Rassegna Stampa di venerdì 14 novembre 2014

Rassegna Stampa di
venerdì 14 novembre 2014
SNALS / CONFSAL
Corriere della Sera - Ed.
Brescia
Il Mattino - Ed. Caserta
Messaggero Veneto - ed.
Pordenone
Messaggero Veneto - ed.
Pordenone
Bresciaoggi
Corriere del Trentino (Corriere
della Sera)
Il Piccolo
LA SICILIA
La Voce di Mantova
Testate on line
14/11/2014
"BUONA SCUOLA" LA DIFFICILE SINTESI
14/11/2014
14/11/2014
"VILLAGGIO", SCIOPERO DEI DIPENDENTI
ISTITUTI UNITI O SCISSIONI LA PAROLA ALLA REGIONE
14/11/2014
"COMPRENSIVO, UN AUTOGOL DEL COMUNE"
BREVI- CONFASAL-UNSA DOMANI L'INCONTRO SINDACALE
NAZIONALE CON MASSIMO BATTAGLIA
14/11/2014 ASSICURAZIONI, CONTRATTO NAZIONALE SCONTRO FRA SNA E
CONFEDERALI
14/11/2014 LA MANOVRA INCASSA IL SI' DEI SINDACI PARTI SOCIALI
CRITICHE SUL WELFARE
14/11/2014 ANCHE LA PREFETTURA IN PRESSING SU CROCETTA
14/11/2014 FNA CONFSAL: PRESTO UN SINDACATO DI QUARTIERE CON
SPORTELLO CITTADINO
14/11/2014 ARTICOLI PRESI DAL WEB
14/11/2014
Scuola, Formazione, Università, Ricerca
la Repubblica
Libero Quotidiano
NO AI VOTI, SI' AL WI FI E VIA LE CLASSI-POLLAIO I DESIDERI DEL
WEB PER LA "BUONA SCUOLA"
14/11/2014 INPS, SCUOLE, FISCO E SANITA' ONLINE: DA APRILE 2015
BASTERA' UN SOLO PIN
14/11/2014 "BUONA SCUOLA" PER GLI STUDENTI
Avvenire
il Manifesto
14/11/2014
il Giornale
la Gazzetta del Mezzogiorno
La Repubblica - Cronaca di
Roma
Sette (Corriere della Sera)
il Sole 24 Ore
la Repubblica
la Stampa
il Messaggero
il Mattino
14/11/2014
LA
14/11/2014
ISTITUTO TECNICI, LA VIA ITALIANA AL MODELLO TEDESCO
I MILLE VOLTI DELLO SCIOPERO SOCIALE OGGI PROVE
GENERALI DI COALIZIONE
14/11/2014 INCONTRO SU "LA BUONA SCUOLA"
14/11/2014 CORSI & FORMAZIONE
IL TABLET ENTRA IN CLASSE
IMPRESE, BONUS RICERCA CON IL FRENO TIRATO
14/11/2014 SCIENZIATI PER LA PACE LA FONDAZIONE VERONESI E IL
MEETING ALLA BOCCONI
14/11/2014 QUANTA ITALIA E' ARRIVATA SULLA COMETA
14/11/2014 TIMMERMANS OSPITE DELLA LUISS: NUOVO CAPITOLO PER LA
GIUSTIZIA UE
14/11/2014 FACOLTA' DI MEDICINA NEL CAOS CROCIATA DEI PRESIDI A
ROMA+++
14/11/2014
14/11/2014
Economia, Lavoro, Previdenza
il Sole 24 Ore
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Italia Oggi
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Int. a G.Poletti: "PER LE IMPRESE NUOVE REGOLE DA GENNAIO"
Int. a A.Gurria: "RIFORMA DEL LAVORO, UNA SPINTA ALLA
CRESCITA"
14/11/2014 JOBS ACT: INTESA NEL PD, NCD ALL'ATTACCO
14/11/2014 SQUINZI: AVANTI CON LE RIFORME DI LAVORO, DELEGA
FISCALE E PA
14/11/2014 Int. a F.Taddei: "SCEGLIERE TRA REINTEGRO E INDENNIZZO PER
LE AZIENDE SI VALUTA L'OPZIONE"
14/11/2014 E LA MINORANZA DEM SI SPACCA. BERSANI E D'ALEMA
AVVERTONO: "RIPRENDIAMOCI IL PARTITO"
14/11/2014 LICENZIAMENTI DISCIPLINARI CONTROLLI E AMMORTIZZATORI IL
JOBS ACT CAMBIA COSI'
14/11/2014 JOBS ACT, TROVATO L'ACCORDO NEL PD
14/11/2014 JOBS ACT, IL PD RIAPRE I GOCHI
14/11/2014 Int. a A.Camporese: FISCO DA AZZERARE
14/11/2014 RENDITE, IL GOVERNO CI RIPENSA
14/11/2014 Int. a F.Longobardi: LAVORO, NULLA DI NUOVO
14/11/2014 ART.18, INTESA NEL PD: LA DELEGA CAMBIERA' L'NCD INSORGE
"GOVERNO A RISCHIO"
14/11/2014 JOBS ACT, RENZI FA DIETROFRONT E REINTEGRA LA MINORANZA
PD
14/11/2014 Int. a C.De benedetti: "RENZI ENERGICO E SPREGIUDICATO MI
RICORDA IL FANFANI DEGLI ANNI '50"
14/11/2014 IL PIANO SEGRETO DELL'EUROPA: SACCHEGGIARE I NOSTRI
RISPARMI
14/11/2014
14/11/2014
Quotidiano
COIUlIEIlE DELLA SERA
BRESCIA
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1
«BUONA SCUOLA»
LADIFFIClllE SINTESI
di Ennio Pasinetti
i chiude domani la prima fase del
confronto previsto dal Rapporto «La
buona scuola»: il corposo manifesto
Renzi-Giannini indicava infatti il
periodo fino al 15 novembre come un
bimesh'e dedicato a raccogliere commenti,
ma soprattutto proposte su quanto contenuto
nel documento. Una grande consultazione, «il
più grande referendum sulla scuola mai
promosso nel nostro Paese», chiosava con
enfasi il premier, che avrebbe coinvolto
l'intero universo scolastico per sfociare, nel
gennaio 2015, in un decreto legge che farà
sintesi delle linee guida integrate con le
proposte giunte dal basso. Qual è il
consuntivo dell'ambiziosa operazione? I
numeri snocciolati dal ministro parrebbero
fotografare un'interazione vivace e animata:
oltre un milione di accessi al sito dedicato e
più di 2.000 proposte, non solo lamentazioni,
ma segnalazioni concrete. L'articolazione di
raccolta si configurava in «stanze», delle quali
la più frequentata è stata la «Sblocca scuola»,
con 600 e più interventi ad additare i guasti
della burocrazia e a prospettare - proposta
prima in classifica -la presenza di un
pedagogista in ogni scuola. Non meno
affollate le stanze in cui si chiedono la
detraibilità dei costi per l'istruzione, più ore di
arte, di diritto e musica, come verranno
inseriti i 150.000 precari o come verrà valutato
il merito dei docenti in funzione di
riconoscimenti sal31iali. Eppure, a ghme le
scuole in queste settimane, non si regish'ava
tutto questo fennento. Nemmeno ncl
Bresciano: un'iniziativa istituzionale dell'Ust,
qualche convegno di marca sindacale o
associativa tfII!EI! Cisl, Comunità e Scuola),
momenti di qualità, non di lilevante
partecipazione. Concludere che, piuttosto che
una democratica consultazione, si sia trattato
di un'abile sh'ategia di marketing, sarebbe
ingeneroso. È vero però che la polverizzazione
di proposte online Iispecchia la natura stessa
del Rapporto, così ampio da non aiutare una
riflessione di senso, semmai un rapsodico
glossare qui e là, secondo prospettive
particolari. Come tra gli scaffali di un
supermarket, dove l'abbondanza serve a
liempire il carrello, non ad orientare. Perché
ciò che mancava nel Rapporto è propIio
l'individuazione dell'essenziale, dei cIiteri di
miglioramento della scuola, di una vision che
non può derivare dalla sommatoria di scelte,
ma dal coordinamento delle stesse in una
direzione inequivoca. Non sarà facile, ma si
impone ora in vista del decreto legge quella
redllctio ad 11l111m che ci insegnavano essere la
base del sapere, premessa di una scuola ehe
sia davvero buona.
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Quotidiano
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1
VERTICE SUL DIMENSIONAMENTO
Istituti uniti O scissioni
La parola alla Regione
L'assessore Nicola Calligari ha incontrato i sindacalisti
to i sindacati -. Quindi: scissione
dei licei Leopardi -Majorana, Grigoletti e Itis Kennedy a Pordenone?». Bella domanda. Forse l'accorpamento tra Itg Pertini e Itc
Mattiussi è dietro l'angolo del
20 15? L'operazione si tradurrebbe in un risparmio di circa 100
mila euro all'armo per gli stipendi di due dirigenti (capo d'istituto e direttore amministrativo).
Le regole. «Le linee guida
2014-2015 emanate dalla Regione confennano - harmo detto i
sindacati - i parametri numerici
da seguire». La resa dei conti sarà per le scuole che hanno trop-
pi spazi e banchi vuoti, a Pordenone? Quelle con troppi iscritti
si sdoppieranno? Il dimensionamento potrebbe aumentare i posti di dirigente nel Pordenonese:
un altro liceo e un nuovo istituto
tecnico, oppure un Isis onnicomprensivo di diversi indirizzi
superiori. Il minimo di iscritti deve essere di 600 studenti, ma si
abbassa a 400 per le aree friulanofone, oppure in aree montane. In città, l'Itg Pertini rischia
grosso con lo scorporo dell'indirizzo serale per adulti Sirio.
Chiara Benotti
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Prove tecniche di dimensionamento scolastico 2015-2016 in
Provincia, ieri, a Pordenone: poche le richieste degli istituti che
vaglierà la giunta a fine mandato, il 17 novembre. L'assessore
all'istruzione Nicola Calligari ha
presentato la mappa delle proposte alle forze sindacali Flcgi!,
Anp, Cis!, UiI, Gilda, Snals.
Le proposte 2015-2016. N uovo indirizzo tecnico di comunicazione e grafica nell'Isis Sacile-Brugnera per l'Ipsia Camiello. Deroghe al limiti minimi di iscritti per
le scuole in vetta nella Pedemontana: disco verde ai plessi di Erto, Casso, Tramonti, Vito d'Asio.
Concessa anche all'istituto comprensivo di Pasiano sottodimensionato. Nodo da sciogliere per
l'istituto comprensivo di Sacile:
due delibere chiedono lo sdoppiamento (del consiglio diistituto di viale Zancanaro e della
giunta comunale) causa la gestione difficile di l. 760 iscritti.
Ma la retromarcia del Comune e
del dirigente scolastico Claudio
Morotti ha congelato la richiesta.
Le incognite 2015-2016. La Regione deciderà sul piano del dimensionamento entro il 31 dicembre. Le nuove linee guida hanno
annunciato tempesta. «Scorporo degli istituti che superano
l.200 alunni - hanno sottolinea-
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CONfASAI...UNSA
DOMANI L1NCONTRO
SINDACALE NAZIONALE
CONMASSlMOB.ATTAGUA
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È in programma domani, al
Palace Hotel di Desenzano
del Garda dalle 9,30, è in
programma la riunione nazionale della Confsal- Unsa, quarto sip.dacato per
rappresentatività nel comparto ministeri. I lavori sa:~
ranno aperti dalla relazione del segretario generale
Massimo Battaglia.
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Quotidiano
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Assicurazioni, contratto nazionale
Scontro fra Sna e confederali
Demozzi: «In provincia 150 agenzie e 500 dipendenti»
Il nuovo contratto nazionale per i dipendenti delle
agenzie assicurative, firmato
dallo Sna nei giorni scorsi dopo 6 anni, provoca le risentite
reazioni dei sindacati confederali. Il presidente nazionale, il
trentino Claudio Demozzi, va
avanti per la sua strada.
La novità coinvolge a livello
nazionale circa 8000 agenzie e
50.000 dipendenti, in Trentino
150 agenzie e 500 dipendenti.
Da tempo c'è un muro contro
muro fra Sna e confederali (Fisac Cgil, Fiba Cisl, Uilca, Fna)
tanto che i sindacati stanno arrivando a una firma di una proposta contrattuale con Anapa e
Unapass, «che rappresentano il
5% delle agenzie» dice Demozzi, mentre Lo Sna «che rappresenta oltre il 95%» ha firmato
TRENTO
Leader
con sindacati autonomia, vale a
dire la Fesica, espressione della
Confsal (Confederazione generale sindacati autonomi, molto
forte nel mondo della scuola) e
Fisasls (stranieri).
I confederali affermano che i
firmatari «hanno rappresenta-
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Claudio
Demozzi,
trentina,
presidente
nazionale di
Sna, sindacato
agenti
tività pari a zero nel nostro settore». Dato che «sono state
stravole le regole contrattuali,
percorreremo tutte le strade e
ci opporremo in tutte le sedi,
anche con azioni legali» dicono. Demozzi conferma le pressioni, «con minacce di incolumità fisica e pressing di strani
poteri forti, che non gradiscono che si incrinino gli equilibri
con i confederali». La lettura
del presidente Sna: <<Noi abbiamo firmato con sconosciuti?
Anche la rappresentatività dei
confederali nel nostro settore è
tutta da dimostrare. Inoltre è il
datore di lavoro che decide
quale contratto applicare» e
pochi sceglieranno l'opzione
Anapa-Unapass.
E.O.
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Quotidiano
IL PICCOLO
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I CONFRONTI
La manovra incassa il sì dei sindaci
Parti sociali critiche sul welfare
• TRIESTE
Gli enti locali, con qualche distinguo di natura quasi solo tecnica, approvano. I sindacati, invece, confermano le perplessità. Soprattutto sul nodo irrisolto
dei 10 milioni per la costruenda
misura anti-povertà, di cui però, « nulla ancora si capisce
quanto a contenuth). La Finanziaria 2015, ieri a Udine, ha superato la prima fase di concertazione nell'attesa, oggi, dell'approvazione definitiva in giunta
e, a partire dalla prossima settimana, dell'avvio dell'iter in
commissione.
