincia, ente che ha
realizzato la cassa di espansione su progetto del Genio civile
condiviso dall'Autorità di bacino, non la pensa così. «L'altra
notte la Freddana non ha esondato - dice l'assessore provinciale Diego Santi -. Gli argini
hanno tenuto. E nella cassa
d'espansione e entrata una
quantità d'acqua, anche se in
ritardo. L'acqua che invece ha
provocato gli allagamenti è arrivata dalle feritoie della spalletta lungo la Freddana e dai
fossi che vengono dal Morianese. La cassa di espansione continua l'assessore provinciale - è stata studiata per fenomeni della durata di ore. Quello dell'altra sera è stato fulmineo: da zero a quattro metri e
mezzo sopra il livello in due
ore. In un tempo così ristretto
l'acqua non riesce a entrare
nella cassa di espansione. E
una paratia in quel punto è improponibile. La cassa di espan sione non è sbagliata; anche se
una soglia più bassa avrebbe
funzionato meglio. Del resto
l'opera è stata progettata molti
anni fa. Ma il vero problema
dell'evento alluvionale di questi giorni è il reticolo minore».
Santi confida nel lavoro dei
consorzi di bonifica unificati
con la nuova legge regionale.
«Quest'anno il governo toscano - sottolinea - ha stanziato
50 milioni».
«L'alveo non si può scavare».
Alcuni residenti hanno proposto di abbassare il livello
dell'alveo della Freddana per
diminuire il rischio esondazioni. Secondo Santi potrebbe essere un'ipotesi, «ma l'Autorità
di bacino non autorizza interventi del genere perché non è
un corso d'acqua artificiale.
Un aspetto invece da sottolineare sono i residui di legname
che hanno intasato la Freddana. Inviteremo il Comune a fare ordinanze per obbligare i
proprietari a smaltire residui
del genere in modo appropriato. E quanto alle proteste di alcuni ristoratori lungo la Freddana dopo gli allagamenti conclude - se uno sa di avere
l'attività in un punto critico
non deve conservare in cantine materiale per migliaia di euro».
L'Autorità: «Si può sbassare la
soglia». Il professor Nardi da
parte sua insiste con la necessità di rivedere l'altezza del gradone. La cassa di espansione,
spiega, «è stata costruita per
eventi con frequenze ogni duecento anni; così prevede la legge regionale per opere di questo genere e infatti i parametri
usati dagli ingegnere sono stati quelli previsti per queste
opere. Un evento come quello
dell'altra sera era avvenuto nel
1937, nel 1992 e adesso. Credo
sia il momento di riflettere anche sui cambiamenti metereologici e in conseguenza chiedere che la cassa di espansione
lungo la Freddana sia portata a
una frequenza di trent'anni.
Nella sostanza non cambia
niente, solo i numeri che servono agli ingegneri per fare i
progetti». «lo personalmente conclude il segretario dell'Autorità di bacino - penso che
converrebbe riflettere sull'abbassamento della soglia della
cassa di espansione. Intanto
conviene intervenire sul tempo di ritorno». Stesso ragionamento, secondo Nardi, va fatto «per la cassa di espansione
sopra Monsagrati. Purtroppo
le bombe d'acqua ora sono
più frequenti, e bisogna adeguarci ai tempi».
CiRIPROD'JZIONE RISERVATA
Pagina 16
II ristorante II Guercio lungo il torrente Freddana (foto Vip)
Edilizia & Territorio
Pagina 17
Al lavoro per ripristinare le strade interrotte di Forci e Castagnori
Proseguono le attività per il
ripristino della viabilità. Nelle
scorse ore si è verificato un
ulteriore cedimento che ha
attualmente isolato la località
sorbo a Torre . I volontari e il
personale della Protezione civile
stanno operando per prestare
assistenza alla popolazione.
Altre situazioni critiche e sulle
quali si sta ancora lavorando
riguardano Porci , dove la via per
raggiungere il paese rimane
interrotta nella parte alta, e
Castagnori , anche qui la viabilità
è chiusa. Riaperte invece la
strada per raggiungere località
Querce e la Via per Camaiore.
intanto i consiglieri comunale e
provinciale di Forza Italia, Marco
Martinelli e David Marcucci,
esprimono solidarietà e
vicinanza alle famiglie e alle
imprese colpite: «Ora proseguono - prima di assistere
al consueto rimbalzo di
responsabilità enti riteniamo
prioritario richiedere
urgentemente la convocazione
di Consigli Comunali e
Provinciale congiunti finalizzati
a mettere a fuoco il o i problemi
attualmente esistenti per far si
che quanto accaduto non accada
più. Il nostro primo atto per dare
un sostegno concreto alle
famiglie e alle imprese colpite
sarà quello di presentare una
mozione per chiedere come
proposto da Confcommercio la
sospensione del pagamento
delle tasse».
