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Sezione Toscana e Umbria
Siena 24 ottobre 2014
Valutazione del Rischio Elettrico dai contatti
diretti, indiretti e da Arc Flash nei luoghi di lavoro
Dott. Ing. Pietro Antonio SCARPINO
Docente di Macchine Elettriche e Impianti Elettrici
Scuola di Ingegneria - Università degli Studi di Firenze
Consigliere AEIT sez. Toscana e Umbria
Libero Professionista
D.Lgs 81/2008
Art. 17 “Obblighi del Datore di Lavoro non delegabili”
• la valutazione di tutti i rischi con la conseguente
elaborazione del documento previsto dall'articolo 28
• la designazione del RSPP dai rischi;
Art. 28 “Oggetto della valutazione dei rischi”
deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei
lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori
esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo
stress lavoro-correlato, e quelli riguardanti le lavoratrici in
stato di gravidanza, nonchè quelli connessi alle differenze di
genere, all'età, alla provenienza da altri Paesi.
D.Lgs 81/2008
(Integrato con il D.Lgs n. 106/2009)
TITOLO III – CAPO III
“IMPIANTI E APPARECCHIATURE ELETTRICHE”
3
D.Lgs 81/2008 TITOLO III – CAPO III
Art. 80 “Obblighi del Datore di Lavoro”
1. Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché i
lavoratori siano salvaguardati da tutti i rischi di natura
elettrica connessi all’impiego dei materiali, delle
apparecchiature e degli impianti elettrici messi a loro
disposizione ed, in particolare, da quelli derivanti da:
a)contatti elettrici diretti;
b)contatti elettrici indiretti;
c) innesco e propagazione di incendi e di ustioni dovuti a
sovratemperature pericolose, archi elettrici e radiazioni;
d)innesco di esplosioni; (art. 85 D.Lgs 81/2008)
e)fulminazione diretta e indiretta; (art. 84 D.Lgs 81/2008)
f) sovratensioni; (art. 84 D.Lgs 81/2008)
g)altre condizioni di guasto regionevolmente prevedibili
4
D.Lgs 81/2008 TITOLO III – CAPO III
Art. 80 “Obblighi del Datore di Lavoro”
2. A tal fine il datore di lavoro esegue una valutazione dei
rischi di cui al precedente comma 1, tenendo in
considerazione:
a)le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro, ivi
comprese eventuali interferenze;
b)i rischi presenti nell’ambiente di lavoro;
c) tutte le condizioni di esercizio prevedibili.
Nota (sanzioni mancato adempimento art. 80)
Art. 87 comma 1: il datore di lavoro è punito con arresto da 3 a 6
mesi o ammenda da € 2.740 a € 7.014;
Art. 87 comma 2 e): il datore di lavoro e il dirigente sono puniti con
arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da € 2.740 a € 7.014;
5
D.Lgs 81/2008 TITOLO III – CAPO III
Art. 80 “Obblighi del Datore di Lavoro”
3. A seguito della valutazione del rischio elettrico il datore di
lavoro adotta le misure tecniche ed organizzative necessarie
ad eliminare o ridurre al minimo i rischi presenti, ad
individuare i dispositivi di pretezione collettivi ed individuali
necessari alla conduzione in sicurezza del lavoro ed a
predisporre le procedure di uso e manutenzione atte a
garantire nel tempo la permanenza del livello di sicurezza
raggiunto con l’adozione delle misure di cui al comma 1.
Nota (sanzioni mancato adempimento art. 80)
Art. 87 comma 3 d): il datore di lavoro e il dirigente sono puniti con la pena
dell’arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da € 1.096 a € 5.260,80;
6
D.Lgs 81/2008 TITOLO III – CAPO III
Art. 80 “Obblighi del Datore di Lavoro”
4. Il datore di lavoro prende, altresì, le misure necessarie
affinchè le procedure di uso e manutenzione di cui al comma
3 siano predisposte e attuate tenendo conto delle
disposizioni legislative vigenti, delle indicazioni contenute
nei manuali d’uso e manutenzione delle apparecchiature
ricadenti nelle direttive specifiche di prodotto e di quelle
indicate nelle pertinenti norme tecniche.
Nota (sanzioni mancato adempimento art. 80)
Art. 87 comma 3 d): il datore di lavoro e il dirigente sono puniti con la pena
dell’arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da € 1.096 a € 5.260,80;
7
D.Lgs 81/2008 TITOLO III – CAPO III
Art. 81 “Requisiti di sicurezza”
1. Tutti i materiali, i macchinari e le apparecchiature, nonché
le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devono
essere progettati, realizzati e costruiti a regola d’arte.
2. Ferme restando le disposizioni legislative e regolamentari di
recepimento delle direttive comunitarie di prodotto, i
materiali, i macchinari, le apparecchiature, le installazioni e
gli impianti di cui al comma precedente, si considerano
costruiti a regola d’arte se sono realizzati secondo le
pertinenti norme tecniche.
Articoli simili agli articoli 1 e 2 della Legge n. 186/68
8
D.Lgs 81/2008 TITOLO I – CAPO III
Sezione I “Misura di Tutela e Obblighi”
Art. 22 “Obblighi dei Progettisti”
1. I progettisti dei luoghi e dei posti di lavoro e degli impianti
rispettano i principi generali di prevenzione in materia di
salute e sicurezza sul lavoro al momento delle scelte
progettuali e tecniche e scelgono attrezzature, componenti
e dispositivi di protezione rispondenti alle disposizioni
legislative e regolamentari in materia.
Nota (sanzioni mancato adempimento art. 22)
Arresto fino a 6 mesi o ammenda da € 1.644,00 a € 6.576,00
9
La “classificazione delle aree”
Il progettista elettrico e il datore di lavoro, classificano le aree
omogenee di rischio elettrico le quali sono caratterizzate non
solo dalle proprie caratteristiche costruttive e architettoniche,
ma anche dalle attività lavorative svolte, o che verranno svolte
al loro interno.
Esempi:
Luoghi ordinari, luoghi a maggior rischio in caso d’incendio,
luoghi conduttori ristretti, luoghi con pericolo di esplosione,
locali ad uso medico, ecc. ecc.