Nella sede del Cal emergono
le contestazioni delle Province
che rilevano tagli in particolare
nei capitoli della legge 24/2006
che impone loro la gestione di
nuove funzioni. E, da parte dei
sindaci, la richiesta di un riparto
nel rispetto dei criteri di trasferimento dei 28 milioni" avanzati"
dall'assestamento di bilancio
2014 e che verranno distribuiti
alle autonomie dopo l'approvazione del ddl sulla finanza loca-
le. Ma, complessivamente, la
conferma delle stesse cifre
dell'anno scorso (391,7 milioni
di euro di compartecipazioni tributarie a favore del territorio,
cui si aggiungono 13 milioni di
altri fondi regionali per un importo complessivo di circa 405
milioni) e la certezza dei 25 milioni a coprire il minor gettito
dovuto all'abrogazione nazionale delle addizionali sull' energia
elettrica, convince la "periferia"
a dare il via libera al dossier illu strato da Francesco Peroni e, in
assenza di Paolo Panontin, dal
direttore del servizio Finanza 10cale Salvatore Campo. Il voto favorevole all'intesa sull'articolo
10, quello dei trasferimenti, arriva da tutti i 18 presenti, un consenso che Peroni, dopo aver
promesso a Furio Honsell, che
lo incalza in tal senso, più occasioni di dialogo con i sindaci, incassa con soddisfazione anche
perché, spiega, <<llon era pernulla scontato in un momento interessato dalla riforma». Dall'assessore giunge anche la comunicazione che pure nel 2015 la Regione cederà spazi finanziali pa-
ri al 30% dell'obiettivo posto
agli enti locali Fvg, con l'obiettivo di ridurre l'impatto del patto
di stabilità. A larga maggioranza
(13 sì, 5 astensioni) anche il parere favorevole del Cal al ddl
complessivo della manovra di fine anno, un documento, ha ricordato ancoraPeroni, che parte dalla messa in sicurezza del
settore socio-sanitario, ma fotocopia in linea di massima le poste di un anno fa.
Una spiegazione replicata nel
pomeriggio alle parti sociali da
Debora Serracchiani, che ha anche escluso "stangate" fiscali.
«Nonostante la difficile congiuntura economica - ha affermato -, a differenza di altre Regioni siamo riusciti anche per il
prossimo anno a non far crescere la tassazione, salvaguardando cittadini e imprese». Le reazioni? Il sindacato ribadisce i
dubbi già espressi. «Neppure
questo incontro ha portato chiarimenti sulle caratteristiche della misura, oltre che sulla platea
dei beneficiari dell'annunciato
reddito di povertà - commenta
Franco Belci (Cgil) -. Tutti ele-
menti che vanno definiti in tempi rapidi, perché di tempo se n'è
perso già molto». Quanto al resto del ddl «su lavoro e welfare
la Finanziaria ricalca l'impostazione 2014», mentre i 30 milioni
in più alla sanità «non possono
far dimenticare che si parte da
un budget ridotto di 60 milioni
rispetto al 2013, effetto dei 100
tagliati con la finanziaria 2014,
poi parzialmente reintegrati
con le variazioni di bilancio».
Giovanni Fania (Cisl), soddisfatto per la conferma delle poste di
un anno fa, incalza a sua volta
sulla «necessità di chiarire alcuni nodi, a partire dalle risorse
dedicate al sociale», e insiste su
un <dntervento deciso anche per
coprire gli ammortizzatori sociali, eventualmente appoggiandosi su Mediocredito». Roberta
Vlahov, segreteria UgI, chiede
poi alla giunta di «non perdere
mai di vista la concertazione» e
«prestare un' attenzione particolare al precariato». Il segretario
Confsal Giovanni Zanuttini accende infine la luce sulle politiche attive del lavoro e sul monitoraggio della riforma sanitaria.
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LEGARANZIE
,
,
DI DEBORA
Nonostante
la difficile congiuntura
riusciremo
anche nel2015
a non far crescere
la tassazione regionale
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Debora Serracchiani
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13 novembre 2014
Stagionali Bellini, appello al Prefetto ‘Solo promesse
non mantenute’
I 26 lavoratori stagionali del Teatro Bellini di Catania chiedono aiuto al
Prefetto. E lo fanno con un sit in in via Etnea, sotto la sede della Prefettura,
dove una delegazione è stata ricevuta dal vice prefetto di Catania.
Il gruppo di maestranze impiegate nella gestione tecnica-organizzativa,
manutenzione, biglietteria, maestranze varie, vigili del fuoco, da più di un
mese protesta perché senza lavoro e senza stipendio. E protestano per un
diritto acquisito: il contratto di lavoro a tempo indeterminato dopo anni di
precariato.
“Il vice prefetto ha accolto le nostre richieste – ha detto Antonio Santonocito,
Snalv Confsal – e ha condiviso le problematiche dei lavoratori pertanto ci ha
informati che manderà una nota di sensibilizzazione al governatore regionale
Rosario Crocetta che con il Cda aveva assunto l’impegno di risolvere questa
situazione”.
Dal canto loro i lavoratori di dicono “soddisfatti dell’impegno e della sensibilità
dimostrata in Prefettura”, nella speranza “che davvero si risolva questa
assurda questione”, afferma uno dei lavoratori Salvo Agosta.
È stato inoltre deciso di aspettare dai 10 ai 15 giorni per permettere agli
addetti della Regione e al governatore Crocetta di risolvere la problematica, in
caso contrario il vice prefetto Monea si dice disponibile a organizzare nel suo
ufficio un incontro con il cda, i lavoratori e la Regione.
Tramite il sindacato Snals, Confsal, rappresentato da Antonio Santonocito, i
lavoratori hanno scritto una lettera al prefetto, che hanno consegnato durante
l’incontro previsto per oggi.
“Oramai da diversi mesi si protrae, ancora irrisolta – si legge nella lettera – la
vicenda dei i 26 lavoratori “stagionali” del Teatro Massimo Bellini di Catania
impiegati nella gestione tecnica-organizzativa (manutenzione, biglietteria,
maestranze varie, vigili del fuoco ecc..) indispensabile al funzionamento del
teatro.
“Le norme e leggi vigenti riconoscono il diritto al passaggio da stagionali a
stabili considerato che ciò è previsto anche dalla pianta organica. Nonostante
ciò diverse volte, nel corso degli anni, è stata promessa (vanamente) ai
lavoratori la stabilizzazione del loro rapporto di lavoro”.
“Nel 2014, nonostante il loro impiego fosse previsto dal programma annuale,
non sono stati chiamati al lavoro se non per periodi brevissimi; in sostituzione
dei lavoratori “stagionali”, per le rappresentazioni esterne sono state fatti
accordi con privati creando, così, tensione tra i lavoratori che temono per il
loro futuro nonostante abbiano maturato il diritto alla trasformazione del
contratto di lavoro a tempo indeterminato”.
Nelle settimane scorse i lavoratori “stagionali” senza lavoro e senza stipendio,
sconfortati e avviliti, hanno più volte protestato portando all’attenzione della
cittadinanza la loro condizione sospendendo, più volte, la protesta a seguito di
promesse ancora oggi non mantenute.
In diversi incontri con il C.d.A. ed il sovraintendente è stata più volte
annunciata a fatta richiesta alla Regione Siciliana la deroga al divieto di
assunzione prevista dalla legge regionale. In un incontro tenutosi, nelle
settimane scorse, tra il C.d.A. e alcuni funzionari regionali, presente anche il
Presidente Rosario Crocetta, si è convenuto di presentare all’Assemblea
Regionale una norma che dia la possibilità di assumere il personale necessario
( come da tutti affermato) per il funzionamento del teatro.
Oggi, la struttura è sprovvista di personale di vigilanza antincendio ( nelle ore
diurne ) e del personale di vigilanza alla portineria, nonché di tutte le
maestranze necessarie per la realizzazione delle varie opere. Nonostante siano
trascorsi diverse settimane ancora nulla si sa sui tempi e sul risultato e
sull’esito finale.
Ciò considerato si confida nel Suo autorevole intervento, sia nei confronti del
C.d.A. che del Presidente della Regione al fine di dare riconoscimento ad un
diritto acquisito ed evitare ulteriori esasperazioni e gesti inconsulti (come
avvenuto nei giorni scorsi quando un lavoratore ha cercato di darsi fuoco,
prontamente soccorso dai colleghi, dall’ambulanza del 118 e dall’intervento dei
Carabinieri”.
Ila Repubblica
ILCASO
Ela scuola
dove insegna
la moglie di Renzi
boccia la riforma
--------- ------
LAURA MOM'ANAJU
MARiONElU
FIRENZE
L PROGETTO di riforma del-
I
la scuola è stato bocciato
all'istituto Balducci di
Pontessieve, proprio la terra del premier e oltretutto
la scuola in cui insegna, con
un part-time, Agnese Landini, la moglie di Matteo
Renzi.
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Quotidiano
I
Data
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Foglio
1 /2
No ai voti, sì al wi fi
evia le classi-pollaio
idesideri del web
per la "buona scuola"
Si chiude domani la consultazione in rete del Miur
Ma l'istituto della moglie di Renzi boccia la riforma
------- =c,--------------
lAURA MONTANARI
MARIO NERI
N RETE spopola, oltre un milione di contatti, tremila proposte, più di otto milioni di
pagine viste, una valanga di idee, quasi un
libro dei sogni. Ma quando poi, dal virtuale si
passa al reale, capitano bruschesorpreseper
la «Buona scuola» <!el governo Renzi. Una su
tutte. Qualche giorno fa la riforma che è ancora un cantiere di lavori in corso, è statabocciataall'istitutoBalduccidi Pontessieve, proprio la terra del premier e oltretutto la scuola in cui insegna, con un part time, Agnese
Landini, la moglie di Matteo Renzi. Nessun
timore reverenziale all'istituto superiore in
provincia di Firenze, il collegio docenti (va
detto che Agnese nonha partecipato allariunione) ha approvato con 34 voti a favore e 29
contrari un documento che suona come una
bocciatura per la "Buona scuola". In otto punti i motivi del no, fra questi: troppo pochi gli
investimenti ( «tranne che per la stabilizzazione dei precari, peraltro già prevista dalla
normativa europea» ), no agli incarichi aggiuntivi per gli insegnanti, no alla valutazione interpretata come una "gara» fra le cattedre. E no anche ai privati nella scuola pubblica. Conclusione messa nero su bianco: "TI
piano ci sembra redatto con la tecnica del
prendere o lasciare e sottende una visione
aziendalista della scuola, lontana dai dettami costituzionali». Ma se questo schiaffo sia
l'indizio di un malessere profondo o soltanto
I
una delle voci dissonanti dal coroèpresto per
dirlo.
Di certo il progetto di riforma del governo
·un Obiettivo l'ha centrato: quello di far discuteretutte le componenti, dagli insegnanti agli studenti al personale Ata guardando
alla scuola del futuro. Basta viaggiare un po'
nelle pagine del portale labuonascuola. gov.
it per rendersene conto. In più di centomila
hanno risposto alle trenta domande del questionario che sarà un po' il termometro degli
umori che si agitano nel mondo dell'istruzione. La consultazione in rete si chiuderà domani, poi il Miur metterà al lavoro un gruppo
di esperti per esaminare i risultati emersi in
questi due mesi nella piazza della riforma social 2.0. Da quel che si può leggere al momento -è accessibile tutta l'area delle sedici stanze tematiche selezionate dal Miur le idee che si affacciano sono le più disparate.
Fra i più popolari la questione dei voti: "TI voto è diventato una somma algebrica insensibile. La scuola oltre la cultura deve formare
la persona». Segue il dibattito, Andrea per
esempio sostiene: che bisogna cambiarli,
«meno insufficienze», ,,5 voti negativi non
sono utili nella didattica».
Raccoglie molti favori, oltre mille interventi e duemila "like" alla maniera di Facebook, la proposta di Samuele che chiede un
pedagogista e un educatore per ogni scuola
"di supporto ai docenti, di consulenza pedagogica alle famiglie e di sostegno agli studenti». A seguire la tesi di Alanto (è un nickname): "Per rendere più efficiente il nostro
sistema scolastico servono due semplici requisiti: 1) diminuzione del numero di studenti per classe; 2) aumento dello stipendio
dei docenti». E spiega: «Se si vuole veramente investire sull'istruzione è necessario restituire valore alla funzione docente». Come? (,Con un insegnante che si occupi s0prattutto della propria professionalità» per
migliorare la didattica. I pareri poi si dividono su valutazione e premi. Scrive, per esempio, Matteo: «Voler dare gli scatti stipendiali
a una percentualetissa (66percentoognianno) dei docenti di ogni scuola è una proposta
infame einodore diincostituzionalità. Come
sesipotessestabilireaprioricheil34percento dei docenti non abbia svolto il suo lavoro».
Uno chiama la mobilitazione «come i metalmeccanici che bloccano le autostrade».
La scuola è una macchina articolata e i temi sul tappeto sono tanti: per esempio più
formazione, più "digital", wi-ti per tutti, connessioni, programmi open source o certificati dal Miur. C'è poi chi chiede più ore per le
lingue straniere, per la geografia e la storia
dell' arte. TI caro libri non sfugge alle sferzate
del web «usiamo i libri dell' anno prima» ipotizza uno. Oreste e altri si schierano per abolire l'Invalsi e "la test mania". Molti like contro le classi pollaio, dall'infanzia alle superiori, «per aumentare la qualità dell'apprendimento». C'è chi invoca la libertà di iscrivere
gratis i tigli alla pubblica o alla paritaria, chi
si schiera per abolire l'ora di religione e chi la
vorrebbe curriculare. Come si potrà conciliare tutto questo?
