Dichiarazione ambientale

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Edipower S.p.A. – Centrale Termoelettirca di San Filippo del Mela (ME)
Codice NACE 35.11: Produzione di energia elettrica
Questo sito è dotato di un Sistema di Gestione ambientale e i risultati raggiunti in questo
settore sono comunicati al pubblico conformemente
al sistema comunitario di ecogestione e audit.
Centrale Termoelettrica di San Filippo del Mela
Dichiarazione Ambientale 2014
dati aggiornati al 31/12/2013
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INDICE
Presentazione
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1.
Premessa
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2.
L’Azienda Edipower SpA
10
3.
La politica per l’ambiente e la sicurezza di Edipower
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4.
La politica ambientale della Centrale
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5.
Il sito e l’ambiente circostante
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6.
La Centrale Termoelettrica di San Filippo del Mela
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7.
Il Sistema di gestione Ambientale
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8.
Aspetti ambientali
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9.
Gestione delle sostanze
38
10. Efficienza Energetica
41
11. Salute e Sicurezza
47
12. Aspetti ambientali indiretti
50
13. Riepilogo obiettivi 2012-2014
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14. Compendio dei dati ambientali
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15. Informazioni al pubblico
54
16. La registrazione EMAS - validità e convalida della Dichiarazione Ambientale
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17. Glossario
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La spiegazione dei termini specifici del SGA e dei principali termini tecnici è riportata nel glossario
al termine della presente Dichiarazione Ambientale.
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Presentazione
San Filippo del Mela
01 gennaio 2014
La presente “Dichiarazione Ambientale” della Centrale Termoelettrica di San Filippo del Mela è stata
sviluppata in conformità con quanto previsto dal Regolamento Comunitario sull’adesione volontaria
delle organizzazioni a un sistema di ecogestione e audit (EMAS) ed in armonia con l’impegno
ambientale della Società Edipower. La “Dichiarazione Ambientale” costituisce lo strumento con il quale
la Centrale Termoelettrica di San Filippo del Mela manifesta la volontà di trasparenza nei confronti della
collettività e delle comunità circostanti, in relazione agli aspetti ambientali connessi con la sua
attività di produzione di energia elettrica con la presenza e l’esercizio degli impianti. Ogni attività
umana ha in varia misura ripercussioni sull’ambiente circostante, ma comporta evidentemente anche
significativi benefici che ciascuno di noi ha quotidianamente davanti agli occhi.
Il problema importante e fonte di dibattito anche in ambito internazionale, è la comparazione di
questi benefici con i “costi” che ne derivano in termini ambientali. Questa Dichiarazione Ambientale
ha lo scopo di migliorare la conoscenza delle interazioni dell’impianto termoelettrico di San Filippo del
Mela con il territorio e di consentire la formazione di un giudizio più completo e consapevole su una
rilevante presenza industriale nel comprensorio della Valle del Mela in provincia di Messina.
L’impegno ambientale che abbiamo assunto è quello di individuare e riconoscere tempestivamente le
problematiche ambientali correlate alla nostra attività e di progettare e attuare programmi di
miglioramento, con obiettivi mirati, quali ad esempio la prevenzione del rumore, la riduzione e dove
possibile l’eliminazione di materie pericolose ed anche attraverso l’ottimizzazione dell’uso delle
risorse, condividendo appieno il principio, che sta alla base dell’EMAS ovvero il miglioramento
continuo nei confronti dell’ambiente.
La Direzione della Centrale è sempre disponibile a fornire qualsiasi informazione aggiuntiva di
pertinenza tecnica o ambientale ed accoglierà con interesse tutte le proposte e gli spunti che
giungeranno su tali temi.
L’attenzione ai temi ambientali da parte del personale della Centrale ha molto facilitato l’introduzione
e lo sviluppo di un Sistema di Gestione Ambientale, che ha comunque richiesto notevole impegno e
la collaborazione anche di altre unità della Direzione centrale dell’Azienda.
Il mio sentito ringraziamento va alle numerose persone che hanno collaborato con dedizione e
professionalità alla riuscita di questo ambizioso progetto.
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1. Premessa
La Centrale Termoelettrica di San Filippo del Mela a seguito dell’esito positivo della visita di
sorveglianza del 29/05/2002 e del conseguente esame del relativo Comitato Tecnico Ambiente, ha
conseguito la certificazione di conformità alla norma ISO 14001:96 del proprio Sistema di Gestione
Ambientale con certificato n° EMS-231.
Successivamente ha ottenuto la registrazione EMAS del sito in data 14/01/2004 (n° registrazione
I-000178); l’ultimo rinnovo è avvenuto in data 19 Dicembre 2012.
La prima Dichiarazione Ambientale è stata pubblicata nel giugno 2003 ed è stata rinnovata
annualmente.
Il presente documento contiene gli aggiornamenti della Dichiarazione Ambientale della Centrale
Termoelettrica di San Filippo del Mela, intervenuti negli anni; in esso sono riportati i dati aggiornati
al 31/12/2013 dell’attività svolta e quelli relativi agli aspetti ambientali individuati.
Sono inoltre illustrate le variazioni organizzative o del processo tecnologico eventualmente
intervenuti nel corso degli anni e lo stato di avanzamento degli interventi di miglioramento previsti
nel Programma Ambientale.
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2. L’Azienda Edipower S.p.A.
Edipower nasce a seguito della liberalizzazione del mercato elettrico italiano, introdotta dal Decreto
Bersani (79/1999), che a sua volta recepiva la direttiva 96/92 CE sull'armonizzazione dei mercati
nazionali dell'energia elettrica. Il Decreto prescriveva la cessione, da parte dell'operatore unico Enel,
di almeno 15.000 MW della propria capacità produttiva, attraverso il conferimento degli impianti a tre
Generation Companies (le cosiddette "Gen.Co."): Eurogen, Elettrogen e Interpower.
Nel maggio 2002 Eurogen, la più grande delle Gen.Co. di Enel, viene acquisita da un gruppo di
investitori industriali (Edison, AEM Milano, AEM Torino e Atel) e finanziari (Unicredit, Royal Bank of
Scotland e Interbanca) attraverso la società Edipower SpA; successivamente Eurogen viene incorporata in Edipower. Nel corso del 2007 gli investitori finanziari escono dall'azionariato della società.
In data 24 maggio 2012, in attuazione agli accordi assunti tra i Soci di Edipower, Edison ha ceduto il
50% della propria partecipazione a Delmi S.p.A. e Alpiq S.A. ha ceduto la propria partecipazione del
20% a Delmi S.p.A.
Il 18 dicembre 2012 è stato sottoscritto l’atto di fusione per incorporazione di Delmi S.p.A. in
Edipower S.p.A. con validità dal 1° gennaio 2013.
Pertanto, gli azionisti di Edipower sono:
•
•
•
•
•
•
A2A S.p.A - 71%
Dolomiti Energia S.p.A. – 8,5%
Società Elettrica Altoatesina "SEL" S.p.A. – 8,5%
Mediobanca Banca di Credito Finanziario S.p.A. – 5,1%
Fondazione Cassa di Risparmio di Torino – 4,3%
Banca Popolare di Milano S.c. a.r.l. – 2,6%
Edipower ha Sede Legale a Milano in Corso di Porta Vittoria, 4.
Edipower è oggi tra i maggiori produttori italiani di energia elettrica.
Questi i numeri significativi:
• 7 unità produttive: 5 centrali termoelettriche e 2 nuclei idroelettrici,
• una quota di produzione pari al 3,3% del fabbisogno energetico nazionale
• 5.812 MW di potenza nominale installata di cui:
• 5.108 da termoelettrico (mix di combustibili: gas per il 69%; olio per il 19%; carbone per il 12%)
• 701 MW da idroelettrico
• 3,5 MW da impianti fotovoltaici
In virtù di un'attenta diversificazione delle fonti di approvigionamento di energia (acqua, sole, gas
naturale, olio, carbone), delle tecnologie utilizzate e della distribuzione geografica delle centrali,
Edipower assicura la flessibilità e l'efficienza necessarie a soddisfare le diverse esigenze energetiche
del territorio italiano (figura 1).
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Centrali Termoelettriche
Nuclei Idroelettrici
Figura 1 - Distribuzione geografica degli Impianti Edipower
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3. La politica HSE di Edipower SpA
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4. La politica HSE della Centrale
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5. Il sito e l’ambiente circostante
La Centrale
La Centrale, che occupa una superficie complessiva di 540.000 m2 di proprietà Edipower, è ubicata sul
litorale Est di Capo Milazzo, in località Archi Marina, frazione del Comune di San Filippo del Mela, in
una zona a destinazione d’uso industriale.
La Centrale confina a Nord con il mar Tirreno (Golfo di Milazzo) ad Ovest con la Raffineria di Milazzo,
ad Est con la zona industriale di Giammoro e a Sud con la strada comunale Archi Marina e con il
tracciato della ferrovia Messina-Palermo, oltre i quali è ubicata la frazione di Archi Marina.
L’impianto è dedicato alla produzione di energia elettrica ed utilizza come combustibile Olio
Combustibile (OC).
Nella sua configurazione attuale l’impianto è costituito da quattro unità, con ciclo termico acqua-vapore
di tipo rigenerativo delle quali:
– 4 ciascuna di potenza elettrica nominale continua pari a 160 MW denominate “Ponente”;
– 2 ciascuna di potenza elettrica nominale continua pari a 320 MW denominate “Levante”;
– un campo fotovoltaico a terra da 600 kWp ed un secondo campo da 265 kWp totalmente integrato
al tetto del capannone gessi dei gruppi di ponente.
La potenza complessiva è quindi di 1.280,865 MW.
Figura 2 - Ubicazione geografica del sito
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Rapporti con l’esterno
La conduzione delle attività produttive implica una molteplicità di interazioni con soggetti esterni che
per varie ragioni sono interessati dalle prestazioni ambientali dell’impianto.
Per quanto riguarda le autorità preposte ai controlli, le competenze sono espletate dalle autorità
previste dalla legislazione regionale e nazionale (ISPRA, ARPA Regione Sicilia, ARPA Messina, Settore
Ambiente dell’Assessorato al Territorio ed Ambiente della Provincia, ASP, Capitaneria di Porto, Vigili
del Fuoco, Ufficio delle Dogane ed INAIL).
Il Comune, la Provincia e la Regione hanno per l’impianto un’attenzione sul piano ambientale
(soprattutto riguardo all’adeguamento ambientale delle emissioni ed alla disciplina delle immissioni)
che si manifesta attraverso sopralluoghi e disposizioni che introducono attività di monitoraggio
sistematiche anche non espressamente richieste dalla normativa. Nel corso del 2012 è stata completata
la rete di monitoraggio delle ricadute per la captazione del particolato secondo le modalità definite da
Ispra e Comune di San Filippo del Mela. L’attività di monitoraggio ha avuto inizio il 3 gennaio del
2013 e proseguirà anche nel 2014.
La Direzione della Centrale gestisce le comunicazioni ed i rapporti con l’esterno. Il continuo
incremento delle richieste di visita alla Centrale di studenti medi ed universitari e l’interesse manifestato
degli allievi dei corsi effettuati per il personale esterno confermano l’attenzione che c’è nei confronti
della Centrale. Per soddisfare in modo adeguato queste esigenze è stata predisposta una specifica
organizzazione delle visite con adeguati momenti informativi. Nel 2013 si è tenuto il Progetto Scuole
“Generazione sostenibile“, che Edipower rivolge alle scuole presenti sul territorio al fine di
sostenere la crescita didattica degli studenti. Il concorso è rivolto agli studenti delle classi degli
istituti primari, ed a quelli degli istituti secondari di primo e di secondo grado. Nel corso dell’anno
hanno visitato la Centrale circa 200 alunni di ogni ordine e grado, relativi alle scuole insistenti sul
territorio, accompagnati complessivamente da 14 tutor.
