Impianti elettrici di messa a terra e delle scariche atmosferiche nel

venerdì 24 gennaio 2014
BRESCIA 25/01/2014
DIREZIONE REGIONALE LOMBARDIA
Ricerca, Certificazione e Verifica
Dipartimento di Milano
Impianti elettrici di messa a terra e delle
scariche atmosferiche nel settore edile
Dott. Ing. Iuri Mazzarelli
Responsabile Impianti elettrici e membro GLAT Macchine INAIL
Dipartimento di MILANO
[email protected]
02.62586378 - 333.7705978
ATTREZZATURE DI LAVORO
Testo Unico
DIRETTIVE SOCIALI
Di tti quadro
Direttiva
d
89/391/CE
Obiettivi sociali
D.Lgs 81/08
TITOLO III:
1
venerdì 24 gennaio 2014
Impianti elettrici
Impianti elettrici
Articolo 80 D.Lgs 81/08 - Obblighi del datore di lavoro
1. Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché i lavoratori siano
salvaguardati dai tutti i rischi di natura elettrica ……..ed, in particolare, da quelli
derivanti da:
a) contatti elettrici diretti;
b) contatti elettrici indiretti;
c) innesco e propagazione di incendi e di ustioni dovuti a sovratemperature
pericolose, archi elettrici e radiazioni;
d) innesco di esplosioni;
e) fulminazione diretta ed indiretta;
f) sovratensioni;
g) altre condizioni di guasto ragionevolmente prevedibili (es. sovracorrenti)
2. ….il datore di lavoro esegue una valutazione dei rischi …., tenendo in
considerazione:
a) le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro, ivi comprese eventuali
interferenze;
b) i rischi presenti nell’ambiente di lavoro;
c) tutte le condizioni di esercizio prevedibili.
2
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Impianti elettrici
Impianti elettrici
Linea Guida CEI 64-17: cantieri edili
3
venerdì 24 gennaio 2014
Impianti elettrici
Impianti elettrici
4
venerdì 24 gennaio 2014
Impianti elettrici
TECNICO QUALIFICATO e
con provata esperienza
La norma precisa che per i cantieri deve essere
prevista una frequenza di verifica maggiore (es. 2 anni)
Impianti elettrici
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venerdì 24 gennaio 2014
Impianti elettrici
Impianti elettrici
ART.5 D.M. 37/08
37/08– Non c
c’è
è obbligo di progetto per
i cantieri; schemi rilasciati da installatore
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venerdì 24 gennaio 2014
Impianti elettrici
INAIL
Impianti elettrici
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venerdì 24 gennaio 2014
ESECUZIONE MT e BT
REGOLE GENERALI - CEI 64-8 DA PARTE 1 A PARTE 6
Si applica a tutti i luoghi di cantiere
REGOLE PARTICOLARI - CEI 64-8 PARTE 7 SEZIONE 704





lavori di costruzione di nuovi edifici;
lavori di riparazione, trasformazione, ampliamento o demolizione di edifici esistenti;
opere pubbliche;
lavori di movimentazione di terra;
lavori simili (manutenzione in banchine, per costruzione di teleferiche, ecc.).
Non si applica agli impianti nei luoghi di servizio dei cantieri (locali di
produzione e distribuzione energia,
energia uffici,
uffici spogliatoi,
spogliatoi sale di riunione,
riunione spacci,
spacci
ristoranti, dormitori, servizi igienici ecc.)
LINEA GUIDA CEI 64 - 17
IMPIANTI MT - CEI 11-1 e Guida CEI 11-37
ESECUZIONE MT o BT
REGOLE GENERALI - CEI 64-8 DA PARTE 1 A PARTE 6
REGOLE PARTICOLARI - CEI 64-8 PARTE 7 SEZIONE 704
Senza protezione da sovraccarico
Impianto
fisso
GRU
Impianto movibile o trasportabile
QUADRI ASC - IP44 – CEI 17-13/4
Sezionamento (con lucchetto
Alimentazioni dirette e
quadri ASC mobili
o quadro chiuso a chiave),
comando, protezioni
(sovracorrenti e differenziale, prese
a spina)
CEI 23-12
EN 60598-2-8
Magneto – termico
10/20In
Prese a spina
IP44/IP67
Lampade mobili IP44
Spine e cavi
dell’apparecchio
utilizzatore
Apparecchi utilizzatori
kW o sottostazione MT/BT o GE indipendente o con presa da
impianto esistente
(sistema TN-S o TT, il sistema IT è sconsigliato)
-UL ≤ 25 Volt c.a. e ≤ 60 Volt in c.c.
- in sistemi TN e IT tempi eliminazione guasti molto ridotti
- per contatti diretti mediante isolamento e involucri o barriere
- Per contatti indiretti interruzione automatica con differenziale 30mA fino a In=32A, classe II
almeno IPX4 e separazione elettrica e/o SELV
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venerdì 24 gennaio 2014
Impianti elettrici
Si ricorda che tutti i manufatti
metallici di cantiere (recinzioni,
ponteggi, tettoie, ecc.) che non
siano definite né masse né masse
estranee non devono essere
collegati all’impianto di terra.