Ritaglio
Scuola: testate nazionali
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Oltre centomila persone hanno
risposto alle trenta domande
del questionario che sarà
il termometro degli umori
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Quotidiano
la Repubblica
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LE AREE TEMATICHE
Sul portale del
ministero dedicato
alla Buona scuola
sono state
selezionate sedici
aree tematiche
ciascuna con un
coordinatore
IL PEDAGOGISTA
Fra le proposte più
gettonate dai like,
l'idea di attrezzare
ciascuna scuola
con un
pedagogista e un
educatore per prof,
studenti e famiglie
MENO ALUNNI
La richiesta
di diminuire il
numero di alunni
perclasseè
trasversale:
dalla scuola
dell'infanzia alle
medie superiori
LO STIPENDIO
Fa discutere la
valutazione. Ma
molti commenti
sottolineano come
gli insegnanti
italiani siano
penalizzati rispetto
al resto d'Europa
LE VALUTAZIONI
C'è chi sostiene che
"i voti sono una
somma algebrica
insensibile» e chi
ritiene che cinque
gradidi
insufficienza siano
troppi
. . ~Jtepubbliç~'11
;:;;;,i:::::;;;:~,~,·II~TIc1li';:::. :iif~:::::;,;··:'"
LE CONNESSIONI
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Chiedono accessi
più facili alla rete,
mentre i pareri si
dividono sul wi-fi
per tutti. Richieste
di lavagne
elettroniche e
tablet
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Quotidiano
il Giornale
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Foglio
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PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Inps, scuole, fisco e sanità online:
da aprile 2015 basterà un solo Pin
Una sola chiave per accedere ai diversi servizi web della
Pubblica amministrazione (Inps,Agenzia delle Entrate,
Comuni, scuole, Asl): il Pin unico, previsto dall'Agenda per la
sem plificazione, si chiamerà «Spid», Sistema pubblico di
identità digitale. La prima fase scatterà ad aprile 2015,
l'obiettivo è collegare 10 milioni di utenti per dicembre 201f
_ 11Lf\TTO
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L'TT4LTA SOTTO TORCTTTO
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Quotidiano
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La «buona scuola» per gli studenti
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II1IIII1IIII1II La «buona scuola»? Per i ragazzi è quella che avvicina
di più gli studenti al mondo del lavoro. È quanto emerge
dall'indagine condotta dalla redazione di Studenti.it, portale
di Banzai, sulla proposta del governo sulla scuola. A pochi
giorni alla fine delle consultazioni su «La buona scuo!», aperte dal Miur sulla scuola che ha portato 750.000 accessi sul sito
dedicato, la redazione di Studenti.it è andata a curiosare sul
sito alla ricerca delle idee che stanno riscuotendo il maggior
numero di «mi piace» e che potrebbero influire sul risultato
del sondaggio.
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Quotidiano
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Foglio
1
dente di imparare e sperimentare la scienza e l'arte dell'ospitalità, una delle risorse d'eccellenza che l'Italia offre nel panorama internazionale».
Immediato il collegamento all'Expo ormai alle porte, ha
ricordato l'assessore regionale all'Istruzione, Valentina
Aprea, che ha chiesto ai ragazzi di lath di «essere protagonisti del futuro», confermando !'investimento di
Il milioni che Regione Lombardia ha destinato allo
sviluppo delle 18 Fondazioni Its presenti sul territorio.
Istituti tecnici,
la via italiana
al modello tedesco
Paolo Ferrario
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INVIATO A CERNOBBIO (COMO)
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alo rizzare la bellezza del territorio, educando
all' ospitalità, per creare nuovi posti di lavoro nel
turismo e nel settore alberghiero. È la scommessa del nuovo Istituto tecnico superiore International academy of tourism and hospitality (Iath) , presentatoieria villa Erba di Cernobbio (Como). Aperto astudenti con un diploma di scuola superiore e una buona
conoscenza dell'inglese, il corso avrà una durata biennale e si svolgerà in circa duemila ore complessive, di
cui almeno 700 di stage in azienda. Tra i promotori della fondazione Its ci sono, infatti, le
principali realtà alberghiere del
Lago di Como, oltre a scuole suPrese ntato a periori, università e istituzioni del
territorio.
Cernobbio il «Ci
accusano di voler fare entrare
nuovo corso le imprese nella scuola - ha chiosato il sottosegretario all'Istruzioper il
ne, Gabriele Toccafondi - e hanturismo e no ragione. Noi vogliamo creare
un collegamento forte tra istrul'alberghiero zione
e lavoro, non per svendere
la scuola ai privati, ma per cercare di far diminuire il 44 % di disoccupazione giovanile e ridare una speranza a quei due
milioni di Neet, di giovani che non studiano e non lavorano».
La necessità di queste «contaminazioni» è suffragata
anche dai numeri degli Its, passati in pochi anni da 45
a 75 e da 57 a 263 corsi attivati con 6.700 studenti in formazione. Il recente monitoraggio del Ministero, realizzato al termine del primo biennio di attività, ha rivelato che, in media, il 66% dei diplomati ha già trovato un
lavoro. «Gli Its funzionano perché partono dalle esigenze del territorio - ha ricordato Toccafondi - e noi crediamo che questa, assieme ai Poli tecnico formativi e
alle tante esperienze che stanno crescendo un po' in tutta Italia, sia la via italiana al sistema duale tedesco di alternanza tra scuola e lavoro che abbiamo preso a riferimento».
Proprio per soddisfare la domanda di eccellenza espressa dalle imprese turistiche lariane, è nata la Fondazione del turismo lath che, come ha efficacemente
sintetizzato il presidente Giuseppe Fontana, «vuolevendere e trasmettere bellezza». Questo è il compito affidato ai 48 docenti, di cui trenta sono manager e professionisti del settore, che da un paio di settimane stanno tenendo i corsi nella sede di Cernobbio. Tra le materie c'è molto d'inglese (Hotellerie Business Models,
Housekeeping, Beverage Knowledge, Information System Tools... ), perchè l'apertura internazionale è la crifra distintiva di un' esperienza educativa che, hanno
spiegato ieri a VIlla Erba, vuole «tradurre l'Italian way
oflife in un percorso formativo che permette allo studel
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Quotidiano
il manifesto
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3
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Quinto stato/CORTEI E SIT-IN: 25 CITTÀ CONTRO IL JOBS ACT
I miHe volti dello sciopero sociale,
oggi prove generali di coalizione
la sola forma dell' astensione da una prestazione salariata. Lo sciopero sarà onnipresente sui social
network e si declinerà come «sciopero di genere»,
'ambizione dello sciopero sociale, organizzaintendendo il genere un «mezzo di produzione soto oggi in venticinque città dai sindacati di
ciale» che mette a valore le differenze sessuali, gli
base (Cobas, Usb Cub e AdI Cobas) , dai censtili di vita o il lavoro di cura. Sarà uno «sciopero
tri sociali, dagli studenti (Rete della Conoscenza) e
per la cultura»: per ripensare il diritto d'autore fuoda associazioni del lavoro precario o a partita Iva è
ri dal monopolio della Siae o gestire in maniera
rappresentare tutte le sfumature della sotto-occu«trasparente e partecipata» i fondi pubblici. Forte
pazione, dei sotto-salari, del lavoro povero, volonè l'attenzione per i beni comuni e alla battaglia
tario e servile esistenti in Italia. Secondo i promotocontro lo Sblocca Italia. Per questo il Forum italiari, questa condizione verrà drasticamente peggiono per l'acqua ha aderito. Lo sciopero sarà «mirata dal Jobs Act in discussione in parlamento, con
grante»: la coalizione internazionale dei Sans Pal'abolizione dell'articolo 18 per i neo-assunti e l'inpiers «Migranti Rifugiati e Richietroduzione del «contratto a tutedenti Asilo» manifesterà alle 14
le crescenti» che sospende i dirit«Metropolitano» ,
a piazza Montecitorio. E coinvolti dei lavoratori per un lungo pegerà la scuola dove i Cobas sariodo a discrezione dell'impre«di genere»,
ranno in sciopero generale.
sa. La piattaforma richiede l'abo«migrante»,
L'Usb ha dichiarato quattro ore
lizione dei 46 contratti precari
di sciopero generale a livello nadella legge 30; la creazione di un
«online»,«per la
zionale. Alle manifestazioni ha
salario minimo europeo da lO
cultura e la scuola»
aderito anche Rifondazione Coeuro e un reddito di base univermunista. In questo arcipelago è
sale finanziabile con la fiscalità
emersa l'esigenza di creare uno «spazio permanengenerale. Viene auspicata la redistribuzione dei 1,5
te e generale di mobilitazione» che in Italia manca
miliardi di cofinanziamento europeo della fallidal2011, dopo la giornata del 15 ottobre. Da allora
mentare «garanzia giovani» ai suoi reali beneficiari
sembra essere cambiato l'approccio tra alctme reti
(under 29, laureati o inoccupati) e non alle agenzie
di movimento. «Si è passati dalla competizione alinterinali o agli enti di formazione. Significativa è
la cooperazione» è stato detto nel corso di un'asl'apertura rispetto al mondo del lavoro autonomo,
semblea alla Sapienza dell' 11 novembre dove anquello iscritto alla gestione separata dell'Inps, e
che il segretario della Fiom Maurizio Landini ha
quello del lavoro professionale ordinistico. Per loprovato a sillabare il concetto di «coalizione». Venro si chiede equità fiscale e contributiva e l'estengono inoltre riscoperte parole seppellite dall'indusione dei diritti sociali fondamentali (malattia e
strialismo e dalla credenza che il salariato fosse la
maternità ad esempio). Un'apertura che ha spinto
categoria centrale attorno alla quale riunire i framall' adesione allo sciopero della Mobilitazione genementi del lavoro. Il mutualismo, ad esempio, oggi
rale degli awocati (Mga) , un gruppo numeroso
considerato come una pratica trasversale capace
che ha rinnovato la politica forense negli ultimi andi rivolgersi alle esigenze dei singoli, e non solo alni. Prepotente è la vertenza contro il «lavoro gratuile loro identità professionali o precarie. Da Torino
to» stabilito dall'accordo sindacale del 2013 per
(piazza Arbarello, ore 9,30) a Milano (Largo Cairol'Expo. In poco più di un anno è diventata una batli), da Bologna (Sala Borsa) a Napoli (piazza Mancitaglia simbolica per la retribuzione di tutti i lavori,
ni) a Roma (piazza della Repubblica) partiranno le
che siano sotto forma di stage, tirocini, prove, vomanifestazioni classiche in forma di sfilata (o paralontariato. «Quello di oggi non è lo sciopero di un
ta). All'alba fino alla notte di oggi ci saranno blocsoggetto unico - sostengono gli attivisti dellaborachi, presidi e sit-in. Alcune azioni di sensibilizzaziotorio romano per lo sciopero sociale - ma è una
ne sono partite ieri sera in molte città, da Nord a
mobilitazione dell'insieme dei soggetti del lavoro
Sud, nei luoghi dell'intrattenimento e della moviprecario, autonomo e impoverito per creare una
da, luoghi del precariato giovanile.
coalizione». La mobilitazione non si declinerà nel-
Roberto Ciccarelli
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L
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Quotidiano
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, Istituto Via S'llvini 24 rappresenta Inglese. L'istituto offre così ai suoi studenti una
prospettiva internazionale, rendendoli partecipi
di una più vasta comunità. Il percorso internazionale integrato nel curriculum italiano fornisce
inoltre la possibilità di proseguire gli studi all'estero e apre la mente alla conoscenza del mondo.
Attivi sono gli scambi culturali con scuole estere,
in particolare con l'Australia, USA Olanda e Danimarca. Particolarmente attento ad ogni piega
della cultura e della formazione, l'istituto prevede i seguenti laboratori e attività integrative per
tutte le sedi:
• (orsi di perfezionamento della lingua stra-
niera tenuti da insegnanti madrelingua, finalizzati al conseguimento delle certificazioni:
cambridge ESOl DElF DELle
~ I..abluatori musicali (strumento, canto,
coro, musica contemporanea)
* laboratorio teatrale (in ogni sede)
* Giochi Sportivi studenteschi, tornei sportivi
• Scuola di Dibattito
• Progetto High Sd\looi Radio in collaborazionE! (on IELLE Radio
• Certamina di Latino. Olimpiadi di matematica, fisica, Informatica e Problem solving
La presenza di un presidio medico e di uno sportello di ascolto per studenti e genitori in tutte le
sedi completano il Quadro di una scuola attenta
al territorio e ai fabbisogni dei suoi residenti. In
tutte le sedi è attivo ìI Registro Elettronico.
II1II
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una realtà scolastica di ampio respiro aperta ai cambiamenti culturali ed
educativi del terzo millennio L'istituto
d'istruzione superiore comprende una sezione
liceale ed una sezione tecnica. Cultura tecnica,
scientifica e classica si armonizzano felicemente
in una dimensione che guarda oltreconfine.
L'orientamento e l'internazionalizzazione sono le
idee formative che ispirano il POF dell'I.I.S. Via
salvini. La progettazione educativa dell'Istituto
si propone di innalzare il tasso di successo scolastico mediante un'efficace azione di orientamento, in entrata (continuità con la scuola media
inferiore, accoglienza, sostegno e recupero dello
svantaggio, eventuale riorientamento), in itinere
(integrazione dell'offerta didattica e del curricolo, alternanza scuola-lavoro, scambi culturali e
viaggi studio all'estero, internazionalizzazione
del curricolo e nuove tecnologie) in uscita (potenziamento dell'informazione e supporto alla scelta universitaria, corsi di preparazione ai test di
ingresso universitari). Dall'anno scolastico 2011 è
stato riconosciuto all'istituto, lo status di scuola
Cambridge International Examinations, ovvero
la scuola è sede autorizzata dalla Università di
Cambridge per la preparazione e il conseguimento delle certificazioni internazionali IGCSE e
ASIAlevel che consentono l'ammissione a corsi
di studio a numero chiuso in oltre 125 Stati nel
mondo. Dal 01/09/2014 è stato attivato il nuovo
indirizzo di Liceo Internazionale opZione Italo
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e sezioni liceali sono dislocate su due
sedi Via l Salvini (liceo Scientifico Azzarita) e Via P.A. Michel (liceo classico Mameli) Gli indirizzi attivi sono i seguenti:
• Liceo Internazionale opzione Italo -Inglese
• Liceo scientifico
• liceo scientifico Cambridge Intel'natiol'lal
• Liceo scientifico opzione scienze applicate
- Liceo classico
- Liceo classico Cambridge Internatiollla'
Sia nei Licei Classico e scientifico Cambridge International che nel liceo Itala- Inglese gli studenti
sostengono sette esami di certificazioni IGCSE in
Mathematics, Geography, Biology, Art and Design , English Second Language, Phisics, French
and Latin. Le sedi di Via Micheli e via Salvini dispongono di laboratori di informatica, linguistici,
scienze, fìsica, microscopia, aule conferenze con
impianto video-audio, palestre e campi sportivi
polivalenti e bar interno. In tutte le aule sono
presenti PC e L1M.