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6. La Centrale Termoelettrica di San Filippo del Mela
L’impianto è mostrato in Figura 3, dove sono evidenziate le pertinenze significative. Nei paragrafi
seguenti vengono sintetizzati i principali elementi del ciclo produttivo, le attività e le operazioni
condotte nel sito, siano esse di esercizio, di manutenzione o straordinarie. Uno schema semplificato
del ciclo produttivo è riportato in Figura 4.
Figura 3 - Planimetria dell’Impianto
Generazione, trasformazione e immissione in rete di energia
elettrica
La produzione di energia elettrica avviene in ognuna delle sezioni (o gruppi) della Centrale i cui
componenti principali sono:
Caldaia: nella quale il combustibile brucia e con il calore sviluppato si produce vapore.
Turbina a vapore: trasforma l’energia del vapore in energia meccanica. E’ costituita da tre stadi,
rispettivamente di Alta, Media e Bassa pressione, installati su un medesimo albero che pone in rotazione l’alternatore. Il vapore, dopo aver attraversato i tre stadi della turbina, viene condensato nel
condensatore.
Ciclo condensato alimento: è l’insieme dei macchinari che consentono di riutilizzare l’acqua condensata
riportandola in caldaia per produrre nuovamente vapore.
Alternatore: composto da una parte rotante (rotore) collegato rigidamente allo stesso asse di rotazione
della turbina e da una parte fissa (statore). Esso serve per trasformare l’energia meccanica della turbina
in energia elettrica.
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Condensatore: è il componente nel quale il vapore viene riportato allo stato liquido utilizzando come
liquido refrigerante l’acqua del mare, prelevata dall’opera di presa e restituita senza ulteriori processi.
Trasformatore principale: l’energia elettrica prodotta dall’alternatore a 20 kV, viene trasformata a 150
e 220 kV per essere trasportata sulla rete elettrica nazionale.
Denitrificatori (DeNOx): costituito da un sistema di additivazione di ammoniaca ed un catalizzatore;
sui fumi, in uscita alla caldaia, viene additivata ammoniaca; il successivo passaggio nel catalizzatore
fa reagire l’ammoniaca con gli NOx con formazione di azoto gassoso e acqua.
Desolforatori (DeSOx): l’impianto è costituito da un sistema di prelavaggio dei fumi e da un sistema
di additivazione di calcare diluito con acqua che reagisce con l’anidride solforosa (SO2) contenuta nei
fumi, con formazione di gesso (CaSO4) che viene filtrato, centrifugato, messo in capannone e
successivamente smaltito a impianti di riutilizzo.
Elettrofiltri: sono costituiti da camere poste sui condotti fumi, di cui rallentano la velocità, e di cui, con
un sistema di fili e piastre elettrizzate, captano il particolato.
Riscaldatori Aria o Ljungstroem (RA): sistema a pacchi di lamierini rotanti, attraversati dai fumi in
uscita dalla caldaia e dall’aria in ingresso, che consente di cedere il calore dei fumi all’aria in ingresso
alla camera di combustione.
Gas-Gas-Heater (GGH): è un riscaldatore aria posto all’ingresso del DeSOx; consente di cedere il
calore dei fumi in ingresso all’impianto di desolforazione ai fumi desolforati in uscita dallo stesso.
Figura 4 – Ciclo Produttivo della Centrale
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Di seguito si riporta l’andamento degli ultimi 3 anni della produzione lorda di energia elettrica
(Grafico 1). Il valore dell’energia annua prodotta è in genere influenzato sia dalla domanda di energia
della rete elettrica che da eventuali guasti degli impianti. Per le caratteristiche di questo impianto,
realizzato con apparecchiature ridondanti e dotata di efficaci programmi di manutenzione, il valore
della produzione dipende sostanzialmente dalla domanda di energia della rete elettrica gestita da
Terna.
Produzione Energia Elettrica, GWh
Grafico 1: Produzione di energia elettrica lorda, (GWh) - Anni 2011-2013
Combustibili: rifornimento, movimentazione e stoccaggio
Il combustibile utilizzato per la produzione di energia elettrica è l’olio combustibile (OC).
Alla potenza massima continua, il consumo orario di combustibile per ciascuna sezione da 160 MW è
di 38 t/h; per quelle da 320 MW il consumo orario di combustibile è invece pari a 72 t/h.
L’OC è approvvigionato da diverse fonti nazionali ed internazionali ed è ricevuto in Centrale tramite
oleodotto di collegamento con l’attigua Raffineria di Milazzo, che consente altresì anche lo scarico
dalle navi cisterna. Minori quantità di gasolio vengono usate come combustibile limitatamente alle
fasi di avviamento ed accensione torce delle sezioni termoelettriche.
La gestione dell’oleodotto è di competenza della Raffineria, ad eccezione del tratto interno alla
Centrale, che è di competenza della Centrale stessa.
Tutte le operazioni effettuate sul tratto di oleodotto interno alla Centrale, con particolare riferimento
alla movimentazione dell’OC, ed alla gestione delle eventuali emergenze, sono svolte dal personale
di Centrale, opportunamente formato ed addestrato, che opera secondo procedura specificatamente
concordata con la Raffineria.
Tutte le aree interessate dallo stoccaggio dei combustibili sono dotate di sistemi antincendio del tipo
ad intervento automatico e/o manuale, sottoposti settimanalmente a prove di funzionamento.
Le operazioni di movimentazione dei combustibili all’interno dell’impianto sono gestite da personale
opportunamente addestrato, in particolare in merito alle possibili situazioni di emergenza, gestite
secondo il Piano di Emergenza Interno (PEI).
Deposito dell’olio combustibile
La Centrale è dotata di un deposito di Olio Combustibile, (OC e gasolio) che è costituito da:
•
•
•
•
N°
N°
N°
N°
2
3
2
1
serbatoi
serbatoi
serbatoi
serbatoi
da
da
da
da
100.000 m3;
50.000 m3;
2.500 m3;
2.000 m3.
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I serbatoi da 100.000 m3 e quelli da 50.000 m3 di OC sono del tipo a tetto galleggiante e possono
essere approvvigionati tramite oleodotto dalla Raffineria adiacente o a mezzo navi cisterne utilizzando
il predetto oleodotto.
Il gasolio, invece, è stoccato in due serbatoi di servizio a tetto fisso riempiti tramite autobotte:
• N° 1 serbatoi da 120 m3;
• N° 1 serbatoi da 125 m3.
Tutti i serbatoi sono protetti da un proprio bacino di contenimento con fondo e pareti in cemento,
destinato a contenere eventuali fuoriuscite di prodotto. Nel deposito sono inseriti anche due serbatoi
per stoccaggio di additivo (MgO) della capacità di 20 m3 al servizio uno dei gruppi 1 e 2 e l’altro dei
gruppi 5 e 6. Inoltre è installato un serbatoio da 5 m3 di gas da petrolio liquefatto (GPL) per
l’alimentazione di due caldaie di produzione di acqua sanitaria al servizio degli spogliatoi della Centrale.
Combustione e trattamento fumi
Nei gruppi di produzione termoelettrica la produzione di energia elettrica avviene mediante combustione dell’Olio Combustibile (OC) in caldaie per la generazione di vapore. Intorno alla caldaia sono
disposti, su vari piani, i bruciatori del combustibile.
La combustione, all’interno della caldaia, è regolata sia dal rapporto fra aria comburente e combustibile che dalla temperatura.
La regolazione della miscela aria/combustibile avviene di norma automaticamente secondo parametri definiti e con un adeguato eccesso di aria, che consente una minore formazione di incombusti.
La combustione presenta principalmente le seguenti problematiche con risvolti di carattere ambientale:
• prevenzione di incidente (scoppio);
• massimizzazione dell’efficienza;
• minimizzazione della produzione di inquinanti.
In merito al pericolo di formazione di miscele esplosive in caldaia e in altre parti del sistema (condotti,
camini) sono adottati particolari criteri di conduzione (prolungati flussaggi di aria), nelle fasi di
avviamento e ravviamento dopo fuori servizio della caldaia, e sono disposti una serie di controlli e
blocchi automatici per garantire che questi flussaggi vengano attuati.
Anche in merito alla massimizzazione dell’efficienza, ovvero alla massima produzione di energia in
rapporto al potere calorifico del combustibile, sono adottati particolari criteri di conduzione (ad esempio temperatura e atomizzazione del combustibile, controllo dell’eccesso di ossigeno di combustione,
controllo del monossido di carbonio, ecc.).
La minimizzazione della produzione di ossidi di zolfo, ossidi di azoto, monossido di carbonio e polveri,
che costituiscono i principali prodotti della combustione, è affrontata attraverso provvedimenti
gestionali (scelta dei combustibili), tecnici (gestione della combustione) ed impiantistici (bruciatori,
denitrificatori, desolforatori ed elettrofiltri).
Tutte le unità di cui si compone la Centrale sono state negli ultimi anni oggetto di rilevanti interventi
impiantistici di adeguamento ambientale che ne hanno ridotto notevolmente l’impatto sull’ambiente.
I gruppi 5 e 6 da 320 MW sono stati dotati di:
• bruciatori e tecniche di combustione del tipo a “bassi NOx”;
• elettrofiltri per trattenere le polveri presenti nei fumi mediante la generazione di campi elettrostatici;
• denitrificatori per l’abbattimento degli ossidi di azoto (NOx) con l’utilizzo di appositi catalizzatori
ali-mentati da ammoniaca gassosa;
• desolforatori per l’abbattimento degli ossidi di zolfo (SO2) tramite una tecnologia che, utilizzando
calcare come reagente, ne permette l’assorbimento con la produzione di gesso commerciale.
• dispersione dei fumi in atmosfera tramite ciminiera multiflusso (con una canna fumaria per ciascun
gruppo) alta 220 m.
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Ciclo delle acque dolci
Le acque dolci utilizzate nell’impianto sono costituite da acqua proveniente dall’acquedotto comunale
(destinata esclusivamente a mensa aziendale, lavabi e docce, fontanelle visoculari e docce antinfortunistiche), ed acqua di mare dissalata prodotta dall’impianto ad osmosi inversa.
Fino al 31 Dicembre 2012, l’acqua prelevata dai 6 pozzi di profondità di circa 250 m, ubicati all’interno
del sito, assieme all’acqua dissalata, previa demineralizzazione mediante resine scambiatrici di ioni,
veniva utilizzata in caldaia per produrre vapore da inviare in turbina.
Raffreddamento condensatori e produzione acqua industriale
Per la realizzazione del ciclo produttivo la Centrale preleva mediamente dal mare circa 50 m3/s di
acqua che viene utilizzata per i circuiti di raffreddamento (condensatori e scambiatori di calore) e
che viene restituita al corpo ricettore con un modesto aumento di temperatura. L’acqua
di mare è prelevata attraverso due opere di presa, relative una ai quattro gruppi da 160 MW ed una
ai due gruppi da 320 MW ed è restituita al corpo ricettore attraverso due canali di scarico.
Per limitare le incrostazioni sui circuiti di raffreddamento generate da microrganismi animali e vegetali, le acque prelevate vengono additivate con ipoclorito di sodio tramite un apposito impianto di
dosaggio. Le misure del cloro residuo allo scarico vengono effettuate con cloro-residuometri localizzati nei due canali di scarico. E’ previsto l’abbassamento del carico, adottando procedure interne, nel
caso in cui la temperatura allo scarico è prossima al limite di legge (35°C).
Una modesta quantità di acqua di mare viene impiegata per il lavaggio delle griglie di filtrazione della
stessa acqua mare di raffreddamento, per il funzionamento delle pompe che mantengono il vuoto ai
condensatori e per il lavaggio periodico dei riscaldatori aria.
