giovedì 24 luglio 2014 INDICE RASSEGNA STAMPA giovedì 24 luglio 2014 Economia e imprese locali Nazione Lucca 24/07/2014 p. 10 Toscocarta ce la fa: ok al concordato Saverio Bargagna 1 Tirreno Lucca 24/07/2014 p. VII La Toscocarta è salva crescono le speranze peri 29 dipendenti Nazione Viareggio 24/07/2014 p. 11 La Toscocarta si salverà. Via libera alla proposta di concordato Nazione Lucca 24/07/2014 p. 8 Gesam premia Pacini Fazzi sul palco del «Summer» Tirreno Lucca 24/07/2014 p. V Gesam Gas e Luce premia Maria Pacini Fazzi Nazione Massa Carrara 24/07/2014 p. 110 Marmo. «Servono nuove regole per salvare le montagne» Nazione Massa Carrara 24/07/2014 p. 11 «Basta con gli slogan, no agli stravolgimenti» Tirreno Massa Carrara 24/07/2014 p. 1-VI «Cave sì, ma sconti a nessuno» Tirreno Massa Carrara 24/07/2014 p. VI Un corpo minerario per i controlli 12 Tirreno Massa Carrara 24/07/2014 p. VI «Le nostre cave sono paesaggio: non lo deturpano» 13 2 Saverio Bargagna 3 4 5 Cristina Lorenzi 6 9 Cinzia Carpita 10 Edilizia & Territorio Nazione Lucca 24/07/2014 p. 3 Incubo pioggia, paura senza fine E adesso è corsa contro il tempo Laura Sartini 14 Tirreno Lucca 24/07/2014 p. I Non convince la cassa d'espansione Barbara Antoni 16 Tirreno Lucca 24/07/2014 p. II Al lavoro per ripristinare le strade interrotte di Forci e Castagnori 18 Tirreno Lucca 24/07/2014 p. II Ai residenti la cura dei canali 19 Tirreno Lucca 24/07/2014 p. III Lavori nelle aree alluvionate per ora generiche risposte 20 Tirreno Lucca 24/07/2014 p. III Timori per la pioggia data in arrivo 22 Tirreno Lucca 24/07/2014 p. IV Si alla permuta per il pastificio Mennucci Tirreno Lucca 24/07/2014 p. IV Il Comune vende alcuni immobili per fare cassa Federico Favali 24 Tirreno Lucca 24/07/2014 p. V Servono 24 milioni per il nuovo polo dell'Asl Fabrizio Tonelli 25 Tirreno Lucca 24/07/2014 p. VIII Porcari. Leccio, chiesta la modifica del progetto Tirreno Viareggio 24/07/2014 p. III Viareggio. L'urbanistica di Betti: volumi zero e riuso nel nuovo regolamento Tirreno Viareggio 24/07/2014 p. III Porto, come cambia il Piano regolatore Nazione Viareggio 24/07/2014 p. 11 Camaiore. La bella collina ferita e martoriata Danni per un milione e mezzo di euro Tirreno Viareggio 24/07/2014 p. VII Danni stimati per 1 milione e 150mila euro per le frane Indice Rassegna Stampa 23 27 Donatella Francesconi 28 29 Isabella Piaceri 30 31 Pagina I r r/ ,f /p ,%/ i / ✓ ✓// /r C V a l be a i f,. , , %,vi ;/ i r r✓/ ✓ 71 , UN, , r bunale a 4r t i : s .. . rà LA «TOSCOCARTA» si salverà. E' stato, infatti, approvato dal Tribunale di Lucca - composto dai magistrati Giulio Giuntoli, Giacomo Lucente e Carmine Capozzi - la proposta di concordato depositata nella primavera dell'anno scorso. Proposta approvata lo scorso 11luglio e depositata in cancelleria lunedì scorso. La cartiera, che si trova nella zona industriale di Coselli, offre attualmente lavoro a 29 dipendenti (nella foto un sit-in di protesta) e si occupa della trasformazione e commercio (importazione ed esportazione) di imballaggi. Si tratta di una ditta storica per la nostra zona che vanta quasi 35anni di attività. LA CRISI che ha investito la «Toscocarta» sarà superata attraverso un piano di rientro ben preciso. Un piano riassumibile in tre mosse. Intanto la società «Toscofibra» - che ha sede a Crespina, nel pisano - ha preso in affitto l'azienda per 450mila euro con l'impegno a versare successivamente altri 800mila euro per la Economia e imprese locali - // lG 1,%' ✓ r9 f id .. r l a a da un a i ev t ' zie nda p a is cessione dell'impresa e del magazzino. La «Toscanafibra» si sta dimostrando azienda molto seria: ha già onorato i pagamenti dovuti e ha anche effettuato acquisti relativi al magazzino per oltre 332mila euro. Inoltre, il piano di rientro prevede la vendita di un appartamento di proprietà della «Toscocarta» a Lido di Camaiore (si prevede un «incasso» di 880mila euro). Infine Alessandro Giussani, amministratore delegato della cartiera, si ê impegnato a versare ulteriori 700mila euro per coprire definitivamente la falla. LA PROPOSTA prevede, quindi, il soddisfacimento dei creditori in tre anni. Il debito complessivo di quasi quattro milioni di euro (per la precisione 3.913.556 euro) sarà così smaltito: saranno pagate integralmente le spese di giustizia, l'Iva, l'Irpef e i creditori privilegiati. Mentre il pagamento dei crediti delle banche sarà onorato nella misura percentuale del 8,5% e gli altri crediti chirografari saranno saldati al 7,5%. Saverio Bargagna Pagina 1 La Toscoca rta è salva crescono le speranze per i 29 dipendenti Concordato preventivo omologato dai giudici del tribunale Affitto d'azienda e poi acquisto della Toscofibra di Crespina sulla base della recente sentenza della Cassazione per cui la parte Iva sul debito complessivo su Conai è da considerarsi come credito privilegiato mentre l'imponibile è da considerarsi chirografario. La copertura del debito con 1 CASELLI C'è speranza per il futuro della Toscocarta, azienda con sede a Coselli che dal 1980 rappresenta un marchio storico nel settore del converting (trasformazione e commercio di imballaggi). Proprio lunedì il tribunale fallimentare (presidente Giuntoli, giudici Lucente e Capozzi) ha omologato il concordato nominando liquidatore Marco Cattani con la rappresentanza del comitato dei creditori formata dalla Banca del Monte, dalla ditta Galli e Flori srl e dal ragionier Lido Lucchesi. Il nuovo concordato preventivo prevede il contratto d'affitto triennale alla Toscofibra srl di Cenaia nel comune di Crespina (Pisa) con l'impegno all'acquisto al termine dell'affittanza e l'acquisto stimato delle merci in magazzino. Attraverso l'affitto d'azienda già posto in essere e in grado di funzionare cresco- i La Toscocarta srl a Cosel I i no le speranze per i 29 dipendenti dell'azienda della Piana. Piano modificato. Rispetto al preliminare concordato preventivo nella seconda stesura ci sono state novità. Prima di tutto il pagamento integrale dell'Irpef e in secondo luogo la classificazione del Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi) creditori si compone di 800mila euro per la cessione di azienda e magazzino dalla Toscofibra, un contratto triennale di affitto d'azienda sempre alla società pisana, la cessione di un immobile situtato a lido di Camaiore e stimato in 880mila euro appartenente all'amministratore dell'azienda di imballaggi di Coselli, un ulteriore apporto di 700mila euro dell'amministratore unico della Toscocarta, Alessandro Giussani e infine il residuo credito verso i clienti di 198mila giuro. tori privilegiati (2 milioni e 705mila euro) e il 9,50% ai chirografari su una cifra stimata in 1,8 milioni di euro. Il concordato prevede il pagamento integrale di tutte le spese, dell'Iva, dell'Irpef e dei creditori privilegiati. Al rnornento la Toscofibra srl ha sempre ottemperato ai suoi obblighi pagando le rate d'affitto d'azienda e acquistando merce per 332mila euro. Segno per i giudici fallimentari della serietà della proposta che nel luglio 2017 sfocerà con l'acquisto della Toscocarta da parte della società con sede a Cenaia. ©RIPROD 'JZIONE RISERVATA La ripartizione. Il debito complessivo di quasi 4 milione al 5 luglio 2013 prevede la seguente ripartizione: il 100% ai credi- [n foscanriu è aaha m Ic zpcm «i 21) ffiR,W- ` Un presidio di lavoratori davanti all'azienda di Coselli Economia e imprese locali Pagina 2 IL PIANO DI RIENTRO PREVEDE ANCHE LA VENDITA DI UN APPARTAMENTO A LIDO DI CAMAIORE sec si sr'® i® LA «TOSCOCARTA» si salverà. E' stato, infatti, approvato dal Tribunale di Lucca - composto dai magistrati Giulio Giuntoli, Giacomo Lucente e Carmine Capozzi - la proposta di concordato depositata nella primavera dell'anno scorso. Proposta approvata lo scorso 11 luglio e depositata in cancelleria lunedì scorso. La cartiera, che si trova a Lucca offre lavoro a 29 dipendenti. La crisi che ha investito la «Toscocarta» sarà su- Economia e imprese locali perata attraverso un piano di rientro ben preciso. Un piano riassumibile in tre mosse. Intanto la società «Toscofibra» - che ha sede a Crespina, nel pisano - ha preso in affitto l'azienda per 450mila giuro con l'impegno a versare successivamente altri 800mila giuro per la cessione dell'impresa e del magazzino. La «Toscanafibra» si sta dimostrando azienda molto seria : ha già onorato i pagamenti dovuti e ha anche effettuato r s di concorciato acquisti relativi al