DICEMBRE 2014
Via T. Salvini, 24
Domenica 14/12
Ore 10.00-13.00
GENNAIO 2015
Via P.A. Micheli, 29
Sabato 10/01
Ore 10.00-13.00
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Via T. Salvini, 24
Sabato 17/01
Ore 10.00-13.00
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I
'istruzione tecnica e professionale risponde alle esigenze formative provenienti dalla realtà produttiva del Paese,
proponendosi di formare i quadri intermedi necessari nei vari settori della produzione,
dei servizi e delle professioni.
TELECOMUNICAZIONI si trova nella sede di
Via SaMni, 24)
"l'ISTITUTO TECNICO COSTIUIZIONi, AMBIENTE lE TERRITORIO "GIUSEPPE VAI..ADIIER"
.. L'ISTITUTO PROFESSIONALE PER l SERVIZI
tOMMIERCDAU "FRANCESCO FERRARA"
Gli studenti, al termine dei corsi di studi quinquennali, hanno, infatti, una duplice possibilità:
proseguire gli studi in corsi universitari o postsecondari oppure entrare nel mondo del lavoro
con una specifica professionalità. La sede di via
Caposile ospita il polo tecnico-professionale
dell'l.l.S. "Via Salvini", che comprende:
• l'indirizzo AMMINISTRAZIONE, fiNANZA E
MAIRKIETING dell'ISTiTUTO TECNICO "ANTONlIO GIENOVIE!!W' (l'indirizzo INFORMATICA lE
Il polo tecnico·professionale dispone di laborato·
ri di informatica, fisica, multimediali, topografia,
costruzioni, aula speciale di disegno, aula audiovisivi, laboratorio agenzia turistica, biblioteca, palestra attrezzata alcune aule con Lim, aula magna,
bar interno, campo esterno (pallavolo-basketl.
Doc,enm nl!fli11!nl!nt@
Tet 06. 31514261
a~
n!lnnero 06,,1;Zllll~:'S.$)
1ST. A. GENO'ESI Informatica
• bomenia t4 dicembre 2014
.. Sabato f7 ~n~ 1015
Ore: 10.00 - IlOO
Qi rtwfenri diUa.
tew nmtia.
Do.~
11 BOVembt! 1014
14
2014
i I gtftRaio 101 5
Il
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24
•
D~ni(3
15 ftbbraic 2015
•
mt~ml1ando
al lmm«o
06 i 1i J11985, p'4l$S()1O pmwtlft
U~ giflmm. di parteo~_ alle
nostre kritn~ si ~iMfi
dal 16 allO gen_ ltnS
..
2015
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Settimanale
COBBIEBE DELLA SEBA
SEllE
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Scuola / di Giovanni Pacchiano
La lezione frontale è superata,
il multimediale aiuta a spaziare
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e barbetta, e il piglio dell'uomo
o guardo. Osservo la
di polso, all'inizio (ti lilla nuova
scrivania e la poltroncìespetienza, raccontarmi. «Diver··
na dove sta seduto, dove
si anni fa sono al1'ivato a Milano,
sono stato seduto per li anni, e
che già conoscevo, per accommi viene da pensare: è il mio uf·
pagnare la mia figlia maggiore
ficio, è la mia scrivania, che cosa
che doveva iscliversi a un master
ci fa questo signore lì dietro? TI
all'università Bocconi. E, da buon
"signore lì dietro" si chiama Giu·
"africano", non me la sono sentiseppe Vincolo ed è il nuovo dirita di lasciarla sola. lo, a Napoli,
gente scolastico del Liceo Statale
tenevo fanùglia, moglie e due fi"Gaetana Agnesì" di Milano. Ha
sostituito dalIa settembre il mi·
glie, e facevo il preside e l'archi··
tetto. Ho deciso: chiedo il trasfe··
tico Giovanni Gaglio, che ha retto con intelligenza e accortezza
timento come preside a Milano.
L'ho ottenuto, e così, mentre mia
!'istituto dal settembre 1997 e che
figlia ha affittato una stanza viora è andato in pensione. Ma,
cino all'università, mi son preso
prima ancora, quando il liceo
si chiamava Istituto Magistrale
per conto mio una camera di 12
"Gaetana Agnesi", e i dirigenti
metti quadrati. Ora per fortuscolastici. si chiamavano presidi
na vivo iu lill appartamento pii!
grande e confor(quanto meglio il
tevole, ma ho anvecchio nome, che
la tecnologia
cora casa a Napoli
sa di tradizione
serve,è
e sono emotivae di continuità),
mente legato alla
proprio lì, al posto
un sussidio
mia città: quanto
di Gaglio e di Vinin più.
a mia moglie, per
colo, c'ero io. NoTUttavia
ora, fa avanti e
stalgie rétro: mai
la
indietro». L'anno
si dovrebbe cedere
scorso
Giusep ..
alla tentazione di
pe
era
dirigente
tornare sui pasva rispettata
si perduti. E però
scolastico a1l'Uis
non sono ritornato
"Ettore Molinari"
all'Agnesi (quanta gente credeva
di Milano, benemerito per la
che si trattasse della pasta, e non
presenza di corsi serali: ora ha
dell'insigne matematica e filan·
di fronte una scuola organizza··
tropa del Settecento, di cui oggi
tivamente altrettanto complessa
solo pOChissimi si ticordano)
e con una grande succtU'sale.
per rievocare il passato. Anche
Ho deciso di prenderlo di petse ci sarebbe molto da narrare,
to sull'argomento su cui oggi si
andando parecchio più indiediscute molto: cosa ne pensa del
tro: prima dell'attuale edificio
tablet nell'uso scolastico? <<AI
(190a), l'area era occupata dal ci· Molinmi in plima e in seconda
mitero del Gentilino, dove erano
hanno il tablet. È un sussidio
sepolti i fratelli Verri, le migliori
in più. Oggi, la lezione frontale,
teste pensanti dell'Illuminismo
cosÌ com'era un tempo, è impenlombardo.
sabile. Se, per esempio, tu parli
delIa geografia dell' Afghanistan,
ecco che il tablet ti aiuta dandoti
Forse Vincolo non lo sa, ma non
la possibilità di spaziare. Tutta·
voglio assillarlo col tempo pervia va rispettata la bellezza di un
duto. Tocca a lui, 57 anni, napo·
libro». Ma continueremo la con·
letano verace e architetto, una
versazione con Giuseppe Vincobella faccia espressiva con baffi
lo nel prossimo numero.
:Il R1PRODUZlONE RISERVATA
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nSole9]{l
Quotidiano
mmrn
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Imprese, bonus ricerca con il freno tirato
Il vincolo degli incrementi di spesa penalizza chi ha investito durante la crisi - Esclusi i «tecnici»
ROMA
Un lungo e complicato percorso, dopo più di un tentativo
naufragato, ha riportato alla luce il credito di imposta per investimenti in ricerca e innovazione. Ma con più di un'incognita
che, secondo chi gli investimenti dovrebbe concretamente effettuarli, rischia di rendere la novità poco attraente.
La discussione parlamentare
sulla legge di stabilità è chiamata
a sciogliere anche questo nodo.
Dopo la norma inizialmente inserita nel decreto Destinazione Italia della fine del 2013, ma mai diventata operativa, i ministeri dello Sviluppo economico e
dell'Economia hanno confezionato un credito d'imposta quinquennale pari a12S% delle spese
incrementali sostenute rispetto
alla media dei medesimi investimenti realizzati nei tre periodi di
imposta precedenti a quello in
corso al 31 dicembre 201S. La percentuale sale alSO% per investimenti effettuati con università,
centri di ricerca e startup e per il
personale altamente qualificato.
Le coperture, lo scoglio contro il quale si era fermato il precedente tentativo, sono state trovate anche se in misura contenuta
rispetto alle attese: il bonus, in
termini di effetti finanziari, vale
219 milioni nel 201S, 392 milioni
nel 2016, 483 milioni nel201?, S10
milioni nel 2018 ene12019, 12?milioni nel 2020 e 36,s milioni nel
2021. Poco per la possibile domanda delle imprese ad alto potenziale di innovazione. Ma non
è l'unico limite sul quale ci si con-
fronteràinParlamento. Sono già
arrivati emendamenti che puntano a eliminare il vincolo dell"'incremento" di spesa quanto meno in relazione ad alcune precise tipologie di interventi: spese
per contratti di ricerca stipulati
con università, enti di ricerca ed
organismi equiparati, oppure
con altre imprese comprese le
startup innovative. Emendamen-
tE POSSmUJ MODIfICHE
Emendamenti di Pd e Ncd per
far scattare l'agevoalazione
sull'investimento totale
nel caso di contratti con
università e centri di ricerca
Credito d'imposta
.. Il credito d'imposta è ogni
genere di credito di cui sia
titolare il contribuente nei
confronti dello Stato, che può
essere destinato a compensare i
debiti, a diminuire le imposte
dovute; oppUre, quando
ammesso, se ne può richiedere il
rimborso. In questo contesto il
credito d'imposta quinquennale
pari a125% delle spese
incrementali sostenute in ricerca
e innovazione.
ti analoghi sono arrivati da deputati del Pd (Giampaolo Galli,
Matteo Colaninno, Dario Parrini), di Ncd (Raffaello Vignali,
Barbara Saltamartini, Paolo T ancredi) e di Per l'Italia (Federico
Fauttilli e Giuseppe De Mita). Se
le proposte otterranno disco verde, il credito di imposta per questa tipologia di investimenti si
applicherà nella misura delso%
delle spese sostenute in ciascuno dei periodi di imposta e non
più sugli incrementi. Una novità
che punterebbe ad annullare l'effetto per certi versi paradossale
di vedere penalizzate quelle imprese che hanno avuto il coraggio e la capacità di innovare nel
picco della recessione.
È lo stesso pacchetto di emendamenti targati Pd, Ncd e Pi a
proporre poi altri correttivi che
dovrebbero rendere la misura
più vicina alle esigenze del mondo industriale. Un'ulteriore integrazione, ad esempio, è relativa alle categorie di personale altamente qualificato che possono rientrare nel perimetro del
credito d'imposta. Tra le spese
ammissibili, secondo gli emendamentiin questione, andrebbero inserite anche quelle per l'assunzione di tecnici di ricerca, oltre che di ricercatori e laureati
con laurea magistrale in un novero di specifiche discipline tecnico-scientifiche.
Si punta poi a intervenire sui
meccanismi di distribuzione delle risorse, prevedendo un meccanismo di eventuale ripartizione pro quota nel caso di richieste che risultino superiori alla di-
sponibilità di risorse. E ancora:
si chiarisce che il bonus interessa anche le reti, le joint venture,
le aggregazioni di impresa e le
imprese residenti che svolgono
attività di ricerca su commesse
di imprese estere. Infine - altro
correttivo di non poco conto - si
pone un termine (30 giorni) per
l'emanazione del decreto attuativo (ministro dell'Economia di
concerto con il ministro dello
Sviluppo economico) che dovrà
fissare tutte le disposizioni applicative necessarie a far partire
le agevolazioni.
Il bonus ricerca arriva dunque
al banco di prova. È destinato ad
ogni modo a restare una misura
non strutturale, ma articolata in
cinque anni, mentre in altri ordinamenti si è privilegiata la continuità anche per dare certezze
agli investimenti esteri.
Di possibili miglioramenti si
discuterà anche sul "patent
box", il regime opzionale per la
detassazione dei redditi derivanti da brevetti e marchi funzionalmente assimilabili. La misura ha riscosso apprezzamenti
nel mondo delle imprese, ed è
considerata un antidoto al ricorso alla delocalizzazione all'estero dell'attività innovativa a più
alto valore aggiunto. Dalle imprese arriva però la richiesta di
semplificare alcuni passaggi
procedurali, soprattutto nei casi in cui si utilizzano direttamente o attraverso operazioni infragruppo beni intangibili di proprietà dell'azienda.
C.Fo.
ti RIPRO[:UZ;CIliE
RJSERVA~A
Codice abbonamento:
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Tra le proposte anche l'allargamento
dell' agevolazione alle reti di impresa
La dote
Per la misura, di durata quinquennale,
a disposizione 219 milioni nel primo anno
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Quotidiano
nSole9]{l mmrn
Data
14-11-2014
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10
Foglio
2/2
Innovazione industriale
QUANTO VALE
IL "BONUS"
RICERCA
Effetti
finanziari netti
della misura
inserita nella
legge di
stabilità.
In milioni
di euro
2015
2016
2018
2017
2019
2020
2021
100
-500 _____ _
-600
IL CONFRONTO INTERNAZIONALE
Spesa per R&S in percentuale sul Pil
Il Il
Italia
1,27
JUUUlX
Francia Germania
&3 r
UK
-~ ---.......,.- ~
2,29
2,98
1,72
Spagna
=
Il ::
::=
Il
Austria
Belgio
Svezia
Grecia
Irlanda
2,84
2,24
3,41
0,69
1,72
= III
Olanda
- - - v - - - - - v - -------...r-- ---..-----....,----- -------v-- ~ - - v - -
1,30
Media
Uea28
2,16
2,07
~2~ti::~
068391
I
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Quotidiano
la Repubblica
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14-11-2014
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Foglio
1
lAro~
Scienziati per la pace
la Fondazione Veronesi
eil meeting alla Bocconi
MILANO. Torna per
due giorni, oggi e domani, nell' aula magna dell'università Bocconi, la conferenza mondiale 'Science for Peace",
promossa dalla Fondazione Umberto Veronesi. Il tema è: la pace
come condizione fondamentale
del benessere. Tra i relatori, prIT
venienti da tutto il mondo, ci saranno ShrinEbadi (premio Nobel
per la Pace 2003), Linda Bilmes
( docente di Politica pubblica alla
Harvard University) e Arif Husain ( economista a capo del
WorldFood Programme).
Diverse sessioni della conferenzaaffronteranno quelli chesIT
no i maggiori ostacoli al raggiungimento di una pace stabile. Sra.dicarelapovertàestremaelamalnutrizione, rendere universale
!'istruzione primaria, ridurre la
mortalità infantile e combattere
Aids, malaria e altre epidemie,
l'immigrazione come strumento
di sviluppo, lariformadelsistema
carcerario. «Le guerre favorisco
no solo le industrie che produco
no armi -spiega Umberto Verll
nesi - La guerra, per quanto
straordinariamente proficua pel
alcuni, non è mai un buon affare.
