CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Gruppo Consiliare Progetto Trentino Trento, 6 agosto 2014 Preg.mo Presidente del Consiglio Provinciale Sig. Bruno Dorigatti SEDE INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA n. 789 TRENTO RISE, LA PROVINCIA CHIARISCA I NUMEROSI E GRAVI DUBBI Nel dicembre del 2010 prendeva avvio Trento Rise, società fondata dal Center for information technology della Fondazione Bruno Kessler e dal dipartimento di ingegneria e scienza dell'informazione dell'Università di Trento. Lo scopo era avere un’istituzione “ponte” fra i mondi della ricerca e quello del business. Così afferma il sito istituzionale della Associazione: "Siamo un catalizzatore dell’innovazione: per questo vogliamo contribuire, attraverso l’ICT, a trasformare il Trentino in un’economia della conoscenza, competitiva e dinamica, puntando sullo sviluppo sostenibile e la qualità della vita. Le nostre risorse sono il supporto di persone appassionate e impegnate nella ricerca, l’innovazione e la formazione professionale di alto livello. Trento RISE è core partner del network ICT dello European Institute of Innovation and Technology (EIT). Ospitiamo la sede del nodo italiano dell’EIT ICT Labs e lavoriamo in sinergia con gli altri cinque nodi del network: Berlino, Parigi, Helsinki, Eindhoven e Stoccolma. Un obiettivo importante richiede un grande team. Per questo lavoriamo fianco a fianco con i partner del nodo italiano dell’EIT ICT Labs: 1 Telecom Italia ed Engineering (core partner), il centro di ricerca della Fiat, STMicroelectronics, l’Università di Bologna (Alma Mater Studiorum), il Centro Nazionale di Ricerca (CNR), il Politecnico di Milano, il Politecnico di Torino, e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (partner associato). A livello europeo, il nodo di Trento opera insieme agli altri cinque nodi della rete EIT ICT Labs: Berlino, Parigi, Helsinki, Eindhoven e Stoccolma. Le attività che Trento RISE svolge negli ambiti di ricerca, formazione e business sono volte a: attrarre studenti altamente motivati attraverso iniziative di alta formazione che offrono una preparazione accademica e imprenditoriale di alto livello; promuovere la ricerca scientifica che crea valore aggiunto per le persone, il mercato e la società in generale; sostenere lo sviluppo del settore imprenditoriale attraverso progetti innovativi che rispondono a bisogni sociali". A quattro anni di distanza dalla sua fondazione molti sono gli interrogativi circa la reale capacità di perseguire le finalità esposte, a fronte di ingenti risorse provinciali da sempre profuse per finanziare l'associazione, soprattutto per quanto riguarda le ricadute sul sistema economico trentino. Lo scorso 7 luglio, con delibera della Giunta provinciale, veniva modificata la convenzione che lega Trento Rise alla Provincia: essa durerà fino al 2018 senza previsione di ulteriori prolungamenti. Dalle dichiarazioni rilasciate del Presidente della Provincia Ugo Rossi e dall’assessore Sara Ferrari all’indomani dell’approvazione della delibera, appare a tutti chiaro il “commissariamento di fatto” di Trento Rise: viene invocato un rinnovamento della governance che sia coerente con la mission specifica di Trento Rise sui temi del business e si prevede lo stop ad ogni attività nei settori della ricerca e della didattica. Già in sede di approvazione dell’assestamento di bilancio del 2014 si è notata la forte riduzione delle pur ingenti risorse assegnate dalla Provincia a Trento Rise: da 76, si passa infatti a 60 milioni di euro. Ad un mese dalla delibera, giungono inaspettate le dimissioni di Fernando Guarino, che dal 2011 ricopriva l’incarico di segretario generale di Trento Rise: esse sono state motivate, secondo quanto riportato dallo stesso Guarino in una lettera, dal fatto che ci sarebbero “poche informazioni disponibili, i bilanci difficilmente consultabili e le scarse informazioni su come sono spesi i fondi assegnati” e “l’abbandono dello spirito originario” della società. A commento delle dimissioni, il presidente della Fondazione Bruno Kessler nonché socio di Trento Rise, Massimo Egidi, ipotizza che i motivi delle dimissioni di Guarino potessero dipendere dalla rottura dei rapporti con il Presidente Fausto Giunchiglia, e in merito alle accuse di poca 2 trasparenza, fa giustamente presente come “ai soci vengono passati solo i dati più fondamentali, mentre il consiglio di amministrazione può accedere a quelli, ad esempio, sul bilancio. Guarino era dentro a Trento Rise, chi altri avrebbe potuto accedervi se non lui?”