Stanimuc News n.3 2014

trimestrale d’informazione
sulle attività normative
Volume 4, Numero 3
Luglio 2014
“Dopo anni di scontro politico durissimo in cui i partiti (ma
anche gli intellettuali e i media) hanno fatto a gara per
dipingere
l’Italia
sull’orlo
del
disastro,
attribuendo
sistematicamente la colpa di ciò all’avversario, e danneggiando
in tal modo gravemente la nostra immagine internazionale, è
ora di cambiare pagina. Va messo in prima fila l’interesse
nazionale. Ci sono importanti segnali di svolta in questo senso,
grazie anche ad una maggiore stabilità politica. Dobbiamo
restituire fiducia nel futuro ai cittadini, ai consumatori e alle
imprese se vogliamo che consumi e investimenti ripartano.
Dobbiamo ricostruire l’immagine del Paese se vogliamo che le
agenzie di rating ci valutino meglio e che gli investitori
internazionali acquistino i titoli del nostro debito pubblico,
investano in azioni di banche e imprese ed aprano nuovi
stabilimenti in Italia.” E’ un passaggio dell’intervento di Marco
Fortis, economista e vicepresidente Fondazione Edison,
all’ultima assemblea annuale dei soci UCIMU. Una interessante
analisi che ha un chiaro filo conduttore: l’industria italiana ha
tutte le carte in regola per essere il motore dell’Europa e del
mondo, purché si smetta di essere masochisti. Condividiamo!
Sommario
Rischio di incendio e
materiali infiammabili
per macchine utensili …
2
La responsabilità degli
utilizzatori di macchine..
7
77° Meeting dell'ISO
TC39/SC2 a Milano
10
Macchine Utensili:
cresce la richiesta nel
secondo trimestre
14
Convegno STANIMUC
in 29.BI-MU
17
Le nuove norme
pubblicate nel periodo
aprile-giugno 2014
19
STANIMUC NEWS
Luglio 2014
manutenzione (punto 6.2 della succitata
norma).
Essenzialmente
poi,
spinti
anche
dall’introduzione della ISO 13849:1,
relativa alla progettazione delle parti del
sistema di comando legate alla sicurezza,
si è iniziato a inserire nelle normative di
tipo C dei principi e soluzioni tecniche
specifiche. In particolare, se si va a leggere
il punto 4.2 e) della ISO 23125 si specifica
chiaramente che il rischio di incendio ed
esplosione viene considerato nella nuova
stesura della norma riguardante la
sicurezza dei torni.
RISCHIO DI INCENDIO E MATERIALI
INFIAMMABILI PER LE MACCHINE
UTENSILI: EVOLUZIONI NORMATIVE
Nei comitati tecnici ISO del TC 39/SC10
sicurezza delle macchine utensili si sta
assistendo negli ultimissimi anni a un
acceso dibattito sulle novità riguardanti la
sicurezza delle macchine in caso di
incendio.
Un primo approccio al problema risale
alla fine degli anni 2000 quando, ad
esempio, nell’estensione della normativa
di tipo C per i torni (ISO 23125:2010), si
introducevano i primi dettami relativi al
rischio derivante dall’incendio.
Fino ad allora (si veda ad esempio il punto
5.3.1. della EN 12415:2004 riguardante i
torni e i centri di tornitura di piccole
dimensioni), si trovavano riferimenti
abbastanza “elusivi” in merito a questo
rischio.
Nel caso del punto 5.3 della sopracitata
norma, quando si parlava delle protezioni
contro i pericoli di natura non meccanica,
si trovava una nota relativa ai sistemi di
estrazione delle emissioni pericolose e
all’incendio:
Dal punto di vista operativo, ad esempio,
si specifica che non dovrebbero essere
utilizzati per i torni, fluidi refrigeranti con
più del 15% di olio a causa del rischio di
incendio e vengono trattati anche i modi
operativi e di interfaccia fra sistema antiincendio/estrazione e macchina (si veda
la appendice E informativa della ISO
23125).
In figura 1 viene riportata la figura E1
della norma che spiega il metodo di
funzionamento e interfaccia nel caso di
macchina con sistema di anti incendio
integrato.
Bisogna, quindi, ricordare che il
costruttore, anche nel caso in cui non
venisse
prevista
esplicitamente
l’installazione di un sistema integrato di
estrazione e anti-incendio, doveva
almeno prevedere un ingresso che
prevenisse l’avvio della lavorazione se il
sistema di estrazione non avesse
funzionato correttamente (si veda anche
la figura 2, corrispondente alla figura E2
della norma).
“le macchine devono essere fabbricate in
modo che sia possibile il collegamento
alle apparecchiature di scarico per la
rimozione di emissioni pericolose (per
esempio nebbia d’olio, ecc.). Nota 1 I
requisiti specifici per i sistemi di estrazione
non fanno parte della presente norma in
quanto dipendono dalla particolare
applicazione e dalle circostanze di utilizzo
della macchina. Nota 2 I requisiti specifici
per l’incendio e l’esplosione non fanno
parte della presente norma in quanto
dipendono dalle condizioni effettive di
utilizzo della macchina e/o dall’utilizzo di
fluidi infiammabili”.
Si dovevano poi segnalare eventuali rischi
residui
nel
manuale
d’uso
e
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STANIMUC NEWS
Luglio 2014
Figura 1 – interfaccia macchina – sistema estrazione/antincendio secondo ISO 23125
Figura 2 – segnalazione di avaria del sistema di estrazione secondo ISO 23125
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Altro aspetto da tenere nella massima
considerazione è quello dell’eventuale
collegamento del sistema di estrazione di
macchine con rischio evidente di incendio
e/o esplosione con il sistema centralizzato
della fabbrica.
Esso è esplicitamente sconsigliato; infatti,
nel caso di malfunzionamento del sistema
anti-incendio o di un ritorno di fiamma, si
potrebbe
avere
la
propagazione
dell’esplosione o di un esteso fronte di
fiamma dalle macchine in cui questo
rischio era stato considerato a parti
dell’azienda differenti (si veda la parte
accompagnatoria della figura E2).