10 dimostrano le vicende mediIT
rientali, dal conflitto afgano fino
all'Is di oggi. Noi vogliamo ribadire con forza che la guerra è evitabile ed è contraria ad ogni logica
economica, scientifica eumàIla».
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Quotidiano
LA STAMPA
La storia
NADIAFERRIGO
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tllander Ieri ha inviato la prima immagine
E«accometato» dopo due rim ba Izi, eadesso
una delle zampe sembra sospesa nel vuoto
14-11-2014
17
1 /2
Conia sonda I collegamenti ora sono buoni
Si trova in una zona molto accidentata e rocciosa
forse un awallamento con illuminazione scarsa
Quanta Italia è aITivata sulla cometa
il successo di Rosetta è nato in gran parte nel nostro Paese, grazie al rapporto tra industria e università
A
salutare con orgoglio
e un pizzico di sollievo il primo «accometaggio» della storia
c'è tantissima Italia.
Con Paolo Ferri e Andrea Accomazzo, scienziati alla guida della
missione, sono centinaia i ricercatori, tecnici e operai che hanno
lavorato per costruire una navicella capace di arrivare puntuale
all'appuntamento a 510 milioni di
chilometri da noi.
Un successo firmato dall'Agenzia spaziale europea e da quella
italiana, che dalla fine degli Anni
Novanta a oggi ha seguito passo
passo il coordinamento tecnico e
scientifico tra istituti di ricerca,
università e industria. Dai laboratori Finmeccanica - Selex Es di
Nerviano, in provincia di Milano,
dove sono stati assemblati i pannelli fotovoltaici capaci di funzionare a bassa temperatura e intensità luminosa e la trivella dellander
Philae che dovrà raccogliere i campioni della cometa, a quelli di Campi Bisenzio, altro laboratorio Selex,
dove sono stati progettati il senso-
re per l'assetto stellare e la camera
per la navigazione spaziale.
Due anni prima del lancio del
2004, la navicella è stata assemblata nei laboratori torinesi di Thales
Alenia Space. Telespazio ha progettato per Esoc il centro di controllo, simulando il sistema di comunicazione della sonda. A lavorare con le aziende di Finmeccanica
c'erano l'università di Padova, la
Parthenope di Napoli, il Politecnico
di Milano e l'Istituto di Astrofisica
e planetologia spaziali di Roma
Una scommessa di lO anni fa, vinta
con appena 58 secondi di ritardo.
Autoritratto
prima immagine trasmessa
dallander: in
basso a sinistra,
un dettaglio
dell'arpione
sulla superficie
della cometa
La
miliardi
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Il costo totale
della missione:
in media ogni
cittadino
europeo ha
speso 3,50 euro
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Quotidiano
LA STAMPA
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2/2
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13
1
Timmermans ospite della Luiss:
nuovo capitolo per la giustizia De
Il CONVEGNO
ROMA Il primo dicembre prossimo scade il periodo di transizio-
ne, previsto dal Trattato di Lisbona, che segnerà un rafforzamento della Corte di giustizia europea nell'area della libertà, dell~
sicurezza e della giustizia. «E
l'inizio di un nuovo capitolo, o
piuttosto la conclusione di uno
passato», ha sottolineato il primo vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans, in apertura della prima delle tre conferenze del Consiglio d'Europa che oggi terminerà all'Università Luiss di Roma, e
che nei prossimi mesi avrà come
tappe Riga e Lussemburgo. Fermamente convinta che oltre al-
l'unione monetaria la Ue dovrà
diventare «unione giurisprudenziale», il pro rettore vicario della
Luiss ed ex Guardasigilli, Paola
Severino, ha auspicato che «si
proceda con decisione sul fronte
del riavvicinamento delle giurisdizioni, anche per evitare il pericolo che la criminalità trasnazionaIe attecchisca nei paesi le cui
le maglie del presidio sono larghe».
All'apertura dei lavori hanno
partecipato il presidente della
Corte di Giustizia Ue, Vassillos
Skouris, il capo di Gabinetto del
ministero della Giustizia Giovanni Meli11o, il rettore della Luiss
Massimo Egidi. A concludere la
seconda parte dei lavori, oggi, sarà il ministro della Giustizia Andrea Orlando.
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Cortei, in tutta Italia è allerta antagonisti
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Quotidiano
IL ,,"~MATTINO
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2/2
-
l'allarme
5mila iscritti
saltati
tutti i «tetti»
caso
I dati non lasciano
spazio a dubbi:
15mila iscritti
contro i 10.551
programmati. le
facoltà di
medicina sono al
collasso. I
vincitori dei
ricorsi (per molti
si tratta di
ammissioni con
riserva che
devono essere
discusse) hanno
di fatto saltare il
numero stabilito
dal Miur.lncerti i
criteri che
verranno scelti
per il prossimo
anno. Il ministro
dell'Istruzione
Stefania Giannini
ha ipotizzato
l'abolizione dei
test con facoltà
aperte a tutti e
una selezione
dura al primo
anno sulla scorta
del modello
francese. Una
ipotesi che
preoccupai
rettori: mancano
profespazi
adeguati per
accogliere tutti.
la Federico"
Ci sono 350 immatricolati
in più: nuove aule allestite
nel complesso di Biotecnologie
la Seconda Università
250 iscritti in più rispetto ai 440
previsti, i ricorsisti sono stati
inseriti tutti a Caserta
I laboratori
Mancano i posti per garantire
le ore necessarie fondamentali
per la professione medica
l.
"YcCCÀ~r,iìlllrl n'W, .:t.l.Jt.'''~
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la denuncia
Gli studenti contestano
l'ennesima sperequazione:
chi aveva i soldi è entrato
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1 /2
ElaminoranzaDemsispacca.BersanieD'Alema
awertono: "Riprendiamoci il partito"
Ritaglio
Lavoro e previdenza
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ad
lo che la minoranza non avrebbemaivoluto.Latreguainterna
è dunque molto fragile. Civati
nel fine settimana parteciperà
aun'iniziativapoliticaconilleaderdiSel,NichiVendolaeconil
Tsipras. Ma sarà anche all'appuntamento milanese con Bersani che ha l'ambizione di rinsaldare e unire la sinistra demo
Solo una speranza? Cuperlo e
Fassina non ci saranno. «Non
vado perché non mi hanno invitato», commenta Cuperlo.
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D'Alema: "La battagliasi
conduce dentro il Pd ma
basta parlare solo al
potere italiano"
Italy's
Post-it
lu~elnJer
.1
\1
!
Una pagina corredata di post-it:
così il Financial Times racconta la
sfida riformista di Matteo Renzi,
riprendendo una definizione che
il prem ier d i recente ha dato d i
se stesso ("A volte mi sento un
post-it perché devo ricordare
agli italiani chi siamo"). "Solo lo
sta Ilo dell'economia potrebbe
bloccarlo - scrive il giornale
della Citydi Londra - . Renzi ha
molto supporto popolare, ma si
è fatto tanti nemici. Tra loro il più
combattivo è Landini della Fiom"
del
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068391
IL PREMIER POSHT EISUOI NEMICI
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«Siamo con tutti e due i
piedi nel partito, però la sinistra
c'è e si farà sentire per creare
un'alternativa a Renzi nel Pd».
Pierluigi Bersani fa sentire la
sua voce. L'accordo suljobs act
non frena lo scontro interno.
Anzi, lo amplifica. Perché l'intesa siglata in extremis da Speranza e Damiano ha avuto un
unico effetto: spaccare in tre la
minoranza interna. Con i "trattativisti" decisi a rispettare il
patto,icivatianiprontia nonvotare nemmeno la fiducia e gli altri che oscillano tra il sì alla fiducia e il no agli articolo più acuminati.
Renzi, insomma, sembra incunearsi nelle difficoltà dell' opposizione. Ma la risposta potrebbe già esserci al convengo
della prossima settimana a Milano di Area riformista. E qualcuno inizia già a parlare di un
"tandem" destinato a riformarsi: quello tra Bersani e D' Alema.
Di certo tra gli "antirenziani"
serpeggia il dubbio che, alla fine, su Jobs Act e articolo 18 i
cambiamenti siano assai meno
di quelli sperati. Soprattutto temono di arrivare "disarmati" allo sciopero generale della Cgil
del 5 dicembre. Sospetti che solo i "trattativisti" - da Speranza
a Orfini e Damiano - non coltivano: «Al premier abbiamo fatto cambiare idea».
Certo le tre minoranze in
questa fase cercano tutte di cogliere il massimo dall'emendamento promesso dal governo.
«È comunque - dicono - un punto messo a segno, perché il premier-segretario ha dovuto
prendere atto che non poteva
blindare ilJobsAct usci todalSenato» e ha quindi aperto alle
modifiche. Eppure la tripartizione rischia di evidenziarsi
presto con una spaccatura manifesta.
Pippo Civati ad esempio conia l'hashtag "passodopopassoindietro". E poi avverte: «Non
vorrei che fosse uno specchietto
per le allodole ... ». Non lo convincono le deduzioni di Speranza e
Damiano: «Le proteste del Nuovo centrodestra sono un buon
indicatore che si va ormai nella
direzionegiusta».MaCuperloe
Fassina nicchiano: «Guardiamo al merito: l'articolo 18 non
deve essere toccato affatto, al
massimo un "tagliando" e il
reintegrodevevalereancheper
i licenziamenti illegittimi in
aziende in crisi». E a corroborare la posizione c'è la pistola fumante degli emendamenti
elencati da Fassina, su cui domenica si comincia già a votare
in commissione Lavoro.
Il governo ha fretta, la sinistra dem non ne ha per nulla. La
minoranza si gioca nei prossimi
giorni il tutto per tutto. Domani
a Milano, dunque, nella riunione della corrente" Area riformista", Bersani chiamerà alla riscossa la sinistra. Nessuna scissione, ma la scalata al partito sì.
Non a caso è stato invitato a Milano anche Nicola Zingaretti, il
"governatore" del Lazio indicato sempre dai sondaggi come
l' anti Renzi possibile.
Eforsenonèuncasochemercoledì scorso nella riunione della minoranza proprio Massimo
D'Alema abbia chiarito che la
"ditta" non si molla: «La battaglia si conduce dentro il Pd ma
basta con un partito che vuole
parlare solo al potere italiano».
Nel frattempo Renzi si è assicurato un "sì", più o meno convinto almeno sulla fiducia. Il
J obsAct tornerà quindi al Senato. «Renzi si è rimangiato la rottura dentro il Pd», osserva Davide Zoggia. Nessuno ha voglia
nelle file dem di esasperare i toni per ora. Damiano, il presidente della commissione lavoro, che ha condotto appunto la
trattativa con il ministro Poletti, con Filippo Taddei, responsabileEconomiadeIPd,conilvice segretario Lorenzo Guerini e
con Renzi stesso, è convinto che
il risultato sia buono. «Non c'è
solo l'articolo 18», continua a ripetere, indicando i cambiamenti sulle questioni del demansionamento, dei voucher,
dei controlli a distanza ma non
più sulle prestazioni lavorative.
In cambio la sinistra dem ha
dovuto ingoiare l'accelerazione: ilJobsAct passa davanti alla
legge di Stabilità, proprio quel-
Quotidiano
la Repubblica
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Pagina
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Foglio
14-11-2014
8
1 /2
licenziamenti disciplinari
controlli eammortizzatori
ilJobsact cambia così
FISSate le varie tipologie che prevedono la riassunzione
Verso un innalzamentoa3,4 miliardi delle risorse peri sussidi
ROBERTO MANIA
ROMA. La riforma dell'articolo 18
entra nel Jobs Act. Per i licenziamenti disciplinari dichiarati nulli
daungiudice,saràprevistoilreintegro nel posto di lavoro. Tutela
reale anche per quelli discriminatori, indennizzo monetario per i
licenziamenti dovuti alla crisi economica dell'azienda. È questo il
cuore dell'accordo raggiunto ieri
all'interno del Pd. Dunque cambierà una parte della legge sulla
riforma del mercato del lavoro
perché laregolamentazionedeilicenziamenti individuali ingiustificati non sarà rinviata ai decreti
attuativi (come il governo aveva
intenzione di fare), ma diventerà
parte integrante del testo in discussione alla Camera (come
chiedeva la minoranza del Partito
democratico). TI testo dovrà poi
tornare al Senato per una terza
lettura, perché nella versione approvata da Palazzo Madama non
c'era alcun riferimento all' articolo 18. L'esecutivo si è impegnato a
varare ì decreti attuativi entro la
fine dell'anno per permettere
l'applicazione della riforma fin
dal primo gennaio 2015 quando,
con la legge di Stabilità, scatteranno pure gli sgravi contributivi
a favore delle nuove assunzioni a
tempo indeterminato, le prime
cioè con il cosiddetto ·contratto a
tutele crescenti".
ILlCENZIAMETI DISCIPLINARI
Di fatto, con l'intesa di ieri tra i
democratici si è parzialmente tornati all'impianto della legge Fornero del 2012. L'intenzione del
governo è però quella di fissare in
maniera più chiara possibile (tipizzazione, la chiamano ) icasinei
qualiillicenziamentodisciplinare
potrò essere dichiarato nullo dal
giudice, cercando di azzerare i
margini di discrezionalità del magistrato. Per fare un esempio: un
lavoratore licenziato dal proprio
datore di lavoro con l'accusa di
aver rubato, verrà reintegrato se
il giudice dovesse accertare non
solo che non aveva commesso il
fatto ma anche che l'imprenditore ne era perfettamente al corrente. Un licenziamento nullo, quindi, seguito dalla tutela reale per il
lavoratore, cioè la riammissione.
GLI ALTRI LICENZIAMENTI
Restano del tutto invariate, rispetto alle indicazioni che aveva
fornito il ministro Poletti al Senato, le discipline per le altre due "famiglie" dilicenzi~enti:per quelli discriminatori (per motivi di
razza, religione o idee politiche,
per esempio) sarà previsto il reintegro; per quelli economici (per
crisiaziendali) ilricorsoall'indennizzomonetariocrescenteinbase
all'anzianità di servizio. In tutti i
casi le innovazioni normative riguarderanno esclusivamente i
neo assunti. Per gli altri lavoratori
ai quali si applica attualmente
l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (nelle aziende con più di
quindici dipendenti) non cambierànulla
I CONTROLWI DISTANZA
C'è un'altra novità nell'intesa
raggiunta ieri. Anche questa viene incontro alle richieste dellaminoranza del partito: il controllo a
distanza, indipendentemente
dall'esistenza di un relativo aocordo sindacale, non riguarderà
le persone, cioè ilavoratori, bensì
gliimpiantì, gli strumenti per illavoro in senso stretto. Secondo il
governo questo era già chiaro nel
testo approvato dal Senato ma
poiché dallaminoranzadem veniva una richiesta dimaggiore chiarezza, un emendamento ne fisserà meglio i contorni. Non cambia, invece, il capitolo sul demansionamento: in casi di ristrutturazione aziendale, il datore di lavoro, con la disponibilità del lavoratore che così non perderà
l'occupazione, potrà inquadrare a
un livello inferiore il dipendente
senza ridurre però la retribuzione.
