Web-streamed training on the 2014 calls for ITN and RISE

TITOLO
Web-streamed training on the 2014
calls for ITN and RISE
LUOGO E DATA
15 Gennaio 2014
Commissione europea
ORGANIZZATORE
Marie Skłodowska-Curie Actions Unit
and the Research Executive Agency
(REA)
RELAZIONE
Alessandra Lucchetti (Capo Unità C3 presso la DG Educazione e cultura) ha introdotto
l’evento, spiegando come i relatori avrebbero illustrato il funzionamento degli “Innovative
Training Networks” (ITN) e dei “Research and Innovation Staff Exchange” (RISE). Si tratta di
due azioni, a sostegno della creazione di network tra attori del settore accademico e del
mondo non accademico, che rientrano nel capitolo “Azioni Marie Skłodowska-Curie”,
nell’ambito del primo pilastro “Eccellenza scientifica” di “Horizon 2020”.
Przemyslaw Jankowski (Policy Officer per le “Azioni Marie Skłodowska-Curie”, DG
Educazione e Cultura) ha evidenziato come l’ITN rappresenti il programma europeo più
importante per la formazione dei dottorandi, il cui obiettivo è quello di formare una nuova
generazione di ricercatori creativi e che abbiano idee imprenditoriali innovative, con
particolare attenzione ai ricercatori ancora alle prime fasi della loro carriera. Tale network
dovrebbe comprendere organizzazioni ed istituzioni originarie di diversi Stati membri. Gli
obiettivi che si pone ITN sono:
• favorire sia l’interazione orizzontale, ovvero tra settori e discipline differenti, che quella
verticale tra il livello europeo e nazionale;
• stimolare il triangolo della conoscenza tra educazione, innovazione e ricerca;
• sviluppare capacità imprenditoriali;
• scambio di “buone pratiche” tra le organizzazioni partecipanti.
Le modalità in cui verranno attuate le azioni ITN sono tre:
• “European Training Networks” (ETN), si tratta della modalità che verrà maggiormente
utilizzata e non richiede espressamente una formazione di dottorato;
• “European Industrial Doctoratesi” (EID), focalizza l’attenzione sulla collaborazione tra il
mondo accademico e quello imprenditoriale;
• “European Joint Doctorates” (EJD), si pone l’obiettivo di promuovere una cooperazione
strutturale tra le università.
Il budget totale previsto per tali azioni è pari a 405,18 milioni di euro, ripartito tra i seguenti
capitoli:
• “European Training Networks” (ETN), 349,68 milioni di euro;
• “European Industrial Doctorates” (EID), 30 milioni di euro;
• “European Joint Doctorates” (EJD), 25,5 milioni di euro.
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Sally Taylor (Research Executive Agency) ha sottolineato gli obiettivi che si pongono le azioni
ITN, in particolare attraverso gli “European Training Networks”:
• formazione dei ricercatori alle prime fasi della loro carriera;
• mobilità transfrontaliera ed intersettoriale dei ricercatori;
• sviluppo di competenze che incontrano le esigenze sia del settore pubblico che di quello
privato;
• condizioni di impiego e di lavoro attraenti;
• eccellenza nella formazione dei dottorandi e dei ricercatori;
• collaborazione tra il mondo accademico ed il mondo imprenditoriale.
Per quanto concerne il funzionamento di ETN, la dimensione media che il network dovrebbe
avere è dai sei ai dieci partecipanti e devono risultare almeno tre beneficiari provenienti da tre
Stati membri o Paesi associati. Ciascun beneficiario deve assumere e ospitare almeno un
ricercatore. La partecipazione del settore non accademico è considerata essenziale. Per le
azioni ETN, la percentuale massima di finanziamento che può essere accordata ad uno Stato
partecipante è pari al 40%.