magazzino per oltre 332mila giuro . Inoltre, il piano di rientro prevede la vendita di un appartamento di proprietà della «Toscocarta» a Lido di Camaiore (si prevede un «incasso» di 880mila giuro). Infine Alessandro Giussani di Lido di Camaiore, amministratore delegato della cartiera, si è impegnato a versare ulteriori 700mila euro per coprire definitivamente la falla. La proposta prevede, quindi, il soddisfacimento dei creditori in tre anni . Il debito complessivo di quasi quattro milioni di curo (per la precisione 3.913.556 euro) sarà così smaltito : saranno pagate integralmente le spese di giustizia, l'Iva, l'Irpef e i creditori privilegiati. Mentre il pagamento dei crediti delle banche sarà onorato nella misura percentuale del 8,5% e gli altri crediti chirografari saranno saldati al 7,5%. Saverio Bargagna Pagina 3 Gesam premia Pacini Fazzi sul palco del «Summer» ANCHE Gesam Gas e Luce avrà stasera uno spazio sul palco del Summer Festival, durante la serata gratuita. Il suo presidente, Giovanni lacopetti, premierà infatti Maria Pacini Fazzi, titolare della omonima casa editrice, «per l'impegno profuso per la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico cittadino attraverso opere centrate sulla storia e sull'arte lucchese e per aver scelto Lucca come sede della sua attività». Gesam Gas e Luce, main sponsor della manifestazione e in particolare della serata gratuita, vuole, con questo premio, confermare ancora di più lo stretto collegamento fra il proprio impegno nel campo dell'energia e il territorio lucchese di appartenenza e sede delle varie attività. RICONOSCIMENTO Maria Pacini Fazzi Economia e imprese locali Pagina 4 STASERA Gesam Gas e Luce premia Maria Pacini Fazzi 1 LUCCA Anche Gesam Gas e Luce avrà uno spazio sul palco del Lucca Summer Festival, durante la serata incentrata sul concerto di Enzo Avitabile stasera. Infatti, oltre alla partecipazione del team di Andare oltre si può, il presidente di Gesam Gas e Luce Giovanni lacopetti premierà Maria Pacini Fazzi, titolare della omonima casa editrice e personaggio lucchese che si è distinto per la crescita e la valorizzazione del territorio. 'ervono 24 milioni 1", 11 iiiiu-o nolo J.II' \.1 Economia e imprese locali Pagina 5 Al convegno della Cgil, duro monito del governatore Rossi agli industriali del marmo. «M ontagne da tutelare» LORENZI Alle pagine 10-11 •dc onr.,en®rion>i¡si,>ono Economia e imprese locali Pagina 6 TRE LEGGI PER UN SOLO SETTORE : LA REGIONE AL LAVORO SU PIANO PAESAGGISTICO E LEGGE 78 E IL COMUNE SULLA REVISIONE DEGLI AGRI «Le montagne non si possono R monito agli i . regole » striali di Rossi, ospite del dibattito organizzato dalla Cgil. «Se non mettiamo noi i paletti, li metteranno altri» di CRISTINA LORENZI - CARRARA - «LE MONTAGNE sopra i 1200 metri non si possono scapuzzare. I crinali a quell'altezza non si possono toccare. Altrimenti passerete sul mio corpo. Le cave sono parte del paesaggio apuano». Non ha mezzi termini Enrico Rossi, il governatore della Toscana intervenuto alla festa della Cgil nella mattinata dedicata al Piano paesaggistico toscano. UN INCONTRO, introdotto da Daniele Quiriconi e coordinato da Paolo Gozzani (Cgil), animato e seguito da un folto pubblico convenuto a Ca' Michele per l'intera mattinata proprio per capire come si possa coniugare l'ambiente con il lavoro, l'articolo 1 con l'articolo 9 della Costituzione, come si possa sintetizzare il confronto oltre le urla che hanno caratterizzato le varie posizioni degli addetti ai lavori in questi mesi di iter del progetto. E gli addetti a i lavori ieri mattina a Ca' Michele c'erano proprio tutti: dagli aministratori dei vari Comuni (Andrea Vannucci per Carrara, Uilliam Berti per Massa, Ettore Neri per Seravezza), ai portavoce delle imprese di Carrara, Giuseppe Baccioli, e di Lucca, Claudio Romiti, ai sindacalisti Alessio Gramolati, Franco Chiriaco, Paolo Gozzani, Roberto Venturini, al professore di Storia dell'arte dell'Università di Napoli, Tommaso Montanari, ad Anselmo Ricci, della Coop Gioia. Ambientalisti, imprenditori, ecologisti e operatori hanno affollato la platea e ascoltato le fasi del piano paesaggistico, adottato e in fase di osservazioni, della legge 78 che la giunta toscana sta per varare e del regolamento degli agrim Economia e imprese locali PRESI DEN TE Enrico Rossi alla festa della Cgil marmiferi allo studio del nostro Comune. Così Rossi ha ricordato come sia necessario conciliare ambiente e lavoro, prima che sia troppo tardi. «Altrimenti le cave faranno la fine del polo chimico o del polo siderurgico -ha ribadito in un intenso intervento che all'ideologia ha alternato la concretezza -. L'acciaio di Taranto, ma anche la chimica di Massa Carrara a «La cave fanno parte deL paesagg io e seg uiranno le Legg i deL piano» causa di mancanza di regole, e dopo anni di industria selvaggia si sono resi incompatibili con un sistema sostenibile. Le nuove tecnologie hanno cambiato l'impatto delle cave sul paesaggio: sta anoi porre paletti e regole, altrimenti altri lo faranno al nostro posto. L'incapacità di governo si paga. E' proprio la lavorazione selvaggia che alimenta il sentimento diffuso di contestazione nei confronti degli industriali. Il turismo da solo non basta, ma se vogliamo mantenere le cave dobbiamo dare nuove regole: è un dovere morale». Soddisfatto per una revisione che ha preso il via e che nessuno adesso può più fermare, avviata sul binario del progresso e della modernità, Rossi ha poi parlato della lavorazione in loco, un altro spinoso capitolo del lavoro al monte, che ha visto la nostra città abdicare in pochi anni al ruolo di capitale mondiale del marmo, superata da altre location dalle procedure più snelle. apuano è appe«SE IL tibile nel mondo lo deve essere anche la lavorazione» ha spiegato un Rossi in piena forma che ha messo a tacere industriali e ambientalisti del no, dichiarando la disponibilità a discutere con tutti, ma rivendicado il diritto e il dovere di fare scelte indipendenti: «Motivo per cui sono pagato. E anche bene». «Stiamo studiando - ha aggiunto un sistema per privilegiare gli imprenditori che garantiscano la lavorazione in zona, per arrivare a trattare il 50 per cento del marmo estratto. Intendiamo valorizzare le risorse, si tratta di interessi seri che vanno colpiti. E' il momento - ha agginto strizzando l'occhio agli ospiti della Cgil - che le ricchezze e le risorse vadano ridistribuite a favore della comunità». Insomma un intervento che si è chiuso con il ricordo che «la Regione c'è e intende appoggiare il diritto al lavoro e la tutela del patrimonio. L'abbrivio è stato preso, e nessuno intende arrestare quel processo». Infine una stoccata all avoro in cava, dove Rossi ha garantito un maggior controllo della Regione nell'intenzione di «non fare sconti a nessuno». Pagina 7 « D i fendendo i l lavoro I tutelano i c i press i» Gramolat i: « Con i ugare occupaz i onee amb i ente » - CARRARA - «COME si fa a controllare il lavoro in loco se poi si vendono le cave agli arabi?» Il connubio fra passaggi di concessione e valorizzazione della filiera è stato sottolineato da Franco Chiriaco, Cgil di Lucca, il quale ha ribadito le competenze, le tecnologie e le conoscenze del nostro comprensorio e ricordato lo scopo entro il 2020 di trattare qui almeno metà del marmo estratto. Roberto Venturini della Fillea ha invece puntato l'indice su sicurezza, occupazione e legalità, ricordando che nessuno è proprietario delle cave, ma che sono un bene com une. Infine il segretario toscano di Cgil, Alessio Gramolati, il quale, rivolto agli ambientalisti, ha ricordato che «senza tutelare le aziende, non si difendono nemmeno i cipressi. Il nostro territorio è qualificato per l'attività dell'uomo. Senza l'antropizza- zione viene squalificato. Ambiente e lavoro devono andare di pari passo. Non servono gli atti di forza, ma questa è una grande occasione di crescita. La questione dell'ambiente non è più un tema, ma il tema. I settori che vanno meglio sono quelli che hanno risolto questo problema». Da qui l'esempio caro anche a Rossi delle concerie di Santa Croce che sono cresciute dopo che hanno risolto il dilemma dell'inquinamento. «I nostri boschi sono lavorati e coltivati da mille anni. La Toscana ha valore aggiunto anche per questo. Il nostro paesaggio è valore aggiunto. E le cave sono un punto di riferimento del paesaggio». Gramolati si è dichiarato disponibile a discutere sulle concessioni