PIU' RISORSE PER fiLI
AMMORTIZZATORI
TIgoverno sièimpegnato anche
incrementare le risorse destinate
agli ammortizzatori sociali che saranno progressivamente estesi a
tutti i lavoratori, indipendentemente dal rapporto di lavoro. 10
stanziamento potrebbe passare
dagli attuali 2 miliardi indicati
nella legge di Stabilità a circa 3,4
miliardi, comprensivi dei 700 milioni circa per la cassa integrazione in deroga. Ma su questo bisognerà fare i conti con i "controllori" di Bruxelles.
MENO CONTRAITI PRECARI
Impegno del governo pure a
rafforzare il cosiddetto· disboscamento· dei contratti precari. Salteranno i collaboratori e le false
partite Iva. Resteranno i contratti
a tempo determinato tanto più
dopo la liberalizzazione introdotta con il "decreto Poletti". L'intento della riforma è quello di fare del
contratto a tutele crescenti la
stradastandard per l'ingresso nel
mondo del lavoro.
© RIPRODU2JONE RISERVATA
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Quotidiano
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2/2
IDISCIPLINARI
Per i casi di
licenziamenti
disciplinari che il
giudice può
definire nulli
(tipologia da
individuare con
precisione)sarà
previsto il reintegro
Pensando alle realtà
industriali come
Temi, Genova e
Taranto, penso che
occorrerebbe tenere
quanto più possibile
in casa i gioielli
ICONTROLLI
I controlli a
distanza saranno
ammessi solo sugli
strumenti di lavoro
in senso stretto,
quindi su
macchinari ed
impianti, non sulle
persone
GLI AMMORTIZZATORI
Codice abbonamento:
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Le risorse per gli
ammortizzatori
sociali potrebbero
passare da 2
miliardi a 3,4
compresi i 700
milioni per la cig in
deroga
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Quotidiano
I LA STAMPA
I ;:::"
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Jobs Act, trovato l'accordo nel Pd
Sì al reintegro per ilicenziamenti discriminatori e disciplinari senza giusta causa. Sciopero, sindacati divisi
CARLO BERTINI
ROMA
Lo scarto matura dopo pranzo, ma già la sera prima Renzi aveva dato un ok che gli
consente di stringere i tempi: «Il primo gennaio entreranno in vigore le nuove regole sul lavoro: è un grandissimo passo in avanti». Il governo lascia l'impianto immutato ma va incontro alla
minoraIÌza del Pd: ok al reintegro per i licenziamenti discriminatori e per quelli disciplinari senza giusta' causa: le cui fattispecie però, limitate al massimo per ridurre la discrezionalità dei giudici, saranno specificate nei
decreti attuativi. La mediazione sull'articolo 18 consente a Renzi di blindare i tempi
in Commissione con l'ala sinistra. E di correre: scontata
la fiducia sul nuovo testo che
sarà votato il 26 novembre
alla Camera. E che dovrà
tornare al Senato per un tim-
bro finale: anche in quel caso tori, riuniti con Damiano,
mondo», partono all'attacco gli alfaniani. che il prei tempi saranno garantiti da Speranza e gli altri membri
un altro voto di fiducia.
della commissione, ci vogliono mier però conta di riportaAlle quattro del pomerig- tre ore per chiudere nei detta- re a più miti consigli.
gio scendono insieme dallo gli la partita. E per questo
Nel frattempo alla Camera
scalone che porta al piano quando si materializzano pos- la minorapza Pd rischia pure di
terra i tre artefici della me- sono sorridere, Guerini dice spaccarsi. Cuperlo frena,
diazione, Lorenzo Guerini, come stanno le cose. «Abbia- «dobbiamo vedere il testo priFilippo Taddei e Matteo Orfi- mo definito un punto di incon- madi decidere». Fassina incasni, reduci da un summit con tro sul reintegro per i licenzia- sa iI «cambio di rotta: hanno
tutti i membri Pd della Com- menti discriminatori e per i li- capito che una parte significamissione Lavoro. La fumata cenziamenti disciplinari ingiu- tiva del Pd non avrebbe votato
bianca consente alla sinistra sti, una specifica sul controllo una fiducia su una delega in
Pd di uscire dall'angolo. La a distanza che significa che bianco». Ma i duri e puri sono
sera prima il capogruppo e non puoi mettere una teleca- in imbarazzo. Speranza è siculeader dei quarantennni di mera sulla testa del lavorato- ro di recuperarli, primo tra tutArea Riformista Roberto re. E abbiamo preso l'impegno ti Bersani che con i suoi riconoSperanza ha convinto Renzi a reperire ulteriori risorse per sce iI primo risultato portato a
a recepire l'accordo faticosa- gli ammortizzatori sociali e casa. Renzi così facendo dà anmente raggiunto a fine set- un coinvolgimento delle Com- che un segnale distensivo che
tembre dalla Direzione Pd. missioni parlamentari nella mira a dividere i sindacati, già
«Matteo, fidati di questa stesura dei decreti attuativi». spaccati sullo sciopero generaarea che non sarà mai renMa appena si chiude un le della Camusso. «Sciopero
ziana, ma che si carica della fronte a sinistra, se ne apre proclamato prima del tempo»,
sfida del governo che è anche uno a destra: esplode la accusa iI neosegretario della
la tua, noi siamo leali». Qual- rabbia degli alleati Ncd, UiI Barbagallo. In sintonia con
che ora dopo, finita la Dire- Sacconi e la De Girolamo la Cisl, che non intende seguire
zione sulla legge elettorale, è chiedono un vertice di mag- la Cgil sulla linea di attacco
Orfini a tornare alla carica gioranza. «La Direzione del frontale al governo. La FurIan
con Renzi. Ai tre ambascia- Pd non è l'ombelico del è dura: «Il 5 dicembre la Cgil
sarà sola, così divide iI mondo
del lavoro. Noi non ci saremo».
Come cambierà l'articolo 18
Gli obiettivi raggiunti dalla minoranza del partito
Ucenziamenti discriminatori
Ucenziamento disciplinare
No alla delega in bianco
_ Abolita l'ipotesi che in caso di licenziamento discriminatorio al lavoratore sarà corrisposto soltanto un risarcimento monetario. Il nuovo accordo prevede il reintegro sul
posto di lavoro.
_ Tramontato anche in questo caso il risarcimento monetario. AI lavoratore licenziato per
motivi disciplinari ingiusti spetterà il reintegro sul posto di iavoro. Potrà essere licenziato solo
per motivi disciplinari giusti.
_
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Lavoro e previdenza
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La minoranza del Pd è riuscita ad aggirare la delega in
bianco al governo (che Fassina
aveva definito «non firmabile») anche se le varie fattispecie
di licenziamenti saranno specificate nei decreti attuativi.
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"Rete più estesa" di tutele
ma resta l'addio all'articolo 18
silmlfadi
(!ambiamenli ""'''''·UI.U
libertà
lÙ'lfllzif!Jllefi!O prmfft.1SSa
le forme contrattuali».
e
PaJJ.'ifialllO ai ficellzimTfLmli
il (':(mfralto {<(t
tlalpremier?
ROBERTO GIOVANNINI
e
Cosa lyrev('f!e tilllx,;R(J
Reuzi-rniuomnza "711
.lobI)
Premettiamo che per adesso ancora non c'è alcun testo di uno o più emendamenti che dovrebbero modificare la (stringatissima) delega legislativa. Dalle dichiarazioni dei protagonisti
sappiamo che le modifiche
inseriranno i contenuti dell'ordine del giorno approvato il 29 settembre dalla Direzione del Pd. Si parla però
anche di modifiche non contenute nell'Odg, come sul
controllo a distanza, che riguarderà non i lavoratori ma
gli impianti. Per saperne di
più dovremo aspettare.
Assolutamente no, è la risposta alle due domande. I cambiamenti di maggiore impatto riguardano una più drastica sforbiciatura delle forme
di lavoro atipico e precario, e
l'aumento delle risorse per i
loro ammortizzatori sociali.
La prima misura è facilmente
attuabile, per la seconda bisognerà trovare le risorse.
Assolutamente no. Un lavoratore
di un'azienda con più di 15 dipendenti licenziato prenderà un'indennità economica dal suo datore
di lavoro, non oggetto di trattativa.
Quanto, lo diranno i decreti delegati. La reintegra - obbligata per i
licenziamenti «discriminatori» potrebbe tornare solo per i licenziamenti disciplinari ingiustificati.
O
La prima not,"ifLì è dllrtque
Xl!.flli wmnortizzafort
ffocialL
(h3;(J mmbù!?
Nell'Odg si parla di «una rete
più estesa» di tutele, sia per i
precari che per i disoccupati.
In teoria, servirebbero risorse aggiuntive rispetto a quelle inserite nella Legge di Stabilità.
i
Nessun imprenditore dirà mai
che licenzia per le idee politiche
o l'orientamento sessuale del dipendente, cosa proibita da legge
e Costituzione, ma lo definirà «economico». Non è chiaro
se spetta al lavoratore o meno
dimostrare il contrario. In ogni
caso maternità, malattia, credo
religioso e affini non possono essere causa di licenziamento.
o
La delega lascia intendere
che l'unica fattispecie che sal- E che (IL'calle c;(m i lieertterà sarà quella del co.co.pro. ?HU!l{JJtJfl dilidpliuari?
Il Pd aveva invece ipotizzato
una più ampia «riduzione del- Sulla base delle anticipazioni
dell'accordo Renzi-mmoranza,
qui ci sarà una novità, e sarà consentito - per alcune fattispecie,
però, non per tutti i casi di licenziamento disciplinare - al giudice
di stabilire che il lavoratore possa riavere il suo posto, qualora il
licenziamento risulti ingiustificato o sproporzionato alla mancanza commessa. Quando
un'azienda licenzia qualcuno con
un'accusa disciplinare, oggi con
le regole della riforma Fornero,
non sempre è un giudice a dire se
l'accusa era fondata o meno, e se
la sanzione è proporzionata. In
alcuni casi prevalgono infatti le
regole stabilite nei contratti collettivi. Con il Jobs Ad, intanto, la
prima novità sarà che un giudice
interverrà sempre, e di norma
concederà solo un'indennità economica nei casi non giustificati.
Con le novità concordate ieri nel
Pd - ma che non sono gradite al
Nuovo Centrodestra - per alcune tipologie di situazioni il giudice potrà prevedere anche il recupero del posto di lavoro.
No. Secondo il governo non c'è
nessun ritorno mascherato dell'articolo 18, perché i licenziamenti disciplinari - peraltro relativamente pQchi - saranno definiti in modo chiaro.
Jobs Ad, lrovalo l'accordo nel Pd
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"
la Cgil sarà da sola in piazza il 5 dicembre per lo sciopero nazionale
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Intesa con la minoranza dem, ci sarà il reintegro anche per i licenziamenti disciplinari
Jobs act., il Pd riapre i giochi
Ma Ncd non ci sta e chiede un vertice di maggioranza
N
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Lavoro e previdenza
Ncd e Scelta civica, spine
nel fianco del Jobs act
Ma se da un lato il Pd si
ricompatta, dall'altro la maggioranza vive nuove giornate
di tensione: il Nuovocentrodestra non ci sta a modificare l'equilibrio raggiunto sul
Jobs act al senato. «La delega
non si tocca, non siamo disponibili a rivedere il tema
dei licenziamenti», scandisce piccato il presidente
della commissione lavoro di
Palazzo Madama, Maurizio
Sacconi, Ncd, «serve un vertice di maggioranza». E rincara la dose la capogruppo
N cd alla camera, N unzia De
Girolamo: «Il parlamento
non può essere il luogo che
ratifica le decisioni del Pd».
Un primo faccia a faccia con
il ministro dei rapporti con
il parlamento, Maria Elena
:Boschi non pare essere stato risol~tivo, «continuiamo a
trattare», dice Sacconi. «Scelta civica ribadisce la propria
non disponibilità ad avallare
decisioni che rendano meno
chiaro e netto il senso e il
contenuto della riforma»,
dice il senatore di Sc Pietro
Ichino, tra i padri dell'attuale versione della delega,
«ogni passo indietro equivale a rimanere in mezzo al
guado». Per ricucire l'intesa
con Ncd e Sc, il governo punta a definire in modo molto
stringente le fattispecie per
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il reintegro. «La definizione, da parte del gruppo Pd
della commissione lavoro
della camera, delle posizioni
che saranno sostenute sugli
emendamenti al Jobs Act
rende certa l'approvazione
del provvedimento nei tempi richiesti dal governo e ne
conferma i contenuti», prova
a smussare il ministro del
lavoro, Giuliano Poletti,
«dall'inizio di gennaio» si potrà «utilizzare il contratto a
tempo indeterminato a tutele crescenti, un contratto più
flessibile sia in ingresso che
in uscita, più certo e semplice sotto il profilo normativo
e più conveniente, a seguito
della previsione, in legge di
stabilità, della decontribuzione triennale per le nuove
assunzioni a tempo indeterminato». A fare una valutazione più politica è il sottosegretario alla presidenza,
Graziano Delrio: «Ci sono
molti argomenti»perchè la
maggioranza resti insieme»,
la riforma del Jobs Act, «ha
una sua stabilità, serve al
Paese e sono sicuro che sarà
approvata nei tempi prestabiliti».
cgil: resta lo sciopero
Cisl: decisione sbagliata
Il Jobs act è uno dei pilastri su cui si regge lo sciopero
proclamato dalla Cgil contro
il governo per il prossimo 5
dicembre. Le modifiche che il
Pd ha concordato di apportare alla riforma non sembrano
però smontare affatto la leader Susanna Camusso, che
spiega: «Ma come si fa a determinare un'attenzione, un
rapporto di forza diverso con
il governo se non attraverso
lo sciopero? In piazza saremo
tantissimi per rappresentare
in maniera non violenta il disagio dei lavoratori». La stagione di mobilitazione della
Cgil insomma si è aperta e
non si chiude. E sulla scelta di andare allo sciopero
generale, la Camusso battibecca a distanza con Annamaria Furlan, segretario
della Cisl, che all'iniziativa
invece si è opposta, ~<non è
lo strumento adatto. E queldel
destinatario,
non
lo che accade il giorno dopo
lo sciopero che ci interessa;
per ottenere i risultati vanno
fatte altre cose. Camusso non
ha fatto la mossa giusta. Noi
non ci saremo». A chi chiedeva alla Camusso se l'assenza della Cisl indebolisca
la mobilitazione, la leader
Cgil ha risposto piccata: «La
vera debolezza penso sia il
fatto che di fronte a scelte
che manterrebbero il paese
in una condizione di recessione ed di attacco ai diritti del
lavoro, non si reagisca».