Una portata di circa 550 m3/h viene inviata all’impianto di produzione di acqua dissalata mediante
osmosi inversa per la produzione di acqua industriale; tale acqua consente di provvedere sia ai maggiori
fabbisogni di acqua industriale richiesti dagli impianti di abbattimento emissioni (DeNOx e DeSOx) sia
per contribuire all’azzeramento del prelievo idrico di acqua di falda.
Scarico acque di raffreddamento
Per il controllo della temperatura dell’acqua allo scarico, sono installati ed in servizio continuo sistemi
di monitoraggio, che riportano i valori rilevati in sala manovra sempre presidiata.
Gestione dei reflui idrici
Le acque reflue di Centrale sono raccolte da un sistema di tubazioni e/o canalizzazioni atte a formare
reti di raccolta distinte per tipologia di acqua; questi circuiti fanno capo all’Impianto Trattamento
Acque Reflue (ITAR).
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In relazione alla qualità dell’acqua raccolta è previsto un trattamento di depurazione specifica e
precisamente (vedi Figura 5):
- per le acque industriali con caratteristiche acide/alcaline, provenienti da lavaggi e trattamenti chimici,
la depurazione avviene nell’ITAC, Impianto di Trattamento delle Acque Chimiche (sezione chimica
dell’ITAR), trasformando le sostanze disciolte e in sospensione in sostanze insolubili mediante aggiunta
di opportuni reagenti che favoriscono processi di precipitazione;
- per le acque industriali che possono essere state a contatto con oli e quelle meteoriche raccolte dai
piazzali dei parchi combustibili, dopo una depurazione primaria tramite vasche di separazione dotate
di dispositivi per la raccolta degli oli che si accumulano in superficie, la depurazione finale avviene
nell’ITAO, Impianto di Trattamento delle Acque Oleose (sezione oleosa dell’ITAR), mediante filtrazione
con pacchi lamellari, filtri a sabbia e filtri a carboni attivi. A fine trattamento, tutte le acque vengono
recuperate per essere utilizzate nei prelavatori dei DeSOx e per il trattamento nell’impianto IREO;
- per le acque sanitarie (uffici, mensa, servizi nei gruppi), convogliate da apposita rete fognaria, la
depurazione avviene nell’ITAB, Impianto di Trattamento delle Acque Biologiche. Dopo il passaggio
attraverso un sistema di filtrazione e triturazione delle parti grossolane, il refluo viene sottoposto a
trattamenti biologici-aerobici e poi avviato, tramite una vasca ad “U” alla sezione trattamento di
disoleazione dell’ITAR.
Le acque trattate dall’impianto ITAR sono avviate allo scarico. Tutti i parametri caratteristici delle
acque scaricate rispettano ampiamente i limiti prescritti dalle disposizioni di legge. I fanghi prodotti
dall’impianto di trattamento, che sono rifiuti speciali, vengono inviat, ad impianti di smaltimento;
l’olio combustibile proveniente dalle vasche di separazione viene recuperato e rinviato ai serbatoi.
Figura 5 - Schema Impianto di Trattamento Acque Reflue
Dichiarazione PRTR (Pollutant Release and Transfer Register)
Come previsto dall’ ex art. 5 del Regolamento CE n. 166/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, la Centrale invia ad ISPRA entro il 30 aprile di ogni anno, la dichiarazione PRTR relativa alle emissioni in aria, nelle acque reflue e nel suolo.
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Ambientalizzazione e sviluppo di fonti rinnovabili
Dal 31 dicembre 2009 è funzionante all’interno della Centrale, un campo fotovoltaico a terra (fig. 6)
ed un altro totalmente integrato al tetto del capannone per la raccolta del gesso, per una potenza
complessiva di 865 kWp allacciata alla rete nazionale di MT.
Da gennaio 2014, ha avuto inizio l’attuazione del piano progettuale relativo allo smantellamento dei
Gruppi 3 e 4, così come prescritto in AIA.
Figura 6 - Campo Fotovoltaico a terra
Produzione Fotovoltaico Anno 2013
Capannone gesso
Campo a terra
Produzione lorda
MWh
246,862
584,453
Produzione netta
MWh
242,763
574,749
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7. Il Sistema di Gestione Ambientale
La gestione dell’impatto ambientale richiede un approccio attivo da parte delle industrie, in particolare
l’introduzione e l’attuazione di politiche, obiettivi e programmi in materia ambientale nonché di efficaci
sistemi di gestione ambientale. Il Sistema di Gestione Ambientale è la parte del sistema complessivo
comprendente la struttura organizzativa, le responsabilità, le prassi, le procedure, i processi e le
risorse per definire ed attuare la politica ambientale. La Centrale di San Filippo ha organizzato, già
dai primi anni 90, la documentazione di pertinenza ambientale in un apposito archivio denominato
Archivio Ambientale strutturato per comparti omogenei. Nel 1996 la Centrale ha predisposto, in
accordo con il DM Ambiente del 21/12/95, le procedure per la Gestione del Sistema di Monitoraggio
delle emissioni atmosferiche, installato secondo il dettato del DM Ambiente 12/07/90 (Linee guida).
Nel 2000 la Centrale ha intrapreso le attività necessarie per l’adesione volontaria al sistema
comunitario di ecogestione e audit (Regolamento CEE 1836/93 e successivo Regolamento CE 1221/2009
(EMAS). La Centrale di San Filippo è convinta dell’utilità dello strumento “Politica Ambientale” che,
oltre ad assicurare la conformità con tutte le pertinenti disposizioni regolamentari in materia
ambientale, formalizza impegni finalizzati al costante e ragionevole miglioramento dell’efficienza
ambientale. Pertanto ha predisposto un Sistema di Gestione Ambientale comprendente anche procedure di audit che consentono di valutare la conformità e l’efficacia di attuazione della politica
ambientale del sito. Il sistema di gestione ambientale è stato attuato nel corso dell’anno 2001 ed ha
ottenuto la certificazione di conformità alla norma UNI EN ISO 14001 nel mese di maggio 2002. Ha
poi conseguito la registrazione EMAS il 14/01/2004. Negli anni successivi, la Centrale ha ottenuto dal
verificatore ambientale accreditato la verifica e la convalida degli aggiornamenti delle dichiarazioni
ambientali EMAS ai sensi del nuovo regolamento CE 1221/2009.
Dal 2011, grazie ad una gestione oculata nel rispetto della Sicurezza, dell’Ambiente e della Qualità,
ha anche ottenuto la certificazione OSHAS 18001 n. OHS-716.
Per aderire al sistema comunitario di ecogestione e audit, la Centrale di San Filippo:
• ha effettuato una analisi ambientale iniziale;
• adotta una politica ambientale del sito;
• redige un programma ambientale;
• ha introdotto ed applica un sistema di gestione ambientale;
• effettua audit ambientali (valutazioni documentate e obiettive dell’efficienza del sistema
di gestione ambientale);
• esegue il Riesame della direzione;
• elabora una Dichiarazione Ambientale (convalidata da un Verificatore Ambientale accreditato).
Negli anni successivi la Centrale ha rielaborato i documenti di cui sopra eseguendo le azioni e le
attività necessarie per il mantenimento dell’accreditamento e per il conseguimento delle migliorie
ambientali che si era proposto.
Il Sistema di Gestione Ambientale si basa sull’applicazione di una serie di procedure, che disciplinano
i comportamenti e le responsabilità del personale in relazione all’ambiente. Tutto il personale di Centrale,
pur nei limiti delle responsabilità di ognuno, deve contribuire all’applicazione delle procedure.
Di seguito, si riporta in forma schematica la struttura dell’organico della Centrale.
Organigramma
23
Il Sistema stabilisce le modalità di registrazione degli impatti ambientali, nonché delle disposizioni
legislative in materia ambientale. Il Sistema di Gestione Ambientale è documentato mediante il Manuale
Ambientale, la raccolta delle Procedure Gestionali e le Istruzioni Operative (procedure tecniche).
Il Manuale Ambientale dà una descrizione di tutto il Sistema di Gestione Ambientale e fa riferimento
alle Procedure Gestionali in vigore. Le Istruzioni Operative regolamentano la gestione tecnica dei sistemi
con impatto ambientale.
Tutta la nuova documentazione ambientale, integrata e coordinata con la preesistente, è raggruppata
e raccolta nell’Archivio Ambientale di Centrale.
Nel seguito si delineano brevemente gli elementi essenziali del Sistema di Gestione Ambientale.
Compiti e responsabilità in materia di Gestione Ambientale
La Centrale Termoelettrica di San Filippo è inserita a livello organizzativo nella società Edipower.
Nel seguito si individuano brevemente alcune delle responsabilità in merito al Sistema di Gestione
Ambientale.
Capo Centrale
Il Capo Centrale ha piena responsabilità, autorità e autonomia per la definizione e attuazione della
politica, del programma ambientale del sito e per la gestione di tutti gli aspetti ambientali della Centrale.
In particolare il Capo Centrale ha l’autorità per assicurare l’introduzione, l’applicazione e il riesame del
Sistema di Gestione Ambientale.
Rappresentante della Direzione
Il Rappresentante della Direzione ha la responsabilità e l’autorità per l’attuazione, mantenimento
e revisione del Sistema di Gestione Ambientale.
Il Rappresentante della Direzione ha anche il compito di riferire al Capo Centrale, mediante contatti
diretti, le informazioni riguardanti l’andamento del Sistema di Gestione Ambientale.
Formazione e partecipazione
La diffusione della cultura ambientale tra i dipendenti rappresenta uno degli impegni della Direzione
del sito. Pertanto la Centrale organizza corsi di formazione e informazione riguardanti il Sistema di
Gestione Ambientale in generale ed i diversi aspetti ambientali e di sicurezza connessi alle specifiche
attività eseguite dal personale.
In particolare nel corso degli anni sono state effettuate ricorrenti azioni formative che hanno interessato
tutti i lavoratori della centrale.
Tali corsi sono effettuati sulla base di un piano delle attività formative e informative che tengono conto
delle esigenze aziendali, delle proposte tecnico-gestionali e delle evidenze operative per il miglioramento
ambientale.
Nel 2013 sono stati attuati diversi programmi di addestramento rivolti ai dipendenti per un totale di
4.353 ore/uomo.
La Centrale si è inoltre dotata di procedure per raccogliere eventuali proposte di miglioramento
ambientale segnalate dal personale, consentendo in questo modo a tutti di partecipare alla formulazione del programma ambientale.
Normative, aspetti ambientali e verifica della congruità
alle prescrizioni
Sono procedurate le azioni relative all’analisi delle disposizioni normative e all’attuazione della
prevenzione che ne possa derivare, così come le azioni relative all’analisi degli aspetti ambientali per
modifiche anche lievi di processo o di modalità di esercizio e alla periodica verifica delle conformità
alle prescrizioni legali e altre.
Gestione e controllo operativo
Al fine di monitorare l’efficacia degli interventi migliorativi la Centrale valuta periodicamente
l’efficienza e l’efficacia del sistema. In occasione del Riesame della Direzione tale valutazione consente
sia di comunicare in modo adeguato sui risultati ottenuti, sia di individuare margini sui quali progettare
nuove iniziative finalizzate al miglioramento.
Controllo e registrazione della documentazione
I documenti riguardanti l’ambiente sono adeguatamente registrati e gestiti e pertanto possiedono i
requisiti di attendibilità.
Audit Ambientali Interni
La Centrale ha elaborato ed applica procedure interne per effettuare audit interni; in particolare viene
verificata la conformità del Sistema ai requisiti del Regolamento, l’osservanza delle disposizioni
regolamentari e l’efficacia del processo di Riesame.
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Riesame del Sistema di Gestione Ambientale
L’attività di riesame è procedurata e la Direzione dispone dei relativi rapporti.
Comunicazione
La Centrale ha predisposto e applica procedure per ricevere, registrare, valutare e rispondere a
comunicazioni interne ed esterne riguardo alle problematiche ambientali.