ventennali, sulla possibilità di allungare i pe rmessi di escavazien se questo serve a occupazione e investimenti. LA PLATEA Un folto pubblico di imprenditori, politici e e ambientalisti ha seguito il dibattito a C.' Michele AMMINISTRATORI , SINDACALISTI E ADDETTI Al LAVORI AL DIBATTITO SUL PIA PAESAGGISTICO ORG IZZAT DA CGIL Economia e imprese locali Pagina 8 r, BACCIOLI < Basta congg slogan stravolg ment li < , . i - CARRARA - ASSINDUSTRIA G iuseppe Baccioli LUCCA Per Assindustria Claudio Romiti Economia e imprese locali «BASTA slogan e massimi sistemi . Piuttosto ricordiamoci che qui siamo 4 pumnti avanti sulla disocccupazione». Pane al pane e vino al vino per Giuseppe Baccioli, presidente di Assindutria apuana, che ha riportato il discorso su mere logiche del portafogli . « Se la disoccupazione è al 12 per cento, mentre altrove è all'8, sei il manufatturiero occupa il 14 per cento del fatturato, mentre altrove è al 18, una riflessione è doverosa . Il marmo è un 'opportunità. Negli anni della crisi è l'unico settore che ha retto e incrementato. Addirittura il lavorato è cresciuto del 9,3 per cento . In barba a chi dice che non esiste una filiera. Abbiamo addirittura superato Verona». Tutto questo per dire che squadra vincente non si tocca e che non c'è certo bisogno di rivoluzioni . Il sistema marmo, sano e vigoroso, non deve ssere toccato. «Siamo riusciti a sconfiggere i problemi della sicurezza senza stravolgere il sistema, riusciremo anche nel rispetto dell'ambiente. Tutto il mondo imprenditoriale è investito di questo tema. Gli industriali che tengono i>> alto il nome del marmo sono tutti di nuova generazione. Non esistono famiglie che detengono cave da secoli. E' un mondo nuovo fatto da imprenditori nuovi che hanno saputo reggere alla crisi. Il piano paesaggistico deve riconoscere il valore ambientale delle nostre cave». Dal piano paesaggistico Baccioli è passato alla legge 78 «il cui impianto normativo non mi sembra intenda produrre ricchezza. Se nella fase transitoria si parla di 7 anni di concessioni, significa mettere la parola fine a investimenti e crediti bancari, persino alla filiera. L'articolo 1 della Costituzione - è stata la stoccata agli ambientalisti che difendono i sentieri - dice che la Repubblica è basata su lavoro, non sulle passeggiate» . L'importanza delle cave nel paesaggio è stata ribadita dal collega di Lucca, Claudio Romiti: «Grazie alle cave interi paesi sono sopravvissuti e interi paesaggi sono stati tutelati e preservati dal degrado e dell'abbandono . Il turismo non può dare risposte occupazionali. Le cave hanno reso il mondo più bello, meno selvaggio e più abitabile». Pagina 9 «Cave Sl, ma sconti a ness Festa 0>> ilw Rossi a Carrara parla con gli industriali dei lapideo Dialogo, difesa delle cave ma anche tutela del paesaggio con il Piano che la Regione sta approntando. Lo ha detto, sul tema dibattuto a Carrara alla Festa della Cgil apuana, il presidente della Regione Enrico Rossi, che ha mostrato apertura verso le preoccupazioni del mondo imprenditoriale apuoversiliese per i vincoli del Piano aperto alle osservazioni, ma ha anche posto paletti: lavorare in loco entro il 2020 il 50% dell'escavato. Tutela di vette e crinali. Sui piani di coltivazione sarà istituito un Corpo minerario regionale «che non farà sconti a nessuno». Infine: «Ci sono interessi che vanno colpiti per ridistribuire ricchezza nella comunità». CARPITA IN CRONACA ( .oncordia, l'ullimo iaü`1io Ro,wi: lote.rtysi Ja mlpírc per anicchìre la eamnnit9 Economia e imprese locali Pagina 10 Rossi: ínteressi ' colpire per arncchíre '9 '9 la com II governatore alla Festa ilw «Ci vuole una sinergia ambientale come quella della concia a Santa Croce. Non voglio più vedere cime distrutte» di Cinzia Carpita / CARRARA «A Santa Croce gli imprenditori hanno investito nella zona del cuoio, per la concia: contro l'impatto ambientale utilizzeranno l'acqua riciclata. Un risultato della sinergia fra imprenditori, lavoratori e istituzioni. E' riproducibile per le Apuane? non provarci sarebbe colpevole. Nel Piano paesaggistico le cave appartengono al paesaggio ma la tecnologia con i suoi ritmi oggi è impattante su paesaggio e ambiente; non c'è un sentimento antindustriale da parte nostra, e il turismo non basta, credere che basti è un'illusione: ma per mantenere le attività produttive del marmo, bisogna regolarle. Sopra i 1.200 metri i monti non vanno distrutti, né i crinali. Non voglio più vedere montagne "scapuzzate": dovrete passare sul mio corpo. Dall'autostrada però se ne vedono, e prima o poi potrebbe intervenire la Comunità europea. Si discuta con comitati, gruppi, imprenditori, ma poi la politica fa le sue scelte interpretando l'interesse generale. E i cittadini giudicheranno». Questo e altro ha detto il governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi alla festa della Cgil, a Ca' Michele a Bonascola, ieri mattina di fronte a una platea folta. Il tema: "Piano paesaggistico, il confronto oltre le urla". Intervenuti al dibattito moderato dal segratario provinciale Paolo Gozzanie, il vice sindaco Andrea Vannucci, il sindaco di Seravazza Ettore Neri, il segretario regionale della Cgil Alessio Gramolati, lo storico dell'arte Tommaso Montanari, il direttore dell'Associazione industriali di Lucca Claudio Romiti, il presidente di Assindustria Massa Cararra Giuseppe Baccioli, il presidente della Cooperativa Gioia Anselmo Ricci, Franco Chiriaco della Cgil Lucca, Roberto Venturini della Fillea provinciale. «Sul piano paesaggistico ci metto la testa - ha proseguito Rossi- è un dovere morale». Ma non intende chiudere le cave e apre al dialogo con gli imprenditori. «Le regole: lavorare il più possibile in loco il marmo per aumentarne il valore aggiunto. Si può anche riparlare del distretto lapideo apuo versiliese. Sono disposto a inserire nelle norme la garanzia che negli in- terventi della Regione una percentuale sia riservata al marmo». Rossi dice no alla rapina dei monti, ma nella nuova legge 78 in revisione, intende agevolare nelle concessioni comunali chi si impegnerà a lavorare in loco il 50% dell'escavato. Poi aggiunge: «Vi propongo un patto fra produttori: ci sono interessi che vanno anche colpiti, per ridistruibuire ricchezza nella comunità. C'è un diritto al lavoro, in un settore dove si è anche perso sangue, e occorre anche la tutela del nostro patrimonio ambientale. Intendo finire la mia legislatura sapendo di avere almeno provato ad affrontare tutto questo tema». Insomma, il bastone e la carota con gli imprenditori delle cave. ORI PRODl1ZIONE RISERVATA Il governatore della Toscana Enrico Rossi mentre parla alla Festa della Cgil provinciale Economia e imprese locali Pagina 11 corpo minerario per i controlli CARRARA . Solo quando dice che la tecnologia dell'escavazione e i suoi ritmi hanno effetti impattanti sul paesaggio, dalla platea della Festa Cgil, qualcuno gli risponde che «non è vero», ma Enrico Rossi replica che porterà i dati. E, a proposito delle polemiche che dal mondo imprenditoriale sono state indirizzate all'assessore regionale Marson , il governatore la difende: «Di tutto ciò che è stato fatto da Anna Marson, ne è responsabile il presidente Rossi». L'ultimo affondo è sui piani di coltivazione degli agri marmiferi: «Chi ha i permessi è in regola, sì, ma poi in cava... istituiremo un Corpo minerario regionale che nnn f-s ernnfi rs n®e--.. nlcrr rc o :i Jzi eilplr: i cl i l Economia e imprese locali Pagina 12 IL MONDO I MPREND ITORIALE «Le nostre cave sono paesaggio: non lo deturpano» tare il manifatturiero e il marmo deve rappresentare l'op«Sono turbato»: Giuseppe Bacportunità: di fatto il comparto cioli presidente dell'associaha retto e senza incrementare zione industriali di Massa Carl'escavato, calato a Carrara a rara non è tranquillo sul piano 900mila tonnellate annue (1 paesaggistico e nonostante milione e 300mila tonnellate che Rossi abbia detto che il nel distretto). Il fatturato dei piano considera le cave come blocchi è aumentato qui del parte del paesaggio, Baccioli ri3,4% e quello dei lavorati è salitiene che la norma debba santo del 9,3% dal 2012, alla barba cirlo pienamente: «Va riconodi chi dice che qua non c'è la fisciuto il valore ambientalistico liera». Dice anche che il comdella cave. Sono patrimonio prensorio apuoversiliese ha ambientale, come dice il piasuperato Verona, «con tassi di no strutturale del Comune di crescita continui negli