Non sono da considerare masse
estranee i manufatti metallici
(recinzioni, ponteggi, tettoie ecc.)
che risultano isolate da terra o
che presentino un valore di
resistenza verso terra maggiore
di 200Ω.
ESEMPI DI POSA
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POSA DEI CAVI
POSA DEI CAVI fissa
non è ammesso il sostegno a mezzo di
legacci in filo di ferro
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venerdì 24 gennaio 2014
AVVOLGICAVI e CORDONI
Gli avvolgicavo devono essere di tipo industriale (CEI EN 61316) e devono:
incorporare un protettore termico o di corrente che protegga il cavo da
surriscaldamenti dannosi, sia con cavo avvolto che con cavo svolto;
 il cavo deve essere di tipo H07RN-F con sezione minima di 2,5 mm2 per
avvolgicavo da 16A, 6 mm2 per avvolgicavo da 32A, e 16 mm2 per
avvolgicavo da 63A;
 riportare il nome o marchio del costruttore, la tensione nominale, e le
massime potenze prelevabili a cavo avvolto e a cavo svolto.
I cordoni prolungatori debbono essere equipaggiati con prese a spina di
tipo industriale e, come affermato per le prese ad uso mobile, è opportuno
che abbiano grado di protezione IP67, il cavo deve essere del tipo H07RN-F
o equivalente, la sezione minima deve essere di 2,5 mm2 per prolunghe
con prese da 16A, di 6 mm2 per prese da 32A, e di 16 mm2 per prese da
63A
∆V≤ 2%
Distanze da linee aeree
Articolo 83 - Lavori in prossimità di parti attive
1. Non possono essere eseguiti lavori non elettrici in vicinanza di linee elettriche o
di impianti elettrici con parti attive non protette, o che per circostanze particolari si
debbano ritenere non sufficientemente protette, e comunque a distanze inferiori ai
limiti di cui alla tabella 1 dell’ALLEGATO IX, salvo che vengano adottate
disposizioni organizzative e procedurali idonee a proteggere i lavoratori
dai conseguenti rischi.
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venerdì 24 gennaio 2014
Luoghi conduttori ristretti - LCR
Un luogo conduttore ristretto è un luogo, essenzialmente delimitato da superfici
metalliche o altre parti conduttrici (non isolanti: es. il terreno) circostanti nel
quale è probabile che una persona possa venire in contatto con tali superfici
attraverso un’ampia parte del suo corpo, ed è limitata la possibilità di interrompere
tale
l contatto.
Utensili portatili e di apparecchi
piccole cisterne metalliche, interno di tubazioni
di misura trasportabili o mobili
metalliche, cunicoli umidi, scavi ristretti nel terreno e
tralicci
SELV (24V) oppure separazione
elettrica
Lampade portatili
(CEI EN 60598-2-8)
SELV (24V)
Componenti elettrici fissi
Interr. Aut. Alim.+ EQS per il LCR
oppure SELV (24V)
oppure Separazione elettrica
oppure Classe II + differenziale 30mA
Trasformatore di isolamento per
Separazione elettrica fuori da LCR
Manutenzione
Art. 80 D.Lgs 81/08.
c. 3 - A seguito della valutazione del rischio elettrico il datore di lavoro adotta le
misure tecniche ed organizzative necessarie ……a predisporre le procedure
di uso e manutenzione
i
atte a garantire
i nell tempo la
l permanenza del
d l
livello di sicurezza raggiunto con l’adozione delle misure di tutela.
c. 3-bis - Il datore di lavoro prende, altresì, le misure necessarie affinché le
procedure di uso e manutenzione di cui al comma 3 siano predisposte ed attuate
tenendo conto delle disposizioni legislative vigenti, delle indicazioni contenute nei
manuali d'uso e manutenzione delle apparecchiature ricadenti nelle direttive
specifiche di prodotto e di quelle indicate nelle pertinenti norme tecniche.22
Nel DM 37/08 art. 8 si specifica l’obbligo del proprietario dell’impianto di adottare
le misure necessarie per conservarne le caratteristiche di sicurezza previste dalla
normativa vigente in materia.
