2 FI Primo Piano Mercoledì 19 Marzo 2014 Corriere Fiorentino Firenze e le notti da sballo Movida, dal 4 aprile si cambia Con gli idranti e le pattuglie Vertice in prefettura: via alla Ztl notturna e tre piazze «sorvegliate speciali» Nardella rilancia: incentivi ai locali che lasceranno il centro e più poteri sugli orari Il piano anti movida di Palazzo Vecchio è stato «suggellato» in prefettura. Il vicesindaco Dario Nardella, ieri mattina, ha portato a Palazzo Medici Riccardi il suo pacchetto di proposte che dovrebbe segnare il nuovo corso delle notti fiorentine. Il «d-day» sarà il 4 aprile — data dell’avvio della Ztl notturna — e si andrà avanti per tutta l’estate. «È una sperimentazione — avverte il prefetto Luigi Varratta — in corso d’opera vediamo se c’è da modificare qualcosa». Per la prima volta tutte le piazze che d’estate diventano ostaggio della movida — Santa Croce, Sant’Ambrogio e Santo Spirito — saranno «sorvegliate speciali»: dalle 22 alle 4 del mattino ci saranno presidi fissi di vigili, polizia, carabinieri e guardia di finanza. «Facciamo i salti mortali — spiega Varratta — per mettere in campo tutte queste risorse in tempi di spending review». Torneranno gli idranti per impedire i bivacchi sulle scale delle chiese (il copyright è dell’ex assessore «sceriffo» Graziano Cioni) per avvertire il popolo della notte che è ora di andare a dormire. Per scoraggiare reazioni, i mezzi saranno accompagnati dalla polizia municipale. Verranno installate nuove telecamere, utilizzando i finanziamenti della Regione ed entrerà in funzione la Ztl notturna, dal giovedì al sabato (dalle 23 alle 3). Nelle prossime settimane arriveranno pure quattro nuove porte telematiche: in via dell’Agnolo e piazza Piave (per impedire che piazza Ghiberti diventi meta di parcheggi selvaggi) e lungarno Cellini e via dei Bastioni (per presidiare l’ingresso verso l’Oltrarno). Sul fronte della sicurezza — aggiunge il questore Raffaele Micillo — durante le ore notturne ci sarà la collaborazione degli istituti di vigilanza per i quali verranno organizzati degli stage di formazione da parte della polizia: «Saranno occhi in più in città — spiega il questore — segnaleranno situazioni sospette e noi interverremo». C’è poi la vera novità: incentivare i locali del centro a spostarsi al parco delle Cascine. «È la sfida che lanciamo ai locali per spalmare la movida fuori dal centro storico nel Vecchio Mercato Roberto Casini parla di «palliativi»: «Le Cascine sarebbero un grande dispendio di soldi e lavoro per non ottenere nulla», dice. «Cercare di decentralizzare la movida è un tentativo condivisibile — spiega Daniele Locchi di Confesercenti — ma non facciamo l’errore di credere che si possano spostare facilmente le persone dal centro storico: la gente viene qui non per i locali, ma perché è il centro a rappresentare l’attrattiva». Oggi pomeriggio, nella sede fiorentina di Confesercenti, si terrà un summit con i titolari del locali per discutere i nuovi dettagli del Patto per la Notte da proporre a Nardella. Che intanto incassa un altro no, stavolta sull’inasprimento della Ztl, da parte di Fipe-Confcommercio: «Bene aumentare i controlli, istituire presidi fissi, lavare i sagrati e spostare una parte della movida alle Cascine — dice Andrea Angelini — ma la Ztl notturna non rappresenta certo la soluzione: chiudere il centro significa solo farlo morire». ve è stata demolita la vecchia discoteca Meccanò, il Fosso Bandito (sulle ceneri dell’ex Central park) e l’Indiano. Resta da firmare il patto con i locali: questa volta sarà un accordo dei singoli gestori con la prefettura. Il piano «volontario» prevede una chiusura anticipata alle 2 di notte nei giorni di giovedì, venerdì, sabato e prefestivi, per gli altri giorni chiusura all’una; l’insonorizzazione dei locali; la presenza degli steward (anche se ora, con le motivazioni del Riesame sul dissequestro dei sette locali di via de’ Benci, sembra perdere forza questo aspetto). Verrà poi ripristinata l’ordinanza della scorsa estate che vieta ai minimarket la vendita di alcolici dopo mezzanotte mentre Nardella annuncia che scriverà al ministro dello sviluppo economico «perché si arrivi a una norma in deroga alle liberalizzazioni». «Il piano è un copia e incolla delle nostre proposte presentate in questi anni in consiglio comunale» dice il consigliere del Pdl Marco Stella». «Forza Italia cerca di sminuire il risultato di oggi — replica il vicecapogruppo del Pd Angelo Bassi — noi cerchiamo soluzioni per la città e le troviamo». Giulio Gori Antonella Mollica © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Il vertice Sopra: Dario Nardella A sinistra: la riunione delle forze dell’ordine in prefettura periodo estivo», dice Nardella. Verranno fatti dei bandi pubblici e ai vincitori verrà concesso gratuitamente il suolo pubblico. La polizia provinciale e il corpo forestale hanno dato la loro disponibilità per controllare il parco più grande della città, che entro aprile avrà una nuova illuminazione. Verranno attrezzate delle aree per eventi e concerti: ci sarà l’anfiteatro, abbandonato ormai da diversi anni, le Pavoniere, la zona do- Le reazioni dei commercianti Trasloco estivo alle Cascine? È un coro di no È un coro di «no» all’ipotesi Cascine. I titolari dei locali notturni del centro storico fiorentino si tirano indietro di fronte all’ultima proposta di Dario Nardella: il vicesindaco, per combattere il caos movida, ha proposto di concedere gratis il suolo pubblico alle Cascine, per chioschi e bar provvisori, a quei locali del centro che per l’estate si rendessero disponibili ad abbassare le saracinesche. I motivi del rifiuto sono di carattere economico: «Noi restiamo qui in via dei Benci — spiega Ismail, titolare del Gallery — per fare un bar alle Cascine serve un investimento troppo grande». Stessa musica in Santo Spirito, dal Cabiria al Pop: «Noi non vogliamo chiudere: al di là delle polemiche sulla movida, la maggior parte dei residenti ci ringrazia per il nostro contributo alla riqualificazione del quartiere — dice Jacopo d’Albasio, del Pop Cafè — per far funzionare le Cascine, poi, servirebbero investimenti per ampliare fino a 3-4000 posti l’anfiteatro e portarci gruppi importanti. In quel caso le Cascine potrebbero diventare un posto allettante». «Il problema — aggiunge — è che serve tempo e programmazione: per giustificare un investimento non basta tenere aperta un’attività solo per l’estate; e non si può neppure decidere il da farsi all’ultimo momento». Altro quartiere, identici umori: «Io faccio un lavoro di qualità: ho vini da mantenere a una temperatura precisa, in un chiosco sarebbe impossibile — spiega Alessandro Soltani del Caffè Sant’Ambrogio — semmai servirebbero più forze dell’ordine in strada, perché il problema del rumore si risolve fermando i soliti cinque imbecilli che rovinano tutto». Poco distante, in via della Mattonaia, al Caffè Codice cliente: 3623318
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