ultimi 4 Carrara». Parla anche della reanni. Le imprese hanno invevisione della legge regionale stito nella sicurezza ma con un 78/98: «L'impianto normativo iter senza stravolgimenti, lo si sembra finafaccia anche lizzato male: per il tema solo 7 anni codell'ambienme periodo te». Anselmo transitorio, Ricci nega per poi fare le che il paesaggare a evidengio venga diza pubblica strutto dalle per rilasciare cave: «Le cale nuove conve, - fonte cessioni? Parco delle E chi investe Apuane - sopiù?». La filieno il 3,75 delra: «Va consile Apuane. derata tutta, Quindi c'è dal monte al un pregiudipiano, ma chi zio di fondo Parla Anselmo Ricci, sotto Baccioli ha entrambe nel Piano pale attività e si vedesse togliere esaggistico. In quanto alla filiele concessioni delle cave da ra, il Distretto apuoversiliese qualcuno che in gara offre di non ha saputo sopperire al più, allora la filiera che fine facrollo del granito, e occorre varà?». Anche Anselmo Ricci prelutare bene il concetto di filiesidente della cooperativa cavara. Per l'ospedale nuovo abbiatori di Gioia è preoccupato per mo offerto il marmo gratis, la possibile durata delle connon ci hanno neppure rispocessioni: «Abbiamo rilevato sto». Ci sono anche molti dub(da diversi fallimenti) la cava bi su come calcolare il valore Calocara 115, abbiamo 16 admedio del prodotto ai fini dei detti. Dopo 7- 8 anni in perdita canoni comunali. ora comincia a fruttare: ma chi Il vice sindaco Andrea Vanlo avrebbe fatto con limiti di nucci: «Le cose devono camsette anni?». biare», col piano paesaggistiBaccioli allarga il discorso: co, la nuova legge regionale «La disoccupazione in provin78, il nuovo regolamento cocia è al 12%: 4 punti più alta munale delle cave. Si discuta della Regione. Il manifatturienella concretezza. L'escavazioro qui rappresenta solo il 14% ne deve dare più ricchezza alla del Prodotto interno lordo tocollettività. Cave sì, ma salvatale, mentre la media italiana è guardando sicurezza, embiendel 18%. Dobbiamo incremente e paesaggio». (c.car.) D CARRARA Economia e imprese locali Pagina 13 CRESCE ANCHE IL P ER IC O LO FRAN E : ALTRE DUE FAMIGLIE SONO STATE EVACUATE Alluvione in VaU edda CORSA a perdifiato contro un meteo che ancora minaccia pioggia e temporali, fino a domenica. Non è permesso di alzare il capo nemmeno un attimo dai cumuli di fango da caricare sui mezzi, chiaviche da ripulire, solchi da riaprire o da inventarsi di sana pianta per accogliere l'acqua che, ancora una volta, potrebbe uscire dagli affluenti del rio Freddana e, in generale, da 10 canali che scendono dai monti, carichi di detriti e fusti d'albero. La rabbia della gente sale insieme all'angoscia di queste ore in cui tutti i mezzi sono allertati per previsioni meteo funeste, al punto che alcuni tecnici sono stati addirittura minacciati. Gli scenari di ieri sono quelli tipici di un'emergenza vera, non superata. «Restano critici tutti i punti di attraversamento della Freddana da Monsagrati a Torre - dice il dirigente provinciale per la difesa del suolo Gennarino Costabile -. Il problema continua ad essere quello dei corsi d'acqua che scendono dalle montagne, esondati già nella notte di lunedì. I punti più vulnerabili sono quelli di confluenza. Abbiamo visto cosa è successo al ristorante il Guercio. La causa è stata l'impossibilità di defluire nel rio Freddana da parte del canale di Moriano , sia per i detriti, sia per il livello della Freddana molto alto, ma rimasto, lo preciso, sotto le sponde in tutto il percorso». «L 'e, rgenza non e ancora superala» EMERGENZA vera, dicevamo, se anche un sindaco decide stare sulle strade e sulle frane giorno e notte, da lunedì ormai, per aiutare non solo a coordinare gli interventi, ma per aiutare a forza di braccia a spostare i detriti e i rami d'albero . «Abbiamo costituito una piccola task force comunale spontanea - dice Andrea Ronfanti, primo cittadino di Pescaglia -. Con l'assessore e i tecnici siamo sempre reperibili e sempre sul posto per cercare di dare una mano alla gente». Altre due famiglie ieri hanno dovuto far valigie: una a 'Fabbrica' a S.Martino in Freddana, l'altra a Torcigliano, lungo il solco'Menicone '. Le frane si stavano facendo minacciose. Si aggiungono alle altre due evacuate ieri, una sempre a Torcigliano e l'altra a 'La Filanda'. In più è stato chiuso ieri l'ultimo tratto di strada che va a 'Pino di Sopra', le tre famiglie che ci abitano possono raggiungere le case solo montando a piedi sui poggi . Fuori casa altre 5 persone anche in località 'Roncigliato' a S.Martino, reso irraggiungibile da una frana. In tutto sono almeno 30 le persone che in queste ore devono trovare altre sistemazioni . Ieri è stata ria- perta anche la via di Camaiore a S.Martino, nel punto della frana, con transito a senso unico alternato mentre c'è preoccupazione massima per l 'enorme frana - un fronte di 30 metri - che si è formata nella zona del corso d'acqua a Vinciola, località "Lente". Forti disagi anche nell'azienda Fonte Ilaria a Monsagrati dove è franato un pezzo di muro perimetralem e la strada che lo circonda - praticamente risucchiata dal basso e sono stati allagati capannoni e piazzale. I danni generali in Valfreddana sono di alcuni milioni di euro. Laura Sartini óuvlw pía c , ¡r.mm scr. fine fC n k m è eaw ",:Co il Lnpo Edilizia & Territorio Pagina 14 ATTAG LIA DEI RESI D E NTI Un operaio che aspira fango dalla strada e un'auto distrutta dalla forza dell'acqua ( ri, 77 2 Y4 7 ; lw, I millimetri DAL 1916, mai a luglio aveva piovuto così tanto. Lunedì notte sono caduti 160 mm, contro i 125 mm che nel 1992 fecero e`'-,0rf, Ì (-e i! (_'s0 Frf; ,,«;1a ia Record ineguagliabile SE Si analizzano tutti i mesi, dal 2000 ad oggi (inverno compreso), scopriamo che questo luglio è l'ottavo pigia pi0'+/o.so C E!" r"uo'V0 Un mese che vale un anno PER RAGGIUNGERE la quota di pioggia caduta a Lucca in questo mese dobbiamo sommare le precipitazioni degli ultimi 11 a r f r". i ;,:j Il bollettino Lamina LE PROIEZIONI dell'istituto «Lamma» per la nostra città non sono affatto buone. Pioggia è prevista sia in mattinata che questa sera. Venerdì, invece, per fortuna non ci dovrebbero essere problemi. Sabato invece il cielo tornerà a farsi scuro: sarà una dura battaglia fra il sole e la pioggia. Edilizia & Territorio Pagina 15 Non convince la cassa d'espansione L'Autorità di bacino: «Soglia troppo alta, va abbassata». La Provincia: «L'opera va bene così». ma la rabbia esplode di Barbara Antoni 1 LUCCA Veniva inaugurata giusto tre anni fa esatti - il 24 luglio 2011 - la cassa di espansione da due milioni 350mila euro progettata per mettere in sicurezza dalle esondazioni del torrente Freddana la striscia di terra fra Ponte Ciuffarini e il ristorante Il Guercio. Oggi, tre anni dopo, l'Autorità di Bacino sostiene che qualcosa, in quell'invaso, è da rivedere. Il gradone lungo l'argine del torrente che corre lungo i campi, il punto da cui la piena dovrebbe sversare nell'invaso, va abbassato, sostiene il professor Raffaello Nardi, segretario dell'ente. Così com'è, troppo alto, il gradone difficilmente viene scavalcato dall'acqua, che più facilmente riesce a tracimare dalla spalletta e quindi sulla strada andando ad allagare gli edifici che incontra. Una vicenda di cui i residenti della zona discutono da tempo, motivo di proteste, esposti, segnalazioni. Ma inascoltati. Finché l'alluvione è arrivata davvero, lunedì notte. Una bomba d'acqua, due ore di pioggia per 160 millimetri di precipitazioni, che ha provocato un disastro. Ha fatto esondare rii e ruscelli dove ancora ne esistono i percorsi, ha prodotto frane e allagamenti causati dall'acqua del reticolo interrotto che ha deciso di sgorgare da altri canali. Ha messo in ginocchio famiglie e aziende. Una è quella di Franco Corradi, titolare del ristorante Il Guercio: decine di migliaia di euro di danni solo per i sottosuoli allagati dove si trovavano celle frigorifero e provviste in quantità di vino, carne e altri alimenti. Corradi indica il gradone della cassa di espansione: «Troppo alto, l'ho detto e fatto presente fin da quando è stato costruito. Lo capirebbe anche un bambino che è sproporzionato. Va abbassato». Edilizia & Territorio II gradone è troppo alto, l'ho detto e fatto presente fin da quando è stato costruito La Provincia: l'opera va bene così. La Provincia, ente che ha realizzato la cassa di espansione su progetto del Genio civile condiviso dall'Autorità di bacino, non la pensa