Deve far parte del progetto un elaborato grafico che individui la
classificazione omogenea delle aree; questo documento deve essere
condiviso (firmato) non solo dal progettista ma anche dal datore di lavoro
(committente del progetto)
10
La “classificazione delle aree”
Guida CEI 0-2 “Guida per la definizione della documentazione
di progetto degli impianti elettrici”
Punto B2.2. “la classificazione e la valutazione dei rischi
devono essere fornite dal Committente”
Punto B.2.1 “[…….] il cambio o la ridefinizione d’uso comporta
il riesame dell’impianto elettrico”
11
Ai fini della valutazione del rischio elettrico:
Classificazione delle aree omogenee di rischio in
fase progettuale
Acquisizione di tutta la documentazione progettuale e di
regolare esecuzione degli impianti elettrici e speciali
Manutenzione a regola d’arte
In BT: Norma CEI 64-8 e Norma CEI 0-10;
In MT: Norma CEI 0-16 e Norma CEI 0-15.
Verifiche e controlli periodici
(art. 86 D.Lgs 81/08 e DPR n. 462/01)
12
Ai fini della valutazione del rischio elettrico:
Acquisizione e/o Elaborazione di procedure di lavoro
su macchinari e impianti
Acquisizione e/o Elaborazione di Procedure per Lavori
Elettrici (CEI 11-27 ; CEI 11-48)
Elenco e Mansioni dei Lavoratori classificati:
PAV–PES–PEC ; Personale Idoneo (PEI)
Elenco dei Preposti ai Lavori ed eventualmente
Persona o Unità Responsabile Impianto (URI),
Responsabili di Impianto (RI), Persona o Unità
Responsabile dei Lavori (URL), Responsabile dei Lavori
(RL) – Norma CEI 11-27 Ed. 2014
13
Considerazione
Domanda:
Ho un impianto perfettamente a norma, quindi che necessità ho di
effettuare una valutazione dei rischi già implicitamente presa in esame
dalle norme di progettazione e costruzione adottate nella realizzazione
dell’impianto?
Risposta
Anche gli impianti costruiti secondo la migliore regola dell’arte
sono caratterizzati da rischi elettrici, che dal punto di vista del
legislatore rientrano, a buon diritto, fra i rischi residui.
Non vale l’equivalenza: Impianto a norma = assenza di rischio
La valutazione del rischio elettrico non è una verifica di
conformità degli impianti!!!!
14
Ma ha davvero senso parlare di
rischio elettrico?
15
Rischio Elettrico: Edilizia Scolastica – Firenze 2009
Rischio Elettrico: Edilizia Scolastica – Firenze 2009
Rischio Elettrico: Edilizia Scolastica – Firenze 2009
Rischio Elettrico: Edilizia Scolastica – Firenze 2009
Rischio Elettrico: Centro Sportivo – Roma 2007
Rischio Elettrico: Agriturismo in Toscana (2009)
Rischio Elettrico: Agriturismo in Toscana (2009)
Rischio Elettrico: Ufficio (2010)
Condominio (10 piani)– Milano 28.02.2012
Condominio – Milano 28.02.2012
Condominio – Milano 28.02.2012
Condominio – Milano 28.02.2012
Impianto Fotovoltaico 200kW (Luglio 2011)
Impianto Fotovoltaico 200kW (Luglio 2011)
Impianto Fotovoltaico 200kW (Luglio 2011)
Impianto Fotovoltaico 200kW (Luglio 2011)
Impianto Fotovoltaico 200kW (Luglio 2011)
Impianto Fotovoltaico 200kW (Luglio 2011)
Rischio Elettrico: Cantieri Edili
ElettroBestialità nei Cantieri Edili
ElettroBestialità nei Cantieri Edili
ElettroBestialità nei Cantieri Edili
ElettroBestialità nei Cantieri Edili
Rischio Elettrico
Per L’Attività
Incendio
Incendio
Esplosione
Esplosione
Contatti
ContattiDiretti
Diretti
Per il
Lavoratore
Contatti
ContattiIndiretti
Indiretti
Arc
ArcFlash
Flash
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Rischio Elettrico da contatto diretto e indiretto
Rischio elettrico da elettrocuzione
CONTATTO ELETTRICO DIRETTO
CONTATTO ELETTRICO INDIRETTO
40
Rischio Elettrico da contatto diretto e indiretto
Modelli elettrici
Circuito equivalente del corpo umano alla frequenza industriale (max 100 Hz)
R1
R2
R3
R4
41
Rischio Elettrico da contatto diretto e indiretto
Resistenza elettrica del corpo umano
Tensione (V) di contatto
Tipo di contatto:
Mano-Mano
Resistenza elettrica media offerta dal
corpo umano, superata dal 50% della
popolazione.
25
3250 Ω
50
2625 Ω
230
1350 Ω
42
Rischio Elettrico da contatto diretto e indiretto
Fattore di Percorso
Tipo di contatto
Volore del Fattore di Percorso della
corrente elettrica: (F)
mano sinistra - torace
1,5
mano destra - torace
1,3
mano sinistra – piede sinistro
1
mano destra – piede sinistro
0,8
mano sinistra – mano destra
0,4
43
Definizioni
Limiti di Corrente elettrica nel corpo umano
Soglia di percezione della corrente elettrica: minimo valore
di corrente avvertito dal 50% delle persone costituenti il
campione di prova.
Corrente Continua
2 mA
Corrente Alternata (50Hz)
0,5 mA
Massima Soglia della Corrente di rilascio (IB )
IB = 10 mA
44
Definizioni
Macroshock
45
Caratteristica Tempo-Corrente contatto mano sinistra piedi ,
frequenza (15 – 100) Hz
Zona 1: normalmente nessun effetto.
Zona 2: normalmente nessun effetto fisiologico pericoloso.
Zona 3: normalmente effetti fisiologici rimarchevoli (arresto cardiaco, arresto respiratorio, crampi
muscolari ecc.). In genere questi effetti risultano reversibili.
Zona 4: Oltre agli effetti della zona 3, probabilità di fibrillazione ventricolare.
Il relè differenziale (rilevazione del guasto verso terra)
come protezione da contatti diretti e indiretti
Relè differenziale.
Come funziona la protezione differenziale.