La presente Dichiarazione Ambientale viene diffusa ai Sindaci dei Comuni del Comprensorio della Valle
del Mela, alla Provincia Regionale di Messina, agli Enti di controllo della Centrale, (ASP, INAIL, Ispettorato
del Lavoro, Vigili del Fuoco, ISPRA e ARPA), alla Camera di Commercio Industria Artigianato e
Agricoltura, alle Associazioni di categoria degli imprenditori della Provincia di Messina, alle scuole
della zona.
Collaborazione con Enti
La Centrale collabora con la Provincia Regionale di Messina attraverso un’unica rete di monitoraggio
della qualità dell’aria. La Centrale ha costanti e proficui contatti con l’università e scuole della zona.
Tali rapporti si esplicano con visite guidate, corsi di formazione e stage.
25
8. Aspetti ambientali
Identificazione degli aspetti ambientali significativi
Nell’analisi degli aspetti ambientali della Centrale Termoelettrica di San Filippo sono stati individuati
i rilasci, le azioni connesse all’utilizzazione di materiali e risorse naturali che generano o possono
generare un impatto sull’ambiente.
L’analisi degli aspetti è stata svolta suddividendo gli impianti in “Sistemi” (ad es.: generatori di
vapore, turbine, impianti trattamento delle acque, ecc.), a loro volta suddivisi in entità più piccole,
denominate “Unità funzionali” tenendo conto, per ciascuna unità funzionale, dei possibili impatti
ambientali generati sia in condizioni operative normali, che in condizioni straordinarie, di manutenzione
ed in caso di incidenti o emergenze.
Tra tutti gli aspetti ambientali individuati, sono stati selezionati quelli significativi sulla base di criteri
oggettivi. I criteri di valutazione sono stati scelti sulla base del Regolamento CE 1221/2009 (EMAS),
della Norma UNI EN ISO 14001, della Legislazione vigente e delle norme di buona tecnica, tenuto
conto del contesto ambientale del sito. In particolare, il criterio di valutazione ha tenuto conto della
presenza di una o più delle seguenti condizioni:
• è oggetto di prescrizioni autorizzative, disposizioni di legge vigenti oppure di prevedibili evoluzioni
normative;
• genera impatti ambientali oggettivamente rilevabili, con particolare riguardo ad eventuali componenti
ambientali critiche o ad ecosistemi sito specifici;
• riguarda obiettivi strategici della politica ambientale dell’azienda;
• genera o può generare conseguenze economiche;
• è oggetto della sensibilità sociale locale.
Aspetti ambientali diretti
Sono aspetti ambientali diretti quelli associati alle attività svolte nel sito i cui impatti ambientali sono
sottoposti a controllo gestionale totale da parte della Centrale.
Nel seguito, in corrispondenza di ciascun impatto ambientale, si evidenziano i sistemi di prevenzione
dell’inquinamento messi in atto per ridurne l’incidenza ed i relativi sistemi di monitoraggio e controllo.
Emissioni in aria
Le emissioni che derivano dalla combustione dell’olio utilizzato presso la Centrale di San Filippo sono
caratterizzate dalla presenza di biossido di zolfo, ossidi di azoto, monossido di carbonio e polveri.
Dopo l’entrata a regime nel 2002 degli impianti di abbattimento del biossido di zolfo e degli ossidi di
azoto sui due gruppi da 320 MW, è stato completato nel 2003 il programma di ambientalizzazione di
tutta la Centrale con la realizzazione dei precipitatori elettrostatici e dei bruciatori a basso NOX sulle
4 unità da 160 MW. Nel 2009 si è completata l’installazione dei sistemi di denitrificazione e
desolforazione (DeNOx–DeSOx) sulle unità 1 e 2 da 160 MW.
A seguito di tali installazioni, i dati emissivi hanno subito una definitiva stabilizzazione a valori
notevolmente più bassi rispetto a quelli ante-ambientalizzazione.
Tabella 1 - Concentrazioni medie annue nelle emissioni dei gruppi da 160 MW (mg/Nm3)
26
Tabella 2 - Concentrazioni medie annue nelle emissioni dei gruppi da 320 MW, (mg/Nm3)
27
Le oscillazioni di tali concentrazioni (negli ultimi tre anni) sui sei gruppi sono imputabili ai diversi
contenuti di zolfo nei combustibili utilizzati e alle variazioni di carico elettrico dei gruppi a seguito
di esigenze della rete elettrica nazionale.
Grafico 2 - Emissioni totali in atmosfera di SO2, NOX e polveri, (tonnellate)
Grafico 3 - Indicatore specifico per emissioni di SO2, NOX e polveri, (t/GWh)
Nel grafico 2 è riportato l’andamento delle emissioni massiche totali di SO2, NOX e polveri negli ultimi
tre anni; le variazioni nei tre anni rispecchiano l’andamento della produzione lorda nel medesimo
periodo.
Nell’ultimo anno del triennio in esame si nota un aumento delle emissioni specifiche (vedi grafico 3)
dovuto al contenuto di zolfo % presente nei combustibili.
28
Nel grafico 4 sono riportate le emissioni totali di CO2 negli ultimi 3 anni, il cui andamento è strettamente
correlato alla produzione di energia e alla qualità della combustione stessa.
Mentre il tendenziale aumento dell’indicatore specifico, vedi grafico 5, può essere spiegato nell’esigenza
del mercato elettrico, che negli ultimi anni a fronte di una diminuzione della produzione, richiede una
maggiore flessibilità della Centrale, con un significativo aumento degli avviamenti totali:
Anno
2011
2012
2013
Avviamenti Totali
742
657
821
Tabella 3 - Numero avviamenti
Grafico 4 - Emissioni totali in atmosfera di CO2 (t x 103 )
29
Grafico 5 - Indicatore specifico delle emissioni totali di CO2 equivalente (t/GWh)
30
Biossido di zolfo
Sui gruppi 5 e 6 da 320 MW ed 1 e 2 da 160 MW l’emissione di SO2 viene ridotta tramite impianti di
di desolforazione dei fumi.
Sui gruppi 3 e 4 da 160 MW, la riduzione dell’emissione di SO2 avviene mediante l’utilizzo di olio
combustibile a basso tenore di zolfo (concentrazione zolfo <0,5%).
I sistemi adottati consentono di mantenere la concentrazione di biossido di zolfo entro i limiti di 200
mg/Nm3 e 870 mg/Nm3, fissati dal Decreto AIA.
Ossidi di azoto
L’emissione di ossidi di azoto viene ridotta o contenuta su tutti i gruppi mediante sistemi e modalità
di combustione del tipo “a basso NOX“. Inoltre i gruppi 1,2,5 e 6 sono dotati di denitrificatori catalitici
(DeNOX) .
I sistemi adottati consentono di mantenere la concentrazione di ossidi di azoto entro i limiti di 150
mg/Nm3 (gruppi 5 e 6) e 100 mg/Nm3 (gruppi 1 e 2), fissati dal Decreto AIA.
Polveri nei fumi
La riduzione delle emissioni di polveri nei fumi è realizzata tramite precipitatori elettrostatici. Sui 4
gruppi da 160 MW gli interventi impiantistici necessari per l’installazione e la messa in esercizio dei
precipitatori elettrostatici sono stati completati nel corso dell’anno 2003.
I precipitatori elettrostatici hanno un rendimento che permette di mantenere la concentrazione di
polveri entro il limite di 20 mg/Nm3, previsto per tutti i gruppi dal Decreto AIA.
Nei grafici 6 e 7 che seguono sono messe a confronto, per l’anno 2013, le concentrazioni medie nei
fumi di SO2, NOX e polveri con i relativi limiti di emissione, rispettivamente per i gruppi da 160 e da
320 MW. Per i gruppi da 160 MW, che, a differenza dei gruppi da 320 MW, sono soggetti anche a
limiti.
Monossido di carbonio
Il monossido di carbonio (CO) è uno dei prodotti della combustione incompleta.
Anidride carbonica
L’anidride carbonica o biossido di carbonio (CO2) insieme con il vapore acqueo sono i prodotti principali
delle reazioni di combustione degli oli combustibili impiegati.
I quantitativi di CO2 non sono monitorati con metodologie dirette, ma possono essere calcolati sulla
base della stechiometria delle reazioni di combustione e dei quantitativi di combustibile utilizzati nel
processo produttivo. La Centrale ha ottenuto l’autorizzazione alle emissioni di CO2; il metodo di
calcolo ed i consuntivi annui sono sottoposti alla validazione di un ente certificatore esterno.
L’Emission Trading (commercio di quote di emissione di gas ad effetto serra), è definito dal Protocollo
di Kyoto, che prevede, per i paesi industrializzati aderenti, una riduzione di gas ad effetto serra del
5,2%, rispetto alle emissioni del 1990, nel periodo che va dal 2008 al 2012 (per l’Italia l’obiettivo di
riduzione è del 6,5%).
I sei gas ad effetto serra sono: anidride carbonica, metano, protossido d’azoto, esafluoruro di zolfo,
perfluorocarburi, idrofluorocarburi (tutti questi gas sono convertibili in tonnellate equivalenti di
anidride carbonica CO2 emesse). Nel dicembre 2004, la Centrale di San Filippo del Mela ha presentato
al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, domanda di rilascio dell’autorizzazione ad emettere
gas ad effetto serra, ed ha fornito le informazioni necessarie ai fini dell’assegnazione delle quote di
emissione, come previsto dal D.L. 273/04. A febbraio 2013 è stato trasmesso al Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, il Piano di Monitoraggio relativo al periodo che va dal 2013
al 2020.
31
Sistemi di controllo emissioni in aria
Ogni sezione (o gruppo) dispone di un sistema di controllo in continuo delle emissioni costituito da
un insieme di strumenti dedicati al monitoraggio per la misura e la registrazione delle sostanze
inquinanti. Sono sottoposte a rilevazione le concentrazioni nei fumi di biossido di zolfo, ossidi di azoto,
monossido di carbonio, polveri e la portata dei gas dei fumi. Oltre alle concentrazioni degli inquinanti
elencati vengono misurate la concentrazione di ossigeno, la temperatura e la pressione dei fumi.
Il monitoraggio in continuo dei parametri sopra indicati consente alla Centrale di mettere in atto tutte
le azioni per ottimizzare la combustione e minimizzare le emissioni inquinanti.
La Centrale di San Filippo del Mela effettua campagne di misura per la determinazione dei
microinquinanti presenti nelle emissioni, in tabella 4 si riportano le concentrazioni medie per classi di
sostanze.
Tabella 4 - Concentrazioni medie annuali dei microinquinanti, (mg/Nm3)
Sistemi di controllo della qualità dell’aria
La Centrale è dotata di una rete di rilevamento della qualità dell’aria (RRQA) composta da 5 postazioni
dislocate sul territorio, che opera secondo le prescrizioni contenute nel decreto della Regione Sicilia
DRS 992 del 15/06/2007. La RRQA della centrale è costituita essenzialmente da:
• 5 postazioni periferiche per la misura in continuo di SO2, NO, NO2, NOx, CO, PM10, PM2,5 ed O3;
• 1 postazione per la misura delle grandezze meteorologiche più significative (velocità e direzione
vento, pressione atmosferica, temperatura aria, umidità relativa, irraggiamento, pioggia) costituita
da una torre metallica alta 100 m ubicata all’interno dell’area della centrale;
• un sistema automatico di acquisizione, elaborazione e presentazione dei dati in tempo reale;
• sistema di comunicazione dati dalle postazioni periferiche a quella centrale e viceversa e con Enti
esterni;
• terminale installato presso il Comune di San Filippo del Mela per la ricezione in tempo reale dei dati
orari della RRQA.