Ia casa nunva inondata
ncswoo ci fra 60CaM50
Edilizia & Territorio
Pagina 18
Ai residenti la cura dei canali
Proposta del sindaco: «Ci sarebbe più attenzione perla sicurezza del territorio»
® LUCCA
«Penso che la manutenzione
del territorio possa esser affidata a comitati di cittadini del
posto. Potrebbero, chiaramente dietro remunerazione, occuparsi della pulizia delle zone
critiche. Persone del posto che
conoscono alla perfezione la
zona: forse può esser questa la
ricetta per prevenire il ripetersi di situazioni come l'altra
notte». E' l'idea lanciata dal
sindaco in apertura del consiglio comunale quando, su richiesta del consigliere Luca
Leone, il sindaco ha riferito
sulla situazione di emergenza
in Valfreddana a poche ore
dall'alluvione.
Alessandro Tambellini aveva effettuato nel tardo pomeriggio di martedì un sopralluogo nelle zone colpite. «Le maggiori criticità - ha spiegato il
primo cittadino - si sono verificate al ponte a doppia arcata a
Monte San Quirico perché si
sono accumulati tronchi di alberi. Il danno di maggiore entità economica è sulla via di Forci: in questo caso la frana ha
portato via la strada. L'intensità del fenomeno non era prevista e non c'era stata alcuna al-
lenta».
Il sindaco ha detto che tutto
quello che è accaduto deve insegnare che la manutenzione
deve esser fatta anche nella
parte alta dei torrenti e non solo nella bassa. Ha anche palesato il ritardo del taglio dell'erba sui canali.« In mattinata ha continuato - ho parlato al
telefono col presidente della
Regione Rossi per fare il punto
della situazione. Sottolineo
che non si sono registrate criticità nella zona dell'ospedale
San Luca: vuol dire che i lavori
sui canali sono stati fatti bene
ed hanno funzionato». In chiu-
sura di intervento il sindaco ha
ricordato anche quanti sono
ospitati al Foro Boario perché
hanno la casa inagibile e chi
stava ancora lavorando per risolvere criticità ancora in essere. Quello che è certo, come lo
stesso Tambellini lia ammesso fra le righe, è che l' alluvione
ha colto tutti di sorpresa. Ma
perché, dopo tanti soldi spesi
per i lavori sul torrente Freddana, si verificano ancora disastri di questo genere? Cosa occorre fare per mettere definitivamente in sicurezza la zona?
Intan Lo cresce la rabbia dei cittadini della zona.
(ff )
L'interno del Guercio allagato lunedì notte
1 a casa nuo> a inondata
ncswoo ci ila succurso
Edilizia & Territorio
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Lavori nelle aree alluvionate
per ora generiche risposte
Dal Consorzio di bonifica persone e aziende danneggiate vogliono sapere
quali e quanti interventi erano stati fatti di recente e con quali controlli
1 LUCCA
Quali e quanti interventi sono
stati fatti dal consorzio di bonifica negli ultimi due-tre anni
nelle zone colpite dal nubifragio di lunedì notte? Come vengono controllati e con quali risultati i lavori di sfalcio dell'erba e di pulizia in generale affidati a ditte esterne?
Due semplici domande rivolte ieri mattina dal Tirreno
ai responsabili del Consorzio
di bonifica.
La risposta al momento non
è arrivata. E torniamo a porla,
dato che è anche il punto di
fondo sollevato da persone e
aziende che hanno subito gravi danni e che ora mettono nel
mirino presunte mancate opere del Consorzio o lavori non
eseguiti a regola d'arte.
Non dovrebbe essere lavoro
particolarmente impegnativo
per il Consorzio verificare se
nelle frazioni lungo la Freddana (Torre, Monsagrati, Castagnori, La Cappella, Tre Cancelli), nell'Oltreserchio (S. Macario) e nel Morianese sono stati
eseguiti interventi su fossi e canali per i quali l'utenza paga la
tassa annuale.
Ce ne dovrebbero essere: è
così difficile ricordarli? In merito ai controlli, ricordiamo di
aver ricevuto dai lettori e pubblicato foto di sfalci di erba lasciati nel bel mezzo di canali
subito dopo il taglio. Non sarà
stata la normalità, ma non dovrebbe essere difficile per il
Consorzio spiegare se e quali
controlli sui lavori vengono fatti e se, per caso, ci siano state
iniziative di qualche genere
nei confronti di ditte che potrebbero essersi comportate
in modo non corretto. E questo vale anche per gli altri enti
che affidano all'esterno lavori
che riguardano la messa in sicurezza di corsi d'acqua.