così. «L'altra notte la Freddana non ha esondato - dice l'assessore provinciale Diego Santi -. Gli argini hanno tenuto. E nella cassa d'espansione e entrata una quantità d'acqua, anche se in ritardo. L'acqua che invece ha provocato gli allagamenti è arrivata dalle feritoie della spalletta lungo la Freddana e dai fossi che vengono dal Morianese. La cassa di espansione continua l'assessore provinciale - è stata studiata per fenomeni della durata di ore. Quello dell'altra sera è stato fulmineo: da zero a quattro metri e mezzo sopra il livello in due ore. In un tempo così ristretto l'acqua non riesce a entrare nella cassa di espansione. E una paratia in quel punto è improponibile. La cassa di espan sione non è sbagliata; anche se una soglia più bassa avrebbe funzionato meglio. Del resto l'opera è stata progettata molti anni fa. Ma il vero problema dell'evento alluvionale di questi giorni è il reticolo minore». Santi confida nel lavoro dei consorzi di bonifica unificati con la nuova legge regionale. «Quest'anno il governo toscano - sottolinea - ha stanziato 50 milioni». «L'alveo non si può scavare». Alcuni residenti hanno proposto di abbassare il livello dell'alveo della Freddana per diminuire il rischio esondazioni. Secondo Santi potrebbe essere un'ipotesi, «ma l'Autorità di bacino non autorizza interventi del genere perché non è un corso d'acqua artificiale. Un aspetto invece da sottolineare sono i residui di legname che hanno intasato la Freddana. Inviteremo il Comune a fare ordinanze per obbligare i proprietari a smaltire residui del genere in modo appropriato. E quanto alle proteste di alcuni ristoratori lungo la Freddana dopo gli allagamenti conclude - se uno sa di avere l'attività in un punto critico non deve conservare in cantine materiale per migliaia di euro». L'Autorità: «Si può sbassare la soglia». Il professor Nardi da parte sua insiste con la necessità di rivedere l'altezza del gradone. La cassa di espansione, spiega, «è stata costruita per eventi con frequenze ogni duecento anni; così prevede la legge regionale per opere di questo genere e infatti i parametri usati dagli ingegnere sono stati quelli previsti per queste opere. Un evento come quello dell'altra sera era avvenuto nel 1937, nel 1992 e adesso. Credo sia il momento di riflettere anche sui cambiamenti metereologici e in conseguenza chiedere che la cassa di espansione lungo la Freddana sia portata a una frequenza di trent'anni. Nella sostanza non cambia niente, solo i numeri che servono agli ingegneri per fare i progetti». «lo personalmente conclude il segretario dell'Autorità di bacino - penso che converrebbe riflettere sull'abbassamento della soglia della cassa di espansione. Intanto conviene intervenire sul tempo di ritorno». Stesso ragionamento, secondo Nardi, va fatto «per la cassa di espansione sopra Monsagrati. Purtroppo le bombe d'acqua ora sono più frequenti, e bisogna adeguarci ai tempi». CiRIPROD'JZIONE RISERVATA Pagina 16 II ristorante II Guercio lungo il torrente Freddana (foto Vip) Edilizia & Territorio Pagina 17 Al lavoro per ripristinare le strade interrotte di Forci e Castagnori Proseguono le attività per il ripristino della viabilità. Nelle scorse ore si è verificato un ulteriore cedimento che ha attualmente isolato la località sorbo a Torre . I volontari e il personale della Protezione civile stanno operando per prestare assistenza alla popolazione. Altre situazioni critiche e sulle quali si sta ancora lavorando riguardano Porci , dove la via per raggiungere il paese rimane interrotta nella parte alta, e Castagnori , anche qui la viabilità è chiusa. Riaperte invece la strada per raggiungere località Querce e la Via per Camaiore. intanto i consiglieri comunale e provinciale di Forza Italia, Marco Martinelli e David Marcucci, esprimono solidarietà e vicinanza alle famiglie e alle imprese colpite: «Ora proseguono - prima di assistere al consueto rimbalzo di responsabilità enti riteniamo prioritario richiedere urgentemente la convocazione di Consigli Comunali e Provinciale congiunti finalizzati a mettere a fuoco il o i problemi attualmente esistenti per far si che quanto accaduto non accada più. Il nostro primo atto per dare un sostegno concreto alle famiglie e alle imprese colpite sarà quello di presentare una mozione per chiedere come proposto da Confcommercio la sospensione del pagamento delle tasse». Ia casa nunva inondata ncswoo ci fra 60CaM50 Edilizia & Territorio Pagina 18 Ai residenti la cura dei canali Proposta del sindaco: «Ci sarebbe più attenzione perla sicurezza del territorio» ® LUCCA «Penso che la manutenzione del territorio possa esser affidata a comitati di cittadini del posto. Potrebbero, chiaramente dietro remunerazione, occuparsi della pulizia delle zone critiche. Persone del posto che conoscono alla perfezione la zona: forse può esser questa la ricetta per prevenire il ripetersi di situazioni come l'altra notte». E' l'idea lanciata dal sindaco in apertura del consiglio comunale quando, su richiesta del consigliere Luca Leone, il sindaco ha riferito sulla situazione di emergenza in Valfreddana a poche ore dall'alluvione. Alessandro Tambellini aveva effettuato nel tardo pomeriggio di martedì un sopralluogo nelle zone colpite. «Le maggiori criticità - ha spiegato il primo cittadino - si sono verificate al ponte a doppia arcata a Monte San Quirico perché si sono accumulati tronchi di alberi. Il danno di maggiore entità economica è sulla via di Forci: in questo caso la frana ha portato via la strada. L'intensità del fenomeno non era prevista e non c'era stata alcuna al- lenta». Il sindaco ha detto che tutto quello che è accaduto deve insegnare che la manutenzione deve esser fatta anche nella parte alta dei torrenti e non solo nella bassa. Ha anche palesato il ritardo del taglio dell'erba sui canali.« In mattinata ha continuato - ho parlato al telefono col presidente della Regione Rossi per fare il punto della situazione. Sottolineo che non si sono registrate criticità nella zona dell'ospedale San Luca: vuol dire che i lavori sui canali sono stati fatti bene ed hanno funzionato». In chiu- sura di intervento il sindaco ha ricordato anche quanti sono ospitati al Foro Boario perché hanno la casa inagibile e chi stava ancora lavorando per risolvere criticità ancora in essere. Quello che è certo, come lo stesso Tambellini lia ammesso fra le righe, è che l' alluvione ha colto tutti di sorpresa. Ma perché, dopo tanti soldi spesi per i lavori sul torrente Freddana, si verificano ancora disastri di questo genere? Cosa occorre fare per mettere definitivamente in sicurezza la zona? Intan Lo cresce la rabbia dei cittadini della zona. (ff ) L'interno del Guercio allagato lunedì notte 1 a casa nuo> a inondata ncswoo ci ila succurso Edilizia & Territorio Pagina 19 Lavori nelle aree alluvionate per ora generiche risposte Dal Consorzio di bonifica persone e aziende danneggiate vogliono sapere quali e quanti interventi erano stati fatti di recente e con quali controlli 1 LUCCA Quali e quanti interventi sono stati fatti dal consorzio di bonifica negli ultimi due-tre anni nelle zone colpite dal nubifragio di lunedì notte? Come vengono controllati e con quali risultati i lavori di sfalcio dell'erba e di pulizia in generale affidati a ditte esterne? Due semplici domande rivolte ieri mattina dal Tirreno ai responsabili del Consorzio di bonifica. La risposta al momento non è arrivata. E torniamo a porla, dato che è anche il punto di fondo sollevato da persone e aziende che hanno subito gravi danni e che ora mettono nel mirino presunte mancate opere del Consorzio o lavori non eseguiti a regola d'arte. Non dovrebbe essere lavoro particolarmente impegnativo per il Consorzio verificare se nelle frazioni lungo la Freddana (Torre, Monsagrati, Castagnori, La Cappella, Tre Cancelli), nell'Oltreserchio (S. Macario) e nel Morianese sono stati eseguiti interventi su fossi e canali per i quali l'utenza paga la tassa annuale. Ce ne dovrebbero essere: è così difficile ricordarli? In merito ai controlli, ricordiamo di aver ricevuto dai lettori e pubblicato foto di sfalci di erba lasciati nel bel mezzo di canali subito dopo il taglio. Non sarà stata la normalità, ma non dovrebbe essere difficile per il Consorzio spiegare se e quali controlli sui lavori vengono fatti e se, per caso, ci siano state iniziative di qualche genere nei confronti di ditte che potrebbero essersi comportate in modo non corretto. E questo