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venerdì 24 gennaio 2014
Scariche atmosferiche
Art. 84 c. 1 D.Lgs 81/08 – PROTEZIONE DAI FULMINI
Il datore di lavoro provvede affinché gli edifici, gli impianti, le strutture, le
attrezzature, siano protetti dagli effetti dei fulmini realizzati secondo le norme
tecniche.
h
Scariche atmosferiche
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venerdì 24 gennaio 2014
Scariche atmosferiche
Scariche atmosferiche
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venerdì 24 gennaio 2014
PONTEGGI
EQS con masse
estranee al
contorno
Non servono
ponticelli su
elementi del
ponteggio
Calate ogni 20
metri (almeno 2)
in corda di rame
da 50mm2 o
tondino acciaio
zincato diametro
10 mm
Almeno due
dispersori
picchetto 2,5 m o
conduttore
orizzontale 5 m
GRU
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venerdì 24 gennaio 2014
BRESCIA 25/01/2014
DIREZIONE REGIONALE LOMBARDIA
Ricerca, Certificazione e Verifica
Dipartimento di Milano
MACCHINE PER IL SOLLEVAMENTO DI
PERSONE E COSE IN CANTIERE
PIATTAFORME DI LAVORO ELEVABILI e
PLAC (PIATTAFORME DI LAVORO AUTOSOLLEVANTI SU COLONNE)
Dott. Ing. Iuri Mazzarelli
Responsabile Impianti elettrici e membro GLAT Macchine INAIL
Dipartimento di MILANO
[email protected]
02.62586378 - 333.7705978
PIATTAFORME ELEVABILI
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PIATTAFORME ELEVABILI
PIATTAFORME ELEVABILI
EN 280
UNI EN 14502‐1
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PIATTAFORME ELEVABILI
PIATTAFORME ELEVABILI
UNI EN 14502‐1
18
venerdì 24 gennaio 2014
PIATTAFORME ELEVABILI
PIATTAFORME ELEVABILI
19
venerdì 24 gennaio 2014
PIATTAFORME ELEVABILI
PIATTAFORME ELEVABILI
Limitazione carico e/o momento
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venerdì 24 gennaio 2014
PIATTAFORME ELEVABILI
PIATTAFORME ELEVABILI
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venerdì 24 gennaio 2014
PIATTAFORME ELEVABILI
LE MANOVRE
PIATTAFORME ELEVABILI
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venerdì 24 gennaio 2014
PIATTAFORME ELEVABILI
PIATTAFORME ELEVABILI
ISPEZIONI QUOTIDIANE
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venerdì 24 gennaio 2014
PIATTAFORME ELEVABILI
ISPEZIONI QUOTIDIANE
PIATTAFORME ELEVABILI
ISPEZIONE ACCURATA STRUTTURALE
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venerdì 24 gennaio 2014
PIATTAFORME ELEVABILI
ISPEZIONE ACCURATA STRUTTURALE
PLAC
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venerdì 24 gennaio 2014
PLAC
EN 1495
1999
2005
2009
EC:2010
PLAC
Rullo di contrasto
Superficie utile piatt.
guide
Parapetti 1.1m
Estensioni piatt.
Quadro elettrico con
comandi vert. ed emergenza
diagramma
g
di carico
Regolatore velocità
paracadute
freno
ancoraggio
Ammortizzatori
e paracadute*
Piattaforma di lavoro
Fissaggi alla
struttura
t tt
* motoriduttori ridondanti e
limitatore velocità
Protezione
colonna ed antiintrappolamento
Colonna a lungh. variabile
colonna
Comandi or.
trave stabilizz.
Dispositivo di frenatura
stabilizzatori
ammortizzatore
(chassis) basamento
Livellamento, arresto stabilizzatori
e valvole non ritorno
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venerdì 24 gennaio 2014
PLAC
Movimenti - Comandi
Non deve essere possibile azionare simultaneamente i comandi di trasferimento
per il movimento verticale ed il movimento orizzontale.
Il dispositivo di comando del movimento verticale normale deve essere posto
soltanto sulla piattaforma di lavoro, mentre quello del movimento
orizzontale dello chassis della PLAC non deve essere posto sulla
piattaforma.
Se il movimento può essere comandato da postazioni diverse, i comandi
devono essere asserviti cosicché il comando sia possibile da una sola
postazione pre-selezionata.
Le piattaforme devono essere dotate di comandi manuali (comando uomo
presente e azione mantenuta) cosicché tutti i movimenti della piattaforma
siano possibili soltanto mentre il comando viene azionato.
I comandi di arresto di emergenza devono essere montati sulla
piattaforma
PLAC
Protezione di eventuali punti di intrappolamento EN 953‐EN 349 e/o avvisatore acustico che si attiva a meno di 2.5 m da chassis
CHASSIS
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venerdì 24 gennaio 2014
PLAC
Protezione verso muri – parapetti PLAC
PLAC
Sistema frenante e di emergenza
 azionato automaticamente:
a) nel caso di interruzione dell'alimentazione elettrica di rete;
b) nel caso di interruzione dell
dell'alimentazione
alimentazione ai circuiti di comando.
comando
Se vengono usate due o più colonne, si deve prevedere una funzione frenante per
ciascuna colonna.
I sistemi frenanti devono essere costituiti almeno da un freno elettro-meccanico
(del tipo a frizione) o da un freno idro-meccanico;
I freni devono essere in grado da soli di arrestare la piattaforma, che si muove alla
velocità nominale e con 1,25 volte il carico nominale con una decelerazione
compresa tra 0,2
0 2 g e 1,0
1 0 g.
g I freni devono essere in grado di arrestare la macchina
con il carico nominale, che si muove alla velocità di intervento del regolatore
automatico di eccesso di velocità.