Ad oggi, la riscrittura delle normative di
tipo C alla luce della ISO 13849-1 ha
portato alla luce la necessità di definire ad
esempio, i performance level (PL) di
queste funzioni di sicurezza. Per questo è
in via di sviluppo una normativa di tipo B,
la ISO 19353, Safety of Machinery, Fire
Prevention
and
Protection
Safety
functions for fire extinguishing control
systems.
Alla base di questa norma c’è una precisa
strategia basata su alcuni punti principali:
1.
provvedere primariamente misure
preventive, ad esempio attraverso il
monitoraggio e allarmi e inibizione alla
lavorazione in caso di interruzione del
fluido refrigerante o diminuzione di
portata dello stesso,
2.
sviluppare sistemi anti-incendio
integrati con funzioni di sicurezza con PL
minimi (vere e proprie SF secondo ISO
13849-1),
3.
adottare misure di progettazione
che minimizzino la fuoriuscita delle
fiamme a causa dell’incendio, si veda la
figura 3 estratta dalla presentazione di Mr.
Harald Sefrin (BGHM/Mainz e convenor
dell’ ISO/ TC39/ SC10/ WG10) durante il
meeting del WG4 (centri di lavoro) del
gennaio 2014,
4.
specificare chiaramente misure
precauzionali nell’organizzazione del
lavoro, ad esempio limitare al massimo la
presenza degli operatori intorno alle
macchine quando vengono lavorati
materiali infiammabili.
Figura 3 – a sinistra emissione di fiamme in seguito
a incendio, a destra possibile misura progettuale che
adotta guarnizioni a labirinto sulle porte per la
limitazione delle emissioni.
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STANIMUC NEWS
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Secondo il parere dello scrivente due
questioni della massima importanza
rimangono aperte:
1.
una definizione “tecnica” di
infiammabilità di un materiale,
2.
la definizione dei performance
level per le funzioni legate al rischio di
incendio, chi deve fornirla?
combustibili, combustibili e facilmente
combustibili, ma questo non vuol dire
necessariamente che il materiale per
questo sia infiammabile (flammability
nella norma, cioè materiale che produce
fiamme durante la combustione).
Altro aspetto importante l’ignitability
aspetto forse traducibile con propensione
a
prendere
fuoco
a
seguito
dell’esposizione a carichi termici di varia
natura.
Nella stesura delle norme di tipo C si
dovranno dare delle misure tecniche
precise di questi fatti.
Definizione di infiammabilità
Dare una definizione generale di
infiammabilità è pressoché impossibile
poiché, come noto, l’infiammabilità di un
materiale qualsiasi dipende da moltissimi
fattori.
Nella norma si parla esplicitamente di
combustibility (ISO 13943:2008) che è la
propensione di un materiale a bruciare.
Questa dipende almeno dallo stato del
materiale (liquido o solido) e dalle
condizioni operative della macchina.
Ad esempio al punto 5.6.4 della ISO/DIS
16090:1 per i centri di lavoro lo scrivente
ha elaborato una proposta su differenti
gradi di protezione al fuoco basati
essenzialmente su:
•
ignitability, misurata su un tempo
minimo di esposizione al fuoco per
sviluppare fiamma,
•
flammability, entità delle fiamme
sviluppate misurate dalla superficie che
prende fuoco.
L’ipotesi principale adottata è quella che
un materiale combustibile che non
prende fuoco facilmente, e comunque
non sviluppa fiamma o la sviluppa di
piccola entità, sia più facilmente
controllabile di un materiale egualmente
combustibile, ma molto infiammabile.
Si vedano, per riferimenti tecnici, le ISO
1716:2002, ISO 1182:2010 e ISO 119252:2010. L’approccio è stato accettato da
parte del comitato ISO è dovrebbe essere
inserito nella prossima stesura della
norma di tipo C.
La norma individua nelle definizioni
materiali non combustibili, difficilmente
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STANIMUC NEWS
Luglio 2014
Sulle funzioni di sicurezza (SF)
Su questo punto stiamo assistendo a un
vero e proprio contenzioso su due aspetti
fondamentali:
1.
interfaccia fra sistema anti incendio
e macchina,
2.
definizione vera e propria dei
performance level.
stato, infatti, posto in posizione “protetta”
a causa dei residui incandescenti della
lavorazione e dai fluidi refrigeranti che lo
avrebbero portato a guastarsi dopo pochi
mesi di attività, nel migliore dei casi.
Dal punto di vista delle funzioni di
sicurezza, infatti, si registra un generale
disaccordo fra i produttori di sistemi antiincendio, che sono restii all’adozione di
componenti ridondanti per le funzioni più
“rischiose”, e i costruttori di macchine
utensili che potrebbero vedere inficiate le
loro SF dai componenti con basse
performance dei sistemi anti-incendio.
In particolare, un aspetto critico da tenere
in debita considerazione è quello dei
sensori; nei casi reali di installazione,
questi, se mal collocati, possono rendere
inefficace tutta la catena di controllo.
In figura 4 viene riportato un esempio di
errata installazione su macchine in
commercio.
Altro punto attualmente in discussione è
quello relativo alla definizione dei
performance level; in una nuova edizione
della ISO 19353, infatti, si vorrebbero
definire specificamente dei PL per le varie
funzioni di sicurezza portandola a livello
di una norma di tipo C.
Questa impostazione viene messa in seria
discussione dagli estensori delle norme di
tipo C per le singole machine utensili sulla
base di un ragionamento, secondo lo
scrivente, indiscutibile.
Il livello del rischio correlato all’incendio
dipende necessariamente dalla specifica
macchina e, quindi, devono essere
definite le funzioni di sicurezza (SF) a
livello di normative di tipo C specifiche.
Ad esempio, in una normativa dove i
labirinti di figura 3, a destra, fossero
correttamente implementati fino a
quando le porte della macchina fossero
chiuse, non ci sono rischi (esistono solo
rischi scarsamente probabili) di una
fuoriuscita dell’incendio in un caso come
quello della stessa figura 3, a sinistra.
Il pericolo per la salute per l’operatore per
l’esposizione all’incendio sarebbe, in
questo caso molto minore, la gravità
ridotta e la possibilità di evitare il pericolo
incrementata.
