Rassegna Stampa di mercoledì 3 settembre 2014 SNALS / CONFSAL Messaggero Veneto Messaggero Veneto Taranto Oggi 03/09/2014 Testate on line Il Piccolo La Nuova del Sud 02/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 SI TORNA SUO BANCHI MAZZATA DA 700 EURO PROF MERIDIONALI, IL CASO A ROMA LA SCUOLA SENZA DIRIGENTI SCOLASTICI: INIZIO ANNO SCOLASTICO TRA INCERTEZZE, MALCONTENTI E CARENZE ARTICOLI PRESI DAL WEB TELESCA SFIDA I MEDICI SULLA RIFORMA VERTENZA 118, LA FIALS: AT E REGIONE RESTANO INDIFFERENTI Scuola, Formazione, Università, Ricerca il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore Corriere della Sera Corriere della Sera Corriere della Sera 03/09/2014 la Repubblica 03/09/2014 la Repubblica 03/09/2014 la Repubblica la Stampa la Stampa la Stampa 03/09/2014 la Stampa Italia Oggi il Messaggero il Messaggero 03/09/2014 il Messaggero il Giornale Avvenire 03/09/2014 Avvenire Avvenire 03/09/2014 Avvenire OGGI Europa 03/09/2014 Giorno/Resto/Nazione Giorno/Resto/Nazione Il Fatto Quotidiano il Manifesto il Mattino il Mattino La Notizia (Giornale.it) 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 10/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 ALT AGLI AUMENTI DI STIPENDIO AUTOMATICI (Cl.t.) SCUOLA, CARRIERE LEGATE AL MERITO (C.Tucci) PARTONO NEL 2015 I PRIMI INTERVENTI DI EDILIZIA SCOLASTICA COSI' I NUOVI INTERVENTI PER L'EDILIZIA SCOLASTICA (G.Trovati) RENZI LANCIA IL SUO PIANO SCUOLA: SARA' LA FINE DELLA "SUPPLENTITE" UN DECRETO PER ASSUMERE E 11 OBIETTIVI (G.Fregonara/O.Riva) QUEL VIAGGIO AD AUSCHWITZ ANNULLATO DALLA SCUOLA PALESTINESE APERTA AL DIALOGO (D.Frattini) "STOP AI SUPPLENTI E SCATTI DI MERITO" LA RIFORMA DELLA SCUOLA ARRIVA ONLINE (C.Zunino) LA LEGA NON DA' PIU' SOLDI FA CRAC LA SCUOLA SIMBOLO DELLA MOGLIE DI BOSSI (A.Montanari) LE ORE DI LABORATORIO CANCELLATE A SCUOLA CARI STUDENTI NON RASSEGNATEVI ALLA STANCHEZZA (A.D'avenia) RENZI: "SCATTI NELLA SCUOLA BASATI SUL MERITO" (F.Schianchi) Int. a M.Di rocca: "CHIEDIAMO PIU' AUTONOMIA MA PER GARANTIRLA SERVONO I SOLDI (L.Vendemiale) UN PATTO A TRE COI PROF E LE AZENDE (P.Baroni) RENZI, UN PATTO CONTRO I SINDACATI (A.Ricciardi) LA PRIORITA' E' MISURARE L'EFFICIENZA DELLA SCUOLA (F.Grillo) ARRIVANO GLI SCHOOL BOND: INCENTIVI FISCALI PER LE AZIENDE CHE SI APRONO AGLI STAGE (M.Ajello) SCUOLA, RENZI: NUOVO PATTO EDUCATIVO (D.pir.) MATTEO VUOL CAMBIARE LA SCUOLA E IL PD LO METTE DIETRO LA LAVAGNA A VOI LA PAROLA-SCUOLA: VUOTA SENZA COMPETENZE CIECA SENZA CONOSCENZE ANCORA MILLE ISTITUTI SENZA DIRIGENTE (P.Ferrario) Int. a F.Delzio: DELZIO: "COSI' I GIOVANI POSSONO SOGNARE ANCORA E IL PAESE CI GUADAGNA" (M.Iasevoli) SCUOLA, SI CAMBIA: PREMIATI I PROF MIGLIORI (V.D'angelo) AMARCORD CHE TENERO QUEL NOSTRO PRIMO GIORNO DI SCUOLA RENZI: "STOP A PRECARIATO E SUPPLENZE. MA PER I DOCENTI SCATTI BASATI SUL MERITO" (P.Fabi) "RISARCITE GLI SCATTI D'ANZIANITA' DELLE PRECARIE" (F.Pacella) Int. a M.Pacifico: I DOCENTI: "I SOSTITUTI MERITANO IL POSTO FISSO" SCUOLA, LA RIFORMA RENZI-GELMINI (S.Cannavo') SCUOLA, SVELATO IL MISTERO RENZIANO (R.Ciccarelli) COSA SI DEVE FARE E COSA NO IN DIECI PUNTI (G.Israel) ASILI, DISPERSIONE E MATEMATICA ECCO DOVE IL SUD RIMANE INDIETRO RENZI VUOLE FARE SCUOLA E BOCCIA LA SUPPLENTITE continua Scuola, Formazione, Università, Ricerca la Repubblica 03/09/2014 la Repubblica il Mattino Il Secolo XIX il Manifesto 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 "500 EURO PER LA STANZA" E CONTRO IL CARO-AFFITTI GLI STUDENTI DIVENTANO ANCHE BADANTI PART-TIME (E.Manisco) "NOI, A CACCIA DI CITTA' VIVIBILI E BORSE DI STUDIO" (E.Manisco) TEST PER SEIMILA TRA CAOS E RICORSI SOLO 1800 POSTI (D.De NEOLAUREATI E QUARANTENNI FRA GLI ASPIRANTI PSICOLOGI NUMERO CHIUSO, STUDENTI CONTRO I "TEST DELL'AZZARDO" Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore 03/09/2014 il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore Corriere della Sera Corriere della Sera Corriere della Sera 03/09/2014 la Stampa 03/09/2014 Italia Oggi Italia Oggi Italia Oggi il Messaggero 03/09/2014 il Messaggero il Messaggero il Giornale 03/09/2014 Il Secolo XIX Il Secolo XIX 03/09/2014 il Sole 24 Ore la Repubblica il Messaggero 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 03/09/2014 Int. a M.Renzi: RENZI: "SUBITO TAGLI PER 20 MILIARDI E SUL BONUS NON TORNO INDIETRO" (R.Napoletano) LA TASK FORCE INDUSTRIA PARTE DA INNOVAZIONE E AGGREGAZIONI PMI LA "CANCELLAZIONE" DEL LICENZIAMENTO NON E' TITOLO ESECUTIVO LAVORO ED EXPORT, LE MISURE PER L'AGRICOLTURA (An.duc.) JOBS ACT IN SENATO, SUBITO DUELLO SULL'ARTICOLO 18 NEGOZIATO SUI DEBITI A QUOTA 781 MILIONI PRESSING DELLE BANCHE, IL RUOLO DI INTESA (F.Massaro) Int. a T.Treu: "IL MODELLO TEDESCO E' IL MIGLIORE PERCHE' COMBATTE LA PRECARIETA'" (A.Barbera) L'ART. 18 E' COME IL PALLONE DI PEZZA PER I BAMBINI IN UNA SERA D'ESTATE EXTRACOMUNITARI, LEGITTIMA L'ESCLUSIONE DAL PUBBLICO IMPIEGO NUOVA CIG, PARTE IL VERSAMENTO (D.Cirioli) RIFORMA DEL LAVORO, MAGGIORANZA DIVISA POLETTI IN CAMPO PER UNA MEDIAZIONE (G.Franzese) PENSIONI PER GLI ASSEGNI PIU' BASSI MINI SCONTO FISCALE E PIU' DETRAZIONI UN SOSTEGNO AL REDDITO PER GLI ESODATI NEL MARE DI ANNUNCI NEPPURE LO STRACCIO DI UNA PROMESSA PER LE PARTITE IVA (S.Filippi) BONUS BEBE' A RISCHIO FLOP, MANCA ANCORA IL BANDO 2014 PUBBLICO IMPIEGO, RESTA IL BLOCCO DEI SALARI RUGHETTI: "NON SI PUO' DARE TUTTO A TUTTI" LE ARMI DI DRAGHI E LE ATTESE DEI MERCATI (A.Merli) PORTAFOGLIO GONFIO PER IL POPOLO DEI FONDI RISPARMI A 1460 MILIARDI WALL STREET, IN ARRIVO ONDATA DI IPO Quotidiano Data Pagina Foglio 03-09-2014 16/1 7 1/ 4 SCUOLA Si torna sui banchi "mazzata'' da 700 euro L'allarme del Codacons: ecco quanto si spenderà tra libri e cancelleria Via libera del ministero all'adozione di testi digitali o autoprodotti Il nuovo anno scolastico è iniziato ufficialmente lunedì e la prima campanella suonerà lunedì 15 settembre. Questo è dunque il momento dei preparativi. E, in alcuni casi, anche delle brutte sorprese. Come nel caso del caro-libri, per il quale il Codacons lancia l'allarme. «Ogni famiglia - osserva il coordinamento che difende i consumatori - spende oltre 700 euro per mandare il figlio a scuola. Una mazzata che si ripercuoterà sui consumi». Intanto il ministero punta su digitale e autoproduzione per ridurre i costi. Stando alle stime del Codacons, soltanto il corredo scolastico comporterà un maggior esborso di circa il 2 per cento rispetto al 2013, per l'acquisto di penne, diari, quaderni, zaini e astucci. Insomma, nonostante si parli di deflazione, l'economia reale continua a galoppare. «Una famiglia deve mettere in conto una spesa annua compresa tra i 450 e i 490 euro a studente - spiega l'associazione -, cui va aggiunto un costo medio tra i 300 e i 350 euro per i testi scolastici a seconda della scuola e del livello di istruzione». Per un totale compreso tra i 750 e gli 840 euro, ma che può anche raggiungere i 1.100 euro a studente. «Il ministero dell'istruzione deve intervenire per contenere la spesa delle famiglie e impedire i rincari dei testi scolastici e lo sforamento dei tetti massimi fissati dallo stesso dicastero tuona il presidente del Codacons Carlo Rienzi-. La stangata che attende gli italiani sul fronte della scuola minerà i consumi in altri settori, perché le famiglie sempre più in difficoltà saranno costrette a rinunciare ad altri acquisti per mandare i figli a scuola, con evidenti dan ni per il commercio e l'economia nazionale». Nella scuola dell'obbligo il salasso è contenuto dallo strumento del comodato gratuito. E quest'anno la Regione per aiutare mamme e papà ha stanziato 2,5 milioni di euro, di cui 1,1 per la provincia di Udine. La misura massima dei contributi è fissata a 175 euro per ogni alunno nella prima classe della scuola secondaria di primo grado, 100 euro per seconda e terza classe della scuola secondaria di primo grado, 200 euro nella prima classe della scuola secondaria di secondo grado e 125 euro nella seconda classe della scuola secondaria di secondo grado. Per ridurre le spese, il ministero punta sui testi digitali e autoprodotti dalle scuole. Per la prima volta l'adozione dei libri diventa facoltativa. I collegi dei docenti potranno quindi scegliere anche strumenti alternativi, purché coerenti con i programmi e con i limiti di spesa stabiliti per legge e le scuole potranno predisporre in proprio materiale didattico digitale da usare al posto dei libri di testo. Nel corso dell'anno scolastico i contenuti prodotti dagli istituti saranno acquisiti dal Miur che li renderà disponibili a tutte le scuole italiane. Insegnanti e dirigenti saranno coinvolti per la prima volta in un'opera collettiva di elaborazione di strumenti per la didattica che avrà la scuola stessa come protagonista. Da quest'anno scolastico comincia anche l'inserimento massiccio di libri in formato misto (digitale-cartaceo) e totalmente digitale. Per coniugare l'esigenza di risparmio delle famiglie con la possibilità per i docenti di fare nuove adozioni sono previste riduzioni dei tetti di spesa per le classi iniziali della scuola secondaria di I e II grado e le terze superiori del 10 per cento se tutti i libri sono di nuova adozione in formato misto e del 30 per cento se sono tutti digitali. I testi consigliati potranno essere inseriti in lista solo se monografici o di approfondimento. Michela zanutto trlRIPRODUZIONE RISERVATA Ritaglio SNALS euro (più due eventuali borse di studio aggiuntive di pari importo}. Le domande di partecipazione possono essere presentate esclusivamente online sul sito http://www.altamatematica.it/ (sezione "bandi"} entro le ore 12 di lunedì 8 settembre. La stampa ad uso esclusivo selezione, su base nazionale, sarà effettuata con una prova scritta di argomento matematico che, all'ateneo friulano, si terrà martedì 9 settembre, alle 14.30, nell'aula Beta 1del padiglione "Feruglio", nel polo scientifico dell'ateneo, in via delle Scienze 212. del destinatario, non Il polo scientifico dell'ateneo riproducibile. Pag. 4 Codice abbonamento: Gli studenti che si iscrivono al primo anno del corso di laurea in Matematica all'università di Udine possono partecipare al concorso dell'Istituto nazionale di alta matematica "Francesco Severi" (lndam} di Roma, che assegna 20 borse di studio annuali, rinnovabili, di 4 mila 068391 Matematica, in palio 20 borse di studio per gli universitari iscritti al primo anno Quotidiano Data Pagina Foglio 03-09-2014 16/1 7 2/4 IL PROGETTO Ecco come scegliere l'università giusta Corsi di formazione sulla didattica accademica per 314 studenti delle superiori Alcuni dei partecipanti al progetto Sono 314 gli studenti di 23 scuole superiori delle province di Udine e Pordenone che, fino al 12 settembre, partecipano alla prima edizione dei moduli formativi organizzati da Università di Udine e Ufficio scolastico regionale per attivare un percorso di continuità tra istruzione secondaria e universitaria. L'iniziativa, denominata "Dalla scuola all'università", è rivolta ai ragazzi che si accingono a frequentare il quinto anno. Articolato in 10 moduli formativi, punta a trasferire agli studenti maggiore consapevolezza sulle competenze richie- ste nei corsi di laurea, realizzando un approccio graduale alla didattica accademica per favorire una scelta ponderata del percorso universitario. La frequenza consentirà di acquisire crediti formativi da convalidare nel momento dell'iscrizione all'ateneo friulano. I moduli sono condotti da 29 docenti, 19 universitari e I Odelle scuole superiori, e si tengono nel polo scientifico dell'università e a palazzo Garzolini - di Tappo Wasse1mann. Il progetto è coordinato da un gruppo di lavoro composto dalla rappresentante dell'Ufficio scolastico regionale, Cesira Militello, e dalle delegate dell'ateneo, Christina Conti, Marisa Michelini e Laura Rizzi. I moduli formativi sono di due tipi: sei "elettivi", di 15 ore l'uno, con funzione di orientamento e presa di coscienza delle competenze necessarie per intraprendere l'università; quattro "di base", di 25 ore l'uno, per acquisire o arricchire le basi formative di discipline fondanti uno o più percorsi di studio. Calendario didattico e ulte1iori informazioni all'indirizzo: http://www.uniud.it/extra/orientamento I attivita/ attivita. IL CARO LIBRI IL COMODATO GRATUITO 450· 490€ UDINE···· GORIZIA t4:;W 1,1 milioni HoJi:loloi1 i•..ii:1i1i@i1iiillli....... 3.762 Corredo scolastico (dati Codacons) 300· 350€ PORDENONE···· @li' Testi (dati Codacons) Stanziamento Regione a.s. 2014/2015 iiil!I Paritaria Codice abbonamento: 068391 Statale Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 5 Quotidiano Data 03-09-2014 Pagina 1 6/1 7 Foglio 3/ 4 Prof meridionali, il caso a Roma L'assessore Panariti ha chiesto un incontro al ministro: sul tavolo, graduatorie e Ufficio scolastico regionale L'assessore provinciale al Lavoro, Leonardo Barberia, dà degli analfabeti agli insegnanti meridionali e subito si apre la contestazione. Perché se la numero uno regionale all'Istruzione, Loredana Panariti, parla di «toni e modi sbagliati», è anche l'ex senatore del Carroccio, oggi capogruppo comunale, Mario Pittoni, a porre dei distinguo. «Il linguaggio utilizzato può generare polemiche - dice -, ma sono le cose che si sentono tra la gente. Ovviamente ci sono insegnanti bravi a tutte le latitudini». A preoccupare l'assessore Panariti è la continuità scolastica. «Deve essere una garan zia data a studenti e famiglie spiega-. Non sono contraria allo spostamento delle persone sul territorio nazionale, siamo in Europa, e sono lontana da quel tipo di affermazioni su cittadini italiani, sono incommentabili. Però il calcolo dei punteggi è un tema importante. Ho già chiesto un incontro al ministro Giannini per discutere di questi e altri aspetti, come per esempio la direzione dell'Ufficio scolastico regionale. Perché vanno date risposte alle famiglie, ma all'interno di un ragionamento fatto in un paese civile, dove le persone hanno pari diritti e dignità». Molto più guardingo Pittoni. Perché in tempi di assemblea del partito gli equilibri sono perennemente a rischio. «La perdita di occupazione in ambito scolastico a vantaggio di chi arriva da fuori è un dato oggettivo - afferma il consigliere del Carroccio-. Così come sono oggettive le ricerche internazionali che evidenziano una preparazione maggiore degli insegnanti del nord rispetto agli altri colleghi. L'assessore provinciale al Lavoro, Barberia - continua - ha raccolto gli umori del territorio per una situazione a dir poco sconcertante. Si pensi che a Milano il 98 per cento dei nuovi assunti dalle graduatorie degli insegnanti viene dal sud. E non cambia molto nel resto del centro-nord, Friuli Venezia Giulia compreso. Possiamo uscire da questo sistema soltanto aggiornando i meccanismi di reclutamento con un sistema basato su albi regiona li, che garantisca omogeneità di valutazione sul territorio». A fare il punto della situazione è ~ietario provinciale dello • Mauro Grisi. «Esiste un sacrosanto diritto costituzionalmente garantito di piena circolazione su tutto il territorio nazionale dei lavoratori cittadini italiani e di quelli europei - ricorda -. Se la formazione dei nuovi insegnanti trova soluzione nel sistema dei Tirocini formativi attivi, gestiti dalle università e attivabili con cadenza biennale sulla base della programmazione futura dei posti disponibili, diverso è il caso del reclutamen to che suscita sempre molte discussioni tra gli addetti ai lavori oltre che diverse prese di posizione politiche sostenute da principi ideologici o da interessi territoriali». Proprio oggi il governo Renzi presenta la sua riforma della scuola. E in quel documento dovrebbe trovare spazio l'organico funzionale pluriennale. «Una proposta che il sindacato avanza da anni - continua Grisi -. Abbattuta la di- stinzione tra organico di diritto e di fatto, le scuole possono realizzare il proprio progetto formativo e valutare i risultati potendo contare su risorse di personale stabile negli anni. Chiamati tutti gli insegnanti inseriti nelle graduatorie a esaurimento, le gae, potremo ragionare sull'istituzione di albi regionali dai quali reperire il totale dei docenti ai fini dei rapporti di lavoro a tempo sia indeterminato, sia determinato». Albi, cioè, che racchiudono i nomi delle persone che lavorano sul territorio. «Tale scelta - ha spiegato Grisi - darebbe concretamente risposte immediate alla necessità di confluenza dei futuri abilitati con i Tfa in raccordo con i posti programmati sul territorio, alla possibilità di procedure concorsuali regionali o di reti di scuole sempre in stretto rapporto alle necessità di posti che si vengono a creare sul territorio». Michela zanutto ©RIPRODUZIONE RISERVATA LEGGI ECOMMENTA SUL SITO www.messaggeroveneto.it L'assessore provinciale Barberi o, che ha dato il via alla polemica Mario Pittoni Ritaglio SNALS Codice abbonamento: 068391 Loredana Panari ti stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 6 Quotidiano Data 03-09-2014 Pagina 17 Foglio 1 Prof meridionali, il caso a Roma L'assessore Panariti ha chiesto un incontro al ministro: sul tavolo, graduatorie e Ufficio scolastico regionale L'assessore provinciale al Lavoro, Leonardo Barberia, dà degli analfabeti agli insegnanti meridionali e subito si apre la contestazione. Perché se la numero uno regionale all'Istruzione, Loredana Panariti, parla di «toni e modi sbagliati», è anche l'ex senatore del Carroccio, oggi capogruppo comunale, Mario Pittoni, a porre dei distinguo. «Il linguaggio utilizzato può generare polemiche - dice -, ma sono le cose che si sentono tra la gente. Ovviamente ci sono insegnanti bravi a tutte le latitudini». A preoccupare l'assessore Panariti è la continuità scolastica. «Deve essere una garan zia data a studenti e famiglie spiega-. Non sono contraria allo spostamento delle persone sul territorio nazionale, siamo in Europa, e sono lontana da quel tipo di affermazioni su cittadini italiani, sono incommentabili. Però il calcolo dei punteggi è un tema importante. Ho già chiesto un incontro al ministro Giannini per discutere di questi e altri aspetti, come per esempio la direzione dell'Ufficio scolastico regionale. Perché vanno date risposte alle famiglie, ma all'interno di un ragionamento fatto in un paese civile, dove le persone hanno pari diritti e dignità». Molto più guardingo Pittoni. Perché in tempi di assemblea del partito gli equilibri sono perennemente a rischio. «La perdita di occupazione in ambito scolastico a vantaggio di chi arriva da fuori è un dato oggettivo - afferma il consigliere del Carroccio-. Così come sono oggettive le ricerche internazionali che evidenziano una preparazione maggiore degli insegnanti del nord rispetto agli altri colleghi. L'assessore provinciale al Lavoro, Barberia - continua - ha raccolto gli umori del territorio per una situazione a dir poco sconcertante. Si pensi che a Milano il 98 per cento dei nuovi assunti dalle graduatorie degli insegnanti viene dal sud. E non cambia molto nel resto del centro-nord, Friuli Venezia Giulia compreso. Possiamo uscire da questo sistema soltanto aggiornando i meccanismi di reclutamento con un sistema basato su albi regiona li, che garantisca omogeneità di valutazione sul territorio». A fare il punto della situazione è ~ietario provinciale dello • Mauro Grisi. «Esiste un sacrosanto diritto costituzionalmente garantito di piena circolazione su tutto il territorio nazionale dei lavoratori cittadini italiani e di quelli europei - ricorda -. Se la formazione dei nuovi insegnanti trova soluzione nel sistema dei Tirocini formativi attivi, gestiti dalle università e attivabili con cadenza biennale sulla base della programmazione