PROTEZIONE ADDIZIONALE CON INTERRUTTORE DIFFERENZIALE
Rt≤Vc/Idn
Vc=50V Impianti Ordinari
Vc=25V Impianti In luoghi particolari
PROTEZIONE
PROTEZIONECONTRO
CONTROIICONTATTI
CONTATTIINDIRETTI
INDIRETTI
Impianto elettrico
ESEGUITO A REGOLA
D’ARTE con interruttore
differenziale coordinato
con l’impianto di terra
L1
N
Id
IF
Se
Sec’è
c’èun
unguasto,
guasto, sulla
sullamassa
massa
sisipresenta
presentauna
unatensione
tensione
pericolosa,
pericolosa,ma
mailildifferenziale
differenziale
interviene
intervieneimmediatamente
immediatamentein
in
quanto
quantola
lacorrente
correntedi
diguasto
guasto
sisidisperde
disperdeattraverso
attraverso
l’impianto
l’impiantodi
diterra
terra
UT
50
PROTEZIONE
PROTEZIONECONTRO
CONTROIICONTATTI
CONTATTIINDIRETTI
INDIRETTI
Caso di utilizzo improprio
di spine schuko di
apparecchiature elettriche
(utensili, macchinari, ecc.)
inserite in prese ad uso
civile serie italiana senza
usare l’opportuno
adattatore
Se
Sec’è
c’èun
unguasto,
guasto,sulla
sulla
massa
massarimane
rimanepresente
presente
una
unatensione
tensionepericolosa;
pericolosa;ilil
differenziale
differenzialeinterviene
interviene
solo
soloquando
quandola
lacorrente
correntedi
di
guasto
guastosi
sidisperde
disperdeaaterra
terra
attraverso
attraversoililcorpo
corpoumano
umano
L1
N
Id
IF
UT
51
PROTEZIONE
PROTEZIONECONTRO
CONTROIICONTATTI
CONTATTIINDIRETTI
INDIRETTI
L1
N
Id
IF
UT
52
Uso improprio di riduttori e spine
Definizioni
Sicurezza e Pericolo
La sicurezza (S) di un componente, di un’apparecchiatura o
di un impianto, rappresenta la probabilità che non si
verifichi un evento sfavorevole entro un determinato
tempo.
0≤S≤1
S=0
Massimo evento sfavorevole;
S=1
Assenza di evento sfavorevole;
Il fattore (1-S) può essere considerato come insicurezza o
pericolo, ossia la probabilità che l’evento sfavorevole si
verifichi in un determinato tempo:
P=(1-S)
54
Definizioni
Danno probabile
Per valutare la pericolosità dovuta ad un evento
sfavorevole, il concetto di sicurezza da solo non basta;
occorre introdurre la probabilità di danno (K), ossia la
probabilità che l’evento sfavorevole possa causare il danno
e l’entità del danno (d).
Definiamo danno probabile (D) il prodotto:
D = K·d
K·d=0
l’evento sfavorevole non può in alcun modo causare un
danno (Esempio: una parte in tensione non accessibile non può dar
luogo a contatto diretto);
K·d=1
l’evento sfavorevole causa sicuramente un danno
55
Definizioni
Rischio
Definiamo Rischio probabile (R) il prodotto:
R = (1-S)·K·d
R=0
Assenza di rischio (condizione solo teorica);
R=1
Massimo rischio
Osservazione
Essendo (1-S) e K adimensionali, il rischio probabile R ha la
stessa unità di misura dell’entità di danno “d”.
56
Approccio alla valutazione dei rischi
Matrice dell’indice di Rischio R*: R*=P*•D*
(P*)
Altamente
probabile
4
8
12
16
probabile
3
6
9
12
Poco
probabile
2
4
6
8
improbabile
1
2
3
4
Lieve
Medio
Grave
gravissimo
Scala dell’indice del Danno (D*)
57
Approccio alla valutazione del rischio
Indici di
Probabilità P*
Valutazione del Rischio
Altamente
probabile
Tollerabile
Tollerabile
Inaccettabile
Inaccettabile
probabile
Accettabile
Tollerabile
Inaccettabile
Inaccettabile
Poco
probabile
Accettabile
Tollerabile
Tollerabile
Tollerabile
improbabile
Accettabile
Accettabile
Accettabile
Tollerabile
Lieve
Medio
Grave
gravissimo
Scala dell’indice del Danno (D*)
58
Approccio alla valutazione dei rischi
Matrice dell’indice di Rischio R*: R*=P*•D*
Criteri per definire priorità e programmazione degli interventi di protezione e
di prevenzione da adottare
8≤R*≤16
4≤R*≤8
2≤R*≤3
R* = 1
Alto rischio
Azioni correttive indilazionabili
Medio rischio
Azioni correttive necessarie da programmare
con urgenza
Basso rischio
Azioni correttive/migliorative da programmare
nel breve-medio termine
Rischio non significativo
Azioni migliorative da valutare in fase di
programmazione
59
Locali contenenti Bagni o docce. Norma CEI 64-8 sez. 701
a: Selv (12Va.c. – 30Vd.c.)
b: Selv (25Va.c – 60 Vd.c.)
c: Selv (50 Va.c. – 120 Vd.c. + Idn 30mA)
Locali contenenti Bagni o docce
Norma CEI 64-8 sez. 701
61
Locali contenenti Bagni o docce ; piscine e fontane:
Norma CEI 64-8 sez. 701 e 702
Le situazioni di pericolo sono dovute ai contatti tra persone e parti in
tensione, per i quali, a causa della presenza dell’acqua e della maggiore
difficoltà che una persona incontra a sottrarsi dal contatto, la
probabilità “K” che il guasto causi un danno è elevata. Inoltre risulta
elevata anche l’entità del danno “d” e quindi risulta elevato il danno
probabile D=Kd. Ragionando in termini di “indici”, possiamo associare:
P*= 2 (Poco probabile che si verifichi un contatto!!!):D*= 4 (se il
contatto dovesse verificarsi il danno sarebbe gravissimo)
(P*)
Altamente
probabile
4
8
12
16
probabile
3
6
9
12
Poco
probabile
2
4
6
8
improbabile
1
2
3
4
Lieve
Medio
Grave
Gravissimo
R* > 8
Alto rischio (Inaccettabile)
AMBIENTE CON
APPLICAZIONI PARTICOLARI
4≤R*≤8
Medio rischio (Tollerabile)
AMBIENTE CON
APPLICAZIONI PARTICOLARI
1≤R*≤3
Basso rischio (Accettabile)
AMBIENTE ORDINARIO
Scala dell’indice del Danno (D*)
62
Locali contenenti Bagni o docce
Norma CEI 64-8 sez. 701
P*
Altamente
probabile
4
8
12
16
probabile
3
6
9
12
Poco
probabile
2
4
6
8
improbabil
e
1
2
3
4
Lieve
Medio
Grave
Gravissimo
Scala dell’indice del Danno (D*)
R* > 8
Alto rischio (Inaccettabile)
AMBIENTE CON
APPLICAZIONI PARTICOLARI
4≤R*≤8
Medio rischio (Tollerabile)
AMBIENTE CON
APPLICAZIONI PARTICOLARI
1≤R*≤3
Basso rischio (Accettabile)
AMBIENTE ORDINARIO
120 cm
63
Rischio Elettrico dovuto ad
ARC FLASH.