Edilizia & Territorio
Alle domande del Tirreno, il
Consorzio ha risposto con un
lungo comunicato in cui spiega in termini molto generali le
modalità del proprio operato.
Bene, si può prendere atto che
«il cuore dell'attività di prevenzione del consorzio è l'estate,
quando generalmente non
piove», che il piano dei lavori
per il 2014 «ad oggi realizzato
per ben oltre la metà, prevede
un milione e mezzo di euro
per la manutenzione di 772
chilometri di corsi d'acqua».
Non è però in discussione
l'operato in generale del Consorzio: alla gente alluvionata
preme sapere se nelle proprie
zone fossero stati fatti di recente lavori di manutenzione e come. Vorrà rispondere il Consorzio?
tà Monsagrati; a San Lorenzo
di Moriano, corsa contro il
tempo per l'intervento (su
mandato della Provincia di
Lucca) di chiusura della breccia arginale del Rio San Lorenzo; a San Michele in Escheto,
operai al lavoro per la pulizia
dei sottopassi intasati dal materiale della Gora Lazzari e della vicina cassa d'espansione».
Il Consorzio ricorda che, per
emergenze, continua ad essere attivo 24 ore su 24 il servizio
di reperibilità al numero
348/8867459.
Intanto spiega che sta impiegando «tutti i propri uomini e i
propri mezzi, tra cui alcune
squadre arrivate per l'occasione dalla Versilia. In località
Ponte Rosso, gli escavatori del
Consorzio sono in azione per
ripulire il Rio Fontanaccio (affluente del Freddana) dai detriti e per ripristinare una frana
più a monte; sul Rio Ribongi, a
Mutigliano, vengono rimossi
gli alberi attraversati che stanno impedendo il deflusso delle
acque e si provvederà all'escavazione dai detriti, in particolare nel tratto da via dei Bonelli
fino al maneggio; al via la rimozione di piante attraversate anche sul Rio Pratalino, in locali-
,,, nd nd1e o,<<:ffl.,;,,",«
Pagina 20
Masse di detriti ancora nelle strade delle zone alluvionate (fotoservizio Vip)
Edilizia & Territorio
Pagina 21
Timori per la pioggia
data in arrivo
1 LUCCA
La Provincia informa che «proseguono alacremente i lavori
di messa in sicurezza della viabilità interrotta dal nubifragio
che nella notte di lunedì 21 si è
abbattuto specialmente nella
Valfreddana».
«Tecnici della Provincia e di
altri enti assieme agli operai
delle ditte incaricate, con il
supporto e il prezioso aiuto di
numerose squadre di volontariato, stanno procedendo il
più rapidamente possibile
nell'opera di ripristino della
funzionalità idraulica dei corsi
Edilizia & Territorio
d'acqua di tutta la zona anche
in vista delle nuove piogge previste nella giornata di domani
(giovedì 24).
«Al momento la Regione Toscana non ha emesso alcuna
allerta meteo, classificando la
criticità prevista per la giornata di domani di tipo "ordinario".
«Nonostante ciò il carattere
di rovescio e l'intensità delle
precipitazioni potrebbero avere un impatto al suolo significativo, specialmente nelle zone recentemente colpite o
idrogeologicamente più fragili».
Pagina 22
Si alla permuta
per il pastificio
Mennucci
il terzo ordine dei giorno
esaminato dal consiglio
comunale riguardava la delibera
per l'approvazione della
permuta di via dei Balestrieri a
Ponte a Moriano al pastificio
Mennucci . ccLa pratica - ha
spiegato l'assessore Antonio
Sichi - è di impegno
condizionato. Andando i n
questa direzione si permette
all'azienda di ampliare lo
stabilimento e di aumentare i
posti di lavoro». Generale il
plauso per questo aspetto ai
titolari del pastificio. Nel suo
intervento il consigliere Roberto
Lenzi ha evidenziato come la
pratica sia poco chiara. Sichi ha
difeso il testo. Successivamente
Rosei lini hachiestoadi
specificare in delibera che gli
interventi di riqualificazione
siano a totale carico
dell'azienda. La pratica è stata
approvata: la permuta
diventerà definitiva solo
quando il consiglio approverà la
variante urbanistica.
