DECRETO n. 484 del 25/09/2014

ASL di Brescia – Sede Legale: viale Duca degli Abruzzi, 15 – 25124 Brescia
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DECRETO n. 484
del 25/09/2014
Cl.: 1.1.02
OGGETTO:
Assistenza Domiciliare Integrata: approvazione Protocollo d'Intesa con
gli Ambiti Territoriali per l’utilizzo della scheda triage e per la
valutazione multidimensionale del bisogno della persona (D.G.R. n.
1845/2014).
Il DIRETTORE GENERALE - Dr. Carmelo Scarcella
nominato con D.G.R. IX/001088 del 23.12.2010
Acquisito il parere di competenza del
DIRETTORE SOCIALE
Dott.ssa Anna Calvi
Acquisito il parere di legittimità del
DIRETTORE AMMINISTRATIVO
Dott. Pier Mario Azzoni
_________________________________________________________________
IL DIRETTORE GENERALE
Vista la L.R. 12 marzo 2008, n. 3 “Governo della rete degli interventi e dei servizi alla
persona in ambito sociale e sociosanitario”, e in particolare l'art. 6, comma 4, che
prevede che i comuni, in forma singola e associata, d’intesa con le Aziende Sanitarie
Locali, organizzino un’attività di segretariato sociale finalizzata alla presa in carico
della persona;
Richiamati:
- la D.G.R. n. IX/1746 del 18.05.2011 ad oggetto “Determinazioni in ordine alla
qualificazione della rete dell’assistenza domiciliare in attuazione PSSR
2010/2011”, che ha dato l'avvio al processo di riforma complessiva degli
interventi a sostegno della domiciliarità, prevedendo la realizzazione di
sperimentazioni regionali in questo ambito;
- la D.G.R. n. IX/2633 del 06.12.2011 ad oggetto “Determinazioni in ordine alla
gestione del servizio socio sanitario regionale per l’esercizio 2012”, che ha
stabilito, nell’Allegato 15, la sperimentazione nel corso del 2012 in tutte le A.S.L.,
del nuovo modello di Assistenza Domiciliare Integrata (A.D.I.), fondato sulla
valutazione multidimensionale del bisogno della persona fragile effettuata dalle
A.S.L. quale condizione di accesso al servizio A.D.I.;
- il Decreto n. 6032 del 06.07.2012 della Direzione Generale Famiglia,
Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale ad oggetto: “Determinazioni in
ordine alla sperimentazione del nuovo modello di valutazione del bisogno per
l’assistenza domiciliare integrata” che ha previsto l'uso della scheda di
valutazione triage (o scheda di orientamento);
- la D.G.R. n. 1185 del 20.12.2013 ad oggetto “Determinazioni in ordine alla
gestione del servizio socio sanitario regionale per l'esercizio 2014”;
Vista la D.G.R n. 1845 del 16.05.2014 ad oggetto: “Determinazioni in ordine alla
valutazione dei direttori generali delle Aziende Sanitarie Locali e definizione degli
obiettivi aziendali per l'anno 2014”, che, all’Allegato 2 punto 15 dal titolo
“Integrazione A.S.L. e Comuni di personale e risorse”, prevede l’integrazione di
personale per la valutazione triage e multidimensionale del bisogno per l’Assistenza
Domiciliare Integrata;
Rilevato che nell’A.S.L. di Brescia sono già attive le U.C.A.M. - Unità di Continuità
Assistenziale Multidimensionale - e le E.O.H. - Équipe Operative Handicap organizzazioni distrettuali multiprofessionali aventi l’obiettivo principale di supportare
la famiglia in collaborazione con i medici di medicina generale e i pediatri di famiglia
nel garantire l’accoglienza, la valutazione dei bisogni, l’orientamento nella rete ed
una effettiva continuità assistenziale ai pazienti con bisogni complessi e/o non
autosufficienti, secondo un piano di intervento personalizzato, globale e condiviso;
Considerato che le U.C.A.M. e le E.O.H. operano in modo integrato con il Servizio
Sociale Comunale/d’Ambito relativamente alle situazioni che presentino bisogni
complessi;
Rilevato che in ottemperanza alle disposizioni regionali si è provveduto a predisporre
il Protocollo d'intesa da stipulare tra l’A.S.L. di Brescia e gli Ambiti Territoriali
dell’A.S.L. di Brescia, finalizzato ad estendere l'uso della scheda di valutazione Triage
(o scheda di orientamento) ai Comuni /Ambiti Territoriali;
Rilevato che il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci nella seduta del 09.09.2014
ha approvato la proposta del Protocollo d'intesa, che dovrà essere sottoscritto dai
Presidenti delle Assemblee distrettuali;
_________________________________________________________________
Ritenuto pertanto di approvare il “Protocollo d'intesa tra A.S.L. di Brescia e Ambiti
Territoriali per la valutazione triage e multidimensionale del bisogno per A.D.I.”