64
Arc Flash
L’Arc Flash è un fenomeno
accidentale, e quindi inaspettato, che
si sviluppa attraverso l’aria,
principalmente a causa di un
cortocircuito tra parti elettriche attive
in un sistema elettrico industriale.
65
Arc Flash
Cortocircuito
A
B
Arco
Elettrico
A
B
66
Effetti dell’Arc Flash
19.000,00 °C
(Tre quattro volte la
temperatura sulla
Superficie del sole)
Proiezione di
materiale fuso
Onde sonore ad
Altissima pressione
e rumore fino a 160 dB
passaggio del
rame dallo stato
solido a vapore e
viceversa per circa
67000 volte con
conseguente
sviluppo di gas
tossici
Proiezione
di materiale
incandescente
Aria calda in rapida espansione
Flash ad altissima
Intensità luminosa
67
Effetti dell’Arc Flash sul corpo umano
Ustioni
Ustioni
Effetti dell’Arc Flash
Lesioni
Lesionilegati
legatialla
alla
proiezione
proiezionedi
dimateriale
materiale
incandescente
incandescenteeemateriale
materiale
fuso
fuso
Danni
Danni all’udito
all’udito
Inalazione
Inalazionedi
digas
gas
tossici
tossici
68
Effetti dell’Arc Flash
69
Effetti sul corpo umano
Marchio elettrico
Elettrocuzione in entrata
Elettrocuzione in uscita
70
Effetti sul corpo umano
Ustione
71
Rischio Elettrico Dovuto a Flash Arco
72
Filmato arc flash
Arc Flash
L’Arc Flash produce quindi energia
radiante incidente altamente
concentrata la quale può causare seri
danni ad eventuali lavoratori che ne
vengono investiti.
74
Rischio Elettrico Dovuto a Flash Arco
L’energia generata dall’arco elettrico può essere fino a tre quattro volte
superiore a quella di una forte FIAMMATA improvvisa che si sviluppa in
brevissimo tempo (qualche secondo).
E’ proprio questa concentrazione di energia che si sviluppa in
brevissimo tempo che può avere effetti fatali sui lavoratori che si trovano
nelle vicinanze dove avviene il fenomeno.
La fiammata è visibile a causa delle fiamme, e l’energia termica è per il
50% circa di tipo convettivo (le fiamme) e per il restante 50% radiante.
Nel caso di un arco elettrico, l’energia radiante può raggiungere il 90% e
si possono quindi avere ustioni anche se l’evento è accompagnato da
poca o da nessuna fiamma.
75
Rischio Elettrico Dovuto a Flash Arco
Altre cause di flash arco, non meno importanti dal cortocircuito, possono
essere dovute a:
1.
polvere o impurità che si depositano sulle superfici delle parti attive, con
conseguente riduzione della resistenza di isolamento tra queste e/o
verso terra e conseguente flash arco dovuto alla circolazione di correnti
di sovraccarico oppure dovuto a sovratensioni;
2.
corrosione di alcuni parti di un’apparecchiatura, normalmente
alimentata, oppure dei terminali dei conduttori. La corrosione indebolisce
i contatti e da origine ad un processo di corrosione e/o ossidazione con
conseguente scintillazione e guasti dovuti ad archi tra conduttori attivi e
tra questi e la terra;
3.
contatti accidentali tra parti attive, dovuti ad esempio alla caduta di
attrezzi e/o utensili da lavoro su sbarre, terminali, barratura di quadri
elettrici, ecc., normalmente in tensione;
4.
sovratensioni; specialmente in spazi ristretti oppure all’interno di quadri
elettrici. Una sovratensione può creare un flash arco tra parti attive molto
vicine fra loro.
76
Effetti dell’Arc Flash
77
Rischio Elettrico Dovuto a Flash Arco
78
Rischio Elettrico Dovuto a Flash Arco
79
Rischio Elettrico Dovuto a Flash Arco
Lavoro
LavoroElettrico
Elettrico(Norma
(NormaCEI
CEI 11-27
11-27Ed.
Ed. 2014)
2014)
DA
9
lavoro non
elettrico
Parte
attiva
DL = Zona di
guardia
DL
LAVORO A
CONTATTO
DV
DV = Zona prossima
LAVORO IN
PROSSIMITA’
80
Rischio Elettrico Dovuto a Flash Arco
Distanze
DistanzeDDLLee D
DVVin
infunzione
funzionedella
dellatensione
tensionenominale
nominale
Tensione
nominale
(kV)
≤1
3
6
10
15
20
-
Distanza DL
zona di guardia
(mm)
Non contact
60
90
120
160
220
Distanza DV
zona prossima
(mm)
300
1120
1120
1150
1160
1220
81
Rischio Elettrico dovuto a Flash Arco
82
Arc Flash
Con
Conililtermine
termineArc
ArcFlash
Flashsi
siintende
intendel’energia
l’energiatermica
termicaee
luminosa
luminosaassociata
associataad
adun
unguasto
guastocon
conarco.
arco.
La
Laprincipale
principaleconseguenza
conseguenzadel
delrilascio
rilasciodi
ditale
taleenergia
energiaèè
una
unapotenza
potenzaradiante
radianteglobalmente
globalmenteemessa
emessa“P
“Pi”che
i”che
varia
variacon
conla
lanota
notalegge
leggedi
diStefan-Boltzmann:
Stefan-Boltzmann:
•
Qi = Pi = σ T 4
σ = 5, 67 ⋅10
Pi = 0,567 ⋅ Ca (T − T ) ⋅10
4
e
4
a
−11
−8
[W/K4 m2 ]
[W/cm2]
Dove Ca è il coefficiente di assorbimento della superficie assorbente e Te e Ta sono
rispettivamente la temperatura della superficie emittente e assorbente.