vale anche per gli altri enti che affidano all'esterno lavori che riguardano la messa in sicurezza di corsi d'acqua. Edilizia & Territorio Alle domande del Tirreno, il Consorzio ha risposto con un lungo comunicato in cui spiega in termini molto generali le modalità del proprio operato. Bene, si può prendere atto che «il cuore dell'attività di prevenzione del consorzio è l'estate, quando generalmente non piove», che il piano dei lavori per il 2014 «ad oggi realizzato per ben oltre la metà, prevede un milione e mezzo di euro per la manutenzione di 772 chilometri di corsi d'acqua». Non è però in discussione l'operato in generale del Consorzio: alla gente alluvionata preme sapere se nelle proprie zone fossero stati fatti di recente lavori di manutenzione e come. Vorrà rispondere il Consorzio? tà Monsagrati; a San Lorenzo di Moriano, corsa contro il tempo per l'intervento (su mandato della Provincia di Lucca) di chiusura della breccia arginale del Rio San Lorenzo; a San Michele in Escheto, operai al lavoro per la pulizia dei sottopassi intasati dal materiale della Gora Lazzari e della vicina cassa d'espansione». Il Consorzio ricorda che, per emergenze, continua ad essere attivo 24 ore su 24 il servizio di reperibilità al numero 348/8867459. Intanto spiega che sta impiegando «tutti i propri uomini e i propri mezzi, tra cui alcune squadre arrivate per l'occasione dalla Versilia. In località Ponte Rosso, gli escavatori del Consorzio sono in azione per ripulire il Rio Fontanaccio (affluente del Freddana) dai detriti e per ripristinare una frana più a monte; sul Rio Ribongi, a Mutigliano, vengono rimossi gli alberi attraversati che stanno impedendo il deflusso delle acque e si provvederà all'escavazione dai detriti, in particolare nel tratto da via dei Bonelli fino al maneggio; al via la rimozione di piante attraversate anche sul Rio Pratalino, in locali- ,,, nd nd1e o,<<:ffl.,;,,",« Pagina 20 Masse di detriti ancora nelle strade delle zone alluvionate (fotoservizio Vip) Edilizia & Territorio Pagina 21 Timori per la pioggia data in arrivo 1 LUCCA La Provincia informa che «proseguono alacremente i lavori di messa in sicurezza della viabilità interrotta dal nubifragio che nella notte di lunedì 21 si è abbattuto specialmente nella Valfreddana». «Tecnici della Provincia e di altri enti assieme agli operai delle ditte incaricate, con il supporto e il prezioso aiuto di numerose squadre di volontariato, stanno procedendo il più rapidamente possibile nell'opera di ripristino della funzionalità idraulica dei corsi Edilizia & Territorio d'acqua di tutta la zona anche in vista delle nuove piogge previste nella giornata di domani (giovedì 24). «Al momento la Regione Toscana non ha emesso alcuna allerta meteo, classificando la criticità prevista per la giornata di domani di tipo "ordinario". «Nonostante ciò il carattere di rovescio e l'intensità delle precipitazioni potrebbero avere un impatto al suolo significativo, specialmente nelle zone recentemente colpite o idrogeologicamente più fragili». Pagina 22 Si alla permuta per il pastificio Mennucci il terzo ordine dei giorno esaminato dal consiglio comunale riguardava la delibera per l'approvazione della permuta di via dei Balestrieri a Ponte a Moriano al pastificio Mennucci . ccLa pratica - ha spiegato l'assessore Antonio Sichi - è di impegno condizionato. Andando i n questa direzione si permette all'azienda di ampliare lo stabilimento e di aumentare i posti di lavoro». Generale il plauso per questo aspetto ai titolari del pastificio. Nel suo intervento il consigliere Roberto Lenzi ha evidenziato come la pratica sia poco chiara. Sichi ha difeso il testo. Successivamente Rosei lini hachiestoadi specificare in delibera che gli interventi di riqualificazione siano a totale carico dell'azienda. La pratica è stata approvata: la permuta diventerà definitiva solo quando il consiglio approverà la variante urbanistica. Edilizia & Territorio Pagina 23 Il Comune vende alcuni immob per fare cassa L'amministrazione conta di ricavare quasi un milione di euro dalla cessione della Vecchia Guardia e altri beni di Federico Favali 1 LUCCA Vendere immobili per dare ossigeno al bilancio. Vain questa direzione l'azione dell'amministrazione. L'assessore Sichi l'ha illustrata in consiglio comunale. «Il piano triennale delle alienazioni - ha spiegato è uno degli argomenti propedeutici al bilancio preventivo del 2014. Sono messi in vendita 6 immobili per un totale di circa 950mila euro da recuperare: l'edifico detto Vecchia Guardia, una casa colonica in via dell'Arsina, un magazzino in via dell'Asilo, alcuni annessi rurali e canalette. Le entrate nel bilancio continuano ad essere in calo: dai 45 milioni dell' epoca Favilla, ai 3 milioni del 2012, ai 2 milioni del 2013 e a 1,7 milioni di proiezione del 2014». Il consigliere Piero Angelini ha palesato il suo disaccordo precisando che in commissio- ne urbanistica si era parlato di Edilizia & Territorio uno sviluppo per la città e che queste azioni vanno in direzione contraria. «Sichi - ha detto il consigliere - ha considerato che l'edificio della Vecchia Guardia non è interamente proprietà del comune ma è in parte di un privato?». necessità di eliminare nella relazione riguardante la valorizzazione del bene il riferimento al project financing. Non si è mai detto che si vuole procedere in questo senso per il futuro di una parte così consistente dell'ex manifattura» . Angelini poi ha sollevato un'altra polemica definendo la maggioranza un "gregge". Immediata, anche in questo caso, la replica dei membri della maggioranza che hanno protestato vivacemente. Francesco Battistini ha fatto notare come i toni ed i termini usati in aula siano spesso inappropriati «Con queste alienazioni ha successivamente sottolineato il consigliere Lucchesi - si vuol costruire un bilancio veritiero e corretto. La Vecchia Guardia è una sorta di porta d'ingresso al parco fluviale, ma oggi è in degrado evidente. Vendendolo l'edificio potrà essere rifatto e valorizzato. Quindi non si va contro la valorizzazione del parco fluviale, come ha chiesto la commissione urbanistica». «Credo anche io ha detto poi Luca Leone - che si debba parlare di valorizzazione e non solo di vendita. Il consiglio dovrebbe interessarsi anche ad altri contenitori come l'ex oleificio Borella e l'ex edificio della guardia di finanza. Credo che anche questi . Nel corso della seduta Angelini ha presentato tre emendamenti al testo. Quello che ha riscaldato di più il dibattito è quello sulla vendita di una parte dell'ex Manifattura non interessata dai progetti Piuss. Dopo accesi scambi di opinione, il consigliere ha ritirato l'emendamento. «Ritiengo però - ha precisato - che ci sia la debbano essere valorizzati. Che intenzione ha di fare l'amministrazione con queste strutture?». Sichi ha spiegato che della Vecchia Guardia sarà venduta solo la parte del Comune. «L'amministrazione ha continuato - non è in grado di ristrutturarla ed allora preferiamo valorizzarla». Messa in votazione, la pratica è stata approvata. Il secondo ordine del giorno esaminato dal consiglio riguardava l'acquisizione da parte del Comune, a titolo non oneroso, di aree di proprietà del demanio: l'ex giardino di via Santa Chiara, un'area averde e la parte della Cavallerizza ora adibita ad ostello. Anche in questo caso la pratica è stata approvata. Pagina 24 Servono 24 per il nuovo polo dell'Asi la cifra stimata per realizzare un moderno edificio nell'area del Campo di Marte A confronto le due opzioni, tempi più lunghi perla ristrutturazione dei padiglioni di FabrizioTonelli 1 LUCCA Ristrutturazione dei padiglioni esistenti o realizzazione di un nuovo e più moderno edificio? Sono queste le due opzioni per il Campo di Marte, o meglio per quella parte del vecchio ospedale che l'Asl ha deciso di tenere per sé. Da un lato un complesso e lungo intervento di adeguamento e messa a norma, dall'altro l'abbattimento di magazzini, lavanderia e mensaper costruire ex novo un edificio all'avanguardia. La questione si è riproposta con forza, dopo la conferenza stampa nella sede dell'Asl a Monte San Quirico, durante la quale il sindaco Alessandro Tambellini ha aperto all'ipotesi, caldeggiata dal direttore generale Joseph Polimeni, di cos fruire un nuovo edificio perla sanità territoriale e gli uffici direzionali e amministrativi dell'azienda. Operazione che tra l'altro consentirebbe di liberare tutto il Campo di Marte, mettendo