Figura 4 – sensore di rilevamento incendio
“schermato” dalla struttura della macchina (fonte:
presentazione di Mr. Harald Sefrin)
Il problema della sensoristica, però, non è
di semplice risoluzione, come può
sembrare
a
un
primo
sguardo.
Nell’esempio precedente il sensore era
Luca Landi
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STANIMUC NEWS
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LA
RESPONSABILITA’
DEGLI
UTILIZZATORI
DI
MACCHINE
NELL’AMBITO DELLA MANUTENZIONE
SU MACCHINE MARCATE CE O NON
MARCATE CE ALLA LUCE DELLE VIGENTI
DISPOSIZIONI DI LEGGE
compimento delle proprie mansioni: tutto
ciò che viene utilizzato per il compimento
di attività lavorativa, per la trasformazione
della materia, la movimentazione di merci,
lo svolgimento di operazioni tecniche, etc.,
è attrezzatura di lavoro.
Il Testo Unico, in merito alle caratteristiche
che le attrezzature devono avere
stabilisce che (Art. 70, 1° comma) “le
attrezzature
di
lavoro
messe
a
disposizione dei lavoratori devono essere
conformi alle specifiche disposizioni
legislative e regolamentari di recepimento
delle direttive comunitarie di prodotto”:
l’articolo in discorso si apre con l’inciso
“Salvo quanto previsto al comma 2”,
poiché il primo comma prende come
riferimento le attrezzature che sono (o
che sono state) oggetto di apposite
direttive di prodotto, quali, ad esempio e
specificatamente, la Direttiva Macchine
2006/42/CE (ma anche la precedente
versione della stessa direttiva numero
98/37/CE).
Il secondo comma dell’articolo in
commento riguarda, invece, le macchine
e, in generale, le attrezzature di lavoro
“costruite in assenza di disposizioni
legislative e regolamentari di cui al
comma 1, e quelle messe a disposizione
dei
lavoratori
antecedentemente
all’emanazione di norme legislative e
regolamentari di recepimento delle
direttive comunitarie di prodotto”, e
stabilisce che queste attrezzature devono
essere conformi ai requisiti generali di
sicurezza di cui all’allegato V del Testo
Unico medesimo.
Entrambi i commi dell’articolo 70 del
Testo Unico esprimono un concetto
unitario
di
“conformità”
cioè
di
corrispondenza e rispondenza delle
attrezzature di lavoro, a prescrizioni
normative che sono, con specifico
riferimento alle macchine, i requisiti
NdR: Pubblichiamo integralmente il contributo
dell’avv. Giorgio Caramori, presentato al convegno
AUMAC 2014, organizzato da AEIT - Associazione
ASTRI, il 26 giugno 2014, presso CESI a Milano,
ringraziando l’autore e l’AEIT per l’autorizzazione.
La materia che riguarda le attrezzature
regolata dal Testo Unico in materia di
sicurezza del lavoro e prevenzione degli
infortuni (D.Lgs. 81/2008), esprime una
disciplina che, oltre che sulle norme che
riguardano più strettamente i progettisti, i
fabbricanti e gli installatori (Artt. 22, 23 e
24), si fonda su disposizioni di legge che
stabiliscono obblighi specifici riguardanti i
datori di lavoro.
Innanzitutto l’Art. 69 del D.Lgs. 81/2008
definisce come attrezzatura di lavoro
“qualsiasi macchina, apparecchio, utensile
o impianto, inteso come il complesso di
macchine, attrezzature e componenti
necessari all’attuazione di un processo
produttivo, destinato ad essere usato
durante il lavoro”, e come uso di una
attrezzatura
di
lavoro
“qualsiasi
operazione lavorativa connessa ad una
attrezzatura di lavoro, quale la messa in
servizio o fuori servizio, l’impiego, il
trasporto, la riparazione, la trasformazione,
la manutenzione, la pulizia, il montaggio,
lo smontaggio”.
Considerando la prima delle due
definizioni,
si
comprende
immediatamente come il legislatore abbia
inteso includere nel concetto di
attrezzature, tutti gli strumenti che il
datore mette a disposizione dei lavoratori
per l’esecuzione del lavoro e per il
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STANIMUC NEWS
Luglio 2014
essenziali di sicurezza (RES) previsti dalla
Direttiva 2006/42/CE e dal relativo
decreto di recepimento italiano (D.Lgs.
17/2010), per le macchine immesse sul
mercato e/o messe in servizio prima del
settembre 1996 (tempo di entrata in
vigore della prima versione della Direttiva
Macchine), e i requisiti generali di
sicurezza di cui all’allegato V del Testo
Unico: l’allegato in discorso raccoglie,
sostanzialmente, tutte le disposizioni di
legge riguardanti macchine e attrezzature
di lavoro che si sono succedute nel tempo
a regolamentare la materia specifica, a
partire dal DPR 547/55, e detta, per esse, i
requisiti tecnico costruttivi .
Quanto all’uso delle attrezzature di lavoro,
la definizione data dall’Art. 70 in
commento include tutte le possibili
situazioni che si possono materialmente
verificare nella pratica e che possono
comportare un rapporto materiale,
operativo, tra il lavoratore e l’attrezzatura
medesima.
Il Testo Unico prevede specifici obblighi
per il datore di lavoro in relazione alle
attrezzature di lavoro, e, primo fra tutti,
quello contenuto nell’Art. 71: “Il datore di
lavoro mette a disposizione dei lavoratori
attrezzature conformi ai requisiti di cui
all’articolo precedente, idonee ai fini della
salute e sicurezza e adeguate al lavoro da
svolgere o adattate a tali scopi che
devono essere utilizzate conformemente
alle disposizioni legislative di recepimento
delle direttive comunitarie”.
Dal dettato normativo si desume
immediatamente l’esistenza di un obbligo
per il datore di lavoro di effettuare la
valutazione dei rischi anche all’atto della
scelta delle attrezzature di lavoro, e, a tale
scopo secondo quanto previsto dall’Art.
71 2° comma deve prendere in
considerazione:
“a) le condizioni e le caratteristiche
specifiche del lavoro da svolgere;
b) i rischi presenti nell’ambiente di lavoro;
c) i rischi derivanti dall’impiego delle
attrezzature stesse;
d) i rischi derivanti da interferenze con le
altre attrezzature già in uso”.