83
Valutazione del Rischio Elettrico dovuto a Flash Arco
National
National Fire
FireProtection
ProtectionAssociations
Associations
NFPA
NFPA-- 70E
70E“Standard
“Standardfor
forElectrical
ElectricalSafety
Safety
Requirements
Requirementsfor
for Employee
Employee Workplaces”
Workplaces”
IEEE
IEEE––Istitute
Istituteof
of Electrical
Electrical and
andElectronics
ElectronicsEngeneers
Engeneers
IEEE
IEEE1584-2002
1584-2002“Guide
“Guidefor
forPerforming
PerformingArc-Flash
Arc-FlashHazard
Hazard
Calculations”
Calculations”
84
Valutazione del Rischio Elettrico dovuto a Flash Arco
Per i calcoli di Arc Flash in un punto o
in prossimità di un sistema elettrico di
potenza è necessario conoscere le
correnti di cortocircuito nel punto di
valutazione.
85
Valutazione del Rischio Elettrico dovuto a Flash Arco
86
Valutazione del Rischio Elettrico dovuto a Flash Arco
National
National Fire
FireProtection
ProtectionAssociations
Associations
NFPA
NFPA-- 70E
70E“Standard
“Standardfor
forElectrical
ElectricalSafety
Safety
Requirements
Requirementsfor
for Employee
Employee Workplaces”
Workplaces”
Valore dell’Energia radiante Categoria di Rischio
Ec calcolata in [cal/cm2]
Categoria DPI
0<Ec≤1,2
0
0
1,2<Ec≤8
1
1
8<Ec≤25
2
2
25<Ec≤40
3
3
Ec>40
4
4
87
Valutazione del Rischio Elettrico dovuto a Flash Arco
National
NationalFire
FireProtection
ProtectionAssociations
Associations
NFPA
NFPA--70E
70E“Standard
“Standardfor
forElectrical
ElectricalSafety
SafetyRequirements
Requirements
for
forEmployee
EmployeeWorkplaces”
Workplaces”
Calcolo della distanza limite di pericolo (Dc) entro la quale deve
essere fatta la valutazione del rischio elettrico dovuto ad Arc Flash.
Dc = (2, 65 ⋅ Acc 3 F ⋅ t ) ⋅ 30, 48
[cm]
( Con Acc3F espresso in MVA)
Dc = (2, 65 ⋅ 3 ⋅Vn ⋅ I cc 3 F ⋅ t ) ⋅ 30, 48
[cm]
Alla distanza Dc calcolata si ha un ustione curabile (Ustione di 2° grado)
88
Valutazione del Rischio Elettrico dovuto a Flash Arco
National
NationalFire
FireProtection
ProtectionAssociations
Associations
NFPA
NFPA--70E
70E“Standard
“Standardfor
forElectrical
ElectricalSafety
SafetyRequirements
Requirements
for
forEmployee
EmployeeWorkplaces”
Workplaces”
La distanza alla quala si verificano ustioni fatali è calcolabile con la relazione:
DF = (1,96 ⋅ Acc 3 F ⋅ t ) ⋅ 30, 48 = 0,86 Dc
[cm]
( Con Acc3F espresso in MVA)
89
Valutazione del Rischio Elettrico dovuto a Flash Arco
National
NationalFire
FireProtection
ProtectionAssociations
Associations
NFPA
NFPA--70E
70E“Standard
“Standardfor
forElectrical
ElectricalSafety
SafetyRequirements
Requirements
for
forEmployee
EmployeeWorkplaces”
Workplaces”
In forma del tutto approssimata, possiamo adoperare invece della Acc3F la
potenza apparente nominale e scrivere:
Dc = (53 ⋅ An ⋅ t ) ⋅ 30, 48
[cm]
( Con An espresso in MVA)
Errore di 4cm se valuto l’arc flash ai morsetti BT di un Trafo di 400kVA con vcc=6%
Se la potenza apparente nominale del trasformatore e maggiore di 750 kVA (630kVA)
Dc = (53 ⋅1, 25 ⋅ An ⋅ t ) ⋅ 30, 48
[cm]
90
Valutazione del Rischio Elettrico dovuto a Flash Arco
National
National Fire
FireProtection
ProtectionAssociations
Associations
NFPA
NFPA-- 70E
70E“Standard
“Standardfor
forElectrical
ElectricalSafety
Safety
Requirements
Requirementsfor
for Employee
Employee Workplaces”
Workplaces”
in aria (in sistemi elettrici con V≤0,6kV):
E A = 5271 ⋅ ( DA ) −1,9593 ⋅ t A ⋅ (0, 0016 ⋅ I cc 3 F 2 − 0, 0076 ⋅ I cc 3 F + 0,8938)
[cal/cm2]
All’interno di un contenitore chiuso e per sistemi elettrici con V≤0,6kV:
EB = 1038, 7 ⋅ ( DB ) −1,4738 ⋅ tB ⋅ (0, 0093 ⋅ I cc 3 F 2 − 0,3453 ⋅ I cc 3 F + 5,9675)
[cal/cm2]
DA e DB
rappresentano le distanze di lavoro dagli elettrodi attivi espressi in “inches (pollici:
1”= 2,54cm e 12”= 1 ft”), a seconda che siamo in aria aperta o all’interno di un armadio (box);
91
Valutazione del Rischio Elettrico dovuto a Flash Arco
National
National Fire
FireProtection
ProtectionAssociations
Associations
NFPA
NFPA-- 70E
70E“Standard
“Standardfor
forElectrical
ElectricalSafety
Safety
Requirements
Requirementsfor
for Employee
Employee Workplaces”
Workplaces”
in aria (in sistemi elettrici con V>0,6kV):
−2
E = 793 ⋅ ( D ) ⋅ t ⋅V ⋅ I cc 3 F
[cal/cm2]
(Con D espresso in pollici)
92
Valutazione del Rischio Elettrico dovuto a Flash Arco
IEEE
IEEE1584-2002
1584-2002“Guide
“Guidefor
forPerforming
PerformingArc-Flash
Arc-FlashHazard
Hazard
Calculations”
Calculations”
Per Sistemi Elettrici con V < 1 Kv – Icc=700A - 106kA
log10 I arc = K A + 0, 662 ⋅ log10 I cc 3 F + 0, 0966 ⋅ V + 0, 000526 ⋅ G +
+0,5588 ⋅ V ⋅ log10 I cc 3 F − 0, 00304 ⋅ G ⋅ log10 I cc 3 F
[kA]
I arc = 10
[kA]
log10 ( I arc )
G è la distanza misurata in [mm] tra gli elettrodi o tra i conduttori dove si sviluppa l’arco
KA
= -0,153 in aria aperta
KA
= -0,097 al chiuso;
I cc 3 F
è la corrente di cortocircuito trifase in [KA] nel punto di valutazione;
♦V è la tensione concatenata
nominale del sistema elettrico misurata in [kV];
93
Valutazione del Rischio Elettrico dovuto a Flash Arco
IEEE
IEEE1584-2002
1584-2002“Guide
“Guidefor
forPerforming
PerformingArc-Flash
Arc-FlashHazard
Hazard
Calculations”
Calculations”
Per Sistemi Elettrici con V ≥ 1 kV
log10 I arc = 0, 00402 + 0,983 ⋅ log10 I cc 3 F
I arc = 10
I cc 3 F
log10 ( I arc )
[kA]
è la corrente di cortocircuito trifase in [KA] nel punto di valutazione;
94
Valutazione del Rischio Elettrico dovuto a Flash Arco
IEEE
IEEE1584-2002
1584-2002“Guide
“Guidefor
forPerforming
PerformingArc-Flash
Arc-FlashHazard
Hazard
Calculations”
Calculations”
log10 En = K1 + K 2 + 1, 0811 ⋅ log10 I arc + 0, 0011 ⋅ G
En = 10
log10 ( En )
[J/cm2]
Energia normalizzata a t=0,2s e alla distanza di lavoro pari a 610 mm.
