10 • missione cattolica italiana angelus 49–52/2014 Avvento, via al Natale tempo fu chiamato «quaresima di s. Martino», poiché il digiuno iniziava l’11 novembre. Di ciò è testimone s. Gregorio di Tours, intorno al VI secolo. Questa parola vuol dire «venuta». Il tempo di Avvento segna l’inizio del nuovo Anno liturgico. Per i pagani, adventus significava «ritorno, o anniversario». Per noi cristiani la parola adventus ha un doppio significato: indica le due venute di Gesù. La prima è la venuta storica di Gesù a Betlemme, la seconda venuta sarà quella alla fine dei tempi. Queste due venute sono considerate come un’unica venuta, sdoppiata in due tappe. Questa doppia dimensione di attesa caratterizza tutto l’Avvento. L’Avvento è il tempo liturgico che precede, come preparazione, la festa di Natale. Sorse nel secolo IV con una durata di tre settimane, su imitazione della Quaresima, o delle tre settimane di preparazione alla Pasqua, richieste per i catecumeni. Siccome la venuta di Cristo fu annunciata dai profeti, preparata dal Precursore, e compiuta dalla Vergine Maria, sono tre le figure centrali dell’Avvento: Isaia, Giovanni Battista e Maria. Durante tutto l’Avvento, tempo di speranza e di preparazione, si legge il libro di Isaia. La seconda e la terza domenica sono centrate sulla persona e sull’opera del Battista. Il secondo avvento di Gesù nella gloria, può avvenire in qualunque momento della storia, e a partire dalla sua Ascensione sono cominciati i cosiddetti «ultimi tempi»: il suo ritorno dunque è sempre da considerarsi imminente. Gli ultimi otto giorni di questo tempo sono dedicati a Maria, la Madre di Gesù, che visse intensamente l’Avvento durante i nove mesi in cui portò Gesù nel suo grembo. L’origine del tempo di Avvento viene individuata tra il IV e il VI secolo. La prima celebrazione del Natale a Roma è del 336, ed è proprio verso la fine del IV secolo che si riscontra in Gallia e in Spagna un periodo di preparazione alla festa del Natale. Per quanto la prima festa di Natale sia stata celebrata a Roma, qui si verifica un tempo di preparazione solo a partire dal VI secolo. Nel 380 il concilio di Saragozza impose la partecipazione continua dei fedeli agli incontri comunitari compresi tra il 17 dicembre e il 6 gennaio. In seguito verranno dedicate sei settimane di preparazione alle celebrazioni natalizie. In questo periodo, come in quaresima, alcuni giorni vengono caratterizzati dal digiuno. Tale arco di L’attuale celebrazione dell’Avvento 1. Il tempo festivo dell’avvento: le domeniche Le letture del Vangelo hanno nelle singole domeniche una loro caratteristica propria: si riferiscono alla venuta del Signore alla fine dei tempi (I domenica), a Giovanni Battista (II e III domenica); agli antefatti immediati della nascita del Signore (IV domenica). Le letture dell’Antico Testamento sono profezie sul Messia e sul tempo messianico, tratte soprattutto dal libro di Isaia. Le letture dell’Apostolo contengono esortazioni e annunzi, in armonia con le caratteristiche di questo tempo. 2. Il tempo feriale dell’Avvento Si ha una duplice serie di letture: una dall’inizio dell’Avvento fino al 16 dicembre, l’altra dal 17 al 24. Nella prima parte dell’Avvento si legge il libro di Isaia, secondo l’ordine del libro stesso, non esclusi i testi di maggior rilievo, che ricorrono anche in domenica. La scelta dei Vangeli di questi giorni è stata fatta in riferimento alla prima lettura. Dal giovedì della seconda settimana cominciano le letture del Vangelo su Giovanni Battista; la prima lettura è invece o continuazione del libro di Isaia, o un altro testo, scelto in riferimento al Vangelo. Nell’ultima settimana prima del Natale, si leggono brani del Vangelo di Matteo (cap. 1) e di Luca (cap. 1) che propongono il racconto degli eventi che precedettero immediatamente la nascita del Signore. Per la prima lettura sono stati scelti, in riferimento al Vangelo, testi vari dell’Antico Testamento, tra cui alcune profezie messianiche di notevole importanza. La Novena di Natale Il tempo di Avvento guida il cristiano attraverso un duplice itinerario: «È tempo di preparazione alla solennità del Natale, in cui si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio fra gli uomini e contemporaneamente è il tempo in cui, attraverso tale ricordo, lo spirito viene guidato all’attesa della seconda venuta del Cristo alla fine dei tempi». Nella liturgia delle prime tre domeniche e nelle ferie sino al 16 dicembre si può notare l’insistenza sul tema della seconda venuta di Gesù alla fine dei tempi, mentre nei giorni compresi tra il 17 e il 24 tutta la liturgia è ormai tesa verso la celebrazione della nascita del Figlio di Dio. La novena di Natale cade pienamente nel secondo periodo dell’Avvento. Inizia infatti il 16 dicembre (è buona cosa iniziarla anche il 15, per lasciare la vigilia di Natale libera per prepararsi alla Messa di Mezzanotte). Le novene sono celebrazioni popolari che nell’arco dei secoli hanno affiancato le «liturgie ufficiali». La novena di Natale, pur non essendo «preghiera ufficiale» della Chiesa, costituisce un momento molto significativo nella vita delle nostre comunità cristiane. Recupero della dimensione celebrativa La novena di Natale è molto vicina alla celebrazione dei vespri. Va pertanto realizzata attraverso una saggia utilizzazione dei simboli della preghiera serale: la luce e l’incenso. (adattato da esserecristiani.com) Tempo di Avvento, tempo di novene... La Novena dell’Immacolata Più o meno in concomitanza con l’inizio dell’Avvento, inizia anche la novena all’Immacolata la cui festa si celebra com’è noto l’8 dicembre. La sua novena inizia il 29 novembre, appunto nove giorni prima della festa. Don Antonio e il presidente del Consiglio Amministrativo, a nome di tutti i collaboratori e dei volontari, augurano a tutta la Comunità della Missione Cattolica Italiana di Bienne e ai loro cari di trascorrere un sereno Natale e di iniziare il nuovo anno nella pace e nell’armonia del Bambino di Betlemme.
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