futura dei posti disponibili, diverso è il caso del reclutamen to che suscita sempre molte discussioni tra gli addetti ai lavori oltre che diverse prese di posizione politiche sostenute da principi ideologici o da interessi territoriali». Proprio oggi il governo Renzi presenta la sua riforma della scuola. E in quel documento dovrebbe trovare spazio l'organico funzionale pluriennale. «Una proposta che il sindacato avanza da anni - continua Grisi -. Abbattuta la di- stinzione tra organico di diritto e di fatto, le scuole possono realizzare il proprio progetto formativo e valutare i risultati potendo contare su risorse di personale stabile negli anni. Chiamati tutti gli insegnanti inseriti nelle graduatorie a esaurimento, le gae, potremo ragionare sull'istituzione di albi regionali dai quali reperire il totale dei docenti ai fini dei rapporti di lavoro a tempo sia indeterminato, sia determinato». Albi, cioè, che racchiudono i nomi delle persone che lavorano sul territorio. «Tale scelta - ha spiegato Grisi - darebbe concretamente risposte immediate alla necessità di confluenza dei futuri abilitati con i Tfa in raccordo con i posti programmati sul territorio, alla possibilità di procedure concorsuali regionali o di reti di scuole sempre in stretto rapporto alle necessità di posti che si vengono a creare sul territorio». Michela zanutto ©RIPRODUZIONE RISERVATA LEGGI ECOMMENTA SUL SITO www.messaggeroveneto.it Codice abbonamento: 068391 Loredana Panari ti Mario Pittoni Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 8 Quotidiano Data Pagina Foglio 03-09-2014 11 1 LASCUOLASENZADIRIGENTISCOLASTICI: INIZIO ANNO SCOLASTICO TRA INCERTEZZE, MALCONTENTI E CARENZE Snals Puglia: "Siamo seriamente preoccupati per i disagi" Inizio del nuovo anno scolastico, senza dirigenti scolastici: è questa la situazione della scuola pugliese al 1° settembre. A denunciarlo è la segreteria regionale pugliese dello SNALS che, in una nota, esprime vibrata protesta per la mancata nomina, da parte del Direttore Regionale dott. Franco Inglese, dei nuovi Dirigenti Scolastici nelle sedi vacanti. "La mancata nomina creerà certamente notevoli disagi, anche di carattere amministrativo e organizzativo, dal momento che non sarà consentito il regolare avvio dell'anno scolastico alle scuole prive dei rispettivi dirigenti scolastici in quanto non si può ancora convocare il collegio dei docenti e quindi non si può stabilire il calendario scolastico e il piano annuale delle attività, al fine di definire tempi, modi e strategie dell'azione didattico-educativo - si legge nella nota-. Anche dal punto di vista psicologico l'impatto del primo giorno del nuovo anno scolastico non è stato positivo perché ci si è ritrovati senza il punto di riferimento giuridico fondamentale nella fase di avvio dell'anno scolastico. Non è certamente solo questa l'unica "carenza burocratica" con cui si inaugura l'anno scolastico preannunciato invece come quello delle "grandi novità': infatti emergono gravi perplessità per come è stato, sino ad oggi, applicato il decreto sulla cancellazione dei trattenimenti in servizio tenuto conto che in più casi sono stati individuati dubbi interpretativi ed è stato sollecitato il parere dell'Avvocatura. In generale c'è da rilevare che ancora una volta l'anno scolastico inizia tra le incertezze rilevate anche dal malcontento da parte dei genitori degli alunni per il " caroscuola': con riferimento ai testi scolastici:'. "Lo SNALS-ha detto Chiara De Bernardo, Segretario Regionale SNALS Puglia - non si fermerà alla mera protesta, ma nelle sedi opportune farà valere i diritti del personale scolastico tutto, delle famiglie e degli studenti". Codice abbonamento: 068391 Teorna: lavoratori stremati Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 9 Mer, 03/09/2014 - 08:56 Snals Friuli: dopo le Graduatorie ad esaurimento sì agli albi regionali Contributo dello SNALS del Friuli Venezia Giulia sul tema del reclutamento dei docenti e in particolare della istituzione di albi regionali. Formazione, reclutamento dei docenti e continuità didattica sono in questi ultimi giorni all'attenzione del mondo politico e sindacale. Era stato il Ministro Giannini, durante la sua visita al Caffè della Versiglia di Marina di Pietrasanta, ad affrontare anche il problema degli spostamenti di provincia nelle Graduatorie ad esaurimento, affermando durante il suo intervento che il problema dei punteggi è legato alle diverse condizioni di lavoro dei docenti nelle diverse aree del paese. Graduatorie esaurimento. Giannini "Punteggi più alti al Sud perché più difficile entrare in ruolo". A settembre sorprese per le supplenze Sulla tematica è intervenuto poi l''assessore all'Istruzione del Friuli Venezia Giulia, Loredana Panariti, che ha replicato ad alcune richieste di precari della sua regione che chiedevano uno stop alla mobilità interprovinciale. ''Mi pare debba essere garantita ai cittadini italiani la libera circolazione su tutto il territorio nazionale''. Panariti, assessore istruzione FVG, per libera circolazione dei docenti . Secca replica dell'ex senatore Mario Pittoni, nella scorsa legislatura capogruppo della Lega Nord in commissione Istruzione di Palazzo Madama Pittoni (Lega): albi regionali docenti non inficiano libera circolazione cittadini Oggi ampliamo il dibattito con l'intervento di Mauro Grisi, segretario provinciale di Udine e Vicesegretario SNALS del Friuli Venezia Giulia "Oggi probabilmente per assegnare il contingente del personale docente alle scuole si passerà definitivamente, dopo anni che il sindacato lo propone, all’organico funzionale pluriennale della singola autonomia scolastica e arricchito di rete di scuole, abbattendo la distinzione tra organico di diritto e quello di fatto, permettendo così alle scuole da una parte di realizzare il proprio progetto formativo e di valutarne i risultati potendo contare su risorse di personale stabile negli anni e dall’altra di risolvere l’annoso problema delle supplenze che si viene a creare durante l’anno scolastico. L’obbiettivo primario è il raggiungimento di una stabilità dell’organico e una conseguente stabilizzazione dei docenti precari che si rifletta positivamente sulla qualità delle prestazioni garantendo nel contempo maggiore continuità didattica. Ma se da queste scelte ne deriverà un veloce svuotamento delle Graduatorie ad Esaurimento grazie all’immissione in ruolo su tutti i posti disponibili e vacanti, dall’altra ci ritroveremo velocemente a discutere su quale nuovo sistema di reclutamento ci si baserà per le future assunzioni visto che nel frattempo, blocchi della Legge Fornero a parte, le richieste di pensionamento nei prossimi anni sono previste progressivamente in aumento. Su questo punto pensiamo che una volta terminata la fase della presenza delle Graduatorie ad esaurimento si possa ragionare sulla istituzione di albi regionali dai quali reperire il totale dei docenti ai fini dei rapporti di lavoro sia a tempo indeterminato sia a quello determinato. Tale scelta darebbe concretamente risposte immediate alla necessità di confluenza dei futuri abilitati con i TFA in raccordo con i posti programmati sul territorio alla possibilità di procedure concorsuali regionali o di reti di scuole sempre in stretto rapporto alle necessità di posti che si vengono a creare sul territorio al rafforzamento della continuità didattica prevedendo la validità delle graduatorie così costituite su più anni. Garantita la libera scelta di chiunque di appartenere a quell’albo regionale piuttosto cha a quell’altro decidendo eventualmente di trasferirsi mutando scelta a scadenza della validità stabilita, garantita la serietà della formazione iniziale a gestione delle università in collaborazione diretta con le scuole in rete, garantita la continuità didattica ancorando alla tempistica degli albi anche la mobilità dei docenti a tempo indeterminato, riteniamo si possa concorrere ad un percorso che dia certezza sia ai giovani che intendano diventare docenti sia agli allievi per la qualità e serietà dell’insegnamento loro dovuta." 1 settembre 2014 Scuola, la Regione Umbria scrive alla Giannini: «Tutelare i precari umbri» Incontro tra la presidente Marini, la vice Casciari, i sindacati e i parlamentari: «Chiederemo verifiche a tappeto sulle graduatorie». Scuola, la Regione Umbria scrive alla Giannini: «Tutelare i precari umbri» «Vogliamo mettere in atto una azione istituzionale molto forte, tesa ad impedire che si penalizzi in Umbria la situazione di moltissimi insegnanti precari ed anche la stessa qualità dell’insegnamento e della didattica nelle nostre scuole». È l’impegno della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini che, insieme alla vice Carla Casciari, ha presieduto a Palazzo Donini una riunione con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali regionali della scuola (Flc Scuola, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals, Gilda Unams) e del Coordinamento dei precari storici di Perugia per un confronto sulle problematiche derivanti dall’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento provinciali dei docenti. All’incontro hanno partecipato anche i parlamentari umbri Valeria Cardinali, Adriana Galgano, Nadia Ginetti, Giampiero Giulietti e Walter Verini. Ora basta Intanto un gruppo di insegnanti precari protestava davanti a Palazzo Donini con cartelli con la scritta «Ora basta». Scavalcati in graduatoria I rappresentanti sindacali degli insegnanti hanno esposto la complessa situazione venutasi a creare per i docenti precari storici umbri “scivolati” in graduatoria a causa dell’ingresso di numerosi docenti da altre province (soprattutto del Sud), e hanno auspicato che la Regione Umbria si attivi affinché si possano definire, con il contributo dei Parlamentari, iniziative di carattere legislativo da attivare in sede istituzionale che possano contribuire a risolvere il problema. L’impegno L’incontro si è concluso con l’impegno da parte della Regione Umbria di svolgere «una forte iniziativa politica ed istituzionale che miri a definire un intervento legislativo e normativo che individui una soluzione – anche transitoria – ad un problema che sta interessando in Umbria, come in altre regioni del Centro Nord, centinaia di insegnanti precari». Su questo specifico punto la Regione Umbria formalizzerà a breve una proposta che, accogliendo le istanze degli insegnanti precari, sarà inviata al ministro dell’Istruzione ed a tutti i parlamentari umbri. Controlli sulle graduatorie La presidente Marini e la vicepresidente Casciari hanno inoltre annunciato che la Regione, con una lettera formale, chiederà all’Ufficio scolastico regionale ed all’Inps che le verifiche relative alla correttezza dei titoli di ciascun insegnante inserito nelle diverse graduatorie siano svolte per tutti e non a campione. Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina I Foglio 03-09-2014 9 1 le risorse, Oltre un miliardo per coprire il piano assunzioni -Con il Mof prosciugato si punta a rivedere le regole sugli scatti di anzianità Alt agli aumenti di stipendio automatici ROMA Una rivisitazione dello status giuridico dei docenti. Con una modifica al meccanismo degli scatti automatici d'anzianità che verrarmo legati al merito (e non più quindi al semplice trascorrere del tempo). È questa la novità a cui sta pensando il governo per dare attuazione alla maxì operazione di assunzioni di oltre 10omila insegnanti dal2015. Unamanovrache, secondo le prime stime, ha un costo di oltre un miliardo ed è impossibile da coprire attingendo alle sole risorse del Miur (l'unica fonte dove sono ancora allocate risorse è il «Mofo, ilfondo per il miglioramento dell'offerta formativa a vantaggio degli studenti, ma è stato praticamente prosciugato proprio per pagare gli scatti d'anzianità ai docenti di ruolo). Di qui l'esigenza di scambiare la "stabilità" con un percorso virtuoso di incrementi stipendiali (una opzione che dovrebbe riguardare i neo-assunti, e non il personale attualmente in servizio). L'esigenza di intervenire sugli scatti d'anzianità (che nella scuola sono l'unico modo di progressione salariale) è dettata dalla volontà di premiare il merito (e quindi chi lavora di più). Ma anche da ragioni economiche visto che una rimodulazione in chiave premiale degli scatti renderebbe meno onerosa la ricostruzione di carriera (che, a legislazione vigente, è la voce di costo più salata perché chi viene inlmesso in ruolo ha già tanti anni di precariato e quindi di servizio alle spalle).Altrifondi per coprire le annunciate immissioni inruolo potrebbero arrivare anche rimodulando il piano triennale di assunzioni in atto previsto dal decreto Carrozza. E, solo se ci fosse ancora bisogno di risorse, si utilizzerebbero i risparmi della spending review. In ogni caso, i tempi non si armunciano brevi. Infatti, pubblicate le linee guida, seguirà una consultazione pubblica, e al termine, cioè da gennaio, si inizierarmo a definire i provvedimenti norniativi. Solo allora saranno messe nero su bianco le coperture definitive, che saranno poi "vistate" dalla Ragioneria generale dello Stato. Gliscattid'anzianitàdellascuola erano finiti nel mirino già lo scorso gennaio e del resto l'istruzione, in una stagione di blocco dei rinnovi contrattuali in tutta la Pa, è stato l'unico comparto che ha visto crescere le retribuzioni dei propri dipendenti grazie, apP?nt~, al meccanismo del passaggio d1 grad10ne. Sono stati infatti recuperati gli anni 2010, 2on e 2012. Ma penonsentire difar arrivare i soldi in tasca a docenti e personale Ata,. dal 2on, esauritesi le risorse derivanti dai tagli agli organici targati Tremonti-Gelmini, si è deciso dli pescare le risorse dal «Mof», che è il fondo che serve a promuoveire il miglioramento dell'offerta formativa a vantaggio degli studenti. Ora questo «Mof» che valeva oltre i4miliardi, è sceso a poco più di 600 milioni, ed è forte rischio prosciugamento (visto che è ancora bloccato l'armo 2013). Inoltre, un superamento degli scatti renderebbe meno oneroso procedere alle nuove assunzioni considerato come la carriera deinuoviimmessiinruolononsarebbe più collegata ad aumenti retributivi automatici legati alla mera anzianità di servizio. . L'operazione scatti a cui pensa il governo è molto ambiziosa. Sarebbe una svolta enorme. Ma dovrà essere portata avanti in sede di rinnovo contrattuale, e comunque difficilmente potrebbe applicarsiachi ègiàinruolo (c'èunforte rischio contenzioso). Si potrebbe invece sperimentare con i neoassunti per costruire un nuovo status giuridico professionale legato, da subito, al merito. Cl.T. ©RIPROSL:ZION(RISERVATA Al TRE COPERTURE Codice abbonamento: 068391 Fondi potrebbero arrivare dalla rimodulazione del piano di assunzioni firmato Carrozza e dalla spending review Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 13 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Pagina 03-09-2014 9 Foglio 1/ 2 Data II~ CANTIERE DELLE RIFORME Pronto il patto educativo per la scuola Consultazioni fino al 15 novembre, prime norme nel 2015 -Parte delle coperture nella stabilità LE ORE RADDOPPIATE DEI PERCORSI SCUOLA·LAVORO Basta supplenze brevi; più merito nelle carriere; organici rafforzati; raddoppio a 200 ore dei percorsi formazione-lavoro: oggi il progetto di riforma della scuola. In consultazione dal 15 settembre. Tucci ~ pagina 9 <<Organico dell'autonon1ia>> Docenti in più assegnati a reti di scuole: i presidi potranno sceglierli per la didattica Vérso il raddoppio delle ore di formazione in azienda. Potenziamento dei laboratori e più apprendistato negli ultimi 2 anni delle superiori Scuola, carriere legate al merito ROMA Abolizione delle supplenze brevi. Decollo, e finanziamento, dell'organico funzionale (un surplus di docenti a disposizione delle reti di scuola da impiegare per potenziare le attività didattiche). Stop al precariato permanente. Nuovo piano di assunzioni, dal 2015, di oltre 10omila insegnanti. Ma con carriere legate al merito. Più legame tra scuola e mondo del lavoro, con il raddoppio delle ore di alternanza (da 100 ore ad almeno 200 ore di formazione direttamente in azienda), potenziamento deilaboratori (grazie anche a incentivi fiscali per i privati che investono) e diffusione dell'apprendistato negli ultimi due anni delle superiori (misura introdotta, in via sperimentale, da Maria Chiara Carrozza). Questa mattina alle ore 10 il governo pubblicherà sul sito passodopopasso.italia.it le linee guida di riforma dell'istruzione. «Noi proponiamo un nuovo patto educativo - ha spiegato Matteo Renzi -. Conterrà alcune idee nel merito. Non quindi diktat prendere o lasciare. E l'obiettivo è quello di rendere la scuola sempre più strumento di crescita per il giovane cittadino». Sulle proposte, eia- borate da Miur e palazzo Chigi, si aprirà una consultazione aperta a tutti dal 15settembreal15 novembre. «Nella legge di stabilità ci saranno le prime risorse -ha aggiunto Renzi - e da gennaio gli atti normativi conseguenti». Il nodo risorse interessa soprattutto il capitolo docenti. L'obiettivo dell'esecutivo è coprire tutti gli spezzoni di cattedre intere (professori in servizio fino al termine delle attività didattiche - in tutto 12/I3mila posti), il turn-over (circa2omilacattedre l'anno), le supplenze annuali (circa4omila), gli insegnanti di sostegno utilizzati in organico di fatto (quasi2omila posti), oltre a far decollare l' organico funzionale dotando gli istituti di un cospicuo numero di docenti «da utilizzare per la flessibilità curriculare, l'autonomia scolastica, e l'apertura delle scuole oltre il suono della campanella», ha spiegato Davide Faraone, responsabile Scuola e Welfare del Pd. Insomma, l'idea è quella di rendere stabili tutti posti che ogni anno non vengono coperti da docenti di ruolo. Ma da supplenti, di volta in volta nominati all'occorrenza. L'operazione, secondo le prime stime, ha un costo di oltre un miliardo; e a classi di concorso invariate (il regolamento è fermo da due anni nelle stanze del Miur) rischia di risoI- versi in una mega infornata di precari, senza concorsi e quindi senza valutazione del merito, e a prescindere dalle effettive esigenze dei ragazzi (una lettura non condivisa dal ministro, Stefania Giannini, che ha preferito mettere l'accento sulla necessità di contrastare il precariato cambiando il sistema). Tant'è. I precari "storici" inseriti nelle graduatorie a esaurimento sono circa l 54ffiÌla (148mila, al netto dei nuovi ingressi, questo settembre, per coprire il turn-over) e ci sono almeno altri 3oomila aspiranti docenti (non abilitati) inseriti nelle graduatorie di istituto (utilizzati per le supplenze brevi). In attesa che il governo chiarisca i dettagli del cospicuo piano di assunzioni e delle carriere legate al merito (e non più all'anzianità), sembra essere certo che, nelle linee guida di oggi, non si affronterà il nodo «Quota96» che interessa circa4mila docenti intrappolati a lavoro dalla legge Fornero. Una misura che espunta dal decreto Madia (dopo lo stop del Tesoro) è destinata quindi a un ulteriore rinvio. Una novità, e che guarda stavolta agli studenti, è l'irrobustimento dell'alternanza scuola-lavoro sul modello duale tedesco. L'esecutivo punta a rendere ob- bligatoria l'esperienza di formazione in azienda negli istituti tecnici, prevedendo un monte ore dei percorsi di almeno 200 ore l'anno (oggi si è fermi a 100 ore). Si punta, anche, a potenziare i laboratori, incentivando gli investimenti privati con "school bonus" e "school guarantee" se, addirittura, creano nuova occupazione giovanile. Sul fronte delle competenze, si introdurranno ore curriculari in più per l'insegnamento della pratica musicale (con docenti dedicati); ci sarà un rafforzamento della storia dell'arte nei licei e dell'inglese nelle scuole primarie e medie, estendendo il metodo "Clil", l'insegnamento in lingua di una materia non linguistica. Spazio anche al" coding" (sviluppo del pensiero computazionale) nella programmazione informatica nelle "ex elementari". E si apre alla formazione obbligatoria dei docenti. Si ufficializzerà l'avvi o della valutazione delle scuole, e quindi dei professori. Cambierà anche la figura del preside, che indosserà le vesti di "manager", con un ridisegno complessivo degli organi collegiali (consiglio di classe, collegio docenti e consiglio di istituto) per distinguere tra potere di indirizzo e potere di gestione (quest'ultimo più saldamente in mano ai dirigenti). [.., R!PRCCL:f'.1J~1t RISf:RVA"'."A Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 14 Codice abbonamento: Claudio Tucci 068391 Renzi punta a un nuovo patto educativo - Stabilizzazioni per oltre lOOmila precari Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 03-09-2014 9 2/2 Le novità in arrivo Piano per assumere oltre 1oomila docenti dal 2015 Rendere sta bili tutti i posti che ogni anno non vengono coperti da docenti di ruolo. Èquesto l'obiettivo del Governo che punta ad assumere oltre lOOmila docenti dal 2015. Per la copertura di tutti gli spezzoni di cattedre intere (professori in servizio fino al termine delle attività didattiche), del turn-over, delle supplenze annuali; degli insegnanti di sostegno utilizzati in organico di fatto e per l'avvio dell'organico fu nzi on ale Raddoppiano a 200 ore i percorsi scuola-lavoro Una novità che riguarda gli studenti, è l'irrobustimento dell'alternanza scuola-lavoro sul modello duale tedesco. Un percorso che oggi in Italia coinvolge meno del 9% degli studenti delle superiori. L'esecutivo punta a rendere obbligatoria l'esperienza di formazione in azienda negli ultimi tre anni degli istituti tecnici, prevedendo un monte ore in azienda di 200 ore l'anno (si raddoppiano le 100 ore attuali) Si punta su inglese, musica e arte, spazio al ucoding» Si introdurranno orecurricularì in più per l'insegnamento della pratica musicale(con docenti dedicati); ci sarà un rafforzamento della storia dell'arte nel biennio in tutti i licei e dell'inglese nelle scuole primarie e medie, estendendo il metodo «Clii>>, l'insegnamento in lingua di una materia non linguistica. Spazio anche al «coding» (sviluppo del pensiero computazionale) nella programmazione informatica nelle «ex elementari» L'alternanza scuola-lavoro IL TREND Numero di studenti partecipanti, strutture ospitanti, percorsi realizzati, e istituti coinvolti· Anni scolastici 2006-2013 - Studenti 06/07 Strutture ospitanti - Percorsi 07/08 250.000_, ___ 08/09 09/10 Istituti 1'0/11 11/12 PRIMATO AI PROFESSIONALI Scuole in cui sono stati organizzati i percorsi per ordine di studio(%) Licei 12/13 Altri ordini di studio 20,0~---" \ ~- ~-----1,5 ( 200.000. 