Quanto alla scelta delle attrezzature,
occorre
precisare
che
l’eventuale
esistenza di una marcatura CE delle
attrezzature, e, segnatamente, delle
macchine, non è immediato e automatico
sintomo della sicurezza delle stesse, e non
comporta l’esonero da responsabilità per
il datore di lavoro: la Corte di Cassazione
(Sez. IV n. 4549 del 29/01/2013),
confermando
un
principio
ormai
pacificamente
condiviso
in
sede
interpretativa (si veda anche Cassazione n.
4509/2013), ha stabilito che l’esistenza
della marcatura CE non esonera il datore
di lavoro dal dover garantire la sicurezza
dei lavoratori, verificando ed accertando
l’assenza di vizi o difetti di sicurezza palesi
o che siano riscontrabili usando un livello
medio di diligenza.
Quanto al mantenimento dello stato di
sicurezza delle macchine, che è un punto
centrale della presente breve trattazione,
l’Art. 71 4° comma del Testo Unico
prevede che il datore di lavoro debba
prendere le misure necessarie affinché:
“a) le attrezzature di lavoro siano:
1) installate ed utilizzate in conformità alle
istruzioni d’uso;
2) oggetto di idonea manutenzione al
fine di garantire nel tempo la permanenza
dei requisiti di sicurezza di cui all’articolo
70 e siano corredate, ove necessario, da
apposite istruzioni d’uso e libretto di
manutenzione;
3)
assoggettate
alle
misure
di
aggiornamento dei requisiti minimi di
sicurezza
stabilite
con
specifico
provvedimento regolamentare adottato
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STANIMUC NEWS
Luglio 2014
in relazione alle prescrizioni di cui
all’articolo 18, comma 1, lettera z);
b)
siano
curati
la
tenuta
e
l’aggiornamento del registro di controllo
delle attrezzature di lavoro per cui lo
stesso è previsto”.
Quanto al primo punto, l’obbligo previsto
deve essere posto in relazione con gli altri
obblighi gravanti sul datore di lavoro, in
relazione alla formazione ed informazione
dei lavoratori (Artt. 18, 36 e 37 del Testo
Unico); quanto al secondo, viene
espressamente previsto un obbligo di
manutenzione affinché siano garantite le
condizioni di sicurezza connesse alla
conformità, ai RES della Direttiva
Macchine, nel caso di macchine marcate
CE, e ai requisiti generali di sicurezza, nel
caso di macchine immesse sul mercato o
messe in servizio prima dell’entrata in
vigore della prima versione della Direttiva
Macchine (settembre 1996).
L’attività di manutenzione, sotto questo
profilo, ha un contenuto essenzialmente
conservativo, finalizzato essenzialmente al
mantenimento
delle
condizioni
di
conformità delle macchine o rispetto ai
Res della Direttiva Macchine o rispetto ai
requisiti generali di sicurezza dell’allegato
V del Testo Unico.
Occorre però chiarire che l’obbligo di
“garantire nel tempo la permanenza dei
requisiti
di
sicurezza”
significa,
innanzitutto, fare in modo che i requisiti
rispetto ai quali la macchina è risultata
conforme, non siano fatti oggetto di
interventi di modifica che possano essere
causa della creazione di nuove situazioni
di rischio.
Infatti, le modifiche delle macchine che
comportano variazioni delle originare
caratteristiche prestazionali e funzionali
costituiscono nuova immissione sul
mercato con conseguente applicazione di
una nuova marcatura CE: ciò si desume
dal dettato dell’Art. 71 5° comma del
Testo Unico che stabilisce che: “Le
modifiche apportate alle macchine quali
definite all’articolo 1, comma 2, del
decreto del Presidente della Repubblica
24 luglio 1996, n. 459, per migliorarne le
condizioni di sicurezza in rapporto alle
previsioni del comma 1, ovvero del
comma 4, lettera a), numero 3), non
configurano immissione sul mercato ai
sensi dell’articolo 1, comma 3, secondo
periodo, sempre che non comportino
modifiche delle modalità di utilizzo e delle
prestazioni previste dal costruttore”.
Quanto,
invece,
all’obbligo
di
assoggettare
“alle
misure
di
aggiornamento dei requisiti minimi di
sicurezza
stabilite
con
specifico
provvedimento regolamentare adottato
in relazione alle prescrizioni di cui
all’articolo 18, comma 1, lettera z)”, la
previsione
normativa
deve
essere
correlata con il dettato dell’articolo
richiamato, il quale prevede che il datore
di lavoro debba “aggiornare le misure di
prevenzione in relazione ai mutamenti
organizzativi e produttivi che hanno
rilevanza ai fini della salute e sicurezza del
lavoro, o in relazione al grado di
evoluzione
della
tecnica
della
prevenzione e della protezione”.
Le
responsabilità
che
possono
coinvolgere il datore di lavoro in caso di
mancato rispetto delle disposizioni sopra
citate, sono disciplinate dal Testo Unico,
con il proprio sistema sanzionatorio, e
sono regolate dalla legge penale, per
quanto concerne l’ipotesi che dalle non
conformità siano provocati incidenti con
lesioni personali o morte, e dalle norme
civilistiche, per quanto riguarda gli aspetti
risarcitori connessi alla violazione degli
obblighi di sicurezza dei lavoratori.
Giorgio Caramori
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STANIMUC NEWS
Luglio 2014
77° MEETING DELL’ISO TC39/SC2 A
MILANO
prontamente modificato, entro una
settimana, dal Project Leader (O. Beltrami).
La bozza sarà rivista dal comitato
editoriale composto da G. Florussen (NL),
P. Martin (UK), A. Donmez (US), R. Ottone
(IT), S. Ibaraki (JP) e W. Knapp (CH). Il
documento revisionato sarà inoltrato per
pubblicazione entro fine Maggio 2014.
Tra il 12 ed il 16 Maggio 2014, l’ISO
TC39/SC2 — Test conditions for machine
tools, è stato ospitato a Milano da
STANIMUC e UNI.
L’incontro ha visto la partecipazione di 30
delegati provenienti da 9 Paesi con la
gradita presenza di un rappresentate
dell’ISO Central Secretariat di Ginevra.