Possono partecipare a tali azioni le reti che coinvolgono attori che si occupano di ricerca e
formazione. Tali attori possono provenire da due tipologie di settori:
• settore accademico: istituzioni universitarie pubbliche o private che forniscono lauree,
organizzazioni no-profit pubbliche o private che si occupano di ricerca, organizzazioni
internazionali che rappresentano gli interessi dell’U.E. e il Centro Comune di Ricerca
(JRC);
• settore non accademico: qualunque altro ente non incluso nel settore accademico quali
grandi imprese, PMI, ospedali, ONG, musei.
Questi attori possono partecipare in qualità di beneficiari oppure come organizzazioni partner.
Gli attori partecipanti possono essere originari da:
• Stati membri dell’U.E;
• Paesi associati;
• Stati terzi, qualora sia previsto dal bando specifico.
Nell’ambito di ITN le azioni devono presentare un numero minimo di paesi partecipanti tra gli
Stati Membri ed i Paesi associati:
• “European Training Networks” (ETN), tre partecipanti differenti;
• “European Industrial Doctorates” (EID), due partecipanti differenti;
• “European Joint Doctorates” (EJD), tre partecipanti differenti.
Una volta raggiunto il numero minimo di partner, la partecipazione degli Stati terzi è possibile
solamente se prevista dall’allegato A del programma di lavoro.
Le azioni ITN si rivolgono solamente ai ricercatori che si trovano all’inizio della loro carriera
(primi quattro anni) e non hanno ancora ricevuto una borsa di dottorato di ricerca al momento
del loro reclutamento. I ricercatori possono essere reclutati per un periodo minimo di tre mesi
fino ad un massimo di 36 mesi e non vi sono limitazioni sulla base della nazionalità. Per
quanto riguarda le regole di mobilità, il ricercatore non deve essere stato residente nel paese
dell’organizzazione ospitante per più di dodici mesi nel triennio precedente al suo
reclutamento (sono previste eccezioni per quanto riguarda le organizzazioni internazionali).
Infine i ricercatori sono lasciati liberi di decidere l’ambito di ricerca in un’ottica
multidisciplinare.
Le attività tipiche che dovrebbero essere implementate attraverso i progetti ITN, la cui durata
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tipica dovrebbe essere pari a 48 mesi, sono:
• attività di formazione su ampia scala di rete (ad esempio seminari, gruppi di lavoro e
corsi estivi);
• formazione in competenze chiave trasferibili;
• collaborazione e scambio di conoscenza nella rete;
• comunicazione e diffusione;
• pubblico impegno.
Lionel Boillot (Research Executive Agency) ha illustrato il capitolo “European Industrial
Doctorates” (EID), il cui obiettivo è quello di formare i ricercatori con competenze altamente
qualificate. Tale obiettivo è raggiungibile imponendo ai ricercatori che partecipano al
programma di dedicare metà del loro tempo al settore accademico e la restante metà al
mondo non accademico. Le azioni EID devono avere almeno due beneficiari, uno proveniente
dal settore accademico e uno dal settore non accademico, originari da due Stati membri o
Paesi associati differenti. Per quanto concerne le modalità di assunzione, il ricercatore può
essere assunto da un unico beneficiario che poi provvederà a condividerlo con gli altri oppure
può essere reclutato da ciascun singolo beneficiario separatamente.
Le azioni nell’ambito “European Industrial Doctorates” (EID) si pongono tre principali obiettivi:
• collaborazione transfrontaliera, intersettoriale e multidisciplinare nella formazione di
dottorato in Europa;
• creazione di programmi congiunti di dottorato;
• iitoli di laurea comuni, doppi o multipli.
Con riferimento all’ultima terminologia:
• titolo di laurea comune: diploma singolo rilasciato da almeno due università che offrono
un programma integrato e riconosciuto ufficialmente nei paesi in cui sono localizzate
tali università;
• titolo di laurea doppio o multiplo: due o più diplomi di laurea separati rilasciati da due o
più università e riconosciuti ufficialmente nei paesi in cui tali università operano.