150.000: 100.000 • I Istituti professionali 44,4 Codice abbonamento: 068391 Istituti tecnici 34,2 Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 15 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 03-09-2014 14 1 Sicurezza. Disponibili 636 milioni Partono nel 2015 i primi interventi di edilizia scolastica Ci sono 636 milioni di euro da spendere entro l'anno per interventi di edilizia scolastica, ma la maggior parte degli investimenti rischia di partire solo nel 2015. Si tratta, in larga prevalenza di piccoli o piccolissimi lavori in sicurezza e manutenzione edilizia. Gli interventi sono quelli pianificati e selezionati nell'ambito dei tre programmi che il premier Matteo Renzi ha ribattezzato #Scuolenuove, #scuolebelle e #scuolesicure. La quota maggiore è costituita dai400 milioni di risorse Cipe per la messa in sicurezza e l'eliminazione dell'amianto (#scuolesicure). Poi ci sono i 86,4 milioni del programma "#scuolenuove", che libera le risorse nelle casse dei comuni, perché le esclude dal patto di stabilità2014. Gli altri150 milioni vanno a finanziare un pulviscolo di micro-manutenzioni eseguite da cooperative di artigiani nel quadro delle convenzioni quadro della Consip (#scuolebelle). I 400 milioni Cipe delle "#scuolesicure" vanno a 1.636 appalti in 18 regioni, per untaglio medio di 245mila euro a cantiere. Il piano rappresenta il rifinanziamento di quello avviato dal precedente governo con il decreto "fare". I lavori vanno affidati entro il 31 dicembre 2014, pena la revoca dei fondi. La strada però non è del tutto spianata. Infatti, la delibera Cipe del 30 giugno con la quale è stato finanziato il programma non è ancora apparsa sulla «Gazzetta Ufficiale»; anzi non è stata ancora registrata dalla Corte dei Conti. Il ritardo si spiega in parte con una "svista". NelRitaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo la delibera del 30 giugno, infatti, oltre ai fondi per le #Scuolesicure, venivano stanziati anche 110 milioni a favore del piano #scuolebelle, fondi che si è poi scoperto - avevano già una copertura. Il successivo 1° agosto il Cipe «ha preso atto che per il cofinanziamento di 110 milioni di euro ( ... ) è stata individuata una copertura finanziaria alternativa rispetto all'assegnazione , a carico del FSC, disposta nella seduta del 30 giugno u.s.; la PROCEDURE AVVIATE Si tratta dei lavori di messa a norma e ristrutturazione degli istituti previsti da tre diversi programmi relativa delibera, pertanto, non avrà corso». In altre parole, la delibera del 30 giugno deve essere modificata. Intanto il tempo passa e la scadenza del 31 dicembre si avvicina. Sempre il 1° agosto, l'ufficio di Gabinetto del ministero dell'Istruzione, prendendo atto del ritardo, ha sollecitato i comuni - «nelle more della registrazione della delibera Cipe» - ad avviare le procedure di gara, per non rischiare il definanziamento. Allo stesso tempo ha anche informato i Comuni che «risorse saranno assegnate agli enti locali a partire da gennaio 2015 e dovranno essere utilizzate nello stesso anno». Stando così le cose, l'impatto sull'economia reale di questo "pezzo" del programma diedilizia scolastica si avvertirà solo il prossimo anno. 068391 ROMA Codice abbonamento: Massimo Frontera © R!PR08Lll0Nf RISFRVATA del destinatario, non riproducibile. Pag. 16 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 03-09-2014 33 1 ,------ DIEU.ACASA Cos1 i nuovi interventi per l'edilizia scolastica 1 Sul Quotidiano della Casa un approfondimento di Massimo Frontera sulle nuove risorse per l'edilizia scolastica e sulla decisione del Consiglio di Stato, secondo cui la Pa non può incamerare la cauzione provvisoria in caso di informazione prefettizia atipica; un articolo di Giuseppe Latourillustra Codice abbonamento: 068391 invece le istruzioni di Accredia per cui ai frigoristi non servono documenti per passare da un ente di certificazione all'altro . Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 17 Quotidiano 03-09-2014 9 1 Data COBBIEBE DELLA SEBA Pagina Foglio Renzi lancia il suo piano scuola: sarà la fine della «supplentite» L'accento sul merito per la carriera. Oggi le linee guida online ROMA -Tecnicamente, non sarà una riforma Anzi, per usare le parole di Matteo Renzi, non sarà «l'ennesima riforma della scuola>>. Nell'orizzonte del governo, infatti, c'è «un nuovo patto educativo». Ed è quello che si comincerà a intravedere questa mattina, quando sul sito dei mille giorni dell'esecutivo, quel passodopopasso. italia. it presentato ieri l'altro dal premier in persona, spunteranno una serie di linee guida sulla «Svolta>> nel mondo dell'educazione che Palazzo Chigi ha intenzione di imprimere nei prossimi mesi. Il metodo che il governo userà su questo fronte è di quelli già rodati. Lo stesso con cui l'esecutivo ha affrontato finora il varo di due delle sue riforme più importanti, pubblica amministrazione e giustizia. «Si tratta di proposte, non di diktat "prendere o lasciare"», ha premesso Renzi alla vigilia, nella sua ormai tradizionale e-news. Traduzione: «Proporremo agli insegnanti di superare il meccanismo atroce del precariato permanente e della supplentite», altro neologismo che finisce in -ite che il premier mette a verbale all'indomani dell' «annuncite» citata lunedì. «Ma chiederemo loro», e cioè ai professori, «di accettare che gli scatti di carriera siano basati sul merito e non semplicemente sull'anzianità>>. È una svolta radicale. Che si materializzerà, ovviamente, nel futuro prossimo. C'è un tempo, «dal 15 settembre al 15 novembre», fissato perché l'esecutivo possa raccogliere pareri e opinioni da tutti i protagonisti, tra cui Renzi cita soprattutto gli studenti. E un tempo, «da gennaio», perché le norme possano essere fissate nero su bianco anche in seguito a quella legge di Stabilità in cui saranno trovate «le prime risorse». Vale per la stabilizzazione dei precari. Ma anche per gli altri provvedimenti, dal cambio dei program mi scolastici («dalla storia dell'arte alla musica, dall'inglese al coding», la programmazione informativa) agli investimenti sull'edilizia. La road map è fissata. Oggi verrà annunciata la linea del governo, dal 15 settembre partirà la consultazione, da gennaio ci sarà la riforma vera e propria. «Quella che stiamo elaborando non è la stabilizzazione dei precari», ha spiegato ieri Stefania Giannini, il ministro dell1struzione che per prima - dal Meeting di Comunione e liberazione - aveva parlato dell'addio ai supplenti. «Quello che vogliamo fare è mettere fine a questo metodo veramente negativo di essere consapevoli all'inizio dell'anno dei professori di cui c'è bisogno senza avere però i professori pronti». In gergo, come si leggerà nel documento di governo, le linee-guida sanciranno - nel mondo dei docenti - il passaggio dall'attuale «Organico di diritto» al futuro «Organico funzionale». E il tutto sarà fatto, come sottolinea anche il responsabile Welfare del Pd Davide Faraone, «attraverso il confronto con gli operatori del settore» e non attraverso «Una riforma calata dall'alto». Sul dossier la maggioranza sembra compatta E il Pd ha già il disco verde del Nuovo centrodestra. Più problematico potrebbe essere il dialogo coi sindacati. Almeno a giudicare le parole consegnate ieri da Su sanna Camusso a chi le chiedeva un giudizio sulla riforma della scuola. «Bisognerebbe smettere di dire che abbiamo una scuola disastrosa», ha scandito il segretario generale della Cgil. Che sia l'inizio di un confronto serrato o l'alba dell'ennesimo scontro lo si capirà presto. Già da oggi, forse. Tommaso Labate ©RIPRODUZIONE RISERVA-; A Ren1.1 lancia il suo p1,mo sc·uott sara l<t lìnr-dclla «supplenl1le» L!Cn ul eil 1.rl m" {~ h>rr"1<1o oo Codice abbonamento: 068391 I Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 18 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina Foglio 03-09-2014 9 1/ 2 Il documento--"====---L_e_ris_o_rs.e arriveranno con la legge di Stabilità. Entro gennaio il prowedimento d'urgenz~r partire dal 2015-2016 UN DECRETO PER ASSUMERE E 11 OBIETTIVI Il progetto su 150 mila precari Le scelte: dai nuovi programmi agli «scatti di competenza» . entocinquantamila precari assunti per decreto. Sorpresa do- ' veva essere e sorpresa è: la «Buona Scuola>> è innanzitutto un piano per l'assunzione di quasi 150 mila persone in un solo anno scolastico, il prossimo. Così è scritto nel documento che spiega il percorso normativo del progetto che stamattina verrà messo online sul sito passodopopasso. ita!ia. it. Due i cardini sui quali gli annunci di queste settimane si trasformeranno in norme: la legge di Stabilità 2015 e un decreto legge da presentare al massimo entro gennaio, dopo la consultazione di due mesi che partirà dal 15 settembre e si concluderà a metà novembre. Il ruolo del Parlamento è dunque ridotto al minimo, vista la scelta del decreto legge che dovrà essere convertito a tappe forzate per poter essere pronti entro luglio per gli adempimenti amministrativi e per far partire la nuova scuola dal prossimo anno scolastico 20152016. Un disegno di legge avrebbe consentito una discussione più distesa nelle commissioni competenti I ma così si rischiava di sforare itempi. Minimo sarà anche il ruolo dei sindacati perché non è previsto alcun passaggio per un prossimo contratto di categoria Saranno ascoltati come tutti nella consultazione pubblica «con le forze politiche, sociali, economiche, produttive e con tutti i cittadini». I fondi singoli docenti grazie anche ai corsi di formazione); le risorse per il fondo per il miglioramento dell'offerta formativa; il rafforzamento del ruolo dei presidi con maggiore autonomia delle scuole; le nuove competenze dei ragazzi; le regole per l'ingresso dei privati nelle scuole; la semplificazione delle regole per la procedura di alternanza scuola-lavoro e infine la revisione delle procedure amministrative potenziando la digitalizzazione degli uffici e delle segreterie. Gli undici punti li testo unico Che cosa ci sarà nel decreto? I titoli dei capitoli sui quali il governo ritiene di intervenire nei prossimi dieci mesi sono contenuti nello schema che circola in queste ore nei ministeri e in Parlamento. Eccoli: l'allargamento dell'organico di diritto e la Nelle scorse settimane si era parlato anche della possibilità di una legge delega per la riforma Il ruolo della delega, secondo l'ultima versione della Buona Scuola, riguarda la scrittura di un testo unico (l'ultimo è del 1994) che raccolga tutte le norme che riguardano l'istruzione in modo organico. Il punto resta ora quello del reperimento dei fondi, «le coperture finanziarie non solo per il 2015 ma anche a regime devono essere contenute nella legge di Stabilità>>, è scritto nel documento. La fretta per la regolarizzazione dei precari ha un argomento forte nel verdetto della Corte di Giustizia europea sui precari della scuola atteso nei prossimi mesi. Se, come è molto probabile, arriverà una condanna per violazione del diritto comunitario (la direttiva 1999/70/CE che prevede l'assunzione in via definitiva per tutti quei dipendenti che hanno svolto almeno 36 mesi di servizio) lo Stato italiano rischia di dover pagare multe salatissime. definizione di quello «funzionale» inteso come una batteria di professori senza cattedra a disposizione di una rete di più scuole vicine sul territorio per coprire posti vacanti, spezzoni e buchi che altrimenti verrebbero assegnati ogni volta a un docente diverso; il superamento delle supplenze brevi; l'ampliamento delle classi di concorso e le regole per la mobilità geografica degli insegnanti; la nuova procedura di abilitazione dei docenti; il ripensamento dello stato giuridico del docente con riferimento a quelli che nel docu mento vengono definiti come gli «scatti di competenza» legati alla valutazione e alla valorizzazione delle competenze didattiche dei docenti (è questo un punto centrale Gianna Fregonara della riforma renziana, ribadito anOrsola Riva cora ieri dal presidente del Consiglio. Basta con il sistema di retribu zione basato solo agli scatti di anzia- '·············································· nità: lo stipendio va modulato in ba- Seguite la presentazione se al merito, ovvero alle competenze I delle linee guida della riforma di Renzi acquisite e sviluppate in itinere dai su www.corriere.it/scuota @RIPRODUZIONF RISERVATA Codice abbonamento: 068391 Il primo snodo sarà contenuto nella legge di Stabilità che «dovrà prevedere il finanziamento del piano straordinario di assunzioni a decorrere dall'anno scolastico 2015-16 di tutti i precari storici iscritti nelle graduatorie a esaurimento aggiornate a luglio 2014 e dei vincitori e idonei dell'ultimo concorso bandito nel 2012». Il secondo passaggio consisterà nella predisposizione di un decreto legge. Per spiegare i requisiti di necessità e urgenza dello strumento normativo scelto - la riforma per decreto - il documento del governo invoca la gravità della si tuazione economica «che impone scelte che valorizzino la cultura>> e la fretta per arrivare entro settembre del prossimo anno ad attuare le misure. Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 19 Quotidiano la Repubblica Data Pagina Foglio 03-09-2014 15 1 "Stop ai supplenti escatti di merito" la riforma dellascuola arriva online CORRADOZUNINO ROMA. Non ci sarà Consiglio dei ministri, oggi, sulla scuola. Lo "stupirò" renziano, sganciatodalcdmdel29agostoper la troppa "carne al fuoco" di quel Consiglio e la difficoltà di trovare in questa fase le coperture finanziarie (almeno un miliardo e mezzo di euro), questa mattina alle 1 O si scoprirà sul sito "passodopopasso. italia. it". Successivamente, anche su un sito del ministero dell'Istruzione. Online, infatti, si dipanerà la proposta di governo ("non una riforma ma un patto educativo") sulla scuola. Libero da vincoli finanziari immediati-cherestano necessità fin qui irrisolta - il premier ieri sulla nota politica di "e-news"haannunciatouna discussione in tutto il paese "per due mesi". Per ottobre so- no annunciate le risorse (legge di stabilità), per novembre le proposte nel dettaglio, all'inizio del 2015 ci saranno i decreti di governo e solonel 2015 inoltrato la discussione con i sindacati per un contratto che manca da sette anni. Ieri Matteo Renzi ha scritto: "Offriremo alcune idee nel merito per rendere la scuola strumento di crescita. Non saranno diktat prendere o lasciare. Proporremo agli insegnanti di superare il meccanismo atroce del precariato permanente e della 'supplentite', ma chiederemo loro di accettare che gli scatti di carriera siano basati sul merito e non semplicementesull' anzianità ". Questamattinasicapiràseil post-supplentite già significa l'assunzione di cento-centoventimila precari e se questo avverràinunannoointre.Pro- segue Renzi: "Chiederemo alle famiglie e agli studenti se condividono le nostre proposte sulle materie, dalla storia dell'arte alla musica, dall'inglese alcoding. Chiederemo ai presidi di fare di più, aumentandone competenze e responsabilità, ma anche snellendo la struttura amministrativa attraverso un percorso di digitalizzazione spinta. Metteremo più soldi, ma facendo comunque tanta spending review: educare non è mai un costo, magli sprechi sono inaccettabili". I presidi diventeranno coloro che decideranno quali figure specializzate o di esperienza potranno avanzare in carriera (si dovrebbero varare le figure dei professori esperti e senior e, parallelamente, di docenti dedicati alle famiglie, alla formazione interna, ai bi- sogni speciali). Detto che di "patti sulla scuola" già ne parlava Letizia Moratti, e poi Fioroni, poi la Carrozza, Renzi si è conquistato un'attesa più fiduciosa da parte di alcuni sindacati ( Cgil e Gilda, tuttavia, temono che gliscattid'anzianitànonsiano rivisti ma bloccati per sempre) e il plauso degli studenti organizzati che hanno subito messo il dito nella piaga dei rapporti ormai deteriorati tra il presidente del Consiglio e il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini: "Nonostante non siçi. chiaro chi stia decidendo delle sorti della scuola pubblica", scrive la Rete studenti medi, "le Ùltimissime dichiarazioni di Renzi sembrano molto vicine alle nostre rivendicazioni. Ci aspettiamo azioni su alternanza scuola-lavoro e riforma dei cicli". ©RIPRODUZIONE RlSERVATA Il premier promette più soldi ma anche revisione dellespese. "Glisprechi sono inaccettabili" Le organizzazioni degli studenti: "Ci attendiamo novità sull'alternanza tra aule e luoghi di lavoro" Codice abbonamento: 068391 "Stop ai.supplenti escatt1 d1 mento" lanfonnadellascuolaamvaonlme Scuola: testate nazionali Pag. 22 Quotidiano la Repubblica Data Pagina Foglio 03-09-2014 28 1 Le ore di laboratorio cancellate a scuola Sergio Ferrazzi [email protected] LA cosiddetta riforma Gelmini della scuola pubblica (riduzione dell'orario scolastico delle superiori di ogni tipologia dalle 2 alle 4 ore settimanali) ha previsto anche un'ult& riore novità: trasformare parte delle ore laboratoriali negli istituti tecnici e nei professionali in ore di aula, cioè teoriche. Nel biennio dei tecnici le ore di laboratorio di fisièa e di chimica sono state ridotte ad una alla settimana (come religione che è facoltativa!) il che vuol dire l'impossibilità di eseguire una decente attività laboratoriale. A differenza degli altri paesi europei, nei licei scientifici Codice abbonamento: 068391 l'utilizzo dei laboratori di chimica e di fisica è a discrezione dell'insegnante di teoria che però al massimo esegue esperienze dimostrative, in quanto non prevista la presenza del docente di laboratorio (ecco il motivo della scelta). Troviamo così neo diplomati al liceo scientifico che si iscrivono a facoltà come chimica, biologia,fisicache alloro primo impatto con il laboratorio dell'università si trovano come elefanti dentro una cristall& ria! Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 24 Quotidiano Data LA STAMPA Pagina Foglio Renzi: "Scatti nella scuola basati sul merito" 03-09-2014 2/3 1/ 2 Il premier promette più soldi al settore ma anche una spending review contro gli sprechi «Chi mi conosce dai tempi di Firenze sa che per me fa scuola è alfa e omega di tutto» Oggi al via la consultazione online sulle nuove linee guida lettera del premier «Supplentite» Il patto con le famiglie Proporremo agli insegnanti di superare il meccanismo atroce del precariato permanente e della supplentite Chiediamo di condividere le proposte sul programma: dalla storia dell'arte alla musica, all'inglese alcoding Ritaglio Scuola: testate nazionali di crescita per il giovane cittadino, ma anche strumento di crescita per il Paese», visto che l'Italia tra vent'anni «non sarà come l'avranno fatta i decreti attuativi della ragioneria dello Stato o le interviste dei ministri o gli editoriali dei professori», ma come l'avranno fatta «le maestre elementari, gli insegnanti di scuola superiore, le famiglie che sono innanzitutto comunità educanti». E allora, promette Renzi, «metteremo più soldi» in un settore che giudica così cruciale, «ma facendo comunque tanta spending review: perché educare non è mai un costo, ma gli sprechi sono inaccettabili soprattutto nei settori chiave». Nella legge di stabilità, anticipa, si troveranno le prime risorse, poi da gennaio arriveranno «gli atti normativi conseguenti», mentre continueranno gli investimenti anche sull'edilizia scolastica, annunciati all'inizio del suo mandato da presidente del Consiglio. stampa ad uso esclusivo del destinatario, non «Chi mi conosce dai tempi di Firenze sa che per me la scuola è alfa e omega di tutto», torna a ribadire, «Solo che la scuola non si cambia con un decreto, ma coinvolgendo famiglie, studenti, insegnanti, presidi, tecnici, amministratori locali»: tutti invitati a esprimersi, allora, un modello già'.sperimentato con le consultazioni fatte in occasione del decreto sulla Pubblica amministrazione. Obiettivo, quello di un provvedimento che prudenzialmente il pre" mier non chiama riforma («il nome di patto educativo è già un buon indizio», approva il capogruppo di Per l'Italia Dellai, piuttosto che <<il fardello di un'ennesima riforma») che possa rinnovare, far crescere, valorizzare la scuola. Meglio di come è stata finora, visto che, chiarisce Renzi nella lunga newsletter, «io non ho fatto il tifo per la rottamazione perché vé>ltlvo fare qualcosa di nuovo rispetto a quelli dì prima. Io ho fatto il tifo per la rottamazione perché volevo fare qualcosa di meglio rispetto a quelli di prima». 068391 Agli insegnanti, la promessa di superare la «supplentite», ma in cambio di una «svolta enorme», cioè scatti dì carriera «basati sul merito e non semplicemente sull'anzianità». Ai presidi, la richiesta «di fare di più, aumentandone competenze e responsabilità», dando in cambio però strutture amministrative più snelle grazie alla digitalizzazione; e à famiglie e ragazzi la proposta dì esprimersi sulle idee del governo «sui temi oggetto dì insegnamento», le materie che vanno «dalla storia dell'arte alla musica, dall'inglese al coding». A tutti, l'invito a dire la propria opinione, perché «dal 15 settembre al 15 novembre ascolteremo tutti, a cominciare dagli studenti», visto che «si tratta di proposte, non di diktat prendere o lasciare». L'appuntamento per conoscere il <<nuovo patto educati- vo» sulla scuola è per oggi, alle 10, sul sito passodopopasso.italia.it, sorta di diario di bordo del governo presentato un paio di giorni fa: ma già ieri, sulla Enews, la sua tradizionale newsletter, il premier Matteo Renzi, facendo il punto sulle cose fatte e le sfide da affrontare (dalla visita lampo di agosto in Iraq alle riforme da realizzare) ha anticipato alcuni punti chiave di quello che, appunto, battezza <muovo patto educativo», tenendosi alla lontana dalla definizione di «ennesima riforma della scuola». Un provvedimento messo a punto con il ministro Giannini che doveva arrivare in Consiglio dei ministri nelle sue linee guida già il 29 agosto, venerdì scorso, alla prima riunione dopo la pausa estiva: rinviato, arriverà oggi non tramite conferenza stampa ma con la publ:)licazione sul sito. Saranno, spiega il premier, «alcune idee nel merito per rendere la scuola sempre più strumento Codice abbonamento: FRANCESCA SCHIANCHI ROMA riproducibile. Pag. 26 Quotidiano LA STAMPA !numeri ekdate ddrmovo anno Al via dall'8 settembre Pagina 03-09-2014 2/3 Foglio 2/2 Data Quasi 8 milioni di alunni La prima campanella a Bolzano Lieve aumento rispetto a un anno fa Nella maggior parte delle regioni il primo giorno di scuola sarà il 15 settembre. le province di Bolzano e Trento cominceranno un po' prima, rispettivamente 1'8 e il 1 O settembre. Anche in Molise il via libera è previsto per il giorno 1 O, mentre Valle d'Aosta e Abruzzo partiranno 1'11. Tra le regioni «ritardatarie» invece ci sono la Puglia e la Sicilia, nelle quali la prima campanella è attesa per il 17 settembre. 111a11 111111111111 Secondo i dati - che per il momento sono ancora provvisori - forniti dal ministero dell'Istruzione, in classe entreranno 7.881.838 alunni, pochi in più rispetto a un anno fa (quando furono 7.878.661). Poco più di un milione sono invece i piccoli iscritti alla scuola dell'infanzia, 2,6 milioni i bambini della primaria, 1,6 milioni quelli delle medie e 2,6 milioni invece quelli delle scuole superiori. La spesa media: 800 euro Fuga dai banchi Il 5% delle famiglie ricorrerà a un prestito Il 63% dei 16-1 Senni a rischio abbandono llBI Secondo l'Osservatorio mensile Findome- Il 63, 1% dei ragazzi tra i 16 e i 18 anni è a rischio stic le famiglie italiane spenderanno in media - abbandono scolastico. la percentuale rimane alta anche nella fascia d'età fra i 14 e i 16 71 O euro per l'istruzione dei figli, anni, dove i ragazzi che rischiano di abcirca 1 O euro in più rispetto allo scorso anno. E il 5% di queste dobandonare i banchi di scuola sono il vrà ricorrere a un prestito per farvi 49,8%, mentre per gli under14si scende al 17,8%.11 dato emerge da un'infronte. Diverse invece le stime effettuate dal Codacons, che parla dagine della Fondazione Exodus, l'asdi 450-490 euro a studente per il corredo scola- sociazione fondata da don Antonio Mazzi che da olstico e di 300-350 euro per libri e dizionari. To- tre 25 anni combatte il fenomeno della dispersione tale: tra 750 e 840 euro a studente. scolastica grazie al progetto «Donmilani2». Gli insegnanti di ruolo I nuovi presidi Le immissioni per ora sono 33 mila In servizio 620 nuovi dirigenti scolastici In attesa di conoscere le misure straordinarie decise dal governo, le immissioni in ruolo attualmente autorizzate per l'anno scolastico 2014-2015 sono 33.380, di cui 28.781 destinate agli insegnanti e 4.599 agli Ata (Ausiliari, tecnici e amministrativi). Alla scuola dell'infanzia sono riservati 2.341 posti, 3.630 alla primaria, 4.999 alla secondaria di primo grado, 4.255 alla secondarie di secondo grado. A questi vanno aggiunti 13.342 posti in totale sul sostegno. Dopo il via libera del Ministero dell'Economia, ieri sono entrati in servizio 620 dirigenti scolastici, assunti per l'anno 2014/2015. La maggior parte in Lombardia (162), poi Campania (101) e Lazio (86). Saranno invece 25 i nuovi presidi in servizio in Abruzzo, 7 in Basilicata, 43 in Calabria, 5 in Emilia Romagna, 4 in Liguria, 4 nelle Marche, 11 in Molise, 20 in Piemonte, 43 in Puglia, 23 in Sardegna, 39 in Sicilia, 23 in Toscana, 8 in Umbria e 16 in Veneto. lllml Codice abbonamento: 068391 111!111111111 Il premier Matteo Renzi Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 27 Quotidiano LA STAMPA I Data Pagina Foglio "Chiediamo più autonomia Ma per garantirla servono i soldi" 03-09-2014 3 1 sorse: umane, strumentali e ovviamente finanziarie». Èuna questione economica? «Anche: non esiste autonomia senza soldi. Invece negli ultimi anni il fondo per l'offerta formativa è stato prosciugato. Se il governo pensa di fare una riforma a costo zero sì sbaglia». Che cosa chiedete, allora? LORENZO VENDEMIALE ROMA Più autonomia alle scuole e potere ai presidi. Dovrebbe essere uno dei punti della riforma. Se lo augura anche Massimo Di Rocca, che dirige l'istituto comprensivo Luigi Settembrini, tra i più grandi a Roma. Preside, oggi quali sono le sue mansioni? «Su di me ricade la responsabilità di ol. tre 1300 studenti e 150 docenti. Ma di fatto non decido nulla». Perché? «Tutto viene calato dall'alto, dalle assunzioni ai programmi. Il margine di manovra è minimo». Si parla di introdurre una nuova figura di «presidi-manager» ... base centrale ... «Ed è giusto che sia così. Però non tutti gli insegnanti vanno bene per tutte le scuole. Sarebbe bello incrociare le graduatorie con le esigenze degli istituti. Così come sarebbe giusto premiare i docenti più bravi». · Su questo è d'accordo con Renzi? «Certo. Basta trovare dei criteri oggettivi, come le competenze certificate o la disponibilità al servizio. L'obiettivo dev'essere valutare cosa non funziona e cambiare. Vale anche per il lavoro dei professori. E dei presidi, ovviamente». Codice abbonamento: 068391 «Magari, in teoria lo saremmo già. Vorremmo la facoltà di gestire le ri- «Più soldi per le iniziative supplementari. Gli organici funzionali vanno bene, ma devono essere corposi (almeno il 10% dei posti di ruolo) e pensati in maniera intelligente. E poi vorremmo intervenire nella scelta dei docenti». i: assunzione in Italia è sempre stata su Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 28 Quotidiano 03-09-2014 3 1 Un patto a tre coi prof ele aziende \osto fiss? per oltr~ 100 mila pr~cari: ~ ?ambio :Uente progressioni automatiche 1apprendistato sara rafforzato, mcent1vi per spmgere gli investimenti dei priyati zare per tutte le altre esigenze della didattica, comprese le aperture prolungate. Un'operazione importante, che potrebbe portare all'assunzione anche n patto coi prof, o se voglia- di più dei lOOmila precari di cui si parmo uno scambio, per far la da giorni per un costo di almeno un decollare il nuovo «patto miliardo di euro all'anno. educativo» che palazzo 11 nodo delle risorse Chigi presenta ufficialmenIl governo parla di primi stanziamenti te oggi. Per battere il «morbo della supinseriti già nella prossima legge di Stabiplentite», come lo chiama Renzi, il golità, cui poi dovrebbero aggiungersi i riverno è sì pronto a stabilizzare lOOmila precari, ma in cambio chiede ai neoas- sparmi legati agli interventi sugli scatti sunti di rinunciare agli scatti di anziani- di anzianità, la rimodulazione del piano tà per far posto a scatti di carriera legati triennale di assunzioni già previsto dal al merito. Cosa che già ora mette in allar- decreto Carrozza e, qualora ve ne fosse me i sindacati della scuola. Secondo i cal- bisogno, una parte dei risparmi frutto coli del governo un intervento del gene- della revisione della spesa. re, oltre a premiare meglio le professionalità, avrebbe infatti il vantaggio di ren- Altri fondi per l'edilizia dere meno onerosa la ricostruzione delle Oltre al miliardo. di euro già stanziato nelle scorse settimane, per il 2015 si pocarriere, che in base alle leggi attuali ogtrà disporre di un altro miliardo e mezgi rappresenta una delle voci di maggior zo dei fondi europei da destinare a nuospesa visto che ogni immesso in ruolo ha ve costruzioni e ristrutturazioni. Inolsempre anni di servizio alle spalle. tre verrà sbloccato il patto di stabilità a quei comuni che nei mesi passati hanno La carica dei 100 mila presentato progetti seri e soprattutto Il governo punta a coprire sia le cantierabili, come è già accaduto con la 40mila supplenze annuali che i 20 mila lettera che Renzi ha inviato a tutti i sinposti del turn-over, i posti degli insedaci a ilÌizio mandato. gnanti di sostegno utilizzati di fatto come normale organico (altre 20mila Programmi e apprendistato unità) e tutti gli «spezzoni» di cattedre La consultazione aperta servirà anche a intere (docenti in servizio sino al termine delle attività didattiche), che as- costruire assieme alle famiglie e agli stusommano ad altre 12.,);3 mila unità. In denti nuovi modelli didattici. TI governo, più le reti di scuole verranno dotate di tra l'altro, punta a rafforzare inglese e inun contingente di professori, il cosid- formatica già dalla scuola primaria e ad detto «organico funzionale», da utiliz- aumentare le ore di storia dell'arte nei li- PAOLO BAllONI ROMA Presidi-manager Tutta questa costruzione non può prescindere da un rafforzamento del ruolo dei dirigenti scolastici, che saranno sempre più manager, o se vogliamo presidi-sindaco, dovendo gestire non solo il lavoro della scuola e dei plessi che dirigono, organizzando con maggiore flessibilità sia l'impiego degli insegnanti che la gestione dei programmi, ma anche i rapporti col territorio, con le imprese e con il volontariato che a sua volta potrà utilizzare spazi nelle scuole. Di conseguenza si prevede pure di ridisegnare le funzioni degli organi collegiali per distinguere tra potere di gestione (in mano ai dirigenti) e potere di indirizzo. A gennaio i primi decreti A partire da oggi le linee guida saranno pubblicate sul sito dei «Millegiorni» (www.passodopopasso.italia.it), seguiranno due mesi di raccolta pareri,quindi a metà novembre il governo tirerà le fila. Primi prowedimenti attuativi a gennaio. Twitter @paoloxbaroni Codice abbonamento: 068391 U cei e quelle dedicate all'insegnamento della musica. Ma soprattutto per avvicinare scuola e mondo del lavoro, con un legame molto stretto col decreto lavoro ed il Jobs act che verrà definito a breve si punta a raddoppiare le ore di forma~ zione in azienda, potenziando l'apprendistato che verrà esteso ai ragazzi delle superiori in maniera da formarli ancor prima di entrare sul mercato del lavoro. Quindi si prevedono incentivi fiscali per i privati che investono nei laboratori didattici e più in generale nelle scuole. Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 29 Quotidiano Data Pagina Foglio 03-09-2014 7 1 Scuola, aumenti per merito e non più in base all'anzianità Ricciardi a pag 7 Il premier lancia la proposta ai cittadini: se ci sarà consenso, vita dura per chi protesta Renzi, un patto contro i sindacati Scuola, aumenti per merito e non più per anzianità DI ALESSANDRA RICCIARDI la fine anche Matteo Renzi non ha saputo resist.ere al fascino del <patto educativo» che negli ultimi dieci anni ha conquistato sindacalisti e ministri, da Beppe Fioroni a Mariastella Gelmini. Anticipando i contenuti delle Linee guida sulla scuola, che saranno dalla mattina di oggi sul sito del governo passodopopasso (e poi forse illustrat.e dal ministro Stefania Giannini), ieri il premier ha precisato: ««Noi non facciamo l'ennesima riforma della scuola. Noi proponiamo un nuovo patto educativo». Un patto con scuola e società civile che prevede tra l'altro aumenti per i nuovi docenti assunti non più legati all'anzianità di servizio ma al merito. Una riforma epocale, che non è riuscita- A ai governi di centrodestra e su cui Renzi si gioca la carta del consenso popolare: se la misura raccoglierà favori nella società civile, come i report fatti per palazzo Chigi sembrano indicare, sarà un'arma potente contro i sindacati che sulla carriera degli insegnanti hanno finora frenato. In verità l'apertura c'è stata ma chiedendo risorse aggiuntive, quelle risorse che invece sono carenti e che il premier conta di recuperare proprio dagli scatti di anzianità. Quasi un miliardo. Gli scatti sono progressioni economiche automatiche, che l'ex ministro dell'economia Giulio Tremonti aveva congelato per il pubblico impiego nel 2009, salvo che per la scuola. Finora, proprio grazie al pressing dei sindacati, gli scatti sono stati sempre pagati, anche a costo di sacrifici dello sì.esso settore. Quello che propone Renzi è un capovolgimento di prospettiva: rinunciare alla sicurezza di aumenti minimi ma certi per passare a un sistema meritocratico. Dovrebbe riguardare i docenti che proprio grazie al patto saranno immessi in ruolo a partire dal 2015 (i vecchi potranno aderire su base volontaria): 120 mila e più precari, quelli che lavorano sui posti vacanti e disponibili dell'organico di diritto, con l'obiettivo di arrivare a coprire stabilmente tutte le supplenze, sotto lo slogan renziano di «basta supplentite». Una stabilizzazione del corpo docent.e che dovrebbe, insieme a una didattica rafforzata su alcune discipline, alla valutazione del rendimento del sistema e all'apertura al mondo del lavoro attraverso stage e ap- prendistato, costruire la «buona scuola» necessaria a uscire dalla crisi. Avendo stretti vincoli di bilancio da un alto e un sindacato già sulle barricate, il governo però ha bisogno di incassare un ampio consenso dalla consultazione on line aperta fino al 15 novembre. Quel consenso che il premier si è speso per esempio quando si è tratto di tagliare i distacchi sindacali, «C'è stata una richiesta sociale», spiegò il ministro della pa, Marianna Madia. «Carriera e assunzioni? Siamo pronti a discutere», aprono Francesco Scrima e Massimo Di Menna, segretari di Cisl e Uil scuola, «ma no a ricatti sugli scatti di anzianità, che esistono in tutta Europa». Per la Flc-Cgil di Mimmo Pantaleo nessun dubbio: «Così non ci stiamo». L'inverno sarà impegnativo: Codice abbonamento: 068391 ---© Riprodu:done riseroata--1111 Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 30 Quotidiano Data Pagina Foglio npatto educativo La priorità ' . ermsurare l'efficienza della scuola Francesco Grillo on ha futuro un Paese che continua a spendere in pensioni quattro volte di più di quello che investe N in educazione. Ma sarebbe un errore, come nota il ministro Giannini, aumentare l'investimento nella scuola e nelle università se non ci dotiamo subito degli strumenti organizzativi e valutativi minimi per poter gestire un'organizzazione così complessa. Sembra chiaro anche allo stesso presidente del Consiglio che è su questa questione che si gioca la capacità di lungo termine dell'Italia di crescere dal punto di vista economico e civile. Ed è, allora, utile che ci sia sulla riforma della scuola un supplemento di riflessione per non sbagliare - come è successo già tante 03-09-2014 1 1/ 2 volte negli ultimi venti anni approccio ad una partita che non possiamo assolutamente perdere. Come è possibile, infatti, che negli ultimi venti anni mentre aumentava la spesa pubblica e le tasse e si moltiplicavano gli appelli al valore fondante della cultura - gli stipendi degli insegnanti sono diventati sempre