l'intero complesso a disposizione del Comune che potrebbe poi utilizzarlo nel modo ritenuto più adeguato. Vediamo i pro e i contro delle due soluzioni, secondo il piano dell'Asl. Ristrutturazione dei padiglioni. Ha un costo minore (si ipotizza una spesa di 20,2 milioni di euro) e consentirebbe il mantenimento delle attuali volumetrie. I contro sono diversi: incertezze progettuali ed esecutive; incertezza sui costi di costruzione; organizzazione funzionale scarsa e dispersiva; scarsa flessibilità per adegua- Edilizia & Territorio menti futuri; difficolta nella valorizzazione dell'area da alienare; viabilità di accesso inadeguata; parcheggio in posizione remota. Per quanto riguarda i tempi di realizzazione, si prevedono 5 anni e mezzo. Nuovo edificio. Per l'Asl sono numerosi i pro: percorso progettuale certo; certezza dei costi di costruzione; minor tempo di attivazione (56 mesi); ottimizzazione organizzazione funzionale; economicità di gestione; durabilità dell'edificio; flessibilità per adeguamenti successivi; riqualificazione urbanistico-edilizia dell'area; migliore valorizzazione patrimoniale dell'area da alienare; viabilità di accesso adeguata; prossimità immediata parcheggio. E i contro? La nuova volumetria (ma sarebbe compensata da demolizioni, anche di edifici bassi non più utili nell'area ospedaliera) e i costi di realizzazione, stimati in 24 milioni di euro. i nuovi servizi. Proprio in attesa che si chiarisca quale percorso intraprendere (ovviamente in stretto accordo con la Regione Toscana, visto anche l'importanza dell'impegno economico) l'Asl limiterà al massimo i lavori negli edifici del Campo di Marte che intende utilizzare, effettuandoli il più possibile in economia, realizzando quello che è strettamente necessario per le attività che si vogliono concentrare al Campo di Marte e che non sono poche, come illustrato dal dottor Luigi Rossi, responsabile della zona distretto della Piana. Dal 1 ° settembre saranno aperti 14 letti di cure intermedie nella palazzina C, ma ancora non saranno portati al Campo di Marte i medici di medicina generale (previsti tre ambulatori, uno per ogni aggregazione funzionale) che dovrebbero svolgere l'attività sulle 12 o 16 ore, né sarà attivata la guardia pediatrica. Entro l'anno invece, sempre nell'edificio C, piano terra, sarà avviato il polo radiologico territoriale, sull'esempio di quello della Casa della salute di Marlia. ®RIPRODUZIONE RISERVATA Senono b} milioni per il —o , o pA-1,11 W Pagina 25 L Il complesso del Campo di Marte Edilizia & Territorio Pagina 26 1 ' Me sta ® PORCARI «Nei confronti del comitato la Ginestra abbiamo onorato la parola data e mantenuto la nostrapromessa». E' quanto sostiene l'assessore all'assetto idrogeologico del Comune di Porcari Franco Fanucchi che spiega i contenuti di una richiesta a firma sua e del vice sindaco Leonardo Fornaciari inviata alcuni giorni fa al Genio Civile di Lucca. «Nel corso di un incontro pubblico - afferma l'assessore - sia io che il vice sindaco abbiamo valutato le osservazioni fatte dagli abitanti della zona condivisibili. Già nel corso dell'incontro ci siamo dichiarati disponibili a portare le istanze all'attenzione gli organi competenti riguardo alla possibilità di impiegare gli oltre 300.000 euro della Regione Toscana nella parte più bassa del rio Leccio adeguandolo a una portata maggiore e, solo dopo queste opere, procedere alla costruzione della prima cassa di espansione». «Ebbene - prosegue Fanucchi - questo nostro impegno si è tradotto in una richiesta ufficiale di modifica del progetto proprio in tal senso. Il professionista incaricato ha presentato nei giorni scorsi presso il Genio civi- Edilizia & Territorio la modífica del progetto L'ASSESSORE FANUCCHI Solo dopo aver adeguato il rio a una portata maggiore procederemo a costruire la cassa di espansione le di Lucca, un progetto di variante che prevede importanti lavori nel tratto subito a monte e a valle della scuola media Pea. Gli interventi da eseguire sono stati naturalmente concertati con quelli ii rio Leccio a Porcari programmati ed in alcuni casi già iniziati dalla Provincia». «In questo modo - conclude l'assessore speriamo possa concludersi definitivamente questo lungo percorso portato avanti sia dal Comune che dal comitato la Ginestra con grande senso di responsabilità e rispetto reciproco. Un percorso questo che auspichiamo porti presto all'inizio dei lavori per un altrettanto lungo cammino fatto di opere fondamentali per rendere il rio Leccio ogni anno sempre più sicuro». Pagina 27 L'urbanistica di Betti: volumi z ero e riuso nei nuovo regolamento Ma il provvedimento confermale 900 nuove abitazioni previste dal Piano strutturale datato ormai 2004 di Donatella Francesconi Ill VIAREGGIO «Volumi zero e riuso»: inizia e finisce qui il Regolamento urbanistico secondo Leonardo Betti, sindaco da un anno, che per sé ha tenuto la delega all'urbanistica. E che si è presentato ieri mattina in commissione ambiente per fare comunicazioni in materia, come da ordine del giorno modificato all'ultimo tuffo, ma poi si è fatto strozzare le parole in gola dal consigliere di opposizione Massimiliano Baldini che poneva richiami formali per lo svolgimento della commissione, forme che poi significano rispetto delle regole che determinano il funzionamento del consiglio comunale e dei suoi organismi. «Se qualcuno pensa di intimidirmi o di impedirmi di chiedere il rispetto della legge e dei regolamenti, a maggior ragione nel corso delle commissioni consiliari ed in consiglio riguardo ad atti a rilevanza pubblica - ha precisato Baldini - se lo tolga dalla testa. Perchè su questo tema non intendiamo fare sconti a nessuno, tantomeno ad una Giunta che sotto questo profilo mi pare palesemente e costantemente insensibile, disattenta ed in ri tardo». Un Regolamento che la città attende da decenni avrebbe meritato meno pasticci. Ed anche maggior attinenza con la realtà e con le regole date. A cominciare dal fatto che di "volumi zero" è difficile parlare dovendo il Regolamento fare proprie le previsioni del Piano strutturale datato 2004. Che per una Viareggio ancora "benedetta" dal boom del mattone prevedeva 1.100 nuove abitazioni. Passate a 900 nel Regolamento urbanistico che l'amministrazione Lunardini è riuscita a portare all'adozione del consiglio comunale, lo stesso che di lì a pochi mesi ha poi revocato la stessa adozione votata. Edilizia & Territorio Ma non solo: del Regolamento Lunardini - per dichiarazione del primo cittadino, ancora ieri mattina - il nuovo provvedimento messo a punto dagli uffici comunali mutua il principio della perequazione. In base al quale possono essere spostati volumi da una parta all'altra della città. «Gli uffici comunali - ammette Betti davanti alla commissione non sono ripartiti da zero, ma hanno utilizzato il materiale esistente». Inevitabile la domanda, posta dalla consigliera di minoranza Rossella Martina ("Viareggio tornerà bellissima") per bocca di tutti coloro che hanno seguito in questi anni l'iter della "creatura" mai nata: «Si sono valutate le oltre 700 osservazioni presentate dai cittadini al precedente Regolamento urbanistico», ovvero a quello adottato e poi rinviato al mittente? A Marti- na ha risposto Betti: «Ma sono osservazioni ad un altro Regolamento...». Max Bertoni, consigliere del Movimento Cinque stelle, non si è lasciato sfuggire la "palla" passata dal sindaco: «Se la base è quella di Marcucci e Lunardini - ha dichiarato - questo Regolamento urbanistico risulta già irricevibile». E qualche problema il nuovo testo deve averlo,s e lo stesso sindaco ha dichiarato che non avrebbe più convocato la conferenza stampa che aveva in mente perché «riguardando le bozze definitive mi sono accorto che devono essere apportata alcune modifiche» e se è vero, come spiegato da Betti, che «Regione e Provincia hanno già detto no su determinati aspetti». A commissione terminata, il sindaco in un comunicato diffuso ha voluto precisare che «i contenuti del nuovo Regolamento urbanistico saranno citr- que: politiche dell'abitare e qualità della città intese come riuso e valorizzazione dell'esistente; mobilità sostenibile, intesa come promozione ed uso di mezzi a basso impatto ecologico, con una forte attenzione alla ciclabilità e alla pedonalizzazione; rigenerazione economica; le reti della conoscenza, che affrontano la città come luogo di apprendimento nel suo essere polo scolastico di tutta la Versilia