Nella giornata di Venerdì 16 Maggio, tutti
i partecipanti stranieri hanno accettato
l’invito della MCM per la visita ai propri
stabilimenti di Vigolzone (PC).
Per l’Italia hanno partecipato l’ing.
Oddone Beltrami (STANIMUC Collaudi),
capo della delegazione, l’ing. Carlo
Chiavassa (MCM), l’ing. Gianfranco
Malagola (ALESAMONTI), il sig. Alberto
Arici (INNSE-BERARDI), la Dott.ssa
Alessandra Russo (UNI) e lo scrivente.
RISOLUZIONE 7 - ISO/CD 13041-2, Test
conditions for
numerically controlled
turning machines and turning centres —
Part 2: Geometrical tests for machines
with vertical workholding spindles.
I commenti contenuti nel documento
N2134 sono stati analizzati. Le decisioni
corrispondenti
sono
riportate
nel
documento N2145. L’SC2 ha deciso di
procedere al livello DIS. Il documento sarà
reso disponibile per la fine di Agosto 2014.
Le decisioni adottate relativamente ai vari
argomenti discussi sono dettagliate nel
documento ISO TC39/SC2 N2156,
disponibile
in
Unione,
e
sono
sinteticamente descritte e commentate di
seguito, mantenendo la numerazione
originale del documento ufficiale.
RISOLUZIONE 8 - ISO/CD 3070-2, Test
conditions for testing the accuracy of
boring and milling machines with
horizontal spindle — Part 2: Machines
with movable columns and fixed table.
I commenti contenuti nel documento
N2138 sono stati analizzati. Le decisioni
corrispondenti
sono
riportate
nel
documento N2146. L’SC2 ha deciso di
procedere al livello FDIS. I Project Leader
(G. Malagola e R. Ottone) renderanno
disponibile il documento entro fine Luglio
2014, per discussione durante il meeting
di primavera 2015.
RISOLUZIONE 6 - ISO/FDIS 10791-1, Test
conditions for machining centres — Part 1:
Geometric tests for machines with
horizontal spindle and for accessory
universal spindle heads (horizontal axis).
I commenti contenuti nei documenti
N2110 e 2133 sono stati analizzati. Le
decisioni corrispondenti sono riportate
nel documento N2144. Il documento sarà
RISOLUZIONE 9 – ISO 230-2/WD AMD1,
Test code for machine tools — Part 2:
Determination
of
accuracy
and
repeatability of positioning of numerically
controlled machine tool axes: Annex E —
Minimum positioning increment test.
I commenti contenuti nel documento
N2109 sono stati analizzati. Le decisioni
corrispondenti sono riportate nel
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STANIMUC NEWS
Luglio 2014
Meeting dell’ISO TC39/SC2 a Milano: 30 delegati in rappresentanza di 9 paesi
documento N2147. L’SC2 ha deciso di
procedere al livello FDIS. Il Project Leader
(R. Ottone) renderà disponibile il
documento entro fine Luglio 2014.
I commenti contenuti nel documento
2119 sono stati analizzati. Le decisioni
corrispondenti
sono
riportate
nel
documento N2149. L’SC2 ha deciso di
inoltrare il documento per pubblicazione
entro la fine di Ottobre 2014.
RISOLUZIONE 10 - ISO/DIS 10791-7.2,
Test conditions for machining centres—
Part 7: Accuracy of finished test pieces.
I commenti contenuti nei documenti
N2125 e N2135 sono stati analizzati. Le
decisioni corrispondenti sono riportate
nel documento N2148. Le modifiche al
test M1 verranno riverificate da R. Ottone,
C. Chiavassa e W. Knapp. Se saranno
accettate, il documento sarà inoltrato per
pubblicazione per la metà di Giugno
2014.
RISOLUZIONE 12 – ISO/DIS 11090-1.2,
Test conditions for die sinking electrodischarge
machines
(EDM)
—
Terminology and testing of the accuracy
— Part 1: Single column machines (cross
slide table type and fixed table type).
I commenti contenuti nel documento
2123 sono stati analizzati. Le decisioni
corrispondenti
sono
riportate
nel
documento N2150. L’SC2 ha deciso di
inoltrare il documento per pubblicazione
entro la fine di Agosto 2014.
RISOLUZIONE 13 – ISO/DIS 11090-2.2,
Test conditions for die sinking electrodischarge
machines
(EDM)
—
RISOLUZIONE 11 – ISO/DIS 230-7, Test
code for machine tools — Part 7:
Geometric accuracy of axes of rotation.
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Luglio 2014
Terminology and testing of the accuracy
— Part 2: Double column machines (slidehead type).
I commenti contenuti nel documento
N2124 sono stati analizzati. Le decisioni
corrispondenti
sono
riportate
nel
documento N2151. L’SC2 ha deciso di
inoltrare il documento per pubblicazione
entro la fine di Agosto 2014.
deciso di includere i test AP1 e AP2 nel
documento principale. La Germania è
invitata a fornire i termini da includere
nell’allegato B.
I termini francesi per la Tabella 1 saranno
estratti dalla versione francese del
documento DIS. Se non saranno ricevuti
commenti entro la fine di Giugno 2014, il
documento
sarà
inoltrato
per
pubblicazione. In caso contrario il
documento sarà discusso durante il
meeting di primavera 2015.
RISOLUZIONE 14 – ISO/DIS 14137, Test
conditions for wire electro-discharge
machines (EDM) — Terminology and
testing of the accuracy.
I commenti contenuti nel documento
N2132 sono stati analizzati. Le decisioni
corrispondenti
sono
riportate
nel
documento N2152. L’SC2 ha deciso di
inoltrare il documento per pubblicazione
entro la fine di Settembre 2014.
RISOLUZIONE
17
–
NWIP
FOR
HORIZONTAL BROACHING MACHINES
I risultati dell’inchiesta pubblica sono
presentati nel documento N2140. Le
decisioni dell’SC2 sono posticipate al
prossimo meeting in modo da permettere
alla delegazione iraniana di presentare
personalmente la proposta.
RISOLUZIONE 15 – ISO/DIS 13041-5, Test
conditions for numerically controlled
turning machines and turning centres —
Part 5: Accuracy of feeds, speeds and
interpolations.