più bassi, mentre crescevano nonostante la crisi nel resto d'Europa? Perché, nonostante tutta la retorica sul merito, è solo l'anzianità a fare qualche differenza nelle retribuzioni degli insegnanti? Continua a pag.18 Misurare l'efficienza della scuola Come mai abbiamo ancora il problema di "strumenti valutativi adeguati'', quando ondate di riforme "organiche" hanno, da anni, istituito agenzie - per la scuola l'Invalsi, per le università l'Anvur - che, per legge, dovrebbero appunto valutare? In realtà, l'investimento in educazione sconta un problema ben conosciuto dagli scienziati della politica: i tempi necessari per apprezzarne l'impatto sono troppo lunghi per essere utili a politici la cui sopravvivenza dipende dalla capacità di conquistare consenso giorno per giorno. Questo paradosso che porta a rimandare continuamente l'investimento pubblico più importante deve essere pesato ancora di più sulla società italiana: riusciamo ad essere il Paese europeo con il maggior numero di pensionati e quello con il più basso numero di laureati, ed è questo il dato che spiega - meglio di qualsiasi altro - perché siamo fermi da venti anni e rischiamo di arretrare per i prossimi venti. Mancano le risorse. Ma, soprattutto, mancano le leve per adattare la scuola e le università a domande che mutano in continuazione. E manca, per cominciare, un sistema di valutazione realmente utile ad allocare in maniera efficiente le risorse Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del problema e ad una soluzione che possono disegnare la traiettoria di un cambiamento radicale in grado di mobilitare milioni di persone. La prima è che tali organizzazioni sono esse stesse precarie proprio come i supplenti della Giannini. L'Invalsi è finanziata da fondi strutturali europei che hanno il difetto tecnico di essere destinati ad una finalità diversa da quella per la quale l'Invalsi vive: essi sono infatti temporanei e tendenzialmente destinati alle sole Regioni del Sud. La seconda è che è proprio questa precarietà a spingere Invalsi e Anvur - come tante altre sovrastrutture pubbliche - a disattendere l'obiettivo che gli era stato assegnato dalla legge per rendere minimo il costo.politico della valutazione e a compensare allargandosi a compiti ulteriori rispetto a quello previsto originariamente per giustificare la propria sopravvivenza. È lo stesso Invalsi a rendere quasi inutile il pur ingente lavo.roche svolge, dichiarando espii• citamente nelle prime pagine del • proprio rapporto che "spetta alle singole scuole definire il grado · di pubblicità che intendono dare : ai dati" della valutazione. Persi• no peggiore è stato il destino dell'Anvur: le leggi della Gelmini assegnandogli una funzione di cer• tificatore ex ante della qualità : delle scelte dei rettori, hanno ere: ato un conflitto di interesse con • la funzione di valutatore (e ridot- destinatario, non 068391 segue dalla prima pagina scarse e a risolvere, ad esempio, il problema delle supplenze in maniera sensata. Ed è un paradosso anche questo, perché la valutazione sulla carta (delle riforme)esiste. I test Invalsi - che verificano l'acquisizione di competenze linguistiche e matematiche - sono stati somministrati l'anno scorso a quasi tre milioni di studenti e sono costati quasi otto milioni di euro; l'ente che li gestisce impiega circa 50 persone e alcune migliaia di collaboratori usati per le prove. Per le università lo Stato trasferisce all'Anvur quasi 9 milioni di euro all'anno. Particolarmente voluminosi - 500 pagine circa - sono i rapporti annuali che le due agenzie restituiscono al Governo. Però, nonostante il numero di pagine e di considerazioni metodologiche sui limiti ovvi di qualsiasi numero, il prodotto finale per il quale tali Agenzie furono create risulta non pervenuto. Sul sito del dipartimento dell'educazione del Regno Unito, invece, basta digitare il nome di un istituto per ottenere su una pagina i risultati, la loro evoluzione nel tempo, la distinzione per categoria di alunni tenendo conto di svantaggi, i confronti con le medie nazionali e quelli su aree geografiche omogenee. E, allora, come mai dopo aver parlato, legiferato e speso tanto, abbiamo anche sulla valutazione partorito un topolino? Le ragioni sono quattro. Ciascuna di esse corrisponde ad un Codice abbonamento: Francesco Grillo riproducibile. Pag. 31 Quotidiano Data Pagina Foglio : to ulteriormente quell'autono: mia delle università che la valu. tazione deve incoraggiare). · La terza criticità è che se, an: che, avessimo un vero sistema di : valutazione nazionale in grado : di produrre sistematicamente : confronti tra scuole, ad essi non : corrisponderebbe alcun incenti: vo: i risultati non hanno alcuna • influenza sugli stipendi e carrie. re dei dirigenti scolastici, così co: me sulle risorse assegnate a eia• scuna scuola (in parte minima • ciò è possibile per le università). Infine, se anche ci fossero pre.mi di produttività per i dirigenti e premi per i singoli istituti, essi si scontrerebbero con il fatto che presidi e rettori non hanno le leve di autonomia per influenzare i risultati. A cominciare da quelle di gestione del personale: se è vero, infatti, che chi è precario deve avere il diritto di programmare il proprio futuro, altrettanto vero è che deve scomparire per chi è "di ruolo" l'idea che un concorso produca un diritto inalienabile ad un posto di lavoro in una sede che non può cambiare. Ma qualcosa c'è e può essere un punto di partenza: c'è un patrimonio di dati attendibili e costruiti con metodologie che ne consentono il confronto internazionale. Rendiamo, dunque, subito trasparenti questi dati, anche perché è un obbligo legale ed etico farlo nei confronti dei genitori, degli studenti e dei contribuenti; chiariamo qual è l'obiettivo delle due agenzie facendovi corrispondere una struttura stabile con dirigenti che siano esterni al mondo che va valutato; costruiamo sulla base delle differenze tra scuole, la domanda tra gli insegnanti bravi per incentivi che premino concretamente il merito; creiamo il consenso tra i cittadini per dare ai dirigenti l'autonomia indispensabile per poter rispondere di risultati. La valutazione, infine, può risolvere anche il paradosso a cui si accennava all'inizio: misurare un miglioramento delle competenze degli studenti, può essere 03-09-2014 1 2/2 leva di consenso politico prima ancora che ciò abbia impatto sui parametri economici di un Paese. Se ne sono accorti il governo cinese e coreano che hanno fatto dei risultati ottenuti dai propri adolescenti nelle classifiche mondiali sugli apprendimenti (Pisa) motivo di orgoglio nazionale. Bisognerebbe che il presidente del Consiglio sulla scuola (e non solo) assuma la leadership di un cambiamento che assomigli più ad un movimento sulla trasparenza, ad una coalizione di chi crede ancora nel futuro, che ad una legge. Più ad un progetto di trasformazione a tappe che cominci da risultati piccoli e concreti sui quali costruire aspettative realistiche ed ambiziose, che all'ennesimo tentativo di cambiare tutto dall'alto immaginando che il mondo vi si adatti. Se funzionasse avremmo sperimentato con successo un modello di trasformazione che risponda alla crisi di un riformismo senza cambiamento che sta svuotando di consenso la stessa Europa. w:i'KJ lit :Jtr55am1rro ;1;1~;: Codice abbonamento: 068391 ÌI ~ti~,=::~ i~i;:-a· ~~· Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 32 Quotidiano Data Pagina Foglio 03-09-2014 7 1 Scuola, Renzi: nuovo patto educativo ~Oggi in Consiglio dei ministri le linee guida sulla riforma ~Giannini: l'idea non è stabilizzare i precari, ma far finire «Per gli insegnanti scatti di carriera legati solo al merito» questo metodo negativo. Risorse nella legge di stabilità Il CASO ROMA Il "pacchetto scuola" completo sarà presentato dopo il con- siglio dei ministri di oggi. Ma ieri il premier Matteo Renzi ha offerto qualche anticipazione attrraverso la sua "news". Premesso che il governo non intende varare l'ennesima riforma della scuola, Renzi ha spiegato che si prospetta un "nuovo patto educativo". Di cosa si tratta? «Proporremo agli insegnanti - ha spiegato Renzi - di superare il meccanismo atroce del precariato permanente e della supplentite, ma chiederemo loro di accettare che gli scatti di carriera siano basati sul merito e non semplicemente sull'anzianità: sarebbe, sarà, una svolta enorme». LE RISORSE A proposito di precariato, il ministro Giannini, da Bruxelles, ha aggiunto che «l'idea rion è stabilizzare i precari ma riflettere su come far finire questo metodo negativo che ha , soffocato la scuola italiana. E necessario cambiare il sistema con un cambio di regole». Di una cosa il presidente del consiglio pare convinto: «L'Italia tra vent'anni non sarà come l'avranno fatta i decreti attuativi della Ragioneria dello Stato o le interviste dei ministri o gli editoriali dei professori. L'Italia sarà come l'avranno fatta le maestre elementari, gli insegnanti di scuola superiore, le famiglie che sono innanzitutto comunità educanti». E per tornare nel concreto ha assicurato che nella scuola verranno messi più soldi «ma facendo comunque tanta spending review: perché educare non è mai un costo, ma gli sprechi - ha ammonito - sono inaccettabili soprattutto nei settori chiave». Nella legge di stabilità ci saranno dunque le prime risorse e da gennaio gli atti normativi conseguenti. Nel frattempo si continuerà a investire sull'edilizia scolastica. Il premier ha precisato che quelle di oggi sono proposte, «non diktat prendere o lasciare»: «dal 15 settembre al 15 novembre ascolteremo tutti». «Chiederemo alle famiglie e agli studenti se condividono le nostre proposte sui temi oggetto di insegnamento, le materie, quelli che quando andavamo a scuola noi chiamavamo il programma: dalla storia dell'arte alla musica, dall'inglese al coding (programmazione informatica, ndr). Chiederemo ai presidi di fare di più, aumentando competenze e responsabilità, ma anche snellendo la struttura amministrativa attraverso un percorso di digitalizzazione procedurale spinta» ha detto Renzi. Aggiungendo che per lui la scuola «è alfa e omega di tutto». D.Pir. ©RIPRODUZIONE RISERVATA I La spesa perl'istruzione1 ---· ----- --- --- Fonte:elaborazioneUi!ScuolasudatiEurostat Scuola: testate nazionali ANSA Codice abbonamento: 068391 Percentuale sul totale della spesa pubblica -dati 2011 iLellt~-~ _J Pag. 34 Quotidiano Data Pagina Foglio 03-09-2014 2 1 SCUOLA: VUOTA SENZA COMPETENZE CIECA SENZA CONOSCENZE Codice abbonamento: 068391 Caro direttore, circa quanto affermato dal collega Gianni Mereghetti ("Avvenire" del 13 agosto) sulla necessità di tutelare e promuovere una scuola delle competenze, in pieno accordo con tale pensiero, desidero, a ragion veduta, aggiungere che se «Una scuola senza competenze è vuota, una scuola senza conoscenze è cieca»: dunque, nessun «saper fare», senza relativa «cognizione di causa», nessuna «cognizione di causa», senza relativo saper fare, per la serie: «t:insegnante Pinco insegna inglese, ma non lo parla» ... E così via, in analogia con tutte le altre discipline: italiano, matematica, filosofia e storia comprese ... Massimo Roncoroni, docente Induno Olona (Va) Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 36 Quotidiano Data Pagina Foglio 11 03-09-2014 7 1 Ancora mille istituti senza dirigente Appello delle associazioni a Renzi: «Abolisca le supplenze anche dei presidi» PAOLO fERRARIO MILANO 1governo che vuole cancellare i supplenti, chiediamo di partire eliminando le supplenze dei presidi. Non è immaginabile avviare l'anno scolastico con così tante scuole senza dirigente titolare: non è dignitoso per la bontà del sistema scolastico». Le 620 assunzioni di dirigenti scolastici comunicate la scorsa settimana dal Ministero dell'Istruzione, non pla cano la protesta delle associazioni di categoria, che denunciano una situazione «non più sostenibile». Ad oggi, ancora 1.049 scuole sono senza preside, compresi i 475 istituti sottodimensionati (con meno di 600 studenti), che non hanno diritto al dirigente titolare. In questi giorni, gli Uffici scolastici regionali stanno provvedendo alla nomine dei "reggenti", dirigenti a cui sono assegnate più scuole sul territorio. Intanto, però, l'anno scolastico è ufficialmente cominciato, ma non nelle scuole senza preside, dove non è stato possibile svolgere il collegio docenti che dà il via alle attività. «Senza dirigente la scuola è ferma - ricorda Ezio Delfino, presidente dell'associazione di categoria Disal -: non si possono asse- gnare 1 aocenn alle classi, non si possono produrre atti contabili perché ad esclusiva firma del preside, tanto per fare alcuni esempi. Nessuno può sostituire il preside in queste funzioni e, quindi, la scuola è aperta ma non può funzionare». Il paradosso più grande, osserva Delfino, è che, mentre da un lato alle scuole è attribuita grande autonomia, riconosciuta persino dal nuovo Titolo V della Costituzione, dall'altro sono lasciate senza guida. «Nessuna autonomia si può gestire senza un apice», osserva il dirigente, che denuncia il «malfunzionamento» di un sistema di cui «non si capisce la logica». Di situazione di «grave disagio» parla anche il presidente dell'Associazione nazionale presidi (Anp), Giorgio Rembado che ricorda come, ogni anno, circa 800 dirigenti vadano in pensione, il 10% del totale. «Sono dati che si conoscono da tempo e quindi stupisce come non si provveda, per tempo, alle nomine», insiste Rembado. Che ricorda come, la sostituzione dei pensionandi, sia previstadallalegge 128 del2013 "Misure urgenti in materia di istruzione, u niversità e ricerca'', che all'articolo 17 recita: «Il reclutamento dei dirigenti scolastici si realizza mediante corso-concorso selettivo di formazione bandito dalla Scuola nazionale dell'amministrazione. Il corso-concorso viene bandito annualmente per tutti i posti vacanti». «Al governo -conclude Rembado-chiediamo non soltanto di rispettare le regole della buona amministrazione, ma anche le leggi. Un concorso armuale non è mai stato fatto e così, oggi, abbiamo più di mille scuole senza dirigente». Il problema delle sedi senza titolare è stato sollevato anche dal mensile specializzato Tuttoscuola, che parla di «Situazione che non fa bene alla scuola» e che non aiuta a «sostenere l'innovazione e la gestione qualificata del servizio». Anche le linee guida che il governo presenterà oggi, «avranno bisogno di essere sostenute e governate da una dirigenza scolastica presente ed efficiente, se si vuole ottenere il massimo coinvolgimento dei docenti, degli studenti e delle famiglie». Codice abbonamento: 068391 «L'autonomia è inutile se non può essere gestita», osserva Delfino (Disal). ERembado (Anp) ricorda che «Serve un concorso all'anno» soltanto per sostituire gli 800 pensionamenti Scuola: testate nazionali Pag. 37 Quotidiano Data Pagina Foglio 03-09-2014 7 1/ 2 Scuola, si cambia: premiati i prof migliori Oggi, le linee guida. Poi due mesi di consultazione larga nel Paese Renzi, ora rivoluzione del "merito". «Più risorse, ma basta sprechi» Sulla scuola «si gioca il futuro del Paese», dice Renzi: «È alfa e omega» Perciò il governo intende sentire tutti gli interessati, anche se «alla fine decide». Serviranno più fondi, conferma il premier, per i quali si attende la legge di stabilità ROBERTA D'ANGELO ROMA terviste dei ministri o gli editoriali dei professori. rltalia sarà come l'avranno fatta le maestre elementari, gli insegnanti di scuola superiore, le famiglie, che sono innanzitutto comunità educanti». Serviranno più soldi, ammette poi, e si troveranno «facendo comunque tanta spending review: perché educare non è mai un costo, ma gli sprechi sono inaccettabili soprattutto nei settori chiave». Nella legge di stabilità ci saranno dunque le prime risorse e da gennaio gli atti normativi conseguenti. Nel frattempo si continuerà a investire sull'edilizia scolastica. In attesa del progetto complessivo, i sindacati si mettono in trincea. «Le due emergenze da affrontare subito sono le basse retribuzioni e il precariato», dice il segretario generale della Uil Scuola Massimo Di Menna, sollecitando un cronoprogramma preciso perché «la giusta esigenza di condivisione» non può essere trasformata in «un dibattito permanente». Il governo «faccia la sua proposta, noi valuteremo e ci confronteremo» commenta il segretario generale di Cisl Scuola Francesco Scrima, ricordando che «per eliminare le supplenze brevi ci vuole l' organico funzionale». Codice abbonamento: 068391 on vuole chiamarla riforma, anche se rivoluzione è un termine un po' inflazionato, ma quella della scuola vuole essere qualcosa di più, per Matteo Renzi: una pagina del Paese che si volta. Una pagina da scrivere insieme a cittadini e diretti interessati, ma, ancora una volta, sulla quale il premier intende mettere il sigillo finale, senza consentire discussioni inconcludenti o compromessi al ribasso. Insomma, dall'inizio del suo mandato, il capo del governo ha puntato tutto sulla scuola: «È alfa e omega di tutto», dice. Così oggi il sito "Passodopasso", nel suo secondo giorno di vita, pubblicherà le linee guida della proposta su cui si apre un periodo di confronto. Nella sostanza, spiega, «proporremo agli insegnanti di superare il meccanismo atroce del precariato permanente e della "supplentite", ma chiederemo loro di accettare che gli scatti di carriera siano basati sul merito e non semplicemente sul- l'anzianità: sarebbe, sarà, una svolta enorme». Non si tratta di «diktat prendere o lasciare», assicura Renzi: «Dal 15 settembre al 15 novembre ascolteremo tutti. Chiederemo alle famiglie e agli studenti se condividono le nostre proposte sui temi oggetto di insegnamento, le materie, quelli che quando andavamo a scuola noi chiamavamo il programma: dalla storia del1' arte alla musica, dall'inglese al coding (programmazione informatica, ndr)». Ancora, «chiederemo ai presidi di fare di più, aumentando competenze e responsabilità, ma anche snellendo la struttura amministrativa attraverso un percorso di digitalizzazione procedurale spinta». E però il governo va avanti. Attraverso la sua enews, dunque, Renzi ha anticipato alcuni dei contenuti del volume «La buona scuola», concordato con il ministro Giannini. Non sarà l'ennesima riforma della scuola, secondo il premier, ma un nuovo patto educativo. Di una cosa il presidente del Consiglio pare convinto: «I;Italia tra vent'anni non sarà come l'avranno fatta i decreti attuativi della Ragioneria dello Stato o le in- Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 39 Settimanale OGGI Data Pagina Foglio 10-09-2014 32/36 3/5 - Il PRIMO GIORNO DI SCUOLA NEI RICORDI DI TESTIMONI ECCELLENTI SERENA AUTIERI attrice «Napoli, scuola pubblica. Ho del primo giorno un ricordo galvanizzante, a partire dalla preparazione. Mamma mi aveva stirato il grembiulino, appeso nella mia stanza, ed eravamo andate in cartoleria a comprare matite e pastelli. Adoro dipingere! Ero talmente felice da aver somatizzato con qualche doloretto alla pancia. Maria Rosa Capobianco, la maestra delle elementari, è stata importantissima per la mia formazione. Alla recita di Natale mi affidava più ruoli, avendo già intuito la mia predisposizione artistica. Le devo davvero molto». KARIN PROIA attrice «Ricordo la cartella grande grande, con un orsetto, che mi sono portata dietro per i cinque anni delle elementari (allora ci si affezionava alle cose, e si faceva economia). Ricordo i calzini bianchi da brava bambina e il tanto sonno che avevo, quel primo giorno, io che sono una dormigliona. Alla scuola di Borgo Podgora, frazione di Latina, ci conoscevamo già tutti e non ho avuto problemi di inserimento, anzi. Ero molto eccitata dalla novità. E poi contavo sulla maestra Edda, simpatica, affetruosa. Il mio grande amore». ALESSANDRO CECCHl • 4n.;n.