32
I dati orari di qualità dell’aria, rilevati dalla RRQA, sono resi disponibili, in tempo reale, alla Provincia
Regionale di Messina, al Comune di San Filippo del Mela ed all’ARPA Regione Sicilia. Inoltre, la Centrale
gestisce l’andamento in tempo reale della concentrazione di SO2, rilevata nelle sole postazioni Edipower, al fine di mettere in atto interventi preventivi atti a mitigare le condizioni ambientali del
territorio, ai sensi del DDUS 16/01/08.
Figura 7 - Collocazione delle postazioni di rilevamento della qualità dell’aria.
33
Gestione dei rifiuti
I principali rifiuti prodotti dalla Centrale sono le ceneri leggere da olio combustibile, i fanghi
provenienti dal trattamento acque reflue, il gesso proveniente dagli impianti di desolforazione, gli oli
esausti, i rottami ferrosi e quelli derivanti dalle varie attività di manutenzione. Un elenco dettagliato
di tali rifiuti è riportato nelle tabelle seguenti.
Sistemi di prevenzione
Tutte le fasi di movimentazione dei rifiuti, dalla produzione allo smaltimento, sono svolte nel rispetto
di regole interne che garantiscono la corretta applicazione della normativa vigente; le quantità prodotte
vengono smaltite in modo differenziato e sono registrate sui registri obbligatori.
In particolare per le ceneri è stato installato un sistema di rimozione e raccolta in sili, a secco ed in
circuito a tenuta. Dai sili di accumulo, sempre in ambiente ermetico, le ceneri sono trasferite
direttamente negli automezzi autorizzati al trasporto dei rifiuti.
Per quanto riguarda il gesso prodotto dagli impianti di desolforazione sono stati realizzati due specifici
capannoni per la messa a riserva in attesa dell’invio al recupero. La produzione del gesso è connessa
alla produzione di energia elettrica.
La movimentazione avviene sempre su superfici cementate con convogliamento delle acque di
dilavamento all’impianto di trattamento dei reflui.
Nel grafico sottostante sono riportati i quantitativi totali di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi
prodotti negli anni 2011-2013.
L’impatto sull’ambiente connesso con lo smaltimento dei rifiuti è minimizzato avviando queste tipologie
di rifiuti ad impianti di recupero invece che a discarica.
Grafico 6 - Produzione di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi
34
Nei grafici e nelle tabelle seguenti sono riportati i quantitativi percentuali e assoluti delle diverse
tipologie di rifiuti prodotti negli ultimi tre anni.
Grafico 7 - Suddivisione tra i rifiuti: inviati a recupero o a smaltimento (t)1
1
I termini “Smaltimento” o “Recupero” definiscono le operazioni di smaltimento o di recupero secondo gli Allegati
B e C al DLgs 152/06
35
Tabella 5 - Rifiuti non pericolosi
36
Tabella 6 - Rifiuti pericolosi
37
9. Gestione delle sostanze
La presenza di sostanze pericolose quali materiali contenenti amianto e sostanze che presentano frasi
di rischio significative, può avere incidenza su alcune componenti ambientali.
Sistemi di prevenzione
Eliminazione progressiva dei materiali contenenti amianto.
Le coibentazioni contenenti amianto e/o fibre ceramiche vengono periodicamente verificate per evitarne
il degrado e si provvede alla progressiva rimozione in occasione degli interventi manutentivi.
L’Halon e i CFC sono stati completamente eliminati dall’impianto.
L’approvvigionamento e l’utilizzo delle altre sostanze pericolose sono svolti nel rispetto di regole
interne, che garantiscono la corretta applicazione della normativa vigente, così come le attività
connesse di movimentazione e/o dismissione. In particolare, per tutte le sostanze utilizzate in Centrale,
vengono messe a disposizione degli operatori le schede di sicurezza. Un elenco delle principali
sostanze utilizzate nel processo è riportato in tabella 7. L’approvvigionamento avviene principalmente
tramite autocisterna; per solfuro di sodio, bisolfito, cloruro ferrico ed ammoniaca vengono utilizzati
contenitori a rendere. I quantitativi di materiali di consumo approvvigionati hanno, in generale,
mostrato nel 2013, rispetto agli anni precedenti, le variazioni legate alla diversa produzione di
energia elettrica e quindi di tempi di funzionamento dei gruppi.
38
Tabella 7 - Materiali di consumo approvvigionati
Il consumo reagenti chimici è connesso alla produzione di energia elettrica ed alla messa in esercizio
dei nuovi impianti di trattamento acque, relativamente ai dati dell’anno 2013.
39
Grafico 8 - Materiali di consumo liquidi approvvigionati nel 2013
Amianto
La maggior parte dell’amianto che era presente in Centrale è stato sostituito, negli anni precedenti,
con altri materiali isolanti. In Centrale sono ancora presenti coibentazioni contenenti amianto su
tubazionie apparecchiature di difficile accesso o in quota; tali coibentazioni sono continuamente
controllate e sono incapsulate per eliminare il pericolo di dispersione nell’ambiente. A seguito di interventi
manutentivi o di ammodernamento le coibentazioni contenenti amianto saranno sostituite con altro
materiale isolante non pericoloso.
Tutto il materiale a base di amianto, è stato già sostituito o incapsulato in modo da non rendere
possibili le dispersioni. Nel corso del 2013 sono state fatte delle bonifiche e sono stati smaltiti 3.700 Kg
di amianto. Le attività in questione sono state effettuate appaltando i lavori di bonifica e smaltimento a
ditte specializzate esterne ad Edipower, le quali operano sui nostri impianti in funzione delle esigenze
di manutenzione.
Sostanze lesive della fascia di ozono e gas fluorurati ad effetto serra
Sono sostanze lesive dell’ozono stratosferico le sostanze definite clorofluorocarburi (CFC) eidroclorofluorocarburi (HCFC).
Nella Centrale sono solo presenti gli idroclorofluorocarburi negli impianti di condizionamento, i dati si
riferiscono al 2013 (vedi tabella 8).
Del gruppo di queste sostanze fa parte anche l’esafluoruro di zolfo (SF6), che presso la Centrale di San
Filippo è presente negli interruttori della stazione elettrica (vedi tabella 9).
La gestione di tali sostanze avviene con modalità tali da minimizzare eventuali dispersioni
nell’ambiente. Le attività di controllo delle perdite nonché il recupero di HCFC, l’installazione,
la manutenzione e la riparazione, sono svolte da ditte terze, che possiedono i requisiti professionali
richiesti dal DPR 43/2012.
Tabella 8 - Anno 2013
Tabella 9 - SF6
40
10. Efficienza Energetica
La risorsa principale per il funzionamento del ciclo produttivo è costituita dall’olio combustibile e da
minime quantità di gasolio. Il consumo di combustibile è legato alla quantità di energia prodotta e alle
modalità di esercizio. Dipende inoltre da diversi fattori quali le tecnologie adottate, il grado di controllo
del processo, il grado di manutenzione delle apparecchiature e degli impianti, le modalità di esercizio,
ecc. Gli impatti ambientali connessi sono rilevanti: consumo di risorse naturali non rinnovabili ed
emissione di inquinanti. Essendo tale aspetto di grande importanza, sia per la gestione ambientale che
per la gestione della produzione, la Centrale si è dotata di apposite procedure per il controllo
dell’efficienza degli impianti e del loro rendimento.
Nel 2013, come si evidenzia nel grafico 9, si è verificato un lieve aumento dei consumi di olio combustibile dovuto ad un incremento della produzione di energia elettrica rispetto al 2012.
Grafico 9 - Utilizzo di combustibili (migliaia di tonnellate)
Tabella 10 – Indicatore specifico dell’olio combustibile bruciato nel triennio 2011-2013 (t/MWh)
Nel grafico 10 è riportato il consumo specifico netto della Centrale, che mostra un andamento
crescente negli anni 2011-2013. In particolare l’aumento è legato ai maggiori consumi interni di energia
(elettrica e termica) derivanti dall’esercizio discontinuo dei gruppi termici, nonché ai carichi bassi ed
i continui avviamenti richiesti dal mercato elettrico.
Grafico 10 - Consumo specifico netto (kcal/kWh)
41
Uno degli aspetti a cui viene dato maggior rilievo nella gestione del sito è la limitazione dell’approvvigionamento di acqua di falda per uso industriale, tramite la dissalazione di acqua di mare e il
riciclaggio delle acque trattate. A seguito applicazione prescrizione AIA, a partire dal 1/01/2013 i
consumi di acqua di falda sono stati limitati a quelli necessari alla barriera di ricarica dell’impianto di
bonifica.
Nel grafico di figura 11 è riportato il trend dei prelievi di acqua da pozzo.
Grafico 11 - Prelievi di acqua da pozzo per attività di produzione (milioni di m3)
Tabella 11 – Indicatore specifico prelievo acqua di pozzo nel triennio 2011-2013 (m3/MWh)
42
Nel grafico 12, sono indicati i prelievi complessivi di acqua di mare per raffreddamento. Il consumo
è dovuto all’acqua di raffreddamento dei condensatori mentre le variazioni sono legate al numero di
ore di funzionamento dei gruppi.
Grafico 12 - Prelievi di acqua di mare per raffreddamento, condensazione ed usi industriali
(milioni di m3)
Tabella 12 – Indicatore specifico prelievo acqua di mare nel triennio 2011-2013 (m3/MWh)
43
Energia
Lo scarico di energia nell’ambiente è costituito prevalentemente dal calore ceduto all’acqua dal sistema
di raffreddamento dei condensatori ed all’aria dai fumi emessi dal camino. Poiché tale energia
rappresenta un’elevata porzione (circa il 60%) dell’energia termica totale prodotta dal combustibile,
uno dei principali obiettivi della struttura di Centrale è quello di massimizzare l’efficienza termica delle
unità produttive in ogni condizione di esercizio. Ciò, oltre agli ovvi vantaggi economici, anche per i
riflessi positivi ai fini ambientali.
Modalità di gestione
La Centrale è dotata di specifiche regole interne, supportate anche da sistemi informatici, per garantire
il controllo e l’ottimizzazione dei consumi di combustibile.
L’energia elettrica prodotta dalla Centrale viene immessa in rete. Non tutta l’energia prodotta viene
però venduta, una quota parte viene utilizzata per consumi interni ed in particolare per:
• il funzionamento di pompe, apparecchiature elettriche, sistemi di supervisione, ascensori, montacarichi,
illuminazione connessi con la produzione di energia elettrica e la manutenzione della Centrale;
• il funzionamento degli impianti ambientali: desolforatori, denitrificatori, precipitatori elettrostatici,
impianto trattamento acque reflue;
• i servizi per il personale: riscaldamento e condizionamento degli edifici, produzione di acqua calda;
• l’illuminazione di piazzali e strade.
Scarichi idrici
Aspetti ambientali importanti sono quelli che potrebbero derivare dagli scarichi delle acque reflue
provenienti dai processi di trattamento (ITAR) e dallo scarico delle acque di raffreddamento del ciclo
termico.
Sistemi di prevenzione/trattamento
L’acqua viene restituita al mare con una temperatura entro il valore limite massimo di 35°C e le
indagini effettuate per determinare l’incremento di temperatura alla distanza di 1000 m dagli scarichi
indicano che sono rispettati i limiti di legge (incremento termico < 3°C).
Per il rispetto del limite di 35°C allo scarico è prevista la limitazione del carico elettrico generato.
La Centrale è dotata di reti fognarie separate per la raccolta differenziata delle seguenti acque reflue:
oleose, acide/alcaline, sanitarie e meteoriche, trattate in maniera specifica a seconda della tipologia.
Sistemi di controllo scarichi idrici
Le prescrizioni contenute nell’AIA hanno esteso l’elenco dei parametri chimici da monitorare sullo scarico
idrico posto all’uscita dell’impianto di trattamento acque reflue (ITAR).
Un’apposita stazione di monitoraggio provvede al controllo continuo dei parametri: pH, conducibilità,
torbidità, ossigeno e temperatura.