. Destano ulteriori notevoli preoccupazioni le dichiarazioni di Guarino apparse questi giorni sulla stampa locale, riprese anche da illustri esponenti dell’Università, dalle quali emergono inquietanti dubbi sulle attività di Trento Rise e sulla trasparenza dei conti. Guarino precisa di aver preso la decisione di lasciare l’incarico dopo aver più volte tentato di attirare l’attenzione sul problema del futuro dell’ateneo e della ricerca: durissima la sua risposta in merito alle affermazioni di Egidi: “dice bagatelle, non avverte i campanelli che suonano. L’EIT è l’Istituto europeo di tecnologia, non una succursale dell’università dove fare lavanderia per operazioni più o meno opache. Ciò che sta accadendo nei Cda è un vulnus e come tale sarà percepito a livello della credibilità internazionale”. Uno dei punti critici a suo dire è la scelta poco opportuna di tonare a una dimensione provinciale, con l’allontanamento di docenti qualificati e di fama internazionale, sostituiti da persone con ben altri profili e “più vicine”. Diverse operazioni “di basso profilo”, sostiene Guarino, che porterebbero a tradire la vocazione originaria di Trento Rise lanciando un grave allarme: “negli ultimi due anni ci si è protesi verso rapporti con le società di consulenza che nulla a che fare con la ricerca. Non dimentichiamo che questa realtà è nata ai fini della corsa per l’Istituto europeo di tecnologia. La mission era di portare ricercatori di fama e aziende innovative in Trentino. L’ossessione per Deloitte e per le altre società di consulenza è solo una malattia, una deviazione della mission originaria di Trento Rise.” Dal suo privilegiato punto di osservazione, Guarino fa notare una certa miopia da parte dell’Università degli Studi di Trento accusata di non essere in grado di sviluppare le attività e di promuovere l’accelerazione di cui ci sarebbe bisogno. Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Giunta per sapere: 1. se non ritenga molto grave quanto dichiarato dall’ex segretario generale di Trento Rise, in ordine sia alla capacità dell'attuale Consiglio di Amministrazione di perseguire le finalità costitutive dell'associazione, sia soprattutto, da quanto è dato capire dalle sue affermazioni, per quanto attiene la correttezza gestionale dell'ente; 2. se intende chiarire, a garanzia del buon nome dell’Università degli Studi di Trento e per dovere di informazione a tutti i cittadini e alle istituzioni, quanto affermato dall’ex segretario in merito al fatto che l’Istituto Europeo di 3 3. 4. 5. 6. 7. Tecnologia possa aver fatto da “lavanderia per operazioni più o meno opache” in particolare se corrisponde al vero che le informazioni disponibili su come sono spesi i fondi assegnati da Trento Rise sono scarse e se è vero che i bilanci sono difficilmente consultabili e, se ciò corrispondesse a realtà o se ciò non fosse vero, che provvedimenti si intendano prendere in proposito sul piano delle responsabilità connesse; se la mission di Trento Rise è stata tradita e quali sono gli eventuali responsabili; quali e quanti ricercatori di fama e aziende innovative tale società è riuscita a portare in Trentino; come è cambiato il board di Trento Rise: quali sono le persone sostituite negli ultimi 3 anni e quali quelle chiamate a sostituirle e per ciascuna i titoli e la provenienza; come risponde alle accuse relative alla numerose ed eccessive consulenze affidate a Deloitte e ad altre società e come esse si conciliano con la mission di Trento Rise. Si richiede risposta scritta a norma di regolamento Cons. Walter Viola Cons. Marino Simoni Cons. Gianfranco Zanon 4
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