I commenti contenuti nel documento
N2128 sono stati analizzati. Le decisioni
corrispondenti
sono
riportate
nel
documento N2153. L’SC2 ha deciso di
inoltrare il documento per pubblicazione
entro la fine di Ottobre 2014.
RISOLUZIONE 18 – NWIP FOR VERTICAL
BROACHING MACHINES
I risultati dell’inchiesta pubblica sono
presentati nel documento N2141. Le
decisioni dell’SC2 sono posticipate al
prossimo meeting in modo da permettere
alla delegazione iraniana di presentare
personalmente la proposta.
RISOLUZIONE 19 – ISO/CDTR 17243-1.2,
Machine tools spindles — Evaluation of
spindle vibrations by measurement on
non-rotating parts — Part 1: Motor
spindles measured at speeds between
600 r/min and 30000 r/min supplied with
rolling elements.
I commenti contenuti nei documenti
N2129 e N2130 sono stati analizzati. Le
RISOLUZIONE 16 – ISO /FDIS/DRAFT)
1985, Test conditions for surface grinding
machines with vertical grinding wheel
spindle and reciprocating table — Testing
of the accuracy.
I commenti contenuti nel documento
N2118 sono stati analizzati. L’SC2 ha
12
STANIMUC NEWS
Luglio 2014
decisioni corrispondenti sono riportate
nel documento N2154. L’SC2 ha deciso di
inoltrare il documento per pubblicazione
dopo l’applicazione delle modifiche
contenute in tale documento. La
decisione è stata presa a seguito della
seguente votazione: Favorevoli SE, IT, CN,
UK; Contrari DE; Astenuti FR, JP, RU, NL.
I risultati dell’inchiesta pubblica contenuti
nel documento N2112 sono stati
analizzati. L’SC2 ha deciso di revisionare il
documento. Il Project Leader sarà
nominato dal Giappone. Lo scopo del
documento non sarà alterato. Il WD sarà
reso disponibile entro fine Novembre
2014 per essere discusso durante il
meeting della primavera 2015.
RISOLUZIONE 23 - ISO/DIS 10791-7/NP
AMD 1, Test conditions for machining
centres— Part 7: Accuracy of finished test
pieces —Informative annex for free form
test piece.
I commenti contenuti nei documenti
N2116 e N2117 sono stati analizzati. La
delegazione cinese ha presentato un
documento che confronta la posizione
tedesca e quella cinese, nonché le ragioni
che hanno portato alla proposta del
pezzo di prova. Tale documento sarà
distribuito come N2143. A partire da
questo documento, i Paesi membri
saranno invitati a consultare i propri
esperti relativamente alla possibilità di
modificare il pezzo di prova proposto.
Entro fine Dicembre 2014, la segreteria
dell’ISO
TC39/SC2
preparerà
un
questionario che verrà sottoposto ai Paesi
membri. Le risposte saranno discusse
durante il meeting della primavera 2015.
RISOLUZIONE 20 – NWIP for ISO TR
17243-2
I risultati dell’inchiesta pubblica contenuti
nel documento N2142 sono stati
analizzati. L’SC2 ha deciso di accettare il
nuovo progetto. Il Project Leader sarà D. S.
Eriksson (SE). Il WD del documento sarà
reso disponibile per la fine di Agosto 2014
per discussione durante il meeting di
primavera 2015.
RISOLUZIONE 21 – ISO/FDIS 10791-6
Test conditions for machining centres—
Part 6: Accuracy of speeds and
interpolations.
I commenti contenuti nel documento
N2139 sono stati analizzati. I commenti
tecnici sono stati considerati come
editoriali. Le decisioni corrispondenti sono
riportate nel documento N2155. L’SC2 ha
deciso di inoltrare il documento per
pubblicazione dopo che le modifiche
accettate saranno state applicate. Il
Project Leader renderà disponibile il testo
modificato entro fine Luglio 2014.
RISOLUZIONE 24 – PROSSIMI INCONTRI
In funzione del proprio carico di lavoro
l’SC2 ha deciso di non realizzare l’incontro
di autunno 2014. L’SC2 ha accettato
l’invito cinese ed ha confermato che il
prossimo meeting sarà realizzato a
Chengdu, in Cina, tra il 18 ed il 22 Maggio
2015.
Il meeting di autunno 2015 si terrà in
Germania tra il 19 e il 23 di Ottobre 2015.
RISOLUZIONE
22
–
REVISIONE
SISTEMATICA DELLA ISO 3875,Test
conditions
for
external
cylindrical
centreless grinding machines—Testing of
accuracy.
Renato Ottone
13
STANIMUC NEWS
Luglio 2014
(+42%), Spagna (+12,9%). Arretrano,
invece, le vendite in Cina (-16,3%), Stati
Uniti (-11%), Russia (-5,8%), India (-35,3%),
Brasile (-37,8%), Turchia (-7,5%).
Su base semestrale, l’indice registra un
incremento del 14,9% determinato dalla
crescita dell’indice degli ordini interni
(+59,5%) e esteri (+7,8%).
MACCHINE UTENSILI: CRESCE LA
RICHIESTA
NEL
SECONDO
TRIMESTRE 2014
Nel secondo trimestre 2014, l’indice degli
ordini di macchine utensili, elaborato dal
Centro Studi & Cultura di Impresa di
UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, ha
registrato un incremento del 14,4%
rispetto allo stesso periodo dell’anno
precedente. Il valore assoluto dell’indice si
è attestato a 96, ancora sotto alla media
fissata al 2010=100.
Il
risultato
complessivo
è
stato
determinato dai positivi riscontri raccolti
dai costruttori sia sul mercato interno sia
su quello estero, nonostante ciò il livello
degli investimenti programmati dal
mercato italiano risulta ancora scarso.
In particolare, l’indice degli ordini interni è
cresciuto del 38,2%, per un valore
assoluto
pari
a
91,2,
sostenuto
dall’introduzione della Nuova Legge
Sabatini.
Sul fronte estero, l’indice degli ordini è
cresciuto dell’11,5%, per un valore
assoluto pari a 96,6, confermando così la
ripresa dei consumi di macchine utensili
italiane nei principali mercati stranieri, già
rilevata, dopo l’arretramento del 2013, dai
dati di export relativi al primo trimestre
2014 (+2,1%).