predisposto da questa A.S.L. (allegato “A”, composto da n. 4 pagine), parte
sostanziale e integrante del presente provvedimento;
Vista la proposta del Responsabile U.O. Programmazione Socio-Sanitaria e Sociale
Integrata, Dott. Piergiorgio Guizzi, che attesta altresì la conformità del presente
provvedimento al disposto dell’art. 13, comma 17, della L.R. 30.12.2009, n. 33;
Dato atto che il Responsabile dell’U.O. Programmazione Socio-Sanitaria e Sociale
Integrata, Dott. Piergiorgio Guizzi, attesta, in qualità di Responsabile del
procedimento, la regolarità tecnica del presente provvedimento;
Dato atto che dal presente provvedimento non discendono oneri per l’Azienda;
Acquisito il parere di competenza del Direttore Sociale, Dott.ssa Anna Calvi;
Acquisito il parere di legittimità del Direttore Amministrativo, Dott. Pier Mario Azzoni;
DECRETA
a) di approvare, per le motivazioni in premessa richiamate, il “Protocollo di intesa
tra A.S.L. di Brescia e Ambiti Territoriali per la valutazione triage e
multidimensionale del bisogno per A.D.I.”, predisposto da questa A.S.L. (allegato
“A” composto da n. 4 pagine), parte sostanziale e integrante del presente
provvedimento;
b) di dare atto che dal presente provvedimento non discendono oneri per l'Azienda;
c) di dare atto che il presente provvedimento è sottoposto al controllo del Collegio
Sindacale, in conformità ai contenuti dell’art. 3-ter del D.Lgs. n. 502/1992 e
ss.mm.ii. e dell’art. 12, comma 12, della L.R. n. 33/2009;
d) di disporre, a cura della U.O. Affari Generali, la pubblicazione all’Albo on-line –
sezione Pubblicità legale - ai sensi dell’art. 18 della L.R. n. 33/2009 e dell’art. 32
della L. n. 69/2009.
Firmato digitalmente dal Direttore Generale
Dr. Carmelo Scarcella
Allegato “A”
PROTOCOLLO D’INTESA
TRA ASL DI BRESCIA E AMBITI TERRITORIALI
PER LA VALUTAZIONE TRIAGE E MULTIDIMENSIONALE DEL BISOGNO
PER ADI
TRA
L’Azienda Sanitaria Locale della provincia di Brescia (di seguito denominata
semplicemente “A.S.L.”) codice fiscale e partita IVA 03436310175 nella persona del Direttore
Generale dr. Carmelo Scarcella domiciliato per la carica in Brescia viale Duca degli Abruzzi n.
15
E
L’ Ente capofila dell’Accordo di Programma per la realizzazione del piano di zona
……………… (di seguito denominato semplicemente “Ente capofila”) codice fiscale …………………
partita IVA ………………… nella persona del ……………….. domiciliato per la carica in
………………………… via ………………………..