Edilizia & Territorio
Pagina 23
Il Comune vende
alcuni immob
per fare cassa
L'amministrazione conta di ricavare quasi un milione
di euro dalla cessione della Vecchia Guardia e altri beni
di Federico Favali
1 LUCCA
Vendere immobili per dare ossigeno al bilancio. Vain questa
direzione l'azione dell'amministrazione. L'assessore Sichi
l'ha illustrata in consiglio comunale. «Il piano triennale
delle alienazioni - ha spiegato
è uno degli argomenti propedeutici al bilancio preventivo
del 2014. Sono messi in vendita 6 immobili per un totale di
circa 950mila euro da recuperare: l'edifico detto Vecchia
Guardia, una casa colonica in
via dell'Arsina, un magazzino
in via dell'Asilo, alcuni annessi
rurali e canalette. Le entrate
nel bilancio continuano ad essere in calo: dai 45 milioni dell'
epoca Favilla, ai 3 milioni del
2012, ai 2 milioni del 2013 e a
1,7 milioni di proiezione del
2014».
Il consigliere Piero Angelini
ha palesato il suo disaccordo
precisando che in commissio-
ne urbanistica si era parlato di
Edilizia & Territorio
uno sviluppo per la città e che
queste azioni vanno in direzione contraria. «Sichi - ha detto
il consigliere - ha considerato
che l'edificio della Vecchia
Guardia non è interamente
proprietà del comune ma è in
parte di un privato?».
necessità di eliminare nella relazione riguardante la valorizzazione del bene il riferimento
al project financing. Non si è
mai detto che si vuole procedere in questo senso per il futuro
di una parte così consistente
dell'ex manifattura» .
Angelini poi ha sollevato
un'altra polemica definendo
la maggioranza un "gregge".
Immediata, anche in questo
caso, la replica dei membri della maggioranza che hanno protestato vivacemente. Francesco Battistini ha fatto notare
come i toni ed i termini usati in
aula siano spesso inappropriati
«Con queste alienazioni ha successivamente sottolineato il consigliere Lucchesi - si
vuol costruire un bilancio veritiero e corretto. La Vecchia
Guardia è una sorta di porta
d'ingresso al parco fluviale,
ma oggi è in degrado evidente.
Vendendolo l'edificio potrà essere rifatto e valorizzato. Quindi non si va contro la valorizzazione del parco fluviale, come
ha chiesto la commissione urbanistica». «Credo anche io ha detto poi Luca Leone - che
si debba parlare di valorizzazione e non solo di vendita. Il
consiglio dovrebbe interessarsi anche ad altri contenitori come l'ex oleificio Borella e l'ex
edificio della guardia di finanza. Credo che anche questi
. Nel corso della seduta Angelini ha presentato tre emendamenti al testo. Quello che
ha riscaldato di più il dibattito
è quello sulla vendita di una
parte dell'ex Manifattura non
interessata dai progetti Piuss.
Dopo accesi scambi di opinione, il consigliere ha ritirato
l'emendamento. «Ritiengo però - ha precisato - che ci sia la
debbano essere valorizzati.
Che intenzione ha di fare l'amministrazione con queste
strutture?». Sichi ha spiegato
che della Vecchia Guardia sarà
venduta solo la parte del Comune. «L'amministrazione ha continuato - non è in grado
di ristrutturarla ed allora preferiamo valorizzarla». Messa in
votazione, la pratica è stata approvata. Il secondo ordine del
giorno esaminato dal consiglio riguardava l'acquisizione
da parte del Comune, a titolo
non oneroso, di aree di proprietà del demanio: l'ex giardino di via Santa Chiara, un'area
averde e la parte della Cavallerizza ora adibita ad ostello. Anche in questo caso la pratica è
stata approvata.
Pagina 24
Servono 24
per il nuovo polo dell'Asi
la cifra stimata per realizzare un moderno edificio nell'area del Campo di Marte
A confronto le due opzioni, tempi più lunghi perla ristrutturazione dei padiglioni
di FabrizioTonelli
1 LUCCA
Ristrutturazione dei padiglioni esistenti o realizzazione di
un nuovo e più moderno edificio? Sono queste le due opzioni per il Campo di Marte, o meglio per quella parte del vecchio ospedale che l'Asl ha deciso di tenere per sé.
Da un lato un complesso e
lungo intervento di adeguamento e messa a norma,
dall'altro l'abbattimento di
magazzini, lavanderia e mensaper costruire ex novo un edificio all'avanguardia.
La questione si è riproposta
con forza, dopo la conferenza
stampa nella sede dell'Asl a
Monte San Quirico, durante la
quale il sindaco Alessandro
Tambellini ha aperto all'ipotesi, caldeggiata dal direttore generale Joseph Polimeni, di cos fruire un nuovo edificio perla
sanità territoriale e gli uffici direzionali e amministrativi
dell'azienda. Operazione che
tra l'altro consentirebbe di liberare tutto il Campo di Marte, mettendo l'intero complesso a disposizione del Comune
che potrebbe poi utilizzarlo
nel modo ritenuto più adeguato.
