Sperpero di soldi pubblici Tre arresti e 21 indagati

GUARDIA DI FINANZA. Bufera da Venezia. Spuntano i nomi di Conta. l'ex segretario Zecchinelli e l'ex sindaco Passionelli
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Un dirigente della Regione
ai domiciliarï, un imprenditore
e una professionista con obbligo
di dimora. 50 perquisizioni
Nuova bufera sulla politica regionale e in particolare su alcuni esponenti della precedente
Giunta veneta al centro di una
nuova inchiesta della Guardia
di Finanza di Venezia che ha
portato all'esecuzione di tre
provvedimenti restrittivi nei
confronti di un dirigente della
Regione Veneto, Fabio Fior, 57
anni ora ai domiciliari, di un
imprenditore,
Sebastiano
Strano e un architetto, Maria
Dei Svaldi, entrambi con obbligo di dimora, per peculato,
malversazione a danno dello
Stato, abuso d'ufficio, falsità
ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici,
falsità ideologica commessa
dal privato in atto pubblico. I
finanzieri hanno eseguito una
cinquantina di perquisizioni
tra Veneto ed Emilia-Romagna, il sequestro di conti correnti nei varie società. Fior, sospeso dall'incarico dalla Regione Veneto, ha già restituito a
quest'ultima due milioni di giuro. Nell'inchiesta risultano 21
indagati tra i quali troviamo
anche tre veronesi: l'ex assessore all'ambiente Giancarlo
Conta, 65 anni, capogruppo
del Ncd in Consiglio regionale; il suo ex segretario Paolo
Zecchinelli, 50 anni, di Pescantina; l'ex sindaco di Torri del
Benaco, Giorgio Passionelli.
L'ipotesi accusatoria è di abuso d'ufficio.
DAL MOSE A BAITA Ma nell'inchiesta compaiono anche nomi già finiti nella vicenda Mose: non solo le indagini sono
state corroborate dalle dichiarazioni rese nel corso di vari interrogatori da Piergiorgio Baita, ex ad della Mantovani, che
ha spiegato i meccanismi di alcune operazioni che avevano
al centro il Consorzio Venezia
Nuova, ma ritroviamo indaga-
Si parla di noi
ti l'ex assessore regionale Veneto, Renato Chisso, 60 anni, di
Favaro Veneto (Venezia), ancora in carcere a Pisa, il suo segretario Roberto Casarin, 69, di
Mestre (Venezia), e gli ex presidenti del Magistrato alle Acque di Venezia Maria Giovanna Piva, 66, di Mestre, e Patrizio Cuccioletta, 70, di Roma.
I finanzieri hanno inoltre posto sotto sequestro preventivo
le società Eos Group srl, Green
Project srl, Eco Environment
e Stc 200 sas.
Le indagini, che hanno puntato sullo sperpero di denaro
pubblico, attribuzione illecita
di fondi pubblici a ditte amiche, arricchimento personale
e abuso d'ufficio, sono state coordinate dalla Procura di Venezia e quella di Padova. Per
una serie di episodi, il gip di Venezia Roberta Marchioro ha
disposto la trasmissione degli
atti alla Procura di Padova per
competenza territoriale.
Lo stesso magistrato non ha
accolto una delle richieste
avanzate dalla procura lagun are peri provvedimenti restrittivi.
LA RICOSTRUZIONE . Tutto ruota attorno alla figura di uno
dei più influenti dirigenti della Regione, quel Fabio Fior
che si occupava di Ambiente e
che a Verona ha operato perché ha seguito per anni la vicenda di Ca' del Bue, con sopralluoghi e incontri in Ammi-
Fabio Fior che si e
occupato anche
di Ca'del Bue
ha già restituito
due milioni
E Stato sospeso
nistrazione provinciale. Lo
stesso Fior risulta socio occulto o addirittura dominus, in
spregio alle regole della sana
concorrenza e della normativa sugli appalti di alcune società assegnatarie di fondi pubblici: quasi 4 milioni di euro assegnati a diverse società, fra cui
la Green Project, per progetti
deliberati dalla Regione, e liquidati con fatture per operazioni e prestazioni inesistenti.
Malversazione,
peculato,
abuso d'ufficio le accuse formulate nei confronti di Fior
nella sua veste di capo dell'ufficio Tutela Ambiente dal luglio
2002 all'agosto 2010 e di vicepresidente della Commissionetecnicaregionale ambientale (Ctra) e della Via (Valutazione impatto ambientale).
In pratica secondo l'accusa
Fior avrebbe abdicato alla sua
funzione di controllore in cambio da una parte di consulenze
lautamente
ricompensante
dalle società operanti nello
smaltimento dei rifiuti che
presentavano domande di inizio attività o di ampliamento
degli impianti ancora di recupero ambientale e dall'altra
per aver costituito strumentalmente imprese su cui dirottare i fondi stanziati per progetti
a carattere ambientale, alcuni
dei quali investivano il territorio di Sant'Urbano e dei comuni contermini e della riviera
del Garda con capofila Torri
del Benaco.