Dispositivo ad azione mantenuta di elevazione e abbassamento di
emergenza (l’abbassamento deve essere manuale ed esclude temporaneamente
il sistema frenante, ma non il paracadute e il limitatore di velocità)
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venerdì 24 gennaio 2014
PLAC
Movimenti e stabilità
In caso di mancanza di alimentazione di energia, non si deve verificare
alcun movimento involontario.
Si devono prevedere mezzi per prevenire l'instabilità della PLAC in caso di
guasto di uno qualsiasi dei pneumatici e per guasto di un rullo di guida.
Regolatori di eccesso di velocità attivato dal pignone del paracadute e
dispositivo di sicurezza elettrico che interrompe l’alimentazione al circuito
di comando
Rilevatore
Rile
ato e e indicatore
indicato e del sovraccarico
so acca ico e del momento,
momento con isolamento
dei comandi (1.1 valore nominale) e segnale ottico/acustico; in alternativa
si può fare il calcolo per stabilità rinforzata
PLAC
Movimenti – Fine corsa a sicurezza positiva e comandi indipendenti
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venerdì 24 gennaio 2014
BRESCIA 25/01/2014
DIREZIONE REGIONALE LOMBARDIA
Ricerca, Certificazione e Verifica
Dipartimento di Milano
MACCHINE PER IL SOLLEVAMENTO DI
PERSONE E COSE IN CANTIERE
GRU EDILI
Dott. Ing. Iuri Mazzarelli
Responsabile Impianti elettrici e membro GLAT Macchine INAIL
Dipartimento di MILANO
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MACCHINE DA CANTIERE
GRU EDILI – EN 14439
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venerdì 24 gennaio 2014
GRU EDILI
GRU EDILI
PARTI COSTRUTTIVE PRINCIPALI
cuspide
braccio
gancio
Controbraccio e
contrappeso
Gruppo di rotazione ed
eventuale cabina ISO 85668566-3
torre
Quadro elettr
elettr..
Motori
rotazione
Carro di base
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venerdì 24 gennaio 2014
GRU EDILI
DISPOSITIVI DI SICUREZZA
GRU EDILI
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venerdì 24 gennaio 2014
GRU EDILI
GRU EDILI
33
venerdì 24 gennaio 2014
GRU EDILI
GRU EDILI
34
venerdì 24 gennaio 2014
GRU EDILI
Limitatore di momento massimo
Questo limitatore (due microinterruttori uno sul sollevamento
ed uno sulla traslazione) impedisce al gruista, operando con
sbracci compresi tra A e D,
D il sollevamento di carichi superiori
a quelli indicati dal tratto di iperbole (AD).
Il
suo
funzionamento
consiste nel fatto che,
quando il momento del
carico rispetto all’asse
della torre supera il
valore ammesso lo sforzo
di trazione dei tiranti
implica un deformazione
di
una
lamina
che,
attraverso delle viti di
regolazione agisce su dei
micro-interruttori
aprendo il circuito di
comando.
A
B
C
D
GRU EDILI
UNI ISO 7752-3
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venerdì 24 gennaio 2014
GRU EDILI
MODALITA’ DI INSTALLAZIONE
Scelta preliminare del luogo e
definizione dell’area di manovra della gru
E’ effettuata in considerazione di:
Struttura da realizzare
Definizione delle aree di lavoro e delle vie di circolazione
Interferenze con strutture esistenti, altre macchine o
impianti
Luoghi di stoccaggio di materiale
Natura del terreno dove va posizionata la gru e gli
stabilizzatori
-
Resistenza specifica del terreno di almeno 2 kg/cm2
presenza di canalizzazioni, fognature, condutture, tubazioni
Aumentare superfici di appoggio con elementi ripartitori (basette)
GRU EDILI
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venerdì 24 gennaio 2014
GRU EDILI
(2:1 per terreni meno compatti)
GARANTIRE
L’ORIZZONTALITA’
GRU EDILI
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venerdì 24 gennaio 2014
GRU EDILI
DISTANZE PER PASSAGGI
Passaggio del braccio su
aree pubbliche
evitare di passare col carico su tali aree
Quando comunque il passaggio è inevitabile, la zona interessata
deve essere transennata e chiusa al traffico veicolare e pedonale.
GRU EDILI
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venerdì 24 gennaio 2014
GRU EDILI
GRU EDILI
39
venerdì 24 gennaio 2014
GRU EDILI
GRU EDILI
40
venerdì 24 gennaio 2014
GRU EDILI
GRU EDILI
EN 9927-1 RITIRATA NEL 2013
UNI ISO 23814:2012
Requisiti relativi alle competenze per ispettori di gru
41
venerdì 24 gennaio 2014
GRU EDILI
Campo di applicazione
D.Lgs 17/2010
a) macchine;
b) attrezzature intercambiabili;
c) componenti di sicurezza;
d) accessori di sollevamento;
e) catene, funi e cinghie;
f) dispositivi amovibili di trasmissione meccanica;
g) quasi-macchine.