Tensioni nella Capitale,
centro immigrati trasferito
È iniziato il trasferimento
dei rifugiati del centro immigrati di Tor Sapienza, alla
periferia est di Roma,
preso di mira da proteste dei residenti ed
anche da un tentativo di assalto. L'ultimo
episodio di violenza
ieri quando il centro
è stato bersagliato di
bottiglie. Il trasferimento è cominciato
con lo spostamento
dei minori non accompagnati. Gli ospiti del
centro sono in tutto
72 ed i trasferiti per
ora sono 36. Verranno smistati in altri
centri del Comune. A
decidere e gestire il
trasferimento il sindaco, Ignazio Marino. I
fatti di ieri hanno accelerato una decisione
che era nell'aria: lanci
di bottiglie e pietre
hanno di n~ovo ~~pi­
-~ l'edificio che ospita gh immigrati, dando la stura a uno
scontro anche tra i residenti e
le forze dell'ordine schierate
davanti alla struttura: «Difendete noi non loro perché noi vi
paghiamo le tasse e lo stipendio». Musica per le orecchie di
Matteo Salvini, leader della
Lega: «Questo è il fallimento
dello stato e di un certo modo
di amministrare la cosa pubblica. Purtroppo la politica
dell'immigrazione incontrollata porta anche a queste reazioni, anche se la violenza
non si giustifica mai».
riproducibile.
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iente muro contro
muro. Sul Jobs act
Matteo Renzi apre
alla minoranza interna del Pd. Il testo uscito dal senato, a dispetto di
quanto annunciato solo pochi
giorni fa dal governo, alla camera non verrà blindato con
il ricorso al voto di fiducia,
ma sarà modificato. In particolare per quanto riguarda il
contestato articolo 18, ossia
la disciplina dei licenziamenti senza giustificato motivo.
La modifica più importante, il ripristino del
reintegro anche per
i licenziamenti disciplinari, così come
chiedeva la sinistra
demo Ma a questo
punto si riapre l'intera partita, con Ncd
che fa la voce grossa
e dice no a rivedere
i licenziamenti.
A dare la notizia
del cambio di passo
è stato il capogruppo
dei deputati pd, Roberto Speranza,
in queste settimane
sempre più calato
nella parte di pontiere tra la sinistra
interna e i renziani:
«Non ci sarà la fid ucia sul testo uscito
dal senato ma ci
sarà un lavoro in
commissione alla
camera. Si riprenderà l'ordine del giorno approvato
in direzione». Ed era quanto
chiedeva la minoranza che
aveva lavorato a un ammorbidimento dei contenuti della
legge delega nella direzione
del partito e che al senato
però aveva dovuto accettare
che quell'intesa rimanesse
fuori dall'articolato della
delega. Ma in commissione
lavoro alla camera i rapporti di forza sono ribaltati, la
maggioranza Pd è di sinistra,
a partire dal presidente della commissione, Cesare Damiano. Trovare un'intesa è
stato così inevitabile.
L'accordo è stato frutto di
un compromesso faticoso in
casa dem, così lo racconta
Stefano Fassina, tra i leader della minoranza, che
ha chiarito: «Non avremmo
votato la fiducia su una delega in bianco. Noi non vogliamo rallentare le riforme,
però vogliamo migliorarle».
Aggiunge Damiano: «L~
mediazione è un fatto pohtico rilevante che migliora
la delega, valorizza il ruolo
del lavoro parlamentare e
premia la tenacia unitaria
della commissione lavoro
della camera». In serata,
interviene anche il premier
Renzi: «Quello che sta emergendo nella mediazione sul
.Jobs act è tutto quello che è
stato deCISO nella dIrezIOne
del Pd. Bene così, andiamo
avanti».
Codice abbonamento:
DI ALESSANDRA RICCIARDI
Quotidiano
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Foglio
Ruby bis, pene ridotte
ce a Mora è stata riconosciuta
la continuazione tra i reati di
cui era accusato, per i quali è
stata ribadita la colpevolezza,
l'Isis «sta fallendo», il Califfato si è «esteso in Arabia Saudita, Yemen, Libia, Egitto e
Algeria» ma <<la marcia dei
mujahidin continuerà finché
non arriveremo a Roma». È
il contenuto di un messaggio
audio diffuso dal gruppojihadista con la presunta voce del
leader Abu Bakr al-BaghIsis, il Califfato arriverà
dadi, in risposta alle notizie
fino a Roma
circolate nei giorni scorsi di
La campagna militare della una probabile morte.
coalizione a guida Usa contro
----©RiproduzwTIE rn.ervata-II
e la condanna già subita per
la bancarotta fraudolenta di
una delle sue società. Infine,
Fede è stato in parte assolto
dalle accuse e uno dei reati di
cui rispondeva è stato riqualificato in un altro che prevede
una pena più lieve.
Codice abbonamento:
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Sei anni e un mese di carcere a Lele Mora, tre anni a Nicole Minetti e quattro anni
e dieci mesi a Emilio Fede.
È il verdetto pronunciato dai
giudici della Corte di appello
di Milano nel processo Ruby
bis. In primo grado, Fede e
Mora erano stati condannati
a 7 anni, e Minetti a cinque.
I giudici della Corte d'Appello
hanno ridotto la pena a Ni-
cole Minetti perché le hanno
riconosciuto le attenuanti
generiche, che in primo grado
non erano state concesse. In
questo modo, spiega il suo legale, l'ex consigliera regionale
«eviterà il carcere», sempre
che la sentenza venga confermata dalla Cassazione. Inve-
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Fisco da azzerare
Paesi europei d<lve si tassa solo la pensione-secondo gli scaglioni di reddito,
sia la strada corretta. La
graduale diminuzione
della tassazione sulle rendite dei nostri patrimoni,
associata a una strategia
di politica industriale nazionale, porterebbe a un
aumento dei benefici.
D. Le Casse a sostegno della crescita del
Paese: in questi mesi
Se n'è parlato molto, È
confermato il vostro
impegno? Se sì con che
dotazione e con quali
obiettivi?
R. L'assemblea dei presidenti Adepp ha confermato l'intenzÌone di generare un fondo chiuso
a maggioranza di investitori istituzionali previdenziali ritenendo che
si tratti di un valore per
gli iscritti e per il Paese.
Dimostriamo così una responsabilità importante
che supera e rende valore comune il tema della
tassazione. Altri stati
europei stanno seguendo
la stessa strada, l'Ocse e
l'Unione europea sollecitano fiscalità di vantaggio
sugli investitori di lùngo
periodo. La speranza è
che il dialogo con il governo continui: autonomia, responsabilità, tassazione sono tasselli che
possono andare insieme
in un nuovo patto per il
futuro della previdenza
privata.
D. Welfare e lavoro:
quale contributo da
parte delle Casse a un
nuovo sistema di ammortizzatori per i professionisti?
R. Il sistema spende
oltre 500 milioni di euro
l'anno, senza ricevere al·
cun contributo pubblico,
sul versante del welfare.
Polizze sanitarie, aliquote
agevolate, mutui, prestiti,
iniziative di sostegno ai
giovani professionisti. Il
ventaglio si allarga proprio nella consapevolezza
dell'urgente necessità di
sostenere l'intero ciclo lavorativo, non limitandosi
all'erogazione di pensioni che in futurosaranIlo
sempre più sostenibili in
termini economici, ma
sempre meno adeguate in
termini di assegno. Questa spinta sottrae costi
allo stato, rende concreto
un rapporto virtuoso di
sussidiarietà, permette
di dare risposte ai giovani professionisti in grave
difficoltà. Serve un mutamento di prospettiva culturale. Le professioni soffrono, non sono una casta,
rischiano in proprio e si
autofinanziano i sistemi
di protezione. ,Meritano
rispetto.
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Domanda. Andrea
Camporese,.pl"esidente
dell'Adepp, quali novità dal dibattito parlamentare in·merito alle
rendite delle Casse?
Risposta. È stato di·
ehial'ato ammissibile un
emendamento sottoscritto
da parlamentari del Pd, di
N cd e di Forza Italia che
mantiene la tassazione
al 20% rendendo stabile
la norma precedente che
ha effetto solo per il 2014.
Le aperture sul tema di
diversi esponenti del governo fanno speliate che
il problema sia stato valutato con pÌù attenzione.
D'altro canto la copertura
necessaria stimata è di 40
milioni di euro annui, una
cifra che ci appare del tutto compatibile. Restiamo
convinti che un azzeramento della tassazione,
come avviene nella stragrande maggioranza dei
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L'annuncio del sottosegretario: dal dibattito parlamentare indicazioni importanti
Rendite, il governo ci ripensa
La tassazione deve tenere in conto la finalità previdenziale
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DI IGNAZIO MARINO
l governo è pronto a rivalutare l'innalzamento della
ta'isazione, dal 20 al 26%,
delle rendite finanziarie
delle Casse di previdenza. In
fase di conversione del disegno
di legge di stabilità, è stato il
sottosegretario all'economia
Pier Paolo Baretta a lanciare un
segnale concreto
di apertura con
un messaggio
mandato ai periti industriali riuniti in congresso
a Roma fino a
sabato. «Credo»,
ha spiegato nella
sua missiva, «che
il dibattito parlamentare che si
sta sviluppando
porterà a una
maggiore consapevolezza circa il fatto che queste rendite non possono essere
considerate, anche ai fini della
tassazione, come tutte le altre
rendite finanziarie data la loro
finalità esclusivamente previdenziale. Personalmente», ha
assicurato, «mi sto adoperando
in questa direzione e, tuttavia,
non credo che gli interventi
sulla tassazione debbano mettere a rischio la nascita di un
Fondo per la crescita dell'economia del paese. Tale Fondo
del resto, avrà una propria
le finalità di fondi e casse ma
straordinariamente importante per il Paese. Sia le casse che
i fondi si sono detti disponibili
ad accettare questa sfida nel
presupposto, comunemente
condiviso, che non si tratta di
un obbligo, un prestito forzoso,
ma una libera scelta fondata
su valutazioni di merito». A
proposito del sostegno delle
Casse al sistema economico,
il presidente dell'ente di previdenza dei periti industriali,
Valerio Bignami, ha detto: «Un
risparmio in termini di minor
imposta dovuta sarebbe funzionale a disporre di maggiori
risorse da investire per mettere
in moto l'economia. Di quanto
stiamo parlando? 11 rispannio
fiscale (ad esempio dal 20%
al 13% di tassazione) sarebbe
pari a circa 58 milioni di euro,
relativo a tutto il sistema previdenziale obbligatorio privato.
158 milioni di euro», ha continuato, «possono attivare, a loro
volta, investimenti nell'economia reale per complessivi 196
mln di euro: i risultati della
ricerca Ance-Istat evidenziiillo
infatti come per ogni milione
investito si genera una ricaduta complessiva nel sistema
economico di 3,374 milioni di
euro (58x3,374=196). A questo punto, oltre a svolgere la
loro funzione previdenziale,
gli enti di previdenza privati
potrebbero dare il loro contributo per rimettere in moto
l'economia italiana».
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I
convenienza intrinseca che
consentirà l'accesso ad investimenti connessi alla natura
e alle finalità di fondi e casse.
Essi saranno coinvolti nelle
scelte di investimento e parteciperanno attivamente alla
loro determinazione. In questo
ambito si sta muovendo il confronto che il governo ha avviato
con le casse di previdenza degli
ordini professionali e con i fondi
pensione negoziali. La dimensione
degli investimenti realizzati da
queste strutture
è impressionante:
circa 140 miliardi
di euro investiti
al 90% in debito
pubblico, metà
italiano e metà
di altri paesi. Un
flusso annuale di
circa 15 miliardi.
La destinazione
definitiva di queste risorse è
quella di assicurare una pensione dignitosa agli associati e
dobbiamo riconoscere il merito
di promotori e amministratori
che hanno garantito una gestione oculata ed efficace. Se
solo il 10% in più di queste
risorse», si è appreso ancora
dal messaggio di Baretta, «si
orientasse verso l'economia
reale, si tratterebbe dell'equivalente di circa 1 punto di
PiI, una quantità finanziaria
compatibile con le risorse e
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Il presidente dell'Ancl commenta gli ultimi provvedimenti in materia
Lavoro, nulla di nuovo
Longobardi: servono misure più incisive
D
ha bisogno di progettare ben
più in là in termini di risorse
umane. Altro che tre anni di
decontribuzione. Necessita un
costo del lavoro drasticamente più basso, decisamente più
basso per investire in ·nuova
forza lavoro. Le politiche di
sgravi contributivi temporanei
hanno fatto il loro tempo, sono
ormai vecchie. Stupisce vedere
un governo che tende al nuovo
adottare strumenti ormai decisamente datati.
D. Il nuovo incentivo non
sarà replicabile in caso di assunzione da altro datore di
lavoro dello stesso lavoratore
per il quale si è già usufruito
della agevolazione: unamisuragiusta?
R. Una misura assurda: a
parte il fatto che ho già l'impressione convinta che l'incentivo sarà collegato al solito
sistema di incremento dell'occupazione aziendale, Ula ecc.,
ma sono molto perplesso sul
fatto che un lavoratore che è
stato oggetto di assunzione
agevolata presso un primo datore di lavoro, non possa essere
assunto presso un secondo datore se la prima ha comportato
l'agevolazione. Quali strumenti
ha il nuovo datore di lavoro per
controllare tutto ciò? Che colpa
ha il lavoratore per essere stato
assunto una prima volta in ter-
mini agevolati e non poter essere assunto una seconda volta?