K1 = -0,792 in aria aperta e
K1 = -0,555 al chiuso;
K2
= 0 per sistemi elettrici con distribuzione di tipo TT e TN;
K 2 = -0,113 per sistemi elettrici con distribuzione IT.;
95
IEEE
IEEE1584-2002
1584-2002“Guide
“Guidefor
forPerforming
PerformingArc-Flash
Arc-FlashHazard
Hazard
Calculations”
Calculations”
Per tensioni nominali inferiori a 15 kV
 t   610 
E = C f ⋅ En ⋅ 
⋅


D
0,
2


 
x
[cal/cm2]
Cf è un fattore di calcolo che vale 1,5 per sistemi con tensioni nominali inferiori a 1 kV e 1 per sistemi
con Vn> 1 kV;
♦x: è una fattore distanza, tabulato che dipende dalla tensione e dalla distanza tra gli elettrodi
o tra i conduttori dove si sviluppa l’arco:
≥
Per tensioni nominali
15 KV (Metodo di Ralph Lee)
 t 
E = 5,12 ⋅ x ⋅10 ⋅ V ⋅ I cc 3 F ⋅  2  ⋅ 0, 239
D 
5
[cal/cm2]
96
IEEE
IEEE1584-2002
1584-2002“Guide
“Guidefor
forPerforming
PerformingArc-Flash
Arc-FlashHazard
Hazard
Calculations”
Calculations”
System Voltage
[kV]
Equipment Type
Typical gap “G” between
conductors [mm]
Distance x Factor
0,208 - 1
Open Air
Switchgear
MCC ad panels
Cable
10-40
32
25
13
2,00
1,473
1,641
2,00
> 1 - 5
Open Air
Switchgear
Cable
102
13-102
13
2,00
0,973
2,00
> 5 - 15
Open Air
Switchgear
Cable
13-153
153
13
2,00
0,973
2,00
97
IEEE
IEEE1584-2002
1584-2002“Guide
“Guidefor
forPerforming
PerformingArc-Flash
Arc-FlashHazard
Hazard
Calculations”
Calculations”
DB è la distanza di confine, cioè quella distanza dove l’energia radiante
emessa dall’Arc Flash assume il valore di 1,2 cal/cmq
Per tensioni nominali non superiori a 15 kV (EB=1,2cal/cmq)
x

 t   610  
DB = C f ⋅ En ⋅ 
⋅
 


 0, 2   EB  
1
x
[mm]
Per tensioni nominali superiori a 15 kV (Metodo di Lee) con EB=1,2 cal/cmq
 t 
DB = 5,12 ⋅ x ⋅10 ⋅ V ⋅ I cc 3 F ⋅ 

 EB 
5
[mm]
98
Valutazione del Rischio Elettrico dovuto a Flash Arco
Impulso di Pressione
5, 25
⋅ I arc
Pr essione =
0,9
( D ⋅ 30, 48)
5, 25 ⋅ 0,98
Pr essione =
⋅ I arc
0,9
( D ⋅ 30, 48)
[kg/cm2]
[bar]
Con
D = distanza dal luogo dove si verifica l’arco in [cm];
Iarc=corrente d’arco in [kA];
E’ stato stimato che una persona posta alla distanza di 60 cm dall’arco associato ad una corrente
di guasto di 20 kA è sottoposto ad una forza di 225 kg. La repentina onda di pressione è in grado
di causare danni permanenti al timpano
99
DPI
DPI per
perla
laprotezione
protezioneda
daFlash
FlashArco
Arco
La normativa di riferimento sugli indumenti per la protezione da Flash Arco in
campo internazionale è la seguente:
• IEC 61482-2 “indumenti di protezione contro gli effetti termici
dell’arco elettrico – requisiti dell’indumento”
• IEC 61482-1-1 “metodo di prova – determinazione dell’ATPV Arc
Thermal Performance Value (metodo americano)”
• CEI EN 61482-1-2
“metodo di prova – determinazione delle classi di
protezione dall’arco elettrico di materiale e
indumento usando il metodo dell’arco forzato e
diretto – box test (metodo europeo)”
100
Curva
Curvadi
diA.
A.Stoll
StolleeM.
M.Chianta
Chianta
Il lavoro di Alice Stoll e Maria Chianta (1969) ci consente di quantificare la
risposta della pelle e dei tessuti umani alle fonti di energia termica.
Quando i tessuti passano dalla temperatura normale del sanque (36,5°C) ad una
temperatura superiore a 44°C cominciano a verificarsi ustioni della pelle.
Ustioni di 1°
“provocano dolore, la cute diventa
rossa ma non si ha la formazione di pustole 36,5°C –
45°C.”
“causano
pustole
alla
cute
e
Ustioni di 2°
l’epidermide può rigenerarsi” oltre i 50°C il danno alla
cute è 100 volte più rapido;
“provocano
un
degrado
completo
Ustioni di 3°
dell’epidermide e la cute non può rigenerarsi” a 72°C la
cute subisce una distruzione completa
101
Curva
Curvadi
diA.
