Odg dimissioni Assessore Cecilia[1]

Egr. Sig. Presidente del Consiglio
Sig. Giampiero Marroni
PALAZZO DI CITTA'
Egr. Sig. Sindaco del Comune di Rieti
Avv. Simone Petrangeli
PALAZZO DI CITTA'
ODG. Art. 72 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale.
Richiesta dimissioni dell'Assessore Andrea Cecilia.
Il Sindaco di Rieti, Simone Petrangeli, ha sin dall’inizio della consiliatura, ed in verità ancor
prima durante tutta la campagna elettorale, alimentato grandi aspettative rispetto ad una
gestione della cosa pubblica virtuosa basata sulla legalità dell’azione politica e sulla totale
trasparenza dei provvedimenti adottati. Cavalli di battaglia che nell’evidenza delle cose
sono rimasti lettera morta, principi enunciati ma mai perseguiti, troppo spesso
semplicemente declinati in un ritornello imparato a memoria senza che a questo
seguissero comportamenti conseguenti. E’ del tutto evidente che, proprio in ragione
dell’impegno assunto con gli elettori, oggi non è più sostenibile la permanenza in Giunta
dell’Assessore Andrea Cecilia iscritto nel registro degli indagati (come riportato dai
quotidiani locali) dalla Procura della Repubblica di Rieti per una serie di reati edilizi che
riguardano i lavori svolti in Largo San Giorgio in qualità di progettista: assenza di varianti,
mancanza di specifici nulla-osta urbanistici, interventi eseguiti in zona sismica senza avere
le necessarie autorizzazioni da parte del Genio Civile e, più in generale, una serie di abusi
edilizi che sarebbero stati compiuti omettendo passaggi e procedure obbligatorie sono i
presupposti in base ai quali gli investigatori hanno aperto un fascicolo a carico del tecnico
oggi Assessore. Lo stesso Cecilia starebbe trattando una specie di “sanatoria” degli abusi
essendo politicamente a capo dell’ufficio comunale che ha in gestione il fascicolo. Un
atteggiamento che a parti invertite avrebbe fatto gridare allo scandalo, secondo un
consolidato doppiopesismo che contraddistingue la politica malata di questa sinistra.
Recentemente è stato lo stesso Sindaco a dichiarare alla stampa locale che
l’Amministrazione è alla ricerca a breve di una soluzione idonea a consentire al Polo
culturale di riprendere la sua attività. Noi ovviamente siamo pienamente coscienti
dell’importanza strategica del lavoro svolto dalla Fondazione Varrone teso a recuperare
una parte del centro storico completamente abbandonata a se stessa e che versava in
uno stato di assoluto degrado urbano, ma siamo altrettanto consapevoli del fatto che non
esiste richiamo alcuno a nobili intenti che possa giustificare l’elusione o il raggiramento
della norma, così come è peraltro puntualmente applicata per ogni singolo cittadino.
L’incompatibilità del ruolo dell’Assessore Cecilia, oggi più di ieri, è assolutamente
manifesta: non può essere lui a gestire fatti che lo riguardano come attore protagonista
nella vicenda penale. Nessun cittadino di Rieti potrebbe mai avere la certezza che non ci
sia un “inquinamento” doloso nella gestione della richiesta sanatoria. Ed ancora una
recente deliberazione di Giunta con la quale si è proceduto alla riperimetrazione del centro
storico alimenta ulteriori sospetti sulla funzione dell’Assessore Cecilia atteso che, guarda
caso, il Consiglio comunale è stato spogliato del potere di approvare qualsiasi piano di
recupero mettendo il relativo potere nelle mani del solo organo esecutivo di governo. Già
la legge 457/78, all’articolo 27, includeva i centri storici in zone di recupero autorizzando
l’esecuzione di interventi di ristrutturazione edilizia, anche in deroga alle prescrizioni del
Piano Regolatore Generale, modificando le loro destinazioni d’uso pur nel rispetto del
Regolamento edilizio vigente. Con la delibera succitata, non ancora pubblicata sull’albo
pretorio, si consentirà ad un qualunque soggetto privato di ottenere il cambio di
destinazione d’uso di edifici storici di pregio, come la ex Banca d’Italia ove fosse
acquistata da privati, o l’ex Seminario vescovile, o ancora l’ex Palazzo dell’Inps. Alla
Fondazione Varrone, proprietaria del complesso immobiliare che si affaccia su Largo San
Giorgio, con tale strumento si consentirebbe di “sanare” quell’abuso per il quale la Procura
della Repubblica ne ha disposto a tutt’oggi il sequestro. Come non ravvisare allora la
dicotomica posizione dell’Assessore all’Urbanistica Cecilia rispetto ad un così palese
“conflitto di interessi”? Motivo questo che avrebbe dovuto già indurre il Prefetto di Rieti ad
intervenire, come peraltro fece il suo predecessore con la precedente Giunta Emili per far
ritirare le deleghe all’Assessore pro tempore Marzio Leoncini. Chiediamo, in ragione di
quanto sopra esposto, che il Consiglio comunale si esprima con un voto politico circa
l’opportunità che l’Assessore Andrea Cecilia si dimetta con effetto immediato dal ruolo
ricoperto, ovvero venga sollevato dall’incarico dal Sindaco stesso che lo ha nominato
quale Assessore tecnico, non essendo stato eletto. Ove questo non avvenga saremmo
costretti a richiedere l’intervento, non più procrastinabile, del locale Ufficio Territoriale del
Governo e della stessa Procura della Repubblica.
Per i motivi suesposti, i sottoscritti consiglieri, pur augurando all'Assessore Cecilia di
chiarire nelle sedi giudiziarie i fatti a lui contestati, dimostrando la propria innocenza,
CHIEDONO
all'Ing. Andrea Cecilia, per buon senso e spirito civico oltre che per motivi di opportunità
politica, di rassegnare le proprie dimissioni irrevocabili nelle mani del primo cittadino,
rimuovendo così il palese conflitto di interessi, Qualora ciò non dovesse avvenire
chiediamo che il Consiglio Comunale esprima un voto favorevole affinchè il Sindaco
proceda all'immediata rimozione dell'Ing. Andrea Cecilia dall'incarico di Assessore
all'Urbanistica finora ricoperto e al ritiro di tutte le deleghe in suo favore.
I Consiglieri Comunali:
Andrea Sebastiani
Lidia Nobili
Sonia Cascioli
Luigi Gerbino