Vediamo i pro e i contro delle due soluzioni, secondo il
piano dell'Asl.
Ristrutturazione dei padiglioni.
Ha un costo minore (si ipotizza una spesa di 20,2 milioni di
euro) e consentirebbe il mantenimento delle attuali volumetrie. I contro sono diversi:
incertezze progettuali ed esecutive; incertezza sui costi di
costruzione; organizzazione
funzionale scarsa e dispersiva;
scarsa flessibilità per adegua-
Edilizia & Territorio
menti futuri; difficolta nella valorizzazione dell'area da alienare; viabilità di accesso inadeguata; parcheggio in posizione
remota. Per quanto riguarda i
tempi di realizzazione, si prevedono 5 anni e mezzo.
Nuovo edificio. Per l'Asl sono
numerosi i pro: percorso progettuale certo; certezza dei costi di costruzione; minor tempo di attivazione (56 mesi); ottimizzazione organizzazione
funzionale; economicità di gestione; durabilità dell'edificio;
flessibilità per adeguamenti
successivi; riqualificazione urbanistico-edilizia dell'area; migliore valorizzazione patrimoniale dell'area da alienare; viabilità di accesso adeguata;
prossimità immediata parcheggio. E i contro? La nuova
volumetria (ma sarebbe compensata da demolizioni, anche di edifici bassi non più utili nell'area ospedaliera) e i costi di realizzazione, stimati in
24 milioni di euro.
i nuovi servizi. Proprio in attesa
che si chiarisca quale percorso
intraprendere (ovviamente in
stretto accordo con la Regione
Toscana, visto anche l'importanza dell'impegno economico) l'Asl limiterà al massimo i
lavori negli edifici del Campo
di Marte che intende utilizzare, effettuandoli il più possibile in economia, realizzando
quello che è strettamente necessario per le attività che si
vogliono concentrare al Campo di Marte e che non sono poche, come illustrato dal dottor
Luigi Rossi, responsabile della
zona distretto della Piana. Dal
1 ° settembre saranno aperti 14
letti di cure intermedie nella
palazzina C, ma ancora non saranno portati al Campo di
Marte i medici di medicina generale (previsti tre ambulatori,
uno per ogni aggregazione
funzionale) che dovrebbero
svolgere l'attività sulle 12 o 16
ore, né sarà attivata la guardia
pediatrica. Entro l'anno invece, sempre nell'edificio C, piano terra, sarà avviato il polo radiologico
territoriale,
sull'esempio di quello della
Casa della salute di Marlia.
®RIPRODUZIONE RISERVATA
Senono b} milioni
per il —o , o pA-1,11 W
Pagina 25
L
Il complesso del Campo di Marte
Edilizia & Territorio
Pagina 26
1 ' Me sta
® PORCARI
«Nei confronti del comitato
la Ginestra abbiamo onorato
la parola data e mantenuto la
nostrapromessa».
E' quanto sostiene l'assessore all'assetto idrogeologico del Comune di Porcari
Franco Fanucchi che spiega i
contenuti di una richiesta a
firma sua e del vice sindaco
Leonardo Fornaciari inviata
alcuni giorni fa al Genio Civile di Lucca.
«Nel corso di un incontro
pubblico - afferma l'assessore - sia io che il vice sindaco
abbiamo valutato le osservazioni fatte dagli abitanti della
zona condivisibili. Già nel
corso dell'incontro ci siamo
dichiarati disponibili a portare le istanze all'attenzione gli
organi competenti riguardo
alla possibilità di impiegare
gli oltre 300.000 euro della
Regione Toscana nella parte
più bassa del rio Leccio adeguandolo a una portata maggiore e, solo dopo queste
opere, procedere alla costruzione della prima cassa di
espansione».
«Ebbene - prosegue Fanucchi - questo nostro impegno si è tradotto in una richiesta ufficiale di modifica
del progetto proprio in tal
senso. Il professionista incaricato ha presentato nei giorni scorsi presso il Genio civi-
Edilizia & Territorio
la modífica del progetto
L'ASSESSORE
FANUCCHI
Solo dopo aver
adeguato il rio a una
portata maggiore
procederemo
a costruire la cassa
di espansione
le di Lucca, un progetto di variante che prevede importanti lavori nel tratto subito a
monte e a valle della scuola
media Pea. Gli interventi da
eseguire sono stati naturalmente concertati con quelli
ii rio Leccio a Porcari
programmati ed in alcuni casi già iniziati dalla Provincia».