A.Stoll
StolleeM.
M.Chianta
Chianta
Sono stati sviluppati sensori calorimetrici per rappresentare il modo in cui la cute
umana risponde all’aumento di temperatura in modo da prevedere l’insorgere di
ustioni di 2° grado. La Curva di Stoll rappresenta l’aumento di temperatura sulla
superficie del sensore, posizionato sul tessuto tessile in funzione del tempo.
102
DPI
DPI per
perla
laprotezione
protezioneda
daFlash
FlashArco
Arco
(Guida
(Guidaall’uso)
all’uso)
IEC 61482-2
“indumenti di protezione contro gli effetti termici dell’arco elettrico –
requisiti dell’indumento”
IEC 61482-1-1 “metodo di prova – determinazione dell’ATPV arc thermal performance value
Energia
incidente
[cal/cm2]
Classificazione
dell’abbigliamento
Indumenti – Resistenti
alla Fiamma
Peso [g/m2]
Livello di protezione da
ustioni di 2° grado
ATPV [cal/cm2]
0-2
0
Non FR(1 strato)
150 - 240
N/A
2-5
1
Camicia e Pantaloni FR
150 - 270
5-7
5-8
2A
Indumenti intimi non FR
+ camicia e pantalone
FR
300 - 400
8- 18
5-16
2B
Indumenti intimi non FR
+ camicia e pantalone
FR+Tuta FR
340 - 480
16- 22
8-25
3
Indumenti intimi non FR
+ camicia e pantalone
FR + tuta FR
540 - 680
25-50
25-40
4
Indumenti intimi non FR
+ camicia e pantalone
FR + cappotto a doppio
strato
800 - 1000
40 - >60
103
DPI
DPI per
perla
laprotezione
protezioneda
daFlash
FlashArco
Arco
(metodo
(metodoeuropeo)
europeo)
CEI EN 61482-1-2
DPI di III
categoria (rischi
mortali)
(D.Lgs 475/92)
“metodo di prova – determinazione delle classi di
protezione dall’arco elettrico di materiale e
indumento usando il metodo dell’arco forzato e
diretto – box test (metodo europeo)”
Corrente
prova [KA]
di
Tensione di prova in
corrente alternata [V]
Durata
[ms]
d’arco
Classe 1
4
400
500
Classe 2
7
400
500
104
DPI
DPI per
perla
laprotezione
protezioneda
daFlash
FlashArco
Arco
Per quanto riguarda la norma CEI EN 61482 -2 i requisiti dell’indumento
sono i seguenti:
•
•
•
•
•
Tutti i materiali devono essere resistenti all’arco elettrico;
Le chiusure devono essere progettate in modo che dopo l’esposizione
all’arco devono essere funzionanti;
Non è permesso alcun materiale metallico esposto all’esterno;
La parte frontale dell’indumento e le maniche devono avere le stesse
prestazioni se esposti all’arco elettrico;
Il filato per le cuciture non deve presentare fusione e combustione alla
prova di resistenza al calore (5 minuti a 260 °C).
105
DPI
DPI per
perla
laprotezione
protezioneda
daFlash
FlashArco
Arco
106
DPI
DPI per
perla
laprotezione
protezioneda
daFlash
FlashArco
Arco
107
DPI
DPI per
perla
laprotezione
protezioneda
daFlash
FlashArco
Arco
108
ESEMPI DI CALCOLO
DI ARC FLASH.
109
Esempio
Esempiodi
diValutazione
Valutazionedel
delrischio
rischioda
daArc
ArcFlash
Flash
Cabina d’utente MT/BT – N.1 Trasformatore 630kVA 15/0,4 kV
Fonte Enel Distribuzione
110
Esempio
Esempiodi
diValutazione
Valutazionedel
delrischio
rischioda
daArc
ArcFlash
Flash
111
Esempio
Esempiodi
diValutazione
Valutazionedel
delrischio
rischioda
daArc
ArcFlash
Flashin
in
cabina
cabinaMT/BT
MT/BT
112
Esempio
Esempiodi
diValutazione
Valutazionedel
delrischio
rischioda
daArc
ArcFlash
Flash
I cc 3 F = icc ⋅ I n =
An
1
⋅
vcc % 3 ⋅ Vn
113
Esempio
Esempiodi
diValutazione
Valutazionedel
delrischio
rischioda
daArc
ArcFlash
Flash
114
Esempio
Esempiodi
diValutazione
Valutazionedel
delrischio
rischioda
daArc
ArcFlash
Flash
Calcolo della distanza limite di pericolo (Dc)
Icc3F lato BT = 15,06 kA
Dc = (2, 65 ⋅ Acc 3 F ⋅ t ) ⋅ 30, 48
[cm]
( Con Acc3F espresso in MVA)
Dc = (2, 65 ⋅ 3 ⋅Vn ⋅ I cc 3 F ⋅ t ) ⋅ 30, 48
Dc = (2, 65 ⋅ 3 ⋅ 0, 4 ⋅15, 06 ⋅ 0,12) ⋅ 30, 48 = 55,52cm
Distanza Ustioni Fatali:
DF = (1,96 ⋅ Acc 3 F ⋅ t ) ⋅ 30, 48 = 0,86 Dc = 47, 74cm
115
Esempio
Esempiodi
diValutazione
Valutazionedel
delrischio
rischioda
daArc
ArcFlash
Flash
Calcolo della distanza limite di pericolo (Dc)
( An espresso in MVA)
Dc = (53 ⋅ An ⋅ t ) ⋅ 30, 48
Dc = (53 ⋅ 0, 63 ⋅ 0,12) ⋅ 30, 48 = 61, 01cm