CHISSO E CONTA. Ed è sullo
sfondo di questo Sistema Informativo che vengono chiamati in causa Chisso e Conta,
per aver il primo assegnato alla struttura, senza alcuna gara, il compito di realizzare un
monitoraggio delle discariche
abusive sparse in Veneto con il
metodo del telerilevamento
per un importo di circa un milione e 80mila euro, il secondo
per aver continuato afinanziare dal 2005 al 2010 il progetto
per un cifra complessiva di 3
milioni e 751mila euro e per
aver promosso un intervento
per i comuni della riviera gardesana.
E Fior, in concorso con Chisso assessore alle Politiche per
l'Ambiente, a promuovere in
Giunta regionale l'approvazione dell'accordo di programma
fra Regione Veneto e Magistrato alle Acque (Piva), sottoscritto il 24 settembre 2003, che
sancisce l'affidamento al Sistema Informativo dello stesso
I reati vanno dal
peculato, al falso
idolo ico, alla
malversazione,
all'abuso. Società
e sequestri
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progetto, arrivando alla firma
della relativa convenzione il
28 maggio 2005.
TELERILEVAMENTO . Ed è sempre Fior che indirizza il Sistema Informativo a scegliere le
"sue" società - Zem Italia,
Nord Est Controlli, Sicea, Eos
Group - e quella riconducibile
al dirigente del Consorzio Venezia Nuova Rosselli, ovvero
la Stc 2000, per l'esecuzione di
sondaggi, rilievi, studi, analisi,
elaborazioni al fine di attuare
il progetto, anche qui operando al di fuori della legge con
affidamento diretto. E il sistema di telerilevamento per scoprire i siti inquinati sul territorio veneto.
LAG O DI GARDA, Quindi Giancarlo Conta il 26 maggio 2009,
successore di Chisso al referato per l'Ambiente, continua
sulla stessa strada, stipulando
un protocollo d'intesa con il
Magistrato alle acque (Cuccioletta) e il sindaco di Torri del
Benaco Passionelli per l'affidamento ancora al Sistema Informativo di un progetto di protezione e riqualificazione ambientale dei comuni rivieraschi del lago di Garda, già oggetto di finanziamento regionale dal 2008 per un milione e
363mila euro, soldi "girati" al
medesimo magistrato. L'ipotesi è abuso d'ufficio. e
Fabio F!
ilari
Renato Chisso, indagato
Tra gli indagati ci sono anche i
veronesi Giancarlo Conta, ex
assessore all'ambiente, l'ex
GLI INDAGATI
NELL'INCHIESTA BUONDÌ
Si parla di noi
assistente Paolo Zecchinelli e
Giorgio Passionelli di Torri
Alcuni episodi contestatisi
riferiscono al2009 quando Conta
era assessore veneto. Riguardano
L'EPOCA DEI FATTI
CONTESTATI A VERONA
il telerilevamento per le
discariche ei Comuni del Garda
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I
ntidalla Guardiadi
, aaècoordinatadalíe
Indagine
partita
in Svizzera
Un'indagine complessa, che ha
preso avvio nel 2011 da
un'analisi tributaria nel settore
dei materiali ferrosi della
Guardia di Finanza di Venezia
dalla quale era emersa la
posizione anomala di Fior che,
nonostante fosse parte della
commissione Valutazione
Impatto Ambientale e della
Commissione Tecnica
Regionale all'Ambiente, aveva
concentrato sudi se molti
incarichi, come quello di
collaudatore che invece
avrebbe dovuto essere
affidato a una figura terza,
nella procedura per il rilascio
delle autorizzazioni di
intervento ambientale sulle
aree perla destinazione dei
rifiuti. Le «fiamme gialle»
hanno inoltre scoperto che le
società terze nominate
collaudatrici erano riconducibili
allo stesso Fior attraverso una
fiduciaria svizzera, gestita da
Si parla di noi
un commercialista amico suo,
ora indagato. Registrati dai
finanzieri numerosi viaggi in
Svizzera degli indagati per
portare il denaro. Le imprese
coinvolte potevano contare su
modalità agevolate di
assegnazione dei contratti,
acquisendo così notevoli
profitti. Tra l'altro le società
riconducibili a Fior hanno
ricevuto in affidamento diretto
l'esecuzione dei lavori di
telerilevamento delle
discariche abusive in Veneto e
di certificazione ambientale di
otto comuni rivieraschi del
Garda, lavori finanziati con
fondi regionali dell'assessorato
all'Ambiente e assegnati al
Magistrato alle Acque di
Venezia per l'individuazione del
soggetto esecutore. Il
Magistrato alle Acque ha dato
poi l'incarico direttamente al
Consorzio Venezia Nuova.
aggirandola normativa sugli
appalti. Attraverso la
complicità di un funzionario
responsabile del Servizio
Informativo del Consorzio
Venezia Nuova, indagato, i
lavori di telerilevamento per
2,5 milioni di euro sono stati
assegnati a una srl di Fior che
non è stata però pagata non
aveva fornito sufficiente
documentazione giustificativa.
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