DEFINIZIONE - Art.2 ........si intende per: “macchina” uno dei prodotti
elencati all
all’articolo
articolo 1, comma 1, lettere da a) ad f).
DIR. 98/37/CEE
a) macchine;
b) attrezzature intercambiabili
c) componenti di sicurezza;
42
venerdì 24 gennaio 2014
GRU EDILI
UNI EN 818-1 :2008 – catene accettazione
UNI ISO 4309:2011 – funi: Verifica e scarto
UNI ISO 4308-1:1987 – funi - scelta
GRU EDILI
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venerdì 24 gennaio 2014
GRU EDILI
GRU EDILI
44
venerdì 24 gennaio 2014
BRESCIA 25/01/2014
DIREZIONE REGIONALE LOMBARDIA
Ricerca, Certificazione e Verifica
Dipartimento di Milano
MACCHINE PER IL SOLLEVAMENTO DI
PERSONE E COSE IN CANTIERE
ESCAVATORI
Dott. Ing. Iuri Mazzarelli
Responsabile Impianti elettrici e membro GLAT Macchine INAIL
Dipartimento di MILANO
[email protected]
02.62586378 - 333.7705978
MACCHINE DA CANTIERE
ESCAVATORI ----- 11/1997 – 02/2007
SOLLEVAMENTO
TERRA
MOVIMENTAZIONE CARICHI (AUTOGRU)
Il manuale d’uso deve riportare una descrizione della
configurazione dell’escavatore richiesta per le
operazioni di movimentazione dei carichi e
ammetterne questo uso
Circolare del Ministero del
lavoro n. 50 del 18.4.1994
SONO APPARECCHI DI
SOLLEVAMENTO SOGGETTI A
VERIFICA
4.1.7.3 Prospetto portate disponibile presso posto
operatore
4.1.7.4 DISPOSITIVO AGGANCIAMENTO DEL CARICO con
portata doppia rispetto alla capacità di sollevamento
4.1.7.5 per quelli con portata maggiore o uguale a 1000 Kg o
momento ribaltante maggiore di 40000 Nm AVVISATORE
ACUSTICO O VISIVO per raggiungimento del limite di carico o
momento (È disattivabile in funzione escavatore ma con
pulsante in zona conforto)
Un dispositivo di controllo dell’abbassamento del braccio
conforme a ISO 8643
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venerdì 24 gennaio 2014
ESCAVATORI ----- 11/1997 – 02/2007
AMMESSI ALLA MOVIMENTAZIONE DAL FABBRICANTE E COMMERCIALIZZATI SENZA
DISPOSITIVO DI AGGANCIAMENTO DEL CARICO E/O DISP. SICUREZZA
CIRCOLARE ISPESL n°
n 1088 del 05/02/2003
Dichiarazione dell’installatore che attesti:
a) di aver proceduto all’installazione dei
dispositivi di agganciamento del carico
(p.to 4.1.7.4 EN 474-5) e/o dei dispositivi di
sicurezza del carico (p.to 4.1.7.5 EN 474-5)
secondo le istruzioni fornite dal costruttore ai
sensi dell’art. 2 comma 6 del DPR 459/96;
b) di avere effettuato, all’atto della prima
messa in servizio,
servizio le prove prescritte dal
costruttore
per
verificare
l’idoneità
all’impiego secondo quanto previsto al punto
4.2.4 dell’Allegato I allo stesso DPR 459/96;
c) di aver utilizzato i dispositivi di
agganciamento del carico e i dispositivi di
sicurezza del carico forniti (previsti) dal
costruttore.