Errore di circa 5,5 cm se valuto l’arc flash ai morsetti BT di un
Trafo di 630kVA con vcc=6%
E = 793 ⋅ ( D ) −2 ⋅ t ⋅V ⋅ I cc 3 F
Da usare in MT
EB = 1038, 7 ⋅ ( DB ) −1,4738 ⋅ t B ⋅ (0, 0093 ⋅ I cc 3 F 2 − 0,3453 ⋅ I cc 3 F + 5,9675)
E A = 5271 ⋅ ( DA ) −1,9593 ⋅ t A ⋅ (0, 0016 ⋅ I cc 3 F 2 − 0, 0076 ⋅ I cc 3 F + 0,8938)
Da usare in BT
116
Esempio
Esempiodi
diValutazione
Valutazionedel
delrischio
rischioda
daArc
ArcFlash
Flash
Equazioni da utilizzare per archi interni – Annex C Method (2003) NFPA-70E
117
Esempio
Esempiodi
diValutazione
Valutazionedel
delrischio
rischioda
daArc
ArcFlash
Flash
ARC FLASH; t=0,12s
DL=6,29” (160mm) CEI 11.27
E=3,38 cal/cm2
DPI = Cat. 1
(Metodo di LEE)
ARC FLASH
DL<100mm<DV CEI 11.27
E=8,66 cal/cm2
DPI=Cat.3
ARC FLASH; t=0,1s
Dc=50,84 cm; DF=43,72cm
DV=11,81” (300mm) CEI 11-27
E=7,83 cal/cm2
DPI = Cat. 2
ARC FLASH
D= 100mm
E=39,56 cal/cm2
DPI = Cat. 4
118
Esempio
Esempiodi
diValutazione
Valutazionedel
delrischio
rischioda
daArc
ArcFlash
Flash
ARC FLASH; t=0,12s
IEEE 1584-2002
DL=6,29” (160mm) CEI 11.27
E=3,38 cal/cm2
DPI = Cat. 1
(Metodo di LEE)
ARC FLASH
DL<100mm<Dv CEI 11.27
E=8,66 cal/cm2
DPI=Cat.3
ARC FLASH; t=0,1s
DV=11,81” (300mm) CEI 11-27
E=6,85 cal/cm2
DPI = Cat. 2
ARC FLASH
D= 100mm
E=34,56 cal/cm2
DPI = Cat. 4
119
Esempio
Esempiodi
diValutazione
Valutazionedel
delrischio
rischioda
daArc
ArcFlash
Flash
Norma CEI 11-27
120
Esempio
Esempiodi
diValutazione
Valutazionedel
delrischio
rischioda
daArc
ArcFlash
Flash
TRASFORMATORE
POTENZA APPARENTE [kVA]
DATI
2500
TENSIONE PRIMARIA [kV]
15
TENSIONE SECONDARIA [kV]
0,4
VCC%
ICC3F [kA] PRIMARIA
ICC3F [kA] SECONDARIA
6
1,60
60,14
121
Esempio
Esempiodi
diValutazione
Valutazionedel
delrischio
rischioda
daArc
ArcFlash
Flash
ARC FLASH; t=0,12s
IEEE 1584-2002
DL=6” (160mm) CEI 11.27
E=13,42 cal/cm2
DPI = Cat. 3
(Metodo di LEE)
ARC FLASH
ABB EMAX E4S-A-3200A 65kA
DL<100mm<DV CEI 11.27
E=34,37 cal/cm2
DPI=Cat.4
ARC FLASH; t=0,1s
DV=11,81” (30cm) CEI 11-27
E=23,76 cal/cm2
DPI = Cat. 3
ARC FLASH
D= 10 cm
E=119,58 cal/cm2
DPI = Cat. 4
122
Esempio
Esempiodi
diValutazione
Valutazionedel
delrischio
rischioda
daArc
ArcFlash
Flash
ARC FLASH; t=0,12s
IEEE 1584-2002
DL=6” (160mm) CEI 11.27
E=13,42 cal/cm2
DPI = Cat. 3
(Metodo di LEE)
ARC FLASH
ABB EMAX E4S-A-3200A 65kA
DL<100mm<DV CEI 11.27
E=34,37 cal/cm2
DPI=Cat.4
ARC FLASH; t=0,07s
DV=11,81” (30cm) CEI 11-27
E=16,59 cal/cm2
DPI = Cat. 3
ARC FLASH
D= 10 cm
E=83,70 cal/cm2
DPI = Cat. 4
123
Esempio
Esempiodi
diValutazione
Valutazionedel
delrischio
rischioda
daArc
ArcFlash
Flash
ARC FLASH; t=0,12s
Icc3F=51,55kA
DL=300mm CEI 11.27
E=24,76 cal/cm2
DPI = Cat. 3
(IEEE1584)
ARC FLASH; t=0,12s
Icc3F=49,62kA
DL=300mm CEI 11.27
E=23,92 cal/cm2
DPI = Cat. 3
(IEEE1584)
ARC FLASH; t=0,12s
Icc3F=47,42kA
DL=300mm CEI 11.27
E=22,96 cal/cm2
DPI = Cat. 3
(IEEE1584)
ARC FLASH; t=0,12s
ARC FLASH; t=0,12s
Icc3F=22,52kA
Icc3F=10,60kA
DL=300mm CEI 11.27
DL=300mm CEI 11.27
E=11,74 cal/cm2
E=5,96 cal/cm2
DPI = Cat. 3
DPI = Cat. 2
(IEEE1584)
(IEEE1584)
124
Esempio
Esempiodi
diValutazione
Valutazionedel
delrischio
rischioda
daArc
ArcFlash
Flash
ARC FLASH; t=0,07s
Icc3F=51,55kA
DL=300mm CEI 11.27
E=14,43 cal/cm2
DPI = Cat. 3
(IEEE1584)
ARC FLASH; t=0,07s
Icc3F=49,62kA
DL=300mm CEI 11.27
E=13,95 cal/cm2
DPI = Cat. 3
(IEEE1584)
ARC FLASH; t=0,07s
Icc3F=47,42kA
DL=300mm CEI 11.27
E=13,39 cal/cm2
DPI = Cat. 3
(IEEE1584)
ARC FLASH; t=0,07s
ARC FLASH; t=0,07s
Icc3F=10,60kA
Icc3F=22,52kA
DL=300mm CEI 11.27
DL=300mm CEI 11.27
E=3,47 cal/cm2
E=6,85
cal/cm2
DPI = Cat. 2
DPI = Cat. 1
(IEEE1584)
(IEEE1584)
125
Alcune
Alcuneprotezioni
protezionida
daArc
ArcFlash
Flash
126
Alcune
Alcuneprotezioni
protezionida
daArc
ArcFlash
Flash
127
Arc
ArcFlash
Flashanche
anchesu
suiphone
iphoneeeipad
ipad
128
Arc
ArcFlash
Flashanche
anchesu
suiphone
iphoneeeipad
ipad
129
Arc
ArcFlash
Flashanche
anchesu
suiphone
iphoneeeipad
ipad
130
Sezione Toscana e Umbria
Grazie per l’attenzione
Pietro Antonio Scarpino