VISTA la L.R. 12 marzo 2008, n. 3 “Governo della rete degli interventi e dei servizi alla
persona in ambito sociale e sociosanitario” ed, in particolare, l’articolo 2 che individua tra i
principi e gli obiettivi che governano la rete delle unità di offerta sociale e sociosanitarie, intesa
come insieme di servizi, prestazioni e strutture: a) la personalizzazione delle prestazioni, ai fini
di una effettiva e globale presa in carico della persona; b) la promozione degli interventi a
favore dei soggetti in difficoltà, anche al fine di favorire la permanenza e il reinserimento nel
proprio ambiente familiare; c) l’integrazione delle politiche sociali e sociosanitarie con le
politiche sanitarie e di settore;
VISTO l’articolo 6, comma 4 della L.R. 3/2008 che prevede che i comuni, in forma singola e
associata, d’intesa con le ASL, organizzino un’attività si segretariato sociale finalizzata alla
presa in carico della persona con lo scopo di: a) garantire e facilitare l’unitarietà di accesso; b)
orientare il cittadino all’interno della rete e fornire informazioni sulle modalità di accesso e sui
relativi costi; c) assicurare competenza nell’ascolto e nella valutazione dei bisogni, in
particolare modo per le situazioni complesse e che necessitano di un pronto intervento sociale
e di continuità assistenziale; d) segnalare situazioni complesse, affinché sia assicurata la presa
in carico della persona secondo i criteri di integrazione e continuità assistenziale;
VISTO il decreto n. 6032 del 06.07.2012 della Direzione Generale Famiglia, Conciliazione,
Integrazione e Solidarietà Sociale ad oggetto: “Determinazioni in ordine alla sperimentazione
del nuovo modello di valutazione del bisogno per l’assistenza domiciliare integrata”;
VISTA la D.G.R. 20 dicembre 2013, n. 1185 “Determinazioni in ordine alla gestione del
Servizio Socio Sanitario regionale per l’esercizio 2014”;
CONSIDERATO che:
x la D.G.R. 18 maggio 2011, n. 1746 “Determinazioni in ordine alla qualificazione della
rete dell’assistenza domiciliare in attuazione del PSSR 2010-2014” ha dato l’avvio al
processo di riforma complessiva degli interventi a sostegno della domiciliarità,
prevedendo tra l’altro la realizzazione di sperimentazioni regionali in questo ambito;
x la D.G.R. 6 dicembre 2011 n. 2633 “Determinazioni in ordine alla gestione del servizio
socio sanitario regionale per l’esercizio 2012” ha stabilito, nell’Allegato 15, che nel corso
del 2012 venga sperimentato, in tutte le A.S.L., il nuovo modello di Assistenza
1
Allegato “A”
Domiciliare Integrata (ADI), fondato sulla valutazione multidimensionale del bisogno
della persona fragile effettuata dalle ASL quale condizione di accesso al servizio ADI;
VISTA la D.G.R n. 1845 del 16.05.2014 ad oggetto: “Determinazioni in ordine alla valutazione
dei direttori generali delle Aziende Sanitarie Locali e definizione degli obiettivi aziendali per
l'anno 2014” che all’Allegato 2 punto 15 dal titolo “Integrazione ASL e Comuni di personale e
risorse” prevede l’Integrazione di personale per la valutazione triage e multidimensionale del
bisogno per ADI;
CONSIDERATO CHE:
x nell’A.S.L. di Brescia sono già attive le U.C.A.M. – Unità di Continuità Assistenziale
Multidimensionale e le E.O.H. - Équipe Operativa Handicap, organizzazioni distrettuali
multiprofessionali aventi l’obiettivo principale di supportare la famiglia in collaborazione con il
medico di medicina generale e il pediatra di famiglia nel garantire l’accoglienza, la
valutazione dei bisogni, l’orientamento nella rete ed una effettiva continuità assistenziale ai
pazienti con bisogni complessi e/o non autosufficienti, secondo un piano di intervento
personalizzato, globale e condiviso;
x le U.C.A.M. e le E.O.H. operano in modo integrato con il Servizio Sociale Comunale/d’Ambito
relativamente alle situazioni che presentino bisogni complessi;
x nel territorio del Distretto n. ...…/Ambito ........... è già in atto una integrazione funzionale tra
l’U.C.A.M. distrettuale ed i Servizi Sociali comunali/di Ambito, attivata a seguito della
sottoscrizione del protocollo d’intesa relativo al Centro per l’Assistenza domiciliare (Ce.A.D.)
– deliberazione n. 709 del 29.12.2009 e n. 135 del 03.02.2010, al fine di realizzare, a favore
dei soggetti con bisogni assistenziali complessi e delle loro famiglie, la miglior integrazione
degli interventi sanitari, sociosanitari e socio assistenziali;
tutto ciò premesso
LE PARTI CONCORDANO QUANTO SEGUE:
Art. 1
(Finalità del Protocollo)
Il presente Protocollo ha come finalità l’estensione dell’uso della scheda di valutazione Triage
(o scheda di orientamento), divenuta operativa con il Decreto regionale n. 6032 del 6 luglio
2012 ad oggetto: “Determinazioni in ordine alla sperimentazione del nuovo modello di
valutazione del bisogno per l’assistenza domiciliare integrata” ai Comuni/Ambiti.