e ambiente». Viareggio vista dal l'alto ( toto d'archivio) Pagina 28 NAUTICA Porto, come cambia il Piano regolatore VIAREGGIO «Accrescere la dotazione e la qualità infrastrutturale ed impiantistica dei servizi destinati al settore produttivo di yacht e magayacht»: nero su bianco nel Protocollo d'intesa per lo sviluppo e la riqualificazione del porto di Viareggio siglato tra Regione, Autorità portuale regionale, Provincia di Lucca e Comune di Viareggio. E diventato delibera della Giunta regionale, la numero 573 del 14 luglio scorso. E il primo atto per quella revisione del Piano regolatore portuale che Fabrizio Morelli, segretario dell'Autorithy, porta oggi all'attenzione del Comitato portuale affinché sia siglato. «Entro fine mese - è l'annuncio di Morelli pubblichiamo l'avviso per avviare la fase di ascolto e revisione al Piano regolatore». Quello esistente, datato 2007, al quale non si è mai dato attuazione. La delibera della Giunta regionale ed il relativo Protocollo fissano, per la prima volta da quando - più o meno un anno fa - è esploso il problema degli spazi in porto, il principio più volte affermato nelle iniziative pubbliche degli ultimi mesi: largo ai super yacht. La domanda è inevitabile: più spazi per fare cosa? E la scelta, nella risposta, è tra la produzione cantieristica ed il solo approdo. Scenario, quest'ultimo, che apre inevitabili scenari di speculazione immobiliare di contorno. Tra gli obiettivi che la revisione del Piano regolatore portuale si propone, la delibera della Re- Edilizia & Territorio gione elenca: definire il perimetro dell'ambito portuale a terra ed a mare, nonché i limiti dell'interfaccia porto-città, «quale porzione del sistema insediativo nella quale le attività portuali devono rendersi compatibili con quelle urbane»; effettuare «una ricognizione del Piano vigente allo scopo di individuare ed eliminare i fattori che rendono problematica la gestione dello strumento urbanistico; ridurre «le interferenze funzionali in porto, mediante una verifica delle relazioni di prossimità in rapporto alle modalità di uso e di accesso agli spazi assegnati ai vari operatori, fornendo una organizzazione razionale degli spazi a terra ed a mare e rispondente alle necessità degli operatori, degli utenti e dei residenti, anche in funzione della corretta gestione delle aree demaniali». Ed ancora: fa- vorire «l'insediamento e la crescita di servizi di alta specializzazione per lo sviluppo e la valorizzazione della conoscenza nel settore nautico»; ridurre l'insabbiamento del bacino portuale e del canale di accesso, al fine di migliorare la sicurezza della navigazione e accrescere l'accessibilità ai bacini portuali; contribuire al miglioramento «delle condizioni di sicurezza idraulica e di gestione degli accosti all'interno del Canale Burlamacca, operando in un quadro di collaborazione sinergica con l'amministrazione comunale». Amministrazione alla quale spetterà il compito di - così il Protocollo siglato - «operare di concerto con L'Autorità portuale regionale, individuando even- tuali interventi ed azioni di propria competenza finalizzate a contemperare le esigenze del porto con quelle della città, con particolare riferimento alle aree diinterfaccia». Il Comune di Viareggio (articolo 5 della delibera della Giunta regionale) si impegna altresì ad attivare prontamente, per quanto di competenza , tutte le procedure tecnico -amministrarive che si rendano necessarie per consentire la approvazione della variante al Piano regolatore portuale, e se del caso, partecipare al procedimento di Accordo di pianificazione che la Regione potrà promuovere su richiesta della Autorità portuale regionale ». (d. f.) Lavori, vince chi è plrindagato Un'immagine del porto dall'alto (foto d 'archivio) Aggiudicata provvisoriamente la gara perla sostituzione degli anodi di zinco a protezione del palancolato della Darsena Viareggio: alla ditta "Lmd" lavori marittime e dragaggi Spa, il cui legale rappresentante - Roberto Boscolo "Anzoletti" - è tra coloro per i quali la Procura dell'Aquila ha chiesto il rinvio a giudizio nel l'inchiesta sul presunto appalto "pilotato" per aggiudicarsi i lavori di scavo nel porto di Pescara. Boscolo '"Anzoletti" è finito agli arresti domiciliari in relazione ad un altro presunto appalto truccato, nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla Procura di Venezia su alcuni lavori di scavo al porto di Venezia. L'accusa era quella di turbativa d'asta. (d.f.) Pagina 29 E'ARRIVATO IL RESPON SABILE DELLA PROTEZIONE CIVILE REGIONALE e, 611 UN MILIONE e mezzo di euro di danni è il resoconto del maltempo a Camaiore. Frane, alberi sradicati e allagamenti hanno trasformato luglio in un disastro ambientale: molte frazioni hanno subito strazianti ferite. Molta la paura, molti gli smottamenti e il fango che ha invaso le strade e i colli creando disagi gravi alle persone, per fortuna eliminati con un gran lavoro degli addetti dell'ufficio tecnico e dell'amministrazione comunale. A tal proposito si è svolto un incontro in Comune con il responsabile della Regione per la protezione civile, Antonio Mario Melara, a cui è stata illustrata la pesante situazione affrontata d'urgenza e ancora da affron- tare. Al momento le frane avvenute a Nocchi, Torcigliano, Gombitelli, Anticiana, Migliano, Orbicciano e Valpromaro oltre alla ripulitura della spiaggia del Lido dai detriti portati verso mare in piena stagione estiva, sono i problemi salienti. Da una primissima stima i danni ammontano a 1.550.000 euro dovuti a 83 dissesti geomorfologici e 17 idraulici: la Regione si è impegnata a sostenere il Comune in questa fase post emergenza. Il danno ambientale è grave: il nostro territorio, disseminato di frazioni ha diverse criticità. Il sopralluogo effettuato immediatamente dal sindaco Alessandro Del Dotto e dagli assessori competenti con i tecnici e DANNI L'Lftima ondata di maltempo ha creato disagi e problemi in collina gli operai comunali ha permesso di rendere accessibili tutte le strade chiuse nella nottata tra lunedì e martedì scorso: specialmente nell'area di Nocchi vi sono stati I DATI Si contano 83 dissesti geo orfologici e 17 idraulici Detriti straccati aL Lido crolli e cadute di alberi lungo la strada, molta paura si è vissuta alle Seimiglia dove si sono verificati episodi di salvataggio delle persone. Adesso, dopo le frane accadute nell'inverno trascorso, che hanno segnato il territorio e gli abitanti, questa ennesima violenza della natura non ci voleva: intanto perché rende sempre più incerta la tutela del paesaggio che deve adattarsi ad un clima quasi tropicale e poi perché costa, e tanto, alle tasche di Comuni già in difficoltà. Camaiore, nei suoi borghi, appare `provata' e stanca e auspica che la Regione e lo Stato vengano incontro alla comunità con politiche ambientali sostenibili e con aiuti economici che non gravino sui cittadini con nuovi tributi. Intanto conta i danni e spera in un'estate vera, dove i boschi sanno di passeggiate e non di fango e tronchi rasi al suolo e la spiaggia di sole e non di lavarone. Isabella Piaceri 'I'li Edilizia & Territorio lihO 1,- Pagina 30 Danni* stimati per 1 milione e15 15Omìla curo per le frane i VIAREGGIO Maltempo: a Camaiore danni per 1 milione e 150mila euro. Nella giornata di martedì si è tenuto un incontro tra Coinune di Camaiore e Regione Toscana, per valutare e stimare i danni subiti dal territorio dopo il nubifragio del 21 luglio scorso. Le frane di Nocchi, Torcigliano, Gombitelli, Anticiana, Migliano, Oribicciano, Valpromaro e la ripulitura delle spiagge dall'accumulo di detriti in piena stagione balneare sono i problemi più rilevanti emersi dai sopralluoghi. Nel summit si sono analizzate le situazioni relative alle innumerevoli frane che hanno colpito la zona dell'entroterra camaiorese e alla ripulitura delle spiagge lidesi, coperte dai detriti portati dal Fosso dell'Abate. Le prime stime parlano di danni che ammontano a circa 1.150.000 euro,causati da 83 dissesti geomorfologici e 17 dissesti idraulici. Intanto la Confcommercio rivolge un appello agli enti dei territori colpiti dal maltempo, affinché sospendano con effetto immediato le richieste di pagamento per le rispettive tasse e imposte di propria competenza, nei confronti degli abitanti e dei commercianti delle zone colpite. CORIPRODLRIONE RISERVATA ,Quel torrente di fango h:i lì u, , t< la niia can.i. Edilizia & Territorio Pagina 31
© Copyright 2024 ExpyDoc