MACCHINE DA CANTIERE
ESCAVATORI ----- POST 02/2007
SOLLEVAMENTO
TERRA
MOVIMENTAZIONE CARICHI
Il manuale d’uso deve riportare una descrizione della
configurazione dell’escavatore richiesta per le
operazioni di movimentazione dei carichi e
ammetterne questo uso
Circolare del Ministero del
lavoro n. 50 del 18.4.1994
SONO APPARECCHI DI
SOLLEVAMENTO SOGGETTI A
VERIFICA
5.6.4.3 Prospetto portate disponibile presso posto
operatore
5.6.4.4 per quelli con portata maggiore o uguale a 1000 Kg o
momento ribaltante maggiore di 40000 Nm AVVISATORE
ACUSTICO O VISIVO per raggiungimento del limite di carico o
momento (È disattivabile in funzione escavatore ma con
pulsante in zona conforto)
5.6.4.4 Un dispositivo di BLOCCO dell’abbassamento del
braccio conforme a ISO 8643
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venerdì 24 gennaio 2014
BRESCIA 25/01/2014
DIREZIONE REGIONALE LOMBARDIA
Ricerca, Certificazione e Verifica
Dipartimento di Milano
MACCHINE PER IL SOLLEVAMENTO DI
PERSONE E COSE IN CANTIERE
CARRELLI SEMOVENTI A BRACCIO TELESCOPICO
AUTOGRU SEMOVENTI – PLE DERIVATE
Dott. Ing. Iuri Mazzarelli
Responsabile Impianti elettrici e membro GLAT Macchine INAIL
Dipartimento di MILANO
[email protected]
02.62586378 - 333.7705978
CARRELLO SEMOVENTE A BRACCIO
TELESCOPICO
EN 4306-1
EN 12999
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venerdì 24 gennaio 2014
CARRELLO SEMOVENTE A BRACCIO
TELESCOPICO
FISSO (EN 1459-1) rot. Max 5°
ROTATIVO rot. Max > 5°
Poiché i carrelli semoventi a braccio telescopico non rientravano in precedenti regimi
di verifica, l’articolo 5.1.2 dell’allegato I al D.M. 11 aprile 2011 prescrive che,
qualora tali attrezzature alla data di entrata in vigore del suddetto D.M.
D M risultassero
già messe in servizio, la richiesta di prima verifica periodica costituisce per il datore
di lavoro adempimento anche all’obbligo di comunicazione di messa in servizio;
pertanto il datore di lavoro che possiede un carrello semovente a braccio telescopico
messo in servizio almeno 10 mesi prima del 23 maggio 2012 dovrà provvedere
immediatamente alla richiesta di prima verifica periodica al Dipartimento INAIL
competente per territorio.
CARRELLO SEMOVENTE A BRACCIO
TELESCOPICO FISSO O ROTATIVO
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venerdì 24 gennaio 2014
CARRELLO SEMOVENTE A BRACCIO
TELESCOPICO FISSO (EN 1459)
La EN 1459 NON tratta il sollevamento persone con alcun tipo di accessorio,
in particolare piattaforme di lavoro e non tratta i macchinari con elementi di
sospensione del carico a lunghezza variabile (catene, corde, ecc.) dai quali il
carico può oscillare liberamente in tutte le direzioni
Sono carrelli elevatori, con e senza stabilizzatori, a contrappeso dotati di
uno o più bracci snodati, telescopici o meno, non girevoli, secondo quanto
definito al punto 4.13.2.2.2 della ISO 5053:1987, utilizzati per impilare carichi.
ACCESSORI:
FORCHE ED ESTENSIONI, SPREADER, PINZE, BENNE
CARRELLO SEMOVENTE A BRACCIO
TELESCOPICO FISSO
si percorrono le salite/discese con il carico
rivolto a valle;
si inclina in avanti il gruppo di sollevamento con
il carico sollevato;
si percorrono pavimenti irregolari (superfici
disuniformi o in pendenza o terreno morbido);
49
venerdì 24 gennaio 2014
CARRELLO SEMOVENTE A BRACCIO
TELESCOPICO FISSO (EN 1459)
Velocità massima di discesa del carico
La massima velocità di discesa del carico ammissibile deve essere tale che persino
con un carico massimo la stabilità del carrello non deve essere compromessa in caso
di movimenti involontari o di un improvviso arresto del sistema di discesa
CARRELLO SEMOVENTE A BRACCIO
TELESCOPICO FISSO (EN 1459)
50
venerdì 24 gennaio 2014
CARRELLO SEMOVENTE A BRACCIO
TELESCOPICO FISSO (EN 1459)
si sovraccarica il carrello
CARRELLO SEMOVENTE A BRACCIO
TELESCOPICO
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venerdì 24 gennaio 2014
CARRELLO SEMOVENTE A BRACCIO
TELESCOPICO FISSO (EN 1459)
dispositivo per impedire l'oscillazione dell'assale posteriore e migliorare la stabilità
del carrello durante le operazioni di impilamento e prelievo dalla catasta;
sostegni meccanici estensibili utilizzati per migliorare la stabilità del carrello nel
funzionamento da fermo;
dispositivo per il livellamento laterale avente lo scopo solitamente di regolare
il telaio rispetto alla linea orizzontale, quando il carrello si trova su una rampa
inclinata e di assicurare che il braccio operi in un piano verticale;
dispositivo limitatore delle prestazioni oltre le posizioni prescritte per la
traslazione;
dispositivo limitatore delle prestazioni e/o impedimento alla marcia se i sistemi
passivi non sono correttamente in posizione;
dispositivi di blocco del sollevamento a determinate quote del braccio.