«In questo modo - conclude l'assessore speriamo possa concludersi definitivamente questo lungo percorso portato avanti sia dal Comune che dal comitato la Ginestra con grande senso di
responsabilità e rispetto reciproco. Un percorso questo
che auspichiamo porti presto all'inizio dei lavori per un
altrettanto lungo cammino
fatto di opere fondamentali
per rendere il rio Leccio ogni
anno sempre più sicuro».
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L'urbanistica di Betti:
volumi z ero e riuso
nei nuovo regolamento
Ma il provvedimento confermale 900 nuove abitazioni
previste dal Piano strutturale datato ormai 2004
di Donatella Francesconi
Ill VIAREGGIO
«Volumi zero e riuso»: inizia e finisce qui il Regolamento urbanistico secondo Leonardo Betti,
sindaco da un anno, che per sé
ha tenuto la delega all'urbanistica. E che si è presentato ieri mattina in commissione ambiente
per fare comunicazioni in materia, come da ordine del giorno
modificato all'ultimo tuffo, ma
poi si è fatto strozzare le parole
in gola dal consigliere di opposizione Massimiliano Baldini che
poneva richiami formali per lo
svolgimento della commissione, forme che poi significano rispetto delle regole che determinano il funzionamento del consiglio comunale e dei suoi organismi. «Se qualcuno pensa di intimidirmi o di impedirmi di
chiedere il rispetto della legge e
dei regolamenti, a maggior ragione nel corso delle commissioni consiliari ed in consiglio riguardo ad atti a rilevanza pubblica - ha precisato Baldini - se
lo tolga dalla testa. Perchè su
questo tema non intendiamo fare sconti a nessuno, tantomeno
ad una Giunta che sotto questo
profilo mi pare palesemente e
costantemente insensibile, disattenta ed in ri tardo».
Un Regolamento che la città
attende da decenni avrebbe meritato meno pasticci. Ed anche
maggior attinenza con la realtà
e con le regole date. A cominciare dal fatto che di "volumi zero"
è difficile parlare dovendo il Regolamento fare proprie le previsioni del Piano strutturale datato 2004. Che per una Viareggio
ancora "benedetta" dal boom
del mattone prevedeva 1.100
nuove abitazioni. Passate a 900
nel Regolamento urbanistico
che l'amministrazione Lunardini è riuscita a portare all'adozione del consiglio comunale, lo
stesso che di lì a pochi mesi ha
poi revocato la stessa adozione
votata.
Edilizia & Territorio
Ma non solo: del Regolamento Lunardini - per dichiarazione
del primo cittadino, ancora ieri
mattina - il nuovo provvedimento messo a punto dagli uffici comunali mutua il principio della
perequazione. In base al quale
possono essere spostati volumi
da una parta all'altra della città.
«Gli uffici comunali - ammette
Betti davanti alla commissione non sono ripartiti da zero, ma
hanno utilizzato il materiale esistente».
Inevitabile la domanda, posta dalla consigliera di minoranza Rossella Martina ("Viareggio
tornerà bellissima") per bocca
di tutti coloro che hanno seguito in questi anni l'iter della
"creatura" mai nata: «Si sono valutate le oltre 700 osservazioni
presentate dai cittadini al precedente Regolamento urbanistico», ovvero a quello adottato e
poi rinviato al mittente? A Marti-
na ha risposto Betti: «Ma sono
osservazioni ad un altro Regolamento...».
Max Bertoni, consigliere del
Movimento Cinque stelle, non
si è lasciato sfuggire la "palla"
passata dal sindaco: «Se la base
è quella di Marcucci e Lunardini
- ha dichiarato - questo Regolamento urbanistico risulta già irricevibile».
E qualche problema il nuovo
testo deve averlo,s e lo stesso
sindaco ha dichiarato che non
avrebbe più convocato la conferenza stampa che aveva in mente perché «riguardando le bozze
definitive mi sono accorto che
devono essere apportata alcune
modifiche» e se è vero, come
spiegato da Betti, che «Regione
e Provincia hanno già detto no
su determinati aspetti».
A commissione terminata, il
sindaco in un comunicato diffuso ha voluto precisare che «i
contenuti del nuovo Regolamento urbanistico saranno citr-
que: politiche dell'abitare e qualità della città intese come riuso
e valorizzazione dell'esistente;
mobilità sostenibile, intesa come promozione ed uso di mezzi
a basso impatto ecologico, con
una forte attenzione alla ciclabilità e alla pedonalizzazione; rigenerazione economica; le reti
della conoscenza, che affrontano la città come luogo di apprendimento nel suo essere polo scolastico di tutta la Versilia e
ambiente».