<; condtatore «Ricordo il primo giorno come un fatto traumatico, piangevo a dirotto. Avevo sei anni e cominciavo la secon- Scuola: testate nazionali da elementare a Napoli, perché avevo furto la "primina" a Roma a cinque anni. Mio padre, ingegnere civile, aveva dovuto trasferirsi per lavoro. Ero un bambino timidissimo, mi sentivo insicuro: il cambio di città e di amichetti mi apparve come una tragedia. Vista la situazione, per varcare la soglia della Domenico Cimarosa, in via Posillipo, mi accompagnò un piccolo mmitato familiare: oltre a papà e mamma, si aggiunse anche il nonno paterno Nicolò. Poi, piano piano, le cose cambiarono». VLAD.IMIR UJXURIA conduttrice «Andare a scuola per la prima volta mi ren· deva entusiasta, non vedevo l'ora di affrontare questa nuova avventura. Mi accompagnò mia madre, entrai alla "Don Giovanni Bosco" di Foggia indossando il grembiulino blu e il fiocco bianco. Ma la mamma mi aveva infilato dei calzoni alla zuava che detestavo; solo io li portavo. Non dimenticherò mai la mia prima maestra, Maria De Santis, donna preparata e severa per una classe agitata. Ho sempre amato srudiare, ero la prima di banco e la prima della classe. L'unico inconveniente era dato dal futto che Savona, 1970. Fabio Fazio a 6 anni, alunno della scuola Mazzini, e oggi a 49 (nel tondo). 1<La mia maestra era molto severa.Non abbiamo mai fatto educazione fisica. né andavamo nel cortile a giocare. Avevamo la ricreazione: dieci minuti per andare in bagno, marciando a due a due, in silenzio>>. Napoli, 1967. Alessandro Cacchi Paone sui banchi di seconda elementare alla scuola Domenico Cimarosa e, nel tondo, oggi a 59 anni. «llprimo gio:mo piangevo>>, ricorda. «Avevo fatto la primina a Roma, poi mio padre si trasferl e io con lui. Ero timido e molto insicure»>. Latina, 1980. Karin Proia va in prima (nel tondo, oggi a 40 anni). «Ricordo la cartella grande grande con l'orsetto», dice, <tche mi sono portata dietro per tutti i cinque anni delle elementari. Una volta ci si affezionava alle cose e si faceva economia. Oggi mi rivedo nella mia figlioletta, che debutta in prima». 068391 grembiule con un colletto rigido in plastica, portatore di sudore ed eritemi. La maestra era severa e teneva molto al disegno, cosa che a noi bambini non dispiaceva affutto: era l'unico momento di svago consentito. Non abbiamo mai fatto Educazione fisica né andavamo in cortile a giocare. Avevamo laricreazione naturalmente: dieci minuti per andare in bagno, marciando a due a due e senza parlare. Erano alcri tempi, e per fortuna non ci sono più». Codice abbonamento: .,i, Pag. 43 Settimanale OGGI Data 10-09-2014 Pagina 32/36 Foglio 4/5 a quel tempo i sessi venivano separati: la mia classe era tutta di maschietti. La mia diversità era già evidente e mi prendevano in giro. Ma io avevo un metodo per difendermi: aiutavo quelli più aggressivi e così li tenevo a lx1da». Cinquale (MassaCarrara), 1968. Giorgio Panariello in terza elementare e, nel tondo, oggi a 53 anni. «Il mio primo giorno non feci altro che piangere», ha confessato. «lo pensavo che i parenti potessero rimanere ad aspettarci e invece ... Ricordi? L'odore di banana nella cartella». 35 Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 44 Codice abbonamento: «Rk-ordo pochissimo del mio primo giorno di scuola. In verità, il giorno che ricordo bene è l'ultimo! Ho fatto la prima elementare al Collegio San Carlo di Milano, accompagnato da mamma Pat e da papà Ugo, anche se erano già separati. Non ho pianto per niente, anche se ero emozionato: per lintera estate tutti mi ricordavano l'evento in arrivo, l'aspettativa era caricata a pallettoni. La maestra, Marta Ripamonti, era piuttosto dura e di scarsa simpatia. Insomma, non vedevo l'ora che finisse: il mio incubo quotidiano era di essere bocciato e di stare lì un altro anno. Dopo l'esperienza dai preti diocesani del San Carlo, mi sono toccati i Gesuiti del Leone XIII. Ho proseguito gli studi in Inghilterra in una scuola protestante, la Solihull Public School vicino a Birmingham, dove abitavano i mieì nonni ma- ~ 068391 RICKY TOGNAZZI dttrwe e regista Settimanale OGGI Data Pagina Foglio 10-09-2014 32/36 5/5 Il PRIMO GIORNO DI SCUOLA "* terni. Non mi sono fatto mancare proprio nulla! Poi finalmente l'ultimo anno ho frequentato una scuola pubblica italiana: lì ho finalmente conosciuto la libertà e non ho più fatto un cavolo». ROBERTO M.ARONI presidente della Regione Lombardia «Ho bei ricordi del primo giorno di scuola, alla Giovanni Pascoli di Lozza, paese in provincia di Varese. Mi accompagnò la nonna materna, che viveva con noi: mio padre lavorava in banca e mia madre aveva un negozio di generi alimentari. A scuola da subito mi sono sentito come a casa: conoscevo la maestra, Maria Rosa Colombo, che era amica di mia madre e abitava nel mio cortile, e avevo come compagni di classe gli amici dell'oratorio. Sono stato da subito un secchione, anche nella foto ho un'aria da angioletto. Ero in una pluriclasse: noi di prima eravamo solo 9, gli altri erano di terza. L'unica nota stonata era il colore dei grembiuli: bianco per le bambine e nero per i maschietti. Tutto troppo juventino per me milanista. Ero curioso, imparavo subito e facevo i compiti anche per gli altri. Sì, come Berlusconi, ma io non mi facevo pagare. Ed ero anche incaricato di mantenere l'ordine, scrivendo sulla lavagna i nomi dei buoni e i!futò=~;~p~~~µ(s, :~!fil. :tr;;L°!'.iii;IT;;il! µ":iiiil~if.~=~ !i~;;~ 1!!"~~l:~~iffi. •t1CE!fi :~o:i :~1 ,~t ~~~l~ ls'i.~L~ !!ED.nr-1 1ii.L:Ef.S:~.;=ti~=r.:': ffilr~1.rr:;r.i~='.'J; r.'.ì:r.t~.a:~~Ét ~iii. ,!'.J..!it~f.i. ,c;,~~.a:~~.;lf'.~:~!ftE ~~. il:d";,~~~!t~~!it,, ;::th!5 dei cattivi. Le punizioni erano severissime e di tre tipi: la maestra ti chiamava fuori dall'aula e ti bacchettava le dita con un matitone rosso e blu; ti faceva stare 15 minuti con le braccia alzate dietro la lavagna; o ti faceva inginocchiare sui chicchi di granturco. Io non ho mai avuto punizioni, ero il boss della classe. Facevo il capo e mettevo in atto un piccolo esercizio di potere. Come ha detto Paul Valéry, "il potere senza abuso perde tutto il suo fascino". Mettevo tra i cattivi i ragazzi di terza, mai quelli di prima, per senso dì appartenenza, quelli che mi avevano battuto a calcio, o quelli che tifavano Inter. Io non ho mai aVl.1to punizioni. Ero tranquillo, al massimo schizzavo con l'inchiostro il grembiule di qualche compagna di classe. Ed ero generoso, aiutavo chi era in difficoltà. Quella scuola mi è rimasta nel cuore: ci ho insegnato, ci sono andati i miei tre figli. E ho pure una figlia maestra». 1:0 regista «Il primo giorno mi accompagnò mia madre. Io mi sentivo felice, ma l'entusiasmo durò poco. La maestra mi nominò capoclasse e fui subito odiato da tutti. In quegli anni, poi, la scuola era militarista: si punivano i ragazzi con bacchettate sulle mani, si usciva marciando e salutando il direttore. Mi sembrava terribile. Io all'inizio non riuscivo a distinguere la destra e la sinistra, e ricordo che me lo scrissi sulle mani. Ero disciplinato e anche un po' privilegiato perché avevo genitori famosi. Un giorno mio padre mi scarabocchiò con i colori un disegno con casette perfette. Ci rimasi male. "Ma c'è il lampo a dare tutti questi colori", spiegò. Lo dissi a scuola, ma la maestra non capì». fSli~:H:'";.[if} ;lft~~i1! ili'.-=E1f;J.f-i;[~ Michela Auriti, Maria Giuseppina Buonanno, Maum Gaffuri (hanno collabm"ato :t~#,j:!fi '.~·ò~D,Q ~;, :[t!5il Leda Balzarotti e Barbara Microlupi) 068391 ,~.;r;;:~r~~ ,. ';'f; ~~~r,;r. ~~!ITt~~1p~·;Sjµ l'l'.titl;.!il~·Q .~·hii:tliilii.[;Ét:~~.. Codice abbonamento: P'l'.'~!rtlC~l ,~f; it.;;,!!:!f,\:'.' ·~ liii ~·rirrum dofilrllffi OGGI Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 45 Quotidiano EUROPA Data Pagina Foglio 03-09-2014 2 1 Renzi: "Stop a precariato e supplenze. Ma per i docenti scatti ba.~ati sul merito" PAOLA FAm uperamento del precariato e delle supplenze così come sono adesso e scatti di carriera basati sul merito. Alla fine le anticipazioni sul piano scuola le ha date lo stesso Renzi che, nella sua enews, ha sottolineato che non sarà l'ennesima riforma ma «un patto educativo» da proporre a tutto il mondo della scuola. Linee guida che saranno presentate domani alle 10 direttamente sul sito Passodopopasso.Italia.It. Un patto che nelle intenzioni del premier deve coinvolgere tutto il mondo dalla scuola, dalle famiglie ai presidi passando per gli insegnanti, e che non sarà calata dall'alto ma condivisa con chi nella scuola ci sta davvero. E la consultazione sarà attiva dal 15 settembre al 15 novembre. Protagonisti del cambiamento saranno soprattutto gli insegnanti, ai quali il governo chiede di mettersi un po' in gioco accettando scatti di carriera basati sul merito e non solo sull'anzianità. Una battaglia che già si preannuncia difficile, soprattutto guardando ai precedenti: la progressione per merito inserita dall'ex ministro Berlinguer, che era riuscito a convincere i sindacati, naufragò per le porteste degli insegnati ostili a una forma di valutazione non convincente e davanti al passo indietro delle stesse sigle sindacali. A riprovarci fu poi Valentina Aprea di Forza Italia, ma la sua proposta incontrò resistenze anche all'interno della sua maggioranza parlamentare e finì in archivio. Codice abbonamento: 068391 S Un cambiamento che vedrebbe, (come contropartita?), sparire il precariato e la «supplentite» (come la chiama il presidente del consiglio), e che coinvolgerà direttamente i dirigenti scolastici: «Chiederemo ai presidi di fare di più, aumentan do ne competenze e responsabilità, ma anche snellendo la struttura amministrativa attraverso un percorso di digitalizzazione procedurale spinta». Ma i sindacati già mettono i paletti: «Le due emergenze della scuola sono il reddito basso dei docen ti e il precariato», la prima da rivalutare con il rinnovo del contratto e la seconda con un piano di immissioni in ruolo in organico funzionale. Ed è proprio il reclutamento uno dei capitoli più attesi, soprattutto dopo che la settimana scorsa era stata annunciata l'assunzione di centomila precari. Sarà un turnover applicato integralmente fino a esaurimento (e quindi assunzione di circa 130mila nei prossimi tre anni) o sarà affiancato dall'organico funzionale? Quest'ultimo sarebbe la vera novità: calcolato sul 10 per cento dell'organico di diritto (circa 690mila posti, compreso il sostegno), dovrebbero essere aggiunti 70mila ai 130mila del turnover triennale, per un totale di 200mila assunzioni. Interventi che avranno bisogno di fmanziamen ti: «Metteremo - dice il premier - più soldi, ma facendo comunque tanta spending review: perché educare non è mai un costo, ma gli sprechi sono inaccettabili. Nella legge di stabilità ci saranno le prime risorse e da gennaio gli atti normativi conseguenti». @PaolaFabi65 Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 46 Quotidiano Data Pagina IL GIORNO iilèso.i.,1 QJiriilllO LA NAZIONE Foglio 03-09-2014 2 1 IL GIUDICE D'APPELLO DÀ RAGIONE A DUE DOCENTI CONTRO IL MINISTERO <<Risarcite gli scatti d'anzianità delle precarie>> I BRESCIA DA TRAPANI ad Albino (Bergamo) per diventare insegnante. Ma per Loredana Amato le belle speranze si sono infrante comro il muro ne è ancora !on tana. Come ogni anno, Loredana è in attesa di sapere se e quando coprirà un posto vacante. <<Viviamo in un continuo suuo di incertezza, perdò prima di met.tcr su famiglia ci si pensa ... Chi farebbe prestiti o mutui a una precaria?)>. Ma il danno è soprattutto per i bambini. ((Ogni anno si trovano a cambìm·e insegnante: non è positivo per la loro formnzìonc». La sentenza resta una consolazione, seppur mai;,'l·a. ;d,'insegnamcnto è il lavoro che amo, ma, non rifarei la stessa scelta)), Federica Pacella Codice abbonamento: 068391 del precarìaco. A 38 anni, da 14 in catcedra, ma da precaria. «I primi t.empi lavoravo per il punteggio, perché quanro percepivo non bastava neanche a coprire le spese. Dopo 4 o 5 anni ho iniziato ad avere incarichi annuali». Nei mesi est.ivi nessuna retribuzione. «Ricorro alla disoccupazione, che normalmente viene pagata in autunno, il che vuol dire restare per mesi senza stipendio)>. Una piccola vittoria, per Loredana e per un'altra insegnante di Bergamo, è arrivata dalla Corte d'Appello dì Brescia, che, con sentenza dcli'! settembre, ha stabilito che il ministero dcll'lstrnzionc deve riconoscere l'anzianir.à di servizio, confermando la semenza di primo grado. «Una sentenza importante spiega Marta Perugì, avvocato Codacons, promotore dci ricorsi collettivi dei preçari della scuola~ ìl mìnisten) deve pagare migliaia di euro, tutti gli scatti di anzianità finora negati)). M.a la srnhilizzazio- Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 47 Quotidiano Data Pagina IL GIORNO iilèso.i.,1 QJiriilllO LA NAZIONE Foglio 03-09-2014 3 1 PACIFICO, PRESIDENTE DELL'ANIEF: «ALCUNE IDEE SONO GIUSTE. PIÙ LEGAMI CON IL LAVORO> I docenti: <<I sostituti meritano il posto fisso>> ROMA «IL MINISTRO dell'Istruzione i supplenti dovrebbe punti sono l'ìnf1azione>J. 11 go:verno vuole introdurre il principio dell'or- solo assumerlhJ. Così l'Anief (13mila deleghe e 45miganico funzionale. mon- «Lo si può fare solo se funzionano, e per davvero, le la iscritti, è il sindacato pìù ràppresentati~;() do della scuola) replica alla ministra Giannini. Parla attività ordinarie. Se si tratta solo di un modo per supplire ai posti vacanti, è un grosso errorc>J. il presidente lV1arcello Pacifico (nella foto). nel Ragionevole il piano di assunzione precari, con obiettivo 2015? «Le supplenze non fanno bene né a chi le fa né a chi le riceve. I numeri dicono che i supplenti servono, solo che vanno stabilizzati. Se veramente il governo vuole risolvere il problema dcl precariato ha una sola suada: smeuere di ignorare ì richiami della Ue (attendiamo la semenz.a della Corte di Giustizia sul precarimo scolastico) e tramutare in contratti a tempo indeterminato almeno la metà delle 140mifa supplenze di lunga durata che stanno già per ripartire. Ettore Maria Colombo Codice abbonamento: 068391 Dell'idea di legare la carriera dell'insegnante al merito che pensa? «La direzione è gmsra, ma a patto che gli stipendi vengano, finalmente, legati all'aumento del costo della vita. Negli ultimi 12 anni sono invece rimasti quattro Il governo vuole legare sempre di più scuola e mondo del lavoro. «Siamo in ritardo di almeno 5 anni, su questo. Il punto vero è alzare l'obblìgo scolastico, ora a 16 anni, e portarlo a 18 anni, come prevedeva la riforma Berlinguer. Oggi ci sono 700mila ragazzi che non studiano né lavorano. Ben venga il modello redcsc.1) ma solo dopo una riforma del mercato del lavoroJJ. C'è poi il ~tenziomento del ruolo dei presidi. «Parliamo di dirigenti scolas1ìci dì grandi capacità di management,. che hanno tamo personale da gestire e tamì problemi da affrontare, ma con tre problemi davanti: la selezione (no ai quiz sbagliati), gli stipendi (prendono un quinto rispetto agli altri dirigenti pubblici) e la loro valucazione (non può essere rigida)li, Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 48 Quotidiano Data Pagina Foglio 03-09-2014 6 1 SCUOLA, LA RIFORMA 1100 MILA PRECARI DA ASSUMERE- SENZA SCATTI DI STIPENDIO, COME FECE IL PDL- COPRONO CHI VA IN PENSIONE O POCO PIÙ L'OBIETTIVO DI RENZI in ogni Il premier: "Sarà una svolta enorme" Nel menu anche sgravi fiscali alle private: costerebbero centinaia di milioni l'anno SCUOLA, LA RIFORMA RENZI-GnMJNI caso è di parlare direttamente a "famiglie e studenti" per chiedere loro se "condividono le nostre proposte sui temi oggetto di insegnamento: dalla storia dell'arte alla musica, dall'inglese all'informatica". L'aspetto mediatico dell'iniziativa consiste anche nella volontà di scavalcare gli insegnanti per parlare direttamente a tutto il re- Ritaglio Scuola: testate nazionali sto, famiglie in primis. In questa logica si spiega l'intenzione di ridare centralità alle scuole private con l'ipotesi della defiscalizzazione della spesa per le rette. Misura che potrebbe valere anche diverse centinaia di milioni. Ma anche l'idea di paragonare i presidi ai sindaci, dando loro più ruolo, responsabilità e autonomia. Infine, la centralità, ribadita più volte, della "alleanza scuola-lavoro" anche con l'enfasi posta sulla riforma dello Statuto dei Lavoratori per tendere a quel "modello tedesco" riscoperto ormai come strategico. Ieri, non a caso, Renzi ha visto a lungo anche il ministro Po letti per mettere a punto il piano sulla delega-lavoro la cui discussione riprende domani al Senato. E che al premier non dispiacerebbe appaiare al dibattito sulla scuola pubblica. La consultazione popolare, dunque, scatta dal 15 settembre al 15 novembre, poi, nella legge di stabilità," ci saranno le prime risorse e da gennaio gli atti normativi conseguenti". Come si vede, non si va più di corsa ma "passo dopo passo" perché, dice lo stesso Renzi, "la scuola non si cambia con un decreto". Forse nemmeno con due. stampa ad uso esclusivo 068391 L a riforma della scuola non sarà una riforma. Questa è la prima certezza che si ricava dalla pubblicazione, prevista per questa mattina alle ore 10 sul sito passodopopasso.it, del Rapporto sulla scuola pubblica più volte annunciato da Matteo Renzi. Si chiamerà la "Buona scuola" e, appunto, invece di una riforma rappresenta le "Linee guida" che saranno messe a disposizione del mondo degli insegnanti, degli studenti, delle famiglie per l'ennesima consultazione popolare che dovrebbe tenersi dal 15 settembre al 15 novembre. Poi, con calma, si tracceranno i vari provvedimenti. Qualsiasi novità, comunque, non potrà che vedere la luce con il prossimo anno scolastico, quello che prenderà il via a settembre del 2015. In attesa del piano governativo, le indiscrezioni dei giorni scorsi si sono accumulate l'una sull'altra. Un po' più di chiarezza, però, l'ha fatta lo stesso Renzi, proprio ieri, pubblicando la sua E-news mensile in cui un passaggio è dedicato proprio alla scuola. Fra vent'anni, scrive Renzi, "l'Italia sarà come l'avranno fatta le maestre elementari, gli insegnanti di scuola superiore, le famiglie che sono innanzitutto comunità educanti". Per questo, dice il premier, "noi non facciamo l'ennesima riforma della scuola" ma proponiamo "un nuovo patto educativo". Saranno "proposte" e non dei "diktat prendere o lasciare" scrive ancara Renzi. E qui arrivano i punti salienti: "Proporremo agli insegnanti di superare il meccanismo atroce del precariato permanente e della 'supplentite', ma chiederemo loro di accettare che gli scatti di carriera siano basati sul merito e non semplicemente sull'anzianità: sarebbe, sarà, una svolta enorme". La frase, incomprensibile per i più, può voler dire una cosa già circolata nelle bozze allo studio. Si tratta di rivedere le piante organiche della scuola pubblica, adeguando l'organico di diritto (più basso) a quello di fatto o funzionale (più alto) in modo da dotare le scuole del personale necessario a svolgere le lezioni. Quindi, sulla carta, fine delle supplenze.Non significa però che tutti i precari oggi in circolazione verranno assunti, come ha più volte sottolineato Renzi. Anzi, è probabile che sfruttando un ampio turn-over offerto dall'andata in pensione di molti insegnanti entrati in servizio negli "anni d'oro" dei 70, si arrivi a una stabilizzazione più o meno consistente - 100 mila? - nel giro di tre anni. Un modo per stare dentro i margini finanziari rispettando in questo modo i tagli mai più recuperati della riforma Gelmini. In cambio, dice Renzi, gli insegnanti devono rinunciare