Fine corsa per movimenti limitati dal fabbricante
CARRELLO SEMOVENTE A BRACCIO
TELESCOPICO
MOVIMENTI
 Allarme acustico udibile durante l’utilizzo
 Dispositivo che impedisce l’avviamento del motore a marcia inserita
 Dispositivi per impedire il movimento motorizzato del carrello quando
l’
l’operatore
t
l
lascia
i il posto
t di guida
id (fino
(fi
a marzo 2012 è accettata
tt t l’adozione
l’ d i
d l
del
freno di stazionamento ISO 6292; dopo tale data lo stato dell’arte prevede un
dispositivo di rilevazione dell’operatore al posto di guida)
 Cinture di sicurezza
RIBALTAMENTO
 Dispositivo di allarme di sicurezza della stabilità
longitudinale (allarme acustico e/o visivo) da
OTTOBRE 2010 deve essere un dispositivo
limitatore di blocco del carico e/o momento
Struttura contro il ribaltamento ROPS
Struttura contro caduta di oggetti FOPS
Struttura contro rovesciamento laterale TOPS
Livella a bolla
Valvole di blocco dei martinetti
Tetto di protezione
CADUTA DEL CARICO
Dispositivi
per
impedire
lo
spostamento laterale dei bracci di forca
sulla
piastra
portante
(arresti
meccanici)
Tetto di protezione/cabina
Tenuta del carico (perdita idraulica)
Velocità massima di discesa del
carico
Valvole limitatrici della pressione
Interruzione dell'energia motrice o
guasto nel circuito idraulico
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ATTREZZATURE INTERCAMBIABILI
Art. c. 2 lettera b) D.Lgs 17/2010
«attrezzatura intercambiabile»: dispositivo che, dopo la messa in servizio di una
macchina, è assemblato alla macchina dall'operatore stesso al fine di
modificarne la funzione o apportare una nuova funzione, nella misura in
cui tale attrezzatura non è un utensile;
Sollevamento cose
AUTOGRU (gru mobile
e/o caricatrice)
Sollevamento persone
PIATTAFORMA
ELEVABILE
ALLEGATO IV DELLA DIRETTIVA
CARRELLO SEMOVENTE A BRACCIO
TELESCOPICO
CIRCOLARE M.L. 30 DEL 24/12/2012
IL
FABBRICANTE
DELL’INTERCAMBIABILE
(PUO’
ESSERE
ANCHE
L’UTILIZZATORE) DEVE EFFETTUARE UNA PROCEDURA DI VALUTAZIONE
DELLA CONFORMITA
CONFORMITA’ RISPETTANDO TUTTI I RES PERTINENTI IL TIPO DI
MACCHINA IN ESAME
CIO’ NON SI APPLICA QUALORA L’INTERCAMBIABILE E’ STATO
GIA’ INSERITO DAL FABBRICANTE ORIGINARIO NELLA
DICHIARAZIONE CE DEL TELESCOPICO IN ESAME
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RES – ALLEGATO I
3. REQUISITI ESSENZIALI SUPPLEMENTARI DI
SICUREZZA E DI TUTELA DELLA SALUTE PER
OVVIARE AI PERICOLI DOVUTI ALLA MOBILITÀ
DELLE MACCHINE
4. REQUISITI ESSENZIALI SUPPLEMENTARI DI SICUREZZA
E DI TUTELA DELLA SALUTE PER PREVENIRE I PERICOLI
DOVUTI AD OPERAZIONI DI SOLLEVAMENTO
6. REQUISITI ESSENZIALI SUPPLEMENTARI DI SICUREZZA
E DI TUTELA DELLA SALUTE PER LE MACCHINE CHE
PRESENTANO PARTICOLARI PERICOLI DOVUTI AL
SOLLEVAMENTO DI PERSONE
GRU CARICATRICI, AUTOGRU E GRU MOBILI
USO SOLO
STABILIZZATO
EN 12999
(GRU CARICATRICI)
USO SU GOMME E/O
STABILIZZATORI
EN 13000
(GRU MOBILI)
EX 4306-2
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AUTOGRU E GRU MOBILI
Macchina semovente a cingoli o ruote avente una struttura superiore capace di
una rotazione non inferiore a 360°
360° che solleva, ruota e scarica il materiale per
mezzo di un organo di presa (normalmente polipo o pinza idraulica) montata su
un cinematismo a braccio articolato o su un braccio telescopico senza che il
telaio od il carro si sposti durante il ciclo operativo della macchina
Sono gru tutte le macchine destinate al sollevamento ciclico ed
alla manovra di carichi sospesi tramite ganci ed altri dispositivi di
trattenuta del carico costruiti o in un esemplare unico o in serie
ovvero mediante componenti prefabbricati
(CEN/TC 147147-1988)
GRU MOBILI
Girofaro arancione posto sul tetto
della cabina per una maggiore
visibilità della macchina in fase di
lavoro (è obbligatorio per questo
tipo di macchine)
Accumulatori a carica di azoto
Vengono
installati
per
aumentare la fluidità dei
movimenti ed il comfort per
l’operatore.
Sulla ralla è
installato anche un
dispositivo di
blocco della
rotazione (fasi
fasi di
trasporto)
Sono di tipo oleodinamico, la
cui stabilità è garantita dalla
valvola di blocco applicata
direttamente su ciascun cilindro
di
azionamento
dello
stabilizzatore.