“Il risultato elaborato dal Centro Studi &
Cultura di Impresa di UCIMU-SISTEMI PER
PRODURRE- ha affermato Luigi Galdabini,
presidente UCIMU - è certamente positivo
perché conferma l’inversione di tendenza
già rilevata nel trimestre precedente.
Occorre
però
considerare
che
l’incremento appare deciso poiché si
confronta con il 2013, anno tra i peggiori
per l’industria italiana di comparto”.
Secondo l’elaborazione UCIMU sui dati
ISTAT, sono i paesi dell’Ue a essere
particolarmente attivi; crescono, infatti, le
vendite in Germania (+17,6%), Francia
(+30,2%), Polonia (+0,8%), Gran Bretagna
14
STANIMUC NEWS
Luglio 2014
“Il positivo andamento degli ordinativi
raccolti sul mercato domestico è diretta
conseguenza
dell’introduzione
della
Nuova Legge Sabatini che, operativa dal
marzo scorso, ha finora permesso
finanziamenti agevolati per 1,5 miliardi di
euro di investimenti in beni strumentali.
D’altra parte ci aspettiamo che la
prossima edizione di BI-MU, la biennale in
programma il prossimo ottobre a Fiera
Milano, dia ulteriore impulso agli acquisti
da parte degli utilizzatori italiani”.
“La risposta all’introduzione della Nuova
Sabatini - ha continuato Galdabini - fa
pensare che provvedimenti strutturali
volti a sostenere la ripresa del consumo
italiano di sistemi di produzione,
indispensabile per il mantenimento della
competitività del paese, troverebbero
terreno fertile poiché esiste una domanda
latente che va stimolata a esplicitarsi.
A questo proposito, accogliamo con
favore il decreto 91/2014 che permette il
credito di imposta pari al 15%
dell’ammontare degli investimenti totali in
macchinari effettuati dalle imprese dal 25
giugno 2014 e con consegna entro il 30
giugno 2015. Siamo però convinti che ciò
non sia sufficiente anche e soprattutto
per la durata troppo breve del
provvedimento che, così costruito,
avvantaggia notevolmente gli importatori
di macchine straniere dotati di magazzino,
a scapito dei costruttori italiani la cui
attività è per lo più su specifica commessa.
scadenza posta al 30 giugno 2015 sia
relativa agli ordini raccolti e il termine per
la consegna del macchinario sia spostato
al 31 dicembre 2015”.
“Insistiamo poi sul sistema degli
ammortamenti liberi che in alcuni paesi a
noi vicini già è stato introdotto.
Potrebbe essere utile prendere come
riferimento il provvedimento, in vigore in
Gran Bretagna dal primo aprile 2014, che
permette, nell’anno di acquisto del
macchinario, fino al 31 dicembre 2015,
l’ammortamento totale degli investimenti
di beni strumentali fino a un importo
massimo di 600.000 euro”.
“Inoltre - ha aggiunto il presidente di
UCIMU - ancora una volta i costruttori
italiani sottolineano la necessità di un
provvedimento
di
incentivo
alla
sostituzione dei macchinari obsoleti non
solo su base nazionale, ma europea.
Il
provvedimento
potrebbe
evidentemente dare una scossa al
consumo di macchinari ma soprattutto
favorirebbe
l’ormai
necessario
ammodernamento
degli
impianti
produttivi del vecchio continente.
La necessità di fabbriche moderne e
produttive è infatti tema comune a
numerosi paesi dell’Area euro.
Alle autorità di governo chiediamo,
dunque, anche in ragione del semestre di
presidenza italiana dell’Unione Europea,
di inserire tra le proposte di politica
L’ideale
sarebbe
lavorare
a
un
emendamento che preveda che la data di
15
STANIMUC NEWS
Luglio 2014
industriale anche un ragionamento su
questa misura la cui attuazione
risponderebbe alle esigenze di maggiore
produttività
delle
imprese
e
di
adeguamento alle normative sempre più
stringenti in materia di risparmio
energetico
e
miglioramento
degli
standard di sicurezza sul lavoro che
divengono sempre più stringenti”.
IL MONDO DEI BENI STRUMENTALI IN
MOSTRA A MILANO
Giunta alla 29-esima edizione, la biennale
della macchina utensile BI-MU aprirà i
suoi battenti il 30 settembre nel quartiere
espositivo di fieramilano, a Rho (MI), che,
come nelle precedenti edizioni, accoglierà
espositori e visitatori, provenienti da tutti i
principali paesi industrializzati del mondo,
direttamente coinvolti nella costruzione
e/o utilizzazione di macchine utensili ad
asportazione e deformazione, robot,
sistemi di automazione e tecnologie
annesse.
La “5 giorni” fieristica milanese, si svolgerà
in un momento propizio per il comparto
manifatturiero italiano ed europeo che sta
lanciando concreti segnali di ripresa,
sebbene con sfumature diverse, a
seconda dei territori industriali considerati.
“Consapevoli delle difficoltà in cui versa il
paese e della scarsa disponibilità di risorse,
- ha concluso Galdabini - gli imprenditori
della macchina utensile non possono non
riconoscere
il
valore
di
alcuni
provvedimenti adottati dalle autorità di
governo.
Quanto fatto in materia di riduzione del
cuneo fiscale è certamente apprezzabile
ma occorre intervenire in modo più
deciso affinché le imprese italiane
continuino a lavorare in Italia e il paese
divenga sempre più ospitale anche per i
player stranieri la cui presenza non può
che generare nuova ricchezza.
In particolare, insistiamo nel riproporre
l’introduzione dell’abbattimento dell’IRAP
attraverso una riduzione della base
imponibile, per la sola parte relativa al
costo del lavoro, per una quota pari al
rapporto export/produzione generata
dall’azienda, in modo da stimolare le
imprese a impegnarsi sempre più
nell’attività di internazionalizzazione”.