Viareggio vista dal l'alto ( toto d'archivio)
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NAUTICA
Porto, come cambia
il Piano regolatore
VIAREGGIO
«Accrescere la dotazione e la
qualità infrastrutturale ed impiantistica dei servizi destinati
al settore produttivo di yacht e
magayacht»: nero su bianco nel
Protocollo d'intesa per lo sviluppo e la riqualificazione del porto
di Viareggio siglato tra Regione,
Autorità portuale regionale, Provincia di Lucca e Comune di Viareggio. E diventato delibera della Giunta regionale, la numero
573 del 14 luglio scorso. E il primo atto per quella revisione del
Piano regolatore portuale che
Fabrizio Morelli, segretario
dell'Autorithy, porta oggi all'attenzione del Comitato portuale
affinché sia siglato. «Entro fine
mese - è l'annuncio di Morelli pubblichiamo l'avviso per avviare la fase di ascolto e revisione al
Piano regolatore». Quello esistente, datato 2007, al quale non
si è mai dato attuazione.
La delibera della Giunta regionale ed il relativo Protocollo fissano, per la prima volta da
quando - più o meno un anno fa
- è esploso il problema degli spazi in porto, il principio più volte
affermato nelle iniziative pubbliche degli ultimi mesi: largo ai
super yacht. La domanda è inevitabile: più spazi per fare cosa?
E la scelta, nella risposta, è tra la
produzione cantieristica ed il solo approdo. Scenario, quest'ultimo, che apre inevitabili scenari
di speculazione immobiliare di
contorno.
Tra gli obiettivi che la revisione del Piano regolatore portuale
si propone, la delibera della Re-
Edilizia & Territorio
gione elenca: definire il perimetro dell'ambito portuale a terra
ed a mare, nonché i limiti
dell'interfaccia
porto-città,
«quale porzione del sistema insediativo nella quale le attività
portuali devono rendersi compatibili con quelle urbane»; effettuare «una ricognizione del
Piano vigente allo scopo di individuare ed eliminare i fattori
che rendono problematica la gestione dello strumento urbanistico; ridurre «le interferenze
funzionali in porto, mediante
una verifica delle relazioni di
prossimità in rapporto alle modalità di uso e di accesso agli
spazi assegnati ai vari operatori,
fornendo una organizzazione
razionale degli spazi a terra ed a
mare e rispondente alle necessità degli operatori, degli utenti e
dei residenti, anche in funzione
della corretta gestione delle
aree demaniali». Ed ancora: fa-
vorire «l'insediamento e la crescita di servizi di alta specializzazione per lo sviluppo e la valorizzazione della conoscenza nel
settore nautico»; ridurre l'insabbiamento del bacino portuale e
del canale di accesso, al fine di
migliorare la sicurezza della navigazione e accrescere l'accessibilità ai bacini portuali; contribuire al miglioramento «delle
condizioni di sicurezza idraulica e di gestione degli accosti
all'interno del Canale Burlamacca, operando in un quadro di
collaborazione sinergica con
l'amministrazione comunale».
Amministrazione alla quale
spetterà il compito di - così il
Protocollo siglato - «operare di
concerto con L'Autorità portuale regionale, individuando even-
tuali interventi ed azioni di propria competenza finalizzate a
contemperare le esigenze del
porto con quelle della città, con
particolare riferimento alle aree
diinterfaccia».
Il Comune di Viareggio (articolo 5 della delibera della Giunta regionale) si impegna altresì
ad attivare prontamente, per
quanto di competenza , tutte le
procedure tecnico -amministrarive che si rendano necessarie
per consentire la approvazione
della variante al Piano regolatore portuale, e se del caso, partecipare al procedimento di Accordo di pianificazione che la
Regione potrà promuovere su richiesta della Autorità portuale
regionale ».
(d. f.)
Lavori, vince
chi è plrindagato
Un'immagine del porto dall'alto (foto d 'archivio)
Aggiudicata provvisoriamente la
gara perla sostituzione degli anodi
di zinco a
protezione del palancolato della
Darsena Viareggio: alla ditta "Lmd"
lavori marittime e dragaggi Spa, il
cui legale rappresentante - Roberto
Boscolo "Anzoletti" - è tra coloro
per i quali la Procura dell'Aquila ha
chiesto il rinvio a giudizio
nel l'inchiesta sul presunto appalto
"pilotato" per aggiudicarsi i lavori
di scavo nel porto di Pescara.
Boscolo '"Anzoletti" è finito agli
arresti domiciliari in relazione ad
un altro presunto appalto truccato,
nell'ambito dell'inchiesta condotta
dalla Procura di Venezia su alcuni
lavori di scavo al porto di Venezia.