Una condanna per il lavoratore
alla prossima disoccupazione.
D. Parliamo di apprendistato: il recente intervento
legislativo produrrà effetti
positivi?
R. Un'altra semplificazione
solo di facciata. Continueranno
a calare i datori di lavoro che
ricorreranno a tale contratto,
anche perché lo stesso decreto
3412014 pone in concorrenza il
contratto a tempo determinato acausale e l'apprendistato.
Con tutti i lacci e lacciuoli che
le regioni sono state maestre a
inventarsi, con tutte le assurdità delle differenze tra le legislazioni regionali, sarà prediletto
il contratto a tennine acausale,
così privilegiando la precarietà
invece che l'investimento nelle
giovani risorse umane e nella
formazione di nuova forza lavoro. Lo vedremo presto, non
appena saranno disponibili i
nuovi dati del Ministero del
lavoro sulle comunicazioni obbligatorie. Se dovessi vincere la
scommessa, è evidente la miopia assoluta del legislatore.
D. Preannunciato il nuovo
contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti: sarà
risolntivo?
R. Ho seri dubbi. Innanzitutto il contratto a tutele crescenti
non ha dato granché di risultati
in altri stati europei che l'hanno già adottato da tempo. Per
il resto, bisogna ancora capire
quali sono le tutele crescenti,
visto che la delega legislativa
è molto ampia e pressoché indefinita. Ho l'impressione che
si sia ancora molto distanti
dalle vere realtà aziendali,
quelle che i Consulenti del Lavoro toccano con mano tutti i
giorni. Il datore di lavoro non
si alza la mattina con l'incubo
del licenziamento, ma lavora
per produrre, per vendere, per
espandersi, per crescere e per
combattere l'aggressione fiscale
e contributiva. Questa è la realtà, altro che le tutele crescenti.
Sinché il legislatore di turno
si appassiona alle questioni
teoriche e di principio, questa
economia rimane al palo.
D. In conclusione parliamo
di disoccupazione giovanile:
un vero problema generazionale
R. Le più recenti legislature hanno sempre gridato
allo scandalo rispetto ai dati
crescenti del disagio sociale e
della disoccupazione giovanile;
ciascuna ha avuto una risposta
politica, ma nessuna è stata risolutiva. Pannicelli caldi. Anche la recente iniziativa della
Garanzia Giovani, ho timore
che sia un flop che brucerà
milioni di euro di paternità
europea. Non ho sentito mai
nessuno dei nostri esponenti
politici di tutti i colori, manifestare (perlomeno) la forte
preoccupazione riguardo al sistema previdenziale prossimo
venturo, che soffrirà di un paio
di generazioni che non hanno
versato un euro di contributi e
che bisognerà pur accudire con
il sistema del welfare. Si gira
la faccia dall'altra parte, per
evitare il problema, attuale e
futuro. Ci stanno costruendo
un sistema sociale che andrà
ancora in forte depressione,
con crisi economiche ricorrenti
e pressochè strutturali, di sistema.1l nostro mercato del lavoro
è completamente da rifondare,
non può essere sufficiente alcun parziale aggiustamento. E
una rincorsa continua a questo
o quel provvedimento, che rimane puntualmente disorganico, parziale, spesso caotico e
dispersivo di risorse ..
Pagina a cura
DELL'UFFICIO STAMPA
E RELAZIONI ESTERNE
DELL'ANcL,
AsSOCIAZIONE NAZIONALE
CONSULENTI DEL LAVORO
Tel.06/5415742
www.anclsu.com
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alla legge di Stabilità 2015 ai nuovi dati
sulla disoccupazione
e sul perdurante calo
della produzione industriale:
abbiamo voluto sentire le opinioni del presidente nazionale
Anel Francesco Longobardi
sulle ultime vicende che hanno
riguardato da vicino il mercato
del lavoro.
Domanda. Presidente, cosa
ne pensa della manovra di
stabilità, sni nuovi incentivi
per le nuove assunzioni.
Risposta. Ben vengano
i nuovi incentivi, ma la mia
convinta impressione è che non
ne conseguirà occupazione aggi untiva rispetto a quella che le
imprese avevano già individuato. Certo, in luogo di una nuova
assunzione si prediligerà il ricorso alla nuova decontribuzione, ma nulla di nuovo: al datore
di lavoro non può più bastare
uno sgravio triennale rispetto
ad un rapporto a tempo indeterminato decisamente più
lungo e più impegnativo per
entrambe le parti. Ho l'impressione che si è già perso il centro
del vero problema, che l'Anel
va riproponendo da tempo: è
il costo del lavoro complessivo
che deve essere drasticamente
aggredito. TI datore di lavoro ha
bisogno di un orizzonte decisamente più lungo del triennio,
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Modifiche al Jobs act
il Pd trova l'accordo
Ncd: governo a rischio
~ Reintegro
per licenziamenti disciplinari
Renzi: tempi certi, riforma per fine anno
ROMA Intesa nel Pd sull'articolo
18, il Jobs act cambia. Vengono
introdotti i licenziamenti disciplinari per i quali l'articolo 18
permane, e vengono stanziate
più risorse per gli ammortizzatori sociali. Di fatto, sono i punti che la minoranza del Pd aveva richiesto a Renzi per poter
votare il testo. Il premier:
«Tempi certi, riforma per fine
anno». Ma intanto insorge l'Ncd: «Governo a rischio».
Bertoloni Meli, Conti
e Franzese alle pago 6 e 7
Art.18, intesa nel Pd:
la delega cambierà
L'Ncd insorge
«Governo a rischio»
~ Accordo a sinistra:
nuovo testo poi la fiducia. Alfaniani in trincea
poi Sacconi vede Lotti. Premier sicuro: grandissimo passo avanti
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risolvere i suoi problemi scaricandoli sul Parlamento», e chiede un vertice urgente, di maggioranza, pena l'uscita del partito di
Alfano dalla medesima.
Il GELO DI BOSCHI
Il vertice viene bocciato sul nascere dalla ministra Boschi
(<<non ce n'è alcun bisogno»), e
viene sostituito da un incontro a
palazzo Chigi tra lo stesso Sacconi, Nunzia Di Girolamo capogruppo Ncd, e il sottosegretario
Luca Lotti accompagnato da
Taddei, responsabile pd per
l'economia (il premier Renzi è in
destinatario,
non
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ROMA Alla fine fu accordo. Il.Jobs
act cambia. Vengono introdotti i
licenziamenti disciplinari per i
quali l'articolo 18 permane, e
vengono stanziate più risorse
per gli ammortizzatori sociali.
Di fatto, sono i punti che la minoranza del Pd aveva richiesto a
Matteo Renzi per poter votare il
testo senza turarsi il naso o, peggio, senza dover rincorrere dissidenti vari e tiratori franchi, punti approvati in un documento finale della direzione demo «Sia-
mo soddisfatti, ora si può procedere», si leggeva sul viso a Cesare
Damiano, il presidente della
commissione Lavoro, nonché a
Roberto Speranza, il capogruppo, che più di tutti si è dovuto
prodigare per assicurare il voto
compatto dei deputati al provvedimento, visto che i parlamentari dem attuali sono stati eletti
nella gestione bersaniana.
Ma chiusa la falla a sinistra,
ecco che si apre a destra. Insorge
l'Ncd, alleato di governo, che per
bocca dell'ex ministro Sacconi
dice chiaro e tondo «non ci stiamo», attacca il Pd «che crede di
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Il CASO
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viaggio alla volta dell'Australia).
Al termine, ribellione non rientrata: «Ci dobbiamo tornare a vedere». Ma il sottosegretario Graziano Del Rio, uscendo a sua volta da palazzo Chigi, spiegava
tranquillo: «La forma decisa sul
Jobs act mi pare molto buona, ci
sono molti argomenti perché la
maggioranza resti insieme».
E' stato Matteo Renzi in persona a volere l'intesa con la minoranza e a lavorare per arrivarci.
Subito dopo la direzione dell'altra sera, quella conclusasi senza
votazioni (ora si capisce perché,
era in gestazione l'accordone), il
premier-segretario si è riunito
con il vice Guerini, il presidente
Orfini e i due capigruppo Zanda
e Speranza. «L'importante è ri-
spettare i tempi, senza stravolgere il provvedimento», il suo mandato. La minoranza dialogante
(ormai la gran parte) non aspettava altro, la palla è passata subito ai referenti in Parlamento, altra riunione con i componenti
dem della commissione Lavoro,
e !'intesa definitiva è stata trovata nel primo pomeriggio. I tempi,
dunque. Il Jobs act verrà modificato nel testo approvato al Senato, ma sarà poi assicurato il rispetto dei tempi per essere approvato entro l'anno, in modo da
essere operativo dal lO gennaio
del 2015. «E' un grandissimo passo avanti», ha benedetto Renzi
da Bucarest, in una pausa del
viaggio alla volta della terra dei
canguri. Scompare anche l'ipote-
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si di ricorrere alla fiducia, a meno di incidenti di percorso allo
stato non messi nel conto. «L'accordo è sicuro, soprattutto al Senato, blin-da-to», scandivano dalIa presidenza del gruppo di Montecitorio. La grande intesa lascia
fuori solo alcuni singoli del Pd, gli
irriducibili, abbandonati anche
dal resto della compagnia. Si chiamano Stefano Fassina e Pippo Civati. «Non voterò una delega in
bianco. E' una questione che riguarda i diritti dei lavoratori, non
si possono dare deleghe in bianco
al limite della costituzionalità», il
no di Fassina. Punta i piedi anche
Cuperlo, ma non viene indicato
tta i possibili esponenti pronti all'abbandono.
Nino Bertoloni Meli
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BUCAREST Matteo Renzi con accolto dal collega rumento Victor Ponta con le rispettive first lady
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SCENARI POLITICI Guai democratici
Jobs Acl, Renzi fa dietrofront
e reintegra la minoranza Pd
In cambio di tempi certi, il premier concede ulteriori correzioni sull'articolo 18
Eda Budapest commenta soddisfatto: la riforma sarà in vigore dal primo gennaio
Roma
ontrordine compagni: il
JobsActricambia(siapure solo un pochino, riallargando le maglie dell' articolo
18 ai licenziamenti disciplinari)
e ora marcerà di gran carriera alla Camera, prima della legge di
Stabilità. Perpoiripassare altrettanto in fretta al Senato, sempre
con la fiducia, ed essere approvato - come il premier aveva annunciato in Direzione mercoledì, e come ha promesso in Europa - per l'inizio del prossimo anno. «Il primo gennaio entreranno in vigore le nuove regole sul
lavoro: è un grandissimo passo
in avanti», annuncia soddisfatto
il premier da Bucarest, dove ieri
ha fatto tappa prima di volare in
Australia per il G20 di Brisbane.
cambio di tempi strettissimi e
certi, si poteva apportare qualche variazione al testo. Dando
così soddisfazione a tutta quella
parte della sinistra Ds che non
aspettava altro che un appiglio
per poter affermare di aver ottenuto dei risultati dal governo, e
per chiudere la partita dell'articolo 18. Altrimenti, rischiava di
prevalere l'ala estrema, quella
che già minacciava (con Fassina,Boccia,D'AttorreeilsolitoCivati) di non votare neppure la fiducia, e di crearsi uno strappo
violento che sarebbe stato cavalcatonellepiazzedallaCgildiCamusso. La mossa di ieri serve a
depotenziaretuttociò,earinsaldare il rapporto con quell' ala
bersaniana dei gruppi parlamentari che, come spiega un
renziano,«hacomeprincipaletimore le elezioni anticipate, e
pensa che si debba collaborare
con Renzi, per condizionarlo,
ma consentendogli di andare
avanti». Anche perché l'ltalicum modificato rischia di essere una trappola per loro, come
ammette un deputato della sinistra: «Abbiamo tanto rotto le scatole per le preferenze, e ora che
quello ce le ha date noi come le
prendiamo?».
l'ala bersaniana, quella
più dialogante, incassa
un successo di bandiera
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la «svolta» mercoledì
notte grazie a Speranza
Orfini, Zanda e Boschi
rimentoaifamosilicenziamenti
disciplinari, ma ogni specificazione sarà demandata ai decreti
legislativi del governo. Tanto
che Gianni Cuperlo, uno di quelli che probabilmente voterà comunque no (del resto Massimo
D'Alema ormai è su una linea di
totale rottura con il premier, finoadevocareconisuoilanecessità di andarsene dal Pd renziano) avanza il sospetto che lamediazionerischi di esserepeggiorativa: «Continuo a pensare che
escludere completamente la
possibilità di reintegro per i licenziamenti economici individuali sia molto rischioso: apre la
strada alla possibilità che non
esista piùillicenziamento disciplinare».
La «svolta» è stata cucinata a
tarda notte mercoledì, al termine della Direzione del Pd al Nazareno: conRenzisono rimasti il
presidentedelpartitoMatteoOrfini, i capigruppo Luigi Zanda e
RobertoSperanza,referentedella minoranza «dialogante» e il
ministro Maria Elena Boschi. Il
presidente del Consiglio aveva
appena aperto, in Direzione, il
varco ad una mediazione: in
068391
di Laura Cesa retti
ConIa mossa a sorpresa di ieri
sulJobsAct,MatteoRenzihaottenuto due risultati chelo soddisfano assai: ha frantumato la minoranza Pd, isolando la sinistra
radical; e ha sgonfiato come un
palloncino bucato lo sciopero
generale della sua acerrima nemicaSusannaCamusso. Sequesto gli costa un po' di urla diNcd
e qualche telefonata in più con
Angelino Alfano, poco importa:
i centristi se ne faranno una ragione ed è difficile - pensano ragionevolmenteaPalazzoChigiche facciano saltare governo elegislatura per questo, tanto più
che devono ancora portare a casa quella soglia de13% nell'ltalicum che èlaloro speranza di sopravvivenza. NelPdperaltro giurano cheNcd era stato informato, prima di rendere pubblico
l'accordo interno al Pd annunciato ieri. I centristi hanno chiesto a gran voce un vertice, Renzi
ha passato la pratica a Lorenzo
Lotti e a Filippo Taddei, responsabileeconomico delPd, cheieri sera si sono incontrati aPalazzo Chigi con i capigruppo Ncd.
Del resto, a sentire gli stessi
renziani, nel merito delJobsAct
cambierà poco: ci sarà sì un rife-
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