agli scatti automatici progressivi e accettare scatti di stipendio basati sul merito. Problema spinoso perché nella scuola italiana è difficile capire cosa sia e chi possa stabilire il merito. In ogni caso, una soluzione del genere è stata già applicata nel 2011 con il ministro Gelmini, quando i sindacati, tranne la Cgil, accettarono la soppressione dello scatto nei primi tre anni per portarlo a otto. Ne derivò un risparmio che permise la stabilizzazione di circa 67 mila precari. Oggi si potrebbe produrre uno scambio analogo. Codice abbonamento: di Salvatore Cannavò del destinatario, non riproducibile. Pag. 49 Quotidiano Pagina 03-09-2014 2/3 Foglio 1/ 2 Data il manifesto Oggi alle 10 si svela il mistero renziano Stamattina alle 10 il governo svela il •patto educativo• -Mn la riforma - sulla scuola. Si può discutere fino al 15 novembre, poi da gennaio si paìte. La ministra Giannini; •Vogliamo abolire gli scatti di anzianità degli insegnanti e basarti solo sul merito•. Dell'assunzione di lOOmila precari, per ora, non c'è più tTaccia CICCAREUI IPAGINA 2 Anni Scuola, svelato il mistero renziano Ile 10 di questa mattina il mistero renziano sulla scuola sarà rivelato. Sul sito passodopopasso.italia.it verranno pubblicate le «linee guida» del «patto educativo»: «La buona scuola». E non chiamatela «riforma della scuola», ha precisato il presidente del Consiglio. Le proposte verranno sottoposte ad una consultazione pubblica e online dal 15 settembre al 15 novembre. Nella legge di stabilità, ha annunciato ieri Renzi nella sua newsletter «EneWS>>, verranno inserite le «prime risorse» e da gennaio il governo si è impegnato a produrre i primi provvedimenti legislativi. «Proporremo agli insegnanti ha spiegato - di superare il meccanismo atroce del precariato permanente e della supplentite, ma chiederemo loro di accettare che gli scatti di carriera siano A Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo meriti degli individui. «Quella che stiamo elaborando non è l'idea di stabilizzare i precari - ha detto ieri da Bruxelles il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini - Quello che vogliamo fare è mettere fine a que- · sto metodo negativo che ha soffocato la possibilità di crescita della scuola italiana. Bisogna veramente cambiare il sistema e questo si abbina a un cambio delle regole del gioco». L'esegesi di queste dichiarazioni resta difficile perché contrastano con lannuncio di «stabilizzare» 100 mila precari dalle graduatorie ad esaurimento o abolire quelle di istituto. Tra le righe forse si vuole attrìbuire la «supplentite» (altra invenzione linguistica di Renzi) ai docenti precari che da anni danno una parvenza di normalità alla scuola italiana. Proprio come se fosse una malattia dei singoli, non una degenerazione del sistema scolastico che del destinatario, non precarizza 280 mila persone nelle graduatorie e 337.458 iscritte nella «terza fascia». È anche probabile che il governo non abbia le risorse per finanziare una simile impresa. Renzi ieri ha evocato il passepartout della «spending review», una coperta stretta utile per tutte le stagioni. Qualora riuscisse nell'impresa, quella del governo sarà una nonnale attività di sostituzione al lavoro delle 90-100 mila persbne che andranno in pensione dal 2015 al 2022. Resta da capire, e non è detto che lo scopriremo questa mattina, il destino riservato ai precari che non rientreranno nella stabilizzazione-che-nonsi-può-chiamare-stabilizzazione. Si parla di una riforma del «reclutamento» dei docenti a partire dall'università. Un provvedimento reso necessario dal caos disumano prodotto dai predecessorì della Giannini (Gelmini-Profumo-Carrozza) sull' abili- riproducibile. Pag. 50 Codice abbonamento: Roberto Clccàrelli basati sul merito e non semplicemente sull'anzianità: sarebbe, sarà, una svolta enorme». Il passaggio è sancito: dalla contrattazione nazionale, e dalla carriera basata sull'idea di «servi7Jo pubblico», si passerà alla «meritocrazia>•: un contratto vincolante per l'individuo sia in termini economico-finanziari (più lavori, più vieni valutato, più vieni pagato) che in termini morali (l'insegnante, o lo studente, non «bravi» non sono «eccellenti» e «efficienti», e quindi verranno esecrati?). Per fare questo sarà necessario introdurre dosi massicce di valutazione per «misurare» i <<meriti» (e gli stipendi) di docenti e studenti (con le prove Invalsi). Ufficialmente per trasformare insegnanti e famiglie in «comunità educanti», altra espressione renziana. Concretamente per delineare una società dei «controllh• e delle sanzioni per valutare e punire i meriti e i de- 068391 Alle 1Odi questa mattina pubblicate online le linee guida del «patto educativo» - non della «riforma» - proposto dal governo. Verranno discusse fino al 15 novembre Quotidiano il manifesto portata ideologica dell'operazione. la scuola, ha detto ieri Renzi, «è alfa e omega di tutto». Come nel 2008 con la riforma Gelmini, anche oggi la scuola - la conoscenza e il suo rapporto con l'istrUJione tecnica e professionalizzante - vengono usati come lo sfondo dove proiettare le ombre di un progetto neoliberale di società. In questa chiave si può interpretare la trasformazione dei dirigenti scolastici in manager di una scuola-azienda; l'introduzione dell'inglese e dell'informatica («coding» così si esprime Renzi) 03-09-2014 2/3 Foglio 2/2 sin dalle materne; il «modello tedesco» con stage e apprendistato a scuola (pallino della Gelmini, poi della Fornero, che riscuote mnsensi tra i sindacati). In attesa di capire come opererà I' «organico fumionale a rete» prospettato ai neo-assunti o ai precari, al momento simile al «lavoro a chiamata». Le fabbriche, come la scuola, funzionano già così. Codice abbonamento: 068391 tazione all'insegnamento dopo la chiusura nel 2007 delle Siss. Oggi è frazionato tra Ifa, Pas, senza dimenticare gli «idonei» o i «vincitori senza cattedrn» generati dal «concorsone» del 2012. Tra incognite e auspici, nel frattempo si pùò apprezzare la Data Pagina Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 51 Quotidiano IL~MA.TTINO Data Pagina Foglio 03-09-2014 1 1/ 2 Giorgio lsrael ell' attesa che dietro il fuoco di fila delle anticiN Cosa si deve fare pazioni si profili in modo preciso il programma f:;Ovemativo per la scuola, proviae cosa no mo a dire in dieci punti che cosa vorremmo per arrivare a un in dieci punti sistema scolastico migliore. >Segue alle pagg. 2 e 3 Cosa fare (e cosa evitare di fare) in dieci punti Giorgio lsrael SEGUE DALLA PRIMA PAGINA 1.Edilizia Un chiaro piano per l'edilizia scolastica che precisi non solo l'entità delle somme mobilitate ma, soprattutto, i modi con cui saranno concretamente spese nei tempi più rapidi, semplificando le dinamiche vischiose degli appalti che in Italia affondano nel nulla le migliori intenzioni. 2. Reclutamento Speriamo che sia vera l'intenzione e che esistano i mezzi per cancellare le parole "precariato" e "Gae, Graduatorie a esaurimento", che tragicamente, invece di esaurirsi sono continuamente alimentate da un mercato di punteggi con cui attività di dubbia qualità contribuiscono a tenere in vita un sistema inqualificabile. Le sanatorie non sono mai una bella cosa, ma il sistema dell'istruzione ha un disperato bisogno di essere alimentato da procedure di immissione in ruolo secondo regole normali, stabili, basate sul merito e riservate ai giovani. 4.licei E quindi ci attendiamo che si_ e:'iti.no sforbiciate sulla durata dei 1Ice1, magari ispirate da una sconside~a ta contrapposizione tra formazione "pratica" e formazione "generale" e umanistica, tra tecnica e scienza, come se non avessimo bisogno di entrambe e quindi di rilanciare alla grande sia gli istituti tecnici _e professionali che di preservare e rmgliorare la qualità dei licei classici e scientifici. 5. Scuola~iaworo È del tutto sensato cercare di strin- gere dei rapporti tra scuole e impresa, e gli stages possono giocare un ruolo importante al riguardo. Ma se questo ruolo è evidente e facile ai livelli tecnico e professionale sarebbe pura demagogia spedire studenti del liceo classico o scientifico in qualche piccola azienda, magari a basso livello tecnologico - come purtroppo gran parte di quelle italiane ormai - anziché i primi in una biblioteca,inunmuseooinuncentro di scavi archeologici e i secondi in un'impresa ad alto livello tecnologico. 6. libri Non pretendiamo che si possa im porre un solo libro di testo di matematica per le primarie, come in Cina (peraltro migliore di tutti quelli circolanti in Italia), ma il dilagare, per ogni materia, di centinaia _di libri di testo diversi o riproposti con modifiche marginali - con enormi inutili spese - assume aspetti grotteschi. Come procedere in una democrazia liberale? Per esempio, nominando commissioni (come in USA) che bandiscano gare per la selezione dei libri migliori e quindi incentivandone l'adozione. 3.Ricucire Ci attendiamo che a nessuno venga in mente di metter mano a qualche riforma "epocale" dei cicli, magari per realizzare un antico sogno di veder iscritto il proprio nome sulla stele delle riforme italiane del sistema dell'istruzione, dimenticando quanti tentativi smozzicati lo hanno dilaniato in modo incoerente. È importante una pausa di riflessio~ ne in cui si cerchi pazientemente d1 7.Menotest ricucire e migliorare senza ulteriori Occorre invece vietare seccamente sperimentazioni "in corpore vili" e l'uso nelle scuole di "eserciziari" per Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del 8. Ts:>N"il'!i6'11l.r'M~l"1> Dopo aver speso tanti quattrini per leLim (Lavagne Interattive Multimediali, troppo spesso usate per vedere film o le ultime canzoni su YouTube), dovrebbe essere chiaro che sa~ rebbe stato meglio puntare su mezzi tecnologicamente meno caduchi, come i computer, e non dimenticare la robustezza tecnologica dei comunilibri. Ci si attende cautela nell'introdurre altri mezzi digitali confidando in proprietà salvifiche che non esistono. 9.~ois;te~ Verrà il momento di parlare con coraggio e senza pregiudizi del sostegno? Non certo per tagliare il sostegno dei casi seri e autentici, ma per guardare in faccia i disastri che sono stati fatti con la legge suiDsa (Disturbi specifici di apprendimenti) e sui Bes (Bisogni educativi speciali) che hanno aggiunto alla dislessia patologie di dubbia esistenza come la "discalculia" o la "disortografia", trasformando la scuola italiana in una gigantesca clinica in cui un numero crescente di alunni viene diagnosticato "disturbato" e così aprendo percorsi di vera e propria irresponsabilità didattica. 10.Merito Quanto alla questione più difficile di tutte, la valutazione degli insegnanti, e l'introduzione di scale di merito nella carriera, nessuna persona seria può dichiararsi contrario ma occorre riflettere in modo serio e fuori da ogni demagogia. Il problema è il" come", e la difficoltà non si risolve nel modo più banale: premiando chi lavora di destinatario, non 068391 Sono troppi i libri di testo presenti sul mercato Il merito non è fare più ore addestrare al superamento dei test Invalsi. Questi test debbono servire a valutare la qualità degli apprendimenti nelle materie ordinarie e non a valutare l'apprendimento dell' abilità a superare i test medesimi. Ciò deve collegarsi a un annullamento del ruolo dei test Invalsi come nuova materia che conta nella valutazione dell'esame di terza media, e a dismettere gli insani propositi di introdurre qualcosa di analogo nell'esame di maturità. Codice abbonamento: senza riproporre, sotto nuove vesti, la demagogica ricetta delle "tre i" (internet, inglese, impresa). riproducibile. Pag. 52 Quotidiano IL~MA.TTINO più. Se l'uovo di Colombo fosse l'idea di incrementare l'orario di apertura degli istituti in conformità a un'idea della scuola come centro di aggregazione sociale, e di premiare i docenti che si impegnano di più nelle attività extra, ricevendo un giudizio positivo dei dirigenti scolastici e degli "utenti", allora - ammesso che si trovino le risorse per una siffatta operazione - non ci siamo proprio. Può benissimo accadere che, invece di migliorare la qualità degli insegnamenti e degli apprendimenti delle materie fondamentali, accada il contrario. Sono molti gli insegnanti (indiscutibilmente bravi) che paventano una situazione in cui sia premiato chi, anziché rompersi la testa sui "programmi" di base, mette in piedi progetti sul riscaldamento globale, sull'accoglienza e sulla miriade di tematiche nobilitate dall'appartenenza alla categoria del "politicamente corretto", e ulteriormente nobilitate dalla loro presentazione digitale (video, power point, ecc.); e paventano che ciò vada a scapito degli apprendimenti linguistici, matematici, storici, letterari, scientifici di base. Ed è tutt'altro che sospettoso temere che siano penalizzati gli insegnanti "tradizionali", meno ligi alla dogmatica delle "competenze", della didattica alternativa e al feticismo dei test, senza che questo significhi che siano i peggiori: potrebbero essere tra i migliori. Non si tratta di timori campati in aria. Basta vedere come sono state ridotte le nostre scuole primarie, un tempo declamate come le migliori del mondo, che fanno disperare le famiglie che vorrebbero vedere i propri bambini tornare a casa avendo appreso qualcosa, mentre sono sempre più un emporio di "attività" disperse e dispersive che consegnano alle secondarie di primo grado alunni con drammatiche carenze ortografiche, lessicali e matematiche (magari diagnosticate come Dsa). Se si pensa di esportare tale modello ai livelli superiori, anziché correggerlo a quello primario, allora non c'è da essere profeti per prevedere i risultati che avremo di fronte tra un certo numero di anni. Pagina 03-09-2014 1 Foglio 2/2 Data I divari nell'istruzione in Italia eompetenza) . 1/ Asili ;r nido a 15 anni Bambini entro i 3 anni presi in carico(%) Test Invalsi matematica al livello più basso (1 o inferiore)% Quota % di giovani che abbandonano prematuri mente gli studi Popolazione % tra i 30 e i 34 anni che ha un titolo di studio universitario Piemonte Valle d'Aosta Liguria Lombardia Bolzano Trento Veneto Friuli V.G. Emilia R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Centro nord 16,3 Mezzogiorno il!!!!ll!ll! 21, 1 4,6 ITALIA 12,3 +.:.e.n-time..tri ~ Nonètempo per l'ennesima riforma epocale ora serve una pausa di riflessione e ricucitura Codice abbonamento: 068391 ©RIPRODUZIONE RISERVATA Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 53 Quotidiano IL~MA.TTINO Pagina 03-09-2014 3 Foglio 1/ 2 Data Asili, dispersione ematematica ecco dove il Sud rimane indietro Nessun'area d'Europa è così lontana dagli obiettivi L'obiettivo del 40% di trentenni laureati appare agli occhi di un italiano particolarmente ambizioso, al punto che lo stesso governo ha annunciato come obiettivo nazionale il 26%. In realtà, di tutti i target fissati dalla Ue peril2020, quello dei laureati è l'unico a portata di mano perché nel 2013 il livello medio registrato nel 28 paesi dell'Unione europea era il 37%. Gia oggi, oltre la metà delle persone con 30-34 anni in Lussemburgo, in Irlanda e in Lituania è laureata. Valori sopra il 40% fissato per il 2020 sono registrati nel 2013 in Belgio, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Gran Bretagna, Lettonia, Olanda, Polonia, Slovenia, Spagna, Svezia. La Germania è sotto la media Ue con il 33%. L'Italia è semplicemente ventottesima su 28, con appena il 22. In tale quadro scoraggiante, nessuna regione italiana brilla e la stessa 1137% dei Emilia Romagna trentenni si ferma al 29%. ha un titolo Tuttavia sembra universitario esserci una rela zione tra la buomentre in na partenza del Campania sistema scolastiil16,6% co emiliano per l'infanzia e il risultato al termine del ciclo di studi. Per i laureati il Sud conferma il peggio: ci sono cinque regioni che non arrivano neppure a quota 20% e sono Calabria (18,5%), Puglia ( 18,4%), Sicilia e Campania (affiancata al 16,6%) e Sardegna (15,6%). Non esiste in Europa un'altra area così lontana dalla civiltà della conoscenza. E, guarda caso, Calabria, Puglia, Sicilia e Campania sono anche le quattro con il più basso tasso di occu pazione su 260 regioni europee. Chi non lavora, non fa l'amore, cantava Adriano Celentano. E, oggi più che mai, chi non studia non lavora. 068391 Conoscenza. La parola chiave nella strategia che si è data l'Europa per il 2020 ha molto a che fare con l'istruzione. Senza conoscenza, senza un'elevata percentuale di persone laureate, non c'è sviluppo economico e sociale possibile. Se questa è la direzione di marcia, il Mezzogiorno d'Italia rappresenta oggi il territorio d'Europa che, in modo quasi sperimentale, evidenzia cosa «non» si dovrebbe fare. Il primo, colossale, divario, si ha sugli asili nido e i servizi per l'infanzia. Un piccolo su tre, secondo la Ue, dovrebbe frequentare gli asili nido e ciò non soltanto per consentire a entrambi i genitori di lavorare, ma perché la scolarizzazione precoce non è intrattenimento ma il primo tassello della formazione. Con risultati che, secondo doversi studi, sono riscontrabili alle elementari. Nessuna regione italiana, neppure l'Emilia Romagna, raggiunge il mitico 33% indicato dall'Europa per i piccoli entro i tre anni. Ma mentre l'Emilia è al 25% (quindi prende in carico un bambino ogni quattro) la Campania è al 2% e il Sud nel suo insieme al 5%. Il Mezzogiorno, quindi, sconta una «falsa partenza» del proprio sistema scolastico, visto che la maggioranza dei bambini arriva sui banchi della scuola primaria senza essere mai stato in un'aula. I test dell'Invalsi e i confronti internazionali dei report Ocse-Pisa, in effetti, segnalano un differenziale di competenze sin dalle prime ;ilevazionI, ma quel che è più grave e che al crescere degli anni di studio cresce anche il divario fra ira gazzi che frequentano le scuole del Mezzogiorno e quelli del resto d'Italia, anzi del resto del mondo. Sull'efficacia dei test come misu ratori oggettivi di competenze, va segnalato, c'è molto dibattito. Però al- meno in una materia, lamatematica, la formula dei quesiti è un efficace strumento di valutazione. A 15 anni d'età, un campione di studenti di tutto il mondo è sottoposto a una serie di test per confrontarne le competenze. In base alle risposte fornite, i ragazzi sono divisi in sei livelli di competenza matematica e si considera minimo sufficiente il livello 2, mentre i livelli 5 e 6 sono gli eccellenti. Ebbene: l'Italia nel suo insieme vede appena il 10% di eccellenti (contro il 15% in Germania e il 19% in Belgio e Olanda), mentre sono quasi il 25% quelli che si ritrovano al livello di competenza 1 se non addirittura inferiore al livello 1. E i divari regiona li sono fortissimi: i geni in matematica sono appena il 4,5% e il 2,5% in Sicilia, ovvero valori pari alla metà o a un quarto del già mediocre standardnazionale. Per contro gli incompetenti in matematica al Sud dilaga no al 34,5% con un picco del 45% in Calabria. Frequentare regolarmente la scuola e non raggiungere le competenze minime nel far di conto è il secondo fallimento del sistema scolastico del Sud. Il terzo punto dolente, collegato per certi aspetti al precedente, è il fenomeno della dispersione scolastica, intesa come abbandono prematuro degli studi prima di conseguire un titolo anche professionale. L'Europa ~a inse~ito un target ben preciso per 112020: 1110%. Ma tre regioni italiane -la Campania, la Sicilia e la Sardegna - perdono per strada oltre un quinto dei ragazzi in età di studio, persone destinate a vivere ai margini della vita sociale ed economica. Non stupisce, a questo punto, che anche l'obiettivo finale della società della conoscenza prospettata dall'Eu ropa sia clamorosamente mancato nel Mezzogiorno. Il target è il 40% di laureati, definiti come quota della popolazione fra i 30 e i 34 anni con un titolo di studio universitario in tasca. Codice abbonamento: Marco Esposito ©RIPRODUZIONE RISERVATA Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 54 Quotidiano IL~MA.TTINO Data Pagina Foglio 03-09-2014 3 2/2 I divari nell'istruzione in Italia IW Asili nido Competenza 1~ •. a 15 anni 'J\ Bambini entro i 3 anni presi in carico(%) Test Invalsi matematica al livello più basso (1 o inferiore)% Quota % di giovani che abbandonano prematuri mente gli studi Popolazione % tra i 30 e i 34 anni che ha un titolo di studio universitario Piemonte Valle d'Aosta Liguria Lombardia Bolzano Trento Veneto Friuli V.G. Emilia R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria • • • 18,5 Sicilia Eilii1116,6 1111115,6 Sardegna Centro nord Mezzogiorno ITALIA ::::::I 16,3 4,6 • • • 21,1 •••123,8 12,3 Codice abbonamento: 068391 +.:.e.ntime.tri Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 55 Quotidiano Data LANOTiZiA -----------GIDRNAllll- Pagina Foglio 03-09-2014 5 1/ 2 1\rriva la riforn1a della scuola ~ila senza soldi è a rischio flop Renzi vuole fare scuola E boccia la supplentite ~nntil!LIUòT•mo :~ i111~~<tln:· 1'1dl'cd.l!i:i:1a sr,i11~1i'. T1mti1 h>.M)llll!l«L uu'<iltr;i t!