L'accusa era quella di turbativa
d'asta. (d.f.)
Pagina 29
E'ARRIVATO IL RESPON SABILE DELLA PROTEZIONE CIVILE REGIONALE
e,
611
UN MILIONE e mezzo di euro
di danni è il resoconto del maltempo a Camaiore. Frane, alberi
sradicati e allagamenti hanno trasformato luglio in un disastro ambientale: molte frazioni hanno subito strazianti ferite. Molta la paura, molti gli smottamenti e il fango che ha invaso le strade e i colli
creando disagi gravi alle persone,
per fortuna eliminati con un gran
lavoro degli addetti dell'ufficio
tecnico e dell'amministrazione
comunale. A tal proposito si è
svolto un incontro in Comune
con il responsabile della Regione
per la protezione civile, Antonio
Mario Melara, a cui è stata illustrata la pesante situazione affrontata d'urgenza e ancora da affron-
tare. Al momento le frane avvenute a Nocchi, Torcigliano, Gombitelli, Anticiana, Migliano, Orbicciano e Valpromaro oltre alla ripulitura della spiaggia del Lido
dai detriti portati verso mare in
piena stagione estiva, sono i problemi salienti. Da una primissima stima i danni ammontano a
1.550.000 euro dovuti a 83 dissesti geomorfologici e 17 idraulici:
la Regione si è impegnata a sostenere il Comune in questa fase
post emergenza. Il danno ambientale è grave: il nostro territorio,
disseminato di frazioni ha diverse criticità. Il sopralluogo effettuato immediatamente dal sindaco
Alessandro Del Dotto e dagli assessori competenti con i tecnici e
DANNI L'Lftima ondata di maltempo ha creato disagi e problemi in collina
gli operai comunali ha permesso
di rendere accessibili tutte le strade chiuse nella nottata tra lunedì
e martedì scorso: specialmente
nell'area di Nocchi vi sono stati
I DATI
Si contano 83 dissesti
geo orfologici e 17 idraulici
Detriti straccati aL Lido
crolli e cadute di alberi lungo la
strada, molta paura si è vissuta alle Seimiglia dove si sono verificati episodi di salvataggio delle persone. Adesso, dopo le frane accadute nell'inverno trascorso, che
hanno segnato il territorio e gli
abitanti, questa ennesima violenza della natura non ci voleva: intanto perché rende sempre più incerta la tutela del paesaggio che
deve adattarsi ad un clima quasi
tropicale e poi perché costa, e tanto, alle tasche di Comuni già in
difficoltà. Camaiore, nei suoi borghi, appare `provata' e stanca e auspica che la Regione e lo Stato
vengano incontro alla comunità
con politiche ambientali sostenibili e con aiuti economici che
non gravino sui cittadini con nuovi tributi. Intanto conta i danni e
spera in un'estate vera, dove i boschi sanno di passeggiate e non di
fango e tronchi rasi al suolo e la
spiaggia di sole e non di lavarone.
Isabella Piaceri
'I'li
Edilizia & Territorio
lihO 1,-
Pagina 30
Danni* stimati
per 1 milione
e15
15Omìla curo
per le frane
i VIAREGGIO
Maltempo: a Camaiore danni per 1 milione e 150mila euro. Nella giornata di martedì
si è tenuto un incontro tra Coinune di Camaiore e Regione
Toscana, per valutare e stimare i danni subiti dal territorio
dopo il nubifragio del 21 luglio scorso. Le frane di Nocchi, Torcigliano, Gombitelli,
Anticiana, Migliano, Oribicciano, Valpromaro e la ripulitura delle spiagge dall'accumulo di detriti in piena stagione balneare sono i problemi più rilevanti emersi dai sopralluoghi. Nel summit si sono analizzate le situazioni relative alle innumerevoli frane
che hanno colpito la zona
dell'entroterra camaiorese e
alla ripulitura delle spiagge lidesi, coperte dai detriti portati dal Fosso dell'Abate. Le prime stime parlano di danni
che ammontano a circa
1.150.000 euro,causati da 83
dissesti geomorfologici e 17
dissesti idraulici.
Intanto la Confcommercio
rivolge un appello agli enti
dei territori colpiti dal maltempo, affinché sospendano
con effetto immediato le richieste di pagamento per le
rispettive tasse e imposte di
propria competenza, nei confronti degli abitanti e dei
commercianti delle zone colpite.
CORIPRODLRIONE RISERVATA
,Quel torrente di fango
h:i lì u, , t< la niia can.i.
Edilizia & Territorio
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