Invece per quanto concerne il funzionamento delle azioni “European Joint Doctorates” (EJD),
devono essere presenti almeno tre beneficiari provenienti dal mondo accademico ed originari
da tre diversi Stati membri o Paesi associati. La partecipazione del settore non accademico è
considerata essenziale; pertanto ulteriori beneficiari possono provenire da qualunque settore o
disciplina. Anche in tale contesto la durata prevista del progetto è pari a 48 mesi.
Inoltre ciascun partecipante deve garantire il più alto livello di integrità scientifica ed etica e
qualunque relazione pre-esistente tra i partecipanti deve essere dichiarata e giustificata.
Per quanto concerne le modalità di finanziamento, queste ultime sono basate sui costi unitari
definiti dal programma di lavoro.
Mario Roccaro (DG Educazione e cultura) ha spiegato gli obiettivi dei “Research and
Innovation Staff Exchange” (RISE):
• promuovere la collaborazione internazionale e intersettoriale attraverso lo scambio, per
brevi periodi, di personale che lavora nel settore della ricerca e dell’innovazione;
• incoraggiare una cultura condivisa nell’ambito della ricerca e dell’innovazione.
Tali azioni dovrebbero produrre un impatto rilevante in termini di interazioni tra organizzazioni
che provengono sia dal settore accademico che da quello non accademico, e le modalità di
realizzazione previste sono:
• la creazione di progetti comuni di ricerca e innovazione;
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•
la collaborazione internazionale ed intersettoriale nel trasferimento di conoscenza.
Frederico Miranda (Research Executive Agency) ha infine illustrato le modalità di
implementazione degli schemi RISE (la scadenza per il bando aperto per il 2014 è stata fissata
al 24 aprile). Nello specifico, la durata di ciascun progetto congiunto di ricerca e innovazione
non deve superare i quattro anni e ciascun membro dello staff non può essere reclutato per
un periodo superiore ai 12 mesi. Inoltre sono previste due tipologie di partecipanti:
• beneficiari: si tratta degli attori che firmano l’accordo di finanziamento e che sono
responsabili per l’esecuzione del programma. Essi devono essere stabiliti in uno Stato
membro o in un Paese associato;
• organizzazioni partner: sono gli attori stabiliti in un Paese terzo e non sono firmatari
dell’accordo di finanziamento del progetto.
Entrambi possono provenire dal settore accademico o dal mondo non accademico (il settore
viene definito automaticamente dal portale di “Horizon 2020” a seconda delle caratteristiche
inserite per ciascun partner). Pertanto le partnership che si possono creare nell’ambito di RISE
possono coinvolgere università, istituti di ricerca, imprese, PMI e altri attori socio – economici.
I membri dello staff reclutati per il progetto devono dimostrare di aver svolto attività legate
alla ricerca e all’innovazione almeno sei mesi prima del loro reclutamento. Lo staff può essere
composto sia da ricercatori con esperienza superiore o inferiore ai quattro anni che da
manager, amministrativi e tecnici.
I progetti RISE richiedono la presenza di almeno tre partecipanti indipendenti provenienti da
tre paesi diversi e, tra questi, almeno due partecipanti devono provenire da due Stati membri
o Paesi associati differenti. Se nessuno dei partecipanti proviene da uno Stato terzo, deve
essere garantito l’equilibrio tra mondo accademico e settore non accademico.
I criteri di valutazione sono i medesimi previsti per RISE per gli altri programmi di lavoro di
“Horizon 2020”:
• Eccellenza (il peso di tale criterio sulla valutazione complessiva in termini percentuali è
pari al 50%);
• Impatto (peso pari al 30%);
• Implementazione (peso pari al 20%).
Ciascun progetto deve raggiungere una soglia percentuale pari al 70%.
LINK
https://scic.ec.europa.eu/streaming/index.php?es=2&sessionno=e6cc48e3a8db9b618592a86
a57960164
Eseguito da:
Silvia Celano
UNIONCAMERE DEL VENETO
Delegazione di Bruxelles
Av. de Tervueren 67 - B-1040 Bruxelles
Tel. +32 2 5510494
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