<!lfa .111a1'>t:h:1la 11\ b~.~:wii t· 1~mmtì inli:~l'<iucii, il ì11tl.o s~l<'.a·· umdito Non a simil. prum1::!\.'1'J !lmmm:i Fj1'1'! li ptt•mi1•1· h;• "'·.1no!.h:1•1ttll 1.h~ A i•nmì'll.(.Ìf\l"'.' rh1gli 1i;.>l stud~:nli 1·1<:m ndhi ministri di 1iU dv~ ìl dia onli1w al''"''"'"'"'' :Son h;u;tlum i hunni 1wopnsiti. ;;1illll >ic·uul1~ è ;in lmçi.:·,1~J'"' peki· ri1...,uJ1~1:c tl I'l~1m1<.:r, "!'!li1li;1 !rn !l«llLt•1rm>r" tll LG ;1~J\'t:':tlfthr1;~ 1k"lll:;>ht':11;~rno h, mb.a . in1-omm.u, ì1le•1: ..~r1d"" >e 11ffash•llal.<:: l'Ima d1': s11rm per , Umi sot'· ~·nnM" 1''.~·tt,.-;~n lft-t) ~;:ittn Vf"nf.-uud ni:vn i dt'i:rt:tì aauafr>'i ,,,,~111 dd:lu S.la· 111 •l· ],, h1!1"l'Vfa!11 tki O ftli t'll11'H"IH1f dd L'l tttliJ1 snnì c•.1m1· t'aw,im11J k' ma·1:~tt'l' dc:m1mt"uL hv*:&'!oimti dì Hl'\ll}la ·'llfll'tiori::' ''·' dH• "PIMl lnn,;rwiti. 11t1' 1.:1.imu.11i1i\ l'd11<:1u•W vr:ilt~t.Ì<lH>!' Jll.l Lil f"i, baMK>.. dtH'lq'U•t\ ~f!,'111 bn'4 ~~~{~("N~ <t;:i l'i1fol'! jlo'.l"rtiu111· dd pnr. . l'antidoto u:mt1Q ·1·1m· Rl"l'to '"N!1.l1mo a.i•thi• im'i. h:.1 tm· •\lfo "suppJ,•ntiL1::"' ìn l{lM'.fl" i;,ht,;, i.! ~e il !'1''1bl~mil di fondo prt'sid1·n~.t' C.:m~i,1lio M!lii! i.liii O~lW:';]~·'lt~t:. l]1'111 ~-ii!ldt '"\ '~·tHH. 1 ;1h1ta ri- rwn\ 'il momlfl dd!n r•:.'à.tm\i ft~1~dì, Ni'l>nl11i: in 4.lltr,~l(.f.8 !H' uot,f' nu1 "'n!.lt1'V•l;1 j)dt!(ì t~~U.('fà~ In i lizx1irc 1·1: i.<.h:e l:ìl<'fllÌ ~ÌJ\Zlv llWS~Ì fr:tnna 1foll11 1.h~1' 1,:'fmmnq11•.: ~·1;\ldi hm.nn• . 'lu 11llfl m1 :"'l'nto:> •v.rfimo del;la cmi, "1Mltt;1", F!')"'.'tlllut n:mio ;;gli .>::cl1<:1lklfl'IC pFÌl>llil d"11la dd .;ml m~"'lk>;i Ritaglio '"i,lttlll!l{~tl"' nui ~~f1 ~ ·'"'""'""'"'' la »ti·uttur" •m1minL,t1·ati\t; tl-Hr~1n~r~n stampa ad un ifi"?..!('('\BI~n dl di)~,iifl;Hn·Rrion~ uso esclusivo del Codice abbonamento: Pii1 ri11or11e 11ll'i11.tr11ll'iime ~!!Ila.. J>n10!.a.. Ri'il1L "m.:~tli't~'n·10 i:i•ù ~th,~ 1:XJf'.l\HlHl~li!) t.:tntv,s. ~1pF:tl"C'Vi;:ow· pr,d1& l~(.h.MX!Tl'.' non i:' rmli un cn~tu~ flllJt 14,h ~uno 1n~iu:tt1Unb~lt "11>T1<111.H!n 1w~ dmnT:", «il'1:·nn<> 11 4'he '"'nclJa lt)"!J;t~ dl :.;.;;i1•,,annn h:: prfrni:~ ri~ot~~"i,~ d,a ;~Yl'nn,~io, ttil atti j'IJt1:'1~J;u~11r:1. :-..:,,..t eft~at"tt:~tT~pu 068391 "''"''''""''·""'r''";;l~U;uJ:i~i.rtnitl~: ~rd>ht:~, ('.()Il)t.~ ti1tln l:\irn ;lll11nm ;~I ><:>lliu 1·HpmrHo: rt;i;'*'m~ destinatario, ~ono? non riproducibile. Copie in nostro possesso di cattiva qualità Scuola: testate nazionali Pag. 56 Quotidiano LANOTiZiA Pagina 03-09-2014 5 Foglio 2/2 Data - - - - - - - - - GIORNAllll- Codice abbonamento: 068391 Emergenza dirigenti Più di mille istituti. al via senza una guida Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 57 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Pagina 03-09-2014 13 Foglio 2/2 Data li lavoro nelle grandi imprese GLI OCCUPATI {aÌ netto della cassa integrazione) Variazioni tendenziali rispetto a dodici mesi prima . .•c'il'lli'''•(ll"'·'9•::.o 9 -1,0 -..1,\' , -1,0 -1,5 -2,0 GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET on NOV DIC GEN FEB MAR APR MAG GIU 2013 LA RETRIBUZIONE LORDA MEDIA ORARIA Variazioni tendenziali rispetto a dodici mesi prima 7,6 8 7 5,2 6 5 4,4 4 3 2 1 o -1 -2 -0,5 -0,6 -2,9 GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET on NOV DIC GEN FEB MAR APR MAG GIU 2013 068391 D'ARCO Codice abbonamento: -3 -0,3 Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 75 Quotidiano Data Pagina Foglio 03-09-2014 1 2/2 nuova normativa in un'area ·abbastanza ampia (chessò Yitalia settentrionale) e per un periodo di tempo significativo (tre anni). Dopo, a e'sperimento concluso, sì potrebbe decidere definitivamente, con ragione di .causa. Purtroppo nessuno ®gli attuali difensori (putativi) dell'art. 18,Vµol rischiare di ve<lére come andreJ;)be a finire. Perche, se si scoprisse chefart.18 punisce, più che avvantaggiare, tutti i lavoratori prjvati, verrebbe meno una bandiera che, fin che c'è, si può agitare con più risultati demagogici•che non con un ragionamento. • · ·l>ierluigi.Magnasebi 068391 ---:.©Riprod!l.ZWntrnervata--8 Codice abbonamento: · Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 79 Quotidiano Data Pagina Foglio 03-09-2014 30 1 Extracomunitari, legittima l'esclusione dal pubblico impiego Gli extracomunitari regolari non sono ammessi al pubblico impiego, almeno prima della riforma attuata con la legge europea del 2013. A fare chiarezza sulla questione è intervenuta la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 18523 del 2 settembre 2014, ha sottolineato come con le vecchie norme anche gli stranieri di paesi terzi non fossero ammessi ai concorsi pubblici e soprattutto come la disposizione non fosse discriminatoria. La vicenda riguarda un concorso pubblico indetto nel 2011, prima dell'ultima legge europea. Una donna albanese, regolarmente soggiornante in Italia e invalida, era stata esclusa dalla competizione per l'assunzione al ministero dell'economia e delle finanze. Aveva quindi impugnato il provvedimento sostenendo la discriminazione contenuta nelle norme. Il tribunale e la Corte d'appello hanno respinto le rimostranze con decisione resa ora definitiva dalla sezione lavoro della Suprema corte. In sentenza i giudici di legittimità hanno chiarito che, diversamente da quanto avviene in tema di provvidenze assistenziali, in caso di accesso al lavoro è lasciata al legislatore una più ampia possibilità di contemperare opposte esigenze tutte costituzionalmente rilevanti. Se, quindi, nel lavoro privato opera pienamente la parità di trattamento tra cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari, con riguardo agli impieghi pubblici trova spazio la valutazione della particolarità e delicatezza della funzione svolta alle dipendenze dello stato (e in particolare, nel caso in esame, del ministero dell'economia e delle finanze che gestisce uno degli aspetti peculiari e individualizzanti della politica nazionale), differenze che tutt'ora giustificano la preferenza per i cittadini italiani e, in virtù del particolare legame internazionale che lega l'Italia agli altri paesi della Ue, per quelli comunitari e ad essi equiparati. A dirimere una volta per tutte la questione è intervenuta la legge europea del 2013 che, all'articolo 7, ha chiarito come ora siano ammessi al pubblico impiego gli extracomunitari con permesso di soggiorno a lungo periodo, i rifugiati politici o i titolari di protezione sussidiaria. Codice abbonamento: 068391 Debora Alberici Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 80 Quotidiano IL SECOLO XIX Data 03-09-2014 Pagina 2 Foglio 1 PUBBLICO IMPIEGO, RESTA IL BLOCCO DEI SALARI RUGHETTI: «NON SI PUÒ DARE TUTTO ATUTTI» quindi poco meno di un mese per scegliere e soprattutto per raccogliere circa 7 miliardi di euro (a tanto ammonterebbe le risorse necessarie per il rinnovo triennale). Ma non è il solo capitolo aperto, un altro fronte riguarda la mobilità obbligatoria, dopo il via libera al dimezzamento di distacchi e permessi sindacali i dipartimenti della Pa sono a lavoro sul trasferimento dei dipendenti da una sede all'altra, nel raggio dei 50 chilometri. A breve l'incontro tra il ministro Madia e i sindacati. Codice abbonamento: 068391 ••• ROMA. «Il governo deve fare delle scelte» e «non si può dare tutto a tutti». Così il sottosegretario alla Pa, Angelo Rughetti, sul rinnovo del contratto per i dipendenti pubblici. La proroga del blocco, quindi, sembra avvicinarsi sempre di più. Anche il 2015 si appresterebbe ad essere archiviato come un anno di "vacche magre" per gli statali, che non godono più di aumenti salariali dal 2010. Lo stop, sottolinea il numero due del ministero della Pa, «resta» se il «Def non cambia». Manca Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 90 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio BCE E CRESCITA Le armi di Draghi ele attese dei mercati di Alessandro Merli . I 1discorso del presidente della Banca centrale europea, . Mario Draghi, a Jackson Hole dieci giorni fa è stato giustamente giudicato un discorso impor- tante, persino un punto di svolta nel Draghi-pensiero. Forse l'aspetto più significativo è il riconoscimento esplicito, quasi per la prima volta, che non di sole politiche dell'offerta vive l'uomo, e che l' eurozona soffre anche di domanda insufficiente. E questa va sanata con la politica monetaria, ma anche con la politica fiscale (pur con l'ovvio richiamo al rispetto delle regole vigenti), osservazione inaudita da uno degli ideatori del "fiscal compact" e che dà la misura della percezione della gravità della situazione dal punto di vista di Draghi. I mercati finanziari si sono concentrati però soprattutto su una frase che non era nel testo originario e che Draghi ha ag- giunto al momento di pronunciarla: e cioè che le aspettative sull'inflazione a cinque anni (l'indicatore che l'Eurotower segue più da vicino) sono scese abbastanza bruscamente, per la prima volta sotto l'obiettivo del 2%. E ha aggiunto che il calo è stato ancora più pronunciato sulle scadenze più brevi. Dato che la Bee ha ossessivamente ripetuto. in questi mesi di inflazione in discesa, fino allo 0,3% di agosto, che le aspettative continuavano a essere "ancorate" all'obiettivo di lungo termine, le parole di Draghi sono state considerate come il segnale di una sicura azione della Bee alla prossima riunione di consiglio, domani a Francoforte. Tanto più che in passato il ban- 03-09-2014 1 1 chiere centrale italiano aveva esplicitamente fissato l'asticella per l'avvio del quantitative easing ( Qe ), cioè dell'acquisto di titoli, privati e pubblici, al punto in cui le aspettative d'inflazione si fossero "disancorate". I mercati si sono quindi convinti che l'avvio del Qe potesse essere imminente. Una minoranza ha invece ritenuto che per il momento la Bee potesse procedere a un ulteriore taglio dei tassi dopo quello di giugno, anche se lo stesso Draghi ha osservato in passato che «siamo già praticamente a zero». In un modo o nell'altro, questa lettura ha contribuito a prolungare il ribasso dell'euro iniziato a giugno, effetto nient'affatto indesiderato all'Eurotower. 5 Le anni di Draghi e le attese dei mercati • '-m1tim1a da pagina 1 possibile quindi che giovedì, se Draghi non dovesse annunciare nè il Qe, nè un taglio dei tassi (nonostante nuove previsioni dello staff della Bee che rivedranno al ribasso quelle ormai palesemente ottimistiche di giugno), i mercati abbiano un contraccolpo. Molti operatori hanno già cominciato a riaggiustare le proprie posizioni in questi giorni. Ma questo risponde alla normale dialettica fra la Bee e i mercati, dove la dinamica accelerata di questi ultimi sembra spesso sopravanzare il passo più flemmatico della prima. E delle tre frecce della Abeonomics all'europea (stimolo fiscale, riforme E Ritaglio Primo piano Italia stampa ad uso esclusivo RlPROfJU!iONf. RfSERVATA 068391 Alessandro Merli r,\:J Codice abbonamento: L'EDITORIALE strutturali, stimolo monetario), come nota l'economista Gavyn Davies nel suo blog per il "Financial Times", solo l'ultima è nelle mani del presidente della Bee, ma non è detto, conclude lo stesso Davies, che il consiglio gliela lasci usare. Lo stesso Draghi è di certo riluttante a imboccare la strada di un Qe che prevede l'acquisto di titoli pubblici, ben sapendo che questo gli scatenerebbe contro una guerra senza quartiere in Germania, nonostante anche l'economia tedesca abbia frenato fino alla stagnazione. Così riluttente che due delle misure annunciate a giugno (la liquidità alle banche condizionata al credito all'economia reale, le cosidette Tltro, e l'acquisto di titoli cartolarizzati, Abs) sono state costruite entrambe in modo da ovviare, se possibile, alla necessità di lanciare il Qe sui titoli pubblici. E non hanno ancora lasciato i blocchi di partenza. Con la prima ormai imminente (anche se i suoi effetti richiederanno qualche tempo per essere valutati), è ipotizzabile che domani Draghi, oltre alle consuete rassicurazioni di esser pronto a far di più, ci lasci con qualche certezza in più riguardo alla seconda. del destinatario, non riproducibile. Pag. 91 Quotidiano la Repubblica Data Pagina Foglio Portafoglio gonfio perii popolo dei fondi risparmi a1460 miliardi 03-09-2014 25 1 Gli scarsi rendimenti dei titoli di Stato spingono a cercarenuove forme di investimento Decisiva anche la strategia delle banche che cercano più utili da commissioni Nuovo record del patrimonio gestito da banche eSgr in sei mesi raccolti 60 miliardi, volano ititoli del settore Ritaglio Primo piano Italia ,7 47, o 7 o stampa ad uso esclusivo del destinatario, non 068391 MILANO. Un altro dato-boom per l'industria del risparmio gestito: nel secondo trimestre del 2014 secondoinumeridiAssogestioni sonostatiraccolti31miliardi(al netto dei riscatti) in fondi comuni, ·gestioni di portafoglio con quote di fondi, gestioni previdenziali e gestioni assicurative (sempre contando i fondi comuni compresi nel portafoglio, ovviamente). Ebbene, tutto il mondo del gestito ha portato a casa poco più di 30 miliardi in un trimestre e poco più di 60 nei primi sei mesi 2014, praticamente eguagliando il risultato dell'intero 2013 (quando la raccolta nettadel settore era stata pari a 62,6 miliardi). Altrettanto record è il patrimonio complessivo, che ha toccatolasogliadi 1.460miliardi ( 1.392 il trimestre precedente). Anche i risultati relativi ai mesi estivi (ancora non noti a livello aggregato di settore) dovrebbero confermare il buon andamento del primo semestre, che ieri in Borsa si è avvantaggiato dei risultati (la migliore è stata Mediolanum, +2,95%. «Ci sono almeno tre ragioni che spiegano il boom del risparmio gestito -dice Piermario Motta, ad di Banca Generali - i tassi sempre più compressi sui titoli governativi, che rendono quasi obbligatorio cercare alternative di investimento; le banche che vanno alla ricerca di utili, facendo commissioni sui fondi e, infine, laminore pressione afareraccolta diretta, sempre da parte delle banche, perché in questo momento non hanno bisogno di cercare liquidità dai clienti». Dunque, meno pressione da partedichinotoriamenteintercetta iflussidirisparmiodellefamiglie mento nel secondo trimestre ri-le banche - e nello stesso tempo spetto al primo). poche opportunità di investiO RIPRODUZIONE RISERVATA mento "facili", che tanto a lungo hanno catalizzato le. scelte dei Bot-people. Tra l'altro, nota ProIFLESSIBILI meteia nella sua.newsletter l'A E' la categoria che tlante, il prossimo arrivo delle ha raccolto di più aste Bee di Titro dovrebbe allentareulteriormentelanecessitàdi fare raccolta presso la clientela, da parte degli istituti di credito. Dunque, per i fondi comuni ci soIL PATRIMONIO no le condizioni di sistema per I fondi obbligazionari continuare a crescere: in Europa, restano i più "pesanti" i prodotti gestiti (comprensivi deiprodottiassicurativiepensionistici) rappresentano il 40% del portafoglio finanziario delle famiglie, mentre in Italia siamo coDALL'ESTERO munqueal26,5%,nonostantegli E' il patrimonio dei ultimi dati sul risparmio gestito. prodotti stranieri Guardando più da vicino i risultati del secondo trimestre 2014, i fondi comuni hanno portato a casa un bottino netto pari a 18,32 miliardi, dove la parte del leone l'hanno fatta i fondi flessibili, con una raccolta netta pari a 11, 1 miliardi. Dainizioanno, questa categoria di fondi ha totalizzato 23, 7 miliardi di sottoscrizioni al netto dei riscatti, seguita (a distanza) dagli obbligazionari, che hanno portato a casa 13 miliardi netti nel semestre, nonostante il calo dei rendimenti dei bond (tuttora rappresentano il 4 7% del patrimonio complessivo dei fondi comuni). L'unica categoriachehailsegnomeno,dainizioannoadoggi,èquelladeifondi monetari, che ha avuto riscattinetti per 4,3 miliardi (i tassi così compressi sul breve termine hanno evidentemente tenuto alContinua la lunga fase positiva del risparmio gestito in Italia la larga i risparmiatori), mentre i fondi azionari hanno ricevuto sottoscrizioni nette per 4, 1 miliardi di euro (sempre positiva nel semestre, ma in rallenta- Codice abbonamento: VITTORIA PULEDDA riproducibile. Pag. 92 Quotidiano Data 03-09-2014 Pagina 17 Foglio 1 Wall Street, in arrivo ondata di lpo fatturato dell'ultimo anno rispetto a multipli di 3,6 nei dodici anni scorsi. Anche escludendo aziende spesso quotate ad elevati multipli quali le biotech, il rapporto prezzo/vendite è di 4,2. lari, con una valutazione della società di 220 miliardi di dollari. Con questi numeri si tratterà dell' NEW YORK Saràunannorecordper Ipo più grande della storia amerii collocamenti azionari a Wall cana e. del mondo, superiore ai Street. Tra i grandi sbarchi attesi 22,I miliardi di dollari raccolti sul mercatò, oltre al colosso cinedall'altra cinese che per ora detiese dell'e-commerce Alibaba, c'è il LA SVOLTA CON ALIBABA ne il titolo di maggiore quotazioleader dei prestiti Lending Club, Gli analisti sottolineano poi che i ne al mondo, Agricultural Bank il re dell'immobiliare commercia- rally delle matricole appaiono of China. Un'offerta talmente le Paramount Group, la startup più convincenti del passato, per- grande - osserva The Wall Street nello storage online Box Inc, e la ché spesso le aziende che sbarca- Journal - che le banche stanno ponuova Fca-Fiat Chrysler. Ad ago- no in Borsa sono più solide al con- sticipando altre quotazioni sulla sto il numero delle Ipo (188) è au- fronto con ondate di collocamen- scia di timori che potrebbero esmentato del 44% rispetto all'anno ti di fragili gruppi Internet nei sere offuscate. Inoltre le banche scorso e da inizio anno sono stati precedenti due decenni. Il vero ritengono l'Ipo di Alibaba un test raccolti 46,4 miliardi sul merca- colpo, come accennato, arriverà per misurare l'appetito del merto: il massimo dal 2000. Le socie- con l'Ipo di Alibaba, il cui road cato verso le Ipo tecnologiche: se tà, spiegano gli analisti, vengono show partirà la prossima settima- Alibaba farà bene nel primo giorcollocate a prezzi ottimistici, con na. Il colosso cinese potrebbe rac- no di scambi, potrebbe dare il via multipli mediani pari a 8,2 volte i cogliere fino a 26 miliardi di do!- a una stagione delle Ipo hitech. Codice abbonamento: 068391 QUOTAZIONI Ritaglio Primo piano Italia stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 93
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