Promossa da UCIMU-Sistemi per Produrre
e organizzata da EFIM-Ente Fiere Italiane
Macchine, la BI-MU rappresenta una
vetrina internazionale di riferimento per
gli
operatori
dell’intera
industria
manifatturiera, e grazie alla valenza
altamente tecnologica degli espositori si
rivolge a tutti i settori applicativi, anche i
più avanzati, tra quali l’automotive,
l’aeronautica, l’aerospaziale, l’energia,
Ufficio Stampa
UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE
16
STANIMUC NEWS
Luglio 2014
l’elettronica, il biomedicale, l’imballaggio, i
trasporti. Come da tradizione, all’evento
29.BI-MU si affiancherà Sfortec, il salone
dedicato alla subfornitura tecnica e servizi
all’industria.
CONVEGNO STANIMUC IN 29.BI-MU
Appuntamento in BI-MU con Stanimuc, la
libera Associazione a carattere tecnico
che opera, al fianco di UNI, nell’ambito
delle attività prenormative e normative
per il settore delle macchine utensili e dei
sistemi di produzione.
Dando continuità al suo impegno
convegnistico verso i costruttori e gli
utilizzatori di macchine utensili, anche per
la 29-esima edizione della BI-MU,
Stanimuc
ha
organizzato,
in
collaborazione con UCIMU-Sistemi per
produrre un incontro tecnico dal titolo
“Qualità, sicurezza e ambiente: le norme a
supporto
dell’innovazione
e
della
sostenibilità delle macchine utensili”. Si
tratta di tematiche attuali e di grande
interesse su cui il mondo normativo si sta
confrontando e che vedono l’industria
nazionale
protagonista,
nella
consapevolezza che qualità, sicurezza e
attenzione all’ambiente e all’efficienza
energetica sono fattori irrinunciabili di
competitività.
Accanto al fitto programma convegnistico
di Quality Bridge, la kermesse milanese
ospiterà una serie di eventi collaterali che
sottolineeranno, una volta di più, i
contenuti fortemente innovativi della
manifestazione. Nella fattispecie, sarà
possibile visitare: la speciale Onda Rossa,
dove saranno esposte alcune tra le più
prestigiose Ferrari; il Pianeta Giovani dove
sarà organizzato il Campionato del
tornitore; l’area CIS-RP&3D, dedicata alle
nuove realtà produttive costruttrici di
sistemi
3D
Printing
e
Additive
manufacturing; il Focus MECHA-TRONIKA,
spazio espositivo nato come “spin-off”
della omonima manifestazione che
presenta il meglio delle “soluzioni
intelligenti” per la gestione di macchine e
processi industriali.
Il convegno si svolgerà il 3 ottobre, dalle
14.00 alle 17.00 presso il Centro
Congressi Stella Polare all’interno del
quartiere espositivo fieramilano di Rho.
Impatto
ambientale
e
efficienza
energetica, distanze di sicurezza e tempi
di arresto delle parti pericolose, collaudo
dei centri di lavoro e teste accessorie,
compensazione degli errori geometrici,
collaudo delle fresatrici e alesatrici: sono
questi i principali argomenti che verranno
trattati dai relatori e dibattuti con
progettisti, tecnici di produzione e
collaudatori di macchine utensili presenti.
Di seguito il programma della giornata:
Ernesto Imperio
17
STANIMUC NEWS
Luglio 2014
14.00 Apertura lavori,
Giulio Giana, presidente STANIMUC
14.10 La statistica a supporto del
miglioramento delle produzioni di piccoli
lotti
Relatore: Renato Ottone, Alesamonti
14.30 Applicazioni pratiche della ISO/TR
16907 "Numerical compensation of
geometrical errors"
Relatore:
Gianfranco
Malagola,
Alesamonti
www.stanimuc.it
14.50 Panoramica sulle norme di collaudo
per alesatrici, teste universali, centri di
lavoro e centri di tornitura
Relatore: Oddone Beltrami, Stanimuc
Collaudi
… per mantenersi
15.10 L’informatica per la fruibilità dello
strumento normativo: 2 software per il
calcolo delle distanze di sicurezza
Relatori: Alessandra Ferraro, INAIL
costantemente aggiornati
sulle attività pre-normative
15.30 Gestione del rischio residuo:
requisiti e limiti delle informazioni agli
utenti
Relatori: Antonella Pireddu, INAIL
e normative per la
macchina utensile …
15.50 Sicurezza funzionale e modi
operativi sicuri, sviluppi nelle normative
per le macchine utensili
Relatore: Luca Landi, Università di Perugia
16.10 La nuova norma ISO 14955:1
sull’efficienza energetica delle macchine
utensili
Relatore: Enrico Annacondia, UCIMU
16.30 Dibattito e chiusura lavori
Ernesto Imperio
18
STANIMUC NEWS
Luglio 2014
LE NUOVE NORME PUBBLICATE NEL
PERIODO
APRILE-GIUGNO
2014
(SELEZIONE)
Macchine utensili
Nessuna nuova norma
Utensili
UNI EN 1807-2:2013
Sicurezza delle macchine per la
lavorazione del legno - Seghe a nastro Parte 2: Segatronchi
UNI EN 847-3:2013
Utensili per la lavorazione del legno Requisiti di sicurezza - Parte 3: Dispositivi
di serraggio
Acustica e vibrazioni
Nessuna nuova norma
Sicurezza
UNI EN 1870-11:2013
Sicurezza delle macchine per la
lavorazione del legno - Seghe circolari Parte
11:
Troncatrici
orizzontali
semiautomatiche con una sola unità di
taglio (seghe radiali)
Ergonomia
Nessuna nuova norma
a cura dell’UNI
UNI EN 1807-1:2013
Sicurezza delle macchine per la
lavorazione del legno - Seghe a nastro Parte 1: Seghe a nastro da falegnameria e
refendini
19
STANIMUC NEWS
Luglio 2014
Presidente
Giulio Giana
Vice presidente
Mauro Bosio
Segreteria Generale
Viale Fulvio Testi 128
20092 Cinisello Balsamo (Milano)
tel. 02 26255353 – fax 02 26255878
[email protected]
Segreteria Amministrativa
Viale Fulvio Testi 128
20092 Cinisello Balsamo (Milano)
tel. 02 262551 – fax 02 26255892
[email protected]
Responsabile Stanimuc News
Ernesto Imperio
www.stanimuc.it
20
STANIMUC NEWS
Luglio 2014
21