La scheda permette una prima valutazione delle persone sul percorso di presa in carico ed è
finalizzata ad identificare e separare i bisogni complessi di natura sociosanitaria (da indirizzare
alla valutazione di secondo livello), dai bisogni semplici che possono essere soddisfatti con
interventi di natura sociale o sociosanitaria monoprofessionale. La scheda Triage si articola in 8
domande, che presuppongono una risposta su 4 livelli di gravità: assente o lieve, moderato,
grave, molto grave. Ad ogni livello di gravità, in relazione alla specifica domanda, è associato
un punteggio. Secondo quanto indicato nella DGR 2313 del 01.08.2014 viene definita
valutazione di 1° livello sino ad un punteggio uguale e/o inferiore a 3, oltre il quale l’utente
viene indirizzato ad una valutazione di 2° livello.
La scala di valutazione di triage, già in uso presso le U.C.A.M., può essere somministrata anche
da operatori/assistenti sociali dei Comuni.
2
Allegato “A”
Art. 2
(Modalità operative e personale coinvolto)
Per quanto riguarda le situazioni semplici, con punteggio uguale e/o inferiore a 3, che possono
essere soddisfatte con interventi di natura sociale o sociosanitaria monoprofessionale, il livello
di operatività viene assicurato rispettivamente dagli operatori/assistenti sociali dei
comuni/Ambiti e dal personale dell’A.S.L.
I compiti degli operatori sono i seguenti:
Accogliere le domande e/o segnalazioni (anche se non di specifica competenza) provenienti
dagli utenti (o familiari), dai servizi presenti sul territorio, da operatori e da servizi di
prossimità, servizi di volontariato, call center, ecc,;
Svolgere una funzione di primo livello informativo in merito a elenco dei servizi/interventi/
prestazioni erogabili;
Compilare la scheda Triage e raccogliere gli elementi minimi utili ad un primo
inquadramento della situazione, a seguito del quale l’operatore è in grado di decidere se
trattasi di “situazione semplice”, per la quale è possibile attivare direttamente l’intervento/
servizio /prestazione, ovvero di “situazione complessa”, con punteggio maggiore di 3, per la
quale ricorrere alla valutazione multidimensionale;
Per le richieste classificabili come situazioni semplici costruire direttamente il progetto
individualizzato comprendente servizi/prestazioni di propria competenza, ovvero inviare
l’utente verso gli erogatori appropriati.
Sono altresì confermate le modalità di integrazione funzionale tra l’U.C.A.M. e le E.O.H.
distrettuali ed i Servizi Sociali comunali/ di Ambito al fine di realizzare, a favore dei soggetti
con bisogni assistenziali complessi e delle loro famiglie, la miglior integrazione degli interventi
sanitari, sociosanitari e socio assistenziali, oltre che la continuità assistenziale, attraverso la
definizione di un Progetto Assistenziale Individualizzato.
Per quanto riguarda le situazioni complesse, il livello di operatività viene assicurato dagli
operatori afferenti alle U.C.A.M. e alle E.O.H., e dagli operatori/assistenti sociali dei singoli
Comuni dell’Ambito Distrettuale che costituiscono l’équipe operativa di base per la gestione dei
casi complessi con i seguenti compiti:
Valutare le situazioni attraverso un apposito strumento multidimensionale e registrarle
nell’archivio sia cartaceo che informatico, nel rispetto della normativa sulla tutela dei dati
personali.
Individuare per ogni situazione il case manager all’interno delle figure di riferimento;
Stendere, a seguito della valutazione multidimensionale, il PAI relativo a bisogni sanitari,
sociosanitari e sociali dell’assistito, che preveda l’analisi della domanda, la valutazione della
situazione, il confezionamento di pacchetti personalizzati di prestazioni e il monitoraggio del
progetto individualizzato;
Condividere il progetto con il soggetto o con la sua famiglia ai fini della corretta
informazione, della loro eventuale partecipazione e del consenso informato.
L’Ambito territoriale …...... predisporrà un elenco degli operatori sociali impegnati nell’utilizzo
della scheda triage con la definizione delle ore dedicate alla valutazione.
3
Allegato “A”
Art. 3
(Vigenza del Protocollo)
Il presente Protocollo entra in vigore dalla data di sottoscrizione e conserva validità ed efficacia
sino alla formalizzazione – con le medesime modalità utilizzate per il presente Protocollo
d’intesa – di eventuali differenti e/o integrative determinazioni.
Brescia, lì……………………………..
IL DIRETTORE GENERALE
DELL’A.S.L. DI BRESCIA
Dr. Carmelo Scarcella
IL PRESIDENTE
DEL COMUNE CAPOFILA
E/O DELL’ASSEMBLEA DISTRETTUALE
DEI SINDACI DELL’AMBITO ….............…..
Dott/Sig. ………………..
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