Inoltre, con cadenza settimanale, sono effettuate analisi complete sui parametri e sulle sostanze
tipicamente presenti nelle acque scaricate.
I valori medi annui sono riportati in tabella 13, dove è specificato anche il limite previsto dalla legge
(Tabella 3 Allegato 5, alla parte III del DLgs 152/06). In ottemperanza all’Ordinanza 20/83 avente per
oggetto “Regolamento di Sicurezza per le operazioni di carico, scarico, trasbordo, sosta e lavori a
bordo di navi adibite al trasporto alla rinfusa di merci pericolose allo stato liquido e/o gassoso” del
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Capitaneria di Porto di Milazzo, Edipower esegue,
supportata dall’Università di Messina - Dipartimento di Scienze dell’Ambiente, della Sicurezza, del
Territorio, degli Alimenti e della Salute, analisi mensili finalizzate al controllo della qualità degli scarichi.
44
Tabella 13 - Parametri scarichi idrici richiesti dall’AIA
La quantità di acqua scaricata dall’impianto ITAR, subisce nel corso dell’ultimo anno una riduzione dovuta al riutilizzo totale delle acque trattate dall’impianto ITAO, che precedentemente erano scaricate
allo scarico autorizzato I4 (fino al 31/12/2012).
Grafico 13 - Scarichi idrici: acqua scaricata da impianto di trattamento (migliaia di m3)
Tabella 14 – Indicatore specifico scarichi idrici impianti di trattamento triennio 2011-2013 (m3/MWh)
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Suolo e sottosuolo
Precedentemente alla costruzione della Centrale, il terreno era destinato ad uso agricolo e non
predentava problematiche ambientali dovute a precedenti contaminazioni del suolo. Il controllo e la
sorveglianza di attività potenzialmente critiche (per es., gestione rifiuti, stoccaggio combustibili,
trasporto oli e reagenti, vasche interrate) consentono d’intervenire immediatamente in caso di
emergenza e quindi di prevenire una eventuale contaminazione del suolo.
In particolare, al fine di valutare ed evitare la possibilità di inquinamento del suolo e della falda da
perdite accidentali, vengono svolti con cadenza periodica controlli visivi di vasche e serbatoi interrati
ed analisi chimiche sulle acque prelevate dai 6 pozzi profondi presenti nel sito.
Per quanto riguarda lo stoccaggio dei combustibili e dei reagenti chimici, tutti i serbatoi sono dotati
di bacini di contenimento ed eventuali sversamenti nelle zone di movimentazione sono convogliati agli
impianti di trattamento dei reflui.
Le tubazioni di trasporto del combustibile e la relativa stazione di pompaggio collegata alla vicina
Raffineria sono gestite con modalità operative concordate con la Raffineria stessa e consentono
tempe- stivi interventi di intercettazione ed isolamento delle tubazioni in caso di incidente.
A seguito di una indagine effettuata sul sottosuolo e sulle falde acquifere superficiali della Centrale,
si è riscontrato il superamento dei limiti di accettabilità della concentrazione di alcune sostanze
(Idrocarburi totali, IPA, BTEX, Nichel ed Arsenico) in alcune aree limitate dell’impianto, classificate nel
Decreto Ministeriale 471/99. Tale situazione è stata prontamente comunicata alle Autorità competenti
nel mese di luglio 2004.
E’ stato poi approntato il Piano di caratterizzazione, approvato in sede di Conferenza dei Servizi nel
mese di ottobre.
Nel mese di dicembre 2004 si sono concluse le attività di caratterizzazione del sito, svolte sotto il
diretto controllo della Commissione Tecnica appositamente costituita tra rappresentanti del
Dipartimento Arpa di Messina, della Provincia di Messina e di Edipower.
La relazione contenente i risultati della caratterizzazione è stata trasmessa agli enti competenti nei
primi mesi del 2005. Le attività inerenti la progettazione preliminare e definitiva degli interventi di
bonifica sono proseguite nel 2005. I lavori delle attività di bonifica sono iniziati nel 2006. Nel 2005 è
stata ottenuta anche l’autorizzazione per il trattamento sperimentale di acqua di falda mista a OC
(D.S.R. n. 174 del 11/03/2005 e n. 457 del 01/06/2005).
Ciò ha consentito che l’iter autorizzativo proseguisse ai sensi dell’art. 10 del DM 471/99, con
approvazione dei progetti definitivi della bonifica a seguito dei pareri favorevoli delle Conferenze dei
Servizi svoltesi in data 21/07 e 08/11/2005, con delibere di Giunta Comunale n. 100 del 27/07/2005
e n. 139 del 01/12/2005.
Nell’ambito degli interventi attuati per la bonifica sono stati realizzati nell’area SF1 ÷ SF4:
• un sistema di estrazione Olio Combustibile (OC) surnatante sulla superficie della falda tramite pozzi
di estrazione olio (PEX), entrati progressivamente in funzione a partire da agosto 2006;
• una doppia barriera idraulica di emungimento e ricarica (PE/PR);
• un impianto di Trattamento Acque di Falda (ITAF), completato a dicembre 2007.
Nell’area SF5-SF6 è stata realizzata una barriera idraulica per l’emungimento di acque contaminate
da Arsenico e idrocarburi con invio al trattamento presso ITAF, ed un impianto di Air Sparging e Soil
Vapor Extraction (AS/SVE).
L’impianto Air Sparging prevede immissione di aria atmosferica nella zona satura al di sotto della
zona contaminata, consentendo lo strippaggio delle sostanze volatili disciolte in acqua, che vengono
quindi captate dal sistema Soil Vapor Extraction. I vapori estratti dal Soil Vapor Extraction vengono,
quindi, inviati a un impianto trattamento vapori dedicato per la rimozione dei contaminanti.
Il controllo sulla qualità della falda avviene mediante monitoraggio, a frequenza trimestrale, dei
parametri analitici previsti dal progetto definitivo di bonifica: Idrocarburi totali, IPA, BTEX, Nichel,
Arsenico, Cloruri, Conducibilità. L’andamento di tali parametri ai piezometri individuati dal Piano di
monitoraggio in contraddittorio con gli Enti di controllo (Arpa e Provincia Messina), ha evidenziato nel
tempo significativi miglioramenti rispetto alla contaminazione iniziale dovuti sia alla rimozione della
fonte di contaminazione, sia al funzionamento degli impianti di trattamento.
46
11. Salute e Sicurezza
La sicurezza e la tutela della salute negli ambienti di lavoro rappresentano, insieme alla tutela
dell’ambiente naturale, temi di interesse prioritario per Edipower.
Ai sensi della normativa vigente la Centrale di San Filippo si configura come Unità Produttiva. Il Datore
di Lavoro è il Direttore di GETE, mentre il Capo Centrale è il Dirigente Delegato dal Datore di Lavoro.
Nell’ambito della Centrale è organizzato il Servizio di Prevenzione e Protezione la cui gestione è affidata
ad un Responsabile. La designazione del RSPP è stata notificata alle autorità competenti. Presso la
Centrale è conservato il Documento di Valutazione dei Rischi, elaborato ed aggiornato in ottemperanza
a quanto prescritto dalla normativa vigente.
Sono presenti, inoltre, tre Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, eletti dai lavoratori stessi
nell’ambito delle rappresentanze sindacali maggiormente significative. Presso la Centrale opera un
Servizio Sanitario Aziendale, la cui attività medica è coordinata dal Medico Competente, nominato
dal Dirigente Delegato, come previsto dal DLgs 81/2008.
Tutto il personale è sottoposto a sorveglianza sanitaria ai sensi di legge, secondo un protocollo
predisposto dal Medico Competente. La formazione dei lavoratori è garantita da un programma di
corsi che viene periodicamente valutato ed aggiornato e che tiene conto di:
• scadenze di legge;
• modifiche al ciclo produttivo o all’organizzazione delle attività;
• modifiche dei rischi connessi alle sostanze impiegate;
• variazioni delle mansioni attribuite al personale;
• mantenimento delle conoscenze e della sensibilità dei lavoratori in relazione ai rischi presenti, alle
disposizioni in vigore ed alla gestione delle emergenze.
Nell’ambito delle attività formative, vengono anche svolte periodicamente delle esercitazioni relative
alle possibili emergenze ambientali.
Nell’affidamento di lavori ad Imprese Appaltatrici è adottato sistematicamente quanto previsto
dall’art. 26 del DLgs 81/08.
In particolare, come previsto dall’art. 26 del DLgs 81/08, comma 1 b, Il Datore di Lavoro, in caso di
affidamento dei lavori all’impresa appaltatrice o a lavoratori autonomi all’interno della propria azienda,
o di una singola unita’ produttiva della stessa, nonché nell’ambito dell’intero ciclo produttivo
dell’azienda medesima “fornisce agli stessi soggetti dettagliate informazioni sui rischi specifici
esistenti nell’ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza
adottate in relazione alla propria attività”.
Inoltre, come stabilito nell’art. 3 “Il Datore di Lavoro committente promuove la cooperazione ed il
coordinamento di cui al comma 2, elaborando un unico documento di valutazione dei rischi che indichi
le misure adottate per eliminare o, ove ciò non fosse possibile, ridurre al minimo i rischi da interferenze.
Tale documento è allegato al contratto di appalto o di opera.
Qualora ne ricorrano le condizioni, i lavori edili in appalto vengono gestiti in ottemperanza a quanto
previsto dal Titolo IV del DLgs 81/2008.
Si riportano nella tabella seguente gli indicatori infortunistici di frequenza (numero di infortuni ogni
milione di ore lavorate) e gravità (giorni di assenza per infortunio ogni mille ore lavorate) i cui valori
bassi mostrano una generale tendenza al miglioramento e le cui variazioni sono ormai scarsamente
significative da un punto di vista statistico.
Negli anni considerati non si sono verificati incidenti mortali.
Tabella 15 - Statistica infortuni anni 2011 - 2013
47
Radiazioni Rumore
Per quanto riguarda il rumore interno, in ottemperanza a quanto previsto dal DLgs 81/08, è stata
effettuata la valutazione del rischio da esposizione a rumore per i lavoratori della Centrale. A tale
scopo, sono stati eseguiti rilievi di emissione sonora, da tecnico qualificato, in tutti quegli ambienti di
lavoro nei quali sono presenti sorgenti di rumore. Nel 2011 è stato eseguito un monitoraggio del clima
acustico nell’area circostante la Centrale. L’indagine ha valutato il clima acustico in corrispondenza dei
ricettori più rappresentativi, con la Centrale in marcia ed in avviamento, secondo quanto previsto
dalla Legislazione vigente.
Tutti i lavoratori nel corso degli ultimi due anni sono stati opportunamente informati e formati, in
relazione alle mansioni svolte, sui rischi derivanti dall’esposizione a rumore, sulle misure di prevenzione
adottate dall’azienda e sul corretto uso dei Dispostivi di Protezione Individuale.
Sistemi di prevenzione
Si è provveduto a ridurre le emissioni sonore sia tramite l’impiego di macchinari con minori livelli
emissivi, sia mediante l’installazione di schermature fonoassorbenti o fonoisolanti. Tali provvedimenti
hanno come risultato quello di ridurre le emissioni/immissioni di rumore nell’ambiente di lavoro e di
conseguenza anche le emissioni/immissioni verso l’esterno.
Tra il 31 maggio ed il 1° giugno 2011 sono state effettuate delle misure fonometriche. L’indagine ha
misurato per 24 ore il livello della rumorosità della Centrale Termoelettrica di San Filippo del Mela in
prossimità dei punti di misura a confine rappresentativi dei ricettori siti all’esterno della Centrale.