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GRU MOBILI
GRU MOBILI
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GRU MOBILI
GRU MOBILI
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GRU MOBILI
GRU MOBILI
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GRU MOBILI
GRU MOBILI
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GRU MOBILI
Limitatore di momento
Data la variabilità dei diagrammi di carico il
limitatore è costituito da un vero e proprio
elaboratore elettronico che può essere:
manuale, nel qual caso l’operatore prima di
iniziare il lavoro deve inserire il programma
relativo al tipo di sollevamento da effettuare (ad
es.. soll
es
soll.. laterale o posteriore, su stabilizzatori o su
pneumatici);;
pneumatici)
semiautomatico, che danno all’operatore precise
indicazioni su quale programma utilizzare
utilizzare;;
automatici e auto programmati.
programmati.
GRU MOBILI
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BRESCIA 25/01/2014
DIREZIONE REGIONALE LOMBARDIA
Ricerca, Certificazione e Verifica
Dipartimento di Milano
MACCHINE PER IL SOLLEVAMENTO DI
PERSONE E COSE IN CANTIERE
GRU SU AUTOCARRO ((GRU CARICATRICI))
Dott. Ing. Iuri Mazzarelli
Responsabile Impianti elettrici e membro GLAT Macchine INAIL
Dipartimento di MILANO
[email protected]
02.62586378 - 333.7705978
GRU SU AUTOCARRO
EN 12999
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GRU SU AUTOCARRO
EN 12999 Stabilità
La stabilità della gru per autocarro installata su un veicolo deve essere tale
che l'unità operativa non ribalti alle condizioni di lavoro previste. La verifica
della stabilità deve essere effettuata mediante carico di prova CONFORME AD
EN 12999
ANTE DIR. 2006/42/CE
- DICHIARAZIONE CE GRU IIA
- DICHIARAZIONE ALLESTIMENTO E
PROVE (ALL. I 4.2.4 DPR 459/96)
POST DIR. 2006/42/CE
- DICHIARAZIONE CE “GRU SU
AUTOCARRO”
- DICHIARAZIONE CE GRU IIB
- DICHIARAZIONE CE “GRU SU
AUTOCARRO” IIA
GRU SU AUTOCARRO
ATTENZIONE AI
TRASBORDI
EN 12999
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Stabilizzatori
EN 12999:5.4.1
Indicatore di
livellamento
GRU SU AUTOCARRO
EN 12999
Rischio meccanico
Per caduta dei carichi, collisioni, ribaltamento macchina causati da:
Mancanza di stabilità
Carico incontrollato,
incontrollato sovraccarico,
sovraccarico superamento della soglia di rovesciamento
Perdita di stabilità/ribaltamento della macchina
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GRU SU AUTOCARRO
Perdita di stabilità - Valvole di massima
Tutti i circuiti di sostegno del carico devono essere attrezzati con mezzi
automatici (per esempio valvole massima) che limitano la pressione ad un
valore massimo corrispondente al 25% sopra la pressione massima di
lavoro o devono essere progettati in modo da resistere alla pressione massima
che può verificarsi alle condizioni operative previste.
Il valore minimo di taratura sulle valvole limitatrici di pressione, ad eccezione di
gru per la movimentazione di legname (vedere 5.6.2.1 e 5.6.2.2) deve essere
tale da impedire qualsiasi movimento incontrollato con carichi fino a 1,3
volte × il carico nominale.
Valvola di massima generale
Tutte le gru per autocarro devono essere provviste di una o più valvole di massima
generali.
La valvola di massima generale deve operare tra il 100% e il 110% del
carico nominale con la gru che si muove entro le accelerazioni di lavoro di
progetto.
GRU SU AUTOCARRO
Capacità nominale ≥ 1000 kg
oppure
Momento
di
sollevamento
massimo netto dovuto al carico
≥40 000 Nm
Limitatore di carico o
momento
(rientri ammessi)
Capacità nominale < 1000 kg
oppure
Momento
di
sollevamento
massimo netto dovuto al carico
<40 000 Nm
Limitatore carico o
momento
o valvola di massima
e di massima
generale
l
(rientri ammessi)
e indicatore a doppio suono
(90% avvicinamento – 100+∆%
sovraccarico )
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GRU SU AUTOCARRO
EN 12999
Limitatori di prestazione
Limitatori di movimento
I limiti per i movimenti di rotazione,
salita/discesa
lit /di
e sfilo
fil telescopico
t l
i devono
d
essere determinati dalla corsa del cilindro
o da arresti idonei.
Limitatori di velocità
Nel movimento di rotazione,
salita/discesa
lit /di
e sfilo
fil telescopico
t l
i
devono essere inseriti limitatori di
velocità
Ri
Ricerca,
Certificazione
C tifi
i
eV
Verifica
ifi
Dott. Ing. Iuri Mazzarelli
Dipartimento di MILANO
@
[email protected]
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