48
Rischio di incidente rilevante
Dal 1° Dicembre 2011 in ottemperanza ai DLgs 334/99 e smi ed 238/05 la Centrale di San Filippo del
Mela è entrata in “Seveso”. Tale direttiva impone dei limiti nella detenzione di sostanze pericolose,
nuove regole quali l’attuazione di misure idonee a prevenire gli incidenti rilevanti e a limitarne le
conseguenze, integrando il documento del DLgs 81/2008 con l’analisi dei rischi di incidente rilevante.
Prevede ancora oltre alla informazione una adeguata formazione secondo il DM 16/03/98 nonché la
stesura anche di un Piano di Emergenza Esterno. Pertanto, per gli stabilimenti rientranti nell’ambito
di applicazione del DLgs 334/99 e s. m. i., le procedure di prevenzione incendi sono regolate dal D.M.
19 marzo 2001 “Procedure di prevenzione incendi relative ad attività a rischio di incidente rilevante”.
L’art. 4 comma 2 specifica che “Il Certificato di Prevenzione Incendi, per le attività in argomento ha
validità quinquennale, viene rilasciato a conclusione del procedimento di valutazione del Rapporto di
Sicurezza”. Ciononostante, la Centrale in data 22 dicembre 2012 ha presentato la richiesta di rinnovo
del Certificato Prevenzione Incendi al Comando dei Vigili del Fuoco.
In data 24 ottobre 2013 il Comitato Tecnico Regionale, ha espresso parere tecnico conclusivo favorevole
sul Rapporto di Sicurezza.
Gestione delle Emergenze
Il piano generale per la gestione delle emergenze, legate non solo al rischio incendio, ma anche ad
altre evenienze che possono accadere in un impianto termoelettrico, sono riportate nel Documento
“PIANO DI EMERGENZA INTERNO”, che costituisce strumento indispensabile per far fronte alle situazioni
di rischio.
Nel PEI vengono identificate e trattate le seguenti situazioni di emergenza:
• Incendio;
• Sversamenti di olio combustibile;
• Fughe di gas tossici o esplosivi;
• Fuoriuscite di gas di combustione;
• Rottura di serbatoi di reagenti chimici;
• Dispersione di fibre di amianto e di fibre ceramiche;
• Attivazione del piano di emergenza esterno della Raffineria di Milazzo;
• Calamità naturali
Il PEI, di cui tutto il personale di Centrale è informato, viene aggiornato ad ogni nuova modifica.
Annualmente vengono programmate due esercitazioni sulla gestione di una situazione di emergenza
ed una esercitazione di evacuazione della Centrale. Con l’entrata in vigore del DLgs 334/99, le
esercitazioni saranno rivolte a testare gli scenari previsti dalla Seveso. In particolare, gli eventi
analizzati dal Rapporto di Sicurezza e credibili sono:
• Olio combustibile: rilascio di sostanza eco tossica sul suolo;
• Gasolio: rilascio di sostanza eco tossica sul suolo.
La manutenzione ed il controllo dell’efficienza dei sistemi antincendio è effettuata secondo programmi
stabiliti quadrimestrali.
Settimanalmente vengono effettuate dal personale interno di Centrale, prove di esercizio dei sistemi
antincendio, atte ad evidenziare eventuali anomalie.
La Centrale è soggetta al Certificato di Prevenzione Incendi (CPI) e le attività autorizzate, individuate
nell’elenco allegato al D.P.R. 151/2011, sono:
– 48 centrali termoelettriche
– 3/8B Depositi di gas infiammabili disciolti o liquefatti in recipienti mobili (quantitativi superiori a
500kg)
– 4/4B Depositi di gas infiammabili disciolti o liquefatti in serbatoi fissi (capacità geometrica
complessiva superiore a 0,3 m3).
– 9/1B Officine e laboratori con saldatura e taglio dei metalli utilizzanti gas infiammabili e/o
comburenti, con oltre 5 addetti alla mansione specifica di saldatura o taglio
– 10/2C Stabilimenti ed impianti ove si producono e/o impiegano liquidi infiammabili con punto di
infiammabilità fino a 125°C (quantitativi globali superiori a 1 m3)
– 12/3C Depositi di liquidi infiammabili e/o combustibili e/o oli lubrificanti, diatermici di qualsiasi
derivazione, di capacità geometrica complessiva superiore a 1 m3
– 49/3C Gruppi per la produzione di energia elettrica sussidiaria con motori endotermici di potenza
complessiva superiore a 25 kW
– 58 Pratiche di cui al DLgs n. 230/1995 e s.m.i. soggette a procedimenti autorizzativi
– 70/2C Locali adibiti a depositi di superficie lorda superiore a 1.000 m2 con quantitativi di merci e
materiali combustibili superiori complessivamente a 5.000 kg
– 8/1B Oleodotti con diametro superiore a 100 mm
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12. Aspetti ambientali indiretti
A seguito delle attività, dei prodotti e dei servizi di un’organizzazione possono verificarsi aspetti
ambientali significativi sui quali essa non può avere un controllo gestionale totale. Per quanto riguarda
la Centrale di San Filippo del Mela sono stati individuati gli aspetti ambientali indiretti di seguito
descritti.
Fornitori ed Appaltatori
Le principali attività della Centrale, rilevanti sotto il profilo ambientale, che possono richiedere
l’intervento di terzi, sono individuabili in:
• fornitura, trasporto e scarico di combustibili;
• servizio di pulizia industriale;
• servizio di controllo costa ed eventuali interventi;
• fornitura di prodotti e sostanze;
• smaltimento dei rifiuti;
• scoibentazioni ed altre attività che prevedono manipolazione e smaltimento di amianto;
• attività di costruzione e/o demolizione;
• attività di manutenzione.
E’ stata predisposta una apposita procedura gestionale per valutare il grado di attenzione che i
singoli Fornitori/Appaltatori prestano in via generale alle tematiche ambientali, ed in particolare se
detti soggetti abbiano adottato o meno un Sistema di Gestione Ambientale.
A tutti i fornitori, appaltatori e subappaltatori viene rilasciata copia della politica ambientale della
Centrale e gli stessi vengono istruiti, nell’ambito della riunione di coordinamento delle imprese, circa
le modalità utilizzate in Centrale per operare nel rispetto dell’ambiente e della sicurezza alle quali, per
quanto di loro competenza, sono tenuti ad uniformarsi.
Le attività di cantiere e tutte le altre operazioni condotte in Centrale da personale facente parte di ditte
esterne, sono regolamentate da precise procedure che riguardano sia la sicurezza sia l’ambiente di
lavoro (in applicazione del DLgs 81/2008).
Per quanto riguarda il servizio mensa, gestito da una ditta esterna, nel capitolato tecnico del contratto
di appalto stipulato da Edipower, è specificato che il fornitore del servizio deve provvedere a sua cura
e spese alla rimozione, raccolta, trasporto, conferimento a discarica ed allo smaltimento dei rifiuti
prodotti nell’effettuazione del servizio, in conformità a quanto previsto dalle normative vigenti.
Traffico indotto
Il traffico stradale indotto dalle attività del sito è limitato ai dipendenti, alle necessità di approvvigionamento di reagenti chimici e di smaltimento dei rifiuti. Dal 2001, conseguentemente all’entrata in
funzionamento degli impianti di desolforazione, la necessità di approvvigionamento del calcare e
dell’avvio a recupero del gesso prodotto hanno incrementato il numero dei trasporti su strada da e
verso la Centrale nella misura di circa 2000 automezzi/anno per l’avvio a recupero del gesso e di circa
1000 per l’approvvigionamento del calcare.
Oltre al traffico navale legato alle necessità di approvvigionamento dell’olio combustibile.
Influenza sull’ambiente antropico
La Centrale di San Filippo del Mela è fra le più importanti imprese produttive del comprensorio
milazzese e della provincia di Messina. L’Edipower impiega direttamente, per le attività di esercizio e
manutenzione, 208 lavoratori oltre ad avvalersi anche di imprese specializzate esterne.
I lavoratori dipendenti della Centrale provengono dalle seguenti aree della Provincia di Messina
• San Filippo del Mela;
• Milazzo;
• Barcellona P.G.
• Messina.
La presenza di ditte esterne è continua nel campo manutentivo ma estremamente variabile come
numero di addetti; durante le attività Manutentive Programmate si possono avere fino a 450
presenze giornaliere.
Richieste di chiarimenti ed informazioni tecniche
Nel corso del 2013 è pervenuta in Centrale una richiesta di chiarimento in merito ad un evento di
fumosità anomala da un camino della Centrale, che è stata gestita così come prevede la nostra
procedura gestionale.
50
13. Riepilogo obiettivi 2012-2014
Si riportano di seguito l’elenco degli obiettivi della Centrale di San Filippo, raggiunti, in corso e da raggiungere:
51
14. Compendio dei dati ambientali
Di seguito viene riportato il compendio dei dati relativi all’aggiornamento delle informazioni ambientali al 31/12/2013, sinteticamente riassunto nella figura sottostante in forma di bilancio ambientale.
52
Limiti di legge per la qualità dell’aria
I limiti della qualità dell’aria per il biossido di zolfo, in base a quanto previsto dal DM n° 60 del
2/04/2002, sono:
53
15. Informazioni al pubblico
Per informazioni e approfondimenti contattare:
Capo Centrale
Salvatore Marchese
Capo Sezione Manutenzione
Gaetano Zanfardino
Capo Sezione Esercizio
Sebastiano Bucolo
Rappresentante della Direzione (R. D.)
Mancuso Valeria
Centralino
tel. 0909607230
fax. 0909384471
e-mail: [email protected]
tel. 0906072331
fax 0909384471
e-mail: [email protected]
tel. 0909607403
fax. 0909384471
e-mail: [email protected]
tel. 0909607274
fax. 0909384471
e-mail: [email protected]
tel. 0909607111
54
16. La registrazione EMAS - validità e convalida
della Dichiarazione Ambientale
Il Verificatore Ambientale accreditato IT-V-0002, RINA Services S.p.A., Via Corsica 12 - 16128
GENOVA, ha verificato e convalidato questo aggiornamento delle informazioni ambientali relative
all’anno 2013 della Dichiarazione Ambientale EMAS, ai sensi nuovo regolamento CE 1221/2009, il
22/5/2014. La Direzione della Centrale di S. Filippo del Mela si impegna a trasmettere all’Organismo
Competente sia i necessari aggiornamenti annuali sia la revisione della Dichiarazione Ambientale
completa entro tre anni dalla data di convalida della Dichiarazione Ambientale anno 2012 e a metterli
a disposizione del pubblico secondo quanto previsto dal nuovo regolamento CE.1221/2009.
RINA
DIREZIONE GENERALE
Via Corsica, 12
16128 GENOVA
CONVALIDA PER CONFORMITA’
AL
REGOLAMENTO
CE
N° 1221/2009 del
25.11.2009
( Accreditamento
IT - V - 0002 )
N. _15
_________
Ing. Michele Francioni
Chief Executive Officer
________________________
RINA Services S.p.A.
Genova, _ 22/05/2014
__________________
55
56
17. Glossario
Ambiente
Contesto nel quale opera un’organizzazione, comprendente l’aria, l’acqua, il terreno, le risorse
naturali, la flora, la fauna, gli esseri umani e le loro interazioni.
Ambientalizzazione
Modifiche impiantistiche finalizzate alla riduzione degli impatti ambientali.
AIA
Autorizzazione Integrata Ambientale.
ARPA
Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale.
Aspetto ambientale
Elemento delle attività, dei prodotti o dei servizi di un’organizzazione che ha, o può avere, un
impatto sull’ambiente;
Aspetto ambientale significativo
Un aspetto ambientale che ha, o può avere, un impatto ambientale significativo.
Aspetto ambientale diretto
Un aspetto ambientale associato alle attività, ai prodotti e ai servizi dell’organizzazione mede
sima sul quale quest’ultima ha un controllo di gestione diretto.
Aspetto ambientale indiretto
Un aspetto ambientale che può derivare dall’interazione di un’organizzazione con terzi e che può
essere influenzato, in misura ragionevole, da un’organizzazione.
Analisi ambientale
Esauriente analisi iniziale degli aspetti, degli impatti e delle prestazioni ambientali connessi alle
attività, ai prodotti o ai servizi di un’organizzazione.
Audit ambientale interno
Valutazione sistematica, documentata, periodica e obiettiva delle prestazioni ambientali di
un’organizzazione, del sistema di gestione e dei processi destinati alla tutela dell’ambiente.
Auditor
Un individuo o un gruppo di individui, appartenente ad un’organizzazione o una persona fisica
o giuridica esterna a tale organizzazione, che opera per conto di tale organizzazione, che
valuta, in particolare, il sistema digestione ambientale applicato e ne determina la conformità
alla politica e al programma ambientali dell’organizzazione, compreso il rispetto degli obblighi
normativi applicabili in materia di ambiente.
Autorità responsabili dell’applicazione della legge
Le autorità competenti incaricate dallo Stato membro di rilevare, prevenire e indagare sulle
violazioni degli obblighi normativi applicabili in materia di ambiente e, ove necessario, di
adottare le misure necessarie ad assicurare il rispetto della legge.
BOD 5
Domanda biologica di ossigeno. E’ la quantità di ossigeno consumata biologicamente in 5 giorni.
Calcare
Roccia di natura sedimentaria, ricca di carbonato di calcio.
Centrale Termoelettrica
Impianto per la produzione di energia elettrica tramite vapore prodotto a seguito dello sviluppo
di calore da un combustibile (carbone, gasolio, gas naturale, olio combustibile).
Chilowattora (kWh)
Unità di misura dell’energia elettrica.
CO
Ossido di Carbonio; si forma dall’ossidazione incompleta dei composti del carbonio contenuti nei
combustibili utilizzati.
CO2
Biossido di Carbonio (denominato anche anidride carbonica); si forma dall’ossidazione dei
composti del carbonio contenuti nei combustibili utilizzati. E’ un cosiddetto gas serra.
57
COD
Domanda di ossigeno chimico. È la quantità di ossigeno utilizzata per ossidare chimicamente
le sostanze organiche e inorganiche presenti.
Consumo specifico
Rapporto tra la quantità di calore sviluppata dal combustibile impiegato in una sezione termoelettrica
in un determinato periodo di tempo e la corrispondente quantità di energia elettrica netta
prodotta.
Convalida
La conferma, da parte del verificatore ambientale che ha svolto la verifica, che le informazioni
e i dati contenuti nella Dichiarazione Ambientale e nella Dichiarazione Ambientale aggiornata
di un’organizzazione sono affidabili, credibili e corretti e che soddisfano le disposizioni del
presente regolamento.
DA
Decreto emesso dagli Assessorati della Regione Siciliana.
DeNOX
Impianti di abbattimento degli ossidi di azoto (NOx) presenti nei fumi di combustione.
DeSOX
Impianti di abbattimento degli ossidi di zolfo (SO2) presenti nei fumi di combustione.
Dichiarazione Ambientale
Informazione generale al pubblico e ad altre parti interessate sui seguenti elementi riguardanti
un’organizzazione:
a) struttura e attività;
b) politica ambientale e sistema di gestione ambientale;
c) aspetti e impatti ambientali;
d) programma, obiettivi e traguardi ambientali;
e) prestazioni ambientali e rispetto degli obblighi normativi applicabili in materia di ambiente
di cui all’allegato IV.
Dichiarazione Ambientale aggiornata
Informazione generale al pubblico e ad altre parti interessate contenente aggiornamenti
dell’ultima Dichiarazione Ambientale convalidata, solamente per quanto riguarda le prestazioni
ambientali di un’organizzazione e il rispetto degli obblighi normativi applicabili in materia di
ambiente di cui all’allegato IV.
Distretto
Gruppo di organizzazioni indipendenti collegate tra loro per vicinanza geografica o attività
imprenditoriale, che applicano congiuntamente un sistema di gestione ambientale.
DMA 21/12/95
Decreto del Ministero dell’Ambiente riguardante: Disciplina dei metodi di controllo delle emissioni
in atmosfera degli impianti industriali.
EMAS
Environmental Management and Audit Scheme - sistema di gestione ambientale e schema di
audit definito dal Regolamento CE 1221/2009 (EMAS).
Gas free
Certificazione rilasciata da un professionista abilitato sull’assenza di gas tossici o pericolosi
all’interno di un serbatoio.
GETE
Direzione Gestione Termoelettrica.
GGH
Gas-Gas-Heater; scambiatore di calore a lamierini, rotante, fra fumi in ingresso e fumi in uscita
DeSOx.
IDAM
Impianto di dissalazione acqua mare.
58
Impatto sull’ambiente
Qualunque modifica dell’ambiente, negativa o positiva, derivante in tutto o in parte dalle attività,
dai prodotti o dai servizi di un’organizzazione.
Indicatore di prestazione ambientale
Espressione specifica che consente di quantificare la prestazione ambientale di un’organizzazione.
IREO
Impianto di recupero e trattamento effluenti oleosi.
ITAR
Individua nel complesso l’Impianto Trattamento Acque Reflue della Centrale.
MgO
Ossido di magnesio, additivata ai fumi in caldaia per neutralizzarne l’acidità.
MWp
Potenza di picco (MegaWatt di picco): potenza delle celle prodotta da un dispositivo fotovoltaico
in condizioni standard di funzionamento (irraggiamento 1000 W/ m2, temperatura delle celle
25° C) .
Migliore pratica di Gestione Ambientale
Il modo più efficace con il quale un’organizzazione può applicare il sistema di gestione ambientale
in un settore pertinente e che fornisca le migliori prestazioni ambientali in determinate condizioni
economiche e tecniche.
Modifica sostanziale
Qualsiasi modifica riguardante il funzionamento, la struttura, l’amministrazione, i processi, le
attività, i prodotti o i servizi di un’organizzazione che ha o può avere un impatto significativo
sul sistema di gestione ambientale di un’organizzazione, sull’ambiente o sulla salute umana.
NOX
Miscela di ossidi di azoto; si formano dall’ossidazione dei composti azotati contenuti nel
combustibile utilizzato e dall’ossidazione dell’azoto dell’aria.
Nm3
Normal metro cubo, misura del volume di effluente gassoso rapportato alle condizioni fisiche
normali (0°C e 0,1013 Mpa).
Obiettivo Ambientale
Un fine ambientale complessivo, per quanto possibile quantificato, conseguente alla politica
ambientale, che l’organizzazione decide di perseguire.
Organizzazione
Un gruppo, una società, un’azienda, un’impresa, un’autorità o un’istituzione, ovvero loro parti
o combinazione, in forma associata o meno, pubblica o privata, situata all’interno o all’esterno
della Comunità, che abbia una propria struttura funzionale e amministrativa.
Organismo di accreditamento
L’organismo di accreditamento nazionale designato ai sensi dell’articolo 4 del regolamento (CE)
n. 765/2008, che ha il compito di accreditare i verificatori ambientali e di sorvegliarne le loro
attività.
Organismo di abilitazione
L’organismo designato ai sensi dell’articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE)n. 765/2008,
che ha il compito di rilasciare l’abilitazione ai verificatori ambientali e di sorvegliarne le
attività.
OC
Olio Combustibile. Prodotto della raffinazione del petrolio. Viene distinto in funzione della
percentuale di zolfo presente in:
ATZ
> 1.00%
BTZ
0.5% ÷ 1.00%
STZ
< 0.5%
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Politica Ambientale
Le intenzioni e l’orientamento generali di un’organizzazione rispetto alla propria prestazione
ambientale, così come espressa formalmente dall’alta direzione, ivi compresi il rispetto di tutti
i pertinenti obblighi normativi in materia di ambiente e l’impegno a un miglioramento continuo
delle prestazioni ambientali.
Tale politica fornisce un quadro di riferimento per gli interventi e per stabilire gli obiettivi e i
traguardi ambientali.
Prestazioni ambientali
I risultati misurabili della gestione dei propri aspetti ambientali da parte di un’organizzazione.
Programma ambientale
Descrizione delle misure, delle responsabilità e dei mezzi adottati o previsti per raggiungere
obiettivi e traguardi ambientali e delle scadenze per il conseguimento di tali obiettivi e traguardi.
PCB
Poli Cloro Bifenile: sostanza contenuta in alcuni trasformatori avente funzione isolante.
pH
Concentrazione di ioni di idrogeno - Indica l’acidità o l’alcalinità di un liquido.
RA
Scambiatore di calore a lamierini, rotante, fra aria in ingresso e fumi in uscita caldaia, tipo
Liungstroem.
Regolamento CE n. 1221/2009 (EMAS)
Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25/11/2009 sull’adesione volontaria
delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS), che abroga il
regolamento (CE) n. 761/2001 e le decisioni della Commissione 2001/681/CE e 2006/193/CE
RRQA
Rete di Rilevamento della Qualità dell’Aria.
Rete elettrica
L’insieme delle linee, delle stazioni e delle cabine preposte alla trasmissione e alla distribuzione
dell’energia elettrica.
Rispetto degli obblighi normativi
La piena attuazione degli obblighi normativi in materia di ambiente, applicabili, comprese le
prescrizioni riportate nelle autorizzazioni.
Sistema di Gestione Ambientale
La parte del sistema complessivo di gestione comprendente la struttura organizzativa, le attività
di pianificazione, le responsabilità, le pratiche, le procedure, i processi e le risorse per sviluppare,
mettere in atto, realizzare, riesaminare e mantenere la politica ambientale e per gestire gli
aspetti ambientali.
Sito
Un’ubicazione geografica precisa, sotto il controllo gestionale di un’organizzazione che
comprende attività, prodotti e servizi, ivi compresi tutte le infrastrutture, gli impianti e i materiali;
un sito è la più piccola entità da considerare ai fini della registrazione.
Solidi in sospensione
Sostanze presenti in un campione d’acqua da analizzare che vengono trattenute da un filtro a
membrana di determinata porosità.
SO2
Biossido di zolfo (denominato anche anidride solforosa); si forma dall’ossidazione dei composti
dello zolfo contenuti nel combustibile utilizzato.
Stechiometria
Studio delle quantità di elementi o composti interessati ad una reazione chimica.
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Traguardo ambientale
Un requisito di prestazione dettagliato, conseguente agli obiettivi ambientali, applicabile ad
un’organizzazione o ad una sua parte, che occorre fissare e realizzare al fine di raggiungere tali
obiettivi.
Verificatore ambientale
a) un organismo di valutazione della conformità a norma del regolamento (CE) n. 765/2008,
un’associazione o un gruppo di tali organismi, che abbia ottenuto l’accreditamento secondo
quanto previsto dal presente regolamento;
oppure
b) qualsiasi persona fisica o giuridica, associazione o gruppo di persone fisiche o giuridiche che
abbia ottenuto l’abilitazione a svolgere le attività di verifica e convalida secondo quanto
previsto dal presente regolamento.
Verifica
La procedura di valutazione della conformità svolta da un verificatore ambientale al fine di
accertare se l’analisi ambientale, la politica ambientale, il sistema di gestione ambientale e
l’audit ambientale interno di un’organizzazione e la sua attuazione sono conformi alle
disposizioni del presente regolamento.
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Unità di base e supplementari del SI
Prefissi comunemente usati
Unità derivate dal SI
Unità SI e fattori di conversione per alcune unità di uso comune
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Grafica e Stampa
Lombardo - Milazzo (Me)
www.tipografialombardo.it
Finito di stampare nel mese di Giugno 2014
Prodotto realizzato impiegando carta e cartoncino
di pura cellulosa ecologica ECF (Elemental Chorine Free), certificati FSC,
